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G I U G N O 2 0 1 4
Redattori: Vinicio, Viola, Caterina e Anna Dora, Grafica e impaginazione Claudio e Fra Jorge OFM. e mensile.
Nel Nome
di Gesù
La tarsia di Giampiero Montagnani
donata a Papa Francesco
La parrocchia dell’Osservanza con i suoi
frati francescani è stata ricevuta in udienza da
Papa Francesco. Una visita quanto mai gradita dal
pontefice in quanto i frati sono di origine
messicana e da tempo conducono con sacrifici la
parrocchia della Capriola e prestano servizio in
altre chiese cittadine. Per l’occasione è stata
donata a Papa Francesco una preziosa tarsia opera
del pittore Giampiero Montagnani, una tarsia che
si ispira al Vangelo e precisamente alle
Beatitudini dettate da Gesù ai due apostoli Luca e
Matteo. Montagnani ha improntato il suo lavoro ai
diseredati che rappresentano le sofferenze
dell’umanità, protesa verso il cielo dove
l’immagine della Madonna e quella di Gesù, che
attraverso le Beatitudini detta la nuova legge,
secondo un principio aramaico corrispondono ad
un medesimo termine e indicano coloro che si
aprono a Dio e attendono da Lui la terra promessa.
Il gruppo centrale della tarsia vede una umanità
ferita, dal cieco allo zoppo, dal bambino del terzo
mondo al paralitico, una umanità che soffre ma
spera nella resurrezione post mortem perché
completamente affidata alla resurrezione del figlio
del Padre. Tutta la speranza cristiana –diceva
Paolo VI- si fonda sulla resurrezione di Cristo,
sulla quale si ancora la nostra stessa resurrezione
con Lui. Anzi siamo sin d’ora risorti con Lui; tutta
la stoffa della nostra vita è intessuta di questa
incrollabile certezza di questa realtà nascosta.
L’astista senese ha usato per la sua opera materiali
preziosi come il travertino, l’alabastro o l’onice.
Una tavola di cm 30x40 voluta e creata con il
cuore.
Gilberto Madioni
ELLEGRINAGGIO A ROMA
DEL 07 MAGGIO
Ore 03,30 (orario improponibile, poi
avremmo capito perché) ritrovo all’Osservanza
per la partenza verso Roma. Ci accompagnano
anche quattro dei nostri frati: Padre Antonio,
Padre Guillermo, fra Jorge e fra Oscar.
Il pulman dopo poco si fa silenzioso, tutti
vogliono provare a riprendere un po’ di sonno o
almeno riposare ancora un poco. Prima di arrivare
a Roma, sosta per la colazione, è ancora
abbastanza buio, fila per prendere un caffè, una
pastina, fila per il bagno, ma c’è anche chi sta in
disparte perché dice che vuole digiunare,
altrimenti diventa “grasso”, e invece ha in mano
una scatola di biscotti, e chi ha yougurt, frutta e
altro nascosto nella borsa (ah ah ah accipicchia
che digiuno!!!)
All’arrivo a Roma abbiamo un po’ di
difficoltà, c’è traffico per arrivare al posteggio per
il pulman dove possiamo scendere (ecco che
capiamo il motivo della partenza così presto),
cominciamo a preoccuparci di non arrivare in
tempo, dopo un po’ i vigili ci permettono di
scendere e proseguire per piazza San Pietro a
piedi. C’è tantissima gente, veramente proveniente
da tanti paesi del mondo, anche noi nel nostro
piccolo abbiamo rappresentanze, oltre che del
Messico, della Colombia e della Polonia, la fede ci
accomuna tutti.
L’Osservanza informa Basilica San Bernardino all’Osservanza – Siena
www.basilicaosservanza.it
Basilica di S. Bernardino
e. mail: [email protected]
Tel. 0577-332448 ufficio parrocchiale
Tel. 0577-332444 convento
Parroco: Padre Antonio
e. mail: [email protected]
Ecco, arriva papa Francesco per i suoi giri
intorno la piazza.
Tutti lo vogliono vedere, fotografare, come
una star, ma la differenza è che papa Francesco
non si sente certo tale, è un mistero, se capitasse
ad altri (attori, cantanti, politici ecc.) vedere tante
persone che si muovono tutti i mercoledì per loro,
si sentirebbero al di sopra di tutti, degli eroi, lui
no. Lo chiamano, si volta e saluta con la mano
come un conoscente o amico che trovi per la
strada, rivolge il saluto con il sorriso sulle labbra,
è sempre pronto a fermarsi per baciare i bambini,
salutare un malato.
Ci sono anche persone alle quali basta
vederlo, scattare qualche foto,
senza prestare molta
attenzione alle sue parole.
Il suo discorso inizia
come sempre: “Buongiorno
fratelli e sorelle”, poi ci parla
del dono del consiglio dello
Spirito Santo.
Questo è un breve riassunto:
Sappiamo quanto è
importante, nei momenti più
delicati, poter contare sui
suggerimenti di persone
sagge e che ci vogliono bene.
Ora, attraverso il dono del
consiglio, è Dio stesso, con il
suo Spirito, a illuminare il
nostro cuore, così da farci
comprendere il modo giusto
di parlare e di comportarsi e
la via da seguire. Il consiglio è il dono con cui lo
Spirito Santo rende capace la nostra coscienza di
fare una scelta concreta in comunione con Dio,
secondo la logica di Gesù e del suo Vangelo. Lo
Spirito ci aiuta a crescere e anche a vivere in
comunità. La condizione essenziale per
conservare questo dono è la preghiera. Pregare lo
Spirito perché ci dia il consiglio. Il Signore non ci
parla soltanto nell’intimità del cuore, non soltanto
lì, ma ci parla anche attraverso la voce e la
testimonianza dei fratelli. È davvero un dono
grande poter incontrare degli uomini e delle
donne di fede che, soprattutto nei passaggi più
complicati e importanti della nostra vita, ci
aiutano a fare luce nel nostro cuore, a
riconoscere la volontà del Signore!
Questo è un aneddoto che ha raccontato:
Io ricordo una volta nel santuario di Luján
ero nel confessionale, davanti al quale c’era una
coda lunga. C’era anche un ragazzotto tutto
moderno, con gli orecchini, i tatuaggi, tutte queste
cose… Ed è venuto per dirmi cosa gli succedeva.
Era un problema grosso, difficile. E mi ha detto:
io ho raccontato tutto questo alla mia mamma e
mia mamma mi ha detto: vai dalla Madonna e lei
ti dirà cosa devi fare. Ecco una donna che aveva
il dono del consiglio. Non sapeva come uscire dal
problema del figlio, ma ha indicato la strada
giusta: vai dalla Madonna e lei ti dirà. Questo è il
dono del consiglio. Quella donna umile, semplice,
ha dato al figlio il consiglio più vero. Infatti
questo ragazzo mi ha detto: ho guardato la
Madonna e ho sentito che devo fare questo, questo
e questo... Io non ho dovuto parlare, avevano già
detto tutto la sua mamma e il ragazzo stesso.
Questo è il dono del consiglio.
Voi mamme che avete questo
dono, chiedetelo per i vostri
figli, Il dono di consigliare i
figli è un dono di Dio.
Quindi noi preghiamo
perché ogni figlio chieda
consiglio e ogni mamma
sappia darlo.
Il nostro papa ci saluta, la
piazza piano piano si svuota.
Ora camminando
camminando ci avviamo verso
il ristorante, mentre tra la folla
vediamo girovagare delle
coppie di sposi, ci domandiamo
perché, ma poi ci rendiamo
conto che queste sono state
ricevute da papa Francesco,
sono di diversi paesi, si
possono riconoscere dagli abiti tradizionali che
indossano o per i loro tratti somatici, è proprio un
bel vedere. Una coppia di sposi messicani si fa
fotografare con padre Guillermo, hanno
riconosciuto la provenienza perché ha con sé la
bandiera del suo paese.
Dopo pranzo andiamo a visitare le tombe
dei santi Giovanni XXIII° e Giovanni Paolo II°,
abbiamo anche il privilegio di avere la guida
personale, la nostra Marta, che ci ha illustrato
magistralmente alcune opere, come la Pietà, che
sono all’interno della basilica. Guidati da Padre
Antonio abbiamo pregato tutti insieme davanti a
San Giovanni Paolo II°.
Rientro a Siena, un po’ stanchi, ma
sicuramente arricchiti nello spirito e anche come
comunità parrocchiale, una bella giornata
condivisa nell’amicizia, nella fraternità e nella
fede.
Grazie a tutti quelli che hanno partecipato.
Una pellegrina
BRICIOLE D'ARTE
Nella seconda cappella a sinistra, lungo la
navata della basilica di S. Bernardino
all'Osservanza, è posizionato il dossale in
terracotta invetriata policroma di Andrea della
Robbia (1435-1525), maestro di arte per i
meravigliosi effetti pittorici ottenuti con la
brillantezza e la molteplicità dei colori, ma anche
per la equilibrata e solenne misura delle sue
composizioni, ricche di umanità e di spiritualità ad
un tempo.
La composizione in esame si intitola
“Incoronazione della Vergine e Santi”. Questa
opera d'arte mostra, in alto a sinistra, una
Madonna dal bellissimo, giovane volto
intensamente assorto in preghiera, le mani giunte e
la posizione genuflessa, dinanzi a Dio Padre che la
sta incoronando Regina del cielo. Le due figure
sacre sono attorniate da 12 angeli, cherubini e
serafini, che partecipano alla proclamazione del
dogma suonando strumenti musicali.
Più in basso l'opera rappresenta, da
sinistra, San Girolamo penitente ed eremita nel
deserto (simboleggiato da una pietra che tiene in
mano), S. Antonio da Padova (simboleggiato dal
cuore in mano), S. Agnese ( con in mano la palma
del martirio) e S. Francesco (senza stigmate, ma
con la croce allusiva alla sua giovanile attività
missionaria).
Inginocchiata in atteggiamento
devozionale di fervente preghiera, dall'espressione
estatica del volto e dalla sguardo rivolto alla
Vergine, compare anche la committente del
raffinato dossale, Agnese Ugurgieri, vedova
Borghesi e suocera di Pandolfo Petrucci,
committente della Basilica dell'Osservanza.
A separare e personaggi “terreni” da quelli
“celesti” tre piccoli angeli sorridenti ammiccano
tra le nubi in studiata posizione prospettica, tesa a
far risaltare, in chiave spaziale, il ruolo
predominante di un quarto angelo più grande che,
in basso, in primo piano, mostra il cartiglio con la
scritta che celebra il dogma della celeste regalità
di Maria.
Nella predella tre meravigliose formelle,
separate da raffinati decori policromi, esprimono
l'Annunciazione, l'Assunzione, e la Maternità
della Vergine. Nel timpano 9 serafini rendono
onore al monogramma di San Bernardino.
Tutta la meravigliosa opera d'arte si
presenta racchiusa da una raffinata cornice a
edicola in forma di tempietto. Il prezioso edificio
sacro in forma ridotta ha il timpano curvilineo e le
lesene e il fregio ornati da decori a candelabro e
dentelli. Il basamento, ovvero la predella, è
composto da tre piccole immagini sacre che sono
tre opere d'arte assolute, grazie alla bravura di
Andrea della robbia che vi ha espresso i più
minuziosi dettagli, quali fossero sculture o dipinti!
Rosalda Bologni
Mercoledì 7 Maggio 2014 – Udienza Generale
di Sua Santità Francesco, una giornata davvero
speciale e, parafrasando un celebre film, è stato
proprio “Un mercoledì da leoni”.
La giornata è iniziata molto presto.
Partenza: ore 3,30 del mattino. Dopo un viaggio
dove tutti abbiamo pressochè dormito, siamo
arrivati a Roma. Gruppi di persone affollavano la
città. Scesi dal pullman, ci siamo subito diretti
verso san Pietro. La piazza era già piena e noi in
cuor nostro eravamo preoccupati perché
dovevamo arrivare dal Papa e consegnare il regalo
della parrocchia, la tarsia fatta proprio dalle mani
esperte e vissute del nostro parrocchiano-artista
Giampiero.
Entrati in piazza ci siamo sistemati nel
nostro settore, lontano però dalla scalinata da
dove sarebbe arrivato il Papa. Ma con
Giampiero non ci siamo persi d’animo. L’ho preso
sottobraccio e gli ho detto : “ Andiamo a
consegnare la tua opera a Francesco!”. Ad ogni
blocco della gendarmeria vaticana che
incontravamo, dicevamo che venivamo da Siena,
dalla parrocchia di San Bernardino all’Osservanza
e che dovevamo consegnare personalmente un
regalo al nostro Papa. Così facendo, con queste
parole, abbiamo superato tutti i vari blocchi e i
vari controlli e ci siamo trovati in fondo alla
scalinata di San Pietro, da dove, di lì a poco,
sarebbe arrivato il nostro Francesco.
Qui è arrivato un addetto vicino al Santo
Padre che avrebbe consegnato direttamente la
tarsia al Papa. Per prima cosa ha controllato se nel
nostro dono erano stati messi i recapiti, perché il
Papa ci ha detto che ci tiene molto a poter
ringraziare personalmente, tramite lettera, i suoi
fedeli. Così, dopo aver elogiato ed apprezzato
l’opera di Giampiero, l’addetto ha portato il
regalo direttamente, sotto il nostro sguardo attento
e vigile, nella zona regali. Ci siamo così potuti
accomodare nel primo settore,proprio a ridosso
della scalinata, accanto alle transenne da dove
sarebbe passato il Papa. Ho notato negli occhi di
Giampiero una piccola delusione, perché sperava
di consegnare personalmente il suo regalo al
Papa, per potergli spiegare il significato del
quadro. Gli ho detto però di non scoraggiarsi, sarà
per la prossima volta.
Abbiamo poi visto il Papa molto da vicino
ed abbiamo provato una una gioia immensa nel
momento in cui passava. Vedere tutte quelle
persone, e noi con loro, giovani, meno giovani, di
ogni nazionalità che si sporgevano, salutavano,
alzavano le loro sciarpe e le loro bandiere, che si
stringevano, salivano sulle sedie, nonostante i
benevoli richiami delle guardie svizzere, solo per
avere un sorriso o solo per incrociare per un
attimo lo sguardo amorevole del Santo Padre.
E’ stata un’esperienza toccante e
bellissima. Papa Francesco salutava tutti,
prendeva i bambini in braccio e ci benediva…. Mi
viene ancora la pelle d’oca e le lacrime agli
occhi solo a ripensarci. La mattinata è passata ad
ascoltare la grande omelia del Papa che ci ha
parlato del dono del consiglio, con cui lo Spirito
Santo rende capace la nostra coscienza di fare una
scelta concreta in comunione con Dio, e ci ha
ricordato di chiedere sempre a Nostro Signore
consiglio, tramite la preghiera.
La giornata è poi continuata con pranzo e
con una visita a San Pietro, dove la nostra amica
Marta Lo Jacono ci ha fatto una bellissima e
dettagliata spiegazione di tutti i particolari della
basilica. Siamo stati benissimo con i nostri frati
sempre disponibili, allegri e gentili. E’ stata
veramente un mercoledì da leoni, una giornata
fantastica. La parrocchia dell’Osservanza si è
rilevata per quello che è : una grande e bella
famiglia.
Andrea Burroni
Da martedì 3 giugno andrà in scena al
campo di calcio dell'Osservanza il torneo a 4
nominato la "Gabbia". Come ogni anno per le
squadre partecipanti saranno a disposizione gli
spogliatoi e ogni sera verrà effettuato il servizio di
tavola calda. Per informazioni sul torneo a
disposizione la pagina Facebook "Circolo Anspi
Osservanza-Coyote Anspi" dov'è possibile
contattare gli organizzatori.
Tommaso Salomoni
"Dobbiamo cercare Dio per trovarlo e
trovarlo per cercarlo e ancora e
sempre!!"
Mercoledì 7 Maggio u.s. la nostra
parrocchia, guidata dai nostri Frati Francescani, è
andata all' udienza generale di Papa Francesco.
Trentacinque temerari parrocchiani hanno sentito
l'esigenza di fare questo viaggio e sarebbero potuti
essere molti di più se i problemi di salute o gli
A.A.A. SCRITTORI CERCASI
La vita parrocchiale è fatta di preghiera e
di condivisione. Il giornalino svolge, in piccolo,
proprio questo compito: grazie a questo spazio è
possibile condividere le informazioni, gli impegni
del mese e, soprattutto, la crescita spirituale
personale e comunitaria. Se hai voglia di
condividere con la parrocchia un momento di
fede, un’esperienza, un’attività del gruppo di cui
fai parte, invia il tuo articolo a info-
[email protected] e sarà
pubblicato! Ti aspettiamo!!!
impegni di lavoro non avessero trattenuto i tanti
altri interessati.
E' stato bello sentirsi famiglia. La gioia e la
condivisione ci ha aiutato a superare i piccoli
disagi dell'avventura.
Durante il viaggio verso la capitale sono
emerse le motivazioni che ci hanno spinto da Papa
Francesco e molte e variegate sono state le
necessità interiori di ciascuno di noi. Siamo partiti
cercando un contatto anche solo visivo con questo
Papa così coinvolgente, volevamo ascoltare la
parola del Signore direttamente dalle labbra di
Francesco per come sa renderla esperienza di vita
vissuta e volevamo chiedere grazie e sostegno per
i nostri cari in difficoltà, proprio nel luogo cuore
della cristianità.
Non meno importante è stato per noi tutti
condividere, con altri fratelli, il viaggio come i
discepoli di Emmaus, forse proprio nella speranza
di poterci aiutare l'un l'altro a riconoscere Cristo,
durante il nostro cammino.
Ognuno attraverso la propria sensibilità e
necessità ha risposto ad una chiamata che ci ha
spinti a sfruttare questo momento di riflessione e
di condivisione per risvegliare la nostra spiritualità
e le nostre vite.
Le nostre aspettative non sono state deluse,
Papa Francesco ci ha accolto con il suo caldo
sorriso ed il suo sguardo franco, abbracciando e
baciando anziani e bambini e salutando la grande
folla che riempiva la piazza. Ha proseguito il suo
approfondimento sui Doni dello Spirito, parlando
del Dono del Consiglio che ci illumina la vita.
Ci ha esortato a pregare per fare spazio
dentro di noi, in modo che lo Spirito Santo ci
possa consigliare scelte concrete. Per ottenere
tutto questo ci ha incitato a pregare, cogliendo
ogni momento utile, sull'autobus come per strada,
in ogni luogo.
Ha ricordato che nei momenti bui Dio non
ci parla solo nell'intimità del nostro cuore, ma
anche attraverso l'aiuto dei nostri fratelli, guidati
dallo Spirito Santo. A questo riguardo ha
rievocato un episodio accadutogli nel santuario
della Madonna di Lujan, quando un ragazzo gli ha
confidato in confessione di aver avuto un grosso
problema e di aver seguito il consiglio della
mamma che gli aveva suggerito di chiedere alla
Madonna. Proprio affidandosi alla Madre di Gesù
il ragazzo aveva trovato la risposta alle sue
angoscianti domande.
Questo è il vero Dono del Consiglio, saper
mettere i fratelli in contatto con Dio, lasciando che
sia Lui a riempire i nostri spazi vuoti. Papa
Francesco ha incitato tutte le mamme ad usare
questo dono ed a pregare per chiederlo anche per i
propri figli, perché solo Lui può concederlo.
Intenso è stato il momento della
benedizione dove abbiamo pregato per la nostra
parrocchia ed in modo particolare per i malati, gli
anziani, i giovani e le famiglie.
Il pomeriggio, sostenuti dai nostri cari
Frati Francescani, abbiamo potuto pregare davanti
alle tombe dei Santi Giovanni XXIII e Giovanni
Paolo II. E’ stato per tutti un momento molto
coinvolgente. Abbiamo portato con noi il pensiero
e le intenzioni dei molti anziani ed ammalati della
parrocchia che purtroppo non hanno potuto essere
presenti ed abbiamo potuto godere delle bellezze
artistiche della meravigliosa Basilica di San
Pietro.
Stanchi ma felici abbiamo fatto rientro alla
nostra Osservanza, con i cuori ricchi di emozione
per l'intensa esperienza spirituale e ecclesiale.
Patrizia Chini Monciatti
Pentimento e perdono
“……e chiese una grazia. Io lo ristori
almeno dell’affronto,
ch’io mostri almeno il mio
rammarico (PENTIMENTO)
di non poter risarcire il danno,
col chiedere scusa al fratello dell’ucciso,
e gli levi, se Dio benedice la mia
intenzione, il rancore dell’animo”. Alessandro Manzoni
“Chiedere una grazia” mostrare la
necessità o il bisogno di esporre una cosa per
essere considerata. Chiedere anche di esprimere
l’umiltà dell’uomo che è capace di riconoscere i
suoi limiti, è trapassare la barriera del se stesso,
della superbia e dell’egoismo. L’uomo che è
capace di guardare la sua realtà e di manifestare
quello di cui ha bisogno è in se stesso un atto
d’amore che lascia vedere all’essere umano la
coscienza di sé.
Quando la persona è capace di entrare
nella sua interiorità fa coscienza della sua umanità
e anche dei suoi atti, allora le è dato per grazia il
pentimento: “ch’io mostri almeno il mio
rammarico”. Il pentimento è in se stesso un atto
di dolore, che mostra la realtà dell’imperfezione
umana, manifesta quegli atti che sono fatti contro
l’Amore, il prossimo e se stesso.
Chi vive o sperimenta il pentimento come
un vero dolore è guidato alla confessione dei suoi
errori, di quello che ha sbagliato: “chiedere
scusa al fratello dell’ucciso”. La confessione
non ha la finalità di far tacere la voce della colpa,
né tantomeno di liberare dalla imperfezione
umana, ma è la manifestazione tangibile (in
quanto l’intenzione esce da sé, si fa parola) che
mostra la realtà di un atto. Chi confessa con
umiltà e piena coscienza i suoi errori è la persona
che sperimenta l’Amore, Amore che coinvolge e
sana i propri limiti umani. Vivere questo Amore
genera per sé il restituire a un altro quello che è
stato tolto all’Amore: “ e gli levi, se Dio
benedice la mia intenzione, il rancore
dell’animo”.
Il restituire o riparare un mal fatto non è
giustificare la propria intenzione e dimenticare
con il semplice rituale delle scuse, non è dar di sé
il proprio amore che insieme alla speranza cerca di
sanare la ferita di quell’atto: “ non poter
risarcire il danno”. Senza arrivare a un
fatalismo dove rimane l’errore o la colpa, non
possiamo fermarci a questo, per ciò l’Amore è di
per sé liberatore. L’Amore sana in modo tale che
restituisce tutto quanto è stato tolto, non solo per
dimenticare quell’atto, ma per vivere in forma
cosciente la propria realtà umana.
Sant’Agostino “ Se tu discopri, Dio copre; ma se
tu copri, Dio discopre “.
Chi discopre i propri atti, l’Amore per se stesso
copre.
Fra Jorge Barba Barba, OFM.
Ordine Francescano Secolare
“Vieni, Spirito Santo, manda a noi dal cielo un
raggio della Tua luce….”
Conoscere lo Spirito
Santo costituisce
un’esigenza dal
momento che la
nostra fede ci fa
credere in Dio Uno,
in Tre Persone.
Inoltre, secondo la
parola di S.Paolo,
all’azione dello
Spirito Santo è
condizionata la
conoscenza di fede
del Padre e del
Figlio: “Nessuno può
dire Signore, se non sotto l’azione dello Spirito
Santo.” (1 Cor 12,3). “I segreti di Dio nessuno li
ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio” (1 Cor
2,11). Allora, lo Spirito Santo, ci rivela Dio e ci fa
conoscere Gesù, Sua Parola vivente.
Gesù ha detto di sé: “Io sono la
verità……Io sono la luce del mondo….chi segue
me avrà la luce della vita” (Gv 14,6 – 8,12) e
aveva promesso: “Lo Spirito Santo vi insegnerà
ogni cosa e vi farà ricordare tutto quello che io vi
ho detto”. Gesù sapeva la fragilità dei Suoi
discepoli, per questo promette loro l’energia e
l’ardore dello Spirito di cui avrebbero avuto
bisogno: “Riceverete la forza dello Spirito Santo
quando verrà su di voi e mi sarete testimoni”. (At
1,8)
Sono tanti i doni dello Spirito Santo, ma il
primo e il più alto è la Sapienza, che è una
speciale partecipazione a quella conoscenza
misteriosa e grande che è propria di Dio ed è
permeata di carità grazie alla quale l’anima
acquista conoscenza e comprensione delle cose
divine, e ci dà, inoltre, una speciale capacità di
vedere le cose umane nella luce di Dio. Di questa
percezione superiore troviamo un esempio
affascinante nel “Cantico delle Creature” di San
Francesco d’Assisi.
La Sapienza di Dio, dono dello Spirito
Santo, ha penetrato e trasformato S. Francesco in
modo così eccezionale che egli seppe vedere
“dentro le realtà del mondo con gli occhi stessi di
Dio”.
Il “Cantico” ci offre un meraviglioso
esempio dell’efficace rapporto esistente tra
l’uomo che si affida alla Spirito Santo e le
creature: il Celano ci mostra l’effetto dello Spirito
di Dio su Francesco che si sentiva spinto da questa
forza spirituale a lodare Dio in ogni creatura.
Sempre Celano racconta che in una notte di
sofferenza atroce Francesco cercava nella
preghiera il dono della “pazienza”. Fu allora che
Dio gli promise la gioia della vita eterna, per la
quale valeva certo la pena di affrontare ogni
dolore e in quell’occasione “compose alcune lodi
delle Creature, in cui le invita a lodare, come è
loro possibile, il Creatore” (FF 803).
Il “Cantico”, per il quale Francesco
compose anche la melodia che insegnò ai suoi
compagni, divenne supporto della predicazione,
strumento di evangelizzazione e di richiamo alla
“penitenza”, quindi alla conversione. Perciò, frutto
dello Spirito Santo furono, in San Francesco, la
gioia e l’amore per le creature considerate nella
luce del Creatore. Di qui una proposta di umiltà,
rispetto, servizio che trova nel perdono un mezzo
per cambiare i rapporti umani e la forza per
ricominciare.
La certezza che Dio non abbandona i Suoi
figli e la Speranza…sono la forza che sostiene un
cammino sempre nuovo per la costruzione di una
società rinnovata nell’amore. Mediante lo Spirito
Santo la nostra mente si apre alla fede che è
adesione a Dio e ricerca per conoscere meglio le
verità rivelate.
A questo proposito, basta ricordare il
drammatico interrogativo di San Francesco:
“Signore, che vuoi che io faccia?”. Solo leggendo
nel suo profondo con la luce di Dio, Francesco
comprese che era giunto il momento di iniziare un
nuovo cammino nella propria vita.
Comprese i “segni dei tempi” disegnati da Dio per
lui.
Ciascuno di noi ha percepito nella propria
vita la manifestazione dello Spirito Santo e
ciascuno conserva nel cuore il modo in cui ha
risposto. Mi riferisco a quella misteriosa voce che
ci ha chiamati con una vocazione specifica.
“Il vento soffia dove vuole, e tu ne senti la voce,
ma non sai né di dove viene, né dove va” (Gv
3,8): in queste parole di Gesù si racchiude, come
nel venticello che dolcemente si fa sentire al
profeta Elia, il momento significativo del
passaggio dello Spirito di Dio nella nostra vita.
Pace e Bene
Viola OFS
L’Ordine Francescano Secolare saluta tutti con
affetto Fraterno e augura BUONE FERIE.
Calendario GIUGNO 2014
Sabato 7 Alle ore 15.00 Corso di chitarra, canto, pianoforte.
Alle ore 16.30 Formazione per i catechisti
Domenica 8 Alle ore 11.00 Messa dei bambini
Lunedì 9 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Donizzetti (sulla curva)
Giovedì 12 Triduo di Sant'Antonio da Padova
Alle ore 18.00 Santa Messa in Basilica
Venerdì 13 Triduo di Sant'Antonio da Padova
Alle ore 18.00 Santa Messa in Basilica
Alle ore 21.15 nel teatrino il laboratorio l.a.m.p.o della Parrocchia presenta la
traduzione italiana del libro “Santa Chiara. L’esodo di una donna” di Padre
Benjamin Monroy a cura di Elisabetta Delprato e lo spettacolo artistico-musicale:
“ E’ l’amore che ti porta” . Testo di Irene Bifani Nepi, regia di Ignazio Martellucci.
Sabato 14 Triduo di Sant'Antonio da Padova
Alle ore 18.00 Santa Messa
Domenica 15 Alle ore 11.00 Santa Messa Solenne e benedizione dei bambini
Lunedì 16 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Fantastici- Via Partini (dove si incrociano)
Alle ore 21.00 Consiglio parrocchiale
Venerdì 20 Alle ore 21.30 Adorazione al Santissimo (in cappella)
Lunedì 23 Alle ore 11.00 Santo Rosario in Via Volta (ai giardini)
Lunedì 30 Alle ore 11.00 Adorazione al Santissimo in cappella
Confessioni: 15 minuti prima e durante le messe e tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle
16.30 alle 17.30.
Ogni giovedì e su richiesta dalle ore 10.00 i frati portano l' Eucarestia agli ammalati.
Si ricorda che il sabato alle ore 08.30 si celebra la messa del giorno, alle ore 18.00 messa prefestiva.
Tutti i giovedì alle ore 17.30 Adorazione al Santissimo, alle ore 18.00 Messa Vespertina
Tutti mercoledì alle ore 17.30 si recita il Rosario per tutti i figli che sono Saliti in cielo.
Lotterie
1° Premio (orologio da uomo) 3° Premio (orologio da Taschino)
Biglietto vincente N. 622 Biglietto vincente N. 633
Acquistato da Pieri Acquistato da Cavicchi
2° Premio (orologio da donna)
Biglietto vincente N. 602
Acquistato da Cinquantini