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La Cdl: guerra alle norme urbanistiche " che affossano la Sardegna" «Un referendum contro la legge sulle coste» Siligo. I proprietari dei terreni vincolati accusano Gavino Ledda Quasi una rissa per il parco di Padre Padrone Il centrodestra, spinto dal deputato di Forza Italia Mauro Pili, lancia una nuo- va campagna referendaria per abrogare la legge re- gionale sulle coste del 2004 (che costituisce il presupposto del Piano pae- saggistico). Già nel 2006 c’era sta- ta un’analo- ga inizia- tiva, fer- mata per problemi formali. «Ma l’Uf- ficio re- gionale del referendum aveva rite- nuto legittimo il quesito», sottolinea Pili. «E ora rac- coglieremo le firme in tut- ti i comuni dell’Isola per cancellare le norme urba- nistiche che paralizzano e affossano la Sardegna». A PAGINA 6 Ancora non è una rivolta, ma sul futuro parco lette- rario nella vallata di “Pa- dre Padrone” c’è già aria di scontro. Mercoledì la Giunta regionale ha deci- so: tutela assoluta. Non sorgerà una cava nella val- le di Siligo raccontata da Gavino Ledda: l’area è «luogo di notevole interesse pubbli- co». Provvedi- menti che hanno messo in allarme i proprie- tari dei terreni su cui rica- drebbe il parco. «Da que- ste terre noi ci campiamo, non siamo contrari al par- co ma non vogliamo resta- re con un pugno di mo- sche». GAROFALO A PAGINA 33 Riflettendo sui rincari Scuola e libri di testo, manca il buon senso WWDI RAIMONDO CUBEDDUWW a propensione degli italiani a spendere in educazione non è marcata. Più che di una buona laurea si pensa debba essere fornito ai figli un tito- lo di studio. Possibil- mente conseguito a buon prezzo. Di qui le proteste degli aspiran- ti studenti universitari e dei relativi genitori che trovano scandalo- so dover spendere qualche centinaio di euro per l’acquisto di libri di testo ma non per una cena, un con- certo o per un paio di scarpe alla moda. E senza dire del telefoni- no. Che i libri di testo siano cari è vero. Ma ciò che colpisce è che vengono sostituiti trop- po spesso ed aggiorna- ti dilatandone la mole in maniera spropor- zionata alla capacità di tanti studenti di imma- gazzinare anche una parte delle nozioni. Sa- rebbe meglio usare il vecchio ed economico buon senso e pensare sia a libri più sintetici, sia a mantenerli in uso per più anni. Ma il buon senso, purtroppo, è da un bel po’ scomparso dalla nostra scuola. Forse da quando essa è di- ventata il campo di ri- cerca di esperti in di- dattica ai quali però gli studenti e i genitori che ora protestano de- vono tanto il depreca- to caro libri, quanto il lassismo che consente indici di promozione tanto elevati. Il caso eclatante è stato quello delle la- mentele per il costo dei libri per preparare i test d’ammissione al- l’università. La loro presenza e diffusione sono il segno del falli- mento della scuola media superiore. Tan- t’è che tale ridondan- za di scienza e di infor- mazioni deve essere L ridotta in quiz a rispo- sta multipla che nessu- no studente dovrebbe avere difficoltà a supe- rare a meno di sceglie- re una facoltà molto diversa dal proceden- te curriculum. Tutti questi difetti del sistema scolastico ed editoriale non devo- no comunque indurre a pensare che il nume- ro chiuso sia inutile, perverso, e fonte di abusi. È vero che talo- ra sono il primo gradi- no nell’accesso a cor- porazioni remunerati- ve il cui costo di forma- zione è molto alto per lo stato. Ma è anche vero che senza il nu- mero chiuso le univer- sità non sarebbero in grado di fornire strut- ture logistiche e didat- tiche adeguate, e che gli studenti che vi si sottopongono sono più motivati di quelli che si iscrivono alle classi di ripiego o di riflessione. Certamente riman- gono dei difetti. I con- corsi di ammissione a carattere nazionale si svolgono nello stesso giorno e spesso capita che il voto con cui non si è ammessi nelle se- di ritenute migliori consentirebbe una di- gnitosa ammissione in facoltà meno ambite. Si tratta comunque di problemi che potreb- bero essere risolti at- tribuendo un’autono- mia alle università che le inducesse ad occu- parsi anche del loro prestigio e con un si- stema di differenzia- zione delle date di svolgimento dei con- corsi. Tutto questo per di- re, in buona sostanza, che il problema non è certamente quello del caro libro, ma che es- so è il frutto perverso di un sistema scolasti- co che non funziona e che sarebbe inutile cercare di curare con calmieri. Il mondo piange "Big Luciano" che si è spento a Modena. Domani i funerali Addio Pavarotti, leggenda della musica Il grande tenore è stato sconfitto dal cancro:aveva 71 anni L’aveva scolpita 35 anni fa, quella pietra porosa e scura, presunta testa di epoca fenicio-punica. Proprio lì, sulla spiaggia di Guventu. «Ero un ra- gazzo, mica le vendevo le mie opere allora. La la- sciai dove l’avevo trovata anche se con i segni del mio lavoro», racconta Efisio Usai, l’artista di Pirri che da decenni fre- quenta Nora e ancora og- gi lavora con lo scalpello davanti all’ingresso delle rovine archeologiche. A. PIRAS A PAGINA 21 Nora. Il giallo della pietra trovata in spiaggia «Ho scolpito io 35 anni fa la testa fenicio-punica» MONTRESTA Il bosco assediato dal fuoco A PAGINA 28 OLBIA Bardanzellu guiderà il Consorzio A PAGINA 34 La ricerca non può avere pregiudizi. Dopo il sì alla sperimentazio- ne sugli embrioni chimera, il professor Cao spiega perché è un progresso. Embrioni chimera e polemiche di CATERINA PINNA GENETICA A PAGINA 9 Drammatica avventura sabato scorso per una donna cagliaritana che correva al Poetto: un uomo l’ha seguita nei bagni pubblici e si è denudato. Si denuda e insegue una donna di BEATRICE SADDI CAGLIARI A PAGINA 17 È morto alle cinque del mattino nel- la sua villa di Modena. Era malato di tumore al pancreas, aveva 71 anni. Pochi giorni fa disse: «Non ho perso il buonumore». E ora il mondo inte- ro piange uno dei maggiori tenori della storia della musica: il grande Luciano Pavarotti, simbolo del bel canto italiano, è già entrato nella leggenda. Big Luciano, malato da tempo, è stato assisti- to sino all’ultimo dal- la sua Nicoletta, la donna che gli ha re- galato la seconda giovinezza e l’amata figlioletta Alice. L’artista, che in mez- zo secolo da star ha calcato i più grandi palcoscenici del pianeta, do- mani riceverà l’ultimo saluto dal mondo in lutto che lo ricorda anche per il suo impegno umanitario. ALLE PAGINE 2, 3, 5 IL RICORDO I successi a Cagliari e Sassari A PAGINA 3 SINISCOLA Senegalese accoltellato A PAGINA 31 Uno scorcio di Siniscola ORISTANO L’architetto missionaria A PAGINA 27 Paola Ponti Ulassai. Auto a fuoco Ingegnere del Comune sotto tiro Le auto distrutte nell’attentato L’auto di Rosetta Demurtas, 39 anni, di Ulassai, a capo dell’ufficio tecnico co- munale e quella del marito Sergio Ca- sula, 40 anni, ingegnere di Desulo, so- no andate distrutte la notte scorsa in un attentato incendiario. A PAGINA 32 Luciano Pavarotti, una voce amata in tutto il mondo QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO NEL 1889 L’UNIONE SARDA VENERDÌ 7 SETTEMBRE 2007 SPED. ABB. POST . - 45% - ART .2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 CAGLIARI ANNO CXIX, NUMERO 245 www.unionesarda.it L’UNIONE SARDA € 1 L’UNIONE SARDA + SCHEDA LA7 11 SPETTACOLI VIA POMA I BOLLINI per la SCHEDA PREMIO FEDELTÀ saranno DI NUOVO pubblicati CON LA PROSSIMA INIZIATIVA EDITORIALE MIBTEL ............................ +0,18 S&P/MIB .......................... +0,22 DOW JONES ................... +0,43 NASDAQ ......................... +0,32 EURO/DOLLARO............ +0,60 BTP.................................. 100,07 CCT ................................. 100,08 Borsa Goran Bregovic stasera all’Anfiteatro NELL INSERTO Sotto accusa il fidanzato della Cesaroni A PAGINA 8 Gruppo Basilea Numero Gratuito i professionisti dei prestiti 800-592270 Gruppo Basilea

L’UNIONE SARDA QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO NEL 1889 · 2007-09-07 · per una donna cagliaritana che correva al Poetto:un uomo l’ha seguita nei bagni pubblici e si è denudato

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Page 1: L’UNIONE SARDA QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO NEL 1889 · 2007-09-07 · per una donna cagliaritana che correva al Poetto:un uomo l’ha seguita nei bagni pubblici e si è denudato

La Cdl: guerra alle norme urbanistiche "che affossano la Sardegna"

«Un referendum contro la legge sulle coste»Siligo. I proprietari dei terreni vincolati accusano Gavino Ledda

Quasi una rissa per il parco di Padre PadroneIl centrodestra, spinto daldeputato di Forza ItaliaMauro Pili, lancia una nuo-va campagna referendariaper abrogare la legge re-gionale sulle coste del2004 (che costituisce ilpresupposto del Piano pae-saggistico). Già nel 2006

c’era sta-taun’analo-ga inizia-tiva, fer-mata perproblemiformali.«Ma l’Uf-ficio re-gionale

del referendum aveva rite-nuto legittimo il quesito»,sottolinea Pili. «E ora rac-coglieremo le firme in tut-ti i comuni dell’Isola percancellare le norme urba-nistiche che paralizzano eaffossano la Sardegna».

� A PAGINA 6

Ancora non è una rivolta,ma sul futuro parco lette-rario nella vallata di “Pa-dre Padrone” c’è già ariadi scontro. Mercoledì laGiunta regionale ha deci-so: tutela assoluta. Nonsorgerà una cava nella val-le di Siligo raccontata daGavinoLedda:l’area è«luogo dinotevoleinteressepubbli-co».Provvedi-menti chehannomesso in allarme i proprie-tari dei terreni su cui rica-drebbe il parco. «Da que-ste terre noi ci campiamo,non siamo contrari al par-co ma non vogliamo resta-re con un pugno di mo-sche».

� GAROFALO A PAGINA 33

Riflettendo sui rincari

Scuola e libri di testo,manca il buon senso

WWDI RAIMONDO CUBEDDUWWa propensione degliitaliani a spendere

in educazione non èmarcata. Più che diuna buona laurea sipensa debba esserefornito ai figli un tito-lo di studio. Possibil-mente conseguito abuon prezzo. Di qui leproteste degli aspiran-ti studenti universitarie dei relativi genitoriche trovano scandalo-so dover spenderequalche centinaio dieuro per l’acquisto dilibri di testo ma nonper una cena, un con-certo o per un paio discarpe alla moda. Esenza dire del telefoni-no.

Che i libri di testosiano cari è vero. Maciò che colpisce è chevengono sostituiti trop-po spesso ed aggiorna-ti dilatandone la molein maniera spropor-zionata alla capacità ditanti studenti di imma-gazzinare anche unaparte delle nozioni. Sa-rebbe meglio usare ilvecchio ed economicobuon senso e pensaresia a libri più sintetici,sia a mantenerli in usoper più anni.

Ma il buon senso,purtroppo, è da un belpo’ scomparso dallanostra scuola. Forseda quando essa è di-ventata il campo di ri-cerca di esperti in di-dattica ai quali però glistudenti e i genitoriche ora protestano de-vono tanto il depreca-to caro libri, quanto illassismo che consenteindici di promozionetanto elevati.

Il caso eclatante èstato quello delle la-mentele per il costo deilibri per preparare itest d’ammissione al-l’università. La loropresenza e diffusionesono il segno del falli-mento della scuolamedia superiore. Tan-t’è che tale ridondan-za di scienza e di infor-mazioni deve essere

L ridotta in quiz a rispo-sta multipla che nessu-no studente dovrebbeavere difficoltà a supe-rare a meno di sceglie-re una facoltà moltodiversa dal proceden-te curriculum.

Tutti questi difettidel sistema scolasticoed editoriale non devo-no comunque indurrea pensare che il nume-ro chiuso sia inutile,perverso, e fonte diabusi. È vero che talo-ra sono il primo gradi-no nell’accesso a cor-porazioni remunerati-ve il cui costo di forma-zione è molto alto perlo stato. Ma è anchevero che senza il nu-mero chiuso le univer-sità non sarebbero ingrado di fornire strut-ture logistiche e didat-tiche adeguate, e chegli studenti che vi sisottopongono sono piùmotivati di quelli che siiscrivono alle classi diripiego o di riflessione.

Certamente riman-gono dei difetti. I con-corsi di ammissione acarattere nazionale sisvolgono nello stessogiorno e spesso capitache il voto con cui nonsi è ammessi nelle se-di ritenute miglioriconsentirebbe una di-gnitosa ammissione infacoltà meno ambite.Si tratta comunque diproblemi che potreb-bero essere risolti at-tribuendo un’autono-mia alle università chele inducesse ad occu-parsi anche del loroprestigio e con un si-stema di differenzia-zione delle date disvolgimento dei con-corsi.

Tutto questo per di-re, in buona sostanza,che il problema non ècertamente quello delcaro libro, ma che es-so è il frutto perversodi un sistema scolasti-co che non funziona eche sarebbe inutilecercare di curare concalmieri.

Il mondo piange "Big Luciano" che si è spento a Modena. Domani i funerali

Addio Pavarotti,leggenda della musicaIl grande tenore è stato sconfitto dal cancro:aveva 71 anni

L’aveva scolpita 35 annifa, quella pietra porosa escura, presunta testa diepoca fenicio-punica.Proprio lì, sulla spiaggiadi Guventu. «Ero un ra-gazzo, mica le vendevo lemie opere allora. La la-sciai dove l’avevo trovataanche se con i segni delmio lavoro», raccontaEfisio Usai, l’artista diPirri che da decenni fre-quenta Nora e ancora og-gi lavora con lo scalpellodavanti all’ingresso dellerovine archeologiche.

� A. PIRAS A PAGINA 21

Nora. Il giallo della pietra trovata in spiaggia

«Ho scolpito io 35 anni fala testa fenicio-punica»

MONTRESTA

Il boscoassediatodal fuoco� A PAGINA 28

OLBIA

Bardanzelluguiderà

il Consorzio� A PAGINA 34

La ricerca nonpuò averepregiudizi.Dopo il sì allasperimentazio-ne sugliembrionichimera, ilprofessor Caospiega perchéè unprogresso.

Embrionichimera

e polemichedi CATERINA PINNA

GENETICA

� A PAGINA 9

Drammaticaavventurasabato scorsoper una donnacagliaritanache correva alPoetto: unuomo l’haseguita neibagni pubblicie si èdenudato.

Si denudae insegueuna donnadi BEATRICE SADDI

CAGLIARI

� A PAGINA 17

È morto alle cinque del mattino nel-la sua villa di Modena. Era malato ditumore al pancreas, aveva 71 anni.Pochi giorni fa disse: «Non ho persoil buonumore». E ora il mondo inte-ro piange uno dei maggiori tenoridella storia della musica: il grandeLuciano Pavarotti,simbolo del bel cantoitaliano, è già entratonella leggenda. BigLuciano, malato datempo, è stato assisti-to sino all’ultimo dal-la sua Nicoletta, ladonna che gli ha re-galato la secondagiovinezza e l’amatafiglioletta Alice. L’artista, che in mez-zo secolo da star ha calcato i piùgrandi palcoscenici del pianeta, do-mani riceverà l’ultimo saluto dalmondo in lutto che lo ricorda ancheper il suo impegno umanitario.

� ALLE PAGINE 2, 3, 5

IL RICORDO

I successia Cagliarie Sassari

� A PAGINA 3

SINISCOLA

Senegaleseaccoltellato

� A PAGINA 31

Uno scorcio di Siniscola

ORISTANO

L’architettomissionaria

� A PAGINA 27

Paola Ponti

Ulassai. Auto a fuoco

Ingegneredel Comunesotto tiro

Le auto distrutte nell’attentato

L’auto di Rosetta Demurtas, 39 anni, diUlassai, a capo dell’ufficio tecnico co-munale e quella del marito Sergio Ca-sula, 40 anni, ingegnere di Desulo, so-no andate distrutte la notte scorsa inun attentato incendiario.

� A PAGINA 32

Luciano Pavarotti, una voce amata in tutto il mondo

QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO NEL 1889

L’UNIONE SARDAVENERDÌ 7 SETTEMBRE 2007 SPED. ABB. POST. - 45% - ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 CAGLIARI ANNO CXIX, NUMERO 245 www.unionesarda.it L’UNIONE SARDA € 1 L’UNIONE SARDA + SCHEDA LA7 € 11

SPETTACOLI �VIA POMA

I BOLLINIper la SCHEDA PREMIO FEDELTÀsaranno DI NUOVO pubblicati

CON LA PROSSIMAINIZIATIVA EDITORIALE

MIBTEL ............................+0,18S&P/MIB ..........................+0,22DOW JONES ...................+0,43NASDAQ .........................+0,32EURO/DOLLARO............+0,60BTP..................................100,07CCT .................................100,08

Borsa Goran Bregovicstasera

all’Anfiteatro

� NELL’INSERTO

Sotto accusail fidanzato

della Cesaroni

� A PAGINA 8

Gruppo Basilea Numero Gratuitoi professionisti dei prestiti 800-592270 Gruppo Basilea

Page 2: L’UNIONE SARDA QUOTIDIANO INDIPENDENTE FONDATO NEL 1889 · 2007-09-07 · per una donna cagliaritana che correva al Poetto:un uomo l’ha seguita nei bagni pubblici e si è denudato

9 771592 904007 70907 Necrologie

Oroscopo pag. 55

Programmi Tv pag. 54

Meteo pag. 55

pagg. 18 e 19

ottica deloguSassari - via Roma, 36 - Tel.TT 079 233334

Sassari - Piazza Azuni, 8 - Tel.TT 079 234417

SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE ART.2COMMA 20/B LEGGE 662/96 - SASSARI

Anno 122 - N. 244 - EURO 1,00VENERDI’ 7 SETTEMBRE 2007

DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE via Porcellana 9 07100 SASSARI � Tel. 079/222400 � Fax 079/200144� Con “National Geographic” | 10,90 � Con “Paperinik” | 8,90 � EDIZIONE DI CAGLIARI

�CA

MORTO PAVAROTTI, ICONA DEL BEL CANTO

L’addio del mondo alla voce del secoloCordoglio planetario da Bush ad Al JazeeraUn memorabile concerto a Sassari nell’88MODENA. Poco prima dell’alba la musica ha

perso quello che da decenni era il suo interpretepiù famoso. Luciano Pavarotti è morto nella suavilla a Santa Maria del Mugnano, a sud di Mode-na. A stroncarlo è stato un tumore al pancreas.La sua fine ha suscitato enorme impressione e

cordoglio in tutto il mondo. Da Napolitano a Bu-sh a Sarkozy ai suoi amici artisti: Carreras, Do-mingo, Bono sono fioccate le attestazioni di ram-marico. Anche Sassari ricorda un suo affollatis-simo concerto del maggio ’88.

� EMILIANI E BERLINGUER alle pagine 2,3,4 e 5

Il grande tenore con la moglie Nicoletta Mantovani e con la figlia Alice

IL PIU’ GLOBALEIL PIU’ ITALIANO

di Antonio Ligios

Quasi cinquanta annidi carriera — unadelle più lunghe in

assoluto per un cantantelirico — collegati a una di-mensione di successo fi-glia della globalizzazione ea un modo personalissimodi intendere la comunica-zione con il pubblico: que-sta in sintesi l’eredità diLuciano Pavarotti, alme-no quella che il grandepubblico coglie sin dalleprime ore della sua scom-parsa. A questa va ovvia-mente aggiunta una gran-de eredità artistica — mol-to più controversa — che,appartenendo a un ambitocome quello dell’interpre-tazione musicale, è stata econtinuerà a essere ogget-to di valutazioni molto di-verse.

Luciano Pavarotti appa-re oggi una nobile espres-sione di una straordinarianatura vocale educata aiprincipi della migliorescuola italiana di canto,rappresentata da quelliche furono i suoi maestri:Arrigo Pola ed Ettore Cam-pogalliani.

La natura vocale e labuona scuola stanno allabase della costruzione del-la sua vocalità di tenorechiaro ma allo stesso tem-po capace di un calore, diuno spessore, di una poli-cromia e di una facilità an-che negli acuti più impe-gnativi, tutte qualità chehanno decretato molto pre-sto il successo planetariodel tenore modenese.

� continua a pagina 2

Renato Soru e Antonello Cabras

SEGRETERIA PD

Faccia a facciaSoru-CabrasNessuno cede

CAGLIARI. Per la segrete-ria del Pd Soru e Cabras trat-tano in un lungo incontro manessuno dei due fa marcia in-dietro. E cinquanta sindacidell’Ulivo chiedono a entram-bi di ritirare la candidatura.

� DITEL a pagina 9

SCUOLA, STANGATA SUI LIBRI DI TESTOCAGLIARI. Riaprono le scuole e crescono le spese per le

famiglie degli studenti. Stangata soprattutto sui libri.� S. SIDDI a pagina 24

SPIAGGE DA SALVARE

Anche Orosei «chiude»Il Comune tutelerà la pineta di Su BaroneFinita l’era del campingselvaggio, in arrivoi ticket e i parchimetri

OROSEI. Il Comune com-prerà la lunga spiaggia di SuBarone, otto chilometri di sab-bia incastonati da una pinetache da Osala corre sino a Mari-na di Orosei. D’estate diventaun enorme campeggio selvag-gio popolato da migliaia di vil-leggianti e di auto, senza servi-zi igienici né cassonetti. Unosconcio che il Comune intendesanare e rendere economica-mente produttivo creando par-cheggi a pagamento e introdu-cendo il numero chiuso.

� FONTANESI a pagina 7

SimonettaCesaroni,assassinata

nel 1990

VIA POMA

L’ex fidanzatodella Cesaroniora è indagato

ROMA. Delitto di via Po-ma, dopo 17 anni il giallo for-se sta per svelarsi. RanieroBusco, l’ex fidanzato di Simo-netta Cesaroni, massacrata il7 agosto 1990 a Roma, è statoindiziato di omicidio.

� RIZZO a pagina 14

Unilever, 200 posti di lavoro a rischioIl 21 l’incontro azienda-sindacati per scongiurare lo smantellamento

La società si è impegnataa trovare un acquirenteper lo stabilimento locale

CAGLIARI. Autunno incertoper l’occupazione. Molte le si-tuazioni a rischio. La più imme-diata, e paradossale, riguardal’Unilever, lo stabilimento conduecento posti di lavoro cheproduce gelati. L’azienda, purin attivo e utilizzata spesso perla produzione dei nuovi prodot-ti, dovrà essere smantellata. Lasocietà madre, infatti, ha decisoche per motivi di razionalizza-zione interna la sede debba es-sere spostata in un’altra regio-ne. E ha fissato per il 31 dicem-bre la data di chiusura dello sta-bilimento. I sindacati hannochiesto e ottenuto l’impegno del-l’azienda a vendere la strutturadi Cagliari. Per il 21 di questomese è fissato un incontro Uni-lever-sindacati: per verificare ache punto è la vendita. E la vi-cenda resta appesa a un filo.

� BUA a pagina 23

SUCCESSO A SASSARI

Goran Bregoviccanzoni e storiein salsa gitana

Bregovic ieri a Sassari� MASSIDDA a pagina 47

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U A pagina 29

«L’Italia taglicome la Germania:salvando il welfare»

ANNUNCIATOUN VIDEOPER L’11 SETTEMBRE

LIBERISMO DI SINISTRAIL PARADOSSO VINCENTE

Quando, trent’anni fa, ero corrispondente del Corrieredall’Unione Sovietica, la nostra sinistra mi accusavadi essere «di destra» perché raccontavo la «vita agra»dei russi, contraddicendo la propaganda ufficiale chedipingeva il regime sovietico come la realizzazionedella giustizia e dell’eguaglianza. Poiché,raccontandone le vicissitudini, ero dalla parte dellagente comune, mentre la sinistra era da quella delpotere costituito, io, liberale, mi sentivo «di sinistra»,e la sinistra, che della gente comune non si curava, ame pareva francamente «di destra». Era lo stessosentimento che Alberto Alesina e Francesco Giavazziteorizzano ora nel libro che hanno titolatoprovocatoriamente, ma non a caso, Il liberismo è disinistra.

LORENZOBINI SMAGHI

diMARIKA DE FEO

I L L I B RO D I A L E S I N A E G I A V A Z Z I

Presentato il Libro verde del Tesoro. Oggi vertice di maggioranza sulla Finanziaria

LA SUA FORZAE I SUOI DIFETTI

Lorenzo Bini Smaghi,membro italiano delboard della Bce:«Prendiamo esempiodalla Germania, che hatagliato la spesapubblica senza toccarelo Stato sociale».

L’offensiva d’autunnodei due «senza partito»

«PAGO IL PREZZODELLA FORTUNA»

«Se i servizi pubblici non funzionano si rischia un’inqualificata protesta fiscale»

di PAOLO ISOTTA

I L P R O F I L O

9 771120 498008

70 9 0 7

T E R R O R I SMO

AMA TO E P A R I S I

Spy story, un’email di Alonso aiuta la Ferrari

Bin Laden, il giallo della nuova fotoOcchi scavati ma la barba torna nera

I L R I C O RDO

di PIERO OSTELLINO

CONTINUA A PAGINA 50

di ETTOREMO

Padoa-Schioppa: lo Stato spendemale

Fecondazione, si torna a congelare gli embrioniIl pilota dellaMcLaren avrebbe fornito il nuovo indizio contro la sua stessa scuderia

L’INTERVISTA

Il tenore è morto a 71 anni nella sua Modena

ROMA — Scontro nel centrosinistra sul tema dellasicurezza. Mentre Prodi difende le nuove norme, isindaci si dividono. Cofferati e Domenici chiedonopiù poteri per le amministrazioni municipali. Cac-ciari, invece, invita a non cadere nella demagogia.

U Alle pagine 10 e 11Giannattasio, Imarisio, L. Salvia, Sarzanini e un

commento diM. Franco

Appello di Cofferati e Domenici. Cacciari: non è compito nostro

Diffide legali ai medici: così le coppie aggirano la legge 40 e l’obbligo del triplice impianto

CONTINUA A PAGINA 3

MILANO — Nuovo col-po di scena nella spy storydella Formula 1. Fernan-do Alonso è l’accusatoreprincipale della McLaren(il suo team): forse incon-sapevolmente ha fornitola prova destinata a cam-biare il corso della vicen-da. La Fia è in possesso diuno scambio di email fraAlonso e De la Rosa (ter-zo pilotaMcLaren) che te-stimonianocome i due fos-sero a conoscenza dellospionaggio.

U Alle pagine 62 e 63Pasini e Ravelli

WASHINGTON — Annunciato un video di Bin Laden per l’11settembre. Nel fotogramma già su Internet, Osama è invecchia-to, ma la barba (prima grigia) è tornata nera. U A pag. 9 Olimpio

diMARIA TERESAMELI

CONTINUA A PAGINA 11

L’ultimo applauso del mondoa Luciano Pavarotti

I sindaci: dateci poteri di polizia

CONTINUA A PAGINA 6

MILANO — Coppie inrivolta contro la normati-va sulla fecondazione as-sistita. Sono sempre piùnumerosi, infatti, i rifiuti(notificati per iscritto aidirettori sanitari dei piùimportanti ospedali ita-liani) all’impianto di tut-ti gli embrioni ottenuti.L’obiettivo è di evitaregravidanze plurigemella-ri che aumentano del40% i rischi di aborti pre-maturi e gravimalforma-zioni dei neonati. Stacrollando così nei fattiuno dei cardini della leg-ge 40. Cresce l’imbaraz-zo nel mondo medico,stretto fra il rispetto del-la normativa e quello delvolere della donna.

U Alle pagine 22 e 23Ravizza eRicci Sargentini

GIANNELL I

Vorremmo ricordare il tenore emi-liano com'era ai suoi esordi, rimuo-vendo i detriti limacciosi accumula-tisi con gli anni. Da tenore «di gra-zia», emulo di Tito Schipa, il quale èovviamente irraggiungibile, canta-va nel «mezzo carattere» dell'Elisird'amore e della Sonnambula.

ROMA—Giuliano Amato un partito non lo hapiù da quando Bettino Craxi si è eclissato. Artu-ro Parisi un partito ce l’ha avuto, ne avrebbe an-cora uno, sebbene in via di scioglimento, ma inrealtà non ne ha nessuno. Entrambi entrerannonel Pd, il primo conmaggior entusiasmo, il secon-do con assai minor ardore. Tutti e due, comun-que, sono i protagonisti delle ultime polemichedel centrosinistra, forse proprio perché possonoagire conpiù libertà di altri, visto che non posseg-gono un gruppo politico a cui dover dar conto.

MILANO—Èmorto Luciano Pavarotti. Ilgrande tenore si è spento ieri mattina, nellasua villa alle porte di Modena, stroncato daun tumore al pancreas. La notizia ha solleva-to cordoglio in tutto il mondo: i grandi dellaTerra (da Bush a Putin e Sarkozy) hannoespresso il loro dolore. In serata aperta la ca-mera ardente nel DuomodiModena. Doma-ni i funerali in diretta su Raiuno.

U Da pagina 2 a pagina 6

Farkas, Girardi, Luzzatto Fegiz, ManinProvvedini, Volpe

Sicurezza, scontro nel centrosinistra. Prodi: le regole vanno rispettate

ROMA — Nel libro«Italiani sono sempregli altri», scritto conPasquale Chessa, il se-natore Francesco Cos-siga racconta: «Avver-tii il mio ministro chesuo figlio Marco era ri-cercato. Chiesi a Do-nat-Cattin di convin-cerlo a consegnarsi».

U A pagina 14

Cossiga: cosìavvertimmoDonat-Cattindi ALDO CAZZULLO

L’ultima volta che vidi Lucia-no fu nella sua villa sull’Adriati-co, vicino a Pesaro, Villa Giu-lia. Era il ferragosto del 2006.Un gran caldo. Il grande tenoreconvalescente dopo l’interven-to, il mese prima, per la rimozio-ne di un cancro al pancreas.

ROMA — Il ministro del-l’Economia Tommaso Pa-doa-Schioppa, ha presentatoil Libro verde del Tesoro sullaspesa pubblica. Lo Statospende tanto, ma soprattut-to spendemale, senza più riu-scire a rispondere «ai bisognidel Paese». E c’è il rischio chela presa di coscienza di que-sta stortura, afferma il mini-stro, «si incanali verso un’in-qualificata protesta fiscale».Spenderemeglio è necessa-

rio, ad esempio, nel pubblicoimpiego dove le retribuzionidal 2001 al 2006 sono aumen-tate del 30%, il doppio dell’in-flazione.EProdi ieri ha illustrato aNa-

politano le linee di fondo dellaFinanziaria. Oggi il premier illu-strerà ai leader dell’Unione lebasi dellamanovra in un verticevoluto per venire incontro allerichieste di «collegialità» dellasinistra.

U Alle pagine 12 e 13

Alberti, Breda, FubiniMarro, Sensini

*Con "Style Magazine" e 3,00; con "Corriere Enigmistica" e 2,30; con "I libri dei Gormiti", "In vacanza con le Winx" e 7,90; con "Spider-Man" e 9,99; con "Art now" e 10,90; con "Scuola di cucina", "Le Garzantine", "Computer & Web" e 13,90; con "Strumenti per la scuola" e 15,90; con "Il Mondo" e 2,50. In TAA, Liguria, Friuli, Umbria, Sardegna e nelle province di Mo, Re, Pr, Ve con la Gazzetta dello Sport e 1,00.

VENERDÌ7 SETTEMBRE 2007

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Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro

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venerdì 7 settembre 2007Anno 32 � 1,30 in Italia- Numero 211

Con quel cantotravolgeva tutti

RICCARDO MUTI

LA SUA voce era strepitosa,di una generosità che cat-turava chiunque con im-

mediatezza. Aveva un timbroinconfondibile. Un punto di ri-ferimento, come la Callas o laTebaldi. E una benedizione delcielo, che ha dato gioia a chi hasaputo ascoltarla con il cuoreaperto. In più, nell’uomo Pava-rotti, c’era un’autentica saggez-za “popolare”, nel senso più no-bile dell’aggettivo. Era dotato diun’intelligenza viva e ricca diconcretezza, tipica della sua ter-ra, che lo ha portato a non diremai cose fatue. Non c’erano fin-zioni né sovrastrutture in Lucia-no. Anche fuori dal palcosceni-co, era esattamente ciò che ve-devamo e ascoltavamo quandocantava in scena: una straordi-naria fonte di energia.

SEGUE A PAGINA 3

L’ARTISTA

Lo show smisuratodi Big LucianoEDMONDO BERSELLI

SE C’È qualcosa che anco-ra sorprende, nell’avven-tura umana e artistica di

Luciano Pavarotti, è la suaspettacolare dismisura. La siregistra notando l’eco plane-taria suscitata dalla sua scom-parsa, al punto che si è indottia riconoscere che è morto nonun artista di valore, ma l’italia-no più famoso del mondo, eche un carisma non del tuttodecifrabile lo ha collocato nelrango degli eroi pubblici su-premi. È per questo che oggiviene salutato dall’omaggioaffranto di George W. Bush e diuna immensa folla di protago-nisti, a qualsiasi titolo, dellascena mondiale. Per questo letelevisioni, i siti online, le ra-dio, i giornali sono scossi daun’ondata di emozione.

SEGUE A PAGINA 11

IL MITO

“Ho avuto tuttopari e patta con Dio”

LEONETTA BENTIVOGLIO

ROMA

DIFFICILE, o impossibile,immaginare un altro Lu-ciano Pavarotti. Dopo di

lui non ci sarà un altro “Vincerò”cantato con la lucentezza diquella voce, o certe arie di Bohè-me emozionanti come le sapevaporgere Big Luciano, vivide, evo-cative, pronte a disporci al sognoe al languore. «Voglio essere ri-cordato come cantante d’ope-ra», ha detto Pavarotti prima dimorire, come rivendicando il va-lore eccelso di quella sua sontuo-sa voce tenorile, vero miracolo diunicità, prodigio supremo dimorbidezza. Doti autentiche e inparte sommerse dalla sua acqui-sita identità di fenomeno globa-le, lanciato ben oltre le dimen-sioni del più consueto e prevedi-bile star-system operistico.

SEGUE A PAGINA 2

LA VITA

La sua Modenain coda al Duomo

dal nostro inviatoMICHELE SMARGIASSI

MODENA

NON è gradito l’abito scuro.Il maestro in persona s’eraraccomandato col suo sin-

daco, qualche giorno prima dinon poterlo più fare: «Non vorreitroppa gente vestita di nero».Amava le camicie hawaiane e ifoulard vistosi. E al tramonto,quando le porte del Duomo diModena si aprono come un sipa-rio sull’ultima replica, eccolo ac-contentato: i modenesi, un mi-gliaio nella lunga fila paziente, so-no venuti casual, come usciti dallavoro o dalla cena in famiglia.

Perché nel mondo Pavarotti èun’icona, ma a Modena è Pa-varòt, uno che per tanti anni, per-fino quando era già famoso, si po-teva incontrare per strada. E doveci si incontra a Modena?

SEGUE A PAGINA 4

LA CITTÀ

Luciano Pavarotti TORRESIN, VIDETTI e ZURLETTI DA PAGINA 2 A PAGINA 11

Ha dato all’Italia piùdi quanto ha ricevuto

CASTALDO A PAGINA 7

BOCELLI

Lui, più fragorosodi una rock band

A PAGINA 6

BONO

Da Bush a Sarkozytutti lo ricordano

MORETTI A PAGINA 9

I LEADER

Polemica tra i sindaci

Cofferatie Domenici:dateci poteri

di polizia

SICUREZZAE SERIETÀGIUSEPPE D’AVANZO

PRIMA che un Paese nor-male, dovremmo essere ingrado di diventare – ne è

una pre-condizione – un Paeseserio, e serio vuol dire capace,responsabile, attendibile. Puòessere utile affrontare alla lucedi queste categorie – responsa-bilità, capacità, attendibilità –le iniziative che il governo pro-getta di contrapporre a una dif-fusa ondata di panico moraleprovocata da quella che vienedefinita «microcriminalità» econcentrata, in quest’occasio-ne, contro i miserabili che oc-cupano spazi pubblici – lavave-tri, vagabondi, mendicanti – e ilpiccolo mondo criminale chevende beni e servizi alla società“per bene”: prostitute, piccolispacciatori di droga. Per neces-sità semplificatoria, si farà ameno di quel che, nel nuovosenso comune penale, il gover-no cinicamente giudica super-fluo. Per un momento, allora,lasciamo in un canto qualchequestione pur assai essenziale:come, ad esempio, che le politi-che pubbliche in tema di sicu-rezza ridisegnano il profilostesso della società (e varrebbela pena discuterne, no?); chemolte esperienze hanno messoin dubbio l’efficacia delle poli-tiche criminali nel controllo deiconflitti e dei fenomeni illeciti;che il senso di insicurezza non ènecessariamente connesso al-l’esistenza di pericoli “concre-ti”, ma spesso ha a che fare conil genere, l’età, l’esperienza divita, la familiarità con l’am-biente in cui si vive, il senso diappartenenza a una comunità.

SEGUE A PAGINA 25

IL CASO

“Lo Stato spende troppo e male”. Oggi vertice dell’Unione

Allarme di Padoa-Schioppa:rischiamo la rivolta fiscale

ROMA — «Lo Stato spende trop-po e male», per questo bisognacorreggere l’andamento dellaspesa pubblica. E’ il monito delministro dell’Economia, Tom-maso Padoa-Schioppa, che, in vi-sta della messa a punto della Fi-nanziaria 2008, ribadisce comesia inutile parlare di riduzione ge-neralizzata delle tasse. Prima, bi-sogna mettere a posto i conti pro-seguendo «senza indugio». Ma ilministro lancia anche un allarme:«Rischiamo la rivolta fiscale». Og-gi vertice dell’Unione.

GRION, MANIA e TITOALLE PAGINE 12 e 13

LA RIFORMA

Il 20% degli studenti abbandona prima del diploma

Arriva l’obbligo a 16 annicontro la fuga dalle scuole

ROMA — Torna l’obbligo scola-stico: tutti in classe sino a 16 an-ni. D’ora in poi i ragazzi italianidovranno restare sui banchi peralmeno 10 anni. Un provvedi-mento preso dal ministro dellaPubblica Istruzione Fioronicontro l’abbandono: il 20% de-gli studenti abbandona infattiprima del diploma. Il provvedi-mento, in via sperimentale, mo-dificherà il percorso di appren-dimento degli studenti proprioalla vigilia dell’inizio dell’annoscolastico.

VLADIMIRO POLCHI A PAGINA 33

A 17 anni dall’omicidio

Via Poma,indagato

il fidanzatodi SimonettaMARINO BISSO e EMILIO RADICE

A PAGINA 17

Da oggi“Casta Diva” ilprimo dei 6 cddi Maria Callas

A richiesta asoli 8,90 euro

in più conRepubblica+L’espresso

REPUBBLICAL’ESPRESSO

Da oggiil cd di Maria Callas

Il grande tenore è morto a 71 anni dopo una lunga malattia. “Ricordatemi come cantante d’opera”. Domani i funerali a Modena

Il mondo piange PavarottiDa re della lirica a star popolare: addio alla voce più bella

SERVIZI ALLE PAGINE 14 e 15

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7 settembre 2007

«Spendiamo tanto e male: rischiamoun’inqualificabile protesta fiscale»Il libro verde di Padoa-Schioppa: dipendenti pubblici, stipendi saliti del 30%D’Alema: «Nella finanziaria tagli a spese e tasse, consapevoli che sarà difficile»

LE IMPOSTE

SETTORE STATALE

Ci vuole più

equità nella

distribuzione

del carico

fiscale

La politica

considera il

pubblico impiego

solo come un

serbatoio di voti

ROMA - Lo Stato spende tanto, ma so-prattutto spende male, senza più riuscire arispondere «ai bisogni del paese». E c’è il ri-schio che la presa di coscienza di questastortura, più che spingere verso le priorità,cioè una «maggiore equità nella distribuzio-ne del carico fiscale» e «l’efficienza della pub-blica amministrazione», «si incanali versoun’inqualificata protesta fiscale». Anche perquesto, secondo il ministro dell’EconomiaTommaso Padoa-Schioppa, che ieri ha pre-sentato il Libro Verde del Tesoro sulla spesapubblica, è «imperativo», «urgente» e «inelu-dibile» la sua riqualificazione. «Se i servizipubblici sono insoddisfacenti i cittadini e leimprese che pagano le imposte dovute sen-tono la pressione fiscale - scrive Pa-doa-Schioppa - come un peso inaccettabile,troppo gravoso e iniquo», soprattutto difronte a 100 miliardi annui di evasione fisca-le. Spendere meglio è dunque necessario e,come dimostra il Libro Verde con decine edecine di dati e paragoni, e come assicura lostesso Padoa-Schioppa, fortunatamente an-cora possibile.

Certo, bisogna cambiare passo, e soprat-tutto metodo. Darsi tempi giusti, perché«non è un programma di tempi brevi», e so-prattutto, dice il ministro, «ritrovare passio-ne politica e amministrativa». La prima a li-vello di governo, per ridefinire le priorità, in-dividuare dove far affluire le risorse aggiunti-ve e quali programmi abbandonare o taglia-re. Ma altrettanta passione, alla vigilia dellaFinanziaria, Padoa-Schioppa la chiede an-che ai suoi colleghi ministri: definite le priori-tà, occorre utilizzare al meglio le risorse. Co-me, ad esempio, nel pubblico impiego, unodei cinque grandi capitoli, insieme alla giu-stizia, la sanità, l’università e gli enti locali,sviscerati senza remore e pietà dal LibroVerde.

Si ammette così che se le retribuzioni delsettore pubblico dal 2001 al 2006 sono au-mentate del 30%, il doppio dell’inflazione, lacolpa è solo della politica. Che considera il

pubblico impiego solo come un serbatoio divoti (il Tesoro sottolinea più volte «il ruolofortemente politico dei contratti») e che poipaga il prezzo della sua incapacità, perché icontratti pubblici si rinnovano in media 18mesi dopo la scadenza e il «ritardo» deve es-ser poi compensato con denaro sonante. Sea questo si aggiungono slittamenti salarialicontinui dovuti al progressivo invecchia-mento dei dipendenti (anche con il bloccodel turn-over che secondo lo stesso LibroVerde non ha prodotto alcun risultato), unamobilità di fatto «inesistente», è facile capi-re comemai la pubblica amministrazione co-sti sempre di più e produca servizi semprepeggiori.Esattamente come accade per la giusti-

zia. Abbiamo più magistrati e spendiamopiù di tutti i paesi europei. Ma i processi han-no tempi biblici. Basterebbe, secondo il Te-soro, ridefinire la dimensione ottimale deiTribunali. Ce ne sono troppi e sono troppopiccoli, basterebbe accorparli per avere«economie di scala significative». Con buo-na pace del ministro Clemente Mastella chedice di non saper proprio dove risparmiare.«È una guida che consegno alla riflessione diogni cittadino interessato al bene comune eall’impegno di chi opera nel governo» dicePadoa-Schioppa, mentre Guglielmo Epifanicontesta la pubblicazione del Libro Verde aridosso della Finanziaria, pensando proprioal prossimo bilancio.Oggi il presidente del Consiglio, Romano

Prodi, ne discuterà con i vertici dell’Unione.Il vicepremier Massimo D’Alema sostieneche la manovra dovrà ridurre la spesa, maanche la pressione fiscale, benché sia «unasfida difficile». Quanto difficile si capirà sololunedì, quando ogni ministro consegnerà aPadoa-Schioppa il proprio programma peril 2008, dove ogni nuova spesa dovrà esserecompensata da altri tagli. E si capirà anche,allora, se il Libro Verde di Padoa-Schioppasarà stato solo un esercizio accademico.

Mario Sensini

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7 settembre 2007

ROMA — Ora è Massimo D’Alema a dirlo:«Stiamo attenti: non facciamoci del male». Pri-ma era stato Walter Veltroni. Ma di lui, il mini-stro degli Esteri dice che potrebbe essere il«fratello maggiore» mentre di Dario France-schini addirittura lo «zio giovane». E così, ri-vendicando l’autorità che viene dalla sua sto-ria, D’Alema dà ancora più peso all’avverti-mento rivolto ai candidati che corrono per lasegreteria del Pd: «È in corso una discussione,poi si voterà. Ed è giusto che sia così. Ma fac-ciamolo in modo sereno. Fate-mi passare questo consiglioda persona esperta. Ragionia-mo pensando al 15 ottobre enon solo al 14». Cioè al futurodel Partito Democratico enon solo alla domenica in cuisi svolgeranno le primarie. In-somma, tutti i candidati «han-no arricchito il dibattito» e«tutti sono importanti». A par-tire da Enrico Letta e RosyBindi, che «sono una partedella storia del nostro patri-monio comune». Ma la candi-datura del sindaco di Roma«ha fatto fare un salto di quali-tà al Pd».

In altre parole: da Ponteca-gnano, dove è in corso la festadella Margherita, D’Alemalancia un richiamo forte a evi-tare scontri troppo aspri perla leadership del Pd. RomanoProdi invece, intervistato dalTg1 , ha un giudizio più «ecu-menico» sulla gara in corso:«Non sono screzi. È una dialet-tica famigliare. Che nella de-mocrazia si discuta anchecon vigore è fisiologico. Que-sta è democrazia. Ma alla finela decisione presa è presa». Aldi là degli appelli, la competi-zione resta comunque a tuttocampo. Basta pensare che Ro-sy Bindi ieri si diceva «onora-

ta di essere il vero candidato di sinistra» e usa-va toni ottimistici con chi è favorito in tutti isondaggi: «Se vinco chiedo a Veltroni di affian-carmi».

Ma accanto alla battaglia per la segreteriain queste ore se ne sta combattendo una forseancora più decisiva a livello regionale. Dallecandidature a segretari locali, che dovrannoessere presentate entro il 12 settembre, moltodipenderanno infatti gli equilibri interni delnuovo partito. Ieri, in Campidoglio, c’è stato

un vertice dei sostenitori diVeltroni, con Fassino, Rutelli,Franceschini, Bettini, Melan-dri e Finocchiaro. Nella mag-gioranza delle regioni sonostati già individuati i candida-ti segretari, che verranno vo-tati sempre il 14 ottobre eche, in parte, dovrebbero esse-re sostenuti anche da Bindi eLetta. Ma in non poche zonele trattative sono ancora aper-te. A parte il caso Campania, inodi da sciogliere riguardanoancora Sardegna, Calabria,Friuli, Piemonte e Liguria.

C’è infine l’incognita delle li-ste, che dovranno essere pre-sentate entro il 20 settembre.Tra le veltroniane, oltre aquella con i big di Margherita,Ds e società civile, correrà an-che «Ambiente, Innovazionee Lavoro», guidata dai mini-stri Melandri, Damiano e Ni-colais. Mentre chi fa capo almanifesto dei «coraggiosi» diFrancesco Rutelli (sempre afavore di Veltroni) dovrebbescendere in campo almeno intre regioni: Calabria, Campa-nia e Lombardia. Protestano,per la moltiplicazione dei so-stegni al sindaco di Roma, uli-visti e prodiani: «Questo è ver-ticismo a cascata».

Roberto Zuccolini

D’Alema, appello a Bindi e Letta«Sul Pd non facciamoci del male»Massimo ripete l’invito di Veltroni. «Tutti nel mio cuore, Walter un salto di qualità»Rutelli e Fassino in Campidoglio: vertice sui nodi locali in vista delle primarie

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7 settembre 2007

Quando, trent’anni fa, ero corrispondente del Corrieredall’Unione Sovietica, la nostra sinistra mi accusavadi essere «di destra» perché raccontavo la «vita agra»dei russi, contraddicendo la propaganda ufficiale chedipingeva il regime sovietico come la realizzazionedella giustizia e dell’eguaglianza. Poiché,raccontandone le vicissitudini, ero dalla parte dellagente comune, mentre la sinistra era da quella delpotere costituito, io, liberale, mi sentivo «di sinistra»,e la sinistra, che della gente comune non si curava, ame pareva francamente «di destra». Era lo stessosentimento che Alberto Alesina e Francesco Giavazziteorizzano ora nel libro che hanno titolatoprovocatoriamente, ma non a caso, Il liberismo è disinistra .

IL LIBRO DI ALESINA E G IAVAZZI

Liberismo di sinistra, il paradosso vincente

Alesina e Giavazzi non hanno cer-tamente mai pensato che il liberali-smo fosse di destra. E’, perciò, tantopiù significativa la coincidenzadel lo-ro pensiero con quella del corrispon-dente del Corriere da Mosca di allo-ra. Non è dunque motivo di scanda-lo per il liberale che essi facciano oral’elogio del liberalismo economico,collocandolo «a sinistra» con un pa-radosso storico, ideologico e politicoche sembra però ribadire — sia pureindirettamente— l'assioma secondoil quale la sinistra ha ragione anchequando ha torto. Essi confermanosemplicementeche il «paradosso libe-rale» era già vincente allora.Ciò chemi preme ricordare, a que-

stoproposito, dedicandola a tutti co-loro i quali sono stati a favore del co-munismo contro ogni evidenza, è lafrase che un amico sovietico, perse-guitato dal regime, avevapronuncia-to dopo una serata di discussioni nelmio piccolo appartamento di Moscacon due esponenti del Pci che aveva-no difeso l'Urss: «Non dubito dellavostra buona fede. Ciò che vi chiedoè di non continuare a far pagare anoi russi il vostro ritardo nel capire».Così, pur condividendolo totalmen-te, mi piace ora fare il controcanto al

libro, anche a costo di correre il ri-schio di sembrare davvero «di sini-stra», di quella storica, nondi quella,riformista e liberale, che Alesina eGiavazzi vorrebbero fosse. Di frontealla crisi della sinistra statalista ediri-gista, a me pare che la cultura libera-le si sia attestata suuna interpretazio-ne strettamente economicistica, effi-cientistica e riduttiva del liberali-smo. Se ilmercato fosse unfine e nonun mezzo, quale è e deve essere, co-me potrebbe il liberalismo politicospiegare la contraddizione tra l'averposto la centralità e la sacralità dell'Individuo al vertice delle propriepriorità etico-politiche e subordina-re la vita degli uomini in carne e ossaai capricci di una categoria ideologi-ca, appunto ilmercato, nondissimileda ciò cheper la sinistra è l'eguaglian-za o è il nazionalismoper la destra? Illiberalismopolitico ènatomolto pri-ma del liberalismo economico. Ri-corda Giovanni Sartori che «Locke,Blackstone, Montesquieu, Constantnon furono i teorici di un'economiadel laissez faire . Essi intendevanoper liberalismo la rule ofl aw, la rego-la del diritto e lo Stato costituziona-le; e intendevano per libertà la liber-tà politica».Lo stesso Adam Smith, pur rite-

nendolanecessaria, non consideravala libertà economica una condizionesufficiente per l'esistenza della liber-tà politica. Il liberista e il marxistaclassici si assomigliano. Ciò che liporta entrambi fuori strada è l'uso dicategorie economiche per pervenirea conclusioni politiche. La naturadei rapporti di produzione e ilmerca-to non sono «la chiave», bensì «unadelle chiavi», per interpretare sia ipassati totalitarismi sia le attuali so-cietà post-totalitarie.

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di PIERO OSTELLINO

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7 settembre 2007

MILANO— «Con ordine: di quest’ul-tima idea, poteri di polizia giudiziariaai sindaci, se ne parlò nel 1996 con l’allo-ra ministro dell’Interno Giorgio Napoli-tano. Niente di nuovo. Se ne può anchediscutere, basta non metterci sopra uncarico di demagogia e populismo».

Massimo Cacciari è sull’arrabbiatoandante. «Ma siamo diventati tuttimatti?». Massimo Cacciari dice chenon ha intenzione di litigare con i suoicolleghi di Firenze e Bologna. Però è ar-rabbiato, e si sente. «Io li capisco. Van-no avanti come Gentilini, a forza di gri-da. Non hanno i mezzi, e si devono affi-dare alle scorciatoie».

L’idea di avere più poteridi polizia è una scorciatoia?

«Veda un po’ lei. Io credoche la repressone dei fenome-ni criminosi spetta alla poli-zia, non certo ai sindaci. Mastiamo scherzando?».

Non è che qualcuno ci mar-cia, con questa storia dei sin-daci sceriffi?

«Può darsi. Ame questa de-finizione non piace. Comenon mi piace la piega che hapreso il dibattito sulla sicu-rezza. E’ ipocrita, ispirato al-la politica della polvere sottoal tappeto».

Faccia degli esempi.«Partiamo dalle prostitu-

te. Agli ipocriti faccio presen-te che ci sono in ogni capitale euro-pea».

Detto questo, che si fa?«Qui in Italia si affronta il problema

allontanandole dai viali cittadini. Vada-no a battere in aperta campagna. Qual-cuno pensa seriamente che sia un’ideacivile, che spostarle da una via all’altrapossa essere una soluzione?».

Lei come la definisce?«E’ un esempio di politica della polve-

re sotto al tappeto, alla quale si sta con-formando tutta la sinistra».

Ne è proprio sicuro?«Ma certo. In materia di sicurezza la

sinistra è vittima dell’infezione berlu-sconiana. Sceglie una politica vuota,fatta di grida, di muscoli gonfiati».

Proposte alternative?«Prendiamo le prostitute: crei delle

strutture, ti affidi a degli operatori distrada che cercano di recuperarle. I no-madi? Non basta cacciarli. Occorre co-struire dei campi decenti, serve l’edili-zia pubblica. Certo, queste cose nonfanno discutere i giornali, non creanoun bel dibattito. Meglio le grida, chenon risolvono niente ma fanno il solleti-co alle parti basse della gente».

Alcuni suoi colleghi in quanto a gri-da non scherzano.

«E’ l’unico modo che hanno per farsiascoltare. E infatti Amato li incoraggia.

Perché per lui è più facile e redditizio di-re che il problema sono le prostitute edi lavavetri, e affrontarlo da sceriffo. Ilgoverno non dà soldi per l’edilizia socia-le, taglia i fondi agli operatori sociali.Non rimane che un po’ di demagogia,che oltre tutto fa bene alla popolarità».

Non condivide, ma capisce.«Li capisco anche troppo, i miei colle-

ghi sindaci. E’ duro cercare una politi-ca seria su argomenti per i quali l’insof-ferenza della gente è altissima. Mezzomilione di euro all’anno per i campi no-madi? I cittadini si scandalizzano, e tudevi spiegargli che la strada è quella,che anche il prefetto è d’accordo. Madevi anche combattere la carenza difondi. Una fatica bestiale».

Quindi, si prende quella che lei defi-nisce «una scorciatoia», non è così?

«E’ quello che sta accadendo. Via i no-madi, i lavavetri, le prostitute. E’ pro-fondamente sbagliato. E’ incivile».

Anche lei manda i vigili a scacciare ivenditori abusivi.

«Certo. Voglio limitare certi commer-ci, ma non mi illudo che così si risolva ilproblema. Lavoriamo, facciamo il possi-bile, senza incrementare l’insofferenza,oggettiva, vera, della gente».

E’ questo che sta accadendo?«Si sta facendo una politica che og-

gettivamente finisce per incentivarel’insofferenza della gente. Tolleranzazero. Bella frase, ma che vuole dire?Che l’illegalità non va tollerata. E c’è bi-sogno di precisarlo?».

Magari una volta ogni tanto...«Perfetto. E poi? Le norme non basta-

no? Se ne facciano delle altre, e che ven-gano applicate. Ma un politico, che siasindaco o ministro dell’Interno, si deveporre il problema di quel che sta facen-do. Deve studiare le cose, per poter ri-solvere in modo civile il problema. Nondeve aggrapparsi alla repressione. Unpolitico non deve reprimere, deve cer-care di risolvere. Sono due cose diver-se».

Questo dibattito sulla sicurezza laentusiasma.

«Sembra che sia scattato l’imperati-vo di portare il cervello degli italiani al-l’ammasso. Mi fa schifo».

Marco Imarisio

SINDACO E FILOSOFO

«Capisco i miei colleghi, ma la repressione dobbiamo lasciarla alla polizia»

Cacciari: niente demagogia, non facciamo i Gentilini

Il filosofo Massimo Cacciari (è sindaco di Venezia dal 2005:lo era già stato tra il 1993 e il 2000

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7 settembre 2007

Ho appena finito di leggere conincredulità e anche amarezzail libro «La casta» di SergioRizzo e Gian Antonio Stella.Le vorrei chiedere quali sonostate le conseguenze dellapubblicazione di questo libro.È cambiato qualcosa? Ci sonostate inchieste? O è soloaumentata la sfiducia, loscoraggiamento, e il cinismoverso i politici? Io sono stataparlamentare in Australia per18 anni. Ho avuto molteresponsabilità, alcuni vantaggie uno stipendio dignitoso.Oggi, ritirata dalla politica,godo di una pensione dignitosae credo che sia tutto quelloche abbia diritto di aspettarmi.

Franca ArenaSydney (Australia)

Cara signora Arena,il libro di Rizzo e Stella è statouno dei maggiori successi edito-riali degli ultimi anni (le copievendute sono più di 800.000) ed èancora oggi continuamente cita-to nelle lettere che giungono aquesta rubrica. Non vale la pe-na, quindi, di riassumerne il con-tenuto per i lettori. Piuttosto cherispondere direttamente ai suoiquesiti, proverò a descriverel’evoluzione della politica italia-na durante gli ultimi quindici an-ni. Trarrà lei le sue conclusioni.

Nel 1992 (l’anno di Tangento-poli) la classe politica era, lette-ralmente, in ginocchio. Colpitada avvisi di reato, mandati dicomparizione, inchieste giudizia-rie e ordini di cattura, dovettesottoporsi a una sorta di pubbli-co lavacro e perdere alcune vec-chie prerogative, fra cui il finan-ziamento statale dei partiti poli-tici, previsto da una legge deglianni Settanta. Fu quello il mo-

mento in cui sarebbe stato possi-bile riformare il sistema politicoed eliminare alcune delle causeistituzionali che hanno favoritola nascita di una casta e lo strava-gante aumento della spesa pub-blica: il bicameralismo perfetto,un numero di parlamentari spro-porzionato alle esigenze del Pae-se, la proliferazione degli entipubblici e delle autorità locali.Ma la stagione delle riforme siconcluse con risultati mediocri ela classe politica, solo parzial-mente rinnovata e ormai rinfran-cata, cominciò a imitare, permolti aspetti, i manager dellegrandi aziende. Non poté distri-buire a se stessa «stock options»(lo Stato non è una società perazioni), ma aumentò i propri sa-lari e soprattutto quei vantaggi«extracontrattuali» che in ingle-se vengono chiamati «perks»:spese di viaggio, assistenza sani-taria, pensione, rimborsi per l’as-sunzione di collaboratori, minutiservizi garantiti all’interno deipalazzi parlamentari.

Un ministro del governo Pro-di, Franco Bassanini, riuscì a fa-re approvare una legge che si pro-poneva di ridurre il numero deimembri del governo. Ma lo stes-so Prodi, quando tornò al poterenel 2006, finì per accontentare isuoi molti alleati con una genero-sa distribuzione di ministeri e sot-tosegretariati (oggi, se non sba-glio, sono 99). Tenga presente,cara signora, che ogni titolare diuna carica governativa è in real-tà una falla da cui escono rivolidi denaro pubblico: automobilidi servizio, viaggi, computer,cancelleria e una legione di con-sulenti che hanno a loro volta bi-sogno di denaro per arredare i lo-ro uffici, viaggiare, pagare i pro-

pri collaboratori. Lo stesso è ac-caduto nelle Regioni, nelle Pro-vince e nei Comuni. Mentre l’Ita-lia proclamava la necessità di ri-durre i funzionari dello Stato(quelli che voi chiamate «publicservants»), è nata nel Paese unastruttura parallela privata, mapagata con denaro pubblico. So-no migliori dei funzionari? Qual-che volta sì, ma in molti casi for-mano la corte che ogni uomo poli-tico cerca di creare per megliogovernare il proprio collegio edare una dimostrazione dellapropria influenza.

A quanto ammonta, per loStato, il costo della politica? Ilcalcolo dipende naturalmentedalla valutazione delle spese edella loro inutilità. In una intervi-sta a La Stampa del 3 settembre,il senatore Cesare Salvi (autorecon Massimo Villone di un libro,«I costi della democrazia», pub-blicato da Mondadori nel 2005)sostiene che la cifra potrebbe ag-girarsi sui 6 miliardi di euro. MaConfindustria, dal canto suo,parla di 4 miliardi e Giulio San-tagata, ministro per l’Attuazio-ne del programma di governo,propone risparmi per un miliar-do e 300 milioni di euro. Per co-minciare a risparmiare, sempresecondo Salvi, basterebbe «ridur-re i membri del governo, dei par-lamentari, dei consiglieri regio-nali». Ma per farlo, ovviamente,occorre un governo forte, unamaggioranza omogenea, un pre-sidente che abbia i poteri di unpremier britannico o di un cancel-liere tedesco: condizioni che og-gi, in Italia, purtroppo non esisto-no.

RISPONDE SERGIO ROMANO

La casta e i suoi costi, visti dall’Australia

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