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70 La didattica

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71Relazione NuV - 1997

1. La didattica

1.1. L’offerta didattica

Nell’A.A. 1996-97 sono attive presso l’Università di Pavia le seguenti 11 Facoltà:• Giurisprudenza• Scienze Politiche• Economia I, Facoltà con sede in Pavia• Economia II, Facoltà con sede in Varese• Medicina e Chirurgia I, Facoltà con sede in Pavia• Medicina e Chirurgia II, Facoltà con sede in Varese• Lettere e Filosofia• Ingegneria• Farmacia• Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali• Scuola di Paleografia e Filologia Musicale, sede in CremonaAlle Facoltà sopra elencate afferiscono i Corsi di Laurea (CL) e i Corsi di Diploma Universitario

(DU) riportati nella Tab. 1.

Corsi di Laurea

GiurisprudenzaEconomiaEconomia AziendaleScienze PoliticheMedicina e ChirurgiaOdontoiatriaLettereLingue e Letterature Straniere ModerneFilosofiaLingue e Letterature StraniereIngegneria ElettronicaIngegneria InformaticaIngegneria ElettricaIngegneria CivileIngegneria dell’Ambiente e del TerritorioIngegneria EdileFarmaciaC.T.F.ChimicaMatematicaScienze NaturaliScienze BiologicheScienze GeologicheFisicaMedicina e ChirurgiaEconomia Varese

Corsi di Diploma Universitario

Terapista della Riabilitazione della Neuro e Psi-comotricità dell’Età Evolutiva Dietista

FisioterapistaInfermiereOrtottista-Assistente in OftalmologiaOstetrica/oTecnico AudiometristaTecnico sanitario di Laboratorio BiomedicoTecnico di NeurofisiopatologiaTecnico sanitario di Radiologia MedicaOperatore Beni CulturaliIngegneria BiomedicaIngegneria Informatica ed AutomaticaIngegneria ElettronicaIngegneria delle InfrastruttureIngegneria per l’Ambiente e le RisorseEnergeticaInformaticaChimicaFisioterapistaInfermierePaleografia e Filologia MusicaleStoria e Didattica della MusicaMusicologia

Tab. 1: L’offerta didattica nell’A.A. 1996/97

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72 La didattica

1.2. L’offerta dei corsi di dottorato

Dottorato Dipartimento/Istituto

Con sede amministrativa a Pavia

Matematica MatematicaMatematica computazionale e ricerca operativa MatematicaBiofarmaceutica farmacocinetica Chimica farmaceuticaIngegneria sanitaria Ingegneria idraulica ambientaleMeccanica applicata Meccanica strutturaleMineralogia, petrografia e cristallografia Scienze della terraTecnologie e sistemi di lavorazione Meccanica strutturaleUrbanistica tecnica Ingegneria edile del territorioScienze fisiologiche Fisiologia generaleFarmacologia e tossicologia Medicina interna e terapia medicaBiotecnologie molecolari Genetica e microbiologiaNeurobiologia Ist. FarmacologiaNeuroscienze Ist. FarmacologiaFisiopatologia cardiovascolare Medicina interna e terapia medicaMedicina del lavoro ed igiene industriale Medicina preventiva occupaz. e di ComunitàPatologia sperimentale Ist. Patologia generalePsicobiologia dell’uomo Scienze neurologicheScienze ginecologiche e ostetriche Scienze morfologiche eidologiche e ClinicheScienze medico forensi Medicina legale e delle assicurazioniScienze psichiatriche Ricerche applicateStatistica biomedica Scienze sanitarie applicateAntropologia culturale ed etnologica FilosofiaTeoria e pratica della ricerca FilosofiaPedagogia sperimentale FilosofiaDiplomatica Storico geograficoEbraistica Scienze dell’antichitàFilologia classica Scienze dell’antichitàFilosofia FilosofiaFrancesistica Lingue letterature straniere moderneIberistica Lingue letterature straniere moderneStoria (storia antica) Scienze dell’antichitàStoria e critica dei beni artistici e ambientali Scienze letter. arte medioevale modernaDiritto amministrativo Ist. Diritto pubblicoDiritto amministrativo e diritto pubblico generale Ist.dirito pubblicoDiritto civile Ist.diritto privato e processualeDiritto comparato Ist.diritto privato e processualeDiritto internazionale Ist. Diritto pubblicoProcedura penale Ist. Diritto e procedura penaleDiritto commerciale Ist.diritto privato e processualePolitiche per lo sviluppo economico Ricerche aziendaliSociologia Studi politici socialiStoria dell’africa Studi politici sociali

Con sede amministrativa in altre universitàBioingegneria Ingegneria informatica e sistemisticaIngegneria elettrica Ingegneria elettricaIngegneria elettronica ed informatica Ingegneria informaticaStatistica matematica Scienze MM.FF.NN.Fisica Fisica nucleareChimica e tecnologie farmaceutiche Chimica farmaceuticaScienze chimiche Chimica fisicaIngegneria civile IngegneriaScienze della terra Scienze della terraBiologia cellulare e animale Biologia animale

Tab. 2: L’offerta dei corsi di dottorato nell’A.A. 1996/97. (segue)

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73Relazione NuV - 1997

1.3. L’offerta di corsi di formazione post laurea

L’offerta dell’Ateneo di corsi di formazione post-laurea è sinteticamente riportata nella Tab. 3.

1.4. Istituto Universitario di Studi Superiori (I.U.S.S.)

Nel dicembre del 1996 il Senato Accademico, prima, e il Consiglio di Amministrazione, poi,approvarono il testo di un accordo di programma con il MURST per la sperimentazione di percorsiformativi di alta qualificazione, sia pre-laurea che post-laurea.

L’accordo di programma definitivo, sottoscritto dal MURST nel febbraio 1997, prevede:• un collegamento istituzionale delle nuove iniziative con l’Università;• l’accesso ai corsi tramite concorso nazionale sulla base esclusiva di criteri di merito;• la residenzialità degli studenti in apposite strutture collegiali;• l’attivazione di nuove risorse per la docenza, sia italiana che straniera, esclusivamente mediante

ricorso a forme contrattuali a termine.L’accordo rinviava ad un apposito protocollo attuativo per la puntuale definizione delle caratteri-

stiche dei vari programmi di formazione, dei tempi e delle modalità di attuazione dei singoli progetti,nonché dell’ammontare delle risorse che, in una logica di cofinanziamento, il MURST avrebbedestinato all’iniziativa.

Successivamente, nell’aprile dello stesso anno, approvato dagli Organi di Governo dell’Ateneo loStatuto del Consorzio, denominato Istituto Universitario di Studi Superiori (I.U.S.S.), da istituirsi alfine di dare attuazione ai contenuti dell’accordo di programma.

Lo statuto dello I.U.S.S. definisce le iniziative di formazione pre-laurea e post-laurea che l’Istitutosi propone di attivare e la composizione degli organi di gestione e dei Comitati Scientifici delle singoleiniziative. L’Istituto è presieduto dal Rettore dell’Università di Pavia, alla quale è inoltre assicurata una

Geobotanica Ist. botanicaScienze genetiche GeneticaBiochimica BiochimicaChirurgia sperimentale e microchirurgia ChirurgiaFisiologia Fisiologia umanaFisiopatologia medica e terapia Medicina internaFisiopatologia sperimentale Ist. patologia generaleFisioterapia Ist. FisioterapiaPatologia umana Patologia umana ed ereditariaVirologia Ist. MicrobiologiaFilologia musicale Scuola di filologia musicale (Cremona)Lingua e letteratura tedesca Lingue e lett. straniere e moderneLinguistica Scienze antichitàPsicologia PsicologiaScienze letterarie Facoltà LettereStoria del federalismo e dell’unità europea Storico-geograficoStoria della società europea Dip. Storico geograficoDiritti del tardo impero romano Facoltà GiurisprudenzaDiritto del lavoro e rel. industriale Economia pub. e territorialeDiritto industriale Università studi di BolognaDiritto penale italiano e comparato Ist.diritto e procedura penaleDiritto tributario Università studi di parmaDiscipline canonistiche Ist. Diritto pubblicoDiritto pubblico Ist. Studi politico giuridiciFinanza pubblica Facoltà GiurisprudenzaEconomia aziendale Università Bocconi MilanoEconomia politica Economia politicaScienza politica: Analisi comparata democrazie Scienze politicheStoria costituzionale e amministr. età contemp. Scienze politiche

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74 La didattica

Scuole di specializzazione afferenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia

Allergologia e immunologia clinicaAnatomia patologicaAnestesia e rianimazioneBiochimica e chimica clinicaCardiochirurgiaCardiologiaChirurgia generaleChirurgia generale IIChirurgia generale IIIChirurgia pediatricaChirurgia plastica e ricostruttivaChirurgia toracicaChirurgia vascolareDermatologia e venereologiaEmatologiaEndocrinologia e malattie del ricambioFarmacologiaGastroenterologia endoscopia digestivaGeriatriaGinecologia ed ostetriciaIgiene e medicina preventivaMalattie dell’apparato respiratorioMalattie infettiveMedicina del lavoroMedicina del lavoro IIMedicina dello sportMedicina fisica e riabilitazioneMedicina internaMedicina legale e delle assicurazioni

Medicina tropicaleNeurochirurgiaNeurologiaNeuropsichiatria infantileOftalmologiaOncologiaOrtopedia e traumatologiaOtorinolaringoiatriaPatologia clinicaPediatriaPsichiatriaRadiologiaScienza dell’alimentazioneUrologia

Vecchio ordinamentoAudiologiaCitogenetica umanaFarmacia industrialeGenetica applicataIdrologia medicaNeurofisiopatologiaOdontostomatologiaOrtognatodonziaPsicologia del ciclo di vitaScienza e tecnologia dei materialiStatistica sanitariaTossicologia medica

Le Scuole di specializzazione che non afferiscono alla Facoltà di Medicina e Chirurgia:

Scienza e tec. dei materiali Facoltà di Scienze MM.FF.NN.Genetica applicata Facoltà di Scienze MM.FF.NN.Psicologia del ciclo di vita Facoltà di LettereFarmacia industriale Facoltà di Farmacia

Scuole dirette ai fini speciali

Tecnici di radiologia medicaTecnici di igiene ambientale e del lavoroTecnici di ostetriciaDietologia e dietetica applicataTecnici di audiometria e protesizzazione acusticaTerapisti riabilitazione neurologica psic. Età evol.Tecnici di neurofisiopatologia

Corsi di perfezionamento

Didattica biologica e naturalistica1

Didattica della matematica1

Didattica della fisica1

Fisica1

Ortognatodonzia intercettiva3

Elettrochimica1

Sessuologia clincia - corso avanzato3

Didattica delle lingue e letterature classiche2

Neurologia dell’età evolutiva3

Chirurgia plastica estetica3

Rinologia3

Medicina del lavoro3

Fond. Razionali della med. Cinese - corso base3

Fond. Razionali della med. Cinese - corso avanz.3

1 Afferisce alla Facoltà di Scienze MM.FF.NN2 Afferisce alla Facoltà di Lettere3 Afferisce alla Facoltà di Medicina

Tab. 3: L’offerta di corsi di formazione post laurea nell’A.A. 1996/97

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75Relazione NuV - 1997

presenza in tutti gli organi e comitati mediante rappresentanti designati dal Senato, dal Consiglio diAmministrazione e dalle Facoltà. È inoltre prevista una partecipazione di esperti esterni all’Universitàdi Pavia, di provenienza sia accademica che extra-accademica.

Alla fine dell’ottobre 1997 fu sottoscritto il protocollo attuativo da parte del MURST e dell’Univer-sità di Pavia. È prevista la sperimentazione a Pavia di una Scuola Universitaria Superiore (S.U.S., pre-laurea), di una Scuola Avanzata di Formazione Integrata (S.A.F.I., post-laurea) e di un sistema diScuole Europee di Studi Avanzati (E.S.A.S., post-laurea).

Il MURST si impegna a sostenere il programma per una fase sperimentale della durata di cinqueanni, fatto salvo l’esito della verifica dello stato di attuazione delle diverse iniziative e delle valutazionidei risultati conseguiti, da compiersi al termine del primo triennio. L’impegno finanziario delMinistero è di circa 3.200MLit l’anno. In una politica ministeriale di ampliamento e potenziamentodella rete nazionale di poli di eccellenza per la formazione superiore, al termine del quinquennio disperimentazione, lo I.U.S.S. potrà essere riconosciuto come “Istituto ad ordinamento speciale”.

A) Scuola Universitaria Superiore (S.U.S.) - Pre-laurea.La Scuola si propone di offrire a studenti iscritti ai CL dell’Università di Pavia itinerari formativi

e cognitivi avanzati di carattere interdisciplinare, impartendo insegnamenti a completamento di quelligià seguiti in Università. A differenza di analoghe iniziative di formazione pre-laurea, dove l’appro-fondimento è previsto in senso verticale, ossia come ulteriore approfondimento delle discipline giàimpartite alla generalità degli studenti che frequentano un determinato corso di laurea, la Scuola sifonda sull’opportunità di offrire insegnamenti comuni per ampi gruppi di discipline corrispondenti,da un lato, all’area delle scienze umane (Classe A), dall’altro a quella delle scienze esatte ed applicate(Classe B).

Questa marcata impostazione interdisciplinare intende tener conto della crescente frequenza ecomplessità delle questioni che si affacciano, anche in campo operativo e professionale, sul terreno deirapporti tra le diverse aree disciplinari e nelle zone di frontiera tra queste.

Gli studenti della Classe A devono frequentare, nell’arco dei quattro anni dei relativi Corsi dilaurea, 7 corsi, ciascuno articolato in 10 lezioni magistrali di 2 ore ciascuna. Gli studenti della ClasseB, 6 corsi in 4 anni.

B) Scuola Avanzata di Formazione Integrata (S.A.F.I.) - Post-laurea.La Scuola si propone di integrare le attività post-laurea di tipo specialistico (dottorati e scuole di

specializzazione) con contenuti di carattere interdisciplinare adatti ad assicurare un bagaglio culturaleampio, diversificato ed aggiornato, necessario per svolgere in modo efficace e moderno funzionidirigenziali di alto livello, nonché la stessa prosecuzione della carriera scientifica. In particolareintende impartire ai giovani in formazione, già selezionati per seguire i corsi di dottorato o le scuoledi specializzazione, una serie differenziata di nozioni tali da garantire una visione globale deimolteplici aspetti che caratterizzano le dinamiche della società contemporanea, insegnando così abasare i processi decisionali, quali spettano ad una classe dirigente, sulla comprensione di numerosee varie implicazioni.

La Scuola ha durata triennale e si articola in corsi annuali. Tenendo conto della differente estrazionescientifico-culturale degli allievi, la Scuola organizza ogni anno non meno di 4 corsi, tra i quali gli allievidevono sceglierne almeno 3. I corsi hanno, di norma, una durata di due settimane e sono completatida cicli di conferenze.

C) Scuole Europee di Studi Avanzati (E.S.A.S.) - Post-laurea.Le Scuole Europee di Studi Avanzati si propongono di promuovere e realizzare percorsi formativi

post-laurea di alta specializzazione con criteri di flessibilità e di corrispondenza alle effettive domandesociali di formazione, in un quadro di collaborazioni europee.

Con questa iniziativa si intende sperimentare una soluzione innovativa al problema della necessitàdi conciliare due contrastanti esigenze: da una parte, garantire una formazione di base a contenuti

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76 La didattica

fortemente metodologici in modo da assicurare sufficiente flessibilità ai cambiamenti imposti dalladinamica delle professioni, dall’altra, curare una formazione specialistica tale da assicurare un’imme-diata operatività ed un’adeguata risposta alle effettive esigenze di professionalità espresse, in modoanche contingente, dal mondo del lavoro. La formazione di base è affidata ai corsi di laurea e laformazione specialistica alle Scuole post-laurea.

Ogni Scuola opera in un determinato ambito tematico e/o disciplinare e, all’interno di questo,organizza ogni anno almeno un corso mirato alla formazione di specifiche professionalità. Per corsos’intende un programma di attività articolato in diversi insegnamenti, comprendenti lezioni formali,eventuali attività sperimentali, periodi di tirocinio pratico, conferenze, seminari e incontri conesponenti della realtà professionale. I Corsi, di tipo intensivo e residenziale, hanno una durata dinorma non inferiore ai sei mesi e si concludono con un periodo di stage. L’attività didattica è svolta dadocenti italiani e stranieri, provenienti dal mondo accademico e dalla realtà professionale. I programmidei Corsi di una Scuola vengono concordati con un Comitato di Sostegno della Scuola, di cui fannoparte rappresentanti delle imprese o degli enti che sono interessati allo specifico settore di formazione.

1.5 Analisi della domanda di istruzione universitaria

La popolazione italiana è in diminuzione dal 1992: natalità e immigrazione non riescono più acompensare la mortalità. Gli abitanti erano, secondo l’ISTAT, 57,1 milioni nel 1994, mentre lo stessoente prevede 55,6 milioni di abitanti nel 2013 e 52,4 milioni nel 20231 . Questa diminuzione non è peròomogenea né sul territorio nazionale né all’interno delle diverse classi di età. Inoltre, occorre tenerconto che ad un calo consistente delle nascite in questi ultimi anni ha corrisposto un allungamento deltempo di vita media degli italiani. Per questo motivo, grazie anche al fenomeno dell’immigrazione,non appare così evidente che la popolazione italiana sia in forte diminuzione. Infine, il calo demogra-fico non ha determinato, almeno fino al 1991-92, una consistente diminuzione degli studenti immatri-colati a causa dell’aumento del tasso di scolarizzazione universitaria, che può essere calcolato comerapporto percentuale tra gli iscritti all’università e la popolazione di età compresa tra 19 e 23 anni2 . Dal1971-72 ad oggi, esso è aumentato dal 19% al 37,3%. Particolarmente significativo è l’aumento del tassorelativo alla popolazione femminile che passa dal 14,5% al 39,5%, mentre quello della popolazionemaschile è cresciuto relativamente molto meno, dal 23,3% al 35,3%. Se si escludono gli studenti fuoricorso, l’incremento appare fortemente ridimensionato: gli iscritti in corso rappresentano oggi il 25,2%contro il 15,8% del 1971-72, della popolazione tra i 19 e 23 anni. Con quest’indicatore s’intende misurarela scolarizzazione netta, più vicina a quella che si avrebbe in un sistema che imponesse il rispetto deitempi di conseguimento dei titoli.

In questi ultimi anni, però, tutte questi fenomeni di compensazione si sono attenuati e il calo delnumero di studenti universitari sta incominciando ad essere evidente a tutti. L’andamento delleimmatricolazioni presso l’Università di Pavia a partire dall’A.A. 1970/71 mostra quattro fasi bendistinte (si veda Fig. 1). In quell’anno si registrarono 2164 immatricolazioni. Esse continuarono acrescere fino al numero di 3688 nell’A.A. 1975/76 (un aumento pari al 70%). Seguirono anni in cui leimmatricolazioni diminuirono gradualmente sino a raggiungere un minimo di 3168 nell’A.A. 1982/83. Gli anni successivi videro una crescita impressionante fino a raggiungere un massimo nell’A.A.1990/91 al livello di 6601 immatricolazioni. Negli ultimi anni si è registrato un calo, meno marcato diquello verificatosi in molte altre Università italiane, fino a raggiungere nell’A.A. 1996/97 il numero di4658 immatricolazioni.

Un’analisi delle immatricolazioni (si veda la Fig. 2) negli ultimi sette anni evidenzia che il fenomenopiù rilevante è rappresentato dalla diminuzione del numero degli immatricolati nelle due Facoltà diEconomia: da 2473 si passa a complessivi 647 immatricolazioni per le due sedi di Pavia e Varese. Questofatto è giustificato dall’attivazione in Lombardia di nuove iniziative didattiche nel settore. Altre

1 G. Guariso: Gli studenti del Politecnico nel 2010, AEI, vol. 84, Num. 4, 327-331, 1997.2 R. Moscati (a cura di): Chi governa l’università, Liguori editore, 1997.

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77Relazione NuV - 1997

n° i

mm

atric

olat

i

6000

5000

4000

3000

2000

1000

0

1970

/71

1971

/72

1972

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1978

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1979

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1980

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1985

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1986

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1987

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1988

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1989

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1990

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1991

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1992

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1993

/94

1994

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1995

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1996

/97

Anni accademici

Fig. 1: Andamento delle immatricolazioni dall’A.A. 1970/71 all’A.A. 1996/97

Facoltà dell’Ateneo mostrano una diminuzione delle iscrizioni meno drammatica dopo aver raggiuntoun picco tra il 1991 e il 1995 (Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze MM.FF. NN., Scienze Politiche e Scuola di Paleografia e Filologia Musicale). Le sole Facoltà di Medicina e

5000 Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

4000

1000

0

3000

2000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Giurisprudenza

8000

2000

0

6000

4000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Economia

Totali

RegolariFuori corso

Immatricolati

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

3000

1000

0

2000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Scienze Politiche

3000

1000

0

2000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Medicina e Chirurgia Pavia

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

4000

2000

0

3000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Lettere e Filosofia

4000

2000

0

3000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Ingegneria

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

1000 1000

Fig. 2: Andamento delle iscrizioni e delle immatricolazioni dall’A.A. 1990/91 all’A.A. 1996/97 (segue)

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78 La didattica

Chirurgia, sia nella sede di Pavia sia di Varese, registrano un aumento delle immatricolazioni a partiredal 1993/94.

Il fenomeno del calo delle immatricolazioni rispetto al 1990 coinvolge, quindi, tutte le Facoltàdell’Ateneo, con la sola eccezione delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, caratterizzata dall’A.A. 1988/89da CL a numero chiuso e dalla recente attivazione di numerosi DU per la trasformazione delle scuoledirette a fini speciali. Il trend negativo è comunque prevalentemente da imputarsi al fatto che si èesaurito il fenomeno di crescita impressionante delle immatricolazioni alla Facoltà di Economia,verificatosi alla fine degli anni 80.

Interessante è l’analisi delle iscrizioni distinguendo gli iscritti tra regolari e fuori corso. Nell’A.A.1996/97 si sono iscritti 29157 studenti, di cui 17170 (pari al 59 %) nella posizione di studente regolare.Gli andamenti delle iscrizioni negli ultimi sette anni alle diverse Facoltà, distinguendo gli iscritti inposizione di studente regolare o fuori corso, sono riportati in Fig. 2: sono stati separatamenterappresentati gli andamenti degli immatricolati e degli iscritti in posizione di studente regolare o fuoricorso. Il numero di iscritti in molte Facoltà (Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Scienze Politiche,Scienze MM.FF.NN., Economia di Varese e Scuola di Paleografia e Filologia Musicale) è risultato stabileo in lieve diminuzione, nonostante il calo significativo delle immatricolazioni, per effetto dell’aumentodel numero di studenti fuori corso. Interessante è la crescita delle iscrizioni alle Facoltà di Ingegneriae Medicina e Chirurgia di Varese dove si è registrato un aumento del numero di studenti in corso a frontedi un numero di immatricolati sostanzialmente costante negli ultimi anni. La dinamica delle iscrizioninelle due Facoltà di Medicina e Chirurgia e di Economia I è fortemente influenzata dall’introduzionedel numero chiuso, per la prima, e dall’apertura di CL analoghi in Lombardia, per la seconda.

Immatricolati

2000Totali

Regolari

Fuori corso

1600

400

0

1200

800

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Farmacia

1000

0

3000

2000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Scienze MMFFNN

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

TotaliRegolari

Fuori corso

Immatricolati

1600

800

0

1200

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Medicina e Chirurgia Varese1600

400

0

800

1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Economia Varese

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

4000

2000

0

3000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Scuola di Paleografia e Filol. Musicale

20000

0

30000

1990/91 1991/92 1992/93 1993/94 1994/95 1995/96 1996/97

Ateneo

Totali

Regolari

Fuori corso

Immatricolati

100010000

400

1200

Fig. 2: Andamento delle iscrizioni e delle immatricolazioni dall’A.A. 1990/91 all’A.A. 1996/97

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79Relazione NuV - 1997

1.6. Informazioni sugli scambi internazionali di studenti

La posizione dell’Italia nel contesto europeoLa possibilità di svolgere parte del percorso formativo universitario presso un altro ateneo

dell’Unione Europea (UE), o di altri Paesi nell’ambito di specifici programmi di scambio, offerta, apartire dall’A.A. 1987/88, dal progetto Erasmus e, a partire dall’A.A. 1995/96, dal progetto Socratesè stata utilizzata da un numero crescente di studenti. L’obiettivo di coinvolgere il 10% dell’interacollettività universitaria europea non è stato, però, ancora raggiunto.

A dimostrazione del crescente successo delle iniziative collegate a questi due progetti e della fittarete di accordi stipulati tra le università europee, i dati mostrati in Fig. 3 evidenziano l’evoluzione deiflussi studenteschi per nazione partecipante.

Il contributo delle varie nazioni nel determinare il volume complessivo degli scambi tende arimanere piuttosto stabile nel periodo di osservazione, dal momento che la crescita risulta abbastanzaomogenea a livello nazionale.

Il contributo italiano è pari a circa il 9% dei flussi in partenza e pari a circa l’8% circa dei flussi inarrivo; piuttosto modesto, se raffrontato con quello del Regno Unito, della Francia, della Germania, einferiore, seppure di poco, a quello della Spagna.

Il confronto, basato sul rapporto di composizione dei flussi, è influenzato dalla diversa dimensionedella popolazione universitaria dei paesi partecipanti e non permette pertanto di individuare i paesiche più di altri hanno saputo sfruttare i progetti di mobilità. Questo tipo di verifica può essere compiutasolo calcolando un indice di utilizzo relativo come, ad esempio, il numero di studenti Erasmus su 1000iscritti.

Non disponendo dell’informazione relativa agli iscritti per nazione negli anni di osservazione, siè calcolato, in via di prima approssimazione, un indice di utilizzo relativo con riferimento allapopolazione, introducendo così un fattore di scala seppure non specifico.

Assumendo come indicatore di intensità di utilizzo dei progetti di mobilità il rapporto tra il pesodetenuto da ciascun paese con riferimento agli studenti partecipanti ai programmi Erasmus-Socratese quello detenuto con riferimento alla popolazione, si constata che l’intensità di partecipazione aiprogrammi di mobilità si presenta decisamente differenziata tra Paesi. L’Italia è il fanalino di coda trale nazioni europee3 . Gli studenti italiani infatti sono solo l’8,91% degli studenti che hanno usufruito dei

Regno Unito25000Francia

Germania

Spagna

Italia

Olanda

Belgio

Portogallo

Grecia

Irlanda

Danimarca

Lussemburgo

20000

15000

10000

5000

0

1989/90 1990/91 1991/92 1992/93 1993/94

Fig. 3: Evoluzione nel tempo dei flussi studenteschi per nazione partecipante ai programmi europei di mobilità

3 Se si trascura il Granducato del Lussemburgo.

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80 La didattica

programmi di mobilità nell’A.A. 1993/94, mentre la popolazione italiana è il 16,26% della popolazionecomplessiva dei paesi partecipanti. Il basso valore del rapporto, pari a 0,544, mette in luce le difficoltàche l’Italia incontra nell’organizzare gli interscambi.

Nelle prime posizioni della graduatoria si trovano l’Irlanda, che partecipa agli scambi con un pesodi 2,6 volte superiore rispetto a quello della sua popolazione, il Belgio, la Danimarca e l’Olanda, chepresentano valori ben superiori a 1 (Tab. 4).

La posizione dell’Università di Pavia nel contesto italianoDopo aver valutato il comportamento dell’Italia nel contesto europeo, è interessante analizzare i

dati relativi all’Università di Pavia, che ha attivato i programmi di mobilità a partire dal primo anno(1987/88).

Il numero degli studenti coinvolti in questa esperienza è cresciuto in modo sensibile sino al 1993-94, per poi stabilizzarsi (si veda la Fig. 4). L’analisi dei flussi in partenza e in arrivo evidenzia untendenziale squilibrio; il rap-porto fra pavesi che si recanoall’estero e stranieri che giun-gono a Pavia oscilla fra un mi-nimo di 1,26 (1992/93) e unmassimo di 1,88 (1987/88).

Dal momento che nell’am-bito degli accordi vi è una ten-denza a mantenere in equili-brio gli scambi bilaterali, losquilibrio riscontrato costitui-sce perciò un serio ostacolo al-l’espansione dei flussi in par-tenza.

Il confronto tra il dato del-l’Ateneo e quello nazionale, cherisulta significativamente infe-riore (compreso nell’intervallo

Studenti italiani

Studenti stranieri

300

200

100

0

1987

/88

1988

/89

1989

/90

1990

/91

1991

/92

1992

/93

1993

/94

1994

/95

1995

/96

1996

/97

Fig. 4: Evoluzione nel tempo dei flussi studenteschi di arrivo e partenza dal-l’Università di Pavia nell’ambito dei programmi europei di mobilità

Irlanda 2890 2,74 3577 1,02 2,672Belgio 6105 5,78 10131 2,90 1,993Danimarca 2734 2,59 5216 1,49 1,733Olanda 7268 6,88 15423 4,41 1,558Regno Unito 21105 19,98 58276 16,68 1,198Francia 20421 19,33 58027 16,61 1,164Portogallo 3432 3,25 9912 2,84 1,145Spagna 12185 11,53 39170 11,21 1,029Grecia 3005 2,84 10442 2,99 0,952Germania 17084 16,17 81553 23,34 0,693Italia 9409 8,91 57241 16,38 0,544Lussemburgo 11 0,01 407 0,12 0,089

Totale 105649 100,00 349375 100,00 1,000

1994 1995

% suimovimenti

complessivi

% sullapopolazionecomplessiva

Nazionipartecipanti Studenti

partiti

Popolazionein migliaia di

abitanti

Indice diintensitàdi utilizzo

Tab. 4: Indice di intensità di utilizzo dei programmi di mobilità studentesca da parte dei paesi membri dell’Unione Europea

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81Relazione NuV - 1997

1,14–1,09), sembrerebbe evi-denziare una maggiore diffi-coltà di Pavia rispetto al siste-ma universitario italiano adattrarre studenti stranieri: ilrapporto tra partenze e arrivirisulta infatti, negli anni per iquali è possibile il confronto,più squilibrato di quello regi-strato a livello nazionale.

Questo risultato è in palesecontrasto con la fitta rete direlazioni internazionali del-l’Ateneo e con la sua attivapartecipazione al Gruppo diCoimbra, che hanno permessodi avviare sin dal primo annoaccordi per la mobilità studen-

Pavia

Italia

87/88 88/89 89/90 90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96

9

8

7

6

5

4

3

2

1

0

Anni accademici

Stu

dent

i Era

smus

su

1000

iscr

itti

Fig. 5 : Grado di internazionalizzazione dell’Università di Pavia in relazione aiprogrammi europei di mobilità studentesca

4 La comparazione tra sedi universitarie dovrebbe essere operata con un indicatore che meglio permetta di riflettere irisultati dei progetti di mobilità a fini formativi. In particolare si ritiene che la quota di laureati che hanno maturatouna esperienza Erasmus-Socrates sul totale dei laureati possa offrire una indicazione più significativa dello sforzoorganizzativo che gli atenei sostengono.

tesca e di godere di un vantaggio comparativo rispetto ad altre sedi italiane.Il maggior inserimento di Pavia nel contesto internazionale rispetto al sistema universitario italiano

nel suo complesso è d’altra parte confermato dal confronto dei valori calcolati per un diversoindicatore, che può costituire una proxy adeguata del grado di internazionalizzazione, quale è ilrapporto tra gli studenti Erasmus in partenza e gli iscritti totali4 . L’Ateneo pavese presenta valoridecisamente superiori al valore medio nazionale, anche se occorre sottolineare che tale vantaggiocomparativo tende a ridursi nel periodo di osservazione (si veda la Fig. 5).

Sulla base delle indicazioni desunte dall’analisi congiunta di più indicatori emerge che l’Universitàdi Pavia, volendo garantire ai propri studenti una probabilità di poter effettuare all’estero una partedel proprio curriculum di studi quasi doppia rispetto alla media nazionale, si trova in difficoltà adattrarre un adeguato numero di studenti stranieri; e ciò si riflette inevitabilmente sul più alto valore delrapporto partenze/arrivi. Il peggioramento di questo indicatore, tuttavia, risulta influenzato piùdall’elevato valore delle partenze, che da un ridotto numero di studenti in arrivo.

Si può quindi sostenere che, contrariamente a ciò che sembrava emergere dall’analisi del solorapporto partenze/arrivi, Pavia ha una maggiore capacità di attrazione di studenti stranieri rispetto alsistema nazionale nel suo complesso, anche se per poter espandere ulteriormente gli scambi conl’estero deve mirare ad accrescere in modo significativo la sua capacità di attrazione.

Il NUV ritiene che le Facoltà, qualora considerino positiva l’esperienza di mobilità, debbanoesaminare la possibilità di offrire alcuni corsi in lingua inglese per accrescere la capacità diattrazione di Pavia, come dimostrano i risultati di Olanda, Danimarca, Svezia che hanno messo inatto fin dall’inizio questa strategia.

Il NUV ritiene inoltre che, qualora si consideri positiva l’esperienza di mobilità, debba essereutilizzata, come elemento di differenziazione rispetto ad altre sedi, la maggior apertura internazio-nale dell’Università di Pavia anche in relazione alla mobilità studentesca, che costituisce unattributo la cui rilevanza e la cui visibilità dovrebbero essere adeguatamente comunicate.

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82 La didattica

La distribuzione per destina-zione e per provenienza

Sono stati analizzati i flussiper nazione degli studenti chehanno partecipato a program-mi di scambio in cui è coinvol-ta l’Università di Pavia.

Essi riguardano ben 17 pae-si, che presentano però unacapacità di attrazione assai di-versa, come si può vedere daidati riportati nelle Fig. 5 e 6.

Per quanto riguarda lo squi-librio tra partenze e arrivi sipuò osservare che esso è dovu-to in gran parte alla diversaintensità dei flussi con RegnoUnito, Francia e Irlanda.

E la ricomposizione dei flus-si per lingua evidenzia un fortesquilibrio nei confronti dei pa-esi di area inglese, ma all’inter-no della quale la domanda diconoscenza della lingua italia-na non risulta particolarmentesviluppata.

La necessità di un monitorag-gio della valutazione data daipartecipanti agli scambi inter-nazionali

In analogia con la valuta-zione del grado di soddisfazione degli studenti nei confronti dei servizi offerti dall’Università e dallacittà, è stata condotta nell’A.A. 1993/94 un’indagine, tramite interviste personali dirette, su uncampione di studenti stranieri ospitati a Pavia e di studenti pavesi che avevano maturato unaesperienza di Erasmus5 .

I risultati ottenuti, oltre ad offrire una prima verifica del grado di efficienza dei servizi, hannopermesso di mettere a punto alcuni aspetti metodologici rilevanti per un’analisi comparativa tral’Università di Pavia e le principali sedi europee coinvolte nel programma di scambio. Nell’intervista,infatti, è stato richiesto di esprimere non solo un giudizio sui servizi oggetto di analisi ricorrendo aduna scala valutativa ordinale, ma anche un giudizio comparativo con la propria sede di provenienzaper gli studenti stranieri e con la sede ospitante per gli studenti pavesi.

In tal modo è stato possibile disporre di due scale che permettevano, da un lato, di identificare ilgrado di soddisfazione nei confronti del singolo servizio, e di effettuare conseguentemente unavalutazione comparativa tra servizi, e, dall’altro, di effettuare per ciascun servizio una comparazionediretta tra l’Università di Pavia e la sede di provenienza o la sede ospitante.

Spagna16,5% Francia

15,1%Regno Unito

21,6%

Altro6,5%

Finlandia2,2%

Austria2,2% Olanda

2,9%

Portogallo4,3% Irlanda

7,1%Belgio10,1%

Germania14,4%

Fig. 6: Mobilità studentesca nell’ambito dei programmi di cooperazionedidattica tra università europee (A.A. 1996/97): distribuzione deipaesi di destinazione degli studenti in partenza dall’Ateneo (partealta della figura) e dei paesi di provenienza per gli studenti in arrivo(parte bassa della figura)

Regno Unito32,3%

Altro1,8%

Finlandia1,3%

Danimarca2,2%

Svezia2,7%

Olanda4,9%

Belgio5,3%Irlanda

7,1%

Germania11,9% Spagna

12,8%Francia17,7%

5 L’indagine è stata condotta nell’Ambito del “Progetto Ateneo”, coordinato dal Prof. C. Magni presso l’Istituto diStatistica. Ha riguardato 101 studenti stranieri e 125 studenti iscritti all’Università di Pavia.

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83Relazione NuV - 1997

I risultati ottenuti, pur evidenziando come l’Ateneo pavese si presenti concorrenziale in ambitoeuropeo, hanno posto in luce la necessità di intervenire per migliorare l’organizzazione dell’Ateneostesso. Il servizio di biblioteca è risultato, ad esempio, fortemente penalizzato nel confronto interna-zionale (orari di apertura ridotti, servizi di ricerca bibliografica meno avanzati), sia nei giudizi espressidagli studenti stranieri, sia in quelli espressi dagli studenti di Pavia che hanno partecipato alprogramma Erasmus.

Il confronto con i giudizi espressi nello stesso anno accademico da iscritti che non hanno partecipatoal programma Erasmus pone in evidenza come l’esperienza internazionale abbia portato gli studentiad assumere una posizione decisamente più critica nella valutazione di questo servizio.

La maggior apertura verso realtà europee può quindi costituire un forte stimolo a rispondereadeguatamente ad esigenze della domanda che si verranno a manifestare con forza maggiore.

In considerazione dell’importanza che potrebbe avere il monitoraggio del grado di soddisfazio-ne degli studenti che si avvalgono dei programmi di mobilità, anche per verificare il posizionamen-to dell’Ateneo rispetto alle Università Europee, il NUV ritiene di segnalare l’opportunità di inserirequesta attività nell’ambito delle attività globali di monitoraggio.

1.7. Analisi delle caratteristiche degli studenti

Le variabili che caratterizzano maggiormente gli immatricolati, vale a dire il tipo di Istitutosuperiore frequentato, il voto di maturità, il reddito e la provenienza geografica, non si distribuisconoin modo uniforme all’interno delle varie Facoltà. La composizione degli studenti, in base allecaratteristiche appena citate, è influenzata in parte da politiche dal lato dell’offerta (test di selezione,iniziative di orientamento che indirizzano gli studenti verso determinati corsi piuttosto che verso altri,ad esempio in base all’affinità con il percorso di studi seguito durante le scuole superiori), in parte dafattori che agiscono dal lato della domanda, vale a dire da processi di autoselezione degli iscritti.

L’importanza delle differenze esistenti rende quindi necessaria un’analisi di tipo qualitativo,accanto a quella di tipo quantitativo già condotta. Se prima si erano utilizzate le differenze, in terminidi composizione per tipo di scuola superiore e di tassi di prosecuzione, per stimare il numero di iscritti,a questo punto le diverse caratteristiche servono a determinare la composizione qualitativa degliiscritti e, di conseguenza, stimare il rischio di insuccesso.

Occorre, infatti, tener conto che ogni Facoltà presenta un diverso mix qualitativo di iscritti che puòrisultare determinante nell’influenzare i risultati ottenuti in termini di differenza fra durata mediareale e durata legale del corso di studi, di probabilità di conseguire la laurea o il diploma, di probabilitàdi abbandono e così via.

Finora tali indicatori sono stati calcolati assumendo l’ipotesi che esistesse una omogeneità degliiscritti, e quindi differenziandoli solamente per corso frequentato. In realtà, è importante identificarei diversi profili all’interno di ogni corso di studi, per verificare se alcuni hanno tassi di successo piùelevati di altri. È interessante in particolare individuare quelli che possono essere definiti i soggetti arischio, vale a dire gli immatricolati che presentano un mix di caratteristiche che portano piùfrequentemente a delle performance negative. A questo scopo è indispensabile analizzare congiunta-mente le differenti variabili per scoprire eventuali interazioni reciproche. Si potrebbe scoprire infattiche, quando due o più caratteristiche compaiono insieme, determinano una situazione a rischio,mentre sono neutrali quando sono considerate singolarmente.

La disomogeneità esistente fra gli immatricolati emerge con chiarezza se si osservano le distribuzio-ni osservate nell’A.A. 1996/97 per tipo di Istituto superiore frequentato, per voto di maturità, per fascedi reddito e per provenienza geografica. Tuttavia, prima di presentare i risultati di quest’analisi, siritiene opportuno illustrare in termini grafici sia il legame esistente fra i due tipi di analisi, quantitativae qualitativa, sia il modo in cui il diverso mix di caratteristiche degli studenti influisce sulle loro sceltee sulle loro performance scolastiche (si veda la Fig. 7).

Il diverso tipo di maturità conseguita, oltre a condizionare la decisione in merito alla prosecuzionedegli studi, esercita anche un’influenza significativa sulla scelta del corso di laurea. In effetti un primo

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segnale di disomogeneitàfra gli iscritti si rileva os-servando la diversa com-posizione dei vari corsi pertipo di Istituto superiore,illustrata nelle Tab. 5-6.Nella Tab. 5 è riportata ladistribuzione per tipo dimaturità degli immatrico-lati ad ogni CL o DU.

La Tab. 6, che inveceriporta i cosiddetti tassi dipreferenza dei diplomati6 ,avvalora l’ipotesi di un’in-fluenza del tipo di maturi-tà conseguita sui processidecisionali degli studenti.Si possono infatti riscon-trare rilevanti differenzefra i tassi di preferenzaaccordati ad ogni corso aseconda dei diversi tipi diIstituto superiore di pro-venienza. A titolo di esem-pio si osserva che, mentreuna consistente quota deisoggetti che hanno conse-guito la Maturità classicasi iscrive a Giurispruden-za, la maggior parte deisoggetti che hanno conse-guito la Maturità tecnica

Liceo Ist. professionaleIst. tecnico

proseguo?

NO Lavoro

Formazione post-diploma

di che tipo?

Corso di laureaCorso di diploma

UNIVERSITARIA

NONUNIVERSITARIA

Titolo studio genitori

RedditoVotomaturità

Luogo provenienza

Tipomaturità

Titolo studio genitori

RedditoVotomaturità

Luogo provenienza

Tipomaturità

Abbandoni

Reddito

Titolo studio genitori

NO Lavoro

Scuole superiori

Scuola dell’obbligo

proseguo?

Abbandoni

Laurea o diploma

Fig. 7: Il processo di scelta degli studenti

per geometri sceglie Ingegneria Edile o Scienze Politiche.Il legame fra tipo di maturità conseguita e corso scelto si delinea con maggiore evidenza se si

osservano i dati riportati nella Tab. 7, che mostra gli indici di vocazione calcolati come rapporto tra iltasso di preferenza dei maturi (Tab. 6) per tipo di maturità e per corso e il tasso di attrattività mediodi ogni corso.

Tali indicatori rivelano ad esempio che la propensione ad iscriversi a Medicina, Giurisprudenza eLettere da parte di chi ha conseguito la Maturità classica ammonta a circa il doppio di quella media.Gli studenti che, invece, si sono diplomati presso un Istituto tecnico industriale mostrano una spiccatapreferenza per i corsi afferenti alla Facoltà di Ingegneria, in particolare per i DU, mentre i maturi degliIstituti tecnici commerciali prediligono decisamente i corsi dell’area economico-giuridico-politologica.

Anche con riferimento al voto conseguito all’esame di maturità si segnalano rilevanti differenze frai vari CL, in particolare quando esistono meccanismi di selezione all’ingresso, per cui l’iscrizione ècondizionata dal conseguimento di una certa votazione minima.

Tali disparità possono essere colte se si osservano in primo luogo le votazioni medie calcolate incorrispondenza di ogni corso (Tab. 8). È inoltre opportuno prendere in esame il livello di polarizzazio-

6 I tassi di preferenza sono stati ottenuti calcolando le quote dei singoli corsi di studi per ogni tipo di maturità. Le duepercentuali più elevate di ogni corso nella tabella sono evidenziate in grigio.

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85Relazione NuV - 1997

ne della distribuzione degli iscritti per voto di maturità. Esso viene valutato attraverso un indice cheè ottenuto come differenza fra le percentuali di coloro che rientrano nella classe più alta (da 56/60 a60/60) e quelli della classe più bassa (da 36/60 a 40/60) sul totale degli studenti. Quando un corso distudi presenta un indice positivo i suoi iscritti tendono a concentrarsi nella classe più elevata eviceversa nel caso di un indice di segno opposto. La Tab. 8 ci consente di affermare che, a fronte di un

Corso

cla

ssic

a

scie

nti

fica

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To

tale

Giurisprudenza 21,1 31,4 4,3 0,2 5,4 1,0 2,8 21,7 1,0 0,0 3,8 0,0 0,3 4,9 0,0 1,0 1,0 100,0Econ. e commercio 4,7 39,6 0,3 0,0 3,9 0,3 4,2 38,2 1,1 0,3 2,2 0,0 0,0 2,5 0,0 0,8 1,9 100,0Econ. aziendale 3,5 36,8 0,0 0,0 5,3 3,5 5,3 35,1 3,5 0,0 0,0 0,0 0,0 5,3 0,0 0,0 1,8 100,0Scienze politiche 6,6 25,8 4,0 0,8 7,8 1,0 6,6 26,4 1,8 0,0 8,7 0,8 1,0 6,8 0,0 1,2 0,8 100,0Medicina e chirurgia 25,2 52,4 1,4 0,0 1,0 0,0 1,4 1,4 0,5 0,0 0,0 0,0 0,0 2,9 0,0 1,0 12,9 100,0Odontoiatria 15,8 50,0 5,3 0,0 23,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 2,6 0,0 100,0T. riab. neuro psic. 28,6 14,3 0,0 0,0 14,3 0,0 0,0 14,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 28,6 0,0 0,0 0,0 100,0Dietista 0,0 28,6 9,5 0,0 0,0 0,0 14,3 19,0 4,8 0,0 4,8 4,8 0,0 0,0 0,0 0,0 14,3 100,0Fisioterapista 5,6 33,3 5,6 0,0 11,1 5,6 27,8 0,0 0,0 0,0 0,0 5,6 0,0 0,0 0,0 5,6 0,0 100,0Infermiere 4,9 19,8 16,0 1,2 25,9 0,0 6,2 8,6 2,5 0,0 7,4 1,2 0,0 2,5 0,0 0,0 3,7 100,0Ortottista-Ass. oft. 0,0 62,5 12,5 0,0 12,5 0,0 0,0 12,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ostetrica/o 16,7 33,3 16,7 0,0 8,3 0,0 0,0 16,7 0,0 0,0 0,0 8,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0T. audiometrista 0,0 25,0 50,0 0,0 0,0 0,0 0,0 25,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0T. san. lab. biom. 0,0 54,2 4,2 0,0 12,5 0,0 8,3 8,3 0,0 0,0 8,3 0,0 0,0 0,0 0,0 4,2 0,0 100,0T. neurofisiopatol. 0,0 14,3 14,3 14,3 28,6 0,0 0,0 28,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0T. san. rad. med. 0,0 33,3 0,0 0,0 11,1 11,1 11,1 11,1 0,0 0,0 22,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Lettere 28,5 30,0 9,4 4,0 2,9 1,4 2,5 4,7 2,5 0,0 2,2 0,0 0,7 5,8 0,0 2,2 3,2 100,0Filosofia 14,3 25,6 13,1 1,2 10,1 0,0 5,4 13,7 1,8 0,0 3,0 0,0 0,0 7,7 0,6 1,2 2,4 100,0Lingue e lett str. 3,0 26,0 1,8 0,6 7,1 0,6 3,0 11,8 5,3 0,0 0,6 0,0 0,6 34,9 0,0 1,2 3,6 100,0Oper. beni culturali 12,7 25,5 5,5 18,2 3,6 0,0 3,6 10,9 0,0 0,0 1,8 0,0 7,3 5,5 0,0 5,5 0,0 100,0Ing. elettronica 4,9 54,5 0,0 0,0 2,8 0,0 30,1 1,4 0,0 0,0 3,5 0,0 2,1 0,0 0,0 0,0 0,7 100,0Ing. informatica 6,8 43,2 0,0 0,0 1,7 0,8 33,9 8,5 0,8 0,0 4,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. elettrica 1,4 46,5 0,0 0,0 0,0 0,0 47,9 1,4 0,0 0,0 1,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,4 100,0Ing. civile 0,0 35,2 0,0 0,0 1,9 0,0 14,8 0,0 0,0 0,0 46,3 0,0 0,0 1,9 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. amb. e territ. 3,1 63,5 0,0 0,0 0,0 3,1 9,4 2,1 0,0 0,0 18,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. edile 2,2 37,1 1,1 1,1 1,1 0,0 1,1 0,0 1,1 0,0 51,7 0,0 1,1 1,1 0,0 1,1 0,0 100,0Ing. biomedica DU 0,0 41,7 0,0 0,0 0,0 0,0 50,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,3 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. elettronica DU 0,0 12,0 0,0 0,0 6,0 0,0 80,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. infrastrutt. DU 0,0 25,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10,0 0,0 0,0 0,0 65,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. amb. e ris. DU 0,0 41,0 0,0 2,6 2,6 0,0 28,2 15,4 0,0 0,0 7,7 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 100,0Ing. energetica DU 0,0 30,8 0,0 0,0 7,7 0,0 61,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Ing. informatica DU 0,0 23,3 0,0 0,0 3,3 0,0 56,7 10,0 0,0 0,0 3,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,3 100,0Farmacia 10,4 54,2 2,8 1,4 4,2 1,4 3,5 6,9 0,7 0,0 0,0 0,0 0,7 3,5 0,0 0,7 9,7 100,0CTF 13,1 54,9 2,5 0,0 13,1 0,8 3,3 1,6 0,0 0,0 0,8 0,0 0,0 5,7 0,0 2,5 1,6 100,0Chimica 11,1 38,1 1,6 0,0 0,0 3,2 27,0 4,8 0,0 0,0 1,6 0,0 0,0 4,8 0,0 4,8 3,2 100,0Matematica 9,1 59,1 4,5 0,0 0,0 2,3 6,8 2,3 2,3 2,3 4,5 0,0 0,0 2,3 0,0 0,0 4,5 100,0Scienze naturali 8,5 40,8 1,4 1,4 4,2 8,5 5,6 16,9 2,8 0,0 4,2 0,0 0,0 0,0 0,0 2,8 2,8 100,0Scienze biologiche 9,6 48,4 4,5 0,6 2,5 1,9 3,8 8,3 0,6 0,0 2,5 1,3 0,0 5,1 0,0 1,9 8,9 100,0Scienze geologiche 4,1 38,4 1,4 0,0 5,5 2,7 5,5 8,2 0,0 0,0 30,1 0,0 0,0 2,7 0,0 1,4 0,0 100,0Fisica 11,8 48,5 0,0 0,0 0,0 0,0 17,6 7,4 0,0 1,5 8,8 0,0 0,0 1,5 0,0 1,5 1,5 100,0Chimica DU 0,0 14,3 0,0 0,0 0,0 14,3 57,1 0,0 0,0 0,0 14,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0Medicina e chir. (VA) 23,6 40,9 5,5 0,0 1,8 0,0 2,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9 0,0 3,6 0,0 2,7 18,2 100,0Fisioterapista (VA) 5,0 40,0 15,0 0,0 10,0 0,0 5,0 15,0 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,0 0,0 0,0 0,0 100,0Infermiere (VA) 4,0 20,0 19,0 7,0 10,0 1,0 7,0 14,0 3,0 0,0 2,0 4,0 1,0 6,0 0,0 2,0 0,0 100,0Ec. e comm. (VA) 1,3 23,8 1,7 0,0 4,3 0,0 6,5 51,9 3,9 0,0 0,9 0,0 0,4 3,5 0,0 0,0 1,7 100,0Musicologia (CR) 36,1 27,7 4,8 1,2 4,8 1,2 4,8 7,2 3,6 0,0 2,4 1,2 0,0 2,4 1,2 0,0 1,2 100,0Pal. fil. music. (CR) 28,6 7,1 0,0 0,0 0,0 7,1 7,1 7,1 0,0 0,0 14,3 0,0 0,0 7,1 0,0 14,3 7,1 100,0St. did. musica (CR) 0,0 0,0 62,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 37,5 0,0 100,0

Totale 11,2 36,0 4,1 1,0 5,2 1,0 9,0 15,5 1,4 0,1 5,6 0,3 0,5 4,9 0,0 1,3 2,9 100,0

Tab. 5: Composizione degli immatricolati per tipo di maturità e per corso di studio nell’A.A.1996/1997

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86 La didattica

valore medio negativo, vanno segnalati alcuni casi in cui esiste comunque una polarizzazione versoi punteggi più elevati, come nel caso di Medicina, Odontoiatria, Ingegneria Elettronica ed IngegneriaCivile e di alcuni altri corsi dell’area medica e scientifica. È poi interessante osservare che molti DUrivelano una polarizzazione verso votazioni basse, così come nel caso di Giurisprudenza e ScienzePolitiche.

Corso

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To

tale

Giurisprudenza 23,5 10,8 13,1 2,2 12,7 13,0 3,8 17,3 9,0 0,0 8,4 0,0 9,5 12,3 0,0 10,2 4,4 12,4Econ. e commercio 3,3 8,5 0,5 0,0 5,7 2,2 3,6 18,9 6,0 33,3 3,0 0,0 0,0 3,9 0,0 5,1 5,1 7,7Economia aziendale 0,4 1,3 0,0 0,0 1,2 4,3 0,7 2,8 3,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,3 0,0 0,0 0,7 1,2Scienze politiche 6,3 7,8 10,5 8,9 16,0 10,9 7,9 18,4 13,4 0,0 16,7 25,0 23,8 14,9 0,0 10,2 2,9 10,8Medicina e chirurgia 10,2 6,6 1,6 0,0 0,8 0,0 0,7 0,4 1,5 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 3,4 19,9 4,5Odontoiatria 1,2 1,1 1,0 0,0 3,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 1,7 0,0 0,8T. riab. neuro psic. 0,4 0,1 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9 0,0 0,0 0,0 0,2Dietista 0,0 0,4 1,0 0,0 0,0 0,0 0,7 0,6 1,5 0,0 0,4 6,3 0,0 0,0 0,0 0,0 2,2 0,5Fisioterapista 0,2 0,4 0,5 0,0 0,8 2,2 1,2 0,0 0,0 0,0 0,0 6,3 0,0 0,0 0,0 1,7 0,0 0,4Infermiere 0,8 1,0 6,8 2,2 8,6 0,0 1,2 1,0 3,0 0,0 2,3 6,3 0,0 0,9 0,0 0,0 2,2 1,7Ortottista-Ass. oft. 0,0 0,3 0,5 0,0 0,4 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2Ostetrica/o 0,4 0,2 1,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 6,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3T. audiometrista 0,0 0,1 2,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2T. san. lab. biomed. 0,0 0,8 0,5 0,0 1,2 0,0 0,5 0,3 0,0 0,0 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 1,7 0,0 0,5T. neurofisiopatol. 0,0 0,1 0,5 2,2 0,8 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2T. san. rad. med. 0,0 0,2 0,0 0,0 0,4 2,2 0,2 0,1 0,0 0,0 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2Lettere 15,2 5,0 13,6 24,4 3,3 8,7 1,7 1,8 10,4 0,0 2,3 0,0 9,5 7,0 0,0 10,2 6,6 5,9Filosofia 4,6 2,6 11,5 4,4 7,0 0,0 2,2 3,2 4,5 0,0 1,9 0,0 0,0 5,7 50,0 3,4 2,9 3,6Lingue e lett str. 1,0 2,6 1,6 2,2 4,9 2,2 1,2 2,8 13,4 0,0 0,4 0,0 4,8 25,9 0,0 3,4 4,4 3,6Oper. beni culturali 1,3 0,8 1,6 22,2 0,8 0,0 0,5 0,8 0,0 0,0 0,4 0,0 19,0 1,3 0,0 5,1 0,0 1,2Ing. elettronica 1,3 4,7 0,0 0,0 1,6 0,0 10,3 0,3 0,0 0,0 1,9 0,0 14,3 0,0 0,0 0,0 0,7 3,1Ing. informatica 1,5 3,0 0,0 0,0 0,8 2,2 9,6 1,4 1,5 0,0 1,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,5Ing. elettrica 0,2 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 8,1 0,1 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 1,5Ing. civile 0,0 1,1 0,0 0,0 0,4 0,0 1,9 0,0 0,0 0,0 9,5 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 1,2Ing. amb. e territ. 0,6 3,6 0,0 0,0 0,0 6,5 2,2 0,3 0,0 0,0 6,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,1Ing. edile 0,4 2,0 0,5 2,2 0,4 0,0 0,2 0,0 1,5 0,0 17,5 0,0 4,8 0,4 0,0 1,7 0,0 1,9Ing. biomedica DU 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 1,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,3Ing. elettronica DU 0,0 0,4 0,0 0,0 1,2 0,0 9,6 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,1Ing. infrastrutture DU 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 4,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4Ing. amb. e ris. DU 0,0 1,0 0,0 2,2 0,4 0,0 2,6 0,8 0,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 0,0 1,7 0,0 0,8Ing. energetica DU 0,0 0,2 0,0 0,0 0,4 0,0 1,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3Ing. informatica DU 0,0 0,4 0,0 0,0 0,4 0,0 4,1 0,4 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,7 0,6Farmacia 2,9 4,7 2,1 4,4 2,5 4,3 1,2 1,4 1,5 0,0 0,0 0,0 4,8 2,2 0,0 1,7 10,3 3,1CTF 3,1 4,0 1,6 0,0 6,6 2,2 1,0 0,3 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 3,1 0,0 5,1 1,5 2,6Chimica 1,3 1,4 0,5 0,0 0,0 4,3 4,1 0,4 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 1,3 0,0 5,1 1,5 1,4Matematica 0,8 1,6 1,0 0,0 0,0 2,2 0,7 0,1 1,5 33,3 0,8 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 1,5 0,9Scienze naturali 1,2 1,7 0,5 2,2 1,2 13,0 1,0 1,7 3,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,0 0,0 3,4 1,5 1,5Scienze biologiche 2,9 4,5 3,7 2,2 1,6 6,5 1,4 1,8 1,5 0,0 1,5 12,5 0,0 3,5 0,0 5,1 10,3 3,4Scienze geologiche 0,6 1,7 0,5 0,0 1,6 4,3 1,0 0,8 0,0 0,0 8,4 0,0 0,0 0,9 0,0 1,7 0,0 1,6Fisica 1,5 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,9 0,7 0,0 33,3 2,3 0,0 0,0 0,4 0,0 1,7 0,7 1,5Chimica DU 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0 2,2 1,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2Medicina e chir. (VA) 5,0 2,7 3,1 0,0 0,8 0,0 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 6,3 0,0 1,8 0,0 5,1 14,7 2,4Fisioterapista (VA) 0,2 0,5 1,6 0,0 0,8 0,0 0,2 0,4 1,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 0,0 0,4Infermiere (VA) 0,8 1,2 9,9 15,6 4,1 2,2 1,7 1,9 4,5 0,0 0,8 25,0 4,8 2,6 0,0 3,4 0,0 2,1Ec. e comm. (VA) 0,6 3,3 2,1 0,0 4,1 0,0 3,6 16,6 13,4 0,0 0,8 0,0 4,8 3,5 0,0 0,0 2,9 5,0Musicologia (CR) 5,8 1,4 2,1 2,2 1,6 2,2 1,0 0,8 4,5 0,0 0,8 6,3 0,0 0,9 50,0 0,0 0,7 1,8Pal. fil. music. (CR) 0,8 0,1 0,0 0,0 0,0 2,2 0,2 0,1 0,0 0,0 0,8 0,0 0,0 0,4 0,0 3,4 0,7 0,3St. did. musica (CR) 0,0 0,0 2,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 5,1 0,0 0,2

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 6: Tassi di preferenza dei maturi che si sono immatricolati nell’A.A.1996/97

Page 19: La Didattica - Università degli Studi di Pavianuv.unipv.it/attach/file/Relazioni/1997/4.pdf · Matematica computazionale e ricerca operativa Matematica ... Linguistica Scienze antichit

87Relazione NuV - 1997

Un’altra caratteristica importante che differenzia gli immatricolati è la situazione economica dellafamiglia d’origine, desumibile dalla variabile reddito, registrata per tutti coloro che hanno presentatoalla Segreteria studenti i documenti di autocertificazione.

Per garantire l’omogeneità dei confronti, sono state costruite 9 classi, nelle quali gli immatricolati sidistribuiscono secondo le percentuali riportate in Tab. 9. In questo modo è stato anche possibile ridurre

Corso

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Giurisprudenza 1,9 0,9 1,1 0,2 1,0 1,0 0,3 1,4 0,7 0,0 0,7 0,0 0,8 1,0 0,0 0,8 0,4 1,0Econ. e commercio 0,4 1,1 0,1 0,0 0,7 0,3 0,5 2,5 0,8 4,3 0,4 0,0 0,0 0,5 0,0 0,7 0,7 1,0Economia aziendale 0,3 1,1 0,0 0,0 1,0 3,6 0,6 2,3 2,5 0,0 0,0 0,0 0,0 1,1 0,0 0,0 0,6 1,0Scienze politiche 0,6 0,7 1,0 0,8 1,5 1,0 0,7 1,7 1,2 0,0 1,5 2,3 2,2 1,4 0,0 0,9 0,3 1,0Medicina e chirurgia 2,3 1,5 0,4 0,0 0,2 0,0 0,2 0,1 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6 0,0 0,8 4,4 1,0Odontoiatria 1,5 1,4 1,3 0,0 4,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,0 2,1 0,0 1,0T. riab. neuro psic. 2,0 0,5 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,5 0,0 0,0 0,0 1,0Dietista 0,0 0,8 2,0 0,0 0,0 0,0 1,4 1,2 3,0 0,0 0,8 12,6 0,0 0,0 0,0 0,0 4,4 1,0Fisioterapista 0,5 1,0 1,3 0,0 2,0 5,5 3,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15,8 0,0 0,0 0,0 4,3 0,0 1,0Infermiere 0,5 0,6 4,0 1,3 5,1 0,0 0,7 0,6 1,8 0,0 1,4 3,7 0,0 0,5 0,0 0,0 1,3 1,0Ortottista-Ass. oft. 0,0 1,5 2,5 0,0 2,0 0,0 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ostetrica/o 1,3 0,7 3,3 0,0 1,3 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 21,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0T. audiometrista 0,0 0,5 10,5 0,0 0,0 0,0 0,0 1,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0T. sanit. lab. biomed. 0,0 1,6 1,0 0,0 2,4 0,0 1,0 0,6 0,0 0,0 1,6 0,0 0,0 0,0 0,0 3,4 0,0 1,0T. neurofisiopatol. 0,0 0,5 2,5 11,0 4,0 0,0 0,0 1,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0T. san. rad. med. 0,0 1,0 0,0 0,0 2,0 11,0 1,0 0,5 0,0 0,0 4,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Lettere 2,6 0,8 2,3 4,1 0,6 1,5 0,3 0,3 1,8 0,0 0,4 0,0 1,6 1,2 0,0 1,7 1,1 1,0Filosofia 1,3 0,7 3,2 1,2 1,9 0,0 0,6 0,9 1,3 0,0 0,5 0,0 0,0 1,6 13,9 0,9 0,8 1,0Lingue e lett. str. 0,3 0,7 0,4 0,6 1,4 0,6 0,3 0,8 3,7 0,0 0,1 0,0 1,3 7,2 0,0 0,9 1,2 1,0Oper. beni culturali 1,1 0,7 1,3 18,5 0,7 0,0 0,4 0,7 0,0 0,0 0,3 0,0 15,8 1,1 0,0 4,3 0,0 1,0Ing. elettronica 0,4 1,5 0,0 0,0 0,5 0,0 3,3 0,1 0,0 0,0 0,6 0,0 4,6 0,0 0,0 0,0 0,2 1,0Ing. informatica 0,6 1,2 0,0 0,0 0,3 0,9 3,8 0,6 0,6 0,0 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. elettrica 0,1 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 5,4 0,1 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 1,0Ing. civile 0,0 0,9 0,0 0,0 0,3 0,0 1,6 0,0 0,0 0,0 7,9 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. amb. e territ. 0,3 1,7 0,0 0,0 0,0 3,1 1,0 0,1 0,0 0,0 3,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. edile 0,2 1,1 0,3 1,2 0,2 0,0 0,1 0,0 0,8 0,0 9,2 0,0 2,5 0,2 0,0 0,9 0,0 1,0Ing. biomedica DU 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 0,0 4,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,3 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. elettronica DU 0,0 0,4 0,0 0,0 1,1 0,0 8,7 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. infrastrutture DU 0,0 0,8 0,0 0,0 0,0 0,0 1,3 0,0 0,0 0,0 12,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. amb. e ris. DU 0,0 1,3 0,0 2,8 0,5 0,0 3,3 1,0 0,0 0,0 1,4 0,0 0,0 0,0 0,0 2,1 0,0 1,0Ing. energetica DU 0,0 0,7 0,0 0,0 1,3 0,0 6,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Ing. informatica DU 0,0 0,7 0,0 0,0 0,7 0,0 6,8 0,7 0,0 0,0 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,2 1,0Farmacia 0,9 1,5 0,7 1,4 0,8 1,4 0,4 0,5 0,5 0,0 0,0 0,0 1,5 0,7 0,0 0,5 3,3 1,0CTF 1,2 1,5 0,6 0,0 2,5 0,8 0,4 0,1 0,0 0,0 0,2 0,0 0,0 1,2 0,0 2,0 0,6 1,0Chimica 0,9 1,0 0,4 0,0 0,0 3,1 2,9 0,3 0,0 0,0 0,3 0,0 0,0 0,9 0,0 3,6 1,1 1,0Matematica 0,9 1,8 1,1 0,0 0,0 2,4 0,8 0,1 1,7 37,0 0,9 0,0 0,0 0,4 0,0 0,0 1,7 1,0Scienze naturali 0,8 1,1 0,3 1,5 0,8 8,7 0,7 1,1 2,0 0,0 0,7 0,0 0,0 0,0 0,0 2,3 1,0 1,0Scienze biologiche 0,9 1,3 1,1 0,6 0,5 1,9 0,4 0,5 0,4 0,0 0,4 3,7 0,0 1,0 0,0 1,5 3,0 1,0Scienze geologiche 0,4 1,1 0,3 0,0 1,0 2,7 0,6 0,5 0,0 0,0 5,3 0,0 0,0 0,6 0,0 1,1 0,0 1,0Fisica 1,0 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 1,9 0,5 0,0 22,2 1,5 0,0 0,0 0,3 0,0 1,1 0,5 1,0Chimica DU 0,0 0,5 0,0 0,0 0,0 11,0 5,0 0,0 0,0 0,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0Medicina e chir. (VA) 2,1 1,1 1,3 0,0 0,3 0,0 0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 0,8 0,0 2,1 6,1 1,0Fisioterapista (VA) 0,5 1,3 4,0 0,0 2,0 0,0 0,5 1,0 3,8 0,0 0,0 0,0 0,0 1,0 0,0 0,0 0,0 1,0Infermiere (VA) 0,4 0,6 4,7 7,4 2,0 1,0 0,8 0,9 2,1 0,0 0,4 11,9 2,3 1,2 0,0 1,6 0,0 1,0Ec. e comm. (VA) 0,1 0,7 0,4 0,0 0,8 0,0 0,7 3,3 2,7 0,0 0,2 0,0 1,0 0,7 0,0 0,0 0,6 1,0Musicologia (CR) 3,2 0,8 1,2 1,2 0,9 1,2 0,6 0,4 2,5 0,0 0,4 3,5 0,0 0,5 27,8 0,0 0,4 1,0Pal. fil. music. (CR) 2,7 0,3 0,0 0,0 0,0 7,3 0,7 0,3 0,0 0,0 2,7 0,0 0,0 1,3 0,0 11,3 2,3 1,0St. did. musica (CR) 0,0 0,0 13,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 25,5 0,0 1,0

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Tab. 7: Indice di vocazione per tipo di maturità e per corso di studio A.A. 1996/97

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88 La didattica

il peso dei valori estremi, come cifre di segno negativo o superiori al migliaio di miliardi, che potrebberoavere scarso significato, se non addirittura essere attribuibili ad errori di inserimento dei dati.

Partendo da questa classificazione, è stato calcolato un indice di polarizzazione come differenza frala percentuale di soggetti che rientrano nelle classi di reddito più basse (fino a 30 milioni) e di soggetti

Giurisprudenza 30,2 57,0 12,8 572 45,7 -17,48Economia e commercio 24,4 60,5 15,1 352 46,7 -9,38Economia aziendale 17,5 66,7 15,8 57 48,9 -1,75Scienze politiche 44,3 48,9 6,8 499 43,4 -37,47Medicina e chirurgia 6,0 52,2 41,8 184 53,0 35,87Odontoiatria 21,1 47,4 31,6 38 49,2 10,53Ter. riab. neuro psicom. età evol. 14,3 42,9 42,9 7 51,7 28,57Dietista 0,0 83,3 16,7 18 49,4 16,67Fisioterapista 5,6 94,4 0,0 18 46,6 -5,56Infermiere 38,5 57,7 3,8 78 43,4 -34,62Ortottista-Ass. oftalm. 37,5 62,5 0,0 8 43,5 -37,50Ostetrica/o 25,0 66,7 8,3 12 45,3 -16,67Tecnico audiometrista 37,5 62,5 0,0 8 43,8 -37,50T. sanit. lab. biomed. 16,7 83,3 0,0 24 44,1 -16,67T. neurofisiopatologia 71,4 28,6 0,0 7 39,0 -71,43T. sanit. radiol. med. 44,4 55,6 0,0 9 43,6 -44,44Lettere 22,6 61,9 15,6 270 46,8 -7,04Filosofia 28,5 61,8 9,7 165 45,9 -18,79Lingue e letter. straniere 25,0 64,0 11,0 164 46,4 -14,02Operatore beni culturali 27,8 61,1 11,1 54 45,9 -16,67Ingegneria elettronica 12,0 58,5 29,6 142 50,1 17,61Ingegneria informatica 25,4 55,9 18,6 118 47,3 -6,78Ingegneria elettrica 21,1 60,6 18,3 71 47,7 -2,82Ingegneria civile 11,1 64,8 24,1 54 49,7 12,96Ingegneria ambiente e territorio 13,7 70,5 15,8 95 48,4 2,11Ingegneria edile 25,8 60,7 13,5 89 46,3 -12,36Ingegneria biomedica DU 33,3 58,3 8,3 12 44,1 -25,00Ingegneria elettronica DU 10,0 84,0 6,0 50 46,6 -4,00Ingegneria infrastrutture DU 10,0 80,0 10,0 20 45,9 0,00Ingegneria ambiente e risorse DU 33,3 64,1 2,6 39 44,3 -30,77Ingegneria energetica DU 38,5 46,2 15,4 13 45,5 -23,08Ingegneria informatica DU 44,8 55,2 0,0 29 41,1 -44,83Farmacia 33,8 57,7 8,5 130 45,0 -25,38CTF 16,7 59,2 24,2 120 48,5 7,50Chimica 14,8 63,9 21,3 61 49,1 6,56Matematica 4,7 72,1 23,3 43 50,8 18,60Scienze naturali 39,1 56,5 4,3 69 43,4 -34,78Scienze biologiche 35,0 55,2 9,8 143 45,2 -25,17Scienze geologiche 34,2 58,9 6,8 73 44,0 -27,40Fisica 29,9 38,8 31,3 67 48,7 1,49Chimica (DU) 28,6 71,4 0,0 7 42,0 -28,57Medicina e chirurgia (VA) 15,6 58,7 25,7 109 49,7 10,09Fisioterapista (VA) 5,0 80,0 15,0 20 49,1 10,00Infermiere (VA) 54,0 44,0 2,0 100 41,5 -52,00Economia e commercio (VA) 31,3 57,4 11,3 230 44,8 -20,00Musicologia 35,8 58,0 6,2 81 43,4 -29,63Paleog. e filol. musicale 53,8 23,1 23,1 13 44,2 -30,77Storia e did. della musica 80,0 20,0 0,0 5 40,2 -80,00

Totale 27,6 58,1 14,3 4547 46,3 -13,35

36-40 41-55 56-60 n° casi Media Indice

Tab. 8: Indice di polarizzazione rispetto al voto conseguito alla maturità per corso di studi (Immatricolati A.A. 1996/97).L’indice è calcolato come differenza tra la percentuale di studenti nella fascia più alta e più bassa

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89Relazione NuV - 1997

delle classi più alte (ol-tre i 100 milioni) sultotale degli immatrico-lati di quel corso. Diconseguenza possiamoaffermare che, quandol’indice assume valoripositivi, esiste una po-larizzazione degliiscritti verso le classiabbienti, mentre, quan-do assume valori nega-tivi la polarizzazione simanifesta verso le clas-si meno abbienti. Co-m’era facile prevedere, i risultati riportati in Tab. 10 mostrano che Medicina e Chirurgia rientra fra queipochissimi corsi che presentano un indice positivo. Nella maggioranza dei casi si riscontra infatti unapolarizzazione verso le classi di reddito inferiori, tanto che anche il valore medio assume segnonegativo. Particolarmente evidente è il fenomeno nel caso di alcuni diplomi universitari, in particolarequello di Infermiere e di Dietista che presentano indici negativi molto più elevati, in termini assoluti,del valore medio.

È poi possibile costruire un indice di polarizzazione anche con riferimento alla distribuzione degliimmatricolati per reddito e per tipo di maturità conseguita; indice che ha un significato analogo aquello precedente, vale a dire permette di verificare se alcune scuole superiori sono associate piùspesso di altre ad un reddito elevato.

Dalla Tab. 11 emerge con chiarezza che gli unici due valori positivi dell’indice si registrano incorrispondenza della Maturità classica e scientifica, mentre per la Maturità professionale si registra unvalore fortemente negativo, sintomo della presenza di numerose famiglie a basso reddito. I fenomeniosservati dimostrano quindi che le famiglie a reddito elevato scelgono di far frequentare ai propri figliun Liceo in vista di un’ulteriore prosecuzione negli studi. La polarizzazione verso valori negatividell’indice per gli altri tipi di Maturità dimostra invece che le famiglie con un reddito basso optano perdiplomi che garantiscano al figlio un tipo di specializzazione tale da consentire anche un possibileingresso nel mercato del lavoro.

Partendo dalle informazioni relative alla provincia di residenza degli immatricolati all’Universitàdi Pavia nell’A.A. 1996/97 è possibile verificare se esistono significative differenze fra soggettiprovenienti da aree territoriali diverse. A questo scopo si è messa in relazione la provenienzageografica sia con il tipo di Istituto superiore, sia con il voto di maturità, sia infine con il reddito dellafamiglia.

I dati in Tab. 12 mostrano che la maggioranza degli iscritti che hanno conseguito una Maturitàtecnica o professionale risiedono in provincia di Pavia e nelle province limitrofe7 , mentre unapercentuale rilevante di maturi del Liceo classico proviene dal resto d’Italia, in particolare dal Sud. Sipotrebbe spiegare questo fenomeno considerando che, con tutta probabilità, gli studenti provenientida Regioni meridionali che hanno scelto di iscriversi a Pavia erano già intenzionati, fin dal momentodella scelta della scuola superiore, a proseguire gli studi in un’Università prestigiosa e, di conseguenza,hanno optato per una formazione liceale.

Può essere inoltre interessante studiare come variano le performance scolastiche a seconda dellaprovenienza geografica degli iscritti. Se si considerano il voto medio ottenuto alla Maturità (vedi Tab.13), si scopre che in corrispondenza di tutti gli indirizzi si riscontrano votazioni medie più elevate

7 Fra le province limitrofe rientrano Milano, Lodi, Alessandria e Piacenza.

Meno di 0 milioni 36 0,77Da 0 a 15 milioni 171 3,67Da 15 a 30 milioni 534 11,46Da 30 a 50 milioni 994 21,34Da 50 a 75 milioni 1130 24,26Da 75 a 100 milioni 538 11,55Da 100 a 200 milioni 379 8,14Da 200 a 300 milioni 47 1,01Oltre i 300 milioni 23 0,49Dato mancante 806 17,30

Totale 4658 100,00

PercentualeN° immatricolatiClassi di reddito

Tab. 9: Classi di reddito equivalente degli immatricolati nell’A.A. 1996/1997

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90 La didattica

quando gli studenti provengono dal Sud Italia. I valori relativi ai soggetti che risiedono nelle altre trearee considerate sono invece abbastanza allineati fra loro, in particolare quelli di Pavia e delle provincelimitrofe.

In analogia a quanto è emerso a proposito del curriculum scolastico, si potrebbe verificare se ad una

Giurisprudenza 18,67 66,80 14,52 482 -4,15Economia e commercio 17,00 69,67 13,33 300 -3,67Economia aziendale 18,37 61,22 20,41 49 2,04Scienze politiche 20,76 70,17 9,07 419 -11,69Medicina e chirurgia 12,59 62,94 24,48 143 11,89Odontoiatria 31,03 51,72 17,24 29 -13,79Ter. riab. neuro psicom. età evol. 0,00 80,00 20,00 5 20,00Dietista 26,67 73,33 0,00 15 -26,67Fisioterapista 11,76 88,24 0,00 17 -11,76Infermiere 36,11 59,72 4,17 72 -31,94Ortottista-Ass. oftalm. 20,00 80,00 0,00 5 -20,00Ostetrica/o 45,45 45,45 9,09 11 -36,36Tecnico audiometrista 12,50 75,00 12,50 8 0,00T. sanit. lab. biomed. 35,00 60,00 5,00 20 -30,00T. neurofisiopatologia 28,57 71,43 0,00 7 -28,57T. sanit. radiol. med. 50,00 50,00 0,00 8 -50,00Lettere 21,52 68,61 9,87 223 -11,66Filosofia 21,74 65,22 13,04 138 -8,70Lingue e letter. straniere 18,37 71,43 10,20 147 -8,16Operatore beni culturali 20,83 72,92 6,25 48 -14,58Ingegneria elettronica 14,41 76,27 9,32 118 -5,08Ingegneria informatica 18,81 70,30 10,89 101 -7,92Ingegneria elettrica 17,19 73,44 9,38 64 -7,81Ingegneria civile 21,74 58,70 19,57 46 -2,17Ingegneria ambiente e territorio 16,25 68,75 15,00 80 -1,25Ingegneria edile 11,27 74,65 14,08 71 2,82Ingegneria biomedica DU 27,27 54,55 18,18 11 -9,09Ingegneria elettronica DU 21,28 70,21 8,51 47 -12,77Ingegneria infrastrutture DU 22,22 72,22 5,56 18 -16,67Ingegneria amb. e risorse DU 21,05 60,53 18,42 38 -2,63Ingegneria energetica DU 11,11 88,89 0,00 9 -11,11Ingegneria informatica DU 18,52 66,67 14,81 27 -3,70Farmacia 16,48 73,63 9,89 91 -6,59CTF 20,00 68,57 11,43 105 -8,57Chimica 16,36 69,09 14,55 55 -1,82Matematica 13,51 70,27 16,22 37 2,70Scienze naturali 18,97 67,24 13,79 58 -5,17Scienze biologiche 16,00 75,20 8,80 125 -7,20Scienze geologiche 8,20 83,61 8,20 61 0,00Fisica 27,59 62,07 10,34 58 -17,24Chimica 33,33 66,67 0,00 6 -33,33Medicina e chirurgia (VA) 14,47 73,68 11,84 76 -2,63Fisioterapista (VA) 31,25 68,75 0,00 16 -31,25Infermiere (VA) 27,96 65,59 6,45 93 -21,51Economia e commercio (VA) 19,23 73,08 7,69 208 -11,54Musicologia 14,93 68,66 16,42 67 1,49Paleog. e filol. musicale 25,00 58,33 16,67 12 -8,33Storia e did. della musica 25,00 75,00 0,00 8 -25,00

Totale 19,24 69,11 11,66 3852 -7,58

>100

Redditi in MLitN° casi Indice

<30 30-100

Tab. 10: Indice di polarizzazione rispetto alle classi di reddito per corso di studi (Immatricolati A.A. 1996/97)

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91Relazione NuV - 1997

diversa provenienza geografica è legato anche un diversa classe di reddito (Tab. 14). Analizzando i datiriportati nella Tab. 13, si ritrova ancora un allineamento dei valori della provincia di Pavia con quellidelle province limitrofe, mentre i valori delle zone meridionali sono tendenzialmente più bassi per tutti

Classica 121 133 223 43 520 23,27 25,58 42,88 8,27 100,00Scientifica 625 438 534 79 1676 37,29 26,13 31,86 4,71 100,00Magistrale 67 51 60 13 191 35,08 26,70 31,41 6,81 100,00Artistica 11 19 15 0 45 24,44 42,22 33,33 0,00 100,00T professionale 105 64 62 13 244 43,03 26,23 25,41 5,33 100,00T agraria 28 7 10 1 46 60,87 15,22 21,74 2,17 100,00T industriale 177 129 95 17 418 42,34 30,86 22,73 4,07 100,00T commerciale 284 173 243 23 723 39,28 23,93 33,61 3,18 100,00Perito aziendale 23 22 22 0 67 34,33 32,84 32,84 0,00 100,00T nautica 0 0 3 0 3 0,00 0,00 100,00 0,00 100,00T per geometri 134 71 46 12 263 50,95 27,00 17,49 4,56 100,00T femminile 8 3 5 0 16 50,00 18,75 31,25 0,00 100,00Tecnica 6 10 5 0 21 28,57 47,62 23,81 0,00 100,00Linguistica 80 70 74 4 228 35,09 30,70 32,46 1,75 100,00Musicale 0 1 1 0 2 0,00 50,00 50,00 0,00 100,00Generica 20 17 20 2 59 33,90 28,81 33,90 3,39 100,00Straniera 65 8 62 1 136 47,79 5,88 45,59 0,74 100,00

Totale 1754 1216 1480 208 4658 37,66 26,11 31,77 4,47 100,00

Valori assoluti Valori percentuali

PV

Pro

v. l

imit

rofe

a P

V

Su

d I

talia

To

tale

PV

Pro

v. l

imit

rofe

a P

V

Re

sto

Ce

ntr

o-

No

rd I

talia

Su

d I

talia

To

tale

Re

sto

Ce

ntr

o-

No

rd I

talia

Tab. 12: Immatricolati nell’A.A. 1996/97 per tipo di maturità e per area geografica di appartenenza

Classica 15,78 67,68 16,54 393 0,76Scientifica 14,41 70,07 15,52 1353 1,11Magistrale 27,53 64,04 8,43 178 -19,10Artistica 19,51 73,17 7,32 41 -12,20Tecnica professionale 31,67 62,44 5,88 221 -25,79Tecnica agraria 30,95 57,14 11,90 42 -19,05Tecnica industriale 22,55 69,76 7,69 377 -14,85Tecnica commerciale 18,84 71,88 9,27 658 -9,57Perito aziendale 16,13 79,03 4,84 62 -11,29Tecnica nautica 0,00 100,00 0,00 2 0,00Tecnica per geometri 23,58 70,31 6,11 229 -17,47Tecnica femminile 42,86 57,14 0,00 14 -42,86Tecnica 21,05 68,42 10,53 19 -10,53Linguistica 18,95 68,42 12,63 190 -6,32Musicale 0,00 0,00 100,00 1 100,00Generica 27,08 64,58 8,33 48 -18,75Straniera 50,00 50,00 0,00 24 -50,00

Totale 19,24 69,11 11,66 3852 -7,58

>100

Redditi in MLitN° casi Indice

<30 30-100

Tab. 11: Indici di polarizzazione rispetto alle classi di reddito per tipo di maturità (Immatricolati A.A. 1996/97)

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92 La didattica

8 Sono stati esclusi gli studenti residenti all’estero

i tipi di scuole. In particolare, nel caso delle Maturità tecniche e professionali, il reddito degli studentiprovenienti dalle regioni del Sud è di una classe inferiore (da 15 a 30 milioni) rispetto al valore mediogenerale della scuola considerata (da 30 a 50 milioni).

Classica 48,4 519Pavia 47,4 121Prov. limitrofe a PV 47,3 133Resto Centro Nord 49,1 222Sud 51,2 43

Scientifica 46,3 1675Pavia 46,4 625Prov. limitrofe a PV 45,2 438Resto Centro Nord 46,8 533Sud 48,4 79

Magistrale 45,1 191Pavia 43,9 67Prov. limitrofe a PV 44,8 51Resto Centro Nord 46,7 60Sud 44,8 13

Artistica 44,7 45Pavia 41,4 11Prov. limitrofe a PV 48,8 19Resto Centro Nord 41,9 15

T Professionale 46,2 244Pavia 45,3 105Prov. limitrofe a PV 46,2 64Resto Centro Nord 46,8 62Sud 50,1 13

T Agraria 45,7 45Pavia 46,8 28Prov. limitrofe a PV 48,7 6Resto Centro Nord 41,7 10Sud 38,0 1

T Industriale 45,8 418Pavia 46,0 177Prov. limitrofe a PV 44,7 129Resto Centro Nord 46,5 95Sud 47,9 17

T Commerciale 45,9 723Pavia 45,9 284Prov. limitrofe a PV 45,9 173Resto Centro Nord 45,4 243Sud 50,3 23

P Aziendale 46,7 67Pavia 48,2 23Prov. limitrofe a PV 43,9 22Resto Centro Nord 47,9 22

T Nautica 52,0 3Resto Centro Nord 52,0 3

T Geometri 45,1 262Pavia 45,4 134Prov. limitrofe a PV 45,1 71Resto Centro Nord 43,8 45Sud 47,6 12

T Femminile 41,8 16Pavia 43,0 8Prov. limitrofe a PV 44,3 3Resto Centro Nord 38,2 5

Tecnica 46,3 21Pavia 44,3 6Prov. limitrofe a PV 46,6 10Resto Centro Nord 48,0 5

Linguistica 47,2 224Pavia 45,5 79Prov. limitrofe a PV 46,7 70Resto Centro Nord 49,4 71Sud 49,3 4

Musicale 60,0 2Prov. limitrofe a PV 60,0 1Resto Centro Nord 60,0 1

Generica 46,1 56Pavia 44,5 20Prov. limitrofe a PV 45,5 17Resto Centro Nord 47,4 17Sud 56,0 2

Straniera 45,1 9Pavia 38,0 1Prov. limitrofe a PV 46,0 1Resto Centro Nord 43,7 6Sud 60,0 1

Totale 46,3 4520

Media N ° casi Media N ° casi

Tab. 13: Voto medio di maturità per tipo di istituto superiore e per area geografica di provenienza8 . Immatricolati 1996/97

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93Relazione NuV - 1997

9 Sono stati esclusi gli studenti residenti all’estero

1.8. Analisi della provenienza geografica degli studenti

Nell’ambito delle attività promosse dal NuV sono proseguite le analisi volte ad individuare i bacinidi provenienza degli iscritti e degli immatricolati e a ricostruire le modificazioni delle quote di mercatodetenute dall’Ateneo.

Classica 4,92 393Pavia 4,97 94Prov. limitrofe a PV 5,03 99Resto Centro Nord 4,94 161Sud 4,41 39

Scientifica 4,95 1352Pavia 5,02 497Prov. limitrofe a PV 5,12 344Resto Centro Nord 4,85 439Sud 4,28 72

Magistrale 4,28 178Pavia 4,32 62Prov. limitrofe a PV 4,25 48Resto Centro Nord 4,51 55Sud 3,15 13

Artistica 4,41 41Pavia 4,60 10Prov. limitrofe a PV 4,28 18Resto Centro Nord 4,46 13

T Professionale 4,29 221Pavia 4,39 98Prov. limitrofe a PV 4,33 54Resto Centro Nord 4,34 56Sud 3,08 13

T Agraria 4,36 42Pavia 4,04 25Prov. limitrofe a PV 5,43 7Resto Centro Nord 4,40 10

T Industriale 4,46 377Pavia 4,49 168Prov. limitrofe a PV 4,54 110Resto Centro Nord 4,57 82Sud 3,18 17

T Commerciale 4,63 658Pavia 4,64 262Prov. limitrofe a PV 4,70 153Resto Centro Nord 4,72 222Sud 3,14 21

P Aziendale 4,58 62Pavia 5,00 21Prov. limitrofe a PV 4,42 19Resto Centro Nord 4,32 22

T Nautica 4,00 2Resto Centro Nord 4,00 2

T Geometri 4,43 228Pavia 4,37 120Prov. limitrofe a PV 4,65 57Resto Centro Nord 4,63 41Sud 3,20 10

T Femminile 3,71 14Pavia 3,83 6Prov. limitrofe a PV 2,67 3Resto Centro Nord 4,20 5

Tecnica 4,58 19Pavia 5,00 5Prov. limitrofe a PV 4,78 9Resto Centro Nord 3,80 5

Linguistica 4,66 189Pavia 4,50 70Prov. limitrofe a PV 4,73 60Resto Centro Nord 4,80 56Sud 4,33 3

Musicale 9,00 1Prov. limitrofe a PV 9,00 1

Generica 4,40 48Pavia 4,59 17Prov. limitrofe a PV 4,36 14Resto Centro Nord 4,40 15Sud 3,00 2

Straniera 4,08 13Pavia 4,00 6Prov. limitrofe a PV 5,00 2Resto Centro Nord 4,00 4Sud 3,00 1

Totale 4,70 3838

Media N ° casi Media N ° casi

Tab. 14: Reddito medio per tipo di istituto superiore e per area geografica di provenienza9. Immatricolati 1996/97

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94 La didattica

Qui di seguito sono riportati i dati più importanti sullaprovenienza e alcuni dei risultati di uno studio ancora in corso.Come si può immediatamente cogliere visivamente osservan-do la cartografia prodotta sulla base della provincia di residen-za degli immatricolati nell’A.A. 1996/97 ai soli CL e DUattivati in Pavia10 , l’Università di Pavia, gode ancora oggi diuna certa notorietà e capacità di attrazione a livello nazionale.Infatti solo 20 province italiane non risultano presenti nel-l’elenco dei bacini di utenza. Tuttavia se si sposta l’attenzionedalla numerosità dei bacini alla loro rilevanza, dovuta alladimensione demografica e alla quota di mercato in esso dete-

0 201 10 48

11 50 1551 100 4

101 1000 7oltre 1000 1

Totale 95

N° provinceada

Tab. 15: Distribuzione degli immatricolatidell’A.A. 1996/1997 per provincia diresidenza

10 Dalle elaborazioni sono stati esclusi gli iscritti ai corsi di laurea e di diploma attivati a Varese (che confluiranno nellanuova Università dell’Insubria) e quelli attivati a Cremona e Mantova.

11 Per sedi intendiamo i poli d’attrazione formati, ad esempio, nel caso di Milano da tutti gli Atenei della città: Statale,Politecnico, Cattolica, IULM, ISEF, Segrate e S. Raffaele.

nuta, si coglie con altrettanta imme-diatezza come siano poco numerosi(Tab. 15) e concentrati territorialmen-te (Fig. 8) quelli che di fatto determi-nano l’attuale livello di iscrizioni.

In un contesto di sempre maggio-re distribuzione della rete universita-ria, l’analisi non può arrestarsi allasola identificazione dei bacini di unAteneo e della loro importanza relati-va, ma deve spingersi a valutare ilpotere di mercato esercitato su di essiesaminando la posizione dei compe-titori, onde evidenziare punti di for-za e punti di debolezza.

In questo filone tematico si inseri-scono gli studi volti ad identificare learee territoriali in cui la contesa tra lesedi universitarie lombarde11 risultapiù accesa. Tali studi sono stati con-dotti per singolo corso di laurea ecostituiscono una base conoscitivaindispensabile per definire una effi-cace azione di marketing.

A titolo di esempio sono riportate due cartografie riferite agli immatricolati totali che mostrano ladiversa ripartizione del territorio regionale tra poli universitari che si riscontra facendo riferimento adue diversi livelli di posizione dominante. La prima offre un immagine della ripartizione del territorioregionale assumendo come soglia di controllo una quota di mercato di un singolo polo maggiore ouguale all’80%, la seconda una quota di mercato maggiore o uguale al 51%.

L’analisi delle cartine tematiche evidenzia innanzitutto che l’identificazione di aree contese edi aree in cui ogni sede esercita un predominio in termini di quote di mercato, non può essereoperata analizzando i dati provinciali, in quanto non può essere certamente accolta l’ipotesi diomogeneità interna.

Fig. 8: Distribuzione degli immatricolati dell’AA 1996/1997 per pro-vincia di residenza

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95Relazione NuV - 1997

A livello di immatricolati nelcomplesso12 la Lombardia risultaterreno di scontro tra tre poli: Brescia,Milano e Pavia, che detengono unaposizione dominante (quota dimercato dell’80%) in un ambitoterritoriale che risulta ben delimitatonel caso di Pavia (controllo delterritorio circostante) e di Milano (cheoltre al controllo del territoriocircostante presenta posizionidominanti diffuse, ma non contiguenell’area Nord e nell’area cremonese-mantovana), in parte frammentato nelcaso di Brescia (controllo a macchiadi leopardo del territorio circostante)e che si scontrano direttamente nellearee di confine.

Le zone che costituiscono un ter-reno di scontro diretto fra due o piùsedi concorrenti risultano ampie,come ad esempio l’area di confine fraMilano, Pavia e Brescia, che ha uncolore neutro nella Fig. 9; ma tendonoa ridursi in modo significativo (Fig.10) se si abbassa la soglia di controllodel mercato al 51%. Si assiste infattiad una espansione delle aree in cui viè un posizione dominante di uno deitre poli. L’area controllata da Bresciarisulta più ampia, ben delimitata ecompatta (non più a macchia di leo-pardo), l’area controllata da Paviamostra una modesta espansione ver-so la bassa milanese e il vigevanese, ealcune espansioni caratterizzate da

12 A questo livello risultano ovviamente penalizzati i poli che presentano un’offerta didattica specializzata od in ognicaso meno articolata. Nelle analisi per corso di laurea e di diploma emergono invece anche le posizioni dominanti deglialtri poli sebbene su aree territoriali che risultano più ristrette.

discontinuità territoriale nel nord Lombardia e nell’area lodigiana. L’area controllata da Milano siespande in quasi tutto il nord Lombardia e nel lodigiano, nel cremonese e in parte nel mantovanoincuneandosi tra le aree di controllo di Pavia e Brescia. L’immagine complessiva offre una chiararappresentazione delle strategie di attacco del polo milanese che tende a schiacciare entro confini dicircondario il polo bresciano e pavese. Anche la recente dislocazione di corsi universitari a Crema,Lodi, Cremona, Mantova da parte di Università milanesi mira a rafforzare il predominio su questa areagettando forse le basi per una strategia di attacco sul fianco est al polo pavese e sul fianco sud al polobresciano.

Fig. 10: Mercati inclusi relativi agli immatricolati totali nell’AA96/97 (quota 51%)

Mantova

Lodi

Cremona

Crema

Lecco

Pavia

Brescia

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Como

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Varese

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A.A. 96/97 Mercati inclusi

Quote immatricolati al 51%

Mantova

Lodi

Cremona

Crema

Lecco

Pavia

Brescia

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Varese

A.A. 96/97 Mercati inclusi

Immatricolati totali all’80%

Fig. 9: Mercati inclusi relativi agli immatricolati totali nell’AA 96/97 (quota 80%)

Milano

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96 La didattica

2. Organizzazione dell’attività didattica

2.1 Analisi del carico didattico e delle risorse di docenza

Il carico delle strutture didattiche dell’Ateneo può essere espresso per ogni Facoltà mediante iseguenti semplici descrittori: numero di Studenti Iscritti (SI), numero di Studenti in posizioneRegolare (SR), numero e tipo di corsi di formazione, numero di Insegnamenti Attivati (IA) e numerodi Esami (E) sostenuti dagli studenti con esito positivo.

Questi descrittori, mostrati nella Tab. 16, non tengono conto né dell’efficienza né dell’efficacia delleattività didattiche. Successivamente saranno definiti allo scopo opportuni indicatori. Nella stessatabella sono riportati, inoltre, gli iscritti alle scuole di specialità, alle scuole dirette a fini speciali e ai corsidi perfezionamento nell’A.A 1996/97.

Le potenzialità didattiche delle Facoltà sono espresse dal loro organico, cioè dal numero di Docentie Ricercatori (DR) ad esse afferenti. La Tab. 17 riporta l’organico delle Facoltà dell’Ateneo al terminedell’A.A. 1996/97.

Nel valutare il carico didattico di una Facoltà occorre tenere conto dei vincoli imposti da normativenazionali o locali che limitano gli accessi degli studenti o che regolano le attività didattiche. Descrittoricome SI e SR non possono non essere presi in considerazione nel caso di corsi di formazione ad accesso

Scuole iscrittialle scuole

dirette a finispeciali

Studentiiscritti aicorsi di

perfezionam.

FacoltàStudentiiscritti

ai CL e ai DU

Studenti inposizioneregolare

Numero degliinsegnamenti

attivati

Numero degliesami

registrati

Studentiiscritti allescuole dispecialità

Giurisprudenza 4460 2362 51 8405Economia I 3665 1204 64 10179Scienze Politiche 2933 1714 68 7388Medicina e Chirurgia I 2399 1848 513 14244 1401 94 286Lettere e Filosofia 3789 2323 117 7977 12 60Ingegneria 3866 2583 214 14322Farmacia 1847 1167 69 4568 24Scienze M.F.N. 2759 1838 327 8026 41 246Medicina e Chirur. II 1395 1065 134 8738 214Economia II 1439 737 38 4873Paleogr. e Fil. Mus. 605 329 27 1119

Totale 29157 17170 1622 89839 1692 94 592

Tab. 16: Descrittori del carico didattico

Economia I 23 19 29 71Economia II 3 2 7 12Farmacia 17 24 22 63Giurisprudenza 32 5 2 27 66Ingegneria 41 58 2 52 153Lettere e Filosofia 34 31 2 59 126Medicina e Chirurgia I 90 99 3 96 288Medicina e Chirurgia II 20 18 17 55Scienze politiche 18 19 3 25 65Scienze MMFFNN 78 109 1 84 272Scuola di Paleografia 7 7 1 9 24

Totale complessivo 363 391 14 427 1.195

Facoltà Ordinari Associati Assistenti Ricercatori Totale

Tab. 17: Personale docente e ricercatore in organico alle Facoltà alla data del 1/11/97

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97Relazione NuV - 1997

libero, mentre nel caso di accessi a numero programmato occorre tener conto del carico didatticoindotto dalla sola organizzazione del corso di formazione. Nel caso di corsi di formazione a numeroprogrammato occorre valutare sempre se tale numero è giustificato sulla base delle domande diammissione ai test di selezione e delle richieste del mercato del lavoro.

Recentemente l’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario ha proposto13 al MURSTnuovi criteri per il riparto della quota di riequilibrio del Fondo per il Finanziamento Ordinario (FFO)delle università nel triennio 1998-2000.

Tra gli indicatori utilizzati per esprimere questi criteri compare quello dei Docenti Equivalenti(DE) che era stato utilizzato nella relazione del NuV dello scorso anno. Il pregio di quest’indicatore èquello di fornire una stima del costo in retribuzioni e oneri aggiuntivi dei docenti e di permettere unconfronto tra le risorse di docenza disponibili a Pavia e nelle altre università italiane in settoriscientifico-disciplinari omogenei.

Al fine di permettere quest’utile analisi si è qui adottata la stessa definizione di DE propostadall’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario, cioè:

DE = ORD + 0,72 ASS + 0,47 RIC

In cui ORD rappresenta il numero di professori ordinari, ASS il numero di professori associati e RICil numero di ricercatori. I pesi sono stati calcolati sulla base del costo medio per ciascuna categoria intermini di stipendi e oneri aggiuntivi.

Il volume dell’effettiva attività didattica svolta, senza per il momento tener conto della sua qualità,può essere stimato da SR. L’Osservatorio propone quindi il seguente indicatore del Carico Didattico(CD), senza distinguere corsi di formazione ad accesso libero o programmato:

CD = SR / DE

In Fig. 11 è riportato il confronto tra i valori di CD stimati localmente e a livello nazionale per lediverse Facoltà presenti a Pavia. Per eseguire il confronto sono stati considerati i soli studenti iscritticome regolari ai DU o CL.

È interessante osservare che le risorse di docenza disponibili a Pavia sono superiori a quelledisponibili a livello nazionale per lo stesso tipo di Facoltà, con la sola eccezione delle Facoltà della sededistaccata di Varese che mostrano un CD superiore a quello medio nazionale del 49% e del 200%rispettivamente per le Facoltà di Economia e di Medicina e Chirurgia. Per tutte le altre Facoltà, taleindicatore evidenzia una situazione più vantaggiosa che in sede nazionale. Si possono distinguere trediversi gradi di vantaggio, piccolo, medio e elevato. Al primo livello si collocano le Facoltà di Farmacia,Ingegneria e Lettere e Filosofia per le quali è stato stimato un CD inferiore a quello nazionale per unavalore percentuale compreso tra il 10% e il 20%. Riduzioni del CD più elevati sono stati osservati perle Facoltà di Scienze Politiche e Scienze MM. NN. FF., 32% e 40%. Una diminuzione ancora piùconsistente è stata calcolata per le Facoltà di Giurisprudenza (55%) e Economia di Pavia (64%). Questidati dovrebbero convincere l’Ateneo a puntare decisamente sul miglioramento dei descrittori dellaqualità delle attività didattiche: future strategie di acquisizione di nuove risorse dovranno basarsisull’ampliamento dell’offerta e, subito dopo, della domanda di servizi didattici.

2.2. Il Progetto CAMPUS

Anche per l’A.A. 1996-97 i quattro DU della Facoltà di Ingegneria con sede a Pavia (IngegneriaBiomedica, Elettronica, Informatica, Infrastrutture) sono rimasti inseriti nel progetto CAMPUS-96.Questo progetto è gestito dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (C.R.U.I.) con lapartecipazione di Enea, Confindustria, Unioncamere e Conferenza dei Presidenti delle Regioni, epromuove i DU nei settori dell’ingegneria, del terziario avanzato e delle scienze tecnologiche in sedi

13 Osservatorio per la valutazione del sistema universitario: Il riparto della quota di riequilibrio del fondo per ilfinanziamento ordinario delle università per il triennio 1998-2000, DOC 3/98, giugno 1998.

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98 La didattica

universitarie dell’Italia del Centro-Nord, con cofinanziamento (45%) sul Fondo Sociale Europeo (FSE)e integrazione (55%) da parte del M.U.R.S.T., nell’ambito di programmi di formazione professionaliz-zante indirizzati a giovani in cerca di prima occupazione.

La partecipazione a CAMPUS-96 è limitata alla parte professionalizzante del DU, che per i DU inIngegneria è riconosciuta tale per il secondo e il terzo anno del curriculum studi. I requisiti perché unDU di Ingegneria sia eleggibile al cofinanziamento sul progetto CAMPUS derivano in massima parteda iniziative necessarie per arricchire la formazione su aspetti del al mondo del lavoro e con un taglioindirizzato alla conoscenza di temi vicini all’impresa e alla sua organizzazione. In questo senso, lafilosofia di CAMPUS richiede, la presenza di una percentuale (14%) di attività didattiche extra-accademiche, un tirocinio obbligatorio al termine degli studi da svolgere in aziende qualificate,un’ampia presenza e pratica di laboratori sperimentali, e una certificazione di conoscenza della linguainglese. L’organizzazione delle parti più rivolte all’esterno dell’Università, sono state realizzate con ilconcorso della Camera di Commercio di Pavia, la quale ha reso possibile lo svolgimento di moduli dicultura d’impresa, cultura europea, tecniche di comunicazione, nonché favorito l’inserimento deigiovani tirocinanti in aziende del territorio.

Non da ultimo, va sottolineato come CAMPUS, fin dal suo avvio, ha richiesto la costituzione di unnucleo locale di autovalutazione per ognuno dei DU coinvolti, il quale, sulla base di una griglia diverifica costruita con opportune analogie agli standard del controllo qualità ISO 9000, redige unrapporto di autovalutazione. Questo, in una fase successiva, diventa oggetto di riscontro da parte diuna commissione di valutazione esterna, con presenza di esponenti del mondo dell’impresa, la qualecompie una visita tecnica in luogo e redige a sua volta un rapporto di valutazione complessiva delprogetto CAMPUS.

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Fig. 11: Confronto tra i valori di carico didattico stimati a livello locale e nazionale

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99Relazione NuV - 1997

Occorre sottolineare come i quattro DU di Ingegneria abbiano tutti ottenuto nel corso dell’ultimavalutazione, come pure nella precedente, dei giudizi altamente lusinghieri e positivi per la qualità deirisultati ottenuti, tra i quali si può indicare, come miglior indicatore di successo, l’alta spendibilità deltitolo in relazione alla adeguatezza di preparazione come si evince dai giudizi espressi delle Aziendeche hanno ospitato, e spesso assunto, i tirocinanti. Un aspetto debole delle valutazioni, che va segnalatoper le opportune riflessioni, riguarda il tempo medio impiegato per conseguire il titolo, tempo che èrisultato mediamente sempre superiore a 4 anni.

Occorre evidentemente che, al di là dell’obbligo di frequenza alle lezioni, si individuino soluzioniper impedire che la scelta del momento di valutazione finale di ogni materia sia lasciato, come è ora,alla libertà della persona e non inserito rigidamente nel percorso generale di un iter scolasticopredefinito.

In termini numerici, la partecipazione a CAMPUS-96, ha comportato per la nostra Universitàl’esposizione e, in fase di rendicontazione, il riconoscimento in toto dei costi di progetto per un importocomplessivo di 929.131.246 Lit, di cui 418.109.060 Lit a carico del FSE. Nel periodo progettuale, dal 1/10/96 al 30/6/97,. sono stati impartiti 80 moduli didattici, corrispondenti, per effetto delle sinergie traDU affini, a 52 moduli equivalenti, per un totale di 2937 ore di docenza. I destinatari sono studenti instato di disoccupazione con meno di 27 anni: su 269 iscritti aventi queste caratteristiche, sono risultatiformati 189 studenti, ossia gli studenti che hanno fruito di almeno il 75% delle ore di didattica offerte.I costi del progetto sono stati calcolati su base aziendale, con valutazione dei costi diretti e indiretti, ilche ha portato alla definizione di un costo orario per ora di lezione, pari a 336.146 Lit. In base al numerodi ore di docenza e al numero di studenti per i singoli DU, è stato calcolato un costo orario per allievoformato che varia da un minimo di 9.094 Lit per il DU in Ingegneria Elettronica a un massimo di 30.861Lit. per il DU in Ingegneria Biomedica.

3. Performance dell’attività didattica

3.1 Analisi dei risultati ottenuti dagli studenti

Per una descrizione sintetica dei risultati conseguiti dagli studenti è conveniente introdurre ladefinizione di Studente Attivo (SA): è attivo uno studente che ha sostenuto con esito positivo almenoun esame di profitto nell’A.A. 1996/97. In Fig. 12 sono riportati, distinti per Facoltà, il numero di SA,espresso come percentuale rispetto al numero di Studenti Iscritti (SI), per ogni Facoltà dell’Ateneo.Il valor medio di SA% a livello di Ateneo è pari a 76%. Valori inferiori alla media sono stati registratinelle Facoltà di Giurisprudenza (70%), Scienze Politiche (72%), Lettere e Filosofia (70%) e Paleografiae Filologia Musicale (67%), mentre valori superiori sono stati stimati per le Facoltà di Medicina eChirurgia di Pavia (84%), Facoltà di Medicina e Chirurgia di Varese (85%), Ingegneria (87%), ScienzeMM. FF. NN. (77%) e Economia di Varese (80%).

Particolarmente interessante è l’analisi del destino dei 6.952 studenti che nell’A.A. 1996/97 sonorisultati inattivi. Il 36 % hanno abbandonato l’Università di Pavia nell’A.A. successivo per mancatariiscrizione, rinuncia o congedo. Essi rappresentano la quota degli studenti inattivi che hanno presouna decisione drastica in conseguenza dell’insuccesso scolastico. Il 49 % si è riiscritto nella speranzadi trovare una soluzione al loro problema sulla base della valutazione che il loro insuccesso fossetemporaneo. Il 15 %, infine, ha conseguito il titolo di studio nell’A.A.1997/98, evidenziando un tempoimpiegato per la preparazione della tesi finale, dopo aver sostenuto con esito positivo l’ultimo esamedi profitto, superiore a un A.A. In alcune Facoltà (Economia I, Lettere e Filosofia, Economia di Varese)tale percentuale è superiore al 20 %. Da questi dati sembra emergere un fenomeno preoccupante chepotrebbe in parte giustificare tempi di conseguimento del titolo nettamente superiori a quelli previsti.Il NuV ritiene che questo fenomeno meriti di essere ulteriormente approfondito. Spetta, comunque, aiPresidi di Facoltà valutare se le modalità di gestione di questa ultima fase non presenti elementi discarsa efficienza tali da richiedere un immediato intervento per non penalizzare l’entrata nel mondodel lavoro di coloro che hanno superato tutti gli esami di profitto previsti dal loro piano degli studi.

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100 La didattica

Gli studenti che in un A.A. non hanno superato con esito positivo neppure un esame rappresentanouna popolazione di studenti che o si sono iscritti all’università con scarse motivazioni o hanno trovatogravi difficoltà per un loro inserimento efficace.

In data 8 marzo 1997 il MURST ha predisposto una bozza provvisoria di un Regolamento in materiadi accessi all’istruzione universitaria. Esso definisce i criteri generali e le modalità per disciplinare erazionalizzare l’accesso ai corsi di studio universitari nella consapevolezza che il passaggio dallascuola media secondaria all’università costituisce una fase cruciale del processo formativo.

Allo scopo di programmare adeguatamente l’offerta formativa nelle università, l’art. 4 del regola-mento prevede che gli iscritti all’ultimo anno degli istituti e scuole di istruzione secondaria superiorepresentino, entro il 30 novembre di ogni anno, domanda di preiscrizione ad un ateneo, con l’indica-zione del corso universitario e dell’intenzione di frequentare a tempo pieno o a tempo parziale. Leuniversità trasmettono i dati relativi alle preiscrizioni al Dipartimento per l’autonomia universitariae gli studenti del MURST entro il 31 dicembre del medesimo anno.

L’adozione del sistema delle preiscrizioni all’università apre spazi nuovi per realizzare un’efficaceazione di orientamento nelle scuole e per istituire un collegamento tra scuola e università. Gli studentidevono essere aiutati a maturare scelte più consapevoli grazie ad un sistema di orientamento capacedi evidenziare i profili formativi dei corsi di studio offerti, i requisiti formativi e attitudinali per seguirecon profitto il corso e un quadro generale sulle figure professionali e le prospettive del mercato dellavoro. È inoltre previsto un sistema di autovalutazione delle capacità individuali e di monitoraggiodelle performance negli studi al fine di garantire per il maggior numero di studenti possibile il dirittoa concludere con successo gli studi, riducendo la durata reale dei corsi di studio e contrastando ilfenomeno degli abbandoni, fonte di discriminazione sociale e frustrazione individuale per gli studenti.

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Fig. 12: Andamento nel triennio 1994-96 del valore percentuale degli Studenti Attivi (SA) rispetto agli Studenti Iscritti (SI)

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101Relazione NuV - 1997

A questo scopo il NuV ha contributo alla definizione di due progetti di Ateneo, chiamatirispettivamente SITUS e VIRGILIO.

Il primo ha portato alla realizzazione di un sistema di iscrizione via Internet dalle ScuoleSecondarie Superiori (SSS) della Provincia di Pavia. Nel corso del periodo 15/7/98-1/9/98 più di 500studenti residenti in provincia di Pavia hanno utilizzato il sistema per la pre-immatricolazione oiscrizione. L’Ateneo, utilizzando SITUS, potrà attivare una forma di servizio agli utenti dell’ateneosfruttando le tecnologie di una società tecnologicamente avanzata per orientare le scelte degli studentiverso percorsi di formazione in grado di soddisfare le aspettative individuali tenendo conto dellapreparazione acquisita.

A tale scopo è stato proposto il secondo progetto, VIRGILIO. Esso si propone di attivare esperimentare un sistema integrato di orientamento degli studenti, a partire dagli ultimi anni delle SSS,nella delicata fase del passaggio dalla SSS all’università. L’obiettivo principale che si intende persegui-re con VIRGILIO è quello di favorire scelte più motivate e di ridurre in modo significativo gliabbandoni. VIRGILIO è stato valutato dagli Organi di Governo dell’Ateneo che lo hanno approvatodestinando un primo consistente finanziamento e includendolo nei progetti per il piano triennale disviluppo inviato al MURST al fine di acquisire le ulteriori risorse necessarie per la sua realizzazione.

Il descrittore, comunque, più importante della performance è rappresentato dal numero didiplomati e laureati in un determinato periodo di tempo. Nella Fig. 13 sono riportati gli andamenti neltempo del numero di diplomati e di laureati negli ultimi sette anni. Nella maggior parte delle Facoltà(Economia I e II, Lettere e Filosofia, Ingegneria, Medicina e Chirurgia I e II e Scienze Politiche) si èosservato un fenomeno molto incoraggiante: il numero di diplomati e laureati è in continuo aumento.Nelle altre Facoltà è, invece, stazionario (Scienze MM. FF. NN. e Scuola di Paleografia e FilologiaMusicale) o in lieve diminuzione (Farmacia).

La Fig. 14 mostra le cumulate delle distribuzioni dei voti di laurea e di diploma nelle diverse Facoltàdell’Ateneo. Su un totale di 2579 laureati e 440 diplomati, ben il 17% ha ottenuto il massimo dei votie al 63% è stata attribuita una votazione maggiore o uguale a 99/110. Interessante è anche analizzarele forme delle curve per i diversi corsi di studio. Alcuni corsi di studio conferiscono il titolo finale conil massimo dei voti ad una percentuale dei laureati o diplomati inferiore al 20% (Giurisprudenza,Economia I, Economia II, Scienze Politiche, DU di Ingegneria, Farmacia, Matematica, Scienze Geolo-giche e DU di Medicina e Chirurgia II), altri a più del 50% (Odontoiatria, Lettere, Filosofia e Paleografiae Filologia Musicale).

3.2. Gli indicatori della performance didattica

Il descrittore più oggettivo, anche se parziale, del risultato dell’attività didattica è rappresentato dalnumero di esami sostenuti in un determinato periodo con esito positivo. Conviene, in primo luogo,convertire gli esami in unità omogenee, quanto meno all’interno dei singoli CL e DU: si puòragionevolmente ipotizzare che un esame relativo ad un insegnamento semi-annuale non comportaun carico didattico equivalente a quello di un insegnamento annuale. Sulla base delle informazioniufficialmente comunicate alla segreteria studenti da parte dei presidi di Facoltà, gli esami sono statitrasformati in Esami Normalizzati (EN) mediante semplici coefficienti. Ad esempio il coefficienteassociato all’esame relativo a un insegnamento semi-annuale è pari a 0.5, così come un esamecorrispondente a un insegnamento integrato dipenderà dal numero di ore certificate di attivitàdidattiche a vario titolo, avendo assegnando un coefficiente pari a uno agli esami corrispondenti agliinsegnamenti annuali (circa 100 ore complessive di attività didattiche).

Il rapporto tra il numero annuale di EN sostenuti e le annualità richieste dagli ordinamenti didatticidi uno specifico corso di studio fornisce il numero di Studenti Equivalenti (SE). Questo rappresentaè un indicatore dell’attività didattica svolta con esito positivo: esso esprime il numero di studenti teoriciche, sostenendo ogni anno il numero di esami previsti dagli ordinamenti, impegnerebbero le risorsedidattiche dell’ateneo con un carico di lavoro equivalente a quello che osservato in realtà.

La Fig. 15 riporta, distinti per Facoltà, il numero di SE in valore percentuale rispetto agli studenti

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102 La didattica

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97

600

0

200

400

Economia Pavia

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97

300

0

100

200

Giurisprudenza

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Scienze Politiche300

100

200

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Medicina e Chirurgia Pavia300

100

200

Laureati

Laureati

Laureati

Laureati

Diplomati

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Lettere e Filosofia

300

100

200 Laureati

Diplomati

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Ingegneria300

100

200Laureati

Diplomati

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97

300

0

100

200

Scienze MMFFNN

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/97

180

0

60

120

Farmacia

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Medicina e Chirurgia Varese300

100

200

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Economia Varese

120

40

80

LaureatiLaureati

Laureati

Laureati

Diplomati

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Scuola di Paleografia e Filol. Musicale45

15

30Laureati

Diplomati

90/91 91/92 92/93 93/94 94/95 95/96 96/970

Ateneo300

100

200Laureati

Diplomati

160

Fig. 13: Numero di laureati e diplomati nelle diverse Facoltà dall’A.A. 1990/91 all’A.A. 1996/97

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103Relazione NuV - 1997

85 888381

100%

0%

20%

40%

60%

80%

7786 90848280

97 9995939198 100969492

107 110105103101108106104102

Medicina e Chirurgia I Pavia

Medicina e ChirurgiaOdontoiatriaDiplomi

88 908682

100%

0%

20%

40%

60%

80%

7089 91878474

98 10096949299 101979593

108 110106104102109107105103

Scienze Politiche

87 898583

100%

0%

20%

40%

60%

80%

8088 90868482

97 9995939198 100969492

107 110105103101108106104102

Giurisprudenza100%

0%

20%

40%

60%

80%

Economia

84 8682807885 87838179

94 9692908895 97939189

9899

106 108104102100107 110105103101

PaviaVarese

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Scienze MMFFNN

7783

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Farmacia

7680

FarmaciaC.T.F.

8182

8385

8687

8889

9091

9293

9495

9697

9899

100101

102103

104105

106107

108110

96

8485

8687

8889

9091

9293

9495

9697

9899

100101

102103

104105

106107

108109

110

ChimicaScienze NaturaliFisicaMatematicaScienze BiologicheScienze Geologiche

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Scuola di Paleografia e Filol. Musicale

50

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Medicina e Chirurgia II Varese

7578

Medicina e ChirurgiaD.U.

8082

8384

8587

8890

9192

9394

9596

9798

99100

101102

103104

105106

107108

109110

60 63 70 95 102 103 105 106 107 108 110

Musicologia

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Ingegneria

86 8886

8287

8483

LaureaD.U.

94 9693

9095

929189

100 10299 101

9897

108 110107

104109

106105103

100%

0%

20%

40%

60%

80%

Lettere e Filosofia

90 9488

659592

7066

10097

96101

10299

98 108 110106104109107105103

LettereFilosofiaLingue e lett. Straniere

Fig. 14: Probabilità di conseguire un voto di laurea o diploma maggiore o uguale a quello riportato in ascissa nellediverse Facoltà.

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104 La didattica

iscritti. È interessante notare che il valore percentuale medio di SE% è pari al 46%, lievemente superioreal valore stimato sia a Pavia lo scorso anno (45%) sia a livello nazionale nel 1995 (43.4%). Le Facoltà chemostrano valori di SE% inferiori alla media nazionale sono Economia I (42%), Giurisprudenza (34%),Lettere e Filosofia (43%), Farmacia (43%) e Paleografia e Filologia Musicale (30%). Valori superiori allamedia nazionale sono stati stimati per Economia II (47%), Scienze MM. FF. NN (53%), Ingegneria(54%), Medicina e Chirurgia II (66%), e Medicina e Chirurgia I (69%).

La Fig. 16 mostra la relazione tra l’indicatore di efficienza didattica (SE%) e l’indicatore di caricodidattico proposto dall’Osservatorio Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario.

Per confrontare i valori di SE% ottenuti a Pavia con quelli ottenuti a livello nazionale convieneconsiderare le sole università statali, analizzando separatamente le diverse Facoltà e le diverse zonegeografiche. Questi dati sono stati messi a disposizione dall’Osservatorio14 . La Fig. 17 mostra ledifferenze tra il valore stimato di SE% nelle Facoltà del nostro ateneo e il valore medio delle stimeottenute nella stessa Facoltà negli altri atenei italiani. Nella stessa figura si mostra anche il risultato ditale confronto considerando le sole università delle zone del Nord Ovest e del Nord Est d’Italia. Esseincludono, rispettivamente, le regioni del Piemonte, della Val d’Aosta, della Lombardia e delPiemonte, e le regioni del Trentino Alto Adige, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia-Romagna. Queste regioni ospitano le università che più frequentemente entrano in competizione conl’Università di Pavia nelle scelte degli studenti. Dal confronto con altre sedi emerge un quadro moltoincoraggiante per l’Ateneo, le cui Facoltà sono in grado garantire un servizio didattico di buon livello.Le uniche Facoltà che presentano un SE% inferiore a quello stimato in altre sedi sono quelle diEconomia. La spiegazione è da ricercarsi nella loro storia recente caratterizzata da una crescita delleimmatricolazioni abnorme alla fine degli anni 80, cui ha fatto seguito una rapida diminuzione in questiultimi anni. Il valore di SE% stimato oggi conserva memoria del passato e, quindi, è inferiore a quelloche ci si aspetterebbe considerata la qualità dei servizi didattici offerti da queste due Facoltà. Unulteriore confronto potrebbe essere fatto considerando solo poche Facoltà di atenei nazionali che ipresidi delle Facoltà del nostro ateneo considerano particolarmente prestigiose e quindi definisconoun livello di qualità cui conviene riferirsi.

3.3. Quanti e in quanto tempo completano un corso di studi

Un immagine meno positiva dei risultati dell’attività didattica si ricava da un’analisi dei dati delledifferenze tra la durata reale e la durata legale degli studi. La Fig. 18 riporta le cumulate delleprobabilità di conseguire il titolo, diploma o laurea, nel tempo previsto dalla durata legale del corsodi studi o in un numero di anni superiore. Come si può facilmente notare la probabilità di completareun corso di studi nel numero di anni previsto è molto bassa in molti CL, quali Giurisprudenza (0%),Economia di Pavia (3%), Scienze Politiche (3%), Lettere (3%), Filosofia (1%), Lingue e Letteraturestraniere (3%), Fisica (2%), Musicologia (0%), dove si sono stimati valori inferiori al 5%. Valori superiorial 20% sono stati stimati per i Corsi di Laurea in Odontoiatria (45%), Chimica (37%), Scienze Biologiche,Ingegneria DU (24%), Medicina e Chirurgia I, sia CL (34%) che DU (52%) e Medicina e Chirurgia II, siaCL (29%) che DU (64%). Anche la probabilità di conseguire il titolo finale indipendentemente daltempo richiesto mostra una grande variabilità tra Facoltà. Si va da valori inferiori al 30% (Giurispru-denza e DU in Paleografia e Filologia Musicale) a valori maggiori del 60% (Medicina e Chirurgia,Odontoiatria, DU di Medicina, e Chimica).

La durata legale e la durata effettiva media degli studi per i diversi percorsi formativi sono riportatenella Fig. 19. Ovviamente questi dati rappresentano un modo di quantificare lo stesso fenomeno inmaniera più sintetica. È sorprendente osservare che in alcuni casi la durata reale degli studi è quasidoppia rispetto a quella legale (Giurisprudenza, Economia I, Lettere e Filosofia, Musicologia, ScienzeGeologiche e Scienze Politiche). Purtroppo non si è osservato un significativo miglioramento di questo

14 Dati forniti dall’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario su richiesta del NuV.

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105Relazione NuV - 1997

100

Stu

dent

i equ

ival

enti

(%)

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0

Giu

rispr

uden

za

Eco

nom

ia P

V

Sci

enze

Pol

itich

e

Med

icin

a e

Chi

r. P

V

Lette

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Filo

sofia

Inge

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ia

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Sci

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MM

FF

NN

Med

icin

a e

Chi

r. P

V

Eco

nom

ia V

A

Pal

eogr

. e F

il. M

us.

SE/SI % 1994/95SE/SI % 1995/96SE/SI % 1996/97

Fig. 15: Andamento nel triennio 1994-96 del valore percentuale registrato dall’indicatore di performance didatticaSE% cioè il valore percentuale di Studenti Equivalenti (SE) rispetto agli Studenti Iscritti (SI)

100

Car

ico

dida

ttico

(S

R/D

E)

80

60

40

20

0

Studenti equivalenti (%)

Giurisprudenza

Economia II

Scienze Politiche

Medicina e Chirurgia I

Lettere e Filosofia

Ingegneria

Farmacia

Scienze MMFFNN

Medicina e Chirurgia II

Economia IPaleografia

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Fig. 16: Relazione tra l’indicatore di efficienza didattica (SE%) e l’indicatore di carico didattico (SR/DE), dove SRindica il numero di studenti iscritti in posizione regolare e DE il numero di docenti equivalenti secondo ladefinizione dell’Osservatorio Nazionale per la Valutazione.

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106 La didattica

90

80

70

60

50

40

3020

10

0

PV

Nord Ovest

Nord Est

Giu

rispr

uden

za

Sc.

Pol

itich

e

Eco

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ia I

Eco

nom

ia II

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a e

Chi

rurg

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Lette

re e

Filo

sofia

Inge

gner

ia

Far

mac

ia

Sc.

MM

FF

NN

Fig. 17: Confronto tra la percentuale di studenti equivalenti rispetto aglistudenti iscritti (SE%) calcolata a Pavia e nella altre universitàstatali (parte alta della figura) o nelle sole università delle aree delNord-Ovest e Nord-Est (parte bassa della figura).

descrittore negli ultimi treanni.

Per valutare se le perfor-mance degli studenti dell’Uni-versità di Pavia siano superio-ri o inferiori a quelle rilevatein ambito nazionale si posso-no confrontare le durate realimedie osservate a Pavia e quel-le fornite dalla Conferenza deiRettori delle Università Italia-ne (CRUI), relativamente al-l’A.A.1994/95. Si può così os-servare che le performancesono generalmente superioria Pavia rispetto a quelle osser-vate nelle altre Università ita-liane (si veda Fig. 20).

Un altro utile confrontopuò essere fatto tra le probabi-lità di successo, cioè le proba-bilità di conseguire il titolo fi-nale nei diversi corsi di studio,stimate a Pavia, e un indicato-re che, sia pur in maniera menoaccurata, fornisce la stessa in-formazione. Quest’ultimo in-dicatore è stato calcolato comevalore percentuale dei laurea-ti nel 1995 rispetto agli imma-tricolati sette anni prima15 Irisultati sono riportati inFig. 21. Anche da quest’analisiemerge un giudizio incorag-giante circa la qualità delladidattica dell’Ateneo. Il tassodi successo stimato a Pavia èsuperiore a quello stimato alivello nazionale per tutte leFacoltà, escluse Giurispruden-za, Medicina e Chirurgia e Far-macia. In questi ultimi casi ladifferenza è, comunque, mol-to piccola.

Un indicatore molto interessante che l’Osservatorio Nazionale per la Valutazione del SistemaUniversitario propone di utilizzare per ripartire una parte della quota di riequilibrio nel prossimo

15 Dati forniti su richiesta dall’Osservatorio nazionale per la valutazione del sistema universitario su richiesta del NuVdell’Università di Pavia.

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0

PV

Italia

Giu

rispr

uden

za

Sc.

Pol

itich

e

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nom

ia I

Eco

nom

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Med

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Far

mac

ia

Sc.

MM

FF

NN

Stu

dent

i equ

ival

enti

(%)

Stu

dent

i equ

ival

enti

(%)

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107Relazione NuV - 1997

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

90%

0%

30%

60%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Giurisprudenza

1995 1996

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

90%

0%

30%

60%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Economia Pavia

1995 1996

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

90%

0%

30%

60%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Scienze Politiche

1995 1996

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

80%

0%20%

40%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Medicina e Chirurgia Pavia

Medicina 1995

60%

Odontoiatria 1995 Medicina 1996 Odontoiatria 1996

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

90%

0%

30%

60%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Lettere e Filosofia

0%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

FarmaciaLettere 1995 Lingue 1995 Filosofia 1995

Filosofia 1996 Lingue 1996 Lettere 1996

90%

30%

60%

Farmacia 1995 CTF 1995

Farmacia 1996 CTF 1996

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

60%

0%

20%

40%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Ingegneria C.L.

Elettronica 1995 Elettronica 1996 Informatica 1995

Informatica 1996 Elettrica 1995 Elettrica 1996Civile 1995 Civile 1996 Amb. e Terr. 1996Ambiente e Terr. 1996

80%

60%

0%

20%

40%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Ingegneria D.U.

Biomedica 1995

Inform. Aut. 1996Infrastrutture 1995

Ambiente e Ris. 1996

80%

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

Biomedica 1996

Elettronica 1995Infrastrutture 1996

Inform. Aut. 1995

Elettronica 1996Ambiente e Ris. 1995

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

60%

0%

20%

40%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Scienze MMFFNN

Matematica 1995 Matematica 1996 Sc. Nat. 1995

Sc. Naturali 1996 Fisica 1995 Fisica 1996

80%

Pro

babi

lità

cum

ulat

e di

laur

ea

60%

0%

20%

40%

n° di iscrizioni in eccesso

0 1 2 3 [4-6] [7-10] >10

Scienze MMFFNN

Chimica 1995 Chimica 1996 Sc. Biolog. 1995

Sc. Biolog. 1996 Sc. Geol. 1995 Sc. Geol. 1996

80%

Fig. 18: Cumulate delle probabilità di conseguire il titolo per Facoltà e corsi di studio

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108 La didattica

8

Dur

ata

effe

ttiva

(an

ni)

7

6

1

5

4

3

2

10

9

0761 54320

Durata legale (anni)

Med. PV D.U.

Scienze Nat.

Farmacia

Economia VA

EconomiaScienze Politiche

GiurisprudenzaMusicologia

Ingegneria D.U.

Matematica Lett. e Fil.Fisica

Scienze Geol.

Scienze Biol.

ChimicaOdontoiatria

Lettere D.U.Med. PV D.U.

Med. PVMed. VA

Ingegneria C.L.

Fig. 19: Confronto tra la durata media reale e la durata legale per i diversi corsi di studio

triennio è costituito dal numero di Laureati Ponderati (Lp) calcolati nel modo seguente: Lp = Lc + 0,7 Lf1 + 0,2 Lf2 + 0,1 Lf3

dove Lc rappresenta il numero di laureati nel tempo legale previsto,Lf1 rappresenta il numero di laureati con un’iscrizione in eccesso rispetto a quelle previste,Lf2 rappresenta il numero di diplomati e laureati, rispettivamente, con due iscrizioni in eccesso, eLf3 rappresenta il numero di diplomati e laureati, rispettivamente, con più di due iscrizioni.

L’indicatore proposto, Lp%, si ottiene calcolando il valore percentuale di Lp rispetto al numerototale dei laureati (Ltot). La Fig. 22 mostra i valori stimati per questo indicatore nell’A.A. 1996/97 nelle

Fig. 20: Confronto tra il numero medio di anni in eccesso per conseguire la laurea, rispetto alla durata legale, calcolatoa Pavia e a livello nazionale dalla C.R.U.I. nell’A.A. 1994/95

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Ing. Elettrica

Ing. Edile

Ing. Civile

Ing. Informatica

Ing. Amb. Terr.

MatematicaFilosofia

Lingue

Fisica

Scienze Geol.

Scienze Biol.

C.T.F.

ChimicaOdontoiatria

Numero medio di anni in eccesso per il conseguimento della laurea in Italia

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109Relazione NuV - 1997

facoltà dell’Ateneo.Il Ministero, nel defi-

nire la quota riequilibrio1997, ha attribuito unaparte delle risorse aggiun-tive soltanto agli atenei peri quali il calcolo di indica-tori di efficacia nei risulta-ti dei processi formativi,avesse registrato valorimigliori rispetto ai valorimedi nazionali. Pertantoil rapporto tra laureatiponderati e laureati totalinel 1996, pari al 39,61%,ha già determinato perl’Ateneo l’attribuzione dirisorse aggiuntive essen-do risultato superiore allamedia nazionale per lostesso anno (32.85%).

Infine, è stata calcolatala percentuale di laureatie diplomati che hanno con-cluso il proprio corso distudi nella posizione distudente regolare senzatener conto delle eventua-li iscrizioni intermedie inposizione di studente fuo-ri corso. In tal modo si puòeseguire un confronto trala performance ottenuta aPavia e quella osservata alivello nazionale nell’A.A:1995/9616 . La distribuzio-ne per Facoltà di questoindicatore è mostrata inFig. 23. Per alcune di que-ste si sono stimati valorisuperiori al 20% (Medici-

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Fig. 21: Confronto tra le probabilità di conseguire il titolo finale calcolate a Paviae nelle università statali nazionali

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Fig. 22: Valori stimati per l’indicatore Laureati Ponderati (Lp%) nell’A.A. 1996/97.La linea tratteggiata rappresenta il valore medio nazionale.

16 Istituto Nazionale di Statistica: Statistiche dell’istruzione universitaria. Anno accademico 1995-96, 1997.

na I, Medicina II, Ingegneria e Scienze MM.FF.NN.), per altre valori inferiori al 5% (Giurisprudenza ePaleografia e Filologia Musicale). Il valore medio a livello di Ateneo è pari al 19,46%: un risultato checolloca l’Università di Pavia ai primissimi posti di una classifica degli atenei italiani sulla base di questoindicatore. Il valor medio di questo indicatore a livello nazionale è pari al 10%. Anche la distribuzionedei valori stimati rivela una netta differenza tra le Facoltà, la stessa osservata in sede locale. Merita,comunque, di essere sottolineato il fatto che i valori stimati a Pavia sono in molti casi nettamentesuperiori a quelli stimati a livello nazionale, soprattutto nel caso delle Facoltà in cui si sono ottenuti

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110 La didattica

re al 10%. Se si considera che è stato calcolato considerando i soli studenti che hanno conseguito il titolofinale, e che quindi hanno dimostrato di essere motivati e capaci, si impone la necessità di program-mare da parte degli organi di governo competenti azioni volte ad incrementare gradualmente neltempo il numero di laureati e diplomati capaci di concludere i propri studi nel tempo previsto.

3.4. Quanti e in quanto tempo abbandonano un corso di studi

Altro fenomeno che merita un’attenta analisi da parte degli organi accademici è quello degliabbandoni. Nella Fig. 24 sono riportate le cumulate delle probabilità di abbandono dopo un certonumero di anni stimate per i diversi corsi di studio. Quello che maggiormente sorprende non è certol’entità del fenomeno, né il fatto che alcuni abbandonino dopo uno o due anni di iscrizione (abbandonoprecoce), quanto l’elevato numero di studenti che abbandonano dopo un elevato numero di anni diiscrizione e di esami sostenuti con esito positivo (abbandono tardivo).

3.5. Analisi dei trasferimenti

I trasferimenti e i passaggi di Facoltà o di corso di studi possono essere interpretati come un segnaledelle incertezze degli studenti in merito al percorso formativo da seguire.

Lo studio di questo fenomeno può essere condotto con diversi approcci:• analisi delle motivazioni, attraverso indagini personali sull’universo o su un campione di soggetti

che hanno operato trasferimenti di sede e/o passaggi di facoltà;• analisi dei flussi tra corsi di laurea, per verificare gli effetti in termini di variazione di quote di

mercato;• analisi dei flussi tra corsi di laurea, per identificare forze di attrazione e forze di repulsione interne

al sistema universitario;• analisi dell’incidenza dei flussi in uscita sugli iscritti, per verificare le caratteristiche di processi

selettivi che portano non solo all’abbandono del corso, ma anche a trasferimenti o passaggi ad altricorsi.

L’analisi dei flussi registrati su un arco temporale piuttosto ampio è stata condotta al fine diindividuare alcuni aspetti della concorrenza tra CL ad immatricolazione avvenuta17 .

Le informazioni di base sono state desunte da dati di segreteria e riguardano tutti gli studenti chehanno effettuato un cambio di corso, o rimanendo all’interno dell’Ateneo o trasferendosi in un’altrasede o arrivando a Pavia da altre università18 .

valori elevati. Inoltre, si èregistrato un miglioramen-to sensibile nei valori sti-mati di questo indicatorenegli ultimi due A.A. Inparticolare si sono osser-vati miglioramenti moltosignificativi rispetto al-l’A.A. 1993/94 nelle Facol-tà di Medicina II (+ 249%),Facoltà di Medicina I (+107%) e Ingegneria (+84%).

È, tuttavia, utile ana-lizzare attentamente lecause, sia nazionali sia lo-cali, che hanno fatto sì chein alcune Facoltà sia statostimato un valore inferio-

PaviaItalia

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Fig. 23: Confronto tra le percentuali di laureati in posizione regolare osservate aPavia e negli atenei statali italiani

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111Relazione NuV - 1997

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Fig. 24: Cumulate delle probabilità di abbandono per Facoltà e corsi di studio (segue)

17 Questo aspetto fa parte di un progetto di più ampio respiro di analisi della concorrenza tra CL. Si sono identificatiquattro diversi momenti: prima dell’iscrizione (indagine campionaria su studenti frequentanti l’ultimo anno di Scuolemedie superiori), al momento dell’iscrizione (indagine campionaria su iscritti all’Università di Pavia), dopo l’imma-tricolazione (dati amministrativi sui trasferimenti e sui passaggi di Facoltà e indagine campionaria su soggetti chehanno richiesto ed ottenuto un passaggio di CL), al momento dell’ingresso nel mercato del lavoro (analisi delleinserzioni pubblicate sul Corriere Lavoro). Le indagini campionarie sono state realizzate presso l’Istituto di Statisticanell’ambito del Progetto Ateneo, diretto dal Prof. Carlo Magni.

18 I dati in questione si riferiscono agli A.A. compresi fra il 1970 ed il 1995, per quanto riguarda i trasferimentidall’Università di Pavia verso gli altri Atenei, all’A.A. 1994/95 per i trasferimenti da altre sedi verso Pavia ed infineall’A.A. 1993/94 per i cambi interni all’Ateneo pavese. È tuttavia in corso un aggiornamento di questo studio, conriferimento a dati relativi all’A.A. 1995/1996.

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112 La didattica

Si sono quindi costruite una matrice generale degli interscambi (indicando sulle righe i corsi dipartenza e sulle colonne i corsi di arrivo), che permette di descrivere la totalità dei flussi registrati nelperiodo di osservazione, e delle matrici più specifiche, volte ad individuare i soli flussi interniall’Ateneo pavese (passaggio di CL) e i flussi con l’esterno distinguendoli in flussi verso l’esterno edall’esterno19 . La matrice generale degli interscambi è riportata, in forma ridotta per ragioni dichiarezza espositiva, nella Tab. 18, dove compaiono solamente i corsi che registrano scambi comples-sivi superiori a 50 studenti.

Dall’analisi delle matrici emerge innanzitutto che la concorrenza tra CL anche dopo l’immatrico-lazione non si esaurisce nell’ambito di aree disciplinari omogenee, ma è a tutto campo, anche se il gradodi concorrenza interno-esterno varia da area ad area. Per rappresentare in modo efficace i flussi, si èfatto ricorso a rappresentazioni grafiche che permettono di coglierne con immediatezza la direzionee l’intensità.

A titolo di esempio verranno presi in esame il caso relativo all’area economico-giuridico-politolo-gica (Tab. 19 e Fig. 25), significativa per il consistente numero di iscritti che sono coinvolti, e quellorelativo all’area di Ingegneria (Tab. 20 e Fig. 26) che risulta interessante per la numerosità dei corsi checomprende.

Scienze Politiche beneficia dell’ingresso di oltre 800 studenti provenienti dalle altre facoltà appar-tenenti all’area, di cui 685 da Economia e 124 da Giurisprudenza, cedendone rispettivamente solo 27 e22. Gli scambi tra Economia e Giurisprudenza sono di minore intensità, ma altrettanto asimmetrici;Economia e commercio cede infatti 157 iscritti a Giurisprudenza ricevendone da questa solo 10.

I dati della Tab. 19 permettono di completare il quadro con riferimento ai flussi da e verso CL esterniall’area. Scienze Politiche e Giurisprudenza sono il punto di arrivo privilegiato di soggetti cheprovengono da aree disciplinari diverse. Significative risultano le differenze esistenti nella strutturainterno-esterno per i flussi in uscita dalle tre facoltà. Mentre i passaggi da Economia sono prevalente-mente interni all’area (842 contro 239 verso l’esterno), quelli da Giurisprudenza sono equidistribuiti

19 I flussi verso e dall’esterno possono essere associati a un passaggio di corso di laurea o possono costituire un semplicetrasferimento.

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Scuola di Paleografia e Filologia Musicale

2 3 4-6 7-10 11-15 >15

Matem. 95 Sc. Nat. 95

Sc. Nat. 96

Fisica 95

Fisica 96Matem. 96

Chimica 95 Sc. Biol. 95

Sc. Biol. 96

Sc. Geol. 95

Sc. Geol. 96Chimica 96

Farmacia 95

C.T.F. 95 C.T.F. 96

Farmacia 96

Music. 95

D.U. 95 D.U. 96

Music. 96

Fig. 24: Cumulate delle probabilità di abbandono per Facoltà e corsi di studio

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113Relazione NuV - 1997

(134 contro 138) e quelli da Scienze Politiche sono in maggioranza orientati verso l’esterno (96 contro37 interni).

Diverse possono essere le interpretazioni delle cause che determinano i passaggi/trasferimenti ela loro direzione, che tuttavia sembrano essere riconducibili alla mancanza di un orientamento efficacee ad un processo di selezione volontario o involontario, operato dai CL legati alla organizzazione dei

20 I dati in questione si riferiscono agli A.A. compresi fra il 1970 ed il 1995, per quanto riguarda i trasferimentidall’Università di Pavia verso gli altri Atenei, all’A.A. 1994/95 per i trasferimenti da altre sedi verso Pavia ed infineall’A.A. 1993/94 per i cambi interni all’Ateneo pavese. È tuttavia in corso un aggiornamento di questo studio, conriferimento a dati relativi all’A.A. 1995/1996.

21 Non sono stati considerati 180 passaggi tra Corsi di Laurea interni alla Facoltà di Economia come, ad esempio,Economia e commercio – Economia Aziendale, ecc. Il totale dei flussi risulta perciò diverso rispetto a quello dellatabella precedente in cui si sono analizzati i flussi tra Corsi di laurea.

Tab. 18: Matrice dei passaggi fra CL all’interno dell’Università di Pavia (con riferimento ai soli corsi che registrano un numerodi interscambi superiori a 50). Sono indicati sulle righe i corsi di partenza e sulle colonne quelli di arrivo. I totali di rigae di colonna si riferiscono alla matrice completa.

Economia 684 157 34 145 17 27 0 13 10 5 12 0 8 0 0 1254Giurisprudenza 124 0 11 0 52 19 10 0 12 0 11 0 1 0 0 272Medicina 16 17 17 0 8 10 3 43 20 25 11 1 0 50 0 252Ing. elettronica 6 7 9 5 0 2 8 0 2 0 0 8 20 0 25 203Scienze politiche 0 22 8 4 11 10 20 2 7 2 5 0 0 1 0 141Biologia 6 10 5 1 6 4 3 0 5 1 6 0 0 1 0 105Ing. Elettrica 6 4 3 0 0 0 5 1 0 0 1 5 0 0 0 93Ing. Civile/trasporti 0 2 39 0 1 0 1 0 0 2 0 20 2 0 0 82Lettere 5 6 5 0 0 9 2 0 2 0 5 0 0 0 0 72Ing. Informatica 2 2 1 1 0 1 9 0 0 0 2 2 11 0 8 69Fisica 7 0 6 0 4 1 2 4 1 2 6 1 7 1 0 62Ing. civile/edile 4 3 12 0 1 0 3 0 0 0 0 0 0 0 1 57

Totale 906 254 202 157 131 93 84 83 78 72 66 60 58 55 51 3139

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Corsodi arrivo

Giurisprudenza 0 124 10 134 138 272Scienze Politiche 22 0 27 49 92 141Economia 157 685 0 842 239 1081Totale 179 809 37 1025 469 1494Fuori area 75 97 96 268 1197 1465Nel complesso 254 906 133 1293 1666 2959

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Tab.19: Interscambi20 interni ed esterni all’area economico-giuridico-politologica21

Corso di partenza Corso di arrivo

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114 La didattica

ScienzePolitiche

10

157

12427

685

Giurisprudenza

Fuori Area

22

Economia

469 268

Fig. 25: Rappresentazione degli interscambi interni ed esterni all’area economico-giuridico-politologica22

22 I flussi sono rappresentati con frecce di colore più intenso a seconda dell’entità numerica del valore corrispondente

23 I dati in questione si riferiscono agli A.A. compresi fra il 1970 ed il 1995, per quanto riguarda i trasferimentidall’Università di Pavia verso gli altri Atenei, all’A.A. 1994/95 per i trasferimenti da altre sedi verso Pavia ed infineall’A.A. 1993/94 per i cambi interni all’Ateneo pavese. È tuttavia in corso un aggiornamento di questo studio, conriferimento a dati relativi all’A.A. 1995/1996.

Ingegneria 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1I Elettrotecn.. 0 0 2 0 0 0 4 0 9 0 0 0 0 0 3 1 19 5 24I Elettronica 1 4 0 2 0 3 13 16 25 8 3 2 4 0 11 10 102 101 203I Civ/Trasp. 0 0 0 0 3 0 5 0 0 20 0 0 0 0 1 0 29 53 82I Civ/Idraul. 0 0 0 0 0 1 4 0 0 13 2 0 0 0 0 1 21 18 39I Chimica 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 2 3 5I Meccanica 2 1 0 0 0 0 0 2 4 2 3 0 2 0 1 11 28 15 43I Informatica 0 0 15 0 0 0 1 0 8 2 2 0 1 0 0 1 30 39 69I Elettrica 0 0 8 0 0 11 16 4 0 5 1 1 10 3 0 3 62 31 93I Civile/Edile 0 0 0 0 0 0 1 2 1 0 3 0 0 9 0 2 18 39 57I Ambiente 0 0 2 0 0 0 1 0 1 2 0 0 0 1 0 0 7 27 34I Telecomun. 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 3I Gestionale 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1 0 0 0 0 0 0 3 2 5I Aeronautica. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 0 0 0 0 2 5 7

Totale 3 5 28 2 3 15 45 25 50 56 14 3 17 13 17 29 325 340 665Fuori area 2 0 17 0 0 1 4 3 1 4 7 0 1 2 0 1 43 2251 2474

Nel complesso 5 5 45 2 3 16 49 28 51 60 21 3 18 15 17 30 368 2771 2959

Tab. 20: Interscambi23 interni ed esterni all’area di Ingegneria

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Corsodi partenza

Corso di arrivo

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115Relazione NuV - 1997

.

Ing. Chimica

Ing. Meccanica

Ing. Gestionale

Ing. Elettronica

Ing. Ambiente eTerritorio

Ing. Civile/Trasporti

Ing. Elettrica

Ing. Informatica

Ing. Elettrotecnica

Ing. Civile/Idraulica

Ing. Civile/Edile

Ingegneria

Ing. delleTelecomunicazioni

Ing. delleInfrastrutture

Ing. AeronauticaIng. delle Tecnologie

Industriali

Fig. 26: Rappresentazione degli interscambi interni all’area di Ingegneria

corsi e alle modalità di verifica utilizzate in sede di esami.Al primo gruppo sono certamente riconducibili quelli dovuti ad una scelta non consapevole delle

difficoltà insite in ciascun CL, ad una scelta guidata da un’aspirazione generica ad una professione, nonconsapevole della monotematicità propria di alcuni indirizzi; al secondo gruppo quelli legati adinsuccessi ripetuti o allo scarso interesse per le discipline insegnate.

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116 La didattica

In generale nei passaggi si potrebbe individuare la presenza di forze di repulsione nel corso dipartenza e forze di attrazione nel corso di arrivo. Difficile è stabilire quale delle due prevalgano senzaanalizzare le motivazioni che hanno portato il soggetto ad effettuare il passaggio.

Passando alla Facoltà di Ingegneria e alla sua ricca articolazione in CL, si può innanzitutto osservare(Tab. 20) che gli arrivi da fuori area, pari a 43 iscritti, sono nettamente inferiori alle partenze cheammontano invece a 340 soggetti. Il saldo risulta nettamente negativo.

Analizzando nel dettaglio gli interscambi interni all’area, rappresentati in Fig. 2624 , si nota una fittarete di flussi, che tende a coinvolgere tutti i CL che risultano tra loro concorrenti. La complessità dellastruttura degli interscambi è legata alla politica di differenziazione del prodotto molto spintaperseguita a livello nazionale dalle Facoltà di Ingegneria.

L’intensità e la direzione dei flussi osservati sono condizionate in parte dalla struttura dell’offertaa livello locale e in parte dalla vicinanza del Politecnico di Milano che copre la quasi totalità dei CL inIngegneria previsti. Alcuni tipi di passaggio implicano necessariamente un trasferimento in sedediversa essendo diretti su corsi non offerti dall’Ateneo pavese.

I passaggi interni alla Facoltà e all’Ateneo possono essere stati storicamente condizionati dallemodalità di sviluppo della Facoltà che ha progressivamente ampiato la gamma dei CL.

Le relazioni più significative si instaurano innanzitutto fra Ingegneria Elettronica ed Informatica,ma anche fra Ingegneria Elettronica ed Elettrica (in particolare dalla prima alla seconda). Per quantoriguarda i vari corsi di Ingegneria civile, si nota la rilevanza dei passaggi da Ingegneria Civile/Trasporti e Civile/Idraulica verso Ingegneria Civile/Edile.

3.6. Un indicatore sintetico della performance didattica

Per stimare la performance degli studenti mediante un unico indicatore si possono assegnare utilitàdiverse agli esiti positivi (successi), conseguimento della laurea o del diploma, in funzione del numerodi anni impiegati per conseguirli, e, ovviamente, costi agli esiti negativi (insuccessi), cioè gli abbandoni,in funzione della loro gravità, che può essere stimata in termini di numero di anni di iscrizione primadell’abbandono. In particolare nel caso di abbandoni molto precoci (durante o al termine dell’anno diimmatricolazione) o precoci (entro o al termine del secondo anno di iscrizione), le cause possono esseremolteplici e non tutte dipendenti dalla qualità dei servizi didattici offerti dalle diverse Facoltà. Adesempio, si può ipotizzare una scarsa motivazione sin dal momento dell’immatricolazione dellostudente, o perchè scarsamente convinto dell’utilità di una formazione superiore, in generale, o diquella fornita dal corso di studio prescelto, oppure si può ipotizzare che lo studente sia stato ostacolatonella sua attività a tempo pieno da motivi di lavoro, economico-sociali, o familiari. Ancora più difficileè valutare separatamente l’influenza sulle performance della qualità dei servizi didattici e della qualitàdegli immatricolati stimata sulla base delle loro performance realizzate nella scuola superiore.

Un Indicatore Sintetico delle Performance (ISP) degli studenti può essere calcolato usando laformula qui riportata:

ISP = pl(n) * u (n) - pa(m) * c(m)Dove pl(n) e u(n) rappresentano la probabilità e l’utilità di completare gli studi dopo n iscrizioni in

eccesso rispetto a quelle previste dalla loro durata legale, mentre pa(m) e c(m) rappresentano laprobabilità e il costo relativo ad un abbandono degli studi dopo m iscrizioni.

Assumendo le utilità e i costi riportati in Tab. 21, si sono ottenuti i risultati presentati in Fig. 27. Inparticolare, si sono scelti pesi decrescenti per le utilità (quanto meno tempo si impiega per ottenere iltitolo, tanto maggiore è l’utilità), e pesi crescenti per i costi (quante più alto è il numero di iscrizioniprima dell’abbandono, tanto più grave è l’evento).

È interessante notare la grande dispersione dei valori stimati: da un ISP pari a 0,77 per il CL inChimica ad un valore di 0,02 per il DU in Musicologia. Negli ultimi tre anni questo indicatore ha

24 Nello schema grafico i trasferimenti sono illustrati tramite frecce di diverso colore per ogni corso di partenza e didiversa dimensione in base alla consistenza dei flussi.

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117Relazione NuV - 1997

mostrato miglioramenti moltoincoraggianti per la Facoltà diScienze Politiche e, purtroppo,lievi peggioramenti per alcunidei CL delle Facoltà di Lettere,Farmacia e Scienze NN. MM.FF. L’obiettivo cui tendere èquello di migliorare continua-mente la performance degli stu-denti in modo che un numerosempre più elevato di Facoltàvadano a cadere nella parte inbasso a sinistra del piano rap-presentato in Fig. 27.

Occorre infine rilevare chel’uso più corretto di questo in-dicatore non è quello di mette-

Med. Chir. VA0,39

0,40

Cos

ti de

gli i

nsuc

cess

i

0,30

0,20

0,10

00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,70 0,80 0,90

Ingegneria D.U.0,43

Med. Chir. PV0,59 Chimica

0,77Med. D.U. VA0,62

Med. D.U. PV0,58

Odontoiatria0,52

Musicologia0,02

Filosofia0,08

Giurisprudenza0,04

Fisica0,15Lingue e Lett. Str.

0,13Farmacia

0,16

Scienze Nat.0,17

Lettere0,19

Scienze Pol.0,24

Ingegneria C.L.0,32

Scienze Geol.Economia PV

0,28

Scienze Biol.0,16

Matematica0,28

CTF0,24

Utilità dei successi

Fig. 27: Relazione tra utilità e costi attesi per i CL. Il valore stimato dell’indice sintetico delle prestazioni degli studentiè riportato sotto l’etichetta del corso di studio

Tab. 21: Definizione dei coefficienti di utilità relativi al conseguimento del titolofinale dopo n anni di iscrizione in eccesso rispetto alla durata legale deglistudi e dei coefficienti di costo imputabili all’abbandono degli studi dopo manni di iscrizione.

re a confronto le Facoltà in termini di performance degli studenti, ma quello di valutare, dopo un tempoadeguato, l’effetto di azioni adottate dai competenti organi accademici per migliorarle.

3.7. La banca dati dei diplomati e dei laureati

L’Università di Pavia in collaborazione con l’I.S.U. (Istituto per il Diritto allo Studio) ha realizzatouna banca dati dei diplomati e dei laureati in cerca di lavoro allo scopo di favorire l’ingresso nel mondodel lavoro di chi ha portato a termine gli studi e di fornire alle imprese e agli enti interessati unostrumento utile per la ricerca di personale qualificato.

Il rapporto con le imprese e la selezione dei nominativi è a cura dello Sportello Università - Imprese.Le imprese e gli enti che desiderano ricevere i curricula dei diplomati e laureati presso l’Università

di Pavia inseriti nella banca dati VULCANO (Vetrina Universitaria con Curricula per le Aziendenavigabile On - line) si rivolgono a tale ufficio.

Il servizio, attivo dall’aprile del 1997, è stato recentemente potenziato. Se inizialmente era disponi-bile un software prototipale, dallo scorso settembre l’Ateneo si avvale di un sistema realizzato dalCILEA: VULCANO. Esso permette la selezione dei curricula secondo le seguenti chiavi di ricerca:

0 11 0,92 0,83 0,74 0,65 0,56 0,47 0,38 0,29 0,1

10 0,1> 10 0,1

Utilità in funzione delladurata effettiva degli

studi rispetto a quella legale

Utilitàn (anni in eccesso)

1 0,052 0,13 0,154 0,25 0,256 0,37 0,358 0,49 0,45

10 0,5> 10 0,5

Costi imputabiliagli abbandoni

Costim (anni di iscrizione)

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118 La didattica

corso di laurea / diploma, sessione di laurea, età, voto di laurea, provincia di residenza, lingue straniereconosciute, competenze informatiche, disponibilità a trasferte, posizione militare ecc.

Lo Sportello Università – Imprese interrogata la banca dati, comunica in tempi brevi i nominativiche rispondono alla richiesta; il servizio è gratuito.

Con la collaborazione dei referenti ai CL e DU sono stati predisposti moduli di iscrizione specificiper ogni corso di studio. Possono essere inseriti nella banca dati tutti i diplomati e laureati dell’Ateneoin cerca di occupazione qualunque sia l’A.A. in cui hanno conseguito il titolo. La Segreteria Studentifornisce la scheda di iscrizione a VULCANO insieme con i moduli di iscrizione alla seduta di laureao di diploma. Lo studente può compilare la scheda e consegnarla alla segreteria studenti.

I diplomati e laureati che non si sono iscritti alla banca dati al momento del conseguimento del titolodi studio possono farlo successivamente rivolgendosi all’I.S.U. - Servizio Orientamento. L’iscrizioneè aperta anche a coloro che stanno svolgendo o hanno concluso il dottorato di ricerca e/o le scuole dispecializzazione.

L’iscrizione alla banca dati è gratuita. Eventuali aggiornamenti o modifiche da apportare allascheda di iscrizione possono essere comunicati in qualsiasi momento all’I.S.U. Gli studenti rimarrannoiscritti alla banca dati per 18 mesi a partire dalla data di diploma/laurea. Coloro che intendonorinnovare l’iscrizione dopo i 18 mesi possono farlo inviando una comunicazione all’I.S.U. Anche ilrinnovo è gratuito.

Il numero di laureati e diplomati che hanno richiesto l’iscrizione al servizio è evidenziato in Tab. 22.Dall’aprile ‘97 al 20 novembre ‘98 lo sportello ha ricevuto 419 richieste da parte di imprese, studi

professionali, enti, società di selezione del personale: 115 nel corso del 1997 e 304 nel 1998 (gennaio -novembre). Si registra quindi un sensibile aumento delle richieste (si veda Fig. 28); inoltre lo Sportellosta avviando una serie di iniziative volte a promuovere maggiormente l’iniziativa.

Le richieste hanno lo scopo di ottenere nominativi di laureati e diplomati per istituire rapporti dilavoro (343), per proporre stage post laurea (28), o per inviare materiale informativo su corsi diformazione o altro (48).

Spesso accade che una comunicazione comprenda richieste per più di un profilo o indichi piùDU/CL per la medesima posizione. Non è possibile pertanto indicare con precisione quanti sono irapporti di lavoro offerti, ma si può ipotizzare che siano circa 500.

Alcuni CL hanno, come è noto, maggiori e più immediati sbocchi professionali. Si registra pertantouna preponderanza di richieste per i laureati in Economia, Ingegneria Informatica e IngegneriaElettronica; tuttavia sono state richieste professionalità specifiche di tutti i CL dell’Ateneo (Fig. 29).

Le società e gli enti che si sono rivolti alla banca dati sono state 304 (alcune hanno inoltrato più diuna richiesta nel corso dei mesi). Si tratta nella maggior parte dei casi di società o studi professionalioperanti in Lombardia: 57 con sede a Pavia e provincia, 139 con sede a Milano e provincia, 77 attive nellealtre province lombarde, 31 attive in altre regioni d’Italia; 278 imprese e studi professionali, 12 entipubblici (Università, ospedali, comuni), 14 società di selezione del personale e società di lavorointerinale.

Progetti futuriLo Sportello Università – Imprese, in collaborazione con la Sezione Assistenza e Mobilità Studen-

tesca, l’I.S.U. – Servizio Orientamento, l’Ufficio Borse e Dottorati e le associazioni studentesche,intende avviare iniziative diverse con lo scopo di potenziare i servizi offerti dall’Ateneo ai laureati eai diplomati favorendo il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Saranno promosse giornate volte a fornire informazioni utili su come si compila un curriculumvitae e si affronta un colloquio di lavoro (con simulazioni). Verranno organizzati incontri dedicati aidiplomandi e laureandi dei DU/CL per i quali l’inserimento nel mondo del lavoro appare menoimmediato, ai quali verranno fornite informazioni su tutti i possibili sbocchi professionali.

Si intende infine aumentare il numero delle imprese convenzionate con l’Ateneo per stage postlaurea. Lo scopo è quello di predisporre un career office, coordinando le attività di tutti gli ufficicoinvolti, che sia in grado, fra l’altro, di offrire ai neolaureati e neodiplomati l’elenco aggiornato delle

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119Relazione NuV - 1997

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35

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’98

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nov.

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Fig. 28: Andamento temporale delle richieste di utilizzo del servizio banca-dati dei diplomati/laureati da parte di entiesterni.

Chimica 164 Dietologia e Dietetica Applicata 36Chimica e Tecnologia Farmaceutiche 74 Ingegneria Biomedica 27Economia e Commercio 798 Ingegneria dell’Ambiente e delle Risorse 44Farmacia 87 Ingegneria delle Infrastrutture 56Filosofia 78 Ingegneria Elettronica 95Fisica 73 Ingegneria Informatica e Automatica 36Giurisprudenza 281 Operatore dei Beni Culturali 8Ingegneria Civile 70 Ortottista e Assistente in Oftalmologia 10Ingegneria Civile Sezione Idraulica 1 Paleografia e Filologia Musicale 6Ingegneria Civile Sezione Trasporti 1 Scienze Infermieristiche 75Ingegneria Edile 20 Storia e Didattica della Musica 1Ingegneria Elettrica 122 Tecnico di Laboratorio Biomedico 47Ingegneria Elettronica 177 Terapista della Riabilitazione 0Ingegneria Informatica 68 Totale 441Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio 29Lettere 188Lingue e Letterature Straniere 24Lingue e Letterature Straniere Moderne 182Matematica 83Medicina e Chirurgia 220Musicologia 88Odontoiatria e Protesi Dentaria 23Scienze Biologiche 157Scienze Geologiche 75Scienze Naturali 56Scienze Politiche 322Totale 3902

Corsi di Laurea Corsi di Diploma Universitario

Tab. 22: Numero di iscritti alla banca dati dei laureati e diplomati dell’Ateneo a partire dal 1995.

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120 La didattica

imprese interessate a ospi-tare stagisti per periodi ditirocinio.

3.8. Analisi deglisbocchi professionalidei diplomati/laureati

Il NuV, in collaborazio-ne con il Centro di Calco-lo, ha promosso uno stu-dio sul processo di inseri-mento lavorativo dei gio-vani Diplomati e Laureatidell’Università di Pavia.

Lo studio è organizza-to in due fasi successive,di cui la prima già comple-tata:

• I fase. Analisi dell’in-serimento professio-nale di tutti i diplo-mati sino al 31/12/1997 e di tutti i laure-ati nel 1994 dell’Uni-

160

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140

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Fig. 29: Numero di richieste di laureati per CL pervenute allo Sportello Universi-tà-Imprese.

versità di Pavia. La scelta di tre anni dalla laurea è motivata dalla necessità di valutare il fenomenoin una fase di relativa stabilità della condizione lavorativa, successiva all’eventuale espletamentodel servizio militare, alla conclusione di corsi di perfezionamento o specializzazione post-laurea,ecc.. Per quel che riguarda invece i diplomati, essendo il loro numero esiguo poiché i DU sonoattivi solo dal 1992, si sono presi in considerazione tutti gli studenti che hanno conseguito il titoloentro il 31/12/1997.

• II fase. Su un campione ridotto di rispondenti e di non rispondenti sarà effettuata un’intervistatelefonica per approfondire alcuni aspetti e valutare la consistenza di eventuali fattori di bias.

Ai soggetti delle coorti in oggetto è stato spedito per posta un questionario costituito da domandechiuse e strutturato in quattro sezioni, allo scopo di conoscere il loro destino lavorativo. In particolaregli obiettivi specifici sono stati:

1.conoscere l’opinione degli intervistati in merito alla qualità della preparazione ricevuta nei corsiuniversitari in relazione al lavoro svolto;

2.stimare la percentuale di laureati e diplomati inseriti nel mondo del lavoro in modo stabile oprecario dopo un certo numero di anni dalla laurea;

3.descrivere la tipologia di occupazione;4.descrivere i canali utilizzati dagli occupati per la ricerca del lavoro;5.valutare la necessità e il livello di utilizzo del titolo di studio per l’esercizio dell’attività lavorativa;6.valutare il grado di soddisfazione del lavoro svolto;7.conoscere gli aspetti privilegiati nella ricerca del lavoro;8.valutare la corrispondenza tra lavoro svolto e studi effettuati;9.conoscere i motivi per cui alcuni disoccupati non sono alla ricerca di un lavoro;

10. conoscere il giudizio dei giovani diplomati e laureati circa gli elementi culturali ritenuti necessarinel mondo del lavoro e in quali di questi sono stati acquisiti efficacemente durante gli studiuniversitari.

Il questionario rappresenta una versione semplificata di quello adottato precedentemente dal-

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121Relazione NuV - 1997

l’ISTAT e descritto in “Inserimento professionale dei laureati - Indagine 1995”. Se da un lato laspedizione postale richiedeva l’adozione di un questionario snello, dall’altro ci si è preoccupati digarantire la confrontabilità dei risultati ottenuti da un campione di diplomati e laureati dell’Ateneo conquelli ottenuti dall’ISTAT sul piano nazionale.

RisultatiLa coorte è risultata costituita da 2359 soggetti di cui 1890 laureati e 469 diplomati; 100 soggetti sono

risultati trasferiti in altro luogo non identificato. Dei questionari inviati ne sono ritornati compilati 966pari al 42.7%, come mostrano i dati riportati nella Tab. 23.

Il tasso di risposta appare piuttosto buono, tenuto conto che è stata effettuata una sola ondatapostale: in tali indagini il tasso di risposta è in Italia attorno al 30-40%.

Un confronto tra la distribuzione dei rispondenti e quella della popolazione, stratificando in basealle Facoltà e al sesso, ha consentito di giudicare il campione pervenuto sufficientemente rappresen-tativo, sia per la coorte dei laureati, sia per quella dei diplomati.

Il 35% dei laureati e il 54,3% dei diplomati valutano adeguata la preparazione ricevuta, contro il30%del dato nazionale ISTAT. I giudizi di non adeguatezza mostrano una alta variabilità tra Facoltà (siveda Tab. 24):

Interessante è conoscere i motivi di non adeguatezza dove prevale la denuncia della carenza di unapreparazione pratica professionalizzante (si veda la Tab. 25).

Per quanto concerne il tasso di occupazione si nota che il 58% dei laureati e il 35% dei diplomati èoccupato stabilmente con valori decisamente più elevati di quelli ISTAT25 .

La Tab. 26 mostra il tasso di occupazione rilevato.I dati disaggregati per Facoltà sono mostrati in Tab. 27.Si fa presente che un periodo di tre anni di follow-up dalla laurea è troppo limitato per medicina

essendo i corsi di specializzazione di 5-6 anni: ciò l’osservazione che il 70% dei rispondenti è iscrittoa Scuole di Specialità.

Al gruppo identificato con “occupati stabili” appartengono coloro che hanno dichiarato disvolgere un’attività stabile, al gruppo “occupati non stabili” coloro che hanno dichiarato di svolgere

Laureati 1890 95 721 (40.1%)Diplomati 469 5 245 (52.8%)Totale 2359 100 966 (42.7%)

Tab. 23: Tassi di risposta delle coorti indagate

Soggettirispondenti

Soggettitrasferiti

Questionariinviati

Coorti

Ingegneria 36.4% 47.7%Medicina 62.8% 35.3%Medicina (VA) 87.5% -Economia 61.6% -Giurisprudenza 72.3% -Scienze politiche 66.1% -Lettere 67.0% 100% (solo 1 caso)Sc. paleograf. fil. music. 57.1% -Scienze 51.3% -Farmacia 63.0% -

Diplomati(n=109)

Laureati(n=435)

Non adeguatezzaper Facoltà

Coorti (occupati stabili)

Tab. 24:Giudizio sulla qualità della preparazione ricevuta nei corsi univer-sitari

un’attività di lavoro precaria e/o al-tre attività (volontariato, tirocinio, pra-ticantato, dottorato di ricerca, attivitàdi studio sostenuta da borsa o asse-gno, ulteriori studi universitari, altreattività di qualificazione professiona-le). Infine, nel gruppo identificato con“disoccupati” si collocano gli indivi-dui che hanno dichiarato di non svol-gere alcuna attività lavorativa e nes-sun’altra attività, ad esclusione delvolontariato.

Il risultato positivo che si osservain relazione al tasso di disoccupazio-ne richiede una certa cautela inter-pretativa, essendo possibile un biasdi selezione positiva dei rispondenti,nel senso che potrebbero avere rispo-

25 Istituto Nazionale di Statistica, Inserimen-to professionale dei laureati. Indagine1995, Informazioni, n. 10 - 1996

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122 La didattica

Laureati (n=435) 3.9% 15.2% 75.9% 5.1%Laureati (dato Istat) 5.06% 16.8% 72.9% 5.2%Diplomati (n=109) 3.7% 32.1% 57.8% 6.4%

CoortiTroppo

specialistica

Nonsufficientemente

specialistica

Poco praticaprofessionalmente

Non aggiornata

Tab. 25: Motivazioni della non adeguatezza della preparazione ricevuta

Laureati (n=721) 58.1% 38.7% 3.2%Laureati (dato Istat totale) 41.7% 48.5% 9.8%Laureati (dato Istat Italia nord-occidentale) 52.7% 40.5% 6.8%Laureati (dato Istat Italia nord-orientale) 48.7% 43.8% 7.5%Diplomati (n=245) 35.1% 48.2% 16.7%

CoortiOccupati

stabiliOccupati

non stabiliDisoccupati

Tab. 26: Tasso di occupazione dei soggetti rispondenti

Ingegneria 75.3% 24.7% 0.0% 77Medicina 29.5% 70.5% 0.0% 78Medicina (VA) 43.8% 56.3% 0.0% 16Economia 79.7% 17.4% 2.9% 138Giurisprudenza 61.4% 36.1% 2.4% 83Scienze politiche 72.9% 25.4% 1.7% 59Lettere 44.3% 48.5% 7.2% 97Paleografia (CR) 50.0% 35.7% 14.3% 14Scienze 38.1% 56.6% 5.3% 113Farmacia 73.9% 23.9% 2.2% 46Totale casi 419 279 23 721

Medicina 38.2% 45.6% 16.2% 68Ingegneria 34.1% 48.9% 17.0% 176Lettere 0.0% 100% 0.0% 1Totale casi 86 118 41 245

Coorti FacoltàOccupati

stabiliOccupati

non stabiliDisoccupati Totale casi

LA

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(n=

72

1)

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TI

(n=

24

5)

Tab. 27: Tasso di occupazione dei soggetti rispondenti disaggregato per Facoltà

sto maggiormente i soggetti più soddisfatti: nella seconda fase dello studio l’analisi di un campione dinon rispondenti consentirà di stimare tale bias.

Occupati stabiliLa tipologia di occupazione del gruppo in oggetto è mostrata in Tab. 28I dati relativi disaggregati per Facoltà indicano che:• nella coorte dei laureati a Giurisprudenza e a Medicina prevalgono le attività indipendenti;• nella coorte dei diplomati prevalgono le attività dipendenti in tutte le Facoltà.I canali seguiti nella ricerca del lavoro sono prevalentemente il rapporto con i datori di lavoro o le

inserzioni e segnalazioni: il 6% è chiamato direttamente dalle aziende (Tab. 29).Circa l’opinione che il titolo di studio conseguito sia o non sia necessario per lo svolgimento

dell’attività lavorativa, il 40% dei laureati e più del 50% dei diplomati, per i quali il titolo di studio ènecessario, dichiarano di utilizzare la formazione universitaria a un livello giudicato soddisfacente;inoltre in entrambi le coorti solo una percentuale inferiore al 30% di coloro per i quali il titolo di studionon è necessario utilizzano la formazione universitaria ad un livello soddisfacente e meno del 10% ad

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123Relazione NuV - 1997

un livello importante. Questo risultato siconferma analizzando separatamente i datidelle diverse Facoltà.

La soddisfazione per il lavoro svolto èstata misurata attraverso una scala ordinalesu quattro livelli; l’indice medio nelle varieFacoltà varia in un piccolo range, da 2.6 a 3.0nei laureati e da 2.85 a 2.87 nei diplomati,indicando un livello di soddisfazione gene-ralmente discreto in tutte le Facoltà.

In relazione alla tipologia di lavoro svol-to, nella coorte dei laureati risultano media-mente più soddisfatti i lavoratori indipen-denti. Analizzando i dati dei diplomati ri-sulta, invece, che tra quelli di Medicina eChirurgia risultano più soddisfatti i lavora-tori dipendenti, mentre tra quelli di Inge-gneria lo sono i lavoratori autonomi.

Per quanto riguarda il desiderio espressodagli intervistati di cambiare la loro attivitàlavorativa, circa il 40% sta cercando un nuo-vo lavoro (36,8% tra i laureati e 43% didiplomati), come evidenziano i dati riporta-ti nella Tab. 30.

I dati disaggregati per Facoltà indicanoche:

• nella coorte dei laureati le percentuali più alte di coloro che cercano un nuovo lavoro sono quellidi Lettere e Filosofia e di Scienze MM.FF.NN., mentre quella più bassa è osservata tra i laureatidi Medicina e Chirurgia;

• nella coorte dei diplomati le percentuali si distribuiscono uniformemente nelle diverse Facoltà.Ovviamente in entrambe le coorti una percentuale più elevata di coloro che cercano un nuovo

lavoro è poco soddisfatto del lavoro svolto.La corrispondenza tra studi effettuati e lavoro svolto è giudicata buona o ottima dal 45% dei soggetti

che hanno risposto (si veda Tab. 31)

Occupati non stabiliLa tipologia d’occupazione di questo gruppo è mostrata in Tab. 32. Dai dati relativi disaggregati per

Facoltà emerge, in particolare, che:• nella coorte dei laureati prevalgono le attività precarie in tutte le Facoltà, eccezion fatta per

Economia, Giurisprudenza e Medicina e Chirurgia; a Economia e a Ingegneria oltre il 30% deilaureati lavora con un contratto di formazione. Nessun laureato di Ingegneria sta svolgendoulteriori studi universitari, mentre questa è l’attività dichiarata dal 74,5% di quelli di Medicina.I corsi di Dottorato impegnano circa il 20% dei laureati di Ingegneria, Scienze e della Scuola diPaleografia e Filologia Musicale;

Laureati (n=419) 2.6% 21.0% 30.5% 36.5% 9.1% 0.2%Diplomati (n=86) 8.1% 11.6% 32.6% 43.0% 3.5% 1.2%

Dati mancantiOttimaBuonaSufficienteScarsaPessimaCoorti(occupati stabili)

Tab. 31: Giudizio sulla relazione tra studi effettuati e mansioni svolte

Laureati (n=419) 33.2% 65.2%Diplomati (n=86) 24.4% 73.3%

DipendenteIndipendenteCoorti

(occupati stabili)

Tab. 28: Tipologia di occupazione dei soggetti occupati stabili

Enti collocamento 1.4% 2.3%Inserzioni 13.1% 12.8%Contattando datori lavoro 28.4% 40.0%Chiamata aziende 6.0% 5.8%Segnalazioni 17.2% 10.5%Bandi concorso 11.0% 10.0%Attività autonoma - 3.5%Altro 22.9% 15.0%

Canali

Coorti (occupati stabili)

Laureati(n=419)

Diplomati(n=86)

Tab. 29: Tipo di canali seguiti per la ricerca del lavoro

Laureati (n=419) 36.8%Diplomati (n=86) 43.0%

Cercano un nuovo lavoroCoorti (occupati stabili)

Tab. 30: Ricerca di un nuovo lavoro degli occupati stabili

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124 La didattica

• nella coorte dei diplomati, aIngegneria il 40% è impegna-to con contratti di formazio-ne e il 23.3% in studi univer-sitari, mentre a Medicina il41.9% è impegnato con atti-vità precarie e il 19.4% conborsa di studio.

Degli occupati non stabili, il55% ricerca un lavoro.

Nella coorte dei laureati, il15.6%, il 29.4% e il 27.5% sonoimpegnati, rispettivamente, con uncontratto di formazione, in ulte-

Tab. 32: Tipologia di occupazione dei soggetti occupati non stabili

Contratto formazione lavoro 15.1% 32.2%Precaria 30.8% 26.3%Occasionale 5.4% 3.4%Tirocinio 8.2% 3.4%Studi universitari 23.3% 20.3%Qualificazione professionale 5.4% 8.5%Dottorato 8.6% -Borsa di studio 3.2% 5.9%

Tipologia d’occupazione

Coorti(occupati non stabili)

Laureati(n=279)

Diplomati(n=118)

riori studi universitari e con attività precarie; nella coorte dei diplomati, il 46.0%, 32.0% e il 20.0% sonoimpegnati rispettivamente con un contratto di formazione, ulteriori studi universitari e attivitàprecarie. La maggior parte (30%) di coloro che sono in cerca di un nuovo lavoro svolgono un’attivitàdichiarata precaria.

DisoccupatiDei soggetti disoccupati (23 laureati e 41 diplomati) la maggior parte cerca lavoro; chi non ricerca

lavoro dichiara motivazioni personali (servizio militare, famiglia, ecc.)In conclusione, l’immagine che emerge dal campione di diplomati e laureati analizzato, è piuttosto

positiva per quanto concerne il livello di occupazione, se rapportato con la situazione nazionale. Maal di là dei facili entusiasmi vale la pena di trarre alcune significative indicazioni dai suggerimentiforniti ai fini di migliorare la capacità formativa del nostro Ateneo.

Prima di tutto l’osservazione comune a tutte le Facoltà che il tipo di preparazione impartita èeccessivamente teorica e poco professionalizzante.

Legato a questo aspetto è la sensazione, in alcuni settori, della limitata corrispondenza tra titolo distudio e attività lavorativa svolta, e, per converso, l’alta percentuale tra i soggetti che svolgono unlavoro precario, di coloro che seguono corsi di perfezionamento, di specializzazione o comunque diformazione post laurea.

3.9. Il costo delle attività didattiche

Al fine di stimare i costi dell’attività didattica conviene utilizzare la variabile DE, precedentementeintrodotta, previa una sua ridefinizione. DE è sempre calcolato come combinazione lineare del numerodi Professori di I e II fascia, di Assistenti e di Ricercatori, pesati però, rispettivamente, 3,77, 3,00, 2,36e 1.98. Questi pesi sono stati calcolati sulla base dei valori medi della retribuzione lorda, inclusi gli onerisociali, a partire dalle retribuzioni medie esposte nel bilancio preventivo 1998 per le diverse categoriedel personale dell’Ateneo. Il peso unitario è stato attribuito alla retribuzione lorda annua media, inclusigli oneri sociali, di un bidello con la III qualifica: al temine del 1997 essa era pari a 38.552 KLit. Questovalore rappresenta il valore monetario del peso unitario (VP). Moltiplicando DE per VP si ottiene ilBudget Finanziato (BF), in altre parole una stima dell’ammontare complessivo del costo degli stipendidel personale docente. Ovviamente la stessa procedura può essere utilizzata per stimare i costi relativialle retribuzioni del personale tecnico-amministrativo. Il calcolo di BF sulla base dell’organico attuale,o previsto a seguito di provvedimenti già adottati o da adottarsi, rappresenta un agile strumento diprogrammazione.

In modo analogo, ma usando pesi diversi calcolati sulla base dei valori iniziali delle retribuzioni,oneri sociali esclusi, nell’anno 1994 il MURST definì l’organico del personale docente di ogni Ateneoe Facoltà a livello nazionale. L’Amministrazione dell’Ateneo fu, quindi, in grado di comunicare alle

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Facoltà il budget finanziabile, in altre parole le risorse di docenza che la Facoltà era autorizzata adutilizzare aumentando in qualunque modo il proprio organico, e il budget limite, cioè la dimensionemassima che l’organico avrebbe potrebbe raggiungere se l’Ateneo avesse disposto delle necessarierisorse finanziarie. La dinamica degli stipendi in questi ultimi anni ha, però, indotto variazioni nelcosto del lavoro tali che quell’organico, allora dichiarato finanziabile, potrebbe non esserlo più. Inparticolare il vincolo di spesa del 90% del FFO per le retribuzioni del personale introdotto dalla LeggeFinanziaria per l’esercizio 1998, richiede una sostanziale ridefinizione del cosiddetto budget finanzia-bile.

Occorre che gli Organi di Governo, prima di assegnare le risorse alle Facoltà, rivedano alcunimeccanismi di spesa tenendo conto di recenti novità introdotte nel sistema universitario (quali adesempio la riforma del dottorato di ricerca, l’istituzione dell’assegno di ricerca, il vincolo di spesa pergli stipendi dei dipendenti, etc) e definiscano quali macro obiettivi ci si aspetta le Facoltà siano ingrado di raggiungere in termini di quantità e qualità dell’offerta didattica.

È interessante analizzare la relazione tra SR, inteso come descrittore del volume delle attivitàdidattiche, e BF, inteso come descrittore della spesa per stipendi dei docenti e ricercatori, e quindi dellepotenzialità didattiche, delle Facoltà dell’Ateneo. In Fig. 30 sono riportati i valori calcolati nell’anno1997. Il rapporto BF/SR rappresenta il costo per studente e varia da Facoltà a Facoltà. Una similevariabilità è stata osservata anche sul piano nazionale evidenziando peculiari caratteristiche deidiversi settori scientifico-disciplinari. Appare evidente che la Facoltà di Medicina e Chirurgia I e laFacoltà di Scienze MM.FF.NN. rappresentano realtà che si differenziano notevolmente rispetto aquelle delle altre Facoltà. Spetta ai rispettivi Consigli di Facoltà predisporre analisi accurate dei motiviche giustificano questa distribuzione del personale docente e spetta al Senato Accademico predisporreun piano di sviluppo dell’Ateneo che definisca quale debba essere la distribuzione cui tendere.

Per stimare i costi delle attività didattiche dell’Ateneo si può procedere nel modo seguente. Innanzitutto, un’analisi delle voci di spesa riportate nel bilancio consuntivo del 1997 ha permesso di stimare

35.000.000

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30.000.000

25.000.000

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15.000.000

10.000.000

5.000.000

00 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000

Studenti Regolari

Medicina I

Scienze MM.FF.NN.

Medicina II

Ingegneria

Paleografia

Farmacia

Lettere e Filosofia

Scienze Politiche

Economia IGiurisprudenza

Economia II

Fig. 30: Relazione tra il descrittore del volume di attività didattiche espresso dal numero di Studenti in posizioneRegolare (SR) e il descrittore delle potenzialità didattiche espresso dal Budget Finanziato (BF).

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126 La didattica

che i costi indiretti delle attività didattiche sono pari al 75% dei costi diretti. Si è, quindi, fattal’assunzione che il 50% della retribuzione, oneri sociali inclusi, di docenti e ricercatori sia imputabilealle sole attività didattiche. L’ammontare degli stipendi è stato calcolato con il metodo del BF, sopraesposto. A questi costi occorre aggiungere il costo delle supplenze che è stato calcolato essere pari apoco meno del 4% delle retribuzioni. I costi totali (Ctot), quindi, possono essere stimati utilizzando laformula sotto riportata:

Ctot = (1 + q) * (1 + p) * BF / 2dove q=0,75 e p=0,04 rappresentano l’incidenza relativa dei costi indiretti e delle supplenze.

Si può, a questo punto, stimare il costo annuo delle attività didattiche per unità di SI o di LaureatoEquivalente (LE). LE è stato calcolato pesando diplomati e laureati in funzione della durata legale delcorso di studi che hanno seguito e attribuendo peso unitario ai laureati di quei corsi con una durataprevista di quattro anni. La Fig. 31 mostra la distribuzione dei costi stimati nelle diverse Facoltàdell’Ateneo. Il costo medio per SI è pari a 4.117 KLit, mentre il costo medio per laureato equivalenteè pari a 40.339 KLit.

Un calcolo più accurato dei costi delle attività didattiche per unità di prodotto richiede unsistema di contabilità analitica per centri di costo, di cui l’Ateneo dovrebbe dotarsi, come giàsuggerito dal NuV lo scorso anno, in tempi brevi. Queste informazioni sono essenziali per laprogrammazione e la gestione delle attività didattiche. Inoltre, va ricordato che la quota diriequilibrio è stata assegnata negli ultimi anni sulla base dello scarto tra il costo standard e il costoeffettivo per studente iscritto.

3.10. La Facoltà di Medicina e Chirurgia: le nuove esigenze didattiche

A partire dall’anno di avvio dell’autonomia universitaria (1994), le esigenze didattiche della Facoltàsono profondamente mutate, da un lato per un aumento del carico didattico complessivo, dall’altro perla necessità di corrispondere a una crescente richiesta di qualificazione del processo formativo.

Gli avvenimenti che hanno maggiormente contribuito a modificare lo scenario della attivitàdidattica sono stati i seguenti:

• la fine della fase sperimentale per il CL in Medicina e Chirurgia della seconda versione dellaTabella XVIII culminata nella sua sostituzione con una terza nuova tabella;

• l’adeguamento delle Scuole di Specializzazione mediche alle normative dell’UE;• l’istituzione dei DU.

La nuova Tabella XVIIIL’ordinamento degli studi del CL in Medicina e Chirurgia contenuto nella Tabella XVIII, dopo un

decennio di sperimentazione, è maturato in una nuova versione (G.U. n° 255 del 30/10/1996), la cuiapplicazione è iniziata a Pavia nell’Anno Accademico 1997/98.

Nella nuova Tabella XVIII la didattica interattiva assume il ruolo più importante e riceve unaidentità più precisa, anche nella caratterizzazione della dimensione dei gruppi, che devono esseredecisamente piccoli (5-8 studenti) affinché l’apprendimento sia centrato sullo studente che in tal modopuò svolgere un ruolo attivo e di scoperta. È evidente come in questo tipo di didattica il corso assegnatoal docente non consista più in una prestazione unitaria erogata alla intera classe di studenti, bensìimplichi una moltiplicazione di lezioni per quanti sono i gruppi di studenti, con un aumento senzaprecedenti dell’impegno per il docente, non solo orario, ma anche di creatività e di preparazione.

Un impegno quantitativamente maggiore e qualitativamente più diversificato discende anchedalla necessità di offrire agli studenti un paniere ridondante e differenziato di proposte didattiche, infunzione della nuova istituzione della didattica opzionale, il cui peso rappresenta circa il 30% deicrediti che lo studente deve guadagnare per completare il corso di studio. La didattica opzionale deveoffrire allo studente la possibilità di personalizzare o specializzare il proprio curriculum (cioè seguireun curriculum preparatorio ad una specializzazione) e per riuscire in questo intento i docenti devonoinventare nuove proposte di insegnamento, con un ventaglio di obiettivi e contenuti coerenti con gli

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127Relazione NuV - 1997

orientamenti offerti dallaFacoltà e con una colloca-zione diversa nei vari annidi Corso, secondo un mo-dello di insegnamentomobile, elastico e privo dititolarietà.

Le Scuole di Specializza-zione

La Facoltà ha dovutoattivare un numero cre-scente di Scuole di Specia-lizzazione, fino ad arriva-re alle attuali 54, per farfronte alle richieste di nuo-ve tipologie di specialistiche continuano a deline-arsi in seguito alla conti-nua espansione dellescienze mediche.

Due interventi legisla-tivi (DDLL 8/8/91 n° 257e 11/5/95 e successivemodifiche) hanno adegua-to la formazione medico-specialistica alle direttivecomunitarie, determinan-do una radicale trasforma-zione del processo forma-tivo, dal precedente mo-dello di insegnamento te-orico ad un modello diapprendimento basatosulla partecipazione gui-data del medico specializ-zando a tutte le attivitàassistenziali/sanitarieproprie della specialità.Nel nuovo modello il me-dico specializzando lavo-ra a tempo pieno, in strettocontatto con un docente,che ha il compito da unlato di trasmettere il pro-prio saper fare e dall’altrodi garantire la correttezza della prestazione erogata al paziente.

I Diplomi UniversitariSono stati attivati finora 13 DU, alcuni dei quali organizzati in più sezioni dislocate in sedi

periferiche.

70.000

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) 60.000

50.000

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Fig. 31: Risultato dell’analisi dei costi delle attività didattiche per iscritto (partealta della figura) e per Laureato Equivalente (LE)

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128 La didattica

L’istituzione dei DU ha creato nuove esigenze didattiche che, per quanto riguarda gli aspetti piùdirettamente professionalizzanti della formazione vengono in buona parte soddisfatte da personale diruolo del SSN. L’iter formativo dei DU, tuttavia, è fondato su un robusto impianto di conoscenzeteoriche, che sono tradizionalmente ed istituzionalmente trasmesse dalla Università.

Il Carico Didattico obiettivoAl momento attuale gli studenti iscritti al CL in Medicina e Chirurgia seguono due diversi

ordinamenti didattici: la vecchia Tabella XVIII (XVIII bis) per gli iscritti dal terzo anno in poi; la nuovaTabella XVIII (XVIII ter) per gli iscritti ai primi due anni.

Il numero di studenti iscritti ai vari corsi di studio attivati (corsi di laurea, di diploma universitarioe scuole di specializzazione) è stabilito per legge in funzione delle esigenze espresse dal ServizioSanitario Nazionale e delle potenzialità di personale e di strutture della sede universitaria.

La Facoltà di Medicina e Chirurgia ha recentemente predisposto un documento che espone irisultati dell’analisi condotta per stimare il carico didattico in termini di ore per docente. Il documentoè stato inviato agli Organi di Governo.

4. Rilevazione di attività di valutazione della didattica

4.1. Attività di valutazione da parte degli studenti

Facoltà di Economia ILa Facoltà di Economia, benché abbia introdotto, già dall’A.A.1994-95 un questionario sulla qualità

della didattica, non dispone dei risultati relativi all’A.A.1996-97, per le ragioni qui di seguito illustrate.Nel primo anno, i dati raccolti sono stati elaborati personalmente dal Preside, allora in carica, che

ha comunicato i risultati per i singoli corsi ai docenti interessati.Negli A.A. 1995-96 e 1996-97, data la mancanza di risorse alternative per il lavoro di imputazione

ed elaborazione dei dati, il Preside ha deciso di trasmettere direttamente i questionari raccolti airispettivi docenti, perché ne prendessero visione.

A partire dall’A.A. 1997-98, il Consiglio di Facoltà ha deciso di procedere in modo sistematico,aumentando progressivamente l’efficacia dell’iniziativa. Nell’immediato, per l’elaborazione dei datiraccolti sono stati utilizzati studenti part-time e collaboratori esterni. È stata coinvolta in modoorganico la Commissione Didattica, che curerà la valutazione dei risultati. Si prevede di disporre deirisultati entro la fine dell’anno. La Facoltà ha altresì deciso di sviluppare le proprie iniziative in strettacollaborazione con il NuV e di mettere a punto sia i contenuti del questionario sia gli aspetti tecnici eorganizzativi. Questo impegno si colloca nel quadro del Progetto Qualità avviato dalla Facoltà diEconomia.

Finalità, struttura e modalità di somministrazione del questionarioL’obiettivo che la Facoltà si era proposta, nel promuovere questa iniziativa, era innanzi tutto quello

di raccogliere pareri e suggerimenti degli studenti per consentire ai docenti di migliorare l’attivitàdidattica. In secondo luogo, essa si proponeva di ottenere qualche informazione sulla situazione deglistudenti e sul loro iter formativo, al fine di capire le ragioni del progressivo prolungarsi della duratadegli studi che, in quegli anni, stava emergendo come un problema sempre più grave.

La struttura del questionario è stata pensata in modo da semplificare al massimo la sua compila-zione da parte dello studente e l’analisi delle risposte ottenute.

Nella prima parte, sono raccolte informazioni di carattere generale, innanzi tutto sulla situazionedello studente, con particolare riguardo alle seguenti informazioni: posizione lavorativa, scuolafrequentata, domicilio durante l’anno accademico, anno di corso, indirizzo del piano di studi, numerodi esami sostenuti, votazione media riportata negli esami e votazione nel test di ammissione, esamiirrinunciabili sostenuti. In secondo luogo, vengono richieste notizie sulla frequenza al corso, tenendo

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129Relazione NuV - 1997

presenti anche eventuali difficoltà legate all’orario, e su presenza a lezione/disponibilità/reperibilitàdel docente.

Nella seconda parte, si chiedono informazioni particolari sul corso: difficoltà incontrate, interesseper la materia, giudizio sul materiale didattico, giudizio sul programma, eventuali commenti esuggerimenti (quest’ultima è l’unica domanda aperta del questionario).

La Facoltà ha stabilito che il questionario venisse distribuito dal docente alla fine del semestre dilezione e fosse riconsegnato, compilato, in bidellato. Questa modalità si è rivelata non sempre efficace.

Iniziative allo studioCon l’avvio del Progetto Qualità, le finalità perseguite dalla Facoltà, anche con la somministrazione

del questionario, sono più ambiziose e orientano il processo di riorganizzazione delle attivitàdidattiche.

In particolare, la Commissione Didattica è stata incaricata di avviare una riflessione sulle iniziativepiù adeguate per aumentare l’efficacia delle rilevazioni. Sotto questo profilo, la Commissione sipropone, sin dal presente anno accademico, di rivedere la struttura del questionario di valutazionedella didattica, nonché le modalità di somministrazione, per ovviare agli inconvenienti che si sonoverificati in passato. Per quanto riguarda la struttura del questionario, si sta valutando l’opportunitàdi articolarlo maggiormente, al fine di ottenere informazioni più dettagliate sui corsi. È anche allostudio l’ipotesi di utilizzare uno strumento a lettura ottica, analogamente a quanto si sta facendo inaltre università, per semplificare la fase di elaborazione, che si è rivelata in passato il vero punto dolentedell’iniziativa, stante la cronica mancanza di risorse da destinare a questa operazione.

Inoltre, è già in fase di avanzata definizione un questionario molto articolato da sottoporre ailaureandi, al fine di ottenere informazioni su tutto l’iter accademico dei soggetti. L’adozione di questostrumento avverrà in stretto coordinamento con analoghe iniziative promosse dal Nucleo di Valutazione.

Facoltà di IngegneriaGià da qualche anno la Facoltà d’Ingegneria svolge un’indagine sulla qualità della didattica

facendo compilare agli studenti questionari per raccogliere i loro commenti, ed eventuali suggerimen-ti, su ciascun insegnamento.

Dall’A.A. 1997-1998 sono somministrati due diversi questionari. Il primo è stato progettato perraccogliere commenti sull’organizzazione logistica delle attività didattiche, finalità e inserimento nelpiano degli studi dell’insegnamento, qualità ed efficacia delle lezioni e delle esercitazioni, disponibilitàal colloquio con gli studenti da parte del docente e adeguatezza dei laboratori didattici. Il secondoquestionario permette di raccogliere il parere degli studenti sulle modalità di esame. Si è così separatoil momento della valutazione della didattica da quello della valutazione delle modalità di accertamen-to della preparazione degli studenti.

I questionari sono forniti e raccolti da ciascun docente, il primo al termine del proprio insegnamentoe il secondo all’atto della registrazione del voto d’esame. I questionari, anonimi e in busta chiusa, sonotrasmessi al Centro di Calcolo per la loro analisi.

Per ciascuno degli argomenti sopra menzionati si richiede agli studenti di esprimersi su vari aspettiparticolari e anche di fornire un giudizio complessivo. Eventuali suggerimenti possono essere aggiuntia discrezione degli studenti.

In fase di elaborazione statistica dei risultati, ciascun commento è classificato come positivo, neutro,negativo. Inoltre, per ciascun insegnamento e per ciascun A.A., sono considerate le seguenti coorti distudenti, parzialmente sovrapposte fra loro:

1. tutti gli studenti che hanno compilato il questionario;2.gli studenti che hanno frequentato l’insegnamento, indipendentemente dall’anno di corso in cui

la frequenza ha avuto luogo:3.gli studenti che hanno superato l’esame nell’anno di corso previsto dalla Facoltà;4.gli studenti che hanno superato l’esame in ritardo rispetto al tempo previsto.

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130 La didattica

I risultati riguardanti i singoli corsi sono consegnati ai relativi docenti, al fine, preminente,dell’autovalutazione. I risultati sono pure consegnati a un referente (per gli insegnamenti del primobiennio) e ai Presidenti dei CCL (per gli insegnamenti del secondo triennio). I referenti identificano gliinsegnamenti che presentano particolari lacune e quelli che sono stati considerati eccellenti, avendoriportato giudizi globali positivi da almeno il 70% degli studenti che hanno risposto. Le lacune sonoriservatamente segnalate al Preside, che contatta i docenti interessati per approfondirne i motivi.

Per l’anno 1997 sono stati elaborati 6924 questionari relativi ai CL.All’interno del questionario, accorpando opportunamente le domande, sono stati identificati tre

settori principali:• organizzazione logistica (orari, aule, inserimento del corso nel piano di studi, spazi e strumenti);• qualità ed efficacia di lezioni, esercitazioni e/o laboratori;• modalità di svolgimento svolgimento dell’esame.Per ognuno di tali settori e per ogni corso di insegnamento è stato calcolato l’indicatore di

soddisfazione su una scala da -1 a 1, come proposto dal Prof. C. Magni nella Relazione del NuVdell’anno precedente. La distribuzione di quest’indicatore e la sua variazione in due anni successivisono mostrate in Fig. 32.

Si può osservare che la soddisfazione manifestata dagli studenti è generalmente buona; inparticolare il confronto con i risultati ottenuti nell’anno precedente evidenzia un miglioramento dellaqualità della didattica sotto tutti i punti di vista. Nella Tab. 33 sono riportati i valori medi perl’indicatore di soddisfazione.

Facoltà di Scienze PoliticheL’indagine sulla qualità della didattica è stata condotta anche per l’A.A. 1997/98 con le stesse

modalità descritte nel precedente rapporto. I questionari sono stati distribuiti durante le lezioni, tresettimane prima della fine delle lezioni, da rappresentanti degli studenti negli Organi collegiali dellaFacoltà in assenza del docente, ritirati subito dopo la loro compilazione, posti in busta chiusa ed infineelaborati nell’ambito dell’Istituto di Statistica. L’indagine ha riguardato la totalità dei corsi impartitie più precisamente 36 corsi nel primo semestre e 41 corsi nel secondo semestre. Rispetto all’annoprecedente, per entrambi i semestri, vi è stata una crescita nel numero dei questionari raccolti di pocosuperiore al 15%. Nel primo semestre sono stati raccolti 1456 questionari, compilati da 958 studenti,pari al 36,6% degli iscritti alla Facoltà. Nel secondo semestre ne sono stati raccolti 1268, compilati da715 studenti, pari al 27,3% degli iscritti alla Facoltà. L’identificazione della numerosità dei rispondentiè stata resa possibile attraverso l’elaborazione delle risposte ottenute ad una domanda inseritaappositamente nella nuova versione del questionario relativa al numero dei questionari che ciascunoaveva già compilato nell’ambito del semestre. Questa informazione permette da un lato di identificarequanti sono gli iscritti frequentanti e dall’altro di cogliere informazioni preziose sul numero dei corsifrequentati da ciascuno studente. Il quadro che emerge delinea un modello di frequenza altamenteselettiva dal momento che il numero dei corsi frequentati è largamente inferiore al numero dei corsiprevisti nel piano di studi per l’anno di corso e per il semestre di riferimento (1,5 corsi nel primosemestre; 1,7 corsi nel secondo semestre).

Le distribuzioni degli indici di soddisfazione per le variabili sottoposte a monitoraggio risultanoallineate a quelle dei due anni precedenti, evidenziando una sostanziale stabilità nei giudizi espressida leve diverse di studenti, come si può vedere a titolo di esempio per due variabili nella Fig. 33:

Organizzazione logistica 0,75 0,78Lezioni 0,60 0,65Esame 0,68 0,70

Valore medio A.A. 1997-1998Valore medio A.A. 1996-1997Settori del questionario

Tab. 33: Confronto tra i valori medi calcolati in due A.A. successivi per l’indicatore di soddisfazione degli studenti nei confrontidell’attività didattica.

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131Relazione NuV - 1997

c

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

1997 1996

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

1997 1996

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

-0,250

0,50,75

1

0,25

-0,5

-1-0,75

1997 1996

a

b

Indi

ce d

i sod

disf

azio

neIn

dice

di s

oddi

sfaz

ione

Indi

ce d

i sod

disf

azio

ne

Insegnamenti

Insegnamenti

Insegnamenti

Fig. 32: Indice di soddisfazione relativamente all’organizzazione logistica (a), alle lezioni, esercitazioni e/o laboratori (b),e all’esame (c) nella Facoltà di Ingegneria di Pavia. L’asse delle ordinate riporta l’indice di soddisfazione e quelladelle ascisse gli insegnamenti impartiti ordinati in funzione del giudizio ricevuto nell’A.A. 1996/97.

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132 La didattica

l’efficacia delle lezioni per la comprensione dei testi e la presenza (parte superiore della figura) e lapuntualità del docente (parte inferiore della figura). La distribuzione può pertanto ritenersi in granparte legata a fattori strutturali non facilmente modificabili nel breve periodo.

La tecnica di rappresentazione grafica dei risultati è quella proposta dal Prof. C. Magni. È statautilizzate dalla Commissione Didattica della Facoltà di Scienze Politiche che ha ottenuto, dall’elabo-

-0,4

-0,2

0

0,2

0,4

0,6

1

-0,8

-0,6

-1

0,8

1998

1997

1996

indi

ce d

i sod

disf

azio

ne

corsi

5651464136312621161161 76716661

-0,25

0

0,5

0,75

1

indi

ce d

i sod

disf

azio

ne 0,25

5651464136312621161161 76716661

-0,5

-1

-0,75 1998

1997

1996

corsi

Fig. 33: Indice di soddisfazione calcolato sulla variabile ‘Efficacia delle lezioni per la comprensione dei testi (parte altadella figura) e ‘Presenza e puntualità del docente’ e per ciascuno dei 77 insegnamenti della Facoltà di ScienzePolitiche di Pavia.

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133Relazione NuV - 1997

razione di tre diverse variabili26 , la distribuzione evidenziata nella Fig. 34. La stessa tecnica dirappresentazione è stata adottata, come strumento base per confronti comparativi, dal gruppo diricerca “La valutazione della didattica da parte degli studenti”, istituito presso il MURST nell’ambitodelle attività dell’Osservatorio Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario nazionale e dalPolitecnico di Torino.

La Facoltà di Medicina e Chirurgia I

Il punto di vista dei docentiL’indagine è stata condotta inviando un questionario a tutti i docenti della Facoltà.Hanno risposto 88 docenti, pari al 60% dei titolari di corsi ufficiali nel CL di Medicina: il 5,13% di

ricercatori, il 46,15% di professori di II fascia e il 48,7% di I fascia; il18% del primo triennio e l’82% delsecondo. La non alta rispondenza sembra denunciare una scarsa sensibilità dei docenti nei confrontidella valutazione dell’attività didattica, o per lo meno al dibattito che si sta svolgendo in questi annisu tale argomento. In compenso i rispondenti hanno mostrato un forte impegno e una grandemotivazione, fornendo molti e interessanti commenti e suggerimenti per migliorare la situazioneattuale.

L’analisi di tali dati evidenzia una situazione di generica soddisfazione dei docenti per quantoconcerne la capacità degli studenti di seguire le lezioni e sul rendimento degli allievi, senza particolaridifferenze tra i due trienni Il livello di soddisfazione dei docenti circa i rapporti con gli altri docenti èpiuttosto buono. Negativo è il giudizio sul nuovo ordinamento didattico, soprattutto per i docenti delsecondo triennio.

Il punto di vista degli studenti nel CL in MedicinaAl fine di conoscere il giudizio sull’attività e sull’organizzazione didattica è stato somministrato un

questionario agli studenti durante un’ora di lezione. Tale scelta è stata supportata dal fatto che sologli studenti frequentanti possano esprimere un giudizio motivato e diretto.

Il questionario è costituito da strumenti già utilizzati e validati in letteratura, adattati allarilevazione del giudizio sul corso integrato onde evitare un eccesso di parcellizzazione degli argomenti

26 Più precisamente si tratta delle risposte ottenute alla seguenti tre domande:- Chiarezza e efficacia delle lezioni- Capacita del docente di suscitare interesse- Efficacia delle lezioni ai fini della comprensione dei testi previsti dall’esame

5651464136312621161161

-0,5

-0,25

0

0,5

0,75

1

1998

76716661

corsi

indi

ce d

i sod

disf

azio

ne

0,25

Fig. 34: Indice sintetico di soddisfazione calcolato per la Facoltà di Scienze Politiche di Pavia

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134 La didattica

e consentire la presentazione dei risultati e la conseguente discussione, nel rispetto dei principi eticidella privacy. Peraltro, data la frammentazione della docenza e il coinvolgimento degli stessi docentianche in più corsi, tale approccio appare più idoneo alla valutazione dell’attività didattica svolta nelCL in Medicina.

La compilazione del questionario è il risultato di un gruppo di lavoro misto docenti e studenti: aglistudenti rappresentanti in Facoltà e loro collaboratori è stato affidato il compito di somministrare eraccogliere i questionari, durante un’ora di lezione teorica di un corso il cui docente è stato invitato adare la sua disponibilità alla ricerca.

Hanno risposto al questionario 1118 studenti presenti a lezione, 630 al primo semestre e 488 alsecondo semestre; questo significa che il 53% degli studenti iscritti (1154) frequenta le lezioni. Va tenutopresente che la frequenza è obbligatoria per l’attività pratica, ma la rilevazione in tale contesto sipresentava indaginosa e dispersiva

La prima considerazione riguarda il giudizio globale di tutti gli studenti, indipendentementedall’anno di corso. Circa gli aspetti organizzativi, il giudizio più negativo riguarda la disponibilità diluoghi per lo studio e per gli incontri; l’aspetto più soddisfacente è l’organizzazione degli orari dellelezioni.

Per quanto concerne il contenuto dei corsi e la capacità didattica, il giudizio più negativo riguardal’insufficienza della didattica pratica e la disponibilità didattica degli esercitatori; gli aspetti più positiviriguardano la pertinenza del programma in funzione della preparazione professionale e la capacitàdidattica dei docenti. I punteggi medi più elevati sono comunque non superiori al 3,5 (range 1- 5).

La maggior sofferenza è colta nel rapporto tra docenti e nella insufficiente disponibilità dei docentiai problemi organizzativi della didattica (stimolare domande, interessarsi dei problemi degli allievi,dare informazioni sul contenuto degli altri corsi integrati); l’aspetto più soddisfacente è in relazionealla preparazione dei docenti sui contenuti dei propri corsi e la loro disponibilità nel rispondere alledomande degli studenti: in altri termini emerge la figura di un docente preparato, abituato a lavoraresingolarmente e ancora poco pronto per l’integrazione con altri docenti, come prevede il nuovoorientamento didattico.

Nell’analisi disaggregata per anno di corso, ci è sembrato interessante fornire un’immagine dellivello di soddisfazione globale.

La Fig. 35 riporta l’andamento di tale indice per ciascuno dei sei anni di corso: solo il primo anno

I anno II anno III anno IV anno V anno VI anno-1

-0,8

-0,6

-0,4

-0,2

0

0,4

0,6

0,8

1

0,2

Indi

ce d

i sod

disf

azio

ne

Fig. 35: Indice di soddisfazione globale per ciascun anno di corso relativamente al CL in Medicina

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135Relazione NuV - 1997

Fig. 36: Indice di soddisfazione globale per ciascun anno di corso relativamente al CL in Odontoiatria

è molto positivo, nel II, III, IV e V anno vi è un equilibrio tra aspetti negativi e positivi, mentreprevalgono quelli negativi al VI anno.

Al fine di escludere l’influenza del successo o insuccesso riportato all’esame sul grado di soddisfa-zione per il corso integrato, si è voluto correlare i punteggi di soddisfazione con le medie dei votiriportati nei rispettivi corsi. Non è stata trovata alcuna associazione tra le due variabili.

Il punto di vista degli studenti del CL in OdontoiatriaLa rilevazione è avvenuta in marzo, nel periodo di massima frequenza alle lezioni. Hanno risposto

al questionario 91 studenti presenti a lezione (73% degli iscritti).In accordo con gli studenti di medicina, per gli aspetti organizzativi, il giudizio più negativo

riguarda la disponibilità di luoghi per lo studio e per gli incontri. Per quanto concerne il contenuto deicorsi e la capacità didattica e il rapporto docenti-studenti, le risposte agli item sono tutte superiori alvalore mediano.

L’andamento dell’indice di soddisfazione, riportato in Fig. 36, nei cinque anni è sempre positivo,ha un trend altalenante attorno al valore 0,5 la cui interpretazione qualitativa indica un discreto livellodi soddisfazione.

Come per gli studenti di medicina, anche nel corso di laurea in odontoiatria, non appare alcunaassociazione tra i punteggi di soddisfazione e le medie dei voti riportati nei rispettivi esami (r=0,245).

Per i 56 corsi integrati di medicina (non è ancora completamente attivata la nuova versione dellaTab.XVIII che ne prevede solo 36) e per i 35 corsi fondamentali di odontoiatria è stato calcolato l’indicedi soddisfazione. Solo il 46% dei corsi integrati di medicina presenta un indice di soddisfazionemaggiore o uguale a zero, al contrario il 91% dei corsi fondamentali del corso di laurea in odontoiatriapresenta un indice di soddisfazione maggiore di zero e con valori decisamente più elevati di quelli dimedicina.

ConclusioniTali risultati sono stati presentati ai membri della facoltà e agli studenti e hanno suscitato un vivace

dibattito sul problema dell’efficacia dell’attività didattica nella consapevolezza che la valutazione è unprocesso continuo che deve indurre a modificazioni sia culturali che strutturali e organizzative il cuieffetto deve essere poi nuovamente valutato. Riteniamo quindi che sia importante aver avviato taleprocesso, al di là dei risultati contingenti ottenuti.

Indi

ce d

i sod

disf

azio

ne

I anno II anno III anno IV anno V anno-1

-0,75

-0,5

-0,25

0

0,25

0,75

1

0,5

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136 La didattica

5. Commenti e suggerimenti del NuV sull’attività didattica

5.1. Promozione dell’immagine dell’Ateneo

Dai dati sull’andamento delle iscrizioni emerge, secondo il parere del NuV, la necessità di definireuna strategia dell’Università di Pavia molto aggressiva per arrestare la diminuzione delle immatrico-lazioni ampliando il tipo e il numero di livelli delle proposte di formazione, migliorando l’efficienzae l’efficacia dei servizi didattici offerti e potenziando le strutture residenziali e i servizi in città. Insintesi, occorre puntare sull’immagine di Pavia, città universitaria, dove si può vivere all’interno di unacomunità accademica che favorisce la crescita umana, culturale e professionale dei propri membri,docenti e studenti. Questa immagine, perchè sia convincente e possa attrarre studenti e docenti semprepiù motivati, deve essere supportata da risultati oggettivi di studi di valutazione che dimostrino uncostante impegno degli Organi di Governo verso un miglioramento continuo dei servizi che il sistemaPavia, università e territorio, è in grado di offrire a chi lo scelga.

5.2. L’autovalutazione delle Facoltà

Le Facoltà, che ancora non l’hanno fatto, devono avviare un’analisi del grado di soddisfazione deglistudenti per quanto riguarda l’efficienza ed efficacia dei servizi didattici offerti. I risultati di tale analisidovranno essere rapidamente utilizzati per programmare tutte quelle azioni ritenute necessarie amigliorare la qualità delle attività di formazione. L’efficacia può essere definita sulla base sia del tempoimpiegato dagli studenti per completare il corso di studi prescelto sia delle modalità di entrata nelmondo del lavoro. La promozione, infatti, dell’immagine del diplomato/laureato dell’Ateneo devediventare nei prossimi anni un impegno di tutti per poter fornire agli studenti un nuovo fondamentaleservizio. Pur nel rispetto dei propri ruoli istituzionali, università e mondo del lavoro, devonocooperare per definire quali conoscenze devono acquisire gli studenti per poter competere consuccesso in un mercato del lavoro in rapida e continua evoluzione. Questo richiede alle Facoltà diabbandonare logiche accademiche volte alla conservazione della quota di potere interno all’Ateneo e,sulla base di seri studi nazionali e internazionali, proporre curricula formativi moderni e attraenti pergli studenti. L’adozione di forti e convinte azioni sinergiche tra le componenti scientifico-disciplinaridell’Ateneo rappresenta l’unica strategia a medio termine in grado di garantire un utilizzo razionaledelle competenze disponibili e una speranza di successo nella attuale difficile competizione tra atenei.Il NuV ritiene che non ci sia più spazio per miopi politiche di difesa di interessi corporativi, dicategoria o di settore, ma si debbano perseguire obiettivi di Ateneo condivisi e riconosciuti comegli unici che permetteranno di non soccombere in un contesto universitario fortemente mutato. Inquesta azione occorre aumentare anche il grado di legittimazione sociale dell’Ateneo promuovendoiniziative di riconosciuto interesse per la società che, attraverso il MURST, rappresenta il portatoredi interessi di gran lunga più importanti.

5.3. Le componenti del Fondo di Finanziamento della Didattica e gli indicatori per il suoriparto

Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) rappresenta la quota a carico del bilancio statale dellespese per il funzionamento e le attività istituzionali delle università Esso comprende le spese per ilpersonale, per l’ordinaria manutenzione delle strutture universitarie e per la ricerca scientifica, adeccezione della quota destinata ai programmi di interesse nazionale, dei fondi per l’edilizia e dei fondidestinati alla programmazione triennale. L’assegnazione del FFO fa quindi riferimento ai costi perl’organizzazione e lo svolgimento delle attività formative, per l’organizzazione delle strutture diricerca e per l’amministrazione, mentre non comprende ulteriori costi per la didattica e la ricerca chedevono essere finanziati dalle contribuzioni studentesche o da progetti speciali (ad esempio CAMPUSo contributi di enti territoriali), i primi, e da agenzie di finanziamento della ricerca nazionali einternazionali i secondi.

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137Relazione NuV - 1997

L’Osservatorio nazionale per la valutazione ha espresso il parere che l’attribuzione del FFO debbadipendere dai seguenti elementi:

i. domanda di formazione per area disciplinare,ii. risultati ottenuti nella didattica,iii. risultati ottenuti nella ricerca.L’Osservatorio ritiene, inoltre, che nella ripartizione del finanziamento pubblico alle università,

non si debba tralasciare la necessità di introdurre incentivi per indirizzare il sistema verso obiettividefiniti a livello politico. L’Osservatorio propone, quindi, che in una situazione a regime il FFO siacostituito da quattro componenti, ciascuna delle quali dovrebbe essere ripartita tra le università in basea opportuni indicatori che forniscono una stima dei tre elementi sopra riportati, oltre a definire la quotadestinata agli incentivi. Nel documento dell’Osservatorio è contenuta anche una dettagliata propostadi indicatori da utilizzare allo scopo.

L’Ateneo, pertanto, della definizione delle componenti del Fondo di Finanziamento della Didattica(FFD) e degli indicatori per il suo riparto tra le Facoltà dovrebbe adottare comportamenti coerenti conquelli proposti dall’Osservatorio. Il NuV propone, quindi, di organizzare l’intero processo di defini-zione del FFD, del suo riparto e della valutazione dei risultati conseguiti nel seguente modo.

• Gli Organi di Governo dell’Ateneo provvedono a definire, in sede di predisposizione del bilanciopreventivo, il FFD, le fonti di finanziamento dello stesso e gli obiettivi strategici che si intendonoperseguire. Identifica, quindi, le spese necessarie (retribuzioni dei docenti) e aggiuntive (sup-plenze, tutorato, servizi e strutture di supporto alla didattica). L’FFD deve permettere il finanzia-mento di attività che ricadono in una delle seguenti quattro categorie:

i. programmazione, organizzazione, gestione e erogazione dei servizi didattici,ii. aumento della qualità dei risultati,

iii. organizzazione di servizi di assistenza e orientamento agli studenti,iv. nuovi progetti didattici o nuovi servizi agli studenti finalizzati al conseguimento degli

obiettivi ritenuti strategici per l’Ateneo.• Gli Organi di Governo dell’Ateneo assegnano le quote percentuali di risorse per ciascuna delle

quattro componenti sopra riportate e provvedono, quindi, a ripartirle tra i vari tipi di corsi diformazione: DU, CL e corsi post laurea. Devono, inoltre, definire gli indicatori da utilizzare peril riparto di ogni componente del FFD tenendo conto dei seguenti elementi:

i. eventuali vincoli nella definizione quantitativa dell’offerta didattica (numero chiuso per leimmatricolazioni),

ii. valore strategico dell’iniziativa,iii. trasformazione di precedenti attività didattiche o istituzione di nuove attività sulla base di

documentate esigenze del mercato del lavoro.Le analisi e i dati prodotti dal NuV o dall’Osservatorio per la valutazione del sistema universitario

forniscono gli elementi oggettivi in base ai quali le decisioni devono essere prese.Nel processo di definizione del FFD spetta alle Facoltà il compito di predisporre i seguenti

documenti:• piano annuale delle attività didattiche, comprensivo di una stima dei costi connessi;• relazione annuale di autovalutazione dei risultati conseguiti sulla base delle informazioni messe

a loro disposizione dall’Ufficio per gli Studi di Valutazione.• documento di autovalutazione della qualità dei servizi offerti, con il coinvolgimento degli

studenti, e di programmazione di nuove iniziative per l’A.A. successivo.Il processo si conclude quando gli Organi di Governo, analizzati i documenti predisposti dalle

Facoltà e gli indicatori forniti dall’Ufficio per gli Studi di Valutazione, provvedono al riparto del FFD.Questa proposta mira a rendere più razionale il processo di allocazione delle risorse per le attività

didattiche allo scopo di aumentarne la trasparenza e la responsabilizzazione delle Facoltà a predispor-re piani didattici e relazioni di autovalutazione dei risultati conseguiti. Sino ad oggi si è proceduto perassegnazioni frazionate senza una chiara indicazione dei criteri di allocazione delle risorse e della lorocompatibilità con strategie nazionali o locali di miglioramento della qualità ed efficacia dei servizi.

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138 La didattica

5.4. Il Sistema Informativo della Didattica

La gestione del FFD da parte delle Segreterie di Facoltà e la valutazione dei risultati delle attivitàdidattiche da parte dei Consigli di Facoltà richiedono, in tempi brevi, di progettare e realizzare unSistema Informativo della Didattica (SID).

Le informazioni continuamente aggiornate sulle risorse di docenza e finanziarie disponibili, sullaprogressione delle carriere degli studenti, sull’utilizzo dei servizi didattici rappresentano gli elementidi conoscenza indispensabili per la programmazione, gestione e valutazione delle attività didattiche.Il SID deve favorire il processo di cooperazione tra le strutture periferiche (Segreterie di Facoltà) equelle dell’Amministrazione Centrale (Ripartizione Studenti, Area Personale, Ripartizione Finanzia-ria) nell’ambito di una chiara distinzione di ruoli e di responsabilità. Le mutate esigenze nella gestionedelle Facoltà non possono trovare una risposta organizzativa adeguata se non sfruttando i modernistrumenti di comunicazione e gestione dei flussi di lavoro.

La proposta, inoltre, di utilizzare il sistema dei crediti didattici nella gestione della carriera deglistudenti impone la necessità di definire nuove modalità di cooperazione tra le Segreterie di Facoltà cheverrebbero ad assumersi un nuovo ruolo gestionale di grande responsabilità.