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www.saveriopepe.eu I S S U U 2015 PRIMAVERA Le stagioni a tavola SAVERIO PEPE SAVERIO PEPE Salute, prevenzione, bellezza e benessere Dopo l’inverno la carica dei cibi depurativi e energetici

La tavola di primavera

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Fave, taccole, piselli, fragole, limoni, carote, patate novelle, cavolo cappuccio, cipolotti ma anche la forza dei cereali, delle spezie e delle erbe terapeutiche da cucina. La tavola di primavera è innanzitutto verde con declinazioni di freschezza ma anche di sapori potenti e difficili da combinare. E’ il periodo della depurazione, dell’eliminare e del fare spazio dentro la propria mente e nel proprio corpo. Una tavola carica, quasi ridondante di sali minerlai, acqua, vitamine, per mettersi alle spalle l’inverno e togliersi dai fianchi il peso di un’alimentazione ricca di grassi ma povera di nutrienti. Mangiare secondo i cicli della natura ha una duplice funzione ecologica sull’ambiente e sul corpo. Assecondando quello che ci arriva in maniera non forzata dai campi, dai frutteti ma anche dal giusto ciclo di essiccazione e conservazione, il corpo entro in armonia con la stagione del cambiamento, vibrando di salute. E poi c’è tanta voglia di sapore e leggerezza in questo periodo.

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Le stagioni a tavolaSAVERIO PEPE

SAVERIO PEPESalute, prevenzione, bellezza e benessere

Dopo l’inverno la carica dei cibi depurativi e energetici

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LA TAVOLA DI PRIMAVERA

Saverio Pepe

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Fave, taccole, piselli, fragole, limoni, carote, patate novelle, cavolo cappuccio, cipolotti ma anche la forza dei cereali, delle spezie e delle erbe terapeutiche da cucina. La tavola di primavera è innanzitutto verde con declinazioni di freschezza ma anche di sapori potenti e difficili da combinare. E’ il periodo della depurazione, dell’eliminare e del fare spazio dentro la propria mente e nel proprio corpo. Una tavola carica, quasi ridondante di sali minerlai, acqua, vitamine, per mettersi alle spalle l’inverno e togliersi dai fianchi il peso di un’alimentazione ricca di grassi ma povera di nutrienti. Mangiare secondo i cicli della natura ha una duplice funzione ecologica sull’ambiente e sul corpo. Assecondando quello che ci arriva in maniera non forzata dai campi, dai frutteti ma anche dal giusto ciclo di essiccazione e conservazione, il corpo entro in armonia con la stagione del cambiamento, vibrando di salute. E poi c’è tanta voglia di sapore e leggerezza in questo periodo.

Racconto luoghi e sapori, racconto  tradizioni e nuove frontiere forse non più nuove. Spiego ed imparo di turismo “minore”: per gli Uffizi hanno già scritto in tanti, io vi parlo delle piccole Isole Frisone o della strade delle ciliegie e del vino in Friuli. Mi interessa il cibo come arte, il viaggio che ha il sapore della storia, la natura che si sente a suo agio nella contemporaneità, un pò come me. Ho una formazione di operatore della comunicazione multimediale, guida turistica, operatore erboristico e di terapie naturali. Il mio background viene dall’osso dell’Appennino, tra la verde Irpinia e il Sannio bruno. Le mie parole chiave sono turismo naturalistico, low cost, enologico, gastronomico, museale e termale, alimentazione naturale, tradizioni culinarie, eccellenze locali, terapie dolci, medicine alternative, agricoltura biologica, trasporti, ambiente, cosmesi naturale, animali, treni. Viaggio spesso in Nord Europa. Amo la Norvegia e le Far Oer. Ho database tematici, contatti diffusi, un potente Mac, presenze digitali e web ramificate, una scrivania di 3 metri, valigie di varie misure e una eccellente Reflex. Il mio sito è www.saveriopepe.eu

NESSUNO PUÒ ESSERE SAGGIO A STOMACO VUOTO. (G. HELIOT )

CHI SONO

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05 SPINACIesotico elisir di lunga vita

06 PREZZEMOLOsalute e vitamina C

LA TAVOLA DI PRIMAVERA

07 FARINA DI MAISla polenta di primavera

08 RISO ROSSOdepurarsi con sapore

09 MIGLIOla forza per il corpo e la mente

11 CRESCIONE TARASSACO ORTICAla tavola diventa cura

13 SALVIA AVOCADO CAVOLO CAPPUCCIOun tris di salute e bellezza

14 LIMONIil medico con la buccia

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15 NESPOLEarma di bellezza

17 CARCIOFI RAVANELLI LATTUGAil top della tavola primaverile

19 ASPARAGI FAVE TACCOLEla salute con tanto sapore

21 GRANO SARACENO ORZO AVENAi cereali più buoni quelli più efficaci

22 RICOTTA DOP E CURCUMAi due che non devono mancare a primavera

23 SPECIALE PREZZEMOLO

tutto la forza di una piccola foglia

25 CAROTE CIPOLOTTI PATATE NOVELLEla primavera ha il gusto sano dell’orto

26 CICORINO ZUCCHINE PISELLIdopo il grigio dell’inverno arriva il verde a tavola

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BARBA DI FRATE POMODORO LATTUGHINOLe verdure protagoniste di primavera

SPECIALE FRAGOLAle amiche del cuore e della bellezza

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SPINACI ESOTICO ELISIR DI LUNGA VITA

DA BRACCIO DI FERRO A SALUTE DI FERRO

Rame, potassio e zinco. Con questo tris salutare e assorbito con facilità, gli spinaci si presentano come un vero e proprio integratore energetico. Durante il passaggio dalla stagione fredda alla primavera, l’organismo tende a sentire maggiormente la fatica e il sistema immunitario tende ad indebolirsi. Gli spinaci, soprattutto se consumati crudi o appena scottati, aumentano la resistenza fisica, migliorano la circolazione, favoriscono il metabolismo. In particolare il potassio in sinergia con le vitamine del gruppo B, danno a questa verdura proprietà energetiche. Altra sostanza contenuta in grande quantità ed assorbita velocemente è la luteina, conosciuta per essere il principale protettore vegetale degli occhi ma che ha anche proprietà benefiche sul cuore, sull’apparato digerente e sulla pelle. L'alto contenuto di acido folico apporta benefici al sistema immunitario, rendendolo più "resistente" e aiuta notevolmente l'organismo nella produzione di globuli rossi.Il consumo di spinaci è molto utile quando si soffre di stanchezza cronica, di anemia ed è indispensabile nelle diete vegetariane ed in particolare in quelle vegane.

!!Gli spinaci sono stati portati in Europa dai Persiani, da cui il nome aspanakhe. La coltivazione si diffuse soprattutto in Germania e nei Balcani. In Italia furono portati proprie dalle monache benedettine provenienti dalla Sassonia tedesca. Nelle loro regole, che portarono in diversi monasteri creati nel nord Italia, c’era l’obbligo di coltivare lo spinacio. Famosi erano gli spinaci coltivati dalle monache di Firenze che fecero conoscere a Caterina de Medici questo ortaggio. Fu poi Caterina dei Medici a far conoscere piatti e pietanze a base di spinaci a tutte le corti regnanti in Europa. Da allora nella cucina classica francese, le preparazioni che richiedono un letto di spinaci sono chiamate per questo “a' la florentine”.

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Gli ultimi giorni dell’inverno, sono quelli dove maggiori sono le incidenze delle malattie da raffreddamento. Il fabbisogno di vitamina C aumenta ed il prezzemolo ne è davvero ricco. Contiene anche molto acido folico e nonostante le piccole quantità consumate, questa sinergia di sostanze salutari è davvero efficace. Consumato fresco aiuta il sistema immunitario, migliora il metabolismo, favorisce la circolazione. Contiene anche manganese e rame che hanno una azione contro le infezioni delle vie respiratorie. Non solo condimento o aroma da cucina ma cibo salutare, particolarmente indicato in chi si ammala facilmente di mal di gola, raffreddore ed è molto sensibile al freddo. La ricchezza in vitamina C è esaltata, dal facile assorbimento, che nel prezzemolo è il più efficace. Contiene inoltre la miristicina, una sostanza ampiamente studiata per le sue capacità di rinforzare il sistema immunitario e di favorire la risoluzione delle infiammazioni delle vie respiratorie. Nei convalescenti e in chi soffre di allergie croniche, il prezzemolo è dunque un prezioso alleato a tavola.

Calorie: 20 per 100 g 

I Romani lo usavano per adornare le tombe dei congiunti: era infatti collegato ad Archèmoro, l'araldo della Morte. I greci lo usavano come abbellimento, nei decori dei vincitori dei giochi. Gli Etruschi lo chiamavano "Petroselinum" e lo consideravano una pianta magica da usare con altre sostanze vegetali per comporre un unguento con il quale si curavano le ferite. Esperti apicoltori, gli Etruschi sapevano che il prezzemolo leniva le punture delle api. Dal Medio Evo l'uso quest'erba divenne abituale in cucina, soprattutto in quella araba, dove è presente in quasi tutte le pietanze. E’ dalla Giordania che infatti arriva il detto "essere come il prezzemolo", ad indicare qualcosa o qualcuno che si trova dappertutto.

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Prezzemolo per gli ultimi freddi

Vitamina C e sapore

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Ricca di magnesio e vitamina B3, la farina di mais è un naturale antiacido, con proprietà protettive della mucosa gastrica. La sinergia tra questa vitamina e il prezioso magnesio, migliora le funzioni di tutti gli organi interessati alla digestione. Ricca di acidi grassi e con una buona percentuale di fibre insolubili, aiuta l’intestino pigro in maniera delicata. E’ un alimento particolarmente indicato per chi soffre di reflusso esofageo, colite, meteorismo. La farina di mais consumata sotto forma di polenta, introdotta più volta nel piano alimentare settimanale, favorisce il riequilibro delle funzioni digestive ed intestinali e può essere introdotto anche nelle diete, per le sue capacità sazianti e di contrasto delicato della stitichezza. Contiene una sostanza proteica chiamata zeatina che mantiene stabile il ph gastrico, favorisce la cicatrizzazione delle mucose dello stomaco e dell’intestino. E’ ricca anche in zinco, sostanza che aiuta il metabolismo dei grassi, alleggerendo il carico della digestione, sul fegato e sulla bile. L’amido della farina di mais ha inoltre funzioni protettive sulle pareti dell’apparato digerente. Il consumo di polenta è dunque particolarmente indicato per chi ha lo stomaco delicato, nelle convalescenze, per chi vuole mettere a riposo l’organismo sovraccaricato da cibi pesanti e di scarsa qualità

Calorie: 362 per 100 g

La farina di mais ha costituito per secoli la base della cucina tradizionale nel nord Italia, in particolare in Lombardia e Veneto, nonché in Svizzera e Savoia francese. Michele Amari nel libro “Storia dei Vespri Siciliani” riporta la notizia storica dell'utilizzo di polenta ed acqua, da parte delle donne di Messina, per sfamare i soldati intenti a difendere le mura cittadine dal feroce assedio delle truppe francesi. E’ però il Veneto che detiene il primato della tradizione del consumo di farina di mais e di polenta. Nelle campagne intorno a Verona, ci furono le prime coltivazioni intensive di mais nel XVI secolo, che dal golfo di Biscaglia vennero portate dai commerciati veneti. Un famoso proverbio veneto celebra lo stretto legame tra questa regione e la farina di mais: “La Polenta l’è na siora, chi che la vet se inamora, chi che la magna se sostenta, benedeta la polenta”

La polenta a primavera

Magnesio e B3

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Riso rosso - Depurarsi con sapore

I PRIMI DI PRIMAVERA

Saporito e concentrato di sostanze nutrizionali benefiche per la salute. Il riso rosso a volte confuso con alcune varietà del riso selvaggio canadese, è un potente disintossicante grazie ad una efficace sinergia tra zinco, magnesio e vitamine del gruppo B. Un tris di sostanze che stimola l’organismo ad eliminare le tossine e a tenere alto il livello metabolico. Tra le varietà di riso è la più ricca in antiossidanti, assorbiti in maniera veloce e completa grazie alla presenza di aminoacidi. L’azione depurativa, insieme a quella protettiva degli antiossidanti, fanno di questo cereale un rimedio in particolare per il colesterolo e i trigliceridi. Stimola il fegato e l’intestino nella eliminazione dei grassi in eccesso mantenendo alto il livello energetico psicofisico. E’ particolarmente indicato nelle diete dimagranti, perché all’azione di eliminazione delle tossine, associa uno scudo salutare contro le malattie cardiovascolari. Ricco di fibre, attive dallo stomaco, sino all’ultimo tratto dell’intestino, è un alimento completo molto saziante, che inserito in una dieta povera di grassi saturi, permette con velocità la normalizzazione dei livelli di colesterolo, acido urico e trigliceridi.

Da prodotto esotico proposto in decine di varietà, proveniente in particolare dal Sud America e dalla Thailandia, il riso rosso è diventato negli ultimi anni un prodotto italiano, punta d’eccellenza della produzione biologica e in particolare della provincia di Vercelli. Il riso rosso Ermes, piemontese ma esportato in tutta Europa si trova nei negozi di alimentazione naturale ed è considerato uno dei più saporiti risi oggi disponibile. Dall’area di produzione Dop, sempre tra Vercelli e Biella, proviene anche il riso rosso di Baraggia, un incrocio realizzato partendo dal riso nero Venere. Dagli chef internazionali è considerato una delle varietà più saporite. Altre varietà presenti nei negozi di alimentazione naturale sono quello della Camargue, brillante e lucente dal grande effetto scenografico nei piatti, il riso rosso del Bhutan presente anche nel circuito del commercio equo e solidale molto profumato e dal chicco piccolo e il riso Hampshire, proveniente dal sud ovest dell’Inghilterra, molto apprezzato per il sapore deciso.

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MIGLIO - LA FORZA PER IL CORPO E LA MENTE IL PREFERITO DA VEGETARIANI E VEGANIUno dei modi migliori per avvicinarsi al consumo di cereali salutari che non siano i tradizionali grano e riso è il miglio, buono e dal sapore delicato, versatile in cucina, un cereale che ha tante proprietà da sembrare un rimedio più che un alimento. Proteine e ferro nei piccoli chicchi gialli, assorbiti in maniera veloce, fanno del miglio un cibo energizzante sia a livello fisico che mentale. Essendo il più ricco in proteine del gruppo dei cereali è indispensabile nell’alimentazione vegetariana e vegana, curativo e di sostegno durante la crescita e la terza età. E’ una miniera di acido salicilico che stimola il sistema nervoso favorendo il recupero mentale e donando rapidamente energia. Naturalmente privo di glutine ha la proprietà di stimolare milza e pancreas, migliorando il metabolismo generale e favorendo il mantenimento di un livello di vitalità costante. E’ una delle migliori fonti presenti in natura della vitamina PP che aiuta i muscoli a preservare il livello di forza e resistenza. Un alimento indicato nel cambio di stagione, per chi soffre di depressione ed astenia. E’ considerato, per digeribilità e capacità energetiche, il cereale migliore da mangiare durante la gravidanza e l’allattamento.

L'origine del miglio ha accompagnato la nascita dell’agricoltura Ancora oggi è considerato l'alimento base di alcune popolazioni, in particolare il Senegal e la Mongolia. Il consumo fu portato in Europa circa nel 10.000 a. C. da popolazioni nomadi che dalla Cina arrivarono sino in Grecia. Nel 7000 A. C. fu coltivato con regolarità dalle popolazioni che erano stabilmente insediate

in Serbia, in particolare lungo il corso del Danubio.Il miglio è fra i cereali più antichi presenti nell’alimentazione umana e sue tracce sono state scoperte nelle grandi civiltà, come i Babilonesi, gli Egiziani, gli Etruschi. Nel Medio Evo era abitualmente coltivato in quasi tutta Europa, ed in Italia settentrionale veniva consumato nella valli prealpine sotto forma di polenta. Nel 1378 Venezia, si salvò dal lunghissimo assedio dei Genovesi, per l’enorme quantità di miglio conservato nei suoi magazzini, proveniente dalle pianure vicentine. Scomparso quasi completamente dalle tavole italiane, ritornò dopo il 1816 quando ci fu l’ultima grande carestia.Oggi, grazie in particolare alle produzioni biologiche, piemontesi e venete, è tornato ad essere un cereale apprezzato anche come ingrediente di integratori erboristici.

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CRESCIONE LA SALUTE A 360 GRADI

Bellezza, energia psicofisica, resistenza alla malattie. Tutto quello che si può chiedere ad una verdura il crescione lo può offrire. Fonte naturale ed efficace di provitamina A e di vitamina C, questa insalata è l’integratore ideale per il cambio di stagione, in quanto fornisce in maniera rapida, nutrienti ad alto valore metabolico. Il crescione fornisce energia, stimolando e rivitalizzando l’organismo, grazie anche alle importanti quantità di vitamina B9 che agisce in sinergia con il ferro vegetale che così viene assorbito. Condito con oli vegetali, una insalata di crescione costituisce un completo mix di nutrienti che forniscono energia, migliorano l’aspetto, aiutano a sopportare lo stress psicofisico. A completare l’identikit di verdura rafforzante l’eccellente presenza di magnesio e zinco che proteggono il sistema nervoso, stimolano quello muscolare, velocizzano il ricambio dell’epidermide. Un consumo di crescione è particolarmente consigliato in chi si sente in uno stato di esaurimento e di stanchezza all’uscita dell’inverno, agli sportivi, ai vegetariani e vegani. E’ la verdura ideale per le donne in gravidanza e per chi si ammala facilmente di infezioni alle vie respiratorie.

Il suo nome scientifico deriva dal latino “nasustortus” che significa "naso storto" a causa del suo odore molto pungente. Secondo i Romani aveva il potere di influire sul carattere delle persone rendendole più affettuose. I Greci la utilizzavano nei loro elisir d'amore. Secondo diverse ricerche scientifiche il crescione è la verdura anti fumo in quanto ha delle proprietà simili a quelle stimolanti della nicotina, senza averne le conosciute controindicazioni. Nelle terapie alimentari viene consigliato un quotidiano consumo di crescione come antipasto a pranzo e cena, nelle terapie dolci per la disaffezione dalla sigaretta, grazie anche alle sostanze volatili, quasi identiche a quelle dell’essenza di senape, che migliorano la salute dei bronchi, aiutandoli a ritrovare la propria capacità depurativa.

TARASSACO DISINTOSSICARE E DISINFETTARE L’ORGANISMO

Le persone che hanno un sistema immunitario indebolito e poco attivo, possono trovare nel gustoso tarassaco un alleato efficace per riattivare le naturali capacità anti virali dell’organismo e favorire l’azione dei principali sistemi che filtrano tossine come fegato, polmoni, epidermide. Queste capacità sono dovute ad una specifica sinergia presente solo nel tarassaco, tra l’acido caffeico e la tarassicina. Secondo una recente ricerca del dottor Huamin Han dell’Institute of Microbiology, Chinese Academy of Sciences di Beijing, il tarassaco fresco possiede una importante attività anti virale, efficace sia sulle comuni infezioni delle vie respiratorie che sui processi infiammatori degli organi, dovuti ad eccesso di tossine o malattie virali. Il tarassaco possiede questa salutare doppia azione disintossicante e disinfettante, grazie anche allo zolfo e silicio, sostanze che rinforzano lo scudo del sistema immunitario. Il tarassaco è una delle migliori fonti di manganese, sostanza che agisce sulle capacità di eliminazione delle tossine, favorendo la diuresi senza abbassare la pressione. Il consumo di tarassaco è dunque indicato nelle persone gracili, deboli, intossicate, che si ammalano facilmente.

Da fine marzo, arriva sugli scaffali dei negozi di alimenti naturali, il prezioso miele di tarassaco, una sorta di miele novello, prodotto dalle api, quando le temperature iniziano ad essere più miti, sui precoci fiori di tarassaco quando non sono giunti a completa apertura. Il miele di tarassaco, tradizionalmente prodotto nelle basse colline tra Piemonte e Lombardia si presenta con un colore giallo vivo o beige crema. Ha un particolare sapore dolce con retrogusto ammoniacale, che lo rende uno dei migliori mieli da usare in cucina, nelle preparazioni a caldo, nelle salse, nella preparazioni di dolci e biscotti. Consumato sul pane è un’ottima merenda o colazione depurativa.

ORTICA CONTRO LA STANCHEZZA DI PRIMAVERA

Contro la depressione e la stanchezza fisica, l’ortica è un valido aiuto alimentare grazie all’acido formico che agisce in sinergia con il manganese. Queste due sostanze velocizzano il metabolismo, favorendo l’ossigenazione dei tessuti e la vitalità dell’apparato muscolare. E’ una delle migliori fonti naturali di silicio che insieme alla vitamina B9, aiuta il sistema nervoso, riuscendo ad avere anche una azione antianemica. Energia e vitalità che derivano anche dal ferro vegetale e dalla clorofilla, che stimolano l'organismo a produrre globuli rossi rendendo così l'ortica un alimento ideale per chi presenta problemi di stanchezza cronica. L’ortica è dunque da considerare un alimento salutare oltre che un prodotto erboristico in quanto riesce ad essere insieme depurativa, diuretica, tonificante e ricostituente. La creatina contenuta in piccole dosi nell'ortica, ha come proprietà quella di facilitare le digestione e l'assimilazione dei cibi, in quanto facilita la secrezione del succo pancreatico. Una migliore azione del pancreas permette un assorbimento più efficace delle sostanze nutritive, con un benefico effetto sui livelli glicemici e sulla resistenza fisica.

In passato dai fusti delle piante di ortica si ricavavano fibre tessili praticamente indistruttibili, simili alla canapa. Questa pratica è ancora diffusa in alcune popolazioni della Siberia e delle ex repubbliche sovietiche in Asia. L’ortica è uno dei migliori coloranti per i tessuti delicati quali la lana, le foglie tingono di verde mentre le radici di giallo. In molte tradizioni popolari che si ritrovano in tutto l’Appennino, si crede che le foglie di ortica allontanino i fulmini se gettate nel focolare. Negli allevamenti biologici, viene tritata e mescolata al mangime per le galline per preservarne la salute ed ottenere uova di migliore qualità. Un antico indovinello francese recita: “brucia giorno e notte, ma non dà fuoco alla casa”.

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CRESCIONE TARASSACO E

ORTICA. LA TAVOLA DIVENTA CURA

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SALVIA PER MIGLIORARE LA CIRCOLAZIONE

La salvia non è solo una spezia o un rimedio erboristico. A tavola può essere un goloso e profumato integratore di salute, con effetti benefici sulla circolazione sanguigna e sull’apparato linfatico. E’ ricca di acido caffeico e rosmarinico, sostanze attive sulla tiroide che stimolandone la funzionalità, regolarizzano l’equilibrio idrico dell’organismo, favorendo il tono venoso. L’utilizzo della salvia anche a tavola è dunque particolarmente utile per chi soffre di gonfiori alle estremità, cellulite, vene varicose, pesantezza alle gambe. L’azione benefica sulla circolazione e dunque sul generale senso di benessere viene anche dai flavonoidi che agiscono insieme alla vitamina B1. La salvia è inoltre un eccellente fluidificante sanguigno grazie alla canfora che conferisce in parte il caratteristico odore. Inoltre i tannini ed altri principi amari contenuti nelle foglie stimolano i reni, migliorando le funzioni disintossicanti. Nelle terapie alimentari la salvia è consigliata nell’uso quotidiano ai linfatici, durante la menopausa e alle persone che soffrono di sudorazione eccessiva.

!Una antica leggenda francese racconta la storia dei quattro ladri che nel 1630, quando la peste colpì tutta l'Europa, saccheggiavano le case degli appestati senza mai contrarre la malattia. Quando furono finalmente presi e condannati a morte ebbero salva la vita perché rivelarono il segreto della loro immunità: si cospargevano il corpo con un aceto da loro inventato realizzato con salvia e aceto rosso. Nacque così "l'aceto dei quattro ladri" che veniva molto usato come antibiotico naturale in caso di infezioni ed epidemie. Una antica leggenda cristiana racconta invece che questa pianta avesse qualità terapeutiche donate da Dio in quanto i suoi  fiori erano stati il giaciglio di Gesù bambino nelle soste della Sacra famiglia durante la fuga in Egitto.

AVOCADO IL FRUTTO DELLA BELLEZZA

Vitamina E, selenio ed acidi grassi. Tutto quello che serve per una pelle luminosa, tonica e ben idratata c’è nell’avocado, frutto esotico sempre più presente sulle tavole italiane, per il sapore, per la versatilità di utilizzo e per le proprietà benefiche. Ricco in provitamina A, favorisce il ricambio cellulare del derma, agendo in profondità sul metabolismo. Per la sua ricchezza e completezza in elementi nutritivi essenziali è da considerare un vero e proprio integratore di bellezza. Oltre che sulla pelle agisce anche sui capelli, grazie alla presenza di un antiossidante denominato glutatione, che favorisce la produzione di cheratina, che va a rinforzare la chioma. La presenza di luteina, lo rende particolarmente utile nei casi di pelle molto secca, sensibile e con psoriasi. Agisce inoltre come antirughe naturale in quanto contiene anche vitamina D che insieme agli acidi grassi nutre la pelle e migliora il microcircolo superficiale. L’avocado idrata la pelle favorendo il naturale trattenimento dei fluidi, grazie alla presenza di acido oleico, lo stesso delle olive. Essendo un frutto molto calorico, può essere inserito a colazione o come merenda di bellezza.

L'avocado è originario del Messico, dove era consumato dalle popolazioni precolombiane degli Aztechi e dei Maya si ritiene da circa 8000 anni. Venne importato nella penisola Iberica dagli spagnoli nel XVII secolo. Malgrado ciò la cultura legata al suo impiego attese altri 300 anni prima di installarsi nel resto d'Europa, dove sarà a lungo considerato un prodotto di lusso, mentre in America, nelle zone in cui è comune, veniva spesso chiamato "burro dei poveri".

Oggi, la maggior parte degli avocado consumati in Europa provengono principalmente da Israele (che ne è il secondo produttore al mondo), dalle Antille, dall'Africa, dall'Australia e dalla Spagna e anche dalla Corsica.

Sono cinque le varietà di avocado presenti sul mercato italiano.

“Hass” dal frutto piccolo a pelle spessa e rigida, granulosa e di colore variante tra bruno e violaceo, una volta raggiunta la maturazione. La polpa è di colore giallo chiaro, soda e molto odorosa. “Fuerte” di forma tipica a pera, dalla pelle fine e opaca, color verde scuro. La sua polpa è burrosa, verde e generalmente dal sapore pronunciato e un odore molto piacevole.

“Ettinger” tra le diverse varietà è quella caratterizzata dalla forma più allungata, con una pelle fine e tesa, verde e liscia e una polpa dal sapore molto delicato.

“Nabal” quasi rotondo, dalla pelle liscia, verde scuro, venato di nero. La sua polpa soda e dal colore acceso sopporta bene la cottura.

“Lula” grosso avocado rotondeggiante alla base, dalla pelle lucida, ruvida e di colore verde tendente al giallo.

!CAVOLO CAPPUCCIO LA PREVENZIONE A TAVOLA

Tutti i vegetali della famiglia dei cavoli sono ormai noti per la prevenzione delle malattie degenerative in particolare del tratto intestinale. Il cavolo cappuccio ricco di isotiocianati, è uno dei vegetali più attivi per la prevenzione delle malattie dell’apparato digerente. E’ stato al centro di una recente ricerca dell’americana Human Health Foundation che ne ha confermato le proprietà anti age e di contrasto della proliferazione di cellule tumorali. Ricco di calcio, fosforo e potassio è un potente depurativo del fegato e dell’intestino, favorendo in maniera delicata sia la diuresi che l’evacuazione intestinale. Contiene eccellenti dosi di provitamina A che rende ancora più efficace l’azione anti malattia e di rinforzo del sistema immunitario. Cucinato in maniera delicata, offre anche un elevato contenuto di vitamine del gruppo B, che aiutano la flora intestinale. A completare il quadro di verdura che aiuta a conservare la salute e per la prevenzione, il contenuto in zolfo che regolarizza il ph gastrico. Il cavolo cappuccio è particolarmente adatto alle persone in sovrappeso per stimolare i processi metabolici e favorire la disintossicazione.

!Verdura regina delle tavole slave e in particolare della Serbia, il cavolo cappuccio, viene coltivato principalmente in Russia, Corea del Sud, Cina, Giappone, Polonia, mentre in Italia è una produzione tipica dell’Abruzzo, del Lazio e della Campania. Il suo colore è bianco-verde, la sua forma è sferica e leggermente appiattita, ma esiste anche la varietà le cui foglie sono di colore rosso. Le foglie sono caratterizzate dal fatto che possono avere forme differenti, rispetto alla varietà bianco-verde. Il cavolo cappuccio rosso è una specialità soprattutto biologica che si trova sin da marzo nei negozi specializzati. Ha un sapore particolarmente dolce ed è più croccante rispetto al tradizionale cavolo cappuccio bianco-verde.

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IL MEDICO CON LA BUCCIA LIMONI !

Famosi soprattutto per la grande quantità di vitamina C, i limoni sono il frutto spazzino del torrente sanguigno. Eccesso di colesterolo, trigliceridi alti, accumulo di acido urico, intossicazione generale. In tutti questi casi, il limone favorisce l’eliminazione di tutte le tossine grazie all’azione dei citrati di sodio e di potassio che favoriscono l’azione depurativa in maniera veloce e potente. Contengono anche una sostanza organica denominata limonene che contrasta le infiammazioni e stimola il pancreas e il fegato nella loro azione escretrice. L’azione fortemente disintossicante è dovuta anche alla ricchezza in silice e manganese, che favoriscono lo scioglimento dei cristalli di acido urico, contrastano l’attecchimento del colesterolo sulle pareti del sistema circolatorio. Questi sali minerali grazie alla sinergia con le grandi quantità di vitamina C, purificano l’organismo e regolano l’equilibrio acido-basico dell’organismo. Il consumo di limoni è dunque un arma di prevenzione e di cura di tutte le malattie degenerative, una scelta anti age e salutistica, una vera e propria terapia quando il livello di tossine ha raggiunto la soglia di rischio.

! A Maiori, perla della costiera amalfitana, troviamo il percorso della strada dei limoni. Si parte dal limonetum, sede anche dell’ufficio turistico, ecomuseo dedicato agli agrumi di tutto il mondo. Nelle sale viene raccontata la storia, la biodiversità e le tradizioni botaniche e mitologiche degli agrumi. Il sentiero dei limoni, permette con un facile itinerario di circa un ora, di immergersi nei diversi profumi,

nelle tante varietà e soprattutto nei paesaggi dei limoneti della costiera. Si parte dalla Scala Santa o Via Pedamentina, accanto alla chiesa di Santa Maria a Mare, proseguendo in un itinerario fatto di terrazze, agrumeti, case nobili e rurali, accompagnati dal profumo del mare e dei limoni. Dopo aver percorso diverse località si arriva alla località Mortella, dove i limoni selvatici e coltivati, dividono il terreno scosceso con il mirto selvatico. Qui si può godere anche della vista panoramica su Ravello, altra perla della costiera. (Info: www.proloco.maiori.sa.it)

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NESPOLE DI BELLEZZA CALORIE: 28 PER 100 G !

Piccoli scrigni di acidi organici, ben assorbiti grazie alla ricca presenza di tannini. Con questo identikit si presentano le nespole, frutto di bellezza che agisce sull’idratazione della pelle e in generale sul trofismo del derma più profondo. La ricchezza in acido acetico e formico in particolare favorisce i meccanismi di rinnovamento cellulare, stimolando la pelle a trattenere acqua, migliorando il metabolismo del collagene e normalizzando il ph esterno. Le nespole sono dunque indicate in tutte quelle problematiche della pelle che necessitano di una normalizzazione del sistema epidermico. Pelle grassa con acne ma anche pelle secca e con couperose, traggono benefici di bellezza dal consumo di nespole. Sono molto ricche di vitamina B3, che favorisce l’accumulo di acqua e collagene nei tessuti più esterni con una specifica azione anti prurito. La sinergia tra le grandi quantità di acido acetico e la vitamina C presente, migliora il circolo periferico più esterno, aiutando la compattezza del viso, contrastando i rossori e favorendo il recupero di cicatrici e smagliature. Il consumo di nespole mature protegge inoltre dal sole, favorendo sia la produzione di melanina che la conservazione dell’idratazione a tutti i livelli del derma.

Nella cultura latina, il nespolo era l’albero sacro di Saturno ed è per questo che nel medioevo fu considerato l’albero protettore degli stregoni maschi, come il noce per le streghe. Nella Vandea e nei cantoni svizzeri, i nespoli venivano benedetti uno ad uno per evitare che gli stregoni potessero con il loro passaggio spogliarli delle

loro foglie e far nascere solo frutti aspri, che nella magia nera erano usati nelle ricette di sortilegio contro le famiglie. Il nespolo che attualmente consumiamo in Europa deriva dalle catene montuose che vanno dalla Grecia Orientale al Caucaso. Fu Giulio Cesare che, come descritto in diversi documenti storici, apprezzando tantissimo i frutti per le loro capacità medicinali, lanciò una campagna di semina intensiva in tutta la Gallia. In particolare fece puntellare di nespoli la zona del Reno dal Belgio sino alla Svizzera.

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CARCIOFI ENERGIA VERDE PER LA MENTE E IL CORPO

Il carciofo è costantemente associato alle proprietà benefiche sul fegato e sulla digestione ma in realtà la sua principale caratteristica salutare è quella di stimolare il metabolismo e l’energia psicofisica. Il segreto delle sue virtù è la cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore dolce-amaro. Il carciofo è ricco di potassio e sali di ferro, una sinergia che stimola l’intero organismo, nelle sue funzioni depurative e di rinnovo energetico. Importanti per dare equilibrio alle diete vegetariane e per chi soffre di debolezza durante il cambio di stagione, i carciofi contengono mannite e inulina, sostanze che intervengono nel metabolismo degli zuccheri. Il consumo di carciofi favorisce il benessere psicofisico, rinforza il sistema immunitario, contrasta la stanchezza. A corredo dell’azione energetica, la ricchezza in minerali come il rame e il manganese, che aumentano la resistenza fisica. I carciofi sono consigliati a tutte le persone che sono debilitati , stanchi, soffrono gli ultimi freddi invernali o sono a corto di energia vitale.

La pianta del carciofo chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, come erba selvatica. Le si attribuivano poteri afrodisiaci e il nome viene da una ragazza sedotta da Giove e quindi trasformata da questi in carciofo. Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è rappresentato in diversi quadri: "L'ortolana" di Vincenzo Campi, "L'estate" e "Vertumnus" di Arcimboldo. Fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Fu lei che li portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi che faceva venire dalle campagne pisane. Dalla Francia arrivarono in Olanda e gli olandesi introdussero i carciofi in Inghilterra. I colonizzatori spagnoli e francesi dell'America introdussero il carciofo in questo continente nel secolo XVIII, rispettivamente in California e in Louisiana.

RAVANELLI IL MIGLIORE AMICO DELL’INTESTINO

Rafanolo, fibre e zuccheri semplici. Un mix che agisce sull’intero apparato digerente a partire dallo stomaco fino al lume intestinale. I ravanelli aiutano la digestione migliorando ed equilibrando il ph gastrico, stimolando senza eccessi l’acido cloridrico. Questo permette di rendere più efficace la digestione, aiutando le normali funzioni intestinali. Grazie anche a numerose sostanze solforate, i ravanelli stimolano il pancreas, il fegato, la cistifellea e lo stesso intestino. Questi organi vengono così messi in condizione di migliorare le proprie performance metaboliche. Il risultato è quello di una diminuzione del meteorismo, di una facilitazione dell’evacuazione intestinale, di diminuzione del senso di affaticamento post prandiale. Un’azione decisa sull’intestino, accompagnata da una generale disintossicazione. I ravanelli, ricchi anche di vitamine del

gruppo B, sono ideali per chi soffre di stitichezza cronica, accompagnata da difficoltà digestive. In particolare sono utili per chi ha difficoltà intestinali accompagnate da sovrappeso ed alti livello di grassi nel sangue. Una primavera accompagnata da un adeguato consumo di questi salutari ortaggi può risolvere i danni di una alimentazione invernale ricca di grassi e proteine.

Gli studiosi hanno lavorato su una cassetta di medicinali, rinvenuta nel 1989 in una nave commerciale affondata al largo della Toscana nel 130 Avanti Cristo. Le pillole rinvenute nel carico dell'imbarcazione sono state così messe a confronto con il database genetico conservato dall’Istituto Nazionale della Salute. I ricercatori hanno così identificato gran parte del contenuto: carote, cipolle selvatiche, achillea ma soprattutto ravanelli. Il succo di ravanello essiccato era utilizzato come disinfettante antichi per curare i malati. Gli scritti di Pedanio Dioscoride, medico e farmacista vissuto a Roma nel I° sec D.C, descrivono appunto il fiorente commercio di ravanello, come medicinale in tutta l’area mediterranea.

LATTUGA DIGERIRE IN SAPORE E SALUTE

Durante l’inverno capita spesso di eccedere con zuccheri, grassi, alcool. A risentirne è lo stomaco ed è per questo che verdure come la lattuga, ricca di clorofilla, sono un toccasana per gastriti, esofagiti, colite e meteorismo. Simbolo verde della dieta, questa verdura condita con olio di qualità è la base per ristabilire la salute dello stomaco. Consumata prima dei pasti, prepara lo stomaco ad una digestione efficace, soprattutto quando sono presenti dolori ed acidità. Grazie alla presenza di una sostanza attiva, il lattucario, la lattuga calma le pareti dello stomaco ed è dunque utile quando il mal di stomaco o i problemi gastrici sono dovuti a stress ed agitazione. Questa sostanza oltre ad essere antispastica e regolarizzante del ph gastrico, aiuta la digestione. La lattuga contiene anche vitamine del gruppo B, che migliorano il metabolismo dei vari organi che aiutano lo stomaco nelle sue funzioni digestive come il fegato e il pancreas. Una ricca porzione di lattuga è dunque indispensabile per aiutare lo stomaco a ritrovare salute e regolarità, sia quando è sotto attacco per una alimentazione scorretta, sia quando è la psiche a colpire questo delicato organo.

La lattuga è legata a Min è una delle più antiche divinità egiziane e una delle prime ad essere rappresentate antropomorficamente. Divinità della fertilità e della fecondità umana, animale e vegetale, fu una divinità importante a partire dall’Antico Regno sino al periodo greco-romano. Min è rappresentato su un piedistallo sormontato da piante di lattuga. La lattuga è la pianta di Min per eccellenza e questa insolita associazione fra la divinità e la lattuga è stata interpretata dagli studiosi come credenza legata allo stordimento che secondo la medicina egiziana, la lattuga cotta, provocava nelle donne, preparandole all’incontro con lo sposo.

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ASPARAGI FORZA MUSCOLARE E LEGGEREZZA

Diuretici e ricchi di potassio. Così si presentano alla tavola di primavera gli asparagi che agiscono direttamente sulle funzioni renali e sul metabolismo muscolare. Fortemente depurativi, aiutano i muscoli a recuperare energia. Sono dunque ideali per chi fa sport, per chi si sottopone a diete molto rigide e si sente debole e chiunque abbia bisogno di purificare l’organismo. Grazie all’asparagina, sostanza che ne determina il caratteristico odore, il metabolismo viene stimolato, favorendo l’eliminazione delle tossine tramite le urine. Questa sostanza inoltre favorisce l’assorbimento delle vitamine del gruppo B e del ferro vegetale contenuti, facendo di questi golosi ortaggi un vero e proprio energizzante. La capacità di dare energia fisica e contemporaneamente di pulire il corpo è potenziato dalla notevole presenza di lignina, una fibra che stimola anche l’intestino. Tutte le sostanze contenute negli asparagi sono particolarmente attive ed è per questo che la cottura deve essere particolarmente delicata in modo da goderne a pieno le capacità tonificanti.

Gli asparagi sono delle liliacee e dunque sono stretti parenti dei gigli e dei mughetti. Era già noto agli Egizi che lo mettevano fra i doni che accompagnano Nefertiti nel regno delle ombre ma fu nelle zone temperate dell'Europa che trovò poi il clima e l'ambiente ideale per crescere. Dedicato a Venere, i Romani lo battezzarono asparagus e lo apprezzarono molto, tanto che Giovenale ne descrive le ricette più in voga in un famoso scritto. Anche Catone il Censore aveva fornito una serie d'istruzioni per la coltivazione (nel "De Agricultura", III sec. a. C.) mentre in alcuni versi Marziale elogiò gli asparagi di polpa tenerissima che crescevano sul litorale di Ravenna, descrivendone i fiorenti commerci verso oriente e verso la Dalmazia.

FAVE ENERGIA PER IL CAMBIO DI STAGIONE

Aprile dolce dormire ma anche periodo in cui molti si sentono senza energie. E’ il cosiddetto cambio di stagione che colpisce moltissime persone. Le fave contengono la L-dopa che aiuta il sistema nervoso a ritrovare energia e vitalità, tanto che questa sostanza è studiata per la cura della demenza senile. Ricche di ferro in sinergia con le vitamine B1 e B3, sono un salutare antidepressivo, favorendo lo stato di benessere psicofisico e sono indispensabili sulle tavole vegane e vegetariane, per mantenere in buona salute il sistema nervoso. Contengono inoltre quercitina, una sostanza anch’essa capace di favorire l’aumento di energia e di contrastare l’eccesso di adrenalina nel sangue, quando ci si sente particolarmente ansiosi. Le fave sono dunque un buon alleato nelle strategie alimentari per combattere i disturbi neurovegetativi, dovuti allo stress, all’ansia, alla mancanza di energia mentale. La facilità con cui vengono assorbite le vitamine e i sali minerali presenti ne fanno un rimedio veloce per ritrovare equilibrio. Consumate a cena, favoriscono un buon sonno ristoratore.

Le fave vengono associate fin dai tempi più antichi ai defunti, in quanto si credeva che i baccelli contenessero le anime dei morti. Nell’antica Grecia, durante le Antesterie, feste che duravano 3 giorni a fine inverno in onore di Dioniso, si riteneva che i defunti tornassero sulla terra. L’ultima giornata era dedicata alla “festa della Pentola”, in questa giornata si cuocevano grandi pentole di fave dedicate a Dioniso e Ermes, che venivano poi esposte sugli altari e offerte alle anime dei defunti affinché si rifocillassero prima di intraprendere il lungo viaggio di ritorno nell’aldilà. Le fave divennero parte della tradizione culinaria Romana e poi cristiana, tanto che nel giorno dei Morti, nel calendario pagano cadeva in aprile, fave

lesse venivano distribuiti ai poveri o lasciati agli angoli delle strade perché tutti potessero attingervi.

TACCOLE LA PRIMAVERA PORTA REGOLARITÀ

Per tutti quelli che soffrono di stitichezza, l’alimentazione è la prima strategia da mettere in campo. Molto efficaci per contrastare la lentezza intestinale, sono le taccole dette anche piselli mangiatutto, che con le loro fibre molto ricche di cellulosa, attirano acqua nel lume intestinale. Una azione metabolica prima che meccanica, particolarmente efficace nella stitichezza cronica e in quella provocata da abuso di lassativi. Le taccole sono anche un potente integratore di vitamina B9 che favorisce la digestione, l’assimilazione delle sostanze nutritive e la salute in generale dell’apparato digerente. Contengono anche caroteni, sostanze che favoriscono come lo yogurt, il ripristino della flora batterica. Un abbondante consumo di taccole durante la stagione primaverile è consigliabile anche a chi soffre di gas intestinali. La delicatezza e la velocità dell’efficacia sul transito intestinale, ne fanno un buon rimedio alimentare per le persone che alla stitichezza, associano disturbi epatici, difficoltà digestive, colite e gastrite.

Si potrebbero definire i piselli marchigiani, in quanto è proprio la provincia di Ascoli Piceno, la maggiore produttrice di taccole in Italia, anche biologiche. Se le Marche sono la regione della tradizione agricola, storica e culinaria di questo legume, la Liguria è quella della innovazione. Sfruttando la varietà particolarmente dolce, prodotta in tutto il ponente ligure, è stata creato il gelato di taccola, che da piccola e curiosa produzione artigianale è diventata un prodotto industriale. Da Ventimiglia, il gelato a base di taccole, meno calorico e più leggero del gelato di creme tradizionali è entrato nel mercato francese, belga e olandese mentre su quello italiano è ancora limitato alle gelaterie locali. E’ possibile utilizzare il frullato di taccole appena scottate, per realizzarlo anche con la macchina per il gelato domestica, in quanto le fibre si adattano particolarmente alla mantecatura e il risultato è di una dolcezza delicata e gradevole.

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GRANO SARACENO - LA SALUTE IN UN CHICCO

Un alimenti equilibrato, che rimette in equilibrio le funzioni del metabolismo. Il grano saraceno, privo di glutine e ricco di proteine è un ottimo alleato a tavola per tenere sotto controllo il livello glicemico. Altamente proteico, circa il 14 % sul totale, favorisce tutte le funzioni vitali dell’organismo, innalzando il sistema immunitario e donando robustezza al sistema osteoarticolare. Introdotto almeno due volte a settimana è in grado di far recuperare energia e salute a chi è intossicato, tende al diabete, è in sovrappeso. Spesso considerato erroneamente un cereale è oggetto di molti studi scientifici perché in grado di fornire con rapidità aminoacidi e proteine dall’alto valore biologico. Ricco di ferro e magnesio, migliora la circolazione sia a livello periferico che neurologico. E’ particolarmente indicato durante la menopausa, nella crescita e nella convalescenza in generale. Contiene una sostanza chiamata chiroinositolo, che è in grado di fare da spazzino all’interno del torrente sanguigno, eliminando tossine e migliorando la qualità del metabolismo. Il grano saraceno è dunque un alimento con funzioni protettive ma anche curative, necessario quando si è a corto di energia o intossicati. La capacità di tenere sotto controllo il livello glicemico lo rende molto adatto nelle diete degli sportivi.

Il grano saraceno è una pianta spontanea nelle zone della Siberia e della Manciuria. La coltura si diffuse in Cina nel X secolo e in Occidente durante il Medioevo. I Turchi portarono la pianta in Grecia e nelle penisola balcanica, e da questo deriverebbe il nome grano saraceno, ossia grano dei turchi o dei saraceni. Al grano saraceno è dedicata una delle più famose fiabe di Hans Christian Andersen, nella quale si racconta che i fiori della pianta non si volevano piegare per superbia al vento, tanta era la loro bellezza. Per questo da Madre Natura fu punito ad avere fiori bellissimi e lucenti ma un chicco spigoloso e scuro. Il grano saraceno in Italia è molto utilizzato nella cucina valtellinese, in particolare per la tipica farina nera usata per cucinare i pizzoccheri, gli sciat e la polenta nera, che per secoli sono stati dei preziosi alimenti per le popolazioni locali.Il grano saraceno viene utilizzato sia sotto forma di farina per la preparazione di gnocchi, crespelle, pane, pasta, torte sia come semi decorticati, molto apprezzati nella cucina macrobiotica, che si possono utilizzare per minestre, zuppe, insalate e polpette vegetali.

ORZO - L’ANTINFIAMMATORIO NEL PIATTO

L’orzo è il cereale con le maggiori capacità lenitive ed antinfiammatorie, grazie alla sinergia di silicio ed acido nicotico. Una saporita alleanza che si manifesta soprattutto a livello digestivo ed intestinale, regolando l’acidità gastrica e calmando i dolori della colite e del meteorismo. Diuretico, rinfrescante e depurativo, l’orzo è particolarmente utile durante le diete dimagranti e disintossicanti, in quanto fornisce molta energia ma con lentezza, favorendo l’eliminazione in particolare di colesterolo ed acido urico. Molto ricco di potassio e fosforo, che favoriscono la capacità dell’organismo di combattere le infiammazioni. Molto utile in tutte le problematiche dermatologiche, in quanto incide favorevolmente sul ciclo dell’epidermide, mostrandosi una sorta di integratore naturale di bellezza. Nelle terapie naturali, il consumo di orzo come primo piatto viene considerato rimedio di eccellenza nel dolore cronico, nella cefalea, nei dolori reumatici ed articolari, proprio per l’efficace azione antinfiammatoria. Grazie ai principi attivi come maltosio e destrina, stimola velocemente tutta la circolazione periferica ed è dunque un alimento importante in tutte le problematiche di ristagni linfatici, gambe pesanti e vene varicose.

In commercio si trovano tre tipi di orzo, l'orzo decorticato che va posto in ammollo per una notte e poi va cotto per circa 45 minuti, quello integrale che va invece messo in ammollo per un giorno e va cotto utilizzando l'acqua dell'ammollo per un'ora e mezza e quello perlato che non necessita di ammollo e va cotto per 35 minuti. L’orzo sarebbe la più antica forma vegetale piantata dall’uomo oltre ventimila anni fa, dando così vita alla lunga storia dell’agricoltura. Facilmente trasportabile, poco gradito ai roditori e molto nutriente era conosciuto anche da Cinesi, Egizi, Sumeri e Assiri. I Greci e Romani si alimentavano prevalentemente d’orzo, in particolare sotto forma di pane. Nel I° secolo Plinio il Vecchio scrisse numerose novelle in cui raccontava che nelle isole greche colonie di gladiatori venivano nutriti solo d’orzo. Questo cereale era infatti considerato dono di Marte dio della guerra. Un gruppo di archeologi svizzeri, presso l’antica Efeso nell’odierna Turchia, ha condotto studi per oltre 15 anni, sui resti di un cimitero di gladiatori, scoprendo che essi effettivamente si nutrivano di orzo sia come cereale che come bevanda fermentata.

AVENA - IL CEREALE DEL BUON UMORE

L’avena è un alimento attivo sul sistema nervoso grazie alla presenza dell’avenina, un alcaloide che favorisce la produzione di serotonina e melatonina, ormoni essenziali per mantenere alto il livello di energia mentale. Energizzante ma anche riequilibrante, grazie alla lecitina e al magnesio che insieme favoriscono il rilassamento muscolare, la produzione di endorfine e il buon sonno. Un cereale che è molto utile nelle depressioni, nella stanchezza cronica, nei disturbi neurovegetativi con ansia e insonnia. Facilmente digeribile, è molto ricco di calcio, che nei vegetali essendo legato nell’assorbimento alle fibre dell’alimento, viene ben metabolizzato favorendo la salute del sistema nervoso. Dal sapore dolce e gradevole, contrasta la fame nervosa ed è indicato nelle terapie naturali, come alimento principe nelle terapie contro i disturbi alimentari, in quanto fornisce vitalità ma anche serenità, grazie al corredo di sostanze attive sull’umore. L’azione tonificante sulla mente e sul corpo viene anche dalla lisina un aminoacido, ampiamente studiato, come essenziale nella dieta della terza età. L’avena è adatto in tutti i casi di stress mentale, come lo studio e gli stati d’ansia. L'avena è uno dei cereali contenenti più proteine (fino al 17%) e meno carboidrati, ed è quello che contiene più grassi salutari in assoluto. Se a questo aggiungiamo l'11% di fibre, otteniamo uno dei cereali con il più basso indice glicemico, che la rende particolarmente adatta per i diabetici.

La pianta dell’avena fu importata in Italia dai legionari di Giulio Cesare. Durante la loro permanenza in Gallia e in Germania, i soldati avevano notato che le popolazioni locali ne facevano un larghissimo uso, anche per produrre un pane considerato curativo. Tacito attribuiva alla pianta grandi qualità tanto che ne scrisse un trattato, sull’alimentazione delle popolazioni germaniche. Nel 1755 nel Dictionary of the English Language, Samuel Johnson definiva l’avena “cereale che in Inghilterra viene generalmente dato ai cavalli, ma in Scozia è usato anche per l’alimentazione umana.” Proprio dalla Scozia arriva il Porridge, piatto che viene preparato facendo bollire l’avena in acqua e latte. Nell’antichità, il porridge era un piatto tradizionale scozzese e veniva servito salato, con aggiunta di carne, verdure e spezie per insaporirlo. Nella cucina odierna il porridge viene mangiato a colazione con zucchero, latte, panna o frutta. In Scozia il porridge tipico prevede l’aggiunta di sale e gli scozzesi sono talmente fedeli alla tradizione che ogni anno, nel mese di ottobre, si tiene un concorso per il miglior porridge del mondo, il World Porridge Making Championship che si svolge a Carrbridge.

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E’ dal 2005 che la ricotta romana, ha avuto il riconoscimento Dop, prima tra i formaggi freschi in Italia. La produzione, anche biologica, viene dirottata per oltre il 50 % verso i mercati del Nord Europa e Inghilterra, dove è molto apprezzata. Le origini della ricotta romana sono antichissime e riferimenti storici risalgono a Marco Porzio Catone che raccolse le norme che regolavano la pastorizia nella Roma repubblicana dove il latte di pecora aveva tre destinazioni: religiosa, come bevanda e per la trasformazione in formaggi. Il disciplinare di produzione prevede che il siero debba essere ottenuto da latte intero di pecora proveniente dal territorio della regione Lazio e le operazioni di lavorazione, trasformazione e condizionamento dello stesso in ricotta romana devono avvenire nel solo territorio della regione Lazio. La Ricotta Romana DOP è identificabile dal logo che contiene una testa di ovino e le scritte "ricotta" in giallo e "romana" in rosso.

In India è conosciuta ed utilizzata da almeno 5.000 anni, come medicina, spezia e anche colorante. La spezia che si ricava dalla curcuma, che quando non è vecchia ha un riflesso giallo dorato, contiene centinaia di componenti attivi. In particolare numerose ricerche sono state fatte sulla curcumina, sostanza dal potere antiossidante, che sembra essere utile nella prevenzione delle più importanti malattie degenerative. Da un punto di vista scientifico la curcumina agisce come spazzino dei radicali liberi, inibendo la ossidazione dei grassi. Uno studio recente dell'UCLA-Veterans Affairs, associazione tra le più attive nel campo della ricerca medica sugli alimenti, ha verificato che la curcumina potrebbe affiancare le medicine nella cura del morbo di Alzheimer. In generale le ricerche più sofisticate, concordano nel ritenere la curcuma una spezia allunga vita.

Ricotta romanna fresca primavera

Curcuma quotidiana

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Gli ultimi giorni dell’inverno, sono quelli dove maggiori sono le incidenze delle malattie da raffreddamento. Il fabbisogno di vitamina C aumenta ed il prezzemolo ne è davvero ricco. Contiene anche molto acido folico e nonostante le piccole quantità consumate, questa sinergia di sostanze salutari è davvero efficace. Consumato fresco aiuta il sistema immunitario, migliora il metabolismo, favorisce la circolazione. Contiene anche manganese e rame che hanno una azione contro le infezioni delle vie respiratorie. Non solo condimento o aroma da cucina ma cibo salutare, particolarmente indicato in chi si ammala facilmente di mal di gola, raffreddore ed è molto sensibile al freddo. La ricchezza in vitamina C è esaltata, dal facile assorbimento, che nel prezzemolo è il più efficace. Contiene inoltre la miristicina, una sostanza ampiamente studiata per le sue capacità di rinforzare il sistema immunitario e di favorire la risoluzione delle infiammazioni delle vie respiratorie. Nei convalescenti e in chi soffre di allergie croniche, il prezzemolo è dunque un prezioso alleato a tavola.

Calorie: 20 per 100 g 

I Romani lo usavano per adornare le tombe dei congiunti: era infatti collegato ad Archèmoro, l'araldo della Morte. I greci lo usavano come abbellimento, nei decori dei vincitori dei giochi. Gli Etruschi lo chiamavano "Petroselinum" e lo consideravano una pianta magica da usare con altre sostanze vegetali per comporre un unguento con il quale si curavano le ferite. Esperti apicoltori, gli Etruschi sapevano che il prezzemolo leniva le punture delle api. Dal Medio Evo l'uso quest'erba divenne abituale in cucina, soprattutto in quella araba, dove è presente in quasi tutte le pietanze. E’ dalla Giordania che infatti arriva il detto "essere come il prezzemolo", ad indicare qualcosa o qualcuno che si trova dappertutto.

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Prezzemolo per gli ultimi freddi

Vitamina C e sapore

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CAROTE LA BELLEZZA A TAVOLA

Una riserva, altamente disponibile, di provitamina A. Questa la principale caratteristiche delle carote che agendo in sinergia con le vitamine del gruppo B, sono un integratore di bellezza per la pelle. Migliorano il metabolismo delle cellule più esterne ma anche del derma profondo e favoriscono la circolazione sanguigna, grazie anche alla ricca presenza di rame e zolfo oligoelementi, preziosi per la salute della pelle. Il consumo, in particolare crudo o cotte intere, ne permette la conservazione delle sostanze benefiche per la pelle, che migliora in idratazione, tono, luminosità, favorendo anche il riequilibrio delle pelle acneiche e grasse. Una recente ricerca della Newcastle University, ha mostrato come una sostanza contenuta nelle carote, il falcarinolo, sia un potente scudo di protezione della pelle, favorendo la cura degli eczemi e delle dermatiti, in particolare su base allergica. Utilizzate per favorire l’abbronzatura, in realtà le carote servono efficacemente per conservare acqua nella pelle e rendere il delicato sistema epidermico, più resistente all’attacco di sole e sostanze chimiche. Un abbondante consumo di carote è un’ottima soluzione per chi manifesta attraverso la pelle, intolleranze ad altri cibi o sostanze.

Le carote sono uno degli alimenti più transnazionali. Varietà, colori, forme, sapori diversi ma in quasi tutti i paesi del mondo la carota è consumata come alimento salutare tanto da essere celebrato in veri e propri festival, versioni più ampie ed articolate delle nostre tradizionali sagre. La più famosa è quella che si tiene ad Aarau in Svizzera, dove l’intera città è trasformata in una unica grande festa dedicata alla carota, con stand, gadget, parate, festival musicali e culinari. Anche in Normandia a Créances, la carota viene festeggiate da secoli, in una sorta di carnevale culinario, dove con maschere e carri allegorici, si ricorda come la carota, abbia permesso alle popolazione locali di sfuggire a carestie, anche abbastanza recenti. A pochi km da Parigi c’è invece Croissy sur Seine, che si considera la capitale mondiale delle carote, festeggiando una volta all’anno, con conferenze, stand culinari, mercati dove è possibile ritrovare decine di diverse varietà di carota. Informazioni su feste e manifestazioni in tutto il mondo, sul sito del museo virtuale della carota: www.carrotmuseum.co.uk

CIPOLLOTTI REGOLANO LA PRESSIONE MIGLIORANO LA CIRCOLAZIONE

I cipollotti sono bulbi di cipolle non ancora formate e dunque se alcune sostanze sono contenute in minore quantità, altre ne sono un vero concentrato. Come nel caso del potassio, di cui i cipollotti sono una fonte vegetale eccellente, anche per la sinergia con la vitamina PP che ne permette un rapido assorbimento. Questa azione combinata favorisce la diuresi, abbassa la pressione e migliora la circolazione sanguigna. Sono dunque un ideale antipasto o contorno, per le persone che soffrono di ipertensione, associata a sovrappeso e glicemia alta. Contengono anche solforati sostanze che puliscono il torrente sanguigno da colesterolo e trigliceridi, con una azione disintossicante che ancora una volta si riflette sulla pressione. Sono inoltre ricchi di cromo oligoelemento, che migliora la circolazione e rinforza in sinergia con il potassio, il muscolo cardiaco.

Molto diffusa la tradizione alimentare di raccogliere e consumare in primavera i cipollotti selvatici, in particolare nelle zone appenniniche del centro sud. Questi bulbi crescono in zona di media, alta collina e si ritrovano lungo i sentieri meno battuti e più aridi. Rispetto alla versione che si trova comunemente nei mercati e nei negozi anche bio, i selvatici si

caratterizzano per un sapore deciso più tendente all’amaro e per un profumo particolarmente forte ma gradevole. Vengono utilizzati in frittate e conserve, mentre l’uso crudo è meno diffuso. In particolare in Abruzzo e Sannio c’è la tradizione di conservarli nel vino rosso, dopo averli lessati. La parte verde soprastante, come nei cipollotti normali, viene usata per rinforzare il sapore di brodi e sughi di verdure. Nel sapore e nell’utilizzo sono diversi dai famosi lampascioni pugliesi e calabresi, che spesso vengono considerati cipollotti selvatici, mentre invece appartengono alla floreale famiglia dei muscari.

PATATE NOVELLE EQUILIBRIO PER LO STOMACO

Per tutti quelli che soffrono di stitichezza, l’alimentazione è la prima strategia da mettere in campo. Molto efficaci per contrastare la lentezza intestinale, sono le taccole dette anche piselli mangiatutto, che con le loro fibre molto ricche di cellulosa, attirano acqua nel lume intestinale. Una azione metabolica prima che meccanica, particolarmente efficace nella stitichezza cronica e in quella provocata da abuso di lassativi. Le taccole sono anche un potente integratore di vitamina B9 che favorisce la digestione, l’assimilazione delle sostanze nutritive e la salute in generale dell’apparato digerente. Contengono anche caroteni, sostanze che favoriscono come lo yogurt, il ripristino della flora batterica. Un abbondante consumo di taccole durante la stagione primaverile è consigliabile anche a chi soffre di gas intestinali. La delicatezza e la velocità dell’efficacia sul transito intestinale, ne fanno un buon rimedio alimentare per le persone che alla stitichezza, associano disturbi epatici, difficoltà digestive, colite e gastrite.

Si potrebbero definire i piselli marchigiani, in quanto è proprio la provincia di Ascoli Piceno, la maggiore produttrice di taccole in Italia, anche biologiche. Se le Marche sono la regione della tradizione agricola, storica e culinaria di questo legume, la Liguria è quella della innovazione. Sfruttando la varietà particolarmente dolce, prodotta in tutto il ponente ligure, è stata creato il gelato di taccola, che da piccola e curiosa produzione artigianale è diventata un prodotto industriale. Da Ventimiglia, il gelato a base di taccole, meno calorico e più leggero del gelato di creme tradizionali è entrato nel mercato francese, belga e olandese mentre su quello italiano è ancora limitato alle gelaterie locali. E’ possibile utilizzare il frullato di taccole appena scottate, per realizzarlo anche con la macchina per il gelato domestica, in quanto le fibre si adattano particolarmente alla mantecatura e il risultato è di una dolcezza delicata e gradevole.

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CICORINO - ENERGIA, EQUILIBRIO E DIGESTIONE

Provitamina A, ferro vegetale, potassio. Un mix equilibrato che rende questa verdura un potente strumento per migliorare la circolazione sanguigna, donando un senso di benessere e di energia. Queste sostanze fortificano i capillari più esterni ma migliorano anche la fluidità sanguigna e hanno una azione diretta sul sistema linfatico. Contiene diverse sostanze amare che oltre a conferire un saporito retrogusto, stimolano fegato e apparato digerente ad eliminare le tossine e funzionare meglio. Il cicorino è considerato una verdura digestiva in quanto le sostanze amare favoriscono lo svuotamento dello stomaco senza però alterare l’equilibrio gastrico. Per questo è una verdura molto indicata nei problemi gastrici in quanto ostacola la fermentazione, riduce i disturbi legati alle esofagite e alle ernie iatali, favorendo il transito del cibo. Particolarmente ricco di clorofilla è considerato un alimento spazzino per le tossine ma è anche molto delicato nella sua azione, per cui può essere consumato anche da chi ha problemi digestivi. E’ inoltre considerata una verdura tonica in senso generale in quanto migliora le performance di tutti gli organi legati all’apparato digerente. E’ molto indicato nei problemi di gonfiori alle estremità, problemi circolatori, piedi gonfi.

Il cicorino viene commercializzato in tre tipologie: il Verde, il Rosso e il Verde-rosso. Il verde è quello meno amaro, con le foglie più tenere, più adatto per le preparazioni al forno o per essere cucinato. Il rosso è quello con il sapore più simile al radicchio anche per per il tono amaro e si presta meglio ad essere consumato crudo, in insalate miste o da solo. Il verde rosso si caratterizza per l’equilibrio dei sapori e per essere il più croccante dei tre tipi, adatto dunque anche a pinzimoni. L’Italia è il principale produttore di cicorino biologico, proveniente in particolare da aziende situate nella zona della laguna di Chioggia. Si trova nei mercati e soprattutto nei negozi di alimentazione naturale per tutta la primavera. Da alcuni anni un gruppo di aziende farmaceutiche svizzere, stanno studiano la lattucopicrina, una delle sostanze amare contenuta soprattutto nel cicorino, per la realizzazione di un medicinale digestivo che possa essere utilizzata anche da chi soffre di ulcere e gastriti.

ZUCCHINE SPEGNERE I BRUCIORI DELLO STOMACO

Ricchissime d’acqua e con fibre delicate, le zucchine sono uno degli ortaggi più digeribili in assoluto. La ricchezza in potassio, aiuta il ph gastrico a riequilibrarsi e favorisce la rigenerazione della mucosa gastrica. Azioni che sono molto utili quando il bruciore di stomaco, il reflusso esofageo o anche gastriti vere e proprie, colpiscono l’apparato digerente sia per stress che per cattiva alimentazione. Contengono inoltre carotenoidi ed acido folico, sostanze nutritive che favoriscono la salute di tutti gli organi protagonisti della digestione, in particolare fegato e stomaco. Queste sostanze, in sinergia con il fatto di essere poche caloriche, favoriscono l’eliminazione delle tossine. La ricchezza di fluidi, se non cucinate in maniera pesante o ancora meglio mangiate crude, favorisce anche la risoluzione della colite e degli spasmi intestinali, aiutando in maniera delicata e blanda l’evacuazione intestinale. Le zucchine dunque sono l’alimento ideale quando è il bruciore e il dolore il sintomo d’allarme di un apparato digerente messo sotto pressione.

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E’ originaria dell’America Centro settentrionale ed è molto diffusa in tutto il mondo. In Europa, l'Italia è uno dei maggiori produttori di zucchine ed è la principale sul mercato biologico. E’ definita anche zucca da zucchini e nei paesi del nord Europa è chiamata “Zucca d’Italia” o “Napoli Cocuzzella”. E’ invece tipicamente italiano il consumo dei fiori ancora in boccio, anche se sempre più paesi hanno iniziato a consumarli, grazie alla presenza di ristoranti italiani. L'Italia è sempre stata una grande produttrice di zucchine e nel 2009 è entrata anche nel Guinness dei Primati per la zucchina più grande del mondo raccolta in provincia di Ferrara. La zucchina da Guinness era lunga ben 2 metri.

PISELLI VERDE ENERGIA DI PRIMAVERA

Relegati ingiustamente nel ruolo di contorno, i piselli sono un legume dalle eccellenti proprietà nutrizionali. Il contenuto di proteine vegetali, pur essendo minore rispetto ad altri legumi, li rende un alimento importante sulle tavole vegetariane, in quanto queste proteine sono assorbite velocemente e con maggiore efficacia. Per l’energia vitale, si possono considerare un integratore di oligoelementi preziosi come il rame e il manganese. Ideali dunque per chi durante questo periodo si sente a corto di energie sia fisiche che mentali. Infatti grazie alla ricchezza di vitamine del gruppo B, i piselli aiutano sia il metabolismo ma anche l’energia psicofisica. Consumati come piatto unico, magari accompagnati da piccole porzioni di cereali, sono una portata digeribile ed energizzante. Consigliabili nelle diete degli sportivi, dei bambini svogliati, alle persone in gravidanza e agli anziani, per la capacità di ridare energia. Sono inoltre una ottima fonte di zinco, che aiuta sia i muscoli ma anche il sistema nervoso, a ritrovare energia e vitalità. Lo zinco favorisce inoltre le difese del sistema immunitario in sinergia con l’acido folico contenuto nei piselli.

Originari dell’Asia centrale, noti fin dall’antichità, tanto che le loro prime tracce risalirebbero addirittura all'ultimo periodo dell'epoca della pietra, i piselli furono coltivati dai Greci e diffusi in Europa dai Romani. In Gran Bretagna, nel Medioevo, furono utilizzati come salario destinato ai contadini. Grazie alla famiglia nobiliare toscana dei Medici, conobbero un momento di grande fortuna alla fine del 1600 in Francia, tanto che diventò di moda mangiare piselli e il loro prezzo salì a tal punto che potevano permetterseli soltanto i nobili. Sono considerati un simbolo di fortuna e prosperità, tanto che anticamente nel nord Italia, i suoi fiori venivano utilizzati per intrecciare ghirlande da offrire alle spose. I piselli furono il primo legume a essere messo in conserva, per la facilità di conservazione e per l’abbondanza di prodotto.

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BARBA DI FRATE IL CALCIO CHE VIENE DAI VEGETALI

Il ruolo del calcio nella prevenzione di diversi disturbi e in generale dell’invecchiamento è considerato centrale, in tutte le più recenti ricerche in campo alimentare. La barba di frate o agretti, sono una fonte vegetale di calcio molto utile per quelle persone che hanno difficoltà ad avere un buon introito di questo prezioso minerale. Indispensabile dunque per i vegani, gli intolleranti al latte, chi soffre di colesterolo alto ma non vuole rinunciare ai benefici del calcio. Grazie anche alla sinergia con la vitamina B3, di cui sono la migliore fonte alimentare, forniscono energia, rinforzano l’apparato osteoarticolare, favoriscono la ripresa muscolare. L’integrazione di calcio vegetale, migliora inoltre tutto il ciclo metabolico dell’epidermide, favorendo in particolare l’idratazione e il tono. Una verdura che si potrebbe definire un vero e proprio integratore di salute e bellezza. Contengono inoltre molta clorofilla e potassio, una ulteriore sinergia salutare che favorisce la diuresi e la depurazione, senza sforzare i reni.

Scientificamente è chiamata Salsola soda, ma è nota anche come barba di cappuccino, roscano, finocchio di mare, barba del Negus. Se ne consumano le foglie e la raccolta avviene da marzo fino a luglio. Nella cucina Kasher, che segue rigidamente le tradizioni ebraiche, sono una verdura consumata in abbondanza in questo periodo, anche a scopo rituale e di commemorazione religiosa. Nell’Italia centrale questa pianta è chiamata agretto, un nome derivato dal sapore leggermente acido delle sue foglie. In passato la barba di frate era usata come fonte di soda per la ricchezza in carbonato di sodio, estratta dalle sue ceneri dopo la combustione. Con le ceneri si produceva artigianalmente il vetro. Difatti, non a caso, intere isolette intorno a Venezia, erano dedicate alla coltivazione di queste piante, per dare la materia prima alle famose vetrerie della città.

POMODORI ORO ROSSO PER LA SALUTE

Principe della cucina mediterranea, osteggiato dalla macrobiotica, il pomodoro resta uno dei più validi integratori di licopene, il migliore antiossidante vegetale. Grazie a questa sostanza i pomodori, favoriscono il metabolismo nella loro fase di eliminazione delle tossine, fornendo uno scudo protettivo all’organismo, contro l’invecchiamento cellulare. La ricchezza di licopene rende i pomodori uno dei principali alimenti definiti “scavanger” ovvero spazzini e sono al centro delle più importanti ricerche sulla prevenzione dei tumori, in particolare della prostata e della mammella. La ricchezza in licopene è elevata nei pomodori molto maturi. La loro positiva complessità nutrizionale, coinvolge diversi organi e funzioni e sono da considerare un alimento davvero salutare. Ricchi di vitamina C e di acido folico, aiutano il sistema immunitario contro le infezioni comuni ed in particolare per quelle che colpiscono le mucose.

Favoriscono la microcircolazione, soprattutto se mangiati crudi e maturi, donando energia. Sono anche ricchi in betacarotene, sostanza che arriva nell'intestino e viene convertita in parte in vitamina A, fondamentale per la salute della pelle e degli occhi.

Molto diffuso negli Stati Uniti e in Germania, il succo di pomodoro da bere, alla maniera di un succo di frutta, comincia ad essere apprezzato anche in Italia. In particolare le catene di alimenti biologici, offrono sempre di più, succhi di pomodoro in vetro, provenienti da coltivazioni biologiche, soprattutto siciliane. Il consumo di succo di pomodoro è particolarmente utile durante le diete dimagranti, in quanto favorisce l’eliminazione delle tossine, fornendo molto potassio, che libero dalle fibre e dalla polpa del pomodoro, viene assorbito con maggiore facilità, donando energia muscolare. Il succo di pomodoro biologico da bere, si diffonde sempre più anche nei bar e nei ristoranti vegetariani, sia come aperitivo, che come merenda salutare.

!LATTUGHINO ALLEATA DELLA DIETA

L’insalata è spesso il simbolo stesso del mettersi a dieta ma non tutte le insalate sono uguali. Il lattughino è particolarmente utile durante le diete dimagranti, perché nonostante la delicatezza della sua consistenza, è la più saziante tra le tante varietà che si possono trovare. Ricca di acido folico, favorisce il recupero energetico, sempre utile durante i regimi ipocalorici, per contrastare il senso di stanchezza. Molto diuretico, il lattughino oltre a favorire l’eliminazione delle tossine, aiuta in maniera delicata le funzioni intestinali, che durante le diete dimagranti, sono sempre rallentate. Come tutte le verdura a foglia verde è ricco di oligoelementi. In questo caso è ricca di iodio e manganese, sostanze blandamente ma efficacemente attive sulla tiroide, il cui buon funzionamento è essenziale nella perdita di peso. Usato come ricco antipasto, il lattughino è una buona soluzione per le diete ipocaloriche particolarmente rigide ma anche in quelle disintossicanti, quando si vogliono tenere sotto controllo l’acido urico, i trigliceridi e il colesterolo.

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Golose e ricche di sapore, le fragole agiscono a tutto tondo sul metabolismo del corpo, fornendo energia, tante vitamine, acidi organici e tanti ossidanti. Un insieme di sostanze benefiche che danno benessere e salute, migliorando lo stato generale dell’organismo. La sinergia tra fruttosio e vitamina C, rinforza il sistema immunitario, fornisce energia fisica, migliora la digestione, fluidifica il sangue rinforzando i capillari. Persone con problemi linfatici, vene varicose, gonfiori e cellulite, traggono molto vantaggio dal consumo stagionale di fragole. E’ però tutto il corpo che trae benefici di salute e bellezza dal consumo di fragole, per cui è consigliato in tutte le convalescenze, quando ci si sente giù di tono, quando si hanno difficoltà digestive. Sono un eccellente spuntino durante le diete disintossicanti e depurative in quanto l’acido salicilico di cui sono ricche favorisce l’eliminazione di tossine, con una benefica azione sulle articolazioni e sulla muscolatura. Le fragole sono particolarmente indicate quando c’è un eccesso di acido urico e i reni fanno fatica a smaltire le tossine. Una cura a base di fragole consumate a colazione e merenda, hanno lo stesso effetto di una cura termale. Energia, depurazione, disintossicazione, bellezza della pelle, cura dei dolori.

!Calorie: 27 per 100 g 

Studi recenti sulla natura dei composti antiossidanti delle fragole hanno consentito di scoprire che esse contengono polifenoli e flavonoidi, che vengono assorbito molto facilmente. Proprio la facilità dell’assorbimento ha portato le fragole al vertice della scala ORAC (Oxygen Radical Abosarbance Capacity), che raccoglie i cibi con il maggior contenuto in sostanze antiossidanti benefiche per il cuore e il sistema circolatorio. Non solo dunque frutto goloso ma alimento importante per la prevenzione dell’arteriosclerosi, per mantenere in salute il cuore, per migliorare la circolazione. Le fragole contengono anche acido ellegico, una sostanza studiata per l’effetto antimicrobico e inibenti dell’ossidazione del colesterolo “cattivo” . Un consumo di fragole mature viene consigliato all’interno di una strategia alimentare per diminuire il rischio di ictus e infarto cardiaco. Le fragole come il vino rosso, hanno il resveratrolo, sostanza molto attiva su tutto il meccanismo circolatorio, in quanto fluidifica il sangue, è disintossicante e rinforza le pareti dei capillari. Il consumo di fragole è dunque particolarmente indicato, per chi soffre di fragilità capillare.

Fragole salute in rosso

Le amiche del cuore

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“DIPENDE DA NOI ESSERE IN UN MODO PIUTTOSTO CHE IN UN

ALTRO. IL NOSTRO CORPO È UN

GIARDINO, LA VOLONTÀ IL GIARDINIERE.

PUOI PIANTARE L’ORTICA O SEMINARE LA LATTUGA,

METTERE L’ISSOPO ED ESTIRPARE IL TIMO,

FAR CRESCERE UNA SOLA QUALITÀ DI ERBA O SVARIATE

QUALITÀ, LASCIARE STERILE IL TERRENO PER PIGRIZIA O FECONDARLO

COL LAVORO. IL POTERE E L’AUTORITÀ DIPENDONO DA NOI.”

(WILLIAM SHAKESPEARE, OTELLO, ATTO I, SCENA III)

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La tavola di primavera

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