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La Relatività RistrettaLa Relatività Ristretta 1
LA RELATIVITÀ RISTRETTALA RELATIVITÀ RISTRETTA
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 2
La fisica fondamentale a fine ‘800La fisica fondamentale a fine ‘800
Lord Kelvin dichiara prossima la fine della fisica Lord Kelvin dichiara prossima la fine della fisica (1900)(1900)
Fisica classicaFisica classica Meccanica Termodinamica Gravitazione universale Elettromagnetismo
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 3
ElettromagnetismoElettromagnetismo Alla fine ‘800 l’elettromagnetismo era la frontiera più avanzata della fisica teoricaAlla fine ‘800 l’elettromagnetismo era la frontiera più avanzata della fisica teorica
L’elettromagnL’elettromagnetismo descrive le idescrive le interazioni fra le cariche elettrichenterazioni fra le cariche elettriche • In quiete (elettrostatica)In quiete (elettrostatica)• In movimentoIn movimento
Maxwell introdusse il concetto di campoMaxwell introdusse il concetto di campo• Un corpo in virtù della sua presenza in un certo punto dell’Universo altera lo spazio che lo Un corpo in virtù della sua presenza in un certo punto dell’Universo altera lo spazio che lo
circonda in base alla caratteristica che possiede ( massa, carica elettrica...) circonda in base alla caratteristica che possiede ( massa, carica elettrica...) • l’alterazione introdotta dalla sorgente è descritta da una diversa grandezza fisica a l’alterazione introdotta dalla sorgente è descritta da una diversa grandezza fisica a
seconda del campo (accelerazione di gravità g, l’intensità del campo elettrico E, seconda del campo (accelerazione di gravità g, l’intensità del campo elettrico E, l’induzione del campo magnetico B) l’induzione del campo magnetico B)
• Un qualsiasi altro corpo posto ad una distanza r dal primo risente di una forza in base alla Un qualsiasi altro corpo posto ad una distanza r dal primo risente di una forza in base alla caratteristica di cui è dotato.caratteristica di cui è dotato.
La Teoria di Maxwell prevede le onde elettromagnetiche ( vibrazioni di campi elettrici e La Teoria di Maxwell prevede le onde elettromagnetiche ( vibrazioni di campi elettrici e magnetici ) che si propagano nel vuoto con una velocità c ∼ 3 x 10 magnetici ) che si propagano nel vuoto con una velocità c ∼ 3 x 10 88m/s, ma non specifica il m/s, ma non specifica il sistema di riferimento in cui la velocità della luce assume questo valore.sistema di riferimento in cui la velocità della luce assume questo valore.
Nella meccanica di Galileo e di Newton non esistono velocità assolute ma solo Nella meccanica di Galileo e di Newton non esistono velocità assolute ma solo velocità relative ad un certo sistema di riferimento.velocità relative ad un certo sistema di riferimento.
C’È UN’APPARENTE CONTRADDIZIONE FRA LE DUE TEORIE.C’È UN’APPARENTE CONTRADDIZIONE FRA LE DUE TEORIE.
Se la Teoria di Maxwell è corretta si aprono due possibilità:Se la Teoria di Maxwell è corretta si aprono due possibilità:– Le equazioni di Maxwell sono valide in un sistema di riferimento particolare Le equazioni di Maxwell sono valide in un sistema di riferimento particolare :“l’etere”:“l’etere”– La velocità della luce nel vuoto è la stessa in tutti i sistemi di riferimento La velocità della luce nel vuoto è la stessa in tutti i sistemi di riferimento
Per molti anni si perseguì la prima ipotesi, ma quella vera è la seconda e fu Per molti anni si perseguì la prima ipotesi, ma quella vera è la seconda e fu Einstein ad intuirlo per primoEinstein ad intuirlo per primo
Esperienza di MICHELSON E MORLEY (1881-Esperienza di MICHELSON E MORLEY (1881-1887)1887)
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta
I due ricercatori effettuarono una serie di misure per evidenziare l’effetto del moto I due ricercatori effettuarono una serie di misure per evidenziare l’effetto del moto della Terra rispetto all’etere utilizzando un interferometro, ossia un dispositivo in cui della Terra rispetto all’etere utilizzando un interferometro, ossia un dispositivo in cui la luce percorre due cammini mutuamente perpendicolari prima di ricombinarsi su la luce percorre due cammini mutuamente perpendicolari prima di ricombinarsi su uno schermo formando una uno schermo formando una figura di interferenzafigura di interferenza..
Il tratto Specchio H - Schermo è in comune, il tempo impiegato dai due raggi si Il tratto Specchio H - Schermo è in comune, il tempo impiegato dai due raggi si differenzia per i due tratti fra lo specchio H e lo specchio A o lo specchio B in quanto, differenzia per i due tratti fra lo specchio H e lo specchio A o lo specchio B in quanto,
tenendo conto della legge di composizione delle velocità.tenendo conto della legge di composizione delle velocità.
Il tempo impiegato tra H ed A sarà Il tempo impiegato tra H ed B risulterà essere:
La differenza dei tempi impiegati dai due raggi per arrivare a sovrapporsi La differenza dei tempi impiegati dai due raggi per arrivare a sovrapporsi sullo schermo fa sì che su di esso si ottenga una figura di interferenza.sullo schermo fa sì che su di esso si ottenga una figura di interferenza.
Se si ruota l’interferometro di 90° i ruoli dei due raggi sono invertiti e cambierà anche Se si ruota l’interferometro di 90° i ruoli dei due raggi sono invertiti e cambierà anche la differenza dei tempi impiegati dai due raggi per raggiungere lo schermo.la differenza dei tempi impiegati dai due raggi per raggiungere lo schermo.
Ci si aspetta quindi di osservare sullo schermo una nuova figura di interferenza Ci si aspetta quindi di osservare sullo schermo una nuova figura di interferenza differente da quella di partenzadifferente da quella di partenza
L’ESPERIENZA NON RIVELÒ ALCUNA VARIAZIONE NELLA FIGURA DI INTERFERENZA.L’ESPERIENZA NON RIVELÒ ALCUNA VARIAZIONE NELLA FIGURA DI INTERFERENZA.
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Interferometro di MICHELSON E MORLEYInterferometro di MICHELSON E MORLEY
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La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 6
Gli assiomi della Teoria della Relatività Ristretta
Per risolvere la contraddizione fra meccanica ed elettromagnetismo riguardo la Per risolvere la contraddizione fra meccanica ed elettromagnetismo riguardo la velocitàvelocità
della luce Einstein propose di rifondare la fisica a partire da due assiomi:della luce Einstein propose di rifondare la fisica a partire da due assiomi:
PRINCIPIO DI RELATIVITÀ RISTRETTA:PRINCIPIO DI RELATIVITÀ RISTRETTA:
I FENOMENI FISICI SI SVOLGONO IN MODO IDENTICOI FENOMENI FISICI SI SVOLGONO IN MODO IDENTICO in due sistemi di in due sistemi di riferimento in moto relativo uniforme ossia riferimento in moto relativo uniforme ossia IN TUTTI I SISTEMI DI IN TUTTI I SISTEMI DI RIFERIMENTO INERZIALI. RIFERIMENTO INERZIALI. (il moto rettilineo uniforme del sistema non può (il moto rettilineo uniforme del sistema non può essere rilevato con esperimenti di fisica allessere rilevato con esperimenti di fisica all’’interno di esso). interno di esso).
PRINCIPIO DI INVARIANZA DI CPRINCIPIO DI INVARIANZA DI C
LA VELOCITÀ DELLA LUCE NEL VUOTO È LA STESSA LA VELOCITÀ DELLA LUCE NEL VUOTO È LA STESSA
IN OGNI SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE. IN OGNI SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE.
Questo principio Questo principio èè proprio della relativit proprio della relativitàà einsteiniana e einsteiniana e
richiede una modifica della meccanica classica.richiede una modifica della meccanica classica.
Gli assiomi della Teoria della Relatività Ristretta
Il primo principio era giIl primo principio era giàà noto nella fisica classica essendo noto nella fisica classica essendo
stato chiaramente formulato da Galileo e da Newton per stato chiaramente formulato da Galileo e da Newton per
quanto riguarda la fisica nota a quel tempo. L’operazione quanto riguarda la fisica nota a quel tempo. L’operazione
di Einstein fu quella di estenderlo a tutta la fisica nella di Einstein fu quella di estenderlo a tutta la fisica nella
convinzione che la natura sia regolata da leggi semplici convinzione che la natura sia regolata da leggi semplici
ed eleganti.ed eleganti.
Il secondo principio spiega il risultato negativo dell’esperienza Il secondo principio spiega il risultato negativo dell’esperienza
di Michelson Morley anche se, in realtà , Einstein quando di Michelson Morley anche se, in realtà , Einstein quando
formulò i suoi principi non era a conoscenza di questa formulò i suoi principi non era a conoscenza di questa
problematica.problematica.
Per Einstein il secondo assioma era motivato dalle stesse Per Einstein il secondo assioma era motivato dalle stesse
ragioni di semplicità ed eleganza che sono alla base del primo. ragioni di semplicità ed eleganza che sono alla base del primo.
Se le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di Se le leggi della fisica sono le stesse in tutti i sistemi di
riferimento inerziali, in ognuno di essi valgono le equazioni diriferimento inerziali, in ognuno di essi valgono le equazioni di
Maxwell che prevedono per c il valore Maxwell che prevedono per c il valore
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 7
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 8
Conseguenze degli assiomi della Teoria della Relatività Ristretta
Revisione del concetto di simultaneità per eventi che Revisione del concetto di simultaneità per eventi che avvengono nello avvengono nello stesso luogo o in luoghi diversi.stesso luogo o in luoghi diversi.
Dilatazione dei tempi Dilatazione dei tempi
Contrazione delle lunghezzeContrazione delle lunghezze
REVISIONE DEL CONCETTO DI SIMULTANEITÀ
• NewtonNewton riteneva che:riteneva che:
– “Il tempo assoluto per sua stessa natura scorre uniformemente senza Il tempo assoluto per sua stessa natura scorre uniformemente senza alcuna relazione ad alcunché di esterno”alcuna relazione ad alcunché di esterno”
– Ciò implica che due avvenimenti che accadono nello stesso istante per Ciò implica che due avvenimenti che accadono nello stesso istante per un certo osservatore avverranno nello stesso istante per ogni altro un certo osservatore avverranno nello stesso istante per ogni altro essere umano a prescindere da dove si trovi ed indipendentemente dal essere umano a prescindere da dove si trovi ed indipendentemente dal suo motosuo moto.
• Dal punto di vista classico LA SIMULTANEITÀ È ASSOLUTA.Dal punto di vista classico LA SIMULTANEITÀ È ASSOLUTA.
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 9
REVISIONE DEL CONCETTO DI SIMULTANEITÀ
• Einstein Einstein analizzò in modo critico il concetto di simultaneità alla luce del analizzò in modo critico il concetto di simultaneità alla luce del secondo assioma della teoria della relatività ristretta per stabilire in modo secondo assioma della teoria della relatività ristretta per stabilire in modo operativo e non ambiguo se due fenomeni avvengono operativo e non ambiguo se due fenomeni avvengono contemporaneamente: contemporaneamente: – Definizione operativa di simultaneità per un singolo osservatore: Definizione operativa di simultaneità per un singolo osservatore:
– DOMANDA: “ DOMANDA: “ Due eventi simultanei per un osservatore O sono simultanei anche per un altro osservatore O’ in moto rettilineo uniforme in moto rispetto ad O?”
– Il giudizio di simultaneità dipende dal punto di vista: due eventi che risultano simultanei in un dato sistema di riferimento non lo sono in un altro che si muova rispetto al primo
– Si conclude che LA SIMULTANEITÀ È RELATIVA.Si conclude che LA SIMULTANEITÀ È RELATIVA.
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REVISIONE DEL CONCETTO DI SIMULTANEITÀ
Definizione operativa di simultaneità: I fenomeni F1 e F2 che avvengono nei punti A e B sono simultanei se la luce che essi emettono giunge nello stesso istante in un punto M equidistante da A e B
Per l’osservatore O a terra gli eventi sono sicuramente simultanei, ma non per quello sul treno che vedrà il fulmine caduto nel punto B, verso il quale il treno si avvicina, prima del fulmine caduto in A.
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 11
Simultaneità fra eventi che accadono in luoghi distinti osservati dallo stesso sistema di
riferimento
Il valore finito della velocità delle luce porta a chiedersi come stabilire la successione fra due eventi che avvengono in luoghi diversi.
– Un evento può essere registrato solo all’istante in cui è visto quindi, se la velocità della luce fosse infinita, l’avvenimento e la sua registrazione si verificherebbero sempre nello stesso istante indipendentemente dalla distanza, ma, visto che la velocità della luce ha un valore finito, ogni evento che avviene ad una certa distanza è registrato sempre con un certo ritardo temporale (esempio)
– Per EINSTEIN per confrontare correttamente i tempi in cui si verificano due fenomeni che avvengono in due distinte regioni dello spazio bisogna utilizzare due orologi, tecnicamente identici, posti nelle due regioni e sincronizzati mediante un raggio di luce.
– Un osservatore O che si trovi nel punto medio fra due orologi sincronizzati che sono in quiete rispetto ad O riceve simultaneamente i due lampi di luce.
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 12
Simultaneità fra eventi che accadono in luoghi distinti osservati dallo stesso sistema di
riferimento
• Esempio: Esempio: in una osservazione astronomica si vede una grande eruzione solare e allo stesso istante una esplosione stellare di una nova. I due eventi non sono contemporanei, anzi sono enormemente distanti nel tempo: l’eruzione solare si è verificata da circa 8 minuti il secondo può essere accaduto anche milioni di anni prima: dipende dalla distanza.
• Orologi sincronizzati: Orologi sincronizzati: Supponiamo di essere dotati di due orologi, distanti r, il primo in grado di emettere un segnale luminoso che può essere ricevuto dal secondo. Essi si dicono sincronizzatisincronizzati se il secondo di essi, nell’istante in cui riceve il lampo di luce emesso dal primo orologio all’istante t0, segna t=t0+r/c. Ad esempio, se si immagina il primo orologio nel Sole e il secondo sulla Terra, essi sono sincronizzati se, quando il primo orologio segna le ore 12:00, il secondo segna le 12:08.
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 13
Dilatazione dei Tempi
Supposto che il tempo non è assoluto, la durata di un fenomeno come Supposto che il tempo non è assoluto, la durata di un fenomeno come cambia in relazione al moto dell’osservatore?cambia in relazione al moto dell’osservatore?
Questa relazione descrive la dilatazione dei tempi.dilatazione dei tempi. ““La durata di qualunque fenomeno risulta minima se è misurata nel sistema di rifermento solidale con il La durata di qualunque fenomeno risulta minima se è misurata nel sistema di rifermento solidale con il
sistema di corpi nel quale inizia il fenomeno”. Pertantosistema di corpi nel quale inizia il fenomeno”. Pertanto
Δt0 è l’intervallo di tempo proprio,ossiaè l’intervallo di tempo proprio,ossia misurato da un osservatore O in quiete rispetto ai due eventi che costituiscono il fenomeno.
Δt è l’intervallo di tempo dilatato, l’intervallo di tempo dilatato, ossia misurato da un osservatore O’ che si muove di moto rettilineo uniforme rispetto ad O.
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2
2
0
1cv
tt
Dilatazione dei TempiConsideriamo un orologio costituito da una sorgente che emette un breve impulso di luce e
da un rivelatore, accanto ad essa, che raccoglie l’impulso dopo che è stato riflesso da uno specchio posto ad una distanza D. In questo istante il rivelatore emette un tic e viene emesso un altro segnale e il ciclo si ripete. L’intervallo di tempo fra “tic” successivi è legato ad un evento iniziale (emissione del segnale) ed uno finale(rivelazione del segnale).
Supponiamo di costruire due orologi identici: uno viene lasciato sulla Terra e l’altro è portato a bordo di un veicolo spaziale che si muove con velocità costante v rispetto alla Terra.
L’astronauta (O) è in quiete rispetto all’orologio e quindi vede l’impulso luminoso muoversi lungo la verticale. Per lui l’intervallo di tempo fra due tic sarà: Δt0 = 2D/c, dove c è la velocità della luce nel vuoto.
L’osservatore a Terra (O’) vede l’astronave che si muove con velocità v ; per lui l’impulso luminoso segue una traiettoria diagonale e quindi più lunga. In questo caso:
ma la distanza 2s = cΔt e Δt0 = 2D/c, sostituendo e ricavando Δt si ottiene:
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2
2
0
1cv
tt
2
222
2222
tv
DLDs
Conferme sperimentali della dilatazione temporale
J. C. Hafele e R.E. Keating nel 1971 J. C. Hafele e R.E. Keating nel 1971 portarono degli orologi atomici al cesio su aeroplani in viaggio intorno alla Terra. Dal momento che la velocità dell’aereo in relazione a c è molto ridotta l’effetto della dilatazione temporale è molto piccolo. Ciononostante la precisione degli orologi era sufficientemente elevata da consentire la misura dell’effetto che è risultata in accordo nell’ambito degli errori di misura con quanto previsto teoricamente alla fine delle 45 ore di volo.
Comportamento dei muoniComportamento dei muoni, particelle elementari create nell’alta atmosfera a circa 10000 m di altitudine. Osservate a riposo queste particelle vivono mediamente 2,2 x10 -6 s prima di decadere, ossia prima di trasformarsi in altre particelle più leggere. Con una vita media così breve queste particelle non avrebbero alcuna possibilità di raggiungere la superficie terrestre. Tuttavia un gran numero di muoni raggiunge effettivamente la superficie terrestre. Ciò è spiegabile in termini di dilatazione temporale.
Supponiamo ad esempio che la velocità v del muone sia 0,998c. La durata della sua vita media rispetto ad un osservatore posto a Terra tenendo conto della dilatazione è
Questo tempo è sufficientemente lungo per far sì che i muoni riescano a raggiungere la Terra, percorrendo
anziché i 660m percorsi nel tempo proprio.
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s
cc
s
cv
tt 6
2
6
2
2
0 1035998,0
1
102.2
1
mssmtvx 468 100,11035/1000,3998,0
Contrazione delle lunghezze
Tenendo conto della dilatazione dei tempi come variano le lunghezze e le distanze?Tenendo conto della dilatazione dei tempi come variano le lunghezze e le distanze?
Questa relazione descrive la contrazione delle lunghezze.contrazione delle lunghezze.
““Se Se Δx è la distanza fra due punti misurata da un osservatore in quiete rispetto ad essi, la distanza è la distanza fra due punti misurata da un osservatore in quiete rispetto ad essi, la distanza Δx’ fra gli ’ fra gli stessi punti valutata da un secondo osservatore in moto rettilineo uniforme rispetto al primo è sempre minore di stessi punti valutata da un secondo osservatore in moto rettilineo uniforme rispetto al primo è sempre minore di Δx.” Indichiamo con:.” Indichiamo con:
Δx la lunghezza propria, la lunghezza propria, ossia misurata da un osservatore in quiete rispetto ad essa.
Δx ‘ la lunghezza contratta, la lunghezza contratta, ossia misurata da un osservatore in moto rettilineo uniforme rispetto ad essa.
.
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2
2
1'c
vxx
Contrazione delle lunghezze
Esperimento mentale: immaginiamo un treno che si muove ad alta velocità.
L’osservatore O1 , solidale con il terreno, ha piantato due paletti nel terreno in modo da individuare un segmento parallelo ai binari e quindi al treno; per O1 la distanza fra i paletti è Δx = x2 - x1, con x1 e x2 costanti nel tempo. Supponiamo che O1, nel suo sistema di riferimento, veda trascorrere un intervallo di tempo Δt dall’istante in cui un punto fissato del treno, che si sta muovendo a velocità v, traguarda x1 e l’istante in cui traguarda x2 . Pertanto
Δx = v ⋅ Δt Supponiamo di avere un osservatore O2 solidale con il treno e che O2 voglia ricavare la
lunghezza del segmento preso in considerazione da O1. Per O2 il segmento si muove con una velocità v, egli dedurrà la lunghezza del segmento dalla misura Δt’ del tempo necessario affinché passino per uno stesso punto fissato del treno gli estremi del segmento: Δx’ = v Δt’ (Δt’ tempo proprio)
Ricaviamo Δt0 dalla dilatazione dei tempi:
Per l’osservatore O2 che vede il segmento muoversi si ha quindi :
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18
2
2
1'c
vtt
2
2
2
2
1'1''c
vxx
c
vtvtvx
Osservazioni
Non esistono sistemi di riferimento privilegiati
Si parla di tempo proprio tra due eventi come l’intervallo di tempo misurato da un osservatore che è fermo rispetto agli eventi ossia che li vede accadere nello stesso punto
Si parla di lunghezza propria di un oggetto come la lunghezza misurata da un osservatore fermo rispetto all’oggetto.
Sia chiaro che il termine proprio non significa che quelle quantità siano quelle corrette o da preferirsi. Se così fosse esisterebbe un sistema di riferimento privilegiato e ciò contraddirebbe i principi della relatività
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 19
Trasformazioni di LorentzTrasformazioni di Lorentz
Nella meccanica classica le relazioni fra le coordinate in due sistemi in moto relativo sono
descritte dalle Trasformazioni di GalileoTrasformazioni di Galileo
Tutto ciò di cui abbiamo parlato sinora può essere descritto in termini delle Trasformazioni di Trasformazioni di LorentzLorentz
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Composizione delle velocitàComposizione delle velocità
Galileo Le coordinate nel sistema di
riferimento S’
La velocità nel sistema di riferimento S’,legge classica di composizione delle velocità
Einstein Le coordinate nel sistema di
riferimento S’
La velocità nel sistema di riferimento S’
u
y’ y
x=x’
vut
tt
zz
yy
utxx
'
'
'
'
uvv '
Caso unidimensionale:Sistema S cammina con il trenoSistema S’ è fisso a terra
2/1'
cuv
vuv
22
2
2222
/1
/'
'
'/1
1 dove
/1'
cu
cuxtt
zz
yycu
utxcu
utxx
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Osserviamo che:Osserviamo che:
La correzione diventa apprezzabile solo per u prossima a c.La correzione diventa apprezzabile solo per u prossima a c.
Per corpi che si muovono in S con velocità v = c si può verificare che dalla Per corpi che si muovono in S con velocità v = c si può verificare che dalla legge di composizione delle velocità relativistica si ottiene v’ = c ( ad legge di composizione delle velocità relativistica si ottiene v’ = c ( ad esempio se il passeggero lancia un raggio laser anche il capostazione a esempio se il passeggero lancia un raggio laser anche il capostazione a terra vede la luce laser propagarsi con la stessa velocità). Quindi LA terra vede la luce laser propagarsi con la stessa velocità). Quindi LA VELOCITÀ DELLA LUCE È COSTANTE INDIPENDENTEMENTE DAL MOTO VELOCITÀ DELLA LUCE È COSTANTE INDIPENDENTEMENTE DAL MOTO DELLA SORGENTEDELLA SORGENTE
La velocità della luce è la massima possibile in quanto per velocità u>c il La velocità della luce è la massima possibile in quanto per velocità u>c il radicando diverrebbe negativo e le coordinate non sarebbero più reali.radicando diverrebbe negativo e le coordinate non sarebbero più reali.
Queste leggi di trasformazione prevedono sia la dilatazione degli intervalli Queste leggi di trasformazione prevedono sia la dilatazione degli intervalli di tempo che la contrazione delle lunghezze e la relatività della di tempo che la contrazione delle lunghezze e la relatività della simultaneitàsimultaneità
22 /1
1
cu
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Dilatazione dei TempiDilatazione dei Tempi
Supponiamo di avere un orologio fisso nel punto x del sistema S che Supponiamo di avere un orologio fisso nel punto x del sistema S che scandisce dei scandisce dei ΔΔt . Applicando le trasformazioni di Lorentz a degli intervalli t . Applicando le trasformazioni di Lorentz a degli intervalli spaziali spaziali ΔΔx=xx=x22-x-x11 e temporali e temporali ΔΔt=tt=t22-t-t11 si ha che si ha che
Poiché Poiché γγ>1 si avrà che >1 si avrà che ΔΔt’ > t’ > ΔΔt.t.
Un qualunque orologio in movimento viene visto scandire il tempo in modo Un qualunque orologio in movimento viene visto scandire il tempo in modo rallentato dal capostazione.rallentato dal capostazione.
0x se /'
' '2
cxutt
tttuxx
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 24
Contrazione delle LunghezzeContrazione delle Lunghezze
Supponiamo di avere un campione di lunghezza propria LL00 a riposo. Ci si a riposo. Ci si chiede quale sarà la lunghezza rispetto ad un osservatore in moto con una chiede quale sarà la lunghezza rispetto ad un osservatore in moto con una velocità u lungo la direzione di Lvelocità u lungo la direzione di L00. .
Se Se ΔΔx = Lx = L0 0 , applicando le trasformazioni di Lorentz determiniamo , applicando le trasformazioni di Lorentz determiniamo l’espressione di l’espressione di ΔΔx’ per x’ per ΔΔt’ = 0 t’ = 0
Sostituendo si ha che
Poiché γ > 1 si avrà che Δx’ < Δx
0't se /'
/ '2
2
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cxuttuxx
x
' x
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2222
xcuxcxuxx
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 25
Relatività della SimultaneitàRelatività della Simultaneità
Se ΔΔt = 0 per t = 0 per ΔΔx diverso da zero, ossia eventi simultanei in posizioni distinte. x diverso da zero, ossia eventi simultanei in posizioni distinte. Applicando le trasformazioni di Lorentz determiniamo l’espressione di Applicando le trasformazioni di Lorentz determiniamo l’espressione di ΔΔt’t’
Si è ottenuto Δt’ diverso da zero
Il segno di Δt’ e di Δt può essere opposto in due sistemi differenti.
Due osservatori diversi possono vedere una successione diversa di eventi ma solo se gli la distanza fra gli eventi è maggiore di quella percorribile dalla luce in quell’intervallo di tempo
0t se /'
/' '2
2
cxutt
cxuttuxx
Invariante relativisticoInvariante relativistico
Nello spazio euclideo la scelta del sistema di riferimento è Nello spazio euclideo la scelta del sistema di riferimento è arbitraria: quello che ha significato fisico è la distanza fra due arbitraria: quello che ha significato fisico è la distanza fra due punti qualsiasi ( LA DISTANZA è INVARIANTE)punti qualsiasi ( LA DISTANZA è INVARIANTE)
In relatività si ragiona non più in termini di spazio euclideo ma di In relatività si ragiona non più in termini di spazio euclideo ma di spazio-tempo spazio-tempo e si parla di e si parla di eventoevento, ossia di una cosa che avviene , ossia di una cosa che avviene nel punto x,y,z all’istante tnel punto x,y,z all’istante t
In relatività dati due eventi separati da In relatività dati due eventi separati da ΔΔt, t, ΔΔx, x, ΔΔy, y, ΔΔz, si definisce z, si definisce l’intervallo che risulta essere invariante rispetto ad una l’intervallo che risulta essere invariante rispetto ad una trasformazione di Lorentz.trasformazione di Lorentz.
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2222
zyxtc
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 27
Dinamica relativisticaDinamica relativistica
Dal punto di vista classico se ad un corpo di massa m e velocità v si applica una forza costante, in base alla seconda legge della dinamica, il corpo sarebbe soggetto ad una accelerazione costante e la sua velocità, aumentando costantemente, potrebbe raggiungere e superare la velocità della luce. Ciò risulta in contraddizione con i principi della relatività ristretta.
Dal punto di vista relativistico, si può superare questa incoerenza mantenendo la validità della seconda legge di Newton Scrivendola sotto forma del teorema dell’impulso Considerando la massa non più costante ma variabile con la velocità
u del sistema di riferimento, secondo la relazione
La massa aumenta all’aumentare della velocità
la conservazione della quantità di moto continua a valere anche nella meccanica relativistica a patto di definire la quantità di moto come
vmtF
022
0
/1m
cu
mm
vmcu
vmvmp 022
0
/1
1/1
0022
00
mm
cu
mmmm
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Energia relativisticaEnergia relativistica
Per una particella di massa a riposo m0 e velocità v confrontabile con la velocità della luce, Einstein dimostrò, sulla base del teorema dell’energia cinetica, che
L’energia cinetica relativistica risulta
Da cui l’energia totale (in assenza di energia potenziale) risulta
ciò significa che qualunque tipo di energia ΔE sia trasferita ad un corpo, (cinetica ma anche elettrica, termica, chimica o potenziale) determina un aumento della massa
LA MASSA è ENERGIA e L’ENERGIA POSSIEDE MASSA. Le due leggi di conservazione della massa e dell’energia vengono fuse dalla teoria della relatività in una sola:
LA LEGGE DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA-ENERGIA
12
0
2
0
2 cmcmmcEc
2
0
2 cmEmcE c
2c
Em
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CONCLUSIONICONCLUSIONI
La relatività ristretta fa parte dei principi generali della fisica La relatività ristretta fa parte dei principi generali della fisica fondamentalefondamentale
Essa implica che la velocità della luce è uguale in tutti i sistemi di Essa implica che la velocità della luce è uguale in tutti i sistemi di riferimento e che nessun segnale o interazione si può propagare riferimento e che nessun segnale o interazione si può propagare più velocementepiù velocemente
Come conseguenza il tempo non è assoluto e la massa non si Come conseguenza il tempo non è assoluto e la massa non si conserva ma può mutarsi in altre forme di energia.conserva ma può mutarsi in altre forme di energia.
Le applicazioni e le verifiche della relatività sono molto comuni: Le applicazioni e le verifiche della relatività sono molto comuni: reattori nuclearireattori nucleari interazioni fra particelle elementariinterazioni fra particelle elementari ingegneria degli acceleratoriingegneria degli acceleratori
La Relatività ristrettaLa Relatività ristretta 30
FontiFonti
La fisica di Amaldi – idee ed esperimenti - Vol 2° - U. Amaldi -ed.Zanichelli
Fisica – Elettromagnetismo e Fisica moderna - J. D. Cutnell; K. W. Johnson – ed.Zanichelli.
Fisica 3 - A. Caforio; A. Ferilli - ed.Le Monnier L’evoluzione della Fisica vol 3°- G.P. Parodi;M. Ostili; G. Mochi
Onori - ed.Paravia Conferenza “Il Principio di Relatività”, tenuta dal Prof. G. Altarelli
(Unità di Fisica Teorica CERN, Ginevra) presso i Laboratori Nazionali di Frascati il 28 Novembre 2005
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