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20/01/2014 1 MACCHINE DI CANTIERE Macchine di cantiere ma sarà solo un problema dell’impresa, no?!

MACCHINE DI CANTIERE - cptlucca.it · rischi concreti con riferimentoa Allegato XV estratto ... lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il

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MACCHINE

DI CANTIERE

Macchine

di cantiere ma sarà solo un problema dell’impresa,

no?!

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c) una relazione concernente l'individuazione, l'analisi e la valutazione

dei rischi concreti con riferimento a

Allegato XV

estratto

Contenuti minimi del Piano di sicurezza e di coordinamento ‏

• l’area di cantiere

2.1.2 Il PSC contiene almeno i seguenti elementi

• l’organizzazione del cantiere

• le lavorazioni

• le loro interferenze

a) al rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; b) al rischio di seppellimento da adottare negli scavi c)al rischio di caduta dall'alto d) al rischio di insalubrità dell'aria nei lavori in galleria e) al rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria f) ai rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in fase di progetto g) al rischio di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere h) ai rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura i) al rischio di elettrocuzione; l) al rischio rumore; m) al rischio dall'uso di sostanze chimiche.

2.2.3. In riferimento alle lavorazioni, il coordinatore per la progettazione

suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la

complessità dell'opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed effettua l'analisi dei rischi presenti, con riferimento all’area e all’organizzazione del cantiere, alle

lavorazione e alle loro interferenze, ad esclusione di quelli specifici, propri specifici propri delle attività dell’impresa, facendo in

particolare attenzione ai seguenti:

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g) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando

previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere;

h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;

3.2.1. Il POS …contiene almeno i seguenti elementi:

Allegato XV

estratto

Contenuti minimi del Piano operativo di sicurezza ‏

b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa esecutrice;

c) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;

d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di

notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere;

e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;

f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore;

i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;

l) la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere.

3.2.1. Il POS …contiene almeno i seguenti elementi :

macchine

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Stavolta m’è

andata abbastanza bene!

Articolo 92 - Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavori

1. Durante la realizzazione dell’opera, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori:

…omissis…

b) verifica l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da

considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento …omissis…

e) segnala al committente o al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli

articoli 94, 95, 96 e 97, comma 1, e alle prescrizioni del piano di cui all’articolo 100,

ove previsto, e propone la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordinatore per l’esecuzione dà comunicazione dell’inadempienza alla Azienda Unità Sanitaria Locale e alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competenti;

f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente

riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

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…m’andasse mai bene una volta

Direttive orizzontali (sociali) trattano aspetti di interesse generale e di grande rilevanza sociale (es. sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, responsabilità per danno da prodotto difettoso, ecc.)

Direttive verticali (di prodotto) definiscono i requisiti essenziali a cui i prodotti devono rispondere per poter liberamente circolare nel mercato comunitario

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Direttive orizzontali (sociali): D.Lgs. n. 81/2008: obblighi cui sono soggetti gli utilizzatori (datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori) obblighi dei progettisti dei luoghi di lavoro, posti di lavoro ed impianti

divieto di fabbricare, vendere, noleggiare, dare in concessione d’uso macchine, attrezzature di lavoro ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti

obbligo da parte degli installatori e montatori di impianti e macchine di attenersi alle norme di sicurezza e igiene del lavoro

Articolo 23 - Fabbricanti, venditori, noleggiatori

• Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro dispositivi di protezione individuali e di impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro

• In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbono essere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione

D.Lgs. n. 81/2008 “Testo Unico”

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• Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici per la parte di loro competenza, devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti

Art. 23 – Obblighi degli installatori

D.Lgs. n. 81/2008 “Testo Unico”

Art 71 – Obblighi del Datore di lavoro

• Il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di cui all’articolo precedente, idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere o adatte a tali scopi …

e alleg. V, VI e VII

D.Lgs n. 81/2008 “Testo Unico”

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Direttive verticali (di prodotto) = D.Lgs n. 17/2010: la libera circolazione è garantita ai prodotti rispondenti ai requisiti essenziali di sicurezza definiti nelle direttive i parametri per l’attuazione dei requisiti essenziali sono contenuti nelle norme tecniche ed in particolare nelle norme armonizzate

l’applicazione di tali norme, pur essendo volontaria, permette di attivare il “principio di presunzione di conformità” la dimostrazione della conformità ai requisiti è attuata tramite procedure specifiche ed attestata dalla dichiarazione CE di conformità sul prodotto deve comparire la marcatura CE

D.Lgs. n. 17/2010 “Direttiva Macchine” DEFINIZIONI E CAMPO DI APPLICAZIONE

insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per un'applicazione ben determinata;

Macchina:

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D.Lgs. n. 17/2010 “Direttiva Macchine”

In definitiva i costruttori devono:

• Progettare la macchina valutandone i rischi sin dalla fase di progettazione (principio di integrazione della sicurezza)

• Redigere e consegnare al cliente le istruzioni per l’uso

• Predisporre il fascicolo tecnico della costruzione

• Compilare per ciascuna macchina la dichiarazione CE di conformità

• Apporre la marcatura CE sulla macchina

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D.Lgs. n. 17/2010 “Direttiva Macchine”

Norme armonizzate:

disposizioni di carattere tecnico adottate dagli organismi di normazione europea su mandato della Commissione dell’Unione Europea e da quest’ultima approvate, i cui riferimenti sono pubblicati nella “Gazzetta Ufficiale” della stessa e trasposte in una norma nazionale

Organismi Normatori Europei

CEN (Comitè Europeen de Normalisation) CENELEC (Comitè Europeen de Normalisation electrotecnique)

Organismi Normatori Nazionali

UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)

Norme tecniche

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Norme di tipo A: Norme generali di sicurezza

Norme di tipo B : norme di sicurezza comuni a gruppi di macchine

B1: riguardano aspetti particolari della sicurezza B2: riguardano i ripari o i dispositivi di sicurezza

Norme di tipo C: Norme di sicurezza per macchine o gruppi di macchine specifiche

Norme tecniche

UNI EN ISO 12100-1:2010 “Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio”

Norme di tipo A (esempi)

UNI EN ISO 13857:2008 “Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori”

Norme tecniche

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UNI EN 1088:2008 “Sicurezza del macchinario - Dispositivi di interblocco associati ai ripari - Principi di progettazione e di scelta”

Norme di tipo B (esempi)

UNI 9456:1989 “Macchine agricole. Ripari e schermi. Definizioni e prescrizioni”

UNI EN ISO 13849-1:2008 “Sicurezza del macchinario - Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza - Parte 1: Principi generali per la progettazione”

Norme tecniche

UNI EN 1726-1:2004 “Sicurezza dei carrelli industriali - carrelli semoventi con portata fino a 10000 kg compresi e trattori con forza di trazione fino a 20000 N compresi”

Norme di tipo C (esempi)

UNI EN 1459:2010 “Sicurezza dei carrelli industriali - carrelli semoventi a braccio telescopico”

UNI EN 12418:2009 “Macchine per il taglio di pietra muratura da cantiere - sicurezza”

Norme tecniche

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Rischi e cause/fonti di rischio Caduta per ribaltamento della betoniera

Contusioni, urti, colpi per riavvio intempestivo, contatto con la ghiera, il pignone, gli ingranaggi interni

Elettrocuzione per contatto indiretto o diretto

Rumore

Schizzi

BETONIERA

Segregazione cinchie e ingranaggi interni

Collegamento all’impianto di terra Relè di minima tensione

Divieto di modifica della macchina togliendo o sostituendo le ruote con sostegni improvvisati come laterizi o altro

Accecamento volante (in caso di bicchiere ribaltabile a sgancio)

Protezione sopra il pedale di sgancio (in caso di bicchiere ribaltabile a sgancio)

Carter pignone e corona dentata

Pulsante di emergenza

Protezioni

DPI specifici

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Altre betoniere semplici possono avere lo scarico del bicchiere per rotazione manuale.

In tal caso:

• non c’è un corona dentata

• non c’è il pedale di sgancio

• non è richiesto l’accecamento del volante

Inoltre queste betoniere producono una rumorosità solitamente molto minore.

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Altre possono essere le tipologie di betoniere, impastatrici e molazze, che richiedono in genere:

• Protezione delle aree di tramoggia e degli imbocchi

• Protezione innesti e giunti eventuali organi in pressione

• Ripari parti in movimento

IMPIANTI DI BETONAGGIO a raggio raschiante

Delimitazione area di scarico e di azione del raggio raschiante

Protezioni esterne

Dispositivo di strappo elettrico ai lati del raggio raschiante

Gabbia terminale

Rischi particolari

Tranciamenti, tagli, punture,

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LISCIATRICE (ELICOTTERO)

Tagli, Urti, Colpi, Impatti

Carter protezione pale e organi in movimento

Regolazione e bloccaggio timone all’altezza dell’addetto

Distanza di sicurezza (>0,85 m)

Guida a due mani

Polveri, Rumore, Vibrazioni

Impugnature antivibranti

DPI specifici

Rischi principali e Protezioni

MOLA (FLEX) ed altri utensili portatili

Rischi Tagli ed escoriazioni

Schegge e scintille

Elettrocuzione

Polveri (anche tossiche)

Vibrazioni

Rumore

Protezioni Impugnatura a due mani

Carter disco

Doppio isolamento

Divieto di utilizzo su materiali contenenti amianto

Impugnatura antivibrante

Insonorizzazione

DPI specifici

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Rischi Taglio arti superiori e inferiori

Contusioni, urti, colpi

Proiezione schegge

Elettrocuzione per contatto indiretto o diretto

Rumore

SEGA CIRCOLARE

Protezioni 1. Relé di minima tensione,

pulsante di emergenza e collegamento di terra

2. Coltello divisore a non più di 3 mm dal disco

3. Cuffia (sempre regolata sul pezzo)

4. Guida per il taglio

5. Piano di lavoro sgombro

6. Carter sotto il piano di lavoro

7. Spingitoi per piccoli pezzi

8. DPI specifici

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TAGLIAMATTONI

Rischi e protezioni

equivalenti a sega circolare

ATTENZIONE

presenza carter laterale anche alla parte inferiore del disco

PIEGAFERRI Rischi

Schiacciamenti, Cesoiamenti

Urti, colpi, impatti

Elettrocuzione

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Protezioni Carter/schermi su organi in movimento e

su troncatrice

Microinterruttore per la protezione amovibile dei perni di piega

Pedale munito superiormente e lateralmente di una protezione atta ad evitare azionamenti accidentali

Pulsante di emergenza e collegamento di terra

DPI specifici