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INDICE

1° CAPITOLO ........................................................................................................................ 1 ELEMENTI TECNICO-DESCRITTIVI ....................................................................................... 1

1.1. Premessa .............................................................................................................. 1

1.2. Avvertenze ............................................................................................................ 1

1.3. Esclusioni .............................................................................................................. 1

1.4. Obblighi dell’installatore .......................................................................................... 1

1.5. Prezzi unitari utilizzati per la determinazione del costo globale dell’intervento .............. 1

1.6. Descrizione dell’immobile ....................................................................................... 1

1.7. Destinazione d’uso dei locali e attività svolte ............................................................ 2

1.8. Classificazione degli ambienti ................................................................................. 2

1.9. Documentazioni finali ............................................................................................. 2

1.10. Descrizione degli interventi da realizzare .................................................................. 2

1.11. Riepilogo delle Tavole di Progetto ........................................................................... 4

2° CAPITOLO ................................................................................................................... 5 ELEMENTI TECNICI E DI CALCOLO ...................................................................................... 5

2.1. GENERALITA’ ....................................................................................................... 5

2.2. REQUISITI TECNICI DI INSTALLAZIONE E COMPONENTI D’IMPIANTO ................. 7

2.3. SISTEMI DI PROTEZIONE ................................................................................... 10

2.4. CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE ..................... 12

2.5. COMPONENTI .................................................................................................... 13

2.6. VERIFICHE E DOCUMENTAZIONI FINALI ............................................................ 13

2.7. ALLEGATI ........................................................................................................... 13

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1° CAPITOLO

ELEMENTI TECNICO-DESCRITTIVI

1.1. Premessa

Il presente progetto ha per oggetto le modifiche all’alimentazione elettrica dei servizi di sicurezza del

comprensorio SISSA di Trieste sito in Via Bonomea, 265 a Trieste.

1.2. Avvertenze

Il progetto dell'impianto elettrico, costituito dalla presente relazione tecnica unita agli elaborati grafici, non dovrà essere modificato in corso d'opera dall'impresa installatrice. Qualsiasi modifica che si renda necessaria dovrà essere concordata preventivamente con il progettista o con la D.L. al fine di poter redigere un'eventuale variante al progetto.

1.3. Esclusioni

La destinazione d'uso degli ambienti, la quantità ed il tipo degli utilizzatori e dei materiali ivi presenti, sono stati forniti dal committente e riportati nel seguente progetto. Non saranno prese in considerazione ulteriori modifiche che possano mutare la struttura e le caratteristiche dell’impianto elettrico. Sono esclusi dal progetto tutti i particolari non citati nella presente relazione tecnica e gli accorgimenti e modifiche ai quali il tecnico non sia stato tempestivamente edotto.

1.4. Obblighi dell’installatore

I lavori di pertinenza elettrica dovranno essere svolti da una ditta autorizzata, iscritta regolarmente alla C.C.I.A.A. ed in possesso dei requisiti tecnico - professionali al fine di poter rilasciare, a termine dei lavori, la dichiarazione di conformità alla regola dell'arte (art. n° 7 del DM 37/08) per le opere svolte inclusi i seguenti allegati obbligatori. - documentazione di progetto; - relazione con tipologie dei materiali utilizzati; - schema di impianto realizzato (è sufficiente rimandare al progetto); - riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti; - copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali; - attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati.

1.5. Prezzi unitari utilizzati per la determinazione del costo globale dell’intervento

Al fine di quantificare il costo globale a carico della SISSA, si è proceduto alla redazione del computo

metrico estimativo utilizzando voci di elenco prezzi desunte dai seguenti prezziari:

- Prezziario Regionale dei lavori pubblici della regione Friuli Venezia Giulia (agg. 2017)

Nel caso di particolari lavorazioni esulate da detto elenco, si è proceduto all’effettuazione di analisi prezzi

valutando i costi di approvvigionamento del materiale secondo scontistiche medie fornite dai grossisti

maggiorate del 13% di spese generali e 10% di utile all’impresa.

I costi della manodopera sono stati desunti dal prezziario Regionale dei lavori pubblici della regione Friuli

Venezia Giulia (agg. 2017).

1.6. Descrizione dell’immobile

L’edificio risulta collocato all’interno di un comprensorio servizi composto da più corpi di fabbrica in uso alla SISSA con destinazioni d’uso quale edificio scolastico.

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1.7. Destinazione d’uso dei locali e attività svolte

I locali in oggetto risultano destinati ad uso scolastico.

1.8. Classificazione degli ambienti

Dal punto di vista elettrico in funzione dei rischi presenti e della normativa specifica applicabile, l’edificio e i singoli ambienti si classificano in:

- ambienti a maggior rischio in caso di incendio (CEI 64-8/7 sez. 751).

1.9. Documentazioni finali

Saranno a carico della ditta appaltatrice le seguenti incombenze:

- produzione di elaborati grafici rappresentanti lo stato finale (as built) al fine di consentire il corretto

svolgimento delle verifiche periodiche e successive manutenzioni;

- elaborati grafici riguardanti i circuiti ausiliari e schemi logici di funzionamento;

- verbale delle verifiche effettuate in conformità alle norme CEI da allegare alla Dichiarazione di Conformità;

- fascicolo tecnico riguardanti le caratteristiche dei materiali installati, garanzie e manuali d'uso (prodotto in

lingua italiana);

- schede tecniche per le operazioni di manutenzione programmata;

- istruzioni d’uso e corso al personale tecnico di servizio riguardante le apparecchiature installate.

1.10. Descrizione degli interventi da realizzare

Trattasi di modifiche da apportare all’impianto elettrico esistente riguardanti l’alimentazione dei servizi di sicurezza realizzati mediante sorgente di energia centralizzata. Attualmente il sistema di alimentazione di tali servizi risulta effettuato da due UPS da 40 kVA aventi cadauno autonomia 1 ora, collegati in parallelo, sistemati entro apposito locale protetto dall’incendio e un ulteriore UPS da 15 kVA posto presso un corpo adiacente (aula magna). Per motivi legati ai costi di manutenzione delle esistenti batterie, si opta di sostituire i tre UPS con un’unica macchina di potenza adeguata al carico ma con autonomia ridotta a 10 minuti. Per integrare l’autonomia di tale servizio di sicurezza, ad almeno 30 minuti, ci si affida ad un gruppo elettrogeno da 300 kVA di riserva esistente che alimenta gran parte dell’impianto elettrico generale. Tale gruppo sarà affiancato (in un prossimo appalto) da una nuova macchina gemella (ridondanza) che funzionerà al mancato avvio del primo. Nell’intervento sarà incluso un miglioramento delle condizioni operative di manutenzione del quadro di bassa tensione (Q_GBT) effettuando un by pass sulle sbarre della sezione privilegiata (FP) in maniera da riuscire ad alimentare carichi sensibili fin fase di stacco dell’energia elettrica. Sarà inoltre previsto il riesame della gestione del sistema di sganci elettrici relativi al comando di emergenza, conseguenti alla modifiche descritte.

Per la realizzazione degli impianti elettrici ed ausiliari si svolgeranno le seguenti opere brevemente descritte:

Smantellamenti

Si procederà allo smantellamento delle seguenti apparecchiature:

- N. 2 Soccorritori completi di vani batteria situati presso il locale soccorritore posto presso la cabina

MT/BT;

- N. 1 Soccorritore completo di vano batteria situato presso il locale tecnico dell’aula magna;

- - Quadro elettrico PROVVISORIO, con il recupero degli interruttori ivi installati, posto presso la

cabina MT/BT

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Soccorritore servizi di sicurezza

Il nuovo soccorritore sarà fornito dalla SISSA ed installato a cura dell’impresa nelle stesse posizioni delle

attuali macchine. Considerando le stesse potenze elettriche attuali rispetto alla situazione esistente si avrà

cura di riutilizzare tutti i conduttori e i cavi esistenti per l’allacciamento sia delle batterie che al quadro di

potenza Q_SOCC. L'installatore avrà cura, durante le operazioni di montaggio, di riutilizzare tutti i cavi e vie

di cavo esistenti collegando alla nuova macchina tutti i sistemi di controllo e di sicurezza già presenti in

impianto (monitoraggio, EPO etc.). Incluso ogni onere ed accessorio ai fini del corretto funzionamento e

l'installazione a regola d'arte

Quadri elettrici

Sarà realizzati i seguenti quadri elettrici mediante carpenterie in metallo completi di apparecchiature:

- Quadro elettrico di scambio generatore (QE_SC.GE). Tale apparecchiatura sarà installata presso il

locale generatore e conterrà un commutatore per la gestione delle due sorgenti di energia

(ridondanza).

- Quadro elettrico servizi sensibili (Q_GBT.SS) Tale quadro elettrico risulta concepito per unire le

esigenze di continuità di esercizio e la necessità di manutenzione. Esso sarà installato all’interno

della cabina MT/BT in posizione retrostante al quadro generale di bassa tensione.

- Quadro elettrico di commutazione soccorritore (Q_COM.SOCC). Tale quadro elettrico conterrà il

commutatore rete/gruppo per alimentare il soccorritore dei servizi di sicurezza. Esso sarà installato

all’interno del locale soccorritore presso la cabina MT/BT.

- Integrazione apparecchiature presso l’esistente quadro elettrico soccorritore Q_SOCC;

Dorsali di alimentazione

La distribuzione elettrica sarà effettuata impiegando le vie di cavo esistenti. Per i tratti interni i nuovi cavi

saranno sistemati entro cunicolo e canali esistenti, per gli esterni si utilizzeranno i cavidotti interrati.

Sistema di commutazione automatico

Per la gestione delle sorgenti di energia in caso di assenza di tensione di rete, sarà installato un PLC a

microprocessore che, secondo le funzionalità descritte nelle tavole di progetto, coordinerà l’avvio dei

generatori in maniera tale da garantire la continuità di esercizio di tutto il comprensorio. La prevista

interfaccia grafica touch screen con sinottico agevolerà tale gestione.

Sistema di telecontrollo (integrazione)

L’attuale sistema di telecontrollo sarà integrato di ulteriori ingressi dedicati per le nuove apparecchiature in

campo. I contatti saranno riportati presso l’attuale apparato di controllo situato presso la cabina MT/BT.

Comandi di emergenza (sganci elettrici)

Conseguentemente alla modifiche delle alimentazioni di sicurezza da apportare e all’integrazione di un

nuovo gruppo elettrogeno, sarà effettuata una analisi sulla gestione dei comandi di emergenza onde

permettere il corretto fuori tensione degli impianti asserviti dal comprensorio, in caso di pericolo.

Ventilazione locale batterie UPS

Sarà prevista una ventilazione naturale del locale tecnico soccorritore, necessaria per prevenire il pericolo di

esplosione dovuto al rilascio di idrogeno da parte delle batterie impiegate per il gruppo di continuità di

sicurezza.

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1.11. Riepilogo delle Tavole di Progetto

- Tav. E01 Progetto esecutivo Schema a blocchi Stralcio delle alimentazioni elettriche

- Tav. E02 Progetto esecutivo Schema planimetrico Distribuzione elettrica

- Tav. E03 Progetto esecutivo Comando di emergenza Schema logico di funzione

- Tav. E04 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico di scambio generatore (QE_SC.GE)

- Tav. E05 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico generale di BT (Q_GBT). Stralcio modifiche e integrazioni

- Tav. E06 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico Servizi Sensibili (Q_GBT.SS)

- Tav. E07 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico di Commutazione Soccorritore (Q_COM.SOCC)

- Tav. E08 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico Soccorritore (Q_SOCC). Integrazioni

- Tav. E09 Progetto esecutivo Commutazione automatica RETE/GRUPPI PLC, schema funzionale e dettagli di installazione

- Tav. E10 Progetto esecutivo Classificazione ATEX locale batterie soccorritore Valutazione e attuazione delle misure di prevenzione

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2° CAPITOLO

ELEMENTI TECNICI E DI CALCOLO

2.1. GENERALITA’

Riferimenti normativi

• Legislazione DM 22/01/08 n. 37 “Regolamento recante il riordino delle disposizioni in materia di attività

di installazione degli impianti all’interno degli edifici”

Legge 1/3/1968, n. 186 “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”

D.Lgs 25/11/96 n° 626 “Attuazione Dir. 93/68/CEE Marcatura CE del materiale elettrico”

D.Lgs. 31/07/97 n. 277 “Modifiche al D.Lgs 25/11/96 n° 626 sui materiali elettrici”

DM 10/03/98 “Criteri generali di sicurezza antincendio per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro”

DM 08/09/99 “Modifiche al DM 10/03/98”

DM 22/2/06 “Approvazione della regola di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici”

D.Lgs. 09/04/08 n. 81 e s.m.i. “Testo unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”

• Norme del settore Norma CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione progettuale”

Norma CEI 64-15 “Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica”

Norma CEI 64-8/1 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 1: Oggetto scopo e principi fondamentali”

Norma CEI 64-8/1 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 2: Oggetto scopo e principi fondamentali”

Norma CEI 64-8/3 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 3: Caratteristiche generali”

Norma CEI 64-8/4 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza”

Norma CEI 64-8/5(6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 5: Scelta e installazione dei componenti elettrici”

Norma CEI 64-8/6 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 6: Verifiche”

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Norma CEI 64-8/7 (6° ediz.) “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non Superiore a 1000 V in c.a. e 1500 V in c.c.” Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari”

Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica - Linee in cavo”

Norma CEI 17-13/1/2 “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri di BT)”

Norma CEI 17-5 “Apparecchiature a bassa tensione – Parte 2: Interruttori automatici”

Norma CEI 20-40 “Guida per l’uso di cavi a bassa tensione”

Norma CEI 23-51 “Quadri elettrici ad uso domestico e similare”

Norma CEI 34-2 “Apparecchi di illuminazione: apparecchi di emergenza”

Norme CEI 70-1 “Gradi di protezione degli involucri (codice IP)”

CEI UNEL Tab. 35023-70 “Cavi per energia isolati - cadute di tensione –“

CEI UNEL Tab. 35024/1-/2-97 “Cavi per energia isolati - portate di corrente Iz –“

Dati tecnici di alimentazione e caratteristici utenza

Ubicazione impianto: Via Bonomea,265 - Trieste

• Tensione di alimentazione 230/400 V c.a. (±10%)

• Frequenza: 50 Hz

• Potenza contrattuale: Alimentazione esistente

• Stato del neutro: Distribuito

• Sistema di protezione TNS

• Corrente di corto circuito Icc (Trifase v.e.) Dichiarate in impianto

Dati ambientali

• Temperature min max (esterno/interno): -5°C +32°C / +18°C + 28°C

• Umidità: bassa

• Condizioni del suolo e del terreno: - Profondità linea di gelo: ≤ 0,5 m (presunta)

- Resistività elettrica del terreno: 150 Pm (presunta)

- Resistività termica del terreno: 1 K*m/W (presunta)

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2.2. REQUISITI TECNICI DI INSTALLAZIONE E COMPONENTI D’IMPIANTO

Per i nuovi interventi da realizzare si seguiranno le seguenti prescrizioni generali:

Quadri elettrici di distribuzione

Questi componenti d’impianto, saranno costituito da armadi in metallo con porte in cristallo laddove previste; al suo interno saranno collocati gli interruttori sistemati su apposito profilato DIN o su fondo pannello con protezione contro i contatti diretti e relative indicazioni delle funzioni dei diversi elementi circuitali come da schemi unifilari allegati. Tutte le protezioni installate avranno un potere di interruzione superiore o uguale alla massima corrente di cortocircuito nel punto di installazione (vedi par. 2.1). Si distingueranno tutti i circuiti di alimentazione mediante targhette funzionali indicatrici (CEI 64-8/5 art. 537.2.5 e CEI 64-8/4 art. 462.2).

• Tensione nominale di esercizio: 400 / 230 V

• Corrente nominale del quadro: 100 A

• Icc al fondo linea: 36 kA (dichiarata) Particolarità e prescrizioni costruttive del quadro elettrico Il progetto, l’assemblaggio e le verifiche di tali componenti elettrici saranno a cura del costruttore; il quale oltre ad essere considerato il responsabile, dovrà dichiararne la conformità alla regola dell’arte in ottemperanza alle relative Norme, ed in ottemperanza alla direttiva di bassa tensione 93/68 (recepita dal DL 25/11/96 n. 626), produrne la dichiarazione di conformità ed il fascicolo tecnico applicando la marcatura CE. Si rimanda al costruttore del quadro elettrico per le specifiche richieste e responsabilità stabilite dalla norma CEI 17-13/1 e CEI 23-51.

Vie di cavo

Le condutture dovranno essere tali da non causare l’innesco e la propagazione di incendi. La distribuzione elettrica sarà effettuata sostanzialmente seguendo le prescrizioni della norma CEI 64-8/7 art. 751.04.2.6 mediante i seguenti modi:

♦ gruppo a)

a1) condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili; a2) condutture realizzate con cavi in tubi protettivi metallici o involucri metallici, entrambi con

grado di protezione almeno IP4X.

♦ gruppo c)

c3) condutture realizzate con cavi unipolare o multipolari sprovvisti di conduttore di protezione, contenuti in tubi protettivi o involucri entrambi:

o costruiti con materiali isolanti; o installati a vista (non incassati); o con grado di protezione almeno IP4X;

c4) binari elettrificati e condotti sbarre con grado di protezione almeno IP4X.

Per quanto concerne i provvedimenti contro l’innesco dell’incendio la protezione differenziale sarà richiesta per le condutture descritte ai punti a2), c3), c4) in caso dell’impiego di vie di cavo aventi grado di protezione inferiore a IP4X ad esclusione dei circuiti di sicurezza e dell’ultimo tratto finale uscente dall’involucro per il necessario collegamento all’apparecchio utilizzatore.

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Tale protezione differenziale avrà corrente di intervento non superiore a 300 mA del tipo anche a intervento ritardato; in alternativa, per motivi di necessità di continuità di servizio, si potrà ricorrere all’uso di dispositivi differenziali con correnti di intervento non superiore a 1 A ad intervento ritardato.

Le condutture dovranno essere tali da non causare l’innesco e/o la propagazione di incendi. La distribuzione

elettrica sarà effettuata principalmente utilizzando le tubazioni corrugate isolanti esistenti sistemate

sottotraccia. In caso non fosse possibile saranno impiegate nuove vie di cavo costituite da canali in PVC o

tubazioni rigide pesanti , autoestinguenti.

Tali tubazioni potranno essere sistemate a parete o a soffitto; per la posa sotto pavimento le tubazioni

dovranno essere del tipo pesante o medio (CEI 64-8/5 art. 522.8.1.6) e quindi rispondenti alla norma CEI

23-55, ciò sarà auspicabile in caso di rifacimento del piano di calpestio.

Per l’utilizzo di canali, il coefficiente di riempimento sarà non superiore al 50% ossia la sezione occupata dai cavi non dovrà superare la metà della sezione del canale stesso; il grado di protezione Quanto all'impiego di tubazioni esse saranno dimensionate secondo il numero dei conduttori da transitare, in

particolare ci si soffermerà sui fattori di costipamento e sfilabilità consigliate dalle Norme CEI.

Esse suggeriscono che il diametro interno della singola tubazione dovrà essere 1,3 volte il diametro esterno

del fascio dei conduttori transitanti; questo per permettere un agevole sfilaggio delle linee.

Si riportano nella seguente tabella alcuni parametri da osservare al riguardo del numero massimo di

conduttori unipolari (N07V-K o H07V-K) da poter inserire entro tubazioni flessibili o rigide.

Diametro esterno tubazione n° conduttori

16 mm 4 x 1.5mm2 2 x 2.5 mm2

20 mm

7 x 1.5 mm2 4 x 2.5 mm2 3 x 4 mm2 2 x 6 mm2

25 mm

9 x 1.5 mm2 7 x 2.5 mm2 5 x 4 mm2 3 x 6 mm2

2 x 10 mm2 1 x 16 mm2

32 mm

9 x 4 mm2 6 x 6 mm2

5 x 10 mm2 3 x 16 mm2 1 x 25 mm2

40 mm 5 x 16 mm2 3 x 25 mm2 1 x 35 mm2

50 mm 4 x 25 mm2

I percorsi delle condutture saranno discussi in fase di lavorazione con la ditta installatrice in relazione alla

struttura edile ed alla tollerabilità estetica.

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Il raggio di curvatura delle tubazioni dovrà essere tale da non danneggiare i cavi in essi transitanti; si

considererà adeguato un raggio di curvatura pari a circa tre volte il diametro esterno del tubo (CEI 64-8/5

art. 522.8.1.2).

Conduttori e cavi

Seguendo la tipologia di posa di cui al punto precedente, si dovranno impiegare conduttori CPR del tipo

FG17 o multipolari tipo FG16OM16.

Si rispetterà il codice colori in ottemperanza alle norme CEI 16-4 per il riconoscimento delle loro funzioni

conduttore di fase: colore NERO, GRIGIO, MARRONE

conduttore neutro: colore BLU

conduttore di protezione: colore GIALLO/VERDE

L'intensità di corrente a regime permanente (Iz) di ogni cavo saranno tratte da apposite tabelle (in

ottemperanza alle norme CEI) redatte dalle case costruttrici in relazione alla tipologia di posa.

Le dorsali di alimentazione avranno sezione adeguate ai carichi previsti; le tarature degli interruttori invece

saranno dimensionate in relazione alla Iz dei conduttori.

Cassette di derivazione e transito

I coperchi delle cassette dovranno essere saldamente fissati con l'ausilio di viti oppure mediante apposito

incastro (CEI 64-8/4 art. 412.2.3)

Sarà buona norma rispettare, all'interno delle cassette, che il volume dei cavi e delle giunzioni non occupino

più del 50% del volume della cassetta stessa; tale clausola sarà automaticamente osservata se si

attesteranno le tubazioni in modo tale da evitare eccessivi intrecci di cavi.

Connessioni

I dispositivi di connessione dovranno essere ubicati in apposite cassette (di cui al p.to c); non sono ammessi

nelle tubazioni e nelle scatole portapparecchi (CEI 64-8/5 art. 526.4).

Le giunzioni e le derivazioni dovranno essere eseguite con appositi dispositivi di connessione (morsetti con

o senza vite CEI 23-20) aventi un grado di protezione minimo IP XXB; non saranno ammesse giunzioni e/o

derivazioni eseguite con attorcigliamento e nastratura (CEI 23-30).

E' consentito tuttavia l'entra ed esci sui morsetti, ad esempio di una presa per alimentare un'altra presa,

purché esistano doppi morsetti, o questi siano dimensionati per ricevere la sezione totale dei conduttori da

collegare.

Nell'esecuzione delle connessioni non si dovrà ridurre la sezione dei conduttori e lasciare parti conduttrici

scoperte.

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2.3. SISTEMI DI PROTEZIONE

Protezioni dai contatti diretti

Tale protezione, per la destinazione d'uso del locale in esame, sarà assicurata mediante:

a)- isolamento delle parti attive (CEI 64-8 art. 412.1)

b)- barriere o involucri (CEI 64-8 art. 412.2)

c)- protezione addizionale mediante interruttore differenziale (CEI 64-8 art. 412.5)

A riguardo, per le parti attive, dovranno essere completamente ricoperte da un isolamento che possa essere

rimosso solo mediante distruzione; inoltre tale isolamento dovrà resistere alle influenze meccaniche,

chimiche, elettriche e termiche alle quali può essere soggetto nell'esercizio.

Le barriere o involucri saranno destinate ad impedire il contatto con le parti attive; esse dovranno assicurare

almeno il grado di protezione IP XXB ed essere rimosse mediante chiave od attrezzo esclusivamente da

personale qualificato.

Protezione dai contatti indiretti

Questa protezione sarà attuata correlando i seguenti sistemi:

a)- protezione mediante bassissima tensione: (CEI 64-8 art. 411.1) protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti)

b)- protezione mediante interruzione automatica dell'alimentazione (CEI 64-8 art. 413.1):

• coordinamento delle protezioni con l'impianto di messa a terra c)- protezione mediante componenti elettrici di classe II o con isolamento equivalente (CEI 64-8 art. 413.2)

Protezione dai sovraccarichi e cortocircuiti

Tale protezione verrà garantita mediante dispositivi che assicurano la protezione congiunta dai sovraccarichi

e dai cortocircuiti:

a)- interruttori automatici magnetotermici (CEI 64-8 art.432.3)

b)- fusibili di tipo gG od aM (CEI 64-8 art. 432.3)

In entrambi i casi verrà effettuato il coordinamento tra conduttori e dispositivi di protezione sovraelencati; in

particolare si soddisferà la relazione (CEI 64 8 art. 433.2):

Ib <= In <=Iz If <= 1.45 Iz

dove:

Ib = corrente di impiego del circuito

Iz = portata in regime permanente della conduttura

In = corrente nominale del dispositivo di protezione

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If = corrente di funzionamento di intervento del dispositivo di protezione

Ifint<= 1.45 x Iz

Ifint <= 1.45 x In (corrente di funzionamento dell’interruttore entro 1 ora)

1.45 x Iz (massima corrente sopportabile dal cavo per 1 ora )

Tutte le protezioni automatiche installate dovranno avere un potere di interruzione nominale Icn non inferiore

alla corrente di cortocircuito (presunta o misurata) nel punto di installazione.

Sarà tuttavia ammesso un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte è

installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione; le caratteristiche di tali dispositivi

dovranno essere coordinate in modo che a l’energia che entrambi lascino passare non sia tale da

danneggiare il dispositivo posto a valle.

Ci si soffermerà quindi sulla scelta dei dispositivi di protezione dai cortocircuiti esaminando le caratteristiche

dell'interruttore e del cavo da proteggere.

In particolare si evidenzieranno le curve dell'integrale di Joule per quanto concerne:

- l'energia specifica passante dell'interruttore automatico (I2 x t)

- l'energia massima sopportabile dal cavo (K2 x S2)

Tramite l'interpolazione delle due curve si conosceranno i limiti delle loro protezioni in modo da rendere

sempre soddisfatta la relazione:

K2 x S2 ≥ I2 x t

Collettori di terra

Tali componenti d’impianto saranno costituiti da una sbarra di rame preforata alla quale allacciare gli

esistenti e i nuovi conduttori di protezione ed equipotenziali dell’impianto e i conduttore di terra. Tali

componenti saranno racchiusi entro involucro isolante identificato mediante cartellonistica.

Conduttori di protezione

Le masse degli utilizzatori allacciati all’impianto saranno collegate a terra mediante i conduttori di protezione

i quali avranno percorso e sezione uguale ai conduttori di fase ed avranno la classica colorazione

dell'isolante giallo/verde (CEI 64-8/5 sez. 543.) se isolati; tali conduttori saranno collegati al più vicino nodo

di terra esistente.

Se il conduttore di protezione non facesse parte della stessa conduttura di alimentazione la sua sezione

dovrà essere, inoltre, almeno uguale a:(CEI 64-8/5 art. 543.1.4)

• 2.5 mm2 se è prevista una protezione meccanica (es. tubo PVC)

• 4.0 mm2 se non è prevista alcuna protezione meccanica

In caso di conduttori di protezione comuni a più circuiti, esso dovrà essere dimensionato in base al

conduttore di protezione di sezione maggiore

Le sezioni dei conduttori di protezione dovranno corrispondere alla seguente tabella in relazione alle sezioni

dei conduttori di fase dell'impianto elettrico (CEI 64-8 art. 543.1.2):

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Sezione conduttore di fase

S (mm2)

Sezione conduttore di protezione

Sp (mm2)

S <= 16 Sp = S

16 <= S <= 35 Sp = 16

S >= 35 Sp = S/2

Collegamenti equipotenziali principali

I conduttori equipotenziali dovranno avere sezione non inferiore a 6 mm2 (CEI 64-8/5; V2).

2.4. CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE

E’ stata condotta, ai sensi del D.Lgs. 81/08, la valutazione del rischio (finalizzata all’individuazione del tipo e dell’estensione delle zone pericolose con l’indicazione dei provvedimenti necessari da adottarsi) onde prevenire il pericolo di esplosione dovuto alla presenza di gas infiammabili. Per ridurre entro limiti accettabili il rischio di esplosione in un determinato ambiente, occorre:

- individuare il tipo e l’estensione delle zone pericolose presenti in tale ambiente (classificazione del luogo);

- installare, all’interno delle suddette zone, componenti elettrici di tipo Ex adatti al tipo di zona, marcati CE ai sensi della direttiva 94/9/CE;

Oltre a tali prescrizioni è consentito inoltre agire sulla ventilazione dei locali garantendo una portata d’aria permanente atta a prevenire l’atmosfera esplosiva e quindi il pericolo di esplosione.

- Locale Tecnico Batterie SOCCORRITORE (Cabina MT/BT)

Dalla valutazione effettuata, alla quale si rimanda per approfondimenti tecnici, onde prevenire il pericolo di esplosione nel locale batterie in oggetto risulta dunque sufficiente:

• dotare l’ambiente di aperture di ventilazione naturale pari a 91,3 cm2 (netta) o prevedere un’adeguata ventilazione forzata con una portata non inferiore a 3,26 m3/h;

• installare nella zona 1 (vedasi elaborati grafici allegati) componenti elettrici solo se strettamente necessari aventi caratteristiche di tipo Ex 2G marcati CE ai sensi della direttiva 94/9/CE

In caso si rendesse necessaria realizzare una ventilazione forzata, eventuali anomalie a tale impianto (ad esempio assenza del flusso d’aria o abbassamento dello stesso al di sotto del valore minimo richiesto) dovranno essere rilevate (mediante un flussometro o un relè amperometrico inserito sul circuito di alimentazione dell’aspiratore) comportando il blocco, senza ritardo alcuno, dell’alimentazione elettrica del caricabatteria. Inoltre l’estrattore avrà caratteristica di tipo Ex solo se posto entro la zona 1. Considerando il posizionamento, la conformazione del locale batterie in oggetto e l’impossibilità

materiale (dichiarata dal committente) di spostare l’involucro batterie il altro luogo areato, per

ovviare a tale necessità si è proceduto realizzando una ventilazione naturale tramite la realizzazione

di n. 2 fori di ventilazione di diametro 125 mm con condotti posti inferiormente e superiormente alla

parete fino all’esterno del locale. Ipotizzando la presenza di una griglia che occluda il 50% della

superficie, la ventilazione sarà realizzata tramite n. 2 aperture aventi superficie totale lorda pari

265,31 cm2 e quindi superiore a 182,6 cm2.

Si procederà all’affissione di segnalazioni e cartellonistiche indicanti le zone interdette e avvisi di pericolo.

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2.5. COMPONENTI

Saranno impiegati materiali dotati del marchio di qualità o corrispondenti alle norme CEI mediante

autocertificazione del costruttore (Legge n° 791/77) I componenti dell’impianto elettrico soggetti alla direttiva

di Bassa Tensione (Dir. 93/68/CEE) dovranno inoltre essere obbligatoriamente marcati CE dal costruttore ai

sensi del DL 25/11/96 n° 626.

2.6. VERIFICHE E DOCUMENTAZIONI FINALI

A fine lavori l’impresa installatrice provvederà ad eseguire tutte le verifiche richieste dalle norme CEI 64-8 e

rilascerà la dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte ai sensi del DM 37/08.

2.7. ALLEGATI

a) CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE PER LA PRESENZA DI GAS INFIAMMABILI

b) ELABORATI GRAFICI:

Elenco dei disegni planimetrici e schemi unifilari di progetto dell'impianto elettrico aventi oggetto:

“SISSA (TS). Modifiche all’alimentazione elettrica dei servizi di sicurezza

- Tav. E01 Progetto esecutivo Schema a blocchi Stralcio delle alimentazioni elettriche

- Tav. E02 Progetto esecutivo Schema planimetrico Distribuzione elettrica

- Tav. E03 Progetto esecutivo Comando di emergenza Schema logico di funzione

- Tav. E04 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico di scambio generatore (QE_SC.GE)

- Tav. E05 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico generale di BT (Q_GBT). Stralcio modifiche e integrazioni

- Tav. E06 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico Servizi Sensibili (Q_GBT.SS)

- Tav. E07 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico di Commutazione Soccorritore (Q_COM.SOCC)

- Tav. E08 Progetto esecutivo Quadri elettrici: schemi unifilari Quadro elettrico Soccorritore (Q_SOCC). Integrazioni

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- Tav. E09 Progetto esecutivo Commutazione automatica RETE/GRUPPI PLC, schema funzionale e dettagli di installazione

- Tav. E10 Progetto esecutivo Classificazione ATEX locale batterie soccorritore Valutazione e attuazione delle misure di prevenzione

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Allegato “A”

CLASSIFICAZIONE DEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE

PER LA PRESENZA DI GAS INFIAMMABILI

Relazione Tecnica

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1) PREMESSA 1.1) Contenuto del documento

Questo documento, ai sensi del D.Lgs. 81/08, ha come oggetto la valutazione del rischio (finalizzata all’individuazione del tipo e dell’estensione delle zone pericolose con l’indicazione dei provvedimenti necessari da adottarsi) onde prevenire il pericolo di esplosione dovuto alla presenza di gas infiammabili. Per ridurre entro limiti accettabili il rischio di esplosione in un determinato ambiente, occorre:

- individuare il tipo e l’estensione delle zone pericolose presenti in tale ambiente (classificazione del luogo);

- installare, all’interno delle suddette zone, componenti elettrici di tipo Ex adatti al tipo di zona, marcati CE ai sensi della direttiva 94/9/CE;

Oltre a tali prescrizioni è consentito inoltre agire sulla ventilazione dei locali garantendo una portata d’aria permanente atta a prevenire l’atmosfera esplosiva e quindi il pericolo di esplosione. 1.2) Zone oggetto di valutazione

La zona oggetto di tale valutazione è la seguente:

• Locale tecnico Soccorritore posto presso la cabina MT/BT;

In questo luogo infatti è previsto l’impiego di batterie di accumulatori che, in fase di ricarica, emettono gas tra cui l’idrogeno. Tale sostanza, in determinate concentrazioni con l’aria (>= 4%), se innescata può provocare esplosione. 1.3) Scopo

Detta analisi è stata improntata, in ottemperanza alle Norme EN 501272-2 (CEI 21-39) “Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni. Parte 2: Batterie stazionarie”, onde calcolare la portata d’aria necessaria a mantenere la concentrazione di idrogeno a valori non pericolosi determinando successivamente le superfici delle aperture di ventilazione utili a prevenire il pericolo di esplosione. 1.4) Criteri generali di valutazione

Nello sviluppo di tale documento si è proceduto effettuando le seguenti considerazioni:

- le caratteristiche tecniche delle batterie di accumulatori e dell’alloggiamento sono state desunte mediante rilievi a vista e tramite scheda tecnica trasmessa dalla Committenza;

- per eventuali caratteristiche tecniche non disponibili si è fatto riferimento a tabelle di letteratura tecnica;

- le dimensioni dei locali sono state ricavate geometricamente dagli elaborati grafici architettonici in formato elettronico ricevute per le vie brevi su supporto informatico;

- non si è reso necessario “coordinare” le indicazioni specifiche delle norme EN 50272-2 con le prescrizioni generali della guida CEI 31-35 in quanto nessuna contestazione può essere mossa a chi segua il procedimento specifico, indicato da norme europee, anziché un procedimento generale previsto da una guida italiana.

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1.5) Norme tecniche di riferimento Questo documento è stato elaborato con riferimento ai seguenti strumenti normativi: Norme EN 50272-2 (CEI 21-39) "Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro

installazioni. Parte 2: Batterie stazionarie”

Norma EN 60079-10-1 (CEI 31-87) “Atmosfere esplosive Parte 10-1. Classificazione dei luoghi. Atmosfere esplosive per la presenza di gas”

Guida CEI 31-35 “Atmosfere esplosive. Guida alla classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas in applicazione della norma EN 60079-10-1 (CEI 31-87)”

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2) LOCALE TECNICO SOCCORRITORE

2.1) Descrizione del luogo

Trattasi di un locale tecnico compartimentato, posto all’interno del locale cabina MT/BT al piano terra dell’edificio, contenente un sistema statico di continuità che tramite una batteria di accumulatori mantenute permanentemente in carica fornisce, in caso di assenza di rete pubblica, energia elettrica a dei carichi prioritari. Gli accumulatori saranno contenuti in un involucro in metallo con sistemazione fissa, provvisto di n. 2 ante di apertura e griglie di ventilazione sui lati. Il locale è munito di una finestra apribile confinante con l’esterno.

Dimensioni del locale (m): 5,80 x 3,67 x 3,00 (LxPxH)

Superficie del locale (m2): 21,30

Volume del locale (m3): 63

N. aperture di ventilazione: -

Tipo apertura di ventilazione: -

Dimensioni apertura (m): -

2.2) Caratteristiche delle batterie di accumulatori

Dati tecnici dell’accumulatore:

Tipo: Batteria Ermetica Regolata con Valvola (VRLA) al piombo

Costruttore: CS3 (HITACHI)

Modello: HRL 1234W

N. di serie: -

Tensione nominale (V): 12

N° Elementi: 6

Capacità a 25 °C (Ah) 34 Dimensioni (mm): 150 x 65 x 98 (LxPxH)

Peso (kg): 2,7

Max corrente di scarica (A): 130

Max corrente di scarica 1 sec (A) -

Corrente (Igas) che produce gas (mA/Ah): 8 a carica rapida (tabella Tuttonormel tratta dalla EN 50272-2)

N° di accumulatori totali del gruppo: 40

Caratteristica della batteria di accumulatori

N° totale di accumulatori del gruppo: 40

Capacità nominale (Crt) 34 Ah Tensione nominale: 480 V

Corrente (Igas) che produce gas: 8 mA/Ah

N° Elementi della batteria: 240

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2.3) Caratteristiche dell’involucro di contenimento delle batterie

Gli accumulatori trovano alloggiamento entro n. 2 appositi involucri in metallo provvisti di griglie di ventilazione, concepito e realizzato dal costruttore del sistema statico di continuità, avente le seguenti caratteristiche: Tipo: K132480PL23F

Costruttore: RIELLO

Modello: BB 1320 480 L2

Dimensioni (mm): 815 x 400 x 1320 (LxPxH)

2.4) Calcolo della portata d’aria di ventilazione

La portata d’aria di ventilazione necessaria ad evitare la formazione di atmosfere esplosive viene calcolata con la formula:

Q = 0,05 n Igas Crt / 1000

dove: Q = portata d’aria di ventilazione (m3/h) n = numero di elementi della batteria Igas = corrente che produce gas (mA/Ah) Crt = capacità nominale della batteria (Ah) Considerando il gruppo batterie composto da 40 unità:

Q = 0,05 * (6*40) * 8 * 34 / 1000

Q = 3,26 m3/h

2.5) Calcolo della superficie delle aperture di ventilazione naturale

Al fine di garantire la portata d’aria precedentemente calcolata attraverso la ventilazione naturale, nel locale batterie devono essere presenti aperture di sezione A complessiva pari a:

A = 28 Q

dove: A = sezione delle aperture di ventilazione (cm2) Q = portata d’aria di ventilazione (m3/h)

A = 28 * 3,26 = 91,3 cm2 [0,01 m2]

Considerando la presenza di una griglia che occluda il 50% della superficie, la ventilazione dovrà essere realizzata tramite più aperture aventi superficie totale pari a circa 182,6 cm2.

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2.6) Zona pericolosa nelle immediate vicinanze della batteria

Nell’attorno di una batteria di accumulatori in carica, anche in presenza della ventilazione sopra indicata, le norme EN 50272-2 e EN 50272-3 prevedono la presenza di una zona pericolosa che deve essere classificata, secondo quanto previsto dalla norma EN 60079-10-1, come zona 1. Tale zona si estende per la distanza d, indicata nella seguente formula, dalle sorgenti di emissione del gas della batteria quali le valvole della batteria stessa o aperture superiori di ventilazione di un armadio che contiene la batteria:

338,28 rtgas CId ⋅⋅=

dove: d = estensione della zona pericolosa (mm) Igas = corrente che produce gas (mA/Ah) Crt = capacità nominale della batteria (Ah)

� = 28,8 ∗ √8

∗ √34

d = 187 mm La zona 1 complessivamente presente nel locale batterie è costituita dall’inviluppo delle zone 1 che si trovano entro la distanza d dalle sorgenti di emissioni presenti nel locale. Nota: La zona pericolosa, secondo la norma EN 50272-2, non si estende all’area sottostante al soffitto del locale salvo il caso in cui il soffitto venga a trovarsi ad una distanza inferiore a d. La norma CEI 64-2 (ora abrogata) considerava invece pericoloso l’accumulo di idrogeno in tale area. 2.7) Conclusioni

Onde prevenire il pericolo di esplosione nel locale batterie in oggetto risulta dunque sufficiente:

• dotare l’ambiente di aperture di ventilazione naturale come da calcolo precedentemente effettuato pari a 91,3 cm2 (netta) o prevedere un’adeguata ventilazione forzata;

• installare nella zona 1 (vedasi elaborati grafici allegati) componenti elettrici solo se strettamente necessari aventi caratteristiche di tipo Ex 2G marcati CE ai sensi della direttiva 94/9/CE

In caso si rendesse necessaria realizzare una ventilazione forzata, eventuali anomalie a tale impianto (ad esempio assenza del flusso d’aria o abbassamento dello stesso al di sotto del valore minimo richiesto) dovranno essere rilevate (mediante un flussometro o un relè amperometrico inserito sul circuito di alimentazione dell’aspiratore) comportando il blocco, senza ritardo alcuno, dell’alimentazione elettrica del caricabatteria. Inoltre l’estrattore avrà caratteristica di tipo Ex solo se posto entro la zona 1.