IL MUSEO DEL MONDO 4 - La Sposa Del Vento Di Oskar Kokoschka (1914) - Repubblica 20.01.2013

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  • 7/29/2019 IL MUSEO DEL MONDO 4 - La Sposa Del Vento Di Oskar Kokoschka (1914) - Repubblica 20.01.2013

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    RCULTI52

    DOMENICA 20 GENNAIO 2013

    la Repubblica

    IL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO

    FOTODIBASSO CANNARSA

    LARTISTA

    Oskar Kokoschka (1886-1980)si forma alla Scuola di artidecorative di Vienna: sono gli annidella Secessione. Tra i primimaestri, c Klimt. Ama Munche i fauves, gravita attornoalle esperienze del Blaue Reitera Berlino. Diventa espressionistae poi intreccia rapporti con i Dadaa Zurigo. Il nazismo lo spingea riparare prima a Praga,poi a Londra. La sua ultima pittura fatta di esterni postimpressionisti

    KLEE

    AdParnassum(6 gennaio)

    LOPERA

    Oskar Kokoschka: La sposadel vento (1914), olio su tela,Basilea, Kunstmuseum

    amore non si vede. una brezza, unbrivido, un vento, fin dai tempi diSaffo. E non lo si rappresenta: si fa. Ipittori se la sono quasi sempre cava-ta dipingendo le fattezze delle loroamanti o mogli trasformandole inmodelle, madonne, muse. Altre vol-te le hanno raffigurate con un reali-smo che ha scioccato i benpensanti,ma che era invece la prova pi gran-de damore perch lamore verite non abbellimento e mistificazio-

    ne. Molti di loro, infine, hanno sem-plicemente eluso il soggetto, prefe-rendo paesaggi o astrazioni. Non cniente di pi pericoloso per un arti-sta che mostrare i propri sentimen-

    ti, le proprie ferite, le proprie illusio-ni. Il ridicolo ti aspetta al varco. Peraccettare la sfida, bisogna essere omolto giovani o molto vecchi. Omolto coraggiosi.

    Oskar Kokoschka era sopranno-minato il Gran Selvaggio e il Semi-natore di Zizzania (cio il Diavolo), acausa dei quadri che aveva espostoalle mostre della Kunstschau. Ave-vano suscitato riprovazione e disgu-sto. Si distaccavano in modo radica-le dalla tradizione e dalle abitudinivisive dei visitatori. Nessuna armo-nia: troppo violenti e maleducati icolori, sgraziato il pennello, tropposconcertanti i ritratti, che denuda-

    vano lanima dei soggetti come airaggi X. Nel 1914 Kokoschka avevaventotto anni. Avrebbe dipinto peraltri sessantasei: una vita intera. Allafine, dopo lo scherno, lesecrazionee lesilio, sarebbe stato consideratoun caposaldo della pittura del XX se-colo. Ma nessuno dei suoi quasi cin-quecento quadri avrebbe avuto lavisionaria potenza di questo.

    Non c disegno o schizzo prepa-ratorio, i personaggi vengono

    proiettati direttamente sulla telacon larghe e fluide pennellate: la su-perficie un turbine di grumi blu,verdi e viola, i colori sono arroganti edolorosi come graffi, le forme sotto-

    lineate da tocchi di bianco, laprofondit dello spazio dalla luce.Come nei quadri dei veneziani, e diTintoretto in particolare, ammirati aVenezia pochi mesi prima, tutto colore, luce e movimento. La scenarappresenta due amanti, un uomo euna donna di notte, sul fare dellal-ba, sfatti dalla stanchezza che segueil coito. Sarebbero in un letto, se que-sto fosse un quadro realista. Ma sic-come non lo , sono in una formacurva che ricorda una barca, o unaconchiglia, in balia delle onde, delmare e del vento. Lattrazione cheprovano luno per laltra si comuni-ca alle forze cosmiche, e diventa cor-

    rente elettrica, dinamismo: unatempesta, che li trascina con s. LaTempesta era infatti il titolo origina-le che Kokoschka aveva dato al suoquadro.

    Gli amanti sono coricati, la donnain posizione dominante. Del restosiamo nel 1914: epoca in cui la don-na fatale. Vampira lussuriosa, for-za distruttrice e destabilizzante,spaventa da qualche decennio lim-maginario maschile. Artisti simboli-

    sti e decadenti, e anche psichiatri efilosofi hanno spolpato il tema del-luomo succube, vittima designatadella Femmina. Freud ha gi rivela-to i meccanismi dellEros e del prin-cipio di piacere ai vie nnesi e Koko-schka, nato in una cittadina danu-biana di provincia, a Vienna ha stu-diato, vissuto e amato. La donnadorme, appagata. Luomo invece sveglio. Non per proteggerla o difen-derla. Lei dorme perch gli sfuggi-ta nel sonno, gi altrove impren-dibile. Lui veglia, teso, inquieto, inallarme. una scena universale: ilsesso, labbandono, lillusione delpossesso, lenigma dellaltro. unascena privatissima, quasi oscena.Perch luomo ha i lineamenti delpittore, e quello bench deforma-to il suo autoritratto. I capelli lisci,il volto oblungo, gli occhi grandi e in-quisitori, il mento prominente. E ladonna la sua amante, AlmaSchindler vedova Mahler che si lasciata travolgere dal suo genio sel-vatico, gli ha promesso di sposarlo secreer un capolavoro, ma invece fuggita, spaventata dalla sua gelosia,dalla sua rozzezza, dalla sua energia.Nellautobiografia, lui scrisse di averdipinto il quadro quando fra loro

    tutto era gi finito. Us un verbomolto strano: disse di essersi distri-cato da lei. La bellissima, esigente,vorace Alma era diventata la sua os-sessione, e Kokoschka poteva tratte-nerla solo imprigionandola persempre sulla tela. Lei non rimaseturbata dalla esibizione della lorointimit e anni dopo, scrivendo lesue memorie, ammise che quelloera il suo ritratto migliore.

    Il poeta Georg Trakl visit il pitto-

    re nel suo studio quando il quadro sistava ancora asciugando sul caval-letto. Conosceva la selvaggia e vio-lenta storia di passione che lo avevaispirato. Del resto ne sparlava tuttaVienna, che allora era il cuore artisti-co del mondo. Sugger un titolo pisuggestivo: La sposa del vento. Koko-schka accett il consiglio.

    Il quadro non gli riport la sposamancata. Anzi, fin per sostituirla,diventando non pi il simbolo del-lunione spirituale e alchemica chei due si erano illusi di avere realiz-zato amandosi, ma il suo equiva-lente materiale. Intanto lAustriaera entrata in guerra. E q uando capche Alma non sarebbe mai tornataindietro, Kokoschka si arruol vo-lontario nel XV reggimento dei dra-goni. Gli allievi ufficiali dovevanopossedere un cavallo. Kokoschkavendette La sposa del vento e se neand al fronte, sotto le bombe, a far-si sparare in testa, in sella al suo ca-vallo. A volte anche lamore assolu-to, quello che fa di un giovane sel-vaggio un uomo, e di un pittoreespressionista esecrato da tutti unmaestro del Novecento, vale appe-na il prezzo di un cavallo.

    BEATO

    ANGELICO

    Annunciazione(13 gennaio)

    Lamore di Kokoschka e Almaperduto in un labirinto di luce e coloriL

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