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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio IV - Ambito Territoriale di Brescia Via S.Antonio, 14 - 25133 Brescia - Codice Ipa: m_pi Il Piano Didattico Personalizzato PDP Sommario INDICAZIONI PER IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO...................................... 2 MODELLO PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO....................................................... 5 APPENDICE A – GRIGLIE DI OSSERVAZIONE............................................................. 12 GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - STUDENTE.......................................................................... 12 GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - DOCENTE............................................................................ 16 GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - CLASSE............................................................................... 17 APPENDICE B – ESEMPI D’INTERVENTO................................................................... 18 Pec [email protected] – email usp.b - [email protected] Tel. 03020121 – C.F.: 80049150172 Codice Univoco per la Fatturazione Elettronica: HKPE39 Sito internet: www.ustservizibs.it BRESCIA 28/10/2015

Il Piano Didattico Personalizzato PDP H/PDP... · zione di P.E.I., e L. 170/10) la scelta di compilare il PDP è lasciata al Consiglio di clas-se. Il Piano Didattico Personalizzato

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca UfficioScolastico Regionale per la Lombardia

Ufficio IV - Ambito Territoriale di BresciaVia S.Antonio, 14 - 25133 Brescia - Codice Ipa: m_pi

Il Piano Didattico PersonalizzatoPDP

Sommario

INDICAZIONI PER IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO......................................2

MODELLO PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO.......................................................5

APPENDICE A – GRIGLIE DI OSSERVAZIONE.............................................................12

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - STUDENTE..........................................................................12

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - DOCENTE............................................................................16

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - CLASSE...............................................................................17

APPENDICE B – ESEMPI D’INTERVENTO...................................................................18

Pec [email protected] – email [email protected]

Tel. 03020121 – C.F.: 80049150172Codice Univoco per la Fatturazione Elettronica: HKPE39

Sito internet: www.ustservizibs.it

BRESCIA 28/10/2015

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INDICAZIONI PER IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

La direttiva del 27 dicembre 2012 e le successive circolari1 esplicative hanno posto alcentro dell’apprendimento lo studente con i propri bisogni, a volte speciali, e il consi-glio di classe, titolare dell’azione didattico -educativa nella scuola. Abbiamo quindi daun lato classi dove sono presenti studenti con potenzialità e debolezze uniche che unaazione didattica individualizzata, come prevista dalla norma (L.53/2003), e strategiedidattiche adeguate alle esigenze possono risolvere, e altri le cui difficoltà sono dia-gnosticate, ma non ricadenti tra quelle normate (L.104/92 e L.170/2010) o si trovanoin situazioni che possono influenzare negativamente l’apprendimento e per i quali lestrategie didattiche utilizzate quotidianamente non sono sempre funzionaliall’apprendimento.

Dall’altro abbiamo un consiglio di classe, a cui la direttiva attribuisce il ruolo di co -protagonista del processo di apprendimento e suggerisce strumenti di flessibilità edu-cativo – didattica, e un ambiente di apprendimento nella sua componente ambientalefunzionante più come barriera che come facilitatore.Il manifestarsi di un bisogno non è quindi condizione per una certificazione o per lapredisposizione di un piano didattico personalizzato, ma il punto di partenza per rive-dere e ristrutturare l’azione didattica. Il primo passo da compiere è l’osservazione,strumento fondamentale per rilevare il bisogno, i punti di forza e di debolezza, e defi-nire le strategie d’intervento. L’osservazione riguarda lo studente (le sue prestazioniscolastiche, i suoi comportamenti, la sua motivazione), la classe (le dinamiche relazio-nali, l’arredo e la predisposizione dell’aula) e il docente (funzionalità delle metodolo-gie e strategie didattiche al superamento delle difficoltà e all’apprendimento).L’osservazione deve essere oggettiva (ovvero fotografare la situazione), basata sugriglie costruite con indicatori significativi per l’apprendimento e mirata a verificare:- se la situazione di “mal funzionamento” crea problemi al bambino/ragazzo nella

relazione con gli altri e/o nell’apprendimento (disturbi del comportamento gravi,autolesionismo, disturbi emozionali).

1 C.M. 8 del 6/03/2013 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazio-ne territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative” e Nota MIUR del 22/12/2013 “Strumentid’intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali anno scolastico 2013-14 – Chiarimenti”PDP-UST Brescia ottobre 2015 Pagina 2

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- quanto quel funzionamento problematico ostacoli il bambino/ragazzo nei futuriapprendimenti cognitivi, sociali, relazionali ed emotivi.

- se il bambino/ragazzo, attraverso il suo scarso funzionamento educativo-apprendi-tivo, stia peggiorando la sua immagine sociale, soprattutto se appartiene a qual-che categoria socialmente debole.

- se le strategie didattiche e gli stili d’insegnamento siano funzionali al successoscolastico di ogni bambino/ragazzo

Il percorso osservativo si concretizza nell’osservazione fatta dal singolo insegnante,nel confronto tra i docenti nel consiglio di classe e, nel caso si ritenga opportuno, conaltre figure professionali (neuropsichiatri, assistenti sociali, ecc.), nell’individuazionedi strategie d’intervento funzionali a quanto osservato.

Non necessariamente la rilevazione di un bisogno educativo richiede la stesu-ra di un PDP, spesso semplici strategie e metodologie coinvolgono l’intera classe mi-gliorandone il clima e riducendo le situazioni di difficoltà degli studenti. Infatti un ap-prendimento è significativo2 se è attivo e intenzionale (chi apprende è co-costruttoredi conoscenze), costruttivo (basato su conoscenze pregresse), collaborativo (fruttodella collaborazione tra chi apprende e tra chi apprende e chi insegna), conversazio-nale (apprendimento dialogico) e usa la riflessione (metacognizione cioè rendersi con-to di ciò che accompagna i processi di apprendimento, essere consapevoli dei propriprocessi cognitivi). E’ quindi molto importante3: fare delle scelte organizzative (dispo-sizione degli spazi, scelta dei materiali, l’illuminazione, ecc) e didattiche (strumenti,relazioni, argomenti, tecniche di comunicazione, ecc), promuovendo l’interesse, inco-raggiando la partecipazione, creando relazioni tra i compagni, potenziando compe-tenze trasversali funzionali all’apprendimento, strutturando attività didattiche pertutta la classe ma con un’attenzione particolare alla gestione del processo di appren-dimento in modo che ogni studente sappia declinarlo in base alle proprie caratteristi-che. In questo caso non è necessaria la stesura di un Piano Didattico Personalizzato.Tranne nei casi previsti dalla norma (L.104/92, in questo caso assume la denomina-zione di P.E.I., e L. 170/10) la scelta di compilare il PDP è lasciata al Consiglio di clas-se. Il Piano Didattico Personalizzato può essere redatto per il singolo studente o perun gruppo di studenti.Si sottolinea la collegialità nella redazione del documento che non può essere consi-derato un semplice adempimento burocratico, ma rappresenta un piano d’azione sog-getto a monitoraggio e conseguente revisione durante l’anno scolastico. In praticaesso deve essere uno strumento di lavoro efficace, significativo, realistico, coerente econcreto, compilato nel momento in cui il bisogno, nonostante le strategie adottatepermane.

2 Ausubel (1963-1968) e Novak (2001)3 D’Alonzo “Come gestire la classe nella pratica didattica” GiuntiPDP-UST Brescia ottobre 2015 Pagina 3

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Il gruppo di lavoro ha scelto di indicare gli elementi essenziali presenti in un PianoDidattico Personalizzato ritenendo che il come strutturarli è compito di ogni scuola.Si propone un modello di PDP4 che deve contenere: a. Dati anagrafici e Curriculum scolastico:

E’ importante disporre d’informazioni sul passato scolastico dello studente: per-corso scolastico, strategie e strumenti utilizzati nel passato o nel precedente annoscolastico, interventi di specialistici e/o di strutture socio sanitarie del territorio,ecc.

b. L’analisi dei bisogni e del contesto (punti di forza e di debolezza non solodell’alunno ma anche dell’ambiente di apprendimento):In questa parte è importante definire il bisogno educativo speciale emersodall’osservazione5 e dalla documentazione presentata, i punti di forza e le risorseindividuali, le risorse e le criticità del contesto classe. L’uso di tabelle è utile persintetizzare quanto osservato ed avere una visione globale del bisogno contestua-lizzato nell’ambiente di apprendimento.

c. La programmazione degli interventi didattico – educativi e strategie dipersonalizzazione ed individualizzazione: Obiettivo è quello di lavorare sulle strategie e i materiali che sostengono il pro-cesso di apprendimento dello studente dando forma all’intervento didattico mira-to, individualizzato e personalizzato ricordando che gli obiettivi disciplinari e tra-sversali devono essere coerenti con quelli della classe e tali da consentire il rag-giungimento delle competenze finali. Si tratta quindi di individuare strategie difacilitazione, sviluppare le autonomie di studio, potenziare i processi meta cogni-tivi e le strategie di accesso al testo, strutturare attività individuali e di gruppoper il consolidamento/potenziamento e/o il recupero, strutturare il materiale di la-voro, sviluppare nello studente le competenze compensative. Ciascun intervento6

va dettagliato indicando chi fa, che cosa fa, come e quando lo si fa. Ci può essereuna programmazione generale e una disciplinare ma non necessariamente en-trambe.

d. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative effettivamente usati: Gli strumenti compensativi devono essere efficaci e convenienti per lo studente (èopportuno dare spazio alle competenze compensative) perché non devono disper-dere le risorse e devono comunque consentire il raggiungimento di risultati.Le misure dispensative devono essere calibrate e applicate solo quando la presta-zione richiesta è particolarmente difficoltosa e non produce apprendimento/cam-biamento significativo.

e. Le modalità di verifica e i criteri di valutazione Vi deve esser coerenza tra criteri di valutazione, ciò che si è programmato e lemodalità di verifica. La valutazione dovrà quindi tener conto del percorso seguitodallo studente e dei progressi effettuati partendo da ciò che sa fare. Ricordandoche non tutte le personalizzazioni previste nelle modalità di valutazione interme-die sono applicabili in sede di esame di stato, è opportuno prevedere un percorsoche faccia acquisire allo studente una progressiva autonomia. Tempi aggiuntivi,uso di mediatori, valorizzazione del contenuto, compensazione dello scritto conl’orale rappresentano personalizzazioni che la norma consente in sede di esamedi stato.

f. Gli impegni assunti dalla famiglia e dallo studente, fondamentale per la col-laborazione scuola –famiglia e per la responsabilizzazione dello studente.

4 Modello allegato5 Appendice A – Griglie di osservazione6 Appendice B – Esempi d’interventoPDP-UST Brescia ottobre 2015 Pagina 4

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g. Pagina finale delle firme (Dirigente Scolastico, Consiglio di classe, famiglia, studente)

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PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Alunno/a __________________________________________

Classe _______

A.S. ________ / ________

[ ] BES con certificazione

[ ] BES rilevato dal team docenti / consiglio di classe

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Sezione A

1. Dati anagrafici:

Cognome e nome allievo/a:_____________________________Luogo di nascita: ______________________Data____/ ____/ _______

Lingua madre: ________________________________________Eventuale bilinguismo: ________________________________________

Classe frequentata ________________

Curriculum scolastico: INFORMAZIONI SUL PASSATO SCOLASTICO DELLO STUDENTE

Descrizione del percorso scolastico

(Inserire lo storico dell’alunno fino al raggiungimento

dell’anno in corso)

Strategie e strumenti utilizzati nel pas-sato o nel precedente anno scolastico

(sintetizzare gli strumenti/aiuti attivati negli anni precedenti,

in caso di primo inserimento specificare l’anno in cui è stata

effettuata la diagnosi)

Interventi di specialistici e/o di struttu-re socio sanitarie del territorio

(inserire i nomi delle strutture private o pubbliche ovvero de-

gli enti che hanno preso in carico la situazione dell’alunno)

Altro

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Sezione B

2. L’analisi dei bisogni e del contesto:

Alunno

DEFINIRE IL BISOGNO EDUCATIVO EMERSO

DALL’OSSERVAZIONE E DALLA DOCUMENTA-

ZIONE PRESENTATA (è consigliabile utilizzare le

griglie di osservazione appendice A)

Contesto classe (risorsa alunni, aula, docente)

Punti di forza e risorse individuali

es.

CURIOSITÀ

INTERESSI

ABILITÀ PARTICOLARI …...

Risorse

es.

ALUNNI DISPONIBILI / ALUNNI I GRADO DI GESTIRE IL LAVORO

DI GRUPPO

AULA CON LIM

POSIZIONE DELL’AULA ……...

Punti di debolezza

es.

DIFFICOLTÀ NELL’AUTOREGOLAZIONE

TEMPI BREVI DI ATTENZIONE

DISTURBI NEL COMPORTAMENTO ……...

Criticità

es.

COMPLESSITÀ DELLA CLASSE

POSIZIONE DISAGEVOLE DELL’AULA …………….

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3. Bisogno educativo individuato:

Area BES Descrizione del bisogno

Disturbi Evolutivi specifici -

DSA

(si ricava dalla diagnosi)

DISLESSIA DISCALCULIA DISGRAFIA DISORTOGRAFIA

Disturbi Evolutivi specifici – al-

tri

(sono indicati dagli specialisti nella diagnosi)

DEF. COORDIN. MOT. - ADHD - FUNZ. INTELL. LIMITE - DIST. DEL

LINGUAGGIO ...

Svantaggio socio – economico(definiti dai docenti del corso)

Svantaggio linguistico – cultu-

rale

(definiti dai docenti del corso)

Altre difficoltà

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Sezione C/D PARTE TRASVERSALE

4. La programmazione degli interventi didattico – educativi: sviluppo delle competenze compensative, delle autonomiedi studio e dei processi meta cognitivi (competenze trasversali) - compilazione a cura del consiglio di classe

NON POSSIAMO CAMBIARE GLI OBIETTIVI DISCIPLINARI; POSSIAMO INTERVENIRE SULLE STRATEGIE E SULLE

MODALITÀ DEL NOSTRO INTERVENTO.

Descrizione abi-lità / capacità da

potenziare

Azione(esplicitare le attività, i percorsi enon usare parole generiche comeattività laboratori ali, cooperative

learning…)

Tempi, ore, insegnanti, disci-pline coinvolte

(indicare aree tematiche esingole discipline)

Descrizione performance da raggiunge-re (cosa sarà capace di fare dopo

l’esperienza di potenziamento/facilita-zione)

PARTENDO DAL-LA GRIGLIA DI OSSERVAZIONE INDIVIDUARE LE ABILITÀ DA PO-TENZIARE

ESPLICITARE LE AZIONI / ATTIVITÀDA PROPORRE CONCRETAMENTE IN CLASSE ( Vedere APPENDICE B –ESEMPI D’INTERVENTO)

GLI OBIETTIVI DISCIPLINARI E TRASVER-SALI DEVONO ESSERE COERENTI CON QUELLI DELLA CLASSE E TALI DA CON-SENTIRE IL RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE FINALI.

ES. 1: DIFFICOL-TÀ NELLA ME-MORIZZAZIONE DEL NUOVO LES-SICO

ES. 2: DIFFICOL-TÀ NELLA DECO-DIFICAZIONE DEL SEGNO

(inserire tutte le difficoltà rilevate dagli specialisti

ES. 1 AZIONE:

ALL’INIZIO DI OGNI LEZIONE, A TURNO, GLI ALUNNI RIPETONO I NUOVI TERMINI

ES. 2 AZIONE:

- LETTURA A PUNTO

- ATTIVITÀ LUDICHE (GIOCHI LIN-GUISTICI – CRUCIVERBA)

- COINVOLGIMENTO NELLA LETTU-RA DI FRASI CONOSCIUTE O CON-

ES. 1 TEMPI:

5 MINUTI OGNI LEZIONE

MATERIE

INGLESE / FRANCESE

ES. 2 TEMPI:

PRIMO E SECONDO QUADRI-MESTRE

MATERIE

ANTOLOGIA

ES. 1 PERFORMANCE RAGGIUNTA

- AMPLIARE LA CONOSCENZA DEI CAMPI SE-MANTICI

ES. 2

SA LEGGERE IN MODO CORRETTO

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oppure suggerite dai docenti)

SEGNE

- LEGGERE TESTI DI SUA PRODU-ZIONE

- CARTELLONE DEL LESSICO

- QUADERNO DEL LESSICO

GRAMMATICA

STORIA

GEOGRAFIA

INGLESE

FRANCESE

TECNOLOGIA ….

5. La programmazione degli interventi didattico – educativi: strategie di personalizzazione e individua-lizzazione - compilazione a cura del singolo docente (da qui in poi usare i descrittori tratti dagli elenchiA,B,C,D,E,F,G,H, in allegato)

Disciplina o Ambitodisciplinare

Strategie didattiche inclu-sive Materiale di lavoro Competenze e strumenti

compensativi previsti Misure dispensative

MATERIA

……………….

Docente

………………

(scegliere da elenco A/B/C)

ES.

SEMPLIFICAZIONE TE-STUALE

UTILIZZO DI MAPPE CONCETTUALI….

IL MATERIALE DI LAVO-RO NON DEVE ESSERE

NECESSARIAMENTE IL

LIBRO DI TESTO

(scegliere elenco E)

ES.

USO DELLA CALCOLATRI-CE

SCHEDE FORME VERBA-LI...

(Scegliere da elenco D)

ES.

SCRITTURA IN CORSIVO

LETTURA AD ALTA VOCE ...

MATERIA

……………….

Docente

…………………

T (eseguire usando leindicazioni riportate sopra

per ogni materia)

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Sezione E

6. Modalità di verifica e criteri di valutazione

TABELLA RIASSUNTIVA DELL’ IMPIANTO PERSONALIZZATO/INDIVIDUALIZZATO

Disciplina Cosa valutare (Competenze, conoscenze, abilità)

Forme di valutazione(prova scritta, orale, ecc)

Modalità di valutazione (tempi ag-giuntivi, uso di mediatori, valorizza-

zione del contenuto, ecc)(elenco F/G) (elenco F/G)

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Sezione F

7. Gli impegni assunti dalla famiglia e dallo studente, fondamentale per la collaborazione scuola –famiglia e per la responsa-

bilizzazione dello studente.

La Famiglia s’impegna a

Lo Studente s’impegna a

FIRMA DEI DOCENTI

COGNOME E NOME DISCIPLINA FIRMA

FIRMA DEI GENITORI IL DIRIGENTE SCOLASTICO

________________________________________________________________ _____________________________________

__________________, lì ___________

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Questa tabella deve essere compilata al termine dell’anno scolastico, NON VA CONSEGNA-

TA AI GENITORI, ma in segreteria per essere inserita nel fascicolo personale dell’alunno.

IL FILE DA COMPILARE, COMPLETO DI INTESTAZIONE, È PRESENTE SUL SITO NELLA

SEZIONE BES.

Sezione G

1. Verifica della programmazione personalizzata (da compilare in sede di scrutinio finale)

Disciplina Efficacia delle stra-tegie adottate

Efficacia delle mi-sure dispensative

Efficacia degli stru-menti compensativi Obiettivi raggiunti Obiettivi ancora

da potenziare

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FIRMA DEI DOCENTI

COGNOME E NOME DISCIPLINA FIRMA

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

_____________________________________

Palazzolo, ………………………………….

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APPENDICE A – GRIGLIE DI OSSERVAZIONEIn questo spazio si propongono alcuni strumenti di osservazione da cui poter trarre spunto per

costruire griglie funzionali all’osservazione da compiere.

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - STUDENTE

Cognome e Nome _____________________________ Classe _____

Osservazione delle abilità e dei comportamenti

OSSERVAZIONE IN CLASSE(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

LETTURA

VELOCITÀ Molto lenta Lenta Scorrevole

CORRETTEZZA Adeguata Non adeguata (ad esempio confonde / in-

verte/sostituisce omette lettere o sillabe

COMPRENSIONE Scarsa Essenziale Globale Completa-analitica

SCRITTURA

SOTTO DETTATURA

Corretta Poco corretta Scorretta

Tipologia errori

Fonologici Non fonologiciFonetici

PRODUZIONE AUTO-NOMA

Aderenza consegna

Spesso Talvolta Mai

Corretta struttura morfo-sintattica

Spesso Talvolta Mai

Corretta struttura testuale (narrativo, de-scrittivo, regolativo)

Spesso Tavolta Mai

Correttezza ortografica

Adeguata Parziale Non adeguata

Uso punteggiatura

Adeguata Parziale Non adegua-ta

GRAFIALEGGIBILE

Sì Poco No

TRATTO

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Premuto Leggero Ripassa-to Incerto

CALCOLO

Difficoltà visuo spaziali (es:quantificazione automatiz-zata)

Spesso Talvolta Mai

Recupero di fatti numerici(es: tabelline)

Raggiun-to

Parziale non raggiunto

Automatizzazione dell’algo-ritmo procedurale

Raggiun-to

Parziale non raggiunto

Errori di processamento nu-merico (negli aspetti cardi-nali e ordinali e nella corri-spondenza tra numero equantità)

spesso talvolta mai

Uso degli algoritmi di basedel calcolo (scritto e amente)

adeguata parziale non adeguato

Capacità di problem sol-ving adeguata parziale non adeguata

Comprensione del testo diun problema adeguata parziale non adeguata

APPRENDI-MENTO DELLELINGUE STRA-NIERE

Pronuncia difficoltosa Difficoltà di acquisizione degli automatismi grammaticali di base Difficoltà nella scrittura Difficoltà acquisizione nuovo lessico Notevoli differenze tra comprensione del testo scritto e orale Notevoli differenze tra produzione scritta e orale Altro:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….………………

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Osservazione di altre caratteristiche del processo di apprendimento

OSSERVAZIONE IN CLASSE(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

PROPRIETÀ LINGUISTICA difficoltà nella strutturazione della frase difficoltà nel reperimento lessicale difficoltà nell’esposizione orale

MEMORIA

Difficoltà nel memorizzare: categorizzazioni formule, strutture grammaticali, algoritmi (tabelline,

nomi, date …) sequenze e procedure

ATTENZIONE attenzione visuo-spaziale selettiva intensiva

AFFATICABILITÀ Sì Poco No

PRASSIE Difficoltà di esecuzione Difficoltà di pianificazione Difficoltà di programmazione e progettazione

ALTRO

Osservazione di Ulteriori Aspetti Significativi

OSSERVAZIONE IN CLASSE(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

MOTIVAZIONE

Partecipazione al dialogo educativo

□ Molto Ade-guata

□ Adeguata

□ Poco Adeguata

□ Non adeguata

Consapevolezza delle proprie difficoltà

□ Molto Adeguata

□ Adeguata

□ Poco Adeguata

□ Non adeguata

Consapevolezza dei pro-pri punti di forza

□ Molto Adeguata

□ Adeguata

□ Poco Adeguata

□ Non adeguata

Autostima □ Molto Adeguata

□ Adeguata

□ Poco Adeguata

□ Non adeguata

ATTEGGIAMENTI E COMPORTAMENTI RISCONTRABILI A SCUOLA

Frequenta regolarmente la scuola □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Accetta e rispetta le regole □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Fa domande non pertinenti all’insegnante

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Svolge regolarmente i compiti a casa □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

PDP-UST Brescia ottobre 2015 Pagina 18

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Porta a scuola i materiali necessari alleattività scolastiche

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Cura dei materiali per le attività scola-stiche (propri e della scuola)

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Comprende le consegne proposte inclasse

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Usa consapevolmente gli strumenticompensativi e le misure dispensative

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Ha fiducia nelle proprie capacità □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Segue il regolare svolgimento delle le-zioni

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Presta attenzione alle sollecitazionidell’insegnante / educatore

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Mantiene l’attenzione durante l’attivitàin classe

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Partecipa alle attività di gruppo □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Partecipa alle attività ludiche □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO

Sottolinea, identifica parole chiave … □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Rielabora e riassume verbalmente e/oper iscritto un argomento di studio

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Costruisce schemi, mappe o dia-grammi autonomamente

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Utilizza schemi e/o mappe fatte da al-tri (insegnanti, genitori, compagni, ecc.)

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Cerca d’imparare tutto a memoria □ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Utilizza strumenti informatici (compu-ter, correttore ortografico, software…)

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Usa strategie di memorizzazione (im-magini, colori, riquadrature …)

□ sem-pre

□ quasi sem-pre

□ qualchevolta

□ mai

Altro

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GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - DOCENTEOpzione A:

Questo questionario offre la possibilità di riflettere su le preferenze personali in termini di stilidi apprendimento possano influire le scelte metodologiche.

Indica con quale frequenza utilizzi le seguenti scelte metodologiche nel tuo insegnamento:

Contestualizzo il nuovo argomento facendo domande di tipo generale e richiamando le conoscenze degli studenti

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Invito gli studenti a ritrovare diffe-renze e contrapposizioni negli argo-menti trattati

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Stimolo le reazioni degli studenti fa-cendo ricordare esperienze perso-nali

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Chiedo agli studenti di esplicitare sequenze temporali e relazioni logi-che (es cause ed effetti, tesi e argo-mentazioni)

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Invito gli studenti a ritrovare somi-glianze e analogie tra gli argomenti trattati

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Uso e faccio usare scalette, schemi classificatori, tabelle

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Finisco le lezioni riepilogando o fa-cendo riepilogare dagli studenti iprincipali punti trattati

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Utilizzo verifiche che sondano cono-scenze e/o abilità di tipo specifico

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Uso e faccio usare mappe concet-tuali, disegni e simboli

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Stimolo gli studenti a distinguere ifatti rispetto alle opinioni e a daregiudizi obiettivi e motivati

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Scandisco un compito complesso in fasi delimitate e collegate in una se-quenza lineare

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Utilizzo tecnologie durante la lezio-ne

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Durante una spiegazione introduco pause ove opportuno per promuove-re la riflessione personale

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Scandisco la lezione in sequenze brevi, in cui alterno metodi e stru-menti diversi

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Mi attengo alla sequenza dei conte-nuti e delle attività previsti nel librodi testo

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

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Imposto un lavoro nelle sue linee generali e chiedo agli studenti di de-cidere fasi e dettagli

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Esplicito chiaramente lo scopo, i contenuti, le modalità di lavoro pri-ma di iniziare un’attività

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Presento esempi, fatti, situazioni specifiche e chiedo agli studenti di ipotizzare idee generali o modelli esplicativi

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Propongono attività in cui si lavoracon un unico materiale o metodo invista di un obiettivo preciso

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Alterno l’uso del libro di testo con altre risorse, strumenti, attività

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Presento un’idea generale ed invitogli studenti ad applicarla per inter-pretare o spiegare fatti o situazionispecifiche

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Lascio che gli studenti scoprano le risorse di cui hanno bisogno via via che procedono nel lavoro

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Presento un nuovo argomento passodopo passo in una sequenza logica programmata

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Incoraggio gli studenti a trasferireconoscenze abilità da una discipli-na ad un’altra

Quasi mai Di rado A volte spes-so

Quasi sempre

Opzione B

Riflessione sul proprio modo d’insegnamento seguendo la traccia proposta da L. D’Alonzo in “Come fare a Gestire la classe nella pratica didattica”:

Com’è il mio stile d’insegnamento?

Come agisco in classe?

Quale strategia di insegnamento adotto?

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE - CLASSEPer analizzare le relazioni sociali nel gruppo classe si può utilizzare il sociogramma di Mo-reno. Si suggerisce anche di osservare:

a. l’organizzazione fisica della classe

b. la relazione insegnante – alunno e operatori - alunno

c. la relazione tra alunni

d. la relazione tra docenti

e. la relazione tra docenti e operatori

f. la relazione con la famiglia

g. i comportamenti inadeguati

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APPENDICE B – ESEMPI D’INTERVENTOProgrammazione degli interventi didattico

educativi

Indicazione delle linee d’intervento : facilita-

zione, sviluppo di autonomie, strutturazioni,

ecc.Interventi per sviluppare l’autonomia di stu-

dio e i processi di meta cognitivi

Es:

- Aiutare ad individuare i concetti chiave,

insegnare a sintetizzare

- Anticipare l’argomento che si andrà a

trattare e riprendere le conoscenze pre-

gresse funzionali al nuovo argomento,

promuovere inferenze

- Dare spazio all’apprendimento attraverso

il fare con una didattica laboratoriale

- Rendere consapevole l’alunno delle stra-

tegie utilizzate spontaneamente, svilup-

pare l’analisi dell’errore, dare spazio al

conflitto cognitivoInterventi per migliorare le competenze di

accesso al testo

Ad esempio

- insegnare diverse strategie di lettura

- Insegnare ad utilizzare i libri di testo

(vari dispositivi

EccPersonalizzare gli interventi attraverso la fa-

cilitazione

Frazionare gli obiettivi in sotto obiettivi

Valorizzare linguaggi alternativi

EccAzioni di strutturazione Dei momenti della giornata, definire regole

di convivenza sociale, strutturare i materiali

eccSviluppare competenze compensative Insegnare ad usare Video scrittura, a costrui-

re mappe e schemi, a leggere i libri digitali,

Ecc.Altro ………..

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PRESUPPOSTI E METODOLOGIE OPERATIVE PRESUPPOSTI E METODOLOGIE OPERATIVE (ELENCO - A)(ELENCO - A)

Tutti gli insegnanti dovranno operare e verificare affinché:

I tempi di elaborazione e produzione degli elaborati siano adeguati ai livelli di partenza

Le informazioni siano integrate da differenti modalità comunicative (audio –vi-deo- immagini....)

Ogni messaggio sia chiaro e opportunamente percepito

I compiti siano compresi, comunicati e trascritti correttamente

Le richieste operative, in termini quantitativi, siano adeguate ai tempi personali

Sia verificata l'opportunità di una lettura ad alta voce in pubblico e di un con-fronto diretto con i compagni

Interrogazioni programmate

Ogni richiesta e performance sia chiara nei suoi intenti valutativi

Il consiglio di classe al completo deve essere a conoscenza delle scelte meto-dologiche effettuate ed eventualmente compensare con interventi che ga-rantiscano “il benessere psico-fisico” dei ragazzi.

Ogni performance richiesta, deve essere strettamente individualizzata e con-cordata

Condividere le strategie da utilizzare

STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO (ELENCO - B)(ELENCO - B)

Privilegiare l’apprendimPrivilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratorialeento esperienziale e laboratoriale

□ La gratificazione e l’incoraggiamento di fronte ai successi, agli sforzi eagli impegni devono essere preponderanti al castigo e alle frustrazioni difronte agli insuccessi

□ Sollecitazione delle conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomen-ti e creare aspettative

□ Riproposizione e riproduzione degli stessi concetti attraverso modalità elinguaggi differenti (iconografico, audio …….)

□ Pause ripetute e volute per una consapevolezza dell’avvenuta compren-sione

□ Utilizzo di mappe concettuali, che possano permettere a tutti alunni di se-guire i concetti espressi, ricondurli al percorso attuato e soprattutto pos-sano essere rielaborate e personalizzate per una conoscenza più appro-fondita dell’argomento.

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□ Semplificazioni testuali che amplieranno l’ambito informativo attraversomessaggi plurimi e di differente origine (sonori, grafici, fotografici, televi-sivi, informatici ecc…)

□ Importanza maggiore alla comunicazione orale/scritta

□ In momenti e tempi opportuni, dettatura all’insegnante del proprio pen-siero affinché ciò non sia ostacolato dalle difficoltà di scrittura. (utilizzodegli strumenti di inclusione digitali – es.google/sintesi vocale/lettura deibrani)

□ Richieste specifiche, domande univoche e lineari senza contaminazionilinguistiche o di aspettative educative di differente natura

□ Non enfatizzazione degli errori ripetuti anche se segnalati

□ Accettazione del ragazzo per quello che è, valorizzazione di quello che hasenza presunzioni di “cambiamenti” spesso inopportuni e impropri

□ Attenzione verso il “benessere dello studente” soprattutto nelle disciplineche già strutturalmente utilizzano linguaggi differenti.

□ Predilezione dell'aspetto contenutistico rispetto a quello procedurale

□ ALTRO (Specificare).................................................................................…

OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI – TRASVERSALI E METACOGNITIVI OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI – TRASVERSALI E METACOGNITIVI ((ELENCO - CELENCO - C))

h. Sviluppare nei ragazzi un metodo di studio personale, ricorrendo even-tualmente ad idonei strumenti compensativi o dispensativi

i. Migliorare la comprensione delle informazioni attraverso l’uso integratodi varie forme di comunicazione (parole, audio, immagini)

j. Aumentare le competenze lessicali e migliorare le capacità comunicativeattraverso i vari canali dell’informazione

k. Tendere alla normalizzazione dei tempi di rielaborazione e produzionedelle conoscenze

l. Conoscere e prendere coscienza delle proprie modalità di apprendimento

m. Applicazione consapevole di strategie e comportamenti utili per un piùefficace processo di apprendimento

n. Scelta di strategie operative più efficaci e adeguate all’apprendimento dinuove conoscenze

o. Sviluppare la capacità di autocontrollo e autovalutazione delle propriestrategie per migliorare i propri risultati

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https://sostegnobes.wordpress.com/strumenti-compensativi-e-dispensativi/

DISPENSARE E COMPENSARE GLI ALUNNI CON BISOGNI SPECIALI

Gli strumenti dispensativi e compensativi sono misure e strumenti che aiuta-no l’alunno con DSA o con altri Bisogni Speciali a ridurne gli effetti del suo di-sturbo, predisponendo una modalità di apprendimento più adatta alle suecaratteristiche, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cogniti-vo.

In particolare gli STRUMENTI COMPENSATIVI sono strumenti che permettonodi compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’ese-cuzione dei compiti automatici (“non intelligenti”) compromessi dal disturbospecifico, proprio come un paio di occhiali permette al miope di leggere ciò cheè scritto sulla lavagna. Per esempio, se l’alunno con Disturbi Specifici di Ap-prendimento non ha memorizzato l’alfabeto, è possibile fargli visionare le lette-re che non ricorda con appositi cartelli o tabelle anche quando già la totalitàdella classe non usa più questo tipo di supporto; con questo accorgimento,l’alunno ha possibilità maggiori di un successivo apprendimento rispet-to ad un isolamento conoscitivo. Tale tecnica ovviamente può essere utile conqualsiasi tipo di apprendimento, per esempio: le tabelline, le figure geometri-che, i giorni della settimana ecc.

Le MISURE DISPENSATIVE riguardano la dispensa da alcune prestazio-ni (lettura ad alta voce, prendere appunti…), i tempi personalizzati direalizzazione delle attività, la valutazione (non viene valutata la formama solo il contenuto,…), ecc.

STRUMENTI DISPENSATIVI – (ELENCO – D)ELENCO – D)

L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richie-ste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il per-corso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

Lettura ad alta voce

Dettatura e copiatura dalla lavagna

Scrittura corsivo e stampato minuscolo

Studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali, tabellone etc…………

Compiti domestici superiori al minimo necessario

Trascrizione dei compiti e degli appunti (prevedere aiuto esterno dai compa-gni o dagli insegnanti)

Interrogazioni non programmate

Limitare la somministrazione di verifiche (non più di una verifica al giorno edue alla settimana)

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Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto

Subordinazione della valutazione della produzione scritta, ma predominanzadell'aspetto iconico e orale specialmente per le lingue straniere

Evitare nelle verifiche scritte, la sovrabbondanza di correzioni con avvilentisegni in rosso. Correggere con evidenza gli errori percepibili e modificabili, eindicare gli altri con la matita

………………………………………………………..

STRUMENTI COMPENSATIVI – (ELENCO – E)ELENCO – E)

Matematica:

Tabelle della memoria, tavola pitagorica, formule o linguaggi specificiecc…

strutturazione dei problemi per fasi

organizzazione delle procedure

uso calcolatrice

STRUMENTI DIGITALI

ALTRO....................................................

Lingua Italiana:

h. schede forme verbali, analisi grammaticale, logica, del periodo, aiuti tem-porali ecc…

i. uso sintetizzatore vocale per i testi

j. uso registrazioni

k. programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettonola produzione di testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento dellarilettura e della contestuale correzione degli errori;

Tecniche:

2. formule e/o procedure specifiche

Lingua Straniera:

- privilegiare la comunicazione orale con valorizzazione di eventuali espe-rienze pregresse

- negli elaborati scritti, limitare le correzioni ai soli errori percepibili e modi-ficabili, nonché prevedere un aiuto esterno per le trascrizioni (compagni odocenti medesimi)

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- Uso del registratore in alternativa al Compito in Classe Scritto

Per tutti

- Audiolibri

l. Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri (sintesi vocale)

m. Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet

n. Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente infor-mazioni specifiche.

o. Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie preparati inambito domestico

p. Sintesi, schemi elaborati dai docenti

q. Utilizzare per i testi da realizzare caratteri ad alta leggibilità come da de-creto (ARIAL 14 /interlinea1.5)

r. Usare organizzatori e anticipatori (anticipare argomenti e modalità di la-voro, utili soprattutto per casi ADHD)

s. Guidare l’alunno nella selezione e sottolineatura delle parti del testo si-gnificative con individuazione dei concetti/parole chiave

t. Costruire un raccoglitore con regole, schemi, scalette, promemoria e vo-cabolari utilizzando supporti visivi come icone, colori e glossari visivi.

VERIFICA VERIFICA (ELENCO - F)(ELENCO - F)

- Differenziare le verifiche, dal punto di vista cognitivo, in base a eventualirelazioni diagnostiche a riguardo

- Dare opportuni tempi di esecuzione per consentire tempi di riflessione,pause e eventuale gestione dell’ansia

- In alternativa ai tempi, assegnare minor quantità di compiti da svolgere,che consentano egualmente di verificare le abilità

- Assegnare compiti con obiettivi di verifica chiari e non plurimi; comunica-re necessariamente l’oggetto di valutazione, sia esso formale, contenuti-stico o organizzativo

- Non giudicare, se non come obiettivo specifico univoco, l’ordine o la calli-grafia

- Giudicare i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di consapevolezza edi conoscenza, siano essi espressi in forme tradizionali o compensative.

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- Verifiche in formato digitale per la sintesi vocale.

- Utilizzare per i testi da realizzare caratteri ad alta leggibilità come da de-creto (ARIAL 14 /interlinea1.5)

- Prestare attenzione alla veste grafica (evitare affollamento e non usareformato A3)

- Leggere e chiarire le consegne.

- Strutturare le verifiche con metodi opportuni (risposta multipla, comple-tamento, vero/falso, collegamento)

- Predisporre verifiche preparatorie orali per il recupero o miglioramentodei risultati delle prove scritte

VALUTAZIONE VALUTAZIONE (ELENCO - G)(ELENCO - G)

Ogni studente verrà valutato in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle co-noscenze apprese e alle strategie operate. La valutazione è personale,come personali i livelli di partenza.

La scuola valuta il contributo che ha dato, il percorso nel quale ha saputo ac-compagnare ogni singolo alunno, il cammino effettuato e non lo stato in es-sere. Oggetto di valutazione è il percorso effettuato e non i livelli di appar-tenenza.

OBIETTIVI EDUCATIVI OBIETTIVI EDUCATIVI (ELENCO - H)(ELENCO - H)

Comuni a tutta la classe poiché l'integrazione, o meglio ancora, l'inclusio-ne delle competenze, non possono che passare attraverso una comunan-za di azioni e di finalità educative. Può cambiare il mezzo o gli strumentiattraverso cui operare un cambiamento, ma la comunità educante deveessere solidale e univoca nel proprio percorso e nei propri obiettivi edu-cativi.

ESAMI FINALIESAMI FINALI

Per gli esami di licenza media vengono formulate sia la prova scritta di mate-matica, sia le prove scritte di lingua straniera in maniera graduale, ponendocioè le prime procedure o i primi quesiti in maniera facilitante e accessibilea tutti i ragazzi conosciuti.

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