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a cura del prof. Antonio Stendardo CASE - LOCALI - TERRENI AUTO - MOTO - RICAMBI MUSICA LAVORO ANTICHITA’ Inserisci il tuo annuncio gratuitamente! Invia i tuoi dati personali (nome, cogno- me ed indirizzo, che non verrano pubbli- cati) ed il testo dell’annuncio a [email protected] Periodico di’informazione gratuito ANNO I - n°1 dal 29 Marzo 2011 Biomasse a Presicce: pareri a confronto Processo politico...nel Risorgimento Racale:vittoria del tennis tavolo Lecce GAZZETTINO ANNUNCI Parabita: aumento di stipendio per Sindaco ed Assessori Comunali FACEBOOK: l’amicizia va in rete pag.9 pag.5 pag.10 pag.14 Appuntamento con la storia SPORT Il sindaco La Puma si rivolge alla ditta Ferplant che dovrà costruire la Cen- trale: «Per favore, andate via!» L’ex sindaco di Presicce Antonio Luca replica: «Facciamo decidere alla gente» pag.7 pag.6

Il Gazzettino del Salento - numero 1

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Il Gazzettino del Salento - numero 1 - Biomasse a Presicce: pareri a confronto -Parabita:aumento di stipendio per Sindaco e giunta comunale - Facebook: quando l'amicizia và in rete - Appuntamento con la storia: il processo pubblico nel risorgimento

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Page 1: Il Gazzettino del Salento - numero 1

a cura del prof. Antonio Stendardo

CASE - LOCALI - TERRENIAUTO - MOTO - RICAMBI

MUSICALAVORO

ANTICHITA’

Inserisci il tuo annuncio gratuitamente!Invia i tuoi dati personali (nome, cogno-me ed indirizzo, che non verrano pubbli-

cati) ed il testo dell’annuncio a

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Periodico di’informazione gratuito

ANNO I - n°1

dal 29 Marzo 2011

Biomasse a Presicce:pareri a confronto

Processo politico...nel Risorgimento

Racale:vittoria del tennis tavolo Lecce

GAZZETTINO ANNUNCI

Parabita: aumento di stipendio per Sindaco ed Assessori Comunali

FACEBOOK: l’amicizia va in rete

pag.9

pag.5

pag.10

pag.14

Appuntamento con la storia

SPORT

Il sindaco La Puma si rivolge alla ditta Ferplant che dovrà costruire la Cen-trale: «Per favore, andate via!»

L’ex sindaco di Presicce Antonio Luca replica: «Facciamo decidere alla gente»

pag.7pag.6

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Una donna coraggiosaL’oncologa Silvana Leo ha combattuto e sconfitto la propria malattia

Dopo una lunga e faticosa chemioterapia è riuscita a sconfiggere il tumore al seno

“Mi sento messa al muro, schiac-ciata da una diagnosi che non mi dà nessuna possibilità di scelta. Mi sento alienata; tutti vogliono farsi carico della mia malattia. La malattia è negli occhi dei miei familiari. Devo rimanere calma e riprendere la mia vita in mano. Devo iniziare la chemio ed andare avanti” (Una paziente di Silvana Leo). Lungo e faticoso è stato il percorso di Silvana Leo, originaria di Acquarica del Capo, per uscire dal tunnel della malattia tumorale, ma alla fine ha vinto. La sua vita ha subìto una trasformazione; Silva-na è cambiata come donna e come madre. La malattia le ha dato dei segnali, come se non tutti i mali venissero per nuocere, come lei stessa ha affermato. All’inizio il tumore l’ha modificata all’esterno. Con il trattamento chemioterapico ha incominciato a perdere i capelli, un colpo durissimo per una donna, ma la vera difficoltà è stata comu-nicare la malattia ai propri familia-ri, senza farli soffrire. Il figlio aveva capito che la madre faceva una cura per aumentare i glo-

buli bianchi e che tale trattamento la faceva tanto soffrire. Nonostante tutto Silvana ha accolto il percorso della malattia con tranquillità. Ha iniziato a trattare il tumore come un visitatore sconosciuto, riuscen-do a scacciarlo dal proprio corpo. Durante un incontro pubblico orga-nizzato dall’Amministrazione di Acquarica del Capo presso il Ca-

stello Medievale Silvana Leo ha distribuito a tutti tanti sorrisi e ha ringraziato la gente per l’affetto ri-cevuto. L’incontro si è svolto con la partecipazione del sindaco France-sco Ferraro e degli assessori comu-nali, del Presidente dell’ass. Spazio Donna Marisa Stivala, del presi-dente dell’ass. Salentina “Angela Serra” il sig. Silvio Laterza, con la partecipazione del prof. Massimo Federico dell’Università di Mode-na e Reggio Emilia e del prof. Car-lo Alberto Augieri dell’Università del Salento.“La malattia cambia il senso del-la vita, come se il mondo ti fosse caduto senza preavviso addosso. Dentro di te prevale la rassegna-zione o la voglia di trovare una so-luzione. Sperare che siano gli altri a risolvere i nostri problemi crea soltanto fragilità. Soltanto trat-tando il tumore come un visitatore sconosciuto si può scacciarlo. Di-rigere la mente è soltanto una que-stione di volontà” (Silvana Leo).

Cristina Corinaldi

Un giorno suo figlio le disse: “Vorrei essere un globulo bianco per non

farti soffrire”

Silvana Leo

Periodico d’informazione gratuitoAnno I - n. 1 dal 29 Marzo 2011

Iscritto al numero 1083 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

il 14 marzo 2011

DIRETTORE EDITORIALE:Luca Faiulo

DIRETTORE RESPONSABILE: Valeria Loredana De Giorgi

Ass. “Ulisse” Editrice

COLLABORANO:

Mario Faiulo, Cristina Corinaldi, don Antonio Caccetta, prof. Antonio Stendardo, prof. Antonio De Giorgi, avv. Cesare Coc-coli, Carolina Corinaldi, Romeo Corchia, Oronzo Bleve, Massimo Cucinelli, Irene Bello, Antonio Rubinetti, Massimo Licchelli.

E-mail: [email protected]

IMPAGINAZIONE E GRAFICA:Giovanni Alfarano

PUBBLICITA’: 328/2175825 (Cristina)

[email protected]

La collaborazione sotto qualsiasi forma è a titolo gratuito. La direzione non risponde del contenuto dei singoli articoli firmati e può rifiutare qualsiasi inserzione. E’ vietata la ri-produzione dei testi.

Stampa: MASTER PRINTING S.r.l.via delle Margherite 22

70026 Zona Ind. Modugno - Bari

GAZZETTINO ANNUNCI

Gli annunci si possono inserire gratuitamente.E’ necessario inviare i dati personali (nome, cognome, indirizzo, che non saran-no pubblicati) oltre al testo da pubblicare.a n n u n c i @ i l g a z z e t t i n o d e l s a l e n t o . i t

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Facebook: quando l’amicizia va in reteUna volta si diceva: “ci vediamo in piazza stasera”. Oggi invece si usa: “ci vediamo su Facebook”

Istruzioni per l’uso della più grande piazza del mondo. Rischi e opportunità per chi usa e abusa.

C’è una frase famosa di Balzac che recita: “Quel che rende indissolubili le amicizie e ne raddoppia l’incanto è un sentimento che manca all’amo-re: la sicurezza”! E in effetti è vero. Siamo ormai nel 2011 e assistiamo sempre più frequentemente a crisi nei rapporti. Matrimonio, amore, fedeltà, rispetto: tutte parole usate e abusate in passato, ma che oggi segnano il pas-so lasciando il posto a l’unica parola-sentimento-emozione che sembra in-vece godere di lunga vita: amicizia. E qual è la piazza dove l’amicizia si rinnova e si alimenta ogni giorno? Fa-cebook! Ma cos è facebook! Sempli-ce. Accendi il computer, scrivi sulla ricerca la parola “facebook” e ti trovi davanti una pagina apparentemente insignificante, come una stanza vuo-ta! Ma tu inserisci il tuo nome, co-

gnome, data di nascita, e.mail e una password e voilà! Si apre un mondo nuovo! Trovi amici che non vedi da anni. Comunichi con persone che vedi ogni giorno ma che per timidezza o sbadataggine non hai mai frequenta-to! Facebook diventa il luogo della comunicazione dei sentimenti, delle emozioni più banali e sincere. Ti sco-pri diverso, più sensibile, più umano! Incredibile. Potenza di internet che ormai ha cambiato le nostre vite. Ma poi c’è il risvolto della medaglia. E scopri persone fasulle che “giocano” con gli ingenui barando sulle stesse emozioni. Trovi uomini che allaccia-no rapporti e conoscenze nuove con donne sposate, donne che fanno lo stesso. E gli amori si consumano ve-loci. I matrimoni vanno in frantumi in un attimo. Famiglie faticosamente

costruite e che dignitosamente hanno saputo superare tanti momenti di dif-ficoltà, spazzate via in un attimo da una relazione extraconiugale consu-mata prima su facebook e poi nella “vita reale”. Fidanzamenti rotti così, senza apparenti motivi, solo perché è più facile! Facebook non è il diavolo, sia chiaro. E’ soltanto un amplifica-tore! Ingrandisce e amplifica tutto di noi stessi, della nostra emotività, del-la nostra fragilità. Se sei forte diven-ti più forte. Se sei debole diventi più debole. Potenza di un mondo virtua-le che altro non è che uno specchio. Dove la nostra immagine “vera” si riflette ogni giorno.

Mario Faiulo

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«Per favore, andate via!» Il primo cittadino di Presicce Leonardo La Puma si rivolge alla ditta Ferplant

L’Amministrazione Comunale si oppone alla realizzazione dell’Impianto a Biomasse

Non siamo contrari per principio agli

Impianti a Biomasse, anzi siamo favorevoli agli impianti di piccole dimensioni che utilizza-no gli scarti vegetali del territorio, ma purtroppo non esiste ancora un im-pianto ad impatto zero”. Il sindaco di Presicce Le-onardo La Puma si rivol-ge ai dirigenti della ditta Ferplant, che hanno chie-sto ed ottenuto l’auto-rizzazione a costruire la Centrale a Biomasse da 1,6 MW in località “Spig-giano” nei pressi della Zona Industriale di Pre-sicce. Il primo cittadino chiede ai dirigenti della ditta un ritiro del proget-to presentato, sottoline-ando la totale assenza di vantaggi per i cittadini ed il rischio di danni irre-

versibili per il turismo e per l’ambiente del nostro territorio. Il magistrato Elsa Valeria Mignone, segretaria dell’Associa-zione Nazionale Magi-strati (distretto di Lecce),

afferma che sull’Am-biente la Magistratura non riesce ad incidere ed a punire gli illeciti sia per motivi legislativi, per la mancanza di norme efficaci, e sia per motivi procedurali. Durante gli otto anni trascorsi nella Direzione Distrettuale Antimafia la dottoressa

Mignone ha effettuato un ingente lavoro di in-dagine che ha dato scarsi risultati, come ha riferito lo stesso magistrato: pur-troppo i reati ambientali si prescrivono in 5 anni, un tempo insufficiente per concludere indagini approfondite. La nor-mativa attuale identifica i reati ambientali come reati puniti con contrav-venzioni che prevedono nella migliore ipotesi l’arresto di due mesi. Il sindaco La Puma afferma che la comunità di Pre-sicce non vuole avere ri-schi futuri per la propria salute, sottolineando che “l’Amministrazione Co-munale si impegnerà con tutte le sue forze in una battaglia civile e legale”. Luca Faiulo

Il magistrato Elsa Mignone: “Nel Salento non c’è una

efficace attività di controllo”

LE BIOMASSE A PRESICCE

il sindaco Leonardo La Puma

il magistrato Elsa Valeria Mignone

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«Facciamo decidere alla gente» L’ex sindaco di Presicce Antonio Luca promuove un Refendum popolare.

Antonio Luca: “Serve una adeguata campagna di informazione”.

Il dottor Serravezza non ha mai avuto ele-

menti certi per affer-mare che gli impianti a Biomasse provochino gravi danni”. Il capo-gruppo d’opposizione in Consiglio Comunale di Presicce Antonio Luca esprime dubbi sui danni alla salute provocati dai fumi emessi dalle Cen-trali a Biomasse di picco-le dimensioni. Propone, assieme al consigliere d’opposizione Martino De Giorgi, un “Refe-rendum Consultivo” per dare l’ultima parola ai cittadini di Presicce. Il consigliere De Giorgi sottolinea però l’impor-tanza di una adeguata informazione sul funzio-namento dell’impianto per discutere sulla reale pericolosità della Centra-

le a Biomasse che verrà costruita. Nel 2006 l’ex Amministrazione Comu-nale, guidata da Antonio Luca, aveva emesso una delibera in cui si effet-tuava un accoglimento di massima del progetto della ditta Ferplant. Tale delibera non rappresen-tava comunque un impe-gno o un atto vincolante per il Comune nei con-fronti della stessa ditta, come ha dichiarato l’ex sindaco Luca. L’ingegne-re della Ferplant Fran-cesco Cardone, durante un incontro pubblico del sindaco La Puma con la cittadinanza di Presicce, ha cercato di spiegare il funzionamento dell’im-pianto: saranno suffi-cienti soltanto 40.000 tonnellate all’anno di scarti di vegetazione e

di sansa dei frantoi per farlo funzionare. L’im-pianto avrà una potenza di 1,6 MW paragonabi-le a circa 15 automobili di media cilindrata, ali-mentate a metano e avrà anche, se pur contenute, emissioni di diossine, in-feriori a 450 millesimi di grammo per metro cubo. La Centrale non brucia biomasse, ma le “dige-risce”, cioè le trasforma in biogas in un ambiente privo di aria all’interno di serbatoi chiusi. L’Am-ministrazione Comunale comunque mette in risal-to il rischio che vengano introdotti rifiuti perico-losi, soprattutto per la mancanza di adeguati controlli, come ha sotto-lineato il magistrato Elsa Valeria Mignone.

L.F.

l’ex sindaco Antonio Luca

l’ing. Francesco Cardone

LE BIOMASSE A PRESICCE

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«L’olivicoltura ha toccato il fondo!»Il sindaco di Taviano Salvatore D’Argento è preoccupato per la crisi del settore

Il settore dell’olio sta vivendo una terribile realtà, con bilanci

in negativo. Sul mercato viene im-messo olio con la scritta “extraver-gine” che ha poco in comune con il nostro olio di qualità. E’ uno scan-dalo che vengano vendute in Italia e all’estero confezioni da 1 litro di olio, denominato extravergine, a € 0,99: un danno gravissimo per i nostri produttori. Gli olivicolto-ri sono arrivati all’esasperazione. I costi di produzione rimangono incomprimibili (raccolta, molitu-ra, trasporto, ecc.) ed il nostro olio buono purtroppo rimane invenduto a causa del prezzo alto. Il sindaco di Taviano Salvatore D’Argento è convinto che “è un periodo di sof-ferenza per l’agricoltura, ma nono-stante tutto si può uscire dalla cri-si”. Gli imprenditori non possono

più aspettare la soluzione dei loro problemi dalla classe politica, ma devono girare il mondo con la loro valigetta in cerca di nuovi mercati per vendere i loro prodotti. L’avvo-cato Daniele Pisanello consulente legale in tema di legislazione agro-alimentare, durante un colloquio pubblico sul tema “Innovazione per l’agricoltura del Salento”, ha affermato che “la ricchezza non transita più sull’Atlantico, non è più l’America che traina e l’Euro-pa che ne beneficia. Ora i mercati li fanno il Sud-Est Asiatico, la Cina, il Vietnam, l’India, la Thailandia ed il Brasile”. Per il Sud dell’Italia non esistono scorciatoie. Bisogna anche combattere la spesa clien-telare e gli sprechi con i favori al posto della selezione del mercato: i veri nemici del Mezzogiorno. E’

necessaria una “nuova èlite”, una classe dirigente responsabile che favorisca lo sviluppo del nostro territorio.

Luca Faiulo

il sindaco Salvatore D’Argento

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Previsti maggiori stipendi per il Sindaco di Parabita e per gli assessori

I rappresentanti delle opposizioni attaccano la Giunta Comunale

Il sindaco Cacciapaglia replica: «Per un anno non abbiamo preso un centesimo»

Oggetto di discussione è la de-libera n° 65 del 3 marzo 2011

della Giunta Comunale di Parabita in cui è stato previsto in bilancio un’indennità per il sindaco di € 2.705,00 lordi, per il vice-sindaco € 1.352,50 e per gli assessori € 1.217,25. I rappresentanti delle op-posizioni, Gaetano Panese, Mar-co Cataldo e Mauro Cataldo per “BENE COMUNE” e Guido Pisa-nello e Alessandro Tornesello per “Parabita Domani” hanno accu-sato gli amministratori pubblici di speculare sulle spalle dei cittadini a cui sono stati imposti pagamenti di considerevole entità per le sanzioni TARSU ed ICI. Il consigliere Mar-co Cataldo sottolinea il fatto che la nuova Amministrazione abbia an-che reintrodotto la tassa sui passi carrabili ed il pagamento per l’uso dei luoghi di incontro culturale, senza tener conto delle gravi emer-genze come le strade dissestate, il risanamento del debito ancora non

quantificato, il finanziamento del-la cultura, l’abbattimento dell’in-quinamento elettromagnetico, il risanamento delle scuole ed altre problematiche. Il sindaco Alfredo Cacciapaglia risponde invece che ha ereditato una pesante condizio-ne economica con uno squilibrio di bilancio di 293.000,00 euro con diffida da parte della Corte dei Con-ti. Nel giro di un anno, ha dichia-rato il sindaco di Parabita, è stato chiuso il bilancio con un avanzo di 200.000,00 euro di Amministra-zione. Per raggiungere tale obietti-vo sono state tagliate per un anno le indennità del sindaco, degli asses-sori e del presidente del consiglio; sono state tolte tutte le consulenze esterne ed i telefonini ai funzionari del Comune e molte opere di manu-tenzione ordinaria sono state fatte da Enti in beneficienza. Comunque il consigliere di opposizione Marco Cataldo mette in risalto il fatto che l’attuale Amministrazione, con i 2

milioni e 200 mila euro che la so-cietà Censum dovrà riscuotere con le cartelle Tarsu, rischia di mettere in ginocchio l’economia di Parabi-ta, già colpita dalla crisi. Il sindaco Alfredo Cacciapaglia re-plica sulle accuse riguardo alla tri-plicazione del suo stipendio: “Sono un lavoratore autonomo e non per-cepisco come chi mi ha preceduto tre stipendi pur dimezzati: come funzionario pubblico, come sinda-co e come consigliere regionale. L’indennità di € 2.705.00 è lorda, in quanto va tassata del 40% come anche le indennità degli altri am-ministratori. Gli stipendi stabiliti sono quelli previsti dalla legge in proporzione al numero di abitanti ”. Il primo cittadino Cacciapaglia comunque dichiara che è intenzio-nato ad utilizzare una parte dello stipendio per scopi sociali nell’am-bito della Comunità di Parabita.

L. F.

Internet e la rivoluzione arabaDa internet,dai moderni smartphone, i blog, web tv, discussioni e le info su Facebook e altri social network.

Tutto è cominciato su internet, sui blog arabi, le web tv e i social network come facebook e twitter. Il popolo arabo, da anni vessato e privato delle libertà e dei diritti più elementari dai suoi tiran-ni, ha trovato su internet la via della libertà, della democrazia. La cacciata di Ben Ali in Tunisia, le manifestazio-ni algerine, le piazze del Cairo riempi-te dal popolo egiziano, i contraccolpi a Gaza, Amman, Sanaa: la rivolta per la democrazia e la giustizia sociale si sta trasformando, grazie a internet, in una vera rivoluzione. E si, perché alla fine i tiranni e i loro regimi, dopo aver cen-surato per anni le televisioni e i mass media tradizionali, nulla potevano e possono contro la straordinaria poten-za digitale di internet, della libertà di idee e di iniziative che alla velocità

della luce si diffondono libere in tutto il mondo. E uno dei fautori della liber-tà attraverso il web è il blogger libico Mohammad Nabous detto Mo, anzi “era”, dopo che nel marzo scorso gior-no è stato freddato da un cecchino per-ché impegnato a denunciare sul Web il regime di Gheddafi. Mo, 30 anni con moglie incinta, è stato ucciso in diretta streaming a Bengasi da un col-po d’arma da fuoco sparato alla testa da un sostenitore del Raìs. Fondatore di Lybia Alhurra, la prima web tv di Bengasi, Mo stava raccogliendo prove contro le false dichiarazioni del cessa-te il fuoco da parte del regime. Ora la sua battaglia resta nei video, nei post, nei tweet. E nell’eredità che lascia alla rete. Anche grazie a Mohammad Na-bous, la rivoluzione si è rafforzata. In

soli tre mesi, dalla Tunisia alla Libia passando per l’Egitto, donne e giova-ni sono scesi in prima fila in strada “e sul web”!Messaggi, foto e video si sono diffusi. Nonostante l’accesso li-mitato ad Internet, i media digitali e i dispositivi mobili hanno fornito alle rivoluzioni per la democrazia nel nord-Africa la possibilità di esprimersi libe-ramente, lontani dal potere di controllo del governo sui media tradizionali. Se-condo uno studio di Al Jazeera ad oggi i post twittati in Libia sono stati quasi 95.000, in Egitto 43.300; più staccati, Bahrain con 15.000 tweet e Yemen con quasi 9.000. Il 40% dei quali scambiati è avvenuto grazie a dispositivi mobili.

Mario Faiulo

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10 APPUNTAMENTO CON LA STORIA

Processo politico … nel RisorgimentoIl Plebiscito. Verità e giustizia in bilico

La sera del Plebiscito il 21 ottobre 1860 a Presic-ce ebbe luogo una rivolta reazionaria che produsse una vasta eco sia per la gravità dei fatti accaduti,

la morte di Girolamo Siste, ché per la notorietà dell’im-putato principale della sua organizzazione, Don Giacomo Arditi, esponente di spicco non solo presiccese ma salen-tino della reazione borbonica. L’episodio è stato citato in alcune pubblicazioni locali (n.1), ma merita di essere rivisitato alla luce di uno sguar-do più attento e riflessivo. Innanzitutto, riassumiamo bre-vemente i fatti. La votazione iniziata la mattina si svol-geva nei locali annessi alla Chiesa del Carmine. Non vi fu un grande afflusso di popolo, non superando i votanti le poche decine, avendo molti degli aventi diritto scelto di non recarsi a votare. Terminata la votazione e chiuse le urne, mentre la Guardia Nazionale si dirigeva per via Donnica (Corso Italia), alle 23,30 le campane della Chie-sa Madre intonarono il Salve Regina, mezz’ora prima del solito e contemporaneamente una grande folla di popo-lo radunata in Piazza (Piazzetta Villani)iniziò a gridare “Viva Francesco II” e sventolare fazzoletti bianchi. La folla si mosse in corteo davanti al quale stavano Girola-mo Siste, Pantaleo Civilla, Carmine Catanese e altri suc-cessivamente identificati. Il Civilla era armato di fucile e sparò un colpo in aria a cui rispose la Guardia Vincenzo Maiorano sparando due colpi , di cui uno penetrò nella bottega di Stefano Sancesario, sfiorandogli la testa. Co-stui vedendosi miracolato si inginocchiò per pregare la Madonna di Leuca e poi sollevatosi iniziò anch’egli a gri-dare “ Viva Francesco”. Il secondo colpo andò in aria, in quanto Il Civilla aiutato dal Catanese si era gettato sopra Vincenzo Maiorano per disarmarlo. Nella ressa che ne se-guì Girolamo Siste si gettò sopra il Sergente Filippo Sta-si, comandante la Guardia Nazionale, per disarmarlo, ma venne ferito mortalmente da una archibugiata tirata dalla guardia Giuseppe Sanpietro. L’episodio accadde di fronte alla casa dei f.lli Martano (Corso Italia-angolo via Fraca-

sso). Alla notizia del ferimento la folla si sbandò,alcuni si rifugiarono in Chiesa chiudendo le porte, altri in maggior numero si diressero lungo via Michele Arditi, verso il pa-lazzo Arditi, ma il servo chiuse il portone e Don Giacomo diede l’ordine di non farli entrare, altri ancora si disper-sero per le vie laterali adiacenti la piazza. Girolamo Siste cessò di vivere poche ore dopo, alle tre e mezzo. Interro-gato dal giudice locale Attisani , alla presenza del medico , prima di morire ebbe a dichiarare che era stato costret-to dalla folla e incontratosi colla guardia nazionale era stato preso in mezzo dai fratelli Stasi e Cavalcanti…”. Il giudice locale iniziò il 22 mattina stesso una lunga e complessa indagine durante la quale furono ascoltati oltre cinquanta testimoni e compiute alcune perquisizioni do-miciliari , con le quali:-assicurò presso il Civilla il fucile di cui questo andava munito all’atto della reazione; - nella casa del sacerdote Sponsiello rinvenne delle let-tere direttegli dal Signor eminente Vescovo di Ugento, mons. Bruni dalle quaIi si rileva la profonda avversione all’unità italiana; - in casa Mezio , in una stanza abitata da un figlio natura-

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11APPUNTAMENTO CON LA STORIA

le del Mezio furono rinvenute talune dissertazioni mano-scritte contrarie all’attuale ordinamento politico. Queste dissertazioni erano contenute in tre libricini in folio con il titolo “ Dissertazioni su unico rimedio per Socialismo e Comunismo”.Tale unico rimedio era individuato nella Chiesa; la tesi esposta era in breve una violenta accusa al liberalismo che contestando il potere temporale dei papi non faceva altro che “far trionfare le idee sataniche del Socialismo e del Comunismo.”Delle numerosissime testimonianze che offrono infi-niti spunti di riflessione, ne citiamo solo alcune per-ché emblematiche delle divisioni che da tempo per-correvano tutto il paese e lo stesso clero. Molti tra le guardie nazionali e i componenti del Circolo patriottico erano stati tra gli accusati nel processo per associazio-ne sovversiva e appartenenza a sette segrete per i moti del 1848 ed ora rivestivano la veste degli accusatori. - don Michele Stasi fu Domenico di anni 37, sacerdote, fratello del comandante della guardia nazionale Filippo e dichiarato patriota, a domanda risponde:”Io giudico quella sommossa era l’effetto di progetti, maturazioni e consigli di Galantuomini retrivi del paese che non potrei distinguere, perché sebbene quei capipopolo fossero(al) quanto retrivi e di cattiva fama non si sarebbero mossi senza mandato e consiglio(…).ma non ho elementi da cre-dere che eglino galantuomini quella avvenuta avessero provocato”. -Don Luigi Cavalcanti, fu Filippo analogamente dichiara: “Sono persuaso che quella sedizione fosse stata prece-dentemente concertata e progettata da Galantuomini re-trivi del paese perché gli esecutori materiali della stessa sebbene d’indole scellerata ed iniqua quasi non poteva-no sedurre tutto il popolaccio alle grida sediziose perché mancanti di influenza” e conclude “ Non so se Giacomo Arditi avesse dissuaso persone a votare pel plebiscito an-nessionista, ma suppongo che l’odio suo all’attuale gover-no manifestato con detti e in fatti quasi a talismano aveva offuscato tutto il popolo che adora esso Arditi alla follia”. - Don Giulio Seracca fu Vito Antonio dichiara: “e’ certo che quella sommossa sorprese tutti i buoni, poiché dal popolo non si sperava tanto, credo io che i confessiona-li specialmente decantando le scomuniche e le immagi-nate irreligiosità avessero sparso un odio implacabile

alla causa italiana, odio scoppiato dalle ire del popolo nell’occasione della votazione, credendo quei sciocchi con la sedizione annientare il favore dei buoni alla causa della patria - e continua - “ I retrivi del paese sono il clero tranne parte che sono buone, clero catechizzato dall’em-pio Monsignor Bruni e su Giacomo Arditi e gli altri non posso dar giudizio se siano o no capaci a provocare una sommossa popolare”. Terminata l’indagine , il 28 ottobre l’ istruttoria fu tra-smessa dal giudice Attisani al presidente della gran Corte Criminale e da questi a sua volta al giudice distrettuale di Gallipoli, Giovanni Lovanio. Nonostante lo sforzo ecces-sivo ed il puntiglioso zelo del giudice di Presicce, Lovanio si accorse della mancanza di prove certe in grado di in-chiodare alle proprie responsabilità don Giacomo Arditi, il capo riconosciuto dei borbonici salentini,ex- sottointen-dente di Gallipoli, (carica corrispondente a viceprefetto) vicario del boia dei patrioti e liberali salentini l’Intendente Sozy-Carafa. Lovanio riascolta alcune testimonianze di liberali presiccesi nemici dell’Arditi tirati in ballo da pa-dre Francesco D’Oria del Convento degli Angeli di Pre-sicce, anch’egli dichiaratosi patriota. Si reca a Gagliano per raccogliere le testimonianze di don Gaetano Romano , fratello di Liborio Romano , divenuto il rappresentante più noto e forte dei liberali salentini nel governo di Napo-li. Né Don Gaetano, né altri notabili del luogo offrirono prove per corroborare l’accusa che le riunioni per prepa-rare la sedizione si erano svolte nella villa di Leuca di Don Giacomo Arditi. Il 30 gennaio1861 il giudice Lovanio trasmette gli atti definitivi al presidente della Gran Corte Criminale Fran-cesco Mongelli il quale istruisce il processo che si con-clude il primo marzo del 1861 (a proposito di celerità e di mezzi) con la assoluzione degli imputati, anche per l’intervenuto decreto di amnistia per i reati politici di se-dizione. Fu uno scontro che lasciò però durevoli risenti-menti tra le opposte fazioni, ma questa è un’altra storia che continueremo nei prossimi episodi.

Prof. Antonio Stendardo

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Racale:vittoria del tennis tavolo Lecce

Il Salento Campione italiano di caffetteria

A Racale il Tennis tavolo Lecce (per i nostalgici l’antico ping pong) vince con i suoi campioni indiscussi

Francesco Sanapo, originario di Specchia, per il secondo anno consecutivo miglior Barista di caffetteria

Non riesce al Tennis Tavolo Ariano l’impresa di battere i primi della classe, il forte Lec-ce dei vari Gasic, Alemanno e Gao MingQuan. Nella palestra della scuola elementare della cittadina di Racale, sotto gli oc-chi di tanti spettatori e addetti, incalza un match entusiasmante di quattro ore che termina con il risultato di 5-3 per i salenti-ni. A fare la differenza, in una partita tutt’altro che scontata, è lo sloveno Zoran Gasic, prota-gonista di tre vittorie su altret-tante gare. Per i campani, inve-ce, si registra l’ottima prova di Giovanni Giorgione che, con i due punti su Alemanno e sul ci-nese Gao, porta la gara sul 3-3. A questo punto, il solito Gasic e una inaspettata sconfitta di Vincenzo Delli Carri, sempre in vantaggio fino all’ultimo punto contro Alemanno, (10-7 e 2 set a 1), chiudono l’incontro a fa-vore dei leccesi. Davvero tanta sfortuna per i ragazzi di mister

Grasso che come al solito non hanno per niente sfigurato nem-meno al cospetto di un grande Lecce, imbattuto e ormai vinci-tore del campionato italiano di C2. La gara è stata preceduta da un minuto di raccoglimento in onore di Daniele Billa, giovane atleta 19enne della ASD Trez-zano venuto improvvisamente a mancare lo scorso sabato 12 marzo nel corso di un incontro del campionato regionale. Ora il campionato resterà fermo fino all’8 Maggio per dare spazio alle prove regionali e nazionali che si alterneranno nei prossimi fine settimana.

Mario Faiulo

E’ nato a Specchia ma ormai da anni trapiantato a Firenze dove lavora presso la caffetteria Cor-sini (torrefazione di Arezzo), Francesco Sanapo 31 anni, che per il secondo anno consecutivo (non era mai accaduto) diven-ta “miglior barista italiano” e Campione italiano nella prepa-razione del caffè. Al campiona-to hanno preso parte 250 baristi italiani, dei quali soltanto 24 hanno potuto accedere alle finali in Toscana. La gara ha previsto la preparazione, in massimo 15 minuti, di quattro caffé espressi, quattro cappuccini e di quattro bevande analcoliche a base di caffé espresso. La prova di cia-scun concorrente è stata giudica-ta da un panel di giudici accredi-tati, quattro dei quali sensoriali, due tecnici e un presidente di giuria. Il vincitore del campio-nato italiano, Francesco Sana-po, parteciperà al World Barista Championish, il termine barista è uguale in tutto il mondo, che si svolgerà a Bogotà in Colombia,

il prossimo giugno 2011. Ma come si prepara un buon caffè? Il vero espresso italiano si pre-senta alla vista con una crema di colore nocciola tendente al testa di moro e distinta da riflessi ful-vi. All’olfatto ha un profumo in-tenso che evidenzia note di fiori, frutta, pane tostato e cioccolato. Il gusto è rotondo, consistente e vellutato. L’acido e l’amaro ri-sultano bilanciati e l’astringente è assente o di ridottissima perce-zione. Viene erogato dalla mac-china in ragione di un millilitro al secondo, quindi per fare una tazzina di 25 millilitri (la dose esatta), occorrono 25 secondi. Per gli italiani quello del caffè è un vero e proprio rito. Secondo l’associazione di consumatori Aduc ogni giorno in Italia, nei 130mila bar, si consumano 80 milioni di caffè espresso, che con una media di 0,85 € (1,10 € al Nord, 0,70 € al Sud) a taz-zina fanno 68 milioni di euro al giorno.

M. F.

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OROSCOPO di Cr i s t ina Cor ina ld i

ARIETEQuesto è davvero il tuo periodo fortunato, con il la-voro che va a gonfie vele e l’amore che, ultimamente avete trascurato, finalmente ora trova il giusto spa-zio. Sarai molto attivo nella vita sociale, avrai mil-le opportunità: starà a te coglierle, ma con la giusta costanza.

dal 29 Marzo al 18 Aprile

TOROSono tanti i vecchi rapporti da approfondire che po-tranno consolidare la tua vita sociale. Attento a non trascurare gli affetti, in famiglia qualcuno vi ha dato sempre una mano, ed è giusto riconoscere a queste persone i meriti. Cogli sempre gli aspetti migliori e questi giorni saranno decisamente positivi.

GEMELLIImprevisti piacevoli in amore ed in ambito affettivo e tante, ma tante novità . Gli affari vanno molto bene, ma bisogna rimanere in agguato per cogliere sempre nuove opportunità favorevoli. In famiglia qualcuno soffre per la tua lontananza, ma non preoccuparti, basterà farti sentire più spesso.

CANCROÈ questo un mese transitorio, non ti accontenti più della tua posizione e ti rendi conto che vali molto di più di quanto vieni considerato: cogli l’occasio-ne per riscattarti e fai veder agli altri quanto vali. L’amore va a gonfie vele, ci sarà un influsso positivo che favorirà tutte le questioni sentimentali.

LEONEDopo le brillanti novità dei mesi precedenti, ora stai dando il massimo per mantenere la posizione acqui-sita con fatica. Non adagiarti sugli allori, l’incertez-za che ha riguardato i tuoi affetti sta venendo meno, è giunta l’ora di chiarire definitivamente la tua posi-zione. Non trascurare la salute.

VERGINEE’ arrivato il momento in cui hai bisogno di dimo-strare agli altri che stai bene, fatti valere e rafforza la posizione conquistata nel tempo. I rapporti senti-mentali procedono a gonfie vele, ma dovrai superare qualche difficoltà in ambito lavorativo. Troverai una facile soluzione alla fine del mese.

BILANCIAFino ad ora non hai dato il massimo, ma questo mese sarà il giusto periodo per riscattare gli errori commessi. C’è la possibilità di recuperare qualche occasione persa in passato come un legame, un ami-cizia che poteva diventare amore e un occasione per dare una svolta a livello professionale.

SCORPIONEÈ un bel periodo per prendere iniziative e cogliere grandi occasioni che si presenteranno. L’amore me-rita più spazio e forse dovrai sacrificare parte del tuo tempo impiegato sul lavoro, che comunque sta dan-do i suoi frutti. La salute in passato è stata sempre il tuo punto di forza: non trascurarla.

SAGITTARIODopo un periodo recente passato con tranquillità, ora ci sarà un gran movimento, positivo, s’intende, un periodo in cui potrai dare una svolta alla tua vita, sia in ambito affettivo che in ambito lavorativo. In amore tutto procede bene, il rapporto con il partner ti da una grande sicurezza.

CAPRICORNOHai tante aspettative in questo periodo, hai pianifica-to molto ed è arrivato il momento di mettere a frutto tutto quanto hai messo su carta fino ad oggi. Prova a cambiare qualcosa in ambito lavorativo per dare una svolta in meglio. Se cerchi la tranquillità è meglio non cedere a certe tentazioni.

ACQUARIOFinalmente riscopri te stesso, stai attraversano un periodo di transizione che però ti vedrà uscire trion-fante. Le aspettative che hai riposto in te stesso non ti deluderanno. In ambito sentimentale cerca il dialogo con il partner, il quale vuole solo comprendere la tua buona fede.

PESCILa troppa tranquillità ti ha reso poco attivo nei perio-di passati di recente, ma ora è giunto il momento di metterti in gioco e le occasioni di certo non manche-ranno per farlo sul serio. Approfitta del meglio fino a che è possibile. Il lavoro potrebbe subire una svolta quando meno te lo aspetti.

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