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Il Volto Santo Periodico religioso fondato da Padre Catanoso - Suore Veroniche del Volto Santo - Reggio Calabria Anno XVIII - Nuova serie - N° 34 - Settembre 2013 Spedizione in abbonamento postale - Art. 20/c Legge 662/96 - Filiale di RC SUORE IN PELLEGRINAGGIO

Il V l Sa - suoreveroniche.altervista.org · “asinello di Dio” immortale trascinavi paziente il tuo basto! Rit. ... Ti bacio le mani”. Pazzo in effetti lo era ma di Dio, come

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Il Volto SantoPeriodico religioso fondato da Padre Catanoso - Suore Veroniche del Volto Santo - Reggio CalabriaAnno XVIII - Nuova serie - N° 34 - Settembre 2013

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SUORE IN PELLEGRINAGGIO

Il Volto SantoPeriodico religioso fondatoda Padre Gaetano Catanoso

Anno XVIII - Nuova serieN° 34 - Settembre 2013

Congregazione Suore Veronichedel Volto SantoVia Padre Catanoso, 289128 Reggio CalabriaTel. 0965. 22957Fax 0965.26752c.c.p. 12562898

Direttore Responsabile:Sac. Domenico Marturano

Amministrazione:Suore Veroniche del Volto Santo

Registrazione al Tribunaledi Reggio Calabria n° 2 del 17.2.89

E-mail: [email protected]: www.suoreveroniche.altervista.org

Stampa: Azienda Grafica Biroccio (RC)

Spedizione in abbonamento postaleArt. 20/c Legge 662/96 - Filiale di RC

Il Volto SantoSettembre 20132

Ritornello:O Santo Gaetano, Padre buono, Padre buonofosti di i Cristo vivo immagine e sorrisofosti a noi qui in terra il bel Dono!“Deh! torna fra noi, e guidaci lassù,al Volto Santo di Gesù, nel Paradiso!”

1. Tu sei Padre dall’umile cuore,Luce e Guida nel duro cammino,ci donasti mitezza e calorenell’offrire il tuo Dono divino. Rit.

2. Ogni uomo per te è un fratello,che trascina la vita al Calvario.Tu gli doni l’amore più bello,e di Dio lo fai Santuario! Rit.

3. Sulla Via della Croce hai chiamatole sorelle Veroniche al fiancodi chi soffre e manca del fiatoquando cede e supplica stanco! Rit.

4. Il dolor della Madre di Cristoche diventa la Madre del mondo,negli occhi piangenti l’hai vistoe serbato entro te,nel profondo! Rit.

5. Riparare le offese del maleera compito duro e nefasto“asinello di Dio” immortaletrascinavi paziente il tuo basto! Rit.

6. Spesse volte il tuo grazie al Signorein ginocchio davanti all’Altarefu per noi uno stile d’amore, la lezione più bella d’amare! Rit.

7. Sacerdote serafico in terra,davi luce nel dubbio e pauradavi forza a vincer la”Guerra”e tracciavi la via più sicura! Rit.

grazie San GaetanoDon Mario

Canto in onore di San Gaetano Catanosodi Don Mario Bonora

Il Volto Santo3Settembre 2013

La Festa Liturgica di S. Gaetano Catano-so quest’anno è celebrata verso la con-clusione dell’Anno della Fede e del

50° di transito del SantoFondatore delle Suore Vero-niche. Anno che è stato ric-co di eventi ecclesial i digrande portata: la rinuncia alsoglio pontificio di Benedet-to XVI°, l’elezione di PapaFrancesco, il suo viaggio aLampedusa, la GMG in Bra-sile. A livello di Chiesa Dio-cesana il 13 luglio il SantoPadre ha accettato la rinun-cia al governo pastorale del-l’Arcidiocesi metropolitanadi Reggio Calabria-Bova pre-sentata da S.E. Rev.maMons. Vittorio Mondello, edha nominato nella stessa Se-de S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Fiorini Mo-rosini O.M., che finora era stato Vescovo diLocri. Anche da queste pagine desideriamorivolgere i nostri sentimenti di riconoscenzaa Mons. Mondello per il generoso, illumina-to e paterno servizio pastorale donato all’Ar-cidiocesi, e alle Suore del Volto Santo in par-

ticolare. Vogliamo inoltre esprimere la no-stra filiale, gioiosa accoglienza al nostro nuo-vo Pastore Mons. Giuseppe Fiorini Morosiniassicurandole obbedienza e collaborazionenell’ambito delle nostre possibilità. Nella no-stra famiglia religiosa molte sono state le ce-lebrazioni in memoria del 50° di morte di S.Gaetano Catanoso ed altre ce ne saranno fi-no al 23 ottobre prossimo. Sarebbe lungoelencarle tutte.Il più grande dono dei due Papi, nel cuore

dell’anno della Fede, è stata l’Enciclica LU-MEN FIDEI scritta a quattro mani. Il cano-vaccio e i contenuti li aveva preparati Bene-detto XVI° mentre la completezza è stataopera di Papa Francesco che ha personaliz-zato il Documento e dato evidente provache il messaggio dell’Enciclica presenta unacontinuità sostanziale tra il magistero petrinodi Papa Benedetto XVI° e quello di PapaBergoglio. Dopo la DEUS CARITAS est sull’a-more di Dio e la SPE SALVI sulla speranza, nel-la LUMEN FIDEI viene completata una lun-ga meditazione di Papa Ratzinger ripresa da

Papa Francesco e offerta atutti gli uomini per dire loroche il più grande regalo por-tato da Gesù è la Fede, chenon mortifica la ragione mala illumina rendendola piùcapace di penetrare nel ve-ro sapere. La Lumen Fidei ri-chiama il Lumen Christidella veglia di Pasqua che il-lumina ogni tenebra e aiutal’uomo a scoprire il grandeamore che Dio ha per ilmondo intero.Il tema della Fede era caro aS. Gaetano la cui vita è statasempre esposta a questa Lu-

ce a tal punto da illuminare, con una radio-sità particolare del suo volto, ogni sua parolae azione che compiva. Egli era un’incarna-zione della Fede e, ancor oggi, ci dice che ilviverla in profondità porta alla vera sapien-za, alla realizzazione della persona e donapace e serenità a tutti i nostri giorni.

FESTA LITURGICA DI S. GAETANO CATANOSOSETTEMBRE 2013di Madre Tiziana Codello

Il Volto SantoSettembre 20134

Le suore Veroniche del Volto Santo vo-gliono rendere grazie a Dio per il donodella vocazione religiosa che il Signore

ha voluto elargire a Madre Tiziana Codellonostra Superiora Generale che con tanta ge-nerosità e sacrificio si sta prodigando inmezzo a noi. Che il Signore la possa ricom-pensare di tutto ciò che essa compie con de-dizione, sempre pronta delicata e attenta atutte le necessità delle singole suore e di tut-ta la congregazione di ordine spirituale emateriale con un cuore veramente di Ma-

dre, sempre pronta all’accoglienza, all’ascol-to e al dialogo.E con le parole della Magnificat vogliamo

cantare: “l’anima mia magnifica il Signoreperché ha guardato l’umiltà della sua ser-va”…Grazie Madre Tiziana tutte noi, suore Ve-

roniche del Volto Santo nel suo 50° di pro-fessione Religiosa Grate della sua presenzain mezzo a noi le assicuriamo la nostra co-stante e sincera preghiera augurandole ognibene.

A MADRE TIZIANA CODELLONOSTRA SUPERIORA GENERALE NELSUO 50° DI PROFESSIONE RELIGIOSA

SAN FIOR TREVISO - 8 SETTEMBRE 2013Celebrazione presieduta da sua Eccellenza il Vescovo

Mons. Eugenio Ravignani

Il Volto Santo5Settembre 2013

La Parola del Padre

Se le anime che desiderano sinceramen-te di diventare sante si persuadesserobene di questa verità, che le croci della

Provvidenza, cioè le croci che si incontranoad ogni momento nel compimento del pro-prio dovere, aprono loro una via o più sicu-ra e più breve per raggiungere la santità, del-le azioni straordinarie e che la sottomissioneattuale alla volontà di Dio è la vera pietra fi-losofale che cambia in oro divino tutte le lo-ro occupazioni, le loro noie, le loro sofferen-ze come sarebbero felici!...Quale consolazione e quanto coraggio, es-

se non attingerebbero dal pensiero che perottenere l’amicizia di Dio e la gloria del cie-lo, esse non devono fare più di quello chefanno, ma devono soffrire più di quanto sof-frono .... Che tutto ciò che esse non curanoe per nulla basterebbe a far loro acquistaregrande Santità .... O mio Dio, fate che io sia,l’apostolo di questa santa volontà e che iofaccia comprendere a molte anime che nonvi è nulla di più facile, di più comune, di piùaccessibile a tutti che la santità. Se tali animeben disposte mi domandassero il segreto divivere a voi unite, o mio Signore, rispende-rei loro che non ce ne che n’è alcun altroche quello di servirsi di ciò che loro si pre-senta... Questo ci conduce a questa unione...tutto ci santifica fuorché il peccato che perl’anima che si abbandona alla volontà diDio, di ora in ore... di minuto in minuto, tut-to diventa pane per nutrirla, sapone per la-varla, fuoco per purificarla strumento perfarle prendere una forma divina. Per diveni-re Sante, anime care che mi leggete, nondovete dunque affaticarvi troppo, fate quelche dovete fare - soffrite quel che vi tocca disoffrire - dovete solamente cambiare il vo-stro cuore, o meglio la volontà di manierache essa possa accogliere tutto ciò che acca-de ad ogni istante per disposizione di Dio. Sì la santità è un semplice fiat una sempli-

ce adesione della propria volontà a quella diDio. E non vogliate temere che la volontàdel Signore possa essere talvolta un po’amara... pensate invece: possibile che ilbuon Dio voglia farmi del male? Rifiuteròdunque quel che la mano del Signore mi ha

preparato? E chi altri mai potrebbe darmiqualcosa di meglio?No... no... discacciamo da noi la diffidenza

e il timore... amiamo invece con Gesù e Ma-ria questa dolce divina adorabile volontà edin questo amore e per questo amore noi cifaremo veramente santi.

COME SI DIVENTA SANTIdi San Gaetano Catanoso dal Volto Santo del febbraio 1927

Il Volto SantoSettembre 20136

BAGNATO DALLA LUCEDELLA SEMPLICITÀuna incisiva pagina di don Vincenzo Lembo

La Parola del Padre

La vita del Padre, apparentemente, nonsi distacca troppo dall’informe, dallaquotidianità di un sacerdote ricco di

zelo, pieno di fuoco apostolico, come tantice ne furono, e ce ne sono, nell’universosconosciuto della Grazia. Fu parroco pertrentasei anni, (...) missionario del Volto San-to, fondatore di una piccola congregazionedi Suore. Ma proprio quest’ultima “impresa”in cui si riassume e culmina la sua intensaattività di sacerdote, a suo tempo fu giudica-ta da non pochi preti piuttosto in negativoche in positivo. Gli si rimproverava, fra l’al-tro, d’essersi cacciato in un’avventura quan-to meno velleitaria, senza sbocchi solidi e si-curi. Non è un mistero questo. Ne sentì ditutti i colori. ln un biglietto a un giovaneparroco (forse qui presente) così scrivevanel 1941: “I guai non mi mancano. Siamo inalto mare. Ho contro alcuni dei miei più cariamici. Dicono che sono un pazzo. Deo gra-tias. Prega per me. Ti bacio le mani”.Pazzo in effetti lo era ma di Dio, come lo

furono i grandi Santi. Nulla di più concretooffrono i suoi scritti, peraltro scarsi e occa-sionali, se dietro le parole non si capta ilfuoco bruciante del suo spirito. Sono comele sue prediche: discorsi poveri di un umileprete venuto in città dalle povere, isolatecampagne di Chorio e di Pentidattilo, dettialla buona, senza alcuna pretesa, spoglie diqualsiasi ricercatezza linguistica e oratoria,per lo più improvvisati e ripetitivi sino a sfio-rare le frasi fatte o i luoghi comuni. Tutto siriduceva a poche, essenziali raccomandazio-ni; “Amate Gesù Sacramentato - Amatela Madonna - Pregate - Soffrite per amo-re del Signore - Riparate - Vivete nell’u-miltà - Fatevi santi”. Quando tutto il suoeloquio non si esauriva in quattro parole dipoche sillabe: In Domino - Fiat - Deo gratias- Te Deum, e, a volte, in aggiunta, con donOrione: «Ave Maria e avanti!». Eppure (lonotava nientemeno a proposito di donOrione lo scrittore Carlo Bo in un articoloper il centenario del Beato: Corriere dellasera, 28 giugno 1973), eppure è questa ap-parente povertà di pensiero, questo ingan-nevole grigiore, questa pagina non curata

della sua vita, checi mette in sospet-to offrendoci il pri-mo segno della“specificata“ e “di-versità” anche di P.Catanoso. Un prete“diverso” e straor-dinario perché pe-rennemente “ba-gnato” dalla lucedella semplicità, della povertà e della carità;un prete che si era totalmente annullato nel-la contemplazione del Volto di Cristo e nel-l’amore degli altri; “diverso” in quel suo an-dare continuo incontro ai “vinti” della vitaper consolare e soccorrere il Signore che inessi egli vedeva abbandonato e sofferente: ipiccoli orfani, specialmente quelli condotti ariva dai naufragi della guerra o dagli egoismispietati degli uomini, i malati, i moribondi, ivecchi, i carcerati, i peccatori, quest’ultimida lui ritenuti i più poveri tra i poveri. Fu Iospazio privilegiato in cui P. Catanoso mag-giormente esercitò e condenso il suo apo-stolato.L’amore di Dio e degli uomini erano dav-

vero, nel suo orizzonte spirituale, due aspettidi un unico inseparabile amore. C’era in P.Catanoso come un segreto inviolabile che lospingeva sempre al “di più”, in una corsasenza fine verso le vette della perfezione cri-stiana: mai un segno di stanchezza pur nelleafflizioni del corpo non di rado debilitato,mai che si sedesse ai bordi della strada an-che quando era Lastricata di spine pungentie di ostacoli umanamente insuperabili. Unavolta messo il piede sulla scala in cui Diostesso si era posato, come nel sogno di Gia-cobbe, P. Catanoso non smise più di salire.Ogni conquista diventava nuovo punto dipartenza, uno scalino dietro l’altro nell’ansiadi scavalcare nell’aldilà. “Una ne fa, un’altrane pensa”, disse di lui un giorno don Orio-ne. E quand’era preso da una idea nuova -testimonia uno che gli fu particolarmente vi-cino non era capace di dormirci sopra.“Fuoco - gridava fuoco. Figliuoli, diamo

fuoco”.

Memoria del padre

Il Volto Santo7Settembre 2013

Le iniziative che avevamo predispoto perla celebrazione del 50° della morte di S.Gaetano Catanoso miravano essenzialmentea far conoscere la sua figura elo spessoredella sua santità alla nostra Chiesa particola-re. Ancora sono viventi molti membri delle

nostre comunità che lo avevano frequentatoin vita e ne conservano un vivo e grato ri-cordo: sono stati loro ad animare le testimo-nianze. Tra le iniziative la più capillare è stata la

proposta della testimonianza del Santo nel-

IL 50° DELLA MORTEDI SAN GAETANO CATANOSONELLA NOSTRA CHIESA PARTICOLARE

di don Domenico Marturano

Memoria del padre

Il Volto SantoSettembre 20138

l’itinerario di catechesi proposto a tutte lecomunità della nostra chiesa in occasionedell’anno della fede. Per ogni articolo dellaprofessione di fede vennero proposti gli in-segnamenti del santo e l’esemplarità con cuiegli aveva vissuto quel contenuto della no-stra fede.Un’altra iniziativa era stata proposta per le

singole parrocchia: portare la reliquia delSanto e durante le celebraziononi presenta-re la sua vita e il profilo della sua santità at-traverso le testimonianze di coloro che l’ave-vano conosciuto. Abbiamo avuto richiesteda dieci parrocchie. Si esponeva la reliquia edurante la celebrazione parrocchiale previstaveniva resa la testimonianza e si illustravanogli aspetti della sua spiritualità che rispondo-no alle esigenze degli uomini del nostrotempo.La terza iniziativa è stata l’animazione dei

pellegrinaggi nel Santuario del Volto santo.Ci sono stati 23 pellegrinaggi organizzati. Adessi venivano offerte le possibilità di celebra-re, pregare, confessarsi, ascoltare le testimo-nianze delle suore che avevano che avevanoconosciuto il Padre, visitare il corpo del Pa-dre come si era conservato dopo la morte ei luoghi della sua vita terrena.Anche tre associazioni culturali organizza-

rono momenti celebrativi: in particolare ilCentro Internazionale Scrittori Calabresi haorganizzato un concorso di saggistica e nar-rativa sulla figura di S. Gaetano Catanoso eun concorso di poesia religiosa. La nostra popolazione ha accolto con en-

tusiasmo le testimonianze sulla santità di Pa-dre Gaetano Catanoso perché sentiva la suasantità come familiare e imitabile. L’espe-rienza del male per la nostra popolazione si-gnifica avere un cuore indurito e guastatodall’ottusità della propria mente e di desiderismodati che alimenta. Questo comporta-mento sappiamo che sfigura il nostro volto elo fa essere abbattuto, perché ogni disegnodel nostro cuore è violento. La spiritualitàdella riparazione, dalle sue origini francesilegata alla devozione al Volto Santo, si inne-stava perfettamente con le radici spiritualidella nostra popolazione, così radicate che lasostennero nelle situazioni storiche piùdrammatiche. Consisteva nell’imitazione diGesù assumendo su di sé i peccati dell’uma-nità e accettando sofferenze, sacrifici, po-vertà, umiliazioni, per mostrare vicinanza econsolare il Cuore di Gesù. Questa spiritua-

lità è stata vissuta dalla nostra Chiesa parti-colare in tutta la sua storia, che si è caratte-rizzata come “consolatrice” della nostra po-polazione nelle sue storiche tribolazioni. Pa-dre Catanoso sintetizza tale spiritualità nellacontemplazione del Volto Santo: “Siate de-voti del Volto santo. Guardatelo! La fronte ècoronata di spine: gli occhi sono aggrumatidi sangue. Gesù è dissetato con aceto e fiele.Il Volto di Gesù è coperto di sputi, è schiaf-feggiato. Eppure Gesù, di sulla croce, si sfor-zava di aprire gli occhi per guardare i suoicrocifissori che lo bestemmiavano”. Nellacroce Gesù mostra il suo amore fino al mas-simo. Perciò S. Gaetano considera la croce“la grande cattedra scelta dal redentore perricapitolare e sancira la dottrina del cristiane-simo”. Ma, dall’altro lato, è necessario“asciugare il volto di Gesù schernito e umi-liato da tutti, che continua a camminare sul-la terra carico della croce”. Suo programmaascetico è “ricercare e consolare il Volto sfi-gurato del Signore, riflesso in tutti i crocifissidi oggi, incarnando il pietoso e coraggiosogesto della Veronica”. Di ciò fa la finalità ul-tima della sua missione sacerdotale e il cari-sma delle “Figlie di Santa Veronica”: Tuttoquesto asservimento al vizio, alla prepoten-za, si vince facendo conoscere agli uomini lalegge di Dio. Dio è amore. Dio è carità. Diodeve vivere nel cuore di ciascuno di noi enelle nostre famiglie. L’uomo deve impararead amare, deve imparare a conoscere Dio,deve imparare a non avere paura… L’uomodeve imparare ad essere libero per poteramare il Signore e servirlo in umiltà”. Ciòinizia la trasfigurazione del volto umano: “Lasuora Veronica dev’essere il Volto di Gesù.con l’esempio, con la bontà, con la carità”.Per questo indica la Trasfigurazione come lafesta della sua Congregazione: la loro consa-crazione e il loro apostolato mira a far agirel’azione trasfiguratrice dello Spirito santo nelcuore e nel volto dell’uomo: “Nel volto dicristo la Chiesa contempla il suo tesoro, lasua gioia…quanto è dolce il ricordo di Ge-sù, fonte di vera gioia del cuore!” (GiovanniPaolo II). S. Gaetano gli fa eco: “Il Volto san-to è la mia vita, Lui è la mia forza! Ho cerca-to nel miglior modo possibile di essere unmissionario. Il Signore ha voluto che io por-tassi avanti la devozione al Volto Santo; evoi vedete ora la Congregazione del VoltoSanto”, che non deve parlare di Gesù, mafarlo vedere.

Memoria del padre

Il Volto Santo9Settembre 2013

Ho ammirate l’iniziativa di dare un pre-mio ai migliori scrittori su S. GaetanoCatanoso da parte del Centro Inter-

nazionale scrittori della Calabria che, daqualche anno, si fa carico di un Premio in-ternazionale di Saggistica e Narrativa. Gaetano Catanoso, prete reggino e Fon-

datore della Congregazione delle Suore Ve-roniche del Volto Santo, che ha speso la suaesistenza a favore dei poveri, degli umili, deisemplici, che ha amato la natura rispettan-dola e insegnando a conservarla, credo chesi sia prestato bene a questo genere lettera-rio e ringrazio tutti colere che premiati onon, hanno dedicate il loro talento saggisti-co narrativo a questa figura di Santo. Comepure ringrazio, a nome di tutte le Suore Ve-roniche del Volto Santo, l’equipe del CentroInternazionale scrittori della Calabria di averscelto un calabrese per cui conferire un pre-mio. È questo un grande omaggio che si fa alla

figura di S. Gaetane nel 50° della sua dipar-tita. Un onore che si rende ad un sacerdotedi questa terra e di questa città di ReggioCalabria. La figura di S. Gaetano si staglianella storia di questa Città per la sua umileopera sita nel campo della carità, dell’ascol-

te, del sostegno a malati e carcerati, del do-no della misericordia del Signore a tutti co-lore che si confessavano da Lui, ed eranosempre in molti. Si definiva “l’asinello del Si-gnore” riservandosi i pesi più duri dell’eevangelizzazione, di quella spicciola che nonfa notizia e che si svolge nel nascondimento.La sua fama di santità correva in tutta la

Città e la Calabria e in molti si rivolgevano aLui per consigli e per avere il perdono delSignore. Lo trovavano nel suo povero studiocon la corona tra le mani e in atteggiamentodi attesa di qualcuno, sempre in atteggia-mento di accoglienza. Partivano da Lui tra-sformati e più buoni. S. Gaetano Catanosonon ha compiuto opere grandi, vistose, nonè state costruttore di edifici, ma la carità l’haesercitata nella parrocchia di Pentidattilo,della Candelora ed infine nella sua piccola epovera casa di Reggio Calabria elargendociò che aveva con generosità e col sorrisosulle labbra. Lui è state grande nella costru-zione della sua santità spicciola, alla manieradi chi ha un cuore carico di fede in Dio e diamore per il prossimo.

Madre Tiziana Codello(Superiora Generale)

PREMIO LETTERARIO SU SCRITTI EPOESIE SULLA FIGURA DEL PADRE

Festeggiare il Cinquantesimo di morte diuna persona di anni fa, sembrerebbemolto strano. Ma non solo per chi non

è a conoscenza di eventi che hanno dellostraordinario e che hanno cambiato radical-mente la vita di molte persone, specialmen-te bambini orfani, anziani, ammalati, tempi eluoghi difficili. Chi era Padre Gaetano Cata-noso. Era nato a Chorio di S. Lorenzo (R.C.)il 14 febbraio 1879. Entrò nel Seminario Ar-civescovile di Reggio Calabria. Fu ordinatoSacerdote il 20 settembre 1902. Venne no-minato Parroco in un piccolo paese dell’A-spromonte, a Pentidattilo dal 1904 al 1921.Fin dai primi anni del suo ministero sacerdo-tale, era venuto a diretto contatto con unadifficile realtà sociale e religiosa: problemieconomici, culturali, umani. Iniziò prima con

la preghiera a Gesù Sacramentato, Ore San-te. Si servì della Parola di Dio con la Cate-chesi, con scuole serali, visitò gli ammalatinelle campagne, portando istruzione e pro-mozione umana.Si prodigò soprattutto nel periodo del ter-

remoto del 1908 e la prima e seconda guer-ra mondiale, portando aiuto e conforto. L’iti-neranza sacerdotale e apostolica non cono-sceva limiti, anche fuori dell’Arcidiocesi diReggio Calabria, giunse a Catanzaro, Tro-pea, ecc. aiutando anche i giovani poveriche aspiravano al sacerdozio. Aveva attintoIa forza dalla preghiera per consolare tutti,ed ha insegnato durante la sua vita più conle opere che con le parole. Accanto al popo-lo condivise ansie e paure, ed ha cercato ilVolto del Signore, non soltanto nell’Eucari-

È STATO FESTEGGIATO IL50° ANNIVERSARIO

DEL PASSAGGIO AL CIELODI PADRE GAETANO CATANOSO

di Suor Dorotea Palamara

Memoria del padre

Settembre 201310Il Volto Santo

stia, ma anche nel volto dei fratelli sofferen-ti, vedendo in ogni volto il Volto di Cristosofferente della Passione. Diceva: “Il VoltoSanto di Gesù è cosi appassionato nelvolto appassionato di tanta gente, da sol-lecitare Nuove Veroniche”.Più tardi nel 1934, lo espresse nella fonda-

zione di una Congregazione “Suore Veroni-che del Volto Santo”. Concentrando nellaloro spiritualità tutto l’ardore che lo avevaanimato come “Missionario del Volto San-to”, e immise nella sua fondazione una spe-ciale attenzione ai bambini abbandonati, allagioventù senza guida, agli ammalati. PadreCatanoso aveva una paternità innata: ve-niva perciò spontaneo chiamarlo “Pa-dre”. Non si andava da Don Catanoso, odal Canonico Catanoso, soltanto da Pa-dre Catanoso. Traspariva da lui quelladignità del Sacro che dà credibilità di pa-ternità, certezza di consiglio nella sem-plicità, sempre sorridente nell’accoglien-za. Mons. Vincenzo Lembo afferma: ”Gli siriconosceva, fra gli altri, quel dono ine-stimabile dello Spirito che è il carismadella paternità”.Uomo di Dio per amore si spoglia di ogni

cosa. Considerò tutti come figli: parrocchiani,orfanelli, penitenti, ammalati, poveri, semina-risti, giovani sacerdoti, le suore, amò tutti co-me Gesù stesso, donando a ciascuno la con-creta certezza della paternità divina. Dicevaalle sue Suore: “Il vostro posto è quello chegli altri hanno rifiutato”. Voleva che le Suoresostenessero i Sacerdoti nel loro lavoro apo-stolico. Sono tanti, e tutti, felicemente scolpitinella memoria di quanti lo conobbero, i trattidel Santo Catanoso, soprattutto quelli legatialla sua paternità e alla sua profondità uma-na. Padre Catanoso era di un carattere dolce,persuasivo; per chi soffriva aveva una tene-rezza di madre. Era un santo allegro. Una luce che brillava.

Ha sorriso sempre. Sempre con la corona inmano, intento a recitare il rosario. Quandol’uomo incontra Dio vive nella felicita”.Padre Catanoso ha incontrato Dio nella sem-plicità del suo cuore, mediante la preghieracostante, e ha incontrato Dio nel cuore diogni fratello sofferente, e si e adoperato intutti i modi per recare aiuto e consolazione.Padre Catanoso ha vissuto una fede puracon semplicità di cuore, e aderito al progettodi Dio sia nella gioia che nel dolore. Ha avu-to il coraggio di affrontare e superare i limitipersonali e donarsi agli altri gratuitamente,

portando la testimonianza del vivere quoti-diano, aiutando i deboli: ha imitato il Signoreche passò sulla terra facendo del bene a tutti.Lasciò la terra il 4 aprile 1963, dopo aver se-guito tutte le preghiere e l’ultima benedizio-ne dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ferro, ele sue esequie vennero celebrate il 5 aprilenella Cattedrale di Reggio. La salma, recata aspalla da Sacerdoti, tra folle imponenti, sem-brò il trionfo di un Vegliardo che, nella suavita, aveva cercato solo il nascondimento elo spirituale abbandono dinanzi al misterodel Pane, che egli aveva distribuito come ca-rità e condivisione ad ogni livello. Fino alla fi-ne i suoi occhi brillavano di serenità, di gioia.Ancora l’Arcivescovo Mons. Ferro nell’ome-lia delle esequie in Cattedrale, il 5 aprile,pronuncio le seguenti parole: “Una luce sispense sulla terra per splendere di piùfulgore in Cielo”.La fama di santità che lo aveva circondato

in vita si accrebbe e si consolidò dopo la suamorte, per cui l’Arcivescovo Mons. AurelioSorrentino diede inizio alla Causa di Cano-nizzazione, anzitutto istituendo una Com-missione per la raccolta di Scritti e Testimo-nianze fin dal 4 aprile 1978, e, a solo 18 an-ni dalla morte di Padre Catanoso, lo stessoArcivescovo ha ricevuto l’autorizzazione dalPapa Giovanni Paolo II, in data 8 dicembre1980, di aprire il “Processo di Beatificazio-ne”. Infatti, tale Processo venne aperto nellaBasilica Cattedrale di Reggio Calabria il 15dicembre 1981, con la partecipazione di tut-ti i Vescovi della Calabria, Sacerdoti e gran-de folla di popolo. Il processo si conclusecon la proclamazione di ”BEATO” il 4maggio 1997. E dopo, col grande eventostorico, dopo duemila anni, che un PAR-

Memoria del padre

Settembre 2013 11Il Volto Santo

ROCO della Calabria venne elevato aglionori degli Altari il 23 ottobre 2005, inPiazza San Pietro nell’esultanza indescrivibi-le, che ha suscitato tante iniziative prima edopo. Per l’anniversario del 50° della morte, è

davvero emozionante vedere con quale ve-nerazione le diverse Parrocchie accolsero laReliquia del Santo Fondatore, pregandoloquale intercessore presso il Volto Santo delSignore, chiedendo pace e consolazione. Inquesti cinquanta’anni da quando il PadreFondatore ci ha lasciato, abbiamo sentito vi-cina la sua protezione, la sua intercessionepresso il Volto Santo e la Vergine Santissima,e nonostante i propri limiti, la Congregazio-ne ha mantenuto vivo lo spirito del Padre ele Opere che gli stavano a cuore: la comu-nione con i Vescovi, i Sacerdoti, le ScuoleMaterne, collaborazione nelle Parrocchie,Orfanotrofi, Case di Riposo per anziane. IlPadre Fondatore, spesso ripeteva: “Le Mis-sionarie del Volto Santo, devono andareLontano, lontano ...”. Infatti, questo sogno del Fondatore si è

realizzato con l’apertura missionaria in Asia,a Manila, nelle Filippine, nel 1989, e nell’A-frica, in Tanzania nel 2006, con tanta graziadi vocazioni, che seguendo il Carisma trac-ciato dal Santo Fondatore, asciugano le lacri-me al Volto appassionato del Signore pre-sente nella sofferenza dei fratelli piccoli, an-ziani. Insieme alla Chiesa tutta, che ha rico-nosciuto la santità del Fondatore, eleviamoancora l’inno di ringraziamento al Signoreche, come canta la Madonna, ”guarda all’u-miltà dei suoi servi”. Perché la Chiesa ci pro-pone i Santi come modelli da imitare? Chisono i Santi?La Chiesa ha sempre cercato di parlare di

Dio, attraverso la Parola di Dio messa inpratica dai Santi che richiamano i valori dal-lo Spirito all’amore e alla gloria di Dio edanche i valori sociali, cioè le forme di caritànella storia.Quindi la proclamazione a “SANTO” a

una maniera di celebrare la gloria di Dio at-traverso la sua creatura. E i Santi non attri-buiscono a se stessi alcun merito, ma allagrazia dal Signore, cha richiede si la collabo-razione umana, ma tutto proviene dalla veraSorgente dalla LUCE, che è il Signore, ed èper mezzo di quella LUCE che i Santi la ri-splendono, quali strumenti, senza merito al-cuno. La gioia e la luce risplenda nei cuori

che si immergono in Dio con semplicità eumiltà di cuore.I Santi sono coloro cha hanno risposto alla

chiamata di Dio “Una moltitudine che nes-suno potava contare, d’ogni lingua, popolo enazione” dice San Giovanni nell’Apocalisse.I Santi sono coloro cha hanno risposto allachiamata dal Signore nel Luogo e nel modoin cui il Signore li ha posti e si sono abban-donati interamente a Lui, nella semplicità dicuore ed umiltà. Per cui la Chiesa ce li pro-pone coma modelli da imitare, perchè lorohanno imitato il Signore.La chiamata alla santità di ogni cristiano. II

Signore ha tracciato un progetto per ciascu-no di noi e chiede soltanto la nostra collabo-razione di fede per vivere con semplicità dicuore. La santità è anche saper vivere insie-me, servire il prossimo, sentirsi responsabilidi coloro cha ci vivono accanto, di essere ac-coglienti, imitando il Signore, facendo delbene a tutti. E il Signore ci ha fatto dono an-che nella figura semplice e umile nella per-sona di Padre Gaetano Catanoso, una san-tità di semplice, umile, quotidiana, alla por-tata di tutti. Un uomo che ha vissuto di fe-de, di abbandono in come Dio sia nellagioia come nei dolori, ripetendo come inogni circostanza: “In Domino! Fiat! Deo gra-tias!”, cioè così vuole il Signore, sia fatta lasua volontà, siano grazia al Signore sempre,nella gioia e nel dolore.San Gaetano Catanoso ci ripete anco-ra: “Coraggio, figliuoli, tutti possiamo edobbiamo farci santi, compiere ognigiorno tutto per amore nel Luogo e nelmodo che Dio ci pone. La santità nonconsiste nel fare grandi cose, nel com-piere tutte le cose per amore, nel modoe nel Luogo che Dio ci pone. Osservare iComandamenti del Signore, compiere idoveri del proprio stato. Amare Dio eamare il prossimo, vivere la nostra gior-nata quotidiana facendo il bene. Tuttidobbiamo portare nel cuore un raggiodella Luce del Signore, a rifletterlo inogni circostanza. Dobbiamo aiutare, con-solare i nostri fratelli, vedendo in essi ilVolto del Signore sofferente, per poi po-terlo contemplare raggiante di Luce inParadiso. Accettiamo in pace tutta la sof-ferenza dalle Mani del Signore, ripeten-do in tutte le occasioni, lieti o tristi:“Fiat! In Domino! Deo gratias! Ava Ma-ria e avanti!”.

Il Volto SantoSettembre 201312

Memoria del padre

Il Volto Santo13Settembre 2013

Memoria del padre

Quando vi è una tri-bolazione dobbia-mo portarla con se-

renità, accettando il disegnodivino e ripetere il “Fiat” in-sieme alla Madonna.Quando le croci sono

due, allora bisogna dire“Deo Gratias”. Quando lecroci sono molte, allora bi-sogna dire “In Domino”perché senza di Lui nonpossiamo sopportarle.Queste tre espressioni so-

no la sintesi della vita di Pa-dre Catanoso, uomo sem-plice e veramente religioso,umile e grande Prete.“Fiat” “Deo Gratias” e “In

Domino” parole che affer-mava sempre con le opererendendosi disponibile ver-so i fratelli più bisognosi colgrido di riconoscenza chesgorgava dal Suo cuore econ l’abbandono totale nel-l’aiuto del Signore.Per questo veniva consi-

derato, da quanti lo cono-scevano, vero apostolo alservizio di Dio.Percorrendo la storia della sua vita si ap-

prende che la sua attività di parroco straor-dinario, di zelante discepolo di Cristo, haavuto inizio in un piccolo paese dell’Aspro-monte “Pentidattilo” dove ebbe modo di ve-rificare l’amaro stato di povertà, l’ignoranzareligiosa, la quasi generale profanazione del-la domenica, l’impressionante freddezza ver-so l’Eucarestia, la bestemmia, l’emarginazio-ne. In quella sede diede inizio al suo impe-gno di padre e missionario fiducioso nel-l’aiuto della Vergine Madre e dell’Onnipo-tente. Attento alla voce dello Spirito fu aper-to e sensibile ai problemi, pronto a com-prendere e a condividere il cuore sofferentedi chi gli chiedeva aiuto e seminò sentimentireligiosi operando sempre nel rispetto dellapersona e nel culto della libertà. Riuscì infat-

ti a far si che quella stessa gente avvertisse ilbisogno della riparazione per espiare l’offesarecata a Dio. Tante furono le richieste di ri-parazione che furono raccolte nell’enciclicadi Pio XI.Il fascino della Sua religiosità si manifestò

pure quando gli fu assegnata la parrocchiadella Candelora, quando fu guida spiritualenel Seminario e quando fu impegnato davero missionario nelle carceri mandamentalidella città.Per il suo adoprarsi instancabilmente fu

sale e luce di speranza. Per il continuo svuo-tamento di Sé per fare spazio a Gesù, tutticoloro che Lo incontravano percepivano ilbuon profumo di CristoEgli ha sempre seguito la via umile,quella

del farsi piccolo per abbracciare teneramen-te la volontà di Dio anche quando passavaattraverso la sofferenza.

SAN GAETANO CATANOSOdi Anna Costantino

Il Volto SantoSettembre 201314

Fu un vero modello di carità, di prudenzae di obbedienza anche quando non com-prendeva il senso delle parole dei suoi supe-riori perché aveva una capacità straordinariadi porre mente e cuore alla volontà di Dioservendolo in modo radicale.Fu fondatore di una Congregazione reli-

giosa “Le Suore Veroniche” per la qualeMonsignore Lanza, pur stimando padre Ca-tanoso al punto da averlo scelto come suoconfessore gli disse che non poteva appro-varla per la mancanza di istruzione e di pre-parazione religiosa delle suore. Padre Cata-noso ha ascoltato in silenzio e con sofferen-za ma poi con semplicità rispose: è vero, Ec-cellenza, hanno però l’umiltà e lo spirito disacrificio, quindi hanno tutto.Ottenne l’autorizzazione dopo che le suo-

re fecero un periodo di formazione presso ilMonastero della visitazione di Reggio Cala-bria per ottenere da Roma il riconoscimentogiuridico.Fu anche fondatore dell’Opera dei Chieri-

ci poveri perché girando per le varie chieset-te abbandonate sull’Aspromonte capì che iTabernacoli rimanevano chiusi perché anchese c’erano le vocazioni, i chierici erano tal-mente poveri da non potersi permettere distudiare e diventare bravi preti.Il sogno e il coronamento della Sua vita fu

anche l’erezione del Santuario dedicato alVolto Santo.“Il Volto Santo è la mia vita, Lui è la mia

forza”.Queste Sue parole avevano l’impron-ta del candore perché era l’uomo che mette-va Cristo al centro del cuore, al centro dellastoria e del cosmo e salda era la sua fede,co-stante la preghiera eucaristica nella contem-plazione del Volto Santo del Signore che ve-deva riflesso in ogni uomo che soffre.Si considerava l’abisso di nullità e invece

nella Sua spaziosa fronte si leggeva lo spes-sore nascosto come dal suo sguardo,dallagenerosità dell’ascolto, dalla calda accoglien-za ad ogni individuo che cercava di dare unsenso alla sua vita.Era un semplice prete aperto all’Eterno

perché leggeva “tutto” alla luce di Dio e sulSuo volto c’era stampata una serenità chetrasmetteva quando confessava, predicava,quando addirittura per le strade di Reggiopasseggiava e cercava elemosine col soloscopo di aiutare le famiglie che erano nel bi-sogno.Fu un vero modello di umiltà, di carità, di

prudenza, di obbedienza anche quandoquesta gli costò lacrime e sacrifici.Ha mantenuto il suo sacerdozio sempre in

alto per insegnare con l’esempio, colla soffe-renza, con la mortificazione, con un profon-do amore alla Chiesa che mediante il Sacri-ficio Eucaristico, Nostro Signore Gesù Cristoci unisce a Lui stesso e guarisce e purifica inostri poveri cuori, paurosi ed esitanti,do-nandoci riposo e forza per diventare per ilnostro prossimo una sorgente le cui acquenon inaridiscono.Guardare il Suo volto è come fare un ba-

gno nella serenità,nella gioia perché c’è lucenel suo sguardo, c’è trasparenza. Le Sue ma-ni perennemente intrecciate con la coronadel Rosario erano un tutt’uno con la Sua vi-ta, con l’abbandono nella Sua Mamma Ce-leste e la speranza nella Divina Provvidenza.

Per me e per coloro che non hanno avutoil dono di conoscere il missionario del VoltoSanto esistono scritti e numerose fotografie;alcune veramente invitano a riflettere. Unain particolare sulla quale meditare, quellanel momento del suo trapasso con accantoMons. Ferro per il quale si è iniziato l’iterper la beatificazione. Toccante è osservare losguardo sereno tra morente e benedicente.In quello sguardo si interpreta un grazie aDio e l’impegno che avrebbe profuso MonsFerro nella vigna del Signore avendo fattotesoro dell’esempio ricevuto. Nel fraternoabbraccio si evidenzia l’essere accomunatientrambi da una infinita sete di carità e realee totale donazione di sé all’altro nella gra-tuità assoluta.Mi sono chiesta con non poco stupore co-

me sia possibile che in una sola persona,nell’arco di una sola vita, anche se lunga, cisia una così grande ricchezza di virtù cristia-ne. La risposta mi è sembrata semplice dopoaver masticato quanto avevo letto e soprat-tutto soffermandomi sul Suo Sacrificio Euca-ristico che lo trasformava in misura sempremaggiore in immagine di Cristo. Era un uo-mo di Dio perché, come San Domenico, oparlava di Dio o parlava con Dio. Era il verooperaio del Vangelo, impegnato a far nutrireamore verso Dio e il prossimo ed illuminarenei fratelli gli orizzonti della speranza. Egli,oggi, è un Santo che impressiona per quelloche ha fatto ma in particolare per la luceche emanava perché nel Suo cuore era lapresenza stessa di Dio.

Memoria del padre

Il Volto Santo15Settembre 2013

Era il 30 luglio 1950: in matti-nata in Duomo, la previstaordinazione Sacerdotale.

Don Demetrio Fortugno ed io,vestiti in camice e stola diaconale,attendevamo in presbiterio, strettiin un unico abbraccio dei nostrifamiliari, parenti e amici. Non c’è-ra un clima di festa un mese eraappena passato dalla inaspettatamorte dell’Arcivescovo AntonioLanza.Il 21 Giugno mi aveva ricevuto

in udienza, mi aveva accolto congrande paternità e volle fissarecon me il giorno dell’ordinazioneil 16 luglio.Dall’ottobre 1938, eravamo

giunti al traguardo in quattro deiquale altri due don Lillo Alto-monte e don Giuseppe Agostino,sarebbero diventati presbiteri al-cuni mesi dopo per la minore età.La mattina del 22 giugno, l’ArcivescovoLanza morì improvvisamente. Due Arcive-scovi, Montlabetti e Lanza avevano finito iloro giorni nel sangue; seppure in diversimodi.Sulle nostre teste sentimmo il calore delle

mani consacranti dell’Arcivescovo DemetrioMoscato, nuovo amministratore apostolicodell’Arcidiocesi.Il 30 luglio 1950 tra i tanti sacerdoti che

presenziarono il rito della nostra Ordinazio-ne Sacerdotale, c’era anche il Canonico Pa-dre Gaetano Catanoso.L’avevo visto per la prima volta, nel mio

paese a Villa S. Giuseppe, allorché avevo 10anni. Il Padre, aveva voluto fare visita a tresue suore il primo avamposto di una na-scente comunità “Le Veroniche “inviate dalPadre a raccogliere la fanciullezza più pove-ra e abbandonata per l’assistenza religiosa.Il Padre volle anche, che un piccolo nu-

cleo di esse dal paese raggiungesse ognigiorno la frazione di Pettogallico .E qui lui inaspettato, venne un giorno tra

le sue suore atteso anche dai ragazzi e dalle

ragazze riuniti quasi in un oratorio. Eravamoin molti, lo acclamammo: seduto in una car-rozza e avvolto nel suo immancabile man-tello, fu subito tra noi rallegrandosi che ilprato cominciava a fiorire. Portò via due fio-ri, due ragazze: Anna Postorino e Rosa Maz-zacuva. Volarono tra marzo e settembre diquell’anno alla prima comunità delle suoreVeroniche.Il terzo fui io: il 4 ottobre 1938, si aprì per

me il Seminario Diocesano. E qui rincontraiil Padre come mio confessore e padre spiri-tuale, sotto la guida del santo ArcivescovoMontalbetti, per cinque anni con altri ragaz-zi, venuti da ogni dove, sia dalla città che daipiccoli paesi preaspromontani, finché giunseil giorno fatidico della solenne consacrazio-ne sacerdotale. Nel cortiletto antistante lasacrestia del Duomo del 30 luglio 1950 nelclima della massima calura estiva, apparveanche lui Padre Catanoso. Mi si accostò, colvolto appena sorridente ma velato di unacondivisa mestizia mise la mano nella benampia saccoccia della veste talare e congrande umiltà tirò fuori un piccolo libretto.

Memoria del padre

TESTIMONIANZA DIDON ANTONIO MUSOLINO

Memoria del padre

Il Volto SantoSettembre 201316

Me lo porse, era un regalo per la mia primaMessa: aveva la fodera in pelle nera zigrina-ta e il taglio d’oro, anche i titoli il lettere do-rate: L’imitazione di Cristo”! Gli baciai la ma-no con immensa gratitudine.Aprendolo mi sorprendevano alcune pa-

role scritte una sua paterna dedica. Eccola: “Al novello Sacerdote Antonio Musolino,

un umile segno di affetto e stima, con l’au-gurio che celebri ogni Messa col fervore del-la sua prima Messa.30 Luglio 1950. In Domino

Padre Catanoso“.

Ho conservato quel libretto per meditarlonei giorni più difficili degli oltre sessant’annidella mia vita sacerdotale. Ora voglio conse-gnarlo al piccolo museo di casa Madre delleSuore veroniche del Volto Santo perché restia testimonianza del grande paterno affettodel Padre, oggi San Gaetano Catanoso.

A sessantatre anni dalla mia ordinazioneSacerdotale questo piccolo fiore come miorinnovato grazie al Padre della mia animasacerdotale.

Vita della Congregazione

Il Volto Santo17Settembre 2013

CINQUANT’ANNI AL SERVIZIO DELLE ANIMEdi don Pino Sorbara Parroco della Parrocchia S. Gaetano Catanoso

L’Anima mia magnifica il Signore… E ilcanto di lode che le suore Veroniche delVolto Santo, innalzano al Signore per cele-brare la fedeltà di Madre Tiziana Codello,Superiora Generale della Congregazioneche ha raggiunto la tappa di 50 anni di vitaReligiosa. Un dono e una grazia, per la chie-sa tutta e per ogni volto di bambini, di gio-vane, di anziano, di povero incontrato sullastrada della vita di ogni giorno.Nell’Esortazione Apostolica circa la vita

consacrata Giovanni Paolo II afferma che lavita consacrata, profondamente radicata ne-gli esempi e negli insegnamenti di Cristo Si-gnore, è un dono di Dio Padre della suaChiesa per mezzo dello Spirito. Con la pro-fessione dei consigli Evangelici i tratti carat-teristici di Gesù – Vergine, povero ed obbe-diente – acquistano una tipica e permanen-te “ visibilità” in mezzo al mondo, e losguardo dei fedeli è richiamato verso quelmistero del regno di Dio che già opera nellastoria, ma attende la sua piena attuazionenei cieli.Lungo i secoli non sono mai mancati uo-

mini e donne che, docili alla chiamata delPadre e alla mozione dello spirito, hannoscelto questa via di speciale sequela di Cri-sto, per dedicarsi a Lui con cuore “indiviso“(cfr. cor. 7,34). Anch’essi hanno lasciatoogni cosa, come gli Apostoli, per stare conLui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio edei fratelli. In questo modo essi hanno con-tribuito a manifestare il mistero e la missio-ne della Chiesa con i molteplici carismi divita spirituale ed apostolica che loro distri-buiva lo Spirito Santo, e di conseguenzahanno pure concorso a rinnovare la società.L’universale presenza della vita consacrata

e il carattere evangelico della sua testimo-nianza mostrano con tutta evidenza – se cene fosse bisogno – che essa non è unarealtà isolata e marginale, ma tocca tutta laChiesa. I Vescovi nel Sinodo lo hanno piùvolte confermato: “de re nostra agitur”. “Ècosa che ci riguarda”. In realtà La vita con-sacrata si pone nel cuore stesso della Chiesacome elemento decisivo per la sua missione,giacché “esprime l’intima natura della voca-

zione cristiana” e la tensione di tutta laChiesa sposa verso l’unione con l’unico spo-so. È stato più volte affermato che la vitaconsacrata non ha svolto soltanto nel passa-to un ruolo di aiuto e di sostegno per laChiesa, ma è dono prezioso e necessario an-che per il presente e per il futuro del popolodi Dio, perché appartiene intimamente allasua vita, alla santità, alla sua missione.Nell’esultanza di un momento così bello,

per tutta la congregazione, con profondagioia e viva commozione, risuonano forte-mente nel nostro animo le parole:… Il Si-gnore conceda a questa cara suora quellospirito di mansuetudine, di dolcezza, di pa-ce, di calma per le quali virtù, l’anima vivesempre unita al suo Dio, con lo sguardo aLui per fargli piacere…È suor Tiziana è an-cora qui, dopo cinquanta anni, per conti-nuare ad amare, per ripetere con gioia quel“SI” che ha pronunciato nel vigore della suagiovinezza. Il tempo ha scandito le ore dellesue giornate e le ha offerto gioie, consola-zioni, incoraggiamenti, soddisfazioni insiemeal sorriso dei bimbi e ai volti gratificanti deglianziani, delle giovani degli ammalati. Nonsono mancati momenti di difficoltà, di incer-tezza, di sofferenza, ma i su suoi passi hasempre incontrato il Signore “luce dei suoi

Vita della Congregazione

Il Volto SantoSettembre 201318

passi”. Ed è per questo che oggi vibra den-tro il cuore di questa donna il forte interro-gativo del salmista: “che cosa renderò al Si-gnore, per tutti i benefici che mi ha fatto?”.E sgorga dal cuore il grazie della fede e dellasperanza futura. Ed insieme al pensiero rico-noscente, la preghiera di accogliere nel suocuore di Padre i limiti della natura umana,perché li nasconda nel tesoro della sua mise-ricordia.Chissà quante volte a Suor Tiziana avran-

no chiesto: perché si è fatta Suora? Una scel-ta, questa, non capita dal mondo di oggi do-ve l’immagine della donna è così tanto dis-sacrata. “Farsi suora e trovare il senso, il mo-tivo di vita e di vita riuscita secondo il cuoredi Dio. Il mondo ha estremamente bisognodi consacrate come Suor Tiziana che sianoveramente donne, umanamente sane e con-sapevoli della propria ricca eredità… Candi-do esercito che si impone al rispetto e al-l’ammirazione d’ogni anima ben nata, anchedi coloro che non hanno la sorte di credere,ma che in fondo al cuore nutrono un cultoper tutto ciò che è nobile e grande… Ladonna, la suora, che è l’espressione più belladell’affetto, del sentimento,ha sempre profu-so in seno alla società tesori di bontà e diamore, perché meglio di ogni altro suor Ti-ziana nell’accostarsi al Santo Altare, comeha fatto 50 anni fa, comprende il linguaggiodi quella carità divina che infiamma e dilatail cuore…Perché è l’amore che rende felici eLui è l’Amore…“È anche vero che quando si arriva a cele-

brare il giubileo di un 50°, viene spontaneolo sguardo retrospettivo e la tentazione dipensare che, giunti nell’anzianità, ormai ilmeglio della vita sia passato. No! È passato ilpiù, ma non il meglio della vita. Noi credia-mo… che il meglio debba ancora venire: “Sidirebbe che l’anima dei giusti, come i fiori,emani più profumo verso sera” (M:me deSteal). È vero, verso la sera della vita, ognianima di Dio profuma del buon odore diCristo. Perciò carissima Suor Tiziana guardiavanti e si domandi con coraggio: “Cosamanca ancora per completare il disegno diDio sulla mia vita? Cosa si aspetta da me ilgrembo della mia Congregazione?” Sonodomande importanti; domande che nasco-no dall’umile fiducia nello sposo celeste, sor-gente e profumo di ogni bontà, come ricor-da anche Sant’Agostino nel trattato sullaVerginità”. Cara Madre Tiziana, Lei ha pro-

fuso già 50 anni di servizio nella vigna delSignore; e di questi, una parte nella DiocesiReggina: ci rallegriamo con Lei; la Diocesi leè molto riconoscente. Guardando questi an-ni che Lei ha guidato la Congregazione delVolto Santo comprendiamo che il dono ètanto più profumato, quanto meno una per-sona tiene per sé. Una religiosa non tienenulla per sé: non la facoltà di disporre di co-se sue, non la facoltà di disporre del propriocorpo, non tiene neppure la facoltà di di-sporre delle proprie libere scelte. Vi rinunciaper un amore più grande, perciò dona tut-to… Si dice comunemente che “non sa do-nare chi tarda a donare”, ma presso Dio nonè mai troppo tardi per raddoppiare il dono.Dunque il Signore attende ancora un lungosaldo ne profumo delle virtù, attende anchel’altra metà del mantello di San Martino.E Lei ha saputo dare, con umiltà e nel si-

lenzio. Dal Settentrione dell’Italia, da cuiproviene, si è calata nella nostra realtà, conamore e spirito di sacrificio, sempre col sor-riso e con la convinzione di aiutare, convin-cere e mai costringere.Ha dato alle suore, un modo nuovo di

guardare al futuro, con speranza, una Con-gregazione giovane che si è aperta semprepiù oltre i confini dell’Italia, per portare quelCarisma che è testamento sacro di San Gae-tano Catanoso, il Santo Fondatore, preziosodono di Dio, alla Chiesa Reggina.Auguro di cuore che questo giubileo di

Madre Tiziana Codello, porti frutti abbon-danti per la santità e la missione e di tutta laCongregazione delle suore, a tutti i fedeliche gravitano attorno al santuario del Voltosanto e al “ponticello”, alla Parrocchia tutta.Aiuti in particolare a far crescere nella co-munità cristiana la stima per le vocazioni dispeciale consacrazione, a rendere in essasempre più intensa la preghiera per ottener-le dal Signore, facendo maturare nei giovanie nelle famiglie una generosa disponibilità ariceverne il dono. Ne trarrà giovamento lavita ecclesiale nel suo insieme e vi attingeràforza la nuova evangelizzazione.La Vergine Maria, che ebbe l’altissimo pri-

vilegio di presentare al Padre, Gesù Cristo,suo Figlio unigenito, come oblazione pura esanta, ci ottenga di essere costantementeaperti e accoglienti nei confronti delle grandiopere che Egli non cessa mai di compiereper il bene della Chiesa e dell’intera uma-nità.

Vita della Congregazione

Giorni di intensa spiritualità per ungruppo di Suore Veroniche del Volto,che, insieme alla Madre Generale,

Suor Tiziana Codello, in occasione delle Ce-lebrazioni per il Cinquantesimo Anniversariodella morte del santo Fondatore Gaetano Cata-noso, e dell’Anno della fede, ha visitato e sosta-to nei luoghi, che, per il loro significato, ri-chiamano la spiritualità del santo Fondatoree il nostro carisma Congregazionale: Ma-noppello: il Volto Santo; Lanciano: l’Eucari-stia; Casalbordino: la Madonna dei Miracoli.La nostra prima sosta a Manoppello, Basili-

ca Pontificia, dedicata al Volto Santo, che ge-losamente e devotamente, in un piccolo telodi bisso, arrivato dopo molte storie misterio-se, conserva la fotografia di Gesù, l’immaginepiù preziosa, la reliquia più sacra della cristia-nità, la Cattedra universale della fede.In quel luogo pregando e ammirando a

lungo il Volto di Cristo, noi Veroniche, sem-pre cercatrici di quel Volto, ci siamo ancorainterrogate sulla identità del nostro carisma,e, contemplando quel Volto, abbiamo me-glio approfondito e capito, che mentre cer-chiamo il suo Volto è il suo Volto che cercasempre il nostro. Osservando attentamente quell’immagine

ci siamo accorte che è il Volto del Signoreche guarda sempre con infinita tenerezza ecompassione, chiunque: da qualsiasi angola-tura lo si ammiri, infatti, si ha la sensazioneche accompagni e cerchi ognuno per indica-re la strada della vita e per far capire che,come Lui non si stanca di cercare ogni uo-mo, anche noi Veroniche dobbiamo instan-cabilmente cercare il volto di Cristo in tutti ivolti dei fratelli .La sosta a Manoppello è stata, senza alcun

dubbio, una forte spinta ad approfondire e acapire senza esitazioni, il perché, l’attualità,la profondità e la bellezza del nostro cari-sma, e, in modo sorprendente, la tenerezzadi Dio che cerca continuamente ogni uomo,qualunque sia il suo profilo. Un’altra lunga sosta l’abbiamo fatta a Lan-

ciano, cittadina, che da oltre dodici secoli,conserva i segni del primo e del più grandemiracolo della Chiesa Cattolica, riguardo ilSacramento dell’Eucaristia. Si rimane sorpresi come, dopo dodici se-

coli dall’evento e dalle vicende del tempo, ilMiracolo sia sopravvissuto intatto, alle inda-gini della fede, della storia e della scienza. Di fronte all’avvenimento straordinario av-

venuto per un monaco Basiliano, ”non ben

“IL TUO VOLTO, SIGNORE, IO CERCO”Pellegrinaggio delle Suore Veroniche in Abruzzo (14/16 giugno 2013)

di Suor Daniela Maesano

Vita della Congregazione

Il Volto SantoSettembre 201320

fermo nella fede”, abbiamo meditato e chie-sto al Signore una fede più grande verso ilSacramento dell’Eucaristia.Senza dubbio, il pellegrinaggio alle Sante

Reliquie di Lanciano, come quello al San-tuario di Manoppello, ha costituito, per noiSuore Veroniche, un momento di intensaemozione religiosa e di profonda riflessionesul mistero della Fede e della Eucaristia, e ciha ricordato la grande attualità delle parolenel nostro Santo Fondatore: “Vi raccomandola devozione a Gesù Sacramentato”.Non poteva mancare al nostro pellegri-

naggio, una visita ad un Santuario marianoper completare le tre devozioni forti di SanGaetano Catanoso: Volto Santo, Eucaristiae Devozione alla MadonnaNon era in programma la sosta al Santua-

rio di S. Maria dei Miracoli a Casalbordino(CH), ma il Signore ha guidato e completatoi nostri tre giorni di spiritualità, conducendo-ci in questo luogo, perché in questo Annodella fede, la nostra identità carismatica medi-

tasse profondamente, e riproponesse connuovo entusiasmo i tre pilastri della spiritua-lità del Fondatore vivi nella Congregazione,ma bisognosi sempre di approfondimenti eriflessioni.Ai piedi di Maria, icona della fede, alla cui

protezione il Fondatore ha affidato la vita, laCongregazione e tutte le Opere, abbiamoconcluso il nostro significativo pellegrinaggioe, considerato che con il suo “si” la Madonnasi è messa anche a servizio degli uomini, l’ab-biamo invocata perché aiutasse noi e tutta laCongregazione ad essere sempre a servizio ditutti coloro che, pellegrini nel mondo cercanola fede e, guardandola la invocano:“Santa Ma-ria, «segno di sicura speranza e di consolazioneper il peregrinante popolo di Dio», facci capire co-me, più che sulle mappe della geografia, dobbiamocercare sulle tavole della storia le carovaniere deinostri pellegrinaggi. È su questi itinerari che cre-scerà la nostra fede. Verso questi Santuari dirigii nostri passi. Per scorgere sulle sabbie dell’effimerole orme dell’Eterno”. (T. Bello).

Sabato 18 Maggio, in occasione del Riti-ro in Preparazione alla Prima Confes-sione, 25 Fanciulli della “Parrocchia

Maria SS. Immacolata” in Scilla - Favazzina,accompagnati dai loro catechisti, hanno tra-scorso un’intensa giornata preso la “Comu-nità Alloggio P. Gaetano Catanoso” di Scilla,premurosamente custodita dalle Suore Vero-niche del Volto Santo.La giornata ha avuto inizio sin dal mattino

con l’accoglienza dei fanciulli da parte delle

Suore che, amorevolmente, hanno messo adisposizione del gruppo le strutture dellaCasa. Il primo momento ci ha visti riuniti in

Cappella dove, raccolti attorno a Gesù Sa-cramentato custodito nel Tabernacolo, ab-biamo affidato la nostra giornata e le inten-zioni che ciascun bambino portava nel cuo-re; è stato un momento particolarmente in-tenso ed emozionante perché ciascuno hapregato, nel silenzio della propria intimità,ed ha poi scritto un breve “pensierino” diringraziamento al Signore.La mattinata è poi seguita con una cateche-

si sul Sacramento della Riconciliazione, cui ibambini hanno partecipato attivamente condelle attività precedentemente organizzate. A seguire, dopo il pranzo nel cortile della

struttura, i bambini hanno potuto giocare edivertirsi, sperimentando così la gioia e labellezza di stare insieme “riuniti nel nome diGesù”.Subito dopo, momento cardine della gior-

nata, è stata la Catechesi della SuperioraSuor Ermelinda che, con tanto amore, haraccontato ai ragazzi i tratti essenziali della vi-

Sulle orme di Padre Gaetano Catanoso

Vita della Congregazione

Il Volto Santo21Settembre 2013

ta del Santo Fondatore, non tralasciandoaneddoti poco conosciuti del Padre, rivelan-do in tal modo la semplicità e l’umiltà chehanno connotato la grande statura morale diquesto Santo dei nostri tempi; ha spiegato aifanciulli il carisma della Congregazione e laparticolare vocazione alla Riparazione. Contanta dolcezza, la Madre Superiora, ci ha resipartecipi della sua vocazione e dell’esperien-za di apostolato in particolare a Manila ove èstata in missione per ben 15 anni, non tiran-dosi indietro ai tanti interrogativi dei bambiniche, affascinati dalla figura di Padre Catano-

so, incalzavano con le domande.Dopo tutti insieme abbiamo fatto una fo-

to di gruppo in ricordo della stupenda gior-nata vissuta insieme. Di certo è stata per tut-ti, grandi e piccini, un’esperienza di condivi-sione e crescita nella fede e, siamo certi, halasciato un segno anche nella vita dei piccoliche, il giorno seguente, si sono disposti congrande fervore e maggiore consapevolezzaad accogliere l’abbraccio del Padre Miseri-cordioso che offriva loro la gioia del Perdo-no. Con Gratitudine.

I Catechisti

Anche quest’anno la Comunità Parroc-chiale di San Pasquale Baylon in Cho-rio di S. Lorenzo sabato 17 agosto

2013 ha partecipato all’ormai tradizionalepellegrinaggio a piedi da Musopuniti a Penti-dattilo sulle orme di San Gaetano Catanoso.Nel ricordo del figlio più illustre del nostropaese una trentina di giovani e adulti, guida-ti dal parroco Don Giovanni Imbalzano edall’infaticabile Suor Gilda Gasparone, si so-no dati appuntamento alle ore 6,00, pressola fontana, in località Musopuniti, nel comu-ne di Melito Porto Salvo, per intraprenderequesta “passeggiata”, durata all’incirca 3 ore,fino alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietroe Paolo in Pentidattilo, dove S. Gaetano èstato parroco dal 1904 al 1921. Durante il percorso la recita del

S. Rosario, alcuni canti mariani equalche aneddoto sulla vita del Pa-dre Fondatore raccontato da SuorGilda, discreta testimone degli ulti-mi anni di vita di Padre Catanoso,ha permesso al gruppo di rievoca-re, in mezzo alla bellezza della na-tura, in questa parte del territorioancora incontaminata, la vita e lozelo di San Gaetano che per tantianni ha attraversato in compagniadi un asinello e qualche volta di al-cuni contadini questi sentieri perportare a tutti il messaggio d’amoree di misericordia che Cristo stessoaveva riversato nel suo cuore. Arri-vati davanti alla chiesa parrocchiale

c’erano ad accogliere i pellegrini la carissimaSuor Costanza e alcuni parrocchiani, cheper l’età non hanno potuto partecipare alpellegrinaggio a piedi, ma che ci tenevanoad essere presenti alla Celebrazione Eucari-stica presieduta dal Parroco. Nell’omeliaDon Giovanni ha ripercorso le varie tappedel ministero sacerdotale di San Gaetano,facendo emergere lo zelo profondo e la lim-pida fede che animava l’azione pastorale delPadre Catanoso. Al termine della S. Messauna breve visita alla canonica dittereale e unfrugale spuntino prima di darci un arriveder-ci al prossimo anno con tutti i devoti delSanto.

Don Giovanni Imbalzano

PELLEGRINAGGIO A PIEDI DELLA PARROCCHIADI CHORIO RICORDANDO SAN GAETANO

Vita della Congregazione

Il Volto SantoSettembre 201322

Aiutiamo le nostre missioniall’estero.

Le Suore Veroniche del Volto santocon amore e dedizione Svolgono laloro attività nella Casa di formazio-ne, nella parrocchia e nella cateche-si per la gloria di Dio e il bene delleanime.

Manila Prima professio-ne religiosa diSuor Gladis erinnovo dei Votidi SuorBernardeth,suor Leny Joy, esuor Christelyncon Sr. Ermelin-da e sr. Lidya

MISSIONE A MANILA E IN TANZANIA

Sulle orme diSan Gaetano Catanoso

Vogliono propagare il Carismadella Riparazione al Volto santodi Gesù.

Poveri, i piccoli, e in tutte le per-sone che soffrono e che hannobisogno.

Bambini della missione durantela Ricreazione dopo una celebra-zione nei locali della parrocchia.

“L’aria più ossigenata si respirain mezzo ai bambini”.

San Gaetano Catanoso

Vita della Congregazione

Il Volto Santo23Settembre 2013

Era nata il 24 gennaio 1922 a San Lorenzo(RC) Entrata a farsi Suora nella Congregazio-ne “Suore Veroniche del Volto Santo” il 13-11-1939, all’etàdi 17 anni Secondo il Carisma del Fondato-

re, San Gaetano Catanoso, e la testimonianzadello stesso, ha cercato in tutta la sua vita “IlVolto del Signore”, riflesso in ogni uomo chesoffre, nei fratelli più poveri e bisognosi, perla lunghezza di 74 anni di vita consacrata. Pertutti coloro che ha incontrato lungo il suocammino, ha avuto parole di tenerezza, diconsolazione, e per quanto le e stato possibi-le, li ha aiutati anche materialmente, secondole indicazioni evangeliche:“non sappia la tua sinistraquello che fa la tua destra”,anche in questo era molto ri-servata, donava tutto congioia e con grande generosità.Era una suora di carattere

docile e gioiosa, riusciva, conIa sua bontà, a coordinare iltutto nella pace, anche nelledifficoltà difficili. Donna digrande fede e di preghiera, digrande umiltà di grande sere-nità e pace. ln tutto il suo agi-re manifestava la sua bontà,ma era anche forte ne|I’estir-pare gli errori, pur rimanendonella serenità. La sua parolaera semplice, ma riusciva apenetrare nei cuori, perché rifletteva l’amoredel Signore. Nei vari campi di apostolato, do-ve l’obbedienza la inviava, dava prova dellagrande gioia che inondava il suo cuore nelservire il Signore, e trasmetteva con la sua te-stimonianza di vita la gioia. La carità fu alcentro della sua vita, fu sensibile a tutte le ne-cessita altrui, e cercava in tutti imodi di recare aiuto e consolazione. Ac-

cenniamo ad alcuni campi di apostolato, tra ibambini della Scuola Materna di Acquaro nel1943. Nell’Episcopio e Seminario Arcivesco-vile di Reggio, tra i Seminaristi nel 1944. Tragli orfanelli di Prunella e di Scilla, e in tantealtre località. Ha manifestato poi, tutta Ia suaricchezza interiore, stando a contatto con gliammalati nel lungo periodo che stette nell’o-spedale di Scilla dal 1966 al 1996, eccettoqualche breve interruzione, secondo le Nor-

me interne della Congregazione. Nell’ospeda-le di Scilla, ad imitazione del “Buon Samarita-no” (Gesù), curò le ferite del corpo e dellospirito. Visitava gli ammalati, più volte al gior-no, inculcando loro fiducia e speranza nel Si-gnore che guarisce anima e corpo, occupan-dosi anche del buon andamento materiale,donando a tutti amore.Nel 1996 venne eletta Madre Generale

della Congregazione, anche in questa grandeResponsabilità non ha risparmiato fatiche,

ha donato tutta se stessa a tutte e a tutti,conamore. Nonostante Ia sua poca salute fisica,visito più volte Ie Case della Congregazione,

Si porto anche nei Conti-nenti: Filippine, Marocco. Avolte faceva qualche battutacon gioia, ad es. diceva: “Mie stato donato il nome diMaria Amata nel giornodella mia vestizione religio-sa, e sono felice di questonome perché sento diamarvi veramente tutte e diamare tutti”.E mentre ringraziamo il Si-gnore che si serve degliumili strumenti per manife-stare la sua bontà, ringrazia-mo anche la Madre MariaAmata della sua testimo-nianza di fedele e amore alSignore e a tutti coloro che

l’abbiamo conosciuta. Mentre Ia preghiamoche ci aiuti a comprendere la bontà di Dioper ciascuno di noi, e che a conclusione dellanostra vita, breve o Lunga che sia, quando ilSignore ci chiama all’incontro con Cristomorto e risorto, possiamo andarGIi incontronella gioia e nella pace, come si addormentòlei, dopo aver ricevuto i Sacramenti e seguitocol movimento delle labbra, l’ultima Ave Ma-ria, assieme alle Consorelle che pregavano ac-canto al suo capezzale. Chiuse gli occhi senzafare alcun rumore, ieri alle ore 11.Siamo certi che ha già visto il Volto splen-

dente del Signore e assieme al Padre Fondato-re e alle Consorelle, ci otterrà la grazia a tuttinoi, di accettare in pace le prove di questa vitaterrena, come lei stessa Ie ha accettate, con fe-de e serenità, ad imitazione del Padre Fonda-tore, nell’attesa della gioia senza fine.

MADRE MARIA AMATA ALTOMONTEBrevi cenni biografici a cura di Suor Dorote Palamara

Irradiare Cristo

Gesù aiutami a spargere il tuo profumo ovunque io vada.inondami del tuo spirito e della tua vita.Penetra in me e impossessati del mio essere

così pienamente che tutta la mia vitasia soltanto un’irradiazione della tua.

Risplendi attraverso me e in me.Che ogni anima che io avvicino

senta la tua presenza nella mia anima.che esse cerchino e vedano non più me,

ma soltanto Gesù, resta con me!E allora io comincerò a splendere come splendi tu;

a splendere così da essere luce agli altri;la luce, o Gesù, verrà tutta da te,

e nulla di essa sarà mio;sarai tu a illuminare gli altri attraverso me.

Beato John Henry Newman