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12/06/22 1 Le Psicosi in età evolutiv

Le Psicosi in età evolutiva

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Le Psicosi in età evolutiva. Definizione di psicosi da un punto di vista psicoanalitico (Bergeret). Incapacità di fare un corretto esame di realtà (delirio e allucinazioni) Relazione oggettuale fusionale (la rappresentazione dell’altro è confusa con la rappresentazione del sè) - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Le Psicosi in età evolutiva

20/04/23 1

Le Psicosi in età evolutiva

Page 2: Le Psicosi in età evolutiva

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Definizione di psicosi da un punto di vista psicoanalitico (Bergeret)

Incapacità di fare un corretto esame di realtà (delirio e allucinazioni)

Relazione oggettuale fusionale (la rappresentazione dell’altro è confusa con la rappresentazione del sè)

Angoscia di frammentazione (il soggetto ha come l’impressione di andare in pezzi)

Meccanismi di difesa primitivi sostengono o tentano di arginare le condizioni precedenti

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Disturbi psicoticiClassificazione del DSM IV TR

SchizofreniaDisturbo schizofreniformeDisturbo psicotico breveDisturbo schizoaffettivoDisturbo deliranteFollia a dueDisturbo psicotico indotto da condizioni

mediche generali o da abuso di sostanze

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Classificazione DSM IV TRDisturbo bipolare (episodio maniacale con

manifestazioni psicotiche)

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Altre forme di disturbo Altre forme di disturbo mentale verranno classificate mentale verranno classificate come psicosi nei manuali come psicosi nei manuali “ufficiali”? O verranno “ufficiali”? O verranno accantonate definitivamente?accantonate definitivamente?

Psicosi bianche Psicosi fredde Psicosi simbiotiche …..

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GENETICA DEL COMPORTAMENTOR. Plomin et al. Ed. Cortina 2001

Il rischio di sviluppare la s. è di circa l’1% popolaz. adulta

Del 10% nel caso di parenti di primo grado sia cresciuti nello stesso ambiente che dati in adozione

Del 17% per gemelli fraterni e del 48% se identici.

Le forme più gravi di schizofrenia potrebbero essere più ereditabili di quelle lievi

Page 7: Le Psicosi in età evolutiva

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GENETICA DEL COMPORTAMENTO2R. Plomin et al. Ed. Cortina 2001

Nei gruppi ad alto rischio, le complicazioni alla nascita e i disturbi di attenzione comportano un > rischio di schizofrenia.

I geni di suscettibilità alla schizofrenia potrebbero essere quelli associati ai cromosomi 6,13, e 22

I geni per il recettore della dopamina, DRD3 e per il recettore della serotonina, 5HT2a, (che mediano gli effetti farmacologici) potrebbero anch’essi svolgere un ruolo nella patogenesi.

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Sintomi positivi della schizofrenia

Allucinazioni

Deliri

Comportamento bizzarro

Disturbi formali del pensiero

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Sintomi negativi della schizofrenia

Appiattimento affettivo

Alogia

Assenza di volizione -apatia

Anedonia - asocialità

Compromissione dell’attenzione

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ALLUCINAZIONILe allucinazioni sono un disturbo della percezione. Sonofalse percezioni che si manifestano in assenza di qualsiasistimolo esterno identificabile. Possono essere percepite inognuna delle modalità sensoriali: uditiva, tattile, gustativa,olfattiva e visiva. Le autentiche allucinazioni devono esseredistinte da illusioni (che derivano da una errata percezionedi uno stimolo esterno), esperienze ipnagogiche o ipnopom-piche (che si manifestano quando il paziente si addormentao si sveglia) o normali processi ideativi che siano eccezio-nalmente vividi.Se le allucinazioni sono di carattere religioso, devonoessere considerate tenendo conto di ciò che è normale peril background sociale e culturale del paziente. Le allucina-zioni che si manifestano sotto l'effetto di alcool, drogheo grave malattia fisica, non devono essere considerate. Sideve sempre chiedere al paziente di descrivere le allucina-zioni in dettaglio.

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Allucinazioni uditive

Il paziente riferisce voci, rumori o altri suoni. Le alluci- nazioni uditive più comuni sono rappresentate dall'udire voci che parlano al paziente o che lo coprono di ingiurie. Le voci possono essere di uomo o di donna, familiari o sconosciute e critiche o complimentose. Tipicamente i pazienti affetti da schizofrenia esperiscono le voci come spiacevoli e negative. Le allucinazioni che comprendono suoni come rumori o musica, invece che voci, devono essere considerate meno caratteristiche e meno gravi.

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0 Nessuna 1 Dubbia 2 Leggera: il paziente ascolta rumori o

singole parole solo occasionalmente 3 Moderata: chiara evidenza di voci

almeno ogni settimana 4 Marcata: chiara evidenza di voci che

compaiono frequentemente 5 Grave: le voci si presentano quasi ogni

giorno

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Voci commentanti Le voci commentanti sono un particolare tipo

di a. uditiva che fenomenologi come K. Schneider considerano patognomoniche della schizofrenia, quantunque qualche recente osservazione lo neghi. Queste a. comprendono l'ascoltare una voce che commenta continuamente il comportamento o il pensiero del paziente non appena vengono a manifestarsi. Se questo è il solo tipo di a. uditiva sentita dal paziente, dovrebbe essere annotata al posto dell'a. uditiva. Le voci commentanti, tuttavia, si presentano usualmente in concomitanza con altri tipi di a. uditive.

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o Nessuna1 Dubbia2 Leggera: accaduto una o due volte3 Moderata: accade almeno ogni

settimana 4 Marcata: accade frequentemente5 Grave: accade circa

quotidianamente

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Voci dialoganti

Le voci dialoganti, come le voci commentanti, sono considerate un sintomo schneideriano di primo ordine. Esse comprendono l'ascoltare due o più voci che parlano tra di loro e che di solito discutono di qualcosa che riguarda il paziente. Come nel caso delle voci commentanti dovrebbero essere annotate indipendentemente dalle altre allucinazioni uditive.

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Allucinazioni somatiche o tattili

sono rappresentate dalla percezione di particolari sensazioni somatiche. Includono sensazioni di bruciore, prurito e percezioni che il corpo sia cambiato in forma o dimensione

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Allucinazioni olfattive Il paziente sente odori inconsueti che

tipicamente sono sgradevoli. Talvolta può credere che egli stesso emani odori. Questo delirio dovrebbe essere incluso tra le allucinazioni se il soggetto stesso percepisce l'odore, ma dovrebbe essere valutato tra i deliri se egli crede che gli altri possano sentirlo.

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Allucinazioni visive Il paziente vede forme o persone che non sono

realmente presenti. Talvolta sono forme o colori ma tipicamente sono sembianze umane o simil-umane. Possono anche essere immagini a carattere religioso, come il Diavolo o Cristo. Come sempre, le allucinazioni visive che comprendono temi religiosi dovrebbero essere giudicate tenendo conto del background culturale del paziente. Le allucinazioni visive ipnagogiche e ipnopompiche, che sono relativamente comuni, dovrebbero essere escluse, come quelle che si manifestano quando il paziente ha assunto droghe allucinogene

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I deliri I d. sono un disturbo di contenuto del pensiero. Sono

false convinzioni che non possono essere spiegate sulla base del background religioso o culturale del paziente. Quantunque i d. siano talvolta definiti come "convinzioni false e stabili", nella loro forma più leggera possono persistere solo settimane o mesi e il paziente può mettere in discussione le sue convinzioni o dubitare di esse. Il comportamento del paziente può essere o meno influenzato dai suoi d. La valutazione di gravità dei singoli d. e della globale gravità del pensiero delirante dovrebbe considerare la loro persistenza, la complessità, in quale misura il paziente li controlla, in quale misura dubita di essi e in quale misura tali convinzioni deviano da quelle della gente normale. Per ogni valutazione positiva devono essere annotati a margine esempi specifici.

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Deliri di persecuzione Le persone affette da d. di persecuzione credono che

qualcuno trami qualcosa contro di loro o li perseguiti in qualche modo. Manifestazioni comuni includono la convinzione di essere seguito, che la corrispondenza venga aperta, che la propria camera o l'ufficio vengano perquisiti, che il telefono sia controllato, o che la polizia, i funzionari del governo, i vicini o i compagni di lavoro lo perseguitino. I d. di persecuzione sono talvolta relativamente isolati o frammentari, ma talvolta il paziente ha un complesso sistema di d. che comprende un'ampia varietà di forme di persecuzione e la convinzione che esista una chiara cospirazione dietro ognuna di esse.

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Per esempio il paziente può credere che la sua casa sia perquisita e di essere seguito perché il governo a torto lo considera un agente segreto di un governo straniero; questo d. può essere così complesso da spiegare quasi ogni cosa capiti al paziente. Le valutazioni di gravità dovrebbero essere basate sulla durata e la complessità.

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Deliri di gelosia Il paziente crede che sua moglie abbia una

relazione con qualcun altro. Mette in relazione un certo numero di indizi come "prova". Tenta con tutti i mezzi di provare l'esistenza della relazione, cercando capelli nelle lenzuola, l'odore di lozione da barba o di fumo sui vestiti di lei, o ricevute e scontrini, che indichino che lei ha comprato un regalo per l'amante. Fa spesso piani complicati per sorprendere insieme i due.

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Deliri di grandezza Il paziente crede di avere poteri e capacità

speciali. Può pensare di essere veramente un personaggio famoso, come una "rock-star", Napoleone o Cristo. Può credere di scrivere un libro di importanza decisiva, comporre un importante pezzo musicale, o sviluppare qualche nuova invenzione straordinaria. il paziente sospetta spesso che qualcuno cerchi di sottrargli le idee e può veramente adirarsi se le sue capacità sono messe in dubbio.

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Deliri mistici Il paziente ha false convinzioni di natura religiosa

che talvolta fanno parte integrante di un sistema religioso convenzionale, come convinzioni sulla "Seconda Venuta", l' Anticristo, o la possessione da parte del Diavolo. Altre volte possono riguardare un sistema religioso interamente nuovo o una accozzaglia di convinzioni su una varietà di religioni, particolarmente orientali, come idee sulla reincarnazione o il Nirvana. I d religiosi possono essere combinati con d di grandezza (se il paziente si considera un capo religioso), d di colpa o d di controllo. I d mistici devono essere considerati tenendo conto del back- ground culturale o religioso del paziente.

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Deliri somatici Il paziente crede che in qualche modo il suo corpo

sia ammalato, anormale, o cambiato. Per esempio può credere che il suo stomaco o il cervello vadano in putrefazione, che le sue mani o il pene si siano allargati o che le sue caratteristiche facciali siano diverse dal solito (dismorfofobia). Talvolta i d somatici sono accompagnati da allucinazioni tattili o di altro tipo e, quando accade, dovrebbero essere valutati entrambi (per esempio il paziente crede di avere dei cuscinetti a sfera che girano nella sua testa, inseriti da un dentista che gli ha otturato i denti, e può realmente udirli sbattere l'uno contro l'altro).

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Idee e deliri di riferimento Il paziente crede che osservazioni, affermazioni o

eventi insignificanti si riferiscano a lui o abbiano qualche speciale significato che lo riguardi. Per esempio entra in una stanza, vede che le persone ridono e sospetta che stiano parlando o ridendo di lui. Talvolta notizie lette sul giornale, sentite alla radio o viste in TV sono considerate messaggi speciali rivolti a lui. Nel caso di idee di riferimento, il paziente è sospettoso, ma riconosce che la sua idea è erronea. Si parla di delirio di riferimento quando il paziente crede realmente che le affermazioni o gli eventi si riferiscano a lui.

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Deliri di influenzamento Il paziente prova l'esperienza soggettiva che le sue

sensazioni o azioni siano controllate da qualche forza esterna. Il requisito fondamentale per questo tipo di d. è un'effettiva forte esperienza soggettiva di essere influenzato. Non include semplici convinzioni o idee, come quelle di essere un inviato di Dio o di essere costretto a fare qualcosa da genitori o amici. Invece il paziente deve dire che il suo corpo è stato posseduto da qualche forza estranea che lo fa muovere in modi particolari, o che gli sono mandati dei messaggi al cervello con le onde radio inducendolo a provare sensazioni particolari che egli non riconosce come proprie.

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Deliri di lettura del pensiero Il paziente crede che la gente possa

leggere nella sua mente o conoscere i suoi pensieri. È differente dalla diffusione del pensiero, perché è una convinzione senza percetto. Il paziente soggettivamente ha la sensazione e quindi crede che gli altri conoscano i suoi pensieri, ma non pensa che possa essere udito il suono di essi all'esterno.

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Diffusione del pensiero

Il paziente crede che i suoi pensieri si diffondano al di fuori di lui in modo che egli stesso o gli altri possano udirli. Talvolta percepisce i suoi pensieri come una voce fuori della sua testa; questa è sia una allucinazione uditiva che un d. Altre volte sente che i suoi pensieri si diffondono quan- tunque egli non possa udirli. Altre ancora crede che i suoi pensieri siano registrati da un microfono e trasmessi per radio o TV.

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Inserzione del pensiero Il paziente crede che pensieri che non

riconosce come propri siano stati inseriti nella sua mente. Per esempio può credere che un vicino stia praticando il voodoo e inserisca pensieri estranei a contenuto sessuale nella sua mente, contro il suo volere. Questo sintomo non dovrebbe essere confuso con l'esperienza di pensieri spiacevoli, che il paziente riconosce come propri, o i deliri di persecuzione o di colpa.

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COMPORTAMENTO BIZZARRO Il comportamento del paziente è inconsueto,

bizzarro o strano. Per esempio può urinare nel vaso dello zucchero, dipingere le due metà del corpo di colori differenti, o uccidere una figliata di maialini fracassando le loro teste contro un muro. L 'informazione per questi item verrà talvolta dal paziente, talvolta da altre fonti e talvolta dalla osservazione diretta. Deve essere escluso il comportamento bizzarro dovuto ad effetti immediatamente successivi al- l'abuso di alcool o di droghe. Come sempre, nella valutazione devono essere considerate le consuetudini sociali e vanno richiesti e annotati esempi dettagliati

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Tangenzialità È il rispondere a una domanda di traverso o

in maniera irrilevante. La risposta può essere correlata alla domanda alla lontana, oppure può non essere correlata e sembrare totalmente irrilevante. Nel passato la tangenzialità è stata usata in modo approssimativamente equivalente alla labilità dei nessi associativi o al deragliamento. II concetto di tangenzialità è stato parzialmente ridefinito cosicchè comprende solo le risposte alle domande e non i passaggi nel discorso spontaneo.

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Esempio Intervistatore: "Da quale città

viene?".Paziente: "Bene, questa è una domanda difficile, perche i miei genitori... io sono nato nella Yowa, ma so che sono bianco invece che nero, così apparentemente vengo da qualche parte del Nord e io non so da dove, lo sa, io davvero non so da dove vengano i miei antenati".

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Deragliamento È un tipo di discorso spontaneo in cui le idee passano da un

tema ad un altro che è correlato in modo marginale ma chiaro o ad uno che è completamente non correlato. Gli argomenti possono essere giustapposti, la qual cosa porta a una mancanza di relazione di significato, oppure il paziente può passare in modo idiosincratico da un sistema di riferimento all'altro. Talvolta le connessioni tra le idee possono essere vaghe, altre volte non si rileverà alcuna connessione. Questo tipo di discorso è spesso caratterizzato dall'apparire "sconnesso". Forse la più comune manifestazione di questo disturbo è un lento, continuo scivolamento; senza che ogni singolo deragliamento sia di per se stesso particolarmente grave: colui che parla perde il filo del discorso ad ogni deragliamento, senza mostrare alcuna consapevolezza che la sua risposta non ha più connessione con la domanda posta. Questa anomalia è spesso caratterizzata da mancanza di coesione tra frasi e da ambiguità per quanto riguarda il soggetto delle frasi.

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ESEMPIO Intervistatore: "Le è piaciuto il College?".Paziente: "Um-hm, oh, bene io, io oh a me in realtà sono piaciute alcune comunità che ho frequentato e il giorno dopo quando volevo uscire, lei lo sa, um, io ho preso il controllo come, uh, io ho messo del decolorante sui miei capelli, in California, la mia compagna di camera era di Chicago e lei stava andando al College per giovani. E noi vivevamo nel College così lei voleva metterlo, perossido sui miei capelli, e lo fece, e mi alzai e mi vidi allo specchio e mi vennero le lacrime agli occhi. Ora, lo capisce, io ero pienamente cosciente di quello che stava per accadere, ma perche non potevo, perche, perche le lacrime? lo non posso capirlo, lo può lei?".

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Criteri diagnostici DSM IV TR per la schizofrenia

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A. Sintomi caratteristici: due (o più) dei sintomi seguenti, ciascuno presente per un periodo

di tempo significativo durante un periodo di un mese (o meno se trattati con successo):

1) deliri;2) allucinazioni;3) eloquio disorganizzato (per esempio,

frequenti deragliamenti o incoerenza);4) comportamento grossolanamente

disorganizzato o catatonico; 5) sintomi negativi cioè appiattimento

dell'affettività, alogia, abulia.Nota. È richiesto un solo sintomo del criterio A

se i deliri sono bizzarri o se le alllucinazioni consistono di una voce che continua a commentare il comportamento o i pensieri del soggetto, o di due o più voci che conversano tra loro.

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B. Disfunzione sociale/lavorativa: per un periodo significativo di tempo dal- l'esordio del disturbo, una o più delle principali aree di funzionamento come il lavoro, le relazioni interpersonali o la cura di se si trovano notevolmente al di sotto del livello raggiunto prima della malattia (oppure, quando l'esordio è nell'infanzia o nell'adolescenza, si manifesta un'incapacità di raggiungere il livello di funzionamento interpersonale, scolastico o lavorativo prevedibile).

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C. Durata: segni continuativi del disturbo persistono per almeno 6 mesi. Questo periodo di 6 mesi deve includere almeno 1 mese di sintomi (o meno se trattati con successo) che soddisfino il criterio A (cioè, sintomi della fase attiva), e può includere periodi di sintomi prodromici o residui, i segni del disturbo possono essere manifestati soltanto da sintomi negativi o da due o più sintomi elencati nel Criterio A presenti in forma attenuata (per es., convinzioni strane, esperienze percettive inusuali).

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D. Esclusione dei Disturbi Schizoaffettivo e dell'Umore: il Disturbo Schizoaffettivo e il Disturbo dell'Umore Con Manifestazioni Psicotiche sono stati esclusi poichè:

(1) nessun Episodio Depressivo Maggiore, Maniacale o Misto si è verificato in concomitanza con i sintomi della fase attiva; (2) oppure, se si sono verificati episodi di alterazioni dell'umore durante la fase di sintomi attivi, la loro durata totale risulta breve relativamente alla durata complessiva dei periodi attivo e residuo.

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E. Esclusione di sostanze e di una condizione medica generale: il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o a una condizione medica generale.

F. Relazione con un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo: se c'è una storia di Disturbo Autistico o di altro Disturbo Generalizzato dello Sviluppo, la diagnosi addizionale di Schizofrenia si fa soltanto se sono pure presenti deliri o allucinazioni rilevanti per almeno un mese (o meno se trattati con successo).

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Classificazione di decorso longitudinale (si può applicare solo almeno 1 anno dopo l'inizio dei sintomi della fase attiva):

-Episodico Con Sintomi Residui lntercritici (gli episodi sono definiti dalla ricomparsa di sintomi psicotici rilevanti).

Specificare anche se: -Con Sintomi Negativi Rilevanti; -Episodico Con Nessun Sintomo Residuo

lntercritico; -Continuo (sintomi psicotici rilevanti sono

presenti per tutto il periodo di osservazione).

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Specificare anche se: -Con Sintomi Negativi Rilevanti;-Episodio

Singolo in Remissione Parziale.

Specificare anche se :-Con Sintomi Negativi Rilevanti; -Episodio Singolo in Remissione Completa; -Modalità Diversa o Non Specificata.

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Sottotipi di schizofrenia 295.30 Tipo Paranoide

Un tipo di Schizofrenia nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri:

A. Preoccupazione relativa a uno o più deliri o frequenti allucinazioni uditive.

B. Nessuno dei seguenti sintomi è rilevante: eloquio disorganizzato, comportamento disorganizzato o catatonico, affettività appiattita o inadeguata

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295.10 Tipo DisorganizzatoUn tipo di Schizofrenia in cui risultano

soddisfatti i seguenti criteriA. Sono in primo piano tutti i seguenti

sintomi:1) eloquio disorganizzato;2) comportamento disorganizzato;3) affettività appiattita o inadeguata

B. Non risultano soddisfatti i criteri per il Tipo Catatonico.

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295.20 Tipo Catatonico Un tipo di Schizofrenia nel quale il quadro clinico è

dominato da almeno due dei seguenti sintomi:1) arresto motorio come evidenziato da catalessia (inclusa flessibilità cerea) o da stupor;2) eccessiva attività motoria (che è apparentemente senza scopo e non influenzata da stimoli esterni);3) negativismo estremo (resistenza apparentemente senza motivo a tutti i comandi o mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione) o mutacismo;4) peculiarità del movimento volontario, come evidenziato dalla tendenza alla postura fissa (assunzione volontaria di pose inadeguate o bizzarre), da movimenti stereotipati, da rilevanti manierismi o smorfie;5) ecolalia o ecoprassia.

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295.90 Tipo IndifferenziatoUn tipo di Schizofrenia nel quale sono

presenti i sintomi che soddisfano il Criterio A, ma che non soddisfano i criteri per il Tipo Paranoide, Disorganiz- zato o Catatonico.

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295.60 Tipo Residuo Un tipo di Schizofrenia nel quale risultano

soddisfatti i seguenti criteri: A. Assenza di rilevanti deliri e allucinazioni,

eloquio disorganizzato e comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico.

B. Vi è manifestazione continua del disturbo, come indicato dalla presenza di sintomi negativi o di due o più sintomi elencati nel Criterio A per la Schizofrenia, presenti in forma attenuata (per es., convinzioni strane, esperienze percettive inusuali).

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Diagnosi in età evolutiva VEOS ha frequentemente uno sviluppo

insidioso, ed è difficile differenziare lo stato premorboso dalla psicosi attiva.

Nessi associativi deboli e incoerenza sono importanti segni diagnostici (ma anche nello schizotipico)

Il criterio DSM IV di eloquio disorganizzato pone problemi in età evolutiva perché è presente in molti disturbi dello sviluppo infantile

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Diagnosi in età evolutivaCriterio temporale: molti soggetti vengono visti nei primi periodi di

malattia, prima del tempo previsto di 6 mesi. Alcuni casi vanno in remissione prima di 6

mesi (e se il miglioramento avviene con farmaci non è chiaro se la remissione è spontanea o no)

Comunque, è inusuale una remissione dalla schizofrenia entro 6 mesi, poiché sintomi negativi come inerzia o anedonia in genere persistono

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Caratteristiche cliniche associate

Età: rara prima dei 12 anni (nei maschi esordisce circa 5 anni prima rispetto alle femmine). Segnalati casi di 3 anni e 5.7 anni. 0,1 % nuovi casi /anno

Maschi:femmine=2:1VEOS ha generalmente un esordio

insidioso. In giovani adolescenti EOS sia acuto (< 1

anno) che insidioso

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Caratteristiche cliniche associate 2

Funzionamento premorboso. Dal 50% al 90% di EOS (specie VEOS) hanno anomalie premorbose: ritiro, bizzarrie, isolamento; tutte le forme di disfunzione della personalità sono state osservate, inoltre: difetti cognitivi, motori, sensoriali e del funzionamento sociale

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SintomatologiaEOS: frequenti Allucinazioni, disturbi del

pensiero, appiattimento affettivo, mentre sono meno frequenti deliri e catatonia. Più comuni sottotipi paranoideo e indifferenziato. Sintomi negativi sono più frequentemente associati alla cronicità, funzionamento premorboso povero, difetti cognitivi, lesioni cerebrali. Sintomi positivi sono associati a miglior funzionamento premorboso, più alto livello di funzionamento

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Caratteristiche cliniche associateQI basso nel 10 - 20% dei casi.Prognosi: negativa. Out come simile agli

adulti. Prognosi peggiore per i soggetti con funzionamento premorboso povero e difetti di sviluppo

Mortalità: 5% di suicidi o morti accidentali legate al disturbo.

Decorso: cicli di psicosi acuta, recupero, remissioni e fasi residuali.

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Diagnosi Differenziale

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Disturbo delirante A. Deliri non bizzarri (cioè, concernenti situazioni che

ricorrono nella vita reale, come essere inseguito, avvelenato, infettato, amato a distanza, tradito dal coniuge o dall'amante, o di avere una malattia) che durano almeno un mese

B. il Criterio A per la schizofrenia non è risultato soddisfatto.

Nota. Nel disturbo delirante possono essere presenti allucinazioni tattili o olfattive se sono correlate al tema delirante.

C Il funzionamento, a parte per quanto consegue al (ai) delirio (i), non risulta compromesso in modo rilevante, e il comportamento non è eccessivamente stravagante o bizzarro.

Page 57: Le Psicosi in età evolutiva

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D. Se gli episodi di alterazione dell'umore si sono verificati in concomitanza ai deliri, la loro durata totale è stata breve relativamente alla durata dei periodi deliranti.

E. il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per esempio, una sostanza di abuso, un farmaco), o a una condizione medica generale.

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Specificare il tipo (i seguenti tipi sono assegnati sulla base del tema delirante prevalente):-Tipo erotomanico- Tipo di grandezza-Tipo di gelosia- Tipo di persecuzione -Tipo somatico -Tipo misto -Tipo non specificato.

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Disturbi dell’umore: sia la S. che i D. U. presentano sintomi affettivi e psicotici, con frequenti errori diagnostici. Circa ½ degli adol. con disturbo bipolare hanno una diagnosi iniziale di schizofrenia (Carlson 90, Werry 91). Il follow up è necessario per l’accuratezza della diagnosi. La storia psichiatrica familiare può essere di aiuto, anche se sono stati trovati familiari depressi in giovani schizofrenici.

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“Welcome to the … Infosite for Bipolar Mania, sponsored by the makers of …”

7 out of 10 people with bipolar disorder are initially misdiagnosed

The most common misdiagnosis for people with bipolar disorder is unipolar depression

On average, people who are misdiagnosed receive more than 3 incorrect diagnoses and consult 4 physicans

More than 1/3 of people who are misdiagnosed seek help for more than 10 years before receiving an accurate diagnosis

Medscape MedpulseMedscape Medpulse

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D.D.

Disturbi schizoaffettivi

disturbi schizoaffettivi non sono ben definiti in età evolutiva. Alcuni studi di follow up di psicotici giovani hanno riscontrato questa diagnosi, ma in basso grado

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Disturbo schizoaffettivo A. Un periodo ininterrotto di malattia durante

il quale, in qualche momento, si manifesta un episodio depressivo maggiore, un episodio maniacale, oppure un episodio misto in concomitanza a sintomi che soddisfano il criterio A per la schizofrenia.

Nota L'episodio depressivo maggiore deve includere il Criterio A1: umore depresso.

B. Durante lo stesso periodo di malattia, si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno due settimane in assenza di rilevanti sintomi dell’umore

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C. I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio di alterazione dell'umore sono presenti per una considerevole parte della durata totale dei periodi attivi e residui della malattia.

D. il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per esempio, una sostanza di abuso, un farmaco) o a una condizione medica generale.

Specificare il tipo: 0 Tipo bipolare: se il disturbo include un episodio

maniacale o misto (o un episodio maniacale o un episodio misto ed episodi depressivi maggiori).

1 Tipo depressivo: se il disturbo include soltanto episodi depressivi maggiori.

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Diagnosi DifferenzialeDisturbi organici : epilessia, tumori cerebrali,

malformazioni congenite, traumi cranici, disturbi neurodegenerativi (Huntington, Leucodistrofie, ceroidolipofuscinosi), disturbi metabolici (endocrinopatie, Wilson), LES,encefalopatie tossiche (da uso di amfetamine, cocaina, allucinogeni, phenilciclidina, alcohol, marijuana, solventi; farmaci, e.g. cortisone; metalli pesanti), infezioni

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Abuso di sostanze elevata comorbidità per abuso di sostanze in S. e D.U. psicotici (sino a 50% dei casi), l’esordio psicotico è spesso associato ad abuso di sostanze. Se i sintomi persistono per più di una settimana nonostante una documentata disintossicazione,si può considerare se il quadro sia primariamente psicotico. In adolescenza, non è raro che il primo break coincida con l’abuso di sostanze, che agiscono come fattore esacerbante piuttosto che essere agente primario (Unis, Mc Lellan, 1993)

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Comportamenti non psicotici e/o Disturbi emozionali (compresi Disturbi dissociativi e/o Disturbi di personalità)

In caso di abuso o maltrattamento, ci possono essere sintomi psicotici.

I border possono avere difficoltà nell’esame di realtà, fluttuazione tra stati nevrotici e psicotici.

I disturbi della condotta possono presentare sintomi psicotici

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D.D.Disturbo ossessivo compulsivo

I pazienti con DOC riconoscono l’irragionevolezza e l’eccessività dei propri pensieri. Tuttavia, alcuni DOC sono così gravi che distinguerli da veri deliri è difficile. Inoltre pazienti con S. possono avere significative caratteristiche ossessive compulsive.

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D.D.

Altri disturbi disturbi schizotipici, schizoidi, altri disturbi psicotici, disturbi del linguaggio

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I disturbi bipolari

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Circa lo 0,3% – 0,5% dei pz bipolari ha un esordio dei sintomi prima dei 10 anni

Prevalenza del DB nella popolazione generale: 0,8% (APA, 1994)

Il DB chilhood onset è quindi raro Circa il 7,5 % degli adulti DB presenta un

esordio tra i 10 e i 14 anni (< 13 a. : Very Early Onset BMD)

20% presenta esordio tra i 14 e i 18 (< 18 anni: EOBMD)

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Caratteristiche diagnostiche Gli adolescenti affetti da mania hanno una

sintomatologia complessa, comprendente:

1. Sintomi “schizofrenic-like” (es. allucinazioni non correlate al disturbo dell’umore), che facilitano diagnosi errata, ancora di più che negli adulti (50% o più) di s. o disturbo schizoaffettivo

2. Umore molto labile, con stati misti

3. Gravi disturbi comportamentali

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La mania in bambini e adolescenti mostra, a differenza degli adulti, irritabilità, più frequentemente stati misti (e cicli rapidi) e cronicità.

Sovrapponibilità di sintomi con ADHD, ma anche comorbidità

Antipsicotici atipici efficaci (Risperidone,; Olanzapina,)

Diagnostic and Therapeutic Dilemmasin the Managment of Pediatric – Onset

Bipolar Disorder, J Wozniak, J Clin Psychiatry 2001

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Diagnosi Differenziale Schizofrenia Disturbo schizoaffettivo (almeno 15 giorni di

allucinazioni e delirio senza disturbi dell’umore; disturbi dell’umore presenti per gran parte della malattia)

Depressione “agitata” Disturbo posttraumatico da stress Borderline personality disorder Disturbi da comportamento dirompente (ADHD e D.

della Condotta) Disturbi dell’umore dovuti a condizioni mediche

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Farmaci antipsicotici

Principio nome commerciale

Clorpromazina Largactil

Aloperidolo Serenase

Clozapina Leponex

Risperidone Risperdal

Olanzapina Zyprexa