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LAURUS NOBILIS
Il Laurus Nobilis (alloro) è una pianta sempreverde appartenente alla famiglia delle Lauraceae.
È una specie dioica, dunque una singola pianta non possiede entrambi gli organi riproduttivi. Ha
portamento arbustivo, e può assumere la forma di un cespuglio o di un arbusto, crescendo fino a un
massimo di 10 metri in altezza. Nella parte bassa, il tronco si presenta grigio; nella parte alta,
invece, esso è di colore verde.
L’impollinazione avviene sia per via anemofila sia per via entomofila. I principali insetti che
impollinano una tipica pianta di Laurus Nobilis sono: Apismellifera, Bombuslucorum,
Xylocopaviolacea (da cui riceve il 50% delle visite); Gonepteryxrhamni (da cui riceve il 25% delle
visite); Meligethes sp, Oxythyreafunesta (da cui riceve il 20% delle visite); Muscadomestica, Afidi
(da cui riceve raramente qualche visita).
Per garantire l’impollinazione, i fiori femminili e i fiori maschili hanno sviluppato la capacità di
emettere differenti sostanze chimiche che attirano gli insetti. Inoltre, essendo una pianta dioica, due
diversi esemplari di Laurus Nobilis, uno femminile e uno maschile, devono essere sufficientemente
vicini tra loro per poter essere impollinati con successo, e attorno ad essi non devono esserci altre
piante che attirino maggiormente gli insetti impollinatori.
I fiori maschili sono di colore giallognolo e contengono 9 stami ciascuno. I fiori femminili sono di
colore biancastro e contengono un ovario.
Ogni fiore presenta un perianzio con quattro petali attinomorfi. I fiori femminili sono di colore
biancastro e contengono un ovario e un singolo pistillo in cui c’è un ovulo che comprende quattro
staminoidi. Gli staminoidi contengono il nettare. I fiori maschili sono di colore giallognolo e
contengono dagli 8 ai 14 stami, di cui solo in quelli centrali è racchiuso il nettare.
Il polline è binucleato, e lo sporoderma è composto da un’esina molto sottile, che porta spine a
forma di cono; l’intina è, invece, più spessa, e presenta tre strati. Essendo più spessa, l’intina riesce
a contenere più acqua rispetto all’esina, e quindi a mantenere bagnato il citoplasma delle cellule,
così che il polline possa fluire per circa 14 ore prima che la sua concentrazione diminuisca.
Il nettare ha una forma “a rene” sia nei fiori femminili sia in quelli maschili. Esso è situato a metà
degli staminoidi nei fiori femminili, e sotto le antere nei fiori maschili. In entrambi, il nettare
consiste di un’epidermide caratterizzata dall’avere:
• stomi localizzati in bassi solchi;
• un parenchima, le cui cellule contengono cloroplasti. Questi sono capaci di attuare la
fotosintesi;
• un gruppo vascolarizzato che include floema e xilema.
Pur avendo una struttura simile in entrambi i sessi, si è scoperto che la concentrazione di nettare è
maggiore nei fiori maschili. Tuttavia, ciò non implica alcun favoritismo da parte degli impollinatori,
che estraggono il nettare da entrambi i sessi senza alcuna distinzione.
Il nettare è secreto dagli stomi (quando questi si aprono). Quando è secreto, esso è reso visibile e si
presenta sotto forma di gocce. Esso è viscoso e diffonde più o meno uniformemente sulla superficie
dove avviene la secrezione. La viscosità è data principalmente dalla presenza delle pectine
(C6H10O5), degli eteropolisaccaridi, e queste potrebbero impedire l’evaporazione dell’acqua
durante le ore calde della giornata. Il grado di viscosità del nettare non è dato solo dalla presenza di
carboidrati, ma anche da altre sostanze quali aminoacidi e proteine.
Il periodo di fioritura è in primavera, quando iniziano a spuntare anche le bacche. Le bacche
contengono un solo seme e maturano in autunno.
Una volta liberato il seme dalla polpa, la semina avviene in autunno. Per garantire la germinazione,
è necessario che i semi di Laurus Nobilis vengano scarificati, ovvero che vengano resi permeabili
all’assorbimento di acqua e gas necessari. In alternativa, si può scegliere di coltivare piante di alloro
per talea.
Le bacche di Laurus Nobilis sono state studiate [1] estraendone i pigmenti tramite HCl 0.1%. I
principali pigmenti che si trovarono, in particolare la crisantemina (C21H21O11+) e la keracianina
(C27H31O15+), fanno parte della classe delle antocianine.
Il livello di adattabilità del lauro è molto alto: esso può essere coltivato sia in casa che in campo
aperto.
Poiché molto resistente, l’alloro cresce quasi indisturbato. Il parassita che più la danneggia è la
cocciniglia, che ne rovina le foglie. Inoltre, grandi quantità di cocciniglia su un arbusto giovane
possono portare a deformazioni durante lo sviluppo dell’intera pianta.
Esistono due varietà di Laurus Nobilis:
1. Aurea: possiede foglie dorate e richiede una maggiore protezione da vento, gelo e raggi
solari;
2. Angustifolia: presenta foglie più strette, ed è più resistente della varietà “Aurea”.
Varietà Aurea Varietà Angustifolia
ASPETTI CHIMICI GENERALI
Nei semi di Laurus Nobilis si trovano: grassi, proteine, carboidrati, fruttosio (C6H12O6), glucosio
(C6H12O6), saccarosio (C12H22O11), acido ossalico (C2H2O4), acido malico (C4H6O5), acido
ascorbico (C6H8O6), acido palmitico (C16H32O2) e acido linolenico (C18H30O2).
Nell’olio è presente anche un’abbondanza di flavonoidi, composti polifenolici, e sono metaboliti
secondari della pianta.
La classe di flavonoidi più abbondante nella foglia di lauro è quella dei flavan-3-oli (in particolare
l’epigallocatechina gallato, (C22H18O11) e la catechina, (C15H14O6)). Si trovano, ma a minore
concentrazione, anche quercetina (C10H15O7), luteolina (C15H10O6), apigenina (C15H10O5) e
campferolo (C10H16O). I gruppi ossidrili terminali delle strutture ad anello dei flavonoidi
conferiscono alla foglia proprietà antiossidanti, rendendole degli ottimi agenti riducenti e donatori
di ioni idrogeno, così che la cellula non muoia a causa di ossidazione (che è una delle principali
cause di morte cellulare).
In seguito a un esperimento [2], si scoprì che la diversa modalità di coltivazione dell’alloro porta a
una differente composizione chimica dei semi. Si studiarono due piante di Laurus Nobilis: una
selvatica (cresciuta da sé), e una coltivata (curata). Si osservò che nei semi del primo tipo era
presente un’alta concentrazione di acido linolenico (acido grasso insaturo), e al secondo posto, in
termini di concentrazione, l’acido palmitico. Al contrario, nei semi del Laurus Nobilis coltivato si
trovò che la concentrazione di acido palmitico (acido grasso saturo) era maggiore di quella
dell’acido linolenico. Ciò è molto importante a livello nutrizionale, perché per una buona “qualità
della dieta” si deve rispettare un determinato rapporto acido grasso saturo/acido grasso insaturo.
Bisogna quindi fare attenzione al tipo di Laurus Nobilis che si assume.
STRUTTURA DELLA FOGLIA
Le foglie di lauro hanno forma lanceolata, con il bordo ondulato, e hanno un colore verde scuro
intenso sulla parte superiore, verde scuro opaco sulla parte inferiore. La loro lamina fogliare misura
400µm, con cuticole larghe 10µm e stomi paracitici lunghi 35µm. Si trovano circa 122 stomi per
mm².
Inoltre, le foglie possiedono un tessuto a palizzata composto da 2-3 strati (52x15µm).
Il parenchima è composto da 3 a 8 strati di cellule superiormente al gruppo vascolare;
inferiormente, da 4 a 8.
Lo sclerenchima è composto da 3 a 6 strati di cellule superiormente; inferiormente, da 4 a 16 strati
molto compatti tra loro.
ASPETTI CHIMICI DELLA FOGLIA
Le foglie di alloro sono molto aromatiche, ed emanano un odore molto forte (a causa dell’olio
essenziale che contengono), specie se vengono sfregate tra loro.
Nelle foglie di Laurus Nobilis sono stati trovati, principalmente, costunolide (C15H20O2) e
laurenobiolide (C17H22O4). Nelle foglie sono state anche trovate tracce di sesquiterpeni, una
classe di terpeni aventi tre unità isopreniche. I sesquiterpeni conferiscono alle foglie di lauro
proprietà antinfiammatorie (inibiscono la produzione di NO), e le permettono di assorbire alcool.
Tuttavia, un particolare tipo di sesquiterpeni, i sesquiterpeni lattonici, (in Laurus Nobilis L.,
principalmente arbusculina, C15H20O2, e frullanolide C15H20O2), nonostante le loro molteplici
azioni benefiche (attività vitaminiche, inibitorie, citostatiche, citotossiche, carcinogeniche,
antitumorali, immunologiche, fungicide), sono risultati potenti allergeni per l’uomo.
I sesquiterpeni lattonici sono caratteritzzati dall’avere un anello γ-butriolattone e un gruppo
metilico. Anche molte altre famiglie di vegetali (Compositae, Magnoliaceae, Winteraceae,
Jubulaceae), oltre alle Lauraceae, contengono sostanze composte da un anello γ-butriolattone, che
fa manifestare una reazione allergica.
Sono stati infatti riportati molti casi di allergie, dopo che alcuni soggetti entrarono in contatto con
foglie di alloro, a causa della presenza, in esse, di sesquiterpeni lattonici. Per citare un esempio [3],
un uomo di 61 anni, che soffriva da 40 anni di eczema alle mani e ai piedi (che si manifestava
intensamente soprattutto durante la primavera e l’estate) dopo che si sottopose a un prick test (un
test per trovare eventuali allergie), scoprì di essere allergico all’alloro. Da quel giorno, il paziente
rimosse l’alloro dalla sua dieta e il suo eczema migliorò notevolmente.
L’uomo era, inoltre, allergico ad alcune spezie che sua moglie utilizzava in cucina. Tra tali spezie, si
scoprì che quelle a cui era allergico facevano parte della famiglia delle Compositae, che, come
scritto sopra, contengono un gruppo metilico nel loro anello (così come Laurus Nobilis). Ciò
dimostra che è proprio questo gruppo metilico presente nei sesquiterpeni lattonici a rendere Laurus
Nobilis un potente allergene.
OLIO ESSENZIALE
L’olio essenziale dell’alloro si trova nelle cellule del mesofillo della foglia, e copre un diametro di
circa 50 µm. Esso è stato e viene tuttora utilizzato in diversi campi. Nella tradizione irachena, ad
esempio, esso venne utilizzato per trattare casi di epilessia, nevralgia e morbo di Parkinson.
L’olio essenziale può essere assunto, tra le varie modalità, per via orale, in modo tale da trattare
problemi gastrointestinali. Inoltre, esso ha azioni antimicrobiche, antibatteriche e antifungine.
ASPETTI CHIMICI DELL’OLIO ESSENZIALE
È stato identificato il 91,6% [4] dei componenti dell’olio essenziale contenuto nelle foglie di un
esemplare di Laurus Nobilis coltivato in sud Italia. 1,8-cineolo o eucaliptolo(31.8%), C10H18O,
sabinene (12.2%), C10H16, linalolo (10.2%), C10H18O, sono i maggiori componenti. Altri
composti contenuti nell’olio sono: α-terpinil acetato (5.9%), C12H20O2, α-pinene (5.8%), C10H16,
α-terpinolo (3.3%), C10H18O, metil-eugenolo(3.3%), C11H14O2, eugenolo (1.6%), C10H14O2, β-
pinene (1.4%), C10H16, γ-terpinene (1.0%), C10H16.
Furono analizzati i componenti dell’olio essenziale di diverse altre foglie di lauro coltivate in altre
parti del mondo, e fu dimostrato che i valori delle concentrazioni dei vari composti contenuti in
Laurus Nobilis (LN) variava in base alla regione. Per esempio, la concentrazione di 1,8-cineolo
(31,8% in sud Italia) è: LN Turchia 44.97%, LN Tunisia 56.0%, LN Cipro 58.59%, LN Marocco
52.43%. Tali variazioni di concentrazione, come fu dimostrato, fanno variare il modo in cui l’olio
essenziale agisce contro batteri, funghi ecc.
Inoltre, in determinate zone fu possibile analizzare una percentuale più alta dei componenti totali
dell’olio contenuto nelle foglie di alloro. Ad esempio, furono analizzate delle foglie di lauro
cresciute nella parte nord di Cipro. Si riuscì ad analizzare il 98,74% dei componenti totali delle
foglie. Il composto presente in maggiore quantità risultò essere, come negli altri casi, l’1,8-cineolo
(58.59%).
Esistono diversi metodi per estrarre l’olio essenziale dalle foglie. Fu condotto un esperimento [5]
per determinare se la tecnica di estrazione dell’olio influenzasse la percentuale di sostanze da cui se
ne possono trarre. Furono utilizzati il metodo dell’idrodistillazione (HD) e dell’idrodistillazione
assistita da microonde (MWHD). In tabella sono riportati i valori dei singoli componenti dopo che
questi furono estratti con le due tecniche.
Come si può vedere dalla tabella, con il metodo dell’idrodistillazione assistita da microonde
(MWHD) si ha una più elevata capacità di estrazione di composti ossigenati, e una minore capacità
di estrazione di monoterpeni. Ergo, non solo bisogna tenere conto del metodo di coltivazione, ma
anche del metodo di estrazione dell’olio.
FUNZIONE ANTIMICROBICA
L’azione antimicrobica dell’olio essenziale fu testata [6] su cinque ceppi diversi di batteri:
Staphylococcus aureus, Bacillus cereus (4313), Bacillus cereus (4384), Escherichia Coli,
Pseudomonas aeruginosa.
Bacillus cereus (4313) risultò essere il più vulnerabile all’azione antibatterica dell’olio.
Diametro inibizione (mm)
Ceppo Laurus Nobilis (0,4 µL/mL) 1,8-cineolo (0,4 µL/mL)
Bacillus cereus (4313) 8.66 ± 1.54 5.66 ± 1.54
Bacillus cereus (4384) 7.66 ± 1.54 5.66 ± 1.54
Staphylococcus aureus 8.33 ± 0.57 0
Escherichia Coli 6.33 ± 0.57 0
Pseudomonas aeruginosa 8.33 ± 1.54 0
Come si osserva dalla tabella, venne testata l’azione del componente presente in maggiore quantità
(l’1,8-cineolo) sugli stessi ceppi batterici. Si può ben capire come, contro certi tipi di batteri, da
solo, l’eucaliptolo non sia molto efficace.
In particolare, è venne condotto un esperimento [7] sullo Staphylococcus aureus (MRSA) e, dopo
che vennero effettuate le opportune estrazioni dei composti dell’olio essenziale, si scoprì che due
composti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, il campferolo-3-o-α-l-ramnoside (C2) e il
campferolo-3-o-α-l-ramnoside (C3) (C21H20O10), svolgono una funzione rilevante nell’inibire
l’attività batterica dell’MRSA. I due composti sono isomeri che differiscono per la disposizione di
un gruppo acile, contenente 10 atomi di C.
È stato dimostrato che la sostituzione dei gruppi ossidrili legati ai carboni 5,7 dell’anello A e 2,4 (o
2,6) dell’anello B risulta essere significativa per l’attività anti-MRSA.
FUNZIONE ANTIFUNGINA
L’azione antifungina fu testata [8] su quattro tipi di funghi: Aspergillus niger, Aspergillus
versicolor, Penicillium citrinum e Penicillium expansum. Il Penicillium expansum risultò essere il
più vulnerabile all’azione antifungina dell’olio.
Diametro inibizione (mm)
Specie Laurus Nobilis (0,4 µL/mL) 1,8-cineolo (2 µL/mL)
Aspergillus niger 2 ± 0 -
Aspergillus versicolor - -
Penicillium citrinum 2.33 ± 0.57 -
Penicillium expansum 8 ± 1.73 -
Come si vede dalla tabella, 2 µL di 1,8-cineolo (isolato) non sono abbastanza per ridurre l’effetto di
nessuno dei funghi utilizzati. Occorre, infatti, una quantità di 1,8-cineolo pari a 8 µL per inibire l’azione
fungina dei funghi.
FUNZIONE INSETTICIDA
In seguito a un esperimento [9] eseguito su sei diversi tipi di piante (tra cui Laurus Nobilis), si volle
testare l’efficacia di tali vegetali contro alcuni insetti.
Estratto Composto attivo Efficacia
Olio essenziale (puro) - Aficida contro Brevicoryne
brassicae
Olio essenziale (dalla foglia) - Tossico contro Tribolium
confusum in tutti i suoi stadi vitali
Olio essenziale (dalla foglia) 1,8-cineolo, linalolo,
isovaleraldeide
Repellente e tossico contro
Rhyzopertha dominica e
Tribolium castaneum
Olio essenziale (dalla foglia) - Repellente contro la larva di
Tenebrio molitor
Olio essenziale (dalla foglia) - Insetticida contro l’adulto di
Sitophilus zeamais
Olio essenziale (dal ramo) - Citotossico contro Artemia salina
Foglie in polvere - Insetticida contro l’adulto di
Sitophilus zeamais
POSSIBILI IMPIEGHI DI LAURUS NOBILIS Il Laurus Nobilis ha proprietà digestive, aromatiche, antisudorative, sudorifere, diuretiche,
espettoranti, antispastiche, e molte altre. Per questo esso può essere impiegato in moltissimi campi.
Cucina
Le foglie di alloro possono essere utilizzate sia fresche sia secche. Poiché molto aromatica, una
singola foglia basta a insaporire una portata per circa 7 commensali. Inoltre, le foglie fungono da
antiparassitario naturale, scacciando eventuali insetti che potrebbero danneggiare il cibo.
Le foglie sono inoltre adoperate nella marinatura di certi tipi di carne o nella bollitura delle
castagne.
In Emilia Romagna, con le foglie di alloro viene prodotto un liquore: il Laurino, utilizzato anche
come digestivo.
Cosmesi L’olio essenziale e i decotti che possono essere ricavati dalle foglie del lauro, possono essere
utilizzati per bagni rilassanti e profumati, con azione tonico-stimolante, antibatterico e antisettico.
Le foglie possono, inoltre, essere utilizzate per pediluvi contro la sudorazione.
Le bacche contengono acidi grassi, per cui esse vengono impiegate per produrre saponi con attività
antiacne e antiforfora.
Due componenti dell’olio essenziale, l’1,8-cineolo e il terpinen-4-olo, possiedono capacità
antiossidanti fondamentali per l’efficacia di alcuni prodotti per la pelle. Venne testata [10], per 90
giorni, l’efficacia di un prodotto a base di olio essenziale di Laurus Nobilis. I parametri che vennero
presi in considerazione furono la stabilità del pH e della viscosità e le proprietà organolettiche
(l’aspetto, il colore, l’odore e la capacità del prodotto di essere spalmato).
Proprietà del prodotto
Parametro Giorno 1 Giorno 5 Giorno 30 Giorno 90
pH 5.86 5.87 5.90 5.95
Viscosità (cPs) 14400 14460 14465 14502
Aspetto Omogeneo Omogeneo Omogeneo Omogeneo
Colore Verde chiaro Verde chiaro Verde chiaro Verde chiaro
Odore Odore di alloro Odore di alloro Odore di alloro Odore di alloro
Capacità di essere
spalmato
Facile Facile Facile Facile
Il prodotto che fu testato, dunque, risultò mantenere, nel corso dei 90 giorni in cui fu osservato, le
caratteristiche iniziali. Ciò significa che il prodotto si conserva bene, anche per lungo tempo.
Medicina
DIABETE DI TIPO 2
Venne condotto un esperimento [11] su 40 soggetti (18 uomini e 22 donne) affetti da diabete di tipo
2, una forma di diabete per cui si ha la disfunzione delle cellule beta del pancreas e un’insolita
resistenza all’insulina. I soggetti vennero divisi in quattro gruppi, a ognuno dei quali vennero
somministrati, rispettivamente, 10g, 20g, 30g di Laurus Nobiis (capsule contenenti alloro tritato), e
un placebo (capsula contenente, in realtà, granturco tritato).
Livello di glucosio nel sangue (mmol/L)
Grammi
somministrati
Giorno 0 Giorno 10 Giorno 20 Giorno 30 Giorno 40
10 12.0±3.6 9.0±2.4 10.4±3.5 8.9±2.6 10.2±2.7
20 11.3±3.5 11.0±3.2 10.2±3.4 8.8±2.3 10.5±3.8
30 16.9±4.2 13.3±3.9 14.0±2.7 13.4±2.7 14.0±3.1
Placebo 9.7±4.1 10.3±5.2 9.3±3.8 9.3±3.9 9.4±3.7
Dai risultati che si possono osservare dalla tabella, si nota che il placebo non ebbe una grande
efficacia nei soggetti. I valori di glucosio in questi soggetti rimasero infatti pressoché costanti
nell’arco dei 40 giorni di somministrazione. I risultati più interessanti si ebbero, invece, dai soggetti
del primo e del terzo gruppo (rispettivamente, quelli a cui furono somministrati 10 e 30 grammi).
Venne dunque dimostrato che, inserendo nella propria dieta quotidiana una moderata parte di foglie
di lauro, questa favorisce la riduzione dei livelli di glucosio.
Inoltre, le foglie di alloro favoriscono l’abbassamento dei livelli di colesterolo, proteine LDL e
proteine HDL nel sangue (i valori non sono mostrati in tabella).
EPILESSIA
L’epilessia è una condizione neurologica caratterizzata da “crisi epilettiche” spontanee, indotte da
complessi di neurotrasmettitori. Nella medicina iraniana tradizionale l’olio essenziale delle foglie di
Laurus Nobilis viene somministrato per curare determinati disturbi, tra cui l’epilessia. Fu condotto
un esperimento [12] su topi in cui furono indotte delle convulsioni tramite elettroshock. Si
evidenziò che, dopo aver somministrato Laurus Nobilis alle cavie, c’era bisogno di un voltaggio più
forte affinché comparissero i primi sintomi delle convulsioni. Ciò si spiega per la presenza di
metileugenolo, eugenolo, pinene e cineol,sostanze presenti nell’olio essenziale. Questi composti,
infatti, sembrano avere effetti anticonvulsivanti, ma tutt’oggi si stanno effettuando degli studi per
capire meglio come questi costituenti dell’olio agiscano veramente sulle cavie.
TUMORE/LEUCEMIA
Il costunolide (CE), C15H20O2, e il diidrocostulattone (DE), C15H18O2, sono due sesquiterpeni
lattonici presenti nelle foglie di Laurus Nobilis. Essi svolgono svariate funzioni: antinfiammatorie,
antivirali, antimicrobiche, antifungine, antiossidanti, anticancerogene.
Fu infatti dimostrato che CE e DE possono ridurre il numero di cellule tumorali.
L’illimitata riproduzione delle cellule cancerose è dovuta al fatto che esse hanno un ciclo cellulare
anomalo. Si è scoperto che il CE e il DE inibiscono le cellule tumorali al passaggio dalla fase G2 a
M, ed essi sono anche capaci di inattivarne alcune facendole passare dalla fase G1 alla G0.
Un altro motivo per cui le cellule cancerose si riproducono in maniera anomalo è la presenza
dell’enzima telomerasi, la cui attività è molto più elevata rispetto a quella di una cellula normale. Il
gruppo di ricerca Choi [13] dimostrò che il CE è capace di inibire le cellule tumorali del seno,
abbassando il livello dell’attività dell’enzima telomerasi di tali cellule.
Le cellule tumorali possono anche andare incontro ad apoptosi in seguito al danneggiamento dei
loro mitocondri. Quando un mitocondrio viene danneggiato, vengono coinvolte le proteine pro-
apoptosi della famiglia Bcl-2: BAX, BAK, BID, BAD. Queste portano al rilascio del citocromo C
all’esterno della membrana, che attira le caspasi, le quali distruggono i componenti della cellula e,
così, la cellula stessa. È stato dimostrato che il DE è capace di indurre apoptosi nelle cellule
tumorali di ovaie e seno.
Il modo in cui i sesquiterpeni CE e DE possono essere utilizzati non è ancora del tutto chiaro, a
causa delle poche cliniche dove vengono effettuate ricerche su queste sostanze. Questi composti
devono ancora essere studiati, ma si pensa che la loro attività antitumorale sia più efficace quando i
due composti lavorano insieme, piuttosto che quando agiscono singolarmente.
GUARIGIONE DELLE FERITE
Venne fatto un esperimento [14] per testare la capacità del Laurus Nobilis (oltre a quelle di
Allamanda cathartica Linn) di guarire lievi ferite della cute. Furono utilizzate 40 cavie, ratti
Sprague Dawley, divise in quattro gruppi da dieci (Le cavie del gruppo di controllo non vennero
trattate con nulla; le cavie del gruppo standard vennero trattate con sulfatiazolo). Dopo che le cavie
furono anestetizzate, vennero applicate delle escissioni dal diametro di 2,5cm sulla loro pelle. I
parametri che vennero considerati furono: chiusura delle ferite, tempo di epitelizzazione, contenuto
di fibre collagene nel tessuto, peso del tessuto.
Area ferita (mm )
Parametri Controllo Standard Allamanda Laurus Nobilis L.
Giorno 1 190.0 ± 1.83 190.0 ± 1.83
190.0 ± 1.83
190.0 ± 1.83
Giorno 5 151.3 ± 1.50
122.4 ± 4.14
125.7 ± 5.22
141.6 ± 5.6
Giorno 15 76.2 ± 1.24
42.5 ± 4.40
43.5 ± 2.1
48.0 ± 4.33
Epitelizzazione 14.1 ± 0.10
9.8 ± 0.13
10.2 ± 0.13
11.7 ± 0.15
Dalla tabella si evince che il Laurus Nobilis (così come l’Allamanda cathartica Linn) promuove
una più rapida guarigione delle ferite.
Fibre collagene nei rispettivi tessuti
ULCERA
Venne condotto un esperimento [15] su diversi ratti divisi in cinque gruppi da 6. Dopo che le cavie
furono anestetizzate, venne somministrato loro etanolo puro per via orale, inducendogli ulcera allo
stomaco.
Venne estratto l’olio essenziale al 20% e al 40% in soluzioni acquose dai semi.
Si volle così testare la funzione antiulcera del Laurus Nobilis. Si fecero tre esperimenti in
particolare:
1) nel primo esperimento vennero somministrati l’estratto acquoso di olio al 20% e una soluzione
emulsionante a 30 ratti. Vennero somministrate diverse quantità di etanolo a ciascun gruppo.
Esperimento 1
Gruppo (ml etanolo/g) Osservazioni
Gruppo 1 (1ml/100g) Protezione massima
Gruppo 2 (0,75ml/100g) Leggero edema
Gruppo 3 (0,5ml/100g) Edema moderato, ma nessuna ulcerazione
Gruppo 4 (0,25ml/100g) Condizioni più severe
Gruppo 5 (0,5ml/100g) soluzione emulsionante Iperemia gastrica, grave edema, ulcerazoni
2) nel secondo esperimento vennero somministrati entrambi gli estratti acquosi, al 20% e al 40%, e
una soluzione emulsionante a tre gruppi di ratti. A ogni cavia di ciascun gruppo venne, prima di
tutto, somministrato 1 ml/100g di etanolo.
Esperimento 2
Gruppo Osservazioni
Gruppo 1 (estratto 20%) Iperemia gastrica, grave edema, ulcerazioni
Gruppo 2 (estratto 40%) Leggeri segni di congestione ed edema sub-
mucosale
Gruppo 3 (soluzione emulsionante) Edema, congestione, ulcerazioni ed emorragie
sub-mucosali
3) dal momento che nella tradizione popolare si è sempre usato l’olio dei semi di Laurus Nobilis
assieme all’olio di oliva, nel terzo esperimento si volle testare la funzione gastroprotettiva dell’olio
di oliva su tre gruppi di ratti (in ogni gruppo 6 cavie), somministrando: al primo olio d’oliva con
olio essenziale di lauro; al secondo solo olio di oliva; al terzo una soluzione emulsionante. A ogni
cavia di ciascun gruppo venne, prima di tutto, somministrato 1 ml/100g di etanolo.
Esperimento 3
Gruppo Osservazioni
Gruppo 1 Lieve edema, lievi emorragie, lievi infiammazioni
Gruppo 2 Edema, congestione, emorragie, infiammazioni
Gruppo 3 Edema, congestione, ulcerazioni, emorragie sub-
mucosali
COLESTEROLO
In Iraq venne eseguito un esperimento [16] su 4 gruppi di conigli per trenta giorni:
1. il gruppo di controllo (G0) venne nutrito con una dieta non a base di foglie di lauro;
2. al gruppo 1 (G1) venne somministrata oralmente una dose di 100 mg/kg di foglie di Laurus
Nobilis;
3. al gruppo 2 (G2) venne somministrata oralmente una dose di 50 mg/kg di flavonoidi estratti
dalle foglie;
4. al gruppo 3 (G3) venne somministrata oralmente una dose di 12,5 mg/kg di glicosidi estratti
dalle foglie.
Vennero presi in considerazione i livelli di: colesterolo totale (TC), trigliceridi totali (TG), HDL,
LDL, VLDL.
Valori parametri (mg/dl)
Gruppo TC TG HDL LDL VLDL
Controllo 68.251±1.662 93.573±3.566 32.394±3.032 17.142±3.055 18.715±0.713
G1 37.674±0.801 53.268±2.703 23.695±0.644 3.326±0.511 10.654±0.541
G2 39.607±0.560 42.593±2.084 27.244±0.811 3.844±0.466 8.519±0.417
G3 53.359±4.716 54.684±6.014 15.553±2.788 26.868±4.132 10.936±1.203
Dai dati riportati in tabella si può osservare che i conigli del gruppo di controllo, i quali non
vennero nutriti con foglie di alloro, presentavano livelli di colesterolo, trigliceridi, HDL, LDL e
VLDL più alti rispetto agli altri conigli a cui furono somministrate le foglie o gli estratti (flavonoidi
o glicosidi isolati). Da ciò, si evince che Laurus Nobilis ha la capacità di ridurre il rischio che si
manifestino iperlipidemia, aterosclerosi e lesioni dell’endotelio vascolare.
In particolare, l’iperlipidemia aumenta la capacità di LDL di convertirsi a OxLDL, radicale libero
che gioca un ruolo fondamentale nella formazione di patologie cardiovascolari, disordini
neurologici e diabete. Come sopra citato, dunque, Laurus Nobilis ha delle efficaci proprietà
antiossidanti.
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