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usi onLa musica sacra in Friuli
tra Otto e Novecento
DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDI
Dipartimento di Scienze Umane
via delle Scienze 206, 33100 Udine
+39 0432 558349 vox
+39 0432 558342 fax
via Petracco 8, 33100 Udine
+39 0432 556660 vox
+39 0432 556669 fax
Complesso di Santa Chiara
via Santa Chiara 1/a, 34170 Gorizia
+39 0481 580150 (portineria)
usi on
Il progetto
La storia musicale del Friuli – di autori, interpreti, istituzioni, movimenti, luoghi di produzione e
fruizione – è quanto mai interessante e ricca: ben lungi dall’esser stato un fenomeno margina-
le, relegato all’interno dei confini territoriali e messo in secondo piano dalla vicinanza di città
come Venezia e Trieste, la musica friulana si è spesso imposta per la qualità eccelsa di alcuni
suoi compositori.
In un simile contesto, di particolare interesse risulta la produzione musicale sacra venuta alla
luce nel corso dei secoli diciannovesimo e ventesimo che, tuttavia, non è stata ancora studia-
ta e indagata in maniera analitica e sistematica. Molti compositori attendono addirittura una
prima ricognizione del loro operato e della loro produzione, con il rischio della dispersione dei
loro materiali.
Il progetto MUSIFON (http://musifon.uniud.it) è volto, pertanto, alla creazione di un onoma-
sticon dei compositori friulani di musica sacra che permetta di definire e promuovere nuove
direzioni d’indagine e sia in grado di offrire un quadro generale della vastità e capillarità della
realtà compositiva nell’ambito di questa produzione; all’allestimento di un archivio digitale
contenente (a) i cataloghi scientificamente impostati e uniformemente organizzati, come base
per ulteriori ricerche e come patrimonio informativo a sé stante e (b) la digitalizzazione delle
fonti, a scopo di divulgazione e di preservazione degli originali (sottratti anche all’usura della
consultazione diretta); alla realizzazione di pubblicazioni monografiche volte alla ricostruzione
storica di figure, correnti, stili e sull’analisi delle opere; all’organizzazione di convegni che ren-
dano noti alla comunità scientifica i risultati raggiunti, dando spazio alla promozione di questi
repertori inediti attraverso concerti e incisioni discografiche.
Obiettivi
� �� divulgazione della ricerca, per rendere disponibili informazioni, ricostruzioni e
ipotesi scientifiche attinenti l’attività musicale religiosa in Friuli, in un quadro
complessivo di raccordo tra storia locale ed europea;
� �� allestimento e promozione di un repertorio locale originale per solisti e forma-
zioni musicali con svariati organici, finora largamente sconosciuto;
� �� valorizzazione e diffusione delle testimonianze di vita musicale in Friuli, nel loro
valore lato sensu culturale e storico, quale contributo alla conoscenza del pa-
trimonio tradito come momento della formazione culturale delle nuove
generazioni.
Pubblicazioni
Tra il 2011 e il 2012 è stata distribuita la pubblicazione dei cataloghi delle opere dei composito-
ri Giovanni Battista Cossetti, Albino Perosa e Carlo Rieppi, e quelli di Narciso Miniussi, Vittorio
Toniutti e Piero Pezzè.
Giovanni Battista Cossetti, Catalogo delle opere, a cura di Luca Canzian, Udine, Pizzicato, 2011
Giovanni Battista Cossetti (Tolmezzo, 21 novembre 1863 - Chions, 17 dicembre 1955). Di mode-
sta famiglia, fin dalla tenera età ebbe una particolare predisposizione e interesse per la musica:
nel 1885 divenne organista del duomo di S. Martino in Tolmezzo e in seguito anche maestro di
cappella. Musicista molto produttivo, scrisse ben 523 composizioni (delle quali 335 di carattere
sacro) e fu un importante promotore del movimento ceciliano di riforma della musica sacra in
Friuli ed in particolare nella Carnia. La sua attività di compositore si rivolse anche alla musica
profana: scrisse brani per banda ed orchestra, canti ginnastici e scolastico-educativi e alcuni
brani in dialetto friulano. Tra le composizioni più rilevanti si possono ricordare un Miserere a 4
voci virili, una Messa a 2 voci miste in onore di Maria SS. Ausiliatrice, una Messa a 3 voci virili
in onore di S. Ilario martire patrono della Carnia, l’operetta in tre atti Il sogno di Renato su te-
sto di Mons. Giuseppe Ellero e il canto La plovisine su parole del poeta Pietro Zorutti. Tra le sue
attività, va ricordato anche come collaudatore d’organi dall’indiscussa autorità e competenza.
Nel corso degli anni fu onorato con importanti riconoscimenti: nel 1921 fu insignito del titolo di
cavaliere di S. Gregorio Magno da Papa Benedetto XV per meriti di musicista e promotore della
riforma musicale sacra e nel 1935 gli fu conferita,
dalla Curia vescovile di Portogruaro, una medaglia
d’oro per meriti artistici. Dagli anni ‘30 mancano i
dati e i documenti per una ricostruzione completa
della sua ultima attività musicale. Si è a conoscen-
za però, grazie alla scrupolosa datazione delle sue
composizioni, che continuò a comporre instancabil-
mente fino agli ultimi anni della sua vita (l’ultima
composizione risale, infatti, al 20 giugno 1953).
Albino Perosa, Catalogo delle opere, a cura di Alba
Zanini, Udine, Pizzicato, 2011
Mons. Albino Perosa (Rivignano, 1915 - Udine, 1997)
fu maestro di canto nel Seminario dal 1956, inse-
gnante di organo all’Istituto Musicale di Udine dal
1963, nominato dal 1966 maestro di cappella nella
Cattedrale Metropolitana, incarico che svolse con
appassionata dedizione fino al 1982. Dal 1967 al
1994 sostenne e diresse la Scuola Diocesana di mu-
sica. Figura centrale nella vita musicale udinese del
secondo dopoguerra, profondamente legato alla sua
terra e alla sua cultura, si dedicò soprattutto alla
musica vocale e organistica, senza tuttavia ignorare
il genere cameristico.
Carlo Rieppi, Catalogo delle opere, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, Udine, Pizzicato, 2011
Prolifico autore di musica sacra, Carlo Rieppi (Cividale del Friuli, 1861 - Feletto Umberto, 1947)
attende ancora un esame critico della sua produzio-
ne, scrupolosamente fedele alla riforma musicale e
liturgica a cavallo tra i due secoli e attenta a perse-
guire la massima semplicità melodica in composizio-
ni improntate a un’immediata eseguibilità, al prezzo
di critiche a livello locale ma anche di vivi apprezza-
menti da parte di alcuni dei maggiori esponenti del
cecilianesimo italiano. Allievo di Vittorio Franz, ma
sostanzialmente autodidatta, Rieppi pubblica alcune
opere con le case editrici Carrara e Bertarelli, ma
la sua produzione rimane in gran parte inedita e as-
sai poco eseguita. Il catalogo delle opere raccoglie
i disiecta membra delle sue composizioni, più volte
copiate da lui stesso e disseminate in almeno cinque
archivi, stabilendo le corrispondenze tra gli esem-
plari e fornendo un supporto insostituibile alla rico-
struzione biografica, grazie alla puntuale datazione
che contrassegna quasi tutti i documenti autografi
del musicista.
Narciso Miniussi, Catalogo delle opere, a cura di
Cristian Cosolo, Padova, Armelin musica, 2012
Don Narciso Miniussi (Fogliano, 22 febbraio 1920 -
Romans d’Isonzo, 24 gennaio 1995) fu un sacerdote
compositore, organista e direttore di cori isontino.
Prolifico autore di musica sacra funzionale alle cele-
brazioni liturgiche, si dedicò alla realizzazione di un
repertorio corale in lingua italiana che potesse coin-
volgere in egual misura schola cantorum e assem-
blea alla luce delle nuove istanze introdotte dal Con-
cilio Vaticano II. Diresse le corali di molte parrocchie
della diocesi di Gorizia (Fogliano, San Pier d’Isonzo,
Seminario e Chiesa Metropolitana di Gorizia, Cervi-
gnano, Saciletto, San Canzian d’Isonzo, Farra, Cor-
mons...). La sua attività compositiva si estese alla
musica corale profana (in particolare con composi-
zioni su testo friulano ed elaborazioni di motivi po-
polari) e alla musica didattica, abbracciando un arco
temporale che va dal 1940 al 1995. Svolse attività
concertistica con il Gruppo corale ‘Città di Gradisca’
e con il ‘Gruppo corale sagradese’ (GO). In ambito
popolare ebbero molto successo alcune sue elabora-
zioni di villotte friulane (che seguono una tradizione
inaugurata da Augusto Cesare Seghizzi e Giovanni
Pian): ricordiamo in particolare le rapsodie Lusor di
Lune, Mal di voje, Splendor di stelis, Mai passion.
Dal 1° settembre 1988 fu nominato direttore della Scuola Diocesana di organo e musica sacra a
Gorizia.
DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on
A CURA DI CRISTIAN COSOLO
Narciso MiniussiCatalogo delle opere
Armelin Musica – Padova
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DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on
A CURA DI LUCIA LUDOVICA DE NARDO
Piero PezzèCatalogo delle opere
Armelin Musica – Padova
Figura centrale nella vita musicale friulana, compositore, direttore di coro, critico, in-
segnante, Piero Pezzè (Udine, 1913 – 1980) anima la formazione di varie generazioni di
musicisti e musicologi attraverso un confronto continuo e aggiornato con i cangianti sce-
nari artistici, letterari e musicali del Novecento. Il corpus delle sue opere – le 150 da lui
scelte, ordinate e numerate, le bozze e le composizioni ‘minori’ – abbraccia repertori,
generi e stili disparati, dallo studio etnomusicologico del canto popolare friulano, alla
parabola europea che porta dall’impressionismo, al serialismo, all’atonalità, memore,
in particolare, delle esperienze compositive locali, non ultima quella dell’ambito sacro,
cui dedica studi (primo tra tutti La vita musicale religiosa in Friuli, «Avanti cul brun!»
1956-1960) che costituiscono a tutt’oggi – a cent’anni dalla nascita – punti di riferi-
mento in materia.
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Piero Pezzè, Catalogo delle opere, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, Padova, Armelin musica,
2012
Figura centrale nella vita musicale friulana, com-
positore, direttore di coro, critico, insegnante, Pie-
ro Pezzè (Udine, 1913 – 1980) anima la formazio-
ne di varie generazioni di musicisti e musicologi
attraverso un confronto continuo e aggiornato con
i cangianti scenari artistici, letterari e musicali del
Novecento. Il corpus delle sue opere – le 150 da lui
scelte, ordinate e numerate, le bozze e le compo-
sizioni ‘minori’ – abbraccia repertori, generi e stili
disparati, dallo studio etnomusicologico del canto
popolare friulano, alla parabola europea che porta
dall’impressionismo, al serialismo, all’atonalità,
memore, in particolare, delle esperienze composi-
tive locali, non ultima quella dell’ambito sacro, cui
dedica studi (primo tra tutti La vita musicale re-
ligiosa in Friuli, «Avanti cul brun!» 1956-1960) che
costituiscono a tutt’oggi – a cent’anni dalla nascita
– punti di riferimento in materia.
Vittorio Toniutti, La gloria di Ermacora e Fortunato,
Gorizia, Coro di Sant’Ignazio, 2011
(ristampa anastatica del manoscritto)
L’oratorio di Vittorio Toniutti La gloria di Ermacora
e Fortunato, che ha visto la luce nella riproduzione
anastatica del manoscritto autografo per iniziati-
va del Coro ‘S. Ignazio’ di Gorizia e con il sostegno
dell’Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia,
inaugura la serie delle pubblicazioni del progetto
con un esemplare di primaria importanza dal punto
di vista compositivo e storico, composto tra il 1950
e il 1951 nella grande tradizione dell’oratorio nove-
centesco.
Copie anastatiche
DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on
A CURA DI ALBA ZANINI E LUCA CANZIAN
Vittorio ToniuttiCatalogo delle opere
Armelin Musica – Padova
Don Vittorio Toniutti (Udine, 1900 - Gorizia, 1987), ordinato sacerdote nel 1923 fu, fino
al 1931, organista e cooperatore a Rivignano. In seguito fu allievo a Padova del com-
positore e organista ceciliano Oreste Ravanello e, sotto la sua guida, si diplomò in or-
gano nel 1933. L’anno seguente successe ad Augusto Cesare Seghizzi come organista
e direttore della cappella del duomo di Gorizia, ruoli che mantenne per un trentennio.
Durante questo periodo rivestì anche il ruolo di collaudatore d’organi nella provincia di
Gorizia e prosegui inoltre gli studi di composizione presso il conservatorio di Trieste,
che ultimò nel 1944 ottenendo il diploma. Il suo archivio musicale, composto da circa
una settantina di composizioni di carattere sacro e profano (vocali e strumentali), è
conservato presso la Biblioteca del Seminario teologico centrale di Gorizia. Tra le sue
opere più impegnative si possono citare la Missa in honorem Beatae Mariae Virginis a
Monte Sancto, del 1939 e pubblicata dall’editore Zanibon di Padova nel 1942; l’azione
pastorale Rut la Moabita su versi di Adriana Brollo Selan, del 1949, e l’oratorio La gloria
di Ermacora per soli, orchestra e coro, composto nel 1950, eseguito nella basilica di
Aquileia nel 1957 e vincitore del premio De Antoni bandito dall’associazione Famiglia
Artisti Cattolici Ellero (FACE) di Udine. Tra le altre composizioni vanno ricordati i canti
corali e le liriche per canto e pianoforte In San Pietro su versi di Gabriele D’Annunzio;
Quattro liriche su versi di Adriana Brollo Selan edite da Mignani di Firenze nel 1946; Il
trittico della lontananza su versi di Biagio Marin; Pivetis di marmul. Sequenza di villotte
friulane su versi Rodolfo Carrara; Potenza del canto sul testo Quant che Tunin alze la
vos di Ermes di Colloredo. Compose inoltre preludi e brani per organo, brani caratter-
istici come Alle catacombe di Callisto, quartetti e quintetti d’archi per S. Caterina da
Siena patrona di Udine.
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Vittorio Toniutti, Catalogo delle opere, a cura di Alba
Zanini e Luca Canzian, Padova, Armelin musica, 2012
Don Vittorio Toniutti (Udine, 1900 - Gorizia, 1987), or-
dinato sacerdote nel 1923 fu, fino al 1931, organista e
cooperatore a Rivignano. In seguito fu allievo a Padova
del compositore e organista ceciliano Oreste Ravanello
e, sotto la sua guida, si diplomò in organo nel 1933.
L’anno seguente successe ad Augusto Cesare Seghizzi
come organista e direttore della cappella del duomo di
Gorizia, ruoli che mantenne per un trentennio. Durante
questo periodo rivestì anche il ruolo di collaudatore
d’organi nella provincia di Gorizia e prosegui inoltre gli
studi di composizione presso il conservatorio di Trieste,
che ultimò nel 1944 ottenendo il diploma. Il suo archivio
musicale, composto da circa una settantina di compo-
sizioni di carattere sacro e profano (vocali e strumen-
tali), è conservato presso la Biblioteca del Seminario
teologico centrale di Gorizia. Tra le sue opere più im-
pegnative si possono citare la Missa in honorem Bea-
tae Mariae Virginis a Monte Sancto, del 1939 e pubbli-
cata dall’editore Zanibon di Padova nel 1942; l’azione
pastorale Rut la Moabita su versi di Adriana Brollo Se-
lan, del 1949, e l’oratorio La gloria di Ermacora per soli,
orchestra e coro, composto nel 1950, eseguito nella
basilica di Aquileia nel 1957 e vincitore del premio De
Antoni bandito dall’associazione Famiglia Artisti Cat-
tolici Ellero (FACE) di Udine. Tra le altre composizioni
vanno ricordati i canti corali e le liriche per canto e pianoforte In San Pietro su versi di Gabriele
D’Annunzio; Quattro liriche su versi di Adriana Brollo Selan edite da Mignani di Firenze nel 1946; Il
trittico della lontananza su versi di Biagio Marin; Pivetis di marmul. Sequenza di villotte friulane su
versi Rodolfo Carrara; Potenza del canto sul testo Quant che Tunin alze la vos di Ermes di Colloredo.
Compose inoltre preludi e brani per organo, brani caratteristici come Alle catacombe di Callisto,
quartetti e quintetti d’archi per S. Caterina da Siena patrona di Udine.
Jacopo Tomadini, O salutaris hostia, Campoformi-
do, Designgraf, 2012
(ristampa anastatica dell’edizione Firenze, Genesio
Venturini, 1865)
Il ruolo centrale di Jacopo Tomadini nell’ambito del-
la riforma della musica sacra attende ancora una
ricostruzione completa, nonché un’analisi appro-
fondita della sua produzione. Il progetto MUSIFON
inizia l’opera pubblicando la ristampa anastatica di
una composizione strutturalmente ambiziosa, an-
corché di ridotte dimensioni: l’O salutaris hostia a
otto voci composto a Cividale nel 1865 e pubblicato
dalla casa editrice Venturini di Firenze: un punto di
partenza che riproponga all’attenzione di studiosi
locali e nazionali l’estetica tomadiniana e i suoi in-
flussi sulla musica tra i due secoli.
La musica sacra in Friuli tra Otto e Novecento, a cura di Lucia Ludovica de Nardo, voll. 1 e 2,
Padova, Armelin musica, 2012
Il panorama musicale sacro in Friuli necessitava
da tempo di un esame approfondito, soprattutto
nel fecondo periodo a cavallo tra XIX e XX secolo:
il movimento ceciliano attraversa infatti la regione
con fermenti profondi di rinnovamento, fervore
organizzativo e creatività artistica, in un mosaico
di piccole realtà che si affollano attorno al grande
esempio tomadiniano, in contatto continuo con
il contesto italiano ed europeo. Da qualche anno
ormai l’attenzione accademica e interpretativa
sente l’attrazione per questa realtà e questo re-
pertorio: ora un grande progetto in partnership tra
Università di Udine e Conservatorio ‘Jacopo Toma-
dini’ mira a dare una base scientifica comune alle
varie iniziative, coordinando gli aspetti archivis-
tici, filologici e storico-musicologici. MUSIFON (Il
patrimonio della musica sacra in Friuli tra Otto e
Novecento) ha visto la divulgazione nazionale dei
suoi primi risultati nell’ambito di due convegni, di
cui qui si riportano gli atti in due volumi, dedicati
rispettivamente all’inquadramento generale del
Cecilianesimo declinato nelle storie delle Chiese
locali e agli approfondimenti su singoli aspetti e
personalità friulane, coronate da proposte di stu-
dio su Jacopo Tomadini.
Atti
A CURA DI LUCIA LUDOVICA DE NARDO
Volume I
Atti del convegno
La musica sacra in Friuli
tra Otto e Novecento
Armelin Musica – Padova
Nell’ambito del rinnovato interesse per la storia della musica regionale, un trend di
studi ormai pluridecennale ha privilegiato la musica sacra, concentrandosi ultimam-
ente sul periodo tra Otto e Novecento. È in quel torno d’anni, infatti, che la riforma
musicale e liturgica connessa al movimento ceciliano – e quindi alla restaurazione
del canto cristiano ‘tradizionale’ di contro alle contaminazioni operistiche di Sette e
Ottocento – viene attuata, non senza contrasti, anche in regione. Dopo varie iniziative
e un progetto di ricerca proposto dall’Università di Udine in collaborazione con il Con-
servatorio ‘Jacopo Tomadini’, l’Unione Società Corali Friuli Venezia Giulia, l’Abbazia di
Rosazzo e la Società Filologica Friulana, che ha vinto un concorso della Regione Friuli-
Venezia Giulia, un convegno farà ora il punto della situazione, illustrando le prospettive
d’indagine utilizzate ed esponendo alcuni dei risultati raggiunti, in termini di censi-
mento, catalogazione e digitalizzazione delle fonti e in termini di ricostruzione storica,
biografica e musicologica delle personalità coinvolte.
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DI UDINEUNIVERSITÀDEGLI STUDIusi on
Candotti, Tomadini, De Santi e la riforma della mu-
sica sacra, a cura di Franco Colussi e Lucia Boscolo
Folegana, Udine, FORUM, 2011
Il volume raccoglie trenta saggi - frutto di due con-
vegni svolti rispettivamente in Veneto, nel 2008, e in
Friuli, nel 2009 - dedicati alle complesse problema-
tiche della riforma della musica sacra in Italia tra Ot-
tocento e Novecento e ad alcuni protagonisti di quella
discussa stagione, con particolare attenzione alle fig-
ure di Giovanni Battista Candotti, Jacopo Tomadini,
Giovanni Tebaldini e Angelo De Santi, del quale viene
presentato un interessante e sinora inedito metodo
di canto gregoriano. Questi saggi, scritti da ricerca-
tori ed esperti di diverse estrazioni e di differente
indirizzo metodologico, permettono di verificare la
reale dimensione storica e culturale dei movimenti
di riforma, rendendo ragione del contributo non se-
condario assicurato dall’area veneto-friulana a quel-
la particolare esperienza e fornendo molte novità
risultanti da accurate e originali ricerche d’archivio.
Fonti della musica sacra: testi e incisioni discografiche, a cura di Alessandro Argentini e Lucia
Ludovica de Nardo, Lucca, LIM, 2011
Tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo
il mondo cattolico è pervaso da un movimento di ri-
forma volto a recuperare la purezza originaria di una
musica divinamente ispirata, da ricostruire nel pas-
sato e da prendere a modello per il futuro, a livello
generale e locale: un’ottica antiquaria ma con ambi-
zioni scientifiche, che vuole imporsi anche nella defi-
nizione e nella stessa giustificazione di una musica
‘sacra’. Si crea così un cortocircuito con la tecnologia
della riproduzione sonora, il suo impatto sul mercato,
sulla diffusione, sull’interpretazione della musica,
con effetti a volte prevedibili e a volte paradossali, in
dialettica continua tra dimensione evangelica, realtà
didattica, studio filologico e motivazioni economiche.
Il secondo numero dei Quaderni del Laboratorio MI-
RAGE presenta saggi multidisciplinari sulla musica
sacra e sul ruolo svolto dai diversi tipi di musica re-
ligiosa cristiana nello sviluppo dell’industria disco-
grafica. In questo volume trova anche collocazione
una riflessione in margine alla riedizione su CD dei
Dischi per lo studio del canto ambrosiano curata dal
Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra (PI-
AMS) con la collaborazione del Laboratorio MIRAGE.
Fonti della musica sacra: WHVWL�H�LQFLVLRQL�GLVFRJUDÀFKH
a cura di Alessandro Argentinie Lucia Ludovica de Nardo
Libreria Musicale Italiana
EIRAGQuaderni del Laboratorio
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La settima edizione dell’Incontro Biennale Interna-
zionale sul Restauro Audio è interamente dedicata
alle fonti della musica sacra. La manifestazione
si articola in due sessioni: la prima, incentrata
sulle fonti secondarie, affronta le problematiche
specifiche delle incisioni discografiche, del loro
restauro e della riedizione sui nuovi supporti
digitali; la seconda inquadra il valore delle fonti
nell’ambito del movimento ceciliano e presenta i
primi esiti del progetto MUSIFON – finanziato dalla
Regione Friuli Venezia Giulia – che dimostrano la
vastità e la capillarità del cecilianesimo in ambito
regionale e di confine.
Convegni
Nell’ambito del rinnovato interesse per la storia
della musica regionale, un trend di studi ormai
pluridecennale ha privilegiato la musica sacra,
concentrandosi ultimamente sul periodo tra Otto e
Novecento. È in quel torno d’anni, infatti, che la ri-
forma musicale e liturgica connessa al movimento
ceciliano – e quindi alla restaurazione del canto
cristiano ‘tradizionale’ di contro alle contaminazio-
ni operistiche di Sette e Ottocento – viene attuata,
non senza contrasti, anche in regione.
Dopo varie iniziative e un progetto di ricerca proposto
dall’Università di Udine in collaborazione con il Con-
servatorio ‘Jacopo Tomadini’, l’Unione Società Corali
Friuli Venezia Giulia, l’Abbazia di Rosazzo e la Società
Filologica Friulana, che ha vinto un concorso della
Regione Friuli-Venezia Giulia, due convegni (Udine-
Gorizia 10-11 novembre 2011 e Udine 16 aprile 2012)
hanno fatto il punto della situazione, illustrando le
prospettive d’indagine utilizzate ed esponendo alcuni
dei risultati raggiunti, in termini di censimento, cata-
logazione e digitalizzazione delle fonti e in termini di
ricostruzione storica, biografica e musicologica delle
personalità coinvolte.
XIX Festival Internazionale di Musica Sacra – Incon-
tri di culture religiose
Concerto dell’Orchestra e Coro del Conservatorio
‘J. Tomadini’ di Udine
(Pordenone, 13 dicembre 2010)
Il concerto tenuto dall’Orchestra e Coro del Conser-
vatorio ‘J. Tomadini’ di Udine lunedì 13 dicembre 2010
presso il Duomo Concattedrale San Marco di Porde-
none, rientrante nell’ambito del Progetto MUSIFON e
inserito nel XIX Festival Internazionale di Musica Sa-
cra – incontro di culture religiose (promosso da Pre-
senza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordeno-
ne, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Comune
di Pordenone e Centro Culturale Casa A. Zanussi di
Pordenone), ha visto protagonista il recupero e la va-
lorizzazione del patrimonio musicale locale mediante
l’esecuzione di brani di autori legati al movimento
ceciliano in Friuli: Enrico De Angelis-Valentini (1900-
1983) e Giovanni Battista Cossetti (1863-1955).
Concerti
Fac ut ardeat cor meum - Concerto sacro – vocale
e strumentale
Progetto concertistico sinfonico-corale che ha avu-
to origine dalla collaborazione di cinque cori della
regione Friuli Venezia Giulia con l’Orchestra ‘Aca-
demia Symphonica’ di Udine, è stato inserito nei
cartelloni "Concerti e Conferenze – Marzo 2012"
del Conservatorio di Udine e "Paschalia", seconda
edizione del ciclo concertistico promosso dall’U-
SCI, Unione società corali del Friuli Venezia Giulia.
Il programma prevede una sezione dedicata a tre
somme personalità della cultura musicale friula-
na, Jacopo Tomadini, Antonio Foraboschi e Mario
Montico.
Musica sacra in Friuli tra ‘800 e ‘900, Udine, Toma-
dini, 2012
La musica sacra in Friuli tra il XIX e il XX secolo co-
stituisce un patrimonio di insospettabile ricchezza:
ben lungi dall’essere stato un fenomeno marginale,
relegato all’interno dei confini territoriali e messo in
secondo piano dai centri musicali vicini, si è spesso
imposta per l’alta qualità di alcuni suoi composito-
ri. Il suo studio sistematico e la sua valorizzazione
mediante divulgazione scientifica e interpretazione
artistica sono lo scopo
di un progetto finanziato dalla Regione che vede il
Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’ collaborare con l’U-
niversità degli Studi di Udine; ne risulta un’attività sinergica che si svolge anzitutto nelle tappe
dell’indagine e della catalogazione, che ha passato in rassegna fondi musicali delle tipologie
e degli statuti più svariati, a stadi molto diversi di ordinamento e quindi di fruibilità; e, quindi,
nella diffusione dei patrimoni musicali così emersi in alcune delle loro pagine più significative.
Come saggio degli autori e delle opere in tal modo riscoperti (o scoperti), il Missus di Giovanni
Battista Cossetti è un’apertura emblematica sia come saggio compositivo di un organista na-
tivo di Tolmezzo e trasferitosi a Chions, capace di animare la vita musicale di tutta la diocesi
di Concordia-Pordenone, sia come esempio di un genere molto frequentato nella celebrazione
locale dell’Avvento; la figura di Giovanni Battista Candotti, invece, non richiede presentazioni
particolari, né per quanto riguarda la produzione giovanile (come la Sinfonietta) né per quella
matura (la Messa). La dimensione trasversale è invece data da Enrico De Angelis-Valentini,
nato in provincia di Roma e attivo in tutta Italia come pianista e organista, ma insegnante di
pianoforte presso il liceo musicale udinese dal 1943: trasversalità geografica, tra sacro e
profano, tra forme tradizionali e musica a programma, a testimonianza di una vitalità nove-
centesca ricca di frutti e di fermenti musicali e spirituali.
Incisioni discograficheMUSICA SACRA IN FRIULI TRA ’800 E ’900
Buzzi, Pálmadóttir, Moro, Sandri, Cortello, Badia Orchestre e Coro del Conservatorio di UdineCori dell’Usci Fvg PierAngelo PelucchiWalter Themel
TOMADINI CDCJT-2012-04
VOL. 1 G.B. COSSETTIE. DE ANGELIS-VALENTINI G.B. CANDOTTI
Coordinatore Musifon: prof. Roberto Calabretto Università di Udine
Responsabile scientifi co Musifon: dott.ssa Lucia Ludovica de Nardo Università di Udine
Curatore del progetto discografi co: prof. Roberto Barbieri Conservatorio ‘J.Tomadini’ di Udine
In collaborazione con:Unione Società Corali del Friuli Venezia Giulia, Parrocchia di S. Maria Annunziata nel Duomo di Udine, Associazione Coro G.B.Candotti di Codroipo, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Società Filologica Friulana.
Registrazione, post-produzione e mastering: Roberto Barbieri
progetto grafi co: cdm associati
immagine di copertina: foto di Luca Laureati‘Antonio Corradini, La velata’ Chiesa di San Giacomo, Udine
produzione: Conservatorio Statale di Musica ‘J.Tomadini’ di Udine
www.conservatorio.udine.it
Registrato dal vivo presso il Duomo di Udine il 30 ottobre 2009 nell’ambito dei ‘Concerti Candottiani’ (Tracce 9-15) e il 12 dicembre 2010 nell’ambito del ‘XIX Festival Internazionale di Musica Sacra’ - ‘Nativitas’ (Tracce 1-8).
Con il sostegno di:
MUSIFONIl patrimonio della Musica Sacra in Friuli tra Otto e Novecento
Musifon è un progetto di divulgazione che ha vinto il bando 2008 della regione FVG emanato ai sensi della L.R.19/2004 art.5 comma 12.Tale progetto ha visto la collaborazione del Conservatorio ‘Jacopo Tomadini’ e dell’Università di Udine ai fi ni dell’indagine storico-musicologica e della divulgazione del repertorio in oggetto, nel più generale quadro del movimento ceciliano italiano ed europeo.
v
Partner
DIPARTIMENTODI SCIENZEUMANE
Regione autonoma
Friuli – Venezia Giulia
Università degli Studi di Udine
Conservatorio Jacopo Tomadini di
Udine
Unione Società Corale del
Friuli – Venezia Giulia
Fondazione Abbazia di Rosazzo
Società Filologica Friulana
Societât Filologjiche Furlane
Università degli Studi di Udine
Dipartimento di Scienze Umane
Altri enti coinvolti
Arcidiocesi di Udine
Biblioteca del Seminario
arcivescovile di Udine
Biblioteca Pubblica del Seminario
Teologico Centrale di Gorizia
Biblioteca del Seminario
Concordia di Pordenone
Istituto di Storia sociale
e religiosa – Gorizia
Équipe di Ricerca
Coordinatore Roberto Calabretto
Responsabile scientifico Lucia Ludovica de Nardo
Luca Canzian
Franco Colussi
Flavia Maria De Vitt
Alba Zanini
Collaboratori Roberto Barbieri
Franco Calabretto
Lorenzo Nassimbeni
Paolo Pellarin
PierAngelo Pelucchi
Walter Themel
Giovanni Zanetti
Collaboratori esterni Mauro Casadei Turroni Monti
Antonio Lovato
Giordano Monzio Compagnoni
Marco Plesnicar
Ramón Saiz Pardo
Logo e grafiche Daniele Badocco
Organigramma