Upload
hoangtuyen
View
218
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Pensieri e Parole
Istituto d’Istruzione Superiore Castrolibero
La Cittadella degli
studi di Castrolibero:
modello di scuola innovativo
da imitare preso in esame da
Fabrizio Barca, già Ministro
per la Coesione Territoriale.
“Cittadella degli studi”, così è
chiamato l‟Istituto d‟ Istruzio-
ne Superiore Statale di Castro-
libero, inaugurato nell‟a.s. 2009
-2010 e costituitosi in seguito
all‟accorpamento dell‟ITCG “E.
Majorana” e del Liceo Scienti-
fico “S.Valentini”. Il polo scola-
stico, in occasione dell‟incontro
“Succede in Calabria”, tenutosi
a Lamezia Terme, è stato preso
in esame dallo staff del Mini-
stro per la Coesione Territoria-
le, Fabrizio Barca, in quanto
progetto innovativo di scuola
da imitare. Si tratta di una
realtà che può essere conside-
rata modello di scuola per la
Regione Calabria, non solo per
la logistica e l‟offerta formati-
va, ma soprattutto per
l‟atmosfera di serenità che ren-
de accogliente e confortevole
la permanenza a scuola e profi-
cua l‟attività di insegnamento.
(continua a pag. 2)
La scuola di oggi e di
domani In un'Italia sempre più prova-ta dalla crisi, sono scioccanti le notizie che giornalmente ci arrivano dagli organi di stampa e dalla televisione sulla situa-zione politica ed economica del nostro Paese, nonché sulla condizione attuale della scuo-la.
Quella italiana, secondo le stati-
stiche, si pone all'ultimo posto
nella media europea per quanto
riguarda le strutture, ma so-
prattutto in ordine al profitto
annuale di ogni singolo alunno.
Svariate volte la scuola italiana
viene paragonata a quella finlan-
dese che è al primo posto nella
media europea. Quest‟ultima è
all'avanguardia sia per le strut-
ture sia per il personale docen-
te. Infatti, lo Stato richiede il
conseguimento di risultati mini-
mi a ciascun alunno alla fine di
ogni anno scolastico. In caso
negativo, il docente viene licen-
ziato. In tal modo si garantisce
un migliore apprendimento delle
discipline scolastiche ed ogni
insegnante è maggiormente mo-
tivato a lavorare proficuamente.
(continua a pag. 2)
Pensieri e Parole
Periodico di informazione e cultura
Dirigente Scolastico Iolanda Maletta
REDAZIONE
RESPONSABILI
MARIA PIA MORRONE
SILVANA PERRI
ORNELLA SICILIANO
GIUSEPPINA DE VICO
PATRIZIA GALLO
ANGIOLINO CHIAPPETTA
ALUNNI
FRANCESCA FILICE ALESSANDRO SPOSATO
PIERPAOLO CAMPILONGO ALESSANDRO PITRELLI MATTEO ROSSETTI
SIMONE SENATORE EMANUELE D‟ALBERTO
ATTUALITA’
Numero 3 Giugno 2013
La Cittadella degli studi...
L‟I.I.S., fornito di 12 eccellenti
laboratori, due auditorium, un
planetario VEGA, un osservato-
rio astronomico e una palestra
polifunzionale di mq.1200, fun-
ziona dalle 8.00 alle 21.00 e
rappresenta una risorsa non
solo per gli alunni, ma anche
per l‟intero territorio circo-
stante. Grazie alla creazione di
una rete di relazioni con la co-
munità, con le istituzioni locali,
nazionali ed internazionali,
l‟Istituto è diventato un punto
di aggregazione e integrazione
sociale. Sono tante le iniziative
di carattere sociale che ha o-
spitato la scuola, come la sera-
ta Telethon e la serata dedica-
ta all‟osservazione del cielo e
delle stelle, al fine di sensibi-
lizzare la comunità scolastica e
non al rispetto degli altri e del
“diverso”, all‟importanza delle
relazioni con il prossimo, alla
responsabilità del vivere civile
e della conoscenza attraverso
l‟osservazione. In quest‟ottica
la scuola ha sperimentato un
modo alternativo di insegnare,
grazie al quale gli alunni hanno
scoperto il desiderio di appren-
dere. Tutto ciò funge da collan-
te e crea negli studenti la vo-
lontà e, a volte, il bisogno di
vivere pienamente “la scuola”,
anche nelle ore non prettamen-
te didattiche perché motivo di
crescita, sviluppo e maturazio-
ne personale.
La Dirigente Scolastica Iolan-
da Maletta contribuisce, con le
sue capacita e abilità, a tenere
insieme la comunità scolastica,
a motivare insegnanti e studen-
ti e a creare un clima molto po-
sitivo, come sostiene una nota
stampa di Montecitorio; la
stessa Dirigente descrive così
la sua idea di scuola: “un am-
biente sereno e sano che dia
benessere agli studenti indipen-
dentemente dalle valutazioni
scolastiche”.
La Cittadella degli studi, proprio
come un vero campus, oltre alla
didattica, punta all‟autostima,
all‟autonomia, alla creatività e
alle attività sportive, elementi
necessari per l‟arricchimento
umano che porta, successiva-
mente, ad azioni quotidiane ca-
paci di creare una cultura del
dono piuttosto che una cultura
dell‟ingiuria, concezione deter-
minante se si auspica un futuro
migliore! Inoltre, attraverso
strategie di insegnamento che
hanno alla base le cosiddette
“pratiche di condivisione”, si
crea e si diffonde un nuovo mo-
do di apprendere il sapere, in
cui lo studente non è unicamen-
te recettore di saperi ma pro-
tagonista della propria forma-
zione. Questa metodologia d'in-
segnamento ha sicuramente
consentito agli studenti di sen-
tirsi parte integrante della
scuola e, in alcuni casi, di ridur-
re notevolmente la dispersione
scolastica dimostrando che nella
scuola si può ancora lavorare
per il successo umano e profes-
sionale di chi desidera crescere
e, se si è fortemente motivati,
per costruire nell‟oggi la qualità
del domani . “Lo scopo
dell‟educazione è la conoscenza
non solo dei fatti ma dei valori”
sosteneva W.R. Inge, afferma-
zione rappresentata pienamente
in questa scuola.
Prof.ssa Patrizia Gallo
La scuola di oggi…
Al contrario, in Italia non è così.
Secondo l'ottica corrente, in-
fatti, è l'alunno che deve impe-
gnarsi a raggiungere risultati po-
sitivi ed è solo da lui che dipende
il conseguimento degli stessi,
mentre il docente è tenuto sem-
plicemente a garantire la presta-
zione lavorativa.
A ciò si aggiunge la triste situa-
zione in cui versano gli edifici
scolastici, spesso fatiscenti e
con pochi servizi. A tale proposi-
to l'Unione Europea aveva eroga-
to una somma pari ad
€9.000.000.000,00 per risanare
la situazione critica delle strut-
ture scolastiche pubbliche.
Ma il ministro tecnico della scuo-
la Profumo ha destinato tale
somma alle scuole private, realtà
poco presenti in Italia sino ad
oggi. Ma … in una società come
quella italiana, è giusta questa
destinazione, diciamo, alternati-
va? La scuola pubblica italiana, a
differenza di quella di altri Sta-
ti, sotto questo aspetto è real-
mente efficiente, poiché favori-
sce l'apprendimento senza alcuna
distinzione sociale.
Ma con l'eventuale affermarsi
della scuola privata ciò non sa-
rebbe più possibile, perché il ri-
sultato finale sarebbe quello di
creare, di fatto, delle divisioni
fondate sulle classi sociali. La
scuola pubblica così si trasfor-
merebbe in una sorta di ghetto
per coloro che non hanno un red-
dito tale da permettersi l'acces-
so a quella privata, dove, invece,
confluirebbero solo gli alunni più
ricchi. Inoltre, il passaggio alla
scuola privata, soprattutto nel
Meridione d'Italia, per la sua
PAGINA 2 PENSIERI E PAROLE
precaria economia, andrebbe so-
lamente a rendere più difficile
l'accesso all'istruzione e ad ag-
gravare le disagiate condizioni
economiche della popolazione,
perché i fondi erogati normal-
mente per le scuole private pro-
vengono da aziende ed imprese.
Considerato che queste nel Sud
Italia sono poche o pressoché
assenti, di fatto si creerebbe
una evidente situazione di dispa-
rità e di svantaggio degli alunni
meridionali, senza tralasciare che
ognuna di queste aziende potreb-
be farsi pubblicità gratuita nella
scuola a discapito degli alunni.
Il ministro tecnico Profumo ha
previsto, inoltre, che i vari or-
gani collegiali vengano sostituiti
da un unico organo con a capo il
dirigente della scuola, con analo-
ghi poteri e compiti rispetto a
quelli degli organi finora esisten-
ti. La scuola così si trasforme-
rebbe in una piccola azienda.
Bisogna, pertanto, chiedersi se
questa privatizzazione della
scuola sia veramente giusta.
Intanto che aspettiamo le deci-
sioni dei vari governi, è giusto sin
da ora far sentire la nostra voce
a sostegno della scuola pubblica e
chiedere che diventi migliore,
rispondente alle esigenze e ai
bisogni degli alunni.
Antonio Lico III B Liceo
Sigaretta ?
No, grazie!
Ero bambino e ricordo che il
10 gennaio 2005 è entrata in
vigore, in Italia, la legge an-
tifumo che vieta di fumare in
tutti i luoghi chiusi frequentati
dal pubblico, ad eccezione delle
zone riservate ai fumatori e
quindi attrezzate con idonei
impianti di ricambio dell‟aria e
di ventilazione.
È proibito quindi fumare in
banche, agenzie, assicurazioni,
strutture ricettive, agriturismi,
pub, ristoranti, parrucchieri, ne-
gli studi di professionisti quali
avvocati, notai e chi più ne ha
più ne metta. Per legge in tutti
i luoghi devono essere esposti
i cartelli con scritto “vietato
fumare”. I dipendenti che non
rispettano il divieto rischiano il
licenziamento, in quanto la
normativa antifumo tutela la
salute pubblica. I trasgressori
sono puniti con le sanzioni pre-
viste.
La legge si è resa necessaria
perché ci sono persone che
ormai hanno sviluppato una
evidente dipendenza dal fumo.
Durante il periodo adolescen-
ziale il fumo crea danni molto
gravi all‟organismo. È vero an-
che che gli infarti e gli ictus
avvengono in età matura, men-
tre nell‟adolescenza si avverto-
no solo piccoli problemi respi-
ratori e bruciori alla gola, ma
bisogna ricordare che il fumo
è per il giovane un pericolo
futuro, ovvero una “bomba” a
scoppio ritardato. La sostanza
che si trova nella sigaretta, la
nicotina, deriva dal nome del
diplomatico francese J. Nicot
che per primo introdusse in
Europa la pianta del tabacco.
La nicotina è una sostanza
tossica alcaloide contenuta nel-
le foglie del tabacco e provo-
ca un effetto eccitante sul
sistema nervoso periferico e
centrale.
Può causare assuefazione e
dosi di cinque o sei centigram-
mi sono sufficienti a provocare
la morte di una persona adulta
per paralisi respiratoria e cir-
colatoria.
Ma le industrie del tabacco
hanno sempre negato che la
nicotina crei assuefazione.
Qualche tempo fa David Kes-
sler, che dirige l‟FDA, ovvero
l‟ente statunitense del control-
lo sugli alimenti e sui farmaci,
ha avviato una campagna inve-
stigativa contro i produttori di
sigarette, secondo lui respon-
sabili di manipolare i livelli di
nicotina nel tabacco per man-
tenere l‟assuefazione nei fuma-
tori e per indurli a continuare.
Infatti l‟assuefazione è fonda-
mentale nel mantenere i fuma-
tori agganciati al vizio. Ci sono
dei dati che fanno un po‟ pau-
ra: due terzi dei fumatori vor-
rebbero smettere, ma solo uno
su dieci ci riesce. È necessa-
rio che il fumatore abbia la
ferma volontà di smettere. Che
il fumo provochi conseguenze
disastrose all‟organismo si
legge anche sui pacchetti che
avete nelle tasche proprio in
questo momento.
Alessandro Sposato VA Geometri
GIUGNO 2013 PAGINA 3
PAGINA 4 PENSIERI E PAROLE
La sigaretta
elettronica
Si inizia per gioco, poi il gioco si
trasforma in vizio. Questa è la
sintesi del vizio del fumo. Spesso
il consumo delle sigarette avviene
in età giovanile perché fumare, in
questa fascia d‟età, è sinonimo di
superiorità: fa sentire adulti e
non importa se causa dei danni
alla salute. Da recenti statistiche
sulla popolazione italiana è emer-
so un dato molto allarmante, ov-
vero l‟abbassamento dell‟età me-
dia dei fumatori a 13-17 anni. I
danni che il fumo provoca sono
innumerevoli e colpiscono princi-
palmente l‟apparato circolatorio e
quello respiratorio. In Italia e nel
mondo sono in aumento le malat-
tie e i tumori legati al fumo. Le
campagne per smettere di fuma-
re costituiscono un valido monito
per i tabagisti, anche se questo
tipo di dipendenza risulta sempre
molto difficile da contrastare.
Alcuni recenti studi hanno dimo-
strato l‟efficacia della sigaretta
elettronica, un dispositivo che
potrebbe aiutare concretamente
i fumatori contro l‟assuefazione
e la dipendenza psicofisica pro-
vocata dal consumo di nicotina. La sigaretta elettronica, che si
sta diffondendo sempre più negli
ultimi tempi, è un dispositivo e-
lettronico simile in tutto e per
tutto a una vera sigaretta che
consente di inalare vapore e una
piccola quantità di nicotina la cui
dose può essere controllata. Per-
tanto si pensa che possa essere
utile a chi vuole smettere di fu-
mare gradualmente, anche per-
ché le componenti cancerogene
presenti nel fumo tradizionale
sono assenti. Le sigarette elet-
troniche sono dispositivi conte-
nenti liquidi aromatizzati scelti
dal fumatore in base ai suoi per-
sonali gusti, ad esempio il ciocco-
lato, il biscotto, la crema, il caf-
fè e la frutta che lasciano in boc-
ca un ottimo sapore, non certo
quello forte della combustione.
Inoltre non esiste in Italia, alme-
no finora, alcun particolare divie-
to di svaporare nei luoghi pubbli-
ci, anche se nei cinema, come
“consiglio” della direzione, può
apparire la scritta “il vapore di-
sturba la visione”. La LIAF, Lega
Italiana Antifumo, in collabora-
zione con l‟Università di Catania,
ha intrapreso nel 2010 uno studio
sulle sigarette elettroniche. I
risultati ottenuti sono contra-
stanti e l‟Istituto Superiore della
Sanità ha affermato che non esi-
stono ancora dati sufficienti per
escludere effetti dannosi alla
salute. In mancanza di dati scien-
tifici certi sulla nocività delle
sigarette elettroniche, il governo
tenta di frenarne la diffusione
tra i giovani emanando provvedi-
menti che ne vietano la vendita ai
minori di 18 anni. È consigliabile
comunque un minimo di cautela e
di attenzione sulla provenienza
per accertarsi della presenza del
marchio comunitario CE, che do-
vrebbe quanto meno essere una
garanzia sulla conformità del
prodotto agli standard previsti
dalla Comunità europea.
Francesco Pezzi VB Liceo
In ricordo di
Rita Levi Montalcini
La scomparsa di Rita Levi Mon-
talcini, avvenuta il 30 12 2012, ha
destato forte commozione. Don-
na scienziata, fu stimata per la
sua mente straordinaria. Dedicò,
infatti, tutta la sua vita agli studi
scientifici e nel 1986 ricevette il
premio Nobel per la medicina.
Con la scoperta del fattore di
crescita nervoso, NGF, per il
quale le è stato conferito il pre-
stigioso riconoscimento, diede un
notevole contributo alla ricerca
scientifica ed iniziò così una se-
rie di studi per la cura di malat-
t i e d e g e n e r a t i v e c o m e
l‟Alzheimer e la sclerosi laterale
amiotrofica.
Tuttavia, nonostante i suoi suc-
cessi, con grande modestia soleva
affermare che a farla progredire
nei suoi studi erano stati, più
che l‟intelligenza, la passione e
la forza di volontà. Soprattutto
la si può considerare come un
modello ed un esempio per tutti
quei giovani che vogliono dedicar-
si alla ricerca, perché ha dato
prova di come la determinazione
e la tenacia siano fondamentali
per raggiungere i propri obiettivi.
Inoltre fu impegnata anche nel
sociale, lottò per la parità tra i
generi in tutti campi e quando
sosteneva che ”il cervello di uo-
mini e donne è identico, però
quello della donna è stato di-
strutto dalla cultura sociale,
mentre quello dell‟uomo è stato
spesso sopravvalutato” si rivelò
una convinta sostenitrice nelle
capacità delle donne. Quando ini-
ziò i suoi studi negli anni Trenta,
in un periodo in cui le donne
GIUGNO 2013 PAGINA 5
scienziate erano molto rare, riu-
scì a reggere il confronto con i
colleghi maschi dimostrando che
anche le donne, al pari degli
uomini, possono raggiungere
grandi mete. Soltanto con la cul-
tura, affermava, è possibile co-
struire il proprio futuro,
a prescindere dal sesso. Ora che
non c‟è più, siamo certi che da
lassù inneggia alla scienza.
Gli alunni della II C Liceo
IDEE A CONFRONTO
La dignità ferita delle
donne
Perché infierire cosi brutalmente
contro “esseri così speciali”? È
difficile trovare una risposta a
questo interrogativo che affligge
migliaia di donne e, considerando
i casi di violenza che si registra-
no tutt‟oggi, si comprende che
ancora, purtroppo, una risposta
non c‟è. È inutile prendere in con-
siderazione i casi di cronaca di
cui tutti siamo a conoscenza,
piuttosto cerchiamo di capire i
problemi che sono alla base del
“femminicidio”, espressione con
cui non si può essere completa-
mente d‟accordo in quanto si par-
la di persone e non di oggetti…
Purtroppo, però, esistono ancora
uomini, se così si possono chiama-
re, che trattano le donne come
oggetti annientando la loro digni-
tà, cancellando il rispetto che
dovrebbero avere per loro. Don-
ne che subiscono continui abusi
da parte dei mariti, che vengono
umiliate davanti agli occhi dei
propri figli, che sperano in un
“domani” migliore e puntualmente
si ritrovano a fare i conti con la
dura realtà. Donne prive di indi-
pendenza e di libertà che si chiu-
dono in se stesse e vivono con un
peso sulle spalle che spesso non
riescono a sopportare. Donne che
cercano sempre una giustifica-
zione per perdonare chi fa loro
del male, che si asciugano le la-
crime e accennano un sorriso
quando i propri piccoli chiedono
loro cosa sia successo. Si tratta
di violenza sessuale, fisica, psico-
logica; di cicatrici che non segna-
no solo la pelle ma anche e so-
prattutto il cuore, che rimarran-
no indelebili e segneranno il resto
della loro vita. E allora come
comportarsi? Cosa fare per mi-
gliorare la situazione? Ogni don-
na dovrebbe trovare la forza di
rialzarsi e denunciare i casi di
violenza per salvaguardare se
stessa e le generazioni future.
Ma bisognerebbe anche fare ap-
pello agli uomini. Basta violenze,
basta torture! Basta prevaricare
sulla donna e mancarle di rispet-
to per odio o per rivalità. Ap-
prezzatele per quelle che sono e
per quello che vi consentono di
essere e ringraziatele perché
sono capaci di amarvi, nonostante
tutto. Solo dopo aver fatto que-
sto, vi sveglierete e, consapevoli
dei vostri errori, capirete che è
questo il momento in cui state
iniziando a vivere davvero.
Roberta De Luca IV A Liceo
Il fenomeno del fem-
minicidio
È un dato da far venire i brividi:
una donna uccisa ogni due giorni.
Lo comunicano le statistiche di
un Paese civile, non arretrato e
sottosviluppato come l‟Italia. Si
parla quindi di emergenza, infatti
la violenza sulle donne, conside-
rate come soggetti “sopprimibili”,
è in forte aumento. Tale fenome-
no, contro il quale si battono di-
verse associazioni femminili e
movimenti, è stato definito con
un neologismo: femminicidio. Con femminicidio si intende la
violenza esercitata nei confronti
della donna che disattende il
volere dell‟uomo. Spesso l‟uomo
pretende di avere il controllo su
di essa sottomettendola psicolo-
gicamente, economicamente e
socialmente, calpestando la sua
dignità ed i suoi diritti. Molte
donne, infatti, sono state uccise
dagli uomini che stavano loro ac-
canto per gelosia, possesso e so-
praffazione. Sono donne che ave-
vano fiducia nel loro partner ma
che sono state punite con la
morte per avere espresso la pro-
pria personalità.
Nonostante il progresso civile
raggiunto nella società attuale,
esistono ancora la cultura pa-
triarcale e la figura dell’uomo
PAGINA 6 PENSIERI E PAROLE
padrone che si arroga il diritto di
maltrattare ed umiliare la donna
sminuendola in quanto tale, per
la sola “colpa” di appartenere al
genere femminile. Perché infieri-
re su di essa? Non siamo tutti
uguali? È inconcepibile che la
mente dell‟uomo sia rimasta anco-
ra arretrata.
E allora è necessario estirpare e
sradicare quel retaggio culturale
che ritiene l‟uomo il dominatore e
la donna succube e sottomessa.
Le istituzioni hanno il dovere di
prevenire e fermare tali stragi,
ma soprattutto devono impegnar-
si in modo responsabile e concre-
to per favorire lo sviluppo di una
società nuova in cui entrambi i
generi si riconoscano a vicenda e
abbiano l‟uno il rispetto per
l‟altro.
Guido Alessandro I C Liceo
I diritti delle donne
La donna, fin dall‟antichità, ha
vissuto in condizioni di sottomis-
sione rispetto all‟uomo: sempre
discriminata, non aveva alcun di-
ritto. Questa situazione è ancora
presente nei Paesi in via di svilup-
po, dove le donne sono destinate
ad essere solo mogli e madri, te-
nute alla larga dal mondo del la-
voro. Spesso subiscono violenze
da parte di padri o mariti. Posso-
no essere ripudiate senza una
giusta causa perdendo ogni dirit-
to sui figli. Tenute nell‟ignoranza,
le donne di questi Paesi soffrono
anche di gravi problemi sanitari
perché non sanno nulla di igiene e
prevenzione delle malattie. Sono
escluse dalla vita politica del loro
Paese, non hanno, infatti, alcun
diritto di voto. Proprio per que-
sto motivo uno dei principali o-
biettivi dell‟ONU per i prossimi
anni è assicurare l‟istruzione ele-
mentare alle bambine nel mondo
e migliorare la conoscenza delle
norme igieniche di base: sono
condizioni necessarie per avviare
le donne di moltissimi Paesi lungo
la strada che porta al riconosci-
mento dei loro diritti fondamen-
tali. Per quanto riguarda i Paesi
sviluppati, il cammino verso il ri-
conoscimento dei diritti è stato
particolarmente lungo e difficile
per le donne, perché per secoli
sono state considerate diverse e
inferiori all‟uomo. Le lotte delle
donne per rivendicare gli stessi
diritti degli uomini cominciano nel
Settecento. Durante la Rivoluzio-
ne Francese nacque la Dichiara-
zione delle donne e delle cittadi-
ne, un testo che ricalca la Dichia-
razione dell‟uomo e del cittadino.
In Francia sorsero molte associa-
zioni femminili che reclamavano il
diritto di libertà, uguaglianza,
fraternità. Sul finire dell‟Otto-
cento e agli inizi del Novecento,
particolarmente drammatica è la
storia delle suffragette inglesi,
che reclamavano il suffragio
femminile. Dopo forme estreme
di protesta, le donne inglesi nel
1918 ottennero il diritto di voto.
In Italia la lotta per l‟uguaglianza
tra sessi comincia in ritardo ri-
spetto al resto d‟Europa, basti
pensare che le donne ottennero il
diritto al voto solo nel 1946. Tra
gli argomenti di cui si parla mag-
giormente in questi ultimi anni vi
è senz‟altro la violenza sulle don-
ne. Ogni due giorni una donna vie-
ne uccisa in Italia dal proprio
partner o da un ex fidanzato a
causa della rottura della relazio-
ne. Le donne vengono uccise per-
ché gli uomini, denotando profon-
di problemi psicologici ed emoti-
vi, non riescono ad accettare il
rifiuto e si sentono inadeguati e
vuoti senza la propria donna che
considerano come un oggetto da
possedere. Molte donne all‟inizio
di una relazione confondono la
gelosia morbosa ed esasperata
con estremo interesse, mentre
essa non è altro che un sintomo
di profonda insicurezza, non cer-
tamente di amore verso l‟altra
persona. La donna deve capire
subito chi ha di fronte, perché
chi si comporta in modo strano,
chi vuole sottomettere con la
forza fisica o psicologica, chi
vuole togliere la libertà, chi vuole
possedere, non merita una donna.
La violenza non solo ferisce fisi-
camente, ma soprattutto psicolo-
gicamente. Solo un piccolo uomo
usa la brutalità per sentirsi gran-
de. Non è facile per una donna
denunciare le violenze che ha
subito perché ha paura di ritor-
sioni, prova disagio, imbarazzo,
come se la colpa fosse sua per-
ché l‟uomo violento annienta la
donna anche sul piano interiore,
emotivo. Per questo motivo è na-
to lo Sportello Donna H24 aperto
24 ore su 24, 365 giorni all’anno,
con lo scopo di aiutare le donne
vittime di violenza.
Altro fenomeno diffuso che ha
come vittime soprattutto le don-
ne è lo stalking; si tratta di com-
portamenti persecutori che si
protraggono nel tempo, come te-
lefonate, sms, e-mail, visite a
sorpresa da parte di uomini,
spesso fidanzati abbandonati che
non accettano il rifiuto. Questi
atti generano nella vittima uno
stato di ansia e di insicurezza.
Per fortuna nel 2009 è stata
GIUGNO 2013 PAGINA 7
introdotta nella nostra Costitu-
zione una nuova norma contro lo
stalking.
Nel 2010 è nato il movimento per
la dignità delle donne “Se non ora
quando”, sorto per l‟indignazione
delle donne verso il governo di
allora, guidato da un presidente
del Consiglio che con il suo com-
portamento danneggiava la digni-
tà delle donne italiane. A Roma
arrivò in Piazza del Popolo un mi-
lione di persone di ogni età. Le
donne devono essere consapevoli
del proprio valore, della propria
dignità, sia all‟interno della fami-
glia che nel lavoro e quindi nella
società. D‟altra parte un mondo
senza donna che mondo sarebbe?
È un essere meraviglioso e stra-
ordinario che va sempre amato e
rispettato.
Martina Dodaro I D Liceo
L’amicizia,
un valore raro
L‟amicizia … Che cos‟è l‟amicizia?
Molte volte ci si chiede cosa sia e
se esista, ma sinceramente nes-
suno è sicuro di aver trovato le
giuste risposte. Provate a chiede-
re a qualcuno che cos‟è l‟amicizia
oppure chiedetelo a voi stessi.
Decine, se non centinaia di poeti
e scrittori si sono posti delle
domande significative, senza mai
trovare una risposta definitiva,
che possa accontentare un po‟
tutti. C‟è chi vi dirà che l‟amicizia
non esiste, che le persone vi sono
amiche solo per sfruttarvi; c‟è chi
vi dirà che nella vita avete solo
tre, al massimo quattro amici, fra
cui i genitori; c‟è ancora chi vi
dirà che è circondato da amici e
che per lui chiunque sia gentile e
simpatico può essere considerato
un “amico”. Ecco, appunto, amico:
una delle parole più antiche che si
siano mai sentite, capace di espri-
mere in sole cinque lettere uno
dei sentimenti più grandi, neces-
sari, se non fondamentali per una
sana e pacifica convivenza. Alzi la
mano chi non ha un amico/a con
cui confidarsi, a cui esprimere le
proprie emozioni, con cui sfogarsi
quando si hanno dei problemi, sia
che si tratti di questioni di picco-
la o grande importanza. Chi non ha
un amico è una persona a cui man-
ca sempre qualcosa, non sa nem-
meno lui cosa, ma sa che gli man-
ca. Un amico, un vero amico, è una
persona con cui estraniarsi dal
solito tran tran quotidiano, è una
persona con cui confidarsi, con cui
farsi una bevuta o andare in un
pub, è una persona con cui si esce
e ci si diverte senza far nulla di
particolare, magari passeggiando
semplicemente alla ricerca di una
meta. Con l‟amico si ha bisogno di
parlare, di confrontarsi, anche di
litigare. Un rapporto di vera ami-
cizia senza qualche confronto ac-
ceso non è un rapporto vero e
sincero, perché una persona che
dice sempre di “sì” o sempre di
“no” non è una persona coerente e
corretta nei confronti degli altri,
in quanto non segue la propria
volontà ma cerca di assecondare
il suo “amico” e maschera la sua
vera identità. L‟amicizia è un sen-
timento difficile da trovare, ma
ancor più da raggiungere. Poche
persone vi saranno amiche per
tutta la vita, e queste sono come
dei fiori da coltivare, innaffiare,
curare in modo che il fiore non
appassisca.
In tanti rovinano le proprie amici-
zie, e in alcuni casi le loro vite,
solamente perché non vogliono
dire di sì una volta di troppo o
perché sono stati assenti nel mo-
mento del bisogno. Troppe volte
succede, e quando ci si accorge
del proprio errore è ormai troppo
tardi per tornare indietro. Un‟-
altra domanda da porsi è: ”dov‟è
l‟amicizia?”. Un amico è molto ra-
ro da trovare e non è da confon-
dere con le persone che si incon-
trano quotidianamente: se ne co-
noscono tantissime e con almeno
la metà di loro si scherza, si parla
o si esce almeno una volta, ma
questo non vuol dire che siano
tutti amici. Esistono dei proverbi
che dicono: “chi ti vuole bene ti
fa piangere, chi ti vuole male ti
fa ridere” oppure ”chi trova un
amico, trova un tesoro” e sono
tutti e due importanti per far
capire il valore dell‟amicizia che,
se è vera e sincera, riveste il
ruolo più importante tra i valori
della vita, e non è affatto da sot-
tovalutare.
Pietro Carbone
IV A Ragioneria Sirio
PAGINA 8 PENSIERI E PAROLE
TECNOLOGIA Facciamo i conti con …
Internet
Il XX è stato uno dei secoli più
importanti per gli uomini. Le
strutture economiche, politiche e
sociali sono radicalmente cambia-
te, soprattutto nei Paesi a svi-
luppo avanzato. Se si vive nella
società d‟oggi è sicuro che prima
o poi si dovranno fare i conti con
la società della rete, proprio per-
ché viviamo nella “Galassia
Internet”. Una rivoluzione come
quella attuale non nasce solo gra-
zie all‟avvento di una nuova tecno-
logia, ma dai comportamenti che
ne conseguono.
Le abitudini più consolidate sono
radicalmente cambiate: i giovani,
per fare ricerche scolastiche,
non vanno più in biblioteca, ma
stanno comodamente seduti a
casa propria cercando le informa-
zioni migliori e più attendibili su
Internet. Anche la gestione del
tempo libero è cambiata: invece
di uscire, riposare o leggere un
libro, sempre più persone prefe-
riscono passare il tempo
“incollate” davanti allo schermo
bianco e blu del loro computer. È
oltretutto auspicabile che gli a-
dulti prestino un‟attenzione par-
ticolare al fine di allontanare i
propri figli dai pericoli della re-
te. Internet e i vari social
network rendono più facile farsi
ascoltare, scambiarsi opinioni
ed entrare in una vera conversa-
zione pubblica. È possibile parlare
e confrontarsi anche con persone
che vivono in situazioni e città
molto differenti dalle nostre: il
confronto con gli altri ci aiuta ad
allargare la visione e la conoscen-
za che abbiamo del mondo. La
tecnologia e Internet sono di per
sé positivi dato che ci permettono
di comunicare rapidamente ed
avere informazioni di ogni tipo,
ma se l‟uso che ne facciamo diven-
ta eccessivo, allora possono di-
ventare strumenti pericolosi. Al
giorno d‟oggi siamo in uno stato di
dipendenza permanente da
Internet, e questo è terribilmen-
te interessante ed affascinante.
In realtà, però, dove inizia la no-
stra “connessione” inizia il perico-
lo sulla nostra libertà individuale.
Infatti, grazie alla tecnologia, è
possibile spiare chiunque, sapere
dove si trova, cosa fa e con chi
parla. Dobbiamo quindi evitare la
creazione di un grande “occhio”
che si sostituisca all‟uomo e alla
sua creatività, imponendo il suo
controllo. La rivoluzione scatenata
da Internet ha toccato anche il
piano economico: “Grazie al social
networking anche la reazione di
ogni singolo consumatore a un
prodotto si trasforma in una for-
za che potrebbe innescare un
sabotaggio oppure avviare affari
d‟oro per nuove imprese”, sostie-
ne il celebre scrittore Daniel Go-
leman.
Sicuramente, Marconi non si sa-
rebbe mai aspettato che la sua
più grande invenzione, la radiote-
legrafia a distanza, sarebbe sta-
ta sfruttata per degli scopi simi-
li; ma neanche noi ci saremmo
aspettati che Internet, inventato
negli anni ‟60 negli USA come
sistema di difesa e controspio-
naggio, sarebbe, nel tempo, di-
ventato un bene comune.
D‟altronde è constatabile da
chiunque, nella vita di tutti i gior-
ni, come Internet e le nuove tec-
nologie abbiano trasformato il
mondo, sia nel bene che nel male.
Antonio Chiodo III A Liceo
Internet avvicina i po-
poli rendendoli schiavi
Viviamo in un mondo globalizzato
dal punto di vista economico, cul-
turale e politico. La globalizzazio-
ne è il fenomeno che sta caratte-
rizzando la nostra epoca. Il mon-
do è diventato un unico grande
mercato in cui le merci viaggiano
liberamente. La globalizzazione è
stata diffusa dalle multinazionali,
grandi industrie che si trovano in
vari Paesi del mondo, soprattutto
nei Paesi sottosviluppati e in via
GIUGNO 2013 PAGINA 9
di sviluppo, perché i controlli
sull‟inquinamento sono nulli e la
manodopera è poco costosa. Gra-
zie alla globalizzazione i mezzi di
trasporto sono diventati più velo-
ci e i mezzi di comunicazione
( TV, Internet e telefoni) si sono
evoluti sempre di più; gli stessi
prodotti e servizi sono presenti
in vari Paesi del mondo, ad esem-
pio il MC Donald‟s, oltre che nel
suo Paese natale, gli Usa, si tro-
va anche in Italia, in Francia, in
Germania, in Asia. Televisioni,
pubblicità, cinema, giornali dif-
fondono ovunque gli stessi model-
li e stili di vita, ad esempio le ra-
gazze dimagriscono sempre di più
e alcune diventano vittime
dell‟anoressia, una grave malattia
che può provocare anche la mor-
te, per seguire l‟esempio di mo-
delle note in tutto il mondo. Con
Internet viaggia in tempo reale
tutto ciò che accade nel pianeta,
quindi è sempre più difficile per i
governi non democratici tenere
all‟oscuro i propri cittadini
dell‟esistenza di uomini liberi, di
Costituzioni, di donne valorizza-
te e non discriminate. Nel 2011 si
è verificata la “primavera araba”:
molti giovani arabi si sono ribella-
ti al fine di far cadere i regimi
dittatoriali in Tunisia, in Egitto e
in Libia, dove è avvenuta una vera
e propria guerra civile contro la
ultraquarantennale dittatura di
Gheddafi, il quale è stato cattu-
rato e ucciso.
In questo caso, Internet si è di-
mostrato un formidabile stru-
mento di libertà, di democrazia,
di denuncia della sistematica
violazione di diritti umani che i
regimi, tramite il controllo dei
mezzi di informazione, cercavano
di nascondere. Internet ha dato
voce a tutti proprio perché è co-
me un‟infinita ragnatela: impossi-
bile da controllare. Ma la globa-
lizzazione è stata negativa per
l‟umanità perché, omologando il
modo di pensare e di vivere, ha
portato via le tradizioni di ogni
singola nazione. Sono nate negli
anni alcune voci critiche o netta-
mente contrarie alla globalizza-
zione. Nel 1999 a Seattle è nato
ad esempio il movimento dei
no-global che lotta per ridurre il
divario tra i Paesi del Nord e del
Sud del mondo. Le persone sono
diventate schiave dei mass-
media, non riescono a vivere sen-
za Internet, senza Facebook,
Twitter, senza la televisione. Per
non essere “schiavi” della menta-
lità dominante occorre non farsi
condizionare e conservare, pre-
servare la propria cultura, ma
soprattutto essere istruiti. La
scuola è l‟istituzione per eccel-
lenza che deve educarci e for-
marci. L‟istruzione è un nostro
diritto-dovere: dobbiamo consi-
derarci fortunati di chiamarci
studenti; nei Paesi sottosviluppa-
ti i ragazzi della nostra età lavo-
rano come gli adulti per aiutare
la famiglia. L‟insegnante ha un
compito molto importante, deve
motivare i ragazzi, deve spiegare
l‟importanza dello studio, affin-
ché vivano in un mondo giusto e
pacificato, senza le guerre o-
dierne, dove i valori fondamenta-
li della vita, quali la tolleranza, la
pace e la libertà siano diffusi e
dove vengano rispettate le di-
versità.
Martina Dodaro I D Liceo
CURIOSITA’
Lo sai …
...che le donne vivono di più
degli uomini?
Gli ormoni sessuali, i lavori più
rischiosi, gli stili di vita meno sa-
lutari e il maggior numero di fu-
matori maschi fanno sì che, in
media, la vita delle donne sia più
duratura.
...quando venne venduto il pri-
mo CD musicale?
Esso fu venduto esattamente 31
anni fa, nel
1982. Ma
probabilmen-
te non fe-
steggerà
molti altri
compleanni.
È infatti destinato all‟estinzione,
proprio come l‟audiocassetta, già
scomparsa. La possibilità di scari-
care brani musicali dal PC sta già
rendendo obsoleti i Cd: rispetto
al 2000 oggi se ne vende il 50%
in meno.
...da cosa dipende l’odore della
pioggia?
La presenza di elettricità
PAROLE E PENSIERI PAGINA 10
nell‟aria e gli odori del mondo
vegetale, esaltati dall‟umidità,
creano il particolare odore della
pioggia.
...che al mattino siamo più alti
che alla sera?
La colonna vertebrale è formata
da una serie di anelli ossei ed in
particolare da cartilagini che,
essendo costitui-
te da tessuto ela-
stico, per la pres-
sione del peso
corporeo si ridu-
cono di spessore.
Quando tale pres-
sione cessa torna-
no alla dimensione
originaria, pertanto è stato cal-
colato che un individuo di media
taglia risulta un centimetro e
mezzo più alto di quanto si è cori-
cato la sera precedente.
...cosa significa stare sotto la
spada di Damocle?
Dioniso, tiranno di Siracusa, per
convincere un suo cortigiano che
ricchezza e potere non garanti-
scono la felicità, lo sottopose a
un particolare esperimento.
Un giorno il re invitò a pranzo
Damocle, un suo cortigiano, e lo
fece mangiare sul trono sotto una
spada sguainata, appesa a per-
pendicolo sulla
sua testa, so-
stenuta da un
solo crine di ca-
vallo. Da allora
Damocle capì la
scomodità di
quella poltrona.
Francesca Filice II C Liceo
Emanuele D‟Alberto IV A Liceo
NOTIZIE DELLA SCUOLA
Il 27 gennaio 1945 le truppe
sovietiche entrarono nel campo
di concentramento di Auschwitz
liberando gli ebrei sopravvissuti.
Per non dimenticare gli orrori
che sono stati commessi, il Par-
lamento Italiano ha istituito il
27 gennaio 2000 “La giornata
d e l l a m em or i a ” . A nc h e
quest‟anno l‟IIS di Castrolibero
ha partecipato al ricordo collet-
tivo proponendo agli alunni nuovi
spunti di riflessione. Il tema
affrontato è stato “La Shoah e i
giusti. Un Calabrese fra i giusti:
Angelo De Fiore.” I Giusti sono
uomini e donne che a rischio del-
la propria vita hanno salvato vite
umane dalla follia dei nazisti. La
manifestazione si è tenuta il 26
genna io nel l ‟Aula Magna
dell‟Istituto e vi hanno
preso parte la Dirigente Scola-
s t i c a I o l a n da M a l et ta ,
l‟Assessore alla cultura del Co-
mune di Rota Greca (CS) Giusep-
pe De Monte, la dott.ssa Sura-
ce, già Assessore alla P.I. dello
stesso Comune, l‟Assessore alla
P.I. del Comune di Castrolibero
Sabrina Pacenza. Era presente
anche una rappresentanza di
bambini della scuola elementare
di Castrolibero, accompagnata
dalla prof.ssa Piro che ha porta-
to il saluto della Dirigente Sco-
lastica prof.ssa Greco. I lavori
sono iniziati con l‟introduzione e
la presentazione degli interventi
da parte del prof. D‟Acri, re-
sponsabile della giornata della
memoria; subito dopo è stato
proiettato un video realizzato
dalla III C Liceo, in cui è stato
spiegato cos‟è il giardino dei giu-
sti; quindi è stato presentato un
profilo di Angelo De Fiore, que-
store a Roma, la cui condotta gli
è valsa un posto nel giardino dei
giusti fra le nazioni, luogo simbo-
lo istituito all‟interno del museo
Yad Vashem, in Gerusalemme, che
ricorda i non ebrei che hanno
salvato la vita di tanti ebrei du-
rante la seconda guerra mondiale.
La Dirigente Maletta si è soffer-
mata sul senso e sul significato
della giornata della memoria. È
Per non dimenticare. “La Shoah e i giusti. Un Calabrese fra i giusti:
Angelo De Fiore”
GIUGNO 2013 PAGINA 11
stata quindi letta la poesia di
Jorge Luis Borges “I giusti”. La
dott.ssa Surace ha spiegato poi
come il comune di Rota Greca sia
venuto a conoscenza di questo
suo illustre figlio e di ciò che egli
aveva fatto in favore degli ebrei;
ha quindi illustrato le iniziative
prese dall‟amministrazione comu-
nale, tra cui l‟istituzione della
giornata “Una vita per la vita” in
memoria del De Fiore e la realiz-
zazione di un giardino dei giusti
in memoria di tutti i giusti. Il
video realizzato dagli allievi della
IV B liceo ha ripercorso i monu-
menti e i giardini dei giusti spar-
si nel mondo e citato i personag-
gi più conosciuti nella storia dei
giusti fra le nazioni. La manife-
stazione è proseguita con
l‟intervento dell‟Assessore De
Monte, il quale con la sua tesi
“Un giusto tra i giusti, tra ideo-
logia e terrore” ha fatto cono-
scere la figura di questo illustre
figlio di Calabria. De Monte, nel-
la prima parte del suo interven-
to, si è soffermato sulla vicenda
umana del questore De Fiore e
sul suo rifiuto di consegnare gli
elenchi degli ebrei dopo
l‟attentato di Via Rasella a Roma;
quindi ha affrontato il tema dei
diritti umani evidenziando come
molti uomini e donne abbiano do-
vuto combattere e sacrificare la
propria vita per far sì che ognu-
no di noi potesse esercitare i
propri diritti ed ha invitato a
riflettere sulla banalità del male
e sulla radicalità del bene, utiliz-
zando riferimenti precisi e sto-
rie documentate. La manifesta-
zione si è conclusa con
l‟intervento dell‟Assessore Pa-
cenza, la quale ha rimarcato co-
me ricordare questi eventi sia un
impegno morale e civile e ha con-
cluso sottolineando che spesso
conosciamo la grande storia, ma
ci dimentichiamo o meglio non
conosciamo la nostra storia e i
nostri conterranei che, in Italia e
nel mondo, si sono distinti contri-
buendo a scrivere la grande sto-
ria.
Simone Senatore III A C.A.T.
per un possibile familiare, a cui,
in futuro, potrebbe essere dia-
gnosticata una malattia rara.
L‟errore più grande è quello di
rendere la solidarietà qualcosa
di “raro”. L‟essere solidali in que-
sto periodo, si sa, è difficile.
Per questo donare proprio ora,
quando le tasse salgono e le Bor-
se crollano, rende il donatore
non solo una persona con animo
buono, ma una persona speciale.
Anche noi vogliamo promuovere,
divulgare, convincere che la soli-
darietà è importante. La Dirigen-
te Scolastica Iolanda Maletta
ha coinvolto noi studenti, le no-
stre famiglie, le associazioni e i
cittadini di Castrolibero nel pro-
getto “Adotta un ricercatore”
per raccogliere fondi e finanzia-
re così una settimana di lavoro di
un ricercatore impegnato nella
lotta alle malattie genetiche.
Grazie ai fondi Telethon migliaia
di ricercatori possono restare in
Italia e lavorare per garantire ai
bambini le cure necessarie.
Figure come i ricercatori hanno
bisogno dell‟aiuto di tutti, per-
ché la classe dirigente molte
volte sembra non interessarsi di
questioni così serie, anzi “taglia”
per fare cassa, non pensando
che si stanno “tagliando” le vite
di moltissime persone. Donare è
un gesto semplice, ma efficace.
Si parte col donare un sorriso,
una parola dolce, fino a donare
per far vivere altre persone. Da-
re pochi euro non ci rende pove-
ri, ma insieme si arriva ai risul-
tati sopra citati, che non sono
Scegliamo la solidarietà
La Fondazione Telethon è una del-
le principali charity italiane. Dal
1990, su mandato di una comunità
di pazienti, il suo obiettivo è rea-
lizzare la cura delle malattie ge-
netiche rare attraverso il finan-
ziamento di ricerca biomedica ec-
cellente. Fondamentale per soste-
nere le sua attività è il contributo
della società civile: volontari sul
territorio, partner e donatori che
ogni giorno aiutano la ricerca a
progredire verso la cura. Nel 2011
-12 sono stati destinati 31,3 milio-
ni di euro, pari al 74,2% degli im-
pieghi totali, ai progetti di ricerca
e alle attività della Commissione
medico-scientifica e della Direzio-
ne scientifica, alla gestione dei
fondi di ricerca e alle attività di
sensibilizzazione e informazione
sulle malattie genetiche. Il re-
stante 25,8%, è stato utilizzato
per le attività di raccolta fondi e
di funzionamento della struttu-
ra, necessarie per dare continuità
al finanziamento della ricerca. As-
sociazioni come Telethon mostra-
no come in “molti” donano per gli
altri. Lo slogan più importante è
quello di donare non solo per
persone “sconosciute”, ma anche
solo un gesto di sfida verso i
“grandi”, ma rappresentano so-
prattutto una forte affermazio-
ne di solidarietà e partecipazio-
ne. La solidarietà non finisce
quando in tv non vediamo più i
programmi di Telethon! Bisogna
continuare giorno dopo giorno e
sempre con più impegno. Solo
così potremmo avere il diritto di
pretendere un mondo migliore.
Lorenzo Russo III A C.A.T.
“IO STO CON
TELETHON”
Per il secondo anno consecutivo,
si è svolta presso la Palestra
dell‟Istituto d‟Istruzione Supe-
riore di Castrolibero la manife-
stazione “Io sto con Telethon”,
organizzata dall‟Associazione di
Promozione sociale “In.Con.tra”
insieme con l‟IIS di Castrolibero
e c o n i l p a t r o c i n i o
dell‟Amministrazione comunale.
“Io sto con Telethon” è un even-
to nato per raccogliere fondi per
la ricerca e diffondere sempre
di più il messaggio di solidarietà
di Telethon.
La fondazione Telethon ha scel-
to due semplici parole, “Io esi-
sto”, come slogan della raccolta
fondi per la ricerca 2012 . Tele-
thon infatti esiste per dare una
concreta speranza di cura agli
“invisibili” trascurati dai grandi
investimenti pubblici, ovvero alle
persone che convivono con pato-
logie per le quali non esiste una
cura o una terapia efficace. Di
queste patologie se ne conoscono
almeno seimila. La fondazione
Telethon lavora 365 giorni
all‟anno per reperire fondi e fi-
nanziare la ricerca, al fine di
PAGINA 12 PENSIERI E PAROLE
arrivare alla cura di queste pato-
logie, ritenute oggi incurabili.
La manifestazione di quest‟anno
presso l‟IIS Castrolibero si è
svolta in due giornate.
Venerdì 30 novembre, dalle ore
17.30 alle 20.00, si è tenuta la
prima edizione del “Telethon
sport”, coordinato dalla prof.ssa
Elena Cocca dell‟IIS, che ha vi-
sto la partecipazione delle scuole
secondarie di primo grado di Ce-
risano, Marano Principato, Mara-
no Marchesato e Castrolibero.
Si sono susseguite esibizioni
sportive di pallavolo, tennis tavo-
lo e badminton in cui si sono ci-
mentati i ragazzi dei vari Istitu-
ti; inoltre è stato possibile assi-
stere ad una dimostrazione di
dodgeball a cura del prof. Faggio
di Cerisano e ad un‟altra di danza
ritmica con coreografia curata
dalla prof.ssa dell‟IC di Castroli-
bero. A fine serata c‟è stata una
lotteria di beneficenza con pre-
mi messi in palio dai professori
delle varie scuole. Una bella se-
rata di sport e solidarietà da
ripetere il prossimo anno!
Sabato 1 dicembre, a partire
dalle ore 19.30, si è svolta la se-
rata finale di “Io sto con Tele-
thon” che ha offerto un pro-
gramma di tutto rispetto, a co-
minciare dalla sigla di apertura,
curata dalla Band del Liceo “S.
Valentini”, che anche in seguito
ha proposto un repertorio stra-
ordinario.Nel corso della serata
si sono alternate esibizioni di
canto e ballo che hanno visto
protagonisti i ragazzi delle scuo-
le di Castrolibero e Cerisano.
Abbiamo ascoltato una voce ec-
cezionale come quella di Alessia
Labate, accompagnata dal padre
Carmelo, famoso chitarrista, e
poi un pregevole e carismatico
intervento della giovane Orche-
stra dell‟Istituto Comprensivo di
Cerisano, guidata dal maestro
Fabrizio Zecca. La serata è pro-
seguita con il balletto della stu-
dentessa Miriana Gaudio, prepa-
rata dalla prof.ssa Giuseppina De
Vico che ha coordinato anche gli
interventi degli altri studenti
dell‟IIS di Castrolibero, con la
performance della giovane can-
tante Maria D‟Amico dell‟IC di
Castrolibero e con il pezzo del
bravo fisarmonicista Francesco
Venneri. Abbiamo quindi apprez-
zato il ballo delle coppie di cam-
pioni composte da Alessandro
Sacco e Claudia Mandolito, Gio-
vanni Gagliardi e Giorgia De Na-
poli e la musica dei bravi Enri-
co Solimeo e Andrea Iaccino.Ad
arricchire ulteriormente la sera-
ta, la presenza di bravi ballerini
provenienti dalle scuole di danza
“Nausicaa Dance” e “Team Dia-
b l o ” , i t a ng h e r i d e l l a
“Calabriatango”, la ballerina De-
sirée Biondi e una dimostrazione
di Zumpa a cura dell‟istruttrice
Maria Fortino. Le esibizioni han-
no quindi lasciato spazio alla pre-
miazione di disegni e di elaborati
prodotti dalle scuole primarie e
secondarie dei quattro Comuni,
alla sfilata di moda della bouti-
que “ Labbra rosse”, alle
GIUGNO 2013
interviste al Coordinatore pro-
vinciale di Telethon Franco Lo-
netti e ai responsabili delle asso-
ciazioni “Cittadinanzattiva”,
“Avo Teresa Bruni”, “AIPD” e
quindi a Cristian Filice, referen-
te Aisla per Cosenza.
Un ringraziamento va anche alla
Bottega di “Campagna amica“ e
all‟associazione “La Bottega degli
hobbies”, presenti alla serata
con propri stand.
Un programma davvero ricco che
ha permesso di raggiungere un
ottimo obiettivo: grazie a ciò
che è stato raccolto nel corso
della serata e nei giorni prece-
denti e alle raccolte fondi svolte
nei Comuni di Marano Marchesa-
to e Principato con il CTG si è
arrivati alla somma di 1413 euro
da destinare a Telethon. Un gra-
zie di cuore va a tutti coloro che
hanno reso possibile l‟evento: i
s o c i e s i m p a t i z z a n t i
“In.Con.Tra”, le Dirigenti Scola-
stiche,
i do-
c e n t i ,
il per-
sonale,
gli stu-
dent i ,
le famiglie che hanno sposato in
pieno la causa di Telethon, tutti
coloro che hanno messo in gioco
il proprio talento e quanti hanno
partecipato. Davvero un piccolo
gesto da parte di ognuno di noi
può contribuire a realizzare
grandi cose!
Stefania Perri - Associazione di
Promozione Sociale “ In.Con.Tra”
PAGINA 13
Nel giorno 17
dicembre 2012,
alle ore 16.30,
presso la Banca
BCC Mediocrati,
sita a Rende
(CS), si è svolta la premiazione
del concorso sulla donazione de-
gli organi. Questa manifestazio-
ne, giunta alla XVIII edizione,
cerca sempre di più di sensibiliz-
zare la popolazione su un tema
delicato qual è, appunto, quello
sulla donazione degli organi. Cir-
ca due anni fa, gli alunni Manuel
De Rose e Alessandro Sposato,
entrambi della classe V A Geo-
metri, sono stati invitati dalla
prof.ssa De Vico a partecipare al
concorso suddetto attraverso
degli elaborati grafico- scultori-
ci. Recentemente, questi elabo-
rati sono stati premiati. La ma-
nifestazione, che è stata pre-
sieduta dalla presidente dell'
ASIT, Associazione Sud Italia
Trapianti, Dott.ssa Rachele Cele-
bre, e che ha visto la partecipa-
zione di diversi medici dell'hin-
terland specializzati in materia,
ha toccato profondamente tutti i
presenti. Sono intervenute, inol-
tre, alcune persone interessate
direttamente dalla donazione
degli organi: stiamo parlando di
soggetti che hanno avuto la for-
tuna di ricevere un organo, il
quale ha salvato loro la vita, e,
ahinoi, di familiari di persone
scomparse tragicamente, le quali
hanno scelto in un momento dif-
ficile, come può essere quello
della morte di un proprio caro, di
consentire l'espianto degli orga-
ni. Al termine della manifesta-
zione, i ragazzi sopra citati sono
stati premiati per il loro lavoro
attraverso un premio in denaro.
Una giornata che ha sicuramente
segnato i ragazzi, sia per la sod-
disfazione nell'aver vinto questo
premio, sia per il delicato tema
trattato durante la conferenza.
Ma in cosa consistono il trapian-
to e la donazione degli organi?
Vediamolo insieme!
Il trapianto è una risorsa straor-
dinaria della medicina moderna.
Un trapianto può salvare la vita
di un paziente. È il caso dei tra-
pianti d'organo come il fegato, il
cuore, i polmoni, l'intestino e il
pancreas. Anche il trapianto di
tessuti e di cellule può essere un
salvavita, come ad esempio il
trapianto di midollo osseo. Con il
trapianto il malato è restituito
ad una vita normale e attiva. È il
caso, ad esempio, del trapianto
di rene che libera dalla schiavitù
della dialisi, o di alcuni tessuti,
come la cornea, che ridà la vista
a chi l'aveva perduta. Il prelievo
di organi e tessuti avviene solo
dopo che sia stata accertata la
morte di una persona. Dal mo-
mento in cui è dichiarato il de-
cesso, qualora vi sia un consenso
espresso in vita o non vi sia op-
posizione dei familiari alla dona-
zione, si avviano le procedure
per il prelievo ed il trapianto.
Esprimere in vita il consenso alla
donazione degli organi è una
scelta consapevole. La legge ga-
rantisce la libertà di scelta sulla
donazione e garantisce che que-
PREMIAZIONE CONCORSO DONAZIONE
DEGLI ORGANI
PAGINA 14 PENSIERI E PAROLE
sta venga rispettata. I parenti
non possono opporsi, se la perso-
na in vita ha dato il consenso alla
donazione.
Le persone sottoposte a tra-
pianto di organo possono recupe-
rare un'ottima qualità di vita
ritornando a lavorare, viaggiare
e praticare sport, anche a livello
agonistico!
Essere favorevole alla donazione
è un gesto di solidarietà, ma an-
che una scelta giusta. Ognuno di
noi potrebbe averne bisogno in
futuro. Quindi essere tutti favo-
revoli permette di aumentare gli
organi disponibili e garantire in
futuro la possibilità del trapian-
to.
Manuel De Rose VA Geom.
PREMIAZIONE CON-
CORSO NAZIONALE
SULLA SICUREZZA
NEI LUOGHI
DI LAVORO
Il 29 maggio 2013, presso la se-
de del CPT di Salerno, gli alunni
Emilio Leone e Alex Cavaliere
della IV A Geometri hanno rice-
vuto il primo premio del concorso
nazionale “Sicurezza e legalità
sul lavoro nei cantieri edili”, ri-
servato a tutti gli Istituti tecni-
ci italiani e giunto alla VII edi-
zione. Il concorso prevedeva di-
verse sezioni e richiedeva elabo-
rati scientifici audio, video, rap-
presentazioni grafiche o scultu-
re, al fine di illustrare i rischi e
i problemi dei lavoratori nei can-
tieri edili. Gli alunni Leone e Ca-
valiere, coordinati dal docente di
Impianti prof. Antonio Rota, per
la sezione “Sicurezza illustrata”,
hanno realizzato, con polistirolo
e carta riciclata, il cantiere edi-
le di un edificio condominiale con
cinque lavoratori. L‟opera ha rap-
presentato in maniera originale
e dettagliata i comportamenti
corretti da assumere per evitare
i rischi sul lavoro, ad esempio
indossare i dispositivi di prote-
zione personale e utilizzare i
dispositivi di protezione collet-
tiva, come i ponteggi montati
secondo le norme. La Dirigente
Scolastica Iolanda Maletta si è
complimentata con gli alunni per
il prestigioso riconoscimento e
per la borsa di studio di 3000
euro ( ripartita tra gli alunni e
l‟Istituto). Ai futuri e brillanti
geometri anche i complimenti
della Redazione.
La Redazione
Il Progetto
“ La Scuola
al Cinema”
Il giorno 23 novembre ha preso
avvio il progetto La Scuola al
Cinema, giunto alla XIV edizione
e at t i va to da l l ‟ Ist it uto
d‟Istruzione Superiore di Ca-
strolibero. Il progetto è rivolto
agli studenti del triennio e pre-
vede la visione di alcuni film, op-
portunamente selezionati per
interesse e temi di attualità,
legati al mondo dei giovani.
Tale iniziativa ha costituito, per
gli studenti che vi hanno aderito,
un‟opportunità di incontro e di
aggregazione, ma soprattutto ha
rappresentato uno stimolo per
dibattere ed affrontare con gli
insegnanti svariate tematiche
partendo dal contenuto della pel-
licola proposta. I film sono stati
incentrati su temi quali l‟amicizia
e la disabilità, la legalità, lo
sfruttamento dei minori, la scuo-
la.
Il percorso cinematografico,
inoltre, ci ha consentito di avvi-
cinarci alla cultura delle immagini
comprendendo come il cinema
non sia soltanto momento di in-
trattenimento, ma un prezioso
strumento formativo capace di
veicolare sia contenuti didattici
che messaggi educativi. Stimo-
lando in noi la naturale curiosità,
la visione dei film ha affinato
anche la capacità di ascolto e di
interpretazione dei messaggi.
Infine un ringraziamento è ri-
volto ai docenti, attenti e sensi-
bili, che ci hanno accompagnano
in questa esperienza di crescita
collettiva, condivisa con altri
studenti.
Il progetto, pertanto, è una al-
ternativa valida ed innovativa
agli strumenti educativi e di for-
mazione tradizionali.
Classe V B Liceo
Il film “Quasi amici”
Il cinema da sempre, attraverso
il suo linguaggio e le sue tecni-
che, riesce a veicolare quegli
antichi valori e sentimenti di cui
ormai, nella società odierna, si
denuncia la perdita. Nell‟ambito
del progetto “La scuola al cine-
ma”, fra i tanti film proiettati
presso il cinema Citrigno di Co-
senza, il film “Quasi amici” risul-
GIUGNO 2013 PAGINA 15
ta denso di contenuti umani e
riesce a parlare al cuore ed alla
mente dei giovani.
Affronta, infatti, la tematica
dell‟amicizia a cui si intreccia
quella della disabilità. Ispirato
ad una storia vera, il film rac-
conta di un miliardario tetraple-
gico che sceglie come suo assi-
stente personale un giovane di
colore disadattato ed ignorante.
Questo suo aiutante ha il compi-
to di lavarlo, spostarlo ed aiutar-
lo nella fisioterapia. Fra i due
nasce subito una complicità sana
e vitale: entrambi vivono giorna-
te divertenti ed allegre fatte, ad
esempio, di corse notturne in
auto, a velocità da ritiro della
patente, e di feste equivoche,
riuscendo ad affrontare insieme
anche i tanti ostacoli che si pon-
gono a causa dell‟handicap. Si
tratta di una commedia piacevole
e divertente che dà il giusto
spazio alle emozioni, raccontata
con ironia e leggerezza, ma sen-
za dimenticare il dramma della
disabilità. Sui disabili pesa un
tabù culturale perché a volte si
è portati a rifiutarli, si preferi-
sce non vedere, ignorarli, non
sentire piuttosto che aprirsi alla
relazione con loro e trattarli
come normali individui. Al con-
trario il film è uno straordinario
esempio di bontà e di altruismo:
senza scadere nel pateti-
co dimostra come il condividere
le sofferenze avvicini le persone.
Il film è un inno alla gioia di vivere
ed un invito a cercare quei momen-
ti preziosi e unici che uniscono le
persone oltre ogni incomprensione
e divisione sia sociale che etnica. È
una storia semplice che oscilla tra
il divertimento e la commozione
profonda e significativa. È da ve-
dere!
Classe V B Liceo
Il film
“Il sole dentro”
Nell‟ambito del progetto “La scuo-
la al cinema” abbiamo assistito alla
proiezione del film “Il sole den-
tro”, appartenente al genere
drammatico e realizzato nel 2012
per la regia di Paolo Bianchini. “Il
sole dentro” racconta due storie
parallele, le quali inizialmente non
sembrano neanche essere legate
tra loro: quella di due bambini a-
fricani, Yaguine e Fodè, desiderosi
di apprendere la lingua francese al
fine di scrivere e recapitare una
lettera “Alle loro eccellenze i
membri e responsabili dell‟Europa”
per far comprendere il degrado
che caratterizza l‟Africa; e quella
di due amici, Rocco e Thabo, i quali
fanno parte della stessa squadra
di calcio e sono accomunati da una
condizione familiare disagiata. So-
lo a metà del film si capisce che in
realtà il filo conduttore tra le due
storie è la strada percorsa dai
quattro ragazzi ma … in direzioni
opposte. Yaguine e Fodè intra-
prendono un rischioso viaggio in-
trufolandosi nel vano del carrello
di un aereo, ricchi di speranze e
desiderosi di migliorare la loro
vita e quella dei loro conterranei,
c o n u n ‟ i n t ra p r e n d e n za e
un‟incoscienza propria dei giovani.
Rocco e Thabo, invece, decidono di
affrontare un lungo viaggio alla
volta di N‟Dula, città natale di
quest‟ultimo, dopo la sua brutale
espulsione dalla squadra, supe-
rando numerose peripezie.
L‟elemento che differenzia le
due storie e al contempo le acco-
muna è il finale. I due promessi
calciatori riescono a raggiungere
la loro meta e a realizzare i pro-
pri sogni; il momento culminante
del film è rappresentato dalla
partita giocata dai due ragazzi
nel campo costruito in onore di
due giovani morti per difendere i
loro diritti: Yagui-
ne e Fodè. Solo
allora tutto sem-
bra chiaro e una
data, che appare
in conclusione del
film, 2 agosto 1999, fa capire
che la tragica storia è realmente
accaduta. Si tratta di un film
appassionante anche solo per
l‟importanza dei temi affrontati:
la compravendita dei baby cal-
ciatori, trattati come oggetti da
sfruttare e abbandonare ai primi
cenni di debolezza; la clandesti-
nità degli italiani negli altri Pae-
si; la violenza sui minori, che pur-
troppo nella realtà affligge tanti
bambini. Se si volesse giudicare
la recitazione talvolta forzata
dei ragazzini protagonisti, non si
potrebbe apprezzare al meglio il
film, ma bisogna comprenderne il
messaggio. Il regista, in realtà,
vuole concentrarsi sull‟atto di
eroismo dei due ragazzi africani,
sul loro disperato “urlo di aiuto” ,
e per fare ciò la semplicità e la
spontaneità dei bambini risultano
efficaci. Il senso del film è rac-
chiuso in una delle frasi che Pa-
dre X rivolge ai bambini: ”I pic-
coli sono il futuro del mondo e un
giorno i grandi dovranno ascol-
tarli”.
Martina Parise Carmela Perrotta
III C Liceo
PAGINA 16 PENSIERI E PAROLE
Genitori e alunni a
scuola di sicurezza
Il 15 dicembre 2012, nell‟Aula
Magna dell‟IIS Castrolibero, si è
tenuto il seminario “Genitori e
alunni a scuola di sicurezza” or-
ganizzato dalla prof.ssa Blasi, in
collaborazione con il Comune di
Castrolibero. Sono stati coinvolti
gli alunni delle prime classi ai
quali era stato precedentemente
somministrato un questionario
relativo ai fenomeni sismici. Era-
no presenti il Sindaco di Castro-
libero ing. Orlandino Greco,
l‟Assessore alla Pubblica Istru-
zione dott.ssa Sabrina Pacenza
ed esperti del terremoto quali
l‟ing. Luciano Luciani, l‟ing. Stefa-
nia Perri, il dott. Massimo Blasi,
la prof.ssa Mariateresa Pascuz-
zo, responsabile della sicurezza
per l‟IIS Castrolibero. Dopo i
saluti del Dirigente Scolastico
Iolanda Maletta, i relatori hanno
esposto gli argomenti da tratta-
re, sottolineando l‟importanza
d e l l a d i f f u s i o n e
dell‟informazione nelle scuole.
Poi è stato proiettato un video
in power point realizzato dagli
alunni e riguardante le cause e
gli effetti dei terremoti ma, so-
prattutto, gli atteggiamenti da
attivare e da evitare durante e
subito dopo un terremoto. Il se-
minario è stato molto interes-
sante perché ha coinvolto noi
ragazzi che abbiamo avuto
l‟opportunità di rivolgere doman-
de agli esperti e di riflettere su
un evento naturale imprevedibile
che può avere effetti devastan-
ti. Inoltre, abbiamo capito quan-
to siano importanti la prevenzio-
ne, il rispetto delle norme antisi-
smiche e l‟impiego di materiali da
costruzione adeguati e sicuri.
Vincenzo Cosentino I A C.A.T.
IIS Castrolibero: una
scuola che fa …
la differenza
Il 27 marzo 2013, nell‟Aula Ma-
gna Aldo Cannata, si è tenuto un
incontro sul tema: ”Raccolta dif-
ferenziata, come e perché”. La
scelta dell‟argomento ha inteso
educare e sensibilizzare i ragaz-
zi verso la raccolta differenzia-
ta e informare i genitori. Il se-
minario è stato organizzato in
collaborazione con il Comune di
Castrolibero. Hanno relazionato
la dott.ssa Annamaria Buono,
amministratore unico della coo-
perativa Solving, e il dottor
Francesco Rovere, responsabile
del governo dell‟ente del Comune
di Castrolibero; ha moderato la
prof.ssa Luigina Blasi, docente di
Scienze integrate. Sono stati
proiettati due video: il primo ha
fornito informazioni e suggeri-
menti su come ridurre la quanti-
tà di rifiuti, il secondo, realizza-
to dai ragazzi stessi, ha illustra-
to il conferimento delle varie
tipologie di rifiuti negli appositi
contenitori. Alla fine del dibatti-
to, il dottor Rovere ha consegna-
to alla Dirigente Scolastica Io-
landa Maletta un badge con il
quale l‟IIS di Castrolibero è uf-
ficialmente accreditato ad uti-
lizzare le ISOLE ECOLOGICHE.
Per iniziare la pratica del rici-
claggio, è stata collocata sul pra-
to della scuola una compostiera
dove saranno riposti tutti i ma-
teriali organici biodegradabili
che, attraverso un processo di
decomposizione aerobica, saran-
no trasformati in COMPOST,
fertilizzante naturale da utiliz-
zare per gli spazi verdi della
scuola.
Simone Raimondi Vincenzo Falco
IA C.A.T.
All’IIS Castrolibero …
un centro di ascolto
per i giovani
Diversi studi sulla condizione
giovanile hanno messo in eviden-
za come la “minore età” risulti
una condizione a rischio, carat-
terizzata da un diffuso disorien-
tamento culturale e valoriale. È
partendo proprio da queste con-
siderazioni che occorre costrui-
re un quadro relazionale in fami-
glia e a scuola grazie al quale il
giovane possa “apprezzare se
stesso”, trovare la propria stra-
da e quindi crescere.
I nostri ragazzi hanno bisogno,
in particolare, di essere ascolta-
ti e guidati in quella delicata fa-
se di cresc ita , ovvero
l‟adolescenza, in cui si sperimen-
tano difficoltà, malessere, disa-
gi .
L‟IIS Castrolibero ha pensato a
un centro di ascolto per i giovani
di questa comunità scolastica,
allo scopo di “accogliere” quanti
volontariamente si presentano
per farsi “ascoltare”, attraverso
l‟opera qualificata di Padre Anto-
nio D‟Amore, dell‟ordine degli
Oblati, che ogni mercoledì, dalle
9.00 alle 13.00 incontra gli alunni
GIUGNO 2013 PAGINA 17
L’acqua, fonte di vita
Una delle principali risorse di cui
l‟uomo non può fare a meno è in-
dubbiamente l‟acqua. Rappresen-
ta, infatti, l'elemento primario
della vita di ogni essere, senza di
essa non esisterebbe il mondo.
Anche il filosofo Talete di Mile-
to, più di 2600 anni fa, indicò
nell'acqua il principio di tutte le
cose, un principio (arché) che
rimane identico nell'eterno mu-
tare della materia e che spiega
l'origine di tutti i fenomeni natu-
r a l i a l l o r a c o n o s c i u t i .
Inoltre occorre dire che l'acqua
è indispensabile per il nostro
organismo in quanto contribuisce
allo svolgimento di alcune funzio-
ni importanti quali la termorego-
lazione, la digestione, la funzione
intestinale. Tuttavia benché essa
sia una risorsa rinnovabile, le cui
riserve sono continuamente rein-
tegrate attraverso un grande
ciclo naturale, in molte zone del-
la terra scarseggia. In altre, in-
vece, è abbondante ma la qualità
è alterata dall'inquinamento e
dall'incuria dell'uomo e la dispo-
nibilità di acqua dolce provenien-
te da fiumi e sottosuolo si fa,
progressivamente, sempre più
inadeguata.
Il problema è rappresentato
dalla diversa ripartizione geo-
grafica, dalle condizioni climati-
che e dalle caratteristiche oro-
grafiche: il Canada, ad esempio,
che si sono prenotati. Padre An-
tonio non vuole sostituirsi allo
psicologo, ma offre il suo aiuto,
mettendo a fuoco ciò che è es-
senziale e tenendo ben presenti
le caratteristiche individuali; i
dispone di risorse praticamente
illimitate d‟acqua di buona quali-
tà, almeno 100 volte in più per
abitante rispetto all‟Egitto. Va
anche osservato che fra disponi-
bilità ed accesso all‟acqua non
esiste necessariamente una rela-
zione diretta. Così in Brasile o in
Zaire, dove ne troviamo grandi
quantitativi, molta parte della
popolazione non ha accesso
all‟acqua potabile, mentre in Cali-
fornia, nonostante la penuria
idrica, ogni abitante ne utilizza
circa 4.000 litri al giorno, ed un
italiano in media ne consuma quo-
tidianamente la quantità che un
africano nelle zone desertiche
consuma in 6 mesi, cioè 231 litri.
L‟acqua, quella pulita, significa
vita, salute, benessere. Se nei
Paesi progrediti la speranza di
vivere in un secolo è passata da
44 a 80 anni, si deve al fatto che
nelle nostre case c‟è l‟acqua po-
tabile. Salva più gente l‟acqua
pulita che la penicillina. Ecco
perché, se il secolo scorso è sta-
to quello dell‟ ”oro nero”, il pe-
trolio, il nostro sarà il secolo
dell‟ ”oro blu”, l'acqua. Tuttavia
alla fine del XX secolo erano cir-
ca 10.000 gli esseri umani a mo-
rire ogni giorno per malattie
giovani beneficiano dell‟ascolto
di un adulto estraneo alla fami-
glia, che accoglie l‟altro senza
pregiudizi e senza condizioni e
soluzioni a priori.
Prof.ssa Giuseppina De Vico
legate alla mancanza di acqua
potabile come la dissenteria, il
colera, il tifo e molte altre cau-
sate dalla presenza di microrga-
nismi. Pertanto è scandaloso che
milioni di vite in tutto il mondo
siano stroncate prematuramente
per la negligenza e la superficia-
lità dell‟uomo che sottovaluta
una problematica destinata ad
affliggere il mondo.
Alcuni rimedi sono stati già spe-
rimentati, ma molti di essi hanno
alterato l‟equilibrio degli ambien-
ti naturali, sconvolgendo anche il
tenore di vita delle popolazioni
locali.
Ritengo, quindi, che la desaliniz-
zazione delle acque marine sia
una soluzione possibile al proble-
ma dell'emergenza idrica, infatti
il 97,5 % dell'acqua presente sul
nostro pianeta è salata e solo il
2,5% d'acqua è dolce e si trova,
per la maggior parte, sottoterra.
Inoltre si diminuirebbe sensibil-
mente anche la dipendenza dalle
importazioni che dà vita ad un
commercio di enormi proporzioni
d i a c qu a i n b o t t i g l i a .
Pertanto soltanto se si eliminano
gli sprechi, i processi di inquina-
mento e i conflitti di interesse
economico e politico a tutti i
cittadini del pianeta potrà esse-
re garantita in egual modo que-
sta risorsa così preziosa ed indi-
spensabile.
Francesca Filice II C Liceo
AMBIENTE
PAGINA 18 PENSIERI E PAROLE
PIOGGIA DI
METEORITI IN
RUSSIA
Uno scenario al limite del fanta-
scientifico quello in cui si sono
trovati immersi gli abitanti di
numerose cittadine limitrofe alla
catena degli Urali (Russia): una
pioggia di frammenti rocciosi
disgregatisi da un unico grande
asteroide che non ha risparmiato
case, edifici civili e tantomeno
vite umane. Sono infatti circa
mille le vittime accertate. Ma
qual è la causa scientifica di que-
sto evento che presenta i conno-
tati della catastrofe? Le ipotesi
elaborate dagli scienziati di tut-
to il globo sono numerosissime,
tuttavia, secondo quella più ac-
creditata, all‟origine dell‟ impat-
to ci sarebbe lo scontro tra un
asteroide e gli strati più alti
dell‟atmosfera; ciò ha prodotto
una pioggia di detriti che ha
“bombardato” la regione sopra
citata. In altre parole, se le vit-
time del meteorite non sono sta-
te milioni e la geografia del no-
stro pianeta non è stata mutata
di colpo è per merito della no-
stra atmosfera, che ha assunto
un ruolo determinante fungendo
da schermo protet t i vo .
Nell‟analizzare il fenomeno c‟è
anche da considerare che la Rus-
sia è una delle regioni al mondo
con la più alta concentrazione di
centrali nucleari. Fortunatamen-
te i detriti non hanno danneggia-
to alcuna centrale e gli esperti
confermano come i livelli di ra-
diazione siano rimasti nella me-
dia. L‟evento, nella sua gravità, è
servito a dare una scossa agli
“esperti celesti” che forse a-
vrebbero potuto prevedere il
fenomeno prima che si consu-
masse. Ma non solo, quanto avve-
nuto è servito quasi da lezione
agli esperti del calcolo delle or-
bite degli asteroidi, i quali han-
no previsto diverse situazioni a
rischio per gli anni a venire. Non
ci resta che aspettare e spera-
re: riusciremo ad evitare la cata-
strofe?
Alessandro Pitrelli IVA Liceo
Il fiume Crati
inquinato!
La densità di popolazione dislo-
cata nel bacino del fiume Crati è
la più elevata della regione Cala-
bria. Vi si trovano, infatti, ben
68 Comuni, tra cui Cosenza e
Rende che sono molto popola-
ti. Le acque del Crati, essendo
limitato il numero dei depuratori,
risultano piuttosto inquinate,
anche se, per fortuna, non si è
giunti ai limiti del collasso ecolo-
gico. Nel primo tratto, cioè dalla
sorgente a Cosenza, le acque del
Crati conservano il sapore delle
nevi. Tra Cosenza e Rende esse
si caricano del 50% del loro abi-
tuale inquinamento, che è di na-
tura biologica (Coliformi fecali e
Streptococchi).
Tra Montalto Uffugo e Torano,
per la presenza di alcune indu-
strie, le acque si arricchiscono di
sostanze inquinanti di natura
chimica. Man mano che scendono
verso la pianura, esse si caricano
di altre sostanze inquinanti pro-
venienti dall‟agricoltura: concimi
chimici, pesticidi, erbicidi, diser-
banti, ecc. Le analisi chimiche
effettuate bimestralmente rive-
lano, infatti, la presenza di so-
stanze nocive e molto tossiche.
Naturalmente si capisce che da
parte di tutti noi debba esserci
un‟iniziativa di tutela del patri-
monio naturale.
Se si dovessero riportare le leg-
gende che riguardano il fiume ed
i fatti che si sono succeduti nel
tempo e dei quali esso è stato
testimone silenzioso, occorre-
rebbero fiumi di inchiostro. No-
stro interesse non è di intra-
prendere una strada che porte-
rebbe nell‟intricato mondo della
storia lontana. Si vuole solamen-
te far emergere e sottolineare
che le popolazioni, nel passato,
vivevano un rapporto diverso con
il fiume Crati, un rapporto di re-
ciproco compiacimento ed amici-
zia. Ci sembra, quindi, che nel
passato si viveva un rapporto più
umano con il fiume.
Oggi le insidie dell‟inquinamento
condizionano i rapporti; non ci si
accorge nemmeno del fluire delle
acque, anzi qualcuno si stupisce
nel vedere qualche nostalgico
intento a fotografare aspetti
che, comunque, racchiudono un
GIUGNO 2013 PAGINA 19
fascino paesaggistico unico.
Sviluppo urbanistico
Possiamo ben affermare che
ultimamente a Cosenza ci sono
stati miglioramenti a livello urba-
no.
Da menzionare il completamento
di Corso Mazzini, trasformato
quasi interamente in un‟isola pe-
donale: il tutto è arricchito da
un museo all‟aperto, da piante
L’abbigliamento come
espressione di sé
La moda è passione, è volontà, è
amore per se stessi, è necessità
di esprimersi. Gli abiti, le sciarpe
dai mille colori, i cappelli informi,
le scarpe, basse o alte che siano,
ci aiutano a comunicare attra-
verso il corpo, a trasmettere i
vari stati d‟animo, come la sicu-
rezza espressa da una donna che
con i suoi sgargianti tacchi alti
cammina con fierezza attirando
l‟attenzione su di sé, o
l‟imbarazzo e la riservatezza di
colui che vorrebbe nascondersi
nei propri maglioni larghi quasi
come se volesse chiudersi in un
mondo tutto suo. Ognuno vive la
moda in modo diverso anche per
quanto riguarda la scelta dei co-
lori: c‟è chi preferisce indossare
capi dai colori scuri e opachi co-
me il nero e il grigio e chi ama
accostare colori accesi come l‟
arancio, il giallo e l‟azzurro. La
moda può rappresentare addirit-
tura una “terapia” per le persone
vittime del la cosiddetta
“shopping mania”, che amano alle-
viare i problemi comprando abiti
di tutti i generi.
e fioriere e da una bellissima
fontana musicale, che hanno con-
tribuito a rendere il centro di
Cosenza più interessante e pia-
cevole.
I mass media ci trasmettono
quotidianamente simboli di per-
fezione che inducono gli adole-
scenti, caratterizzati da una
personalità non precisa e poco
delineata per via dell‟età, a se-
guire determinati canoni di bel-
lezza e a interiorizzarli per inse-
rirsi nel gruppo e conformarsi
alle necessità della massa.
Nell‟età giovanile, infatti, come
afferma A. Mucchi nel testo “Il
conformismo”, il principio fonte
di felicità coincide con la neces-
sità di piacere agli altri per es-
sere apprezzato e riconosciuto.
Il giovane quindi è indotto a
comprare e ad indossare abiti
che non rispecchiano i propri
gusti e, metaforicamente, è por-
tato ad indossare una maschera
apparentemente bella, ma che in
realtà non ha nessun contenuto,
e “ad accettare pienamente le
norme e i valori vigenti nel
Degno di nota è poi il completa-
mento di Viale Parco, che si e-
stende fino alla città di Rende;
pratico e comodo sia per chi vuo-
le usare l‟auto sia per chi vuole
godere di una bella passeggiata a
piedi o in bicicletta, consideran-
do la presenza di verde ben cu-
rato e di una diffusa illuminazio-
ne.
Pierpaolo Campilongo II A C.A.T.
gruppo anche quando in realtà
non li condivide”. Gli stessi ac-
cessori sono espressione della
personalità di chi li indossa e
sono fondamentalmente dei sim-
boli che hanno da sempre il com-
pito di differenziare il gruppo
sociale a cui si appartiene. Biso-
gna riconoscere che, purtroppo,
l‟abbigliamento influenza il no-
stro giudizio sugli altri; l‟aspetto
fisico è ciò che appare agli occhi
al primo impatto, è l‟orma che
ognuno lascia di sé. Ritengo che
la moda autentica sia saper pia-
cere senza omologarsi ai dettami
diffusi e che indossare un abito
significhi sentirsi se stessi. La
moda reale è espressa solo da
colui che crea la moda da sé,
come fanno gli stilisti che la
considerano una forma d‟arte
attraverso cui esprimere la na-
tura e i sentimenti. La moda è
personale, non segue regole pre-
cise, non esiste abito che si deve
o non si deve indossare. Esiste
solo ciò che si vuole far capire
agli altri attraverso il corpo e gli
abiti svolgono il ruolo di
“trasmettitori”.
Noemi Mancini V B Liceo
SOCIETA’
PAGINA 20 PENSIERI E PAROLE
La guerra, un‟ostilità che si mani-
festa tra individui o gruppi e
che fino ad oggi ha provocato un
immenso spargimento di sangue,
ha da sempre portato tristezza,
malinconia, distruzione, rasse-
gnazione. Tuttavia in questi ulti-
mi anni sembra sia un fenomeno
in decremento e spero che nel
corso del tempo possa annullarsi
definitivamente.
Il 2012 è stato un anno impor-
tante riguardo ai conflitti arma-
ti, in quanto è stata annunciata
da parte dei servizi segreti ame-
ricani la morte di Bin Laden, uno
dei capi dell‟organizzazione ter-
roristica islamica Al Qaeda, ov-
vero “La base”, nata dopo la pri-
ma guerra del Golfo e contrasta-
ta dagli Stati Uniti d‟America
con numerose missioni militari.
Tutti noi ricordiamo che i terro-
risti di Al Qaeda furono i re-
sponsabili degli attentati a New
York e a Washington l‟11 set-
tembre del 2001.
Attualmente alcuni dei principali
conflitti che logorano gli Stati
del mondo sono: le guerre nel
Medio Oriente, una vera e pro-
pria polveriera in quanto alle ri-
vendicazioni socio-economiche o
politiche si somma la presenza
del petrolio in alcuni Paesi
dell‟area; le guerre in Asia cen-
tro-meridionale, nella quale al
conflitto in Afghanistan si
“
aggiunge la tensione tra Pakistan
e India a causa della regione del
Kashimir; e le pericolose guerre
in Africa, tra le quali risultano
particolarmente cruente quelle
in Sudan, in Somalia e nella Re-
pubblica Democratica del Congo.
Da circa cinquant‟anni si sente
parlare del conflitto israelo-
palestinese che ha portato di-
struzione e morte tra i due po-
poli. Attualmente è in gioco il
predominio sulla striscia di Gaza,
al confine tra i due Stati che
dovrebbero convivere in quei
territori, così come prevedeva la
ormai lontana risoluzione ONU
del 1948.
Da non dimenticare la vera e
propria “guerriglia urbana” scop-
piata pochi anni fa in Libia, dove
la popolazione si è ribellata a
Gheddafi dopo quarant‟ anni di
dittatura e dispotismo. I Paesi
occidentali si sono schierati su-
bito al fianco dei ribelli, deside-
rosi di avviare o conservare il
controllo sullo sfruttamento dei
pozzi petroliferi libici. Da oltre
un anno si combatte in Siria una
disastrosa guerra civile tra i so-
stenitori e gli oppositori di Assad,
che non vuole rinunciare al pote-
re. Le ragioni per le quali si verifi-
cano conflitti armati sono diverse.
Uno dei motivi principali è
l‟accaparramento di ricchezze e
risorse, ma notevole importanza
hanno le divisioni sociali o etniche
e le rivendicazioni politiche; anche
le motivazioni religiose sono rile-
vanti, come mostra il conflitto tra
India e Pakistan per il Kashimir,
dove la popolazione musulmana
rivendica l‟indipendenza dall‟India.
Alcuni Paesi europei, Russia,
Francia, Germania, Regno Unito,
e gli Stati Uniti sono tra i mag-
giori produttori di armi, mentre i
principali acquirenti restano i Pae-
si in via di sviluppo; in genere le
spese militari rimangono prepon-
deranti in vari Paesi del mondo.
Gino Strada , uno dei fondatori di
Emergency, sostiene che le guer-
re continuano perché in varie
parti del globo si ignorano i diritti
umani. Se invece i diritti umani
fossero al centro delle azioni dei
governi i conflitti sparirebbero e,
concretamente, si promuovereb-
be la pace. Mi auguro che nel tem-
po il rispetto dei diritti umani di-
venti sistema di pensiero e modo
di sentire diffuso.
Francesco Tenuta II C Liceo.
I conflitti armati, anche se in sensibile diminuzione, insanguinano ancora
diverse regioni del mondo.
LA PAROLA AI DOCENTI
La scuola: un emozionante viaggio … senza ombre!
Abbattiamo il labirinto dei disturbi specifici dell’apprendimento
“Quando partirai diretto ad Itaca, che il tuo viaggio sia lungo / ricco di avventure e di conoscenza. /Non teme-re i lestrigoni e i ciclopi / né il furioso Poseidone; /durante il cammino non li incontrerai / se il pensiero sarà elevato, se l‟emozione / non abbandonerà mai il tuo corpo e il tuo spirito”.
GIUGNO 2013 PAGINA 21
Inizia con questi versi Itaca, una
poesia di Konstantinos Kavafis,
messaggio emozionante alimenta-
to dalla speranza e dal coraggio,
elementi essenziali per chi si
trova ad affrontare ogni giorno
gli ostacoli posti dalla società e
consentire a chi è più
“sfortunato” di intraprendere
dignitosamente e autonomamen-
te il viaggio della propria vita.
Sono tanti i ragazzi che iniziano
il proprio cammino tra molte dif-
ficoltà, ma un modo per combat-
tere i fantasmi dei disturbi spe-
cifici dell‟apprendimento c‟è e si
chiama ABA-VB!
ABA-VB è l‟acronimo di Applied
Behavioral Analysis-Verbal Be-
havior, ossia Analisi del Compor-
t a m e n t o A p p l i c a t a -
Comportamento Verbale, ed è un
intervento educativo che nasce e
continua a svilupparsi dai risulta-
ti della ricerca scientifica e del-
la psicologia comportamentale.
L‟obiettivo di tale approccio è
quello di educare i ragazzi mo-
dellando gradualmente e senza
errori, quindi senza frustrazio-
ne, i loro comportamenti sia in
termini di regole sociali che di
comunicazione scritta e orale.
Questo intervento è applicabile
e valido non solo per ragazzi con
d i s t u r b o s p e c i f i c o
dell‟apprendimento (DSA), ma
anche per tutti i ragazzi che
presentano problemi di apprendi-
mento. Non solo, nei Paesi anglo-
sassoni, questa metodologia è
normalmente utilizzata come
strumento per risolvere proble-
matiche del mondo del lavoro!
L‟ABA-VB deve essere svolto il
più possibile nei contesti naturali
di vita del ragazzo, insegnando
prima di tutto alla famiglia e ai
docenti della scuola come com-
portarsi e come relazionarsi con
il ragazzo, affinché, così come
avviene nella normalità, anche
per questi ragazzi ogni momento
della giornata sia occasione di
apprendimento. La scuola rap-
presenta uno spazio privilegiato
per i ragazzi con queste partico-
lari problematiche poiché oltre a
favorire gli apprendimenti acca-
demici (lettura, scrittura, calco-
lo) permette il miglioramento
d e l l ‟ i n t era z i o n e s oc i a l e ,
l‟arricchimento della comunica-
zione funzionale e la diversifica-
zione degli interessi e delle atti-
vità. Inoltre, la presenza dei co-
etanei rende l‟ambiente scolasti-
co il palcoscenico naturale in cui i
ragazzi con questo problema
possono generalizzare acquisi-
zioni e competenze favoriti in
setting strutturati.
Oggi la scuola è vista esclusiva-
mente come luogo in cui appren-
dere nozioni e viene pertanto
sminuito il complesso ruolo edu-
cativo, sociale e terapeutico che
può svolgere; inoltre non esisto-
no in Italia scuole che consento-
no di applicare questa metodolo-
gia (ABA) in modo intensivo,
malgrado la validità degli inter-
venti basati sull‟ABA sia docu-
mentata da oltre 30 anni di ri-
cerca scientifica e sia stata
dimostrata la superiorità di que-
sto intervento rispetto a qualun-
que altro. Anche l‟Istituto Supe-
riore della Sanità (nel documen-
to di ottobre 2011) riconosce
l‟efficacia dell‟ABA nel migliora-
re e recuperare i deficit di que-
sti ragazzi “speciali”. I ragazzi
con questi problemi, purtroppo,
sono in continuo aumento (le ulti-
me statistiche parlano di 1 bam-
bino su 110 – CDC 2009), pertan-
to la necessità di istituire per-
corsi ABA sta crescendo in modo
esponenziale e la scuola non può
adeguarsi all‟attuale situazione
di incertezza e provvisorietà! La
scuola deve aprirsi e collaborare
con gli specialisti in Analisi Com-
portamentale, solo così si potrà
dare alle insegnanti gli strumenti
per poter “insegnare” efficace-
mente (e non solo) anche a questi
ragazzi.
La speranza è che questa meto-
dologia, nonostante il difficile
periodo storico che stiamo vi-
vendo, possa diffondersi a mac-
chia d‟olio nel mondo
dell‟istituzione scolastica, al fine
di consentire a questi ragazzi,
cui il destino ha già giocato un
brutto tiro, di colmare i deficit
che presentano e vivere serena-
mente l‟avventura della vita …
senza ombre!
Prof.ssa Patrizia Gallo
PAGINA 22 PENSIERI E PAROLE
The Help
Un film di Tate Taylor con
Emma Stone, Viola Davis,
Bryce Dallas Howard, Octavia
Spencer, Jessica Chastain. La
durata del film è 137 minuti, è
stato girato negli USA, il film
è drammatico ed è basato sul
best- seller di Kathryn Sto-
ckett.
Eugenia “Skeeter” Phelan trova
lavoro nella redazione di un gior-
nale e decide di tornare nella sua
città natale, in Mississippi, per
annunciare la notizia. Al suo arri-
vo in città trova le sue amiche d‟
infanzia e i suoi genitori, ma
non riesce a rintracciare la sua
badante di colore, Constantine.
Nel periodo in cui Skeeter rima-
ne in città si rende conto del
razzismo che dilaga tra le sue
amiche. Allora decide di scrivere
un libro, composto dalle testi-
monianze delle cameriere di co-
lore. A dare il via a tutto questo
sono le testimonianze di Aibileen
e di Minny, amiche di vecchia
data e cameriere di colore. L‟
argomento trattato nel film è
uno dei più attuali, ovvero il raz-
zismo. Il film si concentra so-
prattutto sulla metà degli anni
„60, quando le cameriere di colo-
re crescevano i figli delle fami-
glie bianche ma non potevano
usare neanche il bagno in casa
perché considerate portatrici di
malattie. Il tema che più viene
messo in risalto è senza dubbio
il coraggio, quello che salva una
generazione e che ci permette
di reagire a ciò che ci disturba.
Ma reagire non è un gioco, anzi a
volte costa molto, infatti vedre-
mo le tre protagoniste fare del-
le scelte che in alcuni casi le
porteranno ad una meritata ri-
compensa, mentre in altri casi le
porteranno a perdere ciò che
hanno di più caro. Il messaggio
del film è quello di non restare
in silenzio, ma reagire con co-
raggio perché ognuno di noi può
riuscire a cambiare tutto. Il cast
è in gran parte al femminile, gli
uomini infatti ricoprono una par-
te secondaria; molto curati i co-
stumi e ottime le inquadrature.
L‟ unica pecca è la colonna sonora
che non annovera molti brani e
non riesce sempre a trasmettere
le giuste emozioni. È un film da
vedere almeno una volta. L‟ a-
spetto ironico è sempre presen-
te ma non distrae lo spettatore
dai temi principali. Il film è per-
fetto anche per passare una
serata divertente.
Simone Senatore III A C.A.T.
I GIOVANI E LA
MUSICA
Nella società odierna, la musica
è sempre più diffusa tra i ragaz-
zi. Questa “esplosione” coinvolge
tutti i generi, dalla musica com-
merciale a quella classica. Per i
giovani, cosa significa veramente
la musica?
Per alcuni è una valvola di sfogo,
per altri un mezzo per divertirsi
in discoteca con gli amici.
C‟è chi proprio durante
l‟adolescenza, spinto dall‟amore
verso la musica, sceglie di dedi-
care tutta la sua vita ad essa.
Anche nella vita di tutti i giorni,
la musica funge da “etichetta”,
dividendo spesso i gruppi di ra-
gazzi in comitive. Ma com‟è pos-
sibile che l‟ascolto di un genere
musicale riesca a cambiare la
visione di chi ci circonda? Basti
pensare a coloro che ascoltano
generi meno diffusi (quali metal
e rock, con sottogeneri annessi),
spesso allontanati perché
“diversi” dalla massa. Ma diversi
da chi? Per quale motivo? Non si
tratta sempre di un coetaneo
con gli stessi interessi? Tuttora,
benché si tratti di un problema
non troppo grave, l‟apparenza
condiziona fortemente il giudizio
di chi ci circonda.
Spesso, infatti, al proprio gene-
re musicale si associa anche un
look stravagante, come se si
volesse manifestare il più possi-
bile i propri gusti. Molti lo fanno;
altri, invece, adattano il look
soltanto al loro modo di sentirsi
a proprio agio, ma le conseguen-
ze sono le stesse. Chi vede in
giro un taglio di capelli vistoso,
piercing o vestiti strappati
“etichetta” subito l‟individuo, a
prescindere dalla personalità.
Ma è forse giusta una cosa del
genere? Una persona può davve-
ARTE, MUSICA e SPETTACOLO
GIUGNO 2013 PAGINA 23
ro essere giudicata per l‟aspetto,
senza tenere conto della sua in-
teriorità? Purtroppo, non è sem-
pre la risposta giusta quella che
viene presa in considerazione.
Emanuele D’Alberto IV A Liceo
Jim Morrison:
tra poesia, musica e follia.
Jim Morrison nacque l‟8 dicem-
bre del 1943. Trascorse la sua
infanzia cambiando spesso paese
a causa dei trasferimenti di suo
padre; per questo motivo Jim
non ebbe mai amici. Tra lui e la
sua famiglia non correvano buoni
rapporti, infatti aveva due fra-
telli dai quali si faceva rispetta-
re e ai quali non si sentì mai par-
ticolarmente legato; appena fu
possibile se ne andò per fre-
quentare l'università cinemato-
grafica dell'UCLA. In principio
Jim ebbe una carriera scolastica
GLI EFFETTI
SECONDARI DEI
SOGNI
Giovani vite si intrecciano e
trovano nuove speranze
“Gli effetti secondari dei so-
gni” è l‟ultimo dei quattro libri
pubblicati da Delphine de Vigan;
brillante, infatti spesso stupiva
i professori con delle riflessioni
a proposito degli innumerevoli
libri letti. Durante gli studi uni-
versitari, Jim conobbe molta
gente e per la prima volta riuscì
ad avere degli amici. Abbandonò
l'università dopo che un suo cor-
tometraggio fu rifiutato per una
apparizione al "Royce Hall". Un
giorno mentre camminava per il
campus vide Ray Manzarek, ami-
co di un suo compagno di univer-
sità; si misero a parlare e questi
gli propose di apparire in un suo
concerto facendo finta di suona-
re la chitarra, perché un compo-
nente della band si era ammala-
to. Jim accettò: gli sembrò in-
fatti un modo molto semplice per
guadagnare dei soldi. In quel pe-
riodo egli dovette anche presen-
tarsi per la visita medica milita-
re, fu decretato abile, ma rinviò
il servizio avvalendosi di motivi
di studio. Iniziò a frequentare la
spiaggia di Venice dove scrisse
molte canzoni come "Hello, I love
you" e "End of the night", formò
poi un gruppo col suo vecchio
amico di università Ray, decise di
con esso l‟autrice ha vinto il
“Prix des libraires”. Delphine è
una scrittrice francese nata a
Boulogne-Billancourt; nel 1966,
prima di iniziare a scrivere, ave-
va piccoli incarichi, ma è scrittri-
ce a tempo pieno dal 2000; vive a
Parigi con i suoi due figli. Il libro
narra la storia di due ragazze:
Lou e No. Lou ha 13 anni, possie-
de un quoziente intellettivo
chiamare la band “The Doors”,
poiché egli sosteneva che esiste
il noto e l'ignoto, e che questi
due mondi sono divisi da una por-
ta, proprio ciò che lui voleva es-
sere. Agli inizi della sua carriera
conobbe Pamela Courson, una
ragazza diciottenne dal viso pal-
lido, coi capelli rossi, vulnerabile,
remissiva e adorabile. Jim decise
che era venuto il momento di
informare la sua famiglia dei suoi
progetti per il futuro, ma suo
padre definì la rock band una
"ca**ata". Jim era arrivato or-
mai al punto critico della sua
vita: iniziò a prendere pasticche
di LSD come fossero noccioline,
e un giorno decise perfino di an-
dare nel deserto per provare la
mescalina nella sua forma pura,
perché secondo alcuni studi dava
effetti di vera follia. Morrison
era per i sui milioni di fan un av-
vincente ribelle, mentre per l'A-
merica era un pericolo pubblico,
tanto da essere definito un per-
sonaggio apocalittico. Ormai ri-
ceveva moltissime lettere di am-
miratori a cui non poteva rispon-
dere, così diede l'incarico ad un
ragazzino di soli tredici anni, che
avrebbe mantenuto buoni rap-
porti con i numerosi fan. Moriva
a Parigi il 3 luglio del 1971, a
soli 28 anni.
La Redazione Studenti
di 160 e per questo si trova già
al terzo superiore, in classe rie-
sce a instaurare un buon rappor-
to solo con Lucas. Ma Lou, sola e
con una tragedia familiare incol-
mabile, passa la maggior parte
del suo tempo libero a vivere le
emozioni degli altri: la gioia dei
bambini, il dolore, lo smarrimen-
to; le piace particolarmente
INVITO ALLA LETTURA
PAGINA 24 PENSIERI E PAROLE
vivere le emozioni che avvengo-
no nelle metropolitane o nelle
stazioni ferroviarie, ovvero quel-
le delle famiglie che si separano
o ritrovano, degli amanti che si
salutano o rivedono. Proprio in
una di queste stazioni incontra
No. Appena più grande di Lou, No
è un ragazza che si è lasciata
alle spalle un difficile e brutale
passato a causa del quale adesso
vive per strada. Tra le due nasce
un' amicizia speciale che arrive-
rà a cambiare le loro vite e ad
alimentare reciprocamente le
speranze. Ad aiutarle c'è anche
Lucas, un ragazzo vivace e indi-
sciplinato. Le tre giovani vite si
intrecciano creando un forte
legame. Questo libro mi è piaciu-
to moltissimo. La lettura è scor-
revole e i personaggi sono ben
descritti, ma soprattutto il te-
sto fa riflettere su molte cose,
tra cui la generosità della prota-
gonista e il suo modo di osserva-
re le situazioni o provare emo-
zioni. Ci sono due frasi che mi
hanno colpito in particolar modo.
La prima è: "Siamo capaci di spe-
dire aerei supersonici e missili
nello spazio, identificare un cri-
minale grazie a un capello o un
minuscolo lembo di pelle, creare
un pomodoro che resti tre setti-
mane in frigorifero senza rag-
grinzirsi, contenere miliardi di
informazioni in un microchip.
Siamo capaci di lasciar morire la
gente per strada.” La frase cita-
ta è molto significativa, ma so-
prattutto veritiera; dovremmo
avere tutti un po‟ di coraggio e di
buon senso come Lou. La seconda
frase invece mi ha colpito per-
ché mi ha fatto comprendere un
concetto sul quale non avevo mai
riflettuto prima: "Adesso so che
la violenza è anche nel silenzio e
qualche volta è invisibile a occhio
nudo. La violenza è il tempo che
risana le ferite, la sequenza
irriducibile dei giorni, l'impossi-
bile ritorno indietro. La violenza
è quello che ci sfugge, che tace,
che non si manifesta, la violenza
è ciò che non ha spiegazione, che
resterà opaco per sempre.” Con-
siglio a tutti di leggerlo, soprat-
tutto agli adulti per far capire
loro un po‟ di ciò che proviamo a
volte noi giovani, e anche per far
rivivere loro qualche emozione
dell‟adolescenza.
Lorenza Guerriero I D Liceo
JANE EYRE
Un capolavoro della letteratura inglese
"La vostra anima dorme. Deve ancora venire il colpo che la sve-glierà. Voi pensate che l'intera esistenza passi tranquilla così come lo è stata la vostra giovi-nezza fino ad oggi: galleggiando con gli occhi chiusi e le orecchie otturate non vedrete gli scogli rocciosi che si avvicinano nella corrente, non sentirete le onde frangersi contro di loro. Ma vi dico una cosa; un giorno non lon-tano arriverete a un passaggio scosceso dove il torrente della vita si frantumerà in turbini e tumulto, schiuma e rumore. Fini-rete annientata in piccoli atomi
sulle rocce aguzze, o sollevata e trasportata via da un'onda enor-me verso una corrente più calma, come sono io adesso."
Edward Rochester, Capitolo
quattordici, pagina 223.
Ricalca questa profonda rifles-
sione il libro firmato da
Charlotte Bronte: se ci si vuole
immergere in una coinvolgente
storia d'amore al profumo dei
fiori degli alberi di ciliegio che
ombreggiano i lussureggianti
giardini di Thornfield Hall, se si
vogliono scrutare dalla veranda
di carta di un libro i paesaggi di
un'Inghilterra ottocentesca e se
si vogliono rivestire i panni di una
ragazza dal carattere indipen-
dente e dall'incalzante forza di
volontà Jane Eyre è il romanzo
perfetto. Una mattina la povera
Jane sale su una carrozza, stan-
ca di essere continuamente sog-
getta a vessazioni da parte della
fredda zia. Destinazione: scuola
di Lowood per giovani fanciulle
orfane. Non ha famiglia né pa-
renti oltre a quelli da cui sta
fuggendo, né denaro. È accom-
pagnata da una valigia di cuoio
nero e da un'unica costante spe-
ranza: essere finalmente felice.
Inizialmente l'istituto le sembra
il posto più inospitale d'Inghil-
terra, immerso nella crudeltà e
GIUGNO 2013 PAGINA 25
intriso di pregiudizi, fino a quan-
do la piccola Jane non trova la
volontà di scavare nel fondo mel-
moso e scorgere un flebile barlu-
me che la renderà più saggia, più
riflessiva e più tenace. Quando
anche i suoi giorni a Lowood stan-
no per terminare, Jane, ormai
diciottenne, sceglie di intrapren-
dere la strada dell'insegnamento
che la condurrà a Thornfield, un
luogo sconosciuto che conserva
un oscuro segreto. Poco importa,
dato che ad attenderla sarà l'a-
more della sua vita, il Signor Ro-
chester, uomo intelligente, enig-
matico, lunatico, carismatico. Una
vicenda d'amore che trascina dal
primo all'ultimo rigo, con chi se
ne va e chi torna, con chi si ab-
braccia e chi se ne scappa, imper-
fetta e perfetta a modo suo.
Tuttavia Jane Eyre è anche la
storia di una felicità anelata, ne-
gata e infine
compensata. È
l'emblema che
gli sforzi, i do-
lori e le lacrime
vengono risarciti. È un romanzo
che s'incentra particolarmente
sulla descrizione di paesaggi e
l'introspezione di personaggi, che
rende capace il lettore di usare
le pagine del libro come portali
per entrare in un'altra dimensio-
ne, quella dell'immaginazione. Un
libro da leggere con meticolosità,
non troppo complesso dal punto di
vista lessicale, scorrevole e molto
coinvolgente.
Maria Vittoria Mollica ID Liceo
LA COLLINA DEL
VENTO Storia di una famiglia
calabrese
“La collina del vento” è un ro-
manzo scritto da Carmine Abate,
nato nel 1954 a Carfizzi, un pae-
sino della Calabria, ed emigrato
in Germania dove ha iniziato la
carriera di scrittore. Il romanzo
è stato pubblicato nel 2012 dalla
casa editrice Mondadori. Narra
la storia della famiglia Arcuri, i
custodi della collina detta
“Rossarco”. Tre giovani fratelli,
Arturo, Michele e Angelo, sento-
no degli spari sulla collina e han-
no troppa paura per controllare,
eccetto Arturo che, a causa del-
la sua curiosità, corre in alto e
vede due uomini uccisi. Gli viene
raccomandato di non dire nulla
per essere più al sicuro, ma que-
sta storia lo tormenterà per tut-
ta la vita. Fattosi adulto combat-
te nella Grande Guerra, ma i suoi
fratelli muoiono. Tornato in pa-
tria decide di farsi una famiglia,
sposa Lina dalla quale ha due fi-
gli, Michelangelo e Sofia Anto-
nia, chiamata da tutti Ninabella.
Crescono sani e forti e vengono
istruiti dal maestro Tavella. Ar-
turo rifiuta la vendita del Ros-
sarco al latifondista don Lico e
minaccia di ucciderlo se si fosse
avvicinato, per questo motivo
viene punito con cinque anni di
confino. Siamo nel periodo fasci-
sta. Durante la sua assenza, sulla
collina avvengono degli scavi di-
retti da Paolo Orsi, un famoso
archeologo, a l l a r icerca
dell‟antica città di Krimisa. Riu-
sciranno a trovarla veramente?
Che cosa succederà alla famiglia
Arcuri, e quale destino spetterà
ad Arturo e Michelangelo? Ma
soprattutto, chi è l‟assassino dei
due giovani uccisi tanti anni
prima? Il linguaggio del romanzo
è semplice e scorrevole con alcu-
ne parole in dialetto calabrese,
proprio perché l‟autore è rimasto
molto legato alle sue radici. Ha
un ritmo veloce tanto che si
legge tutto d‟un fiato, è ricco di
suspense e colpi di scena ed è
molto coinvolgente.
La storia viene raccontata da
Rino, il figlio di Michelangelo,
g r a z i e a i r a c c o n t i d i
quest‟ultimo. Il romanzo presen-
ta alcune caratteristiche tipiche
di un giallo in cui spiccano, però,
i valori della famiglia e
l‟attaccamento alla propria ter-
ra, specifici della gente del Sud.
È il racconto di una famiglia for-
te nelle avversità della vita, che
nessun vento potrà mai piegare.
Martina Dodaro I D Liceo
La lettura rende un uomo com-
pleto, la conversazione lo rende
agile di spirito e la scrittura lo
rende esatto.
Francis Bacon
Ciò che è detto se ne vola via,
ciò che è scritto rimane.
Terenzio
Nessun vascello c'è che come un
libro possa portarci in contrade
lontane.
Emily Dickinson
PAGINA 26 PENSIERI E PAROLE
What kind of music do you like and why? Write an article and send it to us for the next number.
Matricole e Sport. Torneo di calcio a 5 delle matricole 2013
Le matricole 2013, cioè gli alun-
ni delle classi prime dell‟IIS Ca-
strolibero, dopo essersi cimenta-
te nel corso dell‟anno in vari
sport, tra cui calcetto, campe-
stre, pallavolo, tennistavolo, ba-
sket, badminton, il 7 giugno han-
no disputato le partite del tor-
neo di calcio a 5, predisposto
esclusivamente per loro dai
proff. del Centro Sportivo Sco-
lastico Malfi, Rosaspina e Cocca.
Gli alunni hanno partecipato con
l‟entusiasmo e la gioia che li con-
traddistinguono. La vivace comi-
tiva, composta da oltre 50 alun-
ni, ha lasciato la scuola e si è
incamminata alla volta del Centro
Sportivo Real Cosenza, che come
in altri occasioni ha ospitato
l‟evento scolastico, accompagna-
ta dai proff. di Ed. Fisica. Hanno
partecipato le classi I A C.A.T., I A A.F.M., I A Turismo, I A
Liceo, I C Liceo. Non hanno potu-
to partecipare, per ragioni di-
dattiche, cioè legate a interro-
gazioni ancora incomplete, gli
alunni della I B C.A.T., I B Liceo,
I D Liceo. Dopo le dieci partite
previste dal torneo e suddivise
in cinque giornate di gioco, sono
state quindi disputate la semifi-
nale e la finale. Gli alunni non si
sono mai risparmiati, anzi hanno
giocato con agonismo ed allegri-
a mostrando tecnica di gioco e
padronanza degli schemi. La fi-
nale per il terzo posto è stata
combattuta da squadre del Ma-
jorana: la I A Turismo e la I A
A.F.M.; ha vinto, di misura, la I
A Turismo. La finale è stata gio-
cata dagli alunni della I A C.A.T.
e dalla I C Liceo. Alla fine han-
no prevalso l ‟esperienza,
l‟allenamento e la tecnica indivi-
duale dei geometri. La I A C.A.T.
è quindi la squadra campione del
torneo delle matricole 2013. Fe-
lici per aver vissuto una giornata
di sport, gli alunni sono poi tor-
nati a scuola chiedendo ai proff.
di ripetere l‟esperienza anche in
seconda classe. A tutti gli allie-
vi, calciatori, arbitri e fotore-
porter ufficiali, i complimenti
dei proff. di Ed. Fisica e della
Redazione per il comportamento,
la disciplina, il rispetto dei com-
pagni e dei luoghi.
I proff. di Educazione Fisica
POESIA
GIUGNO 2013 PAGINA 27
La macchina del tempo
Vorrei avere la macchina del tempo
per andare nel passato e vedere nel contempo
come mangiavano bene i nostri bisnonni
dormendo così tranquilli sonni.
Al mattino si recavan nelle stalle,
per gustare un latte a cinque stelle;
per spuntino un succoso frutto,
per antipasto pane e prosciutto.
Vedo ora una tavola imbandita
gustose pietanze da leccarsi le dita.
Tutti prodotti genuini della terra,
non coltivati in una malsana serra.
Oggi purtroppo tutte le mattine
solo succhi e grasse merendine,
tutti ricchi di conservanti
che di malanni ne provocan tanti.
A pranzo poi il minestrone.
Ma le verdure, saranno buone?
Per non parlare di carne e pesce
la cui qualità non sempre riesce.
Con la macchina del tempo vorrei ritornare
laddove la vita era più salutare.
Son consapevole che è un sogno impossibile
bisogna perciò che ciascuno sia vigile.
Dedico questi versi alle autorità
affinché proteggano l‟umanità
da tutti coloro che per speculare
anche i figli riescono a danneggiare.
Francesca Filice II C Liceo
Tra cielo e mare
Lontana è quella riga,
quella riga tra cielo e mare,
quella linea un po‟ mistica,
quella che non si può toccare
Anche se allunghi un dito,
credendo di toccarla,
in un attimo ti accorgi
che non riesci neppure a sfidarla.
Poi prendi una zattera
credi di poterci arrivare
ed invece, voltandoti,
ne vedi una uguale.
Quella linea, l‟orizzonte,
è come la felicità
cerchi sempre di raggiungerla
quando invece ce l‟hai già.
Francesca Filice II C Liceo
PAGINA 28 PENSIERI E PAROLE
Si sente ...
Si sente come un fiore appassito,
un fiore che perde i suoi veri colori,
un fiore trasportato dal vento.
Si sente come un cigno imbrattato di fango,
un cigno che ha perso le ali,
un cigno che si nutre di erba marcia
rinchiuso in una minuscola gabbia.
Si sente come un pezzo di carta
sporco,strappato, pieno di inchiostro.
Un pezzo di carta usato per colorare,
un pezzo di carta usato per disegnare
... Ma, disegnare cosa? Orrore? Dolore?
Si sente come una bambola di porcellana,
bella e priva di forze,
rinchiusa in una stanza spettrale,
oggetto di un gioco brutale
che si riduce in frantumi.
Si sente una donna
ma un uomo le tira i capelli,
la priva della sua felicità e della sua dignità
...Non è più la sua donna
Ma la sua preda!
Federico Caruso V B Liceo
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
CASTROLIBERO
LICEO SCIENTIFICO STATALE “SCIPIONE VALENTINI”
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI
“ETTORE MAJORANA”
INDIRIZZO SIRIO SERALE
Via Aldo Cannata n. 1- 87040 – Castrolibero
Distretto n. 15 – C.M. CSIS049007-C.F. 98008780789
La Dirigente Scolastica Iolanda Ma-
letta ha coinvolto noi studenti, le no-
stre famiglie, le associazioni e i citta-
dini di Castrolibero nel progetto
“Adotta un ricercatore” per raccoglie-
re fondi e finanziare così una settima-
na di lavoro di un ricercatore impegna-
to nella lotta alle malattie genetiche.
Grazie ai fondi Telethon migliaia di
ricercatori possono restare in Italia e
lavorare per garantire ai bambini le
cure necessarie.
Lorenzo Russo III A C.A.T.