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Marina Bertocchi Logopedista UOSD NPIA Distretto Pianura Est

Marina Bertocchi Logopedista UOSD NPIA Distretto … · Età prescolare Come riconoscere quali, fra i bambini che parlano in ritardo, manifesteranno un disturbo del linguaggio? Quali

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Marina BertocchiLogopedista

UOSD NPIA Distretto Pianura Est

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Età prescolare

Come riconoscere quali, fra i bambini cheparlano in ritardo, manifesteranno un disturbodel linguaggio?

Quali bambini segnalare e quando?

Come riconoscere quali, fra i bambini cheparlano in ritardo, manifesteranno un disturbodel linguaggio?

Quali bambini segnalare e quando?

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Quando diciamo che un bambino non parlabene, che cosa intendiamo dire?

Espressioni comuni:• Il bambino utilizza poche parole• Comprende molte parole ma ne dice poche• Parla molto, ma non si capisce nulla di ciò

che dice• Parla come uno straniero, con i verbi

all’infinito• Non pronuncia la R, la S, la F, ecc.• Il bambino si intacca

Espressioni comuni:• Il bambino utilizza poche parole• Comprende molte parole ma ne dice poche• Parla molto, ma non si capisce nulla di ciò

che dice• Parla come uno straniero, con i verbi

all’infinito• Non pronuncia la R, la S, la F, ecc.• Il bambino si intacca

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FoneticoFonologicoMorfo-sintattico

Lessicale-semanticoPragmatico

SignificanteFoneticoFonologicoMorfo-sintattico

Lessicale-semanticoPragmatico Significato

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Comprensione Produzione

La comprensione verbaleè la capacità didecodifica del messaggioverbale, detta anchelinguaggio ricettivo

La produzione verbale èla capacità di espressionelinguistica, detta anchelinguaggio espressivo

La comprensione verbaleè la capacità didecodifica del messaggioverbale, detta anchelinguaggio ricettivo

La produzione verbale èla capacità di espressionelinguistica, detta anchelinguaggio espressivo

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Comprensione verbaleIl linguaggio percepito per via uditiva èinizialmente

Segnale acustico

Rappresentazione fonologica

Decodifica semantica

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L’analisi dei fonemi non è sufficiente percomprendere i significati

Nel processo di comprensione verbale vengonoevocati un insieme di dati cognitivi, semantici,sintattici oltre che fonologici.

La comprensione verbale è pertanto strettamentecollegata al sistema cognitivo.

Nei primi anni di vita la comprensione anticipa eprepara la produzione, cioè il bambino capisce moltopiù di quanto non riesca ad esprimere.

Nel processo di comprensione verbale vengonoevocati un insieme di dati cognitivi, semantici,sintattici oltre che fonologici.

La comprensione verbale è pertanto strettamentecollegata al sistema cognitivo.

Nei primi anni di vita la comprensione anticipa eprepara la produzione, cioè il bambino capisce moltopiù di quanto non riesca ad esprimere.

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Come evolve la comprensione verbaleun neonato è in grado di distinguere suonidifferenti3 MESI

3 – 8 MESI il suo cervello si organizza in modo dariconoscere solo quei suoni che fanno partedella lingua alla quale è regolarmente esposto.

8-10 MESI il bambino scopre gradualmente il significatodelle parole eprogressivamente impara a riconoscerle.Inizialmente la comprensione è strettamentelegata al contesto

il bambino scopre gradualmente il significatodelle parole eprogressivamente impara a riconoscerle.Inizialmente la comprensione è strettamentelegata al contesto

2 ANNI la comprensione si decontestualizza eaumentano il numero di parolecomprese (da 60 a più di 200 a 16 mesi)

3 ANNI Il bambino è in grado di comprendere frasinucleari semplici (S-V-C)

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Livello fonetico

Riguarda i suoni da cui è costituita unadeterminata lingua e si riferisce quindi agliaspetti più specificatamente articolatori dellaproduzione linguistica

Riguarda i suoni da cui è costituita unadeterminata lingua e si riferisce quindi agliaspetti più specificatamente articolatori dellaproduzione linguistica

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Articolazione e coarticolazione

Quando parliamo di articolazione dobbiamo ricordareche produrre una parola non significa semplicementemettere in fila una serie di fonemi.

Esiste infatti il fenomeno della coarticolazione.

Quando parliamo di articolazione dobbiamo ricordareche produrre una parola non significa semplicementemettere in fila una serie di fonemi.

Esiste infatti il fenomeno della coarticolazione.

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CoarticolazioneLa coarticolazione è quel fenomeno per ilquale ogni suono pronunciato all’interno diuna parola subisce l’influenza del suono chelo segue e che lo precede.

Ecco alcuni esempi:inferno=/iɱfɛrnoun gatto=/uŋgat:osdentato=/zdentato

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Altre domande frequenti:

Perché se il bambino sa dire T,sa dire O, sa dire P, poi non sadire TOPO, ma dice POPO?

Perché se il bambino sa dire T,sa dire O, sa dire P, poi non sadire TOPO, ma dice POPO?

Sa dire CACCA, perchéquando deve dire CANEdice TANE?

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Livello fonologico

Il livello fonologico si distingue dal fonetico, inquanto non riguarda tanto gli aspetti esecutividell’articolazione dei suoni linguistici, quanto l’organizzazione e programmazione dei fonemiall’interno della parola, che sono governate daiprocessi.

Il livello fonologico si distingue dal fonetico, inquanto non riguarda tanto gli aspetti esecutividell’articolazione dei suoni linguistici, quanto l’organizzazione e programmazione dei fonemiall’interno della parola, che sono governate daiprocessi.

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Processi fonologici

I bambini, nel percorso di apprendimento dellinguaggio, semplificano la forma delle parole,utilizzando strategie facilitatorie, sulla base delleproprie personali capacità percettive earticolatorie.

I bambini, nel percorso di apprendimento dellinguaggio, semplificano la forma delle parole,utilizzando strategie facilitatorie, sulla base delleproprie personali capacità percettive earticolatorie.

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Processi di sistema Stopping (sole = [‘tole]) Anteriorizzazione (cane = [‘tane]) Gliding (mare = [‘maje]) Semplificazione di liquide (rana = [‘lana]) Fricazione (camicia= [ka’misa]) Affricazione(rosso= [‘rot∫o]) Desonorizzazione (gambe= [‘kampe]) Sonorizzazione (acqua= [‘agwa])

Stopping (sole = [‘tole]) Anteriorizzazione (cane = [‘tane]) Gliding (mare = [‘maje]) Semplificazione di liquide (rana = [‘lana]) Fricazione (camicia= [ka’misa]) Affricazione(rosso= [‘rot∫o]) Desonorizzazione (gambe= [‘kampe]) Sonorizzazione (acqua= [‘agwa])

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Pocessi di struttura Cancellazione di sillabe atone (banana =[‘nana]) Riduzione di gruppi consonantici (treno = [‘teno]) Armonia consonantica (coccodrillo= [kokko’lillo]) Armonia vocalica (piccola = [‘pakkala]) Cancellazione di consonante iniziale (scopa =[‘kopa]) Metatesi (topo = [‘poto]) Epentesi (aereo =[a’leleo]) Riduzione di dittonghi (pieno= [‘peno]) Soppressione di consonante finale di sillaba(albero=

[‘abbeo])

Cancellazione di sillabe atone (banana =[‘nana]) Riduzione di gruppi consonantici (treno = [‘teno]) Armonia consonantica (coccodrillo= [kokko’lillo]) Armonia vocalica (piccola = [‘pakkala]) Cancellazione di consonante iniziale (scopa =[‘kopa]) Metatesi (topo = [‘poto]) Epentesi (aereo =[a’leleo]) Riduzione di dittonghi (pieno= [‘peno]) Soppressione di consonante finale di sillaba(albero=

[‘abbeo])

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Sviluppo fonologico

Sviluppo fonologico significa imparare arappresentare mentalmente i suoni checaratterizzano una lingua, le strutture sillabiche concui questi suoni si combinano nelle parole e lestrutture prosodiche che danno forma melodica aparole e enunciati.

Significa anche utilizzare queste rappresentazioniper guidare l’apparato articolatorio (lingua,mandibola, labbra, ecc.) a eseguire quei movimentiche permettono di produrre parole e enunciaticomprensibili.

Sviluppo fonologico significa imparare arappresentare mentalmente i suoni checaratterizzano una lingua, le strutture sillabiche concui questi suoni si combinano nelle parole e lestrutture prosodiche che danno forma melodica aparole e enunciati.

Significa anche utilizzare queste rappresentazioniper guidare l’apparato articolatorio (lingua,mandibola, labbra, ecc.) a eseguire quei movimentiche permettono di produrre parole e enunciaticomprensibili.

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Alla base dello sviluppo fonologicotroviamo:Un fattore percettivo Un fattore motorio

Per poter rappresentarementalmente i suonidella lingua madre, ibambini elaboranopercettivamente inmaniera inconsapevoleil linguaggio cheascoltano.

L’apparato articolatoriodeve essere abbastanzamaturo per potercompiere un incredibilenumero di movimentidiversi coordinati in unarco temporale moltobreve.

Per poter rappresentarementalmente i suonidella lingua madre, ibambini elaboranopercettivamente inmaniera inconsapevoleil linguaggio cheascoltano.

L’apparato articolatoriodeve essere abbastanzamaturo per potercompiere un incredibilenumero di movimentidiversi coordinati in unarco temporale moltobreve.

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Stadi dello sviluppo fonologicoStoel Gammon –Dunn (1985)

Stadio prelinguistico (0-12 mesi) Prime parole (12-18 mesi) Sviluppo fonemico (18-48 mesi) Stabilizzazione dl sistema fonologico (4-8 anni)

Stoel Gammon –Dunn (1985)

Stadio prelinguistico (0-12 mesi) Prime parole (12-18 mesi) Sviluppo fonemico (18-48 mesi) Stabilizzazione dl sistema fonologico (4-8 anni)

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Stadio pre-linguistico

I comportamenti prelinguistici ( vagito,vocalizzazioni, lallazione) emergono sempre, anchein presenza di deficit importanti per lo sviluppo dellinguaggio (es.sordità, sindrome di Down) come sel’organismo umano fosse predisposto a produrrebabbling anche in presenza di gravi ostacoli(Bortolini 2002). Dopo questo periodo si osservano comportamenti

differenti

I comportamenti prelinguistici ( vagito,vocalizzazioni, lallazione) emergono sempre, anchein presenza di deficit importanti per lo sviluppo dellinguaggio (es.sordità, sindrome di Down) come sel’organismo umano fosse predisposto a produrrebabbling anche in presenza di gravi ostacoli(Bortolini 2002). Dopo questo periodo si osservano comportamenti

differenti

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La lallazioneIl periodo della lallazione canonica si situa fra i 6 e gli 11 mesi

Caratteristiche della lallazione = Il suono prodotto dalle "lallazioni” èsillabicamente molto simile in tutte le lingue del mondo: combinazione CV(consonante-vocale)

Apparenza lessicale della lallazione = Nella lallazione c’è un’apparenzalessicale che induce l’ascoltatore a credere di trovarsi di fronte alla comparsadelle prime parole, ma è sostanzialmente assente la valenza significativa dellaparola.

Significato della lallazione = E' piuttosto la scoperta casuale di un effettosonoro, e il piacere di riprodurlo, a sostenere l'attività vocale del bambino. Ilbambino ripete un gesto articolatorio per riascoltare il suono prodotto dallapropria voce. La lallazione è quindi parte dello sviluppo senso-motorio delbambino.

Repertorio = Il repertorio di consonanti nella lallazione e’in realtà moltolimitato (Bortolini, 1995) ed è costituito da occlusive orali ([ba]) e “glottidali”([ha]), nasali ([ma]) e semiconsonanti ([ja]). Scarsissima è la produzione diliquide ([la] o [ra]), fricative ([fa]) e affricate ([tsa] o [d'a]). Non vi è nessuncluster consonantico ([cra], [bla]). Molto rare sono le occlusive in finale disillaba ([pat], [mop]).

Il periodo della lallazione canonica si situa fra i 6 e gli 11 mesi

Caratteristiche della lallazione = Il suono prodotto dalle "lallazioni” èsillabicamente molto simile in tutte le lingue del mondo: combinazione CV(consonante-vocale)

Apparenza lessicale della lallazione = Nella lallazione c’è un’apparenzalessicale che induce l’ascoltatore a credere di trovarsi di fronte alla comparsadelle prime parole, ma è sostanzialmente assente la valenza significativa dellaparola.

Significato della lallazione = E' piuttosto la scoperta casuale di un effettosonoro, e il piacere di riprodurlo, a sostenere l'attività vocale del bambino. Ilbambino ripete un gesto articolatorio per riascoltare il suono prodotto dallapropria voce. La lallazione è quindi parte dello sviluppo senso-motorio delbambino.

Repertorio = Il repertorio di consonanti nella lallazione e’in realtà moltolimitato (Bortolini, 1995) ed è costituito da occlusive orali ([ba]) e “glottidali”([ha]), nasali ([ma]) e semiconsonanti ([ja]). Scarsissima è la produzione diliquide ([la] o [ra]), fricative ([fa]) e affricate ([tsa] o [d'a]). Non vi è nessuncluster consonantico ([cra], [bla]). Molto rare sono le occlusive in finale disillaba ([pat], [mop]).

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Qual è dunque il significato dellalallazione? La conseguenza evidente dell’attività di lallazione e’

che essa permette al bambino di stabilireun’immediata connessione tra le sensazionicinestesico-propriocettive prodotte dai movimentiarticolatori e le sensazioni uditive prodotte dalsuono.

Per alcuni bambini questa connessione si stabiliscecon difficoltà e allora c’è un forte rischio per losviluppo fonologico e linguistico.

La conseguenza evidente dell’attività di lallazione e’che essa permette al bambino di stabilireun’immediata connessione tra le sensazionicinestesico-propriocettive prodotte dai movimentiarticolatori e le sensazioni uditive prodotte dalsuono.

Per alcuni bambini questa connessione si stabiliscecon difficoltà e allora c’è un forte rischio per losviluppo fonologico e linguistico.

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Come i bambini costruiscono i proprischemi articolatori

I giochi di "lallazione" si accompagnano a un forte svilupponella capacità di imitare parole

Piaget paragona l’attività vocale all’attività di esplorazione deglioggetti propria di questo periodo: vengono provati di volta involta schemi differenti per vedere se uno di questi si possaapplicare al modello.

Attraverso l'imitazione si stabilisce un legame sempre piùstretto tra movimenti articolatori e loro conseguenze acustiche.Si crea così, nella mente del bambino, uno schemaarticolatorio, cioè una rappresentazione in cui suono emovimento articolatorio sono fortemente interconnessi.

I giochi di "lallazione" si accompagnano a un forte svilupponella capacità di imitare parole

Piaget paragona l’attività vocale all’attività di esplorazione deglioggetti propria di questo periodo: vengono provati di volta involta schemi differenti per vedere se uno di questi si possaapplicare al modello.

Attraverso l'imitazione si stabilisce un legame sempre piùstretto tra movimenti articolatori e loro conseguenze acustiche.Si crea così, nella mente del bambino, uno schemaarticolatorio, cioè una rappresentazione in cui suono emovimento articolatorio sono fortemente interconnessi.

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Le prime parole Il momento in cui un genitore riconosce che il proprio bambino

ha "iniziato a parlare" ha qualcosa di magico.

Finalmente i suoni pronunciati dal piccolo hanno una formariconoscibile, non sono più solo giochi della bocca e dellalingua, ma suoni che possono richiamare un significato nellamente dell'adulto.

Tuttavia le prime parole pronunciate dal bambino non possonoancora dirsi parte dello stesso lessico di un adulto.

Per un adulto le parole hanno una funzione simbolica,richiamano un significato a prescindere dal contesto in cui sonopronunciate.

Per il bambino invece le prime parole sono parte indissolubiledi un’azione comunicativa e non hanno ancora una funzionesimbolica.

Il momento in cui un genitore riconosce che il proprio bambinoha "iniziato a parlare" ha qualcosa di magico.

Finalmente i suoni pronunciati dal piccolo hanno una formariconoscibile, non sono più solo giochi della bocca e dellalingua, ma suoni che possono richiamare un significato nellamente dell'adulto.

Tuttavia le prime parole pronunciate dal bambino non possonoancora dirsi parte dello stesso lessico di un adulto.

Per un adulto le parole hanno una funzione simbolica,richiamano un significato a prescindere dal contesto in cui sonopronunciate.

Per il bambino invece le prime parole sono parte indissolubiledi un’azione comunicativa e non hanno ancora una funzionesimbolica.

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Con le prime parole il bambino usa il proprio sistemaarticolatorio in maniera nuova, connettendo tre tipi dimemorie:

la memoria di una routine comunicativa la memoria del suono della parola che si usa in quella

determinata routine la memoria dello schema articolatorio che le permette di

riprodurre quel suono.

la memoria di una routine comunicativa la memoria del suono della parola che si usa in quella

determinata routine la memoria dello schema articolatorio che le permette di

riprodurre quel suono.

La grande novità consiste nel fatto che i movimenti dellelabbra e della lingua non sono più regolati semplicemente dalpiacere di riprodurre suoni e movimenti, ma dall'intenzionedi comunicare.

Il sistema cognitivo si "impossessa" delle routinesarticolatorie che il bambino ha costruito giocando e le utilizzaper raggiungere un nuovo scopo, quello di comunicare conaltri esseri umani.

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Il livello lessicale

Con la comparsa delle prime parole possiamoiniziare a parlare di sviluppo lessicale. Il lessico è quel livello strutturale del sistema

linguistico che riguarda i significati, la capacità diattribuire etichette verbali, rappresentazioniverbali stabili Rappresenta l’interfaccia con il sistema cognitivo

Con la comparsa delle prime parole possiamoiniziare a parlare di sviluppo lessicale. Il lessico è quel livello strutturale del sistema

linguistico che riguarda i significati, la capacità diattribuire etichette verbali, rappresentazioniverbali stabili Rappresenta l’interfaccia con il sistema cognitivo

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Variabilità individuale nelle prime parole

Non per tutti i bambini è facile identificare il momento in cui "inizianoa parlare".

Alcuni bambini producono prime parole che hanno un aspettofonetico molto simile a quello del lessico adulto.

Altri bambini utilizzano invece parole che non hanno una formafonetica convenzionale, ma il contesto in cui queste parole sonopronunciate, i gesti, lo sguardo, permettono all'adulto di capirel'intenzione comunicativa del bambino.

Alcuni bambini utilizzano un’unica sillaba per comunicare chefunziona dunque come "protoparola", entrando a far parte di un lessicoprivato condiviso dal bambino e da chi si prende cura di lui.

Infine alcuni bambini riproducono prevalentemente gli aspettiprosodici della conversazione, in una sorta di lallazioneconversazionale, che simula più che altro la melodia del parlato.

Non per tutti i bambini è facile identificare il momento in cui "inizianoa parlare".

Alcuni bambini producono prime parole che hanno un aspettofonetico molto simile a quello del lessico adulto.

Altri bambini utilizzano invece parole che non hanno una formafonetica convenzionale, ma il contesto in cui queste parole sonopronunciate, i gesti, lo sguardo, permettono all'adulto di capirel'intenzione comunicativa del bambino.

Alcuni bambini utilizzano un’unica sillaba per comunicare chefunziona dunque come "protoparola", entrando a far parte di un lessicoprivato condiviso dal bambino e da chi si prende cura di lui.

Infine alcuni bambini riproducono prevalentemente gli aspettiprosodici della conversazione, in una sorta di lallazioneconversazionale, che simula più che altro la melodia del parlato.

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Prime parole e gesti

I gesti sono un aspetto molto importante dello sviluppocomunicativo e linguistico del bambino (Capirci, Iverson,Pizzuto e Volterra, 1996).

i gesti deittici o performativi, compaiono intorno ai 9-12mesi, esprimono un’ intenzione comunicativa e si riferisconoad un oggetto o ad un evento il cui significato tuttavia siricava esclusivamente osservando il contesto. Non possiedecioè un significato autonomo, indipendente dal contesto.

i gesti rappresentativi o referenziali fa la loro comparsadopo i 12 mesi . Sono gesti che possiedono un significatoautonomo, indipendente dal contesto. Questi gesti nasconoper lo più all'interno di routine sociali o di giochi conl'adulto e vengono appresi prevalentemente per imitazione.

I gesti sono un aspetto molto importante dello sviluppocomunicativo e linguistico del bambino (Capirci, Iverson,Pizzuto e Volterra, 1996).

i gesti deittici o performativi, compaiono intorno ai 9-12mesi, esprimono un’ intenzione comunicativa e si riferisconoad un oggetto o ad un evento il cui significato tuttavia siricava esclusivamente osservando il contesto. Non possiedecioè un significato autonomo, indipendente dal contesto.

i gesti rappresentativi o referenziali fa la loro comparsadopo i 12 mesi . Sono gesti che possiedono un significatoautonomo, indipendente dal contesto. Questi gesti nasconoper lo più all'interno di routine sociali o di giochi conl'adulto e vengono appresi prevalentemente per imitazione.

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Fasi dello sviluppo lessicale12-16 mesi circa 18-24 mesi circa

E’ la fase del linguaggioemergente

La crescita del vocabolariorisulta lenta (circa 5 nuoveparole al mese)

Maggiore rapiditànell’acquisire nuove parole(20 nuove parole al mese fra18 e 20 mesi)

Può assumere la formadi “esplosione divocabolario”, ma in moltibambini la crescita è piùlenta senza fortidiscontinuità con il periodoprecedente

E’ la fase del linguaggioemergente

La crescita del vocabolariorisulta lenta (circa 5 nuoveparole al mese)

Maggiore rapiditànell’acquisire nuove parole(20 nuove parole al mese fra18 e 20 mesi)

Può assumere la formadi “esplosione divocabolario”, ma in moltibambini la crescita è piùlenta senza fortidiscontinuità con il periodoprecedente

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Quali fattori determinano lo sviluppo lessicale

Le capacità fonologiche dei bambini nefacilitano l’apprendimento lessicale. (Gathercolee Baddeley - 1990)

Le capacità fonologiche sono supportate dallamemoria a breve termine.

L’ampliarsi del lessico esercita una potenteinfluenza sullo sviluppo fonologico.

Le capacità fonologiche dei bambini nefacilitano l’apprendimento lessicale. (Gathercolee Baddeley - 1990)

Le capacità fonologiche sono supportate dallamemoria a breve termine.

L’ampliarsi del lessico esercita una potenteinfluenza sullo sviluppo fonologico.

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Studio di Orsolini e coll. (2001) Sono stati studiati un gruppo di bambini romani di 3

anni, indagandone la pronuncia in compiti cherichiedevano di ripetere frasi o denominare immagini. Sono state individuate alcune tendenze comuni:1. Tendenza generalizzata alla desonorizzazione (es.

/mako/ per /mago/o /kabbia/ per /gabbia/)2. Frequente semplificazione di strutture sillabiche

complesse (es. /caddo/ per /caldo/; /copa/ per /scopa/)3. Circa un 25% sostituisce consonanti fricative con

occlusive (es. /daso/ per /vaso/; /tumo/ per /fumo/)4. E’ molto frequente la sostituzione del fonema /r/ con /l/

Sono stati studiati un gruppo di bambini romani di 3anni, indagandone la pronuncia in compiti cherichiedevano di ripetere frasi o denominare immagini. Sono state individuate alcune tendenze comuni:1. Tendenza generalizzata alla desonorizzazione (es.

/mako/ per /mago/o /kabbia/ per /gabbia/)2. Frequente semplificazione di strutture sillabiche

complesse (es. /caddo/ per /caldo/; /copa/ per /scopa/)3. Circa un 25% sostituisce consonanti fricative con

occlusive (es. /daso/ per /vaso/; /tumo/ per /fumo/)4. E’ molto frequente la sostituzione del fonema /r/ con /l/

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Conclusioni:

I risultati di questo studio mostrano che a tre anni lamaggioranza dei bambini possiede l’interorepertorio di consonanti che caratterizza il lessicoitaliano,tuttavia per molti di loro lo sviluppo fonologico deveancora completarsi, sia sul piano della coordinazionetemporale degli schemi articolatori, sia sul pianodella rappresentazione delle strutture sillabiche piùcomplesse.

I risultati di questo studio mostrano che a tre anni lamaggioranza dei bambini possiede l’interorepertorio di consonanti che caratterizza il lessicoitaliano,tuttavia per molti di loro lo sviluppo fonologico deveancora completarsi, sia sul piano della coordinazionetemporale degli schemi articolatori, sia sul pianodella rappresentazione delle strutture sillabiche piùcomplesse.

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Il linguaggio è una funzione geneticamente determinata,tuttavia i ritmi di sviluppo mostrano una notevole

variabilità individualemaggiore di quella che ci aspetteremmo da un processo dimaturazione scandito da una sorta di “orologio interno”.

Se un bambino di 2 anni e mezzo, pur crescendo in normalicondizioni di vita familiare, non riesce ancora a camminarepossiamo essere sicuri che c’è qualcosa di patologico nel suosviluppo motorio. Se a 2 anni e mezzo il linguaggio espressivo (parole o brevi

enunciati) non ha fatto ancora la sua comparsa siamoautorizzati a preoccuparci, ma non possiamo essere certi chevi sia qualcosa di patologico.

Per il linguaggio non è facile individuare i limiti checaratterizzano uno sviluppo normale da uno sviluppopatologico.

Il linguaggio è una funzione geneticamente determinata,tuttavia i ritmi di sviluppo mostrano una notevole

variabilità individualemaggiore di quella che ci aspetteremmo da un processo dimaturazione scandito da una sorta di “orologio interno”.

Se un bambino di 2 anni e mezzo, pur crescendo in normalicondizioni di vita familiare, non riesce ancora a camminarepossiamo essere sicuri che c’è qualcosa di patologico nel suosviluppo motorio. Se a 2 anni e mezzo il linguaggio espressivo (parole o brevi

enunciati) non ha fatto ancora la sua comparsa siamoautorizzati a preoccuparci, ma non possiamo essere certi chevi sia qualcosa di patologico.

Per il linguaggio non è facile individuare i limiti checaratterizzano uno sviluppo normale da uno sviluppopatologico.

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“Late talkers”

La percentuale di bambini con un forte ritardo linguistico adue anni oscilla tra il 9% e il 17% (Rescorla, 1989), con unaprevalenza di maschi rispetto alle femmine.

Vengono definiti late talkers (“parlatori tardivi”) isoggetti che hanno un normale sviluppo intellettivo esocio-affettivo, e che non hanno alcun apparentedanno neurologico.

Una comune caratteristica dei bambini che parlano tardi èun forte ritardo fonologico che si accompagna a ritardonella produzione lessicale.

La percentuale di bambini con un forte ritardo linguistico adue anni oscilla tra il 9% e il 17% (Rescorla, 1989), con unaprevalenza di maschi rispetto alle femmine.

Vengono definiti late talkers (“parlatori tardivi”) isoggetti che hanno un normale sviluppo intellettivo esocio-affettivo, e che non hanno alcun apparentedanno neurologico.

Una comune caratteristica dei bambini che parlano tardi èun forte ritardo fonologico che si accompagna a ritardonella produzione lessicale.

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I bambini che parlano tardi vengono generalmenteidentificati con questo criterio:

producono meno di 10 parole diverse (nellafascia di età 18-23 mesi) producono meno di 50 parole diverse e

nessuna combinazione di almeno dueparole (nella fascia di età di 24-34 mesi).

producono meno di 10 parole diverse (nellafascia di età 18-23 mesi) producono meno di 50 parole diverse e

nessuna combinazione di almeno dueparole (nella fascia di età di 24-34 mesi).

E’ importante escludere che ci siano fattoricognitivi, percettivi, neurologici, alla base delritardo linguistico.

E’ anche importante stabilire se il bambino abbiauna buona comprensione verbale.

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Come evolve il ritardo linguistico tra i duee i quattro anni

Molti bambini che a due anni hanno unaproduzione fonologica e lessicale immatura, tipicadi soggetti più piccoli, intorno a tre-quattro annisembrano aver recuperato il ritardo: hanno unlessico piuttosto ampio, molti dei loro enunciatisono comprensibili, e iniziano a combinare parole.Questi bambini sono definiti in inglese con una

graziosa espressione, late bloomers , bambini chesbocciano tardi.

Molti bambini che a due anni hanno unaproduzione fonologica e lessicale immatura, tipicadi soggetti più piccoli, intorno a tre-quattro annisembrano aver recuperato il ritardo: hanno unlessico piuttosto ampio, molti dei loro enunciatisono comprensibili, e iniziano a combinare parole.Questi bambini sono definiti in inglese con una

graziosa espressione, late bloomers , bambini chesbocciano tardi.

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Lo sviluppo morfo-sintattico

La morfo-sintassi è quel livello di analisi del linguaggioche si occupa di come le parole si combinino fra loroper formare una frase. La sintassi è governata dalle regole grammaticali

proprie di ogni lingua

La morfo-sintassi è quel livello di analisi del linguaggioche si occupa di come le parole si combinino fra loroper formare una frase. La sintassi è governata dalle regole grammaticali

proprie di ogni lingua

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Sviluppo sintattico

La prima forma grammaticale è costituita dall’olofrase Le prime frasi, come giustapposizione di due parole

compaiono stabilmente fra i 24 e i 30 mesi. La capacità combinatoria è collegata all’ampiezza del

repertorio lessicale

La prima forma grammaticale è costituita dall’olofrase Le prime frasi, come giustapposizione di due parole

compaiono stabilmente fra i 24 e i 30 mesi. La capacità combinatoria è collegata all’ampiezza del

repertorio lessicale

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Soglia minima

E’ il numero minimo di parole che devonoessere presenti nel vocabolario del bambinoaffinché possa partire l’attività combinatoria

Solo il 23% dei bambini che possiedono meno di 50parole usa combinazioni

Il 70% dei bambini che possiedono 100-200 paroleusa combinazioni

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Prime frasi Le prime frasi si presentano incomplete (mancano

articoli, preposizioni, pronomi) Sono generalmente costituite da giustapposizione di

due nomi, o predicato e nome

Esempi:

•Papà ia•Tutù ota•Dà brumbrum•Mamma aua

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Il fattore lunghezzaLa struttura delle frasi prodotte è strettamentelegata alla lunghezza

Lunghezza media dell’enunciato(LME) Brown, 1973

La complessità della frase può esserevalutata in base al numero di elementiche la compongono

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Per un bambino che a due anni produce pochissime parole(nell’ordine della decina), la probabilità di avere un rapidoprogresso a livello lessicale dipende dal suo livello disviluppo fonologico, che può essere indicato dal repertoriofonetico di cui è in possesso.

La probabilità di recuperare a livello di sviluppo sintatticoentro i tre anni può invece essere predetta solo dallacomparsa delle prime combinazioni di parole (Mirak &Rescorla, 1998).I bambini che intorno ai 31 mesi non producono alcunacombinazione di almeno due parole hanno un’altaprobabilità di mantenere il ritardo nello sviluppo sintatticoanche a 3 anni.

Per un bambino che a due anni produce pochissime parole(nell’ordine della decina), la probabilità di avere un rapidoprogresso a livello lessicale dipende dal suo livello disviluppo fonologico, che può essere indicato dal repertoriofonetico di cui è in possesso.

La probabilità di recuperare a livello di sviluppo sintatticoentro i tre anni può invece essere predetta solo dallacomparsa delle prime combinazioni di parole (Mirak &Rescorla, 1998).I bambini che intorno ai 31 mesi non producono alcunacombinazione di almeno due parole hanno un’altaprobabilità di mantenere il ritardo nello sviluppo sintatticoanche a 3 anni.

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Il ritardo linguistico a 4-5 anni

Per molti bambini il ritardo linguistico sembra risolversi inetà prescolare, mentre per altri il ritardo si prolunga,assumendo le caratteristiche di disturbo specifico dilinguaggio. Un ristretto repertorio fonetico continua ad essere presente

nel 22% dei bambini di 5 anni che erano stati valutati comebambini con ritardo linguistico a 2 anni (Whitehurst &Fischel, 1994). Un lessico limitato è presente nel 4% dei soggetti di 5 anni

che erano stati valutati come bambini con ritardolinguistico a 2 anni.

Per molti bambini il ritardo linguistico sembra risolversi inetà prescolare, mentre per altri il ritardo si prolunga,assumendo le caratteristiche di disturbo specifico dilinguaggio. Un ristretto repertorio fonetico continua ad essere presente

nel 22% dei bambini di 5 anni che erano stati valutati comebambini con ritardo linguistico a 2 anni (Whitehurst &Fischel, 1994). Un lessico limitato è presente nel 4% dei soggetti di 5 anni

che erano stati valutati come bambini con ritardolinguistico a 2 anni.

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Ritardo fonologico lieveRitardo fonologico di grado severoRitardo fonologico grave

Secondo alcuni autori (Bortolini, 1995; Sabbadini, De Cagno,Michelazzo, Vaquer, 2000) possiamo distinguere tre tipi di ritardofonologico:

Ritardo fonologico lieveRitardo fonologico di grado severoRitardo fonologico grave

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Ritardo fonologico lieveE’ caratterizzato dalla persistenza di alcuniprocessi di semplificazione tipici del bambino didue-tre anni.Ad es. dire /kaddo/per /caldo/;

dire /kala/ per /scala/(riduzione gruppo consonantico)

Ad es. dire /tole/ per /sole/; /kamisa/ per/camicia/ (stopping di fricative, fricazione)

E’ caratterizzato dalla persistenza di alcuniprocessi di semplificazione tipici del bambino didue-tre anni.Ad es. dire /kaddo/per /caldo/;

dire /kala/ per /scala/(riduzione gruppo consonantico)

Ad es. dire /tole/ per /sole/; /kamisa/ per/camicia/ (stopping di fricative, fricazione)

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Ritardo fonologico severo

E’ caratterizzato dalla presenza di semplificazioniche non si riscontrano nello sviluppo normale(atipie e processi insoliti) e dalla presenza di paroleidiosincratiche.Ad es. dire /sallo/ per /cavallo/

/aia/ per /kasa/

E’ caratterizzato dalla presenza di semplificazioniche non si riscontrano nello sviluppo normale(atipie e processi insoliti) e dalla presenza di paroleidiosincratiche.Ad es. dire /sallo/ per /cavallo/

/aia/ per /kasa/

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Ritardo fonologico grave

In cui è presente un repertorio foneticoestremamente ristretto, caratterizzato dallapreferenza sistematica per un suono e conseguentescarsa comprensibilità del linguaggio del bambino.Ad es. la frase /il topo mangia il formaggio/ vienepronunciata /popo atta atto/.

In cui è presente un repertorio foneticoestremamente ristretto, caratterizzato dallapreferenza sistematica per un suono e conseguentescarsa comprensibilità del linguaggio del bambino.Ad es. la frase /il topo mangia il formaggio/ vienepronunciata /popo atta atto/.

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(quando dobbiamo preoccuparci)

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La comprensione verbaleappare difficoltosa anchein situazioni contestuali

Il bambino segue condifficoltà le indicazioniverbali durante il gioco

Il bambino segue condifficoltà una brevefavola illustrata

Il bambino usa le parole inmodo improprio

3 ANNI

La comprensione verbaleappare difficoltosa anchein situazioni contestuali

Il bambino segue condifficoltà le indicazioniverbali durante il gioco

Il bambino segue condifficoltà una brevefavola illustrata

Il bambino usa le parole inmodo improprio

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3-4 ANNI

Bambini con ritardo fonologicograve Bambini con ritardo fonologico

severo Bambini con ridotto repertorio

lessicale Bambini che non costruiscono

una frase di almeno 3 elementi Bambini che utilizzano forme

grammaticali inusuali (verbiall’infinito, negazioni alla finedella frase, inversionipronominali)

3-4 ANNI

Bambini con ritardo fonologicograve Bambini con ritardo fonologico

severo Bambini con ridotto repertorio

lessicale Bambini che non costruiscono

una frase di almeno 3 elementi Bambini che utilizzano forme

grammaticali inusuali (verbiall’infinito, negazioni alla finedella frase, inversionipronominali)

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Bambini chepresentano ancora ledifficoltà linguisticheche suggeriscono lasegnalazione a 3-4anni

Bambini con ritardofonologico lieve

5 ANNI

Bambini chepresentano ancora ledifficoltà linguisticheche suggeriscono lasegnalazione a 3-4anni

Bambini con ritardofonologico lieve

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Il rapporto fra linguaggio e disturbidell’apprendimento Sappiamo che la presenza di difficoltà di linguaggio

nella storia del bambino costituisce un elemento diforte rischio per un successivo disturbodell’apprendimento. E’ molto frequente il caso di bambini che giungono ai

servizi per difficoltà di apprendimento della letto-scrittura e che hanno evidenziato nella raccoltaanamnestica, difficoltà più o meno lievi nello sviluppodel linguaggio, che al momento della consultazioneappaiono ormai risolte.

Sappiamo che la presenza di difficoltà di linguaggionella storia del bambino costituisce un elemento diforte rischio per un successivo disturbodell’apprendimento. E’ molto frequente il caso di bambini che giungono ai

servizi per difficoltà di apprendimento della letto-scrittura e che hanno evidenziato nella raccoltaanamnestica, difficoltà più o meno lievi nello sviluppodel linguaggio, che al momento della consultazioneappaiono ormai risolte.

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Cosa possiamo fare?

Sappiamo che le difficoltà che hanno determinato ilmanifestarsi del disturbo specifico di linguaggio,quand’anche siano state compensate, rimangonosoggiacenti e possono ripresentarsi al momento in cuiil bambino inizia ad apprendere la letto-scrittura. Quello che possiamo fare è solo attrezzare il bambino

il più possibile prima dell’ingresso alla scuolaelementare, anticipandone l’esposizione ai simboligrafici (pre-alfabetizzazione) e stimolandone lecompetenze metafonologiche .

Sappiamo che le difficoltà che hanno determinato ilmanifestarsi del disturbo specifico di linguaggio,quand’anche siano state compensate, rimangonosoggiacenti e possono ripresentarsi al momento in cuiil bambino inizia ad apprendere la letto-scrittura. Quello che possiamo fare è solo attrezzare il bambino

il più possibile prima dell’ingresso alla scuolaelementare, anticipandone l’esposizione ai simboligrafici (pre-alfabetizzazione) e stimolandone lecompetenze metafonologiche .