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Indicatori di qualità dell’integrazione
Fattori di inclusione
Fiorino Tessaro
Università Ca’ Foscari di Venezia
23 ottobre 2007
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Condividere il senso dell’integrazione
“In Italia, negli ultimi trent’anni abbiamo percorso, nella scuola, alcuni piccoli passi verso l’integrazione, con ottimi livelli di inserimento, ma con deboli soglie di inclusione”
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INTEGRAZIONE
INSERIMENTO INCLUSIONE
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La rete è
il fattore di successo dell’integrazione
Integrazione socialeIntegrazione personaleIntegrazione relazionaleIntegrazione comunicativaIntegrazione formativaIntegrazione scolasticaIntegrazione lavorativa
Il valore della differenza, il limite della diversitàIl valore della differenza, il limite della diversità
Proprio per la sua differenza, ogni persona
deve poter realizzarsi ed espandersi in tutta
la sua originale pienezza,
affermandosi come “differente”
non solo dagli altri ma anche da se stessa,
dai propri limiti, dal proprio vissuto, dal
proprio ambiente.
Ciascuno ha diritto di essere differente
da ieri.
Il valore della differenza, il limite della diversitàIl valore della differenza, il limite della diversità
“Differenza” (da dis-ferre, cioè portare da più parti).
“Diversità” (da dis-vertere, cioè volgere in opposta
direzione).
La differenza si articola in un continuum
(potenzialità della relazione)
La diversità è opposizione, rottura
(necessità della mediazione)
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PROGETTIPIANI -
STRUTTUREPROCEDURE
PROCESSICLIMI . STILIRELAZIONI
PRODOTTIRISULTATIEFFETTI
Integrazione è riconoscimento reciproco …Integrazione è riconoscimento reciproco …
• dei valori e delle potenzialità• dei bisogni e delle opportunità• dei diritti e dei doveri• della realtà e dei sogni
È importante non guardare solo al problema,
non porre l’accento su ciò che risulta
impossibile,
ma accogliere il soggetto così com’èma accogliere il soggetto così com’è.
Inclusione: fattori relazionali Inclusione: fattori relazionali
Accoglienza / considerazioneAccoglienza / considerazione
RECIPROCITA’RECIPROCITA’
Elaborazione e accettazione del “limite”Elaborazione e accettazione del “limite”
Rispetto / conoscenza Rispetto / conoscenza
Comunic /azione / ricercaComunic /azione / ricerca
““prendersi cura”prendersi cura”
InclusioneInclusione
IL PUNTO DI VISTA DELL’ALLIEVOIL PUNTO DI VISTA DELL’ALLIEVO
I DIRITTI I DIRITTI COME FATTORI DI PROCESSOCOME FATTORI DI PROCESSO
DELL’INCLUSIONEDELL’INCLUSIONE
Il diritto a sperimentarsiIl diritto a sperimentarsi
Il disabile ha il diritto di poter conoscere
sempre più il mondo che lo circonda,
di potersi sperimentare,
per quanto possibile, in nuove realtà.
Bisogna riconoscere alle persone disabili
il diritto all’esperienza, a occasioni che
possono anche farle soffrire e renderle più
consapevoli delle difficoltà.
Il diritto a immaginareIl diritto a immaginare
La realtà può essere molto difficile, ristretta e povera, ma l’immaginare, il progettare, il
realizzare qualcosa è sempre possibile e può essere d’aiuto, può dare un senso diverso alla
vita, creare gioia e allegria.
È importante che il disabile possa immaginarsi in una storia, in un tempo,
possa cercare il proprio ruolo; ma deve essere chi lo aiuta a cominciare a
sognare e a progettare “su di lui”.
Il diritto a crescereIl diritto a crescere
Anche il soggetto con disabilità ha il
diritto di diventare adulto e di costruire la
propria storia.
Il diritto alla relazione affettivaIl diritto alla relazione affettiva
È necessario distinguere tra il bisogno di
affetto, di tenerezza, di riconoscimento e ciò
che è la ricerca della soddisfazione sessuale.
È possibile che si creino tra i disabili delle
alleanze particolari, relazioni di amicizia e
affettuosità: queste esperienze
arricchiscono il mondo interiore delle
persone e vanno accolte e accettate, fanno
crescere, gratificano, corrispondono a bisogni
importanti.
Il diritto alla sessualitàIl diritto alla sessualità
La sessualità è un elemento fondamentale
nella crescita e nell’acquisizione dell’identità
personale:
non è possibile svilupparla senza poter
sperimentare sia i meccanismi
dell’identificazione che quelli dell’opposizione.
Il diritto al pudoreIl diritto al pudore
A questo si collega qualcosa di maggiormente intimo e personale: il bisogno di rispetto.
Al disabile vanno salvaguardati i suoi spazi: la privacy, il riconoscimento del pudore,
dell’intimità.
Se una persona ha bisogno costante dell’altro viene trattato come un bambino, ed
erroneamente (come ad un bambino), questi diritti essenziali gli vengono frequentemente
negati.
Il diritto ad affermare se stessoIl diritto ad affermare se stesso
La persona attiva si afferma anche con la sua possibilità di opporsi; esercitare questa capacità può aiutare il disabile a sentirsi maggiormente sé stesso, a sviluppare la propria identità, a far valere necessità,
desideri e gusti.Bisognerebbe comprendere che un valido
modo per riconoscere l’identità personale è accogliere e interpretare anche i
comportamenti aggressivi e oppositivi.
Il diritto ad operare senza reteIl diritto ad operare senza rete
Per divenire autonomi è necessario conoscere realtà diverse sia riguardo al mondo, sia
riguardo a sé.Il confronto, la consapevolezza, sono a volte
faticosi, dolorosi. E il disabile ha il diritto di sperimentarsi anche
in situazioni non protette, rischiose, di provare a sopportare attivamente la
sofferenza. Così imparerà ad affrontare gli ostacoli, a sopportare le frustrazioni, a
sentirsi, a volte, rifiutato.
Il diritto ad un ruolo attivoIl diritto ad un ruolo attivo
Bisognerebbe che al disabile fossero garantite alcune soluzioni affinché i timori del futuro,
della solitudine, della necessità di aiuto, che aumentano con l’età,
possano essere contenuti o neutralizzati.
Così, anche per un disabile, sarebbe più Così, anche per un disabile, sarebbe più facile immaginare facile immaginare
e costruire un avvenire.e costruire un avvenire.
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La rete della valutazione
ACCERTAMENTOProdotto - Risultato
CONTROLLOProcedura
VERIFICAProgetto
VALUTAZIONEProcesso
METAVALUTAZIONESistema valutativo
MONITORAGGIOOrientamento sistema
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Cooperazione per la valutazione
PROCESSIFORMATIVI
ETERO-VALUTAZIONEEsterna / su Standard
AUTO-VALUTAZIONEInterna / su Problemi
MONITORAGGIOContinuo / su Indicatori
CO-VALUTAZIONECondivisa / su Criteri
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La rete è forma mentis per la
valutazione integrata,
sistemica e dinamica
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considerare in modo approfondito le difficoltà speciali o particolari
che la persona deve affrontare rispetto agli altri
Il disagio della valutazione e la valutazione del disagio
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valutare il livello di integrazione dell’allievo come “presupposto”
del successo individuale perché il successo degli interventi
formativi è determinato più dalla situazione che dal soggetto stesso
Il disagio della valutazione e la valutazione del disagio
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controllare che il sistema non stigmatizzi le diversità
(come mancanze) e promuova il potenziale
Il disagio della valutazione e la valutazione del disagio
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evitare le situazioni ripetute di fallimento favorendo l’espressione
dei talenti individuali
assegnare compiti con livello di “sfida ottimale”
Il disagio della valutazione e la valutazione del disagio
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esprimere il giudizio valutativo in modo realistico, positivo e
prognostico
sondare il vissuto dell’allievo nel momento della ricezione del pronunciamento valutativo
Il disagio della valutazione e la valutazione del disagio
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La rete interna: qualità della collaborazione
“Ritengo che appena si entra in una scuola, vi siano vari elementi che ti fanno capire che si respira un’aria da integrazione”
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La rete interna: qualità della collaborazione
INSEGNANTI: •consapevolezza che l'alunno con disabile costituisce una ricchezza ed è un alunno DI CLASSE; •collaborazione fra colleghi di sostegno e colleghi del c.c;rapporti interpersonali tra colleghi di sostegno e altri colleghi;•disponibilità ad utilizzare materiali, metodi e strumenti nuovi e/o diversi da quelli tradizionali; •presenza di insegnanti di sostegno specializzati; •continuità degli insegnanti di sostegno; •presenza di corsi di formazione in servizio sulle problematiche della disabilità/diversità/H.
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La rete interna: qualità della collaborazione
ALUNNI:
•Collaborazione fra loro; •Consapevolezza della ricchezza che porta con sè il ragazzo disabile e anche di tutto quello che i ragazzi di classe possono dare al ragazzo disabile. •Tutoring. •Mantenimento dei rapporti anche al di fuori della scuola con il compagno disabile.
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La rete interna: qualità della collaborazione
GENITORI:
•Consapevolezza dell'importanza della propria presenza all'interno della scuola; •informazione costante e comunicazione costante scuola/famiglia; •scuola non intesa come "parcheggio" ma come luogo dove migliorare la qualità della vita del proprio figlio, potenziare le sue capacità, prepararlo alla vita dopo la scuola.
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Qualità della collaborazione
AMBIENTE:
•Assenza di barriere architettoniche, •spazi accoglienti e organizzati per disabili, •personale ATA FORMATO per accoglienza H., •assistenza igienica, •spostamenti all'ingresso e all'uscita da scuola•biblioteca fornita di libri e materiali specifici,• abbonamento a riviste specializzate!!!
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Azioni per la rete di integrazione
- collaborare – organizzare con risorse esterne ed interne alla scuola,- conoscere la legislazione nazionale e locale circa la disabilità,- saper instaurare buoni rapporti con tutti,- riuscire a coinvolgere il collegio docenti sull’importanza dei progetti per l’integrazione (da inserire nel POF),- far partecipare i colleghi del consiglio di classe in modo ATTIVO nell’integrazione – educazione -formazione di tutti gli alunni
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- attivare i compagni come risorsa per la formazione personale,- monitorare e verificare continuamente lo stato degli apprendimenti e dell'inclusione- predisporre progetti che favoriscano l'inclusione del disabile nel gruppo classe /- tener traccia del lavoro svolto
- Documentare le (buone) pratiche- diffondere / disseminare metodi e tecniche di intervento-ricerca-azione
Azioni per la rete di integrazione
CLASSIFICAZIONE RISPOSTE DEI PARTECIPANTI-1 “quali sono, secondo te, i principali problemi dell’integrazione scolastica degli studenti H?”
GRUPPO DI RISPOSTE ‘1A’ – MAGGIORE FREQUENZA:Scarsa comunicazione e scarsa collaborazione insegnanti sostegno
ed insegnanti curricolariScarsa sensibilizzazione dei docenti curricolariDifficile coinvolgimento dell’insegnante di classeMancanza di una cultura dell’integrazione tra molti docenti
curricolariNon accettazione degli alunni non “fisicamente” HPoca disponibilità a farsi carico delle difficoltà degli alunniDocenti e genitori fanno spesso troppa pressione sullo svolgimento
del programma nelle varie discipline (non ci si adatta ai tempi dei bambin). Inoltre, la programmazione di classe NON tiene quasi mai conto, come dovrebbe essere per legge, dei bisogni educativi dei b. H
CLASSIFICAZIONE RISPOSTE DEI PARTECIPANTI-2
“quali sono, secondo te, i principali risultati che ti aspetti di ottenere con questo progetto?”
GRUPPO DI RISPOSTE ‘2A’ – MAGGIORE FREQUENZA:Costruire un linguaggio comune con gli operatori ASLScambio reale e di collaborazione fattiva con figure professionali (medici,
psicologi, ecc…)Maggiore collaborazione da parte degli esperti esterniAttivare con gli enti territoriali sportelli di scambio comunicativo per definire
migliori strategie d’interventoCostituire una rete di dialogo tra le varie agenzie preposte (scuola, ASL,
famiglie, ecc…)Snellire la collaborazione tra i soggetti istituzionali prepostiConfronto tra scuole ed operatori ASLConfronto tra scuole e risorse del territorioMaggiore coinvolgimento degli specialistiAvere più interventi specialistici da parete delle IstituzioniMigliorare i rapporti e la collaborazione tra scuole e servizi esterni (X 2)