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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013/2014 PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA IN RETE ISTITUTO COMPRENSIVO “MAHATMA GANDHI” ROMA CLASSI IV A - IV B PLESSO PENNABILLI DISCIPLINA: SCIENZE 1

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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO 2013/2014

PROGETTI DI FORMAZIONE E RICERCA IN RETE

ISTITUTO COMPRENSIVO “MAHATMA GANDHI” ROMA

CLASSI IV A - IV B PLESSO PENNABILLI

DISCIPLINA: SCIENZE

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IL PERCORSO DI SCIENZE E LA TEMATICA TRASVERSALE

inteso come

creato per favorire

attraverso

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SPAZIO FISICO- MENTALE- EMOTIVO- ORGANIZZATIVO SPAZIO D’AZIONE PREDISPOSTO INTENZIONALMENTE

L’ESPLORAZIONE E LA SCOPERTA

ORGANIZZAZIONEDI UN

LABORATORIO

COOPERAZIONE TRA PARI

INTERAZIONE

ORGANIZZAZIONEDI UNA RICERCA

AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

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SOGGETTI COINVOLTI NEL PERCORSOALUNNI

DELLE CLASSI IV A E IV B DEL PLESSO PENNABILLI

Organizzazione a “classi aperte” con scambio di discipline: SCIENZE - INGLESEDalle due classi parallele si formano due gruppi misti di alunni:

API FARFALLE Carlino Manuel Bellini Chris Balzerani Matteo Capaldini Davide Renzo Cioffi Francesco Cento Giulia Blasi Elisa Catalano Giada Della Modesta Francesca De Stefani Stacy Caretta Anna Consalvi Giulia De Virgilio Christian Di Carlo Valentina Cataldi Nicolas De Angelis Sara Ignat Erin Nardi Davide Confaloni Gaia Fratea Daniele Lo Russo Martina Nicolò Gioia Esposito Tiziano Mennoni Corrado Malaspina Alessio Passalacqua Stefano Ilari Serena Pizzuti Edoardo Ruberto Andrea Pellegrini Andrea Anna Passanese Martina Puiber Maria Madalina Manganaro Sara Sganga Marco Rossi Adriana Vallati Riccardo Oubau Jean Zezon Mario

DOCENTI Procopio Anna Maria: per il curricolo formativo della disciplina scienze Santi Giovanni: per il supporto tecnico e informatico Ciorra Nadia: sostegno per le attività individualizzate e semplificate

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DENTRO IL PERCORSO

ARGOMENTO DISCIPLINARENEL MONDO DEI VIVENTI

Conoscere le caratteristiche fondamentali e le differenze dei viventi e non viventi.Conoscere la classificazione dei viventi: i cinque regni

OBIETTIVO DISCIPLINARE

ESPLORARE IL REGNO DEI FUNGHII funghi macroscopici: struttura e funzioni delle parti, il nutrimento, la riproduzione…I funghi microscopici: le muffe, i lieviti: esperimenti per scoprire la formazione e l’utilizzo

METODOLOGIE

Circle time Problem solvingCooperazione in classe Cooperazione all’aperto Spazi di lavoro diversificatiTesto collettivo

STRUMENTI Testi, computer, macchina fotografica, materiale per verbalizzare e illustrare, attrezzi per cucinare

SPAZIAula, atrio, biblioteca, laboratori ( scientifico, cucina, informatico ), mercato del quartiere

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AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

ORGANIZZAZIONE DI UNA RICERCA

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USO FLESSIBILE DELL’AULA• Circle time: in cerchio in fase iniziale per la scelta dell’indagine e per l’organizzazione

delle azioni di ricerca.

• Problem solving: un problema da risolvere nel corso della ricerca; identificazione, analisi, riflessione collettiva, esposizione dell’opinione di ognuno, produzione di idee di soluzione, scelta della soluzione migliore, applicazione della soluzione.

• Cooperazione in classe: organizzazione di piccoli gruppi con capogruppo, assegnazione dei compiti, elaborazione dei lavori individuali e collettivi.

IL TERRITORIO •  Visita al mercato di quartiere per comprare i funghi

UTILIZZO DELLA BIBLIOTECA• Conoscenza dell’argomento d’indagine: ricerca sui testi vari e da internet in piccoli

gruppi; lettura delle ricerche, collegamento fra le parti. • Osservazione dal vero dei funghi comprati.• Verbalizzazione: la passeggiata nel quartiere, le emozioni, le informazioni ricavate dalle

ricerche seguendo un percorso delineato insieme.

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In aula si dispongono i banchi in cerchio. Gli alunni del gruppo API prendono posto liberamente. La maestra prende posto accanto agli alunni e li guida in un ambiente intenzionalmentecostruito. È il momento di scegliere quale regno dei viventi esplorare.Alunni e maestra ricordano il lavoro svolto sulle caratteristiche dei viventi e le varieclassificazioni. Di fronte ai cinque regni la scelta, motivata e condivisa, cade sul regno dei funghi.Le domande e le curiosità sono tante, insieme si organizza un percorso di lavoropuntualizzato che comprende ricerche, visita al mercato di quartiere, esperimenti,attività laboratoriali.La metodologia del circle time risulta efficace perchè: Pone gli alunni a guardarsi in faccia, a discutere, ad esprimere le proprie opinioni, a

confrontarsi, a trovare soluzioni insieme. Gli alunni sono coinvolti pienamente nelle attività, partecipano alle conversazioni cercando di autocontrollare l’emotività; esercitano il rispetto delle regole di comunicazione.

Favorisce le relazioni interpersonali fra alunni di classi diverse. Favorisce una pratica interazione tra maestra e alunni.

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DAL CIRCLE TIME AL … TESTO COLLETTIVO In questo periodo, in scienze, stiamo studiando “IL MONDO DEI VIVENTI”, abbiamo

individuato le differenze con il mondo dei non viventi e abbiamo visto cosa caratterizza la vita

Dopo abbiamo approfondito ”LA CLASSIFICAZIONE DEI VIVENTI”

Abbiamo così studiato la classificazione nella storia attraverso le ricerche e gli studi di alcuni

importanti filosofi o biologi, come Aristotele, Plinio il Vecchio, Linneo, Whittacker.

Abbiamo conosciuto la classificazione ancora oggi in uso, “I CINQUE REGNI DEI VIVENTI”

Osservando i cinque regni, abbiamo pensato che conosciamo il regno delle piante e il regno

degli animali, mentre è del tutto sconosciuto il regno delle monere e il regno dei protisti; ma la

nostra curiosità si è concentrata sul regno dei funghi.

Molti di noi pensavano che i funghi fossero vegetali, nessuno pensava che i lieviti e le muffe

fossero funghi, tanti di noi hanno detto di conoscerli e di averli mangiati…

La curiosità per questo regno ci ha portato ad organizzare una ricerca approfondita e a

prevedere degli esperimenti.

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IL GRUPPO API IN CERCHIO… Ogni alunno esprime la propria opinione:

Martina: fare ricerche su internet per documentarsi sulle caratteristiche dei funghiAndrea Anna: portare i funghi a scuola per osservarliSara: ricercare notizie sui libri di natura a casa e portarle a scuola, trascritte su un foglioFrancesca: fare una gita per trovare i funghiChris: chi ha funghi raccolti a casa, li porti a scuolaStefano: sezionare un fungo in classe per osservarloAndrea: andare al mercato a comprarli insiemeValentina: trovare immagini su internet e portarli a scuolaGioia: sono curiosa di scoprire come si crea la muffaGiulia: sono molto curiosa di scoprire cosa sono e cosa fanno i lievitiMarco: consultare vari testi in bibliotecaAlessio: ho mangiato i funghi e mi sono piaciuti moltoChristian: osservare come si cucinano i funghiErin: sono curiosa di scoprire come si riproducono e come nasconoManuel: invitiamo a scuola qualcuno che raccoglie i funghi

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SI COMINCIA… ORGANIZZAZIONE DEL PERCORSO DI LAVORODopo il circle time il gruppo si sofferma a riflettere sulle varie proposte.

Si decide che è opportuno mettere ordine su quanto è stato detto sull’organizzazione del

lavoro; insieme si delinea questo percorso:

a) Osservare dal vero i funghi: portarli in classe

b) Comprare i funghi: andare insieme al mercato di quartiere

c) Andare in biblioteca per consultare testi e volumi sui funghi

d) Ricercare informazioni su internet

e) Utilizzare il laboratorio informatico per digitare i lavori

f) Utilizzare il laboratorio scientifico per gli esperimenti

g) Usare il laboratorio di cucina per preparare ricette

Il lavoro è tanto, sarà divertente!

Per organizzarlo è meglio dividersi in piccoli gruppi: * indica il capogruppo

Giulia *ErinMarcoAlessio

ChristianValentinaStefanoAndrea Anna *

SaraGioia *AndreaChris

Davidino *FrancescoMartinaManuelGiulietta

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Passeggiata nel quartiere … per visitare il mercato e comprare i funghi

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PRONTI A PARTIRE

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Eccoci in marcia

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ALLA RICERCA DEI FUNGHI…

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L’ACQUISTO …

FRUTTIVENDOLI GENTILI E SIMPATICI

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RITORNANDO A SCUOLA…

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UN GIRO NEL LABIRINTO IN PIAZZA DELLA BALENA

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AL MERCATO IN ALLEGRIA

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Osservazione dal vero

sui funghi comprati

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API E FARFALLE IN BIBLIOTECA… C’E’ SPAZIO PER TUTTI

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Questa mattina le due classi quarte sono uscite da scuola per andare acomprare i funghi al mercato del quartiere.Lungo il percorso, i maestri hanno scattato delle foto e girato brevi video perdocumentare il lavoro che stiamo svolgendo su “ IL REGNO DEI FUNGHI” Giunti al mercato, abbiamo esplorato tutti i banchi aperti, ma abbiamoconcentrato l’attenzione sui banchi che vendevano frutta e verdura.Ad un certo punto abbiamo visto le cassette con i funghi e abbiamo esclamato:

“Eccoli! Li abbiamo trovati! Sono di due tipi!”

Quindi, la maestra Anna Maria ha comprato i funghi che ha pagato 3.00 euro al KgQualche alunno ha chiesto ai fruttivendoli: “Come si cucinano questi funghi?”Il fruttivendolo ha detto: “Veramente a me piace mangiarli e mi piacciono molto”La fruttivendola, invece, gentilmente, ci ha spiegato come li cucina lei. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo! Un punto del nostro percorso è realizzato!Contenti, siamo ritornati a scuola per osservare, illustrare e descrivere dal vero i nostri funghi.

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• Al mercato di San Basilio mi è piaciuto molto quando abbiamo girato per cercare i funghi e la meraviglia quando li abbiamo trovati e comprati. E’ stato un giorno molto interessante per me.(Sara)

• Al mercato mi ha colpito di più il banco della frutta perché era il più colorato, quei colori vivaci mi trasmettevano felicità. La passeggiata mi è piaciuta molto; è stato divertente fare le foto.(Adriana)

• Al mercato ho trovato confusione, ma anche divertimento; proprio una giornata diversa! (Elisa)• Oggi mi sono divertita molto e vorrei rivivere questa esperienza nel bosco. Bello quando abbiamo

fatto le foto ai funghi. (Gaia)• Io sono stato molto felice ed emozionato perché ero con i miei compagni e perché al mercato ho

visto molte persone “strane” mentre si cercava il banco con i funghi. (Edoardo)• La mia emozione è stata quando io e i miei compagni siamo usciti da scuola tutti insieme.(Daniele)• La visita al mercato mi è piaciuta molto. (Nicolas)• Andare al mercato è stato “fico”, mi sono divertito molto. (Davide Renzo)• Al mercato mi sono divertita molto; c’era tanta gente a bocca aperta, sembrava che non avesse mai

visto bambini! (Gioia)• Mi sono emozionato appena il maestro ha detto che saremmo usciti con l’altra classe per andare al

mercato, ero felicissimo; altro momento che mi ha emozionato è quando ho visto i funghi. (Manuel)• Quando siamo usciti da scuola non sapevo a quale mercato si andava e questo mi incuriosiva,

quando siamo entrati, non mi è piaciuto molto l’ambiente, ma mi interessava vedere, toccare e sentire il profumo dei funghi; finalmente li abbiamo trovati, così li ho visti. Una giornata fantastica, mai fatta prima! (Stefano)

• Mi sono divertito molto a cercare i funghi tra i banchi, mi è piaciuto quando li abbiamo comprati, una giornata che mi è sembrata una gita! (Chris)

• Mi sono divertita al mercato, però, quando la gente ci guardava, mi sentivo imbarazzata! (Erin)

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ANCORA SUI FUNGHI COMPRATI…

I funghi che abbiamo comprato al mercato e poi osservato a scuola, sono detti

“mangerecci o commestibili”, sono funghi sicuri da mangiare perché coltivati e

controllati.

Dalle nostre ricerche, però, sappiamo che i funghi che nascono spontaneamente nei

boschi e nelle campagne, sono di tantissime specie, di diversi colori, di varie forme e

Dimensioni; sono mangerecci ma anche velenosi.

Sarebbe bello andare per i boschi alla ricerca dei funghi, ma, è molto complicato!

Non è sempre possibile trovarli e non sappiamo quali si possono raccogliere.

Per saperne di più potremmo invitare a scuola un esperto sui funghi raccolti

naturalmente e intervistarlo, chiedergli tutte quelle cose che ci incuriosiscono;

potrebbe essere un nostro genitore, un nonno, un familiare!

Per non sprecare i funghi comprati potremmo cucinarli e assaggiarli tutti insieme.

La maestra ha una sua ricetta, ma, potremmo comunque chiedere alle nostre mamme

o nonne oppure cercare su internet o su libri di cucina.

In attesa di organizzare l’intervista e di preparare un buon piatto di

funghi, procediamo con il nostro percorso di lavoro

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PICCOLI RICERCATORI

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DALLE NOSTRE RICERCHE…

UN PROBLEMA DA RISOLVEREAbbiamo lavorato tanto in biblioteca per ricercare notizie su vari testi; abbiamo ricercato

informazioni e immagini su internet a casa, aiutati dai genitori.

Ogni capogruppo è stato responsabile del materiale del proprio gruppo.

Si presenta un problemale ricerche in biblioteca sono tante e diversificate; è necessario mettere ordine tra le

numerose

informazioni!

Ci trasferiamo in laboratorio scientifico per utilizzare la LIM.

In laboratorio si dispongono i banchi a piccoli gruppi, ciascun alunno del gruppo FARFALLE

prende posto liberamente in modo da vedere bene la LIM.

Si discute, si esprime la propria opinione mentre la maestra trascrive le nostre idee alla LIM.

Dopo un lungo e animoso dibattito le idee appuntate sono tante, quindi, ad alta voce, si

leggono gli appunti, si spostano, si cancellano, si riscrivono fino a quando sembra prendere

vita un percorso!

Forse si è trovata la soluzione:nasce un elenco che puntualizza i vari aspetti del “ REGNO DEI FUNGHI” raggruppando le

notizie più rispondenti alle domande poste nel precedente CIRCLE TIME.

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ECCO IL PERCORSO DELINEATO

a) Cosa sono i funghib) Quali sono le parti del fungo e quali le loro funzionic) Come nascono i funghid) Come si nutrono i funghie) Dove trovare i funghif) Cosa sono le muffe: come nascono e come si riproduconog) Cosa son i lieviti: come nascono e come si riproducono

Tutti pronti ad ascoltare; ogni capogruppo comincia a leggere le informazioni trovate sulprimo punto del percorso. Ma ecco un altro nodo da sciogliere! Le ricerche sono ripetitive!!! Esplodiamo in coro:“Così non si finisce mai, è un lavoro noioso e ripetiamo sempre le stesse cose” “ Maestra ci devi aiutare! Noi leggiamo, tu metti ordine e poi detti “La maestra accoglie la proposta, giungere a questa soluzione è stato un successo: Trovare nelle ricerche il punto che interessa, ascoltare con attenzione, verbalizzare collettivamente, le ricerche così diventano patrimonio di ognuno e di tutti.

Applichiamo la soluzione trovata, si comincia a lavorare sul percorso

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a) COSA SONO I FUNGHI

I funghi sono organismi viventi, caratterizzati dalla mancanza di clorofilla, la

sostanza verde principale che permette ai vegetali di produrre autonomamente il

proprio nutrimento (ricordiamo il processo di fotosintesi clorofilliana).

Quindi, i funghi sono eterotrofi, al contrario i vegetali sono autotrofi; poiché sono

capaci di fabbricare il cibo da soli.

Proprio per l’assenza della clorofilla i funghi, al contrario di quello che si pensava

nel passato, non appartengono al regno dei vegetali, ma, ne formano uno tutto

per loro: IL REGNO DEI FUNGHI

I funghi sono unicellulari e pluricellulari, sono organismi che si nutrono

di sostanze organiche provenienti da vegetali.

Il nome fungo deriva dal latino “fungus” oppure dal greco “myketes (micelio)”

infatti vengono anche chiamati miceli

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b) LE PARTI DEL FUNGO E LE LORO FUNZIONI

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La parte visibile che chiamiamo comunemente “fungo” in realtà si chiama “CORPO FRUTTIFERO o CARPOFORO”. Quindi il carpoforo è il vero frutto del micelio ed è la parte che si trova fuori dal terreno; è formato dal gambo e dal cappello.

Osserviamo tutte la parti del fungo e ricerchiamo le loro funzioni MICELIO: è il vero fungo; è la parte nascosta sotto il terreno o sotto la corteccia degli

alberi. E’ formato da tantissime ife. Il frutto del micelio è quello che si raccoglie spontaneamente.

IFE: sono filamenti sottili e lunghi che si ramificano formando una rete somigliante ad una ragnatela. Le ife sono formate da una fila di cellule disposte una dietro l’altra.

VOLVA: è una parte di membrana che avvolge alcuni funghi per proteggerli, soprattutto quando sono giovani.

GAMBO: è la parte del fungo su cui si posa il cappello. Può avere varie forme; può essere lungo e sottile oppure corto e grosso; può essere elastico o legnoso; può essere vuoto al suo interno oppure carnoso.

CAPPELLO: è la parte del fungo che si trova sopra il gambo; può essere di diverse forme e di vari colori. La sua funzione è quella di contenere le lamelle o i tubuli nella sua parte inferiore.

LAMELLE / TUBULI: sono sottili lamine disposte sotto il cappello di alcune specie di funghi oppure dei sottilissimi e fitti tubicini. Sono importanti perché contengono le spore.

SPORE: sono da considerare il seme dei funghi; sono indispensabili per la riproduzione. ANELLO: è la parte rimanente del sottile velo che ha il compito di avvolgere e di

proteggere la parte del fungo sotto il cappello, dove si trovano le spore quando il fungo è giovane.

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c) COME SI NUTRONO I FUNGHI

Come già sappiamo, i funghi devono prendere le sostanze nutritive dall’ambiente esterno perché non sono in grado di procurarsele da soli. Per vivere, quindi, necessariamente, devonoricavare il nutrimento da altri organismi. Vivono a spese di organismi morti o sostanze già decomposte o in via di decomposizione oppure parassiti di piante o animali vivi.

A seconda della modalità con cui si ricavano le sostanze organiche si distinguono in:

PARASSITI - SIMBIONTI - SAPROFITI

PARASSITI: si definiscono parassiti quei funghi che si nutrono a spese di altri esseri viventi dai quali sottraggono il nutrimento senza dare nulla in cambio, danneggiandoli fino a

provocarne a volte la morte.

SIMBIONTI: si definiscono simbionti quei funghi che stabiliscono un rapporto di reciproco vantaggio con un altro essere vivente; generalmente con una pianta o meglio con le radici della pianta. Questa forma di scambio è detta “micorriza” ( dal greco mykè = fungo e riza = radice). Il fungo, grazie ai suoi filamenti, aiuta la pianta a prolungare le sue radici permettendole di assorbire una maggiore quantità di acqua e di sali minerali mentre il fungo riceve dalla pianta amidi e zuccheri, cioè quelle sostanze nutritive prodotte durante la fotosintesi clorofilliana. Sono simbionti la maggior parte dei funghi commestibili che consumiamo, come il porcino e il tartufo.

SAPROFITI: si definiscono saprofiti quei funghi che si nutrono decomponendo resti di animali e vegetali morti (come il letame, il legno, le foglie…), trasformandoli in humus.

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IL NUTRIMENTO DEI FUNGHI … modalità di: parassitismo- simbiosi - saprofitismo

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d) COME NASCONO I FUNGHI…Il ciclo riproduttivo

Come gli altri organismi viventi, i funghi devono riprodursi, cioè produrre nuovi individui. I funghi UNICELLULARI possono farlo semplicemente dividendosi in due: da una cellula madre si ottengono due cellule figlie identiche alla madre , riproduzione asessuata.I funghi PLURICELLULARI si riproducono attraverso le spore: si chiama infatti

RIPRODUZIONE PER SPORULAZIONE ed è sessuata . Le cellule del corpo fruttifero producono milioni di spore “maschili” (+) e spore“femminili”

(-), le quali, giunte a maturazione, cadono dal cappello e, trasportate dal vento, dall’acqua e dagli animali, si disperdono sul terreno.Quando la spora cade in un luogo adatto e trova le condizioni idonee di UMIDITA’ e di TEMPERATURA, germina producendo un filamento chiamato IFA che cresce e si ramifica sotto il terreno ma anche nel legno degli alberi, dando origine al MICELIO PRIMARIO che è il vero e proprio fungo. Per poter produrre il carpoforo però è necessario che il micelio primario si unisca ad un altro micelio primario prodotto da una spora di sesso opposto; solo da questo incontro potrà generarsi il MICELIO SECONDARIO, il quale, dopo una lunga ramificazione ed in presenza di condizioni favorevoli, potrà generare il CORPO FRUTTIFERO O CARPOFORO, che , a sua

volta, produrrà nuove spore: il CICLO RIPRODUTTIVO RICOMINCIA …

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SCHEMA DEL CICLO RIPRODUTTIVO PER SPORULAZIONE

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d) DOVE TROVARE I FUNGHIL’ambiente o meglio l’habitat più adatto alla nascita e alla crescita di un fungo è rappresentato da un

insieme di condizioni favorevoli, in generale sono: La natura del terreno, lo strato organico, che dovrebbe essere ricco di zuccheri, di grassi, di

minerali.. La presenza di specie vegetali adatte. La temperatura del terreno e dell’atmosfera, un clima caldo-umido, non ventoso. I territori a clima

temperato sono più favorevoli alla presenza di funghi; in realtà il micelio è affondato nel terreno quindi la temperatura del terreno influisce sulla sua nascita e crescita. Sono anche favorevoli I territori di colore scuro e umidi che assorbono e conservano più calore rispetto ai territori chiari e scarsi di acqua.

L’ abbondanza di acqua. La presenza di luce.

Si può dire che per una buona presenza di funghi sono favorevoli gli inverni innevati, le primavere

piovose e temperate; le estati calde e secche seguite da stagioni autunnali temperate con abbondanti

precipitazioni; ma, soprattutto, occorre che non ci sia i il vento, l’elemento più contrario alla fuoriuscita

dei funghi, perché seccano il terreno e l’umidità nell’aria.

I cercatori esperti attendono infatti con ansie le piogge, soprattutto a tarda estate e inizio autunno,

seguite da belle giornate e notti temperate.

E’ ovviamente difficile che tutte le condizioni favorevoli si presentino insieme in modo puntuale, spetta

al cercatore individuare le zone che si adattano alle condizioni favorevoli.

I funghi preferiscono i boschi di castagno ( a 400 - 700 metri di altitudine) , poi la fascia delle faggete ad

altitudine maggiore, poi ancora i querceti.

Oltre al tipo di boschi i funghi cominciano ad uscire da zone aperte più soleggiate a zone più fitte; i

primi ad uscire si troveranno nei posti esposti al sole, spesso trai sassi. Occorre sottolineare che le

condizioni climatiche favorevoli non si adattano a tutte le specie di funghi. I cercatori devono avere

tanta pazienza ed esperienza.

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Leggendo le ricerche dei vari gruppi abbiamo ricavato delle informazioni sulla mitologia dei funghi che ci

hanno molto incuriosito; perché in storia e italiano stiamo lavorando sui miti e, ancora, perché, nel percorso

dell’esplorazione del regno dei funghi, questo punto, non era stato da noi per nulla considerato.

Ecco le notizie che abbiamo trovato:

I funghi, proprio per il fatto che sembrano spuntare dal nulla sul terreno o sui tronchi di piante, per la

velenosità e la pericolosità di alcune specie, per gli effetti allucinogeni di altre specie,hanno fin dai tempi

antichi suscitato la fantasia degli uomini, avvolgendoli in un alone di magia e di mistero, diventando

protagonisti di credenze e leggende popolari.

Secondo alcune credenze i funghi che crescono in”cerchio “ sono generati da danze notturne di streghe o

gnomi (il cerchio delle streghe)

Nella Cina antica, ad esempio, il fungo considerato simbolo di lunga vita, magico, divino, è legato

all’immortalità

Gli Aztechi ed i Maya consideravano i funghi allucinogeni.

Nell’antica Grecia il fungo era considerato simbolo di vita e pertanto divino. Narra infatti una leggenda che

l’eroe Perseo, dopo un lungo viaggio, trovandosi stanco e assetato, si poté rifocillare con dell’acqua raccolta

all’interno del cappello di un fungo; per questo motivo decise di fondare in quel posto una nuova città che

chiamò Micene (da mikes=fungo) dando vita alla civiltà micenea.

Nella Roma antica il fungo, pur apprezzatissimo per le sue qualità culinarie, diventò anche simbolo di morte: si

narra che l’imperatore Claudio era così ghiotto di funghi che morì proprio a causa di questi: la moglie

Agrippina, conoscendo questa sua debolezza culinaria e desiderando mettere sul trono, al suo posto, il figlio

Nerone, lo avrebbe fatto avvelenare proprio con dei funghi velenosi.

La mitologia nordica narra che una volta Odino era inseguito dai diavoli e le gocce di bava rossa che

cadevano dalla bocca di Sleipnir, il suo mitico cavallo ad otto zampe, si trasformarono magicamente in funghi

rossi. 42

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ALCUNI PREGIUDIZI SUL MONDO DEI FUNGHI…

COMPLETAMENTE FALSI

a) I funghi che crescono nel mio albero sono buoni

b) I funghi bianchi sono tutti buoni

c) I funghi mangiati dalle lumache sono buoni

d) Prima di consumare dei funghi è bene farli assaggiare al gatto

e) I funghi che crescono vicino ai ferri arrugginiti sono tutti velenosi

f) Se i funghi sono velenosi il cucchiaio d’argento immerso nel liquido di cottura annerisce

g) I funghi che crescono sul legno sono tutti buoni

h) Un fungo diventa velenoso se viene morso da una vipera

i) L’aglio in presenza di funghi velenosi si annerisce

COSA NON FARE…

Non raccogliere i funghi lungo i viali o nei giardini pubblici delle città perché contengono metalli tossici dovuti all’inquinamento ambientale.

Non disporre i funghi nei sacchetti di plastica ma in panieri o cestini traforati per favorire una migliore conservazione e per permettere la disseminazione delle spore nel bosco.

Non mettere nello steso contenitore funghi commestibili e funghi velenosi, perché si potrebbero verificare pericolose contaminazioni.

In caso di dubbio sulla commestibilità dei funghi, chiedere consiglio agli intenditori; è pericoloso fare da soli né bisogna fidarsi troppo di certi presunti intenditori.

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MAPPA CONCETTUALE

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AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

ORGANIZZARE UN LABORATORIO … DI CUCINADai funghi comprati ai funghi cucinati…

La ricetta della nonna di Gaia: Funghi trifolati Gli ingredienti sono per 4 persone; noi li abbiamo adeguati alle nostre esigenze; due gruppi di alunni pronti a cucinare e ad assaggiare. 250 grammi di funghi 2 spicchi di aglio olio quanto basta sale quanto basta dei rametti di prezzemolo A gradimento dei semi di finocchio selvatico o di pepePREPARAZIONE• Tagliare l’estremità del gambo di ciascun fungo per eliminare i residui di terra• Lavare delicatamente i funghi sotto un filo di acqua • Tagliare i funghi a seconda de proprio gusto, meglio se in verticale• In una padella far rosolare l’aglio in 4/5 cucchiai di olio• Aggiungere i funghi • Far cuocere per 5 minuti a fuoco vivo• Aggiungere il prezzemolo, il sale,i semi di finocchio o pepe• Far cuocere per 10 minuti a fuoco lento

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PICCOLI CUOCHI ALL’OPERA

Gaia e Giulia illustrano gli ingredienti

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Nicolas e Chris descrivono gli utensili

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Sara, Elisa, Francesca, Valentina, Davide, Andrea ascoltano come si puliscono i funghi… attenti e curiosi

Poi cominciano il lavoro

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Maria porta i funghi a Erin e Giada, già pronte per lavarli

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e Manuel è pronto ad … asciugare e…

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… portare i funghi al prossimo gruppo di compagni per tagliarli

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Nel frattempo Sara e Martina ai fornelli… olio, aglio e funghi

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Francesco e Riccardo controllano sapore e cottura!!! Che responsabilità!!! La loro espressione dice “sono buoni”

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Corrado è pronto a impiattare e… portare al piano di sopra dove compagni aspettano

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I FUNGHI CUCINATI ARRIVANO AL PIANO DOVE TUTTO E’ PRONTO PER L’ASSAGGIO

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LA SCOPERTA… ATTRAVERSO GLI ESPERIMENTI

Il percorso prosegue …

I FUNGHI MICROSCOPICI

La curiosità nello scoprire che muffe e lieviti sono funghi se pur non visibili ad

occhio nudo, ha portato gli alunni ad organizzare degli esperimenti, hanno così

deciso:

Prima fase: gli esperimenti

GRUPPO API: sperimenta la nascita e lo sviluppo delle muffe

GRUPPO FARFALLE: sperimenta la formazione di lieviti

Seconda fase: scambio delle esperienze

Ogni gruppo si organizza per relazionare all’altro l’esperienza vissuta

Terza fase: un momento conviviale

I due gruppi insieme preparano la pizza da gustare in compagnia

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PICCOLI SCIENZIATI

Prima di cominciare, ricordiamo le fasi del METODO SCIENTIFICO SPERIMENTALE

Nel 1600 uno scienziato italiano, Galileo Galilei, pensò che per fare delle ricerche serie

fosse necessario osservare i fenomeni che accadono in natura con i nostri sensi e fare

degli esperimenti.

A lui va il merito di aver introdotto un nuovo modo di studiare la natura attraverso la

sperimentazione.

Compito dello scienziato, per Galileo, è: osservare il fenomeno, riprodurre il fenomeno con un esperimento adatto, ripetere l’esperimento più volte, ricavare la legge matematica che regola il fenomeno, verificare la legge, ricavare le logiche conseguenze

LE FASI DEL METODO SCIENTIFICO CON

IL DIAGRAMMA DI FLUSSO

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L’ESPERIMENTO DEL GRUPPO FARFALLE I lieviti: come si formano, come si riproducono

Cosa abbiamo imparato sui lieviti dalle nostre ricerche…

I lieviti sono funghi microscopici unicellulari. Sono molto utili nell’alimentazione. La loro esistenza,anche se nessuno li aveva mai osservati, è conosciuta da migliaia di anni, da quando cioè è iniziata la produzione del pane e del vino. Nel 1600 si scoprì che i lieviti erano organismi viventi unicellulari importantissimi perché in grado di TRASFORMARE GLI ZUCCHERI IN ALCOOL E ANIDRIDECARBONICA: la formazione di alcool per la produzione di vino e di birra, la formazione di anidride carbonica per la lievitazione del pane e della pizza.Se impastiamo farina, acqua, sale e poi aggiungiamo un po’ di lievito, lasciamo riposare il tutto, dopoun po’ vedremo apparire delle bolle che gonfiano l’impasto e lo rendono più leggero.Il lievito infatti si nutre di sostanze zuccherine contenute nella farina e sprigiona delle bollicine d’aria di anidride carbonica che restano intrappolate nell’impasto e lo gonfiano rendendolo morbido e spugnoso. Contemporaneamente il lievito trasforma gli zuccheri della farina in alcool, che poi scompare durante la cottura.

PROCEDIAMO CON IL NOSTRO ESPERIMENTOAbbiamo portato in classe il materiale occorrenteAbbiamo organizzato l’aula in laboratorio scientificoCi siamo divisi in piccoli gruppi per realizzare l’esperimentoContemporaneamente abbiamo verbalizzato le fasi e le osservazioni

L’AULA SI TRASFORMA IN UN LABORATORIO SCIENTIFICO

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Vogliamo dimostrare se è vero che i lieviti trasformano gli zuccheri in anidride carbonica e alcool

MATERIALE OCCORRENTE

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BOTTIGLIA DI VETRO TRASPARENTE UNA CARAFFA D’ACQUA TRE PANETTI DI LIEVITO DI BIRRA UN PALLONCINO UN PO’ DI ZUCCHERO

UN ELASTICO UN CUCCHIAIO

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Daniele, Elisa, Sara, Tiziano, Davide Renzo, Giada pronti a cominciare

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Nella caraffa: l’acqua, il lievito e lo zucchero

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Si mescola il tutto…

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Si prepara un altro gruppoGaia, Edoardo, Serena, Mario, Anna, Nicolas continuano

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IL MISCUGLIO DALLA CARAFFA NELLA BOTTIGLIA

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Quanta attenzione!!!

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E’ il momento del palloncino… con tanta pazienza si sistema sul collo della bottiglia

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Il palloncino si blocca con l’elastico

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L’osservazione …tutto accade sotto i nostri occhi

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TUTTI A LAVORO PER RAPPRESENTARE LE FASI DELL’ESPERIMENTOMENTRE IL PALLONCINO CONTINUA A GONFIARSI

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e continua a gonfiarsi

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VERIFICACon grande sorpresa abbiamo osservato il palloncino che a poco a poco si è gonfiato

cambiando posizione fino a rimanere dritto sul collo della bottiglia. La nostra IPOTESI, ciò che

volevamo dimostrare è risultata vera: lo zucchero si è trasformato in anidride carbonica, un

gas che tenta di uscire e disperdersi nell’ambiente, ma, incontrando il palloncino, lo gonfia.

L’ESPERIMENTO CONTINUA… Ora ci resta da verificare la trasformazione degli zuccheri in alcool e per farlo dobbiamo

annusare il contenuto della bottiglia. Si ricomincia…

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Si toglie il palloncino … … uno alla volta si annusa

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Le immagini parlano…

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dicono che l’odore è pungente, forte, sgradevole, penetrante…ricorda l’odore del vino: è alcool

CONCLUSIONICon il nostro esperimento abbiamo dimostrato che: i lieviti trasformano gli zuccheri in anidride carbonica i lieviti trasformano gli zuccheri in alcool, un fenomeno che si chiama:

FERMENTAZIONE ALCOLICA

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IL LIEVITO DI BIRRA – IL LIEVITO NATURALE

Che differenza c’è tra il lievito di birra e il lievito naturale, detto anche pasta madre?

Cerchiamo di conoscerli entrambi…

IL LIEVITO DI BIRRA: è una coltivazione di un tipo di saccaromiceti, il Saccharomyces Cerevisiae, sichiama così perché all’inizio veniva ottenuto dalla fermentazione della birra, mentre oggi è prodottosoprattutto dallo zucchero da barbabietola. E’ un fungo unicellulare che in presenza di ossigeno e zuccheri si produce per gemmazione, mentre in carenza di ossigeno fermenta trasformando gli zuccheri in anidride carbonica e alcool. In commercio si trova fresco, compresso in panetti oppure liofilizzato. La loro efficacia è identica,ma quello liofilizzato va fatto riprendere in acqua e zucchero prima dell’uso.

IL LIEVITO NATURALE o PASTA MADRE: la pasta madre è un impasto di acqua e farina lasciatafermentare naturalmente o con l’aggiunta di zuccheri. In pratica l’impasto diventa una coltura dimicroorganismi presenti naturalmente negli ingredienti e nell’ambiente. In questo caso non si sviluppa solo il Saccharomyces Cerevisiae, che comunque è presente, maanche altri saccaromiceti diversi. La differenza principale con il lievito di birra è però la contemporanea presenza di una grande quantità di batteri lattici che, naturalmente contenuti nella farina, trovano modo e tempo di svilupparsi.

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PREPARIAMO LA PASTA MADREEsperienza in classe…

MATERIALE OCCORRENTE Un mucchietto di farina Un po’ d’acqua in un bicchiere Una piccola ciotola Un tovagliolo PROCEDIMENTO Daniele ha preso la ciotola che ha portato la maestra Daniele ha messo nella ciotola dieci cucchiai di farina Edoardo ha versato un po’ d’ acqua nella ciotola Giada ha mescolato acqua e farina fino a raggiungere un composto omogeneo e morbido Giada ha poi coperto la ciotola con un tovagliolo Edoardo ha sistemato la ciotola in un cassetto del mobiletto

SONO TRASCORSE CIRCA TRENTA ORE…Il gruppo farfalle riprende la ciotola nel cassetto per l’osservazione: si vede un compostomolliccio che emana un odore nauseante, sgradevole,

MA COSA E’ ACCADUTO NELLA CIOTOLA?Il procedimento globale è più o meno questo:quando la farina si bagna con dell’acqua, le molecole d’acqua vengono assorbite dall’amido edalle proteine. I lieviti inizialmente consumano l’ossigeno presente nell’impasto per riprodursi.Quando l’ossigeno tende a mancare iniziano la fermentazione alcolica che usa gli zuccherisemplici per produrre alcool e anidride carbonica. Nello stesso tempo gli enzimi della farinainiziano a degradare l’amido e i lattobatteri iniziano la loro più lenta attività, che per la loro riproduzione necessita di ossigeno e poi prosegue con la fermentazione lattica. Una buona lievitazione consiste proprio nell’equilibrare questi processi, in modo da ottenere un impastogonfio di anidride carbonica ma con un buon sviluppo di acido lattico e composti aromatici.

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L’ESPERIMENTO DELGRUPPO API Le muffe: come nascono, come si sviluppano

Cosa abbiamo imparato sulle muffe dalle nostre ricerche…Le muffe sono funghi microscopici pluricellulari che nascono e si riproducono da piccolissime

cellule: le spore. Sono pertanto simili ai funghi più conosciuti, ai funghi macroscopici.

Le muffe sono piene di piccolissimi filamenti con la presenza di pallini neri chiamati SPORANGI.

Gli sporangi sono piene di spore, le quali, quando fuoriescono, si depositano sugli alimenti

formando le muffe.

Le spore sono presenti in grande quantità nell’aria, possono essere trasportate dal vento e cadere su

ogni cosa ; su animali, su vegetali, sui cibi.

Sugli esseri viventi possono causare malattie anche gravi, chiamate MICOSI, sui cibi provocano

trasformazioni rendendoli immangiabili.

Si potrebbe pensare che le muffe siano qualcosa di pericoloso, di velenoso, comunque, da eliminare;

in realtà hanno una funzione importantissima per l’ecosistema: le muffe infatti decompongono le

sostanze organiche facendole ritornare materiale di nuovo assimilabile dalle piante.

Le muffe son anche utili contro alcune malattie perché da loro vengono prodotte sostanze particolari

chiamate ANTIBIOTICI. Il primo antibiotico scoperto, la PENICELLINA, deve il suo nome al genere di

muffa che lo produce, il “Penicillium notatum”, scoperto nel 1928 da Alexander Fleming

( vedi scheda di approfondimento).

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scheda di approfondimento

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Muffe particolari vengono fatte crescere appositamente su alcuni alimenti perché non solo non li alterano, ma gli danno un sapore caratteristico, come alcuni formaggi tipici: un esempio è il gorgonzola.La muffa può essere un problema in ambienti chiusi, umidi, come le cantine, i bagni, i soffitti; può essere vista sui muri con una crescita rapida che comprende la maggior parte della parete provocando un odore pungente e caratteristico. Le spore della muffa che si formano all’interno degli edifici creano un problema soprattutto riguardo all’inalazione delle spore. Le spore di alcune muffe infatti creano potenti allergie, inoltre le spore di alcuni specifici funghi rilasciano delle tossine che creano infezioni ai polmoni specialmente nei bambini

PREPARIAMOCI CON UN NOSTRO L’ESPERIMENTO

Abbiamo ricordato Galileo Galilei e le fasi del metodo scientifico sperimentale;Abbiamo pensato a come organizzare l’esperimento: dal materiale occorrente, al procedimento, agli spazi…Ci siamo divisi in piccoli gruppi per realizzare l’esperimentoContemporaneamente abbiamo verbalizzato le fasi e le osservazioni

L’AULA SI TRASFORMA IN UN LABORATORIO SCIENTIFICO

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VOGLIAMO DIMOSTRARE COME SI CREANO ESI SVILUPPANO LE MUFFE

Materiale occorrente a cura di Marco, Sara, Manuel,

Valentina, Francesca, Francesco

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Procedimento

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Erin, Stefano e Chris organizzano il muffario in un luogo umido

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PASSANO ALCUNI GIORNI…Martina, Andrea e Christian riprendono gli elementi

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OSSERVAZIONE ATTENTA! E’ IL MOMENTO DELLA VERIFICA

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Con il nostro esperimento abbiamo osservato

la trasformazione degli alimenti del nostro muffario.

La muffa è molto evidente; in particolare si notano dei filamenti

con pallini neri oppure un agglomerato di sostanze verdastre.

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E DELLE CONCLUSIONILa nostra ipotesi è giusta:

la muffa si è creata e si è sviluppata in pochi giorni

sugli alimenti che abbiamo lasciato in un

posto umido e chiuso

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LE FASI DELL’ESPERIMENTO

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Seconda fase… in laboratorio scientifico la relazione delle esperienze con l’aiuto della LIM

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IL GRUPPO API E IL “MUFFARIO”

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IL GRUPPO FARFALLE E IL “PALLONCINO”

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te

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API E FARFALLE DI NUOVO INSIEME …

• IL NOSTRO ATRIO SI TRASFORMA IN UN VERO LABORATORIO DI CUCINA PER LA PREPARAZIONE DELLA PIZZA

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CHE PIZZA!

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LA VERIFICA Le attività didattiche e le strategie utilizzate hanno inciso sull’apprendimento e sulle relazioni del gruppo classe?

Che cosa verificare?

Cooperazione

Capacità

Competenze

Collaborazione nel gruppo, autonomia organizzativa, responsabilità nell’assolvere un compito, impegno nel portarlo a termineSaper svolgere una ricerca e un esperimento.Saper esporre le nuove conoscenze e le esperienze con l’uso di linguaggi specifici

Come verificare?

Osservazione

Conversazioni collettive

Esposizione orale

Prove oggettive

Osservare durante le attività i comportamenti degli alunni singolarmente e in gruppo; la motivazione e la partecipazione alle attività.Interventi pertinenti e adeguati al contestoRelazionare sugli argomenti trattati in maniera coerente e logica. Domande aperte, a scelta multipla, mappe concettuali, vero/falso, inserimento parole chiave in un testo argomentativo

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Le attività didattiche e le strategie utilizzate hanno inciso sulle diversità?

Le attività sviluppate hanno inciso positivamente anche sulle diversità per:

motivazione alla partecipazione, attenzione all’ascolto, positivo inserimento nei piccoli gruppi con compagni tutor, rappresentazioni delle attività attraverso prove individualizzate e personalizzate, riflessione sui contenuti, esposizione di una esperienza vissuta

Particolarmente hanno inciso le attività laboratoriali, il “fare” aiuta a sentirsi pari agli

altri, “ci posso riuscire e insieme ai compagni”.

Risultati considerevoli per l’effettiva crescita dell’ autonomia e dell’ autostima.

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Dalla parte degli alunni… Cosa ho imparato?

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autovalutazione

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RISULTATI rispetto al …

piano cognitivo

Le attività svolte hanno: favorito la scoperta e l’esplorazione, stimolato la passione per la ricerca, sviluppato capacità organizzative, permesso l’osservazione dal vero, stimolato a trovare soluzioni di fronte ai problemi presentanti lungo il percorso, favorito l’acquisizione di nuove conoscenze a livello scientifico, agevolato l’apprendimento collaborativo e l’apprendimento attraverso il “fare”, favorito l’esposizione orale di contenuti disciplinari e l’argomentazione di una esperienza.

affettivo-emotivoGli alunni sono stati coinvolti pienamente nei diversi percorsi, hanno partecipato alle varie attività con motivazione e impegno maturando autocontrollo emotivo, autonomia operativa ed esercizio delle regole della comunicazione.

interpersonale-sociale

Positiva l’interazione che si è creata tra docenti e alunni, tra alunni di classi diverse. Gli alunni hanno cooperato nel piccolo e nel grande gruppo, riconoscendo e rispettando i ruoli di ognuno, praticando il rispetto delle regole di convivenza democratica. Hanno manifestato grande entusiasmo per la flessibilità degli spazi e tanta emozione per la passeggiata nel quartiere.

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