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Cause e opinioni

Immigrazione giovanni semeraro 3c

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Cause e opinioni

L’incontro-scontro di diverse culture I processi migratori comportano sia mutamenti

territoriali e sociali. Due sono gli elementi fondamentali del fenomeno migratorio:

1. Il movimento fisico delle persone verso uno spazio e una cultura nuova dove rimangono per più di un anno.

2. Cambiamento del sistema di interazioni (cultura, valori) che può concludersi con l’assimilazione dei valori in manieria più o meno pacifica. Per questo motivo il cambiamento sociale è uno dei maggiori problemi dell’ immigrazione.

Motivi degli scontri Le situazioni conflittuali sono inevitabili tra gli

abitanti originari, inseriti nelle loro tradizioni culturali, e gli immigrati di prima generazione, poveri di conoscenze culturali del luogo in cui sono giunti. Ma spesso il conflitto rimane anche a livello delle generazioni successive, cioè dei figli che non sono riusciti ad adattarsi ai modelli dalle società occidentali. Inoltre è importante osservare che la causa scatenante di molte situazioni conflittuali può essere accresciute dall’incontro fra i valori etico-religiosidiversi, quello degli immigrati e quell degli abitanti locali.

Eticità: potere di morte… Col potere di morte si stabiliscono confini esterni

(confini geografici) e interni (Centri di Permanenza Temporanea) che impediscono l’accesso al suolo nazionale. In questo modo si respingono gli immigrati nella morte, non solo perchè per la società occidentale gli immigrati, una volta respinti, non esistono più, ma anche perchè le politiche restrittive incrementano l’immigrazione clandestina con le conseguenze che tutti conosciamo quotidianamente dalle pagine dei giornali.

… e potere di vita Col potere di vita le politiche permettono

l’integrazione degli immigrati “regolari”, a cui sono cioè stati concessi i permessi di soggiorno. Ciò significa anche assoggettare gli immigrati ai valori della maggioranza della popolazione dello Stato: gli immigrati devono essere contemporaneamente assimilati e esclusi, cioè integrarsi e allo stesso tempo differenziarsi. Le pratiche di addomesticamento e normalizzazione rendono gli immigrati il più conformi possibile ai modelli della cultura dominante, senza alcuna considerazione e rispetto per la loro identità culturale.

Cosa dice le legge? La dichiarazione universale dei diritti umani afferma in tre articoli che:

Articolo 131. Ogni individuo ha diritto alla liberta di movi­mento e di residenza entro i

confini di ogni Stato.2. Ogni individuo ha dirit­to di lasciare qualsiasi paese incluso il proprio, e di

ritornare nel proprio paese.

Articolo 141. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle

persecuzioni.2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente

ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite

Articolo 151. Ogni individuo ha dirit­to ad una cittadinanza 2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua

cittadi­nanza né del diritto di mutare cittadinanza

L’immigrazione nelle religioni Ovviamente anche le religioni hanno, nel corso dei

secoli, assunto posizioni a favore o contro la tematica dell’immigrazione. Vediamo le principali.

Induismo Nell’induismo il senso

nell’appartenenza etnica è molto forte, fatto che comporta una certa diffidenza nei confronti di chi non è indù. Vi è un acceso dibattito sulle conver­sioni: si nasce induisti e non si può diventarlo.

Buddismo La Terra appartiene a

tutti gli uomini e non dovrebbero esserci confini.

Inoltre l’immigra­zione è una opportunità di incontro e conoscenza.

Confucianesimo Nonostante una certa

diffidenza nei confronti degli stranieri, dovuta al fatto che il confu­cianesimo è diffuso soprattutto nelle campagne, vi è un forte senso di accoglienza nei con­fronti di chi appartiene a culture diverse.

Islamismo Al di là dei comportamenti

politici, va osservato che le tre grandi religioni abramitiche, discendono da Abramo, che era un emigrante. In generale i Paesi islamici mostrano diffidenza nei confronti di culture diverse, soprattutto verso quei paesi che accolgono, con altrettanta diffidenza, gli immigrati provenienti da Paesi musulmani.

Ebraismo Il popolo ebraico è fin

dalle origini un popolo in cammino (diaspora). Nel corso dei secoli gli ebrei sono emigrati in molti Paesi del mondo, conservando le proprie tradizioni e la propria identità e integrandosi con la cultura dei luoghi in cui si trasferivano.

Cristianesimo La fede cristiana è da sempre aperta al dialogo con ogni cultura. Il cristianesimo moderno cerca il confronto e il dialogo esattamente come le origini. L’immigrato diventa così una ricchezza per il cristianesimo, non una minaccia: è un fratello da riconoscere nella comunità dei cre­denti e con cui costruire la felicità. Molto importante è l’intervento di papa Benedetto XVI che, nella giornata mondiale che la Chiesa dedica al migrante e al rifugiato, esprimeva la sua volontà a cogliere il positivo delle immigrazioni, vincendo ogni forma di discriminazione e disprezzo.

Il cristiano, pertanto, è invitato a cogliere nell’altro, la presenza di Dio. Anche il cardinale Tettamanzi, vescovo di Milano, in occasione della festa di sant’Ambrogio, pronunciò un forte discorso in favore degli stranieri immigrati e in difesa dei musulmani stigmatizzati da molti come terroristi.

Giovanni Semeraro

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