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“La Sala dei Mori” “Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola primaria G. Approfondimenti artistico-letterari e rielaborazione creativa collettiva e a.s.

"La sala dei Mori" classi quarte a.s. 2010/2011

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Approfondimenti artistico-letterari e rielaborazione creativa collettiva e personale

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“La Sala dei Mori” “Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola primaria G. Approfondimenti artistico-letterari e rielaborazione creativa collettiva e

a.s.

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““““La Sala dei Mori”La Sala dei Mori”La Sala dei Mori”La Sala dei Mori”

“Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola Rodari“Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola Rodari“Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola Rodari“Adottata” da noi bimbi delle quarte della scuola Rodari

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A questa Sala che ha ispirato A questa Sala che ha ispirato A questa Sala che ha ispirato A questa Sala che ha ispirato profumi ed emozioni profumi ed emozioni profumi ed emozioni profumi ed emozioni sopite nei secoli, sopite nei secoli, sopite nei secoli, sopite nei secoli, portandoci aportandoci aportandoci aportandoci a compiere un lungo viaggio nel tempo. compiere un lungo viaggio nel tempo. compiere un lungo viaggio nel tempo. compiere un lungo viaggio nel tempo. Ad Alberto III Pio che fu:Ad Alberto III Pio che fu:Ad Alberto III Pio che fu:Ad Alberto III Pio che fu: """"Amaro nell'odio e dolcissimo nell'amore, lene nella tranquillità e sedato, ma concitato nella violenza e fulmineo"

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INDICE

Parte prima Parte seconda

Introduzione 5 37 Filastrocca “Il più bello dei compleanni”

Percorso che conduce alla Sala dei Mori 8 38 Fiaba “Il compleanno di Alberto III Pio”

Piantina 9 40 Filastrocca “La Sala dei Mori”

Dalla Sala dei Mori alla Sala Magna 10 41 Le nostre filastrocche

Città e architetture dipinte 16 59 Conclusioni: i nostri commenti

Le pareti 17 67 Bibliografia

Il nudo maschile seduto 25

L’uomo della paura 27

La Venere 29

Il fregio 31

Lo zoccolo 34

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INTRODUZIONE

(Cenni storici sul castello dei Pio)

Caro visitatore, quello che stiamo per farti compiere è un “viaggio” nel passato alla scoperta di uno dei monumenti più affascinanti che ha catturato

la nostra attenzione. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, abbiamo deciso, aderendo all’interessante progetto “Adotta un

monumento”, di “adottare” la Sala più bella e importante di un meraviglioso castello, che sorge in piazza Martiri, nella nostra splendida città di

Carpi.

Ti condurremo, attraverso la lettura e non solo, in un percorso che parte dal castello, fino ad arrivare all’imponente Sala che abbiamo preferito alle

altre, se pur affascinanti, stanze. Il tutto personalizzato, dopo un attento sopralluogo sotto la guida della dottoressa Manuela Rossi, con i nostri

disegni, elaborati, fotografie e considerazioni personali; pertanto sarà un viaggio entusiasmante! Che ne pensi, parti con noi?

Il castello dei Pio è un imponente Palazzo costruito a più riprese, tra il 1300 ed il 1500, dalla nobile famiglia dei Pio, che governò Carpi in quei

secoli. Il palazzo oggi appare in massima parte in stile rinascimentale, come voluto, all’inizio del 1500, dall’ultimo signore di Carpi, Alberto III Pio.

Nel corso di due secoli, i Pio trasformarono l’antico castello in un moderno Palazzo signorile sviluppato intorno al cortile d’onore.

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PERCORSO CHE CONDUCE ALLA SALA DEI MORI

Sotto la torre dell’Orologio, è posto un ingresso molto antico e imponente: è l’ingresso principale del Castello dei

Pio, attraverso il quale si accede al cortile d’onore.

Una volta dentro, si può ammirare un maestoso portico sostenuto a grandi colonne di marmo in perfetto quadro.

Sulla destra (lato sud del Palazzo), si trova lo scalone d’onore che conduce alla loggia di primo ordine. Siamo

finalmente nel piano nobile e ci avviciniamo all’appartamento del principe!

Un lungo corridoio permette di arrivare, attraverso una serie di gradoni, alla Sala Grande (cosiddetta

Sala dei Mori).

È interessante scoprire come il percorso appena descritto era utilizzato dallo stesso Alberto Pio e, pertanto, è un

tragitto storico molto importante.

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DALLA SALA DEI MORI ALLA SALA MAGNA

Dalla loggia del piano nobile si apre “la Sala Grande” oggi conosciuta come “Sala dei Mori” che costituisce, nell’architettura e negli

affreschi, l’apice della cultura rinascimentale.

Essa rappresenta, senza dubbio ancora oggi, la Sala più importante dell’intero Palazzo dei Pio. Essa infatti è l’unico ambiente, insieme

alla Sala dei Cervi, che viene definita fin dal Quattrocento “Sala”, sicuramente per le dimensioni (oltre 200 metri quadrati), ma

probabilmente anche per le funzioni di carattere pubblico e di rappresentanza a cui era deputata. Luogo di rappresentanza della corte e

del palazzo, lo spazio in cui si tenevano le udienze, e dove succedevano gli eventi politici e pubblici della vita della corte di Alberto III

Pio.

Il nome “Sala dei Mori” non ha alcuna attinenza con la sua funzione e la sua storia originaria. E’una denominazione che le viene

assegnata sul finire del Settecento, quando, abbandonate ormai da decenni le funzioni per cui era stata concepita, viene adibita a luogo

di produzione della seta. Il “moro” è, infatti, il frutto del gelso, la pianta che serve ai bachi per produrre la stoffa. E tale denominazione

è quella che ancora tutt’oggi utilizziamo per questa Sala.

La “Sala dei Mori” ritorna “Sala Magna” a partire dal 1506, sotto l’ultimo signore di Carpi, Alberto III Pio, che sceglie di decorarla

interpellando il pittore forlivese Giovanni del Sega. Questo lo si può dedurre dal ritrovamento delle registrazioni di pagamento a favore

del pittore che iniziò i suoi lavori decorativi nella primavera del 1506 e che dureranno per almeno un decennio.

Nelle tre immagini che seguono si notano le diverse funzioni che nel tempo la Sala ha rivestito:

al tempo di Alberto III Pio - al tempo delle filatrici del baco da seta - nei tempi più attuali quando si celebravano i matrimoni civili

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CITTA’ E ARCHITETTURE DIPINTE

Disegnata per stupire i visitatori, la Sala Magna rappresenta la “magnificenza” tipica delle Sale di

rappresentanza.

Ancora oggi dalle pareti di questa Sala si “respira” l’antichità.

L’intelaiatura architettonica presente, è formata da un piccolo portico aperto su un paesaggio. Pilastri corinzi

disposti a coppie, sostengono la struttura, e tra una coppia e l’altra di pilastri, si aprono i riquadri circondati da

una cornice a strisce che gira su tre lati, nel cui interno ammiriamo figure disegnate in modo che sembrino statue

fatte di marmo.

Al centro di ogni riquadro, troviamo invece allineati, dal basso verso l’alto, medaglioni, panoplie pendenti e tondi

con le teste dei “Cesari”.

I meravigliosi affreschi descritti sono da attribuire alla bottega di Giovanni Del Sega, allievo di Melozzo da

Forlì.

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LE PARETI

I decori della Sala possono essere “ letti” in modo orizzontale e/o verticale. La decorazione dei muri è costituita

infatti da una finta architettura che, attraverso pilastri, divide le pareti in “ campate”.

Esse si suddividono in pareti: nord, ovest, sud e est.

Nella lettura ‘orizzontale’distinguiamo:

♣lo zoccolo sottostante, decorato con motivi geometrici;

♣ la parte centrale, caratterizzata dalle campate, suddivise a loro volta in 3 soggetti: panoplie, (scudi di bronzo e

armi dello stesso materiale);

♣ il paesaggio;

♣ le statue.

La parte sovrastante è caratterizzata dal fregio, che rappresenta il mondo dell’antica Roma: vecchi imperatori

romani raffigurati in ordine cronologico.

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LA PARETE nord

Partendo dal fregio, nei medaglioni si notano l’imperatore Giulio Cesare e il primo imperatore romano Ottaviano Augusto.

Nelle campate, sotto le panoplie, notiamo la veduta di un paesaggio che si ipotizza possa essere la città di Roma che si estende

lungo tutta la parete.

Nella seconda campata si trova una figura maschile seduta su un muretto chiamato: il Torso del Belvedere, una delle versioni

che circolavano a inizio ‘500.

L’apertura di una porta, a fine ‘700, ha rimosso parte dell’affresco paesaggistico.

LA PARETE ovest

Nella prima campata, anch’essa compromessa dall’apertura di una porta, non è possibile carpire la vera immagine del paesaggio.

Nella seconda campata in alto, nel medaglione del fregio, ammiriamo l’imperatore Caligola. Sotto le panoplie, nel portico, si

estende un paesaggio di campagna.

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Appoggiato alla balaustra viene rappresentato un busto virile definito :“L’uomo della paura”. Nella terza campata si può

vedere, ritratto nel medaglione, l’imperatore Claudio.

Sotto le panoplie, al centro del paesaggio marino, si vede una statua che rappresenta la dea Venere.

Nella quarta campata, nel medaglione, è rappresentato il busto di Nerone.

Sotto le panoplie si trova, in un paesaggio boschivo, il busto di un imperatore romano. Nell’ultima campata è ben visibile, nel

fregio, il medaglione dell’imperatore Galba.

Come nella prima campata anche nella parete ovest l’apertura di una porta ha compromesso il paesaggio.

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LA PARETE sud

A differenza delle pareti precedenti, le modifiche applicate nel corso dei secoli con l’apertura di due porte, una verso la loggia e

l’altra verso la cappella, hanno alterato la struttura decorativa del muro.

Si notano ugualmente bene la struttura delle due campate che raffigurano una finta balconata affacciata sulla Sala.

La parete è sormontata dal fregio, ancora una volta poco visibile, il che non ci consente di identificare l’imperatore raffigurato

all’interno del medaglione.

LA PARETE est

Risulta essere la parete più lacunosa della Sala, in cui solo in parte sono rimaste le tracce dell’antica decorazione.

Nella fascia superiore, più lontana dalla finestra, è rimasta leggibile la struttura architettonica dipinta nel portico.

La parete risulta divisa in cinque campate, come quella di fronte.

Nel fregio superiore sono rimaste tracce di tre medaglioni: due illeggibili, l’altro, frammentario, nella prima campata verso sud,

con un busto virile di imperatore.

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Visibili invece i due ultimi medaglioni che ritraggono personaggi contemporanei ad Alberto III Pio.

Si intravedono, dentro i riquadri, personaggi e panoplie.

Al centro della parete si trova il camino, ricostruito durante gli interventi di restauro dei primi anni novanta.

L’apertura delle grandi finestre, al centro delle campate del portico dipinto, offre infine un’ultima suggestione: si affacciano sui

giardini del palazzo.

La posizione particolare del camino viene individuata per poter ammirare tutta la Sala nella sua interezza e per poter osservare meglio

tutti i particolari dipinti

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IL NUDO MASCHILE SEDUTO

Nell’angolo nord-orientale della Sala si trova, oltre alle altre finte statue, il “nudo maschile seduto” proiettato su un paesaggio

all’infinito.

La statua è costituita da una base cubica leggermente obliqua rispetto all’osservatore, su cui è seduto un giovane uomo che

muove leggermente la testa verso la nostra destra, con le gambe nella direzione opposta, il braccio destro posato sul ginocchio e

il sinistro che tocca il grande dado di pietra su cui è seduto.

Anche questa statua, come le altre presenti nella Sala, è volutamente presentata come una statua antica, secondo il modello

collezionistico che si imponeva a Roma agli inizi del Cinquecento.

Il nudo maschile seduto, più volte è stato associato a una statua chiamata il Torso del Belvedere, dei Musei Vaticani.

Sembra però più probabile che il pittore si sia liberamente ispirato, nel dipingere l’affresco, al Torso del Belvedere, dandone

un’interpretazione più moderna e completa.

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L’UOMO DELLA PAURA

Entrando nella Sala dei Mori, la prima figura che appare alla sinistra dell’ingresso principale è quella di un nudo maschile in piedi:

“L’uomo della pauraL’uomo della pauraL’uomo della pauraL’uomo della paura”. I piedi della statua non sono visibili coperti dalla base dello zoccolo.

L’uomo, con le gambe divaricate, una flessa l’altra tesa, le braccia aperte in una posizione insolita, con un fazzoletto legato al collo, è

riconducibile ad un modello del Rinascimento.

L’immagine dell’uomo viene ricondotta infatti all’iconografia di Marsia, un antico satiro che aveva trovato per caso un flauto

inventato da Atena. Commise l’errore di sfidare Apollo, dio della musica, in una gara musicale dalla quale non sarebbe mai potuto uscire

vincitore. In caso di sconfitta gli sarebbe toccata una grossa punizione: sarebbe stato spellato vivo!

Non è ancora del tutto chiaro il passaggio del soggetto di Marsia dal prototipo dell’antichità a quello del Rinascimento.

Al Museo Nazionale Archeologico di Atene è conservata la raffigurazione della gara di Apollo e Marsia, scolpito nell’attimo esatto in

cui lascia cadere il suo flauto. Questo gesto spiega la strana posizione delle braccia e la “phorbeia” (tipico bavaglio usato dai pastori per

reggere il doppio flauto) ancora legata alla bocca.

Se pur non risulta ben chiaro il suo significato mitologico, questa potrebbe essere l’interpretazione del gesto dell’uomo nudo, meglio noto

come “L’uomo della paura”.

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LA VENERE

Posizionata nella seconda campata della parete ovest della Sala dei Mori, si trova una figura femminile nuda e mutila di una parte del braccio

destro.

Rispetto alle altre rappresentazioni di statue antiche raffigurate nella Sala, è una delle più integre per quantità e qualità di materia pittorica.

Il braccio destro, dipinto da Giovanni del Sega, parte dal basso verso l’alto, piegato verso il corpo, è volutamente mutilo; manca, infatti, la mano.

La Venere, raffigurata a Carpi, rimanda ad una statua Greca che dalle coste dell’attuale Turchia, guadagnò fama in tutto il mar Mediterraneo.

La figura della Venere carpigiana, è stata rappresentata con dietro uno sfondo marino, proprio come la “Venere” che sorge dalle acque.

La figura però, nonostante la presenza dell’acqua non ha nulla a che vedere con la diafana bellezza di una vergine sorta dal mare.

È una Venere tornita, robusta e priva di qualsiasi si accenno di sensualità.

Anche il suo sguardo è obliquo e non converge sullo spettatore.

Ma perché la Venere della Sala dei Mori è stata raffigurata non “a specchio”, con uno sfondo marino e addirittura mutila della mano destra?

Probabilmente perché sia il pittore che Alberto Pio, volevano sottolineare che nel trascorrere del tempo ogni opera si rovina.

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IL FREGIO

Il fregio corre lungo le quattro pareti della Sala ed è alto circa un metro.

Tra soggetti mostruosi e grotteschi si inseriscono, uno per ogni campata del portico dipinto, quattordici medaglioni raffiguranti

busti maschili.

Dieci di questi uomini sono certamente imperatori romani (sette di questi identificati da iscrizioni sul bordo dei medaglioni). Gli

ultimi due sono personaggi contemporanei ad Alberto III Pio, uno dei due individuato in Luigi XII, re di Francia.

Procedendo in senso antiorario dalla parete nord, i medaglioni raffigurano con certezza, seguendo l’ordine cronologico, gli

imperatori romani: Giulio Cesare, Ottaviano Augusto (parte nord), Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone, Galba (parte ovest) e due

altri imperatori sulla parete Sud, non identificati da alcuna iscrizione.

A concludere il fregio sono due tondi raffiguranti personaggi contemporanei alla decorazione.

Sul tredicesimo misterioso uomo dell’epoca, che purtroppo risulta impossibile individuare, data la totale mancanza del viso

completamente perduto, si possono avanzare tre ipotesi.

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Prima ipotesi, assai suggestiva ma molto improbabile, è che si tratti dello stesso Alberto III Pio. Mancano però alcuni elementi

tra i quali la capigliatura lunga chiara che lo identificherebbero.

Sembra quindi più probabile la seconda delle ipotesi, ovvero che si tratti di un personaggio che rientra nella sfera dell’alleanza

di Luigi XII di Francia.

Un’ultima ipotesi ci porta a pensare dell’imperatore Massimiliano I, per la presenza delle Aquile imperiali nelle panoplie

decorate nella Sala.

I medaglioni in esso contenuti, danno l’impressione che le teste sbuchino dalle cornici.

Gli stessi medaglioni sono alternati con clipei (scudi) quadrilobati dipinti come bronzo con scene di battaglie e mitologie. Fra

loro stanno coppie di draghi di profilo uno all’altro, sostituiti a fine parete da Putti alati.

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LO ZOCCOLO

La parte più bassa delle pareti di questa Sala è percorsa da un alto zoccolo decorato con motivi geometrici policromi( con

prevalenza dei colori più graditi al principe: il rosso, il verde e il blu).

L’affresco della zoccolatura è realizzato a finto marmoreo tipico del periodo rinascimentale.

Al centro di ogni campata si apre un ampio“medaglione” in cui dovevano essere raffigurate scene a mo’di bassorilievo,

purtroppo andate perdute col tempo.

Sotto i pilastri che dividono le campate del portico, si trovano delle “nicchie”, in cui rimangono solo poche tracce di altre

sculture antiche dipinte non identificabili.

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PARTE

SECONDA

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Il più bello dei compleanniIl più bello dei compleanniIl più bello dei compleanniIl più bello dei compleanni

Il Principe Alberto per i suoi vent’anni

fece il più bello dei compleanni!!

coinvolse sarti, cuochi e pittori

dipense la Stanza di mille colori!

di una dama si immamorò

ma lei indecisa disse: “Non so!!”

MatildeMatildeMatildeMatilde

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LA NOSTRA FIABA (Liberamente ispirata da personaggi realmente esistiti)

Il compleanno di Alberto III Pio

Tanto tempo fa, un principe di nome Alberto III Pio, festeggiò il suo ventesimo compleanno con un ballo.

Per l’occasione, tutti i cittadini di Carpi si impegnarono a creare cose meravigliose: i sarti cucirono i vestiti più

pregiati fatti di seta, i cuochi prepararono i piatti più prelibati e i musicisti composero le serenate più belle del

paese. Insomma, tutti si diedero un gran da fare!

Anche Alberto si impegnò a trovare una dama per il ballo. Arrivò il gran giorno, ma Alberto non aveva ancora

trovato la sua compagna. Suo padre quando seppe questa brutta notizia, si arrabbiò molto con il figlio e gli

disse:”Se non trovi la tua dama ideale entro questa sera non festeggeremo il tuo compleanno!”.

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Calò la sera e Alberto era ancora alla ricerca di una dama. Arrivò l’ora di cenare con gli ospiti. Durante la cena

risuonò il rintocco del battente; il maggiordomo andò ad aprire. Entrò una fanciulla bellissima, con un vestito di

seta bianca, e disse:”Scusatemi per il ritardo, il mio cocchiere ha sbagliato strada”.

La fanciulla si sedette di fronte ad Alberto e i due si innamorarono.

Quando si aprirono le danze, tutti erano in coppia tranne Alberto e la fanciulla. Così le chiese di ballare.

Durante le danze si chiesero entrambi il loro nome:”Io sono la principessa Camilla Gonzaga” disse la fanciulla.

”Io sono il principe Alberto III Pio” disse Alberto.

In quel momento arrivò Lionello il fratello di Alberto, che nel camminare, rovesciò una caraffa di succo di more

sull’abito di Camilla. Il suo vestito cominciò a tingersi di color mora. Grazie all’accaduto, il principe

Alberto,diventato re, decise di chiamare, la sala in cui ballarono quella sera,

SALA DEI MORI.

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Filastrocca “La Sala dei Mori”

I Pio vivevano in un castello

c’è ancora, ed è molto bello.

Ha stanze e sale

tutte da visitare!

La Sala più bella eccola qui

e adesso ti dico che è così:

E’grande ed ha affreschi sui muri

sono molto antichi, ne siamo sicuri.

Ha anche un camino

e non è piccolino.

Nella parte più alta del muro ci sono gli imperatori

che sono messi nei medaglioni.

Disegnati ci sono fregi con draghi

sicuramente fatti con l’aiuto di maghi.

Non hai ancora capito che sala è?

La Sala dei Mori ecco qual è!

Anna Anna Anna Anna

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Le nostre Filastrocche di IV A

Sotto il portico incantato

uno zoccolo disegnato,

in alto un fregio con un “putto alato”.

Al centro del portico un imperatore

con al collo un medaglione

tra tutti gli affreschi per me il migliore!

Alex Alex Alex Alex

All’interno del castello

c’è un sovrano molto bello

si chiamava Alberto Pio

l’ho studiato pure io.

La Sala Magna è la più grande,

ma soprattutto la più importante.

convegni, balli

filatrici e matrimoni

tutto ciò è stato vissuto nella Sala dei Mori

Maria VittoriaMaria VittoriaMaria VittoriaMaria Vittoria

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Nel castello di Pio Alberto

è nascosto ogni reperto.

Su ogni affresco a dire il vero

v’è nascosto un gran mistero.

Panoplie, fregi e porticati

in molti con la fantasia si son arrampicati.

Questa è la fine della filastrocca

Uscita, mi sembra, da un’altra bocca!

Davide Davide Davide Davide

Giovanni del Sega

nella sua bottega

lavorava di gran lena,

si fermava solo a cena

per affrescar fregi, panoplie e porticati

che a tutt’oggi son tanto ammirati!

EdoardoEdoardoEdoardoEdoardo

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Appena entri nel Castello

sembra vedere un lungo mantello

quando vedi le campate

sembra di entrare in storie incantate.

Dopo c’è Venere

e lì sopra un po’di cenere

Quando vedi gli affreschi

sì che sono pittoreschi!

Quando vedi Giovanni del Sega

ti giri e vedi che prega

E quando esci dalla Sala dei Mori

per lo stupore avrai gli occhi di fuori!

Simone Simone Simone Simone

A Carpi c’è un castello

che per il paese è il suo gioiello.

Anni fa lo abitava il principe Pio

che è favoloso, lo penso anch’io!

AlessandroAlessandroAlessandroAlessandro

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A Carpi c’è un castello

molto molto bello,

apparteneva alla famiglia dei Pio

ma il re Luigi di Francia disse “Andate, qui è tutto mio”!

Una sala mi ha colpita

E son rimasta sbalordita

Si chiama Sala Magna

E nessuno, una volta entrato, fa una lagna.

Quanti affreschi alle pareti

Tanti paesaggi, soprattutto boschetti.

Le pareti le dipinse Giovanni del Sega

Che per l’occasione aprì una grossa bottega.

DeboraDeboraDeboraDebora

Nella Sala dei Mori

son celati tanti tesori.

Son raffigurate panoplie e il fregio

da alla sala molto pregio.

LucaLucaLucaLuca

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A Carpi il Castello

è un monumento assai bello.

Nella Sala dei Mori

trovi affreschi di tanti colori.

Artisti di pregio

realizzaron un bel fregio.

Giovanni del Sega, pittore e scultore

ha dipinto con tanto amore

varietà di paesaggi

orgoglio dei limitrofi villaggi.

Valentina Valentina Valentina Valentina

Giovanni del Sega

che lavora nella sua bottega

ha dipinto un fregio

che alla sala da tanto pregio.

Calogero Calogero Calogero Calogero

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Palazzo, palazzo, palazzo

Quando ti vedo divento pazzo.

Fregio, fregio, fregio,

tu sei proprio di gran pregio.

Alberto, Alberto, Alberto,

con lui tu sarai sempre certo.

Panoplie, panoplie, panoplie,

grazie a voi ho vinto battaglie.

GiuliaGiuliaGiuliaGiulia Si chiama così la sala perché

ci lavoravan la seta, han detto a me.

Era una sala, una sala di corte,

per feste lussuose, magnifiche torte.

Panoplie,fregi e altri dipinti

quasi reali, non sembrano finti.

Venere sorge dalle acque del mare

e per la sua bellezza si può solo ammirare.

Questo progetto ci ha fatto compier nel passato un bel viaggio

che nello specifico si concluderà solo a maggio.

Nada Nada Nada Nada

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A Carpi c’è un castello

che è proprio molto bello

ed è anche molto grande

ma soprattutto molto importante.

In questa sala ci son molti affreschi

che son veramente pazzeschi.

Le panoplie sono armi

e ci sono pure gli elmi.

MartinaMartinaMartinaMartina

Com’è bella la Sala dei Mori

piena zeppa di tanti decori.

Che fortuna averla visitata

siamo felici di averla adottata.

CristianCristianCristianCristian

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Giovanni del Sega

con la sua bottega

dipinge col pennello

degli affreschi nel castello.

Alberto Pio

ha una sala molto ampia,

la Sala dei Mori,

piena di affreschi e di tesori.

JosephJosephJosephJoseph

Giovanni del Sega

nella sua bottega

disegna degli affreschi

veramente pazzeschi.

Ci son tante cose

è grandioso e bello

scelto perciò dalle spose

forse è il castello di marcondirondello!

MelodyMelodyMelodyMelody

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La Sala dei Mori

È piena di colori

Giovanni del Sega

Nella sua bottega

Disegna e colora

Lavora ad ogni ora!

Rakiya Rakiya Rakiya Rakiya

Quando entri nella Sala più grande

tutto il resto non sembra importane!

Nel fregio tutti i volti degli imperatori

Sembrano dire: “Portateci fuori”!

“Vi elogeremo il 15 maggio

è ciò che possiam fare per rendervi omaggio!

SaraSaraSaraSara

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Le nostre Filastrocche di IV B

Nella Sala dei Mori

Si nascondono molti tesori.

E’piena di colori

e senza rumori.

Se la Sala dei Mori tu vedrai

A bocca aperta resterai!

MariagraziaMariagraziaMariagraziaMariagrazia In un maestoso palazzo

viveva un bel ragazzo

il suo nome era Alberto

ed era molto svelto.

Aveva una stanza

tutta per la danza.

Sui muri c’erano dei decori

la Sala si chiamò “Sala dei Mori”.

Era una Sala molto speciale

perché c’erano anche le donne a filare.

ElenaElenaElenaElena

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La Sala dei Mori

nasconde tanti tesori.

Gli affreschi sono meravigliasi

e ci vanno perfino gli sposi.

Sembra fatta dagli angeli

che come un velo

scendono dall’azzurro cielo.

Lì, hanno fatto anche la seta

con perfetti aghi

fatti dai maghi.

Martina Martina Martina Martina

La Sala dei Mori

porta con sé tanti tesori.

Tesori di colore argento

ma ecco che arriva il vento.

Alcuni tesori volano via

senza lasciare alcuna scia.

RiccardoRiccardoRiccardoRiccardo

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Nella Sala dei Mori

ci sono grandi tesori

c’è un grandissimo camino

che riscalda ogni bambino.

L’uomo della paura

Ci fa una gran bella figura.

Quegli affreschi fanno sognare

in quella Sala si può giocare.

Sara G.Sara G.Sara G.Sara G.

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La Sala dei Mori

È piena di decori

é ricca di colori

come tanti fiori.

Ci viveva Alberto

questo è certo!

Statue d’argento

vi sono là dentro.

Ci sono dodici imperatori

che trasportano molti ori.

La Sala dei Mori

È proprio un giardino di fiori!

Sara P Sara P Sara P Sara P

.

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Nella Sala dei Mori

Son dipinti gli imperatori

che vengono mostrati

di profilo affrescati.

Con tutti quei finestroni,

affreschi, panoplie e medaglioni,

son della Sala i più bei doni!

Simone PSimone PSimone PSimone P

Nella Sala dei Mori

ci son dei magici colori.

Gli imperatori romani

ci osservan lontani.

Le belle statue e i suoi colori,

fregi, panoplie, imperatori.

Anche adesso Alberto Pio

sarebbe fiero, lo so io!

MarcoMarcoMarcoMarco

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La Sala dei Mori è il nostro progetto

è in un castello perfetto.

Nella Sala ci son disegni speciali

Del castello sono i regali!

OsmamOsmamOsmamOsmam

Gli imperatori romani

son disegnati senza mani.

L’uomo della paura

sembra una vera scultura.

Nella Sala dei Mori

spiccano tre colori:

verde, rosso e blu

cosa aspetti, vieni anche tu!

Laura Laura Laura Laura

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La Sala dei Mori è meravigliosa

ci sono affreschi, panoplie e qualche altra cosa.

I dipinti molto belli e pieni di colore

sono affreschi pieni di sapore.

Il camino è molto grande

e il pavimento brillante!

GiovannaGiovannaGiovannaGiovanna

Nella Sala dei Mori

c’erano nobili signori

che avevano grandissimi tesori.

Se oggi la Sala visiterai

tante cose imparerai!

AyeaAyeaAyeaAyea

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La Sala dei Mori

fa battere i nostri cuori.

Tutta bella e colorata

Con le statue è adornata.

E in ogni campata

una panoplia è collocata.

Gli imperatori con la loro testa

sembrano fare una bella festa.

AlessioAlessioAlessioAlessio La Sala dei Mori

ha tanti odori.

.L’uomo della paura

scappava verso le mura.

La donna della bellezza

era davvero una ricchezza.

Il nudo maschile seduto

è molto forzuto.

FrancescoFrancescoFrancescoFrancesco

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A Carpi il castello

è molto bello.

C’è il torso del Belvedere

e la venere da vedere.

Nella Sala dei Mori

ci sono gli affreschi degli imperatori.

Cesare, il migliore imperatore della capitale

viene raffigurato in tutte le sale.

MatteoMatteoMatteoMatteo

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I nostri commenti di IV A

La cosa che più mi è piaciuta è stata quella di disegnare per la realizzazione di questo libro perché tutti potranno vedere i miei disegni e,

quest’idea mi inorgoglisce non poco!

Maria VittoriaMaria VittoriaMaria VittoriaMaria Vittoria

Del lavoro svolto sul progetto” Adotta un monumento” sulla Sala dei Mori, mi ha colpito tutto quello che abbiamo fatto perché è stato

fatto con il nostro impegno massimo.

Della Sala dei Mori mi è piaciuta ogni cosa che fosse antica, soprattutto l’idea che dopo secoli di storia ecco noi calpestare quei posti!

DavideDavideDavideDavide

Della Sala dei Mori mi sono piaciuti: panoplie, affreschi e in particolare il fregio.

Durante i lavori per il progetto mi sono divertita a battere al computer.

SaraSaraSaraSara

Questo progetto mi è piaciuto molto perché abbiamo approfondito lo studio di una parte del Castello e scoprire tante cose su Alberto III

Pio che non conoscevamo.

CalogeroCalogeroCalogeroCalogero

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Della Sala dei Mori mi sono piaciute tanto le panoplie dipinte con il colore del bronzo…sembrano quasi armi vere!

LucaLucaLucaLuca

A me è piaciuto molto scrivere la favola su Alberto III Pio. Nella Sala dei Mori mi sono piaciuti molto i busti degli imperatori romani.

Sarà sicuramente divertentissimo fare da cicerone il giorno dell’apertura al pubblico del Castello!

MatildeMatildeMatildeMatilde

La cosa che mi ha colpito di più è stato il lavoro per realizzare il libro perché abbiamo lavorato tutti insieme e senza tregua!

ValentinaValentinaValentinaValentina----MaicaMaicaMaicaMaica

Quello che mi è piaciuto di più è stata la grandezza della Sala e sapere che lì, secoli fa, venivano prese le decisioni più importanti per la

città.

AlessandroAlessandroAlessandroAlessandro

Della Sala adottata mi è piaciuto scoprire il perché del suo nome. Infatti Sala dei Mori deriva da “more”, il frutto del gelso che veniva in

quel tempo lavorato per la produzione della seta proprio in quella Sala.

EdoardoEdoardoEdoardoEdoardo

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Della Sala mi ha colpito più di tutto il fregio con le immagini degli imperatori romani, intervallati da decori floreali, da angeli e draghi.

CristianCristianCristianCristian

Io mi sono divertita e in particolare mi sono piaciuti gli affreschi: i colori, il tipo di paesaggio scelto e in alto, sempre nelle campate, mi

sono piaciute le panoplie!. Mi chiedo come abbiano fatto a realizzare quei particolari così incrociati e difficili da realizzare a

quell’altezza!

DeboraDeboraDeboraDebora

Per prima cosa nella Sala dei Mori mi hanno colpito i dipinti: vorrei saperli fare anch’io! Mi è piaciuta inoltre perché è la sala più

grande del castello e infine mi sono piaciuti tanto i vetri delle finestre perché sembrano un arcobaleno fantastico!

NadaNadaNadaNada

Questo progetto mi è piaciuto molto.

Gli affreschi sono meravigliosi e le panoplie, ossia le armi messe tutte insieme, sembrano quasi vere!

CalogeroCalogeroCalogeroCalogero

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Quando sono entrato nella Sala dei Mori mi ha lasciato stupito la bellezza degli affreschi che corrono lungo tutte le pareti. Penso che la

bottega di Giovanni del Sega sia stata una delle più apprezzate del tempo.

LucaLucaLucaLuca

Quello che mi ha stupito di più, entrando nella Sala da noi adottata, è stata la sua ampiezza…penso a quanti balli e persone

importanti del tempo sono passati di lì!

AlexAlexAlexAlex

Mi è piaciuto molto lavorare per questo progetto! Collaborare per scrivere il nostro testo, scrivere rime e filastrocche, fare sopralluoghi e

foto della Sala mi ha fatto sentire una vera ricercatrice e spero di essere anche una brava guida turistica!

MartinaMartinaMartinaMartina

Mi è piaciuto tutto il progetto “ Adotta un monumento” ma in particolare fare la filastrocca in rima sulla Sala dei Mori. Mi ha molto

incuriosito la notizia che ci ha dato Manuela Rossi di dover fare da guide turistiche. Spero di riuscire a farlo bene!!

GiuliaGiuliaGiuliaGiulia

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I nostri commenti di IV B

A me è piaciuta molto questa attività progettuale, perché siamo riusciti a capire cosa si faceva un tempo nella Sala dei Mori. Poi

lavorare insieme è stato molto bello e divertente.

Anna Anna Anna Anna

A me questo progetto è piaciuto molto perché ho avuto tante possibilità: ho imparato molte cose sulla storia di Carpi e dei Pio e ho

potuto lavorare con tutti i miei compagni per realizzare questo meraviglioso libro!

RiccardoRiccardoRiccardoRiccardo

Lavorare per questo progetto è stato bello, perché ho avuto l’opportunità di conoscere molte cose. In più mi sono emozionata nel pensare

che la Sala dei Mori è stata fatta costruire da un principe in epoca lontana.

ElenaElenaElenaElena

Mi è piaciuto tanto poter visitare la Sala dei Mori, piena di affreschi. Mi hanno affascinata molto i disegni che abbiamo realizzato.

AyeaAyeaAyeaAyea

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A me è piaciuta molto la visita al Castello dei Pio e la spiegazione di tutti gli affreschi della Sala dei Mori che secondo me è bellissima!

Simone PariseSimone PariseSimone PariseSimone Parise

Rispetto a questo importante progetto mi è piaciuto l’impegno e la serietà che tutti noi bambini abbiamo dimostrato lavorando. Sono

molto felice di averlo fatto!

GiovannaGiovannaGiovannaGiovanna

A me è piaciuto moltissimo sapere come si viveva all’epoca di Alberto III Pio e perché era stata costruita quella Sala. Inoltre lavorare

insieme è stato emozionante!

MatteoMatteoMatteoMatteo

Lavorando per questo progetto ho imparato molte cose e quando sarò grande, vorrei tanto essere la guida del Castello dei Pio!

Sara G. Sara G. Sara G. Sara G.

A me è piaciuta la Sala dei Mori con tutti gli affreschi, il camino, tutte le porte antiche…………..

E’stato interessante scoprire come vivevano le persone a quei tempi. Mi sono emozionata tanto, ma il momento più bello è stato il poter

lavorare tutti insieme.

Sara P.Sara P.Sara P.Sara P.

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Di questo progetto “ Adotta un monumento” mi è piaciuto tantissimo il momento in cui io e le mie amiche, abbiamo scritto una fiaba su

Alberto III Pio.

E’fantastico pensare che ho partecipato alla realizzazione di un libro!!!

MartinaMartinaMartinaMartina

A me ha colpito molto la Sala dei Mori, con tutti gli affreschi antichi.

Mi sono divertito a lavorare con i miei compagni e mi sono piaciuti molto i disegni realizzati da alcune mie compagne.

MarcoMarcoMarcoMarco

Il progetto che abbiamo realizzato è molto importante, abbiamo imparato tante cose e ci siamo divertiti.

RizwanRizwanRizwanRizwan

Mi sono divertita un mondo a disegnare, a scoprire una storia di tanto tempo fa.

Della Sala dei Mori mi hanno colpito gli affreschi delle statue, perché sembravano proprio reali!

LauraLauraLauraLaura

Che emozione essermi trovato di fronte alla Sala più grande e importante del castello di Carpi.

Della Sala mi sono piaciuti gli affreschi e ho imparato tanti argomenti nuovi.

AlessioAlessioAlessioAlessio

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Mi sono piaciuti molto i disegni che hanno realizzato le nostre compagne, ma soprattutto il testo che ho elaborato con gli altri

componenti del mio gruppo.

FrancescoFrancescoFrancescoFrancesco

Di questo progetto mi è piaciuto visitare la Sala dei Mori per tutte le sue bellezze: il camino, le finestre antiche, gli affreschi e la

grandezza.

Mariagrazia Mariagrazia Mariagrazia Mariagrazia

Mi è piaciuta molto la Sala dei Mori, perché era la più bella e importante del palazzo. Siamo stati fortunati ad aver adottato questa

Sala!

OsmanOsmanOsmanOsman

In questo progetto che abbiamo fatto del Castello dei Pio mi sono divertita tantissimo. Grazie a questa esperienza ho avuto la

possibilità di lavorare insieme ad altri bambini ed ho imparato tantissime cose interessanti.

MoniaMoniaMoniaMonia

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BIBLIOGRAFIA

Imperatori e Dei

Roma e il gusto per l’antico nel Palazzo dei Pio a Carpi

A cura di Manuela Rossi, Carpi Appartamento nobile del Palazzo dei Pio, 2006

Il palazzo dei Pio a Carpi

Sette secoli di architettura e arte

A cura di Manuela Rossi e Elena Svalduz (Ed. Marsilio)

Carpi. Gli uomini e le opere nel tempo

A cura di Mario Cassoli ( Ed. Il Portico)

Alcuni link di riferimento nel web:

http://it.wikipedia.org/wiki/Alberto_III_Pio

http://www.palazzodeipio.it/palazzodeipio/Sezione.jsp?idSezione=62&idSezioneRif=39

http://www.internetculturale.it/directories/ViaggiNelTesto/ariosto/a22.html

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Realizzazione testi e disegni svolti in apprendimento cooperativo e individuali dalle classi IV A e IV B nell’anno scolastico 2010/2011 Supervisione e mediazione svolte dagli insegnanti di classe Piperno Fabio- Gavioli Marinella Malavasi Enrica- Ricci Marisa

Il progetto è stato realizzato in occasionedelle celebrazioni del 150° anniversario

dell’Unità d’Italia 1861-2011

Si ringrazia per la gentile collaborazione il Comune di Carpi

e la curatrice del progetto il direttore del Musei di Palazzo dei Pio

Manuela Rossi