Iopubblicita Rassegna DIC2010 A

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  • 8/19/2019 Iopubblicita Rassegna DIC2010 A

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    QUOTIDIANO DEL MARKETING IN RETE  Anno VIII - mercoledì 15 dicembre 2010 n.218

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    IERI LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELL’OSSERVATORIO MULTICANALITÀ 2010

    In Italia sono 23 milioni i consumatori multicanaleINTERNET, SOCIAL NETWORK E MOBILE SONO ENTRATI A FAR PARTE STABILMENTE DELLA DIETA MEDIATICA

    Sono 23 milioni i consu-

    matori multicanale ita-

    liani rilevati dall’Osser-

    vatorio Multicanalità 2010,pari al 44% della popolazione

    e ben 2,6 milioni in più rispet-

    to all’anno precedente: persone

    che vivono il processo di acqui-

    sto e la relazione con la marca at-

    traverso più punti di contatto e

    con un maggior coinvolgimen-

    to nel processo e nelle decisio-

    ni di acquisto. Una crescita a rit-

    mo serrato che conferma i trend

    registrati la scorsa edizione e che

    è la conseguenza di diversi fatto-ri, tra i quali l’aumento dell’acces-

    sibilità alla rete e il maggior gra-

    do di confidenza con le nuove

    tecnologie e con i nuovi media.

    Il mobile si conferma il device

    più diffuso tra gli italiani e con-

    testualmente emerge con forza

    la crescita dell’uso di smartpho-

    ne per navigare in rete. È quan-

    to emerge dall’Osservatorio Mul-

    ticanalità 2010, che quest’anno

    ha scelto come claim la doman-

    da “Reloaded o Revolution?”, a

    sottolineare l’intento dell’inda-

    gine di capire se le imprese e

    i diversi attori del mondo del-

    la comunicazione necessitino

    di una discontinuità in favore

    della multicanalità per poter ri-

    spondere adeguatamente ai bi-

    sogni di un consumatore ita-liano che vive la relazione con

    il sistema dell’offerta in modo

    molto diverso rispetto al passa-

    to. La ricerca 2010 ha focalizza-

    to l’attenzione sulla crescita dei

    cluster Reloaded e Open Min-

    ded verificando nel contempo

    in che misura i modelli di busi-

    ness delle aziende si sono adat-

    tati alle esigenze del nuovo tar-

    get. Inoltre, a quattro anni dalla

    prima edizione, nuovi temi sono

    passati sotto la lente dell’Os-

    servatorio Multicanalità: digi-

    tal reputation, social network e

    device mobile nei processi d’ac-

    quisto. Se nel 2009 gli scenari di

    consumo dipendevano dagli ef-

    fetti della crisi e già favorivano

    una crescita della multicanalità

    come fenomeno di consumo,nel 2010 la crisi accelera l’evolu-

    zione di parte dei consumatori

    più tradizionali verso una mag-

    giore interattività: è la necessità

    di mettere in discussione scelte

    di prodotti e servizi consolida-

    te e confrontare di più, prende-

    re maggiori informazioni, intera-

    gendo con i media più in linea

    alle proprie attitudini, anche

    quelli classici. Come già eviden-

    ziato dall’edizione 2009, i nuo-

    vi media non sono più una no-

    vità per il consumatore italiano:

    internet, social network e mobi-

    le sono ormai entrati a far parte

    stabilmente della dieta mediati-ca e della vita degli italiani e pro-

    gressivamente stanno andando

    a occupare un ruolo sempre più

    importante accanto ai mezzi più

    tradizionali. Inoltre, come nel-

    la ricerca 2009, il mobile in Italia

    si conferma essere il mezzo più

    rilevante per gli utenti italiani in

    termini di diffusione e poliedrici-

    tà di utilizzo. Sempre più diffusi

    gli smartphone, la cui penetra-

    zione in Italia raggiunge il 43%dei consumatori che dichiara-

    no di possedere un’utenza mo-

    bile. La ricerca 2010 ha messo in

    luce una dieta mediatica degli

    italiani sempre più multicanale,

    che interessa un numero sem-

    pre maggiore di media innova-

    tivi. Allo stesso tempo cambiano

    i device di fruizione dei media

    tradizionali dando vita a feno-

    meni di ibridazione dei mezzi,

    che interessano ampiamente in-

    ternet e in misura minore mo-  4

    http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/http://it.omnidreams.net/

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    QUOTIDIANO DEL MARKETING IN RETE  Anno VIII - mercoledì 15 dicembre 2010 n.218

    bile e tv. A esserne più coinvol-

    ti sono i consumatori Reloaded

    e gli Open Minded. Almeno una

    volta al mese il 19% degli italiani

    guarda un programma tv in in-

    ternet, il 17% ascolta la radio on-line e il 33% legge un giornale in

    rete; l’uso del cellulare per guar-

    dare la tv e per leggere i giorna-

    li è ancora in via sperimentale

    mentre più alto è l’uso del cel-

    lulare per ascoltare la radio; l’uso

    dello schermo televisivo per na-

    vigare in internet è ancora allo

    stato embrionale ma fa registra-

    re una prima diffusione specie

    nei cluster più avanzati: 13% dei

    Reloaded e 7% degli Open Min-

    ded, almeno una volta a settima-na, navigano online usando lo

    schermo della televisione. Nel-

    la maggior parte dei casi non si

    tratta ancora di device innovati-

    vi, le nuove internet television ri-

    sultano infatti ancora poco diffu-

    se. Nel 2010 cresce il gradimentodella pubblicità sui tutti i mezzi,

    sia nei formativi tradizionali sia in

    quelli più innovativi. Tra le dieci

    iniziative di comunicazione o di

    pubblicità maggiormente gradi-

    te dai consumatori italiani assu-

    mono sempre più un ruolo chia-

    ve anche le forme di advertising

    online: con il 50% del gradimen-

    to, il sito aziendale risulta essere

    la forma web in assoluto più ap-

    prezzata; a seguire le pubblicità

    in internet mirate in base alle ri-cerche. Inoltre, crescono con un

    tasso elevato i blog aziendali (dal

    21% del 2007 al 34% del 2010), le

    newsletter (dal 22% del 2007 al

    31% del 2010) e i video pubbli-

    citari virali sul web (dal 17% del

    2007 al 30% del 2010). In termi-

    ni di crescita nell’ultimo anno i

    mezzi il cui gradimento aumen-

    ta maggiormente per le iniziati-ve di comunicazione e pubbli-

    cità risultano essere le forme di

    comunicazione sui social net-

    work, sia nei formati più peculia-

    ri e meno invasivi come le pagi-

    ne, i profili, i gruppi dell’azienda,

    che si attestano al 24% di gradi-

    mento, sia nei formati più “clas-

    sici” come la pubblicità attraver-

    so banner, che si assesta al 20%

    di gradimento. Inoltre, la ricer-

    ca 2010 ha permesso da un latodi evidenziare aspetti centrali

    del marketing multicanale così

    come attualmente applicato dal-

    le aziende, dall’altro di formula-

    re alcune considerazioni impor-

    tanti: la composizione del media

    mix per l’advertising si sta evol-

    vendo verso una diversificazio-

    ne di mezzi, con un ruolo sem-

    pre più importante dei nuovi

    media che tuttavia non impatta

    sull’importanza nei piani di co-

    municazione delle aziende deimezzi tradizionali: la tv si ricon-

    ferma il primo mezzo in termi-

    ni di raccolta pubblicitaria, con

    una quota relativa del 56,3%. Se-

    gue la stampa (18,5%) mentre al

    quarto posto si colloca internet,

    con l’8,2% della raccolta pubbli-

    citaria. Internet è anche il canale

    che fa registrare il più alto tasso

    di crescita (12,6%) rispetto all’an-no precedente. Le previsioni par-

    lano di una chiusura di 2010 che

    per la prima volta vedrebbe la

    rete superare quota 1 miliardo

    di investimenti. Mobile Applica-

    tion, servizi geolocalizzati e so-

    cial network stanno cambian-

    do il modo di fruire contenuti e

    spingono le imprese a riadattare

    le logiche di veicolazione: da una

    logica propria dei motori di ricer-

    ca, che prevedeva un processodi ricerca delle informazioni, a

    un meccanismo di fruizione del-

    le informazioni secondo una lo-

    gica a flusso. Il contesto diventa

    pertanto la variabile chiave nel-

    la progettazione di esperienze

    multicanale per il cliente e, quin-

    di, di strategie multicanale inte-

    grate per le imprese che devono

    considerare il consumo media-

    tico dell’individuo in funzione

    non solo delle sue esigenze in-

    formative, ma anche del tempo,luogo e device disponibili.

    Composizione per genere e fascia d’etàdegli utenti internet in Italia

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    http://www.tradedoubler.it/http://www.tradedoubler.it/

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     La crisi porta gli italiani alla multicanalità01netTRADE

    La crisi economica spinge sempre di più i consumatori italiani a scegliere la multicanalità come strategia p

    orientare al meglio le proprie scelte d'acquisto. È quanto emerge dall'Osservatorio Multicanalità 2010, progetto di ricerca promosso da Nielsen e la School of Management del Politecnico di Milano, che si basa campione di 7.000 individui di età superiore a 14 anni. Secondo l'indagine sono 23 milioni i consumatitaliani che possono essere definiti multicanale (sulla base delle definizioni Nielsen che si possono leggere

    questo link), una quota pari al 44% della popolazione e un numero in aumento di ben 2,6 milioni in rispetto all'anno precedente: si tratta di persone che vivono il processo di acquisto e la relazione con la maattraverso più punti di contatto (Web in primis) e con un maggior coinvolgimento nel processo e nedecisioni di acquisto. La crescita della multicanalità Se nel 2009 gli scenari di consumo dipendevano da

    effetti della crisi e già favorivano una crescita della multicanalità come fenomeno di consumo, nel 2010

    perdurare della recessione ha accelerato l'evoluzione di parte dei consumatori più tradizionali verso umaggiore razionalità nelle proprie strategia d'acquisto. Milioni di utenti hanno infatti deciso di mettere

    discussione le proprie scelte consolidate di prodotti e servizi, optando per una più accurata ricerca di magginformazioni su tutti i media, con l'obiettivo prioritario di contenere le proprie spese in un frangente economtanto difficile.La crisi ha spinto soprattutto il cluster dei "Tradizionali Coinvolti" verso un maggcoinvolgimento nelle proprie decisioni di acquisto. In totale sono circa 23 milioni le persone (tra cosidd

    Reloaded e Open minded) che dimostrano una propensione multicanale nel loro rapporto con la marca e nprocessi di acquisto, un dato in aumento del 12% rispetto ai 20,5 milioni di individui multicanale del 2009. Agradimento per la pubblicità Ma in che modo le aziende possono riuscire a intercettare questi consumatsempre più evoluti? A sorpresa l'indagine Nielsen evidenzia una crescita del gradimento della pubblicità s

    tutti i mezzi, sia nei formati classici che in quelli più innovativi. Nei canali tradizionali dominano ancorainiziative in punto vendita, gradite dal 74% dei consumatori, seguono le affissioni con 66% del gradimentole tradizionali iniziative pubblicitarie sulla carta stampata (64%). Nel 2010 si rafforza l'apprezzamento pers

    per la pubblicità televisiva (+3% rispetto al 2009) e per quella radiofonica (+6% rispetto al 2009).Tra le diiniziative di comunicazione o di pubblicità maggiormente gradite dai consumatori italiani assumono semppiù un ruolo chiave anche le forme di advertising su Internet: con il 50% del gradimento, il sito aziendarisulta essere la tipologia online in assoluto più apprezzata. Inoltre, crescono con un tasso eleva

    l'apprezzamento dei blog aziendali (dal 21% del 2007 al 34% del 2010), le newsletter (dal 22% del 200731% del 2010) e i video pubblicitari virali su Internet (dal 17% del 2007 al 30% del 2010). La potenza del bu

    Non desta dunque sorpresa che Internet, che ormai è ritenuto anche dall'utente medio il canale migliore pcercare informazioni sui prodotti, sarà nel 2010 il media che registrerà il più alto tasso di crescita (+12,6per quanto riguarda l'advertising. Le previsioni parlano di una chiusura di 2010 che per la prima vovedrebbe la Rete italiana superare quota 1 miliardo di euro di investimenti. Ma oltre alla pubblictradizionale, Internet deve essere attentamente presa in considerazione dalle aziende anche per la poten

    del word of mouth, il passaparola su prodotti e servizi che dilaga in rete, con decine di migliaia di messagdifficilmente governabili dalle corporate. Che non si tratti soltanto di sterile chiacchiericcio è evidente da dato: il 38% dei consumatori acquista un prodotto dopo aver letto un giudizio positivo visto in Rete, mentre34% vi rinuncia se si imbatte in commenti negativi.

    15/12/2010 Sito W01NET

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    "the cmo's imperative, tackling new digital realities" a cura di bcg 

    le imprese si adeguano al nuovo contesto media

    secondo il 90% dei manager le loro aziende spenderanno di più in social, mobile e web adv

    Nonostante la crescita dei social media, del mobile e dell'online, le aziende faticano a costruire nuo

    competenze nel marketing digitale. Infatti, anche se oltre la metà dei responsabili marketing conferl'importanza del digital marketing per il successo delle loro campagne, spesso hanno difficoltà a integra

    questi nuovi mezzi nel marketing mix tradizionale e, conseguentemente, a gestire la loro maggio

    complessità. Non esiste un modello vincente, ma alcune best practice stanno emergendo. I risultati deriva

    da un'indagine Boston Consulting Group ("The Cmo's Imperative, Tackling New Digital Realities") che

    coinvolto oltre 100 operatori del settore. In particolare, 56 erano responsabili marketing di aziende per lo

    di grandi e medie dimensioni con marchi di fama mondiale, la metà delle quali ha registrato un fatturato

    oltre 10 miliardi di dollari e di cui la maggior parte multinazionali con sede negli Stati Uniti. A loro si so

    aggiunti altri 45 intervistati tra operatori marketing, responsabili media company, dirigenti pubblicitari

    esperti del settore. Lo studio analizza come le aziende stiano modificando le loro spese di marketing eproprie capacità interne al nuovo contesto dei media e mette in evidenza le implicazioni - per i responsa

    marketing/comunicazione - in considerazione dell'approccio prescelto al marketing digitale. «La discontinu

    odierna nel mondo dei media ricorda gli anni sessanta, quando la televisione era una piattaforma emergen

    come lo sono oggi i media digitali - spiega John Rose , senior partner di Bcg New York e autore dello studi

    Ancora una volta emergono alcune aziende più coraggiose di altre nell'investire in questi nuovi me

    nonostante la notevole incertezza e complessità che questa scelta comporta. I cosiddetti "nuovi gu

    saranno quelle aziende che riusciranno a capire, prima delle altre, come adattare la loro strategia

    marketing a queste nuove realtà e il loro successo sposterà a loro favore notevoli quote di mercato anc

    facendo leva sulla creazione di un notevole brand positioning, esattamente come accadde con l'apertura d

    primi agship store nelle principali vie commerciali delle città più importanti». Dallo studio emerge come circ

    90 per cento degli intervistati sostenga che la propria società prevede di spendere di più nei social media,

    mobile, e nella pubblicità online nei prossimi tre anni. Si tratta tuttavia di un "atto di fede": si inves

    nonostante la mancanza di reali e consolidate competenze dal punta di vista dei professionisti interni a

    aziende stesse, degli strumenti di misurazione, del supporto da parte delle agenzie esterne. Per esemp

    solo il 31 per cento degli intervistati sostiene che le loro agenzie di pubblicità siano in grado di individuare

    giusto marketing mix tra media digitali e tradizionali. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato, infatti

    non credere che esse abbiano già sviluppato al proprio interno gli strumenti e le competenze migliori p

    gestire uno scenario dei media sempre più complesso. Nonostante questa incertezza di fondo, ciò che con

    non è sollecitare le aziende a investire nei nuovi media. «Le aziende infatti sanno che, omettendo di integra

    ecacemente le campagne pubblicitarie on e oine, rischiano di sprecare milioni di dollari - dice Jens Harsaa

    partner di Bcg e co-autore del rapporto -. Ma anche cercare di manipolare più che gestire le conversazioni

    i consumatori, ad esempio nei forum, rischia di danneggiare la reputazione stessa del marchio. Questo n

    significa che la non azione sia l'opzione più sicura».

    13/12/2010 PagDailyNet(diffusione:15000, tiratura:15000)

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/13/0988_binpage19.pdf&authCookie=1703375429http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/13/0988_binpage19.pdf&authCookie=1703375429http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/13/0988_binpage19.pdf&authCookie=1703375429http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/13/0988_binpage19.pdf&authCookie=1703375429http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/13/0988_binpage19.pdf&authCookie=1703375429

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    audiweb e i dati di ottobre 2010 

    Audience attiva a +11%

    Sono 24,7 milioni gli italiani dai 2 anni in su che nel mese di ottobre 2010 hanno navigato almeno una vo

    un dato che registra un incremento dell'11% rispetto al 2009. In occasione di Audiweb in Action , la jo

    industry commitee presieduta da Enrico Gasperini , ha rilasciato i dati di audience online del mese di ottob2010. Secondo l'Audiweb Database, quindi, nel mese gli utenti connessi a internet risultano poco più di milioni con un incremento del 14,7% rispetto a ottobre 2009. Sono invece 12 milioni gli utenti attivi nel gior

    medio con un +11,7% rispetto al 2009. 1:23 minuti è il tempo speso nel giorno medio per persona (-8,5ottobre 2009) e 161 sono le pagine viste nel giorno medio sempre per persona. Cresce del 18,4%percentuale di kids tra i 2 e gli 11 anni che accedono a internet (1,5 milioni nel mese), così come tra gli ult55enni in cui si registra una crescita del 15,1%. Nel giorno medio risultano 6,8 milioni gli uomini e 5,3 milio

    le donne online, con una maggiore concentrazione nell'area geografica del Nord-Ovest in cui si registra dato medio quotidiano di 3,7 milioni di utenti attivi (il 30,7% della popolazione online nel giorno medio)

    online il 47% dei 34-54enni e i giovani tra i 18 e i 24 anni risultano i più assidui frequentatori della Rete conora e 43 minuti trascorsi navigando e consultando 201 pagine a persona. Per quanto riguarda l'uso mezzo nelle diverse fasce orarie del giorno medio di ottobre si registra una particolare attività a partire dmattino. Infatti, nella fascia oraria 9:00 - 12:00 risultano online in media 5,2 milioni di utenti attivi cdiventano 6,2 milioni tra le ore 12:00 e le 15:00. Il dato resta abbastanza stabile fino alle ore 21 (4,9 milion

    utenti attivi nella fascia oraria 21:00 - 24:00), quando si registra il numero più alto di pagine viste per perso(66) e tempo speso (36 minuti) nel giorno medio.

    02/12/2010 PagDailyNet(diffusione:15000, tiratura:15000)

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    Web Advertising online : L'Europa pronta al sorpasso sugli USA nel 2011

    Un mercato in piena salute, caratterizzato da una crescita in doppia cifra degli investimenti, nonostante

    difficile contesto economico internazionale: secondo le ultime rilevazioni di IAB Europe, l'advertising onl

    europeo conferma il momento positivo anche nel 2010. "I numeri, che fanno riferimento alla prima metà

    2010, dimostrano come il mercato abbia compiuto quest'anno un definitivo salto di qualità", sottolinea Ala

    Heureux, Presidente e CEO di IAB Europe. "Ogni giorno - prosegue Heureux - sempre più aziende scelgo

    di investire nella comunicazione online per la prima volta, incoraggiate dalla possibilità di raggiungere c

    efficacia il loro target di riferimento, ma anche dall'eccellente ritorno sull'investimento e dalla possibilità

    conquistare con strumenti innovativi l'interesse dei consumatori. Allo stesso tempo, le aziende già prese

    online stanno incrementando il budget destinato alla comunicazione digitale". "Anche il modo di comunicar

    cambiato molto nell'ultimo anno, come testimonia il crescente successo delle campagne di branding e

    diffusione di tecniche performance based. Stiamo inoltre assistendo alla progressiva affermazione

    campagne crossmediali, in grado di integrare TV, Radio e outdoor con gli strumenti online più innovativi". "la crescita prosegue a questi ritmi, entro l'estate del prossimo anno il mercato europeo potrebbe superare

    valore di quello statunitense", conclude Heureux. Ecco come cresce il mercato dell'advertising online n

    paesi che fanno parte del network di IAB Europe: La Spagna è il paese con il tasso di crescita più eleva

    (20%), seguita dalla Polonia (18%). In particolare, la Spagna ha fatto registrare degli incrementi significa

    degli investimenti sul display advertising (+28%), per la prima volta molto più alti rispetto al search (+14%

    L'Italia si posiziona invece al terzo posto, con un incremento pari al 15%, a testimonianza della cresce

    fiducia delle aziende investitrici nei media digitali e di un mercato ormai maturo per sperimentare con effica

    campagne di comunicazione integrate, in grado di fare leva sulle differenti caratteristiche dei med

    valorizzandone le peculiarità. Country Growth Rate Spain* 20% Poland* 18% Italy 15% Hungary* 11% U10% France 10% Bulgaria* 10% Romania* 8%

    03/12/2010 PagSpot and Web

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/03/0936_binpage11.pdf&authCookie=1022203615http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/03/0936_binpage11.pdf&authCookie=1022203615http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/03/0936_binpage11.pdf&authCookie=1022203615http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/03/0936_binpage11.pdf&authCookie=1022203615http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/03/0936_binpage11.pdf&authCookie=1022203615

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    INVESTIMENTI PUBBLICITARI IN CRESCITA DEL 4 , 8 %

    A livello globale la raccolta pubblicitaria cresce del 4,8% nel 2010 trainata da Brasile, Russia, India e C

    secondo le stime del Warc (World advertising research centre). Per il 2011 è prevista invece una crescita d

    4,3%. La strada per tornare ai livelli di prima del 2008 è ancora lunga: solo nel 2009 il crollo dell'adv era stdel 13,4%. È il Brasile a conoscere l'aumento più importante con un salto della spesa pubblicitaria del 19,8Tra i paesi industrializzati è, invece, l'Australia a dominare con un +7,9% rispetto al 2008. Il canale

    maggiore crescita è l'on line (+15,1%) mentre soffre la carta stampata con i magazine a -2,9% e i quotidian- 3 , 1 % . Il maggiore mercato restano gli Stati Uniti (che raccolgono da soli il 43% della spesa adv).

    11/12/2010 PagBusiness People - N.12 - dicembre 2010(tiratura:60000)

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/11/0869_binpage15.pdf&authCookie=-602327035http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/11/0869_binpage15.pdf&authCookie=-602327035http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/11/0869_binpage15.pdf&authCookie=-602327035http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/11/0869_binpage15.pdf&authCookie=-602327035http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/11/0869_binpage15.pdf&authCookie=-602327035

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    fantastico motore per l'e-commerce: se davvero facessero da volàno agli acquisti online potrebbero portar

    uno sviluppo dell'audience in seso lato", ha concluso il vicepresidente di IAB Italia. Serena Piazzi

    01/12/2010 Sito WADV Express

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    Internet mercato 'complicato', per l'Italia ancora molta strada da fare

    Giancarlo Vergori, (Fedoweb), Raffaele Pastore, (UPA), Attilio Redivo, (Assap Servizi) e Salvatore Ippolito

    IAB Italia), al workshop Audiweb in Action si sono confrontati sullo stato attuale e sui possibili scenari fut

    del mercato di Internet in Italia. Le opportunità non mancano, ma non sempre le aziende italiane dimostra

    di saperle cogliere. Il workshop Audiweb in Action tenutosi oggi, 1 dicembre, a Milano (vedi notizia correla

    è stato l'occasione per riflettere sullo stato dell'arte del mercato di Internet in Italia e sui possibili svilup

    futuri. A confrontarsi sull'argomento sono stati chiamati Giancarlo Vergori, Consigliere Fedoweb, Raffa

    Pastore, Direttore studi e ricerche UPA, Attilio Redivo, Presidente Centro studi Assap Servizi, e Salvato

    Ippolito, Vicepresidente IAB Italia, moderati da Enrico Gasperini, presidente Audiweb. Ricordiamo c

    Audiweb è una Joint Industry Committee partecipata dalle associazioni di categoria di tutti gli operatori

    mercato: Fedoweb (50%), associazione degli editori online, UPA Utenti Pubblicità Associati (25%), c

    rappresenta le aziende nazionali e multinazionali che investono in pubblicità e Assap Servizi, l'azienda serv

    di AssoComunicazione (25%), associazione delle agenzie e centri media operanti in Italia. A rompere indugi Vergori, che nel suo intervento ha un po' smorzato gli entusiasmi e ha sottolineato come l'Italia s

    ancora arretrata dal punto di vista dello sfruttamento delle opportunità offerte dalla rete. "Lo scenario s

    diventando sempre più complesso - ha affermato -, basti pensare che Internet sta modificando anche

    mezzo televisivo, al punto che oggi ci si può connettere alla rete anche attraverso il televisore. Le azien

    purtroppo fanno ancora fatica a comprendere le potenzialità del mezzo: non basta semplicemente inser

    Internet nelle pianificazioni, sul web bisogna farsi trovare, dare informazioni su di sé e prestare attenzione

    quanto viene detto sui social network. Onestamente mi sembra che le associazioni di categoria, com

    Fedoweb appunto, continuino a investire per fornire analisi sempre più accurate sull'audience di Internet, m

    che il mercato non sia altrettanto attivo". Guarda su ADVexpress Tv l'intervista video a Giancarlo Vergori. effetti il mercato non sembra ancora pronto ad utilizzare questi strumenti - ha concordato Redivo (nella fot

    dx) - , prova ne è il fatto che oggi, qui, siano presenti molte più agenzie e concessionarie che aziende. D'a

    parte è innegabile che Internet sia più complicato rispetto agli altri mezzi, perchè ci sono molte più variabili

    tenere in considerazione". "La parola d'ordine deve essere 'condivisione' - ha sottolineato Ippolito -. I d

    relativi alle audience online devono essere analizzati e condivisi, invece molto spesso si punta soltanto

    ottenere un vantaggio competitivo, a scapito di una maggiore comprensione del mezzo a livello globale

    partecipanti alla tavola rotonda, stimolati da Gasperini, si sono anche espressi in merito alle possi

    evoluzioni del mercato web, soprattutto tenendo conto della crescente diffusione dei tablet. Se per Verg

    questo fenomeno comporterà un aumento della complessità dello scenario, dal momento che "con i nu

    device si producono e allo stesso tempo si fruiscono i contenuti", per Pastore (nella foto a sx) questi nu

    strumenti possono aiutare a risolvere almeno in parte il problema del digital divide che affligge gli over

    anni. "I tablet sono intuitivi e facili da usare anche per chi ha poca dimestichezza con il pc - ha dichiarato

    Inoltre da alcune ricerche è emerso che la pubblicità sui tablet è più efficace perchè l'utente è più disposto

    recepirla, quindi potrebbero rappresentare una buona risorsa anche in questo senso". "L'avvento dei nu

    device sicuramente non rende le cose più facili - ha commentato Redivo -, perchè sarà sempre p

    complicato capire come i vari mezzi interagiscono tra loro. Sicuramente la ricchezza di informazione re

    possibile dai nuovi strumenti Audiweb non potrà che essere d'aiuto in questo senso". "Se da un lato la nasc

    di nuovi mezzi è un fenomeno positivo perchè contribuisce a incrementare l'audience e il tempo speso onl

    , dall'altro determina la frammentazione dei formati pubblicitari e questo rappresenta un problema d

    momento che, ora che si comincia a familiarizzare con il video advertising, bisogna essere pront

    01/12/2010 Sito WADV Express

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=201012/01/0442_page-419101975.html&authCookie=-619631690http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=201012/01/0442_page-419101975.html&authCookie=-619631690http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=201012/01/0442_page-419101975.html&authCookie=-619631690http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=201012/01/0442_page-419101975.html&authCookie=-619631690http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=201012/01/0442_page-419101975.html&authCookie=-619631690

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    MEDIA I dati dell'Osservatorio Fcp sugli investimenti fi no a ottobre. Free press a -11,6% Stampa, pubblicità a -2,6%Quotidiani -2,3%, settimanali -0,2%, mensili -7%

    Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/fcp Gli investimenti pubblicitari sulla stampa hanno sempre il seg

    negativo davanti (-2,6%) nel periodo gennaio-ottobre 2010, ma rallentano la contrazione rispetto agli stemesi del 2009, quando le inserzioni sono calate del 23,1%. A dichiararlo è l'Osservatorio stampa Fcp, c

    sottolinea come i quotidiani registrino una diminuzione della raccolta del 2,3%, rispetto al -18,8% dell'an

    scorso, con la tipologia commerciale nazionale a -0,1% a fatturato e a -4,8% a spazio, quella di servizio g

    del 6,3% a fatturato ma su del 3,7% a spazio e la tipologia rubricata che segna un calo a fatturato del 3,9%

    a spazio del 4,8%. La pubblicità commerciale locale diminuisce del 3,4% a fatturato ma cresce del 2,2%

    spazio. Sul fronte free press, calano il fatturato dei quotidiani (-11,6%) e gli spazi occupati (-7,7%

    Diminuisce in particolare dell'11,1,% il fatturato della commerciale nazionale e del 13% quello della loca

    mentre gli spazi registrano un andamento rispettivamente del -12,3% e del -5,2%. I periodici contraggon

    ricavi del 3,1% (contro il -30% registrato nel 2009), anche se settimanali, mensili e le altre periodicconfermano il miglioramento. I settimanali perdono lo 0,2% a fatturato (-28,9% lo scorso anno), guadagnan

    +3,2% a spazio (-16,9% nel 2009).I mensili retrocedono del 7% a fatturato (-32,2% nei 12 mesi precedent

    del 4,6% a spazio (-26,4% nel 2009), mentre le altre periodicità portano a casa un -2,3% a fatturato (il da

    2009 era -17,7%) e un +0,5% a spazio (-20,6% lo scorso anno). Mensili: Periodici: Speciale Specia

    Speciale Tabellare Tabellare Tabellare Totale Mensili Altre periodicità: Così la spesa nei primi 10 mes

    Pagamento: 2009 2010 Di. % 2009 2010 Di. % Commerciale nazionale 96.621 92.728 -4,0% 480.4

    483.228 0,6% Di servizio 14.173 14.678 3,6% 134.896 126.467 -6,2% Rubricata 20.047 19.123 -4,6% 93.9

    90.243 -3,9% Commerciale locale 316.093 324.479 2,7% 338.486 328.612 -2,9% Totale A Pagamen

    446.934 451.008 0,9% 1.047.730 1.028.550 -1,8% Free Press: Commerciale nazionale 10.086 8.843 -12,3

    30.915 27.492 -11,1% Di servizio 272 301 10,6% 583 524 -10,1% Rubricata 38 0 -100,0% 20 40 100,0

    Commerciale locale 18.687 17.713 -5,2% 15.813 13.761 -13,0% Totale Free Press 29.083 26.857 -7,7

    47.331 41.817 -11,6% Quotidiani: Commerciale nazionale 106.707 101.571 -4,8% 511.346 510.720 -0,1%

    servizio 14.445 14.979 3,7% 135.479 126.991 -6,3% Rubricata 20.085 19.123 -4,8% 93.937 90.283 -3,9

    Commerciale locale 334.780 342.192 2,2% 354.299 342.373 -3,4% Totale 476.017 477.865 0,4% 1.095.0

    1.070.367 -2,3% Settimanali: 2009 2010 Di. % 2009 2010 Di. % 63.019 65.017 3,2% 308.463 305.038 -1,1

    N/A N/A N/A 13.901 16.762 20,6% Totale Settimanali 63.019 65.017 3,2% 322.364 321.800 -0,2% 57.8

    55.113 -4,6% 235.817 217.235 -7,9% N/A N/A N/A 16.723 17.620 5,4% 57.801 55.113 -4,6% 252.5

    234.855 -7,0% 6.963 7.000 0,5% 19.747 19.441 -1,5% N/A N/A N/A 2.438 2.235 -8,3% Totale Al

    periodicità 6.963 7.000 0,5% 22.185 21.676 -2,3% Tabellare 127.783 127.130 -0,5% 564.027 541.714 -4,0

    Speciale N/A N/A N/A 33.062 36.617 10,8% Totale Periodici 127.783 127.130 -0,5% 597.089 578.331 -3,1

    Fatturato Totale (Quotidiani e Periodici) 1.692.150 1.648.698 -2,6%

    01/12/2010 PaItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0216_binpageM2.pdf&authCookie=-1514740415http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0216_binpageM2.pdf&authCookie=-1514740415http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0216_binpageM2.pdf&authCookie=-1514740415http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0216_binpageM2.pdf&authCookie=-1514740415http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0216_binpageM2.pdf&authCookie=-1514740415

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    La società di ricerca misurerà anche i video in rete 

    Il mobile su Audiweb

    Dal 2011 dati di smartphone e tablet

    Con 12 milioni di persone che vedono i video su Internet, il 54% dei navigatori abituali, è normale c

    l'attenzione di editori e inserzionisti sia spesso focalizzata su questo tipo di contenuti. Così Audiweb deciso di misurare in maniera puntuale gli accessi ai filmati online e di non fermarsi più soltanto alle pagi

    che li contengono. Ma c'è un'altra novità, forse più importante della precedente che riguarda la società

    rilevazione della rete: il mobile. Entro il 2011 Audiweb sarà in grado di misurare anche la navigazione

    l'utilizzo delle applicazioni sul smartphone o tablet pc e per questo lavorerà sul panel (attualmente di circa

    mila persone), adattandolo alle nuove necessità. La tecnologia sarà quella attuale ibrida, che fonde i d

    provenienti dal panel con quelli censuari, quelli cioè che arrivano direttamente dai server degli editori e c

    indicano i contatti avuto dal sitoLe novità sono state presentate ieri dal presidente di Audiweb, Enri

    Gasperini, durante il workshop annuale della società dedicato agli operatori del settore. «Entro l'an

    prossimo saremo in grado di fare la rilevazione mobile», ha detto Gasperini, «stiamo approntando le linguida e quindi un buon panel integrato con quello dei navigatori da pc, perché non si tratta di pubb

    diversi». Per quanto riguarda i video, invece, la strada è più semplice. Gli editori associati all'Audiw

    dovranno semplicemente collegare una stringa di testo (un tag) ai propri video se desiderano che que

    contenuti siano misurati. E non si tratta soltanto di video, ma anche di giochi, applicazioni social, «oggetti»

    generale (e infatti il servizio si chiama Objects) che individuano contenuti diversi dalle pagine web.L'esemp

    dei video mostra come spesso Internet sia legato ad altri mezzi e la ricerca di un'audience unica (web+tv

    web+carta stampata) diventi sempre più una necessità per gli editori. Per questo Gasperini dice di esse

    aperto alla collaborazione con le altre Audi, purché interessate a una tecnologia di rilevazione rigorosa.Al

    novità presentata ieri è Audiweb View, il servizio per gli abbonati realizzato in collaborazione con Niels

    online che consente di avere i dati mensili su tutta l'offerta Internet in Italia. Si tratta di un restyling di NetVie

    che va in pensione, con modifiche anche sostanziali, sul processo di elaborazione dei dati.

    02/12/2010 PagItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/02/0216_binpageM4.pdf&authCookie=-1921717598http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/02/0216_binpageM4.pdf&authCookie=-1921717598http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/02/0216_binpageM4.pdf&authCookie=-1921717598http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/02/0216_binpageM4.pdf&authCookie=-1921717598http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/02/0216_binpageM4.pdf&authCookie=-1921717598

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    art

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    Digital trends 

    Mobile advertising : quando la 'posizione' conta!

    Silvia Soccol*, Patrizia Sanguineti Cencini*

     

    Il 2010 è l'anno che farà da spartiacque, dando la giusta spinta allo sviluppo del mobile advertising: alcu

    importanti avvenimenti verificatisi negli ultimi dodici mesi, lo sviluppo di nuovi formati pubblicitari coinvolge

    e collegati alla realtà delle persone, e i primi significativi interessi da parte dei grandi brand stanno aprendo

    porte a questo settore. Da tempo il mercato tiene d'occhio questa nuova frontiera dell'advertising, ma

    proprio nel 2010 che si assiste ad una crescita significa degli investimenti nel settore. In una pubblicazione

    eMarketer ("Mobile advertising and Marketing: Past the tipping point" Ottobre 2010) relativa al merca

    statunitense, è stata prevista una crescita della spesa in mobile advertising del 79% nel 2010, e che, dal 20

    al 2014, gli investimenti aumenteranno di sei volte arrivando a raggiungere circa i 255 miliardi di dollari n

    2014. Diversi sono gli avvenimenti che hanno dato impulso allo sviluppo di questo canale nel corso del 20

    l'espansione del mercato degli smartphone, l'introduzione di nuove tipologie di device (iPad, il nuovo iPho

    4, i tablet), l'acquisizione o creazione da parte di due colossi del mercato, Apple e Google, di piattaformemobile advertising come iAD e Admob. In Italia l'utilizzo dell'internet mobile ha mostrato un incremen

    continuo: un'analisi condotta dalla School of Management del Politecnico di Milano indica che gli utenti itali

    che utilizzano la rete dal cellulare sono circa 11 milioni, dimostrando come i mobile device siano diventati u

    piattaforma di accesso ad internet. Secondo la stessa analisi, il mobile advertising, con un valore di circa

    milioni di euro, continua a svolgere un ruolo marginale. Il successo dell'internet mobile non è certamen

    sfuggito ad esperti di marketing e comunicazione che già da tempo trovano nel geomarketing un effica

    strumento di comunicazione in virtù della possibilità di targetizzare meticolosamente gli utenti sulla base

    parametri geo-demografici. Attraverso criteri di profilazione SMS, MMS e banner possono raggiungere

    maniera immediata persone residenti in una specifica località minimizzando il tasso di dispersiodell'investimento pubblicitario. Vari sono i format disponibili sui device mobili, dal semplice SMS, che riman

    mezzo su cui ancora convergono i maggiori investimenti delle aziende, a forme più immersive, come il r

    media, supportato principalmente dalla piattaforma iAD di Apple, fino ad arrivare a nuove modalità

    comunicazione che sfruttano la localizzazione della persona agendo sulle informazioni disponibili nella rea

    circostante. Ciascun formato è valutabile per il grado di compatibilità tra device e piattaforme, il live

    d'immersione e coinvolgimento proposto al fruitore, la percentuale di utilizzatori che è in grado di raggiunge

    Per esempio l'SMS ha un livello di penetrazione altissimo: si stima, infatti, che questo canale

    comunicazione venga utilizzato da circa il 72% degli adulti (fonte: The Pew Internet & American Life proje

    "Mobile Access 2010") e che abbia una compatibilità crossplatform garantita (più del 90% del cellulari s

    mercato supporta la tecnologia alla base dell'SMS); d'altro canto, l'experience offerta è limitata in fatto

    appealing e comunicazione veicolabile. Le prime sperimentazioni con i rich media, invece, consento

    l'integrazione dell'adv, per esempio nelle app, offrono contenuti "emozionanti", come video, audio, gaming

    funzionalità avanzate, quale l'acquisto diretto dall'applicazione ospitante. Il tutto in un ambiente integra

    quello dalle app, in cui l'utente fruisce del contenuto pubblicitario senza uscire dall'applicazione stes

    L'impatto è di certo maggiore, ma il target raggiungibile è limitato ai possessori di smartphone e

    compatibilità è circoscritta all'ambiente chiuso delle app. Due sono le strategie di sviluppo del mob

    advertising che vanno per la maggiore e che fanno capo alle aziende che più si stanno muovendo in que

    settore, Apple e Google, con l'obiettivo di orientare la pubblicità verso il mondo delle app integrandola al lo

    interno in modo "emozionale", oppure concentrarsi sulla funzionalità di ricerca e sul browsing web

    sviluppare forme di hyperlocal advertising. Al momento le due differenti scuole di pensiero si 'spartiscono

    01/12/2010 PaSpot and Web

    http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0936_binpage2.3.4.5.6.pdf&authCookie=1297754163http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0936_binpage2.3.4.5.6.pdf&authCookie=1297754163http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0936_binpage2.3.4.5.6.pdf&authCookie=1297754163http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0936_binpage2.3.4.5.6.pdf&authCookie=1297754163http://media.mimesi.com/cacheServer/servlet/CNcacheCopy?file=pdf/201012/01/0936_binpage2.3.4.5.6.pdf&authCookie=1297754163

  • 8/19/2019 Iopubblicita Rassegna DIC2010 A

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    dei device mobili, quali la location based advertising e l'augmented reality advertising, detta anc

    ARvertising. Location based advertising Con la diffusione delle location based app e la possibilità

    condividere la propria posizione tramite i check-in su piattaforme di social network, si sta realizzando que

    che gli addetti di marketing attendevano da anni, ovvero raggiungere un target di utenti specif

    geolocalizzati e potenzialmente interessati al messaggio che si sta proponendo. Con il geotargeting, di fa

    si riescono a contattare i consumatori quando sono prossimi al punto vendita e più disponibili ad effettual'acquisto. Rendere visibile il punto vendita e indirizzare le persone verso lo store grazie all'invio sul cellula

    di coupon o sconti risultano essere le strade più percorse fino ad ora. Foursquare, Gowalla, Facebook, Ye

    Brightkite sono alcune delle piattaforme su cui i grandi brand stanno sperimentando questo nuovo format. T

    questi vanno ricordati Starbucks, antesignano per eccellenza, MacDonald's, Pepsi, H&M, Macy's: l'interes

    da parte di aziende, soprattutto quelle che basano il proprio business sui punti vendita sparsi sul territorio

    sta ampliando. Vi è, inoltre, un 'vantaggio di ritorno': la possibilità di ottenere dati significativi sulle abitud

    del proprio target tramite i check-in, che consentono di risalire alle attitudini allo shopping degli ute

    all'assiduità di frequentazione dello store, agli orari abituali di accesso, ma anche ad altri esercizi commerc

    visitati, tutte informazioni che arricchiscono l'immagine che il brand ha del proprio target. Pepsi, per esempha sviluppato la sua strategia di location based marketing agendo su un duplice fronte: ha stabilito u

    partnership con Foursquare per ingaggiare gli utenti del network (una base di iscritti di circa 4.5 milioni) e,

    contempo, ha sviluppato una propria applicazione location based per iPhone, così da convogliare utenti ve

    i ristoranti convenzionati che vendono i propri prodotti. Pepsi Loot, l'app proprietaria, comprende un loya

    program che, ad ogni check-in, assegna punti validi per scaricare brani musicali gratuitamente. Anche

    social network per eccellenza, Facebook, si sta attrezzando per ospitare pubblicità location based: dal me

    di novembre ha arricchito Places con la funzionalità Deals (per il momento funzionante solo sul territo

    americano): alla possibilità di condividere la propria posizione con gli amici e di visualizzare chi si trova n

    pressi, da poche settimane si è aggiunta anche la possibilità di vedere le offerte che i negozi offrono n

    dintorni. Un cartellino giallo di fianco del nome dell'esercente indica la presenza di un "deal": effettuando

    check-in e mostrando al cassiere del negozio il telefono è possibile richiedere direttamente lo sconto. Dive

    sono i marchi che hanno deciso di sperimentare l'adv location based, da Gap, che offrirà un paio di jeans

    primi 10.000 check-in effettuati nei propri store, ad H&M, che garantisce invece uno sconto del 20% da

    Hours Fitness che, a ogni check-in nelle proprie palestre, dona 1$ in aiuto dei bambini in Kaboom. Starbuc

    ha fatto un passo avanti rispetto alla sola offerta di sconti geolocalizzati, cercando di intercettare i clienti d

    competitor per indirizzarli verso i propri store e introducendo la componente temporale a supporto de

    localizzazione. Sulla piattaforma Brightkite, dopo aver già definito campagne di marketing su Foursquare

    Loopt, Starbucks ha inoltre introdotto l'invio di offerte speciali a chi effettua check-in in altre catene di caff

    per esempio Dunkin' Donuts -, ma anche l'invio di offerte a metà pomeriggio a coloro che hanno effettuato

    check-in negli store nel corso della mattinata. Un'altra forma innovativa di utilizzo della geolocalizzazio

    nella quale non vengono offerti sconti ma viene data visibilità al brand viene da Usa Today. Sulla piattafor

    Gowalla la testata giornalistica offre contenuti tratti dalla rubrica Travel del proprio quotidiano a tutti gli ute

    che effettuano check-in in alcuni aeroporti degli Stati Uniti, suggerendo 10 posti da visitare nella città

    destinazione del volo. Ma le campagne location based possono andare oltre e portare gli utenti a vivere

    città a' fianco del brand', come hanno fatto Jimmy Choo e Mini. Jimmy Choo ha realizzato la sua prim

    campagna sui social media con un "caccia al tesoro" su Foursquare: un paio di nuove Jimmy Choo faceva

    check-in nei luoghi più fashion ed esclusivi di Londra e chi riusciva a seguirle e "catturarle" in una locat

    specifica avrebbe ricevuto le scarpe in regalo. Gli spostamenti del paio di scarpe sono stati seguiti online Twitter e Facebook da migliaia di followers per tutto il periodo della campagna. Mini invece ha realizzato

    S i b i diff l i à i iPh bi

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    avrebbe vinto l'alias reale. La location based advertising è ancora un ambito marginale del mobile market

    e coinvolge certamente una percentuale ridotta della popolazione - da una ricerca di Forrester risulta che s

    4 persone online su 100 hanno mai condiviso la propria posizione. D'altro lato, il trend crescente dimostra c

    questa forma di adv ha un buon riscontro, piace e risulta generare un elevato ritorno per il brand: second

    dati del Mobile Marketing Association, infatti, circa la metà delle persone che ha ricevuto una pubblic

    tramite location based app ha risposto in qualche modo al messaggio. E' quindi un trend che i bradovranno necessariamente tenere d'occhio nei prossimi anni, iniziando a sperimentare con moda

    innovative pensate sul proprio business. ARvertising La realtà aumentata consente di arricchire l'esperien

    reale elaborata attraverso devices con elementi virtuali o multimediali o dati geo-localizzati, fondendo dive

    livelli grafici e offrendo risultati talvolta paradossali e affascinanti. Impiegata principalmente in amb

    accademico, soltanto recentemente ha conosciuto un'applicazione in campagne di comunicazione e

    campo turistico. Un caso di cui si è recentemente parlato è sicuramente la campagna lanciata negli USA

    H&M per promuovere la collezione autunno/inverno e celebrare il decimo anniversario di Style.co

    (CondéNast): attraverso un'augmented reality app, viene presentata un'anteprima virtuale della nuo

    collezione. Gli utenti che interagiscono con gli articoli virtuali e ne catturano le immagini davanti ad uno punti vendita di Manhattan ricevono uno sconto immediato del 10% su qualsiasi acquisto, è sufficiente c

    mostrino alla cassa le immagini salvate sul proprio mobile. Il portale immobiliare tedesco Immonet.de h

    invece, sviluppato un'applicazione che consente di ricercare sul proprio device gli immobili disponibili per

    vendita o l'affitto in una determinata zona geografica. Sovrappone alle immagini reali inquadrate le offerte

    vicine, visualizzando la quadratura dell'immobile e la prossimità. Ikea è stata sicuramente una delle azien

    pioniere in fatto di ARvertising visto che già nel 2009 ha lanciato un "Augmented Catalogue" per offrire a

    persone la possibilità di "provare" i mobili nel proprio appartamento, servendosi dei codici a barre inseriti n

    catalogo. Immediato, locale e diretto sono i tre aggettivi che possono sicuramente descrivere i vantaggi

    mobile marketing nella sfera più ampia del marketing mix. La molteplicità di esperienze che i brand più dive

    stanno sperimentando nei diversi paesi dimostrano come'internet mobile stia trasformando profondamente

    abitudini degli utenti i quali, attraverso nuove piattaforme ed applicazioni, possono utilizzare la Rete in o

    momento della giornata e in ogni luogo. Una nuova dimensione si sta aprendo per il marketing: attravers

    mobile advertising e la geolocalizzazione è possibile creare una connessione uida e diretta tra

    comunicazione online e l'esperienza ofine di esposizione al brand e vissuta nello store. La comunicazio

    digitale si cala nella realtà locale e veicola il suo messaggio nel momento in cui le persone sono più dispo

    ad ascoltarla.

    * User Experience Designer e Senior Strategic Development Manager di LBi

    LBi iPhone tips Le applicazioni della settimana WhatsApp Che succede? Succede che ora si posso

    mandare messaggi ai propri amici senza pagare il costo di un sms. Basta installare tutti la stes

    applicazione (che oltre che su iPhone gira su BlackBerry, Android e Nokia) e connettersi alla rete, anche

    Wi-Fi. Home 3D Inserisci le misure del tuo appartamento, elabora il modello 3D e esplora le stanze in o

    dettaglio, modificando a tuo piacimento pavimentazioni, mura, mobili ed elettrodomestici.Per chi (anche so

    virtualmente) ha voglia di cambiare arredamento.

    Foto: Fonte: ("Mobile advertising and Marketing: Past the tipping point" Ottobre 2010).

    Foto: Pepsi Loot: applicazione per iPhone

    Foto: Esempio di promozione su Facebook Deals Location based advertising di MINI USA Today su Gowal

    Foto: Augmented catalogue di Ikea Augmented reality advertising per Immonet.de

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    «caldamente» di comprare il titolo

    Rcs in Borsa... Quotazioni in euro 0,900 0,925 0,950 0,975 1,000 1,025 1,050 1,075 1,100 1,125 1,1

    1,175 1,200 1,225 GIU LUG AGO SET OTT NOV

    ... e nei numeri

    Fatturato 2.246 2.302 

    Ebitda 201 269 

    Debito Netto 974 723 

    Net/ebitda 4,9 2,7  Stime Mediobanca in mln di euro RCS 2010 2013

    Foto: ANTONELLO PERRICONE Rcs Mediagroup

    11/12/2010 PagBorsa & Finanza - N.865 - 11 dicembre 2010(diffusione:20266, tiratura:49534)

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    14 Dicembre 2010 Scienzaesalute.blogosfere.it Online

    Diffusione: n/a

    http://scienzaesalute.blogosfere.it/2010/12/su-virgilio-go-green-la-guida-a-un-natale-eco-sostenibile.html