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Informativa dell’Assessore all’ambiente e alla programmazione territoriale in merito ai siti inquinati ed allo stato delle bonifiche in Piemonte Seduta congiunta della II e della V Commissione Consigliare 9 ottobre 2014

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Informativa dell’Assessore all’ambiente e alla programmazione territoriale in merito ai siti

inquinati ed allo stato delle bonifiche in Piemonte

Seduta congiunta della II e della V Commissione Consigliare

9 ottobre 2014

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Anagrafe regionale dei siti contaminati

oltre 770 siti

con interventi di bonifica in corso

1476 siti inseriti in anagrafe siti contaminati

Dati contenuti

� georeferenziazione

� caratterizzazione, il livello degli inquinanti presenti e le matrici contaminate

� soggetti cui compete l'intervento di bonifica

� Enti di cui ci si intende avvalere per l'esecuzione d'ufficio in caso d'inadempienza dei soggetti obbligati;

� stima degli oneri finanziari

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Siti inseriti in anagrafe regionale dei siti contaminati in Piemonte*: 1476di cui 770 con procedimento in corso; per gli altri 706 sono stati realizzati gli interventi necessari alla conclusione del procedimento.(dati al 30 settembre 2014)*

Siti di interesse nazionale: 5Il Programma Nazionale delle Bonifiche ne identificava 57 sul territorio nazionale, scesi a 40 nel 2013 a seguito della riclassificazione effettuata dal Ministero dell’Ambiente. Tra i siti declassati ed esclusi dal Programma Nazionale c’è il sito “Basse di Stura” nel Comune di Torino

Siti che sono di competenza comunale: 1454

Siti che sono di competenza provinciale: 17

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L.R. 42/2000

art. 43 della L.R. 9/2007definizione delle competenze a livello regionale

direttiva 2004/35/CE:le procedure di bonifica si basano sul principio secondo il quale “chi inquina paga”

Riferimenti normativi

parte IV del D.Lgs. 152/2006“Norme in materia di gestione dei

rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”

Normativa e competenze

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•anagrafe siti contaminati•programma di finanziamento degli interventi in danno•piano di bonifica•proposta siti di interesse nazionale•studi, indagini, linee guida•inquinamento diffuso•garanzie finanziarie

Regione

Provincia

•verifica attuazione interventi•parere sui progetti di bonifica•certificazione di avvenuta bonifica•potere sostitutivo•gestione procedimenti di bonifica con inquinamento su più Comuni

Arpa Piemonte •controlli•indagini•supporto a Comune, Provincia, Regione

•gestione procedimenti SIN•finanziamento Programma Nazionale Bonifica

MinisteroAmbiente

Comune •gestione procedimenti di bonifica•azioni di rivalsa

Normativa e competenze

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Casale Monferrato

Pieve Vergonte

Serravalle Scrivia

ACNA - Valle Bormida

Balangero

(TorinoBasse di Stura)

Siti di interesse nazionale

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ACNABREVE STORIA DEL SITO

La prima azienda fu fondata nel 1882.Si sono succedute nel corso degli anni diversi tipi di industrie le cui lavorazioni ad alto rischio hanno prodotto residui altamente pericolosi: polvere pirica, nitroglicerina, dinamite e tritolo, acido nitrico, acido solforico, fenolo, pigmenti, coloranti ed intermedi organici industriali derivanti soprattutto da benzene, acido Bon, betanaftolo, acido Schaeffer e ftalocianine.Gli inquinanti derivano dalla produzione di 374 diversi composti chimici pericolosi. Le sostanze ad alta pericolosità utilizzate in Acna, hanno generato rifiuti liquidi, solidi e semisolidi stoccati in grandissime quantità e in condizioni assai precarie nell’area dello stabilimento.Chiusura dello stabilimento a gennaio 1999: per quasi 120 anni ha rappresentato un insediamento ad alto rischio ambientale per l’intera Val Bormida.

BONIFICA DEL SITOZONA A1: Svuotamento lagunaggi - Stoccaggio rifiuti e terreni contaminati

Realizzazione capping - Sistemazione ambientale finale

ZONA A2: Demolizione edifici inutilizzati - Asportazione terreni contaminati

Regimazione acque superficiali e sotterranee - Sistemazione finale (infrastrutturazione)

ZONA A3: Asportazione terreni contaminati - Riprofilatura alveo

Sistemazione ambientale finale

Per queste tre aree, in territorio ligure, le attività di bonifica risultano in buona parte concluse e certificate dalla Provincia di Savona con determinazione dirigenziale n. 2010/205 del 15.1.2010 e con determinazione dirigenziale della Provincia di Savona n.2007/4377 del 6.6.2007.

Restano ancora da completare le attività di bonifica in alcune aree, per le quali sono state presentate da Syndyal garanzie finanziarie.

ZONA A4 - Pian Rocchetta (in territorio piemontese)

Bonifica e ripristino ambientaleCon determinazione n. 141 del 15 marzo 2012 la Provincia di Cuneo ha provveduto a certificare che gli interventi di scavo e rimozione dei rifiuti e terreni contaminati eseguiti nell’area di Pian Rocchetta nel Comune di Saliceto sono stati effettuati conformemente al Progetto Definitivo approvato dal Commissario Delegato con Provvedimento n. 49 del 9 marzo 2006 integrato dai successivi provvedimenti n. 54 del 29 marzo 2006 e n. 82 del 26 aprile 2006.

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VALLE BORMIDA

Il SIN di interesse nazionale di “Cengio e Saliceto”è stato perimetratocon decreto del Ministero dell’Ambiente del 20 0ttobre 1999.Detta perimetrazione suddivide in tre diverse zone a rischio decrescente, a partire dall’area industriale e interessante il territorio di diversi Comuni nella provincia di Savona (comune di Cengio), Alessandria, Cuneo ed Asti.

Oltre al sito di Pian Rocchetta, già individuato nel decreto di perimetrazione, a seguito della caratterizzazione effettuata sulle aree esterne pubbliche in territorio Piemontese, sono stati individuate due ulteriori aree sensibili con contaminazioni riconducibili all’attività svolta dall’ACNA: Pian Sottano e Case Bazzaretti.Per l’area di Pian Sottano con nota n. 3089 del 13 gennaio 2010 Arpa Piemonte ha attestato che i parametri analizzati per tutti i campioni risultano inferiori ai limiti normativi per i suoli ad uso verde e residenziale, dichiarando in tal modo l’intervento concluso con la messa in sicurezza di emergenza.Per l’area di Case Bazzaretti ARPA ha evidenziato che le ultime indagini di caratterizzazione non hanno mostrato superamenti rispetto ai limiti ammissibili per la matrice acque sotterranee. Relativamente alla matrice suolo/sottosuolo la contaminazione presente nelle aree indagate, peraltro confinata in volumi di terreno decisamente ristretti, porta a ritenere non necessaria alcuna attività di messa in sicurezza d’emergenza/permanente e/o di bonifica.

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ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA BONIFICA ED IL RECUPERO AMBIENTALE ED ECONOMICO DELLA VALLE BORMIDA

Il 23 gennaio 2007è stato firmato l’Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Piemonte per la bonifica ed il recupero ambientale ed economico della Valle Bormida del 23 gennaio 2007, finanziato con €6.500.000,00;

Il 30 novembre 2009è stato siglato il I Atto integrativo al predetto Accordo di Programma, finanziato per un importo complessivo di € 32.396.814,40, di cui € 23.500.000,00 a carico del Ministero, € 5.063.783,07 a carico degli Enti Locali ed € 3.833.031,33 a carico di Soggetti privati. Tale atto è stato soggetto a revisione, necessaria alla luce delle problematiche di vario ordine insorte in sede attuativa sia a livello di definizione progettuale sia in relazione alla potenzialità attuativa –tecnico-amministrativa e finanziaria.

Si è pertanto giunti il 20 giugno 2013alla sigla del II Atto integrativo al predetto Accordo di Programma, finanziato per un importo complessivo di € 26.424.113,85 , di cui € 23.500.000,00 a carico del Ministero, € 2.924.113,85 a carico degli Enti Locali ed € 3.833.031,33 a carico di Soggetti privati;

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ObiettivoObiettivo: elaborazione di una proposta per un’eventuale risoluzione transattiva nel procedimento giudiziario davanti al Tribunale civile di Genova per il riconoscimento del danno ambientale

Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare

Avvocatura dello Stato

Regione Piemonte e Regione Liguria

SYNDIAL S.p.A.

Danno ambientaleDanno ambientaleIstituzione Tavolo NazionaleIstituzione Tavolo Nazionale

ISPRA

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• proposte delle Regioni PiemontePiemontee Liguria

� posizione di Syndial: condivisione parziale delle proposte per riconoscimento del solodanno diretto sulla matrice acqua, circoscrizione dell’area interessata dall’inquinamento ai soli Comuni perimetrati dal Decreto di individuazione del Sito d’Interesse Nazionale (SIN), fissazione del limite temporale di riferimento alla data di acquisizione del sito da parte della società (1989)

� valutazioni di ISPRA e Ministero dell’Ambiente (condivisione documenti regionali)

Incontri ed esiti tecnici del Incontri ed esiti tecnici del TavoloTavolo

13 dicembre 2013 Genova

17 gennaio 2014 Genova

4 febbraio 2014 Torino

3 giugno 2014 Roma

17-18 giugno 2014 Roma

4 luglio 2014 Roma

11 luglio 2014 Roma

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Sintesi Proposta Regione PiemonteSintesi Proposta Regione Piemonte

Misure di riparazione e Macrocategorie interventi rapportate alle voci di danno

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Balangero

BREVE STORIA DELLA MINIERA

Nel 1918 vi è la costituzione della Società Anonima Cave di San Vittore Il 1950 è la data in cui nasce la nuova Società Amiantifera di Balangero s.p.a. politica di rinnovamento tecnologico, maggiore qualità ed efficienza produttivaNegli anni ’70 produzione annua è di c.a 170.000 ton. di amianto venduto per il 60% sul mercato estero.Nel 1983 la Società è acquistata dai f.lli Puccini di Roma con l’intento di riconvertire il sito industriale.Nel 1990 vi è la dichiarazione di fallimentoNel 1992 entra in vigore la Legge n. 257/92 che mette al bando l’estrazione amianto

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL SITOSuperficie soggetta a bonifica e risanamento ambientale: 310 ettariSuperficie complessiva acquisita in proprietà pubblica: 420 ettariLago di cava: 2 Mln. metri cubi acquaVasche fanghi di lavorazione: c.a 70.000 metri cubiVolumi detritici contenenti amianto: c.a 65 Mln. tonnellateSuperficie coperta dagli ex stabilimenti di produzione: 40.000 mq

Discarica materiale lapideolato Corio (c.a 30 mln mc.)

Bacino di coltivazione

Discarica materiale lapideolato Balangero (c.a 15 mln mc.)

Stabilimentidi produzione

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Stato di attuazione degli interventi:

opere di regimazionedelle acque superficiali ed un canale scolmatore del lago di cava per contrastare i fattori predisponenti dei fenomeni di dissesto dei versanti sono state realizzate opere di regimazione delle acque superficiali ed un canale scolmatore del lago di cava.messa in sicurezza delle enormi quantità di materiali lapidei di risulta presenti utilizzando le tecniche dell’ingegneria naturalisticamessa in sicurezza dei quantitativi di amianto abbancati nelle gallerie presenti nell’area.monitoraggi per verificare la presenza di fibre di amianto dell’area di cantiere e delle aree esternebonifica Silos esterni contenenti polverino di amianto

E’ in fase di approvazione la caratterizzazionedell’area della miniera

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Risorse stanziateda Ministero e Regione:

- 30 miliardi di lire (15 milioni di euro) con la Legge 257/1992;

per i primi interventi di messa in sicurezza di emergenza.

- 36.327.652,04 con Accordo di Programma del 18 dicembre 2007

per la prosecuzione degli interventi di. messa in sicurezza d’emergenza;. Caratterizzazione;. Bonifica;. ripristino ambientale

ai fini della riqualificazione per lo sviluppo della ex minieraFabbisogno per il completamento: circa 14,5 milioni di euro

Problematiche: Presenza di amianto naturale

Sono in corso di perfezionamento

messa in sicurezza e bonifica degli stabilimentimessa in sicurezza e bonifica vasche di decantazione fanghirealizzazione di volume confinato in cui mettere a dimora definitiva i materiali amiantiferi provenienti dalla bonifica dell’area

RSA SRLIn attuazione di tale disposto, il 17 novembre 1994 veniva costituita la R.S.A. S.r.l. -Società per il Risanamento e lo Sviluppo Ambientale dell’ex Miniera di Amianto di Balangero e Corio – con attribuzione dell’incarico di compiere gli interventi necessari per la sicurezza dei luoghi e degli abitati nonchè per la tutela della salute e dell’incolumitàpubblica.

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• L’iter della bonifica ha avvio inizio nella seconda metà degli anni ’90

• l’area del sito di interesse nazionale comprende il territorio di 48 Comuni (D.M. 20/01/2000)

• l’intervento consiste oggi prevalentemente nella bonifica di utilizzi impropri degli sfridi di produzione dei manufatti di cemento - amianto (polverino) e delle coperture

• il soggetto attuatore degli interventi è il Comune di Casale Monferrato

• il progetto di bonifica (redatto dalla Regione) è stato approvato dal Ministero Ambiente con Decreto del 29/11/2004

• l’Accordo di Programma del 2006 siglato tra Ministero, Regione, Provincia di Alessandria e Comune di Casale Monferrato regola le attività

Casale Monferrato

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Interventi dell’Accordo di Programma

Bonifica stabilimento “Eternit”Discarica monouso per amiantoConcorso alla gestione discarica e raccolta RCACensimento coperture (ARPA/ASL)Bonifica utilizzi impropri materiali contenenti amiantoRimozione manti di copertura in cemento-amianto edifici pubbliciBonifica sponda destra fiume PoMonitoraggio ariaMonitoraggio salute popolazioneImpianto inertizzazione amiantoCentro di Informazione AmiantoContributi rimozione coperture e manufattiMonitoraggio e gestione interventi Programma Nazionale Bonifiche

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• Nel 1996viene stimato un fabbisognodi circa 41 milioni di euro per la bonifica del territorio

• Nel corso del programma si è riscontrato un notevole incremento dei quantitativi: i 60 siti di polverino individuati dal censimento sono saliti a circa 130 a seguito delle costanti segnalazioni dei cittadini e le coperture stimate in 700.000 m2 superano abbondantemente 1.000.000 m2

• Allo stato attualesi può ipotizzare che il fabbisognoper il risanamento del territorio del casalese ammonti ad oltre 80 milioni di euro, a fronte di una copertura di 54 milioni di euro

• Sinteticamente, lo stato di avanzamento vede:

• realizzata la bonifica dello stabilimento Eternit

• realizzata la bonifica della sponda Po

• realizzato l’impianto di discarica per il conferimento dei rifiuti con amianto

• collaudata la bonifica di oltre 90 siti con polverino

• bonificate elevate quantità di superfici in cemento-amianto di edifici pubblici e privati

• realizzato il censimento, che viene aggiornato annualmente

• viene effettuato il monitoraggio da Arpa e Asl nei cantieri di polverino e campagne di monitoraggio su 118 punti di una rete fissa sul SIN

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Il sito sorge sull’area dello stabilimento chimico ex Enichem, costruito intorno al 1915, sulla cui area durante la seconda guerra mondiale fu attivato un centro chimico di produzioni belliche e ove sino al 1996 è stato prodotto DDTLa perimetrazione del sito riguarda anche il fiume Toce, il lago Mergozzo e parte del lago Maggiore per la presenza di DDT

L’intervento viene realizzato da Syndial s.p.a.

Pieve Vergonte

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• da anni sono stati effettuati interventi nello stabilimento ed è attivo un impianto di captazione e trattamento delle acque sotterranee (fino a 850 m3/h) a valle del sito

• nell’autunno 2013, con Decreto del Ministero, è stato approvato il Progetto Operativo di Bonifica

• la complessità degli interventi ha fatto sì che, ai fini dell'avvio dei lavori, fossero acquisite da Syndial s.p.a. un elevato numero di autorizzazioni (valutazioni di impatto ambientale, valutazione di incidenza, autorizzazioni integrate ambientali) individuate in uno specifico annesso al progetto;

• l'approvazione del progetto di bonifica dello stabilimento è stata accelerata grazie al lavoro della Direzione Ambiente, che si è fatta carico di attivare un unico procedimento di VIA all'interno del quale sono state recepite le numerose autorizzazioni provinciali e comunali;

• il procedimento regionale è stato chiuso con D.G.R. n. 28 - 5712 del 23 aprile 2013, sulla scorta delle valutazioni e delle prescrizioni emerse in sede di conferenza dei servizi da parte dei numerosi enti che hanno preso parte al procedimento e che in gran parte avevano partecipato anche al precedente procedimento ministeriale

Pieve Vergonte

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L’intervento di bonifica viene realizzato da Syndial s.p.a.Costo stimato: 190 milioni di euro

Principali interventi del Progetto:

• deviazione del torrente Marmazza- che attraversa lo stabilimento - a monte del sito industriale e gestione dei materiali di risulta in un’area di messa in sicurezza e in un deposito preliminare;

• realizzazione di un’opera drenante in corrispondenza della deviazione del Marmazza, a monte del sito;

• bonifica mediante asportazione dei terreni contaminatidelle aree interne ed esterne del sito industriale e gestione e messa in sicurezza di tali materiali;

• realizzazione di impianto di confinamento per rifiuti speciali, con volumetria di 680.000 m3, destinato a contenere i terreni contaminati provenienti dalla bonifica, previo trattamento di vagliatura e lavaggio in impianto interno al sito;

• riutilizzo delle terre provenienti dalla bonifica risultate conformi e sistemazione finale delle aree bonificate mediante impermeabilizzazione superficiale;

• integrazione dello sbarramento idraulico esistente a valle del sito;

• realizzazione di interventi su acque sotterraneemediante air sparging e soil vapour extraction

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• Nelle aree esterne sono state effettuate caratterizzazioni ambientali dei sedimenti fluviali e lacuali ed analisi eco-tossicologiche e sono in corso ulteriori studi per la definizione di interventi

• Arpa Piemonte segue costantemente, mediante attività in campo ed in laboratorio, le attività di Syndial

• La CdS del 15.01.2014 ha previsto una rideterminazione della perimetrazione del SIN con il contributo di Arpa

spostamento alveo Marmazza

area stabilimento

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“ex Ecolibarna” di Serravalle Scrivia

Nel sito “Ex Ecolibarna” fu attuato lo smaltimento incontrollato di rifiuti allo stato liquido e solido a seguito del quale si è generata una contaminazione del terreno e delle acque sotterranee nello stabilimento ed in parte a valle

L’area del SIN, perimetrato nel 2002, comprende l’area dello stabilimento ed il territorio a valle fino allo Scrivia

Nel 2012 è cessato il Commissariamento del Prefetto e la competenza è stata posta in capo alla Provincia di Alessandria

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Discariche all’interno dello stabilimento

Diaframma sotterraneo realizzato a monte che evita il dilavamento del sito

Stato di attuazione degli interventi:

•effettuata la caratterizzazionedello stabilimento e di una parte delle aree esterne;•effettuata la messa in sicurezza d’emergenzadello stabilimento;•realizzato un diaframma plastico impermeabile della lunghezza di 250 m, a monte idrogeologico del sito, per evitare l’ingresso delle acque sotterranee ed il dilavamento verso valle;•realizzato un sistema per la gestione del percolatoprodotto dalla discarica di sud-est;•effettuato recupero prodotto surnatante dai piezometri;•condotte campagne di monitoraggio delle acque sotterranee all’interno ed all’esterno dello stabilimento;•realizzata una recinzione perimetrale esterna dello stabilimento;•sigillati i pozzi privati in località Gambarato e Fabbricone;•interventi di copertura del suolo in attesa di capping definitivo•effettuate le prove sperimentali per la degradazione delle sostanze inquinanti in falda finalizzate alla bonifica della falda a costi sostenibili

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Sono stati inoltre progettati di piùlotti di messa in sicurezza e bonifica, in attesa delle risorse finanziarie per la loro esecuzione:

- prosecuzione diaframma nella zona discariche- lotto di bonifica di terreni contaminati tramite scavo e trattamento di 4.000 m3

- capping impermeabile suolo- impermeabilizzazione e regimazione del Rio Negraro che attraversa lo stabilimento- completamento della caratterizzazione esterna - bonifica forno inceneritore contenente amianto

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Risorse stanziateda Ministero e Regione: 10 milioni di euro

Fabbisogno per il completamento: circa 20 milioni di euro

Problematiche: vincolo nell’utilizzo dei fondi da parte della Provincia a causa del patto distabilità.

Il Ministero non ha mai assegnato adeguate risorse finanziarie per la messa in sicurezza e bonifica.

Il sito è tra quelli compresi dalla procedura di infrazione comunitaria 2077/2003 per la presenza di discariche.

Prossime fasi:

E’ in corso di perfezionamento un Accordo di Programma tra Ministero Ambiente, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Comune di Serravalle Scrivia.

L’Accordo proposto dalla Regione prevede:

•interventi di immediata attivazione per il completamento degli interventi, con l’esecuzione dei progetti privi di completa copertura finanziaria

•programmazione degli interventi necessari al completamento delle attività in tutta l’areaperimetrata, con impegno del Ministero a garantire nel tempo le risorse necessarie

•il soggetto attuatore sarà individuato nella Provincia di Alessandria

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Declassato da Sito di Interesse Nazionale a sito comunale con Decreto del Ministero dell’Ambiente del gennaio 2013

L’area è stata oggetto di smaltimento di rifiuti industriali fin dal secondo dopoguerra

Le principali tipologie di rifiuti sono riconducibili alle attività siderurgiche , come sali da rifusione dell’alluminio e scorie di fonderia

Il procedimento di bonifica del sito è gestito dal Comune di Torino

Aree di proprietà privata ed aree di proprietà pubblica

Basse di Stura

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Risorsestanziate dal Ministero: 7,8 milioni di euro

Fabbisogno: in base alle previsioni del Comune di Torino le risorse stanziate consentono gli interventi sulle aree di proprietà pubblica

Stato delle attività:

• completata la caratterizzazione di tutta l’area

• attivati interventi sui terreni e sulle acque nelle aree più contaminate

Arpa è stata incaricata di svolgere le attività di coordinamento e validazione della caratterizzazione ambientale del sito.

A conclusione delle attività, Arpa ha evidenziato che il trasferimento della contaminazione dalla matrice solida al sistema idrico sotterraneo avviene in misura poco significativa, tranne che per alcuni contaminanti particolarmente mobili (cromo esavalente, azoto ammoniacale) e che ancor meno l’impatto risulta significativo a carico delle acque superficiali, principali bersagli attivi della migrazione della contaminazione in falda, che sono oggetto di un ulteriore fattore di attenuazione dovuto al rapporto di diluizione

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Il combinato disposto dell’art. 250 del D.Lgs. 152/2006 e della L.R. 42/2000 stabilisce che le Regioni possano assegnare contributi ai Comuni ed alle Province per l’esecuzione di interventi di ufficio in sostituzione ed in danno

Gli interventi da realizzare sono approvati dai Comuni e dalle Province a seguito di conferenza dei servizi e, tramite la Provincia, sono effettuate le richieste di contributo alla Regione

In attuazione della L.R. 42/2000, che ha approvato il Piano regionale di bonifica, sono stati assegnati contributi regionali su circa 120 progetti di caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica, per complessivi 120 M€

L’ultimo programma regionale di finanziamento risale tuttavia all’anno 2009; successivamente non sono state più rese disponibili risorse e non sono stati assegnati contributi a Comuni e Province, nonostante le richieste pervenute

Il fabbisognoper il completamento degli interventi avviati è stimabile in 25 – 30 M€

Siti ammessi a contributo regionale

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE