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Il conflitto tra Papa e Imperatore Potere spirituale e potere temporale nel Medioevo Centrale (Cfr. “Il Mosaico e gli Specchi”, Tomo 2B pp.14-18) Monarca medievale investe un vescovo dei simboli del suo episcopato

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Il conflitto tra Papa e ImperatorePotere spirituale e potere temporale nel Medioevo Centrale(Cfr. “Il Mosaico e gli Specchi”, Tomo 2B pp.14-18)

Monarca medievale investe un vescovo dei simboli del suo episcopato

QUESTO FENOMENO E‘ CHIAMATO “ANARCHIA (o MUTAZIONE) FEUDALE”

L’Anarchia feudale

✤ Attorno all’anno mille le grandi forze che avevano animato l’ultima parte dell’alto Medioevo (Impero e Chiesa) sono in difficoltà.

✤ Le invasioni e le lotte intestine hanno indebolito la dinastia carolingia, mentre hanno dato potere ai grandi feudatari che ottengono vaste autonomie grazie all’ereditarietà dei feudi (signoria feudale).

✤ La geografia politica dell’Europa si trova così frammentata. I feudatari cercano inoltre di aumentare i loro territori e il loro potere attraverso guerre intestine (--> lotte tra cavalieri).

La decadenza carolingia e la rinascita ottoniana

842 Giuramento di Strasburgo

877“Capitolare di Quenzy”

I feudi maggiori sono ereditari

887Carlo il Grosso viene

deposto

962 Ottone I viene incoronato

imperatore

987Ugo Capeto, duca di

Francia, viene eletto re.

983Ottone III viene incoronato

imperatore

invasioni Fine dei carolingi

Sacro Romano impero germanico

Regno di Francia

La rinascita del potere

imperialeI due Soli

Data

Incoronazione di Ottone III 25 dicembre 983

L’autorità imperiale

✤ Nel X secolo, il potere imperiale passò ai re di Germania, di stirpe sassone. L’obiettivo dei nuovi imperatori è ripristinare l’autorità imperiale. Il primo di loro, Ottone I, riprese su di sé le corone che i successori dei carolingi avevano arraffato. Già re di Germania, si fece eleggere re d’Italia, unendo di nuovo le due parti dell’Impero. Egli continuò l’opera di rafforzamento della figura dell’Imperatore, costringendo i grandi feudatari (duchi, marchesi e conti) a giurargli fedeltà.

✤ Il potere di Ottone fu così forte che egli ottenne il Privilegium Othonis: il papa, per essere eletto, doveva giurare fedeltà all’Imperatore.

✤ Ottone I, non volendo ricadere negli errori dei carolingi, basò sistematicamente il proprio potere politico sull'assegnazione di importanti poteri civili a vescovi, che egli stesso aveva nominato. I poteri furono estesi ad interi comitati, a spese del conte laico e creando dei veri e propri vescovi-conti. In pratica la funzione vescovile ne fu snaturata, perché l'assegnazione della carica non era più basata sulle doti morali o sulla cultura religiosa del candidato, ma esclusivamente sulla sua fedeltà all'imperatore.

✤ La politica di riaffermazione del potere imperiale ebbe alterna fortuna. Alla morte di ogni singolo imperatore, infatti, si riaccendeva una lotta per l’elezione del successore, indebolendone la figura.

La rinascita del potere

papaleIl sole e la luna

La crisi della Chiesa

Per tutto il primo millennio della sua storia, il potere politico aveva sempre cercato di controllare la Chiesa e il vescovo di Roma, il papa.

Questi poteri erano:1. L’Imperatore, in primo luogo, si sentiva in dovere di intervenire (--> Privilegium Othonis)2. I nobili romani avevano il controllo dell’elezione del papa e portavano a capo della cristianità personaggi di dubbia

moralità o incapaci di gestire la carica.3. Il grandi feudatari (re, marchesi, conti) che - come l’Imperatore - avevano investito i vescovi di un feudo e che li

consideravano loro sottoposti.

La Chiesa, sottomessa a questa situazione, si trovava in una situazione spirituale grave

1. I vescovi, invece di essere uomini di Chiesa in quanto capi di una diocesi, tenevano più alle investiture laiche che gli imperatori avevano loro fornito ---> Erano diventati uomini di Governo più che di Chiesa, quindi più fedeli all’imperatore che al Papa! L’investitura imperiale degradò rapidamente nella simonia, cioè nell'assegnazione del titolo vescovile a laici, che erano in grado di versare cospicue somme di denaro all'imperatore (vendita delle cariche).

2. I papi non avevano potere effettivo al di fuori della loro diocesi, cioè Roma.3. L’impoverimento spirituale dei vescovi si riversava sugli ordini più bassi. I preti che gestivano le parrocchie erano

poveri, ignoranti e spesso dediti al concubinato, avevano cioè mogli e figli che potevano anche ereditare le stesse parrocchie.

La corruzione della Chiesa raggiunse il suo apice nel 1045 quando il papa Benedetto IX vendette la sua carica al suo successore Grgorio VI.

Il rinnovamento della Chiesa

L’impulso dei movimenti monacali (che vivevano un cristianesimo più rigoroso) portò attorno al 1073, con l’ascesa al papato di Gregorio VII (non a caso proveniente dal mondo monastico), la Chiesa ad un profondo rinnovamento.

Per prima cosa si decise di affrancare la Chiesa dal punto di vista politico:1. il papa non sarebbe più stato eletto dalla nobiltà romana ma dai cardinali;2. l’Imperatore non aveva più parola sull’elezione del papa (--> abolizione del Privilegium Othonis );3. nessun feudatario, e tantomeno l’Imperatore, poteva nominare un ecclesiastico.

Poi si decise di rinnovare la Chiesa dal punto di vista religioso:1. fu condannato il matrimonio dei preti (divieto del concubinaggio);2. si stabilì che «nessun prete può ricevere una Chiesa dalle mani di un laico né gratuitamente, né per

denaro» (divieto della simonia);

Queste scelte ecclesiastiche portarono la Chiesa occidentale ad uno scontro durissimo con:

A. La Chiesa Ortodossa e l’impero bizantino --> Scisma tra cattolici e ortodossi del 1054;B. L’Imperatore del SRI --> la cosidetta “lotta per le investiture”.

La moralizzazione della società: la Pace di DioIl rinnovamento interno portò la Chiesa a moralizzare e a irreggimentare la società del Medioevo Centrale. Uno degli strumenti usati è quella della “Pace di Dio”.

✤ Il movimento per la pace di Dio nacque nel sud della Francia, anche se la denuncia dei mali e delle violenze della società era ben più antica. Il movimento proseguì nei decenni successivi e raggiunse il nord della Francia intorno al 1033. I suoi promotori furono i vescovi e soprattutto, nella fase di avvio, gli abati dei grandi monasteri.

✤ Davanti al crollo dell’autorità regia, e di fronte all’aggressività dei milites (castellani e signori locali e i loro uomini d’arme), con il pieno accordo e l’interesse dei principi (talvolta, nel nord, dello stesso re), i vescovi proclamarono dunque la “pace”. Essa voleva dire esclusione di determinate categorie di beni (quelli della chiesa in primo luogo) e di persone (i chierici disarmati, le donne, i pauperes, cioè i deboli, gli inermi) dall’attacco dei milites; (sempre ad essi pensano i vescovi, anche quando non li nominano esplicitamente). Beni e persone erano posti sotto la protezione dell’anatema ecclesiastico. Più avanti tale difesa si trasferì sul piano temporale, proclamando una parte della settimana centrata intorno alla domenica vietata all’attività militare.

Si veniva così incontro ai desideri di stabilità e di pace, di costruzione di un nuovo ordine che uscisse dal caos postcarolingio. In tutto questo è centrale l’ingabbiamento della violenza militare dei milites entro una rete di divieti.

La lotta per le investiture

I due Solioppure

il Sole e la Luna?

L’imperatore Enrico IV a Canossa davanti al papa Gregorio VII (25-27 gennaio 1077)

Il Sole e la Luna

✤ La teoria del Sole e della Luna era una concezione politica medievale che vedeva il papa come la principale autorità terrena e come la fonte del potere di tutti i regnanti. Secondo questa teoria, il papa e l'imperatore del Sacro Romano Impero, i due poteri universali, sulla Terra sarebbero stati come il Sole e la Luna nel cielo. Come, infatti, il Sole emette luce propria, mentre la Luna riflette la sua luce, così il papa, essendo vicario di Cristo, brillerebbe di luce propria illuminando l'imperatore.

✤ Questa concezione era dovuta al fatto che nel Medioevo (ma anche per tutta l'Età Moderna) si considerasse l'autorità dei sovrani terreni come derivante direttamente da Dio e non come espressione di una volontà umana.

I due Soli

✤ La teoria dei due Soli era una concezione politica medievale che vedeva l'autorità papale e quella imperiale di pari dignità, ma riferite ad ambiti diversi. Essa si contrapponeva a quella del Sole e della Luna e sosteneva che l'autorità del papa e quella dell'imperatore si dovessero occupare in maniera indipendente di due ambiti diversi, la prima di quello spirituale, mentre la seconda di quello politico. Essa fu una risposta alle pretese teocratiche papali e costituì la base ideologica imperiale nella lotta tra i poteri universali nel Medioevo.

✤ Secondo questa concezione, la pretesa papale di essere l'unico tramite per mezzo del quale Dio potesse concedere ad un sovrano il potere su uno Stato sarebbe stata errata, in quanto l'autorità dei sovrani sarebbe già stata legittima per se stessa.

Ognuno aveva le sue armi: l’Imperatore aveva dalla sua i vescovi a lui fedeli, poteva far loro eleggere un antipapa, oppure prendere Roma con la forza militare. Il papa, da parte sua, aveva l’arma della scomunica.La scomunica è un atto legale della chiesa cristiana che implica vari gradi di esclusione di un suo membro dalla comunità dei fedeli a causa di gravi ed ostinate infrazioni alla morale e/o alla dottrina riconosciuta. La scomunica aveva gravi effetti sullo scomunicato, nella pratica era una "morte civile", lo scomunicato cioè perdeva qualsiasi diritto ed era alla mercé di chiunque avesse interesse a perseguirlo. Per esempio non poteva più richiedere il pagamento dei crediti, poteva essere derubato, ucciso e quant'altro, senza che i responsabili ne fossero incriminati. Quindi chi subiva la scomunica, per contenerne gli effetti, doveva essere in una posizione sociale di alto livello per garantire la propria sicurezza nonostante il decadere formale di ogni suo diritto.Come scrive il postulato numero 27 se un principe veniva scomunicato, i suoi sudditi non sono più obbligati ad obbedirgli. Se un imperatore poteva anche ignorare la scomunica, forte di un sostanziale potere militare, difficilmente la potevano tollerare a lungo i commercianti di una città scomunicata, soprattutto se intrattenevano rapporti con altre città e paesi.

Eserciti Vs Scomunica

Dictatus papae

Il Dictatus Papae è una raccolta di 27 enunciazioni di poteri arrogati al Papa emanata da Papa Gregorio VII, nel 1075.Ecco alcuni punti di questo testo che decretò l’inizio della “lotta per le investiture”:

1) Che la Chiesa Romana è fondata da Dio solo.2) Che soltanto il Pontefice Romano è a buon diritto chiamato universale. (...)9) Che tutti i principi devono baciare i piedi soltanto al Papa. (...)11) Che il suo titolo è unico al mondo.12) Che gli è lecito deporre l'imperatore. (...)18) Che nessuno deve revocare la sua parola e che egli solo lo può fare.19) Che nessuno lo può giudicare. (...)22) Che la Chiesa Romana non errò e non errerà mai e ciò secondo la testimonianza delle Sacre Scritture.26) Che non dev'essere considerato cattolico chi non è d'accordo con la Chiesa Romana.27) Che il Pontefice può sciogliere i sudditi dalla fedeltà verso gli iniqui.

La lotta per le investiture

Papa Gregorio VII Imperatore Enrico IV

1075“Dictatus Papae”

Il Papa può deporre un Imperatore e

può sciogliere i legami di fedeltà verso gli iniqui

1076Un concilio di vescovi tedeschi,

fedeli all’Imperatore che li aveva scelti, dichiara Gregorio VII decaduto

1076Il Papa scomunica l’Imperatore.

L’arma si dimostrò potentissima perché in Germania spuntò un pretendente.

Vari principi si sollevarono contro l’Imperatore

1077Quale è la contromossa

dell’Imperatore?

Enrico IV e l’umiliazione di Canossa

Nell'inverno fra il 1076 e il 1077 Enrico e sua suocera, la contessa Adelaide, iniziarono la loro processione penitenziale a Canossa per ottenere la revoca della scomunica da parte del papa Gregorio VII.

Per tre giorni e tre notti, dal 25 al 27 gennaio 1077 fu costretto ad umiliarsi, dovendo attendere d'entrare davanti al portale d'ingresso del castello della marchesa Matilde di Canossa inginocchiato col capo cosparso di cenere mentre imperversava una bufera di neve. Solo dopo, grazie all'intercessione della marchesa Matilde poté essere ricevuto dal papa il 28 gennaio.

La vendetta dell’Imperatore

Papa Gregorio VII Imperatore Enrico IV

1077Gregorio, di fronte al gesto di Enrico, deve

reintegrarlo nei suoi compiti.Enrico ritorna ad essere il legittimo Imperatore.

1083Dopo aver sconfitto i suoi nemici in Germania,

Enrico torna in Italia per compiere la sua vendetta.

Assedia Roma, costringe Gregorio alla fuga, e nomina un antipapa Clemente III.

1085Gregorio VII muore in esilio a Salerno.

Il suo successore, Urbano II, entra nel 1089 a Roma, scacciando l’antipapa Clemente III

1095Tra il papato e l’impero comincia

un periodo di tregua perché la cristianità doveva essere unita in una nuova missione:

la Crociata.

Il concordato di Worms✤ Il Concordato di Worms del 1122 concluso tra Papa Callisto II ed

Enrico V rappresentò un modello per gli sviluppi successivi delle relazioni tra la Chiesa e l'Impero.

✤ Secondo il concordato, la Chiesa aveva il diritto di nominare i vescovi, quindi l'investitura con anello e pastorale doveva essere ecclesiastica. Le nomine, tuttavia, dovevano avvenire alla presenza dell'imperatore, o di un suo rappresentante, che attribuiva incarichi di ordine temporale ai vescovi (appena nominati dal Papa) mediante l'investitura con lo scettro: un simbolo privo di connotazione spirituale.

Il concordato si concluse con un “pareggio” perché la cristianità era ormai impegnata nelle Crociate e nemici erano altri, gli infedeli.