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• Anno 19 - Numero 176 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 26 Luglio 2010 9 771120 606304 00726 FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ CONTENUTE NEI BANDI UE E REGIONALI DI MARINO LONGONI I l sistema economico italiano sta archi- viando una delle più lunghe crisi del Dopoguerra. Lo dimostrano gli ultimi dati sulla produzione e ancor di più quelli sugli ordinativi, che hanno registrato in maggio una crescita a doppia cifra. Tuttavia le diffi- coltà affrontate dalle imprese hanno lascia- to strascichi difficili da superare senza un cambiamento di rotta da parte del mondo politico e della pubblica amministrazione. Il sistema economico si è imbastardito. Lo dimostrano i dati, in costante crescita negli ultimi due anni, su fallimenti e concordati preventivi. E ancora di più quelli sui tempi medi di pagamento. Per avere il saldo di una fattura oggi le imprese devono aspet- tare 96 giorni, otto in più del 2009 e 41 giorni in più della media europea. Ma se il credito è vantato nei confronti della pubbli- ca amministrazione i tempi di attesa sal- gono a 186 giorni (+30% rispetto al 2009), il triplo della media europea. Il ritardo dei pagamenti è tra l’altro la causa principa- le dell’aumento dei fallimenti: il 22% dei default è causato infatti dall’impossibilità dell’azienda a riscuotere i propri crediti. È un serpente che si morde la coda: se i miei clienti non mi pagano anch’io sarò costretto a ritardare i pagamenti ai miei fornitori. Con l’aggravante che le parti contrattual- mente più forti sono tentate di approfittare del degrado generale per allungare i tempi anche dove non c’è una oggettiva carenza di liquidità, mentre le parti più deboli, in particolare piccole imprese, lavoratori au- tonomi e professionisti, sono loro malgrado costretti a fare da polmone finanziario ai loro clienti. È un serpente velenoso che ri- schia di rendere molto più lenta e tortuosa l’uscita dal tunnel della crisi. E la testa del serpente è la pubblica amministrazione che, invece di essere un esempio virtuoso di correttezza, è proprio quella che fa regi- strare i ritardi più clamorosi. Spesso supe- riori a un anno e talvolta addirittura ai 600 giorni. Per contrastare questo fenomeno la Commissione europea ha in preparazione una nuova direttiva (visto che la preceden- te, recepita dall’Italia una decina di anni fa, non ha sortito alcun effetto) con la quale si impongono alle pubbliche amministra- zioni interessi del 5% contro i pagamenti ritardati. L’obiettivo è quello di sbloccare 180 miliardi in Europa (la maggior par- te in Italia). Basterà? C’è da dubitarne, se il governo Berlusconi si è dimostrato così disattento da inserire nella manovra cor- rettiva (decreto legge n. 78) una disposi- zione che congela i pignoramenti dei beni delle Asl promossi dai creditori. Invece di mettere alle strette i pessimi debitori (e tra questi rientrano molte Asl) gli si concede licenza di non pagare. Peggiorando così il clima di sfiducia. © Riproduzione riservata Pagamenti a passo lento Sempre più difficile riscuotere i crediti di professionisti, lavoratori autonomi e pmi. Anche perché la pubblica amministrazione rema contro www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Doppia abilitazione, una risorsa preziosa per gli studi legali da pag. 29 Professionisti con la valigia: si muovono i primi passi sul fronte della mobilità da pag. 49 I N E VIDENZA * * * Primo Piano - La manovra correttiva rimodella i contratti di rete per sostenere me- glio l’innovazione Pagamici da pag. 9 Fisco/1 - Nei servizi di noleggio mezzi di trasporto, con la nuova territorialità Iva, la durata del con- tratto fa la differenza Ricca da pag. 12 Fisco/2- Orfano degli incrementi patrimoniali, il nuovo redditome- tro diventa ancora più incisivo per il Fisco Bongi a pag. 14 Impresa/1 - La Ue scommette su innovazione e ri- cerca con una dote di 6,4 mld. Occhio di riguardo alle pmi Lenzi a pag. 16 Spendere Meglio - L’ufficio si sposta dove e come vuoi: prendono piede anche in Italia i pacchetti di offerte di virtual office D’Anna a pag. 22 Documenti- La sen- tenza della Cassazione sui ricorsi cumulativi www.italiaoggi.it/docio7 D t su http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 19 - Numero 176 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 26 Luglio 2010 •

9 771120 606304

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• FINANZIAMENTI ALLE PMI, LE OPPORTUNITÀ CONTENUTE NEI BANDI UE E REGIONALI •

DI MARINO LONGONI

Il sistema economico italiano sta archi-viando una delle più lunghe crisi del

Dopoguerra. Lo dimostrano gli ultimi dati sulla produzione e ancor di più quelli sugli ordinativi, che hanno registrato in maggio una crescita a doppia cifra. Tuttavia le diffi -coltà affrontate dalle imprese hanno lascia-to strascichi diffi cili da superare senza un cambiamento di rotta da parte del mondo politico e della pubblica amministrazione. Il sistema economico si è imbastardito. Lo dimostrano i dati, in costante crescita negli ultimi due anni, su fallimenti e concordati preventivi. E ancora di più quelli sui tempi medi di pagamento. Per avere il saldo di una fattura oggi le imprese devono aspet-tare 96 giorni, otto in più del 2009 e 41 giorni in più della media europea. Ma se il credito è vantato nei confronti della pubbli-ca amministrazione i tempi di attesa sal-gono a 186 giorni (+30% rispetto al 2009), il triplo della media europea. Il ritardo dei pagamenti è tra l’altro la causa principa-le dell’aumento dei fallimenti: il 22% dei default è causato infatti dall’impossibilità dell’azienda a riscuotere i propri crediti. È un serpente che si morde la coda: se i miei clienti non mi pagano anch’io sarò costretto a ritardare i pagamenti ai miei fornitori. Con l’aggravante che le parti contrattual-mente più forti sono tentate di approfi ttare del degrado generale per allungare i tempi anche dove non c’è una oggettiva carenza di liquidità, mentre le parti più deboli, in particolare piccole imprese, lavoratori au-tonomi e professionisti, sono loro malgrado costretti a fare da polmone fi nanziario ai loro clienti. È un serpente velenoso che ri-schia di rendere molto più lenta e tortuosa l’uscita dal tunnel della crisi. E la testa del serpente è la pubblica amministrazione che, invece di essere un esempio virtuoso di correttezza, è proprio quella che fa regi-strare i ritardi più clamorosi. Spesso supe-riori a un anno e talvolta addirittura ai 600 giorni. Per contrastare questo fenomeno la Commissione europea ha in preparazione una nuova direttiva (visto che la preceden-te, recepita dall’Italia una decina di anni fa, non ha sortito alcun effetto) con la quale si impongono alle pubbliche amministra-zioni interessi del 5% contro i pagamenti ritardati. L’obiettivo è quello di sbloccare 180 miliardi in Europa (la maggior par-te in Italia). Basterà? C’è da dubitarne, se il governo Berlusconi si è dimostrato così disattento da inserire nella manovra cor-rettiva (decreto legge n. 78) una disposi-zione che congela i pignoramenti dei beni delle Asl promossi dai creditori. Invece di mettere alle strette i pessimi debitori (e tra questi rientrano molte Asl) gli si concede licenza di non pagare. Peggiorando così il clima di sfi ducia.

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Pagamenti a passo lentoSempre più difficile riscuotere i crediti di professionisti, lavoratori

autonomi e pmi. Anche perché la pubblica amministrazione rema contro

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Doppia abilitazione,una risorsa preziosaper gli studi legali

da pag. 29

Professionisti con la valigia: si muovono i primi passisul fronte della mobilità

da pag. 49

IN EV IDENZA

* * *

Primo Piano - La manovra correttiva rimodella i contratti di rete per sostenere me-glio l’innovazione

Pagamici da pag. 9

Fisco/1 - Nei servizi di noleggio mezzi di trasporto, con la nuova territorialità Iva, la durata del con-tratto fa la differenza

Ricca da pag. 12

Fisco/2- Orfano degli incrementi patrimoniali, il nuovo redditome-tro diventa ancora più incisivo per il Fisco

Bongi a pag. 14

Impresa/1 - La Ue scommette su innovazione e ri-cerca con una dote di 6,4 mld. Occhio

di riguardo alle pmi

Lenzi a pag. 16

Spendere Meglio - L’ufficio si sposta dove e come vuoi: prendono piede anche in Italia i pacchetti di

offerte di virtual office

D’Anna a pag. 22

Documenti- La sen-tenza della Cassazione

sui ricorsi cumulativi

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2 Lunedì 26 Luglio 2010 ITALIAOGGISETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI

* * *

IOLAVORO

* * *

Giulio Longobardi responsabile dell’unità sales channels di Atradius

Nuove cariche in Atradius, gruppo attivo nell’assicurazione del credi-to, cauzioni e recupero crediti: Giulio Longobardi è il nuovo responsabile dell’unità sales channels, mentre Stefano Fischione diventa respon-sabile dell’area di account management per la gestione della clientela corporate. Lon-gobardi, 45 anni, una laurea in giurisprudenza, ha una lunga esperienza nel settore dell’assicurazione del credito e del credit management ed è in Atradius dal 2004. Fischio-ne, 35 anni, laurea in econo-mia aziendale, è in Atradius dal 2004, dove ha ricoperto il ruolo di business unit senior controller.

Giovanni Morandini al verticedi Formindustria Friuli-V. Giulia

Giuseppe Morandini è il nuovo presi-dente di Formindustria, l’ente formati-vo di Confi ndustria del Friuli Venezia Giulia. Morandini, 51 anni, attualmente alla guida della Cassa di risparmio Fvg e dell’azienda di famiglia, la Fornaci Giu-liane spa, ha iniziato la sua esperienza come componente del comitato di presi-denza del gruppo giovani industriali di Udine, per poi diventare vicepresidente del comitato della piccola industria e capogruppo delle aziende del settore dei materiali da costruzione. Dal 1994 nella giunta di Confi ndustria, è stato presidente regionale della piccola industria del Friuli Venezia Giulia. Dal 2004 è vicepresidente dell’associazione di Udine e dal 2000 è presidente del consorzio Friuli Energia

dell’associazione. Nel 2004 entra nel consi-glio direttivo di Confi ndustria in rappresen-tanza della piccola industria, della quale è stato consigliere incaricato per l’energia e i

rapporti con il territorio.

Ambrogio Delachi alla guida di Acimall

Sarà ancora Ambro-gio Delachi a guidare Acimall, l’associazione confi ndustriale che rap-presenta i costruttori ita-liani di tecnologie per la lavorazione del legno e dei suoi derivati. Ad af-fi ancarlo otto consiglieri:

i vicepresidenti Franco Paviotti e Ivano Coral, il tesoriere Roberto de Joannon, Giancarlo Anselmi, Stefano Dal Lago, Giampiero Mauri, Lorenzo Primultini e Christian Salvador.

Maurizio Drezzadore presidente di Forma (formazione Acli)

Maurizio Drezzadore è il nuovo presidente di Forma, l’organizzazione che associa gli enti di formazione professionale di ispira-zione cristiana. Drezzadore, padovano, 60 anni, è stato per anni presidente di Enaip, l’ente di formazione professionale delle Acli e dal 2001 segretario generale di Forma. Dal 2008 è responsabile per la presidenza nazio-nale delle Acli del dipartimento lavoro.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Formazione doc ■ per i restauratori

Dal prossimo anno cambiano le regole di accesso. Solo le scuole di eccellenza saranno abilitanti.

a pag. 50

Il turismo cerca ■ visibilità on-line

Per sfruttare le potenzialità di internet le aziende si afi dano al web marketing manager.

a pag. 51

Mobilità professionale ■ ad andamento lento

Dopo la semplii cazione nel ricono-scimento dei titoli, i professionisti cominciano a spostarsi all’estero. Con l’aiuto degli ordini.

alle pagg. 52 e 53

Ora le referenze ■ si trovano in rete

I social network come strumento di verii ca dei curricula. E l’idea cre-ativa ripaga la libertà di accesso.

a pag. 54

Oltre settecento ■ opportunità di lavoro

Qvc seleziona 500 persone. In Accenture 150 consulenti. Ot-tanta proi li per Metis.

a pag. 56

Doppia abilitazione, ■ opportunità per gli studi

Cresce il numero dei legali che han-no ottenuto l’abilitazione per una o più giurisdizioni. Un valore aggiunto per le law i rm, che possono fare consulenza dall’Italia all’estero

alle pagg. I, II e III

Lehman Brothers, ■ partita ancora aperta

Le law i rm ancora al lavoro per dei nire la controversia tra migliaia di contribuenti e la banca d’affari. Solo Linklaters ha oltre 300 avvo-cati impegnati sul dossier

a pag. IV

Le consulenze legali ■ come abiti su misura

Gustavo Ghidini, co-fondatore dello studio Ghidini, Girino e Associati e fondatore del Movimento consu-matori, racconta la sua carriera professionale

a pag. V

Regole e tv, ■ è tempo di scelte

Troppe regole e troppi organismi in materia di pubblicità ingessano il sistema televisivo. Lo dice ad AvvocatiOggi Giuseppe Rossi, uno dei massimi esperti di diritto tv.

a pag. VII

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

Simmons & Simmons, Citarellanominato Country Head per l’Italia

Michele Citarella, già responsabile del Di-partimento Tax, ha assunto il ruolo di Country

Head per l’Italia di Simmons & Simmons. Ci-tarella, iscritto all’ordine dei dottori com-mercialisti nel 1993 era pre-cedentemente associate nel di-partimento tax e financial dello Studio Lega-le e Tributa-

rio Camozzi & Bonissoni. È entrato in Simmons&Simmons nel 1999 ed è diventato senior consultant nel 2001. A livello di dipar-timenti, Romeo Battigaglia inoltre è stato nominato responsabile del Dipartimento fi-nancial markets e Andrea Accornero, re-sponsabile del dipartimento Corporate.

Pedersoli e associati con M1 group real estate nel primo investimento italiano

Pedersoli e associati ha assistito M1 group real estate, divisione immobiliare della socie-tà di investimento libanese M1 group, facen-te capo ai finanzieri internazionali fratelli Mikati, nel suo primo investimento italiano. L’operazione ha riguardato l’acquisizione di una società di sviluppo e gestione immobiliare proprietaria, tra gli altri, di un vasto complesso immobiliare composto da sette ville di lusso unitamente a un’area boschiva e a parco nei pressi del lago Maggiore. Il venditore è sta-to il gruppo immobiliare francese Mmc. M1

group è stato assistito da Ascanio Cibrario (partner) e da Luca Rossi Provesi (associate) nonché, per i profili di diritto amministrativo ed urbanistico, da Filippo Donati. Il gruppo venditore è stato invece assistito da Carlo Bresciani dello studio Ostinelli, Monti, Acone, Bresciani di Como.

Joint venture Pirelli Ambiente e Gwm Renewable Energy, law i rm in campo

Lo studio Watson Farley & Williams ha assistito Gwm Renewable Energy, socie-tà del gruppo finanziario internazionale Gwm Group attivo nel settore del wealth management, nella due diligence funzio-nale all’accordo di partnership con Solar Utility, società attiva nel settore del fo-tovoltaico controllata al 100% da Pirelli Ambiente. L’accordo è stato strutturato grazie all’assistenza di Chiomenti per Gwm Renewable Energy e dello studio Caliceti per Pirelli Ambiente. L’accordo di partnership prevede che Solar Utility conferisca i propri asset nel nuovo veicolo Gp Energia spa di cui Gwm Renewable Energy detiene il 60% delle azioni. Il va-lore iniziale della joint venture è di circa 20 milioni di euro, pari ad una capacità complessiva installata di 11 mw di cui già 7 a regime, con l’obiettivo per il futuro di incrementare la capacità produttiva fino a 100 mw. «L’accordo strategico per lo sviluppo congiunto delle attività nel set-tore del fotovoltaico», afferma Eugenio Tranchino responsabile del dipartimen-to energy di Watson Farley Williams in Italia, «consentirà di creare un player di riferimento sul mercato italiano». Oltre al partner di Watson Farley Williams che ha svolto l’assistenza legale della parte

tecnica e di due diligence legale hanno as-sistito Gwm Group nell’operazione: Filippo Modulo partner di Chiomenti per la parte legale, Piero Alonzo partner di Tonucci per la parte fiscale. Pwc ha effettuato la due diligence finanziaria e fiscale. Banca Lazard ha operato quale advisor finanziario di Pirelli assistita per la parte legale dallo studio Ca-liceti.

Latham & Watkins nella ristrutturazione del debito di Ch&F Bertolini srl

Latham & Wa-tkins, nelle per-sone di Lorenzo Vernetti, Ema-nuela Basso Petrino e Marco Leonardi, con il coordinamen-to di Riccardo Agostinelli, ha assistito il pool di istituti di credito, capofilati dalla Banca Popolare di

Verona - San Geminiano e San Prospero spa, nell’operazione di ristrutturazione dell’inde-bitamento bancario della società Ch&F Ber-tolini srl, assistita da Claudio Migliorisi. L’operazione si è completata con la contestuale compravendita di quote della società Ch&F Bertolini srl da parte del fondo Argos Soditic alla società Alba S.r.l, assistiti rispettivamen-te da Gianni Martoglia e Silvia Palazzetti dello studio d’Urso, Gatti e associati, e da Dante De Benedett.

a curadi Gabriele Ventura

Michele Citarella

Riccardo Agostinelli

Maurizio de Tilla è un po’ triste. Da quando non è più presidente dell’Adepp (l’Associazione degli enti di previdenza dei professionisti) le giornate non hanno più lo stesso colo-re. Del resto a Roma quanto a Napoli c’è questa cappa di afa che rende tutto un po’ più fastidioso. Ma come: c’è una manovra economica che, come dice lui, «mette le mani sui patrimoni delle casse di previdenza dei professionisti» e lui dovrebbe starsene a guardare? Giammai. Così da qualche tempo, in qualità di presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura (anche se l’avvocatura di questo periodo è più divisa che mai!) non perde occasio-ne per tuonare contro la politica per aver messo in discussione l’autono-mia degli enti. A giudizio di de Tilla, infatti, sarebbe «la preventiva auto-rizzazione all’acquisto e alla vendita

degli immobili degli enti» il perfido stratagemma utilizzato dal governo per rubare i danari ai professionisti. Peccato che l’avvocato napoletano, sempre agguerrito quando si parla di previdenza, abbia detto poco o nulla sulla questione quando era ancora presidente dell’Adepp (il cambio della guardia nell’Associazione che riunisce gli enti di previdenza privati è avve-nuto l’8 luglio 2010). Anzi, qualcuno ricorderà le parole dello stesso de Til-la apparse proprio su ItaliaOggi del 1° giugno 2010 secondo cui «le casse non sono toccate dalla manovra in quanto lo esclude la legge sulla privatizza-zione degli enti (dlgs 509/94) e una successiva pronuncia del Tar Lazio circa l’illegittimità dell’elenco Istat sulle pubbliche amministrazioni che comprende anche gli enti».

Moustique

Il risveglio di de Tilla sulla manovra

Giulio Longobardi

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4 Lunedì 26 Luglio 2010 P R I M O P I A N O

L’allarme di operatori e associazioni di categoria sui tempi di incasso. E non mancano gli abusi

Imprese, i pagamenti arrancanoLe attese salgono a 96 giorni. D’estate la situazione peggiora

Pagine a cura DI DUILIO LUI

Novantasei giorni per incassare una fattura. La situazione dei ritar-di nei pagamenti resta

drammatica, complice l’avanzare della stagione estiva che spinge molte imprese a rinviare i paga-menti dovuti, anche laddove non necessario. Con la conseguenza che l’Italia si allontana ulterior-mente dagli standard raggiunti negli altri paesi europei, con tutto ciò che questo provoca in termini di affi dabilità del sistema paese nelle transazioni commerciali in-ternazionali.

Secondo trimestre in legge-ra ripresa, poi la ricaduta. I dati uffi ciali di Cribis-D&B (che costituiscono una bussola nel settore) si fermano al primo tri-mestre del 2010, evidenziando un peggioramento della situazione, già di per sé diffi cile: tra gennaio e marzo solo il 40,8% delle impre-se italiane ha saldato i conti alla scadenza, contro il 43,7% rilevato nel 2009 e il 49,6% del 2008. Al tempo stesso, il 3,8% delle azien-de esaminate nel primo trimestre 2010 ha sforato di oltre 90 gior-ni, contro il 3,3% del 2009 e il 3% netto del 2008. I primi rilievi rela-tivi al secondo trimestre dell’anno in corso fanno, invece, emergere un leggero miglioramento della situazione: «Rileviamo una leg-gera crescita dei pagamenti a scadenza e di quelli con lieve ri-tardo, non superiore ai 30 giorni», spiega l’amministratore delegato della società Marco Preti, «anche se per un dato più concreto occor-rerà attendere i dati dei prossimi trimestri».

Il quadro che emerge dalle parole degli operatori spegne, tuttavia, l’ottimismo. Il trend di miglioramento non sembra de-stinato a rafforzarsi, anzi l’esta-te sta provocando un’inversione di tendenza: «Dai nostri associa-ti ricaviamo l’impressione di un ulteriore peggioramento della

situazione negli ultimi mesi», osserva Claudio Giovine, re-sponsabile politiche industriali della Cna. «La cosa è ancora più preoccupante se si considera che gli altri indicatori, come gli or-dinativi e la produzione, hanno già registrato un’inversione del trend rispetto ai mesi più duri della crisi, e sono in ripresa». Sul dato pesa un concorso di fatto-

ri: «Molte imprese soffrono sul fronte fi nanziario: ci sono ten-sioni frequenti che mettono alla prova la solidità delle aziende», aggiunge Giovine. «La riduzione delle vendite si ripercuote diret-tamente sulla capacità di pagare i fornitori, dando vita così a un circolo vizioso che si estende a tutti i soggetti della fi liera». Al di là della situazione di mercato, la

Cna rileva però anche la presen-za di abusi: «Anche chi potrebbe pagare in alcuni casi non lo fa, approfi ttando della situazione generale di diffi coltà economica. Mentre, sul versante opposto, le realtà che hanno un peso con-trattuale forte come i fornitori di materie prime accettano solo pagamenti alla consegna». Una situazione che rende ancora più

diffi cile onorare i debiti con gli altri partner commerciali. Infi -ne c’è un fattore stagionale: «Se a dicembre tradizionalmente le aziende tendono a saldare le si-tuazioni in sospeso, in vista della chiusura dei bilanci», aggiunge Giovine, «in estate c’è una diffu-sa tendenza a rimandare tutto quello che si può a settembre». Una miscela esplosiva, dunque, che rischia di defl agrare se non ci sarà inversione di tendenza.

Oltre tre mesi per un paga-mento. Quantifi care la media dei pagamenti è un compito diffi cile in corso d’opera, data l’eteroge-neità delle strutture produttive e i frequenti cambiamenti che il mercato sta vivendo. Ci ha provato Confartigianato, riela-borando i dati diffusi da Intrum Iustitia. Si scopre così che oggi la situazione è peggiore rispetto al 2009: i tempi medi di pagamen-to dei committenti nei confronti delle imprese private fornitrici di prodotti e servizi si attestano a quota 96 giorni, a fronte di una durata media nell’Unione euro-pea di 55 giorni. Nel confronto con un anno fa, i tempi si sono allungati di otto giorni, mentre la media del Vecchio continente registra nello stesso periodo una contrazione di due giorni. Oltre all’incidenza della crisi, l’uffi cio studi di Confartigianato mette sotto accusa la lentezza della giustizia civile in Italia. «Il nostro paese si trova al 170° posto su 183 paesi esaminati dalla Banca mondiale per capacità di rispon-dere alle ineffi cienze nei tempi per la risoluzione delle contro-versie», lamenta Bruno Panieri, direttore politiche economiche di Confartigianato. «Da noi ci vo-gliono mediamente 1.210 giorni per tutelare un contratto, contro i 515 della Spagna, i 399 del Regno Unito, i 394 della Germania e i 331 della Francia. In Italia una procedura giudiziaria civile dura 748 giorni in più rispetto alla me-dia dei paesi avanzati».

© Riproduzione riservata

L’allungamento dei tempi di pagamento è un fenomeno allarmante per le micro e piccole imprese e l’artigianato. L’ultima rilevazione dell’osservatorio Ispo-Confartigianato mostra che nel corso dell’ultimo anno e mezzo le imprese arti-giane hanno registrato una forte crescita dei tempi medi di pagamento da parte dei clienti, aumentati in media di 26 giorni. «Il maggiore incremento si registra nelle costruzioni», spiega Bruno Panieri, direttore politiche economiche di Con-fartigianato, «dove i tempi medi di pagamento passano dai 52 giorni di un anno e mezzo fa agli odierni 90, con un aumento di 38 giorni; nel manifatturiero si passa dai 63 giorni prima della crisi agli attuali 87, con un incremento di 24 giorni. Anche nel settore dei servizi, pur se meno intensamente, salgono i tempi medi di pagamento, che passano da 32 a 48 giorni, con un aumento di 16 giorni. A conti fatti, rileva l’Osservatorio, l’incremento nel ritardo dei pagamenti determina un costo in termini di maggiori oneri fi nanziari per la fi liera dell’artigianato stimabile in 1.410 milioni di euro. «Il maggiore onere non verrà sostenuto tutto dalle imprese che subiscono il ritardo del pagamento», conclude Panieri, «ma queste ultime, con una intensità che è direttamente proporzionale al loro potere contrattuale, lo scaricheranno con un effetto domino sulle imprese fornitrici». Una situazione che sta spingendo verso un cambio di rotta i Confi di, non più attivi sono sulle garanzie per i fi nanziamenti di medio-lungo periodo, ma sempre più spesso attive anche sul breve. Una trasformazione che, tuttavia, li espone a maggiori rischi, considerato che i debiti di breve termine spesso sono dovuti a scoperti del conto corrente.

Un danno stimato in 1,4 miliardiIl cortocircuito che si è creato nel mondo del credito non risparmia le banche. Alla fi ne del 2009, secondo uno studio di Bnl, i crediti scaduti ammontavano a circa 14 miliardi di euro, dei quali poco meno di 10 miliardi di competenza dei cinque maggiori gruppi bancari. Così i crediti scaduti risultano in aumento del 65% rispetto a fi ne 2008, con il conseguente incremento del loro peso sul totale delle attività deteriorate (all’8,6 dal 7,1% a fi ne 2008). L’aumento rilevato a fi ne 2009 è in primo luogo dovuto alla negatività del ciclo economico, ma risente anche della riduzione dell’entità del ritardo considerato. In fase di defi nizione di Basilea 2, tenendo conto di una consolidata prassi di mercato, alle banche italiane venne accordata una deroga alla norma che qualifi ca come scaduti (e quindi in default) i prestiti con inadempienze di pagamento oltre i 90 giorni. La deroga (il ritardo inizia dopo i 180 giorni) ha una durata di cinque anni, fi no a fi ne 2011. Adeguandosi a quanto richiesto dalla Banca d’Italia, le banche hanno, però, adottato già nel bilancio 2009 una defi nizione più ristretta di ritardo (90 giorni) per le esposizioni assistite da garanzia. Per Davide Capuzzo, analytics director di Crif Decision Solutions, i problemi maggiori riguardano la rischiosità dei piccoli operatori economici, colpiti profondamente dal «perdurare della debolezza del quadro macroeconomico e dalla lenta ripresa dell’economia na-zionale. La conseguenza è che domanda e offerta di credito appaiono ancora improntate alla prudenza e orientate a una accurata valutazione della soste-nibilità del debito. Così è plausibile che nel corso dei prossimi mesi si possa registrare un ulteriore innalzamento dei livelli di rischiosità».

In affanno anche il mondo bancario

Così per settore

dati Osservatorio ISPO-Confartigianato - rilevazione 3-7 maggio 2010

La tendenza dei primi mesi del 2010

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5Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LuP R I M O P I A N O

Il cattivo esempio arriva dalla pubblica ammini-strazione, ma una diret-tiva in dirittura d’arrivo

promette di cambiare la si-tuazione

Se i rapporti tra le impre-se sono diffi cili, quelli con la pubblica amministrazione sono drammatici. Una cattiva abitudine dovuta anche alla sproporzione di forze in cam-po: qualsiasi azienda ambisce a ottenere mandati dal setto-re pubblico, data la certezza di essere prima o poi pagati, ma questo sta provocando un progressivo dilatamento dei tempi.

Nel 2010 in Italia, rileva Confartigianato, i tempi medi di pagamento del settore pub-blico nei confronti delle impre-se fornitrici di prodotti e servi-zi arrivano a 186 giorni, contro i 128 rilevati nel 2009 e una media di 63 giorni nell’intera Ue (quattro in meno rispetto a un anno fa). Nel Nord Eu-ropa, in Germania, Finlandia, Norvegia e Danimarca, dove i tempi di pagamento sono più contenuti, la pubblica ammi-nistrazione «dà il buon esem-pio», con tempi di pagamento bassi e perfettamente in linea con i tempi di pagamento del-le imprese private. In Italia le amministrazioni pubbliche impongono tempi di pagamen-to doppi rispetto a quelli, pe-raltro già lunghi, pagati alle imprese subfornitrici.

Il ritardo medio a livello na-zionale è di 222 giorni per i farmaci e di 284 giorni per gli apparecchi biomedicali ma in quattro regioni (Lazio, Molise, Campania, Calabria) si riscon-trano ritardi di 600-800 giorni. Nella penisola paga in ritar-do lo stato, ma il discorso vale ancor più per le regioni e gli enti locali, per un ammontare complessivo di debiti verso i fornitori di circa 60 miliardi di euro, secondo le stime della commissione europea e di cir-ca 30 miliardi di euro, secondo il ministero dell’economia.

Direttiva in arrivo. Se-condo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal commissa-rio Ue all’industria Antonio Tajani, subito dopo la pausa estiva l’Europarlamento do-vrebbe approvare la direttiva per regolare i tempi dei paga-menti da parte della pubblica amministrazione, riducendo-ne i tempi. «Ci troviamo a un passo dal voto», ha assicurato, «l’approvazione delle nuove norme costituirebbe un se-gnale importante per piccole

e medie imprese che ricevono i pagamenti anche dopo oltre un anno. Stimiamo in 180 mi-liardi la liquidità addizionale che potrebbe essere generata da questo provvedimento». Il negoziato tra consiglio ed eu-roparlamento riprenderà alla fi ne di agosto.

Da tempo le autorità nazio-nali e quelle comunitarie sono impegnate a ridimensionare il fenomeno. Nel 2000 le au-torità di Bruxelles definiro-no una Direttiva (recepita in Italia con il decreto legislati-vo n. 231/2002) che indica in 30 giorni il termine di riferi-mento per i pagamenti nel-le transazioni commerciali, prevedendo l’applicazione di un tasso di mora in caso di ritardo (tasso di riferimento della Bce maggiorato di sette punti percentuali). La norma stabilisce, tuttavia, che il ter-mine di 30 giorni possa essere esteso in sede contrattuale in seguito alla libera negoziazio-ne tra le parti, spostando così di fatto il termine dal quale applicare gli interessi di mora. Nei fatti, questa misura si è rivelata fi n qui ineffi cace (si veda box in pagina).

Francia e Spagna hanno già legiferato. Alcuni paesi si sono però mossi in proprio per arginare il problema. In Francia, nei mesi scorsi è stato fi ssato un limite inderogabile a 60 giorni e cominciano a ve-dersi i primi frutti. In Spagna, invece, è stata approvata ad aprile la legge sulla morosità, un nuovo strumento giuridico molto restrittivo che consenti-rà ai creditori di recuperare in tempi molto contenuti l’impor-to delle fatture emesse. Ma non da subito: occorre attendere il 2013, quando scadrà il trien-nio di adattamento stabilito per agevolare la transazione sia per il settore pubblico che per quello privato. La nuova normativa obbliga l’ammi-nistrazione pubblica a paga-re i fornitori entro 30 giorni dall’emissione della fattura, mentre per le aziende private il tempo massimo consentito per saldare i propri debiti sarà di 60 giorni. L’applicazione della legge seguirà, tuttavia, un cammino progressivo. Una misura che aiuterà a immette-re nuova liquidità nel sistema, facilitando la ripresa economi-ca: basti pensare che oggi i de-biti dello stato spagnolo verso le imprese ammontano a 9,4 miliardi di euro, pari all’1% del prodotto interno lordo.

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Verso il traguardo la direttiva sui tempi di pagamento nel pubblico. In Italia ritardi di 186 giorni

P.a. cattiva maestra L’Ue corre ai ripari

La stretta europea contro i ritardi nei paga-menti è benvenuta, ma non basterà a risol-vere il problema italiano, legato soprattutto alla diffi coltà di far valere il titolo esecutivo contro la pubblica amministrazione. L’analisi di Giuseppe Curtò, partner dello studio legale Freshfi elds, lascia poco spazio alla speranza che l’Unione europea possa riuscire laddove l’Italia non ha saputo riformarsi da sola.Domanda. Il nostro paese ha recepito nel 2000 la Direttiva sui ritardi di pagamento: qual è il bilancio fi nora?Risposta. Sostanzialmente positivo nei rap-porti tra le imprese perché ha frenato la cattiva abitudine di fi nanziare la propria attività a scapito dei propri fornitori, ritar-dando i tempi di pagamento. La normativa, che ha previsto una penalizzazione nella misura di un tasso Bce maggiorato del 7%, ha reso non più conveniente percorrere questa strada.D. Vale lo stesso discorso per i crediti scaduti

verso la pubblica amministrazione?R. In teoria sì, non sono previste distinzioni in base alla tipologia di soggetto in mora. Tut-tavia, nella pratica, è molto diffi cile la fase esecutiva nei confronti della p.a. inadempien-te tra somme soggette a vincoli di bilancio e beni vincolati a una specifi ca destinazione di interesse pubblico.D. L’Unione europea si prepara a inasprire le sanzioni verso i soggetti in mora, portando al 9% in più il tasso europeo la penalizzazione. Siamo vicini alla soluzione del problema?R. Temo di no. In termini quantitativi la penale viene innalzata di due punti percen-tuali, ma resta intatto il problema dell’ese-cuzione, che riguarda il diritto processuale, tema di competenza dei singoli stati. Del re-sto, l’ultima manovra economica rafforza le tutele dei soggetti pubblici, congelando fi no al termine del 2010 le esecuzioni già avvia-te contro le Asl inadempienti delle regioni sottoposte a piani di rientro.

La stretta europea non tocca l’esecuzione

Una media di 270 giorni di ritardo, con punte di 700 nel Sud. È questa l’entità del fenomeno dei ritardati pagamenti della pubblica amministrazione che grava sulle cooperative di lavoro, secondo l’analisti di Confcooperative. «Un malcostume in cre-scita anche nel privato, dove, complice la crisi economica, le imprese committenti onorano i debiti con un ritardo cresciuto da giugno 2009 a giugno 2010 di oltre il 30%», lamenta Massimo Stronati, presi-dente della divisione Federlavoro e Ser-vizi. «Tra i peggiori pagatori, oltre alla sanità, ci sono le scuole. Qui le nostre cooperative di pulizie non riscuotono da settembre scorso, e fanno salti mortali per pagare i loro 6mila dipendenti». Una situa-zione che sta portando a diverse chiusure tra le pmi, costrette, per garantire i debiti, ad accantonare progetti di patrimonializ-

zazione e investimento. Parla di situazione drammatica anche Giu-seppe Guerini, presidente Federsolidarietà–Confcooperative: «Per le cooperative sociali i ritardi principali arrivano sempre dalla p.a. sono molto a macchia di leopardo con fenomeni virtuosi e altri molto meno la cui media sfonda il tetto dei 270 giorni con pun-te di 700–800 giorni al Sud. Questa profonda incertezza sui pagamenti e sulla gestione della liquidità condiziona fortemente sia gli investimenti, sia la crescita delle cooperati-ve». Realtà che fi n qui hanno fronteggiato la crisi senza ridurre l’occupazione. «I ritardi nei pagamenti non arrivano solo dalla p.a., ma anche dai privati», aggiunge. «Un altro fattore minante la competitività delle no-stre: il dumping contrattuale sulle gare di appalto di servizi e forniture condotte al massimo ribasso».

Confcooperative: al Sud picchi di 700 giorni

La perdita sui crediti, correlata soprattutto alla pioggia di fallimenti tra le piccole e me-die imprese, ammonta a 300 miliardi di euro, in Europa. A rivelarlo è l’indagine «European Payment Index 2010», condotta da di Intrum Justitia (Epi), che offre un dato allarmante. Una somma equivalente all’intero debito della Grecia, che tante tensioni sta creando in queste settimane

sui mercati fi nanziari del Vecchio Continente. La ricerca, condotta su 25 paesi, rivela che la crisi ha peggiorato i problemi già esistenti: nell’ultimo anno la perdite sui crediti sono passate dal 2,4 al 2,6% del fatturato, un’in-cidenza sensibilmente più elevata rispetto all’1,8% rilevato solo nel 2005. E il dato cre-sce al 3% se si considerano le sole piccole e medie imprese.

La perdita sui crediti schizzaa 300 miliardi per l’Europa

Italia-Europa a confronto

Elaborazione Uffi cio Studi Confartigianato su dati Intrum Justitia

I tempi della giustizia

Elaborazione Uffi cio Studi Confartigianato su dati Banca Mondiale

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6 Lunedì 26 Luglio 2010 P R I M O P I A N O

I dati Euler Hermes per regione e comparto: Campania, Puglia e Calabria in fase di recupero

Resta l’allerta sui mancati incassi Alto il livello di insolvenze: maglia nera al settore siderurgico

Pagine a cura DI GABRIELE FRONTONI

Aziende italiane con il fi ato tirato. Negli ultimi tre anni il sistema im-prenditoriale ha dovuto

fare i conti con il problema dei mancati pagamenti. Una vera e propria mannaia per i conti delle imprese, soprattutto per quelle di dimensioni medio-piccole che af-fi dano gran parte del proprio fat-turato a pochi selezionati clienti. Nel corso del 2007, secondo i dati elaborati dal centro studi di Euler Hermes (EH), uno dei principali attori dell’assicurazione crediti a livello mondiale, il numero dei mancati pagamenti ha registra-to un’accelerazione consistente aumentando del 30,4% rispetto a un anno prima. La situazione è andata migliorando nel 2008, con una modesta inversione di tendenza (-5,3%), fino ad arri-vare al pieno recupero nel cor-so dell’anno passato, quando il numero di mancati pagamenti evidenziati dal sistema econo-mico italiano ha messo a segno una frenata consistente (-35,2%). Più contenuto, invece, l’importo medio degli incagli. Dopo un’ac-celerazione del +59,7% nel 2007 e del +34,8% l’anno successivo, nel 2009 il valore medio dei man-cati pagamenti ha ingranato la retromarcia chiudendo l’eserci-zio fi scale con una fl essione del 19,9%. «I mancati pagamenti da inizio anno sono riusciti a re-cuperare il saldo negativo della crisi», ha spiegato Massimo Fal-cioni, direttore centrale di Euler Hermes Siac, «mentre gli importi medi, pur migliorando (-19,8% a maggio 2010), hanno avuto la forza di recuperare solo parzial-mente». Entrando nello spacca-to regionale Campania, Puglia e Calabria sono risultate le regioni meno toccate, riuscendo a mette-re a segno il recupero più sostan-ziale rispetto ai livelli pre-crisi. Nei primi sei mesi dell’anno, la performance migliore in termini di mancati pagamenti è anda-ta all’Umbria che ha registrato una diminuzione del 62,2%. Bene anche il Molise (-56,6%), mentre

Veneto e Marche hanno quasi dimezzato il numero di incagli. I risultati meno entusiasmanti, seppur positivi, riguardano inve-ce tre regioni del Nord (Piemonte, Liguria e Trentino), con una con-trazione dei mancati pagamenti compresa tra il 14 e il 18% nel primo semestre 2010, a fronte di incrementi compresi tra il 40 e il 60% nel corso dell’ultimo biennio. Questi dati si contrappongono a una realtà piuttosto variegata in termini di severità media degli importi non pagati. Le notizie migliori d’Italia, in questo caso, provengono proprio dal Trentino (-61%) insieme a Toscana (-64%) e Molise (addirittura -76,6%). Sul versante opposto la Sarde-gna, unica regione ad aver evi-denziato un incremento medio dell’importo dei crediti incagliati nel corso del 2010. Secondo i dati EH, infatti, la severità media dei mancati pagamenti nell’isola ha registrato quest’anno un incre-mento consistente (+90,4%) dopo aver messo a segno un aumento del 31,9% nel 2009 e addirittu-ra un +101% nei 12 mesi prima. Dati preoccupanti, che si muovo-no di pari passo con l’analisi dei settori merceologici più colpiti dal problema dell’incaglio nei pagamenti. In base alle rilevazio-ni di Euler Hermes, il comparto siderurgico e quello energetico continuano a mostrare problemi molto seri in termini di ritardi nei pagamenti. Nel primo caso, la frequenza degli incagli è aumen-tata quest’anno del 4,5%. Più problematica la situazione sul versante energetico legato all’ex-port dove il numero di mancati pagamenti ha fatto registrare un pericoloso +32%. Meglio del pre-visto invece alle aziende attive nel settore tessile, calzaturiero e della carta dove si è registrato un recupero importante sia in termi-ni di frequenza dei mancati paga-menti che per quanto riguarda la severità degli importi medi. Nel primo caso il numero di incagli si è ridotto quest’anno del 36,5%, a fronte di un -48% per il comparto calzaturiero e un -22,6% per le imprese produttrici di carta.

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Il problema dei ritardi dei pagamenti o dei mancati pagamenti ha generato un effetto a catena sulla capacità delle im-prese di continuare la propria gestione ordinaria. La dimostrazione è contenu-ta nei dati elaborati da Euler Hermes relativi ai fallimenti e all’apertura di concordati preventivi da parte delle imprese italiane. In quanto alle insol-venze, nel corso del 2009 il Barometro di EH ha fatto segnare in Italia 9.644 casi, il 29% in più rispetto al 2008, de-stinati a crescere ancora nel 2010 del 14%, arrivando così a toccare la cifra record di 11mila nuovi fallimenti entro la fi ne dell’anno (si veda servizio nella pagina accanto). Andamento preoccu-pante anche sul versante dei concordati preventivi. In questo caso, l’analisi di

EH ha mostrato un aumento del 62% tra il 2008 e il 2009, dopo il +34% registrato nei 12 mesi prima. In termini assoluti, lo scorso anno in Italia si sono registrati ben 920 concordati preventivi a fronte dei 570 del 2008 e degli appena 377 del 2007. La situazione non sembra destina-ta a migliorare nemmeno nel 2010. I dati preliminari relativi al primo trimestre dell’anno, mostrano infatti un deciso incremento dei concordati preventivi, in linea con quanto registrato negli ul-timi tre mesi del 2009. A soffrire di più, le grandi imprese con un giro d’affari superiore ai 50 milioni di euro. In questo caso, le domande di concorda-to sono salite nei primi mesi dell’anno del 50% rispetto allo stesso periodo del 2009. Non se la passano bene, tuttavia,

nemmeno le piccole e medie imprese. Tra queste, le più colpite dalla crisi sono quelle con fatturato compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro che sono dovute ricorrere al concordato preven-tivo in maniera massiccia (+44% nel pri-mo trimestre 2010 sul 2009), a fronte del +34% delle imprese con fatturato compreso tra 10 e 50 milioni e +32% di quelle con un giro d’affari inferiore ai 2 milioni di euro. Ma quali sono le cause avvertite mag-giormente dagli imprenditori che si sono tradotte in una serrata dell’attivi-tà? «Quasi il 50% delle aziende italiane monitorate da EH fallisce per proble-matiche dirette o indirette, legate alla gestione del credito», hanno spiegato gli esperti di Euler Hermes. Nel 21%

dei casi, il fallimento di una società è legato a sua volta alle insolvenze dei clienti. Il sovradimensionamento dei magazzini risulta invece la causa di fal-limento per 11 imprese su 100, mentre le problematiche di natura fi nanziaria hanno costretto alla serrata l’11% delle aziende fallite. Seguono, i conti troppo salati del per-sonale (10%), la cattiva amministrazio-ne (10%) o la morte dell’imprenditore (10%). Più contenuta l’incidenza delle azioni disoneste o sleali di cui l’azien-da è vittima (8% dei fallimenti), a pari merito con espropri, trasferimenti e delocalizzazioni e con la diminuzione del fatturato dovuto alla cattiva con-giuntura economica.

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Per l’effetto domino è boom dei concordati preventivi

Mancati pagamenti in Italia...

... e all’estero

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7Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LuP R I M O P I A N O

La crisi internazionale ha mietuto vittime il-lustri anche in Italia, portando il numero di

fallimenti aziendali su livelli record. L’ultimo caso eclatante è quello della bancarotta del secondo tour operator italiano, i Viaggi del Ventaglio, che ha chiuso i battenti lasciando alle spalle un buco di 200 milioni di euro, aprendo un fronte di 70 mila creditori.

Ma nei mesi scorsi era stata la volta di altri nomi illustri dell’economia come Mariella Burani, Eutelia e Moto Morini. Tre aziende molto diverse, ope-ranti in settori diametralmente opposti, ma colpite allo stesso modo dalle turbolenze dei mer-cati. Campanello d’allarme, questo, delle diffi coltà a tutto tondo del sistema produttivo italiano a far fronte ai venti di crisi provenienti da Oltreocea-no. Il miglior posizionamento della penisola rispetto al resto del mondo, non sembra dunque essere stato suffi ciente a steri-lizzare il sistema produttivo italiano dal crollo del giro d’af-fari che tra il 2008 e il 2009 si è abbattuto sulla congiuntura internazionale. E i dati elabora-ti da Euler Hermes all’interno del Barometro delle insolvenze parlano chiaro.

Nel corso del 2009 l’Italia ha registrato ben 9.644 casi di in-solvenze aziendali, in rialzo del 29% rispetto se confrontato con un anno prima. Numeri davve-ro allarmanti che non lasciano spazio a una qualche forma di ottimismo. Nemmeno per i mesi a venire. Le previsioni degli esperti di EH parlano infatti di una nuova tornata di falli-menti anche per tutto il 2010 che dovrebbe arrivare a esau-rimento nel corso del 2011. Per il momento, dobbiamo atten-derci un aumento del numero di fallimenti del 14% di qui a fi ne anno dopo il picco del +27% registrato nel primo trimestre. Un duro colpo per l’economia italiana, che potrebbe così ar-rivare ad archiviare il 2010 con quasi 11 mila imprese co-strette a chiudere i battenti. E questo, nonostante le previsioni congiunturali parlino di una ri-presa del giro d’affari dello 0,5% tra quest’anno e il prossimo, che dovrebbe arrivare ad attestarsi al +1,6% di qui al 2012.

In termini settoriali, invece, il comparto più colpito, stando ai dati del Cerved, sarebbe quello manifatturiero ed energetico che nei primi tre mesi dell’an-no ha segnato un aumento nel numero di fallimenti pari addi-rittura al +41% rispetto al pri-mo trimestre del 2009. Seguono il comparto delle costruzioni (+30%), quello del commercio, alberghi, ristoranti, trasporti e comunicazioni (+23%), mentre attività fi nanziarie immobilia-ri, noleggio e informatica han-no fatto segnare un incremen-to del numero delle insolvenze nell’ordine del +14% nel periodo gennaio-marzo 2010.

Quello dell’Italia non rap-presenta soltanto un caso all’interno di un panorama piuttosto desolante a livel-lo europeo. Anche le impre-se del Vecchio continente, al pari dello stivale, sembrano

infatti destinate a rimanere sotto pressione per il prossi-mo anno e mezzo, aprendo la strada a una pioggia di nuovi fallimenti. È quanto registrato dall’indice Globale delle Insol-venze aziendali elaborato da Euler Hermes che dopo aver registrato un doppio record nel 2009, quello del volume, il più alto della serie inizia-ta nel 1995, e quello del tasso annuo di aumento (+29%) per il secondo anno consecutivo, ha messo in luce una situa-zione piuttosto preoccupante. Alla fi ne del 2009, il bilancio delle insolvenze in Europa ha raggiunto il livello più con-sistente da 15 anni a questa parte. Si tratta di Regno Uni-to, Francia o Finlandia, ma

anche Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Austria, Da-nimarca, Irlanda e Portogallo. Ma quali sono stati i paesi che hanno sofferto di più nel corso dei 12 mesi passati? L’analisi di Euler Hermes non lascia dubbi. In termini percentuali, è stata l’Estonia il paese più colpito dalla crisi d’impresa con un aumento del numero dei fallimenti davvero impres-sionante: +149% tra il 2008 e il 2009. Non se bene nem-meno la Spagna (+97%) o la Lituania (+92%), dieci punti percentuali in più se raffron-tata ai dati dell’Irlanda, o 20 in rapporto ai Paesi Bassi. Ma c’è anche chi si è mosso in controtendenza. In Giappone, per esempio, lo scorso anno il

numero delle insolvenze ha fatto segnare un arretramen-to di un punto percentuale ri-spetto al 2008. È andata an-cora meglio alla Cina che ha archiviato il 2009 con un tasso di fallimenti aziendali inferio-re del 2% se confrontato con l’anno precedente. Ma la vera sorpresa è arrivata da Canada e Corea del Sud. In questi due paesi sembra davvero che la crisi economica non sia mai arrivata. Basta guardare alla variazione delle insolvenze. Nel primo caso, le percentuali rilevate da EH parlano di una contrazione del 12% tra il 2008 e il 2009. Valori che migliora-no ulteriormente nel caso di Seul con un tasso di fallimenti 2009 in ribasso del 27% rispet-

to ai 12 mesi precedenti. Ma cosa dobbiamo aspettarci per i mesi a venire? «Il risanamen-to progressivo dell’economia mondiale, malgrado un ritmo di crescita meno vigoroso nel 2011, dovrebbe coincidere glo-balmente con un calo del vo-lume dei fallimenti aziendali nel mondo, che comunque si annuncia moderato (-3% nel 2010 e -5% nel 2011) rispetto agli aumenti storici registrati nel 2008 e 2009», hanno previ-sto gli esperti del centro stu-di Euler Hermes, secondo cui l’andamento delle insolvenze si manifesterà, tuttavia, in modo eterogeneo, come del resto anche la ripresa econo-mica dei vari paesi. Le insol-venze aziendali dovrebbero dunque calare sensibilmente nella regione Asia-Pacifico (-9% nel 2010) e, dopo un biennio di forte crescita, negli Stati Uniti (-10%). Viceversa, aumenteranno nuovamen-te in molti paesi europei, in particolare dell’Europa del sud: Spagna (+10%), Grecia (+25%), Italia (+ 14%) e Por-togallo (+5%). Più contenuto l’andamento rialzista delle in-solvenze in Germania (+1%), Francia (+2%), Austria (+5%), e Irlanda (+9%). Paesi in cui non si prevede un calo dei li-velli medi annui di insolvenze aziendali prima del 2011. «Le aziende, in particolare euro-pee, saranno sempre sotto pressione, fi no a tutto l’anno prossimo», ha ammesso Kari-ne Berger, direttore Mercati e Marketing e Chief Economist di Euler Hermes. «Nel mo-mento stesso in cui le misure di sostegno all’economia vol-geranno al termine, i governi dovranno farsi carico di una situazione in cui le prospetti-ve di attività sono sempre in-suffi cienti, dopo aver agito su tutte le leve di aggiustamenti possibili e con il perdurare di rischi importanti come l’anda-mento dei prezzi delle materie prime o le diffi cili condizioni di finanziamento». Secondo l’analisi condotta da EH, sono cinque gli elementi che conti-nueranno a pesare sulle im-prese per i prossimi 18 mesi: le insuffi cienti prospettive di attività, legate a una scarsa capacità di produzione; l’uso limitato di ulteriori leve di aggiustamento, prima fra tut-te, quella relativa alla varia-zione delle scorte, già ampia-mente utilizzata per contenere la contrazione della domanda nei mesi iniziali della crisi; la fi ne progressiva delle misure di sostegno promosse dai go-verni per sostenere le imprese, come moratorie, sgravi fi scali o aiuti settoriali; senza conta-re i rischi legati alle materie prime naturali in termini di accessibilità e di andamento dei prezzi; per concludere con le condizioni di fi nanziamento incerte legate alle tensioni sul credito interbancario e alle nuove, stringenti normative approvate negli ultimi mesi da molti paesi per limitare il ripetersi di situazioni di rischio come quelle che hanno portato all’innesco della crisi fi nanzia-ria più severa di tutti i tempi.

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Fallimenti, destinate 11 mila aziende

Trend rispetto al 2007 regione per regione

Trend rispetto al 2007 a livello territoriale

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8 Lunedì 26 Luglio 2010 P R I M O P I A N O

Dati dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici: il 73% dei lavori ultimati dopo i termini

Appalti, consegne oltre i limitiPagina a cura

DI GABRIELE FRONTONI

Appalti pubblici a tutto gas. Ma l’esecuzione dei lavori si muove con il freno tirato, a causa

dei ritardi nei pagamenti delle fatture. La forte contrazione del Pil registrata in Italia nel 2009 (-5%) è stata limitata dall’au-mento nel numero e nell’im-porto degli appalti pubblici, sia nella forma di lavori, che di servizi o forniture. Lo scorso anno, infatti, le risorse pubbli-che mobilitate dallo stato per la gestione ordinaria e straor-dinaria del paese hanno fatto registrare un aumento signifi -cativo (+4,8%), arrivando a sfi o-rare gli 80 miliardi di euro (79,4 per l’esattezza) a fronte dei 76 miliardi messi in campo nei do-dici mesi precedenti. Una bella iniezione di liquidità a cui ha fatto da contrappeso, tuttavia, la lentezza di esecuzione degli appalti assegnati. La fotografi a è stata scattata dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) che all’interno della relazione 2009 presentata al parlamento ha sottolineato le criticità del sistema Italia. «Analizzando l’effi cienza tempo-rale si vede che nel 73% dei casi i lavori sono ultimati in ritardo e che il ritardo medio si aggi-ra attorno al 78% della durata del contratto», hanno spiegato gli esperi dell’Avcp. Al di là dei dati di sintesi, l’analisi condot-ta dall’Authority ha mostrato differenze consistenti a livello di ente appaltante. Nel caso dei comuni, lo scorso anno l’8% dei lavori effettuati sono stati con-clusi in tempi inferiori a quelli stimati. Percentuale che sale addirittura al 16% per le pro-vince, fi no ad arrivare al 18% per gli altri enti dello stato. Ma si tratta, di un virtuosismo ben poco diffuso. Lo spaccato ela-borato dall’Avcp mette infatti in risalto una situazione meno edifi cante all’interno della peni-sola. Su 46.865 lavori appaltati dai comuni nel 2009, il 53% è stato concluso con un ritardo massimo di tre mesi. Nel 3,3% dei casi la consegna dei lavori è avvenuta addirittura con sei mesi di ritardo, che sale addirit-tura fi no a un anno in 605 casi, pari all’1,3% del totale. Questa condizione non rappresenta un caso isolato nel panorama ita-liano. Nel caso delle province, per esempio, lo scorso anno sono stati consegnati con un ritardo di 90 giorni ben 3.660 lavori, pari al 43% del totale appaltato. Percentuale che sale al 49% nel caso delle comunità montane fi no ad arrivare all’87% per le unioni di comuni. Ritardi com-presi fra tre e sei mesi, invece, per il 5% dei lavori appaltati dagli enti per l’edilizia resi-denziale pubblica, ultimi della classe anche nella classifi ca de-gli enti che hanno registrato la maggiore percentuale di ritardi superiori ai 12 mesi. Ma quali sono le ragioni di questi ritar-di? In base all’analisi condotta

dall’Authority, in cima alla lista ci sarebbe il problema dei ritar-di nei pagamenti delle fatture da parte dei committenti. «In un momento di marcato ral-lentamento del ciclo economico come quello attuale, i ritardati pagamenti rappresentano una problematica che necessita di un’adeguata attenzione, soprat-tutto in considerazione delle pe-santi implicazioni che la stessa determina sia sull’equilibrio fi nanziario, e quindi sullo svi-luppo delle imprese, che sulla concorrenza nel mercato», han-no avvertito gli ispettori dipin-gendo una situazione quanto-mai allarmante per le aziende impegnate nella fornitura di servizi o lavori alla pubblica amministrazione. Ebbene, nel corso del 2009 i tempi medi di pagamento da parte dello stato sono oscillati tra un minimo di 92 giorni e un massimo di 664 giorni creando in questo modo un incentivo piuttosto limitato alle imprese appaltatrici a ter-minare i lavori in tempo con quanto preventivato. Tra le ra-gioni dei ritardi dei pagamenti da parte della p.a., ci sarebbe il ritardo nell’emissione dei cer-tifi cati di regolare esecuzione (46,3%) e dei mandati di paga-mento (29,6%) da parte degli enti appaltanti e, più in gene-rale, le lentezze che derivano da vischiosità burocratiche interne alla pubblica amministrazione (32,5%).

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Nel corso del 2009, a livello regionale, è stato il Lazio ad aggiudicarsi la palma d’oro in termini di importo per bandi e inviti per l’affi damento di contratti di lavori nei settori ordinari, arri-vando a sfi orare i 5 miliardi di euro. Seguono la Lombardia (2,26 miliardi) e la Campania (1,71). Diversa la classifi ca relativa al numero di bandi pubblicati. In questo caso, il gradino più alto del podio è andato alla Lombardia con l’11,7% del totale nazionale, seguita dal Lazio (9,4%) e dal Veneto (8,1%). Invece, in termini di prodotti acquisiti dallo stato, l’analisi condotta dall’Av-cp, l’Autorità per la vigilanza sui contratti pub-blici, ha mostrato una netta predominanza del comparto «Apparecchiature mediche, prodotti farmaceutici e per la cura personale» che ha catalizzato il 40,3% del totale dei fondi, seguito dalle attrezzature per il trasporto (23,6%) e dai «Prodotti derivati dal petrolio, combustibili, elettricità e altre fonti di energia» (6,6%). Tra i lavori, servizi e forniture richiesti dalla pub-blica amministrazione che hanno permesso di

aumentare l’esborso complessivo per le casse dello stato di 3,4 miliardi di euro, in appena dodici mesi, «la disaggregazione sulla base delle singole tipologie di contratto ripartisce l’au-mento registrato nel 2009 in un incremento del 6,1% della voce dei lavori, analogo alla variazio-ne delle forniture, mentre l’aumento è risultato più contenuto per la voce dei servizi, cresciuti del 2,3%». Considerando anche le imprese che operano in subappalto, tutto questo ha permes-so di dare lavoro a 13.438 società aggiudicatarie nel settore dei lavori di importo superiore a 150 mila euro. Per quanto riguarda invece gli appal-ti per servizi e forniture le imprese aggiudica-tarie sono state rispettivamente 6.908 e 6.981. «Nel 2009 otto imprese si sono aggiudicate il 12,1% dell’ammontare complessivo dei lavori di importo superiore a 150 mila euro, mentre nel 2008 la percentuale era del 14,24%», hanno avvertito gli analisti dell’Avcp mettendo in luce un problema di concentrazione nel mercato dei pubblici appalti.

Bandi, Lazio e Lombardia al top in classifi ca

La spesa pubblica per lavori, servizi e forniture non accenna a diminuire. Al contrario. Secondo le prime analisi relative ai dati dei primi tre mesi dell’anno in corso condotta dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici è emersa una situazione piuttosto incoraggiante per le imprese legate ai bandi di gara della pubblica amministrazione. Tra gennaio e marzo scorso, infatti, si è registrato un incremento dell’am-montare complessivo delle procedure di affi da-mento attivate dagli enti appaltanti nell’ordine

dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2009. In valore assoluto, questo vuol dire che l’im-porto complessivo del trimestre è passato dai 15,6 miliardi di euro dello scorso anno ai 17,3 miliardi di euro del 2010. In termini di numero delle procedure attivate, invece, l’analisi ha mo-strato un aumento del 3,7%, tale da portare gli appalti a quota 12.341 rispetto agli 11.898 dei primi tre mesi del 2009. E il trend sembrerebbe destinato a durare anche per la restante parte dell’anno.

Affi damenti, segnali positivi per il 2010

La differenza tra tempi di esecuzione e tempi previsti

2005-2008Tipologia Appaltante Conclusione

anticipatafi no a 90

giorni91-180 giorni

fi no a 1 anno

oltre 1 anno

N.c. Totale

Comuni3.817 25.017 1.563 1.208 605 14.655 46.8658,10% 53,40% 3,30% 2,60% 1,30% 31,30% 100%

Province1.426 3.660 172 103 35 3.141 8.537

16,70% 42,90% 2,00% 1,20% 0,40% 36,80% 100%Enti pubblici e altri organismi di diritto pubblico

1.486 4.407 216 169 46 1.579 7.903

18,80% 55,80% 2,70% 2,10% 0,60% 20,00% 100%

Amministrazioni dello Stato

777 1.488 101 52 27 2.230 4.67516,60% 31,80% 2,20% 1,10% 0,60% 47,70% 100%

Concessionari e imprese di gestione reti e infrastrutture, di servizi pubblici

334 1.865 109 114 34 1.967 4.423

7,60% 42,20% 2,50% 2,60% 0,80% 44,50% 100%

Regioni e comunitàmontane

650 2.024 126 93 44 1.186 4.12315,80% 49,10% 3,10% 2,30% 1,10% 28,80% 100%

Azienda o ente del servizio sanitario nazionale

72 981 31 20 13 1.002 2.119

3,40% 46,30% 1,50% 0,90% 0,60% 47,30% 100%

Enti per l’edilizia residenziale pubblica

188 794 72 45 29 300 1.42813,20% 55,60% 5,00% 3,20% 2,00% 21,00% 100%

Unione di comuni7 1 8

- 87,50% - - - 12,50% 100%

Altri soggetti aggiudicatori

238 910 29 20 15 446 1.65814,40% 54,90% 1,70% 1,20% 0,90% 26,90% 100%

N.c.328 1.254 85 54 26 1.001 2.748

11,90% 45,60% 3,10% 2,00% 0,90% 36,40% 100,00

Totale9.316 42.407 2.504 1.878 874 27.508 84.487

11,00% 50,20% 3,00% 2,20% 1,00% 32,60% 100%

Fonte: Relazione annuale 2009 - Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture

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9Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LuP R I M O P I A N O

LA MANOVRA CORRETTIVA/Il legislatore ridisegna la disciplina agevolativa per le imprese

I contratti di rete fanno l’upgradePatti nuova versione per sostenere innovazione e competitività

Pagine a curaDI BRUNO PAGAMICI

Quote latte, agevolazioni per le reti d’impresa, zone a burocrazie zero, agevo-lazioni fi scali per il Meri-

dione, proroga del versamento di contributi e imposte per le popola-zioni dell’Abruzzo colpite dal ter-remoto. Sono queste alcune delle principali novità introdotte dalla manovra correttiva. Per quanto riguarda le quote latte, l’art. 40-bis opera la sospensione fi no al termine del 2010 del pagamento degli importi (con scadenza 30 giugno 2010) dovuti dai produt-tori di latte in ragione dei piani di rateizzazione regolanti il prelievo supplementare da essi versato in eccesso rispetto alle quote latte.

Zone a burocrazia zero. Al Sud potranno essere istitu-ite «zone a burocrazia zero»: le nuove iniziative produttive go-dranno di 3 tipi di vantaggi: 1) i procedimenti amministrativi, ad esclusione di quelli di natura tributaria, saranno adottati in via esclusiva da un commissario di governo; 2) le risorse stanzia-te per le zone franche urbane saranno utilizzate dal sindaco territorialmente competente per la concessione di contributi alle iniziative agevolabili, qualora vi sia coincidenza territoriale tra la «zona a burocrazia zero» e una delle zone franche urbane. Sop-pressa l’equiparazione, prevista nel testo originario del dl 78, tra le zone franche urbane e quelle dell’Aquila; 3) priori-tà da parte delle prefetture nella realizzazione ed at-tuazione dei piani di presidio e sicurezza del territorio.

Abruzzo. L’art. 39 del maxi-emen-damento dispone la proroga della sospensione degli adempimenti tribu-tari e contributivi per i soggetti colpiti dagli eventi sismici del 6 apri-le 2009 verifi catisi in Abruzzo. Prorogato al 20 dicembre 2010 il termine di scadenza della so-spensione degli adempimenti e dei versamenti tributari e al 15 dicembre 2010 il termine della sospensione relativa ai contributi previdenziali e assistenziali e ai premi Inail nei confronti dei se-guenti soggetti: persone fi siche titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo; soggetti diversi dalle persone fi siche con volume d’affari non superiore a 200 mila euro. In riferimento a tali tributi (in caso di avvenuto pagamento) non si farà luogo al rimborso. La proroga non si applica alle ban-che e alle imprese di assicurazio-ne; lo stesso dicasi per le ritenute da operare sui redditi diversi da quelli di impresa e di lavoro auto-nomo e ai relativi versamenti.

Le ulteriori modifi che appor-tate nel corso dell’iter di conver-sione riguardano la scadenza del

periodo di sospensione in mate-ria tributaria, originariamente fissata al 15 dicembre 2010, e l’estensione del benefi cio a tutte le persone fi siche titolari di reddi-to d’impresa o di lavoro autonomo indipendentemente dal volume d’affari realizzato.

Sud. Abruzzo, Basilicata, Ca-labria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia potranno adot-tare proprie leggi per modifi care le aliquote Irap fi no ad azzerarle e disporre esenzioni, detrazioni e deduzioni, nei riguardi delle nuo-ve iniziative produttive. È riser-vato a un dpcm, d’intesa con cia-scuna delle regioni che emanano leggi secondo la suddetta fi nalità, il compito di stabilire il periodo d’imposta a partire dal quale tro-vano applicazione le nuove norme regionali sull’Irap.

Altre novità. Le imprese re-sidenti in altro stato Ue e che vogliono svolgere in Italia una nuova attività economica, potran-

no scegliere la normativa fi-scale statale applicabile fra quelle esisten-ti all’interno dell’Unione. Al riguardo, le im-prese dovran-no interpellare l’Amministra-zione finan-ziaria come

previsto dalle norme in materia di ruling internazionale. La scelta sarà estesa anche ai dipendenti e collaboratori di tali imprese, per un periodo di tre anni (come pre-cisato nel maxi-emendamento). Nel corso dell’esame in senato è stato inoltre specifi cato che le attività dovranno essere avvia-te successivamente alla data di entrata in vigore del decreto e le attività dovranno essere svolte effettivamente in Italia.

Reti d’impresa. Le reti di impresa potranno avere van-taggi fiscali, amministrativi e fi nanziari, compresa la possibi-lità di stipulare convenzioni con l’Abi (alle condizioni che saranno stabilite con regolamento del mi-nistro dell’economia, che avrebbe dovuto essere emanato entro il 15 luglio 2010, ossia 45 giorni dal 31 maggio 2010, dalla data di entra-ta in vigore del dl 78/2010).

Il legislatore della manovra cor-rettiva ha ridisciplinato il contrat-

to di rete di cui ai commi 4-ter e 4-quater dell’art. 3 del dl n. 5/2009, convertito dalla legge n. 33/2009. Attualmente, con il nuovo contrat-to di rete più imprenditori perse-guono lo scopo di accrescere, in-dividualmente e collettivamente capacità innovativa e competiti-vità, obbligandosi a collaborare in ambiti attinenti all’esercizio delle proprie imprese.

Tali imprese potranno anche scambiarsi informazioni o pre-stazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnolo-gica, o esercitare in comune una o più attività rientranti nell’og-getto della propria attività. Il contratto potrà anche prevedere l’istituzione di un fondo patrimo-niale comune. Il contratto dovrà essere redatto per atto pubblico (o scrittura privata autenticata), e dovrà indicare:

- gli estremi dell’impresa;- gli obiettivi strategici di in-

novazione e innalzamento della capacità competitiva dei parte-cipanti;

- la defi nizione (e non più, come fi nora previsto, «individuazione») di un programma di rete che con-tenga l’enunciazione di diritti e obblighi dei partecipanti;

- le modalità di realizzazione dello scopo comune;

- (in caso di istituzione del fon-do patrimoniale comune) la mi-sura e i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali e successivi

di ciascun partecipante;- la durata del contratto, le

modalità di adesione di altri im-prenditori, le cause facoltative di recesso anticipato e le condi-zioni per l’esercizio del relativo diritto;

- le generalità del soggetto che svolgerà l’uffi cio di organo comu-ne per l’esecuzione del contratto (solo se il contratto ne prevede l’istituzione) e i suoi poteri di ge-stione e di rappresentanza.

- le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti.

Le imprese che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete potranno godere agevolazioni fi -scali. Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 la quota degli utili dell’esercizio destinati al fondo patrimoniale comune o al patrimonio destinato alla realizzazione entro l’eserci-zio successivo degli investimenti previsti dal programma comune di rete, se accantonati ad appo-sita riserva, concorreranno a formare il reddito nell’esercizio in cui la riserva sarà utilizzata (ovvero in cui venisse meno l’ade-sione al contratto di rete). Ai fi ni agevolativi, la riserva dovrà es-sere utilizzata per scopi diversi dalla copertura di perdite di eser-cizio e il programma comune di rete dovrà essere asseverato da organismi dell’associazionismo imprenditoriale; inoltre, l’impor-to che non concorrerà alla for-mazione del reddito d’impresa non vdovrà essere superiore al milione di euro.

Al riguardo, il legislatore ha inoltre previsto che l’assevera-zione possa essere rilasciata dopo aver riscontrato la sussistenza degli elementi propri del contrat-to di rete e dei relativi requisiti di partecipazione in capo alle impre-se sottoscrittrici.

In aggiunta, nella nota inte-grativa al bilancio dovrà essere data informazione sulla specifi ca riserva in cui sono accantonati gli utili (vincolati alla realizzazione degli investimenti previsti nel programma comune di rete).

L’Agenzia delle entrate vigilerà sui contratti di rete e sugli inve-stimenti che hanno dato accesso all’agevolazione, e potrà revocare gli eventuali benefi ci indebita-mente fruiti.

L’agevolazione sarà tuttavia fruibile soli in sede di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta relativo all’esercizio cui si riferi-scono gli utili destinati al fondo patrimoniale comune (o al patri-monio destinato all’affare).

Le ulteriori modalità attuative dell’agevolazione è demandata ad provvedimento direttoriale, che dovrà emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione.

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I principali interventi per le aziende

Zone a burocrazia zero (art. 43)

In tali zone le nuove iniziative produttive avranno procedimenti amministrativi (no i scali) adottabili da un commissario governa-tivo; risorse utilizzabili direttamente dal sindaco territorialmente competente (in alcuni casi); piani di presidio e sicurezza da parte delle prefetture. Il maxi-emendamento governativo ha soppresso l’equiparazione tra le zone franche urbane e quella dell’Aquila

Scia - Segnalazionecertifi cata di inizio attività

(art. 49, commi 4-bis, 4-quinquies)

La Scia sostituirà la Dia e le amministrazioni avranno 60 giorni (e non più 30), per esercitare i controlli ed eventualmente richie-dere (se si accerta carenza dei requisiti necessari) la rimozione degli effetti dannosi, a cui l’impresa dovrà provvedere entro 30 giorni

Reti di impresa (art. 42)

Potranno avere vantaggi amministrativi e i nanziari. Sul piano i scale le imprese che aderiscono alla rete i no al periodo d’im-posta in corso al 31/12/2012 la quota di utili dell’esercizio desti-nati al fondo patrimoniale comune (se accantonati ad apposita riserva) concorrerà a formare il reddito nell’esercizio in cui la riserva sarà utilizzata

Fiscalità di vantaggio per il Sud (art. 40)

In anticipazione del federalismo i scale, alcune regioni del Sud potranno modii care le aliquote Irap (azzeramento, modica, esenzione, deduzione in relazione a nuove iniziative produt-tive, ecc.)

Quote latte (art. 40 bis)

È stato sospeso i no al termine del 2010 il pagamento degli importi (con scadenza 30 giugno 2010) dovuti dai produttori di latte in ragione dei piani di rateizzazione regolanti il prelievo supplementare da essi versato in eccesso rispetto alle quote latte

Regime fi scale di attrazioneeuropea (art. 41)

Le imprese residenti in altro Stato Ue, che intendono svolgere in Italia una nuova attività economica, avranno la possibilità di scegliere la normativa i scale statale applicabile fra quelle esistenti all’interno dell’Unione

Agevolazioni per il sismadell’Abruzzo (art. 39)

Proroga del termine di sospensione degli adempimenti tributari e contributivi per i seguenti soggetti colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009:

persone i siche titolari di redditi di impresa o di lavoro au-• tonomo;soggetti diversi dalle persone i siche con volume d’affari • non superiore a 200.000 euro.

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/reti+imprese

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10 Lunedì 26 Luglio 2010 P R I M O P I A N O

Norma antiburocrazia nella manovra corret-tiva. Con l’introduzio-ne della Scia (segnala-

zione certifi cata inizio attività) sarà più facile iniziare un’atti-vità d’impresa o edilizia.

La Scia sostituirà infatti la Dia, e le amministrazioni avranno 60 giorni (e non più 30), per esercitare i controlli ed eventualmente richiedere (se si accerta carenza dei requisiti ne-cessari) la rimozione degli effet-ti dannosi, a cui l’impresa dovrà provvedere entro 30 giorni.

La Scia quindi consiste in un’autocertifi cazione che, tutta-via, non potrà essere utilizzata nei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o cultu-rali o nell’ambito di quei procedi-menti in cui siano necessari atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’im-migrazione, all’asilo, alla cittadi-nanza, all’amministrazione della giustizia, all’amministrazione delle fi nanze (compresi gli atti concernenti le reti di acquisizio-ne del gettito, anche derivanti dal gioco, nonché quelli imposti dalla normativa comunitaria).

L’attività oggetto della segna-lazione può essere iniziata dalla data della presentazione della segnalazione all’amministrazio-ne competente, senza attendere 30 giorni, come accadeva prima della riforma con la Dia.

Il legislatore ha inteso rispon-dere all’esigenza di liberalizza-zione dell’attività d’impresa, istituendo una «segnalazione certifi cata di inizio attività» che sostituisce «ogni atto di autoriz-zazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, compre-se le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’eser-cizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale». Dal punto di vista normativo, infatti, il maxi-emendamento governati-vo ha introdotto all’articolo 49 il comma 4-bis, il quale ha sostitu-ito integralmente l’art. 19 della legge n. 241/90 (originariamente rubricato «Dichiarazione di inizio attività»).

Correderanno la segnalazione (per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali ecc.) le dichiarazioni sostitutive di certi-fi cazioni e dell’atto di notorietà, le attestazioni e le asseverazio-ni di tecnici abilitati, ovvero le dichiarazioni di conformità da parte delle agenzie delle imprese (di cui all’art. 38, comma 4, dl n. 112/08, convertito dalla legge n. 133/08), relative alla sussisten-za dei requisiti e dei presuppo-sti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto ge-nerale.

Le autocertifi cazioni, attesta-zioni e asseverazioni o certifi ca-zioni sostituiranno anche l’acqui-sizione di pareri di organi o enti appositi, ovvero l’esecuzione di verifi che preventive.

Vincoli. L’applicazione della nuova disciplina è subordinata alle seguenti condizioni:

- che il rilascio dipenda esclu-sivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o di atti amministra-tivi a contenuto generale;

- che non sia previsto alcun limite o contingente complessi-

vo o specifi ci strumenti di pro-grammazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, con la sola esclusione:

a) dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggisti-ci o culturali;

b) per quei procedimenti in cui siano necessari atti rila-sciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’im-migrazione, all’asilo, alla citta-dinanza, all’amministrazione della giustizia, all’amministra-zione delle finanze, compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonché di quelli imposti dalla normativa comunitaria;

- che gli atti richiesti non ri-guardino le attività economiche a prevalente carattere fi nanzia-rio, ivi comprese quelle regolate dal testo unico bancario.

Divieti. Il testo della mano-vra prevede anche l’adozione di motivati provvedimenti di di-vieto di prosecuzione dell’attivi-tà, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti. Il termine è fi ssato in 60 giorni dal ricevimento della segnala-zione e può contenere l’ordine

di rimozione degli even-tuali effetti dannosi.

L’amministrazione può però anche fi ssare un termine (in ogni caso non inferiore a 30 giorni) entro cui l’interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti.

In caso di dichiara-zioni sostitutive di cer-tifi cazione e dell’atto di notorietà false o men-daci, l’amministrazio-ne, ferma restando la responsabilità penale, potrà sempre e in ogni tempo adottare i sud-detti provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozio-ne degli eventuali effetti dannosi.

Deroghe. Decorso il predetto termine di 60 giorni, l’amministrazio-ne potrà intervenire solo in pre-senza del pericolo di un danno grave e irreparabile per il patri-monio artistico e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o la difesa nazionale e previo motivato ac-

certamento dell’impossibilità di tutelare comunque tali inte-ressi mediante conformazione dell’attività dei privati alla nor-mativa vigente.

Dia. Le nuove disposizioni stabiliscono che la disciplina

sulla Scia sostituirà diretta-mente, dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, quella della Dia (statale e regionale). La disci-plina sulla Scia che è stata in-trodotta, infatti, è ricondotta alla tutela della concorrenza ai sensi dell’art. 17, comma 2, lett. e), della Costituzione (materia di competenza legislativa esclu-siva dello Stato), e costituisce livello essenziale delle presta-zioni concernenti i diritti civili e sociali ai sensi della lettera m) del medesimo comma 2.

Ciò ha consentito di risolvere il problema del rapporto con la disciplina della dichiarazione di inizio di attività recata da ogni normativa regionale. Inoltre, le espressioni «segnalazione cer-tifi cata di inizio di attività» e «Scia» sostituiranno, rispettiva-mente, quelle di «dichiarazione di inizio di attività» e «Dia».

Semplifi cazioni. In materia di semplifi cazione è stata intro-dotta una normativa a cascata che tende a ridurre gli adempi-menti amministrativi gravanti sulle Pmi, al fi ne di promuovere lo sviluppo del sistema produtti-vo e la competitività delle impre-se. In particolare, il governo sarà autorizzato ad adottare uno o più regolamenti di delegifi cazio-ne, volti a semplifi care e ridurre gli adempimenti amministrativi a carico delle pmi, in base ai se-guenti principi e criteri:

a) proporzionalità degli adem-pimenti amministrativi in rela-zione alla dimensione dell’impre-sa e al settore di attività, nonché alle esigenza di tutela degli inte-ressi pubblici coinvolti;

b) eliminazione di autorizza-zioni, licenze, permessi, ovvero di dichiarazioni, attestazioni, certifi cazioni, comunque denomi-nati, nonché degli adempimenti amministrativi e delle procedu-re non necessarie rispetto alla tutela degli interessi pubblici in relazione alla dimensione

dell’impresa ovvero alle at-tività esercitate;

c) estensione dell’utiliz-zo dell’autocertificazione, delle attestazioni e asseve-razioni dei tecnici abilitati nonché delle dichiarazioni di conformità da parte delle agenzie delle imprese (art. 38, comma 4, dl n. 112/08);

d) informatizzazione de-gli adempimenti e delle procedure amministrative, secondo la disciplina del dlgs 82/05 (codice dell’am-ministrazione digitale);

e) soppressione delle au-torizzazioni e dei controlli per le imprese in possesso di certifi cazione Iso o equi-valente, per le attività og-getto di tale certifi cazione;

f) coordinamento delle attività di controllo al fi ne di evitare duplicazioni e so-vrapposizioni, assicurando la proporzionalità degli stessi in relazione alla tutela degli interessi pubblici coinvolti.

Entrata in vigore. I re-golamenti in materia di Scia

dovranno essere emanati entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del dl 78/2010, ed entreranno in vigore il quindicesimo giorno successi-vo alla loro pubblicazione.

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La Scia mette il turboalle nuove iniziative

La segnalazione certifi cata di inizio attività

Presupposto operativo della Scia

La Scia ha istituito una “segnalazione certii cata di inizio attività” in so-stituzione di “ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non co-stitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’esercizio di attività imprenditoriale, commerciale o artigianale”

I casi di esclusione

L’autocertii cazione non potrà essere utilizzata nei casi in cui sussista-no vincoli ambientali, paesaggistici o culturali; in caso di questioni che riguardino la difesa nazionale, la pubblica sicurezza, l’immigrazione, la cittadinanza, l’amministrazione della giustizia, l’amministrazione delle i nanze, la normativa comunitaria, ecc.

Condizioni per il rilascio

della Scia

Il rilascio dipende solo dall’accertamento di requisiti e presupposti richie-sti dalla legge o di atti amministrativi a contenuto generale

Non devono essere previsti limiti o contingenti o specii ci strumenti di programmazione settoriale per il rilascio degli atti stessi, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni (difesa nazionale, pubblica sicurezza, giustizia, amministrazione delle i nanze, ecc.)

La Scia non può essere rilasciata per le attività economiche a prevalente carattere i nanziario comprese quelle di cui al Testo unico bancario

Sanzioni penali

È prevista la reclusione da 1 a 3 anni per chiunque, nelle dichiarazioni o at-testazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione di inizio attività, dichiara o attesta falsamente l’esistenza dei requisiti o dei presupposti.Le sanzioni operano se il fatto non costituisce più grave reato e si ag-giungono a quelle previste del d.p.r. 445/2000 in caso di dichiarazioni sostitutive di certii cazione e dell’atto di notorietà false o mendaci

La semplifi cazione per le Pmi opererà

nel rispetto dei principi

a fi anco riportati

proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazione alla di-a. mensione dell’impresa e al settore di attività; eliminazione di autorizzazioni, licenze, permessi, dichiarazioni, atte-b. stazioni, certii cazioni, ecc. non necessarie rispetto alla tutela degli interessi pubblici;estensione dell’utilizzo dell’autocertii cazione, delle attestazioni e as-c. severazioni dei tecnici abilitati; informatizzazione degli adempimenti e delle procedure amministrative d. (secondo la disciplina dell’amministrazione digitale);soppressione delle autorizzazioni e dei controlli per le imprese in pos-e. sesso di certii cazione ISO o equivalente, per le attività oggetto di tale certii cazione;coordinamento delle attività di controllo al i ne di evitare duplicazioni f. e sovrapposizioni

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11Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LuP R I M O P I A N O

LA MANOVRA CORRETTIVA/ Zfu: viene meno il meccanismo di esenzione da Ires, Irap, Ici

Zone franche in via di transizioneIl sostegno alle imprese prende la forma del contributo diretto

Pagina a curaDI ANTONIO MASTROBERTI

Per le zone franche urbane l’affabulante meccanismo di esen-zione da Ires, Irap,

Ici, e di esonero dai contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente ha lasciato il pas-so ad un sistema basato sul-la concessione di contributi diretti. È questo il signifi cato di quanto previsto dall’art. 43, lett. b), del dl n. 78 del 2010, nella versione lasciata inden-ne, nella sua sostanza, anche dal maxiemendamento della legge di conversione all’esame del parlamento.

Il destino sembra dunque es-sere già scritto, e questa volta indelebilmente, per le misure introdotte a favore delle Zfu sparse nel paese, che, dopo es-sere state presentate in pompa magna da parte del ministero dello sviluppo economico, sono state contrassegnate da vari tentativi di modifi ca struttu-rale, sinora non andati a buon fi ne, per poi essere riassorbite dalle disposizioni previste a favore delle nuove zone a bu-rocrazia zero, che presentano tuttavia un ambito di appli-cazione il cui carattere è es-senzialmente amministrativo, chiamando fuori, tra le altre cose, anche i procedimenti amministrativi di natura tri-butaria.

Inizialmente (Finanziaria 2007) i benefici previsti per le zone franche urbane erano destinati a favorire lo svilup-po economico e sociale, anche tramite interventi di recupero urbano, di aree e quartieri de-gradati nelle città del Mezzo-giorno.

In un secondo momento (fi -nanziaria 2008) il Legislatore ha fatto propria una più am-pia esigenza di contrasto a fenomeni di esclusione sociale negli spazi urbani e di inte-grazione culturale e sociale, senza più menzionare, nello specifi co, le sole aree del Mez-zogiorno, talché il benefi cio, da considerarsi aiuto di stato ha interessato anche alcune aree del Centronord (Ventimiglia,

Massa e Carrara – unica ZFU -, Velle-tri e Sora).

Il momento di maggiore attrito è emerso all’indoma-ni della pubblica-zione in Gazzetta del «Mille proroghe» (dl n. 194/2009), re-cante un progetto di riconversione della struttura del be-neficio, basato sul passaggio a un si-stema di contributi parametrato all’Ici e all ’ammontare dei contributi dovu-

ti sulle retribuzioni da lavoro dipendente, ma in sede di con-versione in legge del predetto decreto (legge n. 25/2010) la modifi ca è stata accantonata, riaprendo le porte dell’origina-rio meccanismo di agevolazio-ne, introdotto con la legge fi -nanziaria per il 2007 (si veda il box a lato), salvo stabilire che le risorse già in campo (50 mi-lioni di euro per l’anno 2008 e per il 2009) costituiscono tetto massimo di spesa.

Ed è questo il vero noccio-lo della questione, in quanto l’effettivo impatto dell’agevo-lazione, così com’era scritta, non pareva circoscrivibile a

tali limitate risorse, trattan-dosi di benefi ci che trovavano applicazione, per alcuni versi, per un arco temporale di 14 anni.

Alla luce dell’incalzare delle misure restrittive recate dalla manovra per il 2010 il destino delle Zfu sembra dunque nuo-vamente segnato, e la partita sembrerebbe chiusa una volta e per tutte, con buona pace di chi faceva (o ha già fatto) af-fi damento sulle originarie mi-sure per ridare respiro a zone depresse delle nostre città, non necessariamente localizzate nel Meridione d’Italia.

Il fatto è che allo stato dell’arte si sa solo cosa si perde (esenzione Ires, Irap, per esempio), mentre la reale portata dei contributi diretti alle nuove iniziative produt-tive, cui saranno destinate le risorse in campo (si veda la tabella), quanto meno per le regioni del Meridione, è tutta da disegnare.

In caso di sovrapposizione della Zfu con la Zbz queste somme saranno infatti utilizza-te dal sindaco territorialmente competente per la concessione di contributi diretti alle nuove iniziative produttive avviate nelle zone a burocrazia zero, teoricamente a partire dalla data del 31 maggio 2010.

Sul punto, andrebbe ovvia-mente chiarita la posizione del-le imprese che avevano iniziato la propria attività successiva-mente al 1° gennaio 2008, e che, in base al dato letterale dell’art. 43, che fa riferimento alle nuo-ve iniziative produttive iniziate nella Zbz, potrebbero incontra-re diffi coltà anche nel fare af-fi damento sui nuovi contributi diretti elargiti dal sindaco.

Nulla viene invece detto per le Zfu di comuni non localizzati nel Meridione d’Italia (Lazio, Liguria, Toscana), per le quali l’assimilazione alle nuove zone a burocrazia zero non appare praticabile, il che fa maturare un primo interrogativo al ri-guardo.

Possibile che l’istituto, nato per favorire le realtà del Sud del paese, rimanga in piedi, nella sua veste originaria, solo per le (poche) Zfu non allocate nel Meridione? In tal senso de-porrebbe l’espressa esclusione della Zfu dell’Aquila dall’assor-bimento nelle Zbz, operata con il maxiemendamento di con-versione del dl n. 78 del 2010, ma il punto appare assai deli-cato, per cui si resta in attesa dei primi concreti riscontri in proposito, mentre sarà tutta da verifi care la sovrapponibi-lità con le Zbz per tutte le Zfu del Mezzogiorno.

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Dalle ZFU alle ZBZ

Zone franche urbane (art. 1, commi 340 e ss., legge, n. 296/2006, come modii cata dall’art. 1, commi 561 e seguenti, della legge n. 244/2007).Alle piccole e medie imprese competono le seguenti agevolazioni:

esenzione IRES o IRPEF , per i primi 5 anni, i no a concorrenza dell’importo di 100.000 euro del reddito derivante dall’attività svol-ta nella ZFU, maggiorato, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 1° gennaio 2009 e per ciascun periodo d’imposta, di un importo pari a euro 5.000, ragguagliato ad anno, per ogni nuovo assunto a tem-po indeterminato, residente all’interno del sistema locale di lavoro in cui ricade la ZFU; dal sesto al decimo anno l’esenzione IRES/IRPEF (e l’esonero contributivo) sono ricondotti alla percentuale del 60%; per i due anni successivi il benei cio si riduce al 40%; per il tredicesimo ed il quattordi-cesimo (ultimi due anni di applicazione) l’incentivo si riduce al 20%;esenzione IRAP , i no a concorrenza di euro

300.000, per ciascun dei primi cinque pe-riodi d’imposta; esenzione ICI , a decorrere dall’anno 2008 e i no all’anno 2012, per i soli immobili siti nelle ZFU dalle stesse imprese posseduti ed utilizzati per l’esercizio delle nuove at-tività economiche; esonero dal versamento dei contributi previdenziali sulle retribuzioni da lavoro dipendente, nei limiti di un massimale di retribuzione dei nito con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, solo in caso di contratti a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata non inferiore a do-dici mesi, e a condizione che almeno il 30% degli occupati risieda nel siste-ma locale di lavoro in cui ricade la ZFU. In questo caso vale la stessa rimo-dulazione delle percentuali di esenzione già descritta per l’IRES/IRPEF.

Zone a burocrazia zero (Art. 43, com-ma 2, del dl n. 78/2010).Nelle zone a burocrazia zero:

i provvedimenti conclusivi dei procedimenti amministrativi di qualsiasi natura ed oggetto avviati su istanza di parte, fatta eccezione per quelli di natura tributaria, di pubblica si-curezza ed incolumità, sono adottati esclu-sivamente dal Prefetto, titolare dell’Ufi cio territoriale di governo, ovvero dal Commis-sario di Governo che vi provvede, ove occor-rente, previe apposite conferenze di servizi ai sensi della legge n. 241 del 1990;

i provvedimenti conclusivi di tali procedi- menti si intendono senz’altro positivamente adottati entro 30 gg. dall’avvio del procedi-mento se un provvedimento espresso non è adottato entro tale termine; per i procedimenti amministrativi avviati d’ufi cio, fatta eccezione per quelli di natura tributaria, di pubblica sicurezza ed incolumi-tà, le amministrazioni che li promuovono e li istruiscono trasmettono al Prefetto compe-tente, ovvero al Commissario di Governo, i dati e i documenti occorrenti per l’adozione dei relativi provvedimenti conclusivi.

Le ZFU e le risorse in campo

Comune Regione Importo Comune Regione ImportoCatania Sicilia 7.349.992 Cagliari Sardegna 4.288.153

Napoli Campania 6.463.854 Mondragone Campania 3.961.711

Taranto Puglia 6.197.044 Lecce Puglia 3.900.508

Gela Sicilia 5.718.855 Rossano Calabria 3.868.976

Torre Annunziata Campania 5.344.789 Iglesias Sardegna 3.827.886

Massa e Carrara Toscana 5.205.676 Velletri Lazio 3.827.471

Quartu Sant’Elena Sardegna 5.081.610 Erice Sicilia 3.797.252

Andria Puglia 4.903.024 Matera Basilicata 3.660.334

Crotone Calabria 4.856.770 Campobasso Molise 3.163.024

Lamezia Terme Calabria 4.759.927 Sora Lazio 2.900.268

Pescara Abruzzo 4.290.065 Ventimiglia Liguria 2.588.643

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/zone+franche

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12 Lunedì 26 Luglio 2010 F I S C O

Le implicazioni della riforma della territorialità Iva sui servizi di locazione mezzi di trasporto

Sui noleggi conta il fattore tempoLa disciplina è differenziata in base alla durata dei contratti

Pagine a cura DI FRANCO RICCA

La riforma della territoria-lità ai fi ni Iva delle pre-stazioni di servizi scatta-ta all’inizio di quest’anno

(dlgs 18/2010) ha interessato, tra l’altro, i servizi di locazione, an-che fi nanziaria, noleggio e simili, di mezzi di trasporto (di seguito, per brevità, noleggio), per i quali è stata introdotta una discipli-na differenziata in relazione alla caratteristica temporale del con-tratto. Come meglio si vedrà, è stato infatti previsto che:

- i noleggi «a breve termine» seguono oggettivamente la disci-plina speciale dell’art. 7-quater, lett. e), del dpr 633/72, indipen-dentemente dallo status del committente;

- i noleggi «non a breve termi-ne», invece, rientrano nella di-sciplina generale dell’art. 7-ter se il committente è un soggetto passivo, mentre seguono la disci-plina speciale dell’art. 7-sexies, lett. e) se il committente è un privato consumatore.

Noleggio «a breve termi-ne». Occorre preliminarmente precisare che l’espressione «a breve termine», come chiarisce l’art. 7, lett. g), sta a indicare il possesso o l’uso ininterrotto del mezzo di trasporto per un pe-riodo massimo di trenta giorni, elevato a novanta per i natan-ti. Ciò premesso, le prestazioni di noleggio a breve termine di mezzi di trasporto, in base al citato art. 7-quater, lett. e), si considerano effettuate in Italia se il mezzo di trasporto è effettiva-mente messo a disposi-zione del destinatario nel territorio dello stato, a meno che l’utilizzazio-ne avvenga al di fuori della comunità; si consi-derano inoltre effettuate nel territorio dello stato quando il mezzo di tra-sporto è messo a dispo-sizione del destinatario fuori della comunità, ma è utilizzato nel territorio dello stato.

In altre parole, le pre-stazioni in esame si con-siderano effettuate in Italia nei seguenti casi:

a) il mezzo di trasporto è mes-so a disposizione in Italia ed è utilizzato nell’Ue (Italia o altro paese membro);

b) il mezzo di trasporto è mes-so a disposizione fuori dell’Ue, ma è utilizzato in Italia.

Si ribadisce il carattere ogget-tivo della suddetta disciplina, la quale non prende in considera-zione elementi di carattere sog-gettivo, come il luogo di stabili-mento delle parti o lo status del committente.

In termini generali, va inoltre ricordato che qualora la presta-zione sia territorialmente ri-levante secondo i criteri di cui sopra, essa potrà risultare con-cretamente non imponibile se

ricorrano i presupposti previsti dall’art. 9, n. 3) del dpr 633/72; questa disposizione, infatti, di-chiara non imponibili i noleggi e le locazioni di navi, aeromobi-li, autoveicoli, vagoni ferroviari, cabine-letto, containers e car-relli adibiti ai trasporti inter-nazionali di persone o di merci rientranti nelle previsioni di non imponibilità di cui ai nn. 1) e 2) dello stesso art. 9.

La nozione di «mezzi di trasporto». Attualmente non esiste una defi nizione comunita-ria di «mezzi di trasporto» ai fi ni delle suddette disposizioni; l’art. 41 della proposta di regolamento 672 del 17 dicembre 2009 della commissione europea, al fi ne di

colmare la lacuna, intende chia-rire che, ai fi ni delle disposizio-ni sul luogo delle prestazioni, la nozione di «mezzi di trasporto» comprende i veicoli, motorizzati o no, e altri dispositivi e attrez-zature concepiti per il trasporto di persone od oggetti da un luogo all’altro, che possono essere tira-ti, trainati o spinti da veicoli e che sono generalmente concepiti ed effettivamente idonei a esse-re utilizzati per il trasporto, in particolare:

a) veicoli terrestri, quali au-tomobili, motociclette, biciclette, tricicli e roulotte, a meno che sia-no fi ssate al suolo;

b) rimorchi e semirimorchi;c) vagoni ferroviari;

d) navi;e) aeromobili;f) veicoli concepiti specialmen-

te per il trasporto di persone ma-late o ferite;

g) trattori e altri veicoli agri-coli;

h) veicoli militari, diversi da quelli destinati al combattimen-to, e veicoli di sorveglianza o di protezione civile;

i) veicoli a propulsione mecca-nica o elettronica per il trasporto di invalidi.

La stessa disposizione esclude dalla nozione i container.

Si deve notare che né la defi ni-zione, né l’elencazione esemplifi -cativa richiedono la caratteristi-ca della circolazione del mezzo su strada, sicché sembra di poter ricondurre nella classifi cazione in esame, come peraltro ritenuto dal comitato Iva dell’Ue, anche i carrelli elevatori, normalmente impiegati dalle imprese per lo spostamento delle merci all’in-terno di aree scoperte o coperte. Richiamando proprio l’orienta-

mento del comitato a proposito dei carrelli elevatori a forcale, espresso nel corso della 86ª e 87ª riunione, nella risoluzione n. 187 del 20 luglio 2009 l’Agen-zia delle entrate ha afferma-to che «vanno ricompresi tra i mezzi di trasporto tutti i mezzi suscettibili di essere utilizzati per la movimentazione di per-sone o cose, anche se non usati principalmente ed effettivamen-te in quanto tali», comprese le piattaforme aeree autocarrate, qualifi cabili quali attrezzature destinate al sollevamento e allo spostamento aereo di merci.

Durata del noleggio. La citata proposta di regolamento, all’art. 42, fornisce anche indi-cazioni utili per l’accertamento del presupposto della durata del «noleggio breve», chiarendo in primo luogo che la durata del possesso o dell’uso ininterrotto del mezzo noleggiato è deter-minata sulla base dell’accordo contrattuale, anche tacito, tra le parti. Il contratto costituisce pertanto una presunzione rela-tiva, che può essere confutata con qualsiasi mezzo di fatto o di diritto che consenta di stabilire la durata effettiva.

In secondo luogo, viene pre-visto che il superamento del periodo di noleggio contrattua-le dovuto a circostanze chiara-mente defi nite che sfuggono al controllo delle parti non incide sulla durata stabilita del pos-sesso o dell’uso del mezzo di trasporto: si può pensare, al riguardo, all’eventualità che il mezzo, per causa di forza maggiore, sia restituito al no-leggiante dopo il decorso del termine «breve», previsto dal contratto: in tal caso, quindi, il ritardo giustifi cato non compor-ta la «mutazione» della qualifi -cazione temporale, fi scalmente rilevante, del contratto, che re-sta «a breve termine».

Inoltre, se il noleggio è coperto da due o più contratti consecu-tivi conclusi fra le stesse parti oppure se l’intervallo fra i con-tratti è di non più di due giorni, si tiene conto della durata com-plessiva, sommando quella dei vari contratti «contigui».

All’infuori della predetta ipotesi, la durata del posses-so o dell’uso ininterrotto di un mezzo di trasporto nell’ambito di un contratto non tiene conto dell’eventuale possesso o uso di tale mezzo in base a contratti successivi, salvo che esista prova di abuso di diritto.

Infine, qualora il mezzo di trasporto oggetto di distinti contratti non sia il medesimo, la durata di ciascun contratto è determinata separatamente, salvo che esistano prove di abu-so di diritto.

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Per quanto riguarda i noleggi non a breve termine, si deve innanzitutto ribadire che se il committente è un soggetto passivo, la prestazione è disciplinata dalla regola gene-rale dell’art. 7-ter, che individua quale luo-go dell’operazione quello in cui è stabilito il committente. Di conseguenza, l’impresa italiana che prende in locazione, sempli-ce o fi nanziaria, un’autovettura per più di trenta giorni da un’impresa tedesca dovrà assolvere l’Iva in Italia con il meccanismo dell’inversione contabile e presentare il mo-dello Intrastat (fi no al 31 dicembre 2009 l’Iva era dovuta in Germania, paese del pre-statore).Quando invece il committente è un privato consumatore, la territorialità del noleggio «non breve» è disciplinata dal criterio spe-ciale dell’art. 7-sexies, lett. e); tale disposi-zione stabilisce che le prestazioni di servizi

di locazione, anche fi nanziaria, noleggio e simili, non a breve termine, di mezzi di tra-sporto, si considerano effettuate nel territo-rio dello stato quando sono rese da soggetti passivi ivi stabiliti e sempreché siano utiliz-zate nel territorio della comunità.Inoltre, tali prestazioni, se rese da soggetti stabiliti fuori della comunità, si considerano effettuate nel territorio dello stato quando sono ivi utilizzate.In pratica, i servizi di locazione, anche fi -nanziaria, noleggio e simili «non brevi» di mezzi di trasporto resi a privati consumatori si considerano effettuati nel territorio dello stato (come già nella precedente discipli-na dettata dalla lettera f del quarto comma dell’art. 7) nelle seguenti situazioni:- quando sono resi da prestatori residenti e sono utilizzati nella comunità;- quando sono resi da prestatori extraco-

munitari e sono utilizzati nel territorio dello stato.Ovviamente, anche i tali casi la prestazione territorial-mente rilevante potrà fruire, qualora sussistano i presup-posti, del regime di non im-ponibilità previsto dall’art. 9, n. 3, richiamato prima.

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Anche il committente fa la differenza

Le regole sulla territorialità dell’Iva

Noleggio a breve termine(durata massima 30 giorni, elevati a 90 per i natanti)

La prestazione si considera territoriale:quando il mezzo di trasporto è messo a disposizione del • destinatario in Italia, salvo che sia utilizzato fuori dell’Uequando il mezzo di trasporto è messo a disposizione del de-• stinatario fuori dell’Ue, se è utilizzato in Italia (art. 7-quater).

Noleggio non a breve termine

La prestazione si considera territoriale:quando è resa a soggetti passivi italiani (art. 7-ter)• quando è resa da prestatore italiano a privato consumatore, • salvo che sia utilizzata fuori dell’Ue (art. 7-sexies)quando è resa da prestatore extracomunitario a privato • consumatore, se utilizzata in Italia (art. 7-sexies)

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/noleggio

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13Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 Luglio 2010F I S C O

Le prestazioni di noleg-gio di mezzi di traspor-to rappresentano, nel nuovo sistema, l’unica

tipologia di prestazioni per le quali il nostro paese ha continuato ad avvalersi della facoltà di adottare, come si è visto, anche il criterio ausilia-rio del luogo di utilizzazione del servizio (l’altra tipologia di servizi nei quali trova ap-plicazione detto criterio sono le prestazioni di telecomuni-cazione e radiodiffusione, ma in tal caso si tratta di un vin-colo comunitario).

Analoga facoltà era stata esercitata anche nel prece-dente sistema (nel quale non era però prevista distinzione tra noleggio a breve termine e non a breve termine), per cui sembra logico ritenere che, a fronte delle medesime proble-matiche, restino applicabili le soluzioni già sperimentate (anche se la riconduzione del noleggio «non breve» nei con-fronti di soggetti passivi nella regola generale dell’art. 7-ter circoscrive sensibilmente la rilevanza delle questioni).

Il criterio in esame, in par-ticolare, pone il problema del trattamento applicabile alle prestazioni utilizzate promiscuamente, ossia parte nel territorio comunitario e parte al di fuori (nell’ipote-si territoriale sub a), ovvero parte nel territorio italiano e parte al di fuori (nell’ipotesi territoriale sub b); pone inol-tre, più in generale, la non semplice questione dell’onere probatorio della extra-territo-rialità dell’operazione utiliz-zata all’esterno. Si pensi, per esempio, al noleggio di un’au-tovettura, consegnata a Pesa-ro, che il cliente asserisca di utilizzare nella Repubblica di San Marino. L’amministrazio-ne finanziaria, nella circolare 16 novembre 2000, n. 207/E, ha accennato solamente alla questione del trattamento applicabile in caso di utilizzo promiscuo, affermando che qualora il mezzo di traspor-to venga utilizzato in parte in territorio comunitario e in parte al di fuori dell’Ue,

dovrà considerarsi imponibi-le la percentuale del canone di locazione corrispondente all’utilizzo che ne è stato fatto in ambito comunitario; non ha affrontato, però, il problema della prova.

Anche Assonime, nella cir-colare n. 67 del 19 dicembre 2000, ha evidenziato che la di-sposizione «potrà dare luogo, a livello operativo, a problemi in ordine alla prova dell’en-tità dell’utilizzo del mezzo di trasporto al di fuori della comunità» e ha osservato che «potrà farsi utile riferimento al contenuto del contratto, a prove doganali dell’uscita dei mezzi al di fuori della comu-nità (apposizione di visto su autorizzazioni al trasporto in-ternazionale di merci) ovvero alla documentazione inerente al tipo di mezzo di traspor-to usato (manifesto, libro di bordo, piano di volo ecc.), in caso di locazione o noleggio di navi o aeromobili, anche a uso privato».

L’associazione auspicava, inoltre, che in caso di utiliz-zazione territorialmente pro-miscua del mezzo di trasporto venisse ammessa «la possibili-tà di far ricorso, ai fini dell’ap-plicazione della norma, anche a criteri di quantificazione forfetaria, eventualmente per tipologie e caratteristiche dei mezzi di trasporto, della parte di prestazione che deve rite-nersi rilevante ai fini dell’ap-plicazione dell’Iva, e ciò al pari di quanto già riconosciuto in altri stati membri dell’Unione europea ovvero dal ministero delle finanze per analoghe prestazioni», come i trasporti marittimi e aerei.

Il nodo più complesso, però, resta quello dei mezzi di tra-sporto non commerciali, au-tovetture e imbarcazioni da diporto in testa, per i quali mancano indicazioni di sorta in ordine ai supporti proba-tori atti a giustificare la non applicazione (o la parziale applicazione) dell’Iva in ra-gione della delocalizzazione, in tutto o in parte, del servi-zio. Sull’argomento, del resto, la Corte di giustizia dell’Ue, nella sentenza 15 marzo 1989, C-51/88, aveva già avvertito che poiché i mezzi di trasporto possono facilmente valicare le frontiere, è difficile, se non im-possibile, determinare il luogo in cui vengono usati, per cui è necessario prevedere un crite-rio pratico di applicazione e a tal fine la sesta direttiva ave-va stabilito, come criterio di collegamento per la locazione di tutti i mezzi di trasporto, non già il luogo in cui il bene locato viene usato, bensì, per motivi di semplificazione e in conformità al principio gene-rale, il luogo in cui il presta-tore ha fissato la sede della propria attività economica. Come dire che, in un’ottica di comparazione dei costi e bene-fici, le esigenze di semplicità e di certezza possono preva-lere rispetto alle esigenze di una tassazione coerente con la funzione dell’imposta, ma di difficile applicazione con-creta.

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Onere della prova, rebus non facilitato

Accogliendo le istanze di semplifi cazione e seguendo, pertanto, l’impostazione adottata per altre tipologie di trasporto, l’Agenzia del-le entrate, all’esito di un’analisi condotta in collaborazione con il ministero dei trasporti e della navigazione, ha emanato la circolare 2 agosto 2001, n. 76, che fornisce parametri forfetari per stabilire la quota di prestazione territorialmente rilevante nel campo delle lo-cazioni di navi e imbarcazioni da diporto (si veda la tabella). Tali parametri, successivamente aggiornati con la circolare n. 49 del 7 giugno 2002, si concretizzano in percentuali predeterminate, differenziate in relazione alla tipologia e alle caratteristiche del mezzo; sebbene siano indi-rizzati ai funzionari dell’agenzia, che potranno utilizzarli, in sede di accertamento, «nella indi-sponibilità di elementi certi», è chiaro che essi costituiscono utile punto di riferimento anche per i soggetti passivi. In questo senso si espri-me anche la circolare n. 38 del 22 luglio 2009 dell’Agenzia, che fornisce altresì interessanti precisazioni sia in generale, sia con specifi co riferimento ai cosiddetti canoni di «prelocazio-

ne» usuali nel settore del leasing nautico. In primo luogo, la circolare richiama la risolu-zione n. 284 del 11 ottobre 2007, con la quale è stato stabilito che le società di leasing di im-barcazioni possono applicare le percentuali di forfetizzazione sulla base di una dichiarazione di utilizzo dell’imbarcazione da parte del con-duttore, ferma restando la possibilità di ridur-re l’imponibile in considerazione dell’eventuale dichiarazione, supportata da idonei elementi, di utilizzo dell’imbarcazione in acque territo-riali secondo percentuali inferiori a quelle pre-stabilite. La circolare, tuttavia, avverte che se nel corso del rapporto contrattuale il condut-tore preveda di utilizzare l’imbarcazione in mi-sura diversa, dovrà darne comunicazione alla società locatrice, per la corretta applicazione dell’imposta mediante il ricorso a percentuali coerenti con le nuove modalità di utilizzo. In secondo luogo, la circolare precisa che le percentuali forfetarie tengono già conto delle normali soste dell’imbarcazione, ma possono essere modifi cate qualora risultino elementi atti a comprovare una permanenza maggiore dell’imbarcazione in acque territo-riali comunitarie.Infi ne, la circolare si occupa, come si diceva, dei canoni di «prelocazione», che vengono corrisposti in una fase antecedente alla ma-teriale consegna e utilizzo della imbarcazione, essendo la stessa ancora in fase di costruzio-ne o non ancora dotata della licenza di na-vigazione. In proposito, la circolare osserva che, mancando l’utilizzo del mezzo, in via di principio le percentuali forfetarie non po-trebbero essere applicate; tuttavia, alla luce dello scopo del contratto e delle motivazioni che ne impongono la stipulazione prima della consegna dell’imbarcazione, l’agenzia ritiene che le percentuali forfetarie possano essere applicate anche ai canoni di «prelocazione». Per evitare abusi, però, gli uffi ci valuteranno la ragionevolezza della durata del periodo di corresponsione dei canoni di «prelocazione» rispetto all’intera durata del contratto di le-asing. Inoltre, qualora al termine di tale pe-riodo l’imbarcazione non venga utilizzata al di fuori delle acque territoriali comunitarie, ovvero venga utilizzata all’interno del terri-torio comunitario in misura maggiore rispetto alle percentuali applicate precedentemente, gli uffi ci procederanno al recupero dell’Iva con relativi interessi e sanzioni.

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Percentuali presuntive ad hoc per ciascun tipo di imbarcazione

FORFETIZZAZIONE DELLA QUOTA

Tipologia dell’unità da diporto Quota del corrispettivo territorialmente

rilevante (*)

Unità a motore o a vela di lunghezza superiore a 24 metri 30%

Unità a vela di lunghezza tra 20,01 e 24,00 metri ed unità a motore di lunghezza tra 16,01 e 24 metri 40%

Unità a vela di lunghezza tra 10,01 e 20 metri ed unità a motore di lunghezza tra 12,01 e 16 metri 50%

Unità a vela di lunghezza i no a 10 metri ed unità a motore di lunghezza tra 7,51 e 12 metri 60%

Unità a motore di lunghezza i no a 7,50 metri 90%

Unità appartenenti alla categoria D (abilitate alla navigazione solo per acque protette) 100%

(*) Si rammenta che le percentuali forfetarie non hanno fondamento normativo.

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14 Lunedì 26 Luglio 2010 F I S C O

Gli effetti per contribuenti e i sco previsti dall’art. 38 del dpr 600/73 ridisegnato dalla manovra

Il redditometro ha più munizioniSenza incrementi patrimoniali si complica la prova contraria

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Nuovo accertamento sin-tetico: l’uscita di scena della spesa per incre-menti patrimoniali fa

un favore al fi sco, ma complica la vita ai contribuenti. Gra-zie alle modifiche apportate all’articolo 38 del dpr 600/73 dalla manovra correttiva sui conti pubblici 2010-2011 (dl 78/2010) per gli accertamenti sintetici effettuati sui redditi 2009 e successivi non sarà in-fatti più applicabile la disposi-zione contenuta nella formula-zione previgente del comma 5 del citato articolo 38 secondo la quale: «..la spesa per incremen-ti patrimoniali.. si presume so-stenuta, salvo prova contraria, con i redditi conseguiti, in quo-te costanti, nell’anno in cui è stata effettuata e nei quattro precedenti».

L’articolo 22 del dl 78/2010 ha invece soppresso la dispo-sizione da ultimo ricordata precisando che, dal 2009 in avanti, l’accertamento sinteti-co del reddito complessivo dei contribuenti potrà essere effet-tuato «..sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’impo-sta, salva la prova che il rela-tivo fi nanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d’imposta o con redditi esenti o soggetti alla ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla forma-zione della base imponibile».

I nuovi accertamenti sinte-tici potranno dunque essere condotti dagli uffi ci sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta e l’ammontare delle stesse concorrerà, integral-mente, alla formazione del reddito sintetico complessivo del contribuente nell’esercizio di sostenimento delle spese stesse.

Dicevamo che l’assorbimen-to della spesa per incrementi patrimoniali nella più generale categoria delle spese di qual-siasi genere sostenute dal con-tribuente nel corso del periodo d’imposta rappresenta una modifi ca essenzialmente fi na-lizzata a rafforzare l’effi cien-za dell’accertamento sintetico (principio cardine al quale la riforma voluta dal dl 78/2010 si è espressamente ispirata) rendendo al tempo stesso più diffi coltosa la prova contraria da parte del contribuente.

La presunzione relativa che voleva la spesa per incrementi patrimoniali sostenuta con i redditi conseguiti nell’anno di sostenimento della stessa e nei quattro precedenti costituiva un elemento di sicuro favore del contribuente basato sul presupposto logico che vuole, sulla base dell’id quod pleru-mque accidit, che l’acquisto di

un bene a elevato contenuto patrimoniale sia frutto anche dei risparmi effettuati negli anni precedenti.

Al concetto di spesa per in-crementi patrimoniali e alla conseguente presunzione re-lativa che voleva la stessa «spalmata» in quote costanti su cinque periodi d’imposta la stessa amministrazione finanziaria aveva ricondotto i negozi giuridici desumibili dall’anagrafe tributaria che avevano a oggetto operazioni di compravendita di beni e/o strumenti finanziari, quali: acquisto di terreni, fabbricati, pacchetti azionari, obbligazio-ni etc.. Erano dunque soltanto le spese di una certa rilevanza che potevano essere inserite nell’alveo della disposizione di cui al quinto comma dell’arti-

colo 38 del dpr 600/3 nella ver-sione ante dl 78/2010.

L’agevolazione in termini probatori per il contribuen-te era costituita dal fatto che nell’ipotesi di una spesa per incrementi patrimoniali pari per esempio a 100, l’impatto nella determinazione sintetica del suo reddito nell’esercizio di sostenimento e nei quattro pre-cedenti era pari a 20 (100:5). Tale spalmatura della spesa per incrementi patrimoniali poteva anche consentire ai red-diti dichiarati dal contribuente nei cinque periodi d’imposta di resistere alla ricostruzione sin-tetica del reddito così operata dall’uffi cio.

Oggi invece, stante l’abroga-zione della disposizione rela-tiva alla spesa per incrementi patrimoniali quello stesso im-

porto di 100 per spese sostenu-te nell’esercizio 2009 o succes-sivi, concorrerà integralmente alla formazione del reddito sin-tetico complessivo attribuibile al contribuente con evidente maggiore diffi coltà del reddito dichiarato nel periodo d’impo-sta di resistere alla ricostruzio-ne sintetica.

La prova contraria che il contribuente è chiamato oggi a fornire a fronte della spesa interamente imputata al perio-do d’imposta di sostenimento è che il fi nanziamento della stes-sa sia avvenuto con redditi di-versi da quello dichiarato o con redditi esenti o soggetti a rite-nuta d’acconto a titolo defi niti-vo. Occorrerà cioè provare che quella spesa di 100, sostenuta nel periodo d’imposta 2009 o successivi, è finanziata con

redditi diversi da quelli esposti nella dichiarazione presentata dal contribuente.

La nuova formulazione let-terale del quarto comma del novellato articolo 38 del dpr. 600/73 non fornisce altro ele-mento in ordine alla possibile prova contraria che il contri-buente potrà fornire sia nel corso del contraddittorio pre-ventivo con l’uffi cio sia, even-tualmente, in sede contenziosa. È chiaro però che nonostante il silenzio della norma, continue-ranno a valere tutti quegli ele-menti utili ai fi ni della prova contraria che sono stati fi nora considerati validi e recepiti sia dalla stessa amministrazione fi nanziaria sia dalla giurispru-denza tributaria. Il riferimen-to è al concorso alla spesa da parte di soggetti terzi (fami-liari e non), il fi nanziamento della spesa stessa attraverso una precedente dismissione di beni etc.

L’eliminazione della spesa per incrementi patrimoniali o meglio della presunzione che la stessa fosse stata soste-nuta con i redditi conseguiti nell’esercizio di sostenimento e nei quattro precedenti, deve essere logicamente ricollega-ta anche all’abrogazione della disposizione che prevedeva la necessità dello scostamento per due o più periodi d’impo-sta. In questo senso la ripar-tizione della spesa per incre-menti patrimoniali su cinque esercizi, se da un lato pote-va agevolare il contribuente dall’altro poteva consentire all’uffi cio di individuare, au-tomaticamente, quel secondo periodo d’imposta non congruo ai fi ni dell’innesco dell’accer-tamento sintetico del reddito del contribuente.

In un quadro normativo del tutto nuovo, dove lo scostamen-to anche per un solo periodo d’imposta, fra il reddito com-plessivo dichiarato dal contri-buente e quello sinteticamente desumibile dall’uffi cio legittima l’avvio dell’accertamento sinte-tico, la ripartizione della spese per incrementi patrimoniali su cinque esercizi è sembrata al legislatore non più attuale ed è quindi stata abrogata.

Ne esce un accertamento sin-tetico rafforzato e più effi cien-te. Necessario contraltare a tale rafforzamento sarà il man-tenimento di quelle garanzie a favore del contribuente che lo stesso capoverso dell’articolo 22 del dl 78/2010 tende a preci-sare con chiarezza, nel momen-to in cui il contribuente fornirà elementi e prove contrarie in ordine al fi nanziamento della spesa sostenuta.

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In linea generale è principio riconosciuto che la spesa per investimenti di natura patrimo-niale sia fi nanziata, in tutto o in parte, con i risparmi accumulati negli anni precedenti. Prendiamo per esempio la spesa per incremen-ti patrimoniali più gettonata, ovvero quella sostenuta per l’acquisto di una abitazione. Nella prassi quotidiana si fi nanzia la stessa facendo ricorso in parte al finanziamento bancario (mutuo ipotecario) e in parte at-tingendo ai risparmi accumulati dal contri-buente. Il ricorso ai risparmi costituiti dagli extra-redditi conseguiti in passato rispetto a quelli necessari per il sostenimento delle spese correnti del contribuente e della sua famiglia era presunto per legge grazie alla ripartizione in quote costanti della spesa stessa in cinque esercizi. Oggi che la norma è stata invece abrogata si pone il problema di come concretamente dimostrare il ricorso ai risparmi costituiti dagli extra-redditi passati. L’amministrazione fi nanziaria, magari durante il contraddittorio preventivo ora obbligatorio, si accontenterà della prova di tale circostan-za costituita dalle disponibilità possedute dal contribuente sui propri conti correnti e depo-siti o vorrà invece che sia dimostrata anche la presenza di tali extra-redditi conseguiti in passato? Il problema non è di poco conto. Per comprendere meglio il senso del ragionamento

riprendiamo l’esempio sviluppato nell’altro articolo in pagina, nel quale la spesa per incre-menti patrimoniali era costituita da 100. Con la vecchia norma ora abrogata, tale importo veniva ripartito in quote costanti pari a 20 nell’esercizio di sostenimento della spesa e nei quattro precedenti. Si ipotizzava cioè per legge che quell’investimento di 100 nell’anno X era frutto di risparmi relativi all’esercizio stesso e ai quattro precedenti. Oggi che tale presunzione non esiste più si pone il proble-ma di dimostrare quella analoga circostanza. Si può basarsi semplicemente su di una pre-sunzione semplice desumibile dall’id quod plerumque accidit, limitando magari l’arco temporale passato proprio ai quattro anni precedenti ai quali la vecchia formulazione del quinto comma dell’articolo 38 faceva ri-ferimento, oppure bisogna ricorrere a una ri-gorosa prova documentale degli extra-redditi passati? Il contraddittorio preventivo, intro-dotto ora obbligatoriamente anche in materia di accertamenti sintetici, sarà la sede in cui tali questioni dovranno essere risolte. Per evitare però che siano sempre più spesso i giudici tributari a dover intervenire su que-ste problematiche occorrerà, proprio in tale fase endoprocedimentale, un certo grado di elasticità e buon senso.

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Nel contraddittorio non manchi il buon senso

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La situazione attuale

Spese per incrementi patrimoniali: dei nizione

Operazioni di compravendita di:terreni edii cabili e non;• fabbricati;• autoveicoli;• imbarcazioni;• obbligazioni, titoli azionari etc.•

Spesa per incrementi patrimoniali: presunzione relativa accertamenti i no al 2008

La spesa stessa si presume sostenuta, salva prova contraria, con i redditi conseguiti in quote costanti, nell’anno in cui è sta-ta effettuata e nei quattro precedenti (art.38, c.5, Dpr 600/73 –versione ante dl 78/2010).

Spese sostenute dal contribuente: accertamenti sintetici dal 2009 in avanti

L’ufi cio può accertare sinteticamente il reddito del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d’imposta, salva la prova contraria del relativo i -nanziamento con altri redditi rispetto a quelli dichiarati.

Diverso impatto di una spesa pari a 100 per accertamenti sintetici i no al 2008 e per quelli dal 2009 in poi:

Fino al 2008 tale spesa concorreva nell’anno di sosteni-• mento solo per 20 (100:5);Dal 2009 in avanti tale spesa concorre per intero (100) • nell’esercizio di sostenimento.

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15Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 Luglio 2010F I S C O

Aggiornata la guida delle Entrate alle agevolazioni: da conservare la specii ca documentazione

Disabili, per l’auto l’Iva è leggeraImposta al 4% con il limite non di importo, ma di cilindrata

Pagina a curaDI FRANCESCO CAMPANARI

Particolare attenzio-ne da parte del Fi-sco nei confronti di persone portatrici di

handicap. Oltre alle agevolazioni per

fi gli con disabilità fi scalmente a carico, l’Agenzia delle entra-te ha previsto importanti aiuti per l’acquisto di mezzi di au-silio e sussidi tecnici e infor-matici, per le spese sanitarie, per l’assistenza personale e per l’acquisto di veicoli. In tale ultimo caso trattasi, in particolare, della possibilità di detrarre dall’Irpef il 19% della spesa sostenuta, di ot-tenere l’Iva agevolata del 4% sull’acquisito oltre che l’esen-zione del bollo e dell’imposta di trascrizione sui passaggi.

Sono questi, in pillole, i prin-cipali punti trattati dalla gui-da operativa emanata lo scorso giugno da parte dell’Agenzia delle entrate da cui è emer-so un quadro aggiornato per poter evincere i principali be-nefici concessi in favore dei contribuenti disabili.

Agevolazioni, tuttavia, per le quali si renderà necessario sia dimostrare oggettivamen-te l’handicap del soggetto be-nefi ciario che, conservare la specifi ca documentazione da esibire ogniqualvolta gli uffi ci dovessero richiedere informa-zioni a riguardo.

Le agevolazioni per l’ac-quisto di veicoli. Innanzitut-to, cominciamo con il defi nire i soggetti che potranno defi nire di tali agevolazioni: trattasi, nello specifi co, di soggetti non vedenti e sordi, di soggetti con handicap psichico o mentale titolari dell’indennità di ac-compagnamento e dei disabili con gravi limitazioni di capa-cità di deambulazione o affetti da pluriamputazioni. I veicoli oggetto dell’agevolazione inve-ce sono, oltre alle autovetture, anche le motocarrozzette e gli autocaravan.

Volendo iniziare a parlare della prima delle tre agevo-lazioni concesse, si tratta del diritto a detrarre dall’imposta il 19% della spesa sostenta dai disabili per l’acquisto di uno dei mezzi sopra citati. Tale detrazione competerà una sola volta e dovrà essere conteggia-ta su di una spesa massima di 18.075,99 euro. Possibile riottenere inoltre il benefi cio entro i primi 4 anni qualora il primo veicolo acquistato ri-sulti cancellato dal Pra. V’è da aggiungere inoltre che l’age-volazione spetta, oltre che per l’acquisto, anche per le spese di riparazione (sono escluse quelle di ordinaria manuten-zione) sempre che non venga superata la soglia di cui sopra e sempre che vengano soste-nute nei primi quattro anni dall’acquisto.

Ai fi ni dell’intestazione del documento comprovante la spesa, bisognerà verifi care se il disabile sia o meno titolare

di redditi superiori a 2.840,51 euro. In tal caso, infatti, lo stesso documento dovrà essere a lui intestato mentre, in caso

contrario, sarà indifferente se intestarlo allo stesso disabile o a un componente della fami-glia cui egli risulti a carico.

Veniamo ora alla seconda agevolazione ovvero all’ap-plicazione dell’Iva al 4% an-ziché al 20%. Innanzitutto le autovetture non possono ave-re una cilindrata superiore ai 2000 cc se a benzina e ai 2800 cc se con motore diesel. L’aliquota agevolata potrà es-sere applicata solamente se l’acquisto sia effettuato dal disabile o dal familiare che se ne faccia carico oltre che una sola volta nel corso dei primi 4 anni salva la possibilità di riottenere il benefi cio se il vei-colo sia cancellato dal Pra. A carico invece dell’impresa che venderà veicoli con aliquota agevolata vi sarà il compito di emettere fattura con l’an-notazione che trattasi di ope-razione ai sensi della legge 97/86 e della legge 449/97 ol-tre che comunicare all’uffi cio territoriale dell’Agenzia del-le entrate l’avvenuta vendita entro 30 giorni dalla stessa. In ultimo, come accennato nell’introduzione, l’esenzione dal pagamento del bollo per l’acquisto dei veicoli sopra citati e con le limitazioni di cilindrata previste per l’ap-

p l i caz ione dell’aliquo-ta agevola-ta oltre che l’esenzione dalle impo-ste di tra-s c r i z i o n e sui passaggi di proprietà sia in oc-casione di una prima iscrizione al Pra che nel-la trascri-zione di un p a s s a g g i o riguardan-te un’auto usata.

Per poter usufruire di tali agevola-zioni, è fon-damenta le

munirsi di tutta la documen-tazione necessaria che dovrà essere prodotta, a occorrenza, per attestarne il diritto.

Trattasi nello specifico, di tutta la certificazione atte-stante la condizione di disa-bilità; ai soli fi ni dell’agevola-zione Iva, di una dichiarazione sostitutiva che nei quattro anni anteriori alla data di ac-quisto non è stato acquistato alcun analogo veicolo agevola-to e in ultimo, di una fotocopia dell’ultima dichiarazione dei redditi dalla quale risulta che il disabile è a carico del sogget-to intestatario dell’auto.

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Altre sono le agevolazioni previste per i di-sabili. Iniziamo con il parlare delle maggiori detrazioni Irpef che sono state previste per i fi gli portatori di handicap. Si è già detto nel paragrafo precedente che un soggetto è consi-derato a carico quando il proprio reddito non è superiore a 2.840,51 euro. In tal caso, dunque, le detrazioni Irpef cui potranno godere i geni-tori ammontano a 1.120 euro per fi gli inferiori a 3 anni e a 1.020 euro per fi gli di età superiore a tre anni.Veniamo ora alle spese mediche: sia le spese mediche generiche che quelle di assistenza specifi ca (trattasi di spese relative ad assi-stenza infermieristica e riabilitativa o comun-que quelle sostenute in seguito all’utilizzo di personale specifi co dedicato all’assistenza di-retta della persona) sono interamente deduci-bili dal reddito imponibile. Le spese sanitarie specialistiche invece, quali per esempio analisi e prestazioni chirurgiche, danno diritto a una detrazione del 19% sulla parte che eccede i 129,11 euro. Inoltre, oltre alle spese appena viste, sono ammesse alla detrazione del 19% per l’intero ammontare quelle relative al tra-sporto in ambulanza, quelle per l’acquisto di poltrone per inabili e minorati, per l’acquisto di arti artifi ciali, per la costruzione di rampe e per l’eliminazione di barriere architettoniche esterne e interne alle abitazioni, quelle per la trasformazione dell’ascensore per adattarlo al contenimento della carrozzella oltre che i sussidi tecnici e informatici per facilitare l’au-tosuffi cienza e l’integrazione del disabile. In ultimo, la guida chiarisce come siano integral-mente detraibili anche le altre spese necessarie all’accompagnamento, alla deambulazione e al sollevamento dei disabili.Veniamo ora alle detrazioni per gli addetti all’assistenza: tali spese sono detraibili nella misura del 19% calcolabili su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, purché il reddito del contribuente non sia superiore a 40 mila euro. Trattasi di casi in cui il disabile non è in grado di assumere alimenti, provvedere

all’igiene personale o espletare le proprie fun-zioni fi siologiche. Nel-lo specifi co, tale stato di non autosuffi cienza dovrà risultare da docu-mentazione medica e le spese risultare da ido-nea documentazione.Aliquota agevolata inol-tre anche per ausili tec-nici e informatici. Si ap-plica dunque l’aliquota Iva al 4% per l’acquisto di mezzi necessari alla deambulazione e al sol-levamento dei disabili (trattasi di apparec-chiature generalmente basate su tecnologie meccaniche o elettroni-che di comune reperibi-lità o specifi catamente fabbricati). In tal caso, sarà necessario conse-gnare al venditore, pri-ma dell’acquisto, sia una specifi ca prescrizione autorizzativa rilasciata dal medico specialista della Asl di competenza che il certifi cato rila-sciato sempre dall’Asl attestante l’esistenza di una invalidità funzionale.Un accenno, in ultimo, all’eliminazione di bar-riere architettoniche. Tra le spese di ristruttu-razione edilizia rientrano, tra le altre, anche quelle che favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap (si pensi per esempio alla realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione). Tale agevo-lazione, è bene chiarirlo subito, non è però cumulabile con la detrazione del 19% vista sopra. In altri termini dunque la detrazione del 19% spetta solamente sull’eventuale parte eccedente la quota di spesa assoggettata alla detrazione del 36%.

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Spese mediche deducibili anche in toto

Le principali agevolazioni

Agevolazioni per il settore auto

Detrazione d’imposta pari al 19% dell’ammontare su una spesa massima di € 18.075,99Applicazione aliquota iva agevolata 4% su auto acquistate per soggetti disabiliEsenzione pagamento bollo e imposta di trascrizione al Pra

Maggiori detrazioni Irpef Per i glio portatore di handicap inferiore a 3 anni: 1.120,00 € Per i glio portatore di handicap superiore a 3 anni: 1.020,00 €

Agevolazioni per spese sanitarie

Spese mediche generiche e di assistenza specii ca interamente deducibili dal redditoSpese sanitarie specialistiche con diritto di detrazione d’impo- sta pari al 19% ma, per la parte eccedente € 129,11Spese relative a trasporto ambulanza, acquisto poltrone, arti artii ciali, costruzioni di rampe ed eliminazione di barriere ar-chitettoniche interne ed esterne detraibili al 19%

Detrazioni per gli addetti all’assistenza

Detrazione d’imposta pari al 19% sino ad un massimo di spesa di € 2.100,00 purché il reddito del contribuente non sia supe-riore a 40.000,00 €Deduzione dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per gli addetti all’assistenza nel limite di € 1.549,37

Agevolazioni per l’eliminazione di barriere architettoniche

Detrazione dal reddito del 36% della spesa sostenuta per l’eli- minazione di barriere architettoniche;

Agevolazioni per ausili tecnici ed informatici

Applicazione aliquota agevolata Iva 4%

Detrazioni per gli addetti all’assisten a

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16 Lunedì 26 Luglio 2010 I M P R E S A

Pubblicati i primi bandi per raccogliere progetti su salute, Ict, energia, trasporti, agroalimentare

Ricerca, un tesoretto Ue di 6,4 mldStanziato un pacchetto di fondi. Pmi in corsia preferenziale

Pagina a curaDI ROBERTO LENZI

Parte il bando per presen-tare progetti di ricerca alla commissione europea da parte delle Pmi. Dopo

la pubblicazione dello scorso 20 luglio, ci sarà tempo fi no all’8 di-cembre 2010 per presentare do-manda. Lo prevede uno specifi co avviso del programma «Capacità» che attua il Settimo programma quadro (2007-2013) di attività comunitarie di ricerca, svilup-po tecnologico e dimostrazione. L’avviso è stato pubblicato sulla Guue C196 del 20/07/2010 insie-me a una serie di altri avvisi, per la precisione 53, nei campi della salute, di Ict, energia, trasporti, agroalimentare per uno stan-ziamento complessivo di circa 6,4 miliardi di euro. Lo specifi co avviso per le piccole e medie im-prese stanzia per l’occasione 204 milioni di euro. Questa serie di inviti vedrà la partecipazione di circa 3 mila pmi in tutta Europa, secondo le previsioni della com-missione europea, e un totale di circa 16 mila soggetti partecipan-ti. L’azione a cui si rifà il bando, «Ricerca a favore delle Pmi», si propone di rafforzare la capa-cità di innovazione delle Pmi europee e il loro contributo allo sviluppo di prodotti e mercati basati sulle nuove tecnologie, favorendo l’esternalizzazione della loro attività di ricerca, l’incremento del loro impegno di ricerca, l’estensione delle loro reti, la migliore valorizzazione dei risultati della ricerca e l’ac-quisizione di know how tecno-logico. Questo specifi co avviso riguarda tutti i possibili campi della ricerca che interessano le Pmi. I progetti potranno essere proposti da aggregazioni di al-meno tre imprese indipendenti ubicate in diversi stati membri o comunque ammissibili. Le domande vanno presentate in via telematica alla commissione europea, che metterà presto a disposizione l’apposito appli-cativo on-line. Nel frattempo,

le informazioni e tutta la docu-mentazione sugli inviti è reperi-bile sul sito cordis.europa.eu.

Cosa fi nanzia l’invito. Pos-sono presentare progetti i piccoli gruppi di Pmi innovatrici per risolvere problemi tecnologici comuni o complementari. I pro-getti, relativamente a breve ter-mine, devono essere imperniati sulle esigenze d’innovazione delle Pmi che affi dano l’attività di ri-cerca a esecutori di Rst (ricerca e sviluppo tecnologico) e debbono denotare un chiaro potenziale di valorizzazione da parte delle Pmi interessate. Inoltre, possono avvalersi dello stanziamento le associazioni di Pmi per sviluppa-re soluzioni tecniche per proble-mi comuni a un grande numero di Pmi in settori industriali o segmenti specifici della filiera, attraverso la ricerca necessaria, per esempio, a sviluppare norme europee o per conformarvisi, e per rispettare requisiti normativi in settori quali la sanità, la sicurez-za e la tutela dell’ambiente.

Stati membri e stati asso-ciati, rientrano anche Israele e Turchia. Le proposte devono riguardare almeno 3 Pmi che siano ubicate in almeno tre dif-ferenti stati ammissibili. Si tratta in particolare degli stati membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Ir-landa, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Po-lonia, Portogallo, Romania, Slo-vacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito. Inoltre, rientrano anche i cosiddetti stati associati: Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Isole Faroe, Macedonia, Islanda, Israele, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia.

Ricerca e sviluppo. Si posso-no presentare progetti di ricerca industriale intesa come attività volta ad acquisire nuove cono-scenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, pro-

cessi o servizi esistenti. Compren-de la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale, in partico-lare per la validazione di tecno-logie generiche, a esclusione dei prototipi da realizzare nella fase di sviluppo. Per sviluppo speri-mentale si intende invece la con-cretizzazione dei risultati della ri-cerca industriale mediante le fasi di progettazione e realizzazione di progetti pilota e dimostrativi, nonché di prototipi, fi nalizzate a nuovi prodotti, processi o servizi

ovvero ad apportare modifi che so-stanziali a prodotti e processi pro-duttivi purché tali interventi com-portino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti; rientra nello sviluppo sperimentale la re-alizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tec-nologici e/o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale fi nale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fi ni di dimostrazione e di conva-

lida. Rientrano le attività di dimo-strazione dei prototipi, le attività di formazione e disseminazione connesse al progetto di ricerca.

Progetti tipo da 5 a 15 par-tecipanti. La Commissione for-nisce indicazioni su quelli che ritiene progetti ideali. Si tratta di progetti che prevedono la par-tecipazione di un numero di sog-getti compreso tra 5 e 15, un costo ammissibile indicativo compreso tra 500 mila e 3 milioni e una du-rata compresa tra 1 e 3 anni.

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cessi o servizi esistenti Compren- ovvero ad apportare modifiche so- lida Rientrano le attività di dimo-

Finanziabili costi di personale interno, attrez-zature e materiali. Ma anche viaggi e costi indi-retti. In particolare sono ammissibili i costi del personale quale personale strutturato, perso-nale a termine, collaborazioni a progetto, con-sulenti a partita Iva (purché il lavoro sia svolto secondo le direttive del benefi ciario e prevalen-temente nei suoi locali) e dottorandi. Inoltre rientrano i costi relativi a viaggi del personale impiegato nel progetto, comprese le indennità di trasferta, ovviamente legati al progetto. Ri-entrano anche i costi concernenti l’acquisto di attrezzature durevoli relativi a beni acquistati prima dell’inizio del progetto, purché utilizzati per l’attività progettuale, ai fi ni esclusivi dello svolgimento dell’attività progettuale, in base ai costi di ammortamento imputabili a ciascun periodo di rendiconto, purché non eccedano il

costo di acquisto del bene. Ammissibili anche i costi relativi all’acquisto di beni consumabi-li, se acquistati successivamente all’inizio del progetto, e i costi per i sub-contratti. Possibile inserire anche i costi indiretti, ovvero tutti i co-sti di natura amministrativa, tecnica e logistica, indirettamente sostenuti.• Aiuti fi no al 75% delle spese. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto a so-stegno delle spese ammissibili e viene calcola-ta come percentuale sui costi ammissibili. Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, l’aiuto è concesso nella misura del 75% a favo-re di enti pubblici no-profi t, istituti scolastici, organismi di ricerca e Pmi; agli altri soggetti spetta invece una percentuale pari al 50%. Per le attività di dimostrazione il contributo è pari al 50% per tutti i soggetti.

Ammissibili anche i costi di personale e viaggi

LA SPESA IN RICERCA NELL’UE

Intensità dell’attività di ricerca e sviluppo (spesa complessiva nel settore R&S come % del PIL)

nell’UE, in Giappone e negli USA, 1995-2005

Fonte: Direzione generale della Ricerca

I SITI INTERNET DI RIFERIMENTO

Informazioni sull’invito

Pagina CORDIS dell’invito e del programma

http://cordis.europa.eu/fp7/dc/index.cfm

Portale dei partecipanti http://ec.europa.eu/research/participants/portal/ (selezionate “FP7 calls”)

Informazioni generali

Il servizio della Commissionesul FP7

http://ec.europa.eu/research/enquiries

Punti di contatto nazionali http://cordis.europa.eu/fp7/ncp.htm

Punti di contatto nazionali in paesi terzi

http://cordis.europa.eu/fp7/third-countries_en.html

Assistenza tecnica e specialistica

CORDIS help desk http://cordis.europa.eu/guidance/helpdesk/home_en.html

EPSS Help desk [email protected]

IPR help desk http://www.ipr-helpdesk.org

Ethics help desk http://cordis.europa.eu/fp7/get-support_en.html

SME TechWEB http://ec.europa.eu/research/sme-techweb/index_en.cfm

ts/portal/

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LA TEMPISTICA DELL’INVITO

Pubblicazione dell’invito 20 luglio 2010

Scadenza dell’invito 8 dicembre 2010 ore 17.00 (ora locale di Bruxelles)

Istruttoria delle proposte Gennaio – Febbraio 2011

Invio del Report sull’istruttoria Marzo 2011

Invito al negoziato per l’accordo Aprile 2011

Invio lettere a progetti non ammessi Maggio 2011

Sottoscrizione degli accordi Giugno – Luglio 2011

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17Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 Luglio 20I M P R E S A

Dopo la trasformazione del contratto a tempo indeterminato incentivi solo a precise condizioni

Apprendisti, qualifiche blindateLavoratori adibiti a nuove mansioni? L’azienda perde i benefi ci

Pagina a curaDI DANIELE CIRIOLI

Adibire l’ex apprendista a nuove mansioni fa perdere il diritto alla conservazione degli in-

centivi. Se in altre parole dopo la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato il lavo-ratore è utilizzato con diversa qualifi ca o in diverse mansioni (diverse cioè da quelle conse-guite con l’apprendistato), il datore di lavoro perde il diritto al prolungamento per un anno della riduzione contributiva. Lo stabilisce (con qualche per-plessità) la Corte di cassazione nella sentenza n. 15055 del 22 giugno 2010.

L’apprendistato. La vigen-te disciplina dell’apprendistato distingue tre percorsi, cumula-bili tra loro, con altrettante fi -nalità. Primo percorso è quello del contratto di apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazio-ne; il secondo è l’apprendistato professionalizzante per il con-seguimento di una qualifi cazio-ne attraverso una formazione sul lavoro e un apprendimento tecnico-professionale; il terzo è l’apprendistato per l’acquisizio-ne di un diploma o per percorsi di alta formazione.

Gli incentivi contributivi. Dal 1° gennaio 2007 la contri-buzione dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti, artigiani e non artigiani, è de-terminata in misura del 10% della retribuzione imponibile ai fi ni previdenziali. Dalla me-desima decorrenza, inoltre, ai lavoratori assunti con contrat-to di apprendistato sono state estese le norme in materia di indennità giornaliera di ma-lattia, secondo la disciplina ge-nerale prevista per i lavoratori subordinati. Alla nuova aliquo-ta a carico del datore di lavo-ro, inoltre va ad aggiungersi la quota dovuta dall’apprendista in misura del 5,84%.

Per i datori di lavoro che oc-cupano alle proprie dipenden-ze un numero di addetti fi no a 9, l’aliquota aziendale (fi ssata al 10%) è ridotta di 8,5 punti percentuali per i periodi contri-butivi maturati nel primo anno del contratto di apprendistato (quindi l’azienda paga l’1,5%) e di 7 punti percentuali per i periodi maturati nel secondo anno (l’azienda paga quindi il 3%). Per il calcolo della forza lavoro, il momento da prendere in considerazione per la deter-minazione del requisito occu-pazionale (fi no a 9 addetti), è quello di costituzione dei singo-li rapporti di apprendistato.

Gli incentivi previsti per l’apprendistato sono mante-nuti per tutta la durata del contratto stesso; in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato, gli stessi incentivi sono prorogati di un anno (articolo 21 della legge n.

56/1987). Il principio della Cassa-

zione. Il caso fi nito all’esame della Cassazione concerne pro-prio il diritto al mantenimen-to degli incentivi, per un anno dopo la trasformazione dell’ap-prendistato in rapporto di lavo-ro a tempo indeterminato.

Un’impresa (autofficina) si è rivolta al Tribunale per annullare i verbali di Inps e Inail pretendenti le differenze contributive calcolate sull’ac-certamento della direzione pro-vinciale del lavoro.

La dpl ha contestato che, dopo la trasformazione del rapporto di apprendistato, in-staurato originariamente per l’acquisizione della qualifi ca di operaio meccanico autoripara-tore, al lavoratore non era stato di fatto consentito di utilizzare

la qualifi ca attribuitagli, giac-ché aveva operato in qualità di impiegato addetto alle re-visioni. In conseguenza di ciò, all’impresa veniva negato il diritto agli ulteriori sgravi con-tributivi, per un anno dopo la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il Tribunale rigettava il ricorso. Stessa sorte otteneva l’appello davanti alla corte d’Appello; quindi, la Cassazione.

Con il ricorso, l’impresa so-stiene la violazione e falsa ap-plicazione della legge n. 56/1987 in quanto i precedenti giudici hanno subordinato il benefi cio contributivo alla condizione che il lavoratore, per l’anno di proroga degli incentivi, fosse stato «adibito» nella qualifi ca per l’acquisizione della quale l’apprendistato è stato svolto.

E invece per la Cassazione i giudici hanno ragionato bene.

Hanno detto bene perché nel-la formulazione letterale l’ar-ticolo 21, comma 6, della legge n. 56/1987 fa riferimento alla «trasformazione» del rapporto di lavoro con ciò implicando una continuità tra iniziale appren-distato e successivo rapporto a tempo indeterminato, conti-nuità che è assicurata proprio dall’utilizzo, nella qualifica appropriata, della formazione ricevuta dal lavoratore come apprendista.

È questo «buon esito» dell’ap-prendistato, traslato nell’ordi-nario rapporto a tempo inde-terminato, a giustifi care che il benefi cio contributivo si pro-tragga per un ulteriore anno, laddove il beneficio sarebbe senza causa se il lavoratore, completato con esito favorevole l’apprendistato in riferimento a determinate mansioni, fos-se assegnatario di mansio-ni diverse, non riferibili alla formazione ricevuta durante l’apprendistato, trattandosi in tale evenienza della costitu-zione di un nuovo rapporto di lavoro, che seguirebbe quello di apprendistato solo in termini temporali, e non già della «tra-sformazione» di quest’ultimo.

Correttamente quindi, so-stiene la Corte di cassazione, è stato osservato che, dal com-plesso delle norme, si evince come l’apprendistato non rap-presenti una semplice forma di instaurazione di rapporto di lavoro propedeutica a una qualsivoglia futura eventuale utilizzazione del lavoratore, bensì lo strumento per con-seguire il suo addestramento nella specifi ca qualifi ca per la quale, in esito al positivo esple-

tamento del tirocinio, egli potrà essere impiegato nel-la medesima impresa.

Ne consegue che l’arti-colo 21, comma 6, legge n. 56/1987, laddove prevede che «I benefi ci contributi-vi previsti dalla legge 19 gennaio 1955, n. 25, e suc-cessive modificazioni ed integrazioni, in materia di previdenza ed assisten-za sociale, sono mantenuti per un anno dopo la tra-sformazione del rapporto a tempo indeterminato», va interpretato nel senso che il prolungamento di detti benefi ci in tanto spetterà in quanto la successiva utilizzazione del lavora-tore, a seguito della tra-sformazione del rapporto

a tempo indeterminato e per il lasso temporale di un anno ivi indicato, avvenga nella speci-fi ca qualifi ca per l’acquisizio-ne della quale l’apprendistato stesso è stato svolto.

© Riproduzione riservata

56/1987)

La legge n. 2/2009 (conversione del dl n. 185/2008) ha previsto, in via sperimentale per il triennio 2009/2011, l’accesso alla disoc-cupazione ordinaria non agricola con requi-siti normali anche agli apprendisti licenziati dall’imprese, subordinatamente tuttavia ad un intervento integrativo da parte degli enti bilaterali in misura non inferiore al 20%. La stessa legge, inoltre, ha stabilito che in caso di mancanza dell’intervento integrativo, i periodi di disoccupazione devono considerarsi esauriti e che i lavoratori hanno accesso diretto ai trat-tamenti in deroga (tra cui la mobilità). Nella circolare n. 43/2010, l’Inps affermato che, per il riconoscimento della mobilità in deroga, an-che nel caso degli apprendisti occorre ricercare esclusivamente i requisiti tradizionali, ossia l’anzianità aziendale di almeno 12 mesi di cui almeno 6 mesi di lavoro effettivamente presta-to (ex legge n. 223/1991).Nel messaggio n. 16238/2010, l’Inps ha spiegato la procedura da seguire nella gestione del-le domande di disoccupazione presentate dagli apprendisti licenziati. Affermando, in particolare, che la mobilità (agli apprendisti licenziati) va liquidata in presenza del requisito dell’anzianità azien-

dale di 12 mesi, di cui almeno 6 di lavoro effet-tivo; e che gli apprendisti che hanno comunque avuto liquidata la disoccupazione devono re-stituirla. Le domande vengono respinte con la motivazione di assenza intervento integrativo ente bilaterale; e poi va verifi cata, per ogni posizione, la presenza o meno dei requisiti di anzianità aziendale, indispensabili per l’acces-so alla mobilità in deroga.Per le situazioni dove ciò venga verifi cato l’Inps invierà una comunicazione agli appren-disti in possesso dei requisiti e agli ex datori di lavoro, in modo che possano presentare richiesta di autorizzazione alla mobilità in deroga. Gli importi erroneamente liquidati come disoccupazione ordinaria saranno posti a recupero sulla mobilità ovvero, nell’ipotesi in cui il lavoratore non ne abbia titolo, recu-perati direttamente.

© Riproduzione riservata

Ammortizzatori rafforzati per il 2009-2011

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/apprendistato

COSA DICE LA CASSAZIONE

E’ un contratto agevolato

Per tutto la durata dell’apprendistato, le imprese pagano una contribuzione ridotta pari al 10%, a cui si aggiunge l’aliquota a carico dell’apprendista pari al 5,84%. Per i datori di lavoro che occupano un numero di addetti i no a 9, l’aliquota aziendale è altresì ridotta all’1,5% nel primo anno (di apprendistato) e al 3% per il secondo anno

La proroga degli incentivi

Gli incentivi previsti per l’apprendistato sono mantenuti per tutta la durata del contratto; in caso di trasformazione del rapporto a tempo indeterminato, gli stessi incentivi sono prorogati di un anno (articolo 21, comma 5, della legge n. 56/1987)

La sentenza

L’articolo 21, comma 6, legge n. 56/1987, laddove prevede che “I benei ci contributivi previsti dalla legge 19 gennaio 1955, n. 25, e successive mo-dii cazioni ed integrazioni, in materia di previdenza ed assistenza sociale, sono mantenuti per un anno dopo la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato”, va interpretato nel senso che il prolungamento di detti be-nei ci in tanto spetterà in quanto la successiva utilizzazione del lavoratore, a seguito della trasformazione del rapporto a tempo indeterminato e per il lasso temporale di un anno ivi indicato, avvenga nella specii ca qualii ca per l’acquisizione della quale l’apprendistato stesso è stato svolto

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19Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LugP R E V I D E N Z A

I chiarimenti sulle prestazioni occasionali di tipo accessorio nell’interpello n. 21 del ministero

Voucher lavoro senza lacciuoliIl sistema dei buoni esteso alle attività nei parchi divertimento

Pagina a curaDI DANIELE CIRIOLI

Più facile trovare un lavoro per l’estate nei parchi di divertimento. Tra acquascivoli o safa-

ri, le imprese possono ricorrere al lavoro accessorio, ai voucher. Anche nel caso in cui sia as-soggettabile ordinariamente alla contribuzione Enpals. A chiarirlo è stato il ministero del lavoro nell’interpello n. 21/2010.

Estate: chance al top per i voucher. Tecnicamente si chiama lavoro occasionale di tipo accessorio. Praticamente è un’occupazione non contrat-tualizzata, che non dà vita cioè a un rapporto di lavoro vero e proprio.

I voucher (dal nome dei «buo-ni» tramite cui queste presta-zioni vengono retribuite), in-trodotti dalla riforma Biagi, hanno la fi nalità di regolamen-tare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario e di far emergere attività confi nate nel lavoro nero.

Il pagamento della presta-zione avviene, come detto, at-traverso i cosiddetti voucher (buoni lavoro) che garantisco-no, oltre alla retribuzione, una piccola copertura previdenzia-le all’Inps e una assicurativa presso l’Inail.

Il vantaggio per il commit-tente (il «datore di lavoro») è poter benefi ciare di prestazioni nella completa legalità con co-pertura assicurativa per even-tuali incidenti sul lavoro, senza dover stipulare alcun tipo di contratto.

Per il prestatore (il lavora-tore) la convenienza sta nella possibilità di integrare le en-trate con un compenso esente da imposizione fiscale e che non incide sullo stato di disoc-cupato o inoccupato.

L’utilizzo dei voucher è vin-colato sotto diversi aspetti, sog-gettivi e oggettivi.

Per esempio, non tutti pos-sono ricorrere a questo stru-mento per trovare occupazio-ne, mentre è particolarmente a vantaggio dei giovani studenti con meno di 25 anni di età.

Nei confronti di tali sogget-ti, infatti, il sistema del lavoro accessorio opera a 360 gradi seppure limitatamente ai pe-riodi di «vacanze» (si veda ta-bella), per la cui individuazione l’Inps ha fatto riferimento alle precisazioni fornite dal mini-stero del lavoro nella circolare n. 4/2005.

Pertanto, qualunque datore di lavoro, per qualunque tipo-logia di attività e in qualunque settore operi può fare appello a giovani studenti con meno di 25 anni di età, regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso l’università o un istituto scola-stico di ogni ordine e grado, per offrirgli un lavoro occasionale

nei periodi di vacanze.Dal 1° giugno scorso si è

aperto il periodo più lungo delle «vacanze»: quelle esti-ve che si concluderanno il 30

settembre. Voucher anche nei parchi

di divertimento. A conferma-re, indirettamente, la massima possibilità di utilizzo dei vou-

cher durante il periodo delle vacanze estive è intervenuto il recente interpello del ministe-ro del lavoro (n. 21/2010).

L’Anespvp (associazione

nazionale esercenti spettaco-li viaggianti e parchi) che ha avanzato istanza di interpello per sapere il parere del mini-stero in merito alla possibilità di ricorrere all’utilizzo del lavo-ro accessorio nei parchi diver-timento (acquatici, tematici, naturalistici e parchi avven-tura) nel caso in cui parte dei dipendenti sia assoggettabile alla contribuzione Enpals.

Il ministero ha spiegato che, oggi, la platea dei prestatori di lavoro occasionale accesso-rio e la tipologia delle attività cui si applica il particolare isti-tuto risultano ampliate (dl n. 112/2008, legge n. 191/2009.

Le modifi che hanno compor-tato non solo l’ampliamento del campo di applicazione del lavo-ro accessorio dal punto di vista sia soggettivo che oggettivo, ma anche una maggior semplifi ca-zione nell’utilizzo dello stesso e dei cosiddetti buoni lavoro/voucher, che incorporano la copertura previdenziale e as-sicurativa del singolo lavora-tore, il quale ha la possibilità, in tal modo, di integrare il suo reddito senza imposizioni fi-scali e senza alcuna incidenza sul suo stato di disoccupato o inoccupato.

Il ministero, quindi, osserva che il legislatore, nell’indivi-duare il campo applicativo del lavoro accessorio, non ha inte-so introdurre limitazioni legate alla circostanza che la presta-zione resa sia assoggettabile a contribuzione Enpals, attesa peraltro la specificità della disciplina che, come detto, ha individuato esclusivamente li-miti soggettivi e/o oggettivi per l’utilizzo dei voucher.

In tal senso, pertanto, il mi-nistero ritiene che anche nei parchi divertimento, laddove sussistano le condizioni per l’applicazione del lavoro ac-cessorio possa essere utilizza-to tale strumento, senza che rilevi la circostanza secondo cui le prestazioni rese siano astrattamente assoggettabili a contribuzione Enpals. tuttavia, con l’occasione il ministero ha ribadito quanto già evidenziato dall’Inps (circolare n. 88/2009), e cioè che «la natura di acces-sorietà comporta che le attività debbano essere svolte diretta-mente a favore dell’utilizzatore della prestazione, senza il tra-mite di intermediari.

Il ricorso ai buoni lavoro è dunque limitato al rapporto diretto tra prestatore e utiliz-zatore fi nale, mentre è escluso che una impresa possa reclu-tare e retribuire lavoratori per svolgere prestazioni a favore di terzi come nel caso dell’appalto o della somministrazione».

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nei periodi di vacanze settembre cher durante il periodo delle

Il pagamento delle prestazioni di lavoro occasionale accessorio avviene attraverso il meccanismo dei «buoni», il cui valore no-minale è pari a 10 euro.È, inoltre, disponibile un buono «multiplo», del valore di 50 euro, equivalente a cinque buoni non separabili. Il valore nominale comprende la contri-buzione in favore della gestione separata dell’Inps (13%) che viene accreditata sul-la posizione individuale contributiva del prestatore; di quella in favore dell’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni (7%) e di un compenso al concessionario (che è sempre l’Inps) per la gestione del servizio (5%).Il valore netto del voucher da 10 euro nominali, cioè il corrispettivo netto della prestazione, in favore del pre-statore, è quindi pari a 7,50 euro. Il valore netto del buono «multiplo» da 50 euro, cioè il corrispettivo netto della pre-stazione, in favore del lavoratore, è quindi pari a 37,50 euro.I buoni (voucher) sono disponibili per l’ac-quisto su tutto il territorio nazionale, pres-so le sedi Inps. I buoni «cartacei» acquistati dal committen-te, e non utilizzati, sono rimborsabili esclu-

sivamente restituendoli presso le sedi Inps, le quali emetteranno a favore del datore di lavoro un bonifi co domiciliato per il loro controvalore e rilasceranno una ricevuta. L’acquisto dei buoni lavoro può avvenire mediante due procedure:a) la procedura cartacea;b) la procedura telematica, accessibile dal sito web dell’Inps (www.inps.it).Per le prestazioni occasionali accessorie rese nell’ambito dell’impresa familiare, per le quali vanno utilizzati i «buoni a contribu-zione ordinaria», è previsto esclusivamen-te l’utilizzo della procedura con acquisto telematico.La riscossione dei buoni cartacei da par-te dei prestatori/lavoratori può avvenire presso tutti gli uffi ci postali sul territorio nazionale.Per consentire la riscossione del voucher presso gli uffi ci postali e il corretto accre-dito dei contributi previdenziali e assisten-ziali, bisogna indicare tutte le informazioni richieste nel buono lavoro, compilando i campi relativi al codice fi scale del commit-tente/datore di lavoro, codice fi scale del prestatore/lavoratore, data di inizio e di fi ne prestazione.

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Una formula tutto compreso

LAVORARE D’ESTATE

Il lavoro accessorio

È una particolare modalità lavorativa, occasionale, non ricondu-• cibile a un contratto di lavoro.È retribuito mediante voucher (buoni lavori) comprensivo di con-• tributi Inps e Inail, e sono esenti da imposizione fi scale.Anche se svolte a favore di più benefi ciari, non possono dar luogo • a compensi superiori a 5 mila euro (valore nominale dei buoni = 6.660 euro) per committente nel corso di un anno solare (limite ridotto a 3 mila euro ai soggetti percettori di cassa integrazione e/o di sussidi connessi a disoccupazione.

Chi può esserelavoratore accessorio

Tutti i soggetti, anche se lavoratori del settore privato (i pubblici • dipendenti sono soggetti alla preventiva autorizzazione alla pa di appartenenza, salvo le deroghe), compresi gli extracomunitari regolarmente soggiornantipensionati• studenti (per tali si intendono due categorie: a)• giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado; b) i giovani con meno di 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l’Università)casalinghe• soggetti percettori di cassa integrazione (solo per gli anni 2009 e • 2010)soggetti percettori di sussidi connessi a disoccupazione (mobilità, in-• dennità di disoccupazione ecc., solo per gli anni 2009 e 2010)lavoratori a part-time (salvo che nei confronti del proprio datore di lavoro, • solo per anno 2010)

Chi può ricevere prestazioni accessorie

Persone fi siche e famigliecommittenti privati (imprese di ogni tipo)imprese familiari, per un importo complessivo non superiore a 10 mila per anno fi scale;committenti pubblici (p.a. ecc.) nel rispetto dei vincoli per il conteni-mento della spesa pubblica e del patto di stabilità internoenti locali nel rispetto dei vincoli per il contenimento della spesa pub-blica e del patto di stabilità internoscuole e università

I periodi mobili «Vacanze estive» i giorni compresi dal 1° giugno al 30 settembre• «vacanze natalizie» periodo che va dal 1° dicembre al 10 gennaio• «vacanze pasquali» periodo che va dalla domenica delle Palme al mar-• tedì successivo il lunedì dell’Angelo

Altri articolisul sito www.italiaog-gi.it/voucher+lavoro

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20 Lunedì 26 Luglio 2010 I N F O . E U R O PA

L’attività dell’Agenzia d’informazione i nanziaria: 13 le richieste di collaborazione dall’Italia

San Marino, stretta antiriciclaggioDa banche e professionisti segnalate 256 operazioni sospette

Pagina a cura DI GABRIELE FRONTONI

San Marino si riscopre guardiano della legali-tà. Nel corso dell’ultimo anno l’Agenzia di infor-

mazione fi nanziaria (Aif), istitu-ita nel novembre 2008 per vigi-lare sul sistema della Rupe, ha inviato all’Autorità giudiziaria 256 segnalazioni di operazioni sospette pervenute nella mag-gioranza dei casi (234) da sogget-ti fi nanziari (per lo più banche). Un contributo importante è stato giocato anche dai professionisti attivi sulla Rupe, che nel corso del 2009 hanno sottoposto all’at-tenzione dell’Aif 22 casi di possi-bili reati connessi al riciclaggio di denaro sporco. «Permangono ampi margini di miglioramento riguardo alle segnalazioni tra-smesse dagli intermediari del settore fi nanziario e fi duciario (complessivamente 35 segnala-zioni), tenuto conto del signifi ca-tivo numero degli intermediari presenti a San Marino e degli asset da questi amministrati o gestiti», hanno ammesso i vertici dell’Aif dalle pagine del rappor-to annuale in cui si sottolinea come, anche nel 2009 così come negli anni precedenti, a San Marino non vi sia stata alcuna segnalazione relativa al sospetto di fi nanziamento al terrorismo. Ma come avviene il processo di

verifi ca da parte dell’Authority sammarinese della fondatezza o meno dei rischi di riciclaggio contenuti nelle segnalazioni ricevute? «Per ogni singola se-gnalazione operiamo un’analisi e un approfondimento che si perfeziona nella raccolta ed ela-borazione di dati e informazioni ricavate da un’ampia gamma di fonti informative come dati e do-cumenti in possesso dei soggetti segnalanti o di altri soggetti de-signati; informazioni in possesso delle forze di polizia, e degli uffi ci pubblici; informazioni desumi-bili da fonti pubbliche (archivi commerciali nazionali o esteri o altri provider); e scambio di informazioni con altre autorità estere», hanno spiegato i diretti

interessati. A quel punto, tutti i documenti acquisiti consentono all’Aif di formulare un giudizio sulla fondatezza del sospetto se-gnalato. In caso positivo, l’Auto-rità si preoccupa di trasmettere la segnalazione, accompagnata da una relazione, all’Autorità giudiziaria sammarinese.

«A causa del rilevante numero di segnalazioni pervenute all’Aif, attribuiamo priorità a quelle che presentano un grado di rischio più elevato in ragione della con-figurazione, degli importi mo-vimentati, delle caratteristiche dei soggetti coinvolti o di altre circostanze ritenute rilevanti», hanno spiegato dall’Authori-ty sammarinese che lo scorso anno ha ricevuto 13 richieste di

collaborazione dall’Italia, tut-te regolarmente evase a cui si aggiungono 35 note spontanee inviate dalla Rupe a Roma. In base ai dati di sintesi contenuti nel rapporto, a partire dal 24 no-vembre 2008 e fi no al 31 dicem-bre 2009, l’Aif ha ricevuto 335 segnalazioni. Di queste, 274 si sono rivelate fondate, trasfor-mandosi in casi, e arrivando sul tavolo dell’Autorità giudiziaria. Soltanto otto sono però appro-date in tribunale, consentendo l’apertura di altrettanti proce-dimenti penali di cui sette per riciclaggio di denaro e uno per truffa e appropriazione indebita del valore di 800 mila euro. Dei sette procedimenti penali per riciclaggio originati a seguito di segnalazione Aif, due riguardano un’ipotesi di reato presupposto di traffi co di sostanze stupefacenti per 1.535.094 euro. Un caso di riferisce invece a truffa o estor-sione per 155.776 euro e uno a distrazione di beni fallimentari (1,1 milioni di euro). Complessi-vamente, il denaro riciclato nei sette procedimenti fi niti in tribu-nale ammonta così a 3.640.870 euro. «Il dato signifi cativo che emerge dalle evidenze mostra che le segnalazioni trasmesse dall’Aif all’Autorità giudizia-ria ha permesso il sequestro di 4.440.870 euro», hanno sottoli-neato gli esperti dell’Authority.

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Occasione d’affari per le imprese italiane nel paese delle aquile. Il mi-nistero dell’Educazione dell’Albania ha indetto una gara del valore di 1,45 milioni di euro (al netto dell’Iva) per la fornitura dei servizi di progettazio-ne della rete telematica delle università pubbli-che albanesi e per l’assi-stenza alla realizzazione del nuovo Centro Servi-zi. In base ai termini del bando, le aziende dovran-no impiegare al massimo 36 mesi per l’esecuzione del contratto, compren-sivi di cinque mesi per la progettazione della rete telematica. Potranno pre-sentare un’offerta entro le ore 11.30 del 30 luglio prossimo tutte le univer-sità italiane (pubbliche o legalmente riconosciute) oppure i consorzi interuni-versitari italiani (anche in associazione temporanea) in possesso dei requisiti minimi previsti dal ban-do di gara ovvero: avere maturato un’esperienza comprovata da progetti, realizzazioni o gestione di servizi, nel settore delle reti geografi che telemati-che di almeno 15 anni; di-sporre di una esperienza comprovata di almeno cin-que anni nel settore della progettazione e gestione di servizi per l’ammini-strazione universitaria; poter contare su un’espe-rienza, comprovata nella progettazione e gestione di portali per l’erogazio-ne di servizi di pubbliche amministrazioni di almeno cinque anni. Il criterio di aggiudicazione dell’offer-ta, che dovrà essere vinco-lante per almeno 150 gior-ni a decorrere dalla data di presentazione della stessa, sarà quello dell’of-ferta economicamente più vantaggiosa secondo i pa-rametri e criteri fissati nel disciplinare di gara che può essere scaricato da internet collegandosi all’indirizzo www.ana-al.org, sezione «Prokurime - Bandi di Gara». Secondo quanto stabilito dal mi-nistero dell’educazione e della scienza di Tirana, in-fi ne, la procedura di gara non ammette varianti e non prevede la possibi-lità di realizzare i lavori richiesti attraverso il su-bappalto.

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Albania, gara per rete telematica

Sentenza esempla-re per l’ex presi-dente della sezione renana del Partito dei nazionalisti svizzeri (Pnos). Il tribunale penale di Basilea, in Svizze-ra, ha condannato l’uomo (di appena 22 anni di età) a una pena pecunia-ria di 90 aliquote giornaliere di 120 franchi per un totale di 10.800 franchi (al posto delle 60 pro-poste inizialmente). Il tutto, per aver defi nito un falso il dia-rio di Anna Frank. Il giovane è stato riconosciuto colpevole dai togati svizzeri di discriminazione razziale a causa di un contributo da lui pubblicato sul sito internet del Pnos dal titolo «Die Lügen um Anne Frank», ovvero «Le bugie attorno ad Anna Frank». L’articolo metteva in dubbio l’autenticità del racconto della ragazza ebrea che visse in clandestinità ad Amsterdam per cercare di sfuggire all’Olocausto. La teo-ria esposta dal giovane svizzero si rifà a quella apparsa sul settimanale tedesco Der Spiegel che nel 1980 esprimeva già alcuni dubbi sulla questione Anna Frank citando una perizia del ministero di giustizia tedesco. Quattro anni fa, tuttavia, le autorità investigative tedesche avevano chiuso defi nitivamen-te il caso affermando l’autenticità del diario e sostenendo che l’inchiesta non aveva fatto trapelare alcun sospetto sulle veri-tà riportate nel diario di Anna Frank. «Chi defi nisce bugiardo chi è stato vittima dell’Olocausto compie una mostruosità», ha tagliato corto il procuratore di Berna nel corso dell’arringa. «È come se le vittime, attraverso queste affermazioni, venissero uccise una volta ancora». Tesi accolta dai giudici che hanno deciso di procedere.

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È reato dichiarare falso il Diario di Anna Frank

La Svizzera si conferma un paradiso fi scale. Non soltanto per gli evasori di tutto il mondo in cerca di spiagge sicure dove far approdare i propri capitali, ma anche per le sue imprese. Per rendersene conto, è suffi ciente guardare ai dati sui tassi di imposizione cantonali scaturiti dall’analisi 2010 dell’istituto di ricerca economica Bakbasel. Dopo aver analizzato l’andamento delle tasse in 17 cantoni elvetici, gli analisti sono arrivati a una conclusione. Il primo in classifi ca sul versante dell’onere fi scale che grava sulle imprese è Appenzello Esterno, forte di un tasso medio di appena il 10,8%. Tra le zone della Svizzera più vantaggiose sotto il profi lo fi scale si trovano anche altri pic-coli cantoni come Obvaldo (con un’aliquota media dell’11,1%) o Svitto (11,8%). Senza dimenticare Nidvaldo (12,7%), Zugo

(13,3%), Gla-rona (13,9%), S c i a f f u s a (13,9%) e San Gallo (14,2%). Diversa la si-tuazione per i cantoni di d i m e n s i o n i medio grandi dove la pres-sione del Fisco sulle imprese

risulta di gran lunga superiore (compreso tra il 18,2% e il 21,5%), pur mantenendosi su livelli nemmeno immaginabili in Italia. In questa porzione di classifi ca si situano Zurigo, Basilea Campagna, Berna e il canton Ticino, con un tasso del 18,3% (in lieve ribasso rispetto al 18,8% del 2009). Per questa ragione, l’Unione europea ha fatto sapere di voler convincere la Svizzera ad applicare il codice di buona condotta Ue contro la concorrenza fi scale dannosa, un testo giuridicamente non vincolante, che intende porre un freno agli incentivi fi scali volti a favorire la delocalizzazione di imprese.

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Ogni cantone ha il suo fi sco: Appenzello Est. conveniente

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21Lunedì 26 Luglio 2010

Varato il piano di investimenti per risanare l’economia: strada in salita per i concorrenti stranieri

L’Algeria blinda le gare d’appaltoPrecedenza alle imprese locali. Escluso il settore energetico

Pagina a curaDI ANTONINO D’ANNA

L’Algeria punta alla rina-scita dell’economia, con una dose di naziona-lismo. Nei giorni scor-

si, infatti, il governo guidato da Abdelaziz Bouteflika ha varato delle misure che, al di fuori del settore ener-getico, garantiranno precedenza alle so-cietà locali nelle gare d’appalto, spingendo l’investimento gover-nativo da 286 miliardi di dollari nelle mani di ditte algerine. Il tutto per ottenere una consi-stente ripresa economi-ca nei prossimi cinque anni. Secondo le nuove norme, una società al-gerina sarà presa in considerazione per un appalto statale se la sua offerta sarà fino al 25% superiore ri-spetto a quella presentata da un concorrente straniero. In passato la soglia era stata fi ssata al 15%. Un’altra misura impone che i

contratti debbano essere affi dati in prima battuta a un referente nazionale, per cui solo le imprese algerine potranno essere prese in considerazione, e solo se l’accordo col referente dovesse saltare o non vi fosse alcuna società algerina in

grado di rispondere ai requisiti d’appalto, allora, e solo in questo caso, le società straniere saranno invitate a fare le loro offerte.

Il piano d’investimenti è stato lanciato allo scopo di risanare

l’economia del paese dopo quasi un decennio di violenze e attacchi da parte dei ribelli islamici. Ora, secondo le stime economiche, la diminuzione delle violenze e la crescita delle riserve monetarie algerine permettono all’esecu-

tivo di mantenere l’impe-gno per la costruzione di un’economia di mercato. Per Bouteflika le società straniere hanno un ruolo nell’economia algerina, ma le nuove regole servono per dare un peso maggiore all’imprenditoria nazio-nale: questo per ridurre la disoccupazione giovanile e combattere la corruzione. Un programma che arriva mentre in Algeria operano contractors come Alstom o Siemens, impegnati nella costruzione, per esempio, di linee ferroviarie. O l’ita-liana Todini, dal 2006 im-pegnata nella costruzione

della diga in terra Kef Eddir a Tipaza (quota di partecipazione 50%) o la Metropolitana leggera di Algeri (cantiere dal 2006, quo-ta di partecipazione 16,5%).

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Iva FATTURAZIONE

ELETTRONICA

Minori vincoli e parità di trat-tamento tra fatture cartacee e fatture elettroniche (direttiva 2010/45/Ue del 13 luglio 2010 pubblicato in Guue n. 189 serie l del 22 luglio 2010)

PICCOLE E MEDIE

IMPRESE

I stati membri Ue sono auto-rizzati a introdurre un regime di contabilizzazione secondo il criterio di cassa per le piccole e medie imprese con un fatturato annuo massimo di euro 500 mila. Limite che può essere elevato a euro 2 milioni, previo parere favorevole del comitato Iva (di-rettiva 2010/45/Ue del 13 luglio 2010 pubblicato in Guue n. 189 serie l del 22 luglio 2010)

Riscossione CARTELLE ESATTORIALI

Equitalia entra nelle reti ami-che: pagamento delle cartelle esattoriali anche presso i circuiti di pagamento aderenti a reti amiche come la coop, tabaccai, Lottomatica o la posta (proto-collo d’intesa tra il ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ed Equitalia spa del 20 luglio 2010)

Altre notizie di rilevante interesse

DIREZIONE PROVINCIALE

Attivazione della direzione

provinciale di Milano, Ber-gamo e Brescia in data 26 luglio 2010 e contestuale soppressione degli uffici locali (provvedimento del direttore dell’Agenzia del-le entrate del 19 luglio 2010)

ATTI NOTARILI

INFORMATICI

Atti notarili in formato elet-tronico e sottoscrizione con la firma digitale degli atti pubblici e delle scritture private autenticate (decre-to legislativo n. 110/2010 pubblicato in G.U. 19 luglio 2010 n. 166)

IRREGOLARE

FUNZIONAMENTO/1

Irregolare funzionamento della direzione provinciale di Trapani in data 25 giugno 2010 (provvedimento della direzione regionale della Sicilia del 19 luglio 2010)

IRREGOLARE

FUNZIONAMENTO/2

Irregolare funzionamento ufficio di Frosinone nei giorni 21 e 22 luglio 2010 (prov-vedimento della direzione regionale del Lazio del 22 luglio 2010)

FISCO FLASH

DALL’1 LUGLIO

Riciclo rifiuti, Canada in tilt per l’ecotassa Tassa o truffa? Una cosa è certa: l’imposta entrata in vigore il 1° luglio in Canada, nella popolosa provincia dell’Ontario, sta cre-ando molto caos. Si tratta della nuova «ecotassa» che copre il costo del riciclaggio e lo smal-timento di alcuni rifi uti solidi urbani considerati pericolosi (pile esauste, aghi, siringhe, aerosol, fertilizzanti, estintori, naftalina, dispositivi a mercu-rio, gomme, fi ltri dell’olio, ver-nici, pesticidi). Ovviamente si paga già all’ac-quisto, ma non è trasparente: Stewardship Ontario, l’agenzia privata che si occupa della rac-colta dei rifi uti e il loro riciclo, ha dato ai negozianti la possi-bilità di includere l’ecotassa direttamente nel prezzo del bene acquistato, oppure come una voce a parte nello scontri-no. E siccome non è un’agenzia governativa (ma ricicla e smal-tisce i rifi uti per conto del mi-nistero dell’ambiente dell’On-tario), Stewardship Ontario è fi nita sotto accusa: uno stesso prodotto può essere infatti og-getto di un’ecotassa che varia da distributore a distributore. E in alcuni casi l’ecotassa viene sommata all’Hst (Harmonized Sales Tax), prelievo fi scale del 13% che ha sostituito l’Iva. Ora i politici stanno valutando come correre ai ripari.

Lunedì 26 Lu

risanare l’economia: strada in salita per i concorrenti

I N F O . M O N D O

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Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

Il Brasile sale sul treno dell’Alta velocità ferroviaria. È stato emanato in questi giorni dal presidente Lula da Silva il bando di gara per la costruzione dell’Av tra le due città più grandi del paese verdeoro, São Paulo e Rio de Janeiro. Data stimata per l’entrata in servizio il 2016, in tempo per le Olimpiadi.Il progetto vale 18,75 miliardi di dollari (circa 14,5 miliardi di euro) e il bando stabilisce che i diritti di costruzione, ope-razione e manutenzione della linea saranno garantiti per 40 anni alla ditta che offrirà la tariffa più bassa per il servizio tra i capilinea. Le buste saranno aperte il 16 dicembre prossimo alla Borsa di São Paulo. Al momento la Tav carioca interessa società ferroviarie da Spagna, Francia, Germania, Cina, Corea del Sud e Giappone. Se la francese Alstom dovesse vincere la gara, potrebbe esserci un po’ d’Italia in corsa sulle rotaie brasiliane: uno degli stabilimenti della società transalpina è infatti quello dell’ex Fiat Ferroviaria di Savigliano (Cn).Portare la Tav in Brasile signifi ca costruire una linea da 350 km/h e lunga 510 km. Con nove fermate (due dedicate agli aeroporti internazionali di Rio e São Paulo), il treno dovrebbe coprire il percorso in appena 97 minuti, garantendo un servi-zio per un bacino di almeno 40 milioni di persone e 1/3 del pil brasiliano. Lo stato concorrerà per il 60% della spesa totale e l’Agenzia nazionale per i trasporti terrestri verdeoro ha già previsto un costo/km pari a 28 centesimi di dollaro (circa 21 eurocents). Questo permetterà alla Tav di essere competitiva con l’aereo sullo stesso percorso e offrire un passaggio a 113$, ossia poco più di 87 €. Quasi come un Milano-Roma in Frec-ciarossa. Inizio lavori previsto per il tardo 2011 e conclusione per il 2015, dopo il prossimo Mondiale di calcio.

Tav in Brasile, in corsa anche società europee

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22 Lunedì 26 Luglio 2010 S P E N D E R E M E G L I O

Viaggio alla scoperta del fenomeno. I vantaggi: costi contenuti e personalizzazione dei servizi

L’ufficio si può spostare dove vuoiSi moltiplicano anche in Italia le offerte di virtual offi ce

Pagina a curaDI ANTONINO D’ANNA

Portarsi l’uffi cio in giro? Non è un’assurdità. Gli uffici virtuali, infatti, sono l’ultima opportu-

nità per i manager sempre in viaggio. Avere un uffi cio senza averlo in sede: è questo il segre-to dei vari servizi di virtual offi -ce che si stanno diffondendo in Italia, forti del prezzo contenuto che permette di evitare grosse spese per un uffi cio «vero». Un altro punto di forza del virtual offi ce è la possibilità di perso-nalizzare i servizi di cui si ha bisogno: dalla carta intestata alla segreteria telefonica, pas-sando per le sale riunioni fi no alla targa con logo e denomina-zione sociale da applicare sulla sede virtuale nella città in cui si affi tta l’uffi cio. Il tutto per una visibilità in grado di aiutare l’immagine e il prestigio del professionista (o della società) che si avvale del virtual offi ce.

ItaliaOggi Sette ha voluto dare uno sguardo alle potenzia-lità di un uffi cio «minimal», con i servizi base per un manager interessato a servirsi del vir-tual offi ce a Milano. Basta fare un giro sui maggiori motori di ricerca per accorgersi che le of-ferte sono molte, unite anche a promozioni interessanti.

Generalmente le tariffe pro-poste sono mensili: è possibile però affittare l’ufficio per tre mesi o anche un anno godendo di uno sconto sul canone. Altri sconti si possono ottenere pre-notando (e pagando) on-line con una carta di credito.

Quello di Regus è il primo servizio che prendiamo in con-siderazione. Fondata nel 1998 a Bruxelles, la società offre servizi a oltre 100 mila clienti al giorno nel mondo, più 1.000 business center in 450 città e 75 Paesi. Offre due tipi di virtual offi ce: quello «base» e il «plus». Nella confi gurazione minima, è possibile ottenere un indirizzo d’affari di prestigio da usare su biglietti da visita, carta intesta-ta e materiale marketing; il ri-tiro e inoltro della posta; tariffe agevolate per forniture uffi cio e corriere; accesso a uffi ci e sale

riunioni chia-vi in mano; supporto am-ministrativo e tecnico; un numero tele-fonico locale in qualsiasi delle 450 cit-tà servite da Regus; rispo-sta persona-lizzata alle c h i a m a t e ,

trasferimento e segreteria te-lefonica; fax e inserimento del nome della società incluso nella lista allo sbarco ascensori piano terra (ma questo è un servizio a costo aggiuntivo). Il pacchetto plus (99 euro di installazione e 229 euro tariffa mensile) offre cinque giorni lavorativi di uti-lizzo dell’uffi cio ogni mese, per incontrare i clienti o lavorare in loco, e 40 ore di uso di uffi cio privato, come seconda base in giro per il mondo. Promozioni

sul sito: un mese gratis e il 30% di risparmio sul canone se si sceglie di affi ttare per 12 mesi. Vari i palazzi in cui installarsi: per esempio in zona Duomo o Montenapoleone.

Blend Tower è invece un’at-trezzata torre uffici in zona Centrale. Qui i pacchetti vanno dal virtual offi ce base (indirizzo, telefono dedicato, casella posta-le, logo) a 97 euro (Iva esclusa) al «completo» (375 euro al mese Iva esclusa, operatore telefoni-

co, quattro mezze giornate al mese in ufficio/sala riunioni da almeno due persone non cu-mulabili) passando per il pac-chetto con assistente telefonico e «light», entrambi a 275 euro Iva esclusa.

Domiciliazione.com è a par-tire da 100 euro più Iva: domi-ciliazione e servizio di risposta telefonica personalizzata. Si possono aggiungere la linea fax e un noleggio uffi cio a ore. Tra gli extra, è possibile attivare contratti di domiciliazione in Svizzera, e precisamente a Lu-gano (Canton Ticino). Il sito di Domiciliazione.com offre anche alcune informazioni sul rilascio della partita Iva e l’eventuale assoggettamento all’imposta.

Conservatorio 22 Business Center punta ad una soluzione virtual offi ce capace di offrire un supporto multilingue. An-che qui oltre ai «classici» re-capito postale, fax in entrata e uscita, smistamento chiamate, sale riunioni e uffi ci a disposi-zione per il tempo desiderato, c’è il Telecommuting: il servizio trasferisce al numero scelto dal cliente le telefonate, che sono annunciate da segretarie multi-lingue. Prezzo minimo 150 euro al mese. Conservatorio 22 ap-partiene a Cogesta S.p.a. (www.cogesta.it), che in città offre anche residence (Centro Siloe, BorgonuovoUno) e temporary shop (Borgonuovo Eventi) per mostre, showroom, manifesta-zioni commerciali e culturali.

Infi ne, A&B Services, che of-fre un virtual offi ce a partire da 100 euro al mese. La socie-tà offre 700 postazioni lavoro in un’ampia scelta di uffici arredati sia in centro che in moderni edifi ci a sud e nord di Milano. Anche qui è possibile usufruire di una sede a Luga-no. La formula uffi cio virtuale permette sempre l’uso dell’in-dirizzo civico, telefono in sele-zione passante e numero fax che può essere inserito sulla documentazione del cliente. Una segretaria a disposizione che, in base alle istruzioni ri-cevute, risponde alle telefonate prendendone nota, provvede a tenere la posta, spedire e ri-cevere i fax. Seguono servizi accessori quali dattilografia, traduzioni, fattorinaggio, uf-fi cio a giornata, sala riunioni, fotocopiatura, e altri servizi ovviamente a pagamento. A&B ha aperto qualche mese fa una nuova sede in via Colico, zona Bovisa, che offre quattro pia-ni e 3 mila mq per uffi ci, aule corsi e sale meeting. Gli open space possono arrivare fi no a 200 mq e per ogni postazione il telefono è passante e la rete è cablata.

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Le proposte del mercato

Nome Costo mensile Servizi offertiRegushttp://virtualofi ces.regus.it/default.htm 99+159 €*

Indirizzo affari, ritiro e inoltro posta, trariffe agevo-late forniture ufi cio e corrieri, Ufi ci e sale riunioni chiavi in mano, supporto amministrativo e tecnico on demand, numero telefonico locale, risposta personalizzata chiamate, traferimento chiamante, segreteria telefonica, fax in e out, lista aziende

Blend Towerh t t p : / / w w w . b l e n d -h a l l d i s . c o m / i n d e x .phtml?currlang=IT 97 (Iva esclusa)

Indirizzo i sico, numero di telefono dedicato con servizio di inoltro diretto delle chiamate a numero telefonico di rete i ssa nazionale, Casella postale i sica con accesso dedicato 24 ore su 24 e 7 gior-ni su 7, Uso del logo Blend Tower in documenti societari, corrispondenza, biglietti da visita

Domiciliazione.comhttp://www.domiciliazione.com/ufi cio-virtuale.php

100 (più Iva)**Domiciliazione, servizio di risposta telefonica personalizzata

Conservatorio22 Business Centerhttp://www.conservato-rio22.com/

150

Posta, risposta telefonica personalizzata, Tele-commuting, accesso a sale riunioni

A&B Serviceshttp://www.abserv.it/

100 Utilizzo dell’indirizzo civico, numero di telefono in selezione passante e fax che il cliente può inserire sulla propria. Assistenza di una segretaria che, in base alle istruzioni ricevute, risponde alle telefo-nate indirizzate al cliente annotandole su appositi moduli, provvede a tenere la posta a disposizione del cliente, a spedire e ricevere i fax. Su richiesta del cliente posta, telefonate e fax potranno essere trasmessi a un altro recapito

*99 €= spesa unica per installazione, 159 € canone mensile**i prezzi cambiano da città a città e sono infl uenzati dal volume di chiamate lavorateLa ricerca si basa sulle offerte minime.

sbnmddt

i i t ll i 159 €

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/virtual+assistant

Il concetto di virtual offi ce è nato all’inizio degli anni 80, in concomitanza con lo sviluppo dell’informatica. Il primo uso «uffi ciale» è attribuito a Chris Kern (www.chriskern.net), giornalista americano che in-ventò l’espressione, riferita però al mondo del computer, per il numero di settembre 1983 di «American Way», ri-vista gratuita per i clienti dell’American Airlines (nella foto). In questo pezzo si im-maginava uno scenario, non troppo remoto, in cui il diret-tore di una grossa azienda ri-usciva, con un pc portatile, a inviare mail e memorandum ai colleghi in tutto il mondo (fantascienza,

per l’epoca). Seguì poi Ralph Gregory, che nel 1994 fondò a Boulder, Colorado, «Virtual Offi ce Inc», oggi Intelligent Offi ce (http://www.intelligen-

toffi ce.com/). Tra i clienti avvocati, broker, uomini d’affari, sviluppatori di software, gente che ha bisogno di un uffi cio disponibi-le 24 ore su 24. E pensare che era cominciato tutto con un portatile…

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Le radici affondano in un pc portatile

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23Lunedì 26 Luglio 2010LunedA F FA R I I N P I A Z Z A

Le soluzioni e le opportunità per fare trading d’estate, quando le oscillazioni sono più marcate

I mercati non conoscono vacanzeGli indicatori da considerare se la liquidità diminuisce

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Pc portatile, chiavetta Usb e uno sguardo at-tento ai quotidiani. È la dotazione tipica di

chi non riesce a staccare dalla Borsa nemmeno durante le va-canze. Tradizionalmente il pe-riodo delle ferie è anche quello che registra le maggiori escur-sioni in campo fi nanziario per-ché, riducendosi la liquidità in circolo sui mercati, è più facile che si registrino oscillazioni più marcate.

Le soluzioni tecnologiche. Telefonini, pc portatili (notebo-ok o netbook), palmari e la no-vità iPad. Le possibilità per fare trading sotto l’ombrellone non mancano di certo, anzi c’è l’im-barazzo della scelta. La decisio-ne ultima dipende dalle attitu-dini personali e dalla frequenza con cui si intende monitorare (o operare) sui mercati. Il cellulare è più indicato per un impiego sporadico e con funzionalità pre-valentemente di monitoraggio. Lo schermo ampio del portatile, invece, consente una migliore visuale e la possibilità di tene-re contemporaneamente aperte più fi nestre. Due condizioni utili per chi intende operare. Mentre le altre due soluzioni si pongo-no a metà strada, cercando di combinare le diverse esigenze. Il tutto senza dimenticare che la scelta è infl uenzata dal bro-ker con cui si opera e dalla sua disponibilità sulle diverse piat-taforme disponibili.

Le connessioni. Compiuta questa prima scelta, si passa all’identifi cazione della miglio-re offerta tra chiavette per l’al-ta velocità e abbonamenti dati per utilizzare il modem interno al cellulare. Le Internet Key si collegano alla porta Usb del pc e consentono di navigare in liber-tà a velocità accettabile, in me-dia la metà di quella consentita dall’alta velocità della media fi ssa, purché l’area di utilizzo sia coperta dal proprio gestore di telefonia. Se la chiavetta ha un costo, non sono invece pre-viste spese nel caso si scelga di

utilizzare il proprio telefonino (di nuova generazione) in mo-dalità modem. La controindica-zione, in questo caso, è che la connessione dati rischia di con-gestionare la linea impedendo la ricezione delle chiamate men-tre si è connessi. Le connessioni in mobilità possono prevedere una tariffazione a tempo (per esempio un tot di ore al mese) o a pacchetto (in base alla quan-tità di dati scaricati). Così, nel momento di mettere a confronto le varie opzioni disponibili sul mercato, occorre considerare attentamente le proprie neces-

sità. E, una volta effettuata la scelta, monitorare il progressivo consumo, avendo la consapevo-lezza che se si sfora, si incorre in un sensibile aggravio dei co-sti. Quanto alle tariffe a tempo, è consigliabile approfondire la modalità di calcolo del traffi co: poche sono le opzioni che ten-gono conto dell’effettiva dura-ta delle conversazione, tutte le altre effettuano il calcolo con scatti anticipati di 15 minuti. Così se la connessione viene interrotta anche solo per pochi secondi, per esempio se salta la linea, viene calcolato un quarto d’ora di utilizzo.

Diverso è il caso in cui la spiaggia sia dotata di una connessione Wi-fi : da Nord a Sud, dall’Adriatico al Tirre-no si vanno moltiplicando le aree in cui è possibile naviga-re sul bagnasciuga. In alcuni casi, rari, il Wi-fi è gratuito (o, meglio, incluso nel prezzo di accesso alla spiaggia); in tutti gli altri è prevista una tariffa-zione che tende a privilegiare le connessioni prolungate nel tempo agli accessi di pochi minuti.

I libri. Un testo tecnico per

scoprire i segreti delle materie prime, una biografi a del fi nan-ziere più noto e più ricco al mondo o un manuale per com-prendere il signifi cato dei prin-cipali indicatori del bilancio. Tre proposte di libri per questa estate. Cominciamo con una novità: Katia Ferri ha da poco pubblicato per Trading Library il testo Trading in commodity (288 pagine) che aiuta a distri-carsi tra le principali variabili che influenzano l’andamento

delle materie prime, dall’oro al petrolio, dall’argento al nichel, passando per i prodotti agricoli. Per ciascuna di questa vengo-no analizzati i parametri e gli indicatori che maggiormente influenzano il prezzo. Un ap-profondimento ad hoc è poi riservato ai principali listini internazionali su cui vengono scambiati i futuri relativi alle commodity, con indicazioni delle loro caratteristiche e dei costi medi praticati dai broker. L’ul-timo capitolo contiene le serie storiche sulle materie prime elaborate in esclusiva dal grup-po Thomson Reuters.

Per molti investitori Warren Buffet è un guru, grazie alla sua capacità di costruire un impero economico (da anni è stabilmen-te tra i tre uomini più ricchi del mondo) grazie solo all’abilità fi -nanziaria. Warren Buffett - L’in-vestitore intelligente di Hélène Constanty (editore Lindau, 160 pagine) aiuta a scoprire i segreti del fi nanziere nativo di Omaha (Nebraska), a conoscere le tec-niche con cui seleziona i titoli da tenere in portafoglio per molti anni, con una logica che non è mai il mordi e fuggi tipico degli speculatori. Un atteggiamento che lo ha portato a scansare le insidie della New Economy: quando, sul fi nire dello scorso secolo, si scatenava la corsa alle dotcom, Buffet si posizio-nava su titoli come Wal-Mart e Coca-Cola e i fatti gli hanno dato ragione.

Indirizzato a chi mastica di finanza, così come al rispar-miatore interessato a capirci di più, Investire con l’analisi fon-damentale (Editore Egea, 430 pagine, autore Antonello Di Mascio). Si illustrano le diverse modalità di gestione utilizzate dagli investitori istituzionali, i metodi di valutazione delle società quotate, l’analisi degli indicatori di borsa, le relazioni esistenti tra le diverse variabi-li macro e micro economiche. Il libro aiuta il lettore a usare correttamente le informazioni disponibili sul mercato e a cu-rare la propria asset allocation con una corretta selezione dei titoli.

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sità E una volta effettuata la scoprire i segreti delle materie

I primi segnali di ripresa dell’eco-nomia e la r i -s t r u t t u r a z i o n e in corso sul lato dell’offerta spin-gono Goldman Sa-chs a promuovere i titoli europei dell’alimentare. Secondo la banca d’affari statuni-tense, ai livelli attuali il mercato sottovaluterebbe il potenziale di crescita del setto-re nei paesi emergenti. Goldman si attende inoltre degli importanti impulsi dai trend salute e benessere. Gli analisti sostengono che c’è una stretta relazione tra il livello del reddito e la domanda di beni di con-sumo e di alimentari. Il primo indicatore far crescere il numero dei consumatori del ceto medio nei paesi emergenti fino al 2025 dagli attuali 2,5 miliardi a 4,5 miliardi. In questo arco di tempo la Cina dovrebbe di-ventare il maggiore mercato mondiale per i

prodotti alimentari confezionati, per i prodotti a uso do-mestico e per i co-smetici. Passando all’anali-si sui singoli titoli, il giudizio passa da «hold» («mantene-re in portafoglio») a «buy» (compra-re) Danone, Uni-lever, Beiesdorf e British American Tobacco. Altri analisti si oc-cupano delle azien-

de italiane del settore quotate a Piazza Affari: in un recente report, Banca Imi ha confermato il giudizio «add» («aggiungi») su Parmalat, indicando un prezzo obietti-vo a quota 2,14. La decisione è arrivata all’indomani della richiesta del comune di Roma al Consiglio di stato di dare effetto alla sentenza con cui lo stesso organo ha annullato il contratto di vendita della Cen-trale latte di Roma a Parmalat. Per Banca Imi la vicenda non è nuova, ma

già in passato il gruppo alimentare aveva escluso un potenziale impatto negativo dalla decisione del Consiglio di stato. Legato al mondo dell’alimentare è an-che Autogrill, gigante della ristorazio-ne da giorni al centro di voci su una possibile ristrutturazione societaria che porterebbe alla creazione di tre sub-holding: food & beverage, retail e in-flight. Secondo gli analisti di Web-sim questa soluzione è di difficile re-alizzazione nel breve termine. Viene confermato il giudizio «molto interes-sante» sul titolo con un prezzo obiet-tivo di 13 euro.

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Promossi i titoli alimentari e del benessere

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24 Lunedì 26 Luglio 2010 C O N TA B I L I TÀ

Una pronuncia della Cassazione sugli effetti che la pubblicità sul R.i. ha sulle società

L’impresa cancellata si estingueI creditori potranno agire solo verso i soci o i liquidatori

Pagine a curaDI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Via libera alla cancella-zione dal registro im-prese della società in-debitata. Dopo questo

momento la società è estinta e non può più rispondere delle sue precedenti obbligazioni.

La sentenza delle sezioni unite della Corte di cassazione n. 4062 del 22 febbraio 2010 ha confermato che le società sia di capitali (ma anche quelle di persone) si estinguono con la cancellazione dal registro delle imprese. Il tutto discende dall’articolo 2495, comma 2 del Codice, il quale prevede che re-sta «ferma... la estinzione del-la società dopo la cancellazio-ne». Norma che consente alla suprema corte di affermare che la cancellazione determi-na l’estinzione della persona giuridica con decorrenza dalla formalità della pubblicità nel registro delle imprese: «per le società di persone sia l’iscri-zione che l’estinzione hanno natura dichiarativa ma, ana-logamente alle società di ca-pitali, l’estinzione comporta la perdita della capacità e della legittimazione».

Come si è detto punto di par-tenza è l’articolo 2495, comma

2 del codice civile il quale pre-vede che la cancellazione del-la società di capitali produce l’estinzione dell’ente anche in presenza di debiti non pagati e di rapporti ancora pendenti.

In sostanza ciò consente la cancellazione con effetto formale e sostanziale pur in presenza di rapporti debitori: è possibile (per il caso delle società di capitali) ottenere la cancellazione presentando un bilancio fi nale di liquidazione

con esposti debiti nei confronti di terzi.

Da qui occorre poi indicare quali siano i diritti dei credi-tori.

Gli stessi infatti (conside-rata l’estinzione dell’ente) po-tranno agire solo nei confronti dei soci, ma limitatamente alle somme da questi percepite in sede di bilancio fi nale di liqui-dazione, ovvero dei liquidatori, ove il mancato pagamento sia dipeso da costoro.

Il creditore potrà notifi care le proprie pretese presso l’ul-tima sede della società, se la domanda viene proposta entro un anno dalla cancellazione e potrà in ogni caso chiedere il fallimento della società con-siderando che l’articolo 50 della legge fallimentare pre-vede che gli imprenditori in-dividuali o collettivi possono essere dichiarati falliti entro un anno dalla cancellazione dal registro delle imprese, se

l’insolvenza si è manifestata anteriormente alla medesima o entro l’anno successivo.

Il primo e decisivo prin-cipio statuito dalla Cassa-zione è quello che statuisce che l’effetto estintivo della cancellazione è indifferente dall’esistenza o meno di rap-porti giuridici ancora penden-ti. Decisivo per giungere a ciò sono state le novità introdotte dalla riforma del diritto socie-tario. In precedenza una giu-

risprudenza costante aveva sostenuto che l’atto formale di cancellazione di una socie-tà dal registro delle impre-se, non potesse determinare l’estinzione della stessa nel caso i cui non fossero esau-riti tutti i rapporti giuridici a essa facenti capo a seguito della procedura di liquidazio-ne, ovvero non fossero defi nite tutte le controversie giudizia-rie in corso con i terzi.

Ma dopo la riforma anche la giurisprudenza ha iniziato a mostrare un orientamen-to differente in aderenza al nuovo testo dell’art. 2495 del codice civile che prevede che la cancellazione dal registro delle imprese produce l’effet-to costitutivo dell’estinzione irreversibile della società an-che in presenza di rapporti non defi niti.

D’altra parte l’interven-to delle sezioni unite è stato preceduto e sollecitato proprio da due ordinanze delle sezioni semplici (Cass. Sez. 3ª, 9 aprile 2009 n. 8665 e sez. 1ª, 15 set-tembre 2009 n. 19804).

Nell’assumere la posizione descritta le sezioni unite ri-

cordano anche come prima del-la riforma del diritto societario la Corte costi-tuzionale (sen-tenza n. 319 del 21 luglio 2000) aveva rilevato come la lettura delle norme su-gli effetti della pubblicità della cancel lazione del le soc ietà c o m p o r t a s s e una chiara di-sparità di trat-t a m e n t o t r a imprese indi-viduali e im-prese colletti-ve ai fini della dichiarazione di fallimento, in quanto per l’imprenditore

persona fisica la stessa era consentita entro un anno dal-la cancellazione mentre per le imprese collettive, rimaneva sempre incerto il momento della loro fi ne o estinzione, da cui far decorrere il termine di un anno entro cui poteva es-sere dichiarato il loro stato di insolvenza.

Anche in forza di tale spunto la riforma ha allora modifi cato il comma 2 già richiamato con l’inserimento in esso dell’in-ciso preliminare (e decisivo) «ferma restando l’estinzione della società».

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L’estinzione della società anche in presenza di rapporti giuridici ancora pendenti con-segue anche alle cancellazioni intervenute prima della riforma societaria, ma solo a partire dal 1° gennaio 2004. Questo il se-

condo punto rilevante chia-rito dalle sezioni unite.La decisione oltre a sottoli-neare che l’effettivo estin-tivo della cancellazione (sia per le società di per-sone che per le società di capitali) non è da mettere in discussione, precisa che tale regola è applicabile a partire da quando è entrata in vigore la riforma del di-ritto societario, ovvero dal 1° gennaio 2004.Si è già visto che la regola contenuta nell’art. 2495, comma 2 è mutata con ef-fetto dal 1° gennaio 2004, e secondo la Corte la novi-tà ha natura innovativa e non interpretativa. Da qui la necessaria conseguen-za della sua applicabilità e decorrenza solamente a partire dal 2004.Un ulteriore spunto conte-nuto nella sentenza riguar-da l’applicazione del più volte citato art. 2495 anche alle società di persone.

Chiaramente la pari-ficazione tra le due forme societarie non porta a conclu-sioni identiche. Ciò in quanto permane la differente posi-zione dei soci «ca-pitalisti» rispetto a quelli «personali». Questi ultimi hanno un regime proprio di responsabilità che vede tra l’altro porre a tutela dei creditori il loro pa-trimonio personale, situazione che per-mane anche dopo la estinzione della so-cietà. Quindi il cre-ditore della società personale anche dopo la sua estin-zione ha titolo di potersi rivalere sui soci illimitatamen-te responsabili (i soci di società in nome collettivo e gli accomandatari di società in accomandita semplice), mentre gli effetti già indicati con riguardo ai soci di società di capitali si avranno con riguardo ai soci accomandanti delle società in accomandita semplice.

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Principio valido a partire dal 2004

Estinzione della società e sorte dei debiti residui

Art. 2495 codice civileComma 1: Approvato il bilancio i nale di liquidazione, i liquidatori devono chiedere la cancella-zione della società dal registro delle imprese.Comma 2: Ferma restando l’estinzione della società, dopo la cancellazione i creditori sociali non soddisfatti possono far valere i loro crediti nei confronti dei soci, i no alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio i nale di liquidazione, e nei confronti dei liquidatori, se il mancato pagamento è dipeso da colpa di questi. La domanda, se proposta entro un anno dalla cancellazione, può essere notii cata presso l’ultima sede della società.

La previsione Con al riforma del diritto societario è introdotto allìinizio del comma 2 la locuzione “ferma restando l’estinzione della società”

Il signifi catoCon ciò si è ricosciuto la valenza costitutiva della cancella zione della so-cietà. Dopo tale atto la società cessa di esistere inidpendentemnte dall’esi-stenza di rapporti giuridici pregressi

OperativamenteLa cancellazione è possibile anche in rpesenza di debiti (espressi o meno nel bilancio i nale) e tale situazione nopn è di ostacolo alla cessazione formale e sostanziale della società

Conseguenza 1

Dopo la cancellazione i creditori possono far valere le loro ragioni: nei con-fronti dei soci m solo i no alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio i nale di liquidazione nei confronti dei liquidatori, se il mancato pagamento è dipeso da colpa di questi.

Conseguenza 2 Tali considerazioni valgono nei confronti di tutti i c redi tori, i sco compreso

L’erario Con riguardo ai debiti tributari occorre però considerare anche quanto previsto dalla’rt. 36 del Dpr 602/73 che offre una ulteriore tutela all’erario

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/registro+spa

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25Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LuC O N TA B I L I TÀ

L’estinzione della socie-tà chiude la strada al recupero delle somme da parte del fi sco. La

sentenza delle sezioni unite fa sentire i suoi effetti nei confron-ti di tutti i creditori sociali non soddisfatti tra cui non di rado è presente anche il fi sco (e/o il con-cessionario della riscossione).

Ciò comporta la necessità che i debiti di tale natura debbano avere come controparte (dopo l’estinzione) non più la socie-tà, ma con i limiti sopra visti i soci o il liquidatore. Tanto che in caso di cancellazione (e per-tanto estinzione intervenuta) un eventuale atto impositivo notifi cato alla stessa è da rite-nere illegittimo o meglio anco-ra inesistente (in conseguenza dell’inesistenza della notifi ca). Con riguardo ai limiti entro cui i soggetti personali possono rite-nersi responsabili dei debiti so-ciali, la previsione di cui all’art. 2495 deve coordinarsi con quan-to previsto dall’art. 36 del dpr 602 del 1973.

Secondo la stessa (in primo luogo) i liquidatori dei soggetti Ires che non pagano le imposte con le attività della liquidazio-ne, rispondono in proprio del pagamento delle imposte dovute per il periodo della liquidazione e per quelle anteriori se soddi-sfano crediti di ordine inferiore a quelli tributari o assegnano beni a soci o associati senza aver prima soddisfatto i crediti

tributari.In tal caso la giurisprudenza

ha riconosciuto valevole l’ordi-nario termine di prescrizione decennale. I presupposti per l’applicazione di tale regola non è solo il mancato pagamen-to delle imposte ma al contra-rio: deve sussistere il mancato pagamento di imposte dirette; devono sussistere attività della liquidazione; si sono soddisfatti crediti di ordine inferiore a quel-li tributari o si sono assegnati beni a soci o associati senza aver prima soddisfatto i crediti tributari.

Il meccanismo nei confronti del liquidatore deve essere at-tivato mediante un ordinario avviso di accertamento con le caratteristiche (rectius: pos-sibilità difensive proprie del soggetto accertato) ordinarie di tale atto. Non è invece legittima l’iscrizione a ruolo e la notifi ca della cartella di pagamento a ca-rico del liquidatore, in assenza di un precedente avviso di ac-certamento.

Nel caso di esistenza di posi-zioni debitorie (per sua tutela) il liquidatore dovrà (tra l’altro) tenere un comportamento con-

tabile più che corretto in sede di stesura del bilancio fi nale di liquidazione seguendo le indica-zioni contenuto nell’Oic5: deve iscrivere il debito tra le passività dello stato patrimoniale e conte-stualmente iscrivere nell’attivo uno specifi co deposito vincolato di pari importo; con specifi co ri-ferimento alla posizione dei cre-diti e debiti tributari si potran-no adottare specifi che soluzioni e cioè: nel caso di debito verso l’Erario si apposterà nell’attivo una voce di deposito specifi co di importo pari all’esposizione de-bitoria verso l’amministrazione

fi nanziaria ancora iscritta nel passivo.

Inoltre il medesimo articolo prevede che i soci sono respon-sabili per il pagamento dei de-biti per le imposte sui redditi della società, nei limiti delle somme di denaro o degli altri beni sociali ricevuti in asse-gnazione durante il periodo di liquidazione, o nei due periodi di imposta precedenti alla messa in liquidazione.

Si noti che tale previsione si aggiunge a quanto previsto dall’articolo 2495 lasciando aperte due strade per il recu-pero dei crediti erariali. In re-altà le due previsioni non sono sovrapponibili in quanto quella del dpr 602 consente di aggre-dire non solo le somme erogate ai soci in base al bilancio fi nale di liquidazione ma i valori ri-cevuti negli ultimi due periodi d’imposta precedenti alla messa in liquidazione.

Nonostante le differenze però la sentenza delle sezioni unite ha importanza anche con ri-guardo a questo aspetto. L’art. 36 regolamenta una responsabi-lità dipendente dei soci da quel-la della società, e pertanto dopo l’estinzione dell’ente collettivo il Fisco per ottenere il soddisfaci-mento dei suoi crediti non può rivolgersi alla società ma deve farlo direttamente verso i soci e i liquidatori quali «eredi» della società.

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Recupero somme, stop anche al fisco

L’intreccio tra l’articolo 2495 del codice civile e l’art. 36 del dpr 602 ha importanti conseguenze anche ai fi ni procedurali.Il caso è quello di una società cassata nei cui confronti l’erario vanta un credito.In questo caso il recupero po-trebbe passare dalla notifica di un avviso di accertamento ai soci, nel limite di quanto tali soggetti hanno riscosso in base al bilancio fi nale. Non parrebbe in questo caso suffi ciente la no-tifi ca di una cartella di pagamen-to nei confronti dei soci, ma si preferisce ritenere la necessità dell’emissione di un nuovo avvi-so di accertamento indirizzato ai soci anche perché lo stesso art. 36 del dpr 602 del 1973 prevede che i soci pos-sono essere chiamati a rispondere dei debiti societari (con i limiti ivi stabiliti) ma anche che tale responsabilità debba esser fatta valere «con atto motivato». Da notare inoltre che ogni socio risponde per l’intero nei confronti del Fisco, se ha ricevuto somme capienti a sopportare il de-bito fi scale.In aggiunta il recupero potrebbe passare dalla notifi ca al liquidatore di un avviso di accerta-mento, solo se si prova che c’è stata sua colpa (le possibilità non sono alternative ma percor-ribili entrambi).In presenza di una società liquidata e cassata la stessa non può essere destinataria dell’avvi-so di accertamento, e nel caso in cui lo stesso sia notifi cato al socio (per conto della società) lo stesso non è tenuto a impugnarlo per conto di questa, facendo valere la carenza di legit-timazione passiva in capo alla società ormai estinta. Le difese ordinarie sono invece chiaramente ammesse nel caso di avviso di accertamento che dovesse chiamare in causa il socio in prima per-sona ai sensi dell’art. 36.

Quindi è ipotizzabile una si-tuazione di questo tipo:- è notifi cato un avviso di accer-tamento alla società;- l’erario tenta di escutere que-sto prima della cancellazione dal Registro delle imprese;- nel caso in cui il tentativo non andasse a buon fi ne l’accerta-mento già notifi cato non dovreb-be avere rilevanza nei confronti dei soci considerate che si trat-tava di un atto riferito a un sog-getto diverso e indipendente;- i soci potranno essere destina-tari di un nuovo avviso di accer-tamento ad hoc e potranno co-munque contestare nel merito la pretesa impositiva. Un ulteriore caso da affrontare

(che non sembrerebbe trovare una soluzione esplicita legislative) è il seguente.L’ipotesi è quella in cui sia notifi cato un avviso di accertamento alla società dopo la sua estin-zione nelle mani dell’ex liquidatore.In tale ipotesi le due soluzioni sono le seguen-ti. La prima che comporta una totale indiffe-renza verso questo atto da ritenere invalido (o meglio inesistente) in quanto relative a un soggetto estinto.La seconda che può apparire maggiormente pru-denziale che cerchi di far dichiarare dal giudice tale inesistenza. Ma qui si pone il problema di chi sia il potere di presentare e formare il ricor-so. Infatti sembra che l’ex liquidatore non ab-bia più tale potere essendo ormai venuto meno (estinta) la società un tempo da lui rappresen-tata. Nonostante le perplessità forse (caute-lativamente) si potrebbe ipotizzare un potere di rappresentanza limitato dell’ex liquidatore che in tal modo recupererebbe la possibilità di contro battere all’avviso di accertamento con la fi nalità di far accertare dal giudice tributario l’inesistenza dello stesso e pertanto la decaden-za della pretesa dell’erario.

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Necessario un avviso di accertamento bisNOVITÀ

IN LIBRERIA

Possibile iter per il recupero somme

Fase 1 Il i sco accerta una società avanzando una pretesa in tema di imposte dirette

Fase 2 Per evitare conseguenza tenta di notii care l’avviso prima della cancellazione della società e di riscuotere le somme

Fase 3Se il tentativo non dovesse andare a buon i ne e intervenisse la cancellazione della società il tentativo di recupero potrebbe rivolgersi verso soci o verso i liquidatori con la notii ca di uno (per ognuno) nuovo avviso di accertamento

Fase 4 I destinatari del nuovo avviso di accertamento possono esercitare i loro diritti alla difesaNel caso di notii ca nei confronti della società dopo la cessazione ricevuta dal liquidatore si può ipotizzare un ricorso presentato dallo stesso per far accertare l’inesistenza dell’atto

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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 15/07/2010

Adesso Index Aprile '07 87,240 A2 | A | A+ - | A- | A-

Adesso Index Febbraio '07 96,851 A2 | A- | A- * - | A- | A-

Alba Carim Index 08/07 102,324 - | BBB- | - A2 | A+ | AA-

Alba Carim Index 11/06 98,375 - | BBB- | - Aa2 | AA | AA-

Alti Percorsi Index 1 – 2007 98,461 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

AltiPercorsi Index 2005 100,131 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-

CariChieti Index Linked 2005 100,610 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Carichieti index linked 2006 97,050 Aa2 | A+ | AA- A1 | A | A+

Carichieti Index Linked 2007 98,054 Aa2 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA

Creberg altiplano marzo 07 95,962 - | A- | A- - | A- | A-

Creberg Altiplano Aprile '07 87,640 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Creberg Polar Aprile '07 87,520 Baa3 | - | BBB+ - | A- | A-

Derby Index Linked Dicembre 2006 90,400 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A | A ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 90,880 - | (1) | - - | A- | A-

DOMANIDEA 2 – INDEX LINKED 2007 90,677 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

DomanIdea 3 - Index Linked 2007 99,370 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Nuove Frontiere 97,120 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere II Serie (�) N/D WR | NR | NR Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 91,340 - | BBB+ | A- Aa2 | AA | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 94,420 Aa2 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VI serie 116,380 Aa2 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere VII serie 90,677 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | AA-

Duomo Index Nuove Frontiere VIII serie 99,370 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+ *****

Duomo Index Performance Positiva 111,570 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

ExtraFrutti - Index Linked 2008 99,620 Aa3 | A | A **** Aa2 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 97,869 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 95,340 Aa2 | A+ | A+

Index Up 1-2008 84,720 A2 | A | A Aa2 | A+ | A+

Index Up 3 - 2005 102,413 - | BBB+ | A- Aa2 | A+ | A+

Index Up 4 - 2005 99,582 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Indice Più 3 99,340 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Indice Più 4 - 2004 99,518 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-

Prima Classe 1 - 2005 101,958 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-

Prima Classe 2 - 2005 102,541 - | BBB+ | A- Aa3 | A | A ****

Prima Classe 2005 - Edizione speciale Progetti Regionali 96,540 A3 | A- | A- Aa2 | A+ | A+

Prima Classe 3 - 2005 97,538 A2 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Scelgo Index 10 97,541 Baa3 | - | - A2 | A+ | AA-

Scelgo Index 11 97,665 Baa3 | - | - A1 | A+ | A+

Scelgo index 12 98,183 Baa3 | - | - Aa2 | AA | AA

Scelgo Index 13 97,327 Baa3 | - | - Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 14 96,550 Baa3 | - | - Aa1 | AA- | AA-

Treviso Index 2007 98,461 A3 | - | - Aa3 | A+ | A+

Uni Class 98,43 Aa3 | A | AA- Aa3 | A | A+

2,40% S&P/Mib CRESCITA ITALIA SERIE XIV LUGLIO 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

2,80% EURO DOLLARO SERIE XV SETT 05 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

3% Cliquet Crescita Italia SERIE III - 2 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

3% Cliquet Crescita USA SERIE II 1/2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

3% Top Coupon Index Linked serie XIII 2003 99,871 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

3% TOP COUPON INDEX LINKED SERIE XV - 2003 100,120 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

3,0% Top Coupon Serie XII - 2003 100,213 A1 | A | A+ *** Aa3 | A | A ****

3,15% GRIFO COUPON - SERIE VI MAGGIO 2004 98,220 Aa2 | AA | AA- Aa2 | AA | AA-

3,60% Coupon Serie X - 2003 99,973 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

3,75% crescita USA index linked serie XIV settembre 2004 100,026 A1 | A | A+ *** Aa2 | A+ | A+

3,80% S&P / Mib CRESCITA ITALIA SERIE XVII DICEMBRE 2004 100,000 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,0% Crescita U.S.A. Index Linked Serie X Agosto 2004 99,856 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA U.S.A. INDEX LINKED SERIE XV NOVEMBRE 2004 98,890 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,0% CRESCITA USA SERIE XIII OTTOBRE 2004 99,300 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 90,650 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VI Aprile 2007 84,121 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie VII Aprile 2007 84,251 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

4,30% International Serie X Giugno 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 91,955 A2 | A | A Aa3 | A+ | A+

Capital Index Serie II 2005 99,063 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA-

Capital Index SERIE IV 2005 96,740 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE VI 2005 97,210 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

Capital index serie XII 2004 99,810 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Capital index serie XIV 2004 99,580 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVI 2004 99,170 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CAPITAL INDEX SERIE XVII 2004 98,810 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Capital index serie XX 2004 99,306 A1 | A | A+ *** Aa2 | AA | AA-

Convergence Serie IX 2007 84,121 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

Convergence Serie VIII 2007 90,650 A3 | BBB | A- Aa3 | A+ | A+

Convergence Serie XI 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Convergence Serie XII 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Convergence serie XIV 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 70% SERIE XIII 2005 96,530 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA ITALIA 80% SERIE XII LUGLIO 2005 96,590 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie I 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie II 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Crescita Sicura serie III 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 94,160 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie III 2007 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie IV 2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

CRESCITA SICURA SERIE IX 2004 100,267 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie V 2007 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VI 2004 100,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VI 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Crescita Sicura Serie VI 2007 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Crescita sicura serie VII 2004 99,819 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2005 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 97,270 Aa2 | AA | AA-

Crescita Sicura Serie VII 2007 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2004 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2005 97,922 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

Crescita Sicura Serie VIII 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Esagono Plus Nikkei Serie XIX 2006 99,760 Aa1 | - | -

Esagono Plus Nikkei Serie XXI 2006 98,660 Aa3 | AA- | AA- Aa3 | AA- | AA-

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 92,360 A1 | A | A+ A1 | A | A+

Euro dollaro Index Coupon 1,75% serie VII 5/2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

EURO-DOLLARO INDEX COUPON - SERIE XVI DICEMBRE 2004 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

Euro-dollaro Serie V aprile 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

EURO-JAPAN INDEX LINKED SERIE III MARZO 2006 97,988 A2 | A | A+ Aa3 | A+ | A+ *****

EUROSTOXX 10% SERIE XIII LUGLIO 2005 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 2006 97,270 Aa2 | AA | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,550 A1 | A | A Aa2 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XI 2007 96,830 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

Everest Equity World Serie XII Settembre 2007 96,712 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Everest Global Basket Serie XIII 2007 96,830 A1 | A | A Aa3 | A+ | A+

VALORI AL 15/07/2010

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(�) Index con sottostante Glitnir Banki HF; si comunica che, a partire dalle quotazionidell’ 1/10/2008, le quotazioni sono sospese come da comunicato disponibile sulla homepage del sito www.cattolica.it e www.cattolicabanche.it.

Everest Global Basket Serie XV 2007 96,712 A1 | A | A+ Aa2 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 91,303 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Grifo Index serie XIX 2004 99,478 A1 | A | A+ *** Aa1 | A+ | AA-

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 94,160 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 92,943 A2 | A | A Aa3 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 97,270 Aa2 | AA | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 97,140 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 96,080 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 97,030 Aa2 | AA | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 95,740 A2 | A+ | AA-

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

INDEX "ESAGONO" BSG 2005/2010 SERIE XIV 98,997 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX "EURO/$" 2011/BSG SERIE XIII 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II 95,210 A2 | A+ | AA-

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 99,020 Aa1 | - | -

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 95,320 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 95,404 A1 | A | A Aa3 | A+ | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 95,710 Aa3 | - | - Aa1 | A+ | AA-

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2005/2010 SERIE XVI 98,240 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

INDEX BSG 2006/2011 “MAXIESAGONO” SERIE I 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie IX 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro Serie V 2005 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Index Coupon Euro/Dollaro serie XX 2005 97,922 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO ITALIA SERIE XIV 2005 99,940 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

INDEX ESAGONO MAXI SERIE II 2006 98,150 A1 | A | A Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Maxi serie XXIV 2005 98,240 A3 | A- | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XIV 2006 97,060 A1 | A | A+ Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XIX 2005 99,270 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | A+ | AA-

Index Esagono Plus Serie XXI 2005 96,502 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Esagono Plus Serie XXII 2005 96,087 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro - Dollaro 2011 BSG Serie VII 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

Index Euro-dollaro 2011 BSG Serie VI 97,380 A3 | A- | A- Aa2 | AA | AA-

Index Euro-Dollaro 2011 BSG Serie X 2005 96,910 A3 | A- | A- Aa1 | A+ | AA-

Index Eurodollaro Bsg serie 12^ - 2004 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

INDEX SERIE XV 2005 ESAGONO PLUS 98,997 A3 | BBB | A- Aa1 | A+ | AA-

INDEX SERIE XVI 2005 COUPON EURO/DOLLARO 98,303 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | A+

Index superswing S&P 500 BSG/2011 Serie II 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

Index superswing S.&P. MIB - BSG/2011 Serie IV 2005 98,930 A3 | A- | A- Aa3 | A+ | AA-

INDEX SWING SPMIB BSG 2011 SERIE XII/2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Japan – Euro Serie IV 2007 89,720 A3 | BBB | A- Aa2 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 96,380 - | A+ | - Aa3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 91,400 A2 | A | A A2 | A+ | AA-

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 100,600 A2 | A+ | AA- Aa2 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 77,470 - | (1) | - Aa1 | A+ | AA-

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 91,860 - | A+ | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Classic Markets 98,446 Aa1 | A+ | AA-

Lombarda Vita Classic Markets New 95,680 - | A+ | - Aa2 | AA | AA-

Lombarda Vita Euro Sector 101,110 - | A+ | - A1 | AA | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 98,160 Aa3 | A+ | AA- Aa2 | AA | AA-

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Presente e Futuro Serie XVI 2007 85,550 Baa2 | BBB | BBB Aa1 | A+ | AA-

Protezione e Valore Serie III 2007 99,020 Aa1 | - | -

Short Everest Global Basket Dicembre 2007 79,750 A3 | BBB | A- Aa3 | AA- | AA-

Short Everest Global Basket Novembre 2007 103,434 Baa1 | - | A Aa2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 95,210 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 92,300 A1 | A | A Aa3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 93,460 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 93,589 A1 | A | A Aa2 | AA | AA

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 97,140 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 96,260 A2 | A+ | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 96,080 A2 | A+ | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 97,030 Aa2 | AA | AA-

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 95,740 A2 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index - Serie XXXV 2005 99,900 - | A+ | - Aa3 | A+ | AA-

TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLI - 2005 98,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | AA- | AA-

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27Lunedì 26 Luglio 2010

No alle istanze contro sentenze su imposte e anni diversi

Cassazione: vincolati i ricorsi cumulativi

Pagina a curaDI MASSIMILIANO TASINI

Nel processo tributario è ammissibile l’impugna-zione cumulativa, ma a certe condizioni. Lo ha

stabilito la Corte di cassazione, quinta sezione tributaria, con la sentenza 30/6/2010 n. 15582.

Il caso di specie. Un contri-buente ricorre per Cassazione contro cinque sentenza emesse da una Commissione tributaria regionale, ma lo fa con un unico ricorso. È questa una situazione abbastanza frequente nella prati-ca in un’ottica di semplifi cazione degli adempimenti connessi alla gestione del processo; ma que-sto modo di agire può riservare sgradite sorprese, come è in effet-ti accaduto nel caso di specie. Il giudice sottolinea, infatti, che una delle sentenze gravate di ricorso per Cassazione presenta rilievi e argomentazioni differenti rispetto a quelle relative agli anni succes-sivi, il che preclude un esame con-giunto della problematica.

Sulla base di tale premessa la Corte ritiene il ricorso inam-missibile, trovando applicazione il principio di diritto secondo cui il ricorso cumulativo contro una pluralità di sentenze emesse nell’ambito di un processo tri-butario, anche se formalmente distinte, in quanto relative a dif-ferenti annualità, è ammissibile quando la soluzione, per tutte le sentenze, dipende da questioni di diritto comuni a tutte le cause; per contro, il ricorso cumulativo non è invece ammissibile quando la fattispecie oggetto del conten-dere attenga ad anni di imposta e tributi differenti rispetto ai quali vengono per conseguenza propo-sti quesiti di diritto che non sono comuni a tutte le controversie. Non è dunque suffi ciente che le sentenze siano tutte pronunciate fra le stesse parti: ciò che rileva è l’identità della struttura argo-mentativa che sta alla base delle sentenze e soprattutto la prospet-tazione e la soluzione di identiche questioni di diritto, elementi in-defettibili per la proposizione del ricorso cumulativo.

L’attualità della questione è pe-raltro confermata dalla circostan-za che lo stesso 30 giugno 2010 la Suprema corte, con la sentenza 15441, ha trattato una fattispecie analoga, ribadendo l’ammissibi-lità dell’impugnazione, con unico atto di appello, di più pronunce relative a distinti procedimenti, allorché queste siano state rese tra le stesse parti e abbiano trat-tato identiche questioni.

Il precedente. Sulla delicata questione processuale, è necessa-rio richiamare un precedente di assoluta rilevanza costituito dal-la sentenza Cass. 3 luglio 2003 n. 10499. In tale occasione, infatti, la Corte aveva fornito ulteriori e rilevanti puntualizzazioni aven-do ritenuto che: la regola genera-le è quella della inammissibilità dell’impugnazione cumulativa;

l’impugnazione con unico atto di appello di più pronunce relative a distinti procedimenti, allorché queste siano state rese tra le stes-se parti e abbiano avuto a oggetto identiche questioni, è ammissibile, e tali circostanze parimenti legit-timano la proposizione di un unico ricorso avverso distinti atti impo-sitivi; l’impugnazione cumulativa presuppone altresì l’espressa in-dicazione di tutte le sentenze con manifestazione non equivoca della volontà di impugnarle tutte.

Appello e sua ammissibi-lità. Sono molte le sentenze che affrontano il tema più generale della ammissibilità dell’appello. Il 2° comma dell’art. 53 del pro-cesso tributario (dlgs. 546/1992) al suo ultimo periodo stabilisce che ove l’appello non sia notifi cato a mezzo di uffi ciale giudiziario, l’ap-pellante deve, a pena di inammis-sibilità, depositare copia dell’ap-pello presso l’uffi cio di segreteria della Commissione tributaria che ha pronunciato la sentenza impu-gnata. Si tratta di una modifi ca oramai risalente (art. 3-bis, com-ma 7, del dl 30/9/2005 n. 203, conv. con la legge 2/12/2005 n. 248) ma tuttora poco nota. Sulla proble-matica va segnalata la recente ordinanza Cass. 6 aprile 2010 n. 8209 con la quale la Corte, in ri-ferimento a tale problematica, ha rilevato che la previsione dell’art. 53 comma 2 ultimo paragrafo non è suscettibile di ledere il diritto di difesa del contribuente. L’or-dinanza afferma peraltro che il termine di 30 giorni per l’esecu-zione dell’adempimento in parola avrebbe carattere perentorio pur in assenza di un’espressa previ-sione normativa in tal senso, dal che deriverebbe l’inammissibilità dell’appello non solo tardivamente costituito ma altresì tardivamen-te depositato presso la Ctp. Resta il fatto che la disposizione sembra trovare una sua giustifi cazione nell’art. 123 delle disposizioni di attuazione del Cpc: tale norma, infatti, prevede l’obbligo per l’uf-fi ciale giudiziario che abbia noti-fi cato un atto di impugnazione di dare immediata comunicazione scritta al cancelliere del giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata, il quale ha poi l’one-re di far annotare l’impugnazione

sull’originale della sentenza.Da ultimo, la citata ordinanza

afferma che la causa di inammis-sibilità dell’appello è rilevabile d’ufficio dal giudice, sicché del tutto irrilevante è la presenza di una espressa istanza in tal senso di controparte.

L’autorizzazione. Altra que-stione è quella di appurare se l’appello dell’uffi cio sia ammissibi-le pur in mancanza dell’autorizza-zione dell’organo gerarchicamente superiore. La querelle è nota: l’art. 52, comma 2, del processo tribu-tario prevedeva che gli uffi ci per proporre appello dovevano essere preventivamente autorizzati dalla Direzione regionale delle entrate, ma non fissava le conseguenze della violazione di tale obbligo. La Corte di cassazione era ripetuta-mente intervenuta sulla questio-ne stabilendo la sanzione della inammissibilità dell’appello non autorizzato, in ciò valorizzando i principi fi ssati dalla legge delega di riforma del processo tributario.

La questione era stata oltre-modo complicata dalla riorga-nizzazione dell’amministrazione fi nanziaria che aveva portato alla istituzione degli uffi ci dell’Agen-zia delle entrate. Ci si chiedeva se l’autorizzazione, prevista per gli uffi ci del ministro delle fi nanze, fosse o meno necessaria anche per l’Agenzia medesima.

Il problema era stato risolto dalla sentenza n. 604 resa dalla Cassazione a sezioni unite in data 14/1/2005, che ne aveva escluso l’obbligatorietà; e, purtuttavia, in mancanza di una espressa copertura normativa, l’Agenzia delle entrate con la circ. 3 dicem-bre 2007 n. 65/E e 2 marzo 2010 n. 12/E, punto 9, 6, aveva invitato la strutture territoriali ad appli-care in via prudenziale l’istituto dell’autorizzazione dell’appello.

La questione è stata ora defi -nitivamente risolta dall’art. 3, comma 1 lett. c) del dl 78/2010, che ha abrogato l’art. 52 comma 2 del processo tributario.

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€/$ Doppia Opportunità protezione totale 99,032 - | (1) | - Aa3 | AA- | AA-BCP Più index serie IV 2005 96,910 - | A- | - Aa3 | A | A ****C.R.F.C. INDEX LINKED SERIE IX - 2003 99,681 - | (1) | - Aa3 | A+ | AA-CRFC INDEX LINKED SERIE XII 97,465 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-CRFC INDEX LINKED SERIE XII bis 2004 97,300 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-Il valore dell'energia 97,324 A1 | A | A+ - | A- | A-Il valore dell’ acqua - seconda serie 104,186 A1 | A | A+ - | A- | A-Index Linked Bull Dividend 91,120 Aa3 | AA- | AA- Aa2 | A+ | A+Index linked di lusso 104,138 - | A+ | - Aa3 | A+ | A+ *****Index Linked Select Dividend 92,340 Baa3 | - | BBB+ Aa3 | A+ | AA-Index Up 1 2006 100,142 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | AA-Index Up 1 2007 98,419 - | BBB+ | A- Aa3 | A+ | A+Index Up 2 2006 94,210 A2 | A | A+ Aa2 | A+ | AA-Nikkei Avenue 95,360 Baa3 | - | BBB+ Aa2 | A+ | AA-PROFIT + 98,610 - | BBB+ | A- Aa1 | A+ | AA-SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 142,410 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie I 143,370 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie II 142,410 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie III 141,440 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie IV 140,470 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-SoloFrutti serie V 142,550 - | - | AA Aa1 | A+ | AA-Tandem Doppia Opportunità 98,489 - | (1) | - Aa2 | A+ | A+Valore Assicurato 96,080 Aa2 | A+ | AA- Aa2 | A+ | AA-

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(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

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TORTONA BORSE PIÙ INDEX SERIE XLIV 2005 97,250 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A | A ****

Tortona Borse Più Index Serie XXVI - 2004 100,140 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXVIII - 2004 99,856 A1 | A | A+ *** Aa3 | A+ | AA-

Tortona Borse Più Index Serie XXXIII 100,070 Aa3 | A+ | AA- Aa1 | AA- | AA-

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Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 95,867 A1 | A | A+ A2 | A+ | AA-

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Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 93,390 A1 | A | A+ Aa3 | A | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XXX 2004 99,819 Aa3 | A+ | AA- Aa3 | A+ | AA-

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La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

RICORSO CUMULATIVO

stesse parti

stesse imposte

identiche questioni di diritto

Cass 15441/2010 ; 15582/2010 ; Cass. 10499/2003

Cass. ord. 6209/2010 : i principi

Cass. ord. 6209/2010 : i principi

E’legittimo l’adempimento del disposto dell’appello alla CTP

E’rilevabile d’ufi cio il vizio di ammissibilità dell’appello

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Private equity,la ripresaè nel 2011Che Italia si troveranno gli studi dopo le

vacanze? L’economia darà segnali di ri-presa o la crisi si trascinerà ancora a lungo? A provare a dare qualche indicatore su cosa succederà nei prossimi mesi è stata la società di consulenza Deloitte con la sua «Italy Pri-vate Equity Confi dence Survey», indagine semestrale che fornisce indicazioni sulle atte-se dei principali operatori italiani sull’anda-mento del settore del Private Equity e Ventu-re Capital. «I principali player del settore del private equity e del venture capital, italiani e internazionali, prevedono che la congiuntura economica nel corso del prossimo semestre rimarrà stabile (72,3% degli intervistati), in aumento rispetto al precedente semestre quando il 50,8% prevedeva una fase di stallo. Gli effetti della crisi saranno percepibili, per la quota più rilevante di operatori (38,3%), fi no alla metà del 2011», si legge in una nota di Deloitte che sintetizza alcuni dei temi del documento. In termini di dimensioni degli investimenti il focus è concentrato «su deal di medie dimensioni e su operazioni di expan-sion e di buy–out», «con una rappresentanza minima di partecipazioni in start-up e in so-cietà in fase di turnaround. Elio Milantoni, partner di Deloitte Financial Advisory Servi-ces che ha seguito l’indagine, sottolinea che «dal confronto tra i dati della nuova indagine e quelli del primo semestre 2010, risulta evi-dente che le previsioni per il secondo semestre confermano un certo grado di cautela da par-te degli operatori. La competitività sui nuovi investimenti rimarrà stabile e gli investimen-ti saranno concentrati su aziende di medie dimensioni (50 milioni di fatturato) ,operan-ti specialmente nei settori dei prodotti indu-striali, manifatturiero e Life Sciences & He-althcare». Nei prossimi mesi la verifi ca.

Roberto Miliacca

Anno 17 - Numero 273 - € 2,50 Lunedì 26 Luglio 2010

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AvvocatiOggi. Il primo settimanale dedicato ai protagonisti della giustizia

Due abilitazioni sono meglio

di una solaDI SARA SELIGASSI

Sempre più avvocati nelle law firm hanno una doppia abilitazione professionale. Possono cioè eser-citare in più giurisdizioni interna-

zionali, oltre che in quella italiana. Non è ancora la regola, ma comincia a diventa-re una cosa piuttosto diffusa negli studi, vista anche l’esperienza che ormai molti legali fanno nelle maggiori law firm inter-nazionali e, ancora prima, negli anni di studi nelle migliori università del mondo. È un grande valore aggiunto per gli studi che hanno spesso bisogno di interloquire con clienti di vari paesi, e che possono così offrire consulenza legale estera diretta-mente dall’Italia.

Le abilitazioni più ambite sono ovvia-mente quelle per poter esercitare nelle giurisdizioni anglosassoni. Per diventare solicitor, e avendo già a monte il titolo di abilitazione in Italia, si deve seguire un master L.L.M (una sorta di Mba degli avvocati) cui fa seguito l’esame QLTT (qualifi ed layer transfert test) che tutti gli stranieri devono svolgere, senza dover ripetere la pratica, per ottenere l’abilita-

zione a solicitor.Molti hanno invece scelto la più «sem-

plice» abilitazione spagnola, sulla quale peraltro è intervenuto anche il Consiglio nazionale forense per fare in modo che il titolo di abogado non sia direttamente spendibile in Italia senza alcuna prova che garantisca una conoscenza del dirit-to sostanziale e processuale italiano. Gli ultimi mesi stanno vedendo una corsa di aspiranti abogados verso la penisola iberica, tenendo conto del fatto che dal 2011 anche in Spagna sarà obbligatorio sostenere una prova di abilitazione pro-fessionale, così come avviene in Italia.

Altre abilitazioni molto spendibili nelle law fi rm sono quelle per le giu-risdizioni tedesca (rechtsanwalt) e per quella cinese.

Per tutti i legali, comunque, arriva un regalo dall’Europa: dopo 3 anni di com-provata attività professionale in uno de-gli stati membri, sarà possibile, ai sensi della direttiva Ue sul riconoscimento del-le qualifi che professionali, ottenere una seconda abilitazione professionale senza la necessità di superare nessun esame.

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Nella law i rm cresce il numero di avvocati che hanno nel loro curriculum il doppio titolo per esercitare in più giurisdizioni. Pietre preziose per gli studi

Class action a gogo. Negli Stati Uniti lo studio legale KCR, dai nomi dei suoi contitolari Kershaw, Cutter e Ratinoff starebbe raccogliendo i dati per la class action nei confronti della Apple per i «difetti tecnologici» dell’iPhone 4, la nuova versione del melafonino ormai più venduto al mondo. In parti-colare, KCR contesterebbe i problemi di qualità del segnale riscontrati tra i primi acquirenti del nuovo prodotto. Una class action diffi coltosa, però, quella che vorrebbero attivare i tre legali, già noti alle cronache per analoghe azioni di massa contro pro-duttori di tecnologie. Secondo la legge americana, infatti, l’intera faccenda sembrerebbe ricadere in una tipica formula di Common Law conosciuta come «Caveat Emptor». Ogni cliente che ha acquistato l’iPhone prima della sua uscita con il preordine, ha automaticamente rinunciato alla pos-siblità di venire a conoscenza dei possi-bili problemi che un nuovo hardware generalmente presenta. Insomma, c’è il rischio che la class action, se mai partirà, si riveli un buco nell’acqua...o meglio, nell’etere.

CODICI & PANDETTE

Carlos Carnicer Díez, presidente del Consejo General de la Abogacía Española

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II Lunedì 26 Luglio 2010 S T U D I & C A R R I E R E

Gli avvocati italiani o aspiranti tali che conseguono l’abilita-zione in Spagna spesso non lo fanno per inseguire opportuni-tà di lavoro. La cosiddetta “via spagnola”, quindi la scelta di chiedere il titolo di avvocato in Spagna dopo la laurea e effettuare in seguito la conversione in Ita-lia, resta una delle strategie più facili per aggirare il temuto esame di ammissione all’Albo avvocati. Anche se il Consiglio nazionale forense ha fatto capire di voler dare una stretta al fe-

nomeno, chiedendo comunque un esame di verifica molto stringente, sulla cono-scnza del diritto italiano.In Spagna la laurea in giurisprudenza abilita già all’esercizio della professio-ne e non è necessaria nè la pratica nè il superamento di un esame di Stato. Dopo l’iscrizione al collegio spagnolo è possibile richiedere l’omologazione in Italia.Secondo i dati presentati dall’ambasciata spagnola a Roma, le richieste di ricono-scimento della laurea presentate sono

passate da 337 nel 2007 a 594 nel 2008. Un fenomeno in crescita e sfrut-tato dal alcune società specializ-zate che hanno creato pacchetti “ a l l - i n c l u s i v e ” per gli italiani che pensano a questo investimento.Tra i servizi offer-ti la domiciliazio-ne professionale a Madrid, l’aper-tura della partita Iva e l’iscrizione

albo degli avvocati di Madrid come avvo-cato esercente.

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La via spagnola all’avvocatura,un fenomeno che va ad esaurirsi Non solo Inghilterra e Stati Uniti. Negli uffi ci italiani del

tedesco Roedl & Partners lavorano 3 avvocati che possono esercitare in diverse giurisdizio-

ni, numero che il prossimo anno dovrebbe salire a 7.«Stefan Brandes, rechtsan-walt in Germania e avvocato in Italia, Ligia Munerati abi-litata in Brasile e Portogal-lo e io, che sono abilitato in Italia e Inghilterra», spiega Guido Maria Solari, mana-ging partner dello studio.

Per uno studio non anglo-sassone il vantaggio

di avere compe-tenze cross-

border è duplice.«Ai clienti domestici possiamo o f f r i r e consulen-za estera d i r e t t a -m e n t e dall’Ita-l i a . I c l i e n t i stranieri t r o v a n o dei pro-fessioni-

sti con cui d i a l o g a r e

nella propria Guido Maria Solari

Germania, il doppio vantaggio

Pagine a curaDI CHIARA ALBANESE

Raffaele Arena, av-vocato siciliano spe-cializzato in diritto privato e commer-

ciale, si è in-namorato della G e r m a n i a a i tempi dell’uni-versità e oltre che in Italia è iscr i t to come «Europaischer Rechtsanwalt» (avvocato euro-peo) e all’ordine degli avvocati di Monaco di Baviera.

« U n ’ e s t a t e di vent’anni fa mi andai a rin-chiudere in uno studio tedesco a Freiburg per uno stage. Era ferragosto e ai tempi ho rinunciato a una vacanza in Grecia con i miei amici», raccon-ta Arena, che dopo il rientro in Italia ha mantenuto contatti e un indirizzo professionale in Germania.

«Per ottenere l’abilitazione

ho chiesto il riconoscimento del titolo italiano, ma avendo conseguito un Master presso l’università di Heildelberg non ho dovuto superare l’Eignung-spruefung, l’esame di abilitazio-ne tedesco».

A r e n a è uno dei nu-merosi avvo-cati italiani che hanno una doppia abilitazione che permet-te loro di esercitare la professione di avvocato in Italia e all’estero.

Anche se non è facile collegare dei numeri a que-sto fenomeno in quanto

non esiste un registro uffi ciale, il numero degli avvocati che parlano ed esercitano in più di una lingua è in crescita.

Il fenomeno è favorito dallo strumento del secondment, il periodo di “scambio” all’estero introdotto con l’arrivo degli in-

ternazionali e già adottato con successo dalle law fi rm italiane, e dallo sviluppo dell’offerta for-mativa degli LL.M., i master in legge della durata di un anno.

Un’ulteriore qualifica può risultare molto utile per chi la-vora in studi più piccoli, «oltre all’ampliamento delle conoscen-ze giuridiche, il miglioramento del rendimento professionale e un ritorno in termini di immagi-ne, di clientela, e di tipologia di lavoro» spiega Arena, ma anche e soprattutto per i collaboratori delle law fi rm.

«Una doppia abilitazione è una marcia in più, sia in termini pratici nell’ambito di operazioni cross-border sia in termini qua-litativi per un buon curriculum vitae», spiega Mark Sperotto, managing partner di Ashurst in Italia. «L’abilitazione in un mercato estero», continua Spe-rotto, «è sinonimo tra l’altro di un’ottima conoscenza sia del-la lingua straniera che di una buona padronanza dei sistemi e termini giuridici di quella giuri-sdizione.»

Il titolo estero può infatti es-sere da biglietto da visita pre-zioso da presentare sia ai clienti che agli studi con cui si vuole

collaborare.«Sul mercato italiano è sem-

pre più frequente trovare av-vocati che hanno una doppia abilitazione, perché cresce il nu-mero di chi fa un Master o espe-rienze professionali all’estero e in seguito approfitta di mec-canismi ben strutturati (come il Qualifi ed Lawyers Transfer Test (QLTT) in Inghilterra) per ottenere l’abili-tazione locale in breve tempo», ag-giunge (si veda il box).

Le strade che portano al conse-guimento del tito-lo possono essere diverse, tra cui la più tradizionale preparazione sui libri per prepa-rare l’esame di ammissione a un “bar” straniero.

Annalisa Dentoni Litta, senior counsel del dipartimento di International Capital Mar-kets di Allen & Overy, iscrit-ta all’ordine degli avvocati di Roma e al New York Bar dopo aver superato l’esame da avvo-

cato in Italia nel 1998 e negli Stati Uniti nel 2000, è dell’idea che qualsiasi sia il paese quel-la dell’esame di abilitazione sia un’esperienza che diffi cilmente si dimentica.

«Dopo aver ottenuto l’abili-tazione in Italia sono andata negli Stati Uniti per consegui-re un Master alla New York

University. Ho ricevuto un’offerta da Shearman & Sterling per lavora-re come «US assoc iate» , quindi come a v v o c a t o americano, e non come «fo-reign lawyer». Per questo motivo è sta-to necessario ottenere l’abi-

litazione a New York». Tra le diffi coltà superate da

Dentoni Litta, quelle di studia-re un sistema giuridico diverso, di abbracciare i principi della common law e lo studio della lingua.

«A un italiano che vuole anda-

Cresce il numero dei professionisti che hanno

Legali con la preziosi per

Raffaele Arena Annalisa Dentoni Litta

pn2Uctszc“ppinTtnatI

Grande corsa da parte degli italiani

alle ultime iscrizioni nelle università spagnole.

Dal prossimo anno infatti anche a Madrid, per diventare Abogado,

sarà necessario sostenere un esame di abilitazione

professionale. Per l’ultima

infornata quindi è questione di ore

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IIILunedì 26 Luglio 2010LunS T U D I & C A R R I E R E

Dopo 3 anni di atti-vità comprovata in uno stato membro dell’Unione Euro-pea, un professio-nista abilitato in un altro Paese può richiedere e ottene-re la seconda abili-tazione senza la ne-cessità di superare un esame. Un’opportunità al-lettante, resa possi-bile dalla direttiva europea 2005/36/CE che equipara il riconoscimento del-le qualifiche profes-sionali. Valerio Biondi, av-vocato di CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni, ha ottenuto il titolo di solicitor inglese, superando nel 2006 gli esami del “Qua-lified Lawyer Transfert Test” (Qltt), un test mirato per ottenere l’abilitazione in Inghilterra che per chi giunge dal sistema “latino” di civil law prevede 4 esami, 3 scritti e un orale.Per gli avvocati stranieri che vogliano fare il percorso inverso e ottenere l’abi-

litazione in Italia, Biondi spiega che «a seconda della giurisdizione in cui hanno ottenuto il titolo originario, il Consiglio dell’Ordi-ne italiano di desti-nazione potrà indi-viduare le materie su cui il candidato straniero dovrà so-stenere gli esami per ottenere il ri-conoscimento del titolo in Italia. Generalmente quel-le fondamentali e piu dissimili, tra cui diritto civile o penale, diritto processuale civile o penale». L e m o d a l i t à dell’iter di conver-sione e la moduli-stica necessaria si trovano sul sito del

Consiglio nazionale forense.Essendo la professione forense una l ibera at t iv i tà , la documentaz io -ne dovrà essere accompagnata da certificazione fiscale che documenti l’ef-fettivo svolgimento del lavoro.

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E per l’Unione europea, dopo 3 anni di attività il titolo raddoppialingua e la doppia abi-

litazione contribui-sce a tranquillizzar-li», spiega il socio.Un altro vantaggio è invece legato alle op-portunità di business development perché il professionista è un riferimento e un con-tatto per gli avvocati stranieri con cui ha studiato o condiviso alcune esperienze professionali.In Germania può ac-cedere alla profes-sione di avvocato chi si è laureato in legge (primo esame di sta-to) dopo aver svolto un apposito periodo di praticantato e dopo aver superato il secondo esame di stato, che può essere ripetuto una sola volta. Durante il praticantato si acquisisce esperienza lavorando in tribuna-le, nel pubblico ministero, nell’amministrazione pubblica e in uno studio legale.Contrario è il caso di Erna Fuetoe, avvocato tedesco che collabora con Mondini Rusconi.«Ho l’abilitazione tedesca e sulla base di tale posso lavorare in Italia sotto il titolo Rechtsanwältin (non “avvocato”). La-

voro a Milano nel German Desk dello studio e seguo principalmente clienti tedeschi o stranieri», ag-giunge Fuetoe.

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Valerio Biondi

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Stefan Brandes

di saper parlare le lingue

un titolo da avvocato in altre giurisdizioni

doppia abilitazionele law firmre all’estero consiglio di puntare proprio sulla padronanza della lingua. Inoltre avere un titolo di studio nel paese in cui si vuole lavorare può aiutare e in alcuni casi essere determinante, spe-cialmente se la destinazione sono gli Stati Uniti».

Senz’altro internazionale è la carriera di Mirko Daido-ne, collaboratore della sede di Tirana dello studio Eversheds Bianchini che ha inoltre il ti-tolo di Solicitor inglese.

«La preparazione per ottenere le due qualifi che è stata molto diversa», spiega. «In Italia si ri-chiede molto studio mnemonico, mentre in Inghilterra si viene preparati ad affrontare casi pra-tici e gli esami consistono nella loro risoluzione. In poche ore si devono risolvere questi test sen-za l’aiuto della scelta multipla».

Anche negli Stati Uniti le pro-ve da sostenere per l’esame di abilitazione sono radicalmente diverse dallo scoglio che devono superare i praticanti italiani.

Leonardo Graffi, senior associate di Freshfi elds ha so-stenuto l’esame di abilitazione nello Stato di New York dopo un LL.M. presso la Harvard Law School. «Diverse sia per

modalità di svolgimento che per natura delle prove», spiega l’avvocato.

Prove che nonostante la dif-fi coltà vengono superate da un numero crescente di aspiranti attorney.

«L’impegno anche di carat-tere economico è notevole, ma centinaia di persone superano ogni anno questa prova, che è alla portata di tutti coloro che sono disposti ad impegnarsi se-riamente per conseguire questo obiettivo», aggiunge Graffi .

Viceversa, gli stranieri abi-litati in Italia sono numerica-mente inferiori agli italiani che esercitano con due titoli.

«Non esiste un albo o altro regi-stro per individuare in modo certo gli americani abilitati alla profes-sione legale in Italia. Immagino non si tratti di un fenomeno assai comune, anche perchè un ameri-cano che opera in Italia dovrebbe conoscere bene la lingua e la cul-tura del nostro paese».

Una conoscenza senz’altro meno spendibile a livello in-ternazionale e limitata al già saturo mercato italiano.

I paesi anglosassoni sono inoltre la porta d’ingresso per i paesi emergenti. Graffi

spiega che il titolo di solicitor inglese (più facile da ottene-re per chi è già abilitato negli Stati Uniti) facilita l’accesso alla professione in varie giu-risdizioni del Commonwealth che hanno un sistema giuridi-co ispirato al modello inglese, tra cui Hong Kong, Singapore o l’Australia.

Chiomenti è uno degli ita-liani che negli ultmi anni ha investito maggiormente in Asia, dove è presente a Pechino, Shanghai e Hong Kong.

Claudio de Bedin, Dominc Lee e Jason Carmichael, professionisti della sede di Hong Kong sono tutti abilitati come England Wales and Hong Kong solicitor. «Le abilitazioni si ottengono superando appositi esami e consentono di operare il diritto locale, di common law», spiega de Bedin.

L’avvocato spiega che la pos-sibilità di fornire assistenza in diritto locale è fondamentale e distintivo se si vuole seguire le operazioni locali. Un mercato che offre molte possibilità per i giovani interessati a un’espe-rienza all’estero, e che de Bedin consiglia più che l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

«Gli studi italiani sono anco-ra pochissimi, e essere qui non vuol dire dover essere già abi-litati. In Cina, per esempio è necessario avere un’au-torizzazione specifi ca per ogni città in cui si apre lo studio e di norma devo-no trascorrere 3 anni tra l’apertura di ogni sede».

Più facile è invece ini-ziare a operare nel paese con un desk o con un’alle-anza.

Gli avvocati ri-cambiano con un crescente inte-resse.

«E per trovare lavoro all’estero l’abilitazione è importante ma non necessaria. Superare l’esa-me può essre una tappa di sviluppo successivo», c o n c l u d e l’avvocato.

Attenzio-ne tuttavia agli aspetti fiscali. In alcuni casi

infatti la cassa forense non rico-nosce i redditi percepiti all’este-

ro nemmeno a quei legali che vorreb-

bero dichiararli a titolo volon-tario. Il rischio è la perdita dei contribu-ti già versati

alla cassa.© Riproduzione

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Mark Sperotto

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IV Lunedì 26 Luglio 2010 A T T UA L I TÀ

A quasi due anni di distanza dal fallimento, l’advisor Linklaters fa il punto sulla situazione

Lehman Bros, studi ancora al lavoroDecine le giurisdizioni coinvolte. E molti puntano sull’Adr

DI CHIARA ALBANESE

Il flusso di lavoro arrivato negli studi legali d’affari il 16 set-tembre 2008, il giorno dopo il crollo della Lehman Brothers,

la banca di investimenti america-na che dopo 158 anni di attività ha avviato la procedura di fallimento che ha segnato l’apice della crisi economica mondiale, continua a tenere impegnati i legali italiani e di tutto il mondo a quasi 2 anni di distanza. In Italia il fallimento aveva coinvolto 140 dipendenti nelle sedi di Roma e Milano, a fronte di 26mila dipendenti in tutte le sedi del mondo.

A livello mondiale uno degli studi più coinvolti è stato Linkla-ters, che ha ricevuto il mandato di advisor legale dall’amminsitrato-re del fallimento Pricewaterhou-seCoopers. Un fascicolo sul quale lo studio inglese ha schierato un team di oltre 300 avvocati (circa 20 soci) nelle diverse sedi del mon-do e per cui secondo indiscrezioni di stampa Linklaters ha presenta-to una parcella record di 33,5 mi-lioni di sterline. «Si tratta di una delle procedure di fallimento più complesse della storia», è stato il commento dello studio in merito.

«Il caso Lehamn ha generato un importante volume di attivi-tà in molte giurisdizioni», spiega Francesco Stella di Linklaters, uno dei soci coinvolti sul caso in Italia. «In Italia, in particolare, c’è stato e c’è tuttora molto lavoro sul dossier. Infatti, oltre ad assistere la procedura Lehman in relazione a tematiche regolamentari, fi nan-ziarie e di altra natura, prestiamo assistenza in relazione alle attivi-tà di valorizzazione degli attivi del gruppo Lehman in Italia», spiega il socio. In Italia la banca di inve-stimento aveva una serie di asset in attivo e l’attività dei legali si è concentrata sulle conseguenze del fallimento in Inghilterra e negli Stati Uniti.

L’investment bank è stata ce-duta interamente a Nomura, un’operazione in cui gli aspetti legali sono stati seguiti dagli studi Linklaters e Freshfi elds.Inoltre, alcune società più piccole collegate alla Lehman erano specializzate nell’erogazione di fi nanziamenti immobiliari. Questi progetti di sviluppo real estate sono oggi in default e i legali sono particolar-mente impegnati sul fronte del restructuring immobiliare. «Le operazioni presentano spesso un elevato grado di complessità e sono caratterizzate, oltre che dallo stralcio o dal dilazionamento, an-che dalla conversione dei crediti in equity nella forma di strumenti fi nanziari partecipativi o categorie speciali di azioni», spiega Stella. «Come tali, queste operazioni ri-chiedono generalmente un tipo di assistenza multidisciplinare e la creazione di team legali composti sia da avvocati del dipartimento banking che da avvocati del di-partimento corporate», aggiunge il socio.

Nei prossimi mesi l’aspettativa dei professionisti è di un’ulteriore

fl usso di lavoro sul restructuring immobiliare. Per gli avvocati ci sono tuttavia anche altri aspetti di lavoro collegati al fascicolo Le-hman. «Una parte del contenzioso fi nanziario di cui mi occupo è colle-gato a questi titoli», interviene Pa-olo Sebastianutti di LS Lexjus Sinacta, che si è recentemente occupato di un ricorso con il nuo-vo rito societario per la condanna di una banca nei confronti di un cliente, relativo a un investimento in titoli Lehman Brothers. «È un lavoro costante nel tempo. Seguo i portafogli di clienti individuali, ma anche di associazioni. Ci occupia-mo in particolare delle istanze dei

detentori nei confron-ti degli intermediari che hanno venduto i titoli, e in alcuni casi delle dispute tra gli intermediari stessi», aggiunge il profes-sionista. «Tuttavia si tratta di un lavoro che va stimolato. Le vittime del crollo della banca di investi-menti spesso non vogliono am-mettere di avere perso il capitale. Allo stesso tempo le grandi società puntano a trovare un accordo tra le parti e a non rendere la cosa pubblica per preservare i rapporti futuri», conclude Sebastianutti.

All’estero infatti, in molti casi

il contenzio-so relativo al fallimento è stato gestito a t t r a v e r s o forme di Adr (alternative dispute reso-lution).

Negli Sta-ti Uniti, le dispute sui prodotti deri-vati che non sono risolte in primo grado devono tenta-re la via della mediaz ione prima di po-ter procedere nel percorso della giustizia tradizionale. Il tribunale arbitrale di Hong Kong

ha invece ricevuto il mandato di arbitrare le dispute su que-sti prodotti che emergono nella regione. Fino a oggi circa 300 casi sono stati risolti attraverso questo strumento, con un tasso di successo di circa l’80%.

Più in generale, a livello in-ternazionale quasi tutti gli studi d’affari sono stati coinvolti sul fascicolo. In Inghilterra Allen

& Overy (A&O), Field Fisher Waterhouse, Linklaters, Norton Rose e Simmons & Simmons hanno lavorato sul contenzioso relativo agli asset della compa-gnia. Chiamate a rispondere in tribunale anche le agenzie di rating, in particolare Standard & Poor’s. Recentemente, il fondo pensione americano Calpers ha vinto una causa contro le tre prin-cipali agenzie di rating al mondo, accusate di aver causato una per-dita di circa un milardo di dollari assegnanto un rating più alti dei valori di mercato

© Riproduzione riservata

DI VITA LO RUSSO

Clifford Chance, principe del ma-gic circle inglese, la lista che rag-gruppa i cinque studi legali più quotati sul mercato anglosassone,

dopo aver seguito l’emissione di 5 miliardi di nuovi Certificati di credito del Tesoro in-dicizzato all’Euribor (CCTeu), si conferma la squadra di avvocati più accreditata nelle contrattazioni tra ministero delle finanze e banche, in materia di negoziazioni dei ti-toli di Stato che non passano tramite aste. I Crediti del tesoro sono dei titoli di Stato che a differenza dei Buoni possono essere venduti solo agli investitori istituziona-li, tramite la mediazione di un gruppo di banche accreditate, e hanno una durata di sette anni e sono a tasso variabile (i Bpt staccano la cedola in tempi che vanno dai 5 ai 30 anni).

I legali di Clifford Chance hanno dovu-to studiare il nuovo prodotto fi nanziario; organizzare la sottoscrizione da parte dai sindaci di collocamento (questo il nome tec-nico della 21 banche accreditate dal gover-no per la vendita dei CCT, ndr) affi ancando nella fattispecie i cinque istituti di credito capofi la, cioé Banca Imi, Monte dei Paschi, JP Morgan, Unicredit e Bnp Paribas; sti-lare i documenti informativi collegati alla successiva emissione dei titoli sul mercato, fi no alla pianifi cazione del meccanismo di «scambio» dei certifi cati già presenti sul mercato con i nuovi. I CCT di prima gene-razione, emessi per la prima volta nel 1991 e tutt’oggi in circolazione, staccano la cedola sulla base dell’andamento in asta del Bot 6

mesi. Secondo le valutazioni del Governo però quel tasso di rendimento non era soddi-sfacente. Per questo già dallo scorso anno ha messo allo studio una nuova indicizzazione dei titoli agganciati all’Eu-ribor 6 mesi. Questa mossa ha due obiettivi: allargare la base degli investitori, e quindi far entrare più liquidità nella casse pub-bliche, e migliorare la resa dei titoli. L’Euribor infatti che è il tasso di interesse che si applica nelle transa-zioni fi nanziarie dell’area euro, è il “sottostante” più diffuso nel comparto obbligazionario dei Paesi europei.

Il 25 giugno scorso le cinque banche leader, dopo una consulenza le-gale durata sette mesi, hanno lanciato con un’offerta pubblica il nuovi titoli nelle varie piazze internazionali, ad esclusione degli Stati Uniti. «Il nostro compito», ha spiega-to il socio responsabile del Capital Market italiano di Clifford Chance, Franco Grilli Cicilioni, «è stato quello di far dialogare le banche leader con il ministero». Ma al di là della stesura di contratti e documenti info-mativi obbligatori Grilli assieme a un team composto da due senior associate Massi-miliano Bianchi e Gioacchino Foti, dal counsel inglese Richard Hamilton e dal partner americano Charles Casassa en-trambi di base a Milano, il diffi cile è stato predisporre il meccanismo di concambio.

«Abbiamo lavorato per agevolare lo scambio dei vecchi titoli con i nuovi», aggiunge Grilli, «e rendere quindi il nuovo prodotto più ef-fi cace. Il concambio non è obbligatorio per

questo abbiamo lavorato sul prezzo di negoziazio-ne dei vecchi. Va ricordato infatti che i titoli di Stato liquidano gli interessi al momento dell’acquisto (per comprare un titolo che vale 100, si versa su-bito 98 e a scadenza rim-borsa 100, ndr) ma che poi durante la vita del titolo le condizioni del prezzo vengono dettate dalle condizioni economiche. Gli organi istituzionali si aspettano di raccogliere con questa emissione 4 miliardi di euro liquidi e

un miliardo di euro in vecchi titoli.Clifford Chance sta anche assistendo

UniCredit Bank AG, Credit Suisse e JP Morgan in qualità di joint lead managers nella nuova emissione di strumenti innova-tivi di capitale lanciata da UniCredit per un valore di 500 milioni di euro, con cedola an-nuale a tasso fi sso pari a 9,375% per i primi 10 anni. L’operazione è la prima emissione di strumenti ibridi da parte di una banca italiana predisposta secondo le indicazioni della Direttiva CRD II, la cui introduzione in Italia è attesa per il 31 ottobre 2010. Uni-credit S.p.A. è assistita dallo studio legale Allen & Overy.

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EMISSIONI OBBLIGAZIONARIE

Nuovi Cct, scende in campo Clifford Chance

Sul fallimento della banca d’affari Lehman Brithers sono al lavoro molti studi, e in particolare Linklaters (sotto il socio Francesco Stella)

Franco Grilli Cicilioni

Nei giorni scorsi Goldman Sachs ha raggiunto un accordo con la Sec sulla presunta frode legata ai mutui subprime. Secondo quanto anticipato dalla stampa Usa, l’accordo ha un valore di 550 milioni di dollari, 250 dei quali per gli investori. GS avrebbe ammesso di aver utiliz-zato prodotti finanziari contenenti informazioni incomplete.

Goldman Sachs paga 550 mln $

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VLunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Intendere la professione legale come un servizio da cucire su misura, con il massimo di at-tenzione alle specificità dei casi,

rifuggendo da ogni forma di presta-zioni «standardizzate». È così che Gustavo Ghidini, tra i massimi esperti italiani ed internazionali di diritto industriale e diritto della concorrenza, intende la professione forense, ed è così che ha costruito il suo studio legale.

Qualità e persona-lizzazione del servi-zio, sguardo rivolto agli spunti offerti dalla elaborazione internazionale anche per risolvere casi na-zionali. È all’insegna di questa filosofia che, fra la fi ne degli anni ‘80 e l’inizio de-gli anni 90, Ghidini, con alcuni fra i suoi migliori allievi con i quali aveva operato in passa-to in altri studi associati, dà vita allo Studio Ghidini & Associati. Struttura che nel 2001 si allarga con l’ingresso di altri tre avvocati, dive-nuti partners: Emilio Girino, Franco Estrangeros e Marco Mergati. «Ho costituito uno studio indipendente dopo la positiva esperienza all’in-terno dello studio Baker&McKenzie di Milano. Anni indimenticabili, per l’immersione nella prospettiva internazionale,e la qualità umana e professionale dei partner residenti», ci spiega nel suo studio in via Santa Sofi a a Milano. Lo studio registra progressivamente una forte cresci-ta, intensifi cando la sua vocazione in alcuni peculiari settori di attivi-tà. Due le principali direttrici: da un lato l’area industrialistica, che ab-

braccia le tematiche connesse alla proprietà intellettuale (marchi, bre-vetti, copyright, industrial design, li-cenze etc.), alla concorrenza sleale e alla disciplina antitrust (materie di elezione di Ghidini, allievo del prof. Adriano Vanzetti). Dall’altro, l’area commercialistica, contratti, società, fi nanza, banca e dell’intermediazio-ne mobiliare, alla cui direzione è po-sto l’avvocato Emilio Girino, uno dei maggiori esperti in Italia di fi nanza derivata.

«Nella professione ho sempre cer-cato di valorizzare anche le espe-

rienze diverse che ho avuto occasione di vivere», spiega Ghidini. Infatti, ol-tre all’attività di studio e universita-ria, Ghidini ha ri-coperto importanti posizioni in consigli di amministrazione di primarie realtà bancario e finan-

ziarie italiane. Per citare le princi-pali, la presidenza di Finlombarda (Finanziaria per lo Sviluppo della Lombardia), la presidenza della Fondazione della Banca del Monte di Lombardia, la partecipazione ai cda di Telecom Italia, di Banca Po-polare di Milano, dell’Istituto per il Credito sportivo, di Bnl Sezione Cre-dito cinematografi co e teatrale spa, e Guccio Gucci. Ma è stato anche componente di diverse commissioni ministeriali per la predisposizione di testi normativi in materia di anti-trust, responsabilità del produttore, clausole vessatorie, pubblicità com-parativa, biotecnologie.

Dicevamo dell’università, altra componente essenziale della pro-fessione e della passione culturale di Ghidini, che prima che alla Lu-iss e alla Statale di Milano, è stato

cattedratico a Modena e a Pavia. «Il contatto con studenti e allievi è uno stimolo essenziale. Ti obbliga ad un confronto e una continua rifl essione su temi e punti di vista che altrimen-ti rischieresti di ignorare».

Torniamo alla sua attività. Lo studio, nei due settori fondamenta-li, lavora in team, coinvolgendo sin dall’inizio e senza compartimenta-zioni operative, i legali,dal più esper-to al più giovane, via via impegnati nei singoli casi di contenzioso, consu-lenza, contrattualistica, acquisizioni d’impresa, nonché in settori inno-vativi come la privacy, le cosiddette pratiche scorrette, e l’e-commerce. Da ultimo, lo studio si è focalizza-to sulle problematiche della grande distribuzione (consulente, dal 2008, è Luigi Gerli, esperto del settore), nonché sui temi della governance so-cietaria e della compliance bancaria e fi nanziaria, avvalendosi come ad-visor, dal 2008, di Gianni Pasini, già Commissario Consob.

All’attività giuridica, e all’impe-gno civile (Movimento Consumatori e, dal 2009, l’Associazione Pubbli-ci Cittadini), Ghidini ha aggiunto quella giornalistica (pubblicista da anni e opinionista del Corriere della sera). E il futuro dello stu-dio? «Ancor più attenzione alla dimensione internazionale, intesa come capacità di servire le impre-se italiane che operano sui mercati esteri, affi ancandole nella difesa del patrimonio intellettuale (brevetti, copyright, design) e di reputazione (marchi e denominazioni tipiche). Allo stesso tempo, forte disponibili-tà a seguire sul mercato europeo ed italiano le imprese estere, anche dei paesi emergenti, India e soprattutto Cina, che presto stupiranno i nostri mercati con i frutti della loro ricerca ed innovazione».

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nato a Parma il 1 gennaio 1941

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, fondatore del Movimento consumatori, nasce in una famiglia di giuristi (il padre Mario era ordinario di diritto commerciale; il nonno Gustavo fu vice presidente dell’Assemblea costituente). Dal 2006 è ordinario di diritto industriale all’Università di Milano e docente di diritto industriale alla Luiss di Roma, dove è pure direttore dell’Osservatorio di proprietà intellettuale, da lui fondato nel 1993. È co-fondatore e condirettore della rivista Concorrenza e Mercato edita da Giuffrè.

LO STUDIO

Costituito a Milano alla i ne degli anni ‘80, lo Studio Ghidini, Girino & Associati si compone di 4 partner (Gustavo Ghidini, Emilio Girino, Franco Estrangeros e Marco Mergati). Vi operano anche 5 associati (Leonardo Gregoroni, Roberto Pavia, Claudia Signorini, Francesca D’Agostino, Massimiliano Casati). Specializzato in diritto industriale, societario, commerciale, bancario e i nanziario, è presente con rapporto di affiliazione anche a Roma e Parigi. Nell’attività di consulenza agli intermediari bancari e i nanziari, si avvale di Gianni Pasini, già commissario Consob, esperto di compliance bancaria e i nanziariari

Fatturato 2009: n.d..

Sempre coni cittadiniNel 2009 con Valerio Onida, Morris Ghezzi, altri docenti e studenti universitari, fonda l’Associazione Pubblici Cittadini, impegnata ad elaborare progetti riformatori di lungo termine. Garanti dell’Associazione sono Maccanico, Rognoni e Zanone

All’universitàcon i giovaniÈ un impegno molto importante, cui dedica molte energie. Nell’università e nella professione valorizza i giovani che sappiano coniugare dedizione al lavoro e indipendenza di pensiero. Uno dei suoi partner, Emilio Girino, è stato suo allievo

Libri e i lmper passioneAma il cinema d’autore, in particolare i i lm di Kubrick, Kurosawa e Visconti. Segue anche la musica, appezzando sia quella classica e l’opera: tra i compositori preferiti Mahler. Fra gli scrittori predilige Saramago e Philip Roth (nella foto)

Gustavo Ghidini, co-fondatore dello Studio Ghidini, Girino & Associati, racconta la sua carriera

Consulenze come abiti su misuraNel diritto industriale, ma non solo, standardizzare è un errore

migliori allievi ziarie italiane

«Nella professione ho sempre cercato

di valorizzare le esperienze

diverse che ho avuto occasione di vivere»

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VI Lunedì 26 Luglio 2010 DIRITTO & FAMIGLIA

Il Tribunale di Genova: non si può violare il provvedimento giudiziale che i ssa le modalità di afi do

Niente visite a sorpresa dall’exÈ reato presentarsi a casa senza preavviso per vedere il fi glio

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

Commette reato il ge-nitore separato che si presenta dall’ex per vedere il figlio senza

preavviso. È quanto sancito dal Tribunale di Genova che, con una sentenza del 19 aprile 2010 (NGR 4425), ha condanna-to un padre che si era presenta-to, fuori dai giorni e dagli orari stabiliti dal giudice, a casa della ex moglie per vedere il fi glio.

Il caso. È successo a Genova. Dopo la separazione il fi glio era stato affi dato congiuntamente alla coppia. In ogni caso il giu-dice aveva regolato il diritto di visita perché il bambino viveva con la madre. Più volte il padre si era presentato a casa dell’ex senza preavviso e fuori dai gior-ni e dagli orari stabiliti. Lei lo aveva denunciato. Il Tribunale di Genova lo ha condannato per mancata esecuzione dell’ordine del giudice.

Le motivazioni. Con mo-tivazioni tanto brevi quanto signifi cative i giudici del capo-luogo ligure hanno precisato che «laddove il Tribunale dei minori, nel disciplinare il di-ritto di visita del genitore non affi datario, abbia disposto gior-ni e orari specifi ci, con onere di preavviso, incorre nella viola-zione di cui all’art. 388 c.p. il genitore che, senza il prescritto preavviso, si presenti nella abi-tazione ove il minore viva». In sostanza «in ossequio al prov-vedimento del Tribunale dei minori, l’uomo non sarebbe po-tuto entrare nella casa, senza preavviso, e vedere il piccolo, e così facendo egli ha violato il provvedimento giudiziale». Venti giorni. È questa la pena decisa dalla Corte. E ciò per-ché i periti hanno riscontrato un vizio parziale di mente del padre, riconoscendo lui questa attenuante.

• Il diritto di visita va sempre garantito anche se il genitore è all’estero. Il diritto di visita del minore va garantito sempre, anche se il bambino è stato portato all’estero dall’affi datario. Ciò

soprattutto nel caso in cui il minore sia stato illecitamente sottratto. In questo caso va ri-pristinata la situazione prece-dente. A sancire questo impor-tante principio è stata la Corte di cassazione che, con la sen-tenza 14960 di luglio 2007, ha messo nero su bianco che «per le vicende relative alla sottra-zione internazionale di minore, la Convenzione de L’Aja 25 ot-tobre 1980 (resa esecutiva con la legge di autorizzazione alla ratifi ca 15 gennaio 1994, n. 64) traccia percorsi assai differenti in ragione della (diversa) natu-ra del diritto del genitore che si assume leso, nel senso che,

in caso di violazione del diritto di custodia, attribuito al mede-simo genitore in via esclusiva o congiunta, va ripristinata la situazione preesistente alla sottrazione, consentendo al minore di tornare, a vivere con il genitore al quale è stato il-

lecitamente sottratto, laddove, nel caso in cui sia compromesso il diritto di visita del genitore non affidatario, difettando il presupposto dell’illiceità del trasferimento ai sensi dell’art. 5 della Convenzione stessa, va garantita a quest’ultimo, con

l’ausilio dell’autorità centrale, l’effettività dell’esercizio del suo diritto, anche attraverso una nuova defi nizione dei suoi rapporti con il fi glio, alla luce del diverso contesto ambienta-le in cui egli si sia trasferito».

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in caso di violazione del diritto lecitamente sottratto laddove l’ausilio dell’autorità centrale

Dopo l’affi do condiviso i nonni non possono chiedere la revisione delle visite. La riforma sull’affi do condiviso pur ricordando, almeno sulla carta, l’importanza del ruolo dei nonni nella vita dei bambini, non ha disciplinato un diritto di questi quando viene negata loro la possibilità di vedere i nipoti. Denunciando un vuota normativo la Corte di cassazione, con la sentenza 22081 del 2009, ha sancito che «seb-bene l’art. 155 della legge 64 dell’8 febbraio 2006 valorizzi il ruolo degli ascendenti e dei parenti di ciascun ramo genitoriale dei fi gli di genitori separati, sancendo il diritto del mino-re di garantire un rapporto con gli stessi, non esiste una legittimazione dei nonni ad agire in giudizio per richiedere una revisione delle visite. Sono infatti solo i genitori ad avere po-testà sui fi gli e a poter richiedere in ogni tem-po la revisione delle disposizioni concernenti l’affi damento dei minori. Prima della riforma, invece, la giurisprudenza della Corte aveva

affermato l’esistenza del diritto di visita dei nonni. In particolare con la sentenza n. 24423 di tre anni fa la prima sezione civile di Piazza Cavour aveva sostenuto che «i nonni ai quali viene impedito di vedere i nipoti possono ot-tenere un provvedimento per incontrarsi con loro; a meno che non venga provato che la loro presenza è nociva per i bambini o che non può in nessun modo contribuire allo sviluppo. Quando tale provvedimento ha per oggetto la mera opportunità di consentire ai nonni con-tatti con il nipote e le concrete modalità con cui il diritto di visita deve svolgersi, il ricor-so per cassazione è inammissibile. È invece ammissibile quando investe la questione se, qualora manchi una prova specifi ca del pre-giudizio effettivo subito dal minore per l’in-terruzione di qualsiasi rapporto con i nonni imposta dal genitore, quest’ultimo sia libero di insistere in tale suo atteggiamento».

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Nessun diritto ai nonni di chiedere revisioni

Le casalinghe infortunate hanno diritto a tutti i danni. In-fatti in caso di infortunio dovranno essere risarcite sia del danno biologico sia di quello patrimoniale. Non solo. Hanno diritto al ristoro anche se solitamente si avvalgono dell’aiu-to della colf. È quanto affermato dalla terza sezione civile della Corte di cassazione che, con la sentenza n. 16896 del 20 luglio 2010, ha accolto il ricorso di una casalinga rimasta gravemente ferita in un incidente stradale. Lei si era rivolta al Tribunale di Trento per chiedere, oltre al danno biologico, anche quello patrimoniale. Aveva chiesto cioè che il suo lavoro in casa fosse quantifi cato e paragonato a quello di un lavoratore dipendente. Non basta. Il fatto che la signora potesse permettersi una colf non poteva far tramontare la speranza di un risarcimento patrimoniale. I giudici di merito respinto le domande della signora. Poi le cose sono andate diversamente di fronte alla terza sezione civile della Supre-ma corte che, rafforzando la tendenza ad accordare sempre maggiore tutela alle donne che lavorano solo in casa, ha affermato che «il pregiudizio economico che subisce una casalinga menomata nell’espletamento della sua attività in conseguenza di lesioni subite è pecuniariamente valutabile come danno emergente, ex art. 1223 cod civ. (richiamato «in parte qua» dal successivo art. 2056) e può essere liquidato, pur in via equitativa, anche nell’ipotesi in cui la stessa sia solita avvalersi di collaboratori domestici, perché comunque i suoi compiti risultano di maggiore ampiezza, intensità, responsabilità rispetto a quelli espletati da un prestatore d’opera dipendente». Non solo. «Nella liquidazione del dan-no alla persona, scrivono i giudici nel passaggio successivo, il criterio di determinazione della misura del reddito previsto dall’art. 4 della legge 26 febbraio 1977, n. 39 (triplo della pensione sociale), pur essendo applicabile esclusivamente nei confronti dell’assicuratore della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, può essere utilizzato dal giudice, nell’esercizio del suo potere di liquidazione equitativa del danno patrimoniale conseguente all’invalidità, che i danno diverso da quello biologico, quale generico parametro di riferimento per la valutazione del reddito fi gurativo della casalinga». Fra l’altro, hanno precisato gli Ermellini, il diritto al risar-cimento non viene meno per il solo fatto che la casalinga è benestante e che ha sempre potuto permettersi una collabo-ratrice domestica.

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Casalinghe tutelate come i lavoratori subordinati

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Il principio

Laddove il Tribunale per i mi-norenni, nel disciplinare il di-ritto di visita del genitore non affidatario, abbia disposto giorni ed orari specii ci, con onere di preavviso, incorre nella violazione di cui all’art. 388 c.p. il genitore che, sen-za il prescritto preavviso, si

presenti nella abitazione ove il minore viva.

La sentenzasul sito www.italiaog-gi.it/docio7

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VIILunedì 26 Luglio 2010LunSCENARI & TENDENZE

Giuseppe Rossi (IULM Milano): la digitalizzazione delle opere dell’ingegno pone nuove si de al diritto

Regole e tv, è tempo di scelteTroppe norme e troppi organismi ingessano la televisione

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

«Il pluralismo è una ca-tegoria da sempre in-definita che andrebbe comunque ripensata,

perchè sviluppata partendo da premesse oggi non più valide: l’unicità dello schermo televi-sivo, la passività dell’utente nel ricevere informazioni, la scarsità di risorse come le frequenze, indispensabili per la manifestazione del pen-siero ad una pluralità in-distinta di destinatari r e m o t i , l a necessità di a s s i c u r a r e c o m u n q u e allo Stato un ruolo attivo di comuni-catore di in-formazioni. L’o t t i ca in cui muover-si dovrebbe essere quel-la di elimi-nare vincoli d i set tore, u n a v o l t a che le regole antitrust ge-nerali siano rispettate e che sia assi-curato l’accesso dell’utenza al più ampio numero di stru-menti attraverso cui ricevere, ma anche diffondere informa-zioni».

Giuseppe Rossi, avvocato e professore presso lo IULM di Milano e l’Università di To-rino, è uno dei massimi esper-ti di diritto televisivo. In un recente convegno in memoria dell’avv. Aldo Bonomo, stori-co presidente di Fininvest, sono emersi vari spunti su temi toccati dal d.lgs. 44/10, di recepimento della diret-tiva 2007/65 della direttiva 2007/65/CE «relativa al co-ordinamento di determinate disposizioni legislative, rego-lamentari e amministrative

degli Stati membri concer-nenti l’esercizio delle attività televisive».

«La potestà regolamenta-re dell’AGCom in materia di pubblicità televisiva, ad esempio, è stata esercitata in modo molto pervasivo, anche con finalità di attuazione del-la previgente disciplina comu-nitaria. Lo stesso nuovo d.lgs. da un lato rende necessaria una revisione della disciplina regolamentare, dall’altro af-fida all’AGCom nuovi impor-

tanti compiti regolamentari, ad esempio in tema di diritto d’autore o di tutela del mino-re. Benché l’attivismo regola-mentare dell’Autorità sia per certi aspetti comprensibile, occorre evitare che, per via regolamentare, si reintrodu-cano vincoli in contrasto con l’approccio liberale accolto a livello comunitario».

Domanda. Quali sono oggi le principali questio-ni giuridiche che sorgo-no dall’avvento della tv digitale e nuove forme di diffusione dei prodotti au-diovisivi?

Risposta. Il tema della digitalizzazione dei contenu-ti audiovisivi, e quindi delle

relative piattaforme di distri-buzione, è un aspetto di una questione più ampia, che ri-guarda tutte le opere dell’inge-gno - letteratura, musica, arti fi gurative - e le loro forme di comunicazione al pubblico.

I problemi che si pongo-no sono analoghi per tutte le tipologie di contenuti: bi-lanciamento tra tutela della proprietà intellettuale ed ade-guati spazi di libera utilizza-zione / garanzie di accesso ai contenuti, tutela dei valori fondamentali della persona e della personalità, protezione del consumatore contro tec-niche di comunicazione per-suasiva, salvaguardia della concorrenzialità dei mercati contro il rischio di abusi di nuovi poteri di mercato - an-che su scala mondiale - da parte di chi controlla l’accesso a spazi di comunicazione, pen-so soprattutto alla Rete, spes-so solo in apparenza aperti e democratici.

D. Ritiene sia sufficiente l’attuale apparato di regole?

R. La direttiva 2007/65 su-pera la tradizionale nozione di televisione a favore della categoria più ampia dei ser-vizi di media audiovisivi, prendendo atto della plurali-

tà delle piattaforme distribu-tive e della competizione tra di esse, nel lodevole intento di garantire il level playing field, soprattutto nell’inte-resse dell’utenza.

Il decreto di recepimento ha colto molte opportunità, raf-forzando la tutela della cre-atività ed estendendo a tutti i servizi di media audiovisivi principi fondamentali in ma-teria di tutela della persona, di comunicazioni commerciali (principio di trasparenza), di protezione dei minori, anche con riferimento a servizi, com-presi i siti web qualificabili come servizi di media audio-visivi, provenienti da paesi non UE.

D. Quali migliorie sareb-be utile, a suo giudizio, in-serire?

R. La questione più gran-de, a mio giudizio, è se abbia-no ancora un senso, in una prospettiva liberale, regole specifiche per la radiotelevi-sione, soprattutto in ambiti non toccati dalla direttiva ma molto regolati dal diritto in-terno. Penso, ad esempio, alle regole anticoncentrative di tutela del pluralismo od alla par condicio, che ha analoga matrice.

D. Torniamo alla concor-renza inter-piattaforma: quali sono i temi caldi su questo argomento?

R. Vi è il rischio che asim-metrie regolatorie tra le va-rie piattaforme, fondate su premesse oggi non più vali-de, generino esiti inefficien-ti, o finiscano con il ridurre, anziché incentivare, il grado complessivo di competitività e pluralismo del sistema

D. Ultimo punto: si parla di iper regolamentazione nella pubblicità. È così?

R. Nel settore vi è una stra-tificazione di discipline di competenze (AGCM, AGCom, G.O.), che può generare un certo disorientamento. In questo quadro, l’autodiscipli-na, più che collocarsi in un rapporto di concorrenza con l’attività delle autorità pub-bliche dovrebbe mantenere ed affinare il proprio ruolo di decisore di controversie pubblicitarie anche nell’in-teresse dei consumatori, tra-mite il Comitato di controllo. Può fare tutto ciò mediante procedimenti rapidi ma idonei a garantire il contraddittorio, e soprattutto con decisioni di elevata qualità tecnica.

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relative piattaforme di distri tà delle piattaforme distribu D Torniamo alla concor-

Tv non solo mezzi di diffusione di messag-gi contestati, ma esse stesse protagoniste avanti al Giurì di autodisciplina pubblici-tarie per propri messaggi pubblicitari. Due recenti casi, molto diversi tra loro, hanno attualizzato il problema. Così, in un caso, in discussione era stato portato uno spot della Rai che affermava «I mondiali in chiaro sono i mondiali di tutti», chiedendo-ne Sky che fosse sospesa la diffusione per contrasto con gli artt. 1 e 2 Cap. il Giurì, investito della questione, ha rilevato che la Rai aveva ceduto a Sky i diritti di trasmis-sione delle partite dei mondiali di calcio attualmente in corso, mantenendo tuttavia alcuni diritti. «In occasione della stipula di tale accordo, le parti hanno anche pattuito di devolvere ad arbitri ogni eventuale con-troversia derivante e comunque collegata a tale contratto» spiega Massimo Tavella, partner dello Studio Perani, Pozzi, Tavel-la, difensore della Rai. Nonostante questo accordo contrattuale, Sky aveva chiesto l’intervento del Giuri in ordine ad alcuni messaggi pubblicitari diffusi da Rai per promuovere la sua copertura televisiva dell’evento sportivo. Il Giurì, accoglien-do l’eccezione processuale della Rai, ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso. «Autorevole dottrina riconosce all’Istitu-to dell’autodisciplina pubblicitaria natu-ra di ordinamento derivato, frutto della autonomia negoziale degli operatori che, direttamente o indirettamente aderisco-no al sistema», ricorda Tavella. «La stessa autonomia negoziale può evidentemente consentire a determinati player di risol-vere diversamente - ad esempio mediante arbitri - eventuali controversie insorgenti tra di loro. Una volta che le parti abbia-no liberamente scelta questa seconda via – conclude Tavella - il Giurì ha ritenuto

che la controversia non potesse più essere soggetta al suo giudizio». Di diverso tenero, invece, la seconda ver-tenza che ha visto contrapposte Telenorba e 7 Gold TV Puglia. Secondo la ricorrente, Gold 7 TV Puglia aveva diffuso un messag-gio nel quale vantava di essere la secon-da emittente in Puglia; un primato non rispondente al vero perché ottenuto solo in un limitato periodo di tempo e soltanto in una fascia oraria. Il messaggio, ha stabilito il Giurì, è carat-terizzato da una estrema parzialità, vei-colando così un’informazione scorretta, consistente nell’accreditare come assoluto un primario verificatosi in un periodo di tempo molto limitato, e solo in alcune ore di trasmissione. Come tale è stato ritenu-to non conforme all’art. 2 Cap (pubblicità ingannevole). Insomma tutto fuorchè un risultato certo e definito, come tale pub-blicizzabile a supporto della propria lea-dership negli ascolti.

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Mondiali, sui diritti tra Rai e Sky decida l’arbitro

Giuseppe Rossi

Massimo Tavella

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VIIILunedì 26 Luglio 2010 SCENARI & TENDENZE

Cresce il numero di studi che usa tecniche per misurare la percezione del servizio da parte dell’utente

Il legal marketing diventa neuroOvvero, come migliorare la comunicazione tra studi e clienti

DI CHIARA ALBANESE

Tra i due litiganti il ter-zo gode. Succede nel caso delle bibite gassa-te, quando alcuni anni

fa tra gli eterni concorrenti Coca-Cola e Pepsi si è inserita RedBull, che ha creato un nuo-vo concetto di bevanda e una nuova nicchia nella mente del consumatore, dove si è inserita con successo.

Succede nel caso degli studi legali, quando Al – Assistenza legale ha sviluppato una terza via oltre a quella della law fi rm d’affari e degli studi monopro-fessionali, creando un network di negozi legali presente con un unico brand su tutto il territorio nazionale.

Lo sviluppo di un nuovo concetto ha delle conseguen-ze misurabili sulla percezione di un servizio da parte di un utente. Queste devono essere prese in considerazione quan-do si sviluppa una strategia di marketing con l’intenzione di scavare una nicchia inesplora-ta del mercato in cui inserirsi o quando si vuole migliorare il canale di comunicazione con i propri clienti.

La scienza che studia questi effetti si chiama «neuromarke-ting», una disciplina che punta all’individuazione e allo sfrut-tamento di canali di comuni-cazione collegati con i processi decisionali che portano all’ac-quisto di un servizio facendo riferimento alle scoperte delle neuroscienze.

Una parola che sta lentamen-te entrando anche nei diparti-menti di marketing e comunica-zione degli studi d’affari.

Secondo Francesco Gal-lucci, presidente di 1to1lab e professore di sociologia della comunicazione al Politecnico di Torino, «l’importanza del neuromarketing per il mondo legale consiste nella possibilità di accrescere la capacità di inte-razione tra lo studio e i clienti attraverso la comunicazione, la relazione e l’empatia».

Monitorando le reazioni del cervello agli stimoli che arri-vano, il neuromarketing è in grado di tracciare la dinamica reattiva del cervello e capire se, ad esempio, il sito web dello studio è di facile navigabilità e comprensione, oppure stimola il desiderio di apprendimento, ri-chiama o evoca conoscenze pre-gresse, o ancora crea ansia».

Gallucci osserva che il mar-keting di uno studio legale dovrebbe attivare le seguenti aree prioritarie: l’analisi dei clienti, l’analisi della concor-renza, l’analisi dell’ andamen-to dello studio secondo trend periodici, l’organizzazione di eventi e la sponsorizzazione di manifestazioni e la customer satisfaction.

«A queste attività di base, gli studi dovrebbero aggiungere altre due atttività altamen-

te innovative: il neuromarketing, inteso come studio della comunicazio-ne e dell’impatto che essa produce in termini cogniti-vo-emozionale e il maketing web 2.0», spiega lo specialista che aggiunge che «anche se il neu-romarketing legale è ancora agli inizi in tutto il mondo i primi esperimenti con l’eyetracking e l’eeg-biofeedback sono stati effettua-ti proprio in Italia nei mesi scorsi e il nostro paese è tra i pionieri di questa disciplina».

I costi da mettere in preven-tivo per l’aiuto di un consulente specializzato sono in linea con quelli di una ricerca di mercato convenzionale.

«Si va da un minimo di 4mila euro per uno studio su un cam-pione di 24 persone in su e va-riano a seconda della dimensio-ne del test, della durata e del grado di internazionalizzazio-ne», continua Gallucci.

«Però i costi si stanno stabi-lizzando. In questo momento, ad esempio, 1to1lab insieme al proprio partner Time and Mind, specialista di web 2.0, sta

lanciando uno studio con-

tinuativo sulle performance dei siti web dei principali studi le-gali italiani utilizzando sia le metodologie di neuromarketing sia le tecniche di analisi del po-sizionamento organico di ogni web nell’ecosistema digitale», aggiunge il presidente.

Alcuni studi stanno inizian-do a prendere in considerazione questa risorsa per migliorare la strategia di comunicazione.

«Potrebbe essere una soluzio-ne interessante per il futuro», osserva Leonardo De Leva, responsabile della comunicazio-ne dello studio Santa Maria.

Il target su cui si concentrerà

lo studio varia in base alle com-petenze ed expertise distintive sviluppate e sul potenziale inte-resse e fabbisogno del cliente.

«Inoltre sul settore indu-striale e sulle caratteristiche organizzative del cliente, ad esempio la sua ‘propensione internazionale’ e sul track re-

cord con clienti attivi nello stesso settore», aggiunge De Leva.

Recentemente Santa Maria ha sviluppato l’at-tività di intelligence e di preparazione di contatti e incontri il più possibili mi-rati ed effi caci con i clienti, ma anche con altri studi.

De Leva conclude spie-ganto che uno dei temi più interessanti è la possibilità di un’immediata applica-zione del neuromarketing al legal marketing.

«Mi riferisco in partico-lare alle possibili applica-zioni nell’analisi dei siti internet e dei principali strumenti di comunica-zione degli studi, come le brochure o le campagne di advertising», precisa.

«Mi ha colpito molto an-che la possibilità di effet-tuare un’analisi dei fattori di infl uenza sul cliente del sistema di accoglienza de-gli studi, dell’ambiente e dell’arredamento. Mi in-teresserebbe approfondire ulteriormente la possibile

applicazione del neuromarke-ting al processo decisionale del cliente nella scelta e nel confe-rimento di un incarico ad uno studio, processo decisionale che sta diventando sempre più com-plesso e sofi sticato», conclude De Leva.

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AMBROGIO SPARAGNA/OPITARANTA D’AMORECD Parco della Musica Records

Nuovo capitolo per l’Orchestra Po-polare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Taranta d’amo-re raccoglie una selezione di canti provenienti dal cuore della cultura di tradizione orale dell’Italia centro-meridionale le cui musiche ispirate alle forme e ai modi espressivi della Tarantella sono state elaborate e com-poste da Ambrogio Sparagna, adattan-dole alle specifi che sonorità dell’Opi. La tarantella, con il suo tipico ritmo ternario vertiginoso, ha infl uenzato il

repertorio di molti canti popolari italiani, in particolare quelli diffusi nell’ampia fascia appenninica. Dalla metà del XIX secolo, grazie alla larga diffusione dell’organetto, divenuto lo strumento principale della tradizione popolare italiana, questi repertori si sono rinnovati e ar-ricchiti, generando nuove modalità espressive frutto dell’incontro tra concezioni musicali arcaiche pastorali e nuove modalità espressive. Sparagna riscopre e reinventa questi ritmi utilizzando gli strumenti tipici della tradizione musicale popolare italiana: zampogne, ciara-melle, organetti, tamburelli, mandolini, violini, chitarre battenti, ghironde, lire, ocarine e fl auti di canna. Alcuni testi dei canti sono stati tratti da importanti fonti storiche letterarie come il Saggio di Canti popolari di Giuliano, apparso nel 1871 ad opera di Gioacchino e Tarquinio Fuortes e recentemente ristampato, e la raccolta di Giggi Zanazzo, Canti popolari romani, pubblicato a Roma nel 1907. Tra i brani si distinguono Suspiri de core, Se potessi diventare, Pizzica di San Vito e Fiore d’aprile.

Consigliato ai professionisti che sono strettamente legati al concreto svolgersi della vita.

MARCUS MILLERA NIGHT IN MONTE-CARLOCD Dreyfus Jazz/Egea

Ritorna in grande stile uno dei più quotati bassisti del panorama mon-diale. Marcus Miller ripropone la sua maestria nel nuovo lavoro registrato a Monte Carlo. La sua discografi a ci ha dimostrato che è riduttivo parlare di Miller come un grande strumenti-sta; la critica è concorde nel defi nirlo un’artista completo che riesce a fon-dere l’eccellente dimestichezza sullo strumento con una forte vena compo-sitiva. Ed è proprio da questa fusione

che emerge un singolare stile musicale riconoscibile e riconducibile alle innumerevoli collaborazioni artistiche avute da Miller fi n dagli inizi della carriera (Miles Davis, Aretha Franklin, McCoy Tyner, Ma-riah Carey, Elton John, Bryan Ferry, Frank Sinatra, ecc.). A Night In Monte-Carlo presenta rifacimenti di brani che hanno caratterizzato la sua carriera, eseguito insieme all’Orchestra fi larmonica del Prin-cipato di Monaco. L’Orchestra individua il suono che Miller intende ottenere, tanto da creare un legame reale tra la band, l’orchestra ed il pubblico. La scaletta si apre con Blast!, che è il brano di apertura dell’ultimo album in studio del bassista. Segue So What, classico di Miles Davis. Dal repertorio di Gershwin viene ripresa I Loves You Porgy, con Miller che esegue la melodia al basso fretless per ottenere una sonorità canora. Il cantante e chitarrista Raul Midon si unisce al gruppo per cantare la sua hit State Of Mind, mentre il trombettista Roy Hargrove suona su Amandla, brano scritto da Miller per Miles Davis.

Disco suggerito agli avvocati che vivono la professione su contrappunti molto emozionanti.

Antonio Ranalli

RROGIO SPARAGNA/OPI MARCUS MILLERROGIO SPARAGNA/OPI

Note legali

lanci

AMBRRRO

Il neuromarketing punta all’individuazione di nuovi canali di comunicazione collegati con i processi decisionali, spiega Francesco Gallucci di 1to1lab (sotto)

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49Lunedì 26 Luglio 2010

Monster.it, torna a crescereil recruiting on-lineTorna a crescere il recruiting on-line. A dirlo è il Monster employment index relativo al mercato italiano, cresciuto, nel mese di giugno, di due punti (2%), mentre le opportunità di lavoro crescono del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, toccando il punto più alto da aprile 2009. Le Marche di distinguono tra le regioni italiane per il maggiore incremento mensile registrato. La gran parte della crescita nei settori industriali è stata motivate da trend di assunzioni stagionali, come ad esempio nel turismo e nell’hospitality. Inoltre, il trend di crescita annuale si è intensifi cato a giugno lasciando intravedere un signifi cativo incremento anche nel lungo periodo.

Per i neolaureatiil posto fisso si allontanaIl posto fi sso? È sempre più un miraggio. La percentuale dei neolaureati che entrano in azienda direttamente con contratto a tempo indeterminato è passata dal 20% del 2004, al 7% circa del 2009 a meno del 6 % del 2010. Per la selezione le aziende spendono meno di1.000 euro e impiegano meno di un mese. Per essere selezionati servono motivazione, conoscen-za delle lingue e laurea nei tempi previsti. Ma negli ultimi 12 mesi quasi il 30% delle aziende ha assunto oltre il 60% di chi era in stage. È quanto emerge dalla XI indagine neolaureati e stage di G.I.D.P./H.R.D.A - Associazione direttori risorse umane.

Italia Lavoro e Fondimpresainsieme contro la crisiItalia Lavoro e Fondimpresa mettono insieme le rispettive competenze per aiutare chi ha perso il lavoro a causa della crisi. L’agenzia tecnica del ministero del lavoro e il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confi ndu-stria, Cgil Cisl e Uil hanno infatti fi rmato una convenzione per mettere in sinergia le rispettive competenze, con l’obiettivo di favorire, insieme a istituzioni e parti sociali, la soluzione di situazioni di crisi nel territorio e la realizzazione di nuove opportunità di impresa e occupazione, anche tramite le attività formative.

La Sardegna punta sull’apprendistatoFavorire l’inserimento dei giovani under 30 nel mondo del lavoro attraverso l’apprendistato. Regione Sardegna, sindacati, associazioni imprenditoriali e di categoria, assieme a Confprofessioni, hanno siglato il «Protocollo d’intesa per il sistema degli apprendisti della regione Sardegna» che vuole essere un primo passo concreto per rendere operativo in tempi strettissimi un contratto di lavoro a carattere formativo. L’obiettivo è quello di far partire i bandi per la formazione entro settembre, mentre le parti dovranno fare le loro osservazioni entro la fi ne di luglio, in modo da permettere la pubblicazione della direttiva alla fi ne di agosto.

SCELTI & PRESCELTI

LE SEGNALAZIONI POSSONO ESSEREINVIATE ALL’INDIRIZZO

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Raymond Domenech. Causa di lavoro dell’ex ct della Francia alla Federcalcio per averlo «umi-liato» annunciando il suo licen-ziamento prima del Mondiale.

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LA CAMBUSA DI MAURO MANCININIIl settimanale delle

Opportunità professionali

Marina Calderone. Il presiden-te del Cup riesce nella difficile impresa di coniugare le differen-ti anime delle professioni presen-tando al guardasigilli Alfano un testo comune per la riforma.

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50 Lunedì 26 Luglio 2010 F O R M A Z I O N E

Dal prossimo anno nuove regole di accesso. E chi già lavora dovrà certii care esperienza e titoli

Formazione doc per i restauratoriSolo le scuole di eccellenza abilitano a curare le opere d’arte

PAGINA A CURADI BENEDETTA PACELLI

C’è l’esperto scientifi co di beni culturali, il tecnico del restauro e infi ne il restaura-

tore vero e proprio. È il variegato panorama che offre questo mon-do composto da circa 30 mila professionisti che operano per lo più in cooperative, consorzi o as-sociazioni temporanee d’impre-sa. Numeri diffi cili da mettere in fi la giacché i campi di attività e le modalità sono talmente diffe-renti da rendere complicata una quantificazione precisa. Una cosa è certa: dal prossimo anno chi vorrà intraprendere questa professione dovrà possedere re-quisiti ben precisi, e chi è già nel mercato da anni dovrà invece attestare l’esperienza con tan-to di certifi cazione ad hoc. Pena l’esclusione dall’attività. A pre-vederlo due decreti (86 e 87 del 26 maggio 2009) del ministero per i beni e le attività culturali, il primo relativo alla qualifi ca dei professionisti operanti nel settore e il secondo sulla forma-zione dei restauratori di beni culturali, che attuano il nuovo Codice dei beni culturali (decre-to legislativo n. 42/2004). Un te-sto che, per la prima volta dopo anni di dibattito in materia, ha acceso i rifl ettori sulle qualifi che di questi professionisti.

Come cambia la professio-ne. La strada per poter eserci-

tare in qualità di restauratore si fa perciò in salita. Se infatti, fi no a poco tempo fa, era suf-fi ciente l’esperienza acquisita sul campo, nelle botteghe arti-giane, nei cantieri e soprattutto mettendo le mani direttamente sulle opere d’arte, a partire dal prossimo anno le cose cambie-ranno. L’attuazione dell’arti-colo 182 del Codice dei beni culturali prevede, infatti, due canali di accesso alla qualifi ca di restauratore di beni cultura-li: quello diretto, attraverso la dimostrazione del possesso di determinati requisiti e quello indiretto, attraverso l’accesso (basato sul possesso di requisi-ti simili rispetto a quelli utili per il conseguimento diretto, ma più limitati) a una prova di idoneità (consiste in due pro-ve scritte e una prova teorico-

pratica) superata la quale si acquisisce lo stesso titolo. Per coloro che possiedono requisiti ancora inferiori, oppu-re conseguono in esito alla prova di idoneità un determinato pun-teggio (insuffi ciente al conseguimento della qualifi ca superiore), è previsto il riconoscimento della qualifi ca di collaboratore restauratore di beni culturali.

I requisiti necessari per diventare restauratore. Ma chi è che potrà ottenere diretta-mente l’agognata qualifi ca? So-lamente colui che ha in tasca un diploma rilasciato da una del-le storiche scuole di restauro: l’Istituto centrale per il restau-ro di Roma, l’Opifi cio delle Pie-

tre Dure di Firenze o la Scuola del mosaico di Ravenna.

Ma non solo, perché la qualifi -ca immediata verrà data anche a chi ha in tasca un diploma di una scuola di restauro statale o regionale di durata non infe-riore a due anni e nello stesso tempo dimostri di aver svolto per almeno due anni l’attività di restauro di beni culturali, direttamente e in proprio, con responsabilità diretta nella ge-stione tecnica dell’intervento.

La terza strada per acqui-sire la qualifi ca di restau-ratore poi sarà data a chi dimostrerà di aver svolto per un periodo di almeno otto anni. E chi non possie-de questi titoli? Dovrà pas-sare attraverso la tagliola della prova di idoneità ma anche dimostrare di essere in possesso di un titolo di studio specifi co. Cioè un di-ploma triennale in restauro rilasciato da un’Accademia di belle arti, uno rilasciato da una scuola di restauro statale o regionale di du-rata almeno biennale; una laurea specialistica in con-servazione e restauro del patrimonio storico-artistico, o l’aver svolto per almeno quattro anni l’attività di re-stauro di beni culturali.

E quelli per diventare collaboratore restaura-tore. La qualifica di col-laboratore restauratore di

beni culturali si ottiene invece dimostrando di possedere un diploma triennale in restauro rilasciato da un’Accademia di belle arti o da una scuola di restauro statale o regionale. Ma anche di avere in tasca una laurea triennale in tec-nologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali; e di aver svolto lavori di re-stauro per non meno di quat-tro anni.

© Riproduzione riservata

È stato fondato nel 1939 a Roma da Cesare Brandi, su progetto di Giulio Carlo Argan. E in oltre sessant’anni ha formato fior fior di profes-sionalità capaci di riportare in vita opere d’arte parzialmente distrutte o alterate dal passare del tempo. È l’Istituto centrale per il restauro, ora Istituto superiore per il restauro e la conserva-zione che, dopo tre anni di sospensione dell’atti-vità riaprirà i battenti il prossimo anno. Con la speranza, dice Lidia Rissotto, restauratore e conser-vatore della rinnovata scuola di Roma, che ritorni a essere quella fucina di restauratori necessari per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano e non solo.Domanda. Perché questa so-spensione forzata?Risposta. Perché bisognava ade-guare la scuola dando attuazione al nuovo ordinamento dei beni culturali. Il nodo principale da sciogliere era quello di rendere il titolo rilasciato al pari di un diplo-ma universitario. D. Dal prossimo anno, quindi, la scuola riapre. Ma non per tutti però?R. Come è stato fin dalle origini per accedere ai corsi, suddivisi in due aree formative, quella dedicata al restauro dei materiali lapidei, dei di-pinti murali e dei mosaici e quella riguardante i manufatti ceramici e vitrei e le opere e i reperti metallici, gli aspiranti restauratori dovranno superare il concorso per 18 posti bandito dal

ministero dei beni culturali. D. Come saranno strutturati i nuovi corsi?R. Il nuovo sistema formativo è articolato se-guendo i principi dettati dal nuovo codice dei beni culturali. E quindi cinque anni di studio (prima erano quattro ndr) alla conclusione dei quali si dovrà aver acquisito 300 crediti formati-vi. Il titolo rilasciato avrà lo stesso valore di una

laurea magistrale e costituisce il titolo di abilitazione all’esercizio della professione di restauratore di beni culturali. D. L’istituto si rimette quindi in pista per tornare a essere una scuola dell’eccellenza per il re-stauro?R. Questo è l’auspicio. La diffe-renza tra questa e altre scuole sta soprattutto nel fatto che gli insegnamenti garantiscono un’al-ternanza tra formazione pratica e teorica storico-artistica e scien-tifica. Più della metà dell’orario complessivo è dedicato alla pra-

tica. Il che vuol dire un’attività di laboratorio a diretto contatto con i manufatti artistici e di cantiere, stage e tirocinio proprio sul campo.D. I costi?R. Al pari di un normale corso universitario.Il contributo massimo sarà di 1.500 euro. D. E come la mettete con la carenza di fondi?R. La speranza è che siano sempre sufficienti per garantire l’attivazione dei cantieri, da sempre uno dei fiori all’occhiello dell’istituto.

PARLA IL CONSERVATORE LIDIA RISSOTTO

L’Istituto centrale riapre i battentiChi non vuole prendere la strada romana dell’Istituto del restauro ha poche altre alternative. La più strutturata è quella del corso organizzato dalla Fondazione La Venaria Reale in convenzione con l’Università di Torino. Anche in questo caso i posti sono limitati (20) e per accedervi i candidati devono superare due prove pratiche e una orale. Accanto a questa si contano comunque sulle dita di una mano i corsi abilitanti che, in questi anni, hanno dovuto adeguarsi alla nuova disciplina regolamentare ma sono pronti per partire dal prossimo anno accademico. Si tratta dell’università di Urbino, Palermo e Napoli, oltre che, per il restauro della carta, del corso organiz-zato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia a Villa Manin di Passariano e del corso di laurea magistrale organizzato dall’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario con l’Università di Tor Vergata. Tutti hanno dovuto tener conto del dm 87/09 che ha defi nito i requisiti minimi organizzativi e funzionali dei nuovi corsi di formazione dei restauratori. Si tratta di una serie di criteri e standard che dovrebbe-ro assicurare l’eccellenza della formazione: 300 crediti formativi (equivalenti, quanto alla corrispondenza con le ore di insegnamento, a quelli universitari); almeno il 50% delle ore di insegnamento dedicato alle attivi-tà tecnico didattiche di laboratorio e di cantiere. Non solo perché per assicurare criteri di qualità i paletti sa-ranno stringenti anche sugli insegnanti, scelti solo tra restauratori, che dovranno vantare, oltre alla qualifi ca un’attività di insegnamento o di restauro protratta nel tempo. Requisiti minimi anche nel rapporto studenti/insegnanti che non potrà essere inferiore di 1 a 5 e poi, una percentuale non inferiore all’80% dei manufatti og-getto di detti insegnamenti dovrà essere costituito da beni culturali vincolati.

Da La Venaria Reale a Napoli, ecco i corsi abilitanti disponibili

Lidia Rissotto

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51Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 Luglio 2P E R C O R S I

Le potenzialità di Internet spingono sempre più aziende ad afi darsi a un professionista ad hoc

Turismo a caccia di esperti on-lineIl web marketing manager per acquisire visibilità e clientela

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

Essere più visibili sui siti internet: è questo in so-stanza uno degli obiettivi principali delle aziende

nel settore del turismo. Operan-do attraverso internet, l’azienda turistica può infatti trovare un canale di visibilità verso una sempre più consistente fascia di consumatori. Negli ultimi anni infatti il web marketing manager ha permesso al canale web di ri-tagliarsi una posizione di sempre maggiore importanza all’interno delle strutture commerciali e marketing delle aziende. Questa fi gura è chiamata a instaurare un contatto diretto con i visita-tori del sito web per trasformarli in clienti della società. Il fattura-to e il market-share generati dal canale on line stanno crescendo di anno in anno, arrivando a rico-prire percentuali interessanti sul fatturato globale dell’azienda.

Le evoluzioni tecnologiche e le potenzialità della rete hanno fat-to evolvere questo ruolo da pionie-re a vero fattore competitivo per l’azienda che vuole lavorare a tut-to campo. Il potenziale business che questa fi gura offre all’area marketing tradizionale di appar-tenenza è in fermento, anche per attirare nuove e più tradizionali tipologie di clienti dall’enorme mercato turistico che il web pre-senta. Questo professionista pro-

getta e gestisce l’attività di pro-mozione turistica on line dei siti web con tutti gli strumenti di web marketing sia interni che esterni all’azienda, gestisce la comunica-zione pubblicitaria del progetto web, sovrintende le scelte per il conseguimento degli obiettivi commerciali programmati, ge-nera progetti di web marketing fi nalizzati al raggiungimento di obiettivi prefi ssati dal cliente ed è il responsabile delle partnership strategiche e del posizionamento del sito nei motori di ricerca.

Il web marketing manager dunque è, tra le professioni della rete, quella che è più cresciuta negli ultimi anni. Questo incre-mento ha portato a una sempre maggiore cura nelle scelte di de-

fi nizione sia strategica che ope-rativa di una campagna. Il fatto stesso che molte agenzie di pia-nifi cazione e che alcune aziende illuminate abbiano provveduto alla ricerca di questa figura e al coinvolgimento nel proprio organico segna il cambiamento del modo di comunicare. Il web è cresciuto e con esso anche gli strumenti di pianifi cazione, i tool e i servizi a cui un planner si può affi dare per veicolare e gestire la propria campagna. Il web mar-keting manager, che spesso coor-dina o lavora con diverse fi gure aziendali, non solo ha il dovere di essere sempre aggiornato sulle ultime novità, ma deve saper an-ticipare le tendenze, capire dove si muovono gli utenti, individuare

le aree d’interven-to e gli strumenti più adatti.

La sua retribu-zione annua lorda può arrivare fino a 60mila/70mila euro circa, ma naturalmente di-pende in quale dimensione azien-dale lavora e quali competenze ha maturato. Que-sta professione si è dunque molto evoluta negli ul-timi anni: prima era una fi gura più tecnologica, ora invece deve avere più conoscenze di marke-ting classico. Ultimamente il web

marketing manager è passato da un ruolo puramente operativo ed esplorativo a quello strategico, af-frontando crescenti complessità e implementando delle vere meto-dologie per perseguire gli obietti-vi che impone il web nel mercato B2C, estendendosi in modo com-plementare anche al B2B.

«Sulla rete il cliente fi nale viene disperso sulla scelta della struttu-ra e molti social network spesso non permettono la bilateralità del-la comunicazione per cui a volte si tratta di pseudo clienti ai quali l’albergatore non ha possibilità di replicare o giustifi care eventuali reclami», spiega Antonio Calella, direttore di Hotel Al Sole di Ve-nezia. Inoltre, proprio per avere

un riscontro diret-to con il cliente è consigliabile do-tarsi di un website in cui inglobare un proprio blog diretto con il cliente reale al quale si può re-plicare costante-mente. E’ infatti inutile avere una pagina web che decanti le lodi di un albergo se poi i visitatori attribui-scono giudizi pessi-mi su un forum di

discussione. Chi conosce questi meccanismi gestisce le criticità prevenendo gli effetti negativi”, aggiunge Calella.

Generalmente il web marketing manager nel settore turistico ha una buona competenza in campo commer-ciale, una laurea in discipline economiche o in scienze della comunicazione, seguita da corsi specifi ci sia sul-le problematiche del marketing che su quelle relative all’e-business. È necessaria un’ottima conoscenza della lingua inglese e una spiccata propensione alle relazioni interpersonali. Questa fi gura deve avere una conoscenza di tutti gli aspetti che riguardano i diversi tipi di por-tali e siti web, ovvero la gestione degli utenti, accessi, risorse condivise, backup e metodologie di auditing. Ha grande dimestichezza con i principali concetti relativi all’architettura hardware e software, dai linguaggi html e java a quelli universali, fi rewall e network computer. Inoltre deve conoscere le tecniche di commercio elet-

tronico, le modalità di pagamento on line sicure ed essere in grado di gestire strumenti virtuali. Infi ne, per il contatto costante che ha con il team di tecnici che sviluppa il sito internet, deve avere attitudine al lavoro di squadra ed essere in grado di motivare i suoi collaboratori. Visto che l’obiettivo primario del web marketing manager è quello di fi delizzare i visitatori del sito in modo che diventino clienti dell’azienda, di conseguenza il suo è un ruolo strategico che deve garantire la corrispondenza tra le esigenze di mercato e gli obiettivi aziendali. La posizione di web marketing manager è tipicamente l’evoluzione nel contesto Internet della fi gura tradizionale del marketing manager. Per svolgere questa professione è quindi richiesta preferibilmente una formazione specifi ca sulle problematiche del marketing e dell’e-business. «Nella nostra società il web marketing management attua una strategia alternativa ai grandi investimenti in pubblicità e si occupa di attivazione di un network marketing che mira a trasformare il cliente in segnalatore dei nostri prodotti», afferma Gianfranco Conte, presidente del tour operator Iperclub. «Chi diventa network partner ha a disposizione ben tre siti personalizzati. In questo modo il partner promuove la sua agenzia di viaggio on line e guadagna commissioni per tutte le prenotazioni effettuate sul suo sito. Il web marketing management integra gli strumenti on line con quelli off line; in particolare, abbiamo lanciato Travel Card, il programma di marketing di coalizione che premia con punti elettronici tutti coloro che prenotano sul nostro sito», conclude Conte.

Servono competenze commercialie buone doti di comunicazione

Oltre al web marketing manager, anche l’operatore di customer care e il tecnico in-formatico sono tra le professioni più in voga nel settore del turismo on-line. Il primo è un esperto di relazioni con i clienti, in genere diplomato o laureato in scienze della comu-nicazione o in discipline umanistiche. Deve conoscere le lingue straniere, in particolare l’inglese, e avere dimestichezza con le appli-cazioni informatiche per gestire le prenota-zioni e i pagamenti. La sua mansione è quella di proporre agli utenti pacchetti di prodotti e servizi in linea con le loro esigenze, in modo da consolidare e fi delizzare il rapporto con la clientela. Può essere richiesta un’esperienza precedente in agenzie di viaggi o presso altri operatori turistici an-che tradizionali. In media guadagna tra i 25mila e i 35mila euro lordi annui. Il tecnico informatico invece è chiamato a creare e aggiornare il sito web di un operatore turistico in modo che sia attraente agli occhi dei consumatori, ma anche semplice da consultare. La pagina iniziale del sito infatti deve essere immediatamente comprensibile e aggiornata con rapidità in base delle offerte last minute e deve con-tenere tutte le indicazioni e le proposte più rilevanti. Generalmente questo profi lo è laureato in Ingegneria Informatica o in Informatica e ha già esperienza nel settore. La sua retribuzione annua lorda va dai 40mila ai 55mila euro. «Il mercato dei tour operator telemati-ci potrebbe generare a breve dai 400 ai 600 nuovi posti di lavoro, con l’affermazione di fi gure professionali emergenti che offrono una chance in più a giovani e meno giovani», commenta Andrea Rangone, direttore degli osservatori della School of management del Politec-nico di Milano. «Oltre la metà degli acquisti effettuati on-line dagli italiani oggi riguarda viaggi, hotel e pacchetti all-inclusive, un mer-cato che esiste ormai da 15 anni e che ha generato nuove professioni con competenze specifi che a cui ricorrono anche le agenzie viaggi e gli operatori tradizionali, sempre più interessate a fare business sul web», conclude Andrea Rangone.

Tra le fi gure più ricercateanche l’operatore di customer care

Antonio Calella

Gianfranco Conte Andrea Rangone

Le caratteristiche

Mansioni principali Competenze tecniche Studi

Progetta e gestisce attività di promozione on-line dei siti web con tutti gli strumenti di web marketing

Familiarità con i principali concetti relativi all’architettu-ra hardware e software, dai linguaggi html e java a quelli universali, virus, i rewall e net-work computer

Laurea in discipline economi-che o in scienze della comu-nicazione

Gestisce la comunicazione pubblicitaria del progetto web, sovrintende le scelte per il conseguimento degli obiettivi commerciali programmati

Conoscenza di tutti gli aspet-ti che riguardano i diversi tipi di portali e siti web, ovvero la gestione degli utenti, accessi, risorse condivise, backup e metodologie di auditing

Corsi specii ci sia sulle proble-matiche del marketing che su quelle relative all’e-business

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52 Lunedì 26 Luglio 2010 L’ I N C H I E S TA

passa dalla formazioneInternazionalizzazione improntata alla formazione è l’approc-

cio degli avvocati: il Consiglio nazionale forense, infatti, organizza da tempo corsi estivi all’estero destinati a giovani avvocati. Nel 2009, per esempio, si è tenuto il corso English for italian lawyers, in collaborazione con la facoltà di giurisprudenza de La Sapienza e la City university di Londra; nel 2010 sono stati banditi due corsi estivi, il primo dedicato alle Adr nel diritto civile, con la School of law di King’s college London, e il secondo, dedicato al tema Global legal, business and Economic, organizzato con la University of Missouri-Kansas City School of law e la Kansas City metropolitan bar association, per il quale sono state asse-gnate quattro borse di studio. Per Guido Alpa, presidente del Cnf, «oggi non è possibile pensare all’avvocato se non in termini di una dimensione europea. Il Consiglio nazionale forense si preoccupa della formazione dell’avvocato che esorbita dai confi ni nazionali e abbraccia i confi ni dell’Unione europea. Abbiamo sottoscritto con 28 delegazioni europee e non una dichiarazione comune, la quale ha tenuto conto della raccomandazione del Ccbe, appro-vata il 23 novembre 2007, riguardo a una formazione comune, a una deontologia comune, a una professione qualifi cata valutata secondo parametri unitari. La dichiarazione è volta a promuo-vere percorsi formativi comuni alle avvocature nazionali sia nel tirocinio sia nell’aggiornamento continuo, la effettuazione di stages e di scambi, e il mutuo riconoscimento dei crediti formativi, che già vale per la Francia e varrà per la Gran Bretagna. D’altra parte, pur essendo la professione forense vincolata alle tradizio-ni culturali e alle prassi nazionali, vi sono materie comuni quali la deontologia, i diritti fondamentali, il ragio-namento giuridico, i principi generali, il diritto comuni-tario, la cooperazione giu-ridica, che possono essere impartite unitariamente e mutualmente in ciascuno dei Paesi dell’Unione».

AVVOCATI

L’internazionalizzazione

Pagine a curaDI ANDREA G. LOVELOCK

Co m e spesso accade nel vil-

laggio Euro-pa, la legge c’è ma non si vede: o me-

glio, la diret-tiva 36/2005

sul ricono-

scimento delle qualifi che profes-sionali e di fatto la base da cui partire per contestualizzare la libera circolazione dei professio-nisti nella regione Europa, non ha ancora prodotto quel volume di interscambio professionale tra i paesi-membri che si auspicava.

Tecnicamente le norme per l’esercizio della professione sono stabilite dalle Direttive 36/2005 (direttiva qualifi che) e dalla di-rettiva 123/2006 (direttiva servi-zi) che consentono, semplifi cando molto i contenuti, il riconoscimen-

to del titolo conseguito in Ita-lia e la possibilità di eserci-tare la professione in tutti paesi membri dell’Ue. Nel pieno convincimen-to della bontà di questa direttiva, il Parlamento europeo sta addirittura, ipotizzando proprio in queste settimane l’in-troduzione di tessere elettroniche profes-sionali contenenti tutti i documenti necessari allo svol-gimento dell’attivi-tà professionale in ogni paese della Co-munità, snellendo modalità d’accesso al mercato delle at-tività e consulenze professionali.

Forte è l’inte-resse per l’Europa, da parte di ordini e organismi che rappresentano fi-gure professionali in grado di opera-re sia in Italia che all’estero. Alla Fno-vi, la Federazione nazionale degli or-dini dei veterinari,

pur in assenza di dati precisi, hanno la per-

cezione di un trend in forte

aumento: soprattutto giovani ve-terinari che, date le scarse oppor-tunità di lavoro in Italia, si trasfe-riscono nei paesi dove il numero di laureati/anno non soddisfa le richieste del mercato del lavoro. Sostanzialmente vanno in strut-ture private per animali da com-pagnia oppure negli stabilimenti di produzione di carne, e qualcu-no tenta la sperimentazione nelle università. Solitamente vengono richiesti l’iscrizione all’ordine del paese ospite e la presentazione di documentazione attestante la conformità del titolo di studio e un certifi cato che attesti anche l’assenza di pendenze disciplina-ri. Tra i paesi che la Fnovi indica come terre di opportunità il Re-gno Unito e la Spagna. Riguardo all’assistenza dell’ordine, la Fnovi evidenzia che il web, ormai, facili-ta enormemente la diffusione del-le informazioni: esistono siti dedi-cati alle offerte di lavoro all’estero e generalmente i colleghi fanno riferimento all’ordine per richie-dere i certifi cati necessari quando hanno già deciso di trasferirsi e la Fnovi fornisce supporto agli ordini per tutte le pratiche am-ministrative.

L’ausilio del web viene sfrut-tato appieno anche dall’ordine degli architetti che nel sito del Consiglio nazionale ha attivato una apposita sezione «Professio-ne in Europa». E anche se non vi sono dati certi, l’ordine stima che a oggi siano circa almeno 200 gli studi di architettura italiani presenti sul mercato europeo. Tradizionalmente gli architetti italiani operano nell’ambito di investimenti che organismi pub-blici o privati realizzano all’este-ro; vi è poi il caso di architetti, di solito quelli più famosi, che vengono direttamente invitati a realizzare delle opere.

Per operare nei Paesi dell’Unio-ne è suffi ciente che l’architetto

Dopo la semplii cazione nel riconoscimento dei

I professionisti dell’Europa

La mobilità piace. Ma a casa propria. Oltre il 60% dei lavoratori europei ritiene infatti che spostarsi all’inter-no dell’Unione europea rappresenti una gran cosa per l’integrazione, ma a conti fatti solo il 10% ha già fatto esperienze di vita e lavoro all’estero, percentuale che scende al 2% se si tratta di italiani. E sempre solo quattro italiani su cento manifestano l’intenzione di trasferirsi per lavoro all’estero, mentre l’83% dei lavoratori del Bel paese non ci pensa proprio ad abbandonare casa e amici e mettersi a studiare una lingua straniera.

È la mancanza di un lavoro a scompigliare i piani, però: la metà degli europei (e il 39% degli italiani) è infatti disposta a cambiare regione o stato se dovesse essere senza impiego o in serie diffi coltà a trovarlo. A delineare il quadro della mobilità in Europa è il recente sondaggio di Eurobarometro per la direzione generale impiego, af-fari sociali e pari opportunità della Commissione euro-pea, presentato nei giorni scorsi. La ricerca, come detto, dimostra che la maggioranza degli europei è favorevole ai trasferimenti tra uno stato e l’altro, chi per l’integra-zione, chi per la crescita del mercato del lavoro. E se il 48% si dice convinto che lo spostamento sia positivo anche per i singoli individui, le convinzioni vacillano di fronte alla famiglia: trasferirsi all’estero diventa così una buona cosa solo per il 36% degli europei, contro un 29% decisamente pessimista.

In pochi però si dicono pronti a fare le valigie. Circa un europeo su cinque (17%) prevede di lavorare all’estero in futuro, il che signifi ca a contrario che i tre quarti della popolazione Ue non hanno alcuna intenzione di trasfe-rirsi. E anche quelli che si dicono più intraprendenti, in realtà, tendono ad allontanare il momento del distacco, se è vero che il 32% non sa con certezza quando lavoreranno all’estero mentre solo il 4% ha messo in atto azioni con-crete, come per esempio chiedere un permesso di lavoro o trovare una casa dove vivere). Ma cos’è che tiene legati gli europei alla propria bandiera? Per il 39% si tratta del sentirsi a casa propria nella propria nazione, mentre un quarto degli intervistati non se la sente si imporre cambiamenti così importanti alla propria famiglia. Anche l’idea di abbandonare gli amici o la casa sembra avere un potente effetto dissuasivo, così come le diffi coltà a imparare una lingua straniera o il costo della vita troppo elevato del luogo di destinazione.

Anna Linda Giglio

Italiani ultimi della classe

Guido Alpa

NEI SITI WEB L’EUROPA C’È

Architetti: nel sito istituzionale www.awn.it figura un apposita sezione denominata “Professione in Europa” dove vengono fornite informazioni, suggerimenti e consigli pratici per quegli architetti italiani de-siderosi di svolgere la propria attività professionale in uno dei paesi della Comunità.

Chimici: nel sito del Cnc, Con-siglio nazionale chimici, www.chimici.it, appare un apposito spazio, denominato “Chimico europeo” dove sono state raccolte e illustrate in evidenza le informazioni disponibili sulle modalità di ope-rare nei diversi paesi europei. In particolare una guida per il conseguimento della qualii ca

di chimico europeo, con specii che sui requi-siti richiesti per l’iscrizione all’Albo dei chimici europei, i titoli di studi necessari, le esperienze professionali ed il modulo di iscrizione. Ingegneri : nel sito del Consiglio nazionale degli ingegneri (www.tuttoingegnere.it ) sono riportate tutte le procedure da seguire per ot-tenere il riconoscimento del titolo professiona-le negli altri paesi europei e anche un elenco

dei “punti di contatto” cui richiedere informa-zioni nei diversi paesi europei. In alcuni casi, il Cni ha supportato al-cuni ingegneri che ave-vano incontrato ostacoli nel veder riconosciuto il

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53Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 LugL’ I N C H I E S TA

allargano gli orizzontiLa via estera al lavoro piace agli ingegneri. Secondo i dati

del Centro Studi del Consiglio nazionale degli ingegneri la quota di chi lavora all’estero è del 7%. Riguardo ai singoli professionisti, il numero di quelli che chiedono il riconosci-mento del proprio titolo in altri paesi europei è modesto, non supera le 300 unità ogni anno (su 220 mila iscritti all’albo siamo su una percentuale infi nitesimale). I rapporti con l’estero sono intrattenuti quasi esclusivamente dalle società di ingegneria, in particolare quelle di grandi dimensioni (con oltre 50 dipendenti). Su 5-6.000 società di ingegneria, si può stimare che un 10% abbia una proiezione anche all’estero del proprio mercato.

Va anche considerato, come fa notare il Centro studi del Consiglio nazionale guidato da Gianni Rolando, che l’Italia è un paese «esportatore» di servizi d’ingegneria. Nel 2008 (ultimi dati disponibili relativi alla Bilancia Tecnologica dei Pagamenti, che registra il trasferimento di tecnologia non incorporata in beni fi sici, relativamente al comparto «studi tecnici e di engineering») l’Italia ha acquistato dall’estero servizi d’ingegneria per circa 590 milioni di euro e venduto

all’estero servizi per 1,8 miliardi di euro, con un saldo positivo di circa 1,2 miliardi di euro. Considerando

solo i servizi di ingegneria connessi al settore «Edilizia e opere pubbliche» i pagamenti per

acquisti dall’estero sono ammontati a 34 mi-lioni di euro, mentre gli incassi per la ven-dita di servizi all’estero sono ammontati a 104 milioni di euro, con un saldo positivo per la nostra bilancia commerciale di 70 milioni di euro.

In termini di mercati favorevoli, i pae-si europei maggiori acquirenti di servizi d’ingegneria italiani sono la Francia (350 milioni di euro nel 2008), la Germania (300 milioni di euro), la Gran Bretagna (145 milioni di euro) e il Belgio (80 milioni di euro).

INGEGNERI

Le società di ingegneriatitoli, cresce timidamente la voglia di mobilità

alla conquista con il freno tiratoitaliano si registri in un apposito elenco tenuto dalle autorità del paese dove intende operare; va segnalato che è prassi ormai con-solidata che l’architetto italiano si avvalga della collaborazione di un collega locale in particolare per essere in grado di orientarsi al meglio nelle maglie della buro-crazia e delle procedure locali. E l’area con maggiori opportunità è l’Europa orientale con i paesi baltici in testa.

Il Cnc (Consiglio nazionale dei chimici) stima che gli iscritti all’albo operanti stabilmente in un paese estero o che svolgono attività in più paesi esteri siano almeno 500. Ai quali vanno ag-giunti anche i laureati dell’area chimica, non necessariamente iscritti all’albo, che, essendo di-pendenti da aziende multinazio-nali, lavorano «anche» all’estero. «Solitamente», spiega il presiden-te dell’ordine Armando Zingales, «i chimici professionisti operano all’estero soprattutto in qualità di titolari o responsabili di la-boratori di analisi; in particolar modo nel campo alimentare e dell’ambiente. Dobbiamo ammet-tere, poi, che in questo momento la crisi falcidia pesantemente il mercato delle prestazioni pro-fessionali altamente qualifi ca-te, perché le aziende, principali clienti dei chimici professioni-sti, non sono materialmente in grado di affrontare fi nanziaria-mente ipotesi di sviluppo». Co-munque, in tempi normali tra i paesi che risultano sicuramente più interessanti sono la Germa-nia e i nuovi paesi entrati a far parte della Comunità. Per me-glio orientare i professionisti, il Consiglio nazionale dei chimici è promotore, all’interno dell’orga-nismo rappresentativo europeo della ricerca, della professione e della didattica chimica (Eu-CheMS), del coordinamento fra

tutti gli ordini e associazioni di chimici europei. Tra l’altro, a No-rimberga a settembre si svolgerà il Congresso europeo di chimica, con una speciale sessione dedi-cata proprio alla professione di chimico in Europa.

Già pienamente proiettati in Europa risultano anche i revi-sori legali, che proprio in questi giorni hanno aperto una sede di rappresentanza a Bruxelles. «Un segnale tangibile», spiega il presidente dell’Istituto naziona-le revisori legali, Virgilio Baresi, «di come l’Inrl intende assistere e supportare gli iscritti, nell’ipo-tesi di un’attività professionale da svolgere all’estero. Da tempo il revisore è una delle poche libere professioni riconosciute da tutti i paesi membri della Comunità e pertanto le opportunità di svol-gere consulenze estere sono già concrete e ben remunerate».”

Per i dottori commercialisti, invece, al momento il principa-le supporto espletato dall’ordi-ne si traduce maggiormente in una assistenza diretta a colleghi stranieri che si trovano a opera-re in Italia e nella costante con-sulenza per consentire ai profes-sionisti iscritti di fronteggiare le istanze dei clienti, come per esempio i corsi di formazione per la gestione dei fondi europei. In-fi ne, le «migliori opportunità di lavoro all’estero», spiega Roberto Orlandi, presidente dell’ordine degli agrotecnici, «sono spesso legate a problemi linguistici; peraltro essendo quella degli agrotecnici, una professione tecnica, l’utilizzo di specifica terminologia è uno dei princi-pali limiti. Pertanto i paesi dove più facilmente gli agrotecnici operano sono la Francia, la Spagna, la Romania e la Gran Bretagna. A oggi possiamo dire che questa sorta

di migrazione professionale toc-ca solo un 5% sul totale dei nostri iscritti che sono circa 15mila. Come ordi-ne abbiamo p r e v i s t o specifiche informati-ve sulla le-gislazione che consen-te il ricono-scimento del titolo professio-nale e dell’iscri-zione all’albo anche all’estero, e una se-zione specifi ca de-nominata Agro-tecnico Tecnico europeo nel nostro sito internet».

Un sostegno ai ricercatori europei che vogliano trasfe-rirsi all’estero per realizzare i propri sogni lavorativi. Si tratta di Euraxess, una rete di oltre 200 centri situati in 35 paesi europei, che offre ai ricercatori e alle loro famiglie un’assistenza completa, a partire dai prepara-tivi nel paese d’origine fi no alla sistemazione defi nitiva nella nuova abitazione. Il portale messo a disposizione dall’Unione europea offre ai ricercatori informazioni esaustive e aggiornate sulle offerte di lavoro e le opportu-nità di fi nanziamento in ogni settore di studio in Europa. È anche un primo approdo per reperire informazioni in materia di diritti dei ricercatori, da un lato, e sui centri di ricerca e gli istituti fi nanziari, dall’altro lato. Infi ne, propone una serie di link utili per chi è intenzionato a trasferirsi o si è già trasferito all’estero. I visitatori del sito (al momento disponibile soltanto in inglese) possono pubblicare il proprio curriculum vitae online e consultare immediatamente le offerte di lavoro presso università e centri di ricerca privati e pubblici nell’Unione europea e altrove. Hanno inoltre accesso diretto ai portali na-zionali per l’impiego di 35 paesi partner, che raccolgono informazioni sulle opportunità di ricerca e di fi nanzia-mento nonché su servizi personalizzati in ciascun paese. Tradotto in cifre, ciò signifi ca che i visitatori del sito potranno accedere alle informazioni provenienti da ben 3 mila organizzazioni di ricerca.

Inoltre, Euraxess elargisce consigli e suggerimenti su aspetti pratici quali i visti e i permessi di lavoro, l’alloggio, gli aspetti legali, la previdenza sociale, l’assistenza medi-ca e le questioni fi scali, il sostegno alla famiglia e i corsi di lingua. Infi ne, Euraxess offre uno strumento, chiamato Euraxess-Links, per favorire la creazione di reti tra ricer-catori europei che lavorano in tutto il mondo.

I centri di ricerca possono pubblicare le proprie offer-te di lavoro sul sito. La banca dati, che viene aggiornata regolarmente, contiene i CV di oltre 11 000 ricercatori e pertanto rappresenta lo strumento ideale per rispondere alle esigenze di assunzione di un centro di ricerca. Prima dell’inserimento dell’annuncio, i centri di ricerca devono fi rmare una garanzia di assicurazione della qualità, un docu-mento non vincolante dal punto di vista giuridico con cui si impegnano a pubblicare sul portale informazioni aggiornate e attendibili, garantendo in questo modo la qualità delle offerte di lavoro presenti sul sito.

Anna Linda Giglio

Per i ricercatori c’è Euraxess

L’avvicinamento al mercato eu-ropeo procede anche tra i periti industriali, che secondo i dati in possesso del consiglio nazionale, sarebbero pari a un buon 10%. La maggior parte di questi, spiega il presidente del Cnpi, Giuseppe Jogna. sono per lo più tecnici con specializzazione in meccanica, ter-motecnica, edilizia e chimica, ope-rano al seguito di grande imprese italiane. Questi professionisti che si trasferiscono all’estero quasi mai in via defi nitiva ma solo in via temporanea o lo fanno appunto al seguito delle imprese oppure insieme ad altri colleghi e comunque sempre in modalità di studi associati interdisciplinari mai in modo autonomo. Quando l’espatrio è fatto in maniera tempora-nea l’iscrizione all’ordine professionale di riferi-mento è una garanzia. Quando invece la scelta è

quella di aprire un’attività stabile all’estero allora il professionista deve sottoporsi ad accertamenti che consistono nel verifi care se la formazione è adeguata oppure no. In questo caso ci sono le cosiddette misure compensative che obbliga-no il perito industriale a colmare quelle lacune che il paese ospitan-te considera necessarie per lo svol-gimento della professione.”

I paesi europei che offrono le mi-gliori opportunità di svolgere l’atti-vità tecnica son quelli dell’est (Ro-mania, Ucraina, Lettonia, Estonia,

Kazakistan ma anche Polonia e Russia) in cui è forte l’attività di ricostruzione soprattutto da par-te dei privati. Per orientare gli iscritti l’ordine sta stringendo accordi con le camere di commercio e per studiare gli interscambi che ci possono essere tra i diversi paesi.

I periti industriali al seguito delle grandi imprese

Gianni Rolando

Giuseppe Jogna

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55Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 2R I S O R S E U M A N E

Indagine sull’evoluzione delle procedure di selezione

Le referenze in reteSui social network il riscontro dei cv

Pagina a curaDI PIETRO SCARDILLO

Spesso i profili mal impostati sui social network possono in-fluenzare l’esito di un

colloquio di lavoro, perché l’infelice testo del curriculum o una foto non sufficiente-mente professionale possono compromettere la prima va-lutazione effettuata online. È quanto è emerso da una ri-cerca condotta su 100 impre-se italiane e 400 candidati e lavoratori, curata da Adecco, agenzia internazionale per il lavoro, in collaborazione con 123people, motore di ricerca di persone in tempo reale, e digitalreputation.it, blog che offre consigli pratici su come curare la propria reputazione online. Dalla ricerca emerge che i selezionatori del perso-nale ricorrono ai social net-work per effettuare controlli incrociati sui curricula (51% delle risposte); per verificare referenze e contatti profes-sionali (48 %); per accertare eventuali attitudini profes-sionali attraverso la parteci-pazione a community su skill specifiche (47%); per acquisi-re ulteriori informazioni sui candidati (40%).

Le community insomma avrebbero sostituito le tra-dizionali «referenze», costi-tuendo un’enorme fonte di informazioni altrimenti irre-peribili. Ai social network ri-nunciano in pochi (possiedono un profi lo il 76% dei lavoratori e candidati e il 52% dei refe-renti aziendali intervistati) , perché sono considerati or-mai un nuovo canale utile per promuovere la propria immagine e professionalità e cambiare o trovare lavoro (lo

sostiene il 60% dei candidati/lavoratori), perché consentono l’ampliamento del network dei contatti (74%) e la partecipa-zione a gruppi di discussione professionale (64%).

Giorgio Minguzzi, fondatore di digitalreputation.it, è per-plesso sul fatto «che ci siano ancora persone che scelgono di non esserci e di non par-tecipare a ciò che succede in rete, convinte che questo pos-sa metterle al riparo da even-tuali problemi. Se già oltre la metà dei selezionatori verifica online i profili dei candidati, un domani sarà più avvantag-giato il candidato che ha un profilo online con referenze pubbliche incontrovertibili o il signor “nessuno”, il cui nome non salta fuori nemmeno con una ricerca su Google? Del re-

sto, esattamente come i dato-ri di lavoro, anche i candidati sono oggi in grado di cercare informazioni sulle aziende che li hanno convocati per un colloquio e controllare la loro reputazione».

Queste considerazioni sono ulteriormente rinforzate da Russell E. Perry, Ceo di 123people, secondo il quale «le aziende hanno sempre cerca-to informazioni sui candidati che non fossero già presenti sui CV in rete e oggi Internet rende questa attività più sem-plice, grazie alle moderne tec-nologie di ricerca. In futuro è molto importante controllare attivamente le informazioni in rete che ci riguardano; d’al-tro canto non esistere online è ancora più sospetto».

© Riproduzione riservata

Il social net-w o r k p i ù conosciuto e più utilizza-

to dalle aziende è Facebook, se-guito da Linke-dIn, da Youtube e da Twitter, ma insieme, pur nel-le loro rispettive caratteristiche, possono rap -presentare un sistema artico-lato e comple-to di canali di comunicazione. Infatti, Facebo-ok si caratteriz-za come l’«ambiente sociale» in senso proprio, di intera-zione destrutturata, in una cornice amichevole; LinkedIn

si connota come rete nettamente « p r o f e s s i o n a -le», orientata al mondo del lavoro e del business; Youtube rappre-senta un canale di comunicazio-ne web e di con-divisione video, fra i più cono-sciuti, e che può garantire una buona visibilità; Twitter riesce ad agire sulla comunicazione rapida, anche in tempo reale, e

sull’aggiornamento continuo dei propri clienti/utenti. Que-sta è una delle risposte di un recente sondaggio di mercato, svolto dalla Fondazione Cuoa, la business school di Altavil-la Vicentina, con lo scopo di conoscere come le aziende si stanno muovendo verso il mo-dello Enterprise 2.0. «Hanno partecipato al campione», di-chiara Claudia Zarabara, au-trice della ricerca con Loren-zo Amadei, «215 manager di funzioni diverse e con ruoli di responsabilità di primo livel-lo aziendale, secondo i quali, anche se social network e web 2.0 sono conosciuti, mancano conoscenze approfondite, com-petenze aziendali e personale dedicato, che potrebbero con-sentire di sfruttare meglio questi strumenti e di trarne i massimi benefi ci. Servono in-formazione e formazione».

Uno dei punti di forza del fenomeno web 2.0 è il costo quasi nullo, al quale si ag-giungono la facilità di con-tatto con potenziali clienti/utenti e l’effi cace promozione di prodotti e servizi. Queste possibilità hanno trasformato rapidamente i social network da fenomeno di moda a stru-mento ordinario di lavoro e dal sondaggio Cuoa si appren-de che tra i benefi ci maggiori si registrano nuove idee per il marketing e la comunicazio-ne (42%) e per lo sviluppo del business (21%), oltre alla rac-colta di feedback sulla propria azienda (34%). Tra gli stru-menti propri del web 2.0, le intranet aziendali hanno una signifi cativa diffusione (38%), seguite dai blog (22%). Tutti questi risultati diventano an-cora più apprezzabili se si tie-ne conto che diverse imprese (60% del campione) consento-no, sia pure con regole rigo-rose, l’accesso dei dipendenti ai social network, ottenendo una sorprendente restituzione creativa in termini di nuove proposte.

Ricerca Cuoa sul fenomeno web 2.0

L’accesso ripagato con idee creative

È diventato uno strumento di riferimento per la ricerca di lavoro, sia per le società di selezione del personale, sia per le aziende in cerca di specifi che professionalità, ma è anche un network integrato che consente ai profes-sionisti di entrare in contatto con aziende e partner per lo sviluppo della propria carriera. Così si propone LinkedIn, azienda Web 2.0, proveniente dalla mitica, californiana Silicon Valley, con 70 milioni di utenti in tutto il mon-do. «LinkedIn sta ridefi nendo il modo in cui le persone possono migliorare la propria vita pro-fessionale», spiega Ariel Eckstein, nuovo Ma-naging Director della divisione Hiring Solution in Europa, «e, al tempo stesso, sta diventando una piattaforma a elevato valore aggiunto, che permette alle aziende di individuare e attrarre professionisti di talento. L’obiettivo è mostrare ai professionisti della selezione del personale come possono ottenere il massimo da Linkedin, risparmiando costi e tempo nella ricerca dei migliori talenti». La procedura per far parte di questo network è semplice: dopo aver registra-to gratuitamente il proprio account, è neces-

sario creare il proprio profi lo, che sintetizzi in modo effi cace il proprio percorso professiona-le, le proprie esperienze e competenze distin-tive e le ambizioni di carriera che motivano la volontà di cambiamento di lavoro. È possibile, quindi, creare network di contatti e relazioni invitando i professionisti più conosciuti a far parte di un gruppo professionale di esperti. Nella carta d’identità di LinkedIn vengono in-dicate con orgoglio anche queste informazioni di tipo qualitativo sugli iscritti: nell’81% dei casi sono laureati, che in maggioranza ricopro-no posizioni dirigenziali aziendali, prevalente-mente nei servizi fi nanziari, nella tecnologia, nel marketing, nell’energia,nella consulenza di management, con un’età media di 41 anni. Da un punto di vista quantitativo, sempre a livello mondo, vengono elencati alcuni dati: oltre 12 milioni di professionisti di piccole imprese; più di un miliardo di cacciatori di teste; più di 500 mila gruppi aziendali, di ex Alumni, di piccole imprese e alcuni focalizzati su temi specifi ci relativi a comitati direttivi o consigli di ammi-nistrazione.

Un network tra professionisti per fare carriera

Anche per quest’anno, ormai il dodice-simo, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia scende in campo per favorire i giovani lombardi attraverso la promozio-ne del progetto professionalità, che ogni anno offre un’importante opportunità di crescita professionale a persone residenti o che lavorano in Lombardia, dai 18 ai 36 anni, laureati e non, già inseriti nel mondo del lavoro. La Fondazione sostiene infatti integralmente, a fondo perduto, le spese per un massimo di 25 percorsi di formazione personalizzati, da svolgersi presso imprese, istituti universitari o di ricerca, pubbliche amministrazioni e associazioni, in Italia o all’estero. Sono i candidati stessi a proporre i percorsi formativi, volti a fornire nuove esperienze o conoscenze personali principalmente pratico-lavorative e non solo teoriche. Le iscrizioni, inviabili direttamente on-line alla pagina dedicata del sito www.fbml.it, sono aperte fi no al 15 novembre 2010. Per ogni altra informazione: www.fbml.it oppure il blog http://progettoprofes-sionalita.blogspot.com.

Lo studio Pegaso, centro studi che da vent’anni si occupa di formazione e con-sulenza, lancia la summer school, rivolta a imprenditori e manager, dirigenti e professionisti, «per trovare un senso alla professione e all’azienda in cui si lavora e trasmetterlo agli altri». La «vacanza formativa» si terrà dal 8 al 12 settembre a Santa Caterina di Pittinuri nell’oristanese, presso l’hotel La Baja. Manager e profes-sionisti verranno accompagnati a fare una rifl essione personalizzata, visualizzazioni guidate e diagrammi per rifocalizzare il proprio cammino professionale; ma anche

giochi d’aula, la visione di video, cartoon, fi lm e strumenti di coaching come il visual planning e, naturalmente, il mare della sardegna. Per adesioni e informazioni contattare: studio Pegaso, tel 0376 364837, fax 0376 382437, email: [email protected].

Sono aperte fi no al 30 luglio le iscrizioni all’Executive master in Nuclear plant construction management (E-Npcm)del politecnico di Milano. Il settore energetico sta affrontando a livello mondiale la sfi da dell’energia nucleare attraverso la realiz-zazione di impianti di nuova generazione. Scopo del master non è quello di fornire competenze nucleari tecnologiche stret-tamente specialistiche (a eccezione delle necessarie competenze di base), quanto quello di fornire approcci e tecniche tipiche del settore nucleare, caratterizzato da un elevato livello qualitativo, da alto conte-nuto tecnologico e da un complesso livello organizzativo. Per informazioni: www.mip.polimi.it.

a cura di Anna Linda Giglio

CORSI & MASTER

Claudia Zarabara

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

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56 Lunedì 26 Luglio 2010 A Z I E N D E

Il canale di televendite debutterà il 1° ottobre. La metà delle selezioni riguarda il contact center

Una guida per gli acquisti in tvL’americana Qvc sbarca in Italia e cerca 500 persone

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Qvc, che arriverà in Italia il prossimo 1° ottobre, è il secondo canale tele-visivo americano per

dimensioni, con un fatturato di circa 7,5 miliardi di dollari, oltre 50 milioni di clienti e 17 mila dipendenti al mondo. Su satellite e su digitale terrestre, Qvc Italia presto dialogherà con i suoi clienti con una diret-ta di 17 ore. «In Italia», affer-ma Steve Hofmann, Ceo Qvc Italia, «stiamo investendo, per il momento, 65 milioni di euro e prevediamo di assumere 500 persone. Di queste, circa la metà saranno inserite nel nostro con-tact center dedicato. E poi nelle aree broadcasting e merchan-dising. Dopo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Germania e il Giappone», continua Hof-mann, «l’Italia rappresenta il quinto mercato su cui abbiamo deciso di investire, grazie anche alla rapida diffusione del digi-tale terrestre. Contiamo su un bacino di utenza di 17 milioni di famiglie entro il lancio e, nel

giro di un paio d’anni, vorrem-mo raggiungere tutti gli italiani. Partiremo a ottobre», conclude Hofmann, «nella nostra nuova sede di Brugherio, in provincia di Milano, e ci poniamo come un vero e proprio rivenditore mul-timediale. La televisione per noi è solo un mezzo per raggiungere i clienti. Non siamo le classiche televendite italiane: ci rivol-giamo a chi ama lo shopping e abbiamo, in un certo senso, ri-voluzionato il modo di fare ac-quisti in tv, portando il personal shopper direttamente nelle case delle persone. Un solo esempio: quando abbiamo presentato i computer Dell, in America, è venuto in trasmissione Michael Dell in persona».

Dopo aver conquistato gli americani, Qvc si presenta con un format 100% made in Italy, con l’obiettivo di affermar-si come player di un nuovo modo di fare shopping, gua-dagnando quote di merca-to oggi destinate ai grandi retailer. La sede italiana si estende su 15 mila metri quadrati e ospiterà gli studi televisivi dotati di sistemi di

registrazione e trasmissione in linea con gli standard e le tecnologie più avanzati, oltre a un call center di proprietà. Qvc Italia offrirà fin da subito prodotti di rinomati marchi italiani e in-ternazionali, presentatori italiani, con-tenuti e stile in grado di s o d d i s f a r e la clientela più esigente. Trendsetter di una nuova

esperienza di shopping, Qvc Ita-lia entrerà nelle case degli ita-liani guidandoli negli acquisti con la stessa eleganza e savoir faire di un personal shopper.

La società è stata fondata nel 1986 da Joseph Segel, un imprenditore che ha intuito le potenzialità di successo di un nuovo canale retail per la vendita di prodotti incentrato su tre principi: quality, value, convenience. Il fatturato nel primo anno

dal lancio ha stabilito un re-cord nella storia delle società americane quotate in borsa.

Moda, bellezza, accessori, gioielli, casa, elettro-

nica, musica, sport e benessere rap-presentano il cuore dell’of-ferta, che si distingue per la qualità dei prodot-ti e per un alto tasso di fideliz-zazione del cliente gra-zie all’ele-

vato livello del servizio offerto, che include la consegna rapida a domicilio, il pagamento in contanti o con carta di credito e la possibilità di restituire il prodotto entro 30 giorni. Ogni ora di programmazione su Qvc è espressamente studiata in-torno ad un tema specifi co per attirare l’interesse di telespet-tatori con profi li socio demogra-fi ci ben precisi. La programma-zione dell’emittente raggiunge più di 98 milioni di famiglie negli Stati Uniti e oltre 180 milioni nel mondo attraverso la tv via cavo e via satellite. An-che la vendita attraverso il sito www.QVC.com ha registrato un gradimento da record: oltre sei milioni di visitatori unici negli Stati Uniti ogni mese seguono il canale sulla rete e il sito ha ricevuto diversi riconoscimenti per il servizio al cliente. Negli anni, Qvc ha legato il suo nome a quello di brand note e ricono-sciute a livello nazionale e in-ternazionale, come Bose, Dell, Balestra, Basile, Bric’s, Birken-stock, Unoaerre e molti altri. I curricula devono essere inviati a [email protected].

Accenture management consulting è la divisione di Accenture che offre servizi di consulenza direzionale. La practice italiana di Ac-centure management consul-ting coordina un’ampia area geografica che comprende Grecia, paesi dell’Europa centrorientale, Russia, Tur-chia e Medio Oriente e che vede oltre 1.200 consulenti impegnati a servire più di 200 clienti. «Nei prossimi sei mesi», comunica Giovan-ni Casi, recruiting director di Accenture, «nel manage-ment consulting prevediamo circa 150 assunzioni. I profi li di interesse sono sia giovani neolaureati che esperti per le diverse aree di competenza: customer relationship manage-ment, fi nance & performance management, process & Innovation performance, risk management & compliance, strategy, supply chain management, talent & organization performance. La selezione è rivolta a perso-ne con tanta curiosità e vivacità mentale che vogliano mettere le loro doti d’eccellenza al servizio dell’innovazione, che abbiano uno spiccato interesse per le nuove tecnologie e che vogliano seguire le sfi de di un mercato in continua evoluzione. Accenture aiuta i clienti a realizzare cambiamenti strategici e a creare valore attraverso i propri servizi di management consulting. Il patrimonio di competenze, conoscenze e capacità svilup-pate nel campo della consulenza direzionale consente all’azienda di supportare specifi -che strategie di sviluppo dei clienti, facendo leva sulle migliori esperienze maturate in re-altà geografi che e in settori diversi. I nuovi professionisti che verranno inseriti potranno inoltre benefi ciare da subito di una forma-zione di altissimo livello, e continuativa. Nei primi tre anni in Accenture ben il 20% del

tempo viene impiegato in pro-grammi di training e solo nel 2009 sono state erogate più di 450 mila ore di formazione nell’ambito delle strategie di sviluppo delle risorse umane. Accenture mantiene inoltre uno stretto e profi cuo con-tatto con le più importanti realtà universitarie italiane. In questo senso lo scorso 10 e 11 maggio si è svolta presso la sede di Milano la fase fi nale dell’Accenture management consulting talent game, un torneo di business sviluppa-to su una applicazione web-based, dedicato agli studenti del primo e secondo anno del-la laurea specialistica, prove-

nienti dalle facoltà di tutti gli atenei italiani. Il talent game è una grande occasione forma-tiva per i giovani partecipanti, che hanno avuto modo di sperimentare direttamente le dinamiche aziendali e di business. Ogni squa-dra rappresentava, infatti, il management di un’azienda ed è stata chiamata a compiere scelte strategiche e operative all’interno di mercati simulati basati su modelli economici realistici. L’esperienza è stata ulteriormente arricchita dalla possibilità di confrontarsi con i professionisti management consulting, che li hanno supportati durante la competi-zione. Il talent game di Accenture ha ricevu-to oltre 400 candidature: 150 i partecipanti alla prima fase, da cui sono stati selezionati 20 studenti per la fi nale. I vincitori avran-no la possibilità di svolgere uno stage for-mativo presso la società in progetti di ma-nagement consulting, che potranno essere fi nalizzati alla realizzazione della tesi. Una volta ultimato lo stage, al conseguimento della laurea, verrà valutata la possibilità di un inserimento in azienda. Per candidarsi, basta collegarsi al sito www.accenture.com, sezione Lavora con noi.

Accenture, 150 posti nel management consulting

Metis spa, agenzia per il lavoro a capitale italiano, specializzata nel-la ricerca, selezione, formazione e gestione delle risorse umane, ricer-ca circa 80 profi li commerciali che si occuperanno dell’acquisizione, sviluppo e gestione di nuovi clien-ti: dal responsabile commerciale e di fi liale, allo specialist di forma-zione e del servizio permanent, al key account. «La campagna», co-munica Cristiano Ianna, direttore generale, «ha carattere nazionale, stiamo monitorando il mercato per defi nire le aree di maggiore inte-resse. Il progetto di inserimento è previsto in due step: in tempi brevi 20 persone nelle province di Avellino, Bergamo, Chieti, Milano, Pisa, Prato, Ravenna, Roma, Taranto, Teramo, Trento, Verona e Vicenza ed entro la fi ne dell’anno proseguiremo con altre 60». Si richiede cultura universitaria, esperienza nella vendita di servizi, conoscenza del tessuto imprenditoriale di riferi-mento, determinazione, doti di comunicazione. La selezione comprende un assessment con la direzione risorse umane, a cui segue un colloquio con il responsabile di area o di funzio-ne. «Il Gruppo Metis», continua Ianna, «nel suo decennale di attività sta vivendo un momento di consolidamento, nel ruolo di partner nella gestione delle risorse umane a 360°. Questo riconoscimento è il risultato di un rafforzamento della nostra strategia, in grado di offrire alle aziende clienti e ai lavoratori diverse tipologie di servizi. Questo l’obiettivo delle società controllate: Partis, Seltis, Formetis e della divisione Perma-nent». Metis comprende nel suo azionariato investitori istitu-zionali, quali UniCredit, gruppo Generali e gruppo Pam, e altri privati. Nel 2009 ha raggiunto performance migliori del 15% rispetto alla media di mercato e un fatturato di 230 milioni di euro e ha sviluppato dieci divisioni specializzate per aree di business che operano nelle oltre 120 fi liali. Il piano di sviluppo prevede l’ampliamento e la sempre maggiore attenzione ai servizi web based, oltre al potenziamento dello staff leasing e del recruiting dei cosiddetti colletti bianchi. Per candidarsi è suffi ciente inviare il curriculum alla mail [email protected], specifi cando nell’oggetto il riferimento MET10 e la provincia di interesse.

Ottanta opportunità in Metisper acquisire nuovi clienti

Steve Hofmann

Giovanni CasiCristiano Ianna

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57Lunedì 26 Luglio 2010

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAcquisti

Lombardia

Impiegato ufficio acquistiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda del settore elettromecca-nico impiegato ufficio acquisti (Rif.: ACQUISTI_02). Il candidato si dovrà occupare di logistica e approvvigiona-menti, acquisto materie prime, relazione con fornitori italiani ed esteri, gestione e sollecito fornitori e corrieri. Il candidato ha un’esperienza almeno triennale nello stesso ruolo e conosce bene la lingua inglese sia scritta sia parlata. È gradita la provenienza settore metalmeccanico. Sede di lavoro: Verdello. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Agenti e Rappresentanti

Lombardia

Agente venditaimpianti fotovoltaici

Openjob spa - filiale di Brescia ricerca agente per vendita impianti fotovol-taici. Richiesta spiccata attitudine commerciale, disponibilità a trasferte, provenienza dal settore energie rinno-vabili. Zona di competenza: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto. Informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Amministrativi

Friuli-Venezia Giulia

Responsabileamministrativo

Openjob, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda metalmeccanica ope-rante su commessa un responsabile amministrativo (DP/AN/RAM). La risorsa ideale deve possedere una laurea in discipline economiche o cultura equivalente e deve aver matu-rato pluriennale esperienza nel ruolo presso aziende di medie dimensioni e modernamente organizzate. Dovrà assicurarsi della corretta rilevazione contabile dei fatti amministrativi e la tenuta dei libri obbligatori. Si occuperà della contabilità generale, clienti/fornitori, e le relative scritture, lettere di credito estere. Predisporrà il bilancio d’esercizio e le situazioni contabili periodiche. Gestirà i rapporti ordinari con le banche e gli istituti di credito per garantire l’equilibrio finanziario di breve e medio periodo. È richiesta una buona conoscenza della lingua inglese. Concretezza e autonomia operativa, ottime capacità di analisi ed organizzative, buone doti di relazione, precisione, flessibilità, riservatezza, dimestichezza con i più diffusi applicativi di Office e dei siste-mi gestionali di supporto, completano il profilo. Sede di lavoro: provincia

di Padova. Inviare il curriculum a: Openjob consulting srl - Divisione Permanent, Largo San Giovanni 9, 33170 Pordenone (Pn) - Italy, tel. +39 0434.241350, fax +39 0434.241349, e-mail [email protected]

Veneto

Impiegata amministrativaA Vicenza, centro assistenza ricerca anche senza esperienza un’impiegata amministrativa. Impiego full-time. Gli interessati possono telefonare al n. (0444) 960732.Il Giornale di Vicenza

Banche e Credito

Veneto

Persone per nuove filialiBanca nazionale seleziona per apertura nuove filiali 3 persone intraprendenti, età 25-40 anni, diploma quinquennale o laurea, lavoro non impiegatizio o amministrativo. Carriera meritocra-tica. Gli interessati possono inviare il curriculum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Commercio

Emilia-Romagna

Responsabile di negozioCercasi responsabile di negozio per prodotti tecnici nel settore del riscalda-mento domestico. Si predilige personale con esperienza nella gestione di negozi. Inviare curriculum a [email protected]à

Vice responsabile punto vendita abbigliamento

Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda del settore moda, vice responsabile per il punto vendita di Parma. Il ruolo prevede la gestione del negozio in collaborazione con lo store manager, gestione del personale, accoglienza del cliente e gestione del-le vendite/promozioni. La selezione è aperta a candidate/i con esperienza di almeno 4/5 anni nel ruolo, tassati-vamente maturata nel settore retail o gdo, gradite le conoscenze del settore moda/abbigliamento donna. Comple-teranno il profilo buona conoscenza della lingua francese o inglese; ot-time capacità di lavorare in gruppo

e relazionali; flessibilità oraria e spirito di iniziativa. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di la-voro: Parma. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Addetto vendita/magazziniere

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca per negozio arredi e accessori per la casa addetto vendita/magazziniere (Rif.:ARREDOMI_01). L’orario di lavoro è dal lunedì al sabato di 20 ore settimanali. Sedi di lavoro: 4 gg/settimana presso negozio di Cascina Gobba (MI), 2 gg/settimana presso negozio centro Milano. Sede di lavoro: Milano. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agen-zia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Contabilità

Emilia-Romagna

Impiegata amministrativaGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente nel settore metalmeccanico con sede a Reggio Emilia, impiegata amministrativa per area produzione. La candidata dovrà occuparsi della registrazione bolle, resi fornitori solleciti, e gestione archivio. Ci rivolgiamo a candidate con esperienza di almeno 3/4 anni nelle mansioni so-pra descritte e preferibilmente iscritte alle liste delle categorie protette (D.lgs 68/99). Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Reggio Emilia. I candidati, ambosessi, sono invitati a leg-gere sul sito www.giresearch.it l’infor-mativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Impiegata contabile (categorie protette)

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per aziende clienti, candidati iscritti alle ca-tegorie protette (68/99), per inserimento

relazionali; flessibilità oraria espirito di iniziativa Indispensabile

I SETTORIcquisti 57

genti e Rappresentanti 57

mministrativi 57

anche e Credito 57

ommercio 57

ontabilità 57

ontrollo di gestione 58

armacisti 58

ormazione 58

do 58

mmobiliare 58

formatica 58

gegneri 58

gegneri/Periti 59

ogistica 59

Marketing e commerciali 59

Moda 62

eriti 62

roduzione 62

ubblicità 63

sorse umane 63

ecnici 63

asporti 63

enditori 63

Contabilità

LE OFFERTEprogrammatori, periti mec-

canici, periti elettronici, agenti vendita impianti fotovoltaici, tecnici commerciali, impiegati addetti recupero crediti, re-sponsabili di magazzino, pe-rito elettronico/elettrotecnico, impiegati commerciali estero, venditore conoscenze tecni-che/meccaniche, progettisti ingegneri meccanici, pro-grammatori sistemi embed-ded per Openjob

analisti informatici, responsa-bili sicurezza cantieri, hr ma-nager, progettisti elettromec-canici, responsabili ufficio tecnico, ingegneri meccanici, analista programmatore Ja-va, amministrativi, sales ma-nager, perito/disegnatore meccanico, progettista vicere-sponsabile tecnico, tecnici commerciali, sales manager settore packaging, impiegata contabile esperta Sap, perito tecnico commerciale, respon-sabili cantiere, product mana-ger senior per Gi Group

3 responsabili produzione, commerciali export, farmaci-sti, responsabili produzione e gestione commesse, ingegneri meccanici, impiantista pneu-matico, 7 addetti settore car-totecnico, 45 addetti pulizie industriali per Articolo1

di Padova. Inviare il curriculum a:Openjob consulting srl Divisione Commercio e r

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Le relazioni costituiscono, oggi più che mai, per le aziende, il punto focale del successo e della competitività. L’efficacia delle relazioni esterne si misura mediante l’ana-lisi delle attitudini di acquisto del cliente, lo studio dei suoi bisogni e dei suoi comportamenti. Attraverso tali procedure l’organizzazione sarà in grado di valutare e, se necessario, di modificare le proprie capacità di trasmissione delle informa-zioni, nonché di tratteggiare la propria immagine e quella dei prodotti/servizi offerti.Le relazioni esterne costituiscono lo strumento privilegiato per comunicare all’utenza di riferimento la qualità del proprio operato, la propria storia e i propri valori. Il dipendente, in un simile scenario, diverrà il primo e il più rappresentativo tra i testimoni dell’impresa, la sua soddisfazione fungerà da ter-mometro della funzionalità e dell’efficienza aziendali. Per tali ragioni sarà indispensabile, al contempo, la creazione di un clima organizzativo positivo, il quale renda gradevoli le condi-zioni di lavoro fisiche ed emotive dei collaboratori, considerati quali clienti interni, garantendo loro spazi, servizi, iniziative che contribuiscano ad aumentarne il benessere e l’appaga-mento. Le caratteristiche e la qualità delle relazioni interne dovranno, dunque, essere monitorate e valutate, alla stregua di quelle che si instaurano con acquirenti e fornitori.Innanzitutto, si dovrà riconoscere il valore del contributo che ciascun dipendente potrà apportare all’organizzazione, sulla base di presupposti stabiliti a priori e di regole rese traspa-renti e imprescindibili.Il «contratto psicologico» tra capo e collaboratore sarà da ri-tenersi fondamentale nella determinazione delle esigenze e degli impegni assunti dalle due parti in gioco. La chiarezza nelle modalità tramite le quali sarà gestita la relazione, l’iden-tificazione di un ruolo specifico e di precise responsabilità e la trasparenza nei riconoscimenti costituiranno, senza dubbio, i presupposti per un rapporto professionale costruttivo, soste-nibile e in continuo divenire.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Relazioni vitali

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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58 Lunedì 26 Luglio 2010 O F F R O L AVO R Odiretto in azienda specializzati in attività di contabilità, oppure commerciale Ita-lia/estero, logistica/acquisti. La selezio-ne è rivolta esclusivamente a candidati iscritti alle categorie protette (68/99), automuniti e in possesso di buone capacità gestionali. Indispensabile resi-denza vicino alla zona di lavoro: Parma/Piacenza/Reggio Emilia/Modena. I can-didati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Impiegata contabileesperta Sap

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente operante nel settore metalmeccanico, con sede nei pressi di Sassuolo (Mo), impiegata addetta alla contabilità generale, Iva, rapporti banche, prima nota e chiusura del bilancio, in possesso di una buona conoscenza nell’utilizzo di Sap. La selezione è rivolta a candidate con esperienza in contabilità, tassativa la conoscenza del gestionale Sap e prefe-ribilmente iscritte alle liste di mobilità. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Sassuolo (Mo). I candi-dati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Controllo di gestione

Veneto

ControllerOpenjob, agenzia per il lavoro, ricerca con urgenza per prestigiosa azienda operante nel settore metalmeccanico un controller (DP/AN/CON). La risorsa deve possedere una laurea in economia e commercio o ingegneria gestionale. Deve aver maturato un’esperienza di almeno 3 anni in aziende strutturate o multinazionali. All’interno della direzione amministrazione finanza e controllo di gruppo, a diretto riporto del group controller, sarà coinvolto nel rinnovamento e nel potenziamento del sistema di controllo di gestione con l’obiettivo di fornire informazioni rilevanti circa l’andamento del gruppo e delle controllate commerciali estere al fine di supportare decisioni strate-giche. Predisporrà, sia dal punto di vista economico che patrimoniale e finanziario, i piani pluriennali, il budget annuale e i forecast comparandoli con i risultati della reportistica mensile - da predisporre secondo i principi contabili internazionali - al fine di segnalarne gli scostamenti affinché possano essere in-traprese opportune e tempestive azione correttive. È richiesta una buona cono-scenza di Sap e un’ottima conoscenza della lingua inglese. Completano il profilo: leadership, concretezza, spirito di iniziativa, metodo ed organizzazione. Sede di lavoro: provincia di Treviso. Inviare il curriculum a: Openjob con-sulting srl - Divisione Permanent, Largo San Giovanni 9, 33170 Pordenone (Pn) - Italy, tel. +39 0434.241350, fax +39 0434.241349, e-mail [email protected]

Farmacisti

Lombardia

FarmacistaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per farmacia comunale un farmacista (Rif: FARMACIA_01). Il candidato è iscritto all’albo professionale e abili-tato alla professione, ha disponibilità

a lavorare anche su turni notturni. Sede di lavoro: Calusco d’Adda. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Farmacistaper parafarmacia gdo

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per parafarmacia gdo un farmacista (Rif: PARAFARMACIA_01). Il candidato è iscritto all’albo professionale, abilitato alla professione, disponibile a lavorare su turnazioni da lunedì a sabato più domeniche di apertura. Sede di lavoro: Dalmine. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Formazione

Veneto

Corsi formazioneteorico/pratica

Per Aziende clienti settore occhialeria di primaria importanza Randstad Ita-lia spa organizza corsi di formazione teorico/pratica di 80 ore per addetti ai centri di lavoro a controllo numerico. Sono previsti moduli su: disegno tenico, strumenti di misura, program-mazione macchine cnc. I corsi sono propedeutici all’inserimento lavorativo presso le aziende clienti. I candidati devono essere disoccupati, in possesso di diploma / qualifica di scuola media superiore di tipo tecnico-meccanico, oppure esperienza nella programma-zione delle macchine Cnc. Completa il profilo la conoscenza anche di base della programmazione meccanica, la disponibilità a lavorare su tre turni, essere automuniti e domicilio nella provincia di Belluno. Le sedi saranno: Belluno, Feltre, Longarone, Calalzo, Agordo, Sedico. Contatti e curriculum: Randstad Italia spa, Filiale di Belluno, Via Feltre 106, 32100 Belluno, tel. 0437/949642, fax 0437/950846, e-mail [email protected] Italia

Gdo

Lombardia

Addetto venditaArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per catena gdo addetto vendita (Rif.: VEND.CAPRIATE_01). La risorsa si occuperà di: assistenza alla vendita e supporto al cliente; scaffalatura prodot-ti; gestione della cassa e della chiusura di giornata, con relativa reportistica settimanale e mensile; carico/scarico merce di magazzino; pulizie di nego-zio. Si offre inserimento di un mese sul punto vendita di Cormano tramite agenzia e successivo inserimento di-retto in azienda sul punto vendita di Capriate San Gervasio. L’orario è di 38 ore settimanali su turni articolati dal lunedì al sabato. Gli interessati, am-bosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Immobiliare

Lombardia

Funzionari/e commercialiAffermata società immobiliare se-leziona per le sedi di Como, Erba e Lecco funzionari/e commerciali con esperienza o da avviare alla professione previo formazione a carico dell’azien-da. Richiedesi serietà, dinamismo e determinazione. Ottimo trattamento economico. Cantieri & Investimenti 031.302394. Inviate curriculum con foto a: [email protected] Provincia di Como

Informatica

Emilia-Romagna

Analista informaticoesperto Erp

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Mirandola (Mo), business analyst all’in-terno dell’area Ict di gruppo avrà il com-pito di analizzare i processi aziendali, sviluppare analisi tecniche e funzionali, coordinare il team di programmatori per seguire tutte le fasi di implementazione relative al progetto di evoluzione dei sistemi informativi aziendali e seguire l’implementazione del sistema gestiona-le Erp a livello di gruppo. La selezione è rivolta a candidati laureati o diplomati in discipline informatiche/gestionali, con ottima conoscenza lingua inglese, ed esperienza in attività di project mana-gement e progetti di implementazione di Erp, maturata in contesti aziendali metalmeccanici evoluti. Completeranno il profilo la conoscenza di Infor LN e/o BaaN IV e/o Baan ERP, e disponibilità a frequenti trasferte all’estero per eseguire i vari roll-out presso le società del grup-po. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Mirandola (Mo). I candi-dati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Analista programmatore Java

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente operante nel campo informatico con sede in Modena, sviluppatore Java, responsabile della raccolta delle specifiche, sviluppo e configurazione software. Ci rivolgiamo a candidati/e in possesso di diploma o laurea in ingegneria informatica, con almeno 3/5 anni di esperienza nel ruolo di sviluppatore in ambiente JEE e in Flex. Si richiede esperienza con Rdbms, progettazione di database, conoscenze tecniche di data warehouse. Preferibile la conoscenza di Oracle, SQL Server 2005; dei sistemi operativi: Unix Aix, Solaris e Linux. Indispensabile residen-za vicino alla zona di lavoro: Modena/Reggio Emilia. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Programmatore pc settore automazione

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per prestigiosa azienda cliente operante nel settore delle automazioni industriali con sede nei pressi di Scandiano (RE), candidati per il ruolo di programmatore pc addetto allo sviluppo di prodotti modulari/SW in ambiente.NET (C#).

Ci rivolgiamo a candidati laureati in ingegneria informatica o elettronica con tassativa esperienza maturata nel settore automazione o di sviluppo SW per il set-tore logistica. Tassativa la conoscenza della lingua inglese e dei linguaggi SQL server/Oracle/Visual Basic. Indispensa-bile residenza vicino alla zona di lavoro: Scandiano (RE). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Programmatore junior sistemi embedded

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azienda cliente programmatore junior per sistemi embedded neolaureato in Ingegneria o Informatica. Zona di lavoro Brescia. Lavoro full-time. Per informa-zioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Programmatore senior sistemi embedded

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azienda cliente programmatore senior per sistemi embedded con esperienza e conoscenza di programmazione in assembler, C e C++. Zona di lavoro Brescia. Lavoro full-time. Per informa-zioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

ProgrammatoriOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca programmatori per azienda elettronica di Brescia. Requisiti: laurea in inge-gneria elettronica o informatica, cono-scenza linguaggio C, C++, Assembler, preferibile esperienza su sistemi Em-bedded. Informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Ingegneri

Emilia-Romagna

Ingegnere meccanicotecnico commerciale

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda settore metalmec-canico con sede in Parma, ingegnere meccanico addetto alla gestione tecnico-commerciale del cliente, allo sviluppo della rete vendita oltre alla supervisione dei gruppi industriali siti in diverse zone d’Italia. La selezione è rivolta preferibil-mente a candidati con diploma o laurea in ingegneria meccanica e almeno 2/4 anni di esperienza nel ruolo e nel set-tore metalmeccanico (preferibilmente piccoli prodotti). Si richiede tassativa conoscenza della lingua inglese e la disponibilità a brevi trasferte di lavoro in Italia. Indispensabile residenza nei pressi di: Parma/Piacenza. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Ingegnere progettista elettromeccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda settore metalmecca-nico con sede nei pressi di Sorbolo (Pr), ingegnere elettromeccanico addetto alla progettazione di componenti elettro-meccanici, studi di fattibilità, distinte base e calcoli strutturali. La selezione è

rivolta a ingegneri elettromeccanici con almeno 5/6 anni di esperienza nel ruolo, maturata preferibilmente nel campo dei motori, argani, macchine di trazione o oleodinamica. Si richiede buona cono-scenza e padronanza SolidWorks oppure PRO-E. Indispensabile residenza nei pressi di Sorbolo (Pr). I candidati, am-bosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Product manager seniorGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Carpi (Mo), product manager respon-sabile ed autonomo nelle decisioni all’intero del processo di sviluppo dei prodotti: dalla fase di ricerca ed ideazio-ne sino alla loro concreta realizzazione, partecipando anche alla definizione delle strategie e iniziative promozio-nali. Il candidato ideale è laureato in ingegneria meccanica, con pluriennale esperienza in ruoli analoghi in aziende metalmeccaniche strutturate, in posses-so di competenze gestionali e orientate al marketing. È richiesta la conoscenza della lingua inglese e la disponibilità per viaggi all’estero nell’ambito di attività di marketing e di promozione del pro-dotto. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Carpi (Mo). I can-didati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Progettista meccanicomotori elettrici

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda settore metalmec-canico con sede nei pressi di Sorbolo (Pr), ingegnere elettromeccanico ad-detto alla progettazione di componenti elettromeccanici, studi di fattibilità, distinte base e calcoli strutturali. La se-lezione è rivolta a ingegneri con almeno 5/6 di esperienza nel ruolo, maturata preferibilmente nel campo dei motori, argani, macchine di trazione o ingra-naggi. Si richiede buona conoscenza e padronanza SolidWorks oppure PRO-E. Indispensabile residenza nei pressi di Sorbolo (Pr). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Project leaderGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per prestigiosa azienda cliente operante nel settore della carpenteria metallica, con sede nei pressi di Carpi (Mo), candidato che nel ruolo di project leader avrà la responsabilità di coordinare le attività necessarie alla realizzazione di nuovi prodotti: dallo studio di fattibilità dei progetti fino alla loro messa in produ-zione. La selezione è aperta a ingegneri meccanici con almeno 3/5 anni di esperienza maturata in ufficio tecnico o nell’area di r&s, preferibilmente in aziende metalmeccaniche. Completano il profilo una buona conoscenza della lingua inglese e la disponibilità a even-tuali trasferte sia in Italia che all’estero. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Carpi (Mo). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso

di OFFRO

LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale,

sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale. Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

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59Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 O F F R O L AVO R OResponsabile qualità

stabilimento ItaliaGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Carpi (Mo), responsabile qualità stabi-limento che dovrà occuparsi della scelta ed addestramento del personale, appli-cazione e definizione delle procedure qualità di stabilimento, omologazione dei componenti localizzati, gestione dei reclami di stabilimento e delle non conformità ed implementazione dei sistemi di controllo di processo. La se-lezione è rivolta candidati in possesso di laurea ad indirizzo tecnico (ingegneria meccanica, gestionale,ecc.) con una buona conoscenza della lingua inglese e un’esperienza nel ruolo di almeno 5 anni in aziende produttive metalmec-caniche strutturate. Si richiede buona conoscenza del settore qualità applicato alla metalmeccanica e alle lavorazioni meccaniche. Completeranno il profilo buone capacità di gestire collaboratori e disponibilità a trasferte per lavoro. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Carpi (Mo). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Responsabile sicurezza cantieri

Gi Group spa - Divisione Gi Rese-arch, agenzia per il lavoro, seleziona per azienda cliente leader nel settore oil&gas responsabile sicurezza di can-tiere, esperto nei regolamenti: sistema di qualità Iso 9001, Iso 14001, Ohsas 18001, Standard Api. La selezione è rivolta a candidati con tassativa espe-rienza nel ruolo e nel settore del gas o lubrificanti; ingegneri meccanici, ambientali o del territorio. Si richiede ottima conoscenza dei sistemi di qua-lità Iso 9001, Iso 14001, Ohsas 18001, Standard Api. Completeranno il profilo buona conoscenza della lingua inglese, buone doti relazioni, gestionali e preci-sione sul luogo di lavoro. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavo-ro: Piacenza. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Responsabile tecnico - elettromeccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per prestigiosa azienda cliente operante nel settore delle automazioni industriali con sede nei pressi di Scandiano (RE), responsabile della gestione di un team di progettisti meccanici ed elettrici e responsabile dello sviluppo dei progetti elettromeccanici. La selezione è rivolta a laureati in ingegneria meccanica con almeno 7/8 anni di esperienza nella gestione di un team di lavoro e tassa-tivamente nel settore elettromeccanico o delle automazioni. Richiesta la cono-scenza della lingua inglese. Indispensa-bile residenza vicino alla zona di lavoro: Scandiano (RE). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Tecnico commercialeGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda del settore auto-mazione industriale con sede a Reggio Emilia, tecnico commerciale addetto alla gestione tecnico-commerciale del cliente, supporto tecnico e consulenziale

per definire le specifiche esigenze del cliente al fine di proporre le migliori soluzioni. La selezione è rivolta a candidati diplomati al liceo scientifico e laureati in ingegneria meccanica, con almeno 2/3 anni di esperienza nel ruolo e nel medesimo settore. Si richiede tas-sativa conoscenza della lingua inglese più una seconda lingua, buona cono-scenza dei Cad 2D e 3D e buone doti di self-controll. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Reggio Emilia. I candidati, ambosessi, sono in-vitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Disegnatori/ingegneri meccanici

Realize srl, azienda specializzata nel settore dell’arredo in metallo di altissi-ma qualità con sede in Figino Serenza (Como), ricerca per il proprio ufficio tecnico disegnatori/ingegneri meccanici con conoscenza e uso 2D e Rhino 3D. Si richiede lingua inglese parlata e scritta. Inviare curriculum al seguente indirizzo mail: [email protected] op-pure via fax al n. 031/7830839.La Provincia di Como

Ingegnere meccanicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente ingegnere meccani-co. (Rif.: INGMECC_01). Il candidato è neolaureato e si occuperà del di-mensionamento macchine, con analisi strutturale di macchine speciali, analisi dinamiche, calcolo di trasmissioni e relativa stesura di relazioni di calcolo. Richiesta ottima conoscenza lingua inglese (parlata, scritta e compresa). Sede di lavoro: Costa di Mezzate. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Progettista ingegnere meccanico

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azienda cliente progettista ingegnere meccanico con esperienza nel settore automotive o in studi di progettazione, con conoscenza macchine utensili. Zona di lavoro Travagliato. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare cur-riculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Ingegneri/Periti

Emilia-Romagna

Addetto al serviziodi sicurezza&ambiente

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Mirandola (Mo), addetto senior al servizio sicurezza e ambiente che dovrà coordinare e gestire il sistema di prevenzione dei rischi secondo, assicurando nel tempo un corretto livello di prevenzione. degli infortuni, sicurezza degli impianti e tutela am-bientale. Inoltre è tenuto ad assicurare la corretta gestione delle attrezzature antincendio e di emergenza, garanten-do interventi tempestivi e efficaci. La selezione è rivolta a periti o ingegneri indirizzo tecnico, con almeno 4/5 anni di esperienza nella prevenzione, sicu-rezza/ispezione degli ambienti di lavoro, omologazione impianti e macchinari e protezione ambientale. Completeranno

il profilo consolidate conoscenze delle leggi e dei regolamenti in materia di antinfortunistica e di tutela ambientale. Sono necessarie altresì competenze nell’ambito delle tecnologie produttive utilizzate e tossicologiche. Indispensa-bile residenza vicino alla zona di lavoro: Mirandola (Mo). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Progettista meccanicoufficio tecnico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente operante nel settore metalmeccanico, con sede zona Fiorenzuola (Pc), perito o inge-gnere meccanico per la progettazione di componenti meccanici, distinte basi, studi di fattibilità… Ci rivolgiamo a candidati laureati o diplomati indirizzo tecnico meccanica, con esperienza nella progettazione di componenti meccanici, preferibilmente in 2D 3 3D (Inventor). Completeranno il profilo buone doti gestionali per gestire lo sviluppo delle commesse e nello studio di fattibilità. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Fiorenzuola (Pc). I can-didati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Responsabile ufficio tecnico meccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente con sede nei pressi di Parma Nord, ingegnere o perito meccanico responsabile della gestione dell’ufficio tecnico, gestione e organiz-zazione team di lavoro e gestione delle commesse con interfaccia cliente. Ci rivolgiamo a candidati con almeno 5/6 anni di esperienza nel medesimo ruolo, maturata preferibilmente in contesti di medie dimensioni. Gradita la cono-scenza del Cad 2D/3D. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Parma Nord. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Logistica

Lombardia

Impiegato di magazzinoOpenjob spa Chiari (Bs) cerca impiega-to di magazzino con esperienza, addetto bolle e fatture, buon uso pc. Disponibi-lità immediata. Zona di lavoro Erbusco. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Impiegato magazzinoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente impiegato magazzino (Rif.: IMPIEGATOMAGAZZINO_01). Il candidato si occuperà di bollettazio-ne, listini e contabilità di magazzino. Si richiede: precedente esperienza di almeno un anno, conoscenze e utilizzo del gestionale AS400 e/o SAP ERP, ottimo utilizzo di Excel (per formule e tabelle), conoscenza lingua inglese. Sede di Lavoro: Calcinate. Gli inte-ressati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel.

035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Responsabile di magazzinoOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca responsabile di magazzino per azienda di San Zeno Naviglio. Richiesta esperienza almeno quinquennale nella gestione dell’inventario, del flusso di materiali e delle spedizioni. Per informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Marketing e commerciali

Emilia-Romagna

Consulenti di venditaAzienda leader nel mercato salute/be-nessere, dispositivi medici (supportati da ricerche scientifiche), seleziona per Piacenza-Lodi 4 consulenti di vendita. Appuntamento riservato c/o nostra filia-le in zona sig.ra Barbara 0521.1790893 - cell. 348.9023073 e.mail [email protected]à

Impiegate/i commercialiAzienda cerca impiegate/i commerciali. 1) full-time - 2) part-time pomeridiano. Specificare la posizione desiderata. Esperienza continuativa almeno trienna-le. Età 25/45 anni. Contratto a termine rinnovabile. Inviare curriculum al se-guente indirizzo e-mail [email protected] e/o fax 0523.385273.Libertà

Key account juniorGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Carpi (Mo), key accounts/promoter junior che, dopo accurata analisi di mercato/prezzi/esigenza clienti, avrà il compito di introdurre sul mercato i prodotti nuovi attraverso attività pro-mozionali e di marketing mirate, con particolare attenzione alla formazione della forza vendita. Si richiede diploma o laurea ad indirizzo tecnico/meccanico, esperienza di almeno 3/4 anni nel ruolo di key account, maturata in contesti mul-tinazionali e del settore metalmeccani-co. Completeranno il profilo una buona conoscenza del marketing di prodotto, conoscenze relative alla formulazione di politiche commerciali e una fluente co-noscenza della lingua inglese, oltre alla disponibilità a frequenti viaggi di lavoro a livello internazionale. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro:

Carpi (Mo). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Sales manager gestione accordi commerciali

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente leader nel proprio settore con sede in provincia di Modena, sales manager respon-sabile della gestione degli accordi commerciali con i clienti direzionali e sviluppo di un nuovo pacchetto clienti. Il ruolo prevede la gestione delle po-litiche di prezzo, analisi di mercato, pianificazione strategica commer-ciale, coordinamento rete agenti. Ci rivolgiamo a candidati con almeno 5/6 anni di esperienza nella gestione dei key accounts, maturata preferibil-mente nel settore della gdo, alimentare o del packaging trends. Si richiede flessibilità territoriale nel Nord Italia. Completeranno il profilo buone abilità commerciali, forte orientamento ai risultati e una dimostrata capacità di grecista professionale. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Reggio Emilia/Modena. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Sales managersettore packaging

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente leader nel proprio settore con sede in provincia di Modena, sales manager respon-sabile della gestione degli accordi commerciali con i clienti, sviluppo nuovi contatti e in particolare coor-dinamento rete agenti. Ci rivolgiamo a candidati con almeno 5/6 anni di esperienza nella commerciale e nella vendita, maturata preferibilmente nel settore della gdo, alimentare o del packaging trends. Si richiede fles-sibilità territoriale nel Nord Italia. Completeranno il profilo buone abilità commerciali, forte orientamento ai risultati e una dimostrata capacità di grecista professionale. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Reggio Emilia/Modena. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente

Class Cnbc trasmette in diretta su Sky (canale 505)

08:00 CAFFE’ AFFARI

CON V. GERARDI

09:00 LINEA MERCATI MATTINA

OSPITI A. FRIGERIO - RMJ SGR

10:10 TRADING ROOM

CON G. DI VITTORIO - MF

11:00 e 19.00 SPECIALE PARTITA

DOPPIA: RISULTATI DEGLI STRESS

TEST

CONDUCE J. SAGGESE

12:00 LINEA MERCATI GIORNO

OSPITE M. PRIMAVERA - MTS

14:30 LA BUSSOLA ECONOMICAOSPITE A. CESARANO - MPS CAPITAL

SERVICES

15:00 LINEA MERCATI POMERIGGIOOSPITE C. CORRADIN - B&S JOINT

18:00 REPORTOSPITE J. CECCATELLI - JC ASSOCIATI

SIM

22:00 LINEA MERCATI NOTTEOSPITE P. CARDILLO - AVALON

PARTNERS

22:40 ITALIAOGGI TGIL PRIMO TG

DEI PROFESSIONISTI

LUNEDÌ SU

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Page 48: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...Impresa/1 - La Ue scommette su innovazione e ri-cerca con una dote di 6,4 mld. Occhio di riguardo alle pmi Lenzi a pag. 16 Spendere Meglio

60 Lunedì 26 Luglio 2010

AZIENDA OSPEDALIERADI DESIO E VIMERCATE

Via C. Battisti, 23 20059 VIMERCATE - MB

AVVISO D’ASTA PUBBLICAPER ALIENAZIONE BENI IMMOBILI

L’Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate intende alienare l’area dell’attuale sede dell’Ospedale di Vimercate foglio n. n. 55 mapp. nn. 28-29-31-33-34-35-36-37-39-40-138-139-140-141-143-145-170-171-316A e fg. 69 mapp. nn. 13-14-15-16-20-21-74, avente una consistenza pari a mq. 55.571 mediante asta pubblica con prezzo a base d’asta di euro 20.500.000,00.L’asta si terrà il giorno 1 ottobre 2010 alle ore 10,00 e verrà ag-giudicata con offerte segrete da confrontarsi col prezzo base, ai sensi degli artt. 73 lettera c) e 76 del R.D. n. 827/1924.Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del giorno ˙30 settembre 2010, presso l’Ufficio Protocollo dell’Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate, Via Cesare Battisti, 23 – 20059 Vimercate (MB).L’avviso integrale è reperibile al seguente indirizzo internet: www.aodesiovimercate.it – sezione bandi concorsi - Approv-vigionamenti Per eventuali informazioni rivolgersi alla U.O.C. Gestio-ne Servizi Generali Logistica e Approvvigionamenti: tel. 039/6654.609-626 [email protected] Il R.U.P. - avv. Cristina Clementi - Direttore U.O.C. Gestione Servizi Generali Logistica e Approvvigionamenti

AVVISO DI GARA ESPERITAEnte appaltante: AMIAT S.p.A., via Giordano Bruno 25, 10134 Torino. Tel. 0112223111. Fax. 0112223289. Procedura di aggiudicazione: procedura aperta. Prestazione: Servizio di trasporto e trattamento della frazione organica pro-veniente dalla raccolta differenziata 2010-2011 presso l’impianto di compostaggio di Borgaro Torinese (To) [PA 4/10]. Offerte ricevute: n. 1. Prestatore di servizi: ING.AM. S.r.l. in RTI con Montello S.p.A. – Mi-rano (Ve). Prezzo: € 5.227.000,00 + IVA. Altre informazioni: E’ possibile pren-dere visione degli atti del procedimento presso l’AMIAT S.p.A. - Acquisti - Appalti e Contratti.

L’AMMINISTRATORE DELEGATODott. Maurizio MAGNABOSCO

COMUNE DI CASTELL’ALFERO(Provincia di Asti)

ESTRATTO DI BANDO DI GARAIL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

RENDE NOTOChe è stata indetta una gara mediante pro-cedura aperta per l’affidamento del servizio di mensa scolastica per asilo nido, scuola infanzia, primaria e secondaria presso il centro cottura attrezzato sito in Castell’Alfero Via De Rolandis 15.Durata dell’appalto: anni scolastici quattro; numero indicativo di pasti settimanali 731; importo contrattuale € 475.000,00 IVA esclu-sa. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12,00 del giorno ˙13 settembre 2010 presso il Comune di Castell’Alfero - Piazza Castello 2 - tel. 0141/406610 fax 0141/406606 e-mail: [email protected] bando di gara è stato trasmesso all’Ufficio Pubblicazioni della GUCE e della GURI in data 12 luglio 2010.La documentazione necessaria per presentare l’offerta potrà essere richiesta al Comune di Castell’Alfero e potrà essere inviata via posta elettronica oppure via FaxLi, 12/07/2010

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIOD.ssa Anna Maria Mancini

ENTE NAZIONALEDI PREVIDENZA

E ASSISTENZA DEI MEDICIE DEGLI ODONTOIATRI

(FONDAZIONE E.N.P.A.M.)Persona giuridica di diritto privato

ai sensi del Dlgs 509/94soggetta alla disciplina di cui all’art. 1, comma 10-ter del Dl

23/10/2008, n. 162, convertito in legge 22/12/2008 n. 201 -

Via Torino n. 38 - 00184 Roma.ESITO DI GARA - Procedura aper-ta per l’affidamento della copertura assicurativa «Polizza Globale Fab-bricati» degli immobili di proprietà della Fondazione E.N.P.A.M. per la durata di un quinquennio.Si rende noto che la gara è andata deserta poiché non sono pervenu-te offerte. Trasmesso alla Guce il 07/07/2010.Il Dirigente del Servizio Acquisti e Appalti: Dott.ssa Roberta Urbini

REPUBBLICA ITALIANAPROVINCIA DI TORINO

ESTRATTO AVVISODI PROCEDURA APERTA

Fornitura annuale di cloruro di sodio di origine marina (sale marino) ad uso antigelo stradale per l’impiego sulle strade provinciali durante la stagione invernale 2010/2011. (C.I.G. 05084409F3).Importo a base di gara: euro 249.966,00.Termine presentazione offerte: ore 14.30 del ˙06/09/2010.Il bando integrale, contenente le mo-dalità di effettuazione della gara, potrà essere ritirato presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, V.M. Vittoria 12 - 10123 Torino - (tel. n. 011-8612644/2611), dal lunedì al venerdì dalle h. 9,00 alle h. 18,00 oppure potrà essere richiesto al Servizio Contratti mediante lettera o fax (011/8612163). Non si effettua servizio trasmissione fax. Bandi integrali disponibile sul sito Inter-net all’indirizzo:http://www.provincia.torino.it/servizi/appalti/Torino, li 12/07/2010IL DIRIGENTE SERVIZIO CONTRATTI

(Dott. ssa Domenica VIVENZA)

COMUNE DI FIRENZEUfficio Segreteria Generale

e Affari Istituzionali Servizio Contratti e Appalti

ESTRATTO AGGIUDICAZIONE APPALTO

Si informa che l’avviso dell’appalto ag-giudicato mediante procedura aperta per “Servizio di vigilanza a beni di proprietà ed in uso all’Amministrazione Comunale” è stato pubblicato sulla GUCE n. 2010/S 135-207249 del 15.07.2010.Il risultato integrale di gara è consulta-bile al seguente indirizzo internet: http://www.comune.i .it/opencms/export/sites/retecivica/materiali/bandi/appalti_aggiu-dicati.html

IL DIRIGENTE(Dott.ssa Antonella Pisapia)

COMUNE DI ARQUÀ POLESINEESTRATTO DI BANDO DI GARA PROCEDURA APERTA

Ente appaltante: Comune di Arquà Polesine - Via Castello n. 2 - 45031 Arquà Polesine (Rovigo)Tel. 0425/91051 - Fax 0425/91766 - E-mail: [email protected]

CUP: B84I10000000004 - CIG: 0505064TFDSi rende noto che il comune di Arquà Polesine ha indetto una gara mediante procedura aperta per l’affida-mento del servizio integrato inerente la gestione, l’esercizio, la manutenzione ordinaria e quella straordinaria, l’esecuzione di ampliamenti degli impianti della pubblica illuminazione nel territorio comunale, ivi compresa la fornitura di energia elettrica, nonché interventi di manutenzione straordinaria del suolo pubblico. Importo a base d’appalto: Euro 3.000.000,00 (IVA esclusa). Categoria: OG 10. Durata del servizio: anni 30 (360 mesi). Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa per l’Amministrazione, ai sensi dell’art.83 del D.Lgs 163/2006. Data apertura plichi: 05 ottobre ore 16.00. Luogo: Sala Consiliare del Comune di Arquà Polesine. Termine ultimo per la ricezione delle offerte: ˙02 ottobre 2010, ore 13.00.Arquà Polesine, 12 luglio 2010

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO Ing. Lorenzo PICCOLI

PROVINCIA DI CAMPOBASSOVia Roma n. 47 - 86100 Campobasso

Procedura aperta per la concessione di mutuo di € 3.000.000,00 (tremilioni di Euro) per l’ampliamento della Biblioteca Provinciale “P. Albino” di Campobas-so - Ctg.6 - CPV 66.11.30.00 -5 - CIG 05034570D9 - valore dell’appalto: € 1.003.000,00 - oneri per la sicurezza pari zero-Criterio di aggiudicazione:prezzo più basso. Termine per il ricevimento delle offerte: ̇ 24/08/10 - ore 12,00 - Data di espletamento: 26/08/10 ore 10,30 - Bando e documentazione consultabili sul sito: www.provincia.campobasso.it - Data di spedizione alla GUCE: 05/07/2010

F.to Il Dirigente(Dott. Angelo Fratangelo )

COMUNE DI BRINDISIServizio Ecologia

AVVISO PUBBLICOSi avvisa la cittadinanza che presso il Comune di Bindisi Settore Ecologia-Suap è stato depositato il progetto e lo studio di impatto ambientale relativo all’impianto di trattamento R.S.U. co-stituito da linea di produzione Cdr e di stabilizzatore della frazione organica (già realizzato in zona industriale dal comune di Brindisi).Si comunica che, ai sensi dell’art. 20 del D.Lvo n. 4/2008, entro 45 gg. dall’avvenuta pubblicazione del presente avviso all’Albo pretorio del Comune chiunque abbia interesse potrà presentare osservazioni.Gli atti possono essere visionati presso l’Ufficio Ecologia di questo Comune, sito in Brindisi alla Via Casimiro 42.

Il Dirigentedott. arch. Lacinio Fabio

SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A.Via M. Carucci, 99 - 00143 ROMA

Telefono +39 0650252828 - Fax +39 0650298429

Società del Ministero dell’economia e delle inanze

AVVISO APPALTI AGGIUDICATICon riferimento alla procedura aperta, indetta con bando di gara pubblicato sulla G.U.U.E. del giorno 24/11/2009, n. 226 – 324613 serie ‘S’ e sulla G.U.R.I. V^ Serie speciale, del giorno 27/11/2009 n. 140, e poi rettiicato con Bando pubblicato sulla GUUE del 16/12/2009 Serie “S” n. 212 e sulla GURI del 16/12/2009 V^ Serie speciale n. 148, si informa che l’appalto per la procedura aperta per il servizio di personalizzazione e di postalizzazione di carte magnetiche con funzione di Tessere Sanitarie (gara BS972) è stato aggiudicato.

Vincitore della procedura di gara, relativamente al Lotto 1 - a un corrispettivo globale di € 1.320.000,00 (unmilionetrecentoventimila/00), al netto dell’IVA – è risultato l’RTI Postel/Mega Network/Sigma Schede S.r.l..

Vincitore della procedura di gara, relativamente al Lotto 2 - a un corrispettivo globale di € 1.070.000,00 (unmilionesettantamila/00), al netto dell’IVA – è risultata la Società MF Group S.p.A..

Roma lì, 26/07/2010 SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A.

Marco Bonamico L’Amministratore Delegato

SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A.Via M. Carucci, 99 - 00143 ROMA

Telefono +39 0650252828 - Fax +39 0650298429Società del Ministero dell’economia e delle inanze

AVVISO APPALTI AGGIUDICATICon riferimento alla procedura aperta, indetta con bando di gara pubblicato sulla G.U.U.E. del giorno 6 gennaio 2010, n.003 - 003004 serie ‘S’ e sulla G.U.R.I. V^ Serie speciale, del giorno 13 gennaio 2010, n. 4, si informa che l’appalto per l’afidamento del servizio di sviluppo, di personalizzazione, di implementazione, di manutenzione e di supporto in ambiente Business Objects • Gara E927 è stato aggiudicato. Vincitore della procedura di gara • a un corrispettivo globale di € 1.901.901,20 (unmilionenovecentounomilanovecento/20), al netto dell’IVA – è risultato il Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito dalle Società Sopra Group S.p.A. / GFI Italia S.r.l..

Roma lì, 26/07/2010

SOGEI - Società Generale d’Informatica S.p.A. Marco Bonamico L’Amministratore Delegato

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N.M. Euro Bonds Short Term EUR 131,66 132,42N.M. Euro Equities EUR 38,35 37,53N.M. Global Equities EUR 48,65 48,40N.M. Infl ation Linked Bd Europe EUR 102,40 -N.M. Q7 Corporate Bd EUR 155,68 157,50N.M. Q7 High Quality Bd EUR 130,48 131,44N.M. Q7 Pan European Eq. EUR 75,37 74,98N.M. Previra World Conservative EUR 121,47 122,41N.M. Large Europe Corporate EUR 114,80 115,70N.M. Q7 Active Equities Internat. EUR 78,90 78,94N.M. Q7 Alpha Balanced EUR 98,92 -

Valori al 22/07/2010

Valori al 16/07/2010

N.M. Q7 GlobalFlex classe A EUR 106,21 103,43N.M. Total Return Flexible EUR 114,62 -

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61Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 O F F R O L AVO R Onumero di fax 0521290143.Gi Group

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Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente operante nel settore metalmeccanico, con sede a Reggio Emilia, giovane commer-ciale responsabile della gestione del pacchetto clienti per il Nord Italia. Ci rivolgiamo a candidati con alme-no 3/5 anni di esperienza nel ruolo,

maturata preferibilmente nel settore metalmeccanico e nella vendita di pro-dotti di serie. Completeranno il profilo buone doti organizzative, serietà e la disponibilità a viaggiare sul territorio nazionale. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Reg-gio Emilia. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Reyl (Lux) Global Sicavwww.reyl.ch

Valori al 22/07/2010Elite France-Europe B EUR 88,72Elite France-Europe F EUR 86,81Em Debt Opp. B($) USD 104,14Em Debt Opp. C(Chf) CHF 103,69Em Debt Opp. E EUR 103,88Em Mkts Eq B($) USD 110,58Em Mkts Eq F($) USD 110,21Em Mkts Eq J(Chf) CHF 107,32Em Mkts Eq L EUR 113,28Europe Low Vol B EUR 94,68Europe Low Vol C(Chf) CHF 90,81Europe Low Vol F EUR 93,60European Equities B EUR 203,88European Equities C(Chf) CHF 186,96European Equities F EUR 200,09European Equities H EUR 195,61European Opp B EUR 98,93European Opp C(Chf) CHF 96,56European Opp D($) USD 98,47European Opp F EUR 98,33European Opp N(Chf) CHF 96,08North American Eq. B($) USD 128,89North American Eq. E EUR 123,89North American Eq. F($) USD 127,36North American Eq. G EUR 121,59North American Eq. H($) USD 123,20

Valori al 22/07/2010

European Value A1 EUR 1308,85

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1033,53

Japan A1 EUR 532,42

US Large Cap Value A1 EUR 1089,68

US Large Cap Value C1 USD 939,03

W&R Science & Technology A1 EUR 917,22

SUB-FUND NAME NAV DATE PRICE

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BLUESKY GLOBAL STRATEGY 22/07/2010 1260,71

BOND EURO 22/07/2010 1060,19

BOND RISK 21/07/2010 1174,33

EMERGING MARKET CORPORATE 21/07/2010 1242,25

EUROPEAN EQUITY 22/07/2010 859,53

MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 21/07/2010 77,75

POLIZZE UNIT LINKED

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Sede sociale: Via Gaggia, 4 - 20139 Milano - Cap. Soc. Euro 34.178.000 i.v.

Unidesio 760071 11,182 16/07/2010

Unidesio 760072 9,966 16/07/2010

Unidesio 760073 9,980 16/07/2010

Unidesio 760074 9,789 16/07/2010

Unidesio 760075 11,724 16/07/2010

Unidesio 760077 10,553 16/07/2010

Unidesio 760078 10,020 16/07/2010

Unidesio 760079 10,475 16/07/2010

Unidesio 760080 10,205 16/07/2010

Unidesio 760082 9,479 16/07/2010

Unidesio 760083 10,912 16/07/2010

Unidesio 760085 10,227 16/07/2010

Unidesio 760087 11,045 16/07/2010

Unidesio 760088 9,084 16/07/2010

Unidesio 760089 11,156 16/07/2010

Unidesio 760090 7,052 16/07/2010

Unidesio 760091 10,378 16/07/2010

Unidesio 760092 10,346 16/07/2010

Unidesio 760093 10,080 16/07/2010

Unidesio 760094 10,617 16/07/2010

Unidesio 760095 10,110 16/07/2010

Unidesio 760096 10,164 16/07/2010

Unidesio 760097 10,417 16/07/2010

Unidesio 760098 10,645 16/07/2010

Unidesio 760099 10,696 16/07/2010

Unidesio 760100 10,206 16/07/2010

Unidesio 760101 10,468 16/07/2010

Unidesio 760102 10,113 16/07/2010

Unidesio 760104 10,203 16/07/2010

Unidesio 760105 10,547 16/07/2010

Unidesio 760106 10,303 16/07/2010

Unidesio 760109 10,487 16/07/2010

Unidesio 760110 10,390 16/07/2010

Unidesio 760111 10,392 16/07/2010

Unidesio 760124 10,714 16/07/2010

Unidesio 760125 10,463 16/07/2010

Unidesio 760126 9,984 16/07/2010

Unidesio 760129 10,859 16/07/2010

Unidesio 760130 10,459 16/07/2010

Unidesio 760131 10,506 16/07/2010

Unidesio 760132 10,343 16/07/2010

Unidesio 760133 10,379 16/07/2010

Unidesio 760134 10,406 16/07/2010

Unidesio 760137 10,327 16/07/2010

Unidesio 760138 10,458 16/07/2010

Unidesio 760139 10,790 16/07/2010

Unidesio 760140 10,662 16/07/2010

Unidesio 760141 10,110 16/07/2010

Unidesio 760143 10,181 16/07/2010

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Unidesio 760169 9,857 16/07/2010

Unidesio 760170 9,552 16/07/2010

Unidesio 760171 10,017 16/07/2010

Unidesio 760173 9,909 16/07/2010

Unidesio 760174 9,868 16/07/2010

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Unidesio 760179 9,860 16/07/2010

Unidesio 760180 9,928 16/07/2010

Unidesio 760181 9,923 16/07/2010

Unidesio 760182 9,800 16/07/2010

Unidesio 760183 9,913 16/07/2010

Unidesio 760184 10,000 12/07/2010

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 10,98 22/07/2010 GBP 9,28 22/07/2010 USD 14,16 22/07/2010

Healthcare Opportunities EUR 6,41 22/07/2010 GBP 5,43 22/07/2010 USD 8,28 22/07/2010

Polar Japan Fund USD 16,08 23/07/2010 GBP 10,42 23/07/2010 JPY 1402,41 23/07/2010

UK Absolute Return EUR 12,73 23/07/2010 GBP 10,67 23/07/2010 USD 16,48 23/07/2010 EUR 12,82 23/07/2010 GBP 10,74 23/07/2010 USD 16,59 23/07/2010

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Lombardia

Commerciale exportArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per cliente settore metalmeccanico commerciale export (Rif.: COMMER-CIALEEXPORT_02). Le aree sono il Medio Oriente e l’Europa dell’Est. Il candidato ha una pregressa esperienza di almeno tre anni maturata nel ruolo. La risorsa si occuperà di: sviluppo e gestione del mercato di competenza; realizzazione degli obiettivi di fatturato stabiliti; indagini di mercato; ricerca nuovi clienti. Requisiti: laurea a indi-rizzo tecnico e/o commerciale; cono-scenza settore metalmeccanico; lingua inglese, ottimo livello scritto e parlato più conoscenza di una seconda lingua estera; disponibilità a trasferte. Sede di lavoro: provincia di Bergamo. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Coordinatore commercialee marketing

Dinamica azienda tessile in Como ricerca coordinatore commerciale e marketing. Necessaria esperienza e laurea. Scrivere a: La Provincia SPM, casella 9-R, 22100 Como.La Provincia di Como

Impiegato commerciale estero

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda del settore elettromeccanico impiegato commerciale estero (Rif.: COMMERCIALE ESTERO_01). Il candidato ha laurea o diploma lingui-stico, conoscenza di 2/3 lingue, essen-ziale ottimo inglese, svolgerà attività di marketing e vendita presso potenziali clienti esteri. La risorsa si occuperà di formulare le offerte per i clienti esteri; gestire gli ordini di vendita e la relativa documentazione; gestire la fatturazione vendite. Sede di lavoro: Verdello. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Impiegato/a commercialeMinotti cerca impiegato/a commerciale con esperienza minima quinquennale nel settore del mobile per arredamento, età 35 anni circa. Si occuperà dell’attivi-tà di back office di alcune aree assegnate del mercato estero, dell’inserimento degli ordini clienti, parteciperà alle fiere di settore. È essenziale un’ottima conoscenza della lingua inglese e di almeno una seconda lingua (tedesco e/o francese). Completano il profilo buone doti organizzative, serietà, precisione e capacità di comunicazione. Si avvarrà del sistema informatico aziendale e degli strumenti d’office automation.

Retribuzione e inquadramento saranno commisurati alla reale esperienza del candidato. Garantendo la massima riservatezza, invitiamo gli interessati a inviare curriculum vitae per e-mail a: [email protected] o per posta a: Minotti spa - C.P. 61 - 20036 Meda (MB).La Provincia di Como

Impiegato/a commerciale estero

Openjob spa Chiari (Bs) cerca impiegato/a commerciale estero con ottima conoscenza lingua inglese, francese e tedesco per attività di back office. E’ richiesta minima esperienza nella mansione. Zona di lavoro Cazza-go San Martino. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Impiegato/a ufficio commerciale estero

Baxter srl, azienda produzione imbottiti con sede a Lurago d’Erba, ricerca per sostituzione maternità un impiegato/a per ufficio commerciale estero con esperienza. Inviare curriculum per fax al numero 031.698638, alla Casella Postale n. 58 - 22040 Lurago d’Erba o alla casella e-mail [email protected] Provincia di Como

Tecnico commercialeOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca tecnico commerciale settore distribu-

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62 Lunedì 26 Luglio 2010 O F F R O L AVO R Ozione automatica. Richiesta esperienza nella gestione di commesse in ambiente edile/serramenti e coordinamento uffi-cio vendite e agenti. Per informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Piemonte

Impiegato tecnico commerciale

About Job società di ricerca e sele-zione del personale ricerca per presti-giosa azienda del settore delle ener-gie rinnovabili un impiegato tecnico commerciale esperto nella vendita di impiantistica industriale. La posizione riporta direttamente alla direzione e ha l’incarico di consolidare e sviluppare la rete commerciale già avviata nel mercato del fotovoltaico, in un contesto fortemente proiettato alla crescita, con particolare riferimento all’area Piemon-te e zone limitrofe. Le sue mansioni riguarderanno in particolare: la ricerca di nuovi clienti con particolare riguardo al target delle medie-grandi industrie, imprese agricole, enti pubblici, settore alberghiero; la gestione delle trattative commerciali; la predisposizione di progetti di collaborazione con l’ufficio tecnico; la gestione del post vendita; la partecipazione a campagne di comu-nicazione, fiere, eventi... Si richiede: provenienza preferibile dal settore dell’impiantistica industriale; esperien-ze significative e dimostrabili di vendita alle aziende. Caratteristiche personali: il candidato ideale possiede ottime doti relazionali: attitudine alla comunica-zione, capacità di ascolto e di orienta-mento al cliente. Possiede una buona conoscenza del tessuto imprenditoriale locale e degli sviluppi del mercato. Ha spirito d’osservazione e capacità di individuare possibili opportunità di bu-siness, capacità di analisi e di problem solving. È affidabile, concreto, capace di assumersi le proprie responsabilità. È competitivo, convincente, orientato al risultato con forte motivazione persona-le. Sede di lavoro provincia di Torino. Assunzione a tempo indeterminato: Ral base 30.000 euro circa +variabile + auto. Per candidarsi collegarsi al link http://www.aboutjob.it/system/offerte.php?action=view_job&id_job=291 oppure inviare una mail a [email protected] Job

Veneto

Persone per attività commerciale

Azienda leader settore benessere cerca persone per attività commerciale. Tel. (338) 9293645.Il Giornale di Vicenza

Responsabile commercialeNiederdorf Italia, società di ricerca e selezione, per primario gruppo indu-striale di respiro internazionale, pre-sente all’estero con vari siti produttivi, ricerca il/la responsabile commerciale (Rif. COBU/S). Il/la candidato/a, rispondendo al responsabile della divisione, definirà e implementerà le strategie e le politiche commerciali della corporate finalizzate allo sviluppo del business italiano. Sarà responsabile del raggiungimento dei risultati di fatturato, margine e quote di mercato coordinando la rete commerciale e occupandosi di gestire in prima persona i key client. Dovrà redigere report sull’andamento delle vendite, in termini di attività svolte e obbiettivi perseguiti, da presentare in meeting periodici sul resoconto delle performance raggiunte. Il candidato/a ideale è un manager che abbia matu-rato una significativa esperienza com-merciale preferibilmente in aziende multinazionali. Si richiede la capacità di gestire e motivare efficacemente un team di vendita, un’ottima conoscenza della lingua inglese. Completano il pro-filo spiccate doti relazionali e negoziali, capacità organizzative, visione strategi-ca, approccio «integrato», spirito colla-borativo, orientamento alla clientela e forte focus sui risultati. Sede di lavoro: Provincia di Verona. Inviare curriculum compilando il form all’indirizzo www.niederdorfitalia.info/invia-cv.html citan-do il riferimento sopraindicato e autoriz-zando al trattamento dei dati personali per finalità di ricerca e selezione del personale (informativa consultabile sul

sito). Ricerca rivolta ad ambosessi.Niederdorf Italia

Moda

Lombardia

Disegnatoriper linea femminile

Importante tessitura camiceria cerca dise-gnatori per linea femminile. Solo persone con pluriennale esperienza saranno con-tattate. Inviare curriculum a: La Provincia SPM casella 16-R, 22100 Como.La Provincia di Como

Periti

Emilia-Romagna

Perito - disegnatore meccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda metalmeccanica con sede a Reggio Emilia, disegnatore meccanico addetto all’elaborazione dei disegni tecnici, vuotatura dei modelli e modifiche disegni. Redige distinte base, e realizza le indicazioni di montaggio/collaudo. La selezione è rivolta a can-didati con diploma in perito meccanico e almeno 1/2 anni di esperienza nel ruolo. Tassativa la conoscenza del Cad 3D Solid- Edge e della lingua inglese. Gradita la conoscenza delle lavorazioni meccaniche e dei materiali di costruzio-ne. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Reggio Emilia. I candidati, ambosessi, sono invitati a leg-gere sul sito www.giresearch.it l’infor-mativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Perito tecnicocommerciale/venditore

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda settore metal-meccanico con sede in Parma, perito meccanico addetto alla gestione tecnico-commerciale del cliente, allo sviluppo della rete vendita oltre alla supervisione dei gruppi industriali siti in diverse zone d’Italia. La selezione è rivolta preferibil-mente a candidati con diploma o laurea in ingegneria meccanica e almeno 2/4 anni di esperienza nel ruolo e nel set-tore metalmeccanico (preferibilmente piccoli prodotti). Si richiede tassativa conoscenza della lingua inglese e la disponibilità a brevi trasferte di lavoro in Italia. Indispensabile residenza nei pressi di: Parma/Piacenza. I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Impiantista pneumaticoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente impiantista pneu-matico (Rif:IMPIANTISTA_01.). Si ricerca un diplomato perito industriale per la progettazione e definizione di schedi di impianto pneumatico, col-laudo e avviamento impianti, scelta componentistica, supporto al mon-taggio. Si richiede: conoscenza della lingua inglese e precedente esperienza nella mansione di almeno 5 anni. Sede di lavoro: Costa di Mezzate. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Periti elettroniciOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca periti elettronici per azienda bresciana. Requisiti: diploma di perito elettro-nico, esperienza nel settore o buona conoscenza dei fondamenti di elettro-nica, disponibilità a lavoro su turni. Informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 [email protected]

Periti meccaniciOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca periti meccanici addetti al montaggio/campionatura. Richiesto diploma pe-rito meccanico, conoscenza disegno meccanico, disponibilità al lavoro su turni, preferibile esperienza nel settore montaggi industriali. Per informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Perito elettronico/elettrotecnico

Openjob spa Chiari (Bs) cerca perito elettronico/elettrotecnico senior con esperienza di almeno 4/5 anni nel settore delle macchine elettromedicali, per ripa-razione/manutenzione di apparecchiatu-re biomediche e scientifiche. Contratto a tempo determinato finalizzato all’inseri-mento in azienda. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Perito meccanicoOpenjob spa Chiari (Bs) cerca per azien-da sita in zona Erbusco giovane ragazzo con diploma di perito meccanico. Si richiedono: buona conoscenza del dise-gno meccanico e utilizzo degli strumenti di misura. Disponibilità immediata, automunito, ottima conoscenza della lingua italiana. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Produzione

Emilia-Romagna

Elettricista e montatore meccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda cliente nel settore metalmeccanico con sede a Collecchio (Pr), operaio appartenente alle categorie protette (D.lgs 68/99) per le mansioni di elettricista e montatore meccanico. Ci rivolgiamo a candidati automuniti, con esperienza di almeno 5 anni nelle mansioni proposte e iscritte alle liste delle categorie protette (D.lgs 68/99). Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Collecchio (Pr). I can-didati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Montatore meccanicoe addetto Cnc

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda metalmeccanica con sede nei pressi di Guastalla (RE), operaio specializzato nel montaggio di componenti meccaniche o addetto alle macchine Cnc, preferibilmente iscritto alla lista delle categorie protette (D.lgs 68/99). La selezione è rivolta a candidati con esperienza in produzione/officina nelle mansioni di addetto al montaggio o macchine Cnc. Sarà requisito preferen-ziale l’iscrizione alle categorie protette (D.lgs 68/99). Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Guastalla (RE). I candidati, ambosessi, sono invi-tati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Addetti al confezionamentoOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca operai addetti al confezionamento per azienda alimentare di Brescia. Requisiti: disponibilità a lavoro su turni e flessibi-lità oraria, preferibile precendente espe-rienza in analoga mansione. Informazio-ni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Addetti alla macchina tagliacuce

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operai addetti alla

cucitrice taglia cuce e lineare (Rif: CU-CITRICE_01). Si ricerca manodopera esperta di macchina tagliacuce e lineare per azienda tessile con disponibilità a lavorare a tempo pieno su turnazioni. Sede di lavoro: Calusco d’Adda. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetti alla stiratrice industriale

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operai addetti alla stiratrice industriale (Rif: STIRATRI-CE_01). I candidati sono disponibili a lavorare a tempo pieno su turnazioni. Sede di lavoro: Cerete. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetti settore cartotecnicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente 7 operai settore cartotecnico (Rif.: CARTOTECNI-CO_01). I candidati saranno addetti allo stampaggio, incollaggio e assemblaggio materiale cartotecnico, disponibili lavo-rare su 2 e 3 turni. Gradita l’esperienza. Sede di lavoro: Cisano Bergamasco. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetti spalmaturagomma plastica

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente 3 operai/e gomma plastica (Rif.: GOMMAPLASTI-CA_01). I candidati saranno addetti alla spalmatura settore gomma plastica con esperienza maturata nel settore e con utilizzo del muletto. Sede di lavoro: Brembate di Sopra. Gli interessati, am-bosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetto alla taglierina industriale

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operaio addetto alla taglierina industriale (Rif.: TAGLIE-RINA_01). Preferibile precedenza esperienza maturata nel ruolo e/o su linee di produzione. Richiesta precisio-ne, serietà lavorativa e disponibilità a imparare. L’orario di lavoro è su 3 turni e/o giornata completa. Sede di Lavoro: Ponte San Pietro. Gli interessati, am-

bosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

AttrezzistaOpenjob spa Chiari (Bs) cerca per azienda sita in Erbusco attrezzista, con esperienza nella mansione, in possesso di patente C e disponibile a trasferte. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

ElettricistaOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca operaio/elettricista addetto alla lavo-razione lamiere. Richiesta capacità di utilizzo del muletto e del carroponte, competenza in materia elettrica, espe-rienza come manutentore elettrico. Per informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Fresatore CncAzienda lavorazione alluminio in Cantù ricerca fresatore Cnc per macchine 5 assi. Età 20/35 anni, richiesta capacità uso pc e lavoro di gruppo. Inviare il curriculum a: La Provincia SPM casella 19-R, 22100 Como.La Provincia di Como

Operatore Cad-CamOpenjob spa Chiari (Bs) cerca azienda sita in zona Rudiano operatore Cad-Cam con esperienza nella mansione. Disponibilità immediata, lavoro full-time. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Operatori CncOpenjob spa - filiale di Brescia ricerca operatori Cnc con comprovata espe-rienza. Requisiti: capacità di lettura del disegno meccanico e conoscenza degli strumenti di misura, disponibilità a lavoro su turni. Informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

Operatori esperienza settore metalmeccanico

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azien-da sita in zona Rudiano giovani operai con minima esperienza nel settore metalmeccanico e disponibili a lavorare su 3 turni. Disponibilità immediata, automuniti, ottima conoscenza della lingua italiana. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Operatori esperti settore gomma plastica

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azien-da sita in zona Cazzago S/M giovani

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

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Page 51: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...Impresa/1 - La Ue scommette su innovazione e ri-cerca con una dote di 6,4 mld. Occhio di riguardo alle pmi Lenzi a pag. 16 Spendere Meglio

63Lunedì 26 Luglio 2010Lunedì 26 O F F R O L AVO R Ooperai con esperienza nel settore della gomma plastica e disponibili a lavorare su turni a ciclo continuo. Disponibilità immediata, automuniti, ottima cono-scenza della lingua italiana. Per infor-mazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Responsabili produzionee gestione commesse

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda metalmeccanica 3 respon-sabili produzione e gestione commesse - terzisti (Rif.GESTIONECOMMES-SE_01). Il candidato è un perito tecnico e dovrà occuparsi di pianificazione, avvio e controllo commesse con analisi sull’avanzamento produzione. Requisiti: ottimo inglese, ottimo disegno tecnico, ottimo Sap, pregressa esperienza di almeno 2 anni maturata presso aziende del settore metalmeccanico. Sede di lavoro: Capriate San Gervasio. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Tornitore/fresatore manualeOpenjob spa Chiari (Bs) cerca tornitore/fresatore manuale, con esperienza nella mansione per azienda sita in Cazzago S/M. Lavoro a giornata. Per informa-zioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Veneto

Addetti alla lavorazione occhiali

Per Aziende clienti settore occhialeria di primaria importanza Randstad Italia spa è stata incaricata di ricercare candi-dati da adibire alla mansione di addetti alla lavorazione occhiali. La mansione prevede lo svolgimento di diverse lavo-razioni nell’ambito dell’occhiale, quali montaggio lenti, animatura, registratura e finitura. Si richiede il possesso di un diploma/ qualifica di scuola media superiore di tipo tecnico, oppure di una comprovata esperienza nel set-tore. Completa il profilo una buona manualità, disponibilità a lavorare su tre turni, essere automuniti ed essere domiciliati nella provincia di Belluno. Le sedi di lavoro saranno: Longarone, Alpago, Lentiai, Sedico e Agordo. Contatti e curriculum: Randstad Italia spa, Filiale di Belluno, Via Feltre 106, 32100 Belluno, tel. 0437/949642, fax 0437/950846, e-mail [email protected] Italia

Pubblicità

Emilia-Romagna

Responsabile venditee venditori/trici

Airis srl agenzia di pubblicità ricerca per le zone di Piacenza e provincia un responsabile vendite 4 venditori/trici. Offre: appuntamenti prefissati, possibilità di crescita professionale. Provvigioni elevate + premi e incentivi. Per appuntamento tel. 0523.615275 al mattino. Fax 0523/609865 - [email protected]à

Risorse umane

Emilia-Romagna

Hr managerGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda leader nel proprio settore con sede nei pressi di Collecchio (Pr), candidato che in qualità di re-sponsabile del personale dovrà gestire i rapporti con i sindacati, definire le poli-tiche/piani retributivi, gestire il processo di selezione e i corsi professionali per i dipendenti. Si richiede laurea in giuri-sprudenza o economia, almeno 5/6 anni nel ruolo maturata in aziende di medie

dimensioni. Gradita la conoscenza degli aspetti relativi all’amministrazione del personale (paghe, contratti…) e della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Completerà il profilo la disponi-bilità a frequenti viaggi di lavoro a livel-lo nazionale. Indispensabile residenza nei pressi di Collecchio (Pr). I candidati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Addetti pulizie industrialiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente 45 addetti pulizie industriali (Rif: PULIZIEESTATE01). Si ricerca personale da fine luglio a fine di agosto per pulizie industriali: reparti produttivi, bagni e spogliatoi, magazzini, parcheggi, vetrate. È gradita l’esperienza maturata presso imprese o cooperative del settore pulizie. Sede di lavoro: Costa di Mezzate, domicilio entro 10 km dalla sede. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetto customer serviceArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per cliente settore metalmeccanico addetto customer service (Rif.: CU-STOMERSERVICE_01). Il candidato è laureato ad indirizzo linguistico (ottimo inglese indispensabile) per at-tività di front desk clienti. La risorsa si occuperà di: monitoraggio e confronto tra ordini clienti e produzione interna; aggiornamento listini; pianificazione e gestione delle spedizioni; contatto clienti. Requisiti: ottima conoscenza Inglese; buona conoscenza francese e/o tedesco; precisione. Sede di Lavoro: provincia di Bergamo. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curricu-lum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Addetto/a paghe e contributiStudio professionale in provincia di Como cerca addetto/a paghe e contributi con esperienza. Inviare i curriculum all’indirizzo: [email protected] Provincia di Como

Data entryMetis spa, agenzia per il lavoro, cerca 10 data entry per azienda archivistica di Rho. Si richiede buona esperienza nella mansione e velocità nell’inseri-mento dati, disponibilita immediata fino al 31 agosto. Per candidarsi in-viare il curriculum alla filiale Metis di Rho: Via Milano 1, 20017 Rho, tel. 0293180765, fax 02/93180757, e-mail [email protected]

Impiegato addettorecupero crediti

Openjob spa - filiale di Brescia ricerca impiegato addetto al sollecito pagamen-ti/recupero crediti per società di servizi di Brescia. Gradita precedente esperien-za nel ruolo o provenienza dal settore. Per informazioni: tel. 030/2944076, fax 030/2944343 - E-mail: [email protected]

MulettistiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per azienda del settore elettromecca-nico 3 mulettisti (Rif.: MULETTI-STA_01). I candidati saranno addetti/e alla conduzione del carrello elevatore (muletto) in possesso di patentino o attestato aziendale rilasciato. Gradita esperienza nella mansione di almeno 2 anni. Sede di lavoro: Verdello. Gli interessati, ambosessi, possono inviare il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686,

e-mail [email protected]

Tecnici

Emilia-Romagna

Approvigionatore seniorGi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante multinazionale del settore metalmeccanico con sede nei pressi di Mirandola (Mo), candidato che dovrà garantire i piani di approvvigionamento dei materiali in funzione dei piani di produzione di corporate; dovrà con-trollare e garantire la copertura dei fab-bisogni materiali delle manufacturing; definire e pianificare i piani di approv-vigionamento ed il mantenimento delle disponibilità prodotto. Ci rivolgiamo a candidati in possesso di diploma o lau-rea breve indirizzo tecnico o gestionale, con esperienza di almeno 4/5 anni nella programmazione materiali, approvvi-gionamenti, solleciti fornitori, maturata in aziende metalmeccaniche strutturate. Tassativa una fluente conoscenza della lingua inglese. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Mirandola (Mo). I candidati, ambosessi, sono in-vitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Diplomato/laureatomaterie scientifiche

Azienda ricerca diplomato/laureato in materie tecnico-scientifiche per redazio-ne pubblicazioni tecniche (settore elet-tronica/meccanica). Tel. 0523.758121 - mail [email protected]à

Disegnatore meccanico particolarista

Lem srl ricerca per proprio organico un disegnatore meccanico particolarista, conoscenza sviluppi lamiera con espe-rienza. La ricerca è rivolta ad ambosessi. Inviare curriculum al n. 0523 771360 e-mail [email protected]à

Elettricista per automazioni industriali

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per impor-tante azienda del settore delle automazioni industriali, elettricista esperto nel settore delle automazioni industriali e autonomo nella lettura dello schema elettronico. La selezione è rivolta a candidati diplomati Itis, con almeno 2/3 anni come elettricista per il settore delle automazioni; tassa-tivamente iscritti alle categorie protette (68/99). Completeranno il profilo buone doti relazioni e di lavoro in team, preci-sione e organizzazione nella gestione del lavoro. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Reggio Emilia. I can-didati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Manutentore elettromeccanico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda metalmeccanica con sede a Guastalla (RE), addetto alla manutenzione meccanica/oleodinamica degli impianti di produzione. La selezio-ne è rivolta a candidati diplomati indi-rizzo tecnico-meccanico, con tassativa esperienza e conoscenza della compo-nentistica meccanica/oleodinamica. Si chiede disponibilità a lavorare su tre turni e preferibile l’iscrizione alle liste di mobilità. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Guastalla (RE). I candidati, ambosessi, sono invi-tati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Progettista - viceresponsabile tecnico

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per importante azienda del settore auto-mazione industriale con sede a Reggio

Emilia, tecnico progettista addetto alla progettazione meccanica per il settore delle automazioni industriali. La sele-zione è rivolta a candidati con diploma Itis e laurea in ingegneria meccanica, almeno 3/4 anni di esperienza all’in-terno di un ufficio tecnico e tassativa esperienza nel settore automazione in-dustriale. Si richiede ottima padronanza dei Cad 2D, 3D - Algor e conoscenza della lingua inglese. Completeranno il profilo buone capacità di leadership, doti di self-controll e voglia di crescere per assumere ruoli di responsabilità. Indispensabile residenza nei pressi del luogo di lavoro: Reggio Emilia. I candi-dati, ambosessi, sono invitati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Responsabile cantiere trasfertista (site manager)

Gi Group spa - Divisione Gi Research, agenzia per il lavoro, seleziona per prestigiosa azienda cliente operante nel settore delle automazioni industriali con sede nei pressi di Scandiano (RE), candidato che gestisca operativamente le risorse umane/materiali del cantiere, che intrattenga i rapporti con la sede e si interfacci con il cliente. La selezione è rivolta a candidati con percorso di studi indirizzo tecnico, tassativa esperienza maturata nel ruolo di gestione dei can-tieri a livello estero. Completeranno il profilo fluente conoscenza della lingua inglese, gradito il tedesco e ampia disponibilità a lunghi periodo trascorsi all’estero. Indispensabile residenza vicino alla zona di lavoro: Scandiano (RE). I candidati, ambosessi, sono invi-tati a leggere sul sito www.giresearch.it l’informativa privacy e a inviare il curriculum a: [email protected] o al seguente numero di fax 0521290143.Gi Group

Lombardia

Capo manutentoreAttività ruristico-ricettiva di alto livello ricerca: capo manutentore. I candidati devono aver maturato esperienza nella mansione in strutture turistiche di alto livello e sono domiciliati in zona. È richiesta affidabilità, flessibilità oraria e la disponibilità a lavorare su turni e nei festivi. Viene anche richiesta una buona conoscenza della lingua inglese. La seguente ricerca è rivolta a entrambi i sessi. I candidati sono pregati di inviare il curriculum con foto e autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] Provincia di Como

ManutentoreAzienda manifatturiera, facente parte di un gruppo multinazionale leader nel proprio settore, nel quadro di amplia-mento degli organici ricerca operaio manutentore addetto alla manutenzione e alla conduzione di impianti di produzione con funzionamento elettro-pneumatico (presse). Si richiede esperienza specifica o affine, età compresa tra 25 e 35 anni, disponibilità a eventuali turni di lavoro. L’inquadramento e la retribuzione saranno commisurati in merito all’effettiva espe-rienza e capacità dimostrata dai candidati. Sede di lavoro: Chignolo Po (Pv) - I can-didati interessati sono pregati di inviare il proprio curriculum al seguente indirizzo e-mail: [email protected]à

Manutentore elettromeccanico

Openjob spa Chiari (Bs) cerca per azien-da sita in zona Rudiano manutentore elettromeccanico con esperienza nella mansione di almeno 4/5 anni e disponi-bile a lavorare su 3 turni. Per informa-zioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Meccanico autoveicoliArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca per officina riparazioni auto, moto e camion meccanico autoveicoli (Rif.: MECCANICO_01). Il candidato ha maturato esperienza nel ruolo di almeno 3 anni, pratico di revisioni, tagliandi, controllo scarico, ricambistica, ordini pezzi. Sede di lavoro: Bergamo. Gli interessati, ambosessi, possono inviare

il curriculum con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 spa, agenzia per il lavoro, Viale Betelli 33, 24044 Dalmine (Bg), tel. 035567381 / 035373383 / 035374686, e-mail [email protected]

Responsabile area tecnicaModerna stamperia tessuti di media dimensione cerca responsabile area tec-nica. Inviare curriculum a: La Provincia SPM Casella 17-R, 22100 Como.La Provincia di Como

Tecnico in campo elettronicoImpresa con sede in Como ricerca un tecnico specializzato in campo elettro-nico, con provata esperienza e capacità, richiesto uso pc pacchetto Office, patente B. Completano il profilo doti di autonomia, flessibilità, dinamicità e riservatezza. Età compresa tra i 30/40 anni. Inviare il curriculum a: [email protected] Provincia di Como

Veneto

Addetti manutenzione settore servizi

A Vicenza, centro assistenza ricerca ad-detti alla manutenzione settore servizi. Impiego full-time. Tel. (0444) 960732.Il Giornale di Vicenza

Trasporti

Lombardia

Autista patente C + AdrMetis spa, agenzia per il lavoro, cerca per un autista patente C + Adr con carta tachigrafica per società di trasporti. È richiesta esperienza nella mansione e disponibilità immediata. Per candidarsi inviare il curriculum alla filiale Metis di Rho: Via Milano 1, 20017 Rho, tel. 0293180765, fax 02/93180757, e-mail [email protected]

Veneto

Autisti con ADRPrimario gruppo aziendale settore di-stribuzione Gpl cerca autisti con ADR (Base+cisterna) zona di residenza Ca-misano Vicentino, Grisignano di Zocco, Campodoro, Villafranca Padovana e comuni limitrofi. Telefonare (0432) 653720 oppure inviare curriculum fax (0432) 653712.Il Giornale di Vicenza

Impiegato operativo gestione traffico

Transport Nord Africa Interfashion, società di trasporti internazionali, cerca per potenziamento ufficio operativo nuova sede di Brendola, un impiegato operativo per gestione traffico/movi-mentazione mezzi. Inviare curriculum a: [email protected] Giornale di Vicenza

Venditori

Lombardia

Venditore conoscenze tecniche/meccaniche

Openjob spa Chiari (Bs) cerca venditore con esperienza e preferibilmente cono-scenze tecniche/meccaniche basilari. Sono richieste ottime doti dialettiche e relazionali. Disponibilità immedia-ta. Zona di lavoro Calcio e limitrofi. Per informazioni tel. 030/7101117 oppure inviare curriculum via fax allo 030/7012012 o all’indirizzo [email protected]

Veneto

Venditore beni strumentaliAssunzione offresi per settembre come venditore in azienda fabbricante beni strumentali. Offriamo stipendio fisso, premi, auto, telefono aziendale, carbu-rante. Richiesta disponibilità immediata. Età 25/45 anni. Telefonare (035) 4522041 oppure inviare curriculum e-mail: [email protected] o fax (035) 525012.Il Giornale di Vicenza

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Page 52: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E …...Impresa/1 - La Ue scommette su innovazione e ri-cerca con una dote di 6,4 mld. Occhio di riguardo alle pmi Lenzi a pag. 16 Spendere Meglio

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