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G I U G N O 2 0 1 4 Redattori: Vinicio, Viola, Caterina e Anna Dora, Grafica e impaginazione Claudio e Fra Jorge OFM. Nel Nome di Gesù La tarsia di Giampiero Montagnani donata a Papa Francesco La parrocchia dell’Osservanza con i suoi frati francescani è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco. Una visita quanto mai gradita dal pontefice in quanto i frati sono di origine messicana e da tempo conducono con sacrifici la parrocchia della Capriola e prestano servizio in altre chiese cittadine. Per l’occasione è stata donata a Papa Francesco una preziosa tarsia opera del pittore Giampiero Montagnani, una tarsia che si ispira al Vangelo e precisamente alle Beatitudini dettate da Gesù ai due apostoli Luca e Matteo. Montagnani ha improntato il suo lavoro ai diseredati che rappresentano le sofferenze dell’umanità, protesa verso il cielo dove l’immagine della Madonna e quella di Gesù, che attraverso le Beatitudini detta la nuova legge, secondo un principio aramaico corrispondono ad un medesimo termine e indicano coloro che si aprono a Dio e attendono da Lui la terra promessa. Il gruppo centrale della tarsia vede una umanità ferita, dal cieco allo zoppo, dal bambino del terzo mondo al paralitico, una umanità che soffre ma spera nella resurrezione post mortem perché completamente affidata alla resurrezione del figlio del Padre. Tutta la speranza cristiana diceva Paolo VI- si fonda sulla resurrezione di Cristo, sulla quale si ancora la nostra stessa resurrezione con Lui. Anzi siamo sin d’ora risorti con Lui; tutta la stoffa della nostra vita è intessuta di questa incrollabile certezza di questa realtà nascosta. L’astista senese ha usato per la sua opera materiali preziosi come il travertino, l’alabastro o l’onice. Una tavola di cm 30x40 voluta e creata con il cuore. Gilberto Madioni ELLEGRINAGGIO A ROMA DEL 07 MAGGIO Ore 03,30 (orario improponibile, poi avremmo capito perché) ritrovo all’Osservanza per la partenza verso Roma. Ci accompagnano anche quattro dei nostri frati: Padre Antonio, Padre Guillermo, fra Jorge e fra Oscar. Il pulman dopo poco si fa silenzioso, tutti vogliono provare a riprendere un po’ di sonno o almeno riposare ancora un poco. Prima di arrivare a Roma, sosta per la colazione, è ancora abbastanza buio, fila per prendere un caffè, una pastina, fila per il bagno, ma c’è anche chi sta in disparte perché dice che vuole digiunare, altrimenti diventa “grasso”, e invece ha in mano una scatola di biscotti, e chi ha yougurt, frutta e altro nascosto nella borsa (ah ah ah accipicchia che digiuno!!!) All’arrivo a Roma abbiamo un po’ di difficoltà, c’è traffico per arrivare al posteggio per il pulman dove possiamo scendere (ecco che capiamo il motivo della partenza così presto), cominciamo a preoccuparci di non arrivare in tempo, dopo un po’ i vigili ci permettono di scendere e proseguire per piazza San Pietro a piedi. C’è tantissima gente, veramente proveniente da tanti paesi del mondo, anche noi nel nostro piccolo abbiamo rappresentanze, oltre che del Messico, della Colombia e della Polonia, la fede ci accomuna tutti. L’Osservanza informa Basilica San Bernardino all’Osservanza – Siena www.basilicaosservanza.it Basilica di S. Bernardino e. mail: [email protected] Tel. 0577-332448 ufficio parrocchiale Tel. 0577-332444 convento Parroco: Padre Antonio e. mail: [email protected]

L’Osservanza informa Nel Nome Gesù … parrocchiali... · 2014-05-30 · Una visita quanto mai gradita dal ... come una star, ma la differenza è che papa Francesco non si sente

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G I U G N O 2 0 1 4

Redattori: Vinicio, Viola, Caterina e Anna Dora, Grafica e impaginazione Claudio e Fra Jorge OFM. e mensile.

Nel Nome

di Gesù

La tarsia di Giampiero Montagnani

donata a Papa Francesco

La parrocchia dell’Osservanza con i suoi

frati francescani è stata ricevuta in udienza da

Papa Francesco. Una visita quanto mai gradita dal

pontefice in quanto i frati sono di origine

messicana e da tempo conducono con sacrifici la

parrocchia della Capriola e prestano servizio in

altre chiese cittadine. Per l’occasione è stata

donata a Papa Francesco una preziosa tarsia opera

del pittore Giampiero Montagnani, una tarsia che

si ispira al Vangelo e precisamente alle

Beatitudini dettate da Gesù ai due apostoli Luca e

Matteo. Montagnani ha improntato il suo lavoro ai

diseredati che rappresentano le sofferenze

dell’umanità, protesa verso il cielo dove

l’immagine della Madonna e quella di Gesù, che

attraverso le Beatitudini detta la nuova legge,

secondo un principio aramaico corrispondono ad

un medesimo termine e indicano coloro che si

aprono a Dio e attendono da Lui la terra promessa.

Il gruppo centrale della tarsia vede una umanità

ferita, dal cieco allo zoppo, dal bambino del terzo

mondo al paralitico, una umanità che soffre ma

spera nella resurrezione post mortem perché

completamente affidata alla resurrezione del figlio

del Padre. Tutta la speranza cristiana –diceva

Paolo VI- si fonda sulla resurrezione di Cristo,

sulla quale si ancora la nostra stessa resurrezione

con Lui. Anzi siamo sin d’ora risorti con Lui; tutta

la stoffa della nostra vita è intessuta di questa

incrollabile certezza di questa realtà nascosta.

L’astista senese ha usato per la sua opera materiali

preziosi come il travertino, l’alabastro o l’onice.

Una tavola di cm 30x40 voluta e creata con il

cuore.

Gilberto Madioni

ELLEGRINAGGIO A ROMA

DEL 07 MAGGIO

Ore 03,30 (orario improponibile, poi

avremmo capito perché) ritrovo all’Osservanza

per la partenza verso Roma. Ci accompagnano

anche quattro dei nostri frati: Padre Antonio,

Padre Guillermo, fra Jorge e fra Oscar.

Il pulman dopo poco si fa silenzioso, tutti

vogliono provare a riprendere un po’ di sonno o

almeno riposare ancora un poco. Prima di arrivare

a Roma, sosta per la colazione, è ancora

abbastanza buio, fila per prendere un caffè, una

pastina, fila per il bagno, ma c’è anche chi sta in

disparte perché dice che vuole digiunare,

altrimenti diventa “grasso”, e invece ha in mano

una scatola di biscotti, e chi ha yougurt, frutta e

altro nascosto nella borsa (ah ah ah accipicchia

che digiuno!!!)

All’arrivo a Roma abbiamo un po’ di

difficoltà, c’è traffico per arrivare al posteggio per

il pulman dove possiamo scendere (ecco che

capiamo il motivo della partenza così presto),

cominciamo a preoccuparci di non arrivare in

tempo, dopo un po’ i vigili ci permettono di

scendere e proseguire per piazza San Pietro a

piedi. C’è tantissima gente, veramente proveniente

da tanti paesi del mondo, anche noi nel nostro

piccolo abbiamo rappresentanze, oltre che del

Messico, della Colombia e della Polonia, la fede ci

accomuna tutti.

L’Osservanza informa Basilica San Bernardino all’Osservanza – Siena

www.basilicaosservanza.it

Basilica di S. Bernardino

e. mail: [email protected]

Tel. 0577-332448 ufficio parrocchiale

Tel. 0577-332444 convento

Parroco: Padre Antonio

e. mail: [email protected]

Ecco, arriva papa Francesco per i suoi giri

intorno la piazza.

Tutti lo vogliono vedere, fotografare, come

una star, ma la differenza è che papa Francesco

non si sente certo tale, è un mistero, se capitasse

ad altri (attori, cantanti, politici ecc.) vedere tante

persone che si muovono tutti i mercoledì per loro,

si sentirebbero al di sopra di tutti, degli eroi, lui

no. Lo chiamano, si volta e saluta con la mano

come un conoscente o amico che trovi per la

strada, rivolge il saluto con il sorriso sulle labbra,

è sempre pronto a fermarsi per baciare i bambini,

salutare un malato.

Ci sono anche persone alle quali basta

vederlo, scattare qualche foto,

senza prestare molta

attenzione alle sue parole.

Il suo discorso inizia

come sempre: “Buongiorno

fratelli e sorelle”, poi ci parla

del dono del consiglio dello

Spirito Santo.

Questo è un breve riassunto:

Sappiamo quanto è

importante, nei momenti più

delicati, poter contare sui

suggerimenti di persone

sagge e che ci vogliono bene.

Ora, attraverso il dono del

consiglio, è Dio stesso, con il

suo Spirito, a illuminare il

nostro cuore, così da farci

comprendere il modo giusto

di parlare e di comportarsi e

la via da seguire. Il consiglio è il dono con cui lo

Spirito Santo rende capace la nostra coscienza di

fare una scelta concreta in comunione con Dio,

secondo la logica di Gesù e del suo Vangelo. Lo

Spirito ci aiuta a crescere e anche a vivere in

comunità. La condizione essenziale per

conservare questo dono è la preghiera. Pregare lo

Spirito perché ci dia il consiglio. Il Signore non ci

parla soltanto nell’intimità del cuore, non soltanto

lì, ma ci parla anche attraverso la voce e la

testimonianza dei fratelli. È davvero un dono

grande poter incontrare degli uomini e delle

donne di fede che, soprattutto nei passaggi più

complicati e importanti della nostra vita, ci

aiutano a fare luce nel nostro cuore, a

riconoscere la volontà del Signore!

Questo è un aneddoto che ha raccontato:

Io ricordo una volta nel santuario di Luján

ero nel confessionale, davanti al quale c’era una

coda lunga. C’era anche un ragazzotto tutto

moderno, con gli orecchini, i tatuaggi, tutte queste

cose… Ed è venuto per dirmi cosa gli succedeva.

Era un problema grosso, difficile. E mi ha detto:

io ho raccontato tutto questo alla mia mamma e

mia mamma mi ha detto: vai dalla Madonna e lei

ti dirà cosa devi fare. Ecco una donna che aveva

il dono del consiglio. Non sapeva come uscire dal

problema del figlio, ma ha indicato la strada

giusta: vai dalla Madonna e lei ti dirà. Questo è il

dono del consiglio. Quella donna umile, semplice,

ha dato al figlio il consiglio più vero. Infatti

questo ragazzo mi ha detto: ho guardato la

Madonna e ho sentito che devo fare questo, questo

e questo... Io non ho dovuto parlare, avevano già

detto tutto la sua mamma e il ragazzo stesso.

Questo è il dono del consiglio.

Voi mamme che avete questo

dono, chiedetelo per i vostri

figli, Il dono di consigliare i

figli è un dono di Dio.

Quindi noi preghiamo

perché ogni figlio chieda

consiglio e ogni mamma

sappia darlo.

Il nostro papa ci saluta, la

piazza piano piano si svuota.

Ora camminando

camminando ci avviamo verso

il ristorante, mentre tra la folla

vediamo girovagare delle

coppie di sposi, ci domandiamo

perché, ma poi ci rendiamo

conto che queste sono state

ricevute da papa Francesco,

sono di diversi paesi, si

possono riconoscere dagli abiti tradizionali che

indossano o per i loro tratti somatici, è proprio un

bel vedere. Una coppia di sposi messicani si fa

fotografare con padre Guillermo, hanno

riconosciuto la provenienza perché ha con sé la

bandiera del suo paese.

Dopo pranzo andiamo a visitare le tombe

dei santi Giovanni XXIII° e Giovanni Paolo II°,

abbiamo anche il privilegio di avere la guida

personale, la nostra Marta, che ci ha illustrato

magistralmente alcune opere, come la Pietà, che

sono all’interno della basilica. Guidati da Padre

Antonio abbiamo pregato tutti insieme davanti a

San Giovanni Paolo II°.

Rientro a Siena, un po’ stanchi, ma

sicuramente arricchiti nello spirito e anche come

comunità parrocchiale, una bella giornata

condivisa nell’amicizia, nella fraternità e nella

fede.

Grazie a tutti quelli che hanno partecipato.

Una pellegrina

BRICIOLE D'ARTE

Nella seconda cappella a sinistra, lungo la

navata della basilica di S. Bernardino

all'Osservanza, è posizionato il dossale in

terracotta invetriata policroma di Andrea della

Robbia (1435-1525), maestro di arte per i

meravigliosi effetti pittorici ottenuti con la

brillantezza e la molteplicità dei colori, ma anche

per la equilibrata e solenne misura delle sue

composizioni, ricche di umanità e di spiritualità ad

un tempo.

La composizione in esame si intitola

“Incoronazione della Vergine e Santi”. Questa

opera d'arte mostra, in alto a sinistra, una

Madonna dal bellissimo, giovane volto

intensamente assorto in preghiera, le mani giunte e

la posizione genuflessa, dinanzi a Dio Padre che la

sta incoronando Regina del cielo. Le due figure

sacre sono attorniate da 12 angeli, cherubini e

serafini, che partecipano alla proclamazione del

dogma suonando strumenti musicali.

Più in basso l'opera rappresenta, da

sinistra, San Girolamo penitente ed eremita nel

deserto (simboleggiato da una pietra che tiene in

mano), S. Antonio da Padova (simboleggiato dal

cuore in mano), S. Agnese ( con in mano la palma

del martirio) e S. Francesco (senza stigmate, ma

con la croce allusiva alla sua giovanile attività

missionaria).

Inginocchiata in atteggiamento

devozionale di fervente preghiera, dall'espressione

estatica del volto e dalla sguardo rivolto alla

Vergine, compare anche la committente del

raffinato dossale, Agnese Ugurgieri, vedova

Borghesi e suocera di Pandolfo Petrucci,

committente della Basilica dell'Osservanza.

A separare e personaggi “terreni” da quelli

“celesti” tre piccoli angeli sorridenti ammiccano

tra le nubi in studiata posizione prospettica, tesa a

far risaltare, in chiave spaziale, il ruolo

predominante di un quarto angelo più grande che,

in basso, in primo piano, mostra il cartiglio con la

scritta che celebra il dogma della celeste regalità

di Maria.

Nella predella tre meravigliose formelle,

separate da raffinati decori policromi, esprimono

l'Annunciazione, l'Assunzione, e la Maternità

della Vergine. Nel timpano 9 serafini rendono

onore al monogramma di San Bernardino.

Tutta la meravigliosa opera d'arte si

presenta racchiusa da una raffinata cornice a

edicola in forma di tempietto. Il prezioso edificio

sacro in forma ridotta ha il timpano curvilineo e le

lesene e il fregio ornati da decori a candelabro e

dentelli. Il basamento, ovvero la predella, è

composto da tre piccole immagini sacre che sono

tre opere d'arte assolute, grazie alla bravura di

Andrea della robbia che vi ha espresso i più

minuziosi dettagli, quali fossero sculture o dipinti!

Rosalda Bologni

Mercoledì 7 Maggio 2014 – Udienza Generale

di Sua Santità Francesco, una giornata davvero

speciale e, parafrasando un celebre film, è stato

proprio “Un mercoledì da leoni”.

La giornata è iniziata molto presto.

Partenza: ore 3,30 del mattino. Dopo un viaggio

dove tutti abbiamo pressochè dormito, siamo

arrivati a Roma. Gruppi di persone affollavano la

città. Scesi dal pullman, ci siamo subito diretti

verso san Pietro. La piazza era già piena e noi in

cuor nostro eravamo preoccupati perché

dovevamo arrivare dal Papa e consegnare il regalo

della parrocchia, la tarsia fatta proprio dalle mani

esperte e vissute del nostro parrocchiano-artista

Giampiero.

Entrati in piazza ci siamo sistemati nel

nostro settore, lontano però dalla scalinata da

dove sarebbe arrivato il Papa. Ma con

Giampiero non ci siamo persi d’animo. L’ho preso

sottobraccio e gli ho detto : “ Andiamo a

consegnare la tua opera a Francesco!”. Ad ogni

blocco della gendarmeria vaticana che

incontravamo, dicevamo che venivamo da Siena,

dalla parrocchia di San Bernardino all’Osservanza

e che dovevamo consegnare personalmente un

regalo al nostro Papa. Così facendo, con queste

parole, abbiamo superato tutti i vari blocchi e i

vari controlli e ci siamo trovati in fondo alla

scalinata di San Pietro, da dove, di lì a poco,

sarebbe arrivato il nostro Francesco.

Qui è arrivato un addetto vicino al Santo

Padre che avrebbe consegnato direttamente la

tarsia al Papa. Per prima cosa ha controllato se nel

nostro dono erano stati messi i recapiti, perché il

Papa ci ha detto che ci tiene molto a poter

ringraziare personalmente, tramite lettera, i suoi

fedeli. Così, dopo aver elogiato ed apprezzato

l’opera di Giampiero, l’addetto ha portato il

regalo direttamente, sotto il nostro sguardo attento

e vigile, nella zona regali. Ci siamo così potuti

accomodare nel primo settore,proprio a ridosso

della scalinata, accanto alle transenne da dove

sarebbe passato il Papa. Ho notato negli occhi di

Giampiero una piccola delusione, perché sperava

di consegnare personalmente il suo regalo al

Papa, per potergli spiegare il significato del

quadro. Gli ho detto però di non scoraggiarsi, sarà

per la prossima volta.

Abbiamo poi visto il Papa molto da vicino

ed abbiamo provato una una gioia immensa nel

momento in cui passava. Vedere tutte quelle

persone, e noi con loro, giovani, meno giovani, di

ogni nazionalità che si sporgevano, salutavano,

alzavano le loro sciarpe e le loro bandiere, che si

stringevano, salivano sulle sedie, nonostante i

benevoli richiami delle guardie svizzere, solo per

avere un sorriso o solo per incrociare per un

attimo lo sguardo amorevole del Santo Padre.

E’ stata un’esperienza toccante e

bellissima. Papa Francesco salutava tutti,

prendeva i bambini in braccio e ci benediva…. Mi

viene ancora la pelle d’oca e le lacrime agli

occhi solo a ripensarci. La mattinata è passata ad

ascoltare la grande omelia del Papa che ci ha

parlato del dono del consiglio, con cui lo Spirito

Santo rende capace la nostra coscienza di fare una

scelta concreta in comunione con Dio, e ci ha

ricordato di chiedere sempre a Nostro Signore

consiglio, tramite la preghiera.

La giornata è poi continuata con pranzo e

con una visita a San Pietro, dove la nostra amica

Marta Lo Jacono ci ha fatto una bellissima e

dettagliata spiegazione di tutti i particolari della

basilica. Siamo stati benissimo con i nostri frati

sempre disponibili, allegri e gentili. E’ stata

veramente un mercoledì da leoni, una giornata

fantastica. La parrocchia dell’Osservanza si è

rilevata per quello che è : una grande e bella

famiglia.

Andrea Burroni

Da martedì 3 giugno andrà in scena al

campo di calcio dell'Osservanza il torneo a 4

nominato la "Gabbia". Come ogni anno per le

squadre partecipanti saranno a disposizione gli

spogliatoi e ogni sera verrà effettuato il servizio di

tavola calda. Per informazioni sul torneo a

disposizione la pagina Facebook "Circolo Anspi

Osservanza-Coyote Anspi" dov'è possibile

contattare gli organizzatori.

Tommaso Salomoni

"Dobbiamo cercare Dio per trovarlo e

trovarlo per cercarlo e ancora e

sempre!!"

Mercoledì 7 Maggio u.s. la nostra

parrocchia, guidata dai nostri Frati Francescani, è

andata all' udienza generale di Papa Francesco.

Trentacinque temerari parrocchiani hanno sentito

l'esigenza di fare questo viaggio e sarebbero potuti

essere molti di più se i problemi di salute o gli

A.A.A. SCRITTORI CERCASI

La vita parrocchiale è fatta di preghiera e

di condivisione. Il giornalino svolge, in piccolo,

proprio questo compito: grazie a questo spazio è

possibile condividere le informazioni, gli impegni

del mese e, soprattutto, la crescita spirituale

personale e comunitaria. Se hai voglia di

condividere con la parrocchia un momento di

fede, un’esperienza, un’attività del gruppo di cui

fai parte, invia il tuo articolo a info-

[email protected] e sarà

pubblicato! Ti aspettiamo!!!

impegni di lavoro non avessero trattenuto i tanti

altri interessati.

E' stato bello sentirsi famiglia. La gioia e la

condivisione ci ha aiutato a superare i piccoli

disagi dell'avventura.

Durante il viaggio verso la capitale sono

emerse le motivazioni che ci hanno spinto da Papa

Francesco e molte e variegate sono state le

necessità interiori di ciascuno di noi. Siamo partiti

cercando un contatto anche solo visivo con questo

Papa così coinvolgente, volevamo ascoltare la

parola del Signore direttamente dalle labbra di

Francesco per come sa renderla esperienza di vita

vissuta e volevamo chiedere grazie e sostegno per

i nostri cari in difficoltà, proprio nel luogo cuore

della cristianità.

Non meno importante è stato per noi tutti

condividere, con altri fratelli, il viaggio come i

discepoli di Emmaus, forse proprio nella speranza

di poterci aiutare l'un l'altro a riconoscere Cristo,

durante il nostro cammino.

Ognuno attraverso la propria sensibilità e

necessità ha risposto ad una chiamata che ci ha

spinti a sfruttare questo momento di riflessione e

di condivisione per risvegliare la nostra spiritualità

e le nostre vite.

Le nostre aspettative non sono state deluse,

Papa Francesco ci ha accolto con il suo caldo

sorriso ed il suo sguardo franco, abbracciando e

baciando anziani e bambini e salutando la grande

folla che riempiva la piazza. Ha proseguito il suo

approfondimento sui Doni dello Spirito, parlando

del Dono del Consiglio che ci illumina la vita.

Ci ha esortato a pregare per fare spazio

dentro di noi, in modo che lo Spirito Santo ci

possa consigliare scelte concrete. Per ottenere

tutto questo ci ha incitato a pregare, cogliendo

ogni momento utile, sull'autobus come per strada,

in ogni luogo.

Ha ricordato che nei momenti bui Dio non

ci parla solo nell'intimità del nostro cuore, ma

anche attraverso l'aiuto dei nostri fratelli, guidati

dallo Spirito Santo. A questo riguardo ha

rievocato un episodio accadutogli nel santuario

della Madonna di Lujan, quando un ragazzo gli ha

confidato in confessione di aver avuto un grosso

problema e di aver seguito il consiglio della

mamma che gli aveva suggerito di chiedere alla

Madonna. Proprio affidandosi alla Madre di Gesù

il ragazzo aveva trovato la risposta alle sue

angoscianti domande.

Questo è il vero Dono del Consiglio, saper

mettere i fratelli in contatto con Dio, lasciando che

sia Lui a riempire i nostri spazi vuoti. Papa

Francesco ha incitato tutte le mamme ad usare

questo dono ed a pregare per chiederlo anche per i

propri figli, perché solo Lui può concederlo.

Intenso è stato il momento della

benedizione dove abbiamo pregato per la nostra

parrocchia ed in modo particolare per i malati, gli

anziani, i giovani e le famiglie.

Il pomeriggio, sostenuti dai nostri cari

Frati Francescani, abbiamo potuto pregare davanti

alle tombe dei Santi Giovanni XXIII e Giovanni

Paolo II. E’ stato per tutti un momento molto

coinvolgente. Abbiamo portato con noi il pensiero

e le intenzioni dei molti anziani ed ammalati della

parrocchia che purtroppo non hanno potuto essere

presenti ed abbiamo potuto godere delle bellezze

artistiche della meravigliosa Basilica di San

Pietro.

Stanchi ma felici abbiamo fatto rientro alla

nostra Osservanza, con i cuori ricchi di emozione

per l'intensa esperienza spirituale e ecclesiale.

Patrizia Chini Monciatti

Pentimento e perdono

“……e chiese una grazia. Io lo ristori

almeno dell’affronto,

ch’io mostri almeno il mio

rammarico (PENTIMENTO)

di non poter risarcire il danno,

col chiedere scusa al fratello dell’ucciso,

e gli levi, se Dio benedice la mia

intenzione, il rancore dell’animo”. Alessandro Manzoni

“Chiedere una grazia” mostrare la

necessità o il bisogno di esporre una cosa per

essere considerata. Chiedere anche di esprimere

l’umiltà dell’uomo che è capace di riconoscere i

suoi limiti, è trapassare la barriera del se stesso,

della superbia e dell’egoismo. L’uomo che è

capace di guardare la sua realtà e di manifestare

quello di cui ha bisogno è in se stesso un atto

d’amore che lascia vedere all’essere umano la

coscienza di sé.

Quando la persona è capace di entrare

nella sua interiorità fa coscienza della sua umanità

e anche dei suoi atti, allora le è dato per grazia il

pentimento: “ch’io mostri almeno il mio

rammarico”. Il pentimento è in se stesso un atto

di dolore, che mostra la realtà dell’imperfezione

umana, manifesta quegli atti che sono fatti contro

l’Amore, il prossimo e se stesso.

Chi vive o sperimenta il pentimento come

un vero dolore è guidato alla confessione dei suoi

errori, di quello che ha sbagliato: “chiedere

scusa al fratello dell’ucciso”. La confessione

non ha la finalità di far tacere la voce della colpa,

né tantomeno di liberare dalla imperfezione

umana, ma è la manifestazione tangibile (in

quanto l’intenzione esce da sé, si fa parola) che

mostra la realtà di un atto. Chi confessa con

umiltà e piena coscienza i suoi errori è la persona

che sperimenta l’Amore, Amore che coinvolge e

sana i propri limiti umani. Vivere questo Amore

genera per sé il restituire a un altro quello che è

stato tolto all’Amore: “ e gli levi, se Dio

benedice la mia intenzione, il rancore

dell’animo”.

Il restituire o riparare un mal fatto non è

giustificare la propria intenzione e dimenticare

con il semplice rituale delle scuse, non è dar di sé

il proprio amore che insieme alla speranza cerca di

sanare la ferita di quell’atto: “ non poter

risarcire il danno”. Senza arrivare a un

fatalismo dove rimane l’errore o la colpa, non

possiamo fermarci a questo, per ciò l’Amore è di

per sé liberatore. L’Amore sana in modo tale che

restituisce tutto quanto è stato tolto, non solo per

dimenticare quell’atto, ma per vivere in forma

cosciente la propria realtà umana.

Sant’Agostino “ Se tu discopri, Dio copre; ma se

tu copri, Dio discopre “.

Chi discopre i propri atti, l’Amore per se stesso

copre.

Fra Jorge Barba Barba, OFM.

Ordine Francescano Secolare

“Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un

raggio della Tua luce….”

Conoscere lo Spirito

Santo costituisce

un’esigenza dal

momento che la

nostra fede ci fa

credere in Dio Uno,

in Tre Persone.

Inoltre, secondo la

parola di S.Paolo,

all’azione dello

Spirito Santo è

condizionata la

conoscenza di fede

del Padre e del

Figlio: “Nessuno può

dire Signore, se non sotto l’azione dello Spirito

Santo.” (1 Cor 12,3). “I segreti di Dio nessuno li

ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio” (1 Cor

2,11). Allora, lo Spirito Santo, ci rivela Dio e ci fa

conoscere Gesù, Sua Parola vivente.

Gesù ha detto di sé: “Io sono la

verità……Io sono la luce del mondo….chi segue

me avrà la luce della vita” (Gv 14,6 – 8,12) e

aveva promesso: “Lo Spirito Santo vi insegnerà

ogni cosa e vi farà ricordare tutto quello che io vi

ho detto”. Gesù sapeva la fragilità dei Suoi

discepoli, per questo promette loro l’energia e

l’ardore dello Spirito di cui avrebbero avuto

bisogno: “Riceverete la forza dello Spirito Santo

quando verrà su di voi e mi sarete testimoni”. (At

1,8)

Sono tanti i doni dello Spirito Santo, ma il

primo e il più alto è la Sapienza, che è una

speciale partecipazione a quella conoscenza

misteriosa e grande che è propria di Dio ed è

permeata di carità grazie alla quale l’anima

acquista conoscenza e comprensione delle cose

divine, e ci dà, inoltre, una speciale capacità di

vedere le cose umane nella luce di Dio. Di questa

percezione superiore troviamo un esempio

affascinante nel “Cantico delle Creature” di San

Francesco d’Assisi.

La Sapienza di Dio, dono dello Spirito

Santo, ha penetrato e trasformato S. Francesco in

modo così eccezionale che egli seppe vedere

“dentro le realtà del mondo con gli occhi stessi di

Dio”.

Il “Cantico” ci offre un meraviglioso

esempio dell’efficace rapporto esistente tra

l’uomo che si affida alla Spirito Santo e le

creature: il Celano ci mostra l’effetto dello Spirito

di Dio su Francesco che si sentiva spinto da questa

forza spirituale a lodare Dio in ogni creatura.

Sempre Celano racconta che in una notte di

sofferenza atroce Francesco cercava nella

preghiera il dono della “pazienza”. Fu allora che

Dio gli promise la gioia della vita eterna, per la

quale valeva certo la pena di affrontare ogni

dolore e in quell’occasione “compose alcune lodi

delle Creature, in cui le invita a lodare, come è

loro possibile, il Creatore” (FF 803).

Il “Cantico”, per il quale Francesco

compose anche la melodia che insegnò ai suoi

compagni, divenne supporto della predicazione,

strumento di evangelizzazione e di richiamo alla

“penitenza”, quindi alla conversione. Perciò, frutto

dello Spirito Santo furono, in San Francesco, la

gioia e l’amore per le creature considerate nella

luce del Creatore. Di qui una proposta di umiltà,

rispetto, servizio che trova nel perdono un mezzo

per cambiare i rapporti umani e la forza per

ricominciare.

La certezza che Dio non abbandona i Suoi

figli e la Speranza…sono la forza che sostiene un

cammino sempre nuovo per la costruzione di una

società rinnovata nell’amore. Mediante lo Spirito

Santo la nostra mente si apre alla fede che è

adesione a Dio e ricerca per conoscere meglio le

verità rivelate.

A questo proposito, basta ricordare il

drammatico interrogativo di San Francesco:

“Signore, che vuoi che io faccia?”. Solo leggendo

nel suo profondo con la luce di Dio, Francesco

comprese che era giunto il momento di iniziare un

nuovo cammino nella propria vita.

Comprese i “segni dei tempi” disegnati da Dio per

lui.

Ciascuno di noi ha percepito nella propria

vita la manifestazione dello Spirito Santo e

ciascuno conserva nel cuore il modo in cui ha

risposto. Mi riferisco a quella misteriosa voce che

ci ha chiamati con una vocazione specifica.

“Il vento soffia dove vuole, e tu ne senti la voce,

ma non sai né di dove viene, né dove va” (Gv

3,8): in queste parole di Gesù si racchiude, come

nel venticello che dolcemente si fa sentire al

profeta Elia, il momento significativo del

passaggio dello Spirito di Dio nella nostra vita.

Pace e Bene

Viola OFS

L’Ordine Francescano Secolare saluta tutti con

affetto Fraterno e augura BUONE FERIE.

Calendario GIUGNO 2014

Sabato 7 Alle ore 15.00 Corso di chitarra, canto, pianoforte.

Alle ore 16.30 Formazione per i catechisti

Domenica 8 Alle ore 11.00 Messa dei bambini

Lunedì 9 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Donizzetti (sulla curva)

Giovedì 12 Triduo di Sant'Antonio da Padova

Alle ore 18.00 Santa Messa in Basilica

Venerdì 13 Triduo di Sant'Antonio da Padova

Alle ore 18.00 Santa Messa in Basilica

Alle ore 21.15 nel teatrino il laboratorio l.a.m.p.o della Parrocchia presenta la

traduzione italiana del libro “Santa Chiara. L’esodo di una donna” di Padre

Benjamin Monroy a cura di Elisabetta Delprato e lo spettacolo artistico-musicale:

“ E’ l’amore che ti porta” . Testo di Irene Bifani Nepi, regia di Ignazio Martellucci.

Sabato 14 Triduo di Sant'Antonio da Padova

Alle ore 18.00 Santa Messa

Domenica 15 Alle ore 11.00 Santa Messa Solenne e benedizione dei bambini

Lunedì 16 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Fantastici- Via Partini (dove si incrociano)

Alle ore 21.00 Consiglio parrocchiale

Venerdì 20 Alle ore 21.30 Adorazione al Santissimo (in cappella)

Lunedì 23 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Volta (ai giardini)

Lunedì 30 Alle ore 11.00 Adorazione al Santissimo in cappella

Confessioni: 15 minuti prima e durante le messe e tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle

16.30 alle 17.30.

Ogni giovedì e su richiesta dalle ore 10.00 i frati portano l' Eucarestia agli ammalati.

Si ricorda che il sabato alle ore 08.30 si celebra la messa del giorno, alle ore 18.00 messa prefestiva.

Tutti i giovedì alle ore 17.30 Adorazione al Santissimo, alle ore 18.00 Messa Vespertina

Tutti mercoledì alle ore 17.30 si recita il Rosario per tutti i figli che sono Saliti in cielo.

Lotterie

1° Premio (orologio da uomo) 3° Premio (orologio da Taschino)

Biglietto vincente N. 622 Biglietto vincente N. 633

Acquistato da Pieri Acquistato da Cavicchi

2° Premio (orologio da donna)

Biglietto vincente N. 602

Acquistato da Cinquantini