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Di Maurice Quentin de La Tour (17041788) Jean-Jacques Rousseau Letterato, musicista e filosofo ginevrino (Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778).

Jean-Jacques Rousseau - liceoporporato.edu.it · Rousseau distingue la "volontà generale" e la "volontà di tutti". In una società esistono ceti e classi sociali ... Il contratto

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Di Maurice Quentin de La Tour (1704–1788)

Jean-Jacques Rousseau

Letterato, musicista e filosofo ginevrino (Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778).

Le opere I - Confessions e altri testi biografici II - La nouvelle Héloise; teatro, poesia, letteratura III - Contrat social e altri scritti politici IV - Émile, scritti etico-religiosi, scritti di botanica V - Essai sur l'origine des langues e scritti sulla musica

La redazione delle Confessioni iniziò nel 1764; Rousseau ne redasse i primi otto libri a Wootton, dopo la rottura dell'amicizia con David Hume e ne continuò la scrittura durante il suo rientro a Parigi. “Mi accingo ad un'impresa che non ebbe mai esempio e la cui esecuzione non avrà imitatori. Voglio mostrare ai miei simili un uomo in tutta la verità della natura; e quest'uomo sarò io. Io solo. Sento il mio cuore e conosco gli uomini. Non sono fatto come nessuno di quanti ho conosciuto; oso credere che non sono fatto come nessuno di quanti esistono. Se non valgo di più, almeno sono diverso. Si potrà giudicare se la natura abbia fatto bene o male a spezzare lo stampo nel quale mi ha foggiato soltanto dopo avermi letto.”

Ambientato a Vevey, in Svizzera,

l'intreccio si basa sull'amore di Giulia e

Saint-Preux, ostacolato dal padre di lei

per via dell'inferiorità sociale del

precettore. La devozione di Giulia per il

padre la spingerà ad accettare, una volta

allontanatosi l'amato Saint-Preux, il

matrimonio con de Wolmar.

Al ritorno del precettore, richiamato dal

marito di Giulia per l'educazione dei loro

figli, entrambi si renderanno conto che i

loro sentimenti non sono affatto cambiati.

Nonostante ciò, Giulia manterrà fede ai

propri doveri coniugali. La storia ha un

esito tragico: gettatasi in un lago per

salvare il figlio, la donna morirà poco

dopo.

Del 1754

anteprima

“ L'uomo è nato libero e ovunque si trova in catene. Anche chi si crede il padrone degli altri non è meno schiavo di loro. Come si è prodotto questo cambiamento? Lo ignoro. Cosa può renderlo legittimo? Credo di poter risolvere tale problema. Se non considerassi che la forza e l'effetto che ne deriva, direi: finché un Popolo è costretto a obbedire e obbedisce fa bene, appena può scuotere il giogo e lo scuote fa ancora meglio, giacché, recuperando la sua libertà per mezzo dello stesso diritto con cui gli è stata sottratta, o è autorizzato a riprendersela o nessuno lo era mai stato a togliergliela. D'altra parte l'ordine sociale è un diritto sacro, che serve da base a tutti gli altri. ”

Risorsa sul web

Anche Rousseau muove da una prospettiva

contrattualistica, come indica anche il titolo

della sua opera politica principale, Il contratto

sociale (1762), ma fin dalla finalità dell’opera

si delinea il diverso spirito che ne guida

l’analisi.

Rousseau inserisce nello schema

contrattualistico un elemento nuovo e

importante: il popolo. Il patto che istituisce il

potere politico presuppone una comunità in

grado di decidere e di scegliere, cioè una

realtà sociale costituitasi prima del patto

politico.

Rousseau distingue la "volontà generale" e la "volontà di

tutti". In una società esistono ceti e classi sociali

diversi, spesso contrapposti. Lo Stato deve

contemperare queste diverse esigenze, fungere da

arbitro e da momento di sintesi, in modo da evitare

conflitti. Questo è il piano individuato anche dal

liberalismo. Oltre a ciò, però, secondo Rousseau esiste

anche una volontà comune, che va al di là degli interessi

particolari, esistono valori e finalità condivise all’interno

di una nazione, per cui uno Stato non è solo il risultato di

un accordo, di un contratto, ma esprime una comune

identità storica e culturale, è cioè un popolo. In questo

senso Rousseau anticipa la riflessione romantica che

vede nell’unità politica anche un’unità spirituale, vede

nello Stato anche una Nazione, cioè l’espressione

politica di un popolo.

Dalla nuova visione dello Stato, Rousseau deriva una

prospettiva democratica, basata su due presupposti

fondamentali: tutti i cittadini debbono poter partecipare in

prima persona alle decisioni comuni; lo Stato stabilisce

tra i cittadini un vincolo di solidarietà, per cui non deve

tendere solo a garantire i diritti di libertà (che sono

comunque importanti) ma anche la giustizia, cioè l’equa

ripartizione delle risorse, assicurando a tutti una vita

dignitosa.

Per il primo aspetto, Rousseau va al di là del suffragio

universale, che caratterizzerà in seguito le teorie

democratiche, sottolineando la necessità di una

partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica.

Emile, libro terzo, 2 c.v.

Emile, libro terzo, 7 c.v.

«L’intelligenza umana ha i suoi limiti: non solo un uomo non può sapere tutto, ma

non può neppure sapere per intero quel poco che sanno gli altri uomini […] Occorre

dunque un criterio di scelta per le cose che si debbono insegnare e per il tempo più

adatto ad apprenderle […] Non importa affatto sapere tutto, ma solo ciò che è

utile sapere»

«Ricordate che colui che osa assumersi il compito di

formare un uomo, deve prima aver formato l’uomo in

se stesso, deve portare entro di sé il modello che

intende proporre all’allievo»

«Senza alcun dubbio, le nozioni che apprendiamo

così da noi stessi sono molto più chiare e più solide di

quelle tratte dall’insegnamento altrui; e non solo

evitiamo di abituare la nostra ragione a sottomettersi

servilmente all’autorità, ma diventiamo più ingegnosi

nello scoprire rapporti, nel collegare idee,

nell’inventare strumenti.

Quando invece accettiamo passivamente dagli altri

tutto ciò, lasciamo impigrire la nostra mente

nell’indolenza […]»

La crescita del ragazzo è divisa in tre sezioni: la prima

sino ai dodici anni circa, periodo in cui non è ancora

possibile il pensiero complesso e i bambini, secondo

Rousseau, vivono come animali; la seconda va dai

dieci o dodici anni sino ai quindici, periodo in cui

comincia a svilupparsi la ragione; la terza va dai

quindici in su, periodo in cui il ragazzo va facendosi

infine adulto. A questo punto Emilio incontra una

giovane donna con cui potrà completarsi.

Anteprima libro

Discorso sull'origine e i fondamenti della diseguaglianza tra gli uomini

Antropologia e critica sociale

Esiste un uomo naturale Esiste un uomo sociale

Su quali principi si fonda?

Con quali attributi? Con quali attributi?

Uguaglianza Libertà Spontaneità Distintività individuale Pienezza di vita Indipendenza

Diseguaglianza Dipendenza Artficiosità Conformismo Parzialità

Cosa fare ?

Occorre rinnovare la società.

Come?

Politica

Il contratto sociale

Su quali principi si fonda?

Perché rispettarlo?

Per ritornare alle condizioni di Uguaglianza -Libertà -Spontaneità -Distintività individuale -Pienezza di vita -Indipendenza

Condurre ad un regime repubblicano. Che favorisca la partecipazione diretta dell’intero corpo politico.

Con quale scopo?

Cosa stabilisce?

Le leggi (diritto positivo)

A chi si obbedisce?

A se stessi

Educazione negativa

Educazione nell’età dell’adolescenza

Educazione positiva

L’educazione naturale

Opposizione radicale tra natura e cultura

Sviluppo secondo natura

Il fine dell’educazione all’interno del soggetto “autosviluppo”

Su quali principi

si fonda? In quali fasi

si suddivide?

Durante prima e seconda infanzia

Quando?

Durante la terza infanzia

Quando?

Dopo la terza infanzia

Quando?

« Tout est bien sortant des mains de l'Auteur des choses, tout

dégénère entre les mains de l'homme. »

« Ogni cosa è buona mentre lascia le mani del Creatore delle

cose; ogni cosa degenera nelle mani dell'uomo.»

Emile

•Opposizione radicale tra natura e cultura

•Sviluppo secondo natura

•Il fine dell’educazione all’interno del soggetto “autosviluppo” cit.

«Il selvaggio vive in se stesso; l’uomo socializzato sempre fuori

di sé, non sa che vivere l’opinione degli altri… »

Dell’origine dell’ineguaglianza tra gli uomini

« L'infanzia non è per nulla conosciuta:

basandosi sulle idee false che di essa si hanno,

quanto più si va innanzi tanto più ci si

smarrisce. I più sapienti si fissano su ciò che è

necessario che l'uomo sappia, senza tener

conto di quello che i fanciulli sono in grado di

imparare: nel fanciullo essi cercano sempre

l'uomo, senza pensare a quello che egli è prima

di essere uomo. » Emile

«La prima educazione deve essere dunque puramente

negativa. Non consiste affatto nell’insegnare la virtù o la verità,

ma nel tutelare il cuore dal vizio e la mente dall’errore»

«Se poteste non far nulla e nulla lasciar fare agli altri, se

poteste condurre il vostro allievo sano e robusto all’età di dodici

anni, senza che sappia distinguere la mano destra dalla

sinistra, fin dalle vostre prime lezioni gli occhi del suo intelletto

si schiuderebbero alla ragione; senza pregiudizi, senza

abitudini, nulla vi sarebbe in lui che possa contrastare l’effetto

della vostra opera. Ben presto diverrebbe tra le vostre mani il

più saggio degli uomini e così, cominciando col non far nulla,

avreste realizzato un miracolo di educazione»

«non vi affrettate ad esigere il bene prima del tempo, poiché

esso non è mai tale finché la ragione non lo rischiara»

«considerate ogni dilazione come vantaggiosa: […] lasciate che

nei fanciulli maturi la fanciullezza»

•Necessità di un equilibrio fra bisogni e forze

•Appello all’esperienza per giustificare l’equilibrio fra necessità

e forze

•Come utilizzare al meglio l’eccedenza di forze nella terza

infanzia?

•Un criterio di scelta naturale per formare l’uomo integrale la

curiosità ben diretta

•No al verbalismo, sì ad un uso autonomo della propria ragione

•No al verbalismo, no all’indolenza della mente

•Imparare facendo

•Metodo deduttivo e studio dei fenomeni naturali come fatti

Emilio alla fine della terza infanzia:

ha fatto i primi passi sulla via della scienza, ma il precettore

non gli ha permesso di andare troppo lontano;

costretto ad imparare da sé, fa uso della propria ragione e non

di quella degli altri, capisce “a che scopo” fa ciò che fa e

“perché” crede ciò che crede;

possiede poche cognizioni, ma quelle che ha sono veramente

sue e non c’è nulla che sappia a metà;

ha uno spirito universale per la facoltà di acquisire cognizioni,

aperto, intelligente, preparato a tutto, istruibile;

è un ragazzo laborioso, temperante, paziente, costante, pieno

di coraggio.

•Con l'adolescenza inizia la vera e propria educazione

•Non offrire ai giovani occasioni che portino all'eccitazione delle

passioni, quanto di mirare piuttosto a contenerle

•L’evoluzione naturale ha origine dal sentimento di amore, che

inizialmente si pone come amore di sé stesso (e che deve

essere guidato perché non diventi amor proprio, base della

vanità e dell'orgoglio).

•Per sviluppare il sentimento della pietà (che porta come

l'amore per se stessi all'amore per gli altri, anche se da un'altra

strada) Rousseau raccomanda di porre l'adolescente a

confronto con situazioni di sofferenza e dolore.

•Obiettivo educare al rispetto dei suoi simili.

•Anche in questa fase l'educazione formale non scompare, ma

ancora una volta non è affidata a verbalizzazioni astratte

quanto all'esperienza diretta del giovane che, spinto dalla

curiosità, sarà guidato a confrontarsi direttamente (nella pratica

o tramite ragionamento) con le nuove conoscenze.

1Il diritto positivo è l'insieme delle norme che formano l'ordinamento giuridico in uno

Stato. Diritto positivo (dal latino ius positivum che significa "posto" o "imposto".

Imposto dall'autorità). Quindi il diritto positivo è il diritto in vigore in uno Stato, cioè

quello effettivamente operante e imposto all'osservanza di ognuno.

2 Il termine “adolescente” fu coniato da Jean-Jacques Rousseau e segnava, alla fine

del settecento, il passaggio dall'infanzia all'età “buona per produrre”.

J.J. Rouseau Ginevra, 1712 - Ermenonville, 1778 1789 Presa della Bastiglia (13-14 Luglio)