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Giornate di studio per l’elaborazione di Linee Guida per gli interventi di soccorso antincendio in centri abitati e borghi, storici ed antichi Bozza 22 gennaio 2013 Pag. 1 di 12 Intanto ci mettiamo la faccia noi, così sapete con chi prendervela Chi vorrà presentare il proprio contributo potrà usufruire di alcune linee guida che abbiamo stilato per sviluppare l’argomento. Poi metteremo gli organizzatori ufficiali appena definito gli ultimi dettagli BOZZA - 22gennaio 2013 - Da discutere nelle Giornate di Studio Linee Guida per gli interventi di soccorso antincendio in centri abitati e borghi, storici ed antichi Gianmario G Introduzione Questa linea guida nasce a seguito del confronto tra i partecipanti alle giornate di studio svoltesi nella primavera del 2013. Nello sviluppo della linea guida si è voluto innanzitutto delineare una serie di elementi utili per la pianificazione delle modalità di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, opportunamente integrati con le risorse presenti localmente. Nel contempo si è pensato anche di testare il metodo utilizzato per il lavoro di sviluppo di queste linee guida, al fine di poter consentire l’applicazione del metodo stesso anche ad altri molti argomenti che meritano un approfondimento.

Incendi borghi storici linee guida - bozza 22 gennaio 2013

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Giornate di studio per l’elaborazione di Linee Guida per gli interventi di soccorso antincendio in centri abitati e borghi, storici ed antichi

Bozza 22 gennaio 2013 Pag. 1 di 12

Intanto ci mettiamo la faccia noi, così sapete con chi prendervela

Chi vorrà presentare il proprio contributo potrà usufruire di alcune linee guida che abbiamo stilato per sviluppare l’argomento.

Poi metteremo gli organizzatori ufficiali appena definito gli ultimi dettagli

BOZZA - 22gennaio 2013 - Da discutere nelle Giornate di Studio

Linee Guida

per gli interventi di soccorso antincendio

in centri abitati e borghi, storici ed antichi

Gianmario G

Introduzione Questa linea guida nasce a seguito del confronto tra i partecipanti alle giornate di studio svoltesi nella

primavera del 2013.

Nello sviluppo della linea guida si è voluto innanzitutto delineare una serie di elementi utili per la

pianificazione delle modalità di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, opportunamente integrati con le

risorse presenti localmente. Nel contempo si è pensato anche di testare il metodo utilizzato per il lavoro di

sviluppo di queste linee guida, al fine di poter consentire l’applicazione del metodo stesso anche ad altri

molti argomenti che meritano un approfondimento.

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Scopo della linea guida Lo scopo della presente linea guida è quello di fornire uno strumento per la redazione di piani di intervento

antincendio specifici per i numerosi insediamenti del territorio Italiano che presentano caratteristiche che

normalmente vengono classificate con termini del tipo “centro storico” o “borgo storico” o “borgo antico” e

simili.

Obiettivi

Obiettivi inerenti i fini tipici dell’attività di soccorso e gestione dell’emergenza:

- Aumentare, all’interno di ogni singolo servizio antincendio competente per territorio, la consapevolezza

delle condizioni - specifiche degli insediamenti oggetto della presente linea guida - che influiscono sulla

pianificazione e l’azione operativa della lotta antincendio.

- Realizzare uno strumento agevole da impiegare per supportare i servizi antincendio nella definizione di

piani operativi di intervento che siano di immediata applicazione

- Consentire una valutazione delle risorse necessarie tramite il riscontro con modalità di risposta

standard per le principali condizioni operative classificate.

- …

Obiettivi inerenti i processi formativi correlati, anche da sviluppare a margine delle giornate di studio:

- Competenze per sviluppare un’organizzazione idonea e funzionale per tali tipi di evento

- Capacità di pianificare correttamente le scelte strategiche:

o salvataggio e soccorso

o confinamento e contenimento

o estinzione

o salvaguardia dei beni

o messa in sicurezza

- Conoscenza del comportamento del fuoco, dei moti convettivi in relazione all’applicazione delle

tecniche di ventilazione.

- Conoscenza delle attrezzature, degli agenti estinguenti e delle corrette tecniche di spegnimento e

ventilazione necessarie per affrontare l’incendio.

- Aumento della competenza necessaria per svolgere interventi con maggiore efficacia con l’impiego di

tecniche di attacco all’incendio “offensive” in prevalenza rispetto alle operazioni svolte dall’esterno.

- …

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Termini e definizioni

“Centro storico” – Con questo termine si intende ricomprendere ogni forma di insediamento che

presenta le specificità elencate nell’analisi dei rischi. Sono incluse pertanto anche le definizioni di

“borgo storico” “insediamento antico” e simili.

“Comparto isolato” – Una porzione del centro storico il cui perimetro presenta caratteristiche tali da

non consentire facilmente l’estensione dell’incendio ad altri comparti isolati. Il perimetro è definito

“confine invalicabile”.In alcuni casi il centro storico è così complesso che il perimetro del comparto

coincide con quello del centro storico medesimo.

“Confine Invalicabile”– Perimetro del comparto isolato che fornisce il limite ultimo di estensione

dell’incendio iniziato all’interno del comparto. Il confine invalicabile (perimetro del comparto isolato)

entra nella strategia di gestione dell’intervento come elemento per il quale il R.O.S. predispone ogni

risorsa ritenuta necessarie per impedire il suo superamento.

“Direzione di Espansione Inerziale” – Direzione (o direzioni) verso le quali si espanderebbe l’incendio

se non venisse contrastato dall’azione di soccorso antincendio.

“Direzione di espansione/contenimento forzata”– Direzione verso la quale il ROS intende

spingere/chiudere/contenere le fiamme (per contenere l’espansione inerziale) tramite la propria azione

di soccorso antincendio. In genere la direzione preferibile è quella verso le parti che sono già bruciate,

se questo non comporta ulteriori rischi per eventuali persone rimaste bloccate all’interno dell’area di

intervento.

“Linea di difesa dinamica”– Perimetro, definito inizialmente e ridefinito in continuazione, dell’azione di

confinamento delle fiamme che di fatto definisce l’area di intervento.

“Confine interno al comparto”– una porzione della linea di difesa dinamica che rappresenta un

possibile punto di confinamento che fornisce maggiori garanzie di successo per la sua configurazione,

per le caratteristiche dei materiali, per i dislivelli tra le coperture, per la presenza di ostacoli esistenti al

propagarsi delle fiamme

“Area di intervento”– Area delimitata dalla linea di difesa dinamica nella quale si svolge l’attività di

soccorso antincendio. In genere l’area comprende il punto di origine e tutte le parti dell’insediamento

percorse dal fuoco prima del suo confinamento definitivo.

“Sistema di gestione dell’intervento” – L’applicazione e lo sviluppo progressivo

dell’IncidentCommandSystem

“Salvataggio dei beni” – si intende l’insieme delle azioni dirette ed indirette necessarie per la

preservazione dei luoghi, la protezione dei materiali nelle aree coinvolte dall’incendio e la protezione

dai danni d’acqua / fumo nei locali non direttamente interessati, facendo in modo che l’intervento

inziale non causi ulteriori danni alle strutture sottostanti.

“Tabelle invio risorse standard” – tabella riassuntiva delle risorse VVF e non-VVF di cui si prevede

l’impiego a seconda di scenari standard di riferimento stabiliti nella pianificazione.

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Analisi del rischio e caratteristiche degli insediamenti storici / antichi

Gli insediamenti dei “centri storici” sono spesso

caratterizzati da “blocchi” di edifici che sono

collegati, adiacenti, continui e costituiscono

grandi “comparti antincendio”. Nei casi estremi

si giunge ad avere un unico comparto a cui

corrisponde l’intero centro storico.

I rischi tipici sono legati, tra l’altro, a questi

fattori:

- edifici che spesso hanno molti elementi

costruttivi in legno

- scarsa compartimentazione

- complessità del layout dell'edificio e dell’insediamento (“sai dove entri e non sai dove vai a finire per uscire")

- comunicazioni tra un locale e l'altro

- tetti "continui" e contigui

- difficoltà di accesso (strade strette, tortuose, ripide, passaggi bassi sotto edifici, scalinate)

- difficoltà di posizionamento di mezzi per operare dall’alto

- aumentato rischio di intrappolamento per i soccorritori

- fragilità, strutture vecchie, marce, tarlate

- scalinate, sentieri

- materiali in deposito (carico di incendio)

- alimentazioni idriche condizionate dalla stagionalità (ghiaccio d’inverno, siccità in estate)

Inoltre è probabile che il “centro storico” comprenda anche edifici di particolare valore ed interesse

storico/artistico/culturale. Ciascuno di questi edifici merita una pianificazione integrativa particolareggiata

e specifica. (BGalta: Biblioteca Civica, Teatro Sociale, Università)

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Pianificazione preventiva

|PIANIFICAZIONE GENERALE|

Rappresentazione dell’“ambiente di riferimento” e rischi

correlati

Per ogni “centro storico” possono essere elaborati schemi di

intervento che innanzitutto individuano “comparti” che

possono ragionevolmente ritenersi “insuperabili dal fronte di

fiamme”, sia per motivi strutturali, di configurazione (layout) o

di isolamento e separazione.

Per ciascuno dei “comparti isolati”si definiscono, ad esempio:

- numero di edifici che li compongono

- superficie in pianta occupata (che dovrebbe in linea di massima corrispondere anche alla superficie dei

tetti e delle coperture)

- cubature complessive

- altezza massima, minima e media degli edifici

- …

Inoltre, per ogni comparto si evidenziano quegli edifici che rivestono particolare interesse per uno qualsiasi

delle condizioni o caratteristiche sottoriportate:

- elevata presenza di persone (con priorità in ordine: bambini, malati, anziani, scuole)

- contenuto particolarmente prezioso e rilevante (ad esempio per BGalta: teatro sociale, biblioteca

civica)

- edificio di valore (cattedrale, chiese, edifici nobiliari)

- edificio di “confine interno” (vedi definizione)

All’interno del Comparto, inoltre si definiscono le

linee di difesa dinamica e i confini interni al

comparto e i punti strategici utili sia per valutare

l’andamento delle operazioni ma anche per

effettuare il blocco della propagazione del fronte

di fiamma.

Per completare la pianificazione preventiva si

possono inserire indicazioni alle possibilità di

posizionamento di mezzi ed attrezzature, con

particolare attenzione alle attrezzature che

consentono di operare in altezza.

Anche i limiti al transito dei mezzi antincendio

possono essere inseriti per fornire fin da subito al R.O.S. una visione del possibile schieramento delle risorse

e dei tempi necessari per farlo.

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La pianificazione deve prevedere i possibili contributi in termini di risorse umane e materiali che sono a

disposizione di alti Enti o Organismi locali (ad esempio gruppi AIB, PROCIV, Corpo Forestale dello Stato,

forze dell’Ordine, Uffici tecnici e manutenzione comunali) soprattutto per gli aspetti di protezione dei beni.

Inoltre le risorse locali possono contare su una più approfondita conoscenza della zona in cui si verifica

l’evento. Questa integrazione consente, soprattutto nei primi momenti, di limitare l’impiego di risorse

specialistiche VVF per compiti che possono essere svolti anche da altre risorse non-VVF opportunamente

formate e coordinate.

Gestione dell’intervento e principali risorse necessarie

|RICEZIONE DELLA RICHIESTA DI SOCCORSO E INVIO DELLE RISORSE|

La sala operativa 115** individua lalocalità ed il punto dell’intervento e definisce, secondo quanto

pianificato, il numero e la qualità delle risorse da inviare immediatamente. La scelta si basa non solo su

quello che sta effettivamente bruciando al momento dell’arrivo della prima chiamata, ma soprattutto deve

basarsi sulla possibile evoluzione della situazione e il potenziale aumento di estensione e gravità

dell’incendio.

Durante l’invio delle squadre la sala operativa mantiene costantemente alta l’attenzione sulle eventuali

successive richieste e segnalazioni per poter sfruttare ogni elemento per rendere sempre più chiaro il

quadro iniziale della situazione.

Le risorse saranno inviate secondo quanto previsto dalla “tabella di invio risorse standard” (vedi

definizione)

** Nelle località dove è già in funzione il NUE 112 alcune informazioni potrebbero essere già state raccolte

dall’operatore della Sala NUE112.

| ACTION PLAN |Pianificazione iniziale e durante l’intervento

1) Predisporre la cartografia dell’insediamento.

2) Individuare e delimitare il comparto principale per definire il “confine invalicabile” e predisporsi a presi-

diarlo con un numero adeguato di risorse (anche non-VF, se adeguatamente formate e addestrate).

3) Individuare e delimitare il punto di origine e definire l’”area di intervento” tracciando la prima linea di

difesa dinamica.

4) Posizionare le risorse VF, verificare i punti più critici nella linea di difesa dinamica e rinforzarli

adeguatamente.

5) Ridefinire in continuazione la linea di difesa dinamica sulla base dell’evoluzione dell’espansione iner-

ziale o dell’azione di espansione/contenimento forzata.

6) Mantenere monitorata la linea di difesa dinamica.

7) Confinare definitivamente l’incendio.

8) Estinguere l’incendio mantenendo monitorate le attività di protezione dei beni

|OPERAZIONI|Strategie gestionali di approccio e tecniche di intervento

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L’operazione va impostata tenendo conto delle tre priorità standard, alle quali si aggiunge una ulteriore

specificità nel caso di preservazione dei beni storico artistico/culturali

1) Salvataggiodelle persone

2) Confinamento ed Estinzione dell’incendio

3) Protezione dei beni, con particolare priorità per gli edifici ed i beni di valore storico, artistico e culturale

Alle tre imprescindibili priorità standard elencate sopra, vanno aggiunte le seguenti:

4) Salvaguardia delle aree di sviluppo iniziale dell’incendio, per preservare i luoghi anche al fine di

determinare le cause dell’incendio

5) Messa in sicurezza dell’area

6) Supporto per quanto necessario e possibile per favorire la rapida fruizione dell’edificio

Tipiche risorse standard da inviare

Sulla base delle “dimensioni massime del comparto isolato” si definisce una serie di risorse suddivise in :

- Azione di soccorso e antincendio

- Supporto e monitoraggio, anche delle possibili conseguenze dell’azione antincendio (danni d’acqua,

ecc. strutture pericolanti)

La mobilitazione avviene gradualmente (ma con possibilità di rapida estensione del numero e della qualità

delle risorse) anche in funzione delle linee di difesa dinamica che il ROS stabilisce.

Predisporsi all’invio di un adeguato numero di mezzi che consentono le operazioni in altezza o posizioni

sopraelevate (autoscale)

Tipologia di scenario Invio standard immediato integrazioni note

Risorse specifiche o particolari

Risorse specifiche per il superamento di distanze o dislivelli non superabili con in mezzi ordinari

(ad esempio, per BG:Defender pick-up passo corto, furgoncini tipo doblò, piaggio porter, quad)

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Tipico sviluppo del sistema di gestione/comando e controllo

Inserire ICS prevedendo anche risorse di supporto per:

pianificazione e monitoraggio

accesso all’area, sgombero viabilità

alimentazioni idriche

protezione dei beni, con particolare attenzione per i BAC (beni Artistici e Culturali) ecc. ecc.

Esempio di sviluppo dell’ICS per interventi in Centri Storici

Comando intervento

Pianificazione

Definizione comparti

Pre-allertamento risorse

Operazioni

Salvataggio persone

Confinamento incendio

Protezione dei beni

Edifici storici o BAC Beni Artistico Culturali

Altri edifici

Logistica

Viabilità e accesso al'area

Risorse Idriche

Ripristino coperture

deteriorate

Aree di attesa mezzi

Ricoveromateriali evacuati

Amministraz.

acquisizione materiali di consumo

Referenti Comunali

o di altri EntiReferenti Edifici

Addetto Sicurezza

Informaizoni MEDIA

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Risorse di supporto

|LOGISTICA| attrezzature, mezzi, sistemi

Risorse VVF

Sistemi di taglio coperture (tetti)

Risorse idriche

Squadre protezione beni (con teli di copertura e sistemi per la rimozione dell’acqua)

DPI e protezione vie respiratorie

Predisposizione presidi di sicurezza per operazioni altezza

Risorse non-VVF

Gestione evacuati

Squadre per gestione rimozione beni artistici/storici/culturali

Blocco del traffico, viabilità

Rifornimento idrico, posizionamento vasche

Monitoraggio condizioni al contorno

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Appendice

|PREVENZIONE| misure di prevenzione e protezione

(argomento da affrontare limitatamente al raccordo con i disposti normativi esistenti o auspicabili)

Sinergia

La sinergia tra le esigenze del committente, del progettista e dell’Autorità di controllo può portare a

risultati eccellenti nell’ambito della ristrutturazione o adeguamento di edifici esistenti. Le diverse esigenze,

rappresentate insieme intorno ad un tavolo possono far scaturire soluzioni progettuali potenzialmente

migliori di quelle di partenza.

Possibili misure esistenti disponibili in loco

Edifici con impianti antincendio installati (in particolare edifici “importanti” o preziosi)

Misure auspicabili

A seguito dell’analisi del problema incendi nei borghi storici potrebbero scaturire indicazioni che i

regolamenti edilizi comunali potrebbero far proprie, che, ad esempio in caso di ristrutturazione, potrebbero

essere previste per elevare il livello di protezione tramite soluzioni edilizie come ad esempio:

- Lucernari di dimensioni tali da poter facilmente essere impiegati per l’evacuazione dei prodotti

dell’incendio

- Separazioni strutturali atte ad impedire l’espansione dell’incendio

- Predisposizione di tubazioni a secco nelle intercapedini dei tetti e delle coperture da utilizzare per

l’erogazione stile “tubo perforato” all’interno degli elementi che compongono il tetto.

- Metodologie realizzative di impianti termici che garantiscono la non propagazione dell’incendio dalle

canne fumarie

-

-

Gestione degli edifici

Il carico di incendio presente negli edifici è un aspetto che incide particolarmente. Apposite campagne di

informazione della popolazione possono tornare utili.

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Casi di studio

Presentazioni di eventi già accaduti

Per ogni caso di studio presentato è importante poter evidenziare alcuni aspetti tra i quali:

- Pianificazione esistente

- Descrizione catena di comando e controllo

- Strategia principale e priorità immediate

- Risorse impiegate (e tempo necessario)

- Aspetti specifici

- Insegnamenti emersi dall’analisi dell’intervento da portare ai successivi eventi

- …

(nota: per la presentazione di ogni caso di studio è possibile prevedere un tempo di circa quindici minuti)

Composizione dei gruppi di studio

Elenco dei partecipanti nelle varie fasi di stesura delle linee guida

Bibliografia

Documentazione di riferimento

MINISTERO DELL’INTERNO – Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Linee guida per la redazione delle

procedure operative standard di intervento (1997?)

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Allegati

Tipologie e configurazioni coperture edifici storici