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La ripresa del Campionato Italiano. La Pro Vercelli ha regolato nettamente il suo

vecchio conto con l'Internazionale. Ecco la gran notizia che dobbiamo registrare su questa nostra rassegna settimanale delle vicende del foot-ball. Domenica scorsa, a Milano, di nuovo su di un terreno accidentato, atto a giuocatori forti e rotti alle fatiche di una partita da sostenersi con qual-siasi tempo, più che ai troppo eleganti virtuosi della tecnica calcistica, i baldi campioni d'Italia hanno segnato una delle più belle pagine della loro storia battagliera nell'album dei fasti del foot-ball italiano. Hanno vinto nettamente, con tre punti contro nessuno, gli antagonisti dell'anno' scorso, i cortesi e sempre temibilissimi colleghi leaders di quest'anno.

Il portato di questa vittoria non sfuggirà ad alcuno che s'occupi del nostro argomento. Pro Vercelli ed Internazionale rappresentano in Italia,, la prima il prodotto nazionale puro dell'atletismo indigeno, la seconda l'esponente della migliore-coalizione internazionale, stretta in fascio ad af-fermazione di come si giuoca nei paesi di molti anni più vecchi di noi nell'abilità di calciare ili pallone rotondo.

Ora, per molti segni manifesti, i nostri hanno

che la sna persona ha assunto nel mondo calci-stico genovese, saprà frenare a tempo i troppo focosi entusiasmi dei suoi colleghi ed amici.

Non possiamo poi credere all'infrazione che avrebbe commessa l'arbitro Magni, accusato di aver fischiato, al termine del match, cinque mi-nuti prima del tempo regolamentare. Un arbitro ufficiale e consigliere della Federazione non può aver commesso simile svista, ma, se ciò fosse, la sua specchiata lealtà di uomo sportivo dovrebbe direttamente intervenire nella questione con una dichiarazione decisa del suo operato.

Il Piemonte ha avuto un momento di rilassa-tezza; non si scoraggino così presto i simpatici rosso-celesti; han vinto ben altre battaglie, han trion-fato di ben altre avversità per lasciarsi acca-sciare da questo primo insuccesso di stagione. Oggi, 5 febbraio, il Piemonte P. 0. dovrebbe inaugurare il suo nuovo bellissimo campo di giuoco, ma la neve che ancora lo ricopre in lieve strato ne im-pedirà probabilmente il battesimo. D'altra parte, interrogati noi pure se fosse stata cosa utile sgombrarne la neve, demmo parer contrario. L'e-sempio del campo inventino ci ammaestra come si guasti il fondo erboso del terreno togliendone

A sinistra: Marcello Bertinetti. che fu il primo capitano e trainer del'a Pro Vercelli, è attualmente a Firenze come allievo ufficiale*medico alla Scuola Sanità Militare. Egli è pure membro del Comitato Toscano della Federazione del Calcio. - A destra: La squadra del Fisa F. O., una delle migliori concorrenti al Campionato Toscano.

saputo affermarsi sugli stranieri, e non sono ar-rivati a questo lusinghie-o risultato per via di selezione, sfruttando cioè dapprima l'istruttore straniero per venir poi gradatamente sostituendo il maestro con le recinte locali, ma vi sono giunti di virtù propria, di forza ingenita, come doveva-, necessariamente accadere, disponendo di molte buone volontà, di molta tenacia e di molto entu-siasmo.

Oggi la Pro Vercelli, con la sua vittoria sul-VInternazionale, ha vinto il Campionato italiano-dell'anno scorso, e se riuscirà ad affermarsi sul Milan Club, nel prossimo retour-match, potrà av-viarsi da trionfatrice sul cammino chela porterà' a conquistare il Campionato Nazionale del 1911.

Brava la Pro Vercelli! La vittoria sua è un pò' la vittoria nostra di propagandisti instan-cabili di un purismo nazionalista.

Venendo ora ad intrattenerci sugli altri matches svoltisi domenica scorsa, registreremo la vittoria dell'Andrea Doria sul F. C. Piemonte. La giovane società torinese non potè presentarsi al completo sul campo doriano per indisposizione di due fra i suoi migliori elementi. La vittoria genovese è ad ogni modo ragguardevole, e si avrebbe le nostre più compiete felicitazioni se non fosse stata guastata da qualcuno di quegli atti di campani-lismo che alienano molte volte anche le più spic-cate simpatie per una Società.

E' già la seconda volta che il pubblico del campo doriano guasta le vittorie del proprio Club con delle manifestazioni ostili agli avversari, o per lo meno troppo partigiane pei propri colori. Il vae victis non è argomento da certami sportivi, e osiamo sperare che il bravo Cali, con l'autorità

la neve e rompendone il sottostante strato ghiac-ciato.

Trattandosi di un campo nuovo, è bene non guastarlo fin da principio, sollevando ed aspor-tandole zolle del prato. Con questa considerazione crediamo che la direzione piemontina ritarderà l'inaugurazione del suo campo a domenica ventura col retour-match con la Juventus.

E passiamo ora al terzo match di prima cate-goria disimtato domenica scorsa a Torino fra il Milan Club e la Juventus.

I rosso-neri affeimaiono in quest'incontro le-loro inesauribili risorse di energia strategica, di velocità e di decisione. Vinsero con due goals a zero, ma avrebbero potuto vincere con maggior numero di punti ; un po' la sfortuna e molto la straordinaria abilità del portiere inventino, salva-rono i bianco neri da una nuova clamorosa batosta.

I torinesi del resto non giuocarono affatto male; poco omogenei, per nulla decisi quando giunge-vano sotto la porta avversaria, deficenti molto in alcuni elementi, essi seppero tuttavia tener fronte brillantemente ai briosi attacchi dei milanesi, e qualche volta anche minacciarne di lontano la rete.

II Milan Club dispone oggi di un undici cui non vediamo avversario degno di contendergli la vittoria, fuori dei bianchi vercellesi. Fra queste due Società dovrebbe limitarsi, a nostro avviso, la lotta pel primo pósto nel massimo Campionato. Son due squadre di qualità opposte; più resistente la Pro Vercelli, più impetuoso e sconcertante il Milan Club.

Nel match fra queste due squadre, se i vercel-lesi sapranno sventare nel primo tempo gli assalti

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. ,ur l„s i avranno vittoria certa, specie poi su di terreno pesante. Nella ripresa i rossi-neri, che

" Zeno un po' quei generosi purosangue che 1 P tutto Tu una volta, dovrebbero a nostro av-f ° soccombere al giuoco stringente e senza 1 ,iei nostri amici vercellesi. C Ma torneremo sull'argomento nel gran giorno £ Milan Club e Pro Vercelli giaccheranno la

T u S u . t o f l a i V s u l t a t i degli ultimi match», la lassifita delle squadre concorrenti al Campionato

t o n a l e di prima categoria,sarebbe la seguente: ' I man Club, punti 7, partite giuocate 4.

2 Pro Vercelli, p. 6, p. g. 4. 3' Internazionale F. 0., p. 6, p. g. 5. 4. ' Genoa Club, p. 4, p. g. 4. 5 Andrea Loria, p. 4, p. g. 4.

g r ^ . W l t con due punti a quattro matches gìuocati, ed A Tonno F. 0., on due punti e due sole partite disputate.

* Domenica scorsa si è pure iniziato lo svolgi-mento del Campionato di II categoria. * A Torino la Juventus sconfisse il Piemonte con 4 goals ad 1; a Milano, causa la neve, non si eb-bero incontri : a Bologna pure ; a Vercelli la Ero Vere Ut lineò FU. S. ^Vercellese.con 3 goals,a zero a Venezia il Vicenza F. 0. si aflermò sul Ve-

- p o i èravate fa disputa della Coppa Torme Ili fra squadre di terza categoria ; ben se tte Società vi si presentarono. Si classificarono per la finale la Pro Vercelli III* d il Luino F . O . ; " le piazze d'onore la Lambro di Milano e la GinmstL e Scherma di Novara. Queste due par-t Ì t C r e & ^ l \ f H t n T v i t t o r i e riportate dal U 0. Casale sull'Unione Sportiva Milanese

P6ir proseguono nel loro cammino ascensionale che li condurrà per la f u t u r a Ra-gione a schierarsi con successo nel Campionato di I categoria; per quest'anno auguriamoloro una netta affermazione nel Campionato di II ca-tegoria.

I soldati del III Genio contro l'Itala. TI bellissimo tempo di domenica scorsa fece

accorrere su? cumpoP dell'Itala alle Caseine un numeroso pubblico che vide con piacere 1 bravi soldati del 3° reggimento Genio .tornare a l loro sport prediletto. Per una amichevole partita l 'Itila aveva messo di fronte una squadra mista formata prevalentemente di gbiocaton di seconda souadra. Arbitro fu Valvona del Firenze F. V. n giuoco, al solito, si svolse assai s conc lus i la o ed in mezzo al confusionismo, cosa che comincia ad essere pericolosa per una squadra che intende partecipare ai prossimi campionati di 3« c a t e g « » . Nò sappiamo capacitare del perchè tre, quattio 5uocaPtori dello stesso partito debbano cacciarsi falla palla e disputarsela come tanti P™oipuinta. Con tutto questo il centro e la sinistra dell Itala esplicarono un giuoco discreto che portò ad un buon risultato. .

I soldati fecero del loro meglio e si difesero accanitamente, ma di ogni allenamento s fiaccarono alle prime schermaglie e furono poi dominati. La vittoria fu dell'Itala con 6 a 0.

Le squadre erano così formate : Ho C4e nìo : Miotto; Calora-Dal Fiume; Ceccarem-

categoria, e vincitrice, domenica scorsa, del suo primo match col F,emonie^ ^ Z o p ' p l 8 . Tormo). r 1 - a

In alto, da sinistra a destra: Oampelli g°al-keeper dell internazionale F. O., e Marchetti del Genoa Club.

lnÌZaoZr> U n0t° ? F o t T o t S r « è C a f

Serravalli - Confalonieri ; Gatti - Moniga - Pasini -Rossi-Galli. . ,. , t t t

Itala: Fiochi; Baldanzi-Sestini II; cestini III-Sestini I-Pinzi; Cuningham-Mellonr Zambaldi-Ca-panni-Bini.

Nuovo Campo Sportivo Torinese. Come è noto, l'ex-Moto-Velodromo Umberto I,

recentemente battezzato Campo Sportivo tori-

nese, dopo che veniva adibito oltre a riunioni ciclistiche anche a : matches di foot-ball ed a ria

di un nuovo Campo Sportivo, esclusivamente adibito ai giuochi a i t i c i (football, rugby, pò-dismo, ecc.) per iniziativa del F. C. riemome in unione a lsaziano Sport Club Audace.

Il nuovo Campo Sport vo, del quale.sonc. pres

mento della Hnea Barriera d'Orbassano, d tramiin parola farà capolinea proprio dinanzi al nuovo C ^ r S e d ? c o m u n e accordo condotta .da lFC Piemonte e dallo Sport Club un te.reno avente i requisiti voluti, furono mngne e laboriose, ma giunsero a c o m p i m e n t o , m e r c è a munifica concessione del conte senatore K^non di un suo vastissimo e magnifico appezzamento di prato confinante con la sua villa. -nche r Su questo campo pare che si insedieià anche il Bugby Club, oggi entrato in periodo di lavoro proficuo ed entusiastico. nnn-P VAudace poi «i ripromette, nella nuova pos sessione, dì organizzare delle riunioni atletiche veramente monstre. . ,, testa

Pertanto gli uom n.. che sono oggi alla testa delle due forti e prosperose Sume à Bportive coalizzate dànno affidamento d, portare a com pimento, nel modo piò brillante, il vasto prò gramma ventilato.

3 neo-professori di scherma in 3talia. Il Ministro della pubblica istruzione indisse

tempo fa un concorso per tre cattedre nuova mente istituite di educazione fisica, una a Roma, una a Napoli ed una a Tonno. . .

Gli esami ebbero luogo a Kon.a ne. o m scorsi ed 1 titolari delle cattedre ^ « ^ J f W ® . gnati: cav. Aurelio Greco a Roma; Luigi Colom betti a Torino, il maestro Flauto a Napol .

Congratulazioni con i valorosi maestri che certo daranno un glande sviluppo all'educazione fisica della gioventù.

« o n d o c o m m e r c i a l e s p o r t W o Il magnifico nuovo catalogo di Pizzgrno, ~ **

casa di cicli vincitrice nel 1910 di ben due.Campo nati Italiani (il Campionato Italiano Dilettanti, 11 Campionato i l t a Italia indipendenti) non poteva tare a meno di lanciare quest'anno m c°mmerc 01 unCa taloiro dei più eleganti e più completi. Noi 1 abbiamo sottocchio mentre scriviamo « Possiamo dire che poche case estere sono state così, concise e cosi di buon eusto, come i diversi tipi di macchine presen tati d fKzzorno e già cosi celebri P « . seguite Invitiamo tutti gli interessati e tutti 1 let S a chiedere copia di'"questo catalogo oiazza Vittorio Emanuele, 4, Alessandria), cosi po tranno scorrere la lista delle innume conseguite da questa.marca nel 1910, e prendere in pari tempo conoscenza dei' nuovi bellissimi tipi di bicicleUe^ messi in commercio a prezzi j f e g ^ g f onesti, dato il primissimo valore .del materiale uà Pizzórno impiegato nella fabbricazione.

La folla, 1 gusti del giorno e sports... ehe non lo sono A teatro, al music-hall, al caffè-concerto, sulle

piste, da per tutto, lo sport, truccato come un vecchio commediante, si produce rumorosamente sotto nuovissime vesti e gustosissime denomina-zioni, molte volte esotiche. Looping the loop (in-traducibile nel dolce idioma), Cerchio della morte, Doppio circolo del diavolo, ecc.

Alcuni gioiscono, scoprendo in queste manife-stazioni teatrali un indice del pregi esso sportivo. « Il pubblico — pensano — viene in tal modo ad appassionarsi ogni giorno più agli esercizi tìsici ».

So di non rischiare l'impopolarità dichiarando recisamente di non condividere il loro ottimismo. A mio umile avviso è solo il pericolo che questi esercizi presentano, ciò che ha il potere di atti-rare la folla.

Supponete infatti di leggere un affisso così concepito :

« Questa sera — il celebre Spleen — porterà suda punta del suo dito mignolo — un edificio pesante il doppio della Mole Antonelliana ».

I passanti si degneranno di gettare appena ano sguardo su questa elucubra-zione.

Immaginate ora un secondo affisso, listato a nero, incollato sul quadro laterale, all'ingresso d'un Eden qualunque:

« Questa sera — le fantasie macabre del celebre Spleen — che si farà schiacciare — da un tramway a vapore — grande pericolo — morte probabile — solo per poche sere ».

Che pienona ! Quest'altra l'ho vista io, du-

rante una stagione di bagni in una cittadina della riviera fran-cese. Il manifesto, issato come nn gonfalone all'ingresso d'un elegante padiglione da circo equ> atre, così p.rlava:

« Ce soir — Cerci e de la Morte — exécuté — au-dessus de la cage aux lions ».

Che brivido ! Se l'atleta aereo sbagliasse l'esercizio, cadrebbe nella gabbia, e verrebbe sbra-nato, divorato da tre o quattro re del deserto. La prospettiva era deliziosa ! Un altro cartello, più sotto, ammoniva :

<-.3000 (in tutte cifre) re-présentations en perspective. On refuserà du monde ». E in cor-sivo: « Probable interdiction de la Préfecture de police ».

Volli andar a v» dere. Una folla di curiosi, delle graziose demi-mondaines pallide d'emo-zione, le scalinate nere di allet-tatori. I leoni ruggivano. Pen-savo. Per sei soldi, sei soldi, presenziare a uno spettacolo così impressionante ! Ma cosa Burns, uno dei mi-dunque vale più la pelle d'un 9liori campioni eu uomo 1 r°Pel dl boxe-

Perchè le Autorità... Silenzio ! Su di una pedana si è presentato lo

speaker e ha cominciato: « Mesdames et Messieurs... il commissario di po-

lizia ha proibito... ». Voi indovinerete il resto. Si faceva effettiva-

mente il Cerchio della Morte al di sopra la fossa dei leoni. Solamente, solamente che il commis-sario di polizia aveva proibito di aprire la porta superiore della gabbia... Come aveva preveduto il manifesto.

Seppi poi dall'autore stesso della burla — un domatore celebre, che aveva studiato molto bene la psicologia della folla — che questo genere di attrazione gli aveva fruttato in pochi mesi quanto prima d'allora, in dieci anni di carriera, non era riuscito a guadagnare con degli onesti numeri di Circo equestre.

Diamine, a veder della gente cui un manifesto faceva rischiare la pelle in quel modo, chi non ci sarebbe andato 1

* *

E' così che se dovessi fare una classifica degli sports, dell'interesse che suscitano e del successo che ottengono, dovrei basarmi essenzialmente sul maggior pericolo ehe presentano i diversi esercizi fisici.

Le corride de toros terrebbero il primo posto.

— Ah, che bell'esercizio, direte, o carissimi fratelli di sport. E' estetico, esige uno sforzo muscolare continuato, richiede dell'elasticità, della forza, della destrezza. Inoltre...

Vi arresto in tempo. Non si tratta già di queste Bole bazzecole. Il grande, il vero, l'unico merito delle corse dei tori non è là. Vi si sventrano dei cavalli e dei petti di toreador, si dardeggiano dei piccoli spilloni imbandierati — banderillas — nelle schiene insanguinate dei quadrupedi recalcitranti. Ecco di cosa si divertono le folle !

L'automobilismo potrebbe avere, nella ventilata classifica, un posto conveniente in ragione dei terribili incidenti, per esempio d'una Parigi-Madrid (d'infausta memoria).

L'industria, con un I maiuscolo, il Progresso, con un grande P, possono lasciare indifferente la più parte del pubblico, ma tutti, grandi e piccoli, si precipiteranno sulla strada dove passano rom-bando i mostri a benzina. L'avvenimento è meno suggestivo d'un Circolo della morte, ma, ciò mal-grado, non è completamente da disprezzarsi.

I boxisti, d'ogni in tanto, si spezzano le ma-scelle, le ossa na-sali, si appiattiscono

L'ultimo match di boxe fra Sam Mac Vea e Ben Taylor.

il cranio e qualche volta anche si massac.anu nel m< do più deli-zioso del mondo ! La boxe è quindi un eserciz.o molto gustato, come tutti gli scherzetti che s'avvici-nano ai giuoco della morte.

Certi profani di ieri cominciano a divertirsi alle partite di rugby, da quando venne loro detto (falsificando e rendendo fosche le tinte) che di quando in quando vi si producono degli incidenti spiacevoli, come qualche gamba

spezzata o qualche spalla slogata. Gli altri esercizi (eccettuata l'ippica, che deve

il suo successo al totalizzatore) hanno luogo di solito dinanzi ad un pubblico più ristretto, di appassionati veri allo sport per lo sport.

Così per la lotta, la scherma, le corse ciclistiche, podistiche, il tennis, il bigliardo, il ping-pong...

Dalla passione per le corse dei tori al ping-pong vi è, senza dubbio, un abisso, ma io non credo sia impossibile colmarlo. Si può infatti far avanzare di grado anche uno sport di secondo ordine. Basterebbe renderlo pericoloso.

La scherma, praticata in una sala, coi bottoni d'arresto, la maschera ed il pettorale imbottito, non attira certo delle moltitudini di spettatori.

Ma dal giorno che i duelli furono rimessi in voga, e dei moschettieri improvvisati scendono sul terreno in maniche di camicia, la scienza delle armi bianche ha di nuovo interessato i profani. Ci si direbbe tornati ai tempi di Q'Artagnan, delle staffilate e dei pennacchi...

Il giorno che i Velodromi vorranno incassare delle cifre colossali, sarà sufficiente che ricorrano a qualcuna delle trovate più moderne.

La corsa banale, lo sforzo opposto allo sforzo, il trionfo della forza muscolare non hanno il po-

tere di interessare tatti. Ci vuole qualche looping.. Quando i Velodromi diventeranno un ammaz-

zatoio, gli spettatori affluiranno... Si potrebbe, per esempio, per conformarsi ai

gusti del giorno, promettere nn premio di 100 franchi al corridore che rovescierà di sella il suo avversario. Se detto corridore mutilerà legger-mente il suo competitore gli si pagherà fino a i duecento lire; trecento se lo accecherà; infine se riuscirà a rompergli la colonna vertebrale, o a ridurlo in poltiglia, la Direzione potrà arrivare fino ai mille franchi...

Indubbiamente questo schema di progetto non è definitivo e si sottomette ad essere perfezionato, Oso promettere agli ingegnosi direttori che lo sfrutteranno dei beneficii rotschilliani, degli in-cassi favolosi, a breve scadenza.

Io mi accontento, molto modestamente, del 5°[0 degli incassi, non essendo possessore del brevetto d'invenzione.

Vediamo ora le lotte. Esse da qualche tempo hanno subito un periodo di rilassatezza nei favori del pubblico. Si era parlato di turchi formidabili e terribili, capaci di torcere il collo ad una mandria di buoi ; di giapponesi, atleti meravi-gliosi, iniziati nell'arte di sapienti strangolature ; di cinture mortali, di sputi sanguigni...

E tutto in una volta il pubblico si è raffred-dato. Perchè 1 Semplicemente pel fatto che all'atto pratico non gli vennero offerte sufficienti dosi di brutalità, e gli spetta-tori gridarono al trucco.

I direttori delle troupes, non riuscendo a sostenere la passio-nalità del pubblico neppure col disporre precedentemente la durata degli assalti, e le vitto-rie de) beniamino della folla, si mordono oggi falangi, falangine e falangette ! E' un fatto che dal giorno in cui degli esercizi realmente più pericolosi furono introdotti sui palcoscenici, il pubblico disertò le gare di lotta.

Che volete, è così! Neppure le dodici fatiche d' Ercole avrebbero oggi più, statene certi, un numero di spettatori proporzionato alla possanza dello sforzo atletico.

Vi si accorrerebbe, forse, unicamente per presenziare alla tenzone con l'idra...

Come sport, e sforzo atletico paro, potrebbe forse ancora interessare le masse un numero di programma che consistesse nel sostenere la volta celeste sulla propria testa...

Corradino Corradini .

La settimana aviatoria Un nuovo campo militare di aviazione.

E' ormai sicuro che nel territorio del Comune di Aviano verrà istituita una scuola militare di aviazione. Già da molto tempo si ripeteva che quella meravigliosa brughiera avrebbe potuto offrire alle esercitazioni aeree un campo ideale.

Come è noto, di recente Leonino da Zara è stato ad Aviano, con altri ufficiali della Brigata Specia-listi del Genio; e rimase così entusiasta del futuro campo di aviazione, da offrire dnemila lire per la costruzione dei primi hangars. Il Comunedi Aviano, lieto di così nobile iniziativa, su proposta del sindaco, conte Giovanni Ferro, offrì due ettari del proprio terreno, nonché lire mille, quale contri-buto per la eostruzione degli hangars. Stabilì di chiedere a Leonino da Zara l'assenso di intitolare al suo nome il campo di aviazione, votando il seguente ordine del giorno :

« Il Comune di Aviano delibera di concedere alla Brigata Specialisti, a mezzo del signor Leo-nino da Zara, di Padova, ed allo scopo di istituire un campo di aviazione militare, una zona di ter-reno prativo, in continuità alla strada Ungheresca, per utfh superficie di mq. 725 mila, con diritto di volo su tutta la restante circostante zona, sog-getta a servitù militare; e questo per la durata di anni 15, con facoltà di costruire hangars ed altro, che fosse necessario ed inerente alla scuola di aviazione. Delibera inoltre di concorrere nelle spese per la costruzione degli hangars. una volta tanto, colla somma di lire 1000. Delibera di chie-dere al signor Leonino da')Zara l'assenso di inti-

I L t l Q - C r O E S O E ]

STREGA TONICO - DIGESTIVO

GAREGGIA COLLA CHARTREUSE S p e c i a l i t à d e l l a D i t t a

G . A L B E R T I - B E N E V E N T O [MB* Guardarsi dalle Innumerevoli contraffazioni. " W

Espostone Internazionale Milano 1906 - FUORI CONCORSO — MEMBRO DELLA GIURIA.

Il tenente baroni Leonino Da Zara compie un bellissimo volo sul campo di Bovolenta, nonostante.V acqua abbia invaso gran parte OeU< areodro^enca « bario S.J^B. il Principe di Udine.

( D o m a n d a t e I L

Cata logo- f 9io =NÒVITA I N T E R N A N T I R A P P R E S E N T A N Z A '

La caccia all'automobile... (A proposito di un'interpellanza dell'On. Crespi).

Veramente la caccia non la si fa all'automobile nel caso del quale vogliamo discorrere, ma ali au-tomobilista e, per essere più precisi, alla borsa del medesimo. E' una specie di brigantaggio mi-gliorato dai tempi, perchè vi si ammira la bontà e cortesia di chiedere... e prendervi soltanto la borsa... lasciandovi la vita, o perchè sperino che non vi convertiate mai, e continuiate a pagare, o perchè suppongono, dice qualche maligno au-tofobo, che la vita spetti... a qualche accidente di macchina.

Scherzi a parte... entriamo nelle lacrimae rerum... L'on Silvio Chespi, il benemerito presidente del-l'Automobile Club di Milano, l'uomo che con pochi altri veramente ha lavorato per l'incremento del-l'automobilismo (frase scritta in tutti gli statuti degli A. C. italiani, ma da parecchi- di essi messa da parte), ba scritto giorni or sono all'onorevole Presidente della Camera dei Deputati la letterina che qui trascrivo: . . . ,

« Mi pregio di presentare la seguente interpel-lanza : . . . » , , « .

« Ai Ministri dell'interno, dei lavori pubblici e di grazia e giustizia. . „ . . , .

« Il sottoscritto chiede di interpellare 1 Ministri dell'interno, dei lavori pubblici e di grazia e giu-stizia per sapere se, di fronte alla speculazione che giornalmente si compie a danno degli auto-mobilisti e dei motociclisti in molti Comuni del Regno, in base alle ultime disposizioni legislative (unanimamente riconosciute ingiuste, eccessive, pericolose), non intendano, per sentimento di de-coro per l'autorità costituita che gli agenti di ogni ordine devono rappresentare, e perchè i più ele-mentari principi! di giustizia siano rispettati:

1. Di punire gli agenti che notoriamente fanno la caccia alle automobili a sco,.o di lucro, e dei quali l'interpellante si riserva di comunicare i nomi e le qualità;

2. Di dare ordine ai rappresentanti della legge presso tutti i tribunali del Regno, perchè proce-dano penalmente contro gli agenti che hanno di-chiarato e dichiarano il falso nei verbali di con-travvenzione;

3. Di richiamare le Prefetture a notificare le contravvenzioni entro i termini imposti dal re-^ °4 ! 'ili " fo rn i re alle Prefetture stesse il materiale e le istruzioni necessarie perchè possano in tempo adem aere alle funzioni loro attribuite in riguardo alla circolazione dei veicoli;

5. Di confermare la circolare Rubini 1" gon-

f iare il campo di aviazione militare a Leonino A 7&TSL

Il sindaco, dopo la seduta, ha comunicato tele-graficamente l'ordine del giorno a Leonino da Zara, che rispose, ringraziando per l'omaggio ono-

Secondo l'avvenuta intesa, tra qualche giorno verrà dato principio ai lavori di delimitazione del

m p 0 di aviazione militare, ed alla costruzione degli hangars; ed a primavera potranno aver luogo senza dubbio, le prime esercitazioni.

E a'proposito di campi di aviazione, ricorderemo che a Roma, gli studiosi italiani colà convenuti sono in periodo di piena attività.

A quanto sembra, una Società avrebbe serie intenzioni di costruire un areodromo a Tor di Quinto, sul terreno ove sorge il Poligono Um-berto I, che verrebbe trasferito alla Farnesina.

Pertanto un neo-aviatore, il sig. Bernasconi, sta landò gli ultimi ritocchi al suo apparecchio nel-i'offlc.na dei fratelli Nicoletti per cimentarsi ai voli.

Il Marra attende al perfezionamento del motore del suo apparecchio e si prepara agli esperimenti.

L'ing. Sarri ha già pronto fin dal dicembre dello scorso anno, nell'officina del capitano Cantono, nn monoplano Blériot, al quale ha applicato alcune yarticolarità da lui ideate. Egli venderà però il ano Blériot, privo del motore Anzani, ad una Società di studi aviatorii perchè sia adoperato come planeur. Egli ha invece chiesto il brevetto per il nuovo tipo di monoplano che sta g à co-struendo, tipo molto adatto per i servizi militari, con ali di alluminio, carena di acciaio ed elica in alto, in modo da dare nn maggiore rendimento, leggerissimo, facilmente smontabile e che si può chiudere in una cassa lu ga due metri e larga uno. Caratteristica di questo monoplano è infine la mancanza di tiranti.

In un'officina sulla via Flaminia il Casalini ed il signor Corelli hanno due areoplani in costruzione, che saranno quanto prima in grado di fare espe-rimenti.

Il signor Marchetti costruisce un areopiano; ed altri preparano modelli e modellini. Fra questi ve n'è uno del prof. Seganti, il quale, a mezzo di una pedana di due metri d'altezza, che gli serviva per lo slancio, ha fatto volare un piccolo modello di biplano, le cui ali somigliano a quelle delle colombe. Il modellino ha fatto voli da 25, 30 e fino 40 metri, per poi discendere lentissimo in volo plani. . .

Infine, come notizia di aviazione di interesse italiano ricorderemo che giorni sono il nostro connazionale Giuseppe Cei ha fatto un superbo volo in altezza al disopra dell'areodromo di Juvisy, Qualche settimana fa il Cei fu vittima di un ac-

Vaviatore italiano Giuseppe Gei, che ha fatto di questi, giorni un superbo volo in altezza, suU areo-dromo di Juvisy. (Fot. Rapid - Parigi).

cidente: il suo monoplano fu gravemente danneg-giato da un monoplano di un suo allievo. Dopo alcuni giorni di ri ai-azioni Cei ha potuto trarre nuovamente d Whangar il suo piccolo ed elegante biplano Gaudron e, spiccato il volo, si è rabida-mente ed elegantemente innalzato sem re più con rara disinvoltura e con sicurezza di azione. Egli è giunto fino a mil'e metri. Quando è disceso, tra le congratulazioni di tutti, egli ha dichiarato che sarebbe salito felicemente molto più in alto, se una piccola valvola che regola il ras non si fosse guastata, consigliandolo così a riprendere terra.

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Morati si allena dietro una motocicletta. I vincitori delle .corse dei sei giorni a Parigi. Moran, mentre si fa fare il massaggio.

ha vinto la corsa dei sei giorni.

giornale e gli occhi per la seconda volta, e no 1 si riacqueti con l'illusione che il Governo, uni volta tanto, ne abbia combinata una buona favore dei suoi governati...

No, caro vecchietto, la cosa è ben diversa. L'au-tomobile, ed anche in una certa proporzione, la' motocicletta, hanno ormai un quarto di secolo di vita, e per noi son tanto vecchi l'una e l'altra che ce ne serviamo anche per i nostri piccoli af-fari da un punto all'altro della città. Ed i club* automobilistici sono anch'essi tanto invecchiati' che man mano, presi dalla febbre del nuovo, spasimanti come tanti collegiali, stanno dimen-ticando (per guardar troppo in aria !) il loro pro-gramma, per darsi in braccio all'areonautica, questa nuova forma di civiltà e di progresso, che deriva anch'essa, e direttamente per la parte effettivamente tecnica, dall'automobilismo.

I lamenti dell'onorevole Crespi sono quindi più che giustificati, perchè in un quarto di secolo si può trasformare tutto un complesso di leggi, si possono rifare tutti i codici di una nazione, mentre invece per una cosa che a me par Cosi semplice, come il regolare la circolazione di un ormai non più nuovo mezzo di locomozione, non si è saputo ancora stabilire alcun che di concreto, di sicuro, che serva dalla parte degli utenti ad usare le prudenze, le cautele necessarie, indispensabili ad evitare accidenti dolorosi; e dalla parte dei

Un pò di lotta prima delVallenamento fra Moran e Brocco.

verno (sempre lo stesso... malgrado i mutamenti dei'maestri di cappella) non ha ancora avuto il tempo di formulare e far approvare dai rappresentanti della nazione una legge chiara, netta, precisa, che ne regoli ogni piccola cosa, e non ne impedisca l'uso, ed anzi ne favorisca l'in-cremento? Se è così, direbbe ancora il nostro vecchietto, carico ancora della polvere accumula-taglisi addosso nell'ultimo viaggio in postigliona, egregio commendatore Crespi ella ha torto, perchè le leggi si fanno con calma e dopo maturi espe-rimenti, onde ogni singolo caso sia esaminato, vagliato, contemplato... emarginato e protocollato ! Anzi, anzi, me lo permetta, egregio presidente dell'automobile Club di Milano, io ho tutta la buona intenzione di credere che queste due car-riole chiamate nell'interpellanza automobile e mo-tocicletta, debbano essere oggetti o insopportabili, o moltissimo pericolosi; e che queste vessazioni da lei, a nome di tutti, lamentate altro non siano se non bastoni fra le ruote messi appunto dal patrio e paterno governo (come ci stan male as-sieme cacofonicamente parlando quell'aggettivo e quel sostantivo !) perchè i suoi amministrati se ne infastidiscano al punto da non servirsene più

oltre e da relegarli in cantina, tra le cose inutili.

Fin qui il nonno. Rispondia-mogli prima che egli chiuda il

naio 1910, n. 15, che da qualche tempo è stata messa totalmente in non cale ;

6. Di presentare subito al Parlamento la legge che da molto tempo fu preparata in riforma della legge vigente, secondo le promesse fatte privata-mente e pubblicamente al sottoscritto ed a molti altri Deputati.

Firmato : SILVIO CRESPI » .

Se uno dei ùostri nonni, svegliandosi per pochi istanti (chè a restar vivi ancora una volta coi tempi che corrono c'è poco da stare allegri) dal sonno profondo secolare, sfogliasse per combina-zione nn giornale, e vi leggesse la furente inter-pellanza dell'on. Crespi (vi si legge in essa tutto l'amaro di lunghe e noiose ed innominabili ingiustizie patite) si domanderebbe : che si tratti forse di due strumenti nuovi di locomozione chiamati l'automo-bile e la motoci-cletta, e per i quali il patrio Go-

F f l B B R I C P \ T O R I N ^ S e P N ^ U M / q T l C Ì

Un gruppo dei più valenti statori toscani. (Fot. Alemanni - Firenze). Signorine che si preparano per prendere parte alle corse in scky.

tutori della legge, in qualunque veste si trovino, dalla guardia al giudice togato, a far sì che questa legge sia applicata onestamente (l'on. Crespi parla appunto e specialmente di onestà) e rispettosa-mente; perchè la legge è il vangelo scritto dagli uomini, e da essi voluto ed approvato, ed il mano-metterla, il servirsene a scopo di speculazione partecipa delle azioni più losche e più soggette ad altre leggi già fatte, e che dovrebbero anche in questo caso essere applicate procedendo penal-mente, come nella citata interpellanza è opportu-namente ricordato .. per chi non vuole ricordarlo.

Ben a proposito è venuta questa interpellanza dell'on. Crespi, e bene a proposito essa è redatta in termini, diciamo così, risentiti, perchè se il fatto delle contravvenzioni automobilistiche è quasi comune, nella sua frequenza e nella sua ingiustizia, a tutte le nazioni progredite, non è detto che l'Italia, patria del diritto, debba atten-dere ancora un altro secolo per la codificazione dell'uso di un mezzo di locomozione che ormai non è più del tatto roba di lusso (come forse hanno creduto e credono in buona fede... dubbia gli agenti dell'ordine, elevando verbali di contrav-venzione ad ogni minima occasione ed anche senza di essa), ma è diventato di uso cornane nella pratica della vita. . .

Sentiremo tosa risponderanno 1 tre Ministri interpellati, ma quali si siano le risposte noi esortiamo tutti i deputati (ne va di mezzo una delle industrie migliori della nostra terra) a strin-gersi attorno all'on. Crespi, ed aiutarlo nell'otte-nimento dei suoi fini, quelli cioè che conducano alla promulgazione di una benedetta legge, l'unica, la vera e la rispettabile che regoli in modo stabile, e con tutte le garanzie possibili, il diritto alla circolazione degli automobili, ed il diritto... a salvare la borsa di quelli ehe ne fanno uso...

Napoli, febbraio 1911. Raffaele Perrone.

vittoria vincendo difficilmente Michaud è con facilità il vincitore della corsa delle sei ore: Rousseau « Charrot. Infine, durante la medesima riunione, il nostro connazionale Poliedro, con stile splendido, ha vinto il Premio degli abbonati, Jesse Cary, vincitore

Le riuironi d o m i c e l i al Velodromo d'Inverno Il Bracciale d'oro di Jacquelin è stato rimesso in

gara al velodromo d'inverno dal suo antico detentore, Dnpré, il quale è riuscito a conservarne il possesso battendo, difficilmente però, in due prove su tre, Hourlier che lo aveva sfidato.

Nel match con allenatori meccanici o motociclette, Sérés, in ottima forma, ha battuto il campione Di-dier su 20 e 10 km., abbassando nel corso della prima prova anche il record locale dei 10 km. coperti m 8'24" 3;5 e dei 20 km. percorsi in 10'46" 4p.

Dietro tandem Brocco ha riportato una splendida

del Pattino d'oro, corsa di 24 ore su pattini a rotelle, ha stabilito oggi i seguenti reeords :

10 miglia inglesi in 84'7" 225. Mezz'ora: 14 km. e 170 metri. Un'ora: 28 km. e 375 metri.

L'abbonananto alla " Stampa Spartiva „ cesta sola L. 5

La stagione degli sports sulla neve La stagione degli sports d'inverno è nella sua

piena intensità. Bellissime gare si sono svolte a Chamonix. Il campione De Stopani ha tatto una ecatombe di reeords francesi, attendendo di stabilirne anche di quelli mondiali. , , ,

Il torneo di hockey mise alle prese le squadre del Canadà, della Germania, della Francia, del Belgio e dell'Inghilterra. I canadesi, evidentemente supe-riori, riportarono l'atteso successo, malgrado 1 ono-revole resistenza degli avversari.

Ed ora che la settimana di Chamonix è termi-nata, gli adepti degli sports invernali si dirigono in Francia verso Canterets, ed ILI Italia verso Lu-mone Piemonte e sullo Spinga.

La settimana dei Pirenei, che occupa questa prima decade di febbraio, è organizzata dal Touring Club di Francia. I grandi concorsi internazionali com-prendono gare di skys, di slitte, delle corse in bobsleighs, la Coppa della Stampa, ed altre prove alle quali saran sicuri competenti 1 migliori cam-pioni dei diversi sports d'inverno. .

A Lioran. pure in Francia, dal 10 al 14 febbraio, avrà luogo l'annuale concorso internazionale di sky, organizzato dal Club Alpino francese.

Anche da noi, stante la Btagione propizia, s mi-zieranno ben presto le annunciate riunioni alpine.

Fino a questi ultimi anni, solo la Svizzera era apparsa in grado di permettere la pratica degli sports sulla neve. Oggi, finalmente, Francia ed Italia possono rivaleggiare con la vicina Svizzera grazie alle adattissime località prescelte, all'abilita degli organizzatori ed al valore e numero dei concorrenti.

Anche a Vallombrosa il Gruppo Skyatori, del Club Alpino Italiano, Sezione di Firenze, ha organizzata una. gita fino a Saltino, ove ebbero luogo le gare sociali.di sky. - __ ... ., ,„

Alla Macinara salì anche il dott. Vanzetti, il quale dette prova di possedere nqa salute di ferro con polmoni d'acciaio. Egli fece la faticosa salita a corpo nudo ed a corpo scoperto, indossava un leggero paio di pantaloni, un paio di scarpe munite di chiodi ed in mano aveva un piccolo bastone. E il termometro segnava tre gradi sotto lo zero. _

Nella Vasca delle Trote, in prossimità della Badie di Vallombrosa, è stato pure inaugurato il patti-naggio con esito felicissimo.

La Sezione Fiorentina del Club Alpino Italiano, per favorire gli sports invernali nella stazione climatica di Vallombrosa, si è data cura di predisporre tutto quanto può facilitare a soci e non soci il pattinaggio sul ghiaccio e le esercitazioni con gli sky e le slitte. A tale scopo è stato adattato a campo di patti-naggio un pittoresco lago in mezzo alle secolari abetine; sono stati conclusi accordi con la Società della Ferrovia S. Ellero-Saltino e con il proprietario dell'albergo Villino Medici, per ottenere speciali fa-cilitazioni per i soci.

Il luogo di ritrovo degli skyatori a Vallombrosa, presso il Villino Medici. (Fot. Alemanni - Firenze). Il campo generale delle esercitazioni a Vallombrosa.

Che meravigliosa fonte di risate, il lungo pe-riodo che corre tra il momento preciso in cui si fa la prima caduta e quello in cui si spicca il primo volo per l'incerto balancé! Bimbi, che fri-gnano a casa se la cameriera li spazzola rude-mente, ora sorridono alle frequenti sbucciature ; signorine, che in società non si permetterebbero di fare nn movimento scomposto, ora cadono con una regolarità stupefacente. Tipi curiosi, infagot-tati in abiti più o meno sportivi, annaspano con le mani aperte come enormi farfalle bianche e finiscono per piombare con cupo rimbombo sulla lastra traditrice e sdrucciolevole.

Io ho ricevuto (attente le mamme !) parecchie dichiarazioni da bellissime signorine. Cioè: mi cadevano in ginocchio davanti tenendo le mani in atto supplichevole... perchè le aiutassi a ri-mettersi in piedi. Saccedono le stesse cose che avvengono in una sala da ballo e, poiché tutti i salmi finiscono in gloria, può anche darsi che un flirt sul ghiaccio finisca davanti al tappeto rosso del senatore Teofilo Rossi. E questa sarebbe la più paradossale caduta che un pattinatore po-trebbe fare, non è vero, amico Bottiglia ì

Queste cose noi pensavamo tra un colpo di pattino e un colpo di spirito un non lontano giorno di questo gennaio. Una piccola amarezza

AUTOMOBILISTI! w^t^tL^, 1)1 I V i l l i T i p i 1 5 j 2 0 - 2 0 T 3 0 - 4 0 { 5 0 - 7 0 , p H P l i I L M 1 1 i I 3

Soc ie t à A n o n i m a EJ. BIANCHI - MILANO. B B B { B l L 1 f i l i )

« Balancé ». - Patinoire c

mi saliva dal fondo dell'anima e tu meco la di-videvi nel pensare che lo sport (anche lo sport!) può servire a fare il galeotto d'amore. Ma ci era di conforto la sottile ironia che il pattinaggio re-cava e reca per concedere le sue segrete sedu-zioni a chi vuol sinceramente professarlo, oltre le vicende e le grettezze quotidiane della vita.

L'anima volava a Chamonix, ove liberamente e senza fini secondi si può abbandonare il corpo alle momentanee ebrezze del pattino, in quelle aperte pianure a ridosso dei monti, ove soltanto la forza è magnificata con atto degno nell'ideale ascensione che lo spirito compie verso le creste dei gioghi alpini sfavillanti nel sole.

Laggiù lo sport diventa una necessità di vita, anzi, si può dire, diventa la stessa vita. Qui in-vece si isterilisce, si costringe in nn piccolo spazio, diventa l'appendice banale di ogni amore borghese ; miseramente si trascina come il prin-cipiante tra un cavalletto e una gonna provvi-denziale. Bisogna, come noi, avere un largo spi-rito d'immaginazione sportiva per figurare ciò che non si può avere, per godere anche di questa illusione. Anche quest'anno l'amore per il patti-naggio ha le sue azioni in rialzo. Tutti vollero e vogliono gustare un poco di quel senso di di-stacco dalla terra e dalle umane cose : tutti vo-gliono scivolare per essere leggieri e smussare con la grazia di una curva il movimento rigido

Alla patinoire della Barriera di Milano. (Fot, cav. Zoppis Torino).

Fra capitomboli e M balancés A Giulio Bottiglia.

Ritornavo, in uno di questi giorni del gennaio morente, dal campo di ghiaccio più democratico della nostra città, ove le buone mamme condu-cono le non meno buone figliole a provare le vertigini del pattino e il terrore minimo delle cadute. Non ero solo. Mi cinguettava d'accanto una gaia schiera di signorine, e davanti scioglieva inni al sano esercizio sportivo Una schiera di gio-vani. Tutta la gamma delle risate e tutta la ri-serva dei motti di spirito era sciorinata sotto quel pallido sole invernale entro il quale le cose assumevano profili nordici, benché poste soltanto ai bordi di nna città moderna.

— Ah, quella gamba destra ! E' inutile, non potrò mai imparare !

— Non si scoraggi, signorina, anche a me è successa la stessa cosa nei primi miei tentativi.

— Io faccio il balancé sulla sinistra ! Nevvero, Mary ?

— Quante volte sei venuta a pattinare ? — Tre volte. (In verità, è tutta una stagione). — Sei brava, tu. Io piego la caviglia e allora... — Hai visto la X... come ballava bene 1 — Con chi? — Diamine! Con quel biondo, alto, slanciato.

Secondo il solito. E la piccola malignità guizza fra crocchio e

crocchio. Guizza come il pattinatore provetto fra un gruppo e l'altro, le labbra piegate ad un sorriso atnbiguo di gioia e di malizia. In ve-rità, su cento persone che pattinano, ottanta si tengono ritte per miracolo d'equilibrio. Ma tutti sentono il bisogno di vantare la propria abilità, di confidare i propri sconforti, di attestare le proprie cadute.

Questa piccola colonia sportiva, che vive di-spersa fra le mura della città, è quanto mai pittoresca e caratteristica osservata sulla pa-tinoire.

Una parola magica questa : pronunciandola, ap-pare al nostro sguardo una vasta pianura ove il violento e gelido fulgore delle lampade ad arco trae da ogni cosa barbagli e fulgori; sopra di essa, labili ombre nel grigio perlaceo s'incrociano in curve, in volate, in arabeschi, in labirinti al suono velato di un valzer che di necessità deve esser viennese.

E sopra ogni creatura un silenzio rotto sola-mente da brillanti risate femminili e dal morso dei pattini sul cristallo di ghiaccio.

Invece, la realtà è un'altra. La patinoire di-venta un prato coperto d'acqua; il valzer vien-nese un valzer torinese che i martelli di un or-gano automatico scandono quando a loro pare; e le curve dei balancés si allungano, diventano ac-cidentali come un fulmine in un cielo estivo e finiscono in una caduta.

In catena. - Patinoire Villa Siberia alla t enaria. (Fot. cav, Zoppis - Torino).

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tra di Milano. (Fot. cav. Zoppis - Torino).

con più sicurezza, ci abbandonammo ad una ra-pida corsa meravigliando di noi stessi, e poi, stanchi, affannati, con gli occhi pieni di lagrime ed il cuore largo dell'ultimo respiro, come pas-serotti di nido dopo il primo volo, ci rifugiammo fra quattro o cinque creature come noi bambine e felici. 0 amico, questa è la grande forzache di buon mattino ci fa balzare in piedi e correre oltre il borgo lontano ove la d stesa silenziosa del ghiaccio ci attende. Non altra. E mi è caro ora parlarti di queste cose, mentre un altro, magari un pen-naiolo di qualche cronachetta mondana, ti par-lerebbe, in materia di pattinaggio, di toilettes e di flirts, togliendo così quello che più importa ai nostri spiriti sanamente rivolti alla vita. E noi siamo di quelli che scuotiamo la vita dalle radici alla cima, per offrirci ogni giorno qualcosa di meglio. Quando il primo sole di marzo ci toglierà la gioia di pattinare, appenderemo in un angolo i due scintillanti congegni; metteremo sulla croce di acciaio il nostro berretto ed attenderemo in silenzio che l'inverno ritorni.

E tutti i flirts saranno labili come il solco di un balancé. E saranno obliati. Il nostro cuore sarà disimpegnato. .

No. Dimenticavo di dirti che il trofeo dei pat-tini è come il nostro Lare sportivo. Ed ogni dio ha un cuore fedele.

GIOVANNI CROCE. Alla patinoire della Barriera di Milano. (Fot. cav. Zoppis - Torino).

, , n a s B 0 fra le case cittadine, per sentirsi l'a-• L caia oltre le noie e le tristezze dei giorni

fihTsi rincorrono l'uno con l'altro cornei par l -atori novellini in quelle interminabili catene

»he finiscono in buffi capitomboli. Perdona la mia filosofia. Cammina anche su

3ne piccole lame: quelle della tristezza e del rim-o n t o . Ha la sottile tristezza che si dipinge su nelle folte corone di visi infantili che guardano

non eli occhi spalancati entro il campo di ghiaccio C„ " coetanei si rincorrono sgambettando. Ha il rimpianto di quelle buone madri di famiglia ob-bligate a far la figura di sentinelle sotto quella minuscola tettoia con le faccio insonnolite dal-Pora mattutina e livide dal freddo. Su, su ! Uno «lancio, una bella curva, uno svolazzo e poi via, nel sole. Ogni cosa ha la sua bellezza. Ogni sport ha la sua poesia. ,

E questo, del pattinaggio, ha la sua profonda poetica ragione di vita per tutto quello che ci fa dimenticare, per tutto ciò che ci richiama alla memoria. Io l'amo perchè quel non so che di in-fantile che l'anima, anche resa grigia dagli anni, nasconde in fondo, risale a darei sorrisi, o offrirci parole che noi abbiamo dimenticate. Tutti abbiamo avuto di questi purissimi momenti di gioia, patti-nando. La prima volta che muovemmo il piede

Gli eremiti dell'inverno ^ Non vestono un saio bruno, non martoriano la

carne e lo spirito in penitenze isteriche, non pre-gano mai, o quasi mai: pure sono eremiti. Devo aggiungere ancora qualcosa. Una sciocchezza, pei tempi che corrono. Non sono pazzi.

Abitano tutti insieme in un palazzo solitario e spavaldo che si rizza come nna fortezza ine-spugnabile sulla vetta d'una montagna bianca sovrastante nna natura selvaggiamente addor-mentata. Si svegliano al suono d'una piva che quasi come un'egloga antica suona la diana, di-sotto, sul limitare delle prime nevi; cenano e pranzano insieme, in silenzio, chiamati da ogni parte della montagna dal suono tenue e piagnu-coloso dello strano strumento, e alla sera, verso le dieci, il palazzo solitario e spavaldo spegne le sue luci tra il candore delle nevi, e s'addormenta. Ogni giorno così, per settimane e settimane. Anche per mesi. Durante tutto l'inverno.

E ve ne sono di quelli che si fermano qualche giorno e poi fuggono inorriditi, resi sconosciuti a sè stessi da quel silenzio e da quella vita, e ve ne sono degli altri invece che vi stanno sinché il sole ride nell'aprile tra le ultime nevi giallastre che si fondono sgocciolando. Allora, solo allora, se ne vanno... ma a malincuore.

Ho trovato al Rigi, tra gli altri, un vecchio conte tedesco — ogni anno mi han detto si ferma sino al disgelo — che si alza poco dopo la sveglia e si corica un po' prima degli altri; e tutti i giorni, sia che il sole splenda, sia che la neve caschi quasi come carezze alate o turbinando violenta, è sempre seduto su una panchina, fuori delFHotel, con un virginia spento in bocca, e con gli occhi vivi, ridenti. E resta là, per ore e ore, solo, au-gurando buon viaggio a tutti gli skiatori, parlando della pista e della neve con tutti gli slittaton, sorridendo sempre, sinché, quando tutti se ne sono andati con slitte, skeletons e bobe al lavoro sportivo sano e faticoso, il vecchio conte riaccende con aria soddisfatta il suo virginia, tira due o tre boccate di fumo, e poi lo lascia spegnere così, guardando la neve e la natura. Ed è felice...

C'è una famiglia intera, inglese : il padre secco come un chiodo arrugginito, la madre che è un altro chiodo e tre figli, due maschi e una fem-mino, che son sempre sugli skis quanto è lungo il giorno: mangiano così celeremente che pare abbiano paura che la neve possa seppellire gli skis lasciati fuori all'aperto, e poi... via, con un pezzo di pane e di formaggio, infilano le lunghe aste di legno nei piedi e se ne vanno per la mon-tagna.

Di dentro si senton le loro risate squillanti, segno che la bambina, la più inesperta, è caduta sulla neve, e sempre, immancabilmente, il padre guarda fuori dalle vetrate e con una smorfia strana di soddisfazione, dice alla moglie:

— Ali right ! — Alio ! yes /... risponde la moglie. E tacciono. C'è un americano, tarchiato come un tronco di

H Dal manuale di U. SAI .VANESCHI : Sporte invernali • Ulrico Hoepli, Milano, 1911.

Danza sul qhiaccio. - Patinoire Barriera Mdano. (Fot. cav. Zoppis - Torino).

quercia, che si ferma qui un paio di settimane a St-Moritz, pei campionati di bobsleigh. Tutto il giorno prova le curve più difficili alla velocità massima guidando dei sacchi di fieno — che sim-boleggiano, secondo lui, le persone — e invai labil-mente, quattro volte su cinque, rotola in compa-gnia di qualche sacco giù per la discesa. Un giorno, mi ha visto, mi ha esiminato con una ra, ida oc-chiata. Poi, con un gesto press'a poco simile a quel che deve aver immortalato gli uomini di vo-lontà, ha gettato via un sacco di fieno e mi ha fatto sedere al suo posto.

Fu una delle quattro volte su cinque. E mi parve la cosa più naturale del mondo.

C'è poi una signora svizzera gialla e rossa come gli animali del presepio, che si diverte tutto il giorno a dar della biacca a certe assicel'e d> legno sostenendo che sono effetti di neve: Stimmungen e Stilliben. Alle volte, poi, per variare un po', ci tira delle grandi aste nere, e allora la Stimmung si allarga sino ai pini. E di quadretti simili ne ha già regalati a tutti, in omaggio alla neve e in suo ricordo. Persino al cuoco dell'albergo.

E tutta questa gente che non sa, che non legge i giornali, che non si cura di quel che avviene nel mondo; è felice di vivere una vita strana, at-tiva di eremiti robusti e laboriosi. Una mattina il vecchio conte tedesco ha voluto provar la s l i tta-come una volta, quand'era giovane, e poi ha par-

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Lo s p o r t d 'un S o v r a n o .

lato ridendo sempre cogli occhietti lustri. Poi si l acceso il solito virginia ed è uscito con tutti a «adersi al solito posto. E allora, come sempre ^americano n è avvicinato a me trascinando il bob per una corda robusta, e con l'accento strano, l i n po' nasale, mi ha detto:

Vous venez ?... Col gesto che deve aver immortalato gli uomini

di buona volontà, io gli Lo risposto: — Allons! Ho gettato sulla neve un sacco di fieno, e cosi

siamo partiti fra il turbinar della neve, per un lavoro così faticoso che se fossi stato pagato ap : Dosta per farlo avrei voluto almeno il doppio di quel che pagavo all'hotel per mantenermi gior-nalmente.

A proposito di bobsleigh !... E' strano come principi e Sovrani si dilettino di questo sport più d'ogni altro.

Il Kronprinz, per esempio, oltre a volere, come ho detto, che pure in Baviera sorgesse una pista per bobsleigh, e precisamente a Kohlgrub, ogni anno fa una visita a St Moritz e prende il volante d'un bob, guidandolo quasi sempre alla vittoria.

E fa benissimo, perchè sono tante vittorie gua-dagnate per l'avvenire.

Non so chi era quel maligno che scriveva in che modo il Re di Spagna vincesse le gare di yachts a vela. Con una superiorità schiacciante, s'intende. E all'arrivo, dove l'imbarcazione reale giungeva indisturbata, v'era tutta una primavera di bandiere, di applausi e di fanfare.

L'annuncio della grande manifestazione inver-nale, organizzata dal Touring-Olub Italiano nella vallata dello Spluga, ha avuto larga ripercussione di simpatie nel mondo del turismo e dello sport.

Le iscrizioni alla Carovana turistica che attra-verso il lago di Como percorrerà la vallata dello Spluga, pernottando a Campodolcino e a Made-simo, e alla quale possono partecipare anche i bambini, sono già molto numerose, così che 1 desiderosi di prendervi parte dovranno affrettare la prenotazione e l'invio della quota di adesione di lire 100. _ „ ..

Come già annunciammo, la Carovana farà gite alla Cascata di Pianazzo, al Giogo dello Spluga,

singolari e pittoreschi; assisterà a fantastiche, a fiaccolate, a tratte-

concorsi artistici per monu-neve, a concorsi fotografici, ecc.

Quanto alla parte s ortiva del programma, or-ganizzata dallo Sky-Olub Milano, le gare di Sky che avranno luogo a Madesimo nei giorni 3-4-5 marzo, coll'alto patronato di S. M. la Regina, saranno particolarmente interessanti per l'inter-vento delle rappresentanze degli otto reggimenti alpini che si disputeranno uua grande Coppa Regina Elena (30 km. con un dislivello di 1800 metri) e per le molte gare di signorine e dilettanti.

La manifestazione invernale sarà inoltre un vero ritrovo mondano per il numero delle signore già inscritte e per l'intervento di altissimi personaggi.

A St-Moritz invece il Kronprinz vuol godere anche la voluttà di lasciarsi battere. Il suo bob ha conosciuto alcune volte la sconfitta. Una scon-fitta onorevole; giungendo secondo.

Certo, pochi sportsmen sono appassionati bob-sleighmann come il Kronprinz di Germania. Egli passa ore intere accompagnato dalla sua aristo-cratica mannschaft a studiare le curve più diffi-cili e a provare tutto il percorso con una scru-polosità e una rigidità tutta tedesca. Raccontano, anzi che in una corsa di bobs, mentre lo starter s'avvicinava a dare il segnale della partenza, au-o-urò al Kronprinz, che stava per prendere il suo posto di frenatore: buona fortuna e buona velocità. E il kronprinz esclamò di rimando:

— Faremo il percorso in tre e ventidue. E non so se per fine cortigianeria del guidatore,

o per la grande pratica della pista, ma certo è che il bob del Kronprinz, Roter-adler, tagliò il traguardo in tre e ventidue e qualche secondo.

Rigidità tedesca e militare, a... parte 1 secondi-li Principe poi, da persona competente in tatto

di sport, ha gran cura di allenare tutta la sua mannschaft. Non solo; ma essere compresi nel team del Kronprinz è un onore tale che richiede in tutti i partecipanti una vigile preparazione e un'attenta cooperazione. Il Kronprinz s'interessa, giornalmente di tutti, e prova i vari compagni sinché trova il giusto posto d'ognuno di essi. E fa anche soventi visite sulla pista per vedere ì progressi delle altre _ équipes, e le velocità rag-giunte dagli avversari.

Nino Salvanesclii. La riunione invernale di Chamonix, terminata ,a settimana scorsa. . Statori e slcyatricùNe^cenlro, M.UeMarvingt,

la nota aviatrice che detiene la Coppa « Femina ». \

Nella recente riunione di Chamonix ali sports invernali ^ ^ Z l T ^ ^ ' ( F o t . t ì t ì S S f esempio, due skyatrici trascinate dal galoppo stremato di un cavallo. ^

La manifestazione invernale nella vallata dello Spluga

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LA STAMPA SPORTIVA 15

sentarsi a difendere le sue chanches per un'indi-sposizione al ginocchio.

« Mi dolgo amaramente di non essermi potuto misurare col collega Bouin sul classico percorso del Premio Lemonnier, dappoiché questa corsa fu sempre una mia... specialità. Credo fermamente che il primo posto conquistato dal mio avver-sario non avrebbe potuto essergli carpito, ma ritengo pure che la lotta sarebbe stata accanita ed il record avrebbe certamente avvicinato il tempo di 40 minuti.

« Dovetti pertanto accontentarmi di seguire la

corsa in automobile, e non vi dico se ciò non mi riuscì penoso. Fui tentato più volte di scen-dere di vettura e lanciarmi sulla strada coi miei compagni !

« La corsa fu semplice; lo straordinario mar-sigliese prese la testa fin dalla partenza, seguito alle calcagna da Arnaud e Renaud, un novellino che fu una vera rivelazione.

« Alla fine della discesa dalla Piccardia, il nostro Bouin, amante della solitudine, affonda la testa nelle spalle e distacca nettamente, con nn superbo scatto, i suoi due avversari. Da questo

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Il 10° Premio Lemonnier (Bouin e Keyser, intervistati dal nostro corr i spondente p a r i g i n o )

Essendoci giunta in ritardo per il numero scorso, passiamo nel presente questa interessante corri-spondenza del nostro corrispondente parigino.

L'esito del X Premio Lemonnier è ancora og-getto nei grandi Olubs atletici parigini dei più

Il 10° Premio Lemonnier per podisti dilettanti, disputa-tosi recentemente a Parigi, segnò una brillante vittoria del marsigliese Bouin.

appassionati commenti. Sulla classica corsa, che è qui considerata il Criterium podistico d'inverno fra dilettanti, ho creduto interessante invitare il vincitore di quest'anno, Bouin, ed il vincitore dell'anno passato, Keyser, a rilasciarmi le loro impressioni sulla recente disputa della Chal-lenge annualmente in palio. Ed ecco come i due atleti hanno risposto al mio appello. Questa prima è la risposta di Bouin.

« Voi mi avete pregato di raccontare ai vostri lettori le mie impressioni sulla disputa della Challenge Lemonnier; tenterò l'impresa, ma non vi nascondo che mi sarebbe più facile ricomin-ciare la corsacche improvvisarmi articolista...

« Ecco in poche parole la mia performance. « Subito alla partenza mi sono spicciato per

togliermi di contatto dai concorrenti maldestri; mi è ancor vivo il ricordo della corsa nazionale d'Amiens (1909), dove caddi, ferendomi, in se-guito ad uno sgambetto.

« Mi si aveva ammonito delle difficoltà che presentava la famosa salita della Piccardia, ma ho constatato ch'essa è ben lungi da quella di Eze, nella Nizza-Montecarlo. Dopo essermi man-tenuto, fino alla discesa dalla Piccardia, in gruppo con Renaud e Arnaud, dei quali rice-vetti un'eccellente impressione, scattai a un tratto, per distanziarli, quindi proseguii la mia corsa ad un'andatura sostenuta, ma regolare, fino al Pré Catelan.

« Di tutta la giornata, il ricordo che serbo più gradito, consiste nel tempo impiegato per co-prire la distanza dei 12 km. 800 m.; non vi na-scondo che ero preoccupato dell'eccellente tempo (42' 42") precedentemente stabilito da Jacques Keyser. Così fui molto lieto quando all'arrivo appresi che il record precedente era stato da me abbassato di 1' 42".

« Per intanto non mi resta che attendere (e nel frattempo condurre un intensivo allenamento) la riunione internazionale d New^ort, che si di-sputerà il 25 prossimo marzo, e nella quale mi riprometto di tener alti i colori nazionali ».

Ed ecco ora la risposta rilasciatami da Keyser, il vincitore per tre volte del Premio Lemonnier. E' noto come il Keyser non potè quest'anno pre-

II vincitore Bouin fotografato a corsa finita.

Prima della partenza Bouin consegna i svoi abiti alla Giuria onde sollecitamente ritrovarli all'arrivo,

momento la corsa è decisa. Nella successiva di-scesa da Siiresnes, Bouin aumenta il suo van-taggio, e si decidono i posti fra i varii Clubs ; il Eacing, secondo, riacquista dei posti; Renaud, Ve sei e Lucin rinvengono a tempo sui corri-dori dell'A. 8. F. per vincere difficilmente per nn punto...

« Io mi auguro che le circostanze mi siano più favorevoli, permettendomi d'incontrarmi fra poco col mio collega ed avversario Bouin nei Campio-nati di Francia, nei quali spero di portargli un serio attacco, e, se Véquipe tiancese sarà al com-pleto, poter aiutare il forte marsigliese nel suo sforzo, nella lusinga di riportare, nel mese di marzo, una brillante vittoria sui nostri colleghi d'Inghilterra ».

Ecco, nelle loro integrità, le impressioni dei due validissimi campioni francesi.

Ed ora, permettetemi un'osservazione. Perchè noi pensate anche voi di istituire in Italia una gran corsa di fondo, su strada, che fosse il vero Criterium, invernale, e servisse di preparazione per le imminenti riunioni primaverili?

Perchè bisogna considerare che circa trecento podisti si allineano ogni anno allo starting del Premio Lemonnier, e che per concorrervi sono costretti a tenersi in allenamento, a fate del podismo anche d'inverno, mentre voi, d'inverno, poltrite completamente, anche perchè non v 'ò nessuna gara che sia d'incitamento a sfidare i rigori inveì nali per allenai si e disputare una Challenge classica.

Cosicché, alle prime riunioni primaverili noi troviamo i campioni francesi già completamente in forma, ed è allora che essi registrano le mi-gliori vittorie dell'annata, mentre i vostri cam-pioni, invece, salvo gli spec alisti dei cross-countryes, tardano a riprendere i propri completi mezzi, e soccombono sovente nei derby.

Dunque, un augurio io mi faccio: che presto io debba parlare sui giornali di qui, ai quali collaboro, che anche l'Italia ha istituito la sua classica prova podistica invernale, e vi assicuro fin d'ora che mi occuperò per assicurarvi la par-tecipazione di qualche campione francese fin dal primo anno dell'istituzione della Challenge ita-liana, che spero presto vorrete mettere in palio.

Parigi, gennaio 1911. polisportivo.

B Ciclo FELSINA ed i tubolari

Le Pneu ELÉMENT hanno riconrermato nel 1910 la loro superiorità.

C O P P A DI PESARO - 1» R. S.

1 Americana - 1° Taylor-Gamberini. RIUNIONE DI FORLÌ Traguardi - 1° Dradi Fedele.

I Internaz. Dilettanti - 1° A.

j Stayer - 40 Tabacchi. RIUNIONE R E G G I O EMILIA Americana - F A. e M.

f Tandem - 1° A. e T.

RIUNIONE P A R M A - Velocità ed eliminazione 1° A.

Americana - 1° Tabacchi. Match contro tandem - 1° Tabacchi.

T A R G A C A M P O G A L L I A N O - 1°, 2° e 3» arrivato.

V E L O D R O M O DI M I L A N O - Corsa 50 Km. - 1» Tabacchi.

C O R S A R E N A Z Z O - Km. 100 - 1° Tassinari Luigi.

C O R S A PESARO - 1° N. N., tutti montando il

RIUNIONE F R A T T A P.

tubolari

Le Pneu eLÉMENT CESARE TOMEAZZI & C.

B O L O G N A - Via Indipendenza, 31.

.a riunione podistica Genovese Nel nuovo campo del Genoa F. B. 0., domenica

iA S Genova tenne un importante riunione po-listica favorita dall'intervento dei più noti cam-uoni di velocità e mezzofondo.

Ecco i risultati della giornata: Gara cento yards (metri 91,4). Si corrono due

latterie vinte rispettivamente da Binda e Giongo. Nella 'decisiva giunge 1» Giongo Franco dell'A-

thlétic Club di Torino in 10 2/5; 2» Binda dello qnort Club Italia.; 3« e 4° a pari merito Cavezzaghi dello S. C. I. e Marini di Genova; 5" Chicchi del-"Athlétic Club; 6° Cartasegna. ' Questa gara dà luogo a parecchie false partenze e dopo un seguito di piccoli incidenti viene sta-bilita la classifica indicata.

Gara riservata ai soci del Genoa Club (m. o00)f 1» De Micheli; 2" Huntington; 3» Storace; 4° Bru-uoldi; 5° Ferrano; 6° Marchetti.

Gara m. 500: 1» Lunghi Emilio dello Sport Club Italia in 4.8; 2» Porro dello Sport Club Italia a 20 metri; 3° Zeni, libero; 4° Grosselli Sport Club Italia; 5» Zeni, id., 6" Villani dell'Audace di To-rino; 7° A venati della Genova.

Cartasegna si ritirò dopo 400 metri. Gara ostacoli in. 600: 1° Lunghi Emilio dello

Oobìanchi gira intorno al Campanile di Pisa. (Fot. G. Cerri - Pisa).

Sport Club Italia m. 1.32; 2° Cartasegna del-l'Atblétic Club di Torino a 10 metri ; 3° Marmi della Genoa; 4° Cavezzaghi dello Sport Club Italia; 5° Grosselli, id.; 6; Zauier.

Il premiodi rappresentanza.per la Società meglio rappresentata, consistente in un'artistica statua, viene assegnato allo Sport Club Italia, il 2° al-l'Athlétic Club di Torino.

Il volo di Curdi attraverso lo Stretto del'a Florida Mac Curdi — il noto aviatore canadese — ha

approfittato del tempo favorevole per tentare la traversata dello stretto della Florida dall'isola di Key West ad Avana (Cuba): un tragitto di circa 112 miglia.

Egli è partito su biplano Curtiss, per il suo avventuroso viaggio, e UDa folla numerosa assi-steva alla sna partenza. Una controtorpediniera — la Paulding — munita di apparecchi radio-telegrafici, seguiva l'areoplano e teneva al cor-rente il pubblico delle peripezie del viaggio. Dopo tre ore di volo, Curdi fu scorto al largo del ca-stello del Mora, mentre aveva già compiuto un tragitto di 105 miglia, cioè 170 chilometri sopra

La riunione nella « llenoa » nei campo «poi ..«u «o» -I'« Athlétic Giube di Torino.

(Fot. Guarneri - Genova).

nato del Sindacato dei Cronisti alle Capannello nei giorni 23, 25 e 28 febbraio.

A Napoli avranno luogo al Campo di Marte, sotto il patronato della Società per le corse dei cavalli, nei giorni 5, 9, 12 marzo.

CORRISPONDENZA Firenze. Capanni. — Il recapito del F. C. Piemonte è

in via S. Chiara, 50, presso il rag. Berardo. Puoi met-terti in relazione direttamente con lui. Saluti. C. G.

Casalmaggiore. Biagi. — Buono; lo teniamo però per la prima vittoria che riporterà il campione.

Bologna. Marzocchi. — Troppo tardi. Torino. Club Astrapè. — Per i comunicati non ab-

biamo spazio. Id. Lega industriale ciclistica. — Idem. Napoli. — A giorni riceverai tutto. L'altro ora

sarebbe troppo tardi. Genova. Bottino. — Grazie. Venezia. Stefanutti. — Nell'uno e nell'altro modo

purché riescano chiare. Firenze. Alemanni. — Veda a pagina 9. Grazie e

saluti. . Cesena. Calzolari. — Solo quando vi sono avveni-

menti importanti in Italia. Lisbona. Simonetti. — Assomigliano troppo poco. Cagliari. Paglietti. — Fotografie troppo sbiadite.

(Fot. Cerri - Pisa).

il mare. Ma quasi subito dopo si vide l'areoplano tentennare; poi cadere in mare; una scialuppa accorse e raccolse l'aviatore.

La mancanza di olio ha causato questo scacco all'aviatore, a soli dieci minuti dalla mèta.

L'areoplano era munito di galleggiante e non aveva sofferto di questo viaggio accidentale. Il Curdi era molto contrariato di non essere riu-scito ; egli volle ripartire, innalzandosi dal ponte della controtorpediniera. L'aviatore fece l'ardito tentativo ; ma invano. Egli cadde in mare e fu raccolto a bordo.

Il volo compiuto dal Curdi, al disopra del mare, rappresenta la distanza a volo di uccello da Parigi ad Havre, od anche, per mare, da Havre a Southampton. E' dunque il record del mondo dei viaggi su mare.

Cobianchi, prima della caduta, si prepara a partire portando à bordo il generale Chaurand.

Le prossime gare aviatorie in Italia

Due importanti riunioni aviatorie sono state definitivamente fissate a Roma e Napoli, con l'in-tervento dei campioni esteri Martinet, WeiBS e Fischer.

A Roma le gare si svolgeranno sotto il patro-

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Sede Principale: FIRENZE Questo Istituto,, a differenza di tutte

le altre Banche, che prestano danaro soltanto ai ricchi e possidenti, ha lo scopo altamente morale ed economico, inspirato alle moderne esigenze del credito e della mutualità, di aiutare e sovvenzionare tutte quelle persone, uomini o donne, ohe, pure n o n d i s p o » nendo di alcun capitale, sono in compenso fornite dei migliori requisiti e re-ferenze in fatto di assoluta onestà, moralità» nonché di buona volontà di lavorare e indu-striarsi, nel miglior modo possibile, onde migliorare la propria condizione presente e avvenire, perohè disoccupate, oppure già impiegate, ma insufficientemente o male re-tribuite.

Il Banco Depositi e Prestiti Com-merciali esplica le funzioni suddette a mezzo delle seguenti particolari opeiazioni:

lo Apre ed accorda il credito neces-sario, cioè merci d'ogni genere, campioni ecc. a tutti coloro che vogliono dedicarsi intera-mente, o a tempo libero, ad un proficuo, onesto e dignitoso commercio.

2° Le merci suddette vengono affidate senza alcuna spesa preventiva o c a u z i o n e , poiché il pagamento relativo

si< può fate solo dòpo effettuata la vendita, se questa avviene, con diritto invece di resti-tuire tutto ciò ohe non si è venduto, e chiedere in sostituzione altra mercanzia che è più. adatta e facile allo smercio. In tal modo l'Istituto viene a combattere e sopprimere quel-l'abituale e deplorevole, mezzo di sfruttamento, usato da molte Case di commercio, estere e; nazionali, le quali ricercano impiegati, rappresentanti, viaggiatori, ecc. al solo scopo di trovare in questi i primi compratori, ai quali vendono a titolo di campione le mero! che vogliono esitare.

3° Per essere"ammessi al fido del Banco Depositi e Prestiti Commerciali, non è necessario di disporre di nessun capitale o cauzione, ma bisogna fare domanda scritta e* firmata di proprio pugno, corredata dalle maggiori referenze ed informazioni possibili, che attestino la assoluta, onestà e moralità del richiedente. Anche i minorenni possono usu-fruire dell'Istituto, purché la domanda anzidetta sia garantita e controfirmata dal padre o da chi ne fa le veci.

4° Chi trovasi nelle condizioni di cui sopra e viene perciò ammesso al Credito Com-merciale, dovrà corrispondere la semplice quota di un soldo al giorno, cioè L . 1,SO m e n s i l i p o s t i c i p a t e , per tutto il tempo in cui a sua volontà vorià valersi dei servigi e vantaggi dell'Istituto. Tale piccola quota, pagata sotto forma di abbonamento al credito, viene a costituire un parziale e, tenue rimborso di partecipazione alle spese generali di amministrazione e corrispondenza che il Banco Depositi e Prestiti Commerciali deve sostenere con i proprii associati per raggiungere l'esplicazione delle proprie funzioni.

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