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ilpietrafesano.altervista.org Numero 3Bis SPECIALE Anno 1 [email protected] Ave Roche piissime Che sano per Rocco sia ogni appestato al nobil suo lato vi scrisse Gesù Definibile come un San Rocco povero”, è da sempre considerata una festa minore rispetto a quella di agosto. Ma io preferisco definirla più intima. Perché rispetto alla afosa giornata del se- dici agosto non siamo distratti da quelle miriadi di cose che possono essere il pranzo, il concerto, le movimentate e a volte stancanti giornate di festa da cui usciamo fuori, il caldo disarmante e ancora tante altre. A maggio no: si sente veramente la vicinanza al Santo e si respira il clima reli- gioso e di contemplazione che è presente anche ad agosto, ma è camuffata da tutta quella piace- volissima e giustissima sovrastruttura della festa. Ed è una ricorrenza di cui comprendi il valore soprattutto quando, dopo tanti anni di presenza, non ci sei. Quest'anno è successo a me, che ho passato la serata di sabato nella costante sensazione di non essere dove sarei dovuto essere, con il pensiero che volava continuamente al mio paese, ai miei parenti e ai miei amici, guardando continuamente l'orologio e immaginando a che punto si trovassero i festeggiamenti o la prepara- zione di questi. E, ripeto, ho compreso il valore di questa festa, alla quale qualunque vero satria- nese, religioso o meno sarà per sempre legato. Aurelio 16 Maggio. Verso sera, quando la luce del sole sembra attenuarsi, la comunità ricorda la figura di San Rocco. Una messa solenne per la sua memoria a cui segue una processione per le vie del paese. Dove Rocco di Montpelier non è mai arrivato, da vivo.

Il Pietrafesano- Speciale San Rocco Maggio Numero 3BIS

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Che sano per Rocco sia ogni appestato al nobil suo lato vi scrisse Gesù

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ilpietrafesano.altervista.org Numero 3Bis SPECIALE Anno 1

[email protected] Ave Roche piissime

Che sano per Rocco sia ogni appestato al nobil suo lato vi scrisse Gesù

Definibile come un San Rocco “povero”, è da sempre considerata una festa minore rispetto a quella di agosto. Ma io preferisco definirla più intima. Perché rispetto alla afosa giornata del se-dici agosto non siamo distratti da quelle miriadi di cose che possono essere il pranzo, il concerto, le movimentate e a volte stancanti giornate di festa da cui usciamo fuori, il caldo disarmante e ancora tante altre. A maggio no: si sente veramente la vicinanza al Santo e si respira il clima reli-gioso e di contemplazione che è presente anche ad agosto, ma è camuffata da tutta quella piace-volissima e giustissima sovrastruttura della festa. Ed è una ricorrenza di cui comprendi il valore soprattutto quando, dopo tanti anni di presenza, non ci sei. Quest'anno è successo a me, che ho passato la serata di sabato nella costante sensazione di non essere dove sarei dovuto essere, con il pensiero che volava continuamente al mio paese, ai miei parenti e ai miei amici, guardando continuamente l'orologio e immaginando a che punto si trovassero i festeggiamenti o la prepara-zione di questi. E, ripeto, ho compreso il valore di questa festa, alla quale qualunque vero satria-nese, religioso o meno sarà per sempre legato. Aurelio

16 Maggio. Verso sera, quando la luce del sole sembra attenuarsi, la comunità ricorda la figura di San Rocco. Una messa solenne per la sua memoria a cui segue una processione per le vie del paese. Dove Rocco di Montpelier non è mai arrivato, da vivo.