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LE TARIFFE DEI SERVIZI PUBBLICI
LOCALI E LA SPESA DELLE FAMIGLIE
UN’ANALISI SUI PRINCIPALI COMUNI
DEL PIEMONTE
GENNAIO 2015
(pagina lasciata intenzionalmente bianca)
LE TARIFFE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI E LA
SPESA DELLE FAMIGLIE.
UN’ANALISI SUI PRINCIPALI COMUNI DEL
PIEMONTE
Gennaio 2015
Rapporto realizzato dal gruppo di lavoro SPL (Coordinamento scientifico: Franco Becchis e
Daniele Russolillo) della Fondazione per l’Ambiente “Teobaldo Fenoglio” - Turin School of Local
Regulation. Il rapporto è stato curato da Vito Frontuto e Alice Montalto con la collaborazione di
Fulvia Nada e Andrea Sbandati.
Il progetto è sostenuto da:
Si ringraziano i Comuni e i Gestori per la disponibilità nelle rilevazioni.
Licenza di utilizzo e distribuzione
Questo rapporto è pubblico e scaricabile gratuitamente presso il sito della Fondazione per l’Ambiente
www.fondazioneambiente.org/monspl2014/. Tutti i dati e le informazioni pubblicate all'interno di questo
documento possono essere distribuite, trasmesse, ripubblicate o in altro modo utilizzate, in tutto o in
parte, senza il preventivo consenso della Fondazione per l’Ambiente, a condizione che tali utilizzazioni
avvengano per finalità esclusivamente di uso personale, studio e ricerca. Per finalità differenti (es.
commerciali, istituzionali, etc.) è necessario contattare la Fondazione per l’Ambiente e fare richiesta scritta
via e-mail all’indirizzo [email protected]
E’ sempre obbligatorio, per ogni utilizzazione e finalità, citare correttamente la fonte, riportando per
esteso il nome del documento ed il mese ed anno di pubblicazione (riportati in copertina) e la dicitura
“Fondazione per l’Ambiente – www.fondazioneambiente.org” impressa in caratteri ben visibili.
4
(pagina lasciata intenzionalmente bianca)
5
Sommario
Premessa ....................................................................................................................... 10
Modalità di svolgimento del lavoro .......................................................................... 12
Le fasi di svolgimento del lavoro .............................................................................. 14
Fase 1: acquisizione delle fonti di riferimento utili per lo svolgimento del
lavoro. .................................................................................................................... 14
Fase 2: acquisizione delle informazioni tariffarie ........................................... 14
Fase 3: calcolo del costo dei singoli servizi sulle famiglie ............................. 14
Fase 4: calcolo del costo totale in servizi pubblici locali ed analisi d’impatto
................................................................................................................................ 14
Servizio Idrico Integrato ............................................................................................. 15
Tariffe in vigore nel 2013 e loro dinamica nel tempo ..................................... 17
Spesa per il servizio idrico integrato................................................................. 19
Energia Elettrica ........................................................................................................... 25
Gas Naturale per uso domestico ............................................................................... 31
Rifiuti Solidi Urbani .................................................................................................... 37
La spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ......................... 41
La spesa complessiva e l’impatto sui consumi ........................................................ 48
L’incidenza della spesa per i servizi pubblici locali sul reddito ................... 52
Conclusioni ................................................................................................................... 58
ALLEGATI ..................................................................................................................... 62
6
Sommario delle tabelle
Tabella I: I comuni analizzati ..................................................................................... 13
Tabella A.1: I comuni analizzati e gestori del SII .................................................... 16
Tabella A.2: Dinamica della quota fissa (euro/anno/utenza) ................................ 17
Tabella A.3: Prezzo dell’acqua a metro cubo per comune e tipologia di famiglia
nel 2013 (euro/m3) ........................................................................................................ 19
Tabella A.4: Dinamica della spesa per single (euro/anno) .................................... 22
Tabella A.5:Dinamica della spesa per famiglie di tre componenti (euro/anno) . 23
Tabella A.6:Dinamica della spesa per famiglie di cinque componenti
(euro/anno) ................................................................................................................... 24
Tabella E.1: Corrispettivo di Energia per il 2013 (euro/kWh) ............................... 26
Tabella E.2: Consumo medio di energia elettrica per numero dei componenti la
famiglia .......................................................................................................................... 27
Tabella E.3: Spesa per energia elettrica ..................................................................... 29
Tabella G.1. Corrispettivo per il Gas 2013 (euro/Sm3) - Ambito Nord-
Occidentale, Clienti domestici ................................................................................... 32
Tabella G.2: Consumo medio di gas in Piemonte per numero dei componenti la
famiglia .......................................................................................................................... 34
Tabella G.3: Spesa per gas in Piemonte per numero di componenti la famiglia
(euro/anno) ................................................................................................................... 34
Tabella R.1: Metodi tariffari adottati ......................................................................... 39
Tabella R.2: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per i single
(euro/anno) ................................................................................................................... 42
Tabella R.3: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per le famiglie
di tre componenti (euro) ............................................................................................. 44
Tabella R.4: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per le famiglie
di cinque componenti (euro) ...................................................................................... 46
Tabella R.5: Spesa pro capite anno 2013 (euro/componente/anno) ........................ 47
Tabella ST.1: Spesa complessiva per SPL per i single anni 2009 – 2013
(euro/anno) ................................................................................................................... 49
Tabella ST.2: Spesa (Euro) complessiva per SPL per le famiglie con tre
componenti anni 2009 – 2013 (euro/anno) ............................................................... 50
Tabella ST.3: Spesa (Euro) complessiva per SPL per le famiglie di cinque
componenti anni 2009 – 2013 (euro/anno) ............................................................... 51
Tabella ST.4: Peso della spesa in servizi pubblici locali su spesa totale per SPL 53
7
Tabella ST.5: Incidenza della spesa per servizi pubblici locali sulla spesa totale
........................................................................................................................................ 54
Tabella ST.6: Incidenza della spesa per il servizio idrico....................................... 55
sulla spesa totale 2013 (%) .......................................................................................... 55
Tabella ST.7: Incidenza della spesa per il servizio .................................................. 55
di raccolta rifiuti sulla spesa totale 2013 (%) ............................................................ 55
Tabella ST.8: Incidenza della spesa per l’elettricità ................................................ 56
sulla spesa totale 2013 (%) .......................................................................................... 56
Tabella ST.9: Incidenza della spesa per il gas naturale .......................................... 56
sulla spesa totale 2013 (%) .......................................................................................... 56
Allegato.1: Quota variabile della tariffa per il servizio acquedotto, esclusi il
servizio di fognatura e depurazione (2013) ............................................................. 63
Allegato.2: Scaglioni di Consumo per il servizio idrico integrato ........................ 64
Allegato.4: Quota fissa per il calcolo della TARES (euro/mq) .............................. 66
Allegato.5: Quota variabile per il calcolo della TARES (euro/anno) .................... 67
8
Sommario delle figure
Figura A.1 Dinamica della tariffa dello scaglione di prima eccedenza (euro/m3)
........................................................................................................................................ 18
Figura A.2. Confronto dei livelli di spesa per l’anno 2013 nei comuni MONSPL
(euro/m3, consumo annuo 150 m3) ............................................................................. 20
Figura A.3. Dinamica della spesa media per tipologia di famiglia (euro/anno) 21
Figura E.1. Spesa per l'energia elettrica - famiglia di 3 componenti (€/anno) .... 27
Figura E.2. Valori disaggregati per componenti della tariffa (kWh/anno) ......... 28
Figura E.3. Costo medio del kWh (€/kWh) .............................................................. 29
Figura E.4. Dinamica della spesa per energia elettrica (euro/anno) ..................... 30
Figura G.1 Distribuzione percentuale del consumo di Gas sull’anno termico ... 33
Figura G.2 Spesa per gas in Piemonte per numero di componenti ...................... 35
Figura G.3 Andamento del prezzo del gas naturale per un consumatore
domestico tipo .............................................................................................................. 36
Figura R.1 Quota fissa per il calcolo della TARES (euro/mq) ............................... 40
Figura R.2 Quota variabile per il calcolo della TARES (euro/mq) ........................ 40
Figura ST.1: Incidenza dei singolo servizi sulla spesa totale per SPL per i single
........................................................................................................................................ 48
Allegato.3: Euro Brent Spot Price (FOB, $/barile) 1987-2013 ................................. 65
(pagina lasciata intenzionalmente bianca)
Premessa
Il presente rapporto compendia il lavoro di monitoraggio delle tariffe dei servizi
pubblici locali in Piemonte ed offre al sistema camerale e alle amministrazioni
competenti un utile strumento per gestire e partecipare in modo consapevole ai
dibattiti che hanno come oggetto il destino dei servizi pubblici locali. Con informazioni
definite con procedure e metodologie certificate, tali soggetti potranno far fronte, con
adeguata consapevolezza, alle pressioni che provengono dall’aumentata attenzione che
media ed associazioni dei consumatori hanno posto sul tema dei servizi pubblici locali.
Tale attenzione, sospinta negli ultimi anni dalla persistente e vigorosa crisi economica,
trova conferma nelle attività dell’Istat che, in collaborazione con l’Agenzia nazionale
per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ed il
Ministero dello Sviluppo Economico, ha realizzato per la prima volta nel 2013
un’indagine campionaria sui consumi energetici delle famiglie italiane1. L’indagine
raccoglie informazioni dettagliate sulla spesa per l’approvvigionamento di energia e la
diffusione di apparecchiature energetiche nelle case italiane ed offre per il gruppo di
lavoro MONSPL l’occasione per una comparazione e validazione dell’attività di
monitoraggio svolta e proposta nelle pagine che seguono.
Il documento che presentiamo si conferma nel suo rinnovamento cominciato con la
quinta edizione (MONSPL 2011) perseguendo l’aumentata fruibilità e accessibilità
ottenuta con la nuova struttura adottata. Preservando gli obiettivi informativi delle
edizioni precedenti, si è tentato di offrire uno sguardo d’insieme sulle tariffe dei servizi
pubblici locali e sulla loro dinamica nel tempo.
La struttura del documento è stata mantenuta secondo lo schema che descriviamo.
Dopo una breve introduzione sulle modalità di svolgimento del lavoro e la raccolta
dati, il rapporto presenta quattro sezioni indipendenti che forniscono una trattazione
completa di ogni settore monitorato analizzando: la struttura del mercato, le tariffe in
essere nell’anno 2013 e la dinamica nel tempo della spesa per alcune tipologie di
famiglia. Una sezione conclusiva presenta simulazioni di spesa totale per i servizi
pubblici locali e l’incidenza di quest’ultima sui consumi totali delle famiglie
piemontesi. Nella sezione conclusiva si offrirà, infine, una validazione dei risultati
ottenuti attraverso il confronto con l’indagine sui consumi energetici delle famiglie
predisposta dall’Istat.
1 I risultati preliminari dell’indagine sono disponibili sul sito dell’ISTAT al seguente indirizzo:
http://www.istat.it/it/archivio/142173 .
(pagina lasciata intenzionalmente bianca)
12
Modalità di svolgimento del lavoro
Il Rapporto MONSPL 2014 analizza le tariffe del periodo 2009-2013 di acqua, gas
naturale, energia elettrica e rifiuti. L’analisi si concentra sulle utenze domestiche
residenti nei capoluoghi piemontesi e in altre 17 località del Piemonte con più di 20.000
abitanti per un totale di 25 città.
Come per l'edizione 2013, si è scelto di non pubblicare l'analisi delle tariffe del
teleriscaldamento a causa dell'intensa evoluzione in corso in tale settore. In particolare,
si attende che la pubblicazione, nel marzo 2014, del rapporto curato dall'Antitrust
produrrà profondi cambiamenti su regole tariffarie, accesso al servizio e forme di tutela
dei consumatori, e generando una trasformazione radicale del settore.
13
La tabella seguente riporta l’elenco dei Comuni analizzati e i dati disponibili per
ciascuno di essi2.
Tabella I: I comuni analizzati
NUMERO COMUNI 2005 2006 2007 2008 2009-2014
1 ALBA X X X X X
2 ALESSANDRIA X X X X X
3 ASTI X X X X X
4 BIELLA X X X X X
5 BORGOMANERO X
6 BRA X X X X X
7 CASALE X X X X X
8 CHIERI X X X X X
9 COLLEGNO X
10 CUNEO X X X X X
11 FOSSANO X
12 GRUGLIASCO X
13 IVREA X X X X X
14 MONCALIERI X X X X X
15 MONDOVI X
16 NICHELINO X
17 NOVARA X X X X X
18 NOVI X X X X X
19 PINEROLO X X X X X
20 RIVOLI X X X X X
21 SETTIMO TORINESE X
22 TORINO X X X X X
23 TORTONA X
24 VERBANIA X X X X X
25 VERCELLI X X X X X
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
2 Si ricorda che per il servizio di fornitura di energia elettrica sono disponibili i dati a partire dal 2008, per
il teleriscaldamento dall’anno 2009. Per il teleriscaldamento le realtà locali monitorate sono state: Alba,
Acqui Terme, Collegno, Bardonecchia, Rivoli, Grugliasco, Castellamonte, Torino, Settimo T.se.
14
Le fasi di svolgimento del lavoro
Il lavoro che presentiamo in questo documento si è svolto in quattro fasi principali che
vengono descritte sinteticamente come segue:
Fase 1: acquisizione delle fonti di riferimento utili per lo svolgimento del lavoro.
In questa fase sono state individuate e analizzate tutte le fonti informative utili per lo
svolgimento del lavoro, in particolare: tariffe e consumi nei diversi settori, sistemi di
regolazione, bilanci e consumi delle famiglie.
Fase 2: acquisizione delle informazioni tariffarie
Per il servizio idrico e di raccolta rifiuti si sono acquisite le informazioni tariffarie dai
gestori integrandole a quelle provenienti dai singoli Comuni e dalle Autorità d’Ambito
(ATO). Quanto ai settori del gas naturale e dell’energia elettrica si sono utilizzate le
informazioni tariffarie relative alle condizioni per gli utenti nella gestione preesistente
alla liberalizzazione dei rispettivi settori, condizioni interamente regolate dall’Autorità
(condizioni di maggior tutela).
Fase 3: calcolo del costo dei singoli servizi sulle famiglie
Per definire la spesa media familiare nei diversi servizi si è proceduto con alcune
elaborazioni, caratterizzate dall’individuazione di alcuni “scenari familiari medi”. Sono
state prese in considerazione famiglie composte da uno, tre e cinque componenti.
Per la definizione del valore di prodotto acquistato dalle famiglie si sono utilizzati
criteri diversi per ciascun settore come descritto nelle sezioni che seguono.
Fase 4: calcolo del costo totale in servizi pubblici locali ed analisi d’impatto
Sulla base dei risultati della terza fase sono state elaborate simulazioni di spesa totale
per l’insieme dei servizi pubblici locali. Inoltre si è proceduto alla valutazione
dell’incidenza dell’insieme delle tariffe dei Servizi Pubblici Locali sui consumi di ogni
famiglia tipo.
A
15
Servizio Idrico Integrato
Con il decreto legge 201/11 è stato avviato un processo di riforma che ha sancito
l’attribuzione all'Autorità per l'energia elettrica e il gas (oggi AEEGSI) delle funzioni
attinenti alla regolazione ed al controllo dei servizi idrici, dalla definizione dei costi
ammissibili e dei criteri per la determinazione delle tariffe a copertura di questi costi,
alle competenze in tema di qualità del servizio, di verifica dei piani d'ambito e di
predisposizione delle convenzioni tipo per l'affidamento del servizio.
L'Autorità, con delibera 585/2012/R/IDR, ha poi approvato i criteri per determinare le
tariffe del servizio idrico integrato nel biennio 2012-13. La metodologia proposta non
ha tuttavia determinato le tariffe, ma definito i criteri per la loro quantificazione,
anticipando le linee generali di quella definitiva.
Appare evidente che la fornitura dei servizi idrici sia contraddistinta in questa fase da
un’elevata incertezza causata dalle tempistiche, ritenute da alcuni operatori
eccessivamente lunghe, necessarie all’adozione delle modifiche strutturali imposte al
settore dall’esito referendario e dal decreto “Salva Italia”. Tuttavia prevediamo che
l’impatto sulle tariffe, quantomeno nel breve periodo, sarà piuttosto contenuto a causa
dei limiti agli aumenti imposti dalla stessa AEEGSI.
Con delibera n. 6/2013/com l’AEEGSI ha introdotto la nuova componente tariffaria UI1,
volta a compensare le agevolazioni tariffarie per le popolazioni colpite da eventi
sismici. La componente, applicata per il 2013 a partire dall’1 Gennaio, è pari a 0,0005
euro/metro cubo di acqua erogata, depurata e convogliata in fognatura.
Ricordiamo brevemente che l’articolazione tariffaria prevede una componente fissa ed
una variabile. Le due componenti possono essere a loro volta distinte per tipologia di
servizio (acquedotto, fognatura e depurazione). Nella maggior parte dei casi viene
utilizzata un’articolazione tariffaria a blocchi crescenti per il servizio acquedotto ed
una a scaglione fisso (flat) per i servizi di fognatura e depurazione. Solo nel comune di
Biella rimane operativa per l'anno 2013 una tariffa flat anche per la componente
acquedotto. In tabella A.1 sono riportati i gestori operanti in ciascuna città oggetto di
monitoraggio.
A
16
Tabella A.1: I comuni analizzati e gestori del SII
COMUNE GESTORE
ALBA TECNOEDIL
ALESSANDRIA AMAG
ASTI ASP
BIELLA CORDAR
BORGOMANERO ACQUA NOVARA VCO
BRA TECNOEDIL
CASALE A.M.C.
CHIERI SMAT
COLLEGNO SMAT
CUNEO A.C.D.A.
FOSSANO ALPI ACQUE
GRUGLIASCO SMAT
IVREA SMAT
MONCALIERI SMAT
MONDOVÌ MONDO ACQUA
NICHELINO SMAT
NOVARA ACQUA NOVARA VCO
NOVI LIGURE GESTIONE ACQUA
PINEROLO SMAT
RIVOLI SMAT
SETTIMO T.SE SMAT
TORINO SMAT
TORTONA GESTIONE ACQUA
VERBANIA ACQUA NOVARA VCO
VERCELLI ATENA
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Al fine di rendere più fruibili grafici e tabelle che seguiranno, abbiamo provveduto
all’aggregazione dei comuni che appartengono allo stesso ATO e che presentano una
tariffa definita a livello d’ambito. Nello specifico, laddove abbiamo usato la definizione
ATO-6 ci riferiamo alle città di Alessandria, Novi Ligure e Tortona (città color azzurro
in tabella A.1). L’ATO-3 comprende le città di: Chieri, Collegno, Grugliasco, Ivrea,
Moncalieri, Nichelino, Pinerolo, Rivoli, Settimo T.se, Torino (città color turchese in
tabella A.1).
A
17
Tariffe in vigore nel 2013 e loro dinamica nel tempo
Per l’analisi delle tariffe riferibili al servizio idrico integrato in vigore nel 2013 e la loro
dinamica nel tempo, osserveremo individualmente le due componenti, la quota fissa e
la quota variabile. In alcuni casi il calcolo della quota fissa può presentare la
distinzione dei tre servizi (acquedotto, fognatura e depurazione), in altri un valore
unico per l’intero servizio idrico integrato, in altri ancora includere una parte di
consumi (come nel caso delle città di Novara, Verbania e Borgomanero3). Nella tabella
A.2 riportiamo i valori applicati dai gestori del servizio come valore sintetico per le tre
componenti della quota fissa. Per l’anno 2013 si osservano valori compresi tra 12,98€
per l’ATO-3 e 29,79€ per Borgomanero, Verbania e Novara, comuni nei quali, VCO
S.p.A., a differenza dell'anno precedente, non ha applicato tariffe differenziate a
seconda del comune in cui viene erogato il servizio.
Tabella A.2: Dinamica della quota fissa (euro/anno/utenza)
Comune 2009 2010 2011 2012 2013
ATO-6 24,00 24,00 24,00 24,00 25,56
Asti 25,00 28,00 28,00 28,00 28,73
Biella 24,00 25,15 26,88 28,36 29,50
Cuneo 24,00 24,00 24,00 24,00 26,59
Novara 20,10 22,95 25,47 27,75 29,79
ATO-3 12,00 12,00 12,00 12,00 12,98
Verbania 26,83 26,87 27,87 28,82 29,79
Vercelli 21,00 21,00 21,00 21,00 22,76
Alba 24,00 24,00 24,00 24,00 24,00
Bra 24,00 24,00 24,00 24,00 24,00
Casale M.to 11,00 11,28 11,60 12,20 13,42
Borgomanero 25,72 25,72 27,12 28,82 29,79
Fossano 24,00 24,00 26,28 24,00 24,00
Mondovì 24,00 24,00 24,00 24,00 24,00
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Osservando l'intera serie storica, è possibile notare che la componente fissa non ha fatto
registrare variazioni molto evidenti, se non nel caso di Novara. Si può confermare
inoltre una tendenziale convergenza delle tariffe intorno a valori compresi tra 23 e 30
3 Ricordiamo che le città di Novara, Verbania e Borgomanero adottano un sistema di agevolazioni per
utenze a basso consumo, per questo motivo nella quota fissa riportata in tabella A.2 sono compresi i primi
25 mc di consumo.
A
18
euro, con le sole eccezioni delle città dell’ATO-3 e Casale Monferrato che hanno
mantenuto valori molto contenuti per la quota fissa.
La quota variabile della tariffa, presenta una stratificazione per blocchi incrementali
che evidenziano le differenze tra le diverse località monitorate (tabella Allegato.1).
Anche nel 2013 la città di Biella rimane la sola ad applicare uno scaglione unico per la
determinazione della componente di spesa variabile.
L’eterogeneità di scelte fra i vari comuni si riflette anche nella dimensione degli
scaglioni di consumo (tabella Allegato.2). La dimensione degli scaglioni determina,
congiuntamente alla struttura incrementale della tariffa, una spinta a comportamenti
virtuosi nel consumo di acqua. Allo stesso tempo, se pensassimo all’acqua come un
bene indispensabile, il cui consumo non può essere contratto liberamente, la
tariffazione a scaglioni sfavorisce le famiglie numerose che tenderanno ad avere
consumi maggiori. In questo senso le tariffe di questo tipo di servizi pubblici vanno
intese non solo come un mezzo di remunerazione del servizio offerto ma anche come
uno strumento redistributivo. In continuità con le elaborazioni riportate nel rapporto
MONSPL 2013 abbiamo analizzato a titolo esemplificativo la quota variabile dello
scaglione di prima eccedenza. Anche nel 2013, al netto degli aggiustamenti tariffari
applicati dalle singole autorità d’ambito, si osserva una generale propensione alla
convergenza, verso l’alto, delle tariffe. In figura A.1 è descritta la dinamica della tariffa
dello scaglione di prima eccedenza. La sola irregolarità nel trend generalmente
crescente presentato in Figura A.1 è rappresentata dal comune di Fossano che tra il
2009 ed il 2010 ha fatto registrare una evidente riduzione della tariffa relativa allo
scaglione di prima eccedenza. Tale risultato è imputabile ad un cambiamento nel
metodo di tariffazione avvenuto che ha ridistribuito il peso delle tariffe di eccedenza
rimodulando gli intervalli di ciascuno scaglione.
Figura A.1 Dinamica della tariffa dello scaglione di prima eccedenza (euro/m3)
0.15
0.45
0.75
1.05
1.35
1.65
1.95
2009 2010 2011 2012 2013
Asti
Cuneo
Novara
ATO-3
Verbania
Vercelli
Alba
Bra
Casale
ATO-6
Borgomanero
Fossano
Mondovì
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
A
19
Spesa per il servizio idrico integrato
Sulla base dello schema già utilizzato nelle precedenti edizioni sono state considerate
tre diverse tipologie di famiglia: i single (il cui consumo annuale di acqua secondo i dati
generalmente riconosciuti ammonta in media a 55 metri cubi l’anno), i nuclei composti
da tre persone (130 metri cubi l’anno) e le famiglie formate da cinque componenti (200
metri cubi). Per l'anno 2013 la spesa media per le tre tipologie è stata rispettivamente di
80,94€, 188,69€ e 310,55€.
Per avere un quadro sintetico della spesa per l’acqua nel 2013, è utile porre a confronto
il prezzo finale dell’acqua a metro cubo per le tre diverse tipologie di famiglia
considerate4 (vedi tabella A.3).
Tabella A.3: Prezzo dell’acqua a metro cubo per comune e tipologia di famiglia nel
2013 (euro/m3)
Comune Single 3 Componenti 5 Componenti
ATO-6 1,39 1,43 1,56
Asti 1,57 1,56 1,75
Biella 2,43 2,08 2,00
Cuneo 1,47 1,36 1,37
Novara 1,31 1,31 1,35
ATO-3 1,47 1,50 1,64
Verbania 1,31 1,31 1,35
Vercelli 1,74 1,68 1,85
Alba 1,34 1,42 1,59
Bra 1,34 1,42 1,59
Casale M.to 1,42 1,69 1,98
Borgomanero 1,31 1,31 1,35
Fossano 1,26 1,14 1,20
Mondovì 1,24 1,10 1,17
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
In molti Comuni analizzati, la tariffa al metro cubo segue un andamento crescente al
crescere dei consumi stimati. Se il risultato ottenuto appare in parte condizionato dalle
assunzioni sull’andamento dei consumi delle “famiglie artificiali”, allo stesso tempo si
evidenzia un andamento non lineare rispetto alle quantità di acqua consumate, in altre
parole oltre la soglia di ammortamento delle componenti fisse le tariffe incrementali
divengono determinanti.
4 Il dato è stato ricavato dividendo la spesa annua (tenute in considerazione eventuali tariffe agevolate),
per il consumo medio (in mc) di ciascuna tipologia di famiglia.
A
20
Quanto appena esposto va letto alla luce del fatto che la tariffazione a scaglioni
incrementali è stata, in molti casi, utilizzata principalmente come strumento per la
riduzione dei consumi piuttosto che strumento di ridistribuzione tra famiglie
numericamente differenti.
Più in generale, se raffrontiamo i livelli di spesa delle città piemontesi monitorate al
dato medio nazionale5 (1,76 €/m3 IVA inclusa, riferito ad un consumo annuo di 150 m3)
è possibile evidenziare come la quasi totalità dei comuni oggetto di monitoraggio si
trovi ad un livello di spesa inferiore alla media nazionale (fig. A.2).
In particolare, la tariffa media per metro cubo di acqua, calcolata sulla base di un
consumo annuo di 150 m3, risulta superiore alla media nazionale solo nel caso di Biella
(che ricordiamo essere il solo comune ad applicare una tariffa fissa in tutte le sue
componenti) e di Casale Monferrato. Risulta invece inferiore di un valore compreso tra
0,07 e 0,67 €/m3 in tutte le altre città analizzate.
Figura A.2. Confronto dei livelli di spesa per l’anno 2013 nei comuni MONSPL
(euro/m3, consumo annuo 150 m3)
1,76
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50media nazionale
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
5 Fonte: XIII indagine nazionale a campione sulle tariffe 2013 del servizio idrico integrato, realizzata dal
Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della FederconsumatoriNazionale:
http://www.federconsumatori.it/news/foto/Indagine%20nazionale%20tariffe%20SII%202013_11maggio14.
A
21
La dinamica della spesa media per tipologia di famiglia negli anni 2009 – 2013 (figura
A.3) evidenzia un costante aumento della spesa per il servizio idrico integrato per tutte
le tipologie di famiglia.
Figura A.3. Dinamica della spesa media per tipologia di famiglia (euro/anno)
€ -
€ 50
€ 100
€ 150
€ 200
€ 250
€ 300
€ 350
2009 2010 2011 2012 2013
Single
3 Componenti
5 componenti
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Le variazioni percentuali riportate nelle tabelle che seguiranno sono state depurate
dell’inflazione, al fine di analizzare un dato che corrispondesse all’aumento reale delle
tariffe.
La media delle variazioni di spesa per il consumo di acqua per single piemontesi (tab.
A4) è stata tra il 2012 ed il 2013 di circa il 4,2%, al netto dell'inflazione; le variazioni
risultano in linea con quelle registrate tra il 2011 ed il 2012. Scendendo nel dettaglio, le
variazioni sono positive in tutti i comuni, fatta eccezione per la città di Mondovì che
non ha modificato le tariffe del 2012, salvo conguagli in conseguenza di eventuali
indicazioni dell'AEEGSI.
Le città appartenenti all’ATO-36, Cuneo, Vercelli e Casale hanno imposto gli aumenti
maggiori, compresi tra il 7% e il 10%. Tra il 3% ed il 6% gli aumenti per le città
dell'ATO-67, Biella e Fossano ed inferiori al 3% ad Asti, Verbania, Alba, Bra e
Borgomanero.
Nel periodo 2009-2013, la città di Novara ha registrato l'aumento maggiore (39,57% al
netto dell'inflazione), seguita da Cuneo, Alba e dai comuni dell'ATO-3, con aumenti di
circa il 20%. Le città che hanno registrato gli aumenti più contenuti sono Bra,
Borgomanero, Fossano, Mondovì e Asti (per quest'ultima l'aumento al netto
dell'inflazione risulta negativo).
6 Torino, Chieri, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli, Grugliasco, Collegno, Settimo Torinese, Nichelino. 7 Alessandria, Novi Ligure e Tortona.
A
22
Tabella A.4: Dinamica della spesa per single (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013 VAR %
2012/2013*
VAR %
2009/2013*
ATO-6 63,62 65,78 68,85 71,61 76,30 5,44 11,22
ASTI 79,81 83,71 84,32 84,32 86,55 1,55 -0,24
BIELLA 109,58 113,52 121,41 128,12 133,39 3,01 13,03
CUNEO 62,94 66,33 69,72 73,05 80,96 9,74 19,93
NOVARA 48,64 55,53 61,64 67,14 72,11 6,30 39,57
ATO-3 62,63 66,24 70,14 74,75 80,92 7,15 20,50
VERBANIA 63,80 63,85 69,06 69,74 72,11 2,30 4,33
VERCELLI 76,82 80,64 89,17 88,24 95,68 7,33 15,85
ALBA 57,51 61,21 65,85 72,14 73,56 0,87 19,21
BRA 66,65 67,26 68,87 72,14 73,56 0,87 1,67
CASALE M.TO 63,53 65,10 67,03 70,71 77,92 9,10 13,97
BORGOMANERO 90,54 90,54 95,47 69,74 72,11 2,30 7,15
FOSSANO 59,39 60,07 62,57 66,51 69,57 3,49 8,43
MONDOVÌ 59,79 59,79 65,46 68,39 68,42 -1,06 5,75
MEDIA 78,59 71,72 75,23 76,90 80,94 4,17 12,88
*Variazioni al netto dell’inflazione.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
La spesa media per le famiglie di 3 componenti nel 2013 è stata di circa 189€. Le città
che hanno offerto le tariffe più basse sono state Mondovì (143€), Fossano (148€) e quelle
servite da Acqua Novara.VCO S.p.A. (170€). Biella è stata la città con la tariffa più alta
(271€), seguita da Vercelli e Casale (circa 219€). Se si osserva nel dettaglio la dinamica
della spesa per il consumo d'acqua per le famiglie con tre componenti, si notano
aumenti inferiori al 3% per le città di Asti, Verbania, Alba, Bra, Borgomanero e
Mondovì. Cuneo, Vercelli, Casale e i comuni dell'ATO-3 hanno registrato gli aumenti
maggiori, compresi tra il 6% e il 10%.
Tra il 2009 e il 2013 la città di Alba ha fatto registrare l'aumento maggiore, pari al
54,37%, mentre gli aumenti sono stati inferiori al 10% per i comuni di Verbania e di
Borgomanero e negativi per Asti e Vercelli.
A
23
Tabella A.5:Dinamica della spesa per famiglie di tre componenti (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013 VAR %
2012/2013*
VAR %
2009/2013*
ATO-6 148,28 155,35 165,41 174,45 185,86 5,44 16,64
ASTI 191,84 196,57 197,67 197,67 202,92 1,55 -2,93
BIELLA 221,29 230,58 246,64 260,29 271,04 3,03 13,78
CUNEO 120,47 136,18 148,04 159,75 177,08 9,74 38,29
NOVARA 114,96 131,26 145,70 158,70 170,45 6,30 39,57
ATO-3 147,14 156,94 167,49 180,00 194,81 7,13 23,69
VERBANIA 152,48 152,53 158,20 164,85 170,45 2,30 3,08
VERCELLI 222,62 222,90 224,50 201,63 218,64 7,34 -10,49
ALBA 113,21 122,43 138,34 178,29 184,62 2,45 54,37
BRA 143,53 152,13 164,74 178,29 184,62 2,45 19,93
CASALE M.TO 168,37 172,60 189,07 199,69 219,98 9,06 21,95
BORGOMANERO 147,13 147,13 155,14 164,85 170,45 2,30 7,15
FOSSANO 110,89 116,44 124,27 142,11 147,57 2,74 24,37
MONDOVÌ 118,55 118,55 134,95 143,09 143,17 -1,05 12,07
MEDIA 151,48 157,97 168,58 178,83 188,69 4,34 18,68
*Variazioni al netto dell’inflazione.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Per le famiglie con 5 componenti la spesa media è pari a circa 311€. Si registrano
variazioni delle tariffe rispetto al 2012 comprese tra il -1,05% (Mondovì), dove le tariffe
sono rimaste sostanzialmente invariate, e il 9,74% (Cuneo).
Sull’intera serie storica gli aumenti registrati per le famiglie con cinque componenti
sono stati mediamente pari al 24%. La città di Alba ha registrato il maggior aumento,
pari al 77%; a seguire Cuneo (45%) e Novara (38%). Aumenti contenuti per Verbania e
Borgomanero ed inferiori al tasso di inflazione per Asti.
A
24
Tabella A.6:Dinamica della spesa per famiglie di cinque componenti (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013 VAR %
2012/2013*
VAR %
2009/2013*
ATO-6 245,20 257,89 275,94 292,17 311,26 5,44 18,24
ASTI 334,13 339,90 341,00 341,00 350,04 1,55 -3,94
BIELLA 325,55 339,85 363,53 383,64 399,52 3,04 14,02
CUNEO 179,08 206,36 228,66 247,72 274,58 9,74 44,63
NOVARA 191,16 216,24 238,60 259,22 270,21 6,26 38,15
ATO-3 245,80 262,81 281,13 302,06 327,71 7,39 24,62
VERBANIA 250,73 250,78 259,72 268,68 270,21 2,37 2,23
VERCELLI 286,83 332,59 333,14 340,56 369,28 7,33 20,05
ALBA 171,03 187,08 241,34 301,40 317,79 4,34 77,10
BRA 225,00 239,88 284,24 301,40 317,79 4,34 32,54
CASALE M.TO 299,12 306,66 341,29 359,50 395,89 9,02 23,65
BORGOMANERO 223,36 223,36 236,05 268,68 270,21 2,37 7,02
FOSSANO 184,34 192,85 204,68 229,46 239,25 3,17 21,09
MONDOVÌ 189,40 189,40 219,43 233,90 234,01 -1,05 14,86
MEDIA 239,34 253,26 274,91 294,96 310,55 4,66 23,88
*Variazioni al netto dell’inflazione.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
E
25
Energia Elettrica
L’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) definisce le regole
tariffarie per la vendita ai consumatori finali di energia elettrica e ne determina le
variazioni e gli aggiustamenti con cadenza trimestrale.
L’analisi è stata svolta su tutti i Comuni oggetto di monitoraggio considerando le
tariffe definite dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas riferite ai clienti che
rimangono legati al mercato regolato, ovvero coloro che non avendo compiuto il
passaggio al mercato libero beneficiano delle condizioni tariffarie di “maggior tutela”.
I dati forniti dall’AEEGSI (http://www.autorita.energia.it/it/dati/evforn_ele.htm)
supportano la nostra scelta: nel 2013 sono stati registrati circa 1.423.500 passaggi al
mercato libero e 200.400 rientri al servizio di maggior tutela, per una variazione netta
del 4,1% per l’intero territorio nazionale8. A partire dal primo luglio 2007, momento di
apertura al mercato del settore dell’energia elettrica, al 31 dicembre 2013 circa il 29,6%
delle utenze domestiche ha effettuato il passaggio al mercato libero. Al netto dei rientri
nel servizio di maggior tutela registrati le utenze servite con condizioni tariffarie di
maggior tutela sono alla fine del 2013 ancora il 74,1%.
Il sistema tariffario, applicato in maniera uniforme per tutti i Comuni, prevede una
quota fissa ed una quota variabile. La quota fissa è divisa in corrispettivo di potenza
(determinato dalla potenza installata, che in questo rapporto si assume essere di 3 kW)
e un corrispettivo per l'utenza (quest’ultimo viene stabilito all'inizio dell'anno termico e
rimane invariato per l'intero anno). La quota variabile è articolata come segue:
quota variabile della tariffa di distribuzione
quota di servizio di trasporto sulla rete nazionale
quota di commercializzazione all'ingrosso
quota di vendita al dettaglio
Va ricordato che il prezzo del petrolio e quello dell’energia elettrica mostrano una
evidente correlazione, soprattutto nelle componenti variabili. Nel corso del 2013
l’andamento del prezzo del petrolio, seppur con alcune fluttuazioni in molti casi
determinate dalla speculazione finanziaria, si è mantenuto stabile rispetto ai valori di
partenza di gennaio 2013 ma circa il doppio rispetto al 2005 (figura Allegato.3).
8 I dati riportati si riferiscono all’evoluzione del servizio di maggior tutela per l’intero territorio nazionale,
nello specifico ai punti di prelievo di energia elettrica per i soli clienti domestici.
E
26
La tabella E.1 riporta i valori delle quote fisse e delle quote variabili per il 2013.
Tabella E.1: Corrispettivo di Energia per il 2013 (euro/kWh)
Corrispettivo
di energia I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre
€/kWh gennaio-
marzo
aprile-
giugno
luglio-
settembre
ottobre-
dicembre Media
fino a 900
kWh/anno 0,13193 0,12981 0,13209 0,13066 0,13112
da 901 a 1800
kWh/anno 0,13193 0,12981 0,13209 0,13066 0,13112
da 1801 a 2640
kWh/anno 0,18648 0,18523 0,18774 0,18657 0,18651
da 2641 a 3540
kWh/anno 0,24901 0,24893 0,25176 0,25095 0,25016
da 3541 a 4440
kWh/anno 0,24901 0,24893 0,25176 0,25095 0,25016
oltre 4440
kWh/anno 0,29577 0,295690 0,29852 0,29771 0,29692
Corrispettivo di
potenza
€/kW/anno
5,67290 5,73740 5,73740 5,73740 5,72128
Corrispettivo
fisso €/anno 21,60500 21,60500 21,60500 21,60500 21,60500
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Come osservato nel precedente rapporto MONSPL, l'aumento delle tariffe dell'energia
elettrica registrato nel 2012 non è proseguito nel 2013. La quota energia, infatti, è
rimasta complessivamente stabile nel corso del 2013, diminuendo tra il I e il II
trimestre, in particolare per la fascia di consumo fino a 1.800 kWh/anno.
La stabilità delle tariffe ha avuto un’immediata ricaduta sulle bollette delle famiglie. Se,
a titolo esemplificativo, osserviamo l’andamento nel tempo della spesa per l’energia
elettrica di una famiglia di 3 componenti (Figura E.1) è possibile constatare una
tendenziale riduzione delle tariffe tra il 2008 ed il 2010, la stabilità del 2011 e,
successivamente agli aumenti rilevanti registrati nel 2012, un nuovo periodo di stabilità
caratterizzato da aumenti estremamente contenuti.
E
27
Figura E.1. Spesa per l'energia elettrica - famiglia di 3 componenti (€/anno)
540,89
509,51 519,20
592,97
609,37
€ 470
€ 490
€ 510
€ 530
€ 550
€ 570
€ 590
€ 610
€ 630
2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
La valutazione dei consumi medi delle famiglie tipo analizzate si è svolta adottando i
calcoli definiti dalla AEEGSI (http://www.autorita.energia.it/it/trovaofferte.htm ).
La tabella E.2 riporta il computo dei consumi medi per diverse tipologie di famiglia,
assumendo una dotazione media di apparecchiature alimentate ad energia elettrica.
Questa strategia computazionale esclude ogni possibile approfondimento relativo
all’efficienza della dotazione tecnologica delle famiglie piemontesi, argomento di
notevole interesse al fine della determinazione delle abitudini di consumo degli
individui, ma che esula dalle finalità del presente studio di monitoraggio delle tariffe.
Tabella E.2: Consumo medio di energia elettrica per numero dei componenti la
famiglia
Tipologia di famiglia kWh/anno
1 componente 1.990
2 componenti 2.590
3 componenti 2.990
4 componenti 3.990
5 componenti 4.990
Fonte: Autorità Energia Elettrica e Gas
E
28
I valori ottenuti sono ulteriormente disaggregabili al fine di differenziare l’incidenza
delle diverse componenti tariffarie: la quota variabile, la quota fissa e le imposte (vedi
figura E.2).
La quota variabile della tariffa di energia elettrica risulta la componente predominante
con circa l'80% della tariffa totale. La quota fissa ha ovviamente un peso decrescente
all’aumento del numero di componenti della famiglia, passando dall'11,2% per i single
al 3,0% per le famiglie con 5 componenti. Discorso opposto per le tasse che, calcolate
come percentuale del corrispettivo totale crescono dal 10,3% per i single al 18,0% per le
famiglie di 5 componenti.
Figura E.2. Valori disaggregati per componenti della tariffa (kWh/anno)
1990
2990
4990
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1.000
1.100
1.200
1.300
1 comp. 3 comp. 5 comp.
Co
nsum
i an
nui (
kW
h)
Sp
esa a
nn
ua (€)
Tasse Quota variabile Quota fissa Consumo annuo totale in kWh
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
La simulazione di spesa, ottenuta con le assunzioni di consumo sopraindicate,
evidenzia che i single nel 2013 hanno speso 346€ per l’approvvigionamento di energia
elettrica, 609€ le famiglie di tre componenti e 1.274€ le famiglie di 5 componenti (tabella
E.3).
E’ interessante notare come la spesa totale per singolo componente, seppure sia
prevista un’esenzione dal pagamento delle imposte per i primi kWh consumati9,
risenta dell’incidenza dei costi fissi e delle assunzioni sul consumo medio mostrando
9 In caso di forniture con potenza impegnata superiore a 1,5 kW e fino a 3 kW: se si consuma fino a 220
kWh/mese le imposte non vengono applicate ai primi 150 kWh. Se si consuma di più, i kWh esenti da
imposte sono gradualmente ridotti.
E
29
un andamento non lineare, con valori procapite pari a 346 € per i single, 203 € per la
famiglia di 3 componenti e 255 € per il nucleo di cinque persone.
Tabella E.3: Spesa per energia elettrica
Dati in Euro 1comp. % vs. tot. 3 comp. % vs. tot. 5 comp. % vs. tot.
Quota fissa 38,77 11,2% 38,77 6,4% 38,77 3,0%
Quota variabile 271,46 78,5% 480,24 78,8% 1006,28 79,0%
Tasse 35,77 10,3% 90,35 14,8% 229,11 18,0%
di cui Imposte 4,31 1,2% 34,96 5,7% 113,27 8,9%
di cui IVA (10%) 31,45 9,1% 55,40 9,1% 115,83 9,1%
Totale 345,99 100% 609,37 100% 1274,16 100%
Consumo annuo totale in
kWh 1.990 2.990 4.990
Totale in Euro per singolo
componente 345,99 203,12 254,83
Costo medio kWh
(Euro/kWh) 0,17387 0,20380 0,25534
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Discorso diverso se si osserva il costo medio del kWh che cresce al crescere della
famiglia, o meglio del consumo, con valori compresi tra i 17 e i 26 €cents (figura E.3).
Figura E.3. Costo medio del kWh (€/kWh)
0,17387
0,20380
0,25534
0,00
0,05
0,10
0,15
0,20
0,25
0,30
1 comp. 3 comp. 5 comp.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
E
30
Se, come abbiamo osservato nelle pagine precedenti, nel 2012 erano stati registrati
aumenti consistenti per tutte le tipologie famigliari analizzate, nel 2013 si osserva una
inversione di tendenza, grazie ad una generale stabilità delle tariffe riferite alla
componente di produzione e commercializzazione dell’energia elettrica, solo in parte
controbilanciata da un aumento degli oneri generali (figura E.4)
Rispetto al 2012, calcoliamo un aumento della spesa per l'energia elettrica, al netto del
tasso di inflazione che tra il 2012 e il 2013 è stato pari al 1,1% (ISTAT), di circa lo 0,49%
per i single, l'1,66% per le famiglie con tre componenti e il 2,99% per le famiglie con
cinque componenti. Gli aumenti sono risultati maggiori per i nuclei famigliari più
numerosi a causa di un aumento medio delle tariffe tra il 2012 e il 2013 non lineare per
le diverse fasce di consumo: le tariffe relative alla prima fascia di consumo (fino a 1.800
kWh/anno) sono aumentate dell'1,76%, mentre quelle successive del 4,30% e del 6,03%.
Figura E.4. Dinamica della spesa per energia elettrica (euro/anno)
€ 0
€ 200
€ 400
€ 600
€ 800
€ 1.000
€ 1.200
€ 1.400
1 componente 3 componenti 5 componenti
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
G
31
Gas Naturale per uso domestico
Le regole tariffarie della vendita e distribuzione di gas sono determinate dall'Autorità
per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico. Nel corso del 2009 una rilevante
modifica alla struttura delle tariffe è stata introdotta dalla delibera dell'AEEGSI num.
206, secondo cui a decorrere dal Luglio del 2009 la tariffa applicata alle utenze finali,
denominata tariffa obbligatoria, è unica a livello sovraregionale10 e mantenuta costante
per l'intero anno solare. L'integrazione della suddetta con la delibera 553/2012/R/gas,
fornisce le tariffe di distribuzione obbligatorie valide per l'anno 2013 (fonte AEEG:
http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/12/553-12.pdf). In particolare vengono
definiti i valori delle tariffe obbligatorie per il servizio di distribuzione, misura e
commercializzazione del gas naturale secondo quanto disposto dall’articolo 35 della
Regolazione delle Tariffe dei servizi di Distribuzione del Gas (RTDG).
Come per l’energia elettrica la tariffa del gas prevede una quota fissa ed una quota
variabile. La quota fissa comprende:
i servizi di vendita
i servizi di rete
La quota variabile comprende la copertura dei costi per i seguenti servizi:
distribuzione, trasporto sulla rete nazionale, stoccaggio, commercializzazione
all’ingrosso. L'aliquota IVA applicata si differenzia per livelli di consumo: il 10% per
consumi entro i 480 m3/anno, il 21% per le eccedenze (22% a partire dal 1° ottobre
2013).
E' da segnalare che nel corso del 2013, è stata introdotta in fasi successive da parte
dell'Autorità una complessa riforma delle condizioni economiche del servizio di tutela
gas. L'intervento dell'Autorità nasce al fine di trasferire alle famiglie e piccoli
consumatori i benefici derivanti dall'allineamento dei prezzi all'ingrosso in Italia con
quelli europei, così da garantire che il prezzo della fornitura rifletta costi del servizio il
più efficienti possibile, coerentemente con i nuovi scenari di mercato all'ingrosso
nazionali ed internazionali.
In particolare, dal 1° ottobre 2013 con la delibera 196/2013/R/gas, è entrato in vigore il
nuovo metodo di calcolo del prezzo del gas, applicato a tutti i contratti di fornitura dei
clienti domestici del servizio di tutela. La principale modifica riguarda la componente
che finora rappresentava il costo della materia prima CCI, che sarà sostituita da una
nuova componente CMEM. La nuova componente non è più aggiornata sulla base di
indicatori legati alle quotazioni medie del petrolio e di altri combustibili sui mercati
internazionali, ma utilizza i soli prezzi del mercato all'ingrosso del gas naturale.
10 Il Piemonte rientra nell'ambito Nord-Occidentale.
32
Tabella G.1. Corrispettivo per il Gas 2013 (euro/Sm3) - Ambito Nord-Occidentale, Clienti domestici
I trimestre 2013 II trimestre 2013 III trimestre 2013 IV trimestre 2013
Servizio
di vendita
Servizi di
rete TOTALE
Servizio
di vendita
Servizi
di rete TOTALE
Servizio
di vendita
Servizi
di rete TOTALE
Servizio
di
vendita
Servizi
di rete TOTALE MEDIA
Quota energia (€/Sm3)
Sm3 anno: da 0 a 120
0,419624
0,070094 0,489718
0,392381
0,064479 0,456860
0,386434
0,066248 0,452682
0,358260
,059953 0,418213 0,454368
da121 a 480 0,192303 0,611927 0,186688 0,579069 0,188457 0,574890 0,182162 0,540422 0,576577
da 481 a 1.560 0,169235 0,588859 0,163619 0,556001 0,165388 0,551822 0,159093 0,517353 0,553509
da 1.561 a 5.000 0,164835 0,584459 0,159219 0,551601 0,160988 0,547422 0,154693 0,512953 0,549109
da 5.001 a 80.000 0,139984 0,559609 0,134369 0,526751 0,136138 0,522572 0,129843 0,488103 0,524258
da 80.001a 200.000 0,103620 0,523244 0,098004 0,490386 0,099773 0,486207 0,093478 0,451738 0,487894
Quota fissa (€/anno) 40,34 43,63 83,97 40,34 43,63 83,97 40,34 43,16 83,50 57,35 43,16 100,51000 87,99
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
G
33
Anche nel caso del gas naturale si sono ipotizzati tre “scenari medi”, al fine di
elaborare simulazioni esemplificative della spesa media di differenti tipologie familiari
residenti in Piemonte. Nello specifico si stima che il consumo medio nazionale di gas
per uso domestico sia circa 1.400 m3 per una famiglia di due o tre componenti (secondo
l’assunzione che la dotazione tecnologica abbia efficienza media).
In continuità con quanto fatto nelle precedenti edizioni, assumiamo che le utenze
collocate sul territorio piemontese presentino un consumo superiore alla media
nazionale (per le caratteristiche orografiche e climatiche della regione) e variabile in
funzione della stagione termica. Abbiamo provveduto dunque alla distribuzione del
consumo in funzione della domanda media nell’anno termico e delle temperature
medie nella città di Torino. In sintesi abbiamo assunto che il fabbisogno di energia
termica sia proporzionale alla sommatoria dei gradi giorno, ovvero la differenza tra la
temperatura interna11 di una abitazione e la media delle temperature registrate
all’esterno. Sono stati utilizzati dati climatici relativi alla città di Torino per l’intero
anno termico (15 ottobre – 15 aprile).
La figura G.1 mostra la distribuzione percentuale nell’anno solare del consumo di Gas
Naturale per uso domestico (si assume che l’approvvigionamento di gas abbia come
finalità esclusiva il riscaldamento degli ambienti).
Figura G.1 Distribuzione percentuale del consumo di Gas sull’anno termico
0%
5%
10%
15%
20%
25%
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Partendo dunque dalle assunzioni di consumo medio per i single, le famiglie di tre
componenti e le famiglie di 5 componenti (tabella G.2) sono stati applicati i pesi
mostrati in figura G.1 per riprodurre con maggior precisione la distribuzione nell’anno
dei consumi di gas.
11 La Temperatura di riferimento utilizzata è stata di 20°C secondo il Dpr 412/1993.
G
34
Tabella G.2: Consumo medio di gas in Piemonte per numero dei componenti la
famiglia
Tipologia di famiglia Metri cubi/anno
1 componente 800
2 componenti 1.300
3 componenti 1.600
4 componenti 2.000
5 componenti 2.100
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Come per il caso dell’energia elettrica, forniamo in tabella G.3 un quadro sinottico della
spesa per il gas per le tre tipologie di famiglie analizzate, assumendo che i single
consumino in un anno 800mc, le famiglie con tre componenti 1.600mc e le famiglie di 5
componenti 2.100mc.
Tabella G.3: Spesa per gas in Piemonte per numero di componenti la famiglia
(euro/anno)
Dati in Euro 1comp. % vs. tot. 3 comp. % vs. tot. 5 comp.
% vs.
tot.
Quota fissa 87,99 11,5% 87,99 5,9% 87,99 4,5%
Quota variabile 439,21 57,5% 881,85 59,1% 1156,40 59,2%
Tasse 236,85 31,0% 521,61 35,0% 708,35 36,3%
di cui Imposte 142,86 18,7% 300,14 20,1% 406,04 20,8%
di cui IVA 93,98 12,3% 221,46 14,8% 302,31 15,5%
Totale 764,05 100% 1491,44 100% 1952,74 100%
Consumo annuo totale in m3 800 1.600 2.100
Totale in Euro per singolo
componente 764,05 497,15 390,55
Costo medio m3 (Euro/m3) 0,95506 0,93215 0,92988
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
La spesa per il gas nell’anno 2013 è stata di 764,05€ per i single, 1.491,44€ per le famiglie
di tre componenti e 1.952,74€ per le famiglie di 5 componenti. Seppure il costo medio
per metro cubo di gas cresca al crescere della famiglia seguendo la struttura tariffaria a
blocchi incrementali, anche nel caso del gas la spesa per i single risente dell’incidenza
dei costi fissi e dell’assunzione di crescita non lineare dei consumi di gas.
Nel 2013 un single pagava in media il 54% in più della quota di spesa imputabile al
singolo componente di una famiglia di 3 persone e il 96% in più del singolo
componente di una famiglia di 5 persone.
G
35
Nella figura seguente è riportata la spesa per il gas naturale sostenuta dalle tre
tipologie famigliari dal 2008 al 2013.
Figura G.2 Spesa per gas in Piemonte per numero di componenti
€ 0
€ 500
€ 1.000
€ 1.500
€ 2.000
€ 2.500
1 componente 3 componenti 5 componenti
2009
2010
2011
2012
2013
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
A partire dal 2010, dopo la crisi del 2008 e il crollo del prezzo del petrolio, il costo di
uno standard metro cubo di gas è tornato a crescere (vedi Figura G.3) fino al 2012. Nel
2013 tale trend ha subito un arresto, grazie alla riforma precedentemente citata messa
in atto dall'AEEGSI.
Nel grafico seguente si nota come la componente legata al costo della materia prima sia
gradualmente diminuita a partire dal I semestre 2013. Il IV semestre 2013 non è stato
riportato nel grafico dal momento che, a seguito della riforma delle condizioni
economiche di fornitura del gas naturale (delibera 196/2013/R/gas), la serie storica non
è più comparabile, relativamente alle singole voci, con quella precedente.
G
36
Figura G.3 Andamento del prezzo del gas naturale per un consumatore domestico
tipo
13,7 14,4 14,1 14,1 14,2 14,4 14,3 14,3 14,2 14,4 14,5 14,9 15,1 15,5 17,0 16,4 16,6
6,9 6,9 6,9 6,8 6,7 6,7 6,7 6,7 6,7 6,8 7,0 7,1 7,1 7,2 7,1 7,1 7,1
20,6 19,3 21,1 23,4 25,3 25,1 26,0 27,2 30,1 33,2 34,9 35,7 37,5 37,9 37,8 35,0 34,4
27,0 26,9 27,2 27,5
27,9 27,8 28,0 28,2 28,6
29,7 30,0 30,2
30,6 30,7 31,0 30,4 30,3 68,3 67,5 69,3
71,874,1 74,1 75,0 76,5
79,784,1
86,4 87,990,2 91,2 92,8
88,9 88,4
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
III 2009IV 2009 I 2010 II 2010 III 2010IV 2010 I 2011 II 2011 III 2011IV 2011 I 2012 II 2012 III 2012IV 2012 I 2013 II 2013 III 2013
c€/m
3
Materia prima Costi di vendita Costi infrastrutturali Totale
Fonte: AEEG http://www.autorita.energia.it/it/dati/gp27new.htm
L'effetto degli interventi di regolazione realizzati dall'AEEGSI sono visibili già nel 2013:
la spesa sostenuta dalle famiglie per l'acquisto di gas naturale è rimasta
sostanzialmente invariata rispetto al 2012, con aumenti inferiori al tasso di inflazione
per tutte e tre le tipologie famigliari.
In tutta la serie storica, 2009-2013, gli aumenti per le tipologie familiari considerate
sono equivalenti e pari a circa il 22% (al n.i.).
R
37
Rifiuti Solidi Urbani
Nel 2013 in tutti i comuni del territorio nazionale è entrata in vigore la TARES, il
tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, istituita dal Decreto Legge n. 201 del 6
dicembre 2011.
Il nuovo tributo sostituisce la TARSU e la TIA ed è associata al finanziamento di servizi
definiti “indivisibili” (a titolo esemplificativo, l'illuminazione pubblica e la
manutenzione delle strade) per differenziarli dai servizi a richiesta (asili nido e
assistenze domiciliari).
L’introduzione della TARES ha portato con sé l’esigenza della copertura finanziaria di
una più ampia gamma di servizi forniti alla cittadinanza e l’obbligo di copertura
completa dei costi di fornitura, determinando un generale aumento delle bollette per i
cittadini rispetto al 2012. Come prospettato nel precedente rapporto MONSPL, tale
aspetto ha avuto un impatto rilevante soprattutto nei Comuni che nel 2012 applicavano
ancora la TARSU, per i quali la distanza da colmare rispetto alla copertura completa
dei costi ha portato aumenti considerevoli. Questa situazione apparirà in tutta la sua
intensità nel caso di una famiglia di 5 componenti ad Ivrea per la quale la TARES è
stata più che doppia rispetto alla TARSU in vigore nel 201212.
La TARES è composta da una quota fissa, determinata in relazione alle componenti
essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per opere e ai
relativi ammortamenti, e da una quota variabile, rapportata alle quantità di rifiuti
conferiti, alle modalità del servizio fornito e all’entità dei costi di gestione
assoggettabile al tributo.
Nel caso delle utenze domestiche, la quota fissa è calcolata applicando alla superficie
dell’abitazione le tariffe al metro quadrato, parametrate sul numero degli occupanti
mentre la quota variabile è determinata in relazione al numero degli occupanti ed è
espressa in un unico importo annuale. Alla tariffa della componente rifiuti, è applicata
una maggiorazione a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili, che per l'anno
2013 è riservata allo Stato, pari a € 0,30/mq per superficie soggetta al tributo rifiuti.
Infine sull'ammontare della TARES, ad esclusione dell'importo legato alla
maggiorazione per i servizi indivisibili, è applicato il tributo provinciale, pari al 5%.
Come per la TIA, anche sulla TARES non è applicabile l'IVA. In continuità con il
passato, alcune riduzioni ed agevolazioni sono state applicate per il 2013 nei Comuni
analizzati e sono generalmente riservate a coloro che praticano il compostaggio
domestico, alle abitazioni occupate stagionalmente e alle fasce a basso reddito, ma,
12 L’incremento della spesa per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani è stato ancor più rilevante
per le attività commerciali che non sono parte del presente studio di monitoraggio come riportato dalle
cronache locali: http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cronaca/2013/10/07/news/rifiuti-in-arrivo-la-stangata-
della-tares-1.7874638 .
R
38
rispetto al 2012, sono state eliminate le riduzioni progettate a sostegno dei single (fatta
eccezione per il comune di Fossano).
L’analisi ha riguardato 25 comuni; nel 2013 in tutte le città considerate è entrata in
vigore la TARES, fatta eccezione per Biella, che ha applicato la TIA aggiornando le
tariffe del 2012, e Vercelli e Novi Ligure che hanno applicato la TARSU lasciando
invariate le tariffe dell'anno precedente.
Infatti, come previsto dall'art. 5 comma 4-quater del decreto legge 31 agosto 2013 n.102,
convertito dalla legge di conversione 28 ottobre 2013 n.124, i comuni possono
determinare i costi del servizio e le relative tariffe sulla base dei criteri applicati nel
2012. Nel caso dei comuni che abbiano scelto di applicare la TARSU anche nel 2013, la
copertura della percentuale dei costi eventualmente non coperti dal gettito del tributo è
stata assicurata attraverso il ricorso a risorse diverse dai proventi della tassa, derivanti
dalla fiscalità generale del comune in oggetto.
La TARES, rimasta in vigore fino al 31 Dicembre 2013, è stata sostituita nel 2014 dalla
Tari, che verrà analizzata nel prossimo rapporto MONSPL.
R
39
Tabella R.1: Metodi tariffari adottati
Comuni 2009 2010 2011 2012 2013
ALBA
ALESSANDRIA
ASTI
BIELLA
BORGOMANERO
BRA
CASALE
CHIERI
COLLEGNO
CUNEO
FOSSANO
GRUGLIASCO
IVREA
MONCALIERI
MONDOVI
NICHELINO
NOVARA
NOVI
PINEROLO
RIVOLI
SETTIMO T.se
TORINO
TORTONA
VERBANIA
VERCELLI
TARSU
TIA
TARES
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
R
40
Nelle figure R.1 e R.2 e nelle corrispondenti tabelle Allegato.4 e Allegato.5 sono
riportate rispettivamente la quota fissa per il calcolo della TARES, espressa in € al
metro quadro, e la quota variabile, espressa in € all'anno, per le tre tipologie famigliari
considerate.
Figura R.1 Quota fissa per il calcolo della TARES (euro/mq)
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
Ale
ssan
dri
a
Ast
i
Cu
ne
o
No
vara
Tori
no
Ve
rban
ia
Alb
a
Bra
Cas
ale
Ch
ieri
Ivre
a
Mo
nca
lieri
Pin
ero
lo
Riv
oli
Bo
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man
ero
Foss
ano
Gru
glia
sco
Mo
nd
ovi
Tort
on
a
Co
llegn
o
Sett
imo
T.s
e
Nic
he
lino
€/m
q
single
3 componenti
5 componenti
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Figura R.2 Quota variabile per il calcolo della TARES (euro/mq)
0
50
100
150
200
250
300
350
Ale
ssan
dria
Ast
i
Cune
o
Nov
ara
Tori
no
Verb
ania
Alb
a
Bra
Casa
le
Chie
ri
Ivre
a
Mon
calie
ri
Pine
rolo
Rivo
li
Borg
oman
ero
Foss
ano
Gru
glia
sco
Mon
dovi
Tort
ona
Colle
gno
Sett
imo
T.se
Nic
helin
o
€/an
no
single
3 componenti
5 componenti
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
R
41
La spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti
Anche nel caso della spesa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani,
abbiamo considerato tre tipologie di famiglia: i single, assumendo che vivano in
un’abitazione di 75 metri quadri, le famiglie formate da tre persone (95 metri quadri), e
i nuclei di cinque persone (105 metri quadri). Come accennato nel capitolo
introduttivo, le agevolazioni previste dalla TARSU per i single sono state eliminate con
l'applicazione della TARES.
Nel 2013 la spesa annuale per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sostenuta
dalle persone che vivono sole oscilla tra i 73€ della città di Fossano ed i 208€ di
Nichelino, con una media per i 25 comuni analizzati pari a 153€.
Tali valori includono la quota legata al finanziamento dei servizi indivisibili, pari ed
uguale in tutte le località a 22,5€.
Gli aumenti rispetto all'anno precedente risultano estremamente diversificati a seconda
del regime di prelievo applicato dai comuni nel 2012: le città in cui era in vigore la
TARSU pagano nel 2013 mediamente il 14% in più, mentre quelle in cui era attiva la
TIA il 3%.
Tale variazione media, calcolata rispetto alla tariffa media pagata nel 2012 nei comuni
TARSU e TIA, non tiene però conto della specificità dei singoli casi, per i quali si
notano aumenti consistenti anche nei comuni ex-TIA. Scendendo nel dettaglio, si rileva
infatti che nelle città di Biella, Chieri, Ivrea, Grugliasco, Mondovì e Settimo sono stati
registrati gli aumenti maggiori, superiori al 20%, per la categoria dei single. Le tariffe
sono diminuite ad Asti, Cuneo, Torino, Verbania, Bra e Fossano.
Le variazioni rispetto all'anno precedente sono state calcolate sia considerando
l'ammontare totale della spesa nel 2013, che include la quota legata al finanziamento
dei servizi indivisibili, sia considerando la spesa epurata da tale quota. Analizzando
quest'ultimo valore, si osserva che la spesa per i single nel 2013 è diminuita rispetto al
2012, sia nel caso dei comuni ex-TIA (-12,45%) che dei comuni ex TARSU (-3,03%).
Osservando la serie storica tra il 2009-2013, in numerosi comuni (Cuneo, Torino, Alba,
Bra, Casale, Novi Ligure e Fossano), la spesa per i single si è ridotta in termini reali. Gli
aumenti rispetto al 2009 risultano inferiori al 10% per Asti, Verbania e Pinerolo, mentre
nei restanti comuni le variazioni sono mediamente del 30%.
Nella Tabella R.2 è illustrata la spesa sostenuta nel 2013 per il servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti dai single dei comuni piemontesi analizzati e la sua variazione,
espressa al netto dell'inflazione.
R
42
Tabella R.2: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per i single
(euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %*
2012/2013
Var %*
2012/2013 (esclusa la quota
legata ai servizi
indivisibili)
Var %*
2009/2013
Alessandria 131,54 174,42 174,42 196,58 204,64 3,00% -8,45% 46,87%
Asti 162,38 187,32 187,32 187,32 185,00 -2,34% -14,35% 5,23%
Biella** 143,20 139,15 139,15 143,41 174,08 20,29% 4,60% 12,87%
Cuneo 127,02 148,98 148,98 148,98 134,44 -10,86% -25,96% -2,86%
Novara 108,44 108,44 108,44 129,30 135,75 3,89% -13,51% 16,49%
Torino 166,23 174,54 178,06 183,41 169,75 -8,54% -20,81% -6,58%
Verbania 126,70 138,09 138,09 141,71 138,64 -3,27% -19,15% 0,72%
Vercelli 97,27 123,86 123,86 123,86 146,36 17,07% -1,10% 41,76%
Alba 135,41 135,41 135,41 135,41 139,70 2,07% -14,55% -5,53%
Bra 139,14 139,14 139,32 139,32 136,35 -3,23% -19,38% -10,71%
Casale 194,06 169,21 169,21 169,21 171,82 0,45% -12,85% -20,16%
Chieri 75,42 85,76 85,24 87,17 109,97 25,05% -0,76% 37,11%
Ivrea 102,06 109,97 109,97 109,97 136,24 22,79% 2,33% 24,79%
Moncalieri 148,07 177,16 184,08 177,78 204,63 14,00% 1,35% 29,50%
Novi Ligure 141,98 141,98 141,98 141,98 149,35 4,09% -11,76% -3,51%
Pinerolo 130,70 130,70 134,68 134,68 147,57 8,47% -8,24% 4,20%
Rivoli 105,70 109,60 114,78 118,10 134,99 13,21% -5,84% 19,01%
Borgomanero 96,20 98,19 98,19 100,85 121,42 19,30% -3,01% 17,51%
Fossano 97,75 97,75 94,88 88,41 72,83 -18,72% -44,17% -34,19%
Grugliasco 96,00 97,36 98,58 100,61 123,18 21,34% -1,03% 19,62%
Mondovì 109,76 * 136,29 136,30 168,27 22,36% 5,85% 44,60%
Tortona 110,56 111,03 119,43 130,89 156,62 18,55% 1,36% 32,96%
Collegno 110,16 114,29 125,39 128,77 151,70 16,70% -0,77% 29,01%
Settimo T.se 139,60 * 146,27 153,58 191,22 23,41% 8,76% 28,28%
Nichelino 143,89 158,16 164,78 175,84 208,49 17,47% 4,67% 36,20%
Media TIA 123,42 138,27 141,58 146,66 * 2,89% -12,45% *
Media TARSU 126,31 129,83 130,60 132,57 * 13,95% -3,03% *
Media 124,99 133,50 135,87 139,34 152,52 8,36% -7,79% 13,33
*Variazioni al netto dell’inflazione
** A partire dal 2010 il comune di Biella ha deliberato la non applicazione dell’IVA alla tariffa di igiene ambientale.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
R
43
La spesa per le famiglie di tre componenti è oscillata nel 2013 tra i 177€ di Fossano e i
376€ di Moncalieri e Nichelino, evidenziando una notevole differenza tra il valore
minimo e quello massimo.
La spesa media risulta essere pari a 289€, se includiamo la quota legata al
finanziamento dei servizi indivisibili, pari a circa 28€ per la famiglia di 3 componenti, e
a 261€ se escludiamo tale quota dal calcolo della TARES.
Le città meno care sono state Cuneo, Vercelli, Chieri, Borgomanero, Fossano e
Grugliasco, in cui la spesa media è stata inferiore ai 250€. Asti, Alessandria, Moncalieri
e Nichelino le città in cui le famiglie di tre persone hanno speso di più, con una spesa
superiore ai 350€.
Rispetto al 2012, le variazioni medie al netto dell'inflazione risultano pari a 1,60% per i
comuni che applicavano la TIA e al 37,18% per i comuni che applicavano la TARSU;
l'aumento medio nei 25 comuni analizzati risulta essere pari al 17,46%.
Nonostante la variazione media per i comuni ex-TARSU sia elevata, così come nel caso
dei single, anche per le famiglie di 3 componenti, è importante sottolineare che tale
valore non permette di descrivere la singolarità dei casi specifici. Ne sono un esempio
il comune di Casale Monferrato in cui, nonostante nel 2012 fosse ancora in vigore la
TARSU, è stato registrato una diminuzione della spesa (-4%) e il comune ex-TIA di
Settimo Torinese per cui l'aumento rispetto al 2012 è risultato particolarmente elevato
(+30%).
Osservando l'intera serie storica dal 2009 al 2013, la variazione media al netto
dell'inflazione è pari al 26,9%. Biella, Verbania e Novi Ligure sono i comuni in cui
l'aumento è stato più contenuto (inferiore al 10%). Aumenti inferiori al 20% nei comuni
di Asti, Bra, Cuneo, Pinerolo, Fossano, Grugliasco e Collegno. La variazione della spesa
è particolarmente rilevante nei comuni di Novara (+60%) e di Ivrea (+91%), città che nel
2009 presentavano livelli di spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti
notevolmente inferiori alla media.
R
44
Tabella R.3: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per le famiglie di
tre componenti (euro)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %*
2012/2013
Var %*
2012/2013 (esclusa la quota
legata ai servizi
indivisibili)
Var %*
2009/2013
Alessandria 243,72 323,13 323,13 364,20 366,19 -0,6% -8,38% 41,55%
Asti 288,42 332,71 332,71 332,71 357,78 6,4% -2,13% 15,35%
Biella** 294,36 286,35 286,35 295,20 340,59 14,3% 4,62% 7,00%
Cuneo 176,99 207,58 207,58 207,58 226,43 8,0% -5,75% 19,23%
Novara 153,93 153,93 153,94 183,54 259,81 40,5% 24,93% 60,08%
Torino 233,95 245,65 248,10 255,54 342,92 33,1% 21,94% 37,88%
Verbania 240,46 262,09 257,17 263,84 272,99 2,4% -8,43% 4,83%
Vercelli 163,88 208,67 208,67 208,67 237,17 12,6% -1,10% 36,02%
Alba 171,52 171,52 171,52 171,52 252,42 46,1% 29,45% 38,47%
Bra 234,41 234,41 234,70 234,70 281,62 18,9% 6,75% 11,44%
Casale 245,81 339,34 339,34 339,34 328,70 -4,2% -12,63% 25,02%
Chieri 134,97 154,15 153,76 156,62 186,80 18,2% -0,02% 29,70%
Ivrea 155,14 167,15 167,15 167,15 310,13 84,4% 67,39% 91,21%
Moncalieri 280,32 338,42 351,39 338,99 376,18 9,9% 1,46% 25,50%
Novi Ligure 233,80 233,80 233,80 233,80 263,31 11,5% -0,67% 3,92%
Pinerolo 215,22 215,22 221,78 221,78 267,61 19,6% 6,71% 15,64%
Rivoli 178,08 184,63 189,00 194,47 281,48 43,6% 28,99% 49,37%
Borgomanero 158,41 161,69 161,69 166,06 246,72 47,5% 30,31% 47,05%
Fossano 148,58 148,58 144,21 134,38 177,34 30,9% 9,66% 10,65%
Grugliasco 196,98 210,18 213,66 216,13 235,62 7,9% -5,27% 10,92%
Mondovì 202,99 282,80 295,66 309,44 3,6% -6,08% 43,74%
Tortona 225,10 226,08 235,57 256,80 300,41 15,9% 4,78% 24,75%
Collegno 245,18 262,03 281,68 289,29 314,01 7,4% -2,41% 19,38%
Settimo T.se 241,62 228,83 240,27 316,86 30,8% 18,91% 22,44%
Nichelino 267,11 296,06 308,37 329,08 376,73 13,4% 4,72% 32,34%
Media TIA 238,44 269,12 271,29 281,57 * 1,60% -8,52% *
Media TARSU 189,98 205,55 206,27 209,12 * 37,18% 23,55% *
Media 213,24 233,19 237,48 243,89 289,17 17,46% 5,78% 26,91%
*Variazioni al netto dell’inflazione
** A partire dal 2010 il comune di Biella ha deliberato la non applicazione dell’IVA alla tariffa di igiene ambientale.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
R
45
La spesa media sostenuta nel 2013 da una famiglia di 5 componenti per il servizio di
raccolta e smaltimento rifiuti è pari a 395€, con valori che variano dai 238€ di Chieri ai
523€ di Moncalieri.
La quota legata al finanziamento di servizi indivisibili per una famiglia di 5
componenti, che secondo la presente simulazione vive in un appartamento di 105 mq, è
pari a 31,5€ e risulta dunque pesare mediamente sulla spesa totale per circa il 9%.
Gli aumenti rispetto al 2012 risultano crescenti al crescere del numero di componenti
del nucleo famigliare e per una famiglia di 5 componenti sono particolarmente elevati
per i comuni ex-TARSU, con un aumento medio del 66,7% al netto dell'inflazione
(+53,33% se escludiamo la quota legata al finanziamento dei servizi indivisibili).
Da segnalare il caso del comune di Ivrea, in cui la spesa è più che raddoppiata,
passando da 185€ del 2012 a 462€. Aumenti consistenti, superiori al 70%, anche nei
comuni di Rivoli, Borgomanero, Fossano e Alba.
Se analizziamo l'intera serie storica, l'aumento medio al netto dell'inflazione risulta
essere pari al 43%, con una notevole differenza tra il valore massimo e il valore
minimo: a Novi Ligure, dove le tariffe sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto
al 2009, risulta pari al 3,9%, mentre ad Ivrea è pari al 161%. Ricordiamo che il caso della
famiglie numerose residenti ad Ivrea rappresenta con tutta la sua intensità il fenomeno
transitorio da TARSU a TARES.
R
46
Tabella R.4: Spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per le famiglie di
cinque componenti (euro)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %*
2012/2013
Var %*
2012/2013 (esclusa la quota
legata ai servizi
indivisibili)
Var %*
2009/2013
Alessandria 338,58 448,89 448,89 505,94 500,54 -2,2% -8,39% 39,1%
Asti 344,38 397,27 397,27 397,27 478,02 19,2% 11,30% 30,1%
Biella** 432,43 420,88 420,88 433,96 490,33 11,9% 4,63% 4,7%
Cuneo 195,62 229,43 229,43 229,43 334,48 44,7% 30,96% 62,3%
Novara 170,14 170,14 170,14 202,86 325,73 59,5% 43,94% 82,7%
Torino 258,57 271,50 274,22 282,44 440,98 55,0% 43,88% 61,8%
Verbania 265,77 289,68 289,68 297,17 384,53 28,3% 17,70% 36,0%
Vercelli 181,13 230,63 230,63 230,63 262,13 12,6% -1,10% 36,0%
Alba 189,58 189,58 189,58 189,58 345,92 81,4% 64,75% 73,8%
Bra 259,09 259,09 259,41 259,41 404,54 54,8% 42,70% 47,4%
Casale 271,69 431,97 431,97 431,97 413,82 -5,3% -12,59% 43,6%
Chieri 175,44 200,64 200,05 203,80 237,52 15,4% -0,01% 26,7%
Ivrea 171,47 184,75 184,75 184,75 461,74 148,8% 131,78% 160,6%
Moncalieri 394,06 478,16 496,30 478,50 522,56 8,1% 1,53% 23,9%
Novi Ligure 258,41 258,41 258,41 258,41 291,03 11,5% -0,67% 3,9%
Pinerolo 237,88 237,88 245,12 245,12 368,60 49,3% 36,42% 46,3%
Rivoli 196,82 204,07 208,90 214,94 405,84 87,7% 73,07% 97,5%
Borgomanero 175,09 178,71 178,71 183,54 358,46 94,2% 77,04% 96,0%
Fossano 164,22 164,22 159,39 148,52 258,31 72,8% 51,61% 48,6%
Grugliasco 262,11 288,76 293,12 297,50 327,71 9,1% -1,53% 16,3%
Mondovì 302,14 * 406,96 457,23 430,39 -7,0% -13,86% 33,7%
Tortona 331,76 333,20 333,66 362,68 431,29 17,8% 9,13% 21,3%
Collegno 363,37 387,79 414,05 425,23 449,89 4,7% -2,71% 15,1%
Settimo T.se 344,55 * 324,49 340,71 437,46 27,3% 18,05% 18,3%
Nichelino 371,25 413,49 430,62 459,54 517,92 11,6% 4,75% 30,8%
Media TIA 324,95 365,88 368,09 382,03 * 2,35% -5,90% *
Media TARSU 209,98 231,57 232,36 235,51 * 66,70% 53,33% *
Media 259,97 289,96 299,06 308,84 395,19 26,86% 16,66% 43,32%
*Variazioni al netto dell’inflazione
** A partire dal 2010 il comune di Biella ha deliberato la non applicazione dell’IVA alla tariffa di igiene ambientale.
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
R
47
L’esistenza di una evidente eterogeneità nei livelli di spesa è confermata dall’analisi
della spesa pro capite per il 2013 (tabella R.5). Si evidenzia come le politiche tariffarie nel
2013, così come nell'anno precedente, abbiamo favorito le famiglie più numerose,
mentre gli individui che vivono soli soffrono, come per gli altri servizi analizzati, dei
costi fissi di accesso al servizio e della determinazione della spesa in base alla
dimensione dell'appartamento.
Tabella R.5: Spesa pro capite anno 2013 (euro/componente/anno)
Single 3 componenti 5 componenti
Alessandria 204,64 122,06 100,11
Asti 185,00 119,26 95,60
Biella 174,08 113,53 98,07
Cuneo 134,44 75,48 66,90
Novara 135,75 86,60 65,15
Torino 169,75 114,31 88,20
Verbania 138,64 91,00 76,91
Vercelli 146,36 79,06 52,43
Alba 139,70 84,14 69,18
Bra 136,35 93,87 80,91
Casale 171,82 109,57 82,76
Chieri 109,97 62,27 47,50
Ivrea 136,24 103,38 92,35
Moncalieri 204,63 125,39 104,51
Novi Ligure 149,35 87,77 58,21
Pinerolo 147,57 89,20 73,72
Rivoli 134,99 93,83 81,17
Borgomanero 121,42 82,24 71,69
Fossano 72,83 59,11 51,66
Grugliasco 123,18 78,54 65,54
Mondovì 168,27 103,15 86,08
Tortona 156,62 100,14 86,26
Collegno 151,70 104,67 89,98
Settimo T.se 191,22 105,62 87,49
Nichelino 208,49 125,58 103,58
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
ST
48
La spesa complessiva e l’impatto sui consumi
Nel presente capitolo sono analizzate:
la spesa complessiva per SPL (acqua, rifiuti, gas ed energia elettrica) nell'arco
temporale 2009-2013;
l'incidenza della spesa totale in servizi pubblici locali sui consumi totali.
La spesa complessiva nell’anno 2013 per i servizi pubblici locali per le persone che
vivono da sole è stata compresa tra i 1.252€ e i 1.417€. La differenza tra il comune con
più bassi livelli di spesa e quello con il più alto è pari al 13%, valore in linea con quanto
registrato nel 2012.
È bene sottolineare che l’uso di valori omogenei a livello regionale per l’elettricità ma
soprattutto per il gas, il capitolo di spesa più rilevante, contribuisce a determinare una
generale convergenza dei valori di spesa totale.
Rispetto al 2012, la spesa totale per servizi pubblici locali presenta aumenti
estremamente contenuti, pari all' 1,3% al netto dell'inflazione. Ciò è dovuto
principalmente alla stabilità, riscontrata tra il 2012 e il 2013, dei valori di spesa per il
gas naturale, che per i single rappresentano quasi il 60% della spesa complessiva per
SPL, come mostrato in Figura ST.1.
Figura ST.1: Incidenza dei singolo servizi sulla spesa totale per SPL per i single
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Nella tabella seguente (ST.1) riportiamo la dinamica della spesa totale per i servizi
pubblici locali per i single per l’arco temporale 2009-2013.
Le città nelle quali si è speso di più nel 2013 sono i capoluoghi Alessandria, Asti e Biella
unitamente a Moncalieri, Nichelino e Settimo Torinese. Le città in cui si spende meno
sono state anche nel 2013 Chieri, Fossano, Grugliasco e Borgomanero.
ST
49
Per quanto riguarda la serie storica completa, la città di Alessandria registra l'aumento
maggiore, pari al 20,1%, mentre quella di Casale Monferrato che nel 2009 era la più
cara tra le città analizzate insieme a Biella, registra l'aumento minore (pari al 10,2%).
Tali valori confermano la tendenza ad una generale convergenza dei livelli di spesa nei
differenti comuni, come già osservato nei precedenti rapporti MONSPL.
In sei città la spesa totale per i servizi pubblici locali è aumentata tra il 10% e il 15%
(Asti, Cuneo, Torino, Bra, Fossano e Novi Ligure). Per tutti gli altri Comuni si sono
registrati aumenti compresi tra il 15% e il 20%.
Tabella ST.1: Spesa complessiva per SPL per i single anni 2009 – 2013 (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %
2012-2013*
Var %
2009-2013*
Alessandria 1.080,06 1.145,36 1.205,85 1.364,99 1.390,98 0,80% 20,09%
Asti 1.128,96 1.176,19 1.234,21 1.368,43 1.381,59 -0,14% 13,68%
Biella 1.143,82 1.157,83 1.223,14 1.368,32 1.417,52 2,50% 15,23%
Cuneo 1.077,08 1.120,47 1.181,27 1.318,82 1.325,45 -0,60% 14,36%
Novara 1.044,73 1.069,13 1.132,66 1.293,23 1.317,90 0,81% 17,45%
Torino 1.115,22 1.145,94 1.210,78 1.354,95 1.360,71 -0,67% 13,31%
Verbania * 1.107,09 1.166,89 1.308,25 1.320,79 -0,14% *
Vercelli 1.060,53 1.120,19 1.175,61 1.308,90 1.352,09 2,20% 18,79%
Alba 1.064,63 1.101,78 1.163,84 1.304,34 1.323,30 0,35% 15,60%
Borgomanero 1.044,48 1.065,60 1.126,41 1.267,38 1.303,57 1,76% 16,11%
Bra 1.092,56 1.111,57 1.170,77 1.308,25 1.319,95 -0,21% 12,11%
Casale M.to 1.143,75 1.139,47 1.198,81 1.336,71 1.359,79 0,63% 10,19%
Chieri 1.024,41 1.057,16 1.117,95 1.258,72 1.300,93 2,25% 18,29%
Collegno 1.059,15 1.085,69 1.158,10 1.300,32 1.342,66 2,16% 18,07%
Fossano 1.044,11 1.062,99 1.120,02 1.251,71 1.252,44 -1,04% 11,25%
Grugliasco 1.044,99 1.068,76 1.131,30 1.272,16 1.314,14 2,20% 17,06%
Ivrea 1.051,05 1.081,37 1.142,68 1.281,52 1.327,20 2,47% 17,57%
Moncalieri 1.097,06 1.148,56 1.216,79 1.349,32 1.395,59 2,33% 18,51%
Mondovì 1.056,59 964,95 1.164,34 1.301,48 1.346,73 2,38% 18,76%
Nichelino 1.092,88 1.129,56 1.197,49 1.347,39 1.399,45 2,76% 19,35%
Novi 1.093,18 1.112,92 1.173,41 1.310,39 1.335,68 0,83% 13,48%
Pinerolo 1.079,76 1.102,10 1.167,40 1.306,23 1.338,52 1,37% 15,26%
Rivoli 1.054,70 1.081,00 1.147,49 1.289,64 1.325,95 1,72% 17,02%
Settimo T.se 1.088,19 971,40 1.178,98 1.325,12 1.382,18 3,21% 18,32%
Tortona 1.057,97 1.081,97 1.150,86 1.299,30 1.342,95 2,26% 18,24%
MEDIA 1.076,66 1.096,36 1.170,28 1.311,83 1.343,12 1,29% 16,05%
*Variazioni al netto dell’inflazione
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
La spesa complessiva per le famiglie composte da tre persone oscilla tra i 2.426€ a
Fossano e i 2.712€ spesi a Biella che, come nel 2012, si riconferma la città più cara.
ST
50
In generale, la media degli incrementi rispetto al 2012 è stata pari a circa il 2,1%, con un
valore massimo pari al 6,45% per il comune di Ivrea, dovuto al consistente aumento
della spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in tale città.
Analizzando l'intera serie storica dal 2009 al 2013, la spesa per le famiglie con tre
componenti ha mostrato incrementi compresi tra il 13,64% di Chieri e il 22,35% di
Ivrea.
Tabella ST.2: Spesa (Euro) complessiva per SPL per le famiglie con tre componenti
anni 2009 – 2013 (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %
2012-2013*
Var %
2009-2013*
Alessandria 2.074,77 2.203,85 2.322,56 2.614,34 2.652,85 0,37% 19,16%
Asti 2.167,21 2.254,65 2.364,39 2.606,07 2.661,51 1,03% 14,11%
Biella 2.211,49 2.242,30 2.367,00 2.631,17 2.712,44 1,99% 13,95%
Cuneo 1.985,10 2.069,12 2.189,62 2.443,01 2.504,31 1,41% 17,46%
Novara 1.957,64 2.010,56 2.133,65 2.417,92 2.531,07 3,58% 20,59%
Torino 2.067,20 2.127,95 2.249,60 2.511,22 2.638,53 3,97% 18,94%
Verbania * 2.139,98 2.249,39 2.504,37 2.544,24 0,49% *
Vercelli 2.072,74 2.156,94 2.267,18 2.485,98 2.556,61 1,74% 14,64%
Alba 1.944,57 2.019,31 2.143,87 2.425,49 2.537,85 3,53% 21,81%
Borgomanero 1.990,96 2.034,19 2.150,84 2.406,59 2.517,98 3,53% 17,77%
Bra 2.064,89 2.111,90 2.233,45 2.488,67 2.567,05 2,05% 15,62%
Casale M.to 2.099,88 2.237,31 2.362,42 2.614,71 2.649,48 0,23% 17,47%
Chieri 1.968,23 2.036,45 2.155,26 2.412,30 2.407,95 -1,28% 13,64%
Collegno 2.078,43 2.144,33 2.283,18 2.544,97 2.609,62 1,44% 16,86%
Fossano 1.946,83 1.990,39 2.102,49 2.352,17 2.425,71 2,03% 15,90%
Grugliasco 2.030,23 2.092,48 2.215,16 2.471,81 2.531,24 1,30% 15,98%
Ivrea 1.988,39 2.049,46 2.168,65 2.422,83 2.605,74 6,45% 22,35%
Moncalieri 2.113,57 2.220,72 2.352,89 2.594,67 2.671,79 1,87% 17,71%
Mondovì 2.009,04 * 2.251,76 2.514,43 2.553,41 0,45% 18,40%
Nichelino 2.100,36 2.178,36 2.309,87 2.584,76 2.672,35 2,29% 18,53%
Novi 2.070,69 2.114,51 2.233,22 2.483,93 2.549,97 1,56% 14,45%
Pinerolo 2.048,61 2.097,53 2.223,28 2.477,46 2.563,22 2,36% 16,42%
Rivoli 2.011,33 2.066,94 2.190,50 2.450,14 2.577,10 4,08% 19,43%
Settimo T.se 2.074,04 * 2.230,33 2.495,95 2.612,48 3,57% 17,26%
Tortona 2.054,22 2.106,80 2.234,99 2.506,93 2.587,07 2,10% 17,24%
MEDIA 2.047,10 2.117,65 2.239,42 2.498,48 2.577,66 2,07% 17,22%
*Variazioni al netto dell’inflazione
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Per le famiglie più numerose (cinque componenti) la spesa complessiva per acqua,
rifiuti, gas ed energia elettrica nel 2013 oscilla tra i 3.724€ e 4.117€. I Comuni nei quali si
spende di più, oltre i 4.000€/anno, sono Asti, Biella, Moncalieri e Nichelino; quelli nei
ST
51
quali si spende meno sono, in continuità con l'anno precedente, Cuneo, Novara, Chieri,
Fossano e Novi Ligure. Per le famiglie di cinque componenti notiamo che le variazioni
rispetto all’anno 2012 sono state leggermente superiori rispetto a quelle registrate per i
nuclei famigliari meno numerosi, ma anche in questo caso estremamente contenute e
pari al 3,3% al netto dell'inflazione.
Rispetto al 2009 le variazioni sono mediamente pari al 15,11%, con picchi ad Alba ed
Ivrea (circa il 21%) e un minimo a Biella (circa l'11%).
Tabella ST.3: Spesa (Euro) complessiva per SPL per le famiglie di cinque
componenti anni 2009 – 2013 (euro/anno)
2009 2010 2011 2012 2013
Var %
2012-2013*
Var %
2009-2013*
Alessandria 3.253,20 3.383,12 3.548,36 3.965,66 4.038,70 0,74% 15,45%
Asti 3.353,55 3.413,51 3.561,79 3.905,81 4.054,96 2,72% 12,22%
Biella 3.444,81 3.437,07 3.607,93 3.985,14 4.116,74 2,20% 10,81%
Cuneo 3.050,66 3.112,13 3.281,61 3.644,69 3.835,96 4,15% 17,04%
Novara 3.031,57 3.055,57 3.225,05 3.622,10 3.822,84 4,44% 17,40%
Torino 3.178,32 3.210,66 3.378,88 3.752,06 3.995,59 5,39% 17,01%
Verbania * 3.209,65 3.365,70 3.725,86 3.881,64 3,08% *
Vercelli 3.142,08 3.239,56 3.387,29 3.738,74 3.858,31 2,10% 14,09%
Alba 3.003,53 3.053,00 3.254,44 3.658,52 3.890,61 5,24% 20,83%
Borgomanero 3.081,63 3.088,57 3.248,14 3.612,24 3.855,58 5,64% 16,41%
Bra 3.159,13 3.175,31 3.367,17 3.728,35 3.949,23 4,82% 16,31%
Casale M.to 3.244,20 3.414,97 3.596,78 3.959,02 4.036,61 0,86% 15,73%
Chieri 3.095,19 3.123,19 3.304,71 3.673,41 3.792,13 2,13% 13,82%
Collegno 3.283,12 3.326,96 3.518,71 3.894,84 4.004,50 1,72% 13,27%
Fossano 3.024,15 3.033,41 3.187,59 3.545,53 3.724,46 3,95% 14,46%
Grugliasco 3.181,85 3.227,92 3.397,78 3.767,11 3.882,32 1,96% 13,31%
Ivrea 3.091,21 3.123,91 3.289,41 3.654,36 4.016,36 8,81% 21,23%
Moncalieri 3.313,81 3.417,32 3.600,96 3.948,11 4.077,17 2,17% 14,34%
Mondovì 3.167,31 * 3.449,92 3.858,68 3.891,30 -0,25% 14,16%
Nichelino 3.290,99 3.352,65 3.535,28 3.929,15 4.072,53 2,55% 15,05%
Novi Ligure 3.180,84 3.192,64 3.357,87 3.718,12 3.829,19 1,89% 11,68%
Pinerolo 3.157,81 3.177,04 3.349,78 3.714,73 3.923,21 4,51% 15,54%
Rivoli 3.116,57 3.143,23 3.313,56 3.684,55 3.960,45 6,39% 18,38%
Settimo T.se 3.263,19 * 3.429,15 3.810,33 3.992,07 3,67% 13,64%
Tortona 3.243,94 3.267,43 3.433,13 3.822,40 3.969,45 2,75% 13,67%
MEDIA 3.181,36 3.225,17 3.399,64 3.772,78 3.938,88 3,30% 15,11%
*Variazioni al netto dell’inflazione
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
ST
52
L’incidenza della spesa per i servizi pubblici locali sul reddito
Come per le edizioni precedenti, abbiamo ritenuto importante dare un’indicazione dei
livelli di spesa complessiva per servizi pubblici locali rispetto al dato relativo ai
consumi totali di una famiglia media piemontese. Riteniamo opportuno segnalare che i
valori dei consumi ottenuti dall’elaborazione dei dati forniti dall’ISTAT, in
collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, sono fortemente condizionati
dalle assunzioni fatte sul paniere di beni su cui sono definiti. Ai fini del presente studio
abbiamo assunto che per rappresentare con precisione una misura del reddito
disponibile di ciascuna famiglia si dovessero includere nel paniere anche le spese
straordinarie (nuovi elettrodomestici, spesa per le vacanze etc.). Si è deciso inoltre di
procedere al computo dell’incidenza della spesa per SPL sui consumi solo per le città
capoluogo di provincia per le quali è disponibile un consistente numero di
osservazioni13. Tuttavia, come apparirà evidente nelle righe che seguono e soprattutto
per alcune realtà per cui sono disponibili poche osservazioni, i risultati sull’incidenza
del costo dei servizi pubblici locali sulla spesa totale vanno interpretati come
indicazioni di massima.
L’osservazione dei minimi e dei massimi di spesa totale per i servizi pubblici locali ha
confermato la percezione, già riscontrata analizzando i singoli servizi nel dettaglio, di
elevata eterogeneità territoriale. In tabella ST.4 riportiamo un’indicazione della spesa
per servizi pubblici per le tre tipologie familiari e l’incidenza di questa sulla spesa
totale.
13 Il campionamento avviene secondo una stratificazione a livello regionale, per ogni disaggregazione su
scale territoriali minori l’ISTAT non garantisce la rappresentatività statistica del sotto-campione utilizzato.
ST
53
Tabella ST.4: Peso della spesa in servizi pubblici locali su spesa totale per SPL
1 componente 3 componenti 5 componenti
SPESA
ANNUA(€) min max min max min max
Servizio Idrico 68,42 133,39 143,17 260,29 234,01 399,52
Gestione rifiuti 72,83 208,49 271,04 376,73 237,52 522,56
Erogazione Gas 764,05 1.491,44 1.952,74
Energia Elettrica 345,99 609,37 1.274,16
Totale 1.252,44 1417,52 2.407,95 2.712,44 3.724,46 4.116,74
SPESA
ANNUA(%)
Servizio Idrico 5,46 9,41 5,94 9,59 6,28 9,70
Gestione rifiuti 5,81 14,70 11,25 13,88 6,37 12,69
Erogazione Gas 61,00 53,90 61,93 54,98 52,43 47,43
Energia Elettrica 27,94 24,40 25,30 22,46 34,21 30,95
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Le spese per energia elettrica e gas rappresentano le voci principali del costo totale per
servizi pubblici, in particolare per i single che scontano il peso dei costi fissi di accesso
ai servizi. Tuttavia, per quasi tutte le tipologie familiari la parte di spesa dedicata a
energia elettrica e gas raggiunge valori anche superiori all’85% della spesa totale in
SPL. Il servizio idrico e il servizio di raccolta rifiuti rappresentano invece due capitoli
di spesa con un più basso impatto sul bilancio familiare (tra il 5,5% ed il 14,7%).
I dati sui consumi delle famiglie italiane sono forniti dall’Istat che conduce un’indagine
campionaria su circa 20.000 famiglie italiane. L’indagine raccoglie le informazioni sulle
abitudini di consumo delle famiglie attraverso la compilazione di un dettagliato diario
giornaliero delle spese effettuate.
Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio di Torino è stato possibile
analizzare i consumi delle famiglie piemontesi associando a ciascuna di esse la città di
residenza. Siamo stati in grado di garantire così una più raffinata analisi delle
dinamiche dei consumi per area geografica e per tipologia familiare. In tabella ST.5
sono riportati i valori dell’impatto della spesa per servizi pubblici locali sui consumi
totali.
ST
54
Tabella ST.5: Incidenza della spesa per servizi pubblici locali sulla spesa totale
2008 2011 2012 2013
componenti 1 3 5 1 3 5 1 3 5 1 3 5
TORINO 5,11 5,53 3,86 4,13 6,01 6,43 5,29 7,5 10,15 5,43 7,09 8,52
VERCELLI 4,64 5,43 6,86 4,59 5,29 * 9,21 6,92 9,55 7,09 6,19 5,58
NOVARA 5,37 5,85 6,68 4,45 6,43 6,92 7,38 8,52 13,03 6,16 6,71 8,65
CUNEO 4,56 5,34 10,79 6,55 6,50 8,73 5,96 6,07 8,8 5,81 5,94 10,44
ASTI 5,30 7,77 8,71 5,90 8,42 10,42 7,62 7,8 9,87 5,74 7,40 10,52
ALESSANDRIA 5,38 6,99 7,79 4,97 6,45 10,19 5,34 7,02 8,6 6,86 8,99 14,10
BIELLA 6,15 5,78 7,37 5,31 5,74 8,34 5,45 7,03 11,88 9,44 10,93 11,42
VERBANIA 5,50 6,57 6,61 5,37 9,30 11,36 8,02 5,99 8,16 5,40 8,74 7,50
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente – Camera di Commercio di Torino su dati ISTAT
L’elevata eterogeneità dei livelli di spesa totale, che possiamo considerare
un’approssimazione del reddito, conferma la validità della nostra scelta di procedere
all’analisi disaggregata dell’incidenza dei servizi pubblici locali sulla spesa totale.
Ricordiamo che questo tipo di analisi sintetizza in un unico valore percentuale gli
effetti di due dinamiche contrapposte, l’aumento della spesa in servizi pubblici locali
da un lato e la contrazione dei consumi dall’altra, generando in alcuni casi risultati non
scontati. Basti pensare al caso della città di Biella che ha fatto registrare un raddoppio
della spesa in servizi pubblici locali per le famiglie di 3 componenti tra l’anno 2011 ed il
2013. Segnaliamo inoltre, che nei casi di Biella, Alessandria e Cuneo la scarsa
numerosità campionaria sulla quale si è proceduto al computo della spesa totale
potrebbe determinare, soprattutto nel caso delle famiglie numerose, risultati non
precisi. In generale, i valori riportati in tabella ST.5 mostrano che soprattutto le famiglie
numerose affrontano spese per SPL di rilevante entità, in alcuni casi per valori
superiori al 10% della spesa totale (Cuneo, Asti, Alessandria e Biella).
L’incidenza della spesa totale in servizi pubblici locali è tendenzialmente rimasta
stabile rispetto al 2012 con i maggiori aumenti registratisi per le famiglie numerose. Se
osserviamo il caso dei single, in alcuni casi (Vercelli, Asti, Cuneo, Novara e Verbania) la
spesa per servizi pubblici locali è diminuita. Per tutti gli altri comuni gli aumenti sono
stati piuttosto contenuti con un massimo del 3,99% fatto registrare nella città di Biella.
La stessa dinamica è riscontrabile per le famiglie di tre componenti (anche in questo
caso evidenziamo alcuni casi di riduzione dell’incidenza della spesa: Novara, Cuneo,
Asti e Vercelli). Le famiglie di cinque componenti sono la tipologia familiare che
presenta valori di incidenza maggiori con i casi delle città di Biella, Alessandria, Asti e
Cuneo che nel 2013 hanno fatto registrare una percentuale di incidenza doppia rispetto
al 2008.
ST
55
Come abbiamo potuto osservare nella presentazione dei valori di spesa, il ruolo dei
singoli servizi nella determinazione della spesa totale è molto differente. Nelle tabelle
ST.6, ST.7, ST.8 e ST.9 abbiamo riportato l’incidenza della spesa per ciascun servizio sui
consumi totali.
Tabella ST.6: Incidenza della spesa per il servizio idrico
sulla spesa totale 2013 (%)
1 componente 3 componenti 5 componenti
ALESSANDRIA 0,37 0,63 1,08
ASTI 0,36 0,56 0,90
BIELLA 0,88 1,09 1,10
CUNEO 0,35 0,42 0,74
NOVARA 0,33 0,45 0,61
TORINO 0,32 0,52 0,69
VERBANIA 0,29 0,58 0,52
VERCELLI 0,50 0,53 0,53
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente – Camera di Commercio di Torino su dati ISTAT
La spesa per il servizio idrico si conferma avere un impatto piuttosto limitato sulla
spesa totale, con valori compresi tra lo 0,29% per i single di Verbania e l’1,10% delle
famiglie di cinque componenti che vivono a Biella (che ricordiamo essere nel caso del
servizio idrico integrato l’unica città a non utilizzare tariffe incrementali per la
componente variabile). Anche la spesa per il servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani
ha un ruolo marginale nella determinazione della spesa totale con percentuali
comprese tra lo 0,56% (single nella città di Verbania) e l’1,74% (famiglie di 5
componenti ad Alessandria). Tuttavia, segnaliamo un generale aumento dell’incidenza
del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti sulla spesa totale rispetto al 2012.
Tabella ST.7: Incidenza della spesa per il servizio
di raccolta rifiuti sulla spesa totale 2013 (%)
1 componente 3 componenti 5 componenti
ALESSANDRIA 1,00 1,24 1,74
ASTI 0,76 0,99 1,24
BIELLA 1,15 1,37 1,36
CUNEO 0,58 0,53 0,91
NOVARA 0,63 0,68 0,73
TORINO 0,67 0,92 0,94
VERBANIA 0,56 0,93 0,74
VERCELLI 0,76 0,57 0,37
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente – Camera di Commercio di Torino su dati ISTAT
ST
56
La spesa per energia elettrica è una voce che assume una certa rilevanza nel bilancio
familiare, soprattutto per le famiglie più numerose che, secondo le nostre assunzioni,
vivono in case più grandi ed hanno una più ricca dotazione di apparecchiature
elettroniche. L’incidenza della spesa per elettricità è compresa tra l’1,41% per la
famiglia di un solo componente che vive a Verbania e il 4,44% delle famiglie di 5
componenti che vivono ad Alessandria.
Tabella ST.8: Incidenza della spesa per l’elettricità
sulla spesa totale 2013 (%)
1 componente 3 componenti 5 componenti
ALESSANDRIA 1,70 2,06 4,44
ASTI 1,43 1,69 3,30
BIELLA 2,30 2,45 4,66
CUNEO 1,51 1,44 3,53
NOVARA 1,61 1,61 2,88
TORINO 1,38 1,63 2,72
VERBANIA 1,41 2,09 2,46
VERCELLI 1,81 1,47 1,84
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente – Camera di Commercio di Torino su dati ISTAT
Infine, la spesa per il gas naturale ad uso domestico si conferma la voce più importante
nel determinare la spesa totale in SPL rappresentando fino al 6,81% della spesa totale
per le famiglie di 5 componenti ad Alessandria.
Tabella ST.9: Incidenza della spesa per il gas naturale
sulla spesa totale 2013 (%)
1 componente 3 componenti 5 componenti
ALESSANDRIA 3,76 5,05 6,81
ASTI 3,17 4,14 5,06
BIELLA 5,08 6,01 5,42
CUNEO 3,35 3,54 5,31
NOVARA 3,57 3,95 4,42
TORINO 3,05 4,01 4,16
VERBANIA 3,12 5,12 3,77
VERCELLI 4,01 3,61 2,82
Fonte: Elaborazione Fondazione per l’Ambiente – Camera di Commercio di Torino su dati ISTAT
In conclusione, lo studio dell’impatto della spesa per i servizi pubblici locali sui
consumi ha evidenziato un crescente peso di queste spese sui redditi delle famiglie
ST
57
piemontesi. Se assumiamo le spese per acqua, gas, elettricità e raccolta rifiuti non
facilmente comprimibili, perché riferite a beni insostituibili, il problema di affrontare
crescenti volumi di spesa diventa sempre più rilevante soprattutto per le fasce di
popolazione più vulnerabili.
Appare dunque fondamentale predisporre, o potenziare laddove presenti, politiche di
sostegno alle famiglie, in particolare le famiglie più numerose, che subiscono
maggiormente il peso della spesa per i servizi pubblici locali. Le agevolazioni e le
riduzioni tariffarie presenti per il servizio di fornitura dell’acqua e di raccolta rifiuti e il
bonus elettrico rappresentano il punto di partenza per la predisposizione di politiche
di sostegno efficaci.
58
Conclusioni
Il monitoraggio delle tariffe dei servizi pubblici locali e l’analisi d’impatto della spesa
per tali servizi sui redditi familiari acquisiscono sempre maggior rilevanza economica e
sociale alla luce del contesto economico che ci troviamo ad affrontare e ai cambiamenti
legislativi in divenire.
In generale, si può riscontrare una tendenziale convergenza dei livelli tariffari: i
maggiori aumenti avvengono nelle città che partivano da più bassi livelli garantendo
una maggiore omogeneità di servizi e tariffe sul territorio regionale.
L’attività di raccolta delle informazioni è stata agevolata dalla generale trasparenza da
parte delle amministrazioni e dei gestori dei servizi, già riscontrata nelle precedenti
edizioni, e sempre più sostenuta dal generalizzato utilizzo di mezzi telematici per
l’archiviazione delle informazioni.
Nel caso della fornitura del servizio idrico integrato, i livelli di spesa di quasi tutte le
città piemontesi monitorate sono più bassi del dato medio nazionale (XIII Indagine sul
servizio idrico integrato, realizzata dal Centro Ricerche Economiche, Educazione e
Formazione della Federconsumatori Nazionale). Le variazioni rispetto al 2012 risultano
generalmente contenute, anche se in aumento rispetto a quelle rilevate nella scorsa
edizione. Tuttavia, segnaliamo casi come quello della città di Mondovì in cui la tariffa
idrica è rimasta invariata.
Nel 2013 in tutti i comuni del territorio nazionale è entrata in vigore la TARES, il
tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, istituita dal Decreto Legge n. 201 del 6
dicembre 2011. Il nuovo tributo sostituisce la TARSU e la TIA ed è associata al
finanziamento di servizi definiti “indivisibili” (come ad esempio l'illuminazione
pubblica e la manutenzione delle strade) per differenziarli dai servizi a richiesta (asili
nido e assistenze domiciliari).
L’introduzione della TARES ha portato con sé da un lato la necessità della copertura
finanziaria di una più ampia gamma di servizi forniti alla cittadinanza, dall’altro
l’obbligo di copertura completa dei costi di fornitura determinando un generale
aumento delle bollette per i cittadini rispetto al 2012. Come prospettato nel precedente
rapporto MONSPL, tale aspetto ha avuto un impatto rilevante soprattutto nei Comuni
che nel 2012 applicavano ancora la TARSU, per i quali la distanza da colmare rispetto
alla copertura completa dei costi ha portato aumenti considerevoli.
Gli aumenti rispetto all'anno precedente risultano estremamente diversificati a seconda
del regime di prelievo applicato dai comuni nel 2012. Analizzando la spesa sostenuta
dai single, rispetto all'anno precedente le città in cui era in vigore la TARSU pagano nel
2013 mediamente il 14% in più, mentre quelle in cui era attiva la TIA il 3%. Scendendo
nel dettaglio, si rileva infatti che nelle città di Biella, Chieri, Ivrea, Grugliasco, Mondovì
59
e Settimo sono stati registrati gli aumenti maggiori, superiori al 20%. Le tariffe sono
diminuite ad Asti, Cuneo, Torino, Verbania, Bra e Fossano.
La spesa totale per i servizi pubblici è aumentata per tutte le tipologie familiari e in
particolare per le famiglie numerose, per le quali l'aumento rispetto al 2012 (pari al 3%)
è maggiore di circa due punti percentuali rispetto all'incremento registrato per i single.
Infine, lo studio dell’impatto della spesa per i servizi pubblici locali sui consumi ha
evidenziato un crescente peso di queste spese sui redditi delle famiglie piemontesi,
mettendo in luce situazioni in cui tale incidenza supera il 10% della spesa totale. Se
assumiamo le spese per acqua, gas, elettricità e raccolta rifiuti non facilmente
comprimibili, perché riferite a beni insostituibili, il problema di affrontare crescenti
volumi di spesa diventa sempre più rilevante soprattutto per le fasce di popolazione
più vulnerabili.
I risultati sin qui esposti sembrano trovare conferma nelle prime elaborazioni dei dati
raccolti dall’Istat nell’Indagine sui consumi energetici delle famiglie. L’indagine ISTAT,
effettuata nel 2013 su un campione di circa 20.000 famiglie, nasce con l’obiettivo di
raccogliere e sistematizzare informazioni sulle abitudini di consumo, di energia, delle
famiglie italiane. Il disegno di campionamento adottato assicura la rappresentatività
statistica del campione garantendo la possibilità di applicare metodologie proprie della
statistica inferenziale al fine di promuovere politiche atte a sostenere e diffondere
comportamenti virtuosi e sostenibili nell’uso dell’energia.
Le informazioni raccolte dall’Istat consentono di procedere ad una, seppur parziale,
notevole opera di validazione dei risultati del monitoraggio svolto. Nello specifico, per
l’anno 2013 è stato possibile confrontare la spesa in energia elettrica e gas naturale, che
in taluni casi rappresenta il 90% della spesa totale in servizi pubblici locali, stimata dal
gruppo di lavoro MONSPL ed i dati forniti dall’ISTAT.
Secondo le analisi descrittive presentate dall’Istat, una famiglia media piemontese ha
speso nel 2013 per energia elettrica e gas naturale circa 1.728€, cifra pressoché identica
ai 1.722€ calcolati utilizzando le nostre misurazioni di spesa per una famiglia composta
da 2,46 persone (composizione rappresentativa della famiglia media piemontese). A
conferma della validità delle nostre stime constatiamo che una famiglia piemontese
composta da 3 persone ha speso per consumi energetici circa 2.027€14, secondo l’Istat,
circa 2.100€ secondo le nostre misurazioni.
Da questo, seppur sommario, confronto tra i risultati emersi nell’attività di
monitoraggio svolto all’interno del progetto MONSPL2014 ed i risultati dell’indagine
14 Al momento non si dispone del dato di spesa disaggregato per regione e per composizione familiare.
Nella stima riportata nel testo abbiamo tenuto in considerazione che le regioni del Nord-Ovest spendono
circa il 12% in più della spesa media nazionale.
60
dei consumi energetici presentati dall’Istat troviamo conferma della validità
dell’impostazione metodologica e del lavoro svolto.
In conclusione, il continuo monitoraggio della spesa per i servizi pubblici locali ha
consentito di evidenziare con precisione, come rilevato nella validazione attraverso il
confronto con l’indagine Istat, un progressivo aumento delle tariffe che sembra
persistere nel tempo. Tali aumenti, riconducibili al concorrere di più fattori e
accompagnati dalla crisi economica in atto, hanno come effetto immediato quello di
generare difficoltà nell’affrontare il pagamento di taluni servizi.
L’identificazione e quantificazione di utenti cosiddetti “vulnerabili”, ovvero quelli più
esposti al rischio di affrontare periodi di insolvibilità, diventa un’attività cruciale in
grado di aumentare l’efficacia di politiche di sostegno alla spesa. Queste considerazioni
sono state la motivazione per la Turin School of Local Regulation – iniziativa della
Fondazione per l’Ambiente - ad avviare il progetto “AFFORD – La sostenibilità delle
tariffe dei principali servizi pubblici locali”, realizzato con il sostegno della Fondazione
Cassa di Risparmio di Torino e di EGEA – Ente Gestione Energia Ambiente S.p.a. di
Alba. In tale ambito è stato sviluppato il Turin IndexTM, indice della morosità dei
servizi pubblici locali in ambito urbano, che rappresenta una delle attuali prospettive
di ricerca della Turin School of Local Regulation.
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Bibliografia
Autorità Energia Elettrica e gas, Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività
svolta, Roma, 2010.
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Relazione annuale sull’attività svolta,
Roma, 2012.
Comitato di Vigilanza sull’uso delle risorse idriche, Rapporto sullo stato dei servizi idrici,
Roma, 2008.
Fondazione per l’Ambiente "Teobaldo Fenoglio", Le tariffe dei servizi pubblici locali e la
spesa delle famiglie. Un’analisi sui capoluoghi di provincia del Piemonte, Torino, 2009.
Fondazione per l’Ambiente "Teobaldo Fenoglio", Le tariffe dei servizi pubblici locali e la
spesa delle famiglie. Un’analisi sui capoluoghi di provincia del Piemonte, Torino, 2010.
Fondazione per l’Ambiente "Teobaldo Fenoglio", Le tariffe dei servizi pubblici locali e la
spesa delle famiglie. Un’analisi sui capoluoghi di provincia del Piemonte, Torino, 2011.
Fondazione per l’Ambiente "Teobaldo Fenoglio", Materiali metodologici e basi informative
per una analisi preliminare della regolazione dei servizi di TLR, Torino, 2009.
Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori
Nazionale, X Indagine sul servizio idrico integrato, Roma,2011.
Sito AEEG - Autorità per l’energia ed il gas, www.autorita.energia.it
Sito ISTAT - Istituto Nazionale Statistica, www.istat.it
ALLEGATI
Allegato.1: Quota variabile della tariffa per il servizio acquedotto, esclusi il servizio di fognatura e depurazione (2013)
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
ATO-6 Asti Biella Cuneo Novara ATO-3 Verbania Vercelli Alba Bra Casale M.to Borgomanero Fossano Mondovì
Tariffa agevolata 0,7959 0,4207 * 26,59 0,2229 0,31 0,3929 0,4553 0,26 0,26 0,4145 0,4389 0,23 0,2264
Tariffa base 1,3655 0,8107 * 14,89152 * 0,775 0,5929 0,7263 0,82 0,82 1,0645 0,6989 0,45 0,4529
Prima eccedenza 1,7332 1,1801 * 3,19104 0,4229 1,0076 0,7529 0,9171 1,15 1,15 1,5985 0,9419 0,65 1,359
Seconda eccedenza 2,2825 1,5701 * 8,50944 0,5829 1,7129 0,9129 1,4092 1,36 1,36 1,7965 1,1579 0,85 1,585
Terza eccedenza * 1,9908 * 26,59 0,7429 2,4837 * 1,4905 * * 1,9825 * * *
Allegato.2: Scaglioni di Consumo per il servizio idrico integrato
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
ATO-6 Asti Biella Cuneo Novara ATO-3 Verbania Vercelli Alba Bra Casale M.to Borgomanero Fossano Mondovì
Tariffa agevolata 0-60 0-50 * 0-60 0-150 0-85 26-150 0-50 0-60 0-60 0-60 0-150 0-60 0 - 60
Tariffa base 61-150 51-100 * 61-180 * 86-152 151-250 51-100 61-120 61-120 61-120 151-250 61-120 60 - 180
Prima eccedenza 151-240 101-150 * 181-220 151-250 153-228 251-350 101-150 121-180 121-180 121-180 251-350 121-180 180 - 220
Seconda eccedenza >240 151-200 * >220 251-350 229-304 >350 151-200 >180 >180 181-300 >350 >180 >220
Terza eccedenza * >200 * * >350 >304 * >200 * * >300 * * *
Allegato.3: Euro Brent Spot Price (FOB, $/barile) 1987-2013
Fonte http://www.eia.gov/dnav/pet/hist/LeafHandler.ashx?n=pet&s=rbrte&f=d
Allegato.4: Quota fissa per il calcolo della TARES (euro/mq)
single
3
componenti
5
componenti
1 Alessandria 1,0087 1,326 1,5527
2 Asti 1,23 1,615 1,892
3 Cuneo 0,37 0,49 0,57
5 Novara 0,5809 0,7625 0,8932
6 Torino 1,29962 1,70575 1,99817
7 Verbania 0,9871 1,2957 1,5179
8 Alba 1,05 1,38 1,6
9 Bra 0,83943 1,10175 1,29063
10 Casale 0,86137 1,13055 1,32436
11 Chieri 0,582 0,764 0,895
12 Ivrea 0,566 0,743 0,87
13 Moncalieri 1,63208 2,142105 2,509323
14 Pinerolo 0,45 0,6 0,7
15 Rivoli 0,802 1,052 1,232
16 Borgomanero 0,497 0,652 0,763
17 Fossano 0,31 0,41 0,48
18 Grugliasco 0,9 1,18 1,38
19 Mondovì 1,26625 1,66231 1,94727
20 Tortona 0,72852 0,956183 1,1201
21 Collegno 0,9526 1,2503 1,4646
22 Settimo T.se 1,4155 1,8578 2,1763
23 Nichelino 1,77024 2,32344 2,721744
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
Allegato.5: Quota variabile per il calcolo della TARES (euro/anno)
single
3
componenti
5
componenti
1 Alessandria 97,818 195,636 283,6733
2 Asti 62,51 160,18 226,60
3 Cuneo 78,86 141,95 228,70
5 Novara 64,29 147,86 186,43
6 Torino 42,77079 137,40116 180,17195
7 Verbania 36,573 109,7555 176,8425
8 Alba 32,87 82,16 131,45
9 Bra 45,46746 136,40238 219,75939
10 Casale 77,61 178,50 225,06
11 Chieri15 * * *
12 Ivrea 65,877 197,632 318,407
13 Moncalieri 51,05 127,62 204,20
14 Pinerolo 85,36 170,72 247,55
15 Rivoli 46,988 140,994 227,156
16 Borgomanero 56,93 145,89 231,28
17 Fossano 34,27 102,80 165,61
18 Grugliasco 28,39 85,16 137,20
19 Mondovì 43,85701 109,64252 175,42803
20 Tortona 73,09 168,12 263,14
21 Collegno 51,6 153,1355 244,6839
22 Settimo T.se 54,5221 98,1398 158,1141
23 Nichelino 44,3691231 110,922808 177,4764924
Fonte: elaborazione Fondazione per l’Ambiente
15 A Chieri si applica la TARES puntuale, cioè calcolata in base alla produzione effettiva di rifiuti. La TARES puntuale è soggetta ad IVA. Si ringrazia il CCS nella persona del Dott. Pavan per aver fornito i dati relativi al conferimento medio (litri/anno/svuotamento) per le tre tipologie di famiglia studiate nell’analisi della spesa per rifiuti.