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LA SCUOLA Il mondo dell’educazione scolastica e la scuola nel mondo BES Bisogni Educativi Speciali Successo e risultati scolastici

LA SCUOLA - Unime 7 - scuola.pdf · IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO La scuola in Italia: La riforma a "La buona scuola" I principali punti della riforma

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LA SCUOLA

• Il mondo dell’educazione scolastica e la scuola nel mondo

• BES – Bisogni Educativi Speciali

• Successo e risultati scolastici

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

• Approcci attuali all’apprendimento e lavalutazione degli studenti

L’approccio costruttivista e l’insegnamentodiretto (direct instruction)

Approccio cognitivo-costruttivista: un approccio centrato sul discente che enfatizzal’importanza di individui che costruiscono attivamente la loro conoscenza e il lorosapere, con la guida dell’insegnante; la teoria di Piaget è la teoria dello sviluppo a cuipiù fa riferimento questo approccio.

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

• Approcci attuali all’apprendimento e lavalutazione degli studenti

L’approccio costruttivista e l’insegnamentodiretto (direct instruction) Approccio dell’insegnamento diretto: un approccio centrato sull’insegnante,

caratterizzato dalle direttive e al controllo dell’insegnante, dalla conoscenza delmateriale accademico, da alte aspettative verso il progresso degli studenti e da untempo preminente dedicato al compito di apprendere.

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

L’approccio costruttivista e l’insegnamento diretto(direct instruction) I fautori dell’approccio costruttivista

sostengono che l’approccio all’insegnamentodiretto mette i bambini in una condizione diapprendimento passivo e non fornisceadeguati stimoli per pensare in modo critico ecreative

I sostenitori dell’insegnamento diretto, d’altraparte, affermano che gli approcci costruttivistinon prestano abbastanza attenzione alcontenuto delle discipline, come la storia o lescienze, e sono troppo relativisti e vaghi.

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

• Educazione scolastica precoce Per le educatrici delle scuole inserite nel

programma delle scuole di Reggio Emilia ibambini in età prescolare sono discenti attivi,che esplorano il mondo con i loro pari, checostruiscono la loro conoscenza del mondo incollaborazione con la loro comunità, aiutati manon diretti dai loro insegnanti.

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• Educazione scolastica precoce Kindergarten centrato sul bambino

Educazione che si interessa del bambino nel suo complesso e si preoccupa del suosviluppo fisico, cognitivo e socioemotivo; è organizzata attorno ai bisogni del bambino, aisuoi interessi e al suo stile di apprendimento.

Sperimentare, esplorare, scoprire, mettersi alla prova, ristrutturare, parlare ed ascoltare,sono attività frequenti nei programmi dei migliori kindergarten.

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• Educazione scolastica precoce

– Il metodo Montessori Una filosofia dell’educazione, nata dalla filosofia educativa di Maria Montessori, in cui ai

bambini viene concessa molta libertà e spontaneità nella scelta delle attività: i bambinisono autorizzati a spostarsi da un’attività all’altra secondo i loro desideri.

I critici del sistema Montessori sostengono che il metodo limita lo sviluppo sociale e ilgioco di fantasia.

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• Educazione scolastica precoce

Educazione appropriata o non appropriataper lo sviluppo Molti educatori e psicologi ritengono che i bambini della scuola materna e delle

elementari apprendano di più attraverso metodi di insegnamento manuali attivi, comegiochi o drammatizzazioni, e quando il focus della scuola è sullo sviluppo sociale ecognitivo.

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• Educazione appropriata o non appropriata per losviluppo (segue) Una pratica evolutivamente appropriata è

basata sulla conoscenza dello sviluppo tipico deibambini all’interno di un intervallo di età(appropriata per età) così come dell’unicità delbambino (appropriata per soggettività). Alcontrario, le pratiche non appropriate per losviluppo dei bambini fanno affidamento suattività astratte di carta e penna presentate agrandi gruppi, prescindendo dalla conoscenzasia dei ritmi tipici di sviluppo sia delle differenzeindividuali.

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

L’educazione dei bambini svantaggiati Project Head Start (Progetto dello Svantaggio

Iniziale) Un insegnamento compensativo progettato per dare ai bambini delle famiglie a basso

reddito l’opportunità di acquisire delle abilità ed esperienze importanti ai fini delsuccesso scolastico.

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• La scuola in Italia

L’autonomia scolastica Con l’Autonomia Scolastica, sancita dall’Art. 21

della Legge 59 del 15/03/97 e dal DPR 275/99del 10/10/99) o Regolamento sull’Autonomia, lescuole statali italiane sono state trasformate daorgani periferici dello Stato a unità educativeautonome ed è stato loro consentito diassumere decisioni con maggiore autonomiarispetto al passato.

Le singole istituzioni scolastiche godono diautonomia in riferimento a scelte curricolari,scelte organizzative, gestione del personale.

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La scuola in Italia: La riforma a "La buona scuola" I principali punti della riforma dell'istruzione sono:

• Autonomia scolastica• Il nuovo Piano triennale dell'offerta formativa (POF)• Il curriculum dello studente• Alternanza scuola-lavoro• Innovazione digitale e didattica laboratoriale• Organico dell'Autonomia• Il super preside• Piano da 100mila assunzioni• Carta dell'insegnante• Agevolazioni fiscali• Edilizia scolastica• Deleghe

Il disegno di legge, la legge in sintesi, l'applicazione dei primi12 mesi e ulteriori aggiornamenti si trovano nel sito ufficiale:

https://labuonascuola.gov.it/

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

• L’articolazione del sistema scolasticoitaliano Il sistema scolastico italiano è oggi articolato in

Scuola dell’infanzia (ex scuola materna) e duecicli di istruzione: il primo ciclo di istruzionecomprende la Scuola Primaria (ex elementare)e la Scuola Secondaria di Primo grado (ex-scuola media); il secondo ciclo di istruzionecomprende la Scuola Secondaria di Secondogrado e la Formazione Professionale.

IL MONDO DELL’EDUCAZIONE SCOLASTICA E LA SCUOLA NEL MONDO

• L’articolazione del sistema scolastico italiano(segue)

• Alla scuola dell’infanzia, possono accedere ibambini a partire dai di 2,5 anni (possonocompiere 3 anni entro il 30 aprile dell’annoscolastico in corso) e fino all’età di 5 anni emezzo – 6 anni.

• Alla scuola primaria possono accedere ibambini a partire dall’età di 5,5 anni (sipossono compiere 6 anni entro il 30 apriledell’anno in corso).

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• L’articolazione del sistema scolastico italiano

• La scuola secondaria di I grado accoglie glistudenti nel periodo di passaggio dall’infanziaall’adolescenza e ne prosegue l’orientamentoeducativo. Si conclude all’età di 13,5-14 anni conun esame di Stato

• Il secondo ciclo di istruzione dura 4 o 5 anni ed ésuddiviso in:

Istruzione, comprendente i licei, gli istitutitecnici e gli istituti professionali;

Formazione: comprende i centri di formazioneprofessionale.

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Negli ultimi anni, in seguito alla pubblicazione della Direttiva ministeriale del 27 Dicembre 2012 (meglio nota come "Direttiva Profumo") e della Circolare ministeriale 6 del 6 Marzo 2013, grande attenzione è stata dedicata ai Bisogni Educativi Speciali (BES), ovvero qualunque condizione, stabile o transitoria, di natura eterogenea che possa andare a interferire con l'apprendimento e il successo scolastico.

Dal punto di vista della psicologia dello sviluppo si tratta infatti di un termine ombrello che racchiude qualunque disturbo (DSA, ADHD, disabilità certificata e altri disturbi evolutivi) o difficoltà che abbia ripercussioni sia sul piano scolastico che adattivo (quindi nella vita quotidiana in generale).

Sul piano scolastico invece con BES ci si riferisce alle sopracitate Direttiva e Circolare che hanno come obiettivo primario la tutela di tutte quelle difficoltà oggettive che non sono già riconosciute e tutelate in altro modo (Legge 104/92 per le condizioni di disabilità e Legge 170/2010 per i DSA). Le modalità di supporto scolastico per i BES sono le medesime previste per i Disturbi Specifici dell'Apprendimento e vanno formalizzate in un piano didattico personalizzato che può avere la stessa forma di quello previsto per i DSA o essere creato ad hoc.

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

POSSIBILI STUDENTI BES:

-Disabilità certificate (Legge 104/92, art. 3, commi 1 e 3)

-DSA

-ADHD

-Svantaggio Economico

-Svantaggio linguistico-culturale

-Disagio Emotivo

-E altro

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disturbi dell’apprendimento Il disturbo di apprendimento (learning

disabilitiy) in lettura, scrittura, ortografia, calcoloe abilità logico-matematiche rappresenta unodei problemi più rilevanti che si incontra nellapratica clinica, poiché interessa il 10-20% dellapopolazione scolastica.

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disturbi dell’apprendimento La diagnosi di disturbo specifico dell’apprendimento

dovrebbe essere posta solo quando il bambino:

1. non presenta un deficit intellettivo, ma un livello di QInella norma;

2. ha notevoli difficoltà in un’area legataall’apprendimento (in particolare la lettura o lamatematica), con prestazioni inferiori rispetto alcampione di riferimento e a quanto ci si potrebbeattendere in base al QI;

3. non presenta gravi disturbi emotivi e non ha problemisensoriali o deficit neurologici specifici

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disturbi dell’apprendimento I DSA riguardano le abilità strumentali coinvolte negli

apprendimenti scolastici.

È possibile distinguere all’interno dei DSA, differenticondizioni cliniche:

dislessia ossia un disturbo a carico della lettura (intesa come abilità dicodifica del testo);

disortografia, cioè un disturbo nella scrittura (intesa come abilità dicodifica a livello fonologico e relativa competenza ortografica);

disgrafia ossia disturbo nella grafia o tratto grafico (intesa come abilitàgrafo- motoria);

discalculia cioè il disturbo a carico delle abilità di numero e di calcolo(intesa come capacità di comprendere e operare con i numeri).

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disturbi dell’apprendimento Le cause precise dei disturbi dell’

apprendimento non sono ancora statedeterminate.

Diversi ricercatori hanno usato tecniche dibrain imaging come ad esempio la risonanzamagnetica funzionale (fMRI), per cercare dirilevare quali regioni del cervello potrebberoessere implicate in questi disturbi, ma si èarrivati alla conclusione che una singolaspecifica regione di localizzazione non èsufficiente a spiegare il fenomeno.

Coinvolgono più aree

dell’apprendimento

(linguistica, logico-

matematica,

comprensione, ecc.)

Disturbo che investe

selettivamente la capacità

di lettura, di scrittura e di

calcolo.

DSA

❖Le scadenti prestazioni scolastiche non possono essere attribuite a gravi problemi cognitivi o emotivo-motivazionali, o a rilevanti carenze di stimolazione socio-culturale, ma a specifici fattori di natura

NEUROPSICOLOGICA.

❖Fondamentale è il criterio diagnostico della discrepanza, ovvero il dislivello tra le carenti abilità di un determinato dominio (lettura, scrittura, calcolo) e l’intelligenza generale che è nella norma, un linguaggio ben strutturato, istruzione nella norma, ambiente socio-culturale favorevole. Nessun danno evidente a livello neurologico e sensoriale, né emotivo-relazionale è presente.

ABILITA' DI LETTURA

acquisizione e fusione di abilità semplici e parzialmente indipendenti che interagiscono a vari livelli

decodifica della stringa di lettere

transcodifica in un input verbale

comprensione di singole parole riconosciute come unità globali e non lettera per lettera

individuazione e valutazione delle relazioni sintattiche e semantiche presenti all'interno di una o più proposizioni, ecc.

DISLESSIA

Disturbo specifico che investe esclusivamente la capacità di lettura e che è caratterizzato dall’incapacità di imparare a decifrare e comprendere testi scritti. Lentezza nella lettura fino a totale incapacità di decodifica dei simboli scritti.

PROVA A LEGGERE IL SEGUENTE TESTO!

quanti pi voi riexscomoal eggere bue staprevetesto:

Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae a cemintolaragaizzni. E noon ho pisongo dite. E nepupre tu hai

bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmobigosno l'unno dellaltro.

CARATTERISTICHE DEL DISLESSICO

Distorsioni, sostituzioni, omissioni

Scarsa capacità di accuratezza e velocità di decodifica

Deficit correlati di comprensione del testo scritto

Alunno competente

Impegna poche risorse nei processi di decodifica

Attiva le conoscenze pregresse durante il processo di

comprensione

Sa differenziare le strategie di lettura in funzione della tipologia testuale e dello scopo del testo

Alunno dislessico

Impegna molte risorse cognitive nei processi di decodifica

Fatica ad utilizzare le conoscenze pregresse nel processo di

comprensione

Utilizza sempre la stessa modalità di lettura, indipendentemente dal

testo

DISLESSIA

Le cause sono: 60%

organiche, 40% di tipo

educativo

Disconnessione funzionale

tra i centri cerebrali deputati

alla decodifica (deficit nel

processamento fonologico)

Difficoltà di inibire gli

stimoli presenti nel

campo visivo e di

dirigere l’attenzione

Origine genetica del

disturbo

(coinvolgimento dei

cromosomi 6 e 15)

Scarsa attivazione

cerebrale, in

particolare dell’area

occipito-temporale

sinistra

Cause Dislessia: diverse teorie

Codifica e consapevolezza

fonologica

Velocità di denominazione

o di accesso fonologico

Deficit nei processi visuo-

spaziali

Workingmemory

Deficit verbale

DEFICIT NEI PROCESSI DI …

Codifica fonologica

• Processo che permette il riconoscimento e la discriminazione dei diversi suoni

Consapevolezza fonologica

• Capacità di saper operare adeguate trasformazioni con i suoni.

MOVIMENTI OCULARI …

DISGRAFIA E DISCALCULIA

Le abilità di prensione e di coordinazione oculo-manuale si sviluppano in età prescolare.

Intorno alla fine della 2° e all’inizio della 3° elementare, l’apprendimento del codice scritto può essere dato per acquisito: dunque intorno ai 7 anni è possibile individuare percorsi di sviluppo atipici , somministrando ad esempio compiti che prevedano la copia di grafemi o di parole, o in età prescolare semplici test di integrazione visuomotoria.

DISGRAFIA E DISCALCULIA

La scrittura può essere distinta in 2 specifici ambiti di competenza, differenti per abilità richieste e operazioni cognitive coinvolte:

Tecniche di scrittura: capacità, a livello inferiore, di riuscire a scrivere accuratamente; la padronanza di queste tecniche implica l’abilità di spelling o di compitazione, la conoscenza delle regole di punteggiatura, ecc..

Coerenza della composizione: definita ad un livello macro-testuale, come un particolare tipo di competenza organizzativa che consente di produrre un testo incentrato su uno schema concettuale.

DISGRAFIA E DISCALCULIA

Disgrafia → Incapacità di scrivere in modo chiaro e scorrevole

Disortografia → deficit dei processi di transcodifica dal codice fonologico a quello grafico e nella produzione di testi

LA DISGRAFIA

Con il termine disgrafia, cioè la difficoltà nella realizzazione del gesto grafico, s’intende un disturbo qualitativo del processo di trasformazione dei fonemi nei corrispondenti grafemi.

I soggetti hanno difficoltà a riprodurre in modo adeguato la forma delle lettere (maiuscolo o minuscolo), ad usare gli spazi del foglio, ad orientare la scrittura sul foglio (la grafia è obliqua rispetto al rigo), ecc..

Può essere imputata ad una serie di disturbi legati alle abilità motorie e ai processi visuo-spaziali.

LA DISORTOGRAFIA

La disortografia consiste nella difficoltà di tradurre in simboli grafici una sequenza di suoni, in assenza di deficit uditivi che ne ostacolino la ricezione.

Il soggetto ha difficoltà nell’acquisizione delle regole fonologiche fondamentali e delle irregolarità ortografiche che si traducono in errori di tipo fonologico (sostituzioni, inversioni, omissioni, aggiunte) e non fonologici (doppie, grafema omofono, segmentazione delle parole..)

Nelle frasi: alterazione struttura sintattica, cattivo uso dei funtori, tempi e modi dei verbi, elisioni di parole, uso errato punteggiatura , disordine temporale nella descrizione degli eventi.

Spesso disgrafia e disortografia possono manifestarsi insieme: causa fattori ti tipo prassico o visuospaziale, ma anche sovraccarico di risorse attentive e cognitive richieste dal compito.

(SUCCEDE) CHE SI PERDE UN

VENDITORE DICE “METTITI SU QUESTO TAPPETO” ELO PORTÒ A CASA BUSSÒMA NON C’ERANO I GENITORI ASPETTÒSALUTÒIL TAPPETO

DISCALCULIA

Disturbo delle abilità numeriche ed aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata.

N.B.: Le abilità compromesse non fanno riferimento a tutta la matematica, ma solo ad alcune abilità di base, come il processamento numerico (leggere e scrivere numeri, identificarne la grandezza, ecc.) e la conoscenza degli algoritmi di base del calcolo (saper eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni a mente e per iscritto).

DISCALCULIA

Durante i primi due anni della scuola elementare è difficile riconoscere ed identificare un bambino discalculico, perché in questi anni si tende a ritardare il più possibile la presentazione dell’etichetta numerica araba prediligendo le abilità percettivo-manipolative. In altre parole, la didattica non tiene conto del fatto che molti bambini, già in età prescolare, hanno acquisito alcune abilità come il conteggio e il calcolo a mente.

Le difficoltà emergono con maggiore evidenza successivamente, quando i bambini devono utilizzare in modo rapido ed efficiente i numeri per eseguire calcoli e risolvere problemi.

DISCALCULIA

Gli errori e le difficoltà che si osservano con maggiore frequenza sono:

difficoltà nel leggere e scrivere numeri complessi (come quelli che contengono lo zero) o lunghi (come quelli composti da molte cifre);

difficoltà nell’esecuzione delle 4 operazioni scritte, dovuta al mancato rispetto delle regole procedurali;

difficoltà nel ripetere la maggior parte delle tabelline;

difficoltà nei compiti relativi all’automatizzazione delle procedure di conteggio (contare a salti o all’indietro)

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

• Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività(ADHD) Caratteristiche:

ADHD è un disturbo in cui i bambinimostrano costantemente una o più delleseguenti caratteristiche per un certo periododi tempo: (1) disattenzione, (2) iperattività e(3) impulsività.• A seconda delle caratteristiche esibite dai

bambini con ADHD la diagnosi può esseredi (1) ADHD con predominanza delladisattenzione, (2) ADHD con predominanzadi iperattività/impulsività, o (3) ADHD condisattenzione e iperattività/impulsività.

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

ADHDmarcato livello di disattenzioneuna serie di comportamenti che denotano impulsività e iperattività.-----

-non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti-ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti e sulle attività di gioco in cui è impegnato-non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente-non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti-ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività-evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi nei compiti che richiedono sforzo mentale protratto -perde gli oggetti necessari per i compiti e le attività (come i giocattoli, i quaderni, i libri, gli strumenti, i materiali per i compiti).-è facilmente distratto da stimoli estranei.-è sbadato nelle attività quotidiane

ADHD

- muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia

- non riesce a stare seduto in situazioni in cui ci si aspetta che stia seduto

- manifesta un’irrequietezza interna, scorazzando dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui questo comportamento è fuori luogo

- ha difficoltà a giocare in modo “tranquillo”

- agisce come fosse “motorizzato”

- parla troppo

- “spara” le risposte prima che le domande siano state completate o quando non sono rivolte a lui

- ha difficoltà ad attendere il proprio turno o a stare in fila

- interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (ad es: si intromette nelle conversazioni o nei giochi)

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

• Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività(ADHD) Le cause definitive dell’ADHD non sono

ancora state identificate: Hp → interazione geni-ambiente: i fattori biologici da una parte, e

l’insieme di esperienze dei primi anni di vita (periodo in cui ilcervello è particolarmente plastico) e l’ambiente familiare esociale in cui il bambino è inserito, dall’altra, interagiscono nellacostruzione delle sue occasioni evolutive.

BES – BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

• Disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività(ADHD) Diagnosi e Sviluppo

Il disordine ricorre da quattro a nove volte dipiù nei maschi che nelle femmine.

Alcuni esperti attribuiscono l’incrementoprincipalmente alla maggioreconsapevolezza del disturbo, altri credonoche molti bambini siano “sovra-diagnosticati”.

Sebbene i sintomi della ADHD siano giàpresenti negli anni prescolari, spesso nonvengono classificati fino agli anni dellascuola elementare.

IL RENDIMENTO

• Con il termine achievement la psicologia dell’educazioneindica il livello di rendimento o di profitto raggiuntodall’allievo in un determinato settore di attività. Motivazione estrinseca e intrinseca

La prospettiva comportamentista enfatizzal’importanza della motivazione estrinseca, cheimplica il fare qualcosa per ottenere qualcos’altro(l’attività è un mezzo per giungere a un fine).

La prospettiva cognitivista sottolinea l’importanzadella motivazione intrinseca, che implica unamotivazione interna a fare qualcosa per il propriointeresse (l’attività è un fine di per sé).

IL RENDIMENTO

• Motivazione estrinseca e intrinseca I ricercatori hanno trovato che la motivazione

interna degli studenti e l’interesse intrinseco aicompiti scolastici aumentano quando essihanno l’opportunità di fare delle scelte e diprendersi la responsabilità di ciò che imparano(Stipek, 1996, 2002).

IL RENDIMENTO

• Processi cognitivi: motivazione alla padronanza eatteggiamento mentale Motivazione alla padronanza (Mastery Motivation) I bambini con un orientamento alla padronanza si

focalizzano sul compito piuttosto che sulle loro abilità,hanno dei sentimenti positivi e generano dellestrategie orientate alla soluzione che migliorano la loroprestazione.

I bambini con un orientamento all’impotenza sifocalizzano sulle loro inadeguatezze, spessoattribuiscono le loro incapacità a una mancanza diabilità, e mostrano sentimenti negativi. Questoorientamento mina la loro prestazione.

IL RENDIMENTO

• Processi cognitivi: motivazione alla padronanza eatteggiamento mentale

Motivazione alla padronanza (MasteryMotivation)

Orientamento alla performance

Un orientamento che implica l’esserepreoccupati dei risultati piuttosto che delprocesso; vincere è ciò che conta.

Per gli studenti orientati alla padronanza, ciòche conta è la sensazione di star interagendoefficacemente con il proprio ambiente. Anche glistudenti orientati alla padronanza amanovincere, ma lo sviluppo delle loro abilità è piùimportante.

IL RENDIMENTO

Processi cognitivi: motivazione alla padronanza eatteggiamento mentale Motivazione alla padronanza (Mastery

Motivation) Atteggiamento mentale (minset)

• Concetto con cui Dweck si riferisce all’atteggiamento cognitivo che gli individuisviluppano per se stessi. Gli individui hanno un atteggiamento fisso oppure increscita.

IL RENDIMENTO

• Autoefficacia Autoefficacia è il credere che si possa controllare

una situazione e produrre dei risultati favorevoli. Albert Bandura (1997, 2001, 2004) ritiene che

l’autoefficacia sia un fattore cruciale per glistudenti per conseguire o meno dei risultati.

Dale Schunk (1991, 2004) crede chel’autoefficacia influenzi la scelta delle attività diuno studente; gli studenti con una bassaautoefficacia possono evitare molti compiti, alcontrario quelli con un’alta autoefficacia sonoentusiasti di impegnarsi in compiti finalizzatiall’apprendimento.