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I Lincei per una nuova didattica nella Scuola: una Rete NazionaleIl POLO PUGLIESE (BARI - LECCE) Giovanni Martelli e Ferdinando Palmieri Università degli Studi Aldo Moro, Bari

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Il POLO PUGLIESE (BARI - LECCE)

Giovanni Martelli e Ferdinando PalmieriUniversità degli Studi Aldo Moro, Bari

6 maggio 2013

INAUGURAZIONE DEL POLO PUGLIESE

•PROGETTO DI MATEMATICA

•PROGETTO ITALIANO

•PROGETTO DI FISICA

•PROGETTO DI SCIENZE (SID)

I corsi sono iniziati, ancorchè non in contemporanea, nell’autunno (Novembre-Dicembre) del 2013, e si sono svolti

in un arco temporale di 4-5 mesi nelle seguenti sedi:

Italiano Bari (Prof. P. Guaragnella) Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti, Italianistica e Cultura Comparata

Italiano Lecce (Prof. R. Coluccia)Dipartimento di Lettere, Filosofia, Lingue e Beni Culturali

Matematica Bari (Prof. M. Pertichino)Dipartimento di Matematica

Fisica Bari (Prof. V. Picciarelli)Dipartimento Interateneo di Fisica

Scientiam Inquirendo Discere Bari (Prof.ssa R. Roberto, Responsabile Didattica),Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti

ITALIANO MATEMATICA SID FISICA TOTALE

Docenti Univ.

Tutors

8

-

4

5

(3)

4

1

-

13+3

9

Scuole 64 70 11 22 167

Studenti 1920 2100 500 250 4770

Insegnanti 64 108 21 22 215

No. incontri

Ore dirette

Ore on line

12

36

-

5

20

-

15

30

10

9

22,5

-

44

108,5

10

Polo Pugliese: numero di insegnanti, scuole e studenti raggiunti dal Progetto 2013-2014

PROGETTO ITALIANO(R. Coluccia e P. Guaragnella)

Schema: cinque incontri destinati alla presentazione di temi specifici

“Leggere”,

“Scrivere”,

“Italiano letterario”,

“Vocabolario”,

“Riflessioni lingustiche”

più un incontro finale di verifica

Il corso è stato replicato nelle sedi di Bari e di Lecce.

METODOLOGIE DIDATTICHE UTILIZZATE PER LE LEZIONI

E I LABORATORI

(i) Lezioni introduttive svolte in maniera interattiva con i corsisti, a partire da una breve verifica preventiva, per sondare i diversi

approcci didattici relativi alle tematiche da affrontare

(ii) Rapida illustrazione della scaletta dei contenuti e poi trattazione vera e propria, con ricorso a esemplificazioni, supporto di diapositive

e di altri strumenti multimediali

(iii) Laboratori con esempi di percorsi didattici da far svolgere in classe aglistudenti. Ove possibile, sono stati inseriti testi di natura scientifica

(iv) Nell’incontro conclusivo i corsisti hanno presentato alcuni lavori in classe con gli alunni. Si sono preparate relazioni scritte e allestite presentazioni in ppt. Si è proceduto a una valutazione collettiva del corso e dei risultati

(i) Compresenza di più docenti in ogni incontro. I Proff. Coluccia e Guaragnella sono stati sempre presenti. Ad essi si sono affiancati, di volta in volta, gli altri docenti. La compresenza ha vivacizzato

l’esposizione e favorito la discussione.

(ii) Continuità e circolazione dei contenuti scientifici e dei materiali. Tutti i materiali presentati e discussi in classe sono stati fatti circolare all’interno del gruppo dei docenti e del gruppo dei corsisti. Questo ha garantito la continuità dell’informazione,

evitato ripetizioni, stimolato il dibattito.

Elementi fondamentali per la riuscita del corso

(iii) Partecipazione attiva dei corsisti, molti dei quali hanno presentato e discusso i risultati della applicazione nelle loro scuole di suggerimenti

didattici ed esercizi proposti nel corso. Anche questi materiali hanno circolato collettivamente.

(iv) Allestimento sistematico di materiali eventualmente riutilizzabili. Sono stati allestiti ppt e schemi delle lezioni e dei lavori svolti da

alcuni corsisti nelle proprie scuole.Questi materiali potrebbero confluire in un sito web appositamente predisposto o in una sezione del sito dei Lincei, a dimostrazione della

attività realizzata da Italiano-polo pugliese

PROGETTO FISICA(V. Picciarelli)

Le attività sono state svolte in incontri pomeridiani (6 di formazione, 2 di monitoraggio sull’andamento della sperimentazione, 1 di valutazione da parte dei partecipanti) di 2,5 ore ciascuno, con la partecipazione di

docenti di Fisica di ciascuna classe come tutor d’aula.

Durante gli ultimi tre incontri di monitoraggio i docenti hanno potuto presentare i risultati delle loro sperimentazioni e discuterli

criticamente con i colleghi.

La durata complessiva è stata di 20 ore per una classe (classe A)

e di 25 ore per l’altra (classe B).

Gli incontri di formazione sono stati basati su tre tipologie di attività:

(i) Introduzione alla tematica con richiami storico-epistemologici eanalisi dei risultati della ricerca didattica e delle metodologie utilizzate

(ii) Attività laboratoriali, strettamente connesse ai programmi ministeriali

(iii) Valutazione sul campo dei tutorial appositamente sviluppati

Metodologia didattica

Inquiry Based Science Education (IBSE) nell’approccio del gruppo dell’Università di Washington

(L. McDermott, Peter S. Shaffer and the Physics Education Group: Tutorials in Introductory Physics). Sviluppo del tutorial da

utilizzare con gli studenti.

Profilo del corso deducibile dalle risposte dei partecipanti

(i) I contenuti e le modlità di presentazione sono decisamente divertenti, approfonditi, e pratici anche se non proprio facili

(ii) Le risorse impegnate sia dagli insegnanti che dall’Accademia dei Lincei sono considerate un buon investimento

(iii) Gli insegnanti coinvolti sono disponibili a seguire un altro corso dello stesso tipo su argomenti più avanzati

(iv) E’ opportuno che altri colleghi partecipino ad un corso di questo tipo e che le sue modalità siano estese ad altri ambiti scientifici

(v) Assoluta disponibilità, da parte dei partecipanti al corso, disperimentare con i propri studenti gran parte di quanto

appreso durante il corso.

PROGETTO MATEMATICA(M. Pertichino)

Il progetto stato realizzato in 5 incontri con 60 insegnanti di Scuola primaria e 40 di Scuola secondaria di Primo Grado ed il

convolgimento di 9 docenti

Ciascun incontro stato strutturato attraverso una iniziale lezione frontale di 45 minuti e 5 laboratori paralleli (3 per la Scuola primaria e 2 per la Scuola secondaria di Primo

Grado) di 3 ore.

I temi degli Incontri

(i) Dalle Indicazioni Nazionali ai nodi dell’insegnamento

apprendimento della Geometria: continuità e discontinuità

tra Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado

(ii) Dal mondo fisico al piano, allo spazio: il Laboratorio di Geometria

(iii) L’insieme dei Numeri Razionali: Frazioni e NumeriDecimali in continuità fra Scuola primaria e Scuola

secondaria di Primo Grado

(iv) I Problemi: struttura e linguaggi

(v) La valutazione in Matematica: problemi di carattere generale e specifici della disciplina

I temi proposti sono stati affrontati sotto diversi aspetti:quello culturale, quello del linguaggio, quello didatticoe metodologico ma anche il legame dei suddetti temi

con le questioni proposte dall’INVALSI e il rapporto tralo studente digitale e l’insegnamento scolastico.

In ciascun tema è stato affrontato anche il problema dell’uso dei software didattici dedicati e di Internet

come valore aggiunto per l’insegnamento e l’apprendimento dei concetti specifici.

E’ stata proposta inoltre, la costruzione e la produzione di itinerari didattici che, partendo da esempi forniti dai docentidel corso e dagli animatori dei gruppi, possano portare alla sperimentazione nelle classi e, in momenti successivi, alla

condivisione e diffusione dei risultati.

Infine, al termine di tutte le attività, è stato distribuito un questionario a risposte aperte, finalizzato a verificare tutti gli aspetti del Progetto: le proposte culturali e didattiche, le dinamiche relazionali

con i docenti e gli animatori dei laboratori, le modalità di lavoro, imateriali cartacei e on-line.

E’ stata attivata una piattaforma dedicata, a cui hanno potuto accedere gli insegnanti, per la raccolta e la diffusione del materiale

prodotto dagli insegnanti.

A giudizio del gruppo di ricerca si proporrà la pubblicazione dei risultati ritenuti scientificamente

più interessanti.

PROGETTO SID

(Scientiam Inquirendo Discere)(R. Roberto)

Il Centro Pilota

Il Centro Pilota di Bari, nel suo primo anno di attività, ha coordinato 21 docenti e 4 trainers

La rete è formata da 11 scuole delle provincie di Bari, BAT, Lecce, Foggia, Taranto.

Gli insegnanti appartengono alla scuola dell’infanzia, alla primaria ed alla secondaria di primo grado.Gli alunni coinvolti sono stati almeno 500

Struttura organizzativa del Centro Pilota

Tutti i partecipanti al progetto sono docenti in servizio e

sperimentatori nelle proprie classi.

Il Gruppo di lavoro svolge le seguenti funzioni:

(i) Logistica (scelta materiali, traduzioni, valutazione materiali)

(ii) Formazione dei docenti e di monitoraggio delle attività delle scuole

(iii) Organizzativa (incontri, preparazione e distribuzione kit,

comunicazione, archiviazione documenti)

(iv) Amministrativa (gestione fondi)

(v) Coordinamento e collaborazione con gli altri Centri Pilota

LA FORMAZIONE

INDIRIZZATA AI SOLI TRAINERS

Incontri con gli esperti europei del programma “La main a la pate”, con responsabili didattici e trainers ANISN degli altri poli italiani

e attività di autoformazione

INDIRIZZATA A TUTTI GLI OPERATORI COINVOLTI30 ore, 10 incontri pomeridiani di tre ore

La formazione ai docenti è stata incentrata su due filoni:

Approfondimenti metodologici e Approfondimenti disciplinari.

I seminari sono stati tenuti da formatori francesi, da responsabili trainers degli altri Centri Pilota e da Docenti Universitari per gli

approfondimenti disciplinari. (Proff. D. Dibari, M. Gobbetti e L. Ricciardi)

I temi degli Incontri

L’approccio IBSE e il programma SID. I centri pilota (6h)

Approccio IBSE : dalla teoria alla messa in situazione (3h)

Riflessioni e considerazioni sul metodo IBSE (3h)

I percorsi sperimentali: ”Un seme, una pianta?”, “Il Pane”,

“Affonda o galleggia?” (9h)

La documentazione: Il quaderno di scienze (3h)

Approfondimenti disciplinari (6h)

SPERIMENTAZIONE NELLE CLASSI

Le insegnanti hanno sperimentato il percorso didattico in

una o più classi, con il tutoraggio delle trainers

Tra responsabile didattica, dirigenti scolastici, trainers e sperimentatrici ci sono state continue occasioni di confronto:

incontri, mails, riunioni skype

Lusinghiera è stata la costante partecipazione degli insegnanti,

soprattutto se si pensa che oggi nelle regioni meridionali l’offerta

formativa è vasta, ma poco seguita.

Cosa ha funzionato

Il motivo del successo sembra essere dovuto

(i) Alla attenta programmazione costruita sulle diverse caratteristiche

dei bisogni formativi dei docenti

(iii) Alla possibilità, attraverso la creazione di gruppi di ricerca didattica,

di intrecciare approfondimenti scientifici e aspetti epistemologici.

(ii) Alla consapevolezza avvertita dagli insegnanti di appartenere ad una

comunità sapiente e vicina che permette di capitalizzare esperienze

consolidate e che, attraverso il gruppo di progetto del polo, valorizza

il contributo di ognuno

Approccio IBSE : dalla teoria alla messa in situazione

Anna Lepre (ANISN - polo Roma)

Riflessioni e considerazioni sul metodo IBSE

Catherine GOUJON,Formatrice si Scienze E TIC

Scuola Superiore del Professorato e dell’educazioneESPE di Bretagna (Francia)

I percorsi sperimentali

“Un seme, una pianta?” “Il Pane” “Affonda o Galleggia?”

Simonetta Soro ANISM- Polo di Roma

Isabella MariniANISM-Polo di Pisa

Gli approfondimenti tematici

M. Gobbetti

L. Ricciardi

D. Dibari

“messa in situazione”: le corsiste all’opera…

Istituto comprensivo -I.C. Foscolo" - De Muro

Lomanto

Docenti sperimentatrici: Nunzia Damiani: scuola primaria -classe 5C (23 alunni)

Angela Visconti: scuola primaria - classe 5A-5B (46 alunni)

Modulo:””””Il Pane””””

Circolo didattico Giovanni Paolo II

Barletta

Docenti sperimentatrici: Macchiarulo Rosaria (scuola primaria ) due classi terze (40 alunni)Giannini Vincenza (scuola primaria ) due classi prime (36 alunni) Pinnelli Filomena (scuola primaria) due classi prime (38 alunni )

Modulo:””””Un seme una pianta””””

A fronte delle continue richieste di nuove scuole di entrare a far parte della rete (testimoni di un successo reale in campo) e della progressiva complessità dei piani formativi organizzati a più livelli,

le risorse umane e finanziarie appaiono inadeguate.Pertanto, la possibilità di un’implosione del centro pilota dovuto

alla penuria di risorse appare purtroppo verosimile.

E’ necessario prevedere risorse umane (anche “part time”) per gliaspetti formativi, per le sperimentazioni, per il sostegno in classe, per l’allestimento e distribuzione dei kit e per azioni gestionali/segretariali

Raccomandazioni

Il Corso SID si è concluso con un incontro nell’ Aula Magna dell’ex Facoltà di Agraria dell’Università di Bari il 4 giugno 2014, cui hanno partecipato Dirigenti scolastici, insegnanti,

alunni e genitori

I ringraziamenti più vivi vanno

ai colleghi R. Coluccia, P. Guaragnella, M. Pertichino e V. Picciarelli, che hanno cortesemente fornito informazioni ed impressioni sui corsi da loro

organizzati

alla Prof.ssa R. Roberto che, a queste, ha aggiuntouna serie di immagini che solo in parte ho mostrato

alla Prof.ssa A. Pascucci per il sostegno nellafase organizzativa del SID

a tutti i “non nominati” (che sono tanti) senza la cui collaborazione poco si sarebbe potuto fare