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Economia e Gestione delle Imprese - Prof. A. Mocciaro Li Destri - Anno Accademico 2010-2011 I principali modelli di I principali modelli di imprese nel contesto imprese nel contesto internazionale internazionale

Modelli nazionaliimpresa (prof. dagnino)

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Economia e Gestione delle Imprese - Prof. A. Mocciaro Li Destri - Anno Accademico 2010-2011

I principali modelli di imprese nel I principali modelli di imprese nel contesto internazionalecontesto internazionale

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Il modello anglosassoneIl modello anglosassone

- Orientamento: ai mercati finanziari

- Aspetti fondamentali:

-Rapidità di creazione del valore – L’impresa deve mantenere costantemente un’elevata attrattività per gli investitori e raggiungere sempre il tasso di rendimento del capitale richiesto dal mercato per non essere oggetto di scalate ostili.

-Il management, poco stabile, soffre di miopia e di ansia di risultati di breve periodo

 - Aspetto proprietario tipico: Public company

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Il modello anglossassone (II)Il modello anglossassone (II)

• Natura dei rapporti fra azienda e finanziatori – sistema atomistico, centralità della convenienza della singola transazione

• Tipologia di raccolta dei capitali – sistema che sanziona/premia continuamente le performance dell’impresa

• Modalità di sfruttamento delle opportunità d’investimento – Estensiva (opportunità numerose, possibilità di diversificazione)

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Il modello europeo-continentaleIl modello europeo-continentale

• Orientamento: agli intermediari finanziari

• Aspetti fondamentali: – Rilievo della capacità di intrecciare relazioni stabili tra

imprese e intermediari. Criticità del capitale reputazionale e delle risorse di fiducia

– Il magagement non soffre di ansia di risultati di breve, bensì può tendere a risultati di medio/lungo periodo

•  - Aspetto proprietario tipico: Azionariato di matrice familiare o di derivazione pubblica. Rilievo delle partecipazioni incrociate e dei gruppi aziendali

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Il modello europeo-continentale (II)Il modello europeo-continentale (II)

• Natura dei rapporti fra azienda e finanziatori – sistema di comportamenti organizzati. Processo continuo e cumulativo di tipo relazionale. Modello di banca universale.

• Tipologia di raccolta dei capitali – finanziamenti pazienti che transitano tramite collocamenti “private placement”

• Modalità di sfruttamento delle opportunità d’investimento – Intensiva (ricerca di eccellenza nell’allocazione del capitale)

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Il sistema capitalistico italianoIl sistema capitalistico italiano

• Il dualismo dimensionale

• La forte specializzazione settoriale

• Il capitalismo familiare

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Il dualismo dimensionaleIl dualismo dimensionale

• La debolezza del mercato borsistico italiano- ricorso ad autofinanziamento e credito bancario ritenuto sufficiente- ingresso azionisti è vista come la perdita di una “cosa propria”- La richiesta di trasparenza per la quotazione mal sopportata- La necessità di separare patrimonio personale e quello aziendale mal vista- ridotta propensione del piccolo risparmiatore agli investimenti “rischiosi”

• La ridotta presenza di investitori istituzionali- dal 1936 sistema di banche pure e divieto di investire in titoli azionari- dagli anni ’90 riforma sistema bancario, abbandono banche pure e possibilità di investire in azioni in imprese non finanziarie, ma entro certi limiti

• Il ritardo nello sviluppo di adeguati strumenti finanziari

• Le infrastrutture normative e burocratiche

• Grandi imprese di proprietà pubblica: IRI, ENI, EFIM…

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Specializzazione settorialeSpecializzazione settoriale

-Settori tradizionali: tessile, abbigliamento, maglieria, ottica, calzature, mobilio….

-Settore meccanico: macchinari, macchine utensili, elettrodomestici…

Settori a basso contenuto tecnologico – molto esposti alla concorrenza dei paesi BRICs e degli altri paesi emergenti.

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Il capitalismo familiareIl capitalismo familiare

•Governance: controllo familiare

• Carenza di risorse finanziarie

• Accentramento del potere decisionale

• Il problema della successione imprenditoriale

• Numerosi gruppi piramidali di matrice familiare