Il Centro Dicembre 2012

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  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

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    LEditorialedi Enrico Dello Sbarba

    segue a pag. 2

    Aut.ne Tribunale di Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNOAnno XII - n 128 Dicembre 2012

    TutticontroMonti

    segue a pag. 2

    Il Pantheon di Todi 2Un articolo dellOn. Ivo Butini

    A conclusione del secondo Forum delle

    associazioni cattoliche tenuto a Todi nel-lultimo ottobre, il leader della CISL Raf-faele Bonanni, diventato oggi anche unleader politico nazionale, present il Pan-theon del Forum, costituito da sei per-sonaggi della nostra storia nazionale.C don Pino Puglisi, un testimone del-la fede e del coraggio civile.Seguono due grandi sindacalisti cattoli-ci: Achille Grandi e Giulio Pastore.Ancora, due imprenditori: Enrico Mat-tei per lo Stato, Adriano Olivetti per ilprivato.Ma prima di tutti lunico politico, Alci-de De Gasperi, statista democratico cri-stiano, ricostruttore dellItalia e cofon-datore dellEuropa (Avvenire, 23 otto-bre 2012).Raffaele Bonanni conferma il rifiuto diun partito cattolico.Era appena finita la guerra in Europaquando De Gasperi parl ai giovani nelgiugno 1945, a Roma: noi vogliamo

    essere soprattutto il partito della liberte ci ispiriamo alla civilt cristiana.Nove anni dopo, nella riunione del Con-siglio nazionale della DC del marzo

    segue a pag. 2

    Con un crescendo rossinia-

    no stiamo assistendo, ormai

    da giorni, ad una grande

    mobilitazione dei presidenti

    delle province, di sindaci, del

    mondo della sanit e della

    scuola, dei sindacati contro

    i provvedimenti decisamente

    severi assunti dal governo

    Monti ed approvati, si badi

    bene, dai tre partiti che lo

    sostengono.

    E un movimento che si sta

    muovendo in maniera armo-

    nica che si sta organizzan-

    do per cercare disperata-

    mente di evitarne lattuazio-

    ne e cercando di scaricare su

    altre categorie, magari meno

    protette, il peso dei sacrifici

    richiesti per evitare al paese

    quel disastroche rischia di

    compromettere il futuro del

    nostro paese.

    E una protesta che si sta al-

    largando sempre di pi e che

    conferma, ancora una volta,come si faccia sempre pi te-

    nue quello spirito di solidaInterverranno:

    ling. Cristiano Toncelli

    ed il dott. Massimo Cappelli

    1954, De Gasperi polemizz con il Cor-

    riere della Sera e con lUnit con-fermando che assurdo e antistoricoaffermare che la Democrazia Cristianasia una partito cattolico, cio un partitoconfessionale, emanazione delle gerar-chie ecclesiastiche.Quando nel settembre del 1952 De Ga-speri si rec ad Aquisgrana per riceve-re il Premio Carlo Magno, consape-vole che i tempi si evolvono, le formee i metodi mutano secondo le esperien-ze della storia, proprio per questo ri-chiam lesigenza di una mentalit eu-ropea, saggiamente rilevando che lestesse istituzioni diventerebbero la pa-lestra di competizioni di interessi, sen-za questa mentalit.Raffele Bonanni affida ai cattolici una

    Problematiche

    urbanistiche

    ed ambientali

    nella realt di Livorno

    Luned 17 Dicembre h. 17.30nella sede sociale de Il Centro

    Via Trieste 7 - LivornolAssessore alla Valorizzazionedel Territorio e allAmbienteMauro Grassi

    terr una conferenza sul tema:La redazione

    auguraBuon

    Natalee Felice

    AnnoNuovo

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    19233Politica

    In quello che pu sembrare un para-dosso, un governo di tecnici che haavuto finora uno dei suoi principali pun-ti di debolezza nella politica estera hacompiuto uno dei passi pi importanti

    e politici nelle sabbie infide dellaquestione mediorientale.Il voto con cui lItalia si schierataper il riconoscimento allAnp dello sta-tus di osservatore allOnu stride, per ilsuo coraggio, con latteggiamento at-tendista mostrato in questioni quali ad esempio quella dei due mar cheancora languiscono in India, in attesadi giudizio.Ancor pi interessante in fatto che,

    sulla questione palestinese, si sia veri-ficata una frattura verticale tra Palaz-zo Chigi e la Farnesina, con MarioMonti (e Giorgio Napolitano dietro dilui) schierato apertamente per il s edil ministro Terzi di SantAgata (gi am-basciatore a Washington e Tel Aviv)per il no.Con questo passo Roma si trovata afianco di Parigi e Madrid, ma lideache si sia trattato semplicemente di untentativo da dare una voce sola al-lUnione Europea si scontra con unaserie di elementi, a cominciare dallevidente atteggiamento diverso di Lon-dra e Berlino.Cosa successo, allora, dietro le quinte

    di un voto che ha visto isolare Israeleallinterno delle Nazioni Unite comenon lo era dal 1976, quando vennevotata dallAssemblea Generale unamozione di condanna del sionismo?

    Si possono solo azzardare delle ipote-si, ma a mettere insieme le tessere delpuzzle si possono ottenere risultati in-teressanti. Partiamo proprio dalla po-sizione politica assunta dal gover-no dei tecnici. Questo il governo pilegati agli Usa degli ultimi trentanni.Berlusconi non era legato agli Usa, eraun autoproclamatosi esecutore dellapolitica disastrosa di Bush Junior.Monti ha con la cultura dOltreocea-

    no ben pi di un afflato comune: la co-nosce e la apprezza a fondo. Apprez-zamento ricambiato dalle copertine diTime e dalle numerose telefonate conBarack Obama.Il nume tutelare di questo governo,vale a dire Giorgio Napolitano, ha conlAmerica lo stesso tipo di rapporto,ed stato lunico Capo di Stato italia-no ad essere ricevuto due volte dallostesso Presidente degli Stati Uniti, che poi lo stesso Obama. (Napolitano stato ricevuto anche da Bush Junior,ma la cosa non and molto bene).Ora, difficile immaginare che i dueabbiano deciso un passo cos impor-tante in perfetta solitudine. Non lo si

    fa mai come prassi, figuriamoci in casicome questo. C da pensare che ladecisione italiana e spagnola (il casofrancese diverso) sia stata in qual-che modo preventivamente avallata dal

    governo appena riconfermato deidemocratici americani.La faccenda, allora, diventa ancora pigrossa.Allinizio di novembre Obama statoriconfermato alla Casa Bianca. Unicopremier straniero a sperare aperta-mente che vincesse Romney era lisra-eliano Netanyhau. Il quale, subitodopo, ha scatenato lennesima guerracontro i palestinesi, senza per riusci-

    re a vincerla. Israele sta per andarealle urne(a fine gennaio). Barack ora deve ri-lanciare il piano di pace, perch haquattro anni di mandato pieno per giu-stificare finalmente il Premio No-bel per la Pace ricevuto nel 2009.Mettiamo insieme questi elementi e sivedr come cambiato, nel volgere diun paio di mesi, il quadro generale del-la politica mediorientale. E lItalia, perun caso che va ben al di l della volon-t dei singoli protagonisti di questafase, va riscoprendo la politica esteramoroetea ed andreottiana.Anche in questo si sta cambiando pa-gina.

    Se lItalia in medioriente

    torna ad essere moroteadi Nicola Graziani

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    4 Politica

    Il meglio deve ancora veniredi Bartolo Ciccardini

    Venti anni fa pensavo che la crisi del Par-tito, il grande protagonista della vita poli-tica del secolo tristo, fosse giunta al suoepilogo. Gramsci aveva definito il Partito(il partito per antonomasia, e quindi il par-tito leninista) il Principe dellepoca mo-derna, con un chiaro riferimento al Princi-

    pe di Niccol Machiavelli. Il Partito nellasua versione totalitaria, Principe degli statiin cui aveva preso il potere, ha avuto una

    certa influenza sui partiti ideologici chegli erano succeduti, che avevano mante-nuto il concetto di aristocrazia, talvoltaarmata, e di egemonia, mettendosi allaguida ed allavanguardia del popolo, co-struttori di una democrazia interpretata daloro per grazia ricevuta.Pensavo che i Partiti ideologici italiani,quelli che nominavano direttamente i Pre-sidenti della Repubblica, esattamentecome avveniva in Russia, fossero morti eche i referendum avessero aperto la stra-

    da ad una democrazia, forse non bella, mavera, dove il popolo sovrano non fossepi interpretato da profeti armati, ma fos-se soltanto padrone in casa sua. Scrissiun libricino: Il Principe morto.Forse mi sbagliavo: n i referendum, n le

    primarie hanno salvato Prodi dalla fine de-cretata dagli adoratori del Partito e qualco-sa ci dice di stare attenti alla giornata di ieri.

    Nella settimana che ha preceduto il bal-lottaggio abbiamo scritto: A Bersani vail merito di avere voluto le primarie, di

    averne affrontato il rischio, di aver ac-

    cettato uno sfidante scomodo. A Vendo-

    la, Puppato e Tabacci va il merito di aver

    accettato il rischio di contarsi per dimo-

    strare la dimensione della coalizione. A

    Matteo Renzi va il merito di aver imperso-

    nato seriamente il ruolo di sfidante. Il par-

    tito democratico ne esce ingigantito, la

    coalizione irrobustita e favorita. La neb-

    bia si alzata e sotto il sole della politica

    buona svaniscono Grillo e le sue cazzate.

    Cosa avverr? Se Bersani vincer, ge-

    stir bene il suo capolavoro: affidabi-

    le e concreto. Se Renzi vincer, dovrdiventare saggio, assennato e generoso

    e potrebbe anche riuscirci. Se perder

    dovr scrivere per la prima volta in Ita-

    lia, un bel telegramma di fine partita, con

    i dovuti auguri per il vincitore. E dovr

    mettersi alla stanga.

    Oggi le primarie hanno colto il bersaglio.Casini non le potr evitare. Alfano morir

    per non poterle fare, come giusto chesia. LItalia aveva bisogno di questo ritor-no della buona politica per salvarsi.Tutto andato come doveva andare. PierLuigi Bersani (nel riquadro) ha vintocome previsto.Con la sua sag-gezza ed il corag-gio che ha avuto

    nel fare le prima-rie, ha messo ilPartito Democra-tico ed i suoi al-leati nelle condi-zioni migliori perfare una buona

    ba tt ag li a e pervincerla.Matteo Renzi ha perso e forse non potevaessere altrimenti. Per un mese ha oscuratoGrillo e ha ricordato agli italiani che Grillo

    oscurabile. Ha fatto un discorso bellis-simo annunciando la sua sconfitta. Per laprima volta in Italia, uno che ha perso unoscontro elettorale telefona al vincitore percongratularsi. Avremmo preferito un tele-gramma, ma fa lo stesso.Tutto bene dunque? S, tutto bene. Conqualche nota che disturba questo risulta-to bello, importante e da conservare nelsuo valore democratico.Prima stonatura. Bersani ringrazia tutti.Ringrazia la famiglia, ringrazia i 100.000volontari, ringrazia Vendola, che ha accre-sciuto a dismisura la sua vittoria, ringraziala Puppato (che non si risparmia una pu-gnalettata piccola sul vinto), ringrazia Ta-

    bacci, per il significato altamente simboli-co della sua partecipazione e, en pas-

    sant, ringrazia Renzi con non chalan-ce.No, caro Bersani, anche tu devi impa-rare a scrivere i telegrammi di fine partita.Ho colto unaltra stonatura. I rappresen-tanti di un seggio emiliano, che avrebberodovuto garantire la neutralit fra tutti i le-gittimi partecipanti alla prova elettorale, si

    presentano orgogliosi fuori della porta delseggio. Sono quattro, di mezza et, mas-sicci, popolari, efficienti,tutti maschi edannunciano orgogliosi che Bersani ha ro-vesciato i risultati in quel seggio doveaveva precedentemente vinto Renzi. No,

    signori, troppo zelo guasta. E non parlia-mone pi.Terza stonatura. Il Presidente del PartitoDemocratico, Rosy Bindi, interrogata, forsetroppo maliziosamente dai giornalisti, faun elogio delle primarie e le riconduce allaloro dimensione partitica. il Partito chefa le primarie (mentre a me risultava chefosse la coalizione), il Partito che ha fat-to il Congresso facendo le primarie, ilPartito che accoglie, certifica e notifica ilrisultato delle primarie. Non ripete, cosa

    che avevamo gi criticato, che sar il Par-tito a fare le liste. Anzi, d una notizia bel-la e buona: Se resta il mattarellum con leliste bloccate, si faranno le primarie perscegliere lordine di lista. Ma in questadifesa della supremazia del Partito rispet-to a quel grande evento democratico chesono le primarie, c uno spirito di restau-razione che non ci convince. lo spiritodi restaurazione che si esprime con un li-vore nei confronti di Matteo Renzi, a cuinon riuscito a sottrarsi neppure Bersa-ni.Spero che queste stonature, questesfumature inopportune, vengano prestosuperate dalla generosit necessaria per idifficili mesi che ci attendono.

    Non sono manchevolezze personali, e selo fossero non darei loro importanza. Mi

    preoccupano perch sono tentazioni ricor-renti, che vengono dal secolo tristo. E molti

    penseranno ad una sorta di nostalgia delPartito Comunista: non credo che si trattidi questo. O non solo di questo. Ma diqualcosa di pi profondo, di pi incon-

    scio e di pi italiano. Non nostalgia delPartito del 900, memoria di unanticafaziosit italiana. C odore di olio di rici-no. E di quella cerimonia medievale cheera la espulsione dal Partito.

    P.S.: Finito il suo discorso Bersani fa salire alsuo fianco i giovani del Comitato promotore

    della sua candidatura: Alessandra Moretti,

    Roberto Speranza e Tommaso Giuntella. Sono

    giovani, sono belli, sono la stessa generazione

    dei giovani del comitato di Renzi. Giuntella ad

    un certo punto sradica la Moretti dal posto incui si trova, vicino a Bersani, posto che le spet-

    terebbe perch donna. Poi con entusiasmo

    salutano con il pugno chiuso. Quanti ricordi!

    Quante battaglie! Quante radici compongono

    la realt di oggi! Per questa notte va bene cos.

    Ma, come dice Obama, il meglio deve ancora

    venire.

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    5Politica

    Le critiche a Pierferdinando CasiniIn una lettera di Roberto Olivato, dirigente provinciale dellUDC

    (e.d.s.) - Roberto Olivato -dirigenteprovinciale dell UDC - ci ha inviatouna lettera molto critica nei confrontidi Pierferdinando Casini a cui addebi-ta la responsabilit dei biblici ritardinellasssumere un definitivo ruologuida nella formazione di una concen-trazione di centro in grado di concor-rere al superamento della gravissimacrisi politica che il paese sta attraver-sando.Fa riferimento, in particolare,agli ulti-mi sondaggi de l la soc .Emg per TG7ma anche la Swg che releganolUDC al di sotto della soglie di sicu-rezza del 5%.Per noi, scrive Olivato, queste pessi-mistiche previsioni non costituisconosorpresa ma indubbio che lUDC stiaattraversando un momento delicato.Le cause, prosegue Olivato, che han-no determinato questa stasi con ilrischio di uno scivolamento verso il

    basso, debbono ricercarsi nel le incer-

    tezze di Casini di fronte alla realt diun paese in caduta libera ed allado-zione di una politica cosiddetta bal-lerina che ha finito con lallontanaremolti potenziali elettori moderati chehanno preferito ingrossare le file del-lastensionismo.E indubbio, prosegue Olivato , che lestrizzatine docchio a sinistra, le pac-che sulle spall e ad Angiolino Alfano elalleanza con Fini e Rutelli (il cosid-detto Terzo Polo, in effetti mai nato),

    abbiano finito con il disorientare mol-ti elettori, in perenne attesa, di quelfantomatico Partito della Nazione pro-

    posto cinque anni fa .Lestensore della lett era prosegue de-nunciando anche una sorta di confor-

    Il Centro in distribuizione an-che presso le seguenti punti:

    a LIVORNO:

    Libreria Nino Belforte, Via della Ma-donna;Libreria Edizioni Paoline, ViaIndipendenza; Libreria Gaia Scienza,Via di Franco; Edicola Nelli(piazza Ca-vour 39);Edicola P.zza Grande (latoFarmacia Ospedale),Edicola Bianchi(via del Porticciolo, di fronte CameraCommercio); Edicola Attias (corsoAmedeo); Edicola piazza Matteotti;

    Edicola Fabbricotti(piazza A. Moro);Edicola Paolini (Baracchina Bianca)

    (piazza S. Jacopo); Edicola c/o BarOasi(Ardenza Mare); Edicola Barcel-lona (via Goito);Edicola Borghi(Cor-

    so Amedeo, angolo via dellOrigine);Tintoria Rossi(corso Mazzini), Chico

    Sas (via C.Puini 9).

    a CASTIGLIONCELLO:

    Edicola Rossi(Piazza della Vittoria);Edicola Tognotti, Stazione Ferroviaria.a ROSIGNANO SOLVAY:

    Edicola Giovannoni (via Allende);Edicola Vallini(via O. Chiesa);a ROSIGNANO MARITTIMO:

    Edicola Il Punto(via A. Gramsci).

    a CECINA:Cartoleria Libreria Lucarelli(Corso Matteotti 93);

    Edicola Ilva Papini

    (Stazione Ferroviaria).

    mismo o, addirittura di sottomissione,alla leadership di Casini che ha impe-dito, allinterno dellUDC, lapertura diuna franco dibattito quale quello chesi sta sviluppando nel PD con il ricor-so allistituto delle primarie che ha con-sentito un grande coinvolgimento diiscritti ed elettori.Se lUDC non cerca rapidamente diuscire da quel pericoloso clima di tor-

    pore nel quale da troppo tempo sem-bra caduto, rischia di compromettereo annientare quell ambizioso proget-to e di restare invece impigliato nellarete abilmente tessuta dal duo Mone-zemolo-Riccardi a cui sembrano asso-ciarsi pesonalit e realt ritenute vici-ne allUDC, quali,per esempio, gran

    par te della CISL e delle ACLI.ed altreimportanti settori dellassociazionismo.Rischia, lUDC di perdere quel patri-monio di stima, di considerazione edanche di speranze che aveva raccoltocon le elezioni politiche del 2008 allor-

    ch, con grande coraggio e determi-nazione, ruppe con Berlusconi corren-do, con grande dignit, da solo ed ot-tenendo un risultato sicuramente su-

    periore al le a ttese.Purtroppo, a distanza di quattro anni,sono state completamente deluse lesperanze della costituzione di quellaformazione di centro di cui lUDCavrebbe dovuto essere un essenziale

    punto di r iferimento.Allo stato dei fatti, ma speriamo di es-

    sere smentiti,limpressione quellache sia rimasta solo una funzione ditraino legata, essenzialmente, alla ri-conferma di Mario Monti alla Presi-denza del Consiglio allindomani di unrisultato elettorale che non abbia in-

    dicato un sicuro vincitore.Non ci sembra, conclude Olivato, unagrande performance dopo le tante spe-ranze e gli slogan inutilmente lanciati.

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    6 Politica

    Insostenibile disinteresse italiano per gli esteri

    Chi abbia seguito le vicende dellope-razione militare condotta da Israelenella Striscia di Gaza sapr che que-sta crisi sarebbe potuta degenerare ra-pidamente. Innanzitutto, il timore erache il conflitto si ampliasse in modoimprovviso a tutta la regione medio-rientale, unarea che oggi in pienafase di riassesto. A riguardo era diffi-cile riuscire a prevedere come linsta-bilit in Palestina potesse evolversi inrelazione alle situazioni siriana e ira-niana.In secondo luogo, nessuno conoscevale reali intenzioni di Israele, tanto chegli stessi osservatori pi ottimisti, con-vinti che uninvasione terrestre dellaStriscia di Gaza sarebbe stata evitata,hanno convissuto con dubbi laceranti.Infine, laltra grande incognita era il

    ruolo delle nuove potenze regionali,ossia Egitto e Turchia, due Paesi che,date le rispettive differenze, sono nelpi vivace e talvolta traumatico fer-mento. In poche parole, davvero si sfiorata una guerra su vasta scala inMedio Oriente.Contestualmente, in Africa riprende-va vigore un ulteriore dramma, cio lamarcia dei ribelli del gruppo M23, iquali, sostenuti da Ruanda e Uganda

    contro il governo della Repubblica De-mocratica del Congo, hanno conqui-stato la citt di Goma, al centro diunimportante regione mineraria chefornisce la maggior parte dei materialirari per la produzione di sistemi ad altatecnologia. Decine di migliaia di per-sone sono fuggite, scatenando una veracatastrofe umanitaria, che stata af-frontata a fatica, mentre le truppe del-lONU si ritiravano di fronte allavan-

    zata di M23.In Italia questi due episodi non sonostati ritenuti degni di un approfondimen-to televisivo. Escludendo i passaggi altelegiornale, gi di per s molto conte-nuti, i palinsesti hanno pressoch igno-

    rato i venti di guerra dal Medio Orien-te e la tragedia in Congo. Primarie ealtre amenit non possono essere unascusante per escludere lopinione ita-liana dal circuito internazionale, cos

    come errato ritenere che i dossier

    ll nostro Paese pone ancora in secondo piano le dinamiche internazionali: i casi di Gaza e Congo

    di Beniamino Franceschini speciali sugli Esteri non attirino il pub-blico. La questione puramente cul-turale e di mentalit: ancora una volta,siamo costretti a chiederci come po-tr rinascere lItalia se continua a con-cedersi il supponente lusso del disinte-resse per il resto del mondo.

    La Striscia di Gaza

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    7Attualit 7

    Dove va la CGIL?

    A proposito della mancata adesione sullimportante accordo nazionale riguardante la produttivit

    maliste, quali la FIOM, che hanno evi-dentemente influenzato anche gran par-te della Direzione Nazionale compresala Segretaria Camusso.Il timore di sostenere il sistema (ca-pitalistico), del quale per altro i sinda-cati ne sono parte strutturale, crea neimomenti decisivi problemi di identitad alcune componenti, facendo pre-ferire lastensione allassunzione di re-sponsabilit, ma un sindacato che rap-presenta gran parte dei lavoratori nonpu escludersi dalla partecipazione,soprattutto in un momento cos diffi-cile per il nostro Paese.Concludo pertanto queste riflessionicon uno stralcio di un recente articolodi Eugenio Scalfari (La Repubblica del25 Novembre) dal titolo La dittaturadello spread soltanto demagogia

    che ben esprime il concetto. Dice Scal-

    fari Dispiace che la CGIL non si

    sia data carico della produttivit e ri-peta sulle piazze le consuete giacula-

    torie contro i mercati e contro lo

    spread. Se la Camusso non compren-

    de la questione la studi; se lha com-

    presa non faccia demagogia; se con-

    dizionata dalla FIOM abbia il corag-

    gio di liberarsene e ne spieghi le ra-

    gioni. Le parti sociali da molti anni

    hanno gravi responsabilit Monteze-

    molo e Marcegaglia inclusi.

    Il Consiglio di Amministrazione di SAT ha approvato il resconto intermedio di

    gestione al 30 settembre 2012 che ha fatto registrare un aumento del traffico

    passeggeri nei primi nove mesi dellanno pari al 1,1% per un totale di 3.608.985

    tranisti con un tasso di crescita superiore a quello registrato dagli scali italiani

    nello stesso periodo e cio (+0,1%). Si tratta di un risultato particolarmente

    importante per SAT perch ottenuto in un difficile contesto generale ulteriormen-

    te aggravato, a partite dallagosto 2012 e per il periodo 12 agosto - 30 settembre

    dei voli del vettore Wind Jet.che ha significato la cancellazione di 170movimenti

    per laeroporto di Pisa ed una riduzione di circa 23.000 passeggeri.

    Per concludere, quindi, questo il nostro commento, unulteriore conferma della

    bont gestionale del management del Galilei.

    UN NUOVO COLLEGAMENTO CON LIPSIA - La societ aerea Ryanair hacomunicato che, partire, dal 1 aprile 2013 sar operativa la nuova rotta

    dalla base di Lipsia con una doppia frequenza settimanale .

    Galilei: aumento del traffico passeggeri

    di Massimo Cappelli

    Nel non lontanissimo 2005,quando eroResponsabile delle Relazioni IndustrialidellEni, affrontai una lunga trattativacon le organizzazioni sindacali FilceaCGIL, Femca Cisl, Uilcem e UGL, pergiungere ad un accordo sul Premio diProduzione di tutti i dipendenti Eni.Lobiettivo era molto importante: riu-

    nire in un unico grande accordo sin-dacale i diversi comparti dellEni: Chi-mica, Energia, Petrolio e Gas, in modoche i lavoratori, pur appartenendo adaree contrattuali diverse, avessero unsignificativo elemento di unit nellAc-cordo di Produttivit del Gruppo.LAccordo rappresentava inoltre unasemplificazione e razionalizzazione delsistema di relazioni sindacali cheavrebbe aiutato le parti a gestire contrasparenza e metodicit una materia

    vasta e complessa, data lampiezza delGruppo Eni. In sintesi, un obiettivo sin-dacale che avrebbe rappresentato unesempio di relazioni industriali al qua-le fare riferimento.Per tutti questi motivi la trattativa erastata lunga e articolata,nessun aspettoera stato trascurato approfondendo leparti normative, quelle tecniche e lecompatibilit economiche, giungendoad una serie di intese prima della fir-ma definitiva dellAccordo.

    Ebbene quando si arriv alla giornataconclusiva, con tutte le delegazioni sin-dacali giunte dalle varie parti di Italia,il primo accordo da firmare fu quellodella Chimica, uno dei pi importantiche avrebbe poi facilitato la chiusuradegli altri. Al momento della assunzio-ne delle responsabilit il segretarionazionale della Filcea CGIL (lamicoFranco Farina) inizi a mostrare unaindecisione crescente che rischiava dirimettere tutto in gioco e se non ci fos-se stato il segretario nazionale dellaFemca Cisl (lamico Crisanti), cheanche dietro le mie pressioni, apposela sua firma affermando che lAccor-do lo avrebbe fatto indipendentemen-

    te dalla decisione degli altri, probabil-mente tutto il lavoro sarebbe stato an-nullato. Avremmo dovuto iniziare dacapo la trattativa con conseguenze ne-gative, anche dal punto di vista econo-mico, per i lavoratori.Cos non fu e i dipendenti del GruppoEni ebbero un Premio di Produzione diqualit nel quale identificarsi indipen-dentemente dallarea contrattuale di ap-

    partenenza.Gli episodi di questi giorni, la mancatafirma della CGIL sullimportante Ac-cordo nazionale riguardante la produt-tivit, mi hanno riportato a quei mo-menti.La CGIL, il pi importante sindacatoin Italia, ancora vittima di complessie remore politico sociali che si eviden-ziano di pi nelle sue correnti massi-

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    8 Spigolature

    Spigolatur

    eChiuse le primarie del PDma Bruno Tabacci

    che ci stava a che fare?

    Si sono concluse le primarie del PD chehanno praticamente monopolizzato leattenzioni politiche degli organi di in-formazione compreso il quotidiano lo-cale che ha riservato allevento pagina-te intere sia nel nazionale che nelle pa-gine locali: un record , stato battuta

    perfino lUNITA .Tutto bene, hanno ridato slancio e vi-gore alla politica in caduta verticale.Quello che non abbiamo capito il ruo-lo di Bruno Tabacci - un amico che ab-

    biamo avuto ospite gradit issimo ed ap-prezzato a Livorno in pi occasioni.Gi democristiano, poi deputato da trelegislature dellUDC, politico serio, pre-

    parato specialmente nel campo finanzia-rio, ha lasciato il partito di Casini perlAPI, il partitino di Rutelli, privo di qual-siasi prospettiva.Ricopre limportante incarico di asses-sore al bilancio nella giunta Pisapia aMilano dove sta svolgendo un ottimolavoro.Inopinatamente ha deciso di presentar-si candidato alle primarie del PD ripor-tando un modestissimo risultato. solol1,4%: stato votato, lui mantovano,

    particolarmente in Calabria.Unesperienza,la sua, che avrebbe fatto

    bene ad evitare..... ..ammenoch Bersaninon divenga Presidente del Consigliodei ministri!!

    Povero Angiolino!Si parliamo proprio di lui, di AngiolinoAlfano - il segretario di un partito, in-somma di un partito, diciamo di un ras-semblement che porta o portava ilnome di PdL.

    Qualunque cosa accada, qualunquecosa gli combini il Cavaliere, resta un

    buon diavolo, che fa certamente simpa-tia.

    Ma che cazzecca!E lunica battuta che rester negli annidella storia dellex magistrato Tonino DiPietro il cui partito, che i sondaggi dan-no addirittura al 2%, in via di dissolu-zione.

    Non ne siamo sorpresi. Lo abbiamo sem-pre seriamente combattuto lui ed i suoiseguaci anche locali perch hanno ba-sato la loro modesta storia politica soloed esclusivamente sul pi bieco populi-

    smo giustizialista:Non vorremmo che Bersani, per raccat-tare qualche voto in pi nella costitu-zione della sua armata brancaleonestile Prodi, lo inserisca nella sua mag-gioranza!Sarebbe un autentico suicidio politico.

    La coerenza

    dellex ministroneLeggiamo su La Stampa di venerd 30novembre a pag. 9 in un servizio riguar-

    dante la diaspora dei reduci di AlleanzaNazionale senza bussola n meta.Negli ultimi mesi gli ex AN restati conBerlusconi come se avessero perso la

    bussola.Esemplare la vicenda di Altero Matteo-

    li. Uomo di potere, lex ministro dei La-vori Pubblici ancora a fine esate era sta-to uno dei pi fieri nemici di Mario Monti:Questo governo sta facendo a pezzi il

    nostro elettorato ce ne abbastanzaper rimpiangere la politica. Poi, qual-che settimana fa la conversione a u.Mai avuto nulla di personale contro

    il prof. Monti, personalit di rilievo e

    ben venga se fosse capace di capeggia-

    re una coalizione anti-sinistra.

    Ogni commento per descrivere il perso-naggio ci sembra assolutamente super-fluo.

    Enzo SardiEd infine un pensierino anche a EnzoSardi , presidente dimissionario, del Ro-signano calcio.

    Non volevamo credere ai nostri occhiquando abbiamo letto sulla stampa lo-cale che era stato eletto presidente delRosignano Calcio.Enzo Sardi lo conosciamo da tanti annifin da quando militava nella DemocraziaCristiana nella corrente di sinistra.Alla dissoluzione di quel grande partito

    ha seguito il percorso dei postcomuni-sti fino ad assumere la prestigiosa pol-trona di assessore allurbanistica du-rante le due ultime giunte del SindacoSimoncini. stato nominato presidente della parte-cipata e misteriosa Provincia Sviluppoed infine, incredibile, in uno dei momen-ti pi difficili, per non dire drammatici,nelle vicende del Rosignano Calcio, trala sorpresa generale, stato nomimato

    presidente.Dalle notizie apparse sulla stampa loca-

    le si dimesso lasciando che la barcafinisse in mezzo al mare in tempesta.Ma chi gliela fatto fare? Tra laltro nonricordiamo particolare dimestichezza conil calcio! Forse qualcuno, nel suo parti-to, lo ha mal consigliato.

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  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    9/28

    9Livorno

    (e.d.s.) - Se si esclude la valoro-sa battaglia, quasi da isolato,

    che coraggiosamente il Presi-

    dente della Provincia -Giorgio

    KUTUFA conduce per assicura-

    re a Livorno la primazia nella ri-

    voluzione che ha colpito le Pro-

    vince, potremmo giungere alla

    conclusione amara che al la

    classe dirigente livornese ma ai

    livornesi in genere, che la pro-

    pria ci tt divenga la capitale

    delle quattro citt indicate percostituire la mega provincia non

    pot rebbe impor ta rg l i ene d i

    meno.

    Non se ne parla tra la gente, non

    ha sollevato dibattito tra le for-

    ze politiche, sembra, insomma,

    non costituire una assoluta prio-

    rit.

    Si, il Sindaco Cosimi ha rilascia-

    to, naturalmente, dichiarazioni a

    difesa della priorit l ivornese,

    non poteva certamene esimer-

    si, il Consiglio Comunale ha di-

    scusso e votato uno scontatoordine del giorno ma la sensa-

    zione che se ne rivela che non

    sembra questo il problema dei

    problemi che assilla e preoccu-

    pa Livorno e la sua gente.

    Forse le preoccupazioni per la

    grave situazione occupazionale

    provocata dalla crisi o addirittu-

    ra dalla chiusura di aziende an-

    che importanti, in questo mo-

    mento sono certamente priorita-

    rie, ma questo aspetto cos gra-ve nella realt della citt non

    giustifica questo troppo tenue

    calore con il quale si combat-

    te questa difficile battaglia

    diversamente invece da quando

    accade in altre citt cointeres-

    sate e coinvolte.

    Se a Livorno prevale un certo

    distacco ed una strana fred-

    dezza con preoccupazione e di-

    sappunto osserviamo che al di

    fuori di Livorno, in tutte le altre

    realt della futura megaprovin-

    cia, gl i or ientamenti sono, ingran parte, se non completa-

    mente, avversi alla indicazione

    di Livorno come capoluogo.

    Dobbiamo ormai prendere atto

    che gli orientamenti sia a livello

    regionale,a partire dal stesso

    presidente della Regione Enri-

    co Rossi , che nella maggioran-

    za delle istituzioni locali, degli

    organi e degli esponenti politici

    non sono favorevoli a sostene-

    re la candidatura d i L ivornocome capoluogo pur in presen-

    za dell esistenza del requisito

    essenziale e cio la maggioran-

    za della popolazione nel capo-

    luogo: requisi to che potrebbe

    essere messo in discussione

    dagli orientamenti della regione

    che sembra optare per lindica-

    zione espressa dalle altre citt

    capoluogo convolte nel proget-

    to riformatore.

    Le recenti prese di posizioni del-

    la quasi totalit dei comuni del-

    la Versil ia, le dichiarazioni di

    esponenti delle istituzioni di Luc-

    ca e Massa Carrara, quelle rila-

    sciate pochi giorni fa dal segre-

    tario nazionale del PSI ed asses-

    sore regionale Riccardo Nencini,

    tutte molto fredde se non con-

    trarie allopzione livornese, co-

    stituiscono un pericoloso campanel-

    lo dallarme e lesigenza che le isti-tuzioni locali, il mondo dellassocia-

    zionismo economico e sociale co-

    mincino a valutare seriamente il

    senso di isolamento in cui rischia

    di cadere la nostra citt. Una realt

    amara a cui non sono certamente

    estranee locali responsabilit che

    rischiano di accentuare una crisi

    che sta coinvolgendo seriamente

    tutto il claudicante sistema livorne-

    se.

    Ma forse tutte queste considera-zioni potrebbero risultare futili

    perch la manfrina che sta fa-

    cendo i l parlamento potrebbe

    provocare linsabbiamento della

    riforma e tutto finir allitaliana.

    Livorno capoluogo? E chi se ne frega!Non se ne parla tra la gente, non ha sollevato dibattito tra le forze politiche, sembra, insomma, non costituire una assoluta priorit

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    10/28

    10 Livorno

    Ne ha parlato Alfio Baldi, dirigente provinciale Arci ed ex assessore al Circolo Il Centro

    La questione sociale a Livorno

    Scali del Corso 11 - Livorno

    Tel. 058686211000 - Fax 058686210000

    Cosa possiamo fare di fronte alle pro-blematiche sollevate dai sempre pi ur-genti bisogni sociali? A parlarne, pres-so il Circolo Culturale il Centro, in-tervenuto il dott. Alfio Baldi, dirigente

    provinciale Arci ed ex assessore al so-ciale (per dieci anni) del Comune di Li-vorno. Ha moderato lincontro il dott.Enrico Dello Sbarba che, del Centro,

    presidente e costante animatore.Gli argomenti passati in rassegna sonostati molteplici perch lo stato di biso-gno oggi cos generalizzato e preoc-cupante da richiedere ogni energia di-sponibile. Inevitabile il confronto conun passato recente, quando cerano pilavoro e pi soldi e si poteva risponde-re meglio a chi manifestava un gravedisagio (tu mi chiedi e io ti d).Baldi ha parlato della sua esperienza

    personale ricca di ricordi confortant i.Quando si poteva dire a chi la richiede-va: Ti d una casa perch ne hai bi-

    sogno . Ma si creavano intanto le con-dizioni perch chi la occupava trovas-se un lavoro e potesse farne a meno o

    pagare un canone adeguato.

    di Marisa Speranza

    Ricorda le sistemazioni trovate per tan-te persone per farle uscire dallassisten-za, e quel Patto per il sociale a cui, nella

    pa ss ata le gi sl atur a, ha lavo ra to pe rqualche anno. E poi, gli accordi sinda-

    cali che ne sono conseguiti con le As-sociazioni di volontariato e il coinvol-gimento degli assistenti sociali e di al-tri operatori.Un lavoro di paziente tessitura che harichiesto tempo e passione. Quella chedeve avere connotato ogni sua azione,e che si rivela tuttora come tratto carat-teristico del suo carattere. Sintuiscelimpegno costante con cui ha semprecercato di dare una soluzione ai pro-

    blemi. Capire, ad esempio, come si fan-no i bandi europei per accedere ai fi-

    nanziamenti (Il Parco del Mulino nato da questi).Una speciale sottolineatura per quellaCarta della cittadinanza sociale cheserve alle Istituzioni per indirizzare i ser-vizi alle esigenze e ai bisogni dei citta-

    dini con la possibilit di una verificacontinua.In quanto al problema della casa civogliono politiche ad hoc. Baldi haricordato il periodo in cui, con laiutodel magistrato, del prefetto e del que-store, si trovarono soluzioni soddisfa-centi per i casi pi urgenti (ora, eli-minate le riserve per gli sfratti, si va a

    scorr imento del la graduatoria).Limpressione che siamo tornati un

    po indietro , anche se , ha precisatoBaldi, Livorno ha ancora una buona

    protezione socia le.

    Poi, un accenno allISTAT che ci die-de un campanello dallarme prean-nunciando il costante invecchiamentodella popolazione ( non so se il Co-mune analizza i dati sulla realt).Attraverso il vaglio di centinaia di car-telle cliniche il prof. Zucchelli ha de-nunciato in un suo libro (La fragilitdellanziano) i tanti mali che afflig-

    gono i vecchi: dalla solitudine alle pre-carie risorse economiche. Un problema,questo, di enormi proporzioni. Urge at-tivare dei percorsi per portare sollievo(lapertura allascolto; un consultorio

    per persone fragili) . Prima, ha spiegatoBaldi, cera lIstituzione per i servizi alla

    persona, poi sostituita dal la Socie tper la salute (che di fatto non c). Inquanto alla Sanit, io sono per quella

    pubblica.

    Ma possibile mantenere leccellenzain tutti gli ospedali? Bisogna fare scel-te. E ancora: Come si pu far paga-re il tichet ai donatori di sangue? Al-tro sassolino: La Calamai, che pre-

    sidente del Forum del volontariato ,

    convoca le Associazioni sui temi che

    vuole lei.

    Mi premeva, ha concluso Baldi , tra-sferire qui una filosofia: a voi giudi -

    care se oggi applicata o no.

    Il dibattito ha consentito altre precisa-zioni sullo stato di salute della citt esu quanto si dovrebbe fare per miglio-

    rarne le sorti. A Pisa, ha osservato ildirigente, sono gi accorse 15.000 per-sone per vedere Kandinskij. Il che ren-de evidente che coniugando culturae turismo (i due vanno a braccetto)

    si pu dare ossigeno alla cit t.

    Alfio Baldi

    e-mail: [email protected]

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    11/28

    11Livornoperiodico online www.circoloilcentro-livorno.it

    Due grandi lutti: Bonetti e Pellegrini

    La scomparsa del noto giornalista esperto darte e di un ex stimato democristiano

    Cordoglio per la scomparsa di LucianoBonetti, giornalista, esperto darte estorico biografo del Premio Rotonda(la pi vecchia gara pittorica livorneseche proprio questanno ha celebrato ilsuo sessantesimo anniversario).Lassessore alle Culture del Comune diLivorno Mario Tredici, in una nota hascritto che: La scomparsa di LucianoBonetti, una persona che ha rappresen-tato un riferimento culturale e giornali-stico importante per la citt di Livorno,

    ci rattrista.Luciano Bonetti era un uomo dalle infi-nite curiosit culturali; lo testimonianoi suoi numerosi articoli sulle riviste dar-te e sui quotidiani cittadini.Luciano si definiva il biografo del Pre-mio Rotonda, avendo conosciuto per-sonalmente tutti i pi grandi artisti cheerano passati dalla Pinetina dArdenza.Alla manifestazione aveva anche dedi-cato la monografia Pittori, luci, ombre,bagliori, amarezze e speranze della mo-stra Rotonda dArdenza dal 1953 ad

    oggi.Nonos tante i suoi 88 anni, nel marzoscorso aveva trovato lenergia e lentu-siasmo per ristampare un suo libro, Var-cai duna chiesa la sogliola, una rac-colta di personaggi della cultura labro-nica.Fino allultimo dei suoi giorni ha rap-presentato la memoria storica del larte

    a Livorno. Lultimo suo pezzo infatti loaveva inviato alla rivista labronica LI-VORNOnonstop qualche giorno fa: unarticolo sullinaugurazione di un bustoa Mario Borgiotti (il fondatore del Pre-mio Rotonda) nel Parco di Villa Fabbri-cotti.Ci mancher la sua informazione sullar-te, ci mancheranno i suoi racconti suipersonaggi livornesi. Ci mancher la suacultura. Ci mancheranno la sua delica-tezza e il suo garbo.Le mie condoglianze alla famiglia e a tutticoloro che in tutti questi anni hanno di-mostrato di volergli bene.

    * * *Un altro personaggio della Livorno atti-va, che ha fatto la storia nella D.C., nandato in questi giorni.Romano Pellegrini scomparso venerd30 novembre. Uomo di grandi virt , fun-zionario statale stimato e politico impe-gnato, fin dalla sua formazione. nella De-mocrazia Cristiana.Proprio in quella lunga stagione lo ab-biamo conosciuto ed apprezzato perchnel Suo lungo impegno politico ha sem-pre profuso grande dedizione ed impe-gno.Nella D.C livornese ha ricoperto incari-chi di rilievo, fu per lungo tempo segre-tario amministrativo. e pi volte mem-bro della direzione provinciale.Ha appartenuto, da sempre, alla corren-te di centro che aveva come leader Ma-rio Scelba ed Oscar Luigi Scalfaro e fuproprio con il defunto ex Presidente del-la Repubblica con il quale mantenne unrapporto di grande amicizia e di stima.

    Massimo Paoli:

    un professorepungente

    Un ricordo ad un anno dalla sua scomparsa

    Finalmente concluso il percorso burocratico per la CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

    Fiorella Cateni la PresidenteSi concluso in questi giorni liter burocratico per costituire , a seguito di una delibera delconsiglio comunale della fine del 2011, la Consulta delle Associazioni iscritte allalbo Comunaledel volontariato. Tale organismo non solo ha funzioni obbligatoriamente consultive riguardo aiprovvedimenti comunali che riguardano il mondo, a Livorno particolarmente sviluppato, delvolontariato associato in ogni campo, ma anche una grande occasione di conoscenza, collabora-zione e sviluppo per tutte le nostre associazioni.Lorganismo direttivo che stato eletto prevede il presidente Fiorella Cateni, attualmente presi-

    dente di Auser, il suo vice che Maurizio Muzzi di Compagnia Ribolle ed un consiglio compostoda un rappresentante per ognuno degli otto comparti in cui diviso lassociazionismo livornese:cultura, scienza, sport, ricreazione, assistenza. ambiente, assistenza, sociale.Per il settore che direttamente ci interessa cio quello della cultura stato eletto lamico CarloAdorni, presidente del circolo culturale G. Borsi.A lui ed agli altri che si apprestano a questo incarico laugurio del giornale e del circolo Il Centrodi buon lavoro.

    Fu un convinto sostenitore dellon.Mario Biasci con cui collabor fino alloscioglimento della D.C.Alla famiglia, proprio insieme a Mario Bia-sci, inviamo le pi sentite condoglianze.

    Massimo Paoli appena un anno fa ci lasciavaimprovvisamente e con lui abbiamo perdutouna voce intensa e profonda che sapeva leggeree interpretare, in modo pungente, e bene, imutamenti e levoluzione economica del nostropaese e della nostra provincia.Una provincia che amava e, proprio perch adessa era legato come un figlio, la richiamavaallordine, alle regole, a prendere posizioni e

    scelte coraggiose. A non vivacchiare, a fareazioni anche rivoluzionarie, come quelle volteche sottolineava di fare una divisione netta deitraffici dei nostri due porti di Piombino e diLivorno, tra passeggeri e merci.Un professore arguto e alla mano, prontoalla battuta e sempre attento e partecipe alleiniziative che favorivano dialogo e confronto.Un dialogo costruttivo che nel periodico ilCentro ha avuto voce.Una voce che noi ricordiamo e conserviamoviva dentro di noi. Continua, caro Massimo,da dove sei, ad essere pungente. A noi, la tuaattenzione, non ci far altro che bene. (LucaLischi)

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    12/28

    Alessandro Cosimi, Sindaco di LivornAlessandro Cosimi, Sindaco di Livorn

    Quando si arriva a novembre oltre allapioggia, alla tristezza delle giornate picorte e ai primi freddi ecco che arriva pun-tuale, ogni anno da ventisei anni, la clas-sifica che stila il giornale il Sole 24ore,sulla qualit della vita nelle 103, speriamoquanto prima soppresse, provincie italia-ne.Per carit non che sia vangeloo qual-cosa che gli rassomiglia, spesso i dati di

    base sono non troppo freschi e il metro digiudizio, come ogni forma di comparazio-ne, soggettivo e parziale, ma di anno inanno credibile che quelli che sono glispostamenti in classifica rappresentinoveramente variazioni della qualit dellavita degli abitanti quelle province.Fatta questa premessa, la classifica gene-rale stilata facendo la media dei punteggi

    ottenuti su trentasei argomenti raggrup-pati in sei categorie: tenore di vita, servizisalute e ambiante, affari e lavoro, popola-zione, ordine pubblico, tempo libero, vedela provincia di Livorno al 30 posto subi-to prima di Pisa 31, Lucca 33, Prato 35;meglio hanno fatto Grosseto 28, Arezzo19, Firenze 18, Insomma, anche se non la Toscana Felix che qualcuno vorreb-

    be contrabbandare, in Toscana non sivive male. Se la posizione su 103 provin-cie non male, preoccupa, per il fatto

    che nel 2011 eravamo al 14 posto, abbia-mo cio perduto sedici posizioni mentre,

    contemporanea-mente, Pisa ne haguadagnati undi-ci. Anche quasitutte le altre pro-vincie toscanehanno guada-gnato posizioni,con Siena addi-rittura classifica-ta al 2 posto die-tro a Bolzano.Una parte dellar-retramento, unodei pi significa-tivi dellinteraclassifica, si pucertamente spiegare con i cattivi risultatidelle presenze turistiche del 2011 che, inun periodo di crisi come questo , contri-

    buiscono non poco ad un saldo attivo dimolte provincie ma per la maggior parte especialmente a Livorno citt esperienza

    comune la decadenza di molte attiviteconomiche un tempo rigogliose..Lasciando alla iniziativa di ciascun lettorelapprofondimento davvero interessantedei risultati raggiunti in ogni comparto (leclassifiche sono consultabili su http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2012/home) che impressione ricaviamo dal no-stro territorio, almeno cos come ce lo pre-senta il Sole 24 ore?Siamo un popolo che sa vivere, attrezzato

    per il tempo libero (primeggiamo per la

    quantit di ristoranti, palestre, centri este-tici) e il nostro territorio considerato at-

    PUBBLICATA LA CLASSIFICA DELLA QUALITA NELLE PROVINCE ITALIANE

    Livorno scivola ma non affonda

    trattivo per il turismo, abbiamo un buonclima, propensione al consumo e alla fre-quenza degli spettacoli e dei luoghi didivertimentotutte cose che sapevamo einvece siamo in posizioni critiche per quan-to riguarda i reati, specie micro, per una

    popolazione troppo vecchia (che comun-que ci salva dal punto di vista del reddito

    perche con 902 euro medie di pensione cicolloca al 10 posto), per le poche nuovefamiglie e con alta tendenza allo sfascio(100 in Italia per la solidit del matrimo-nio) pi o meno lo stessa posizione per iltasso natalit.La fotografia della nostra provincia nonda perci grossi motivi di soddisfazionespecie per il brutto scivolone verso il bas-so, ma non disperata esistono settori

    specie in provincia che esprimono altequalit e opportunit e altre che richiedo-no condizioni generali migliori per affer-marsi. Preoccupa forse laffermarsi ognianno di pi della scarsa tenuta della fami-glia (con le prevedibili ricadute sui figli)un certo edonismo di provincia a base diforma fisica, sole, e consumi mentre man-cano scelte diniziative imprenditoriali se-rie e coraggiose.

    Non credo che Livorno, la sua provinciao quello che sar possa permettersi in que-sti frangenti atteggiamenti superficiali, ti-

    pici di chi ha visto sempre aggiustare quasitutto dalla soccorrevole mano pubblica,ma semmai utilizzi gli elementi di positivi-t, abbondantemente presenti, per costru-ire con seriet e responsabilit il propriofuturo.

    di Franco Spugnesi

    Come tempo libero la nostra citt primeggia nelle in campo nazionale.

    12 Livorno e-mail: [email protected]

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

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    Gioved 8 ottobe nella sala confe-renze di Villa Henderson a Livorno stato ricordato il 50anniverisariodella tragica scomparsa di Enrico

    Mattei - il presidente dellENI - ungrande italiano che ha svolto un ruo-lo essenziale per la rinascita econo-mica e sociale del Paese dopo le tra-gedia della guerrA.La commenorazione stata organiz-zata dal Circolo IL CENTRO e del-lAPVE (Associazione NazionalePionieri e Veterali ENI) Sezione diLivorno.LUfficio Scolastico Pro-vinciale, il Comune e la Provinciaavevano dato, allimportante even-

    to, il patrocinio

    Enrico Mattei

    Organizzato dal Circolo Il Centro e APVE (Associazione Nazionale Pionieri e Veterani ENI)

    ha visto la partecipazione anche di numerosi studenti del Liceo Niccolini e dellItis Galilei

    LENERGIA EOLICA

    Lintervento dellalunno Francesco Milanese (5a A specializzazioneMeccanica dellITIS G. Galilei di Livorno) ha riguardato una pro-mettente fonte di energia rinnovabile: lenergia eolica. Sono statitrattati, in forma multimediale, i molteplici aspetti di questo tipo dienergia: dai presupposti teorici del suo utilizzo alle caratteristichedegli attuali aerogeneratori fino ai progetti delle future installazioni, avolte apparentemente bizzarre.Lenergia eolica lenergia del vento. Sono state illustrate le caratte-ristiche dei venti e dei siti utilizzabili per il funzionamento degliaerogeneratori, macchine che trasformano lenergia del vento inenergia meccanica e quindi in energia elettrica.

    Non mancato un rapido richiamo storico sullutilizzo del ventoquale fonte di energia: Babilonesi prima, Arabi e Cinesi poi, giusavano mulini a vento per pompare acqua da destinare allirrigazio-ne dei campi; in Europa tale tecnica fu introdotta solo intorno allan-no mille. Oggi la presenza di parchi eolici destinata alla produzio-ne di energia elettrica ed abbastanza diffusa anche in Italia, special-mente in Puglia, Campania, Sardegna e Sicilia.E stato evidenziato che leolico off-shore (in mare, a qualche migliodalla costa) sar, probabilmente,

    commemorato il 50 anniversario della sua scomparsa

    P r o p r i oper daremaggior ri-lievo a que-

    sta grandef igura d iitaliano si r i t e n u t ooppor tunoun coin-volgimentodi ret to d iuna impor-tante rap-presentanza degli studenti livornesi.Dopo la proiezione di un filmato ri-

    guardante la vita e gli aspetti pi si-

    gnificativi della vita di Enrico Mat-tei, hanno avuto luogo gli interventiiniziati con i saluti dellassessore allefinanze del Comune di Livorno -

    dott.Valter Nebbiai, del Sindaco diCollesalvetti - dott.Lorenzo Baccidella dirigente dellUfficio Scolasti-co Provinciale dott.ssa Elisa AmatoNicosia e quindi dellassessore pro-vinciale allambiente dott. NicolaNista.E stata quindi la volta degli studentidel Liceo Classico Niccolini e del-lITIS G. Galilei che, attraverso unaricerca sulla vita e sul ruolo svoltoda Enrico Mattei hanno svolto varierelazioni.

    ENRICO MATTEI

    ..il nostro paese affamato di fonti di energia.. E. Mattei,1958

    Enrico Mattei nellimmediato dopoguerra fu incaricato dallo Stato dismantellare lAgip, creata nel 1926 dal regime fascista; ma invece diseguire le istruzioni del Governo, egli riorganizz lazienda fondandonel 1953 lENI, di cui lAgip divenne la struttura portante. Matteidiede nuovo impulso alle perforazioni petrolifere nella Pianura Padana,avvi la costruzione di una rete di gasdotti per lo sfruttamento delmetano, e apr allenergia nucleare. Sotto la sua presidenza lENI negozirilevanti concessioni petrolifere in Medio Oriente e un importanteaccordo commerciale con lUnione Sovietica iniziative che contribuironoa rompere loligopolio delle Sette sorelle, che allora dominavanolindustria petrolifera mondiale. Mattei introdusse inoltre il principio

    per il quale i Paesi proprietari delle riserve dovevano ricevere il 75% deiprofitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti. Pur non essendoattivamente impegnato in politica, era vicino alla sinistra democristianae fu parlamentare dal 1948 al 1953.Per la sua attivit Mattei nel 1961 fu insignito della laurea in ingegneriaad honorem dalla Facolt di Ingegneria (ora Politecnico) dellUniversitdegli Studi di Bari. Fu insignito anche di altre lauree honoris causa, dellacroce di cavaliere del lavoro

    Relazione della Classe 2A Liceo

    Classico ISIS Niccolini Palli

    di Livorno - Prof.ssa M.A. Monaco

    Intervento di Francesco Milanese

    della 5A Meccanica ITIS G. Galilei

    di Livorno - Prof. Marco Cantini

    segue a pag. IV segue a pag. IV

    ISpeciale Mattei

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    14/28

    Sar perch in periodo di crisi economicae sociale abbiamo bisogno di ritrovarequalche valore positivo e recuperare lafiducia ormai persa nelle qualit manage-

    riali dei nostri campioni nazionali, che,a mio avviso, la rievocazione di EnricoMattei un vero tonico per lo spirito dim-

    presa.Occorre presentare meglio il personaggioMattei ai molti italiani che non hanno avu-to occasione di conoscerne le vicende edapprezzarne le qualit.Egli nacque nel 1906 in un paesino in pro-vincia di Pesaro, nelle Marche, e per tuttala sua non lunga vita, prematuramente in-terrotta a 56 anni, interpret, come nes-sun altro,la valenza sociale dellimprendi-toria marchigiana. Fu un grande organiz-zatore duomini e risorse, capace di ve-dere, cio di individuare gli obiettivi con-siderati strategici e di perseguirli conunorganizzazione dinamica e complessadellAzienda.Fu amato ed odiato come i grandi perso-naggi, un pogeniale, un pofolle.Egli seppe uscire dal pantano della pro-

    vincia italiana, sconfitta ed umiliata dallaguerra mondiale, con ambizione, corag-gio e soprattutto con dignit, circondan-dosi di giovani collaboratori a cui seppeinfondere lo spirito dimpresa ed unine-guagliata cultura aziendale.I successi dellAGIP e dellENI furono ge-nerati in larga misura dallinnovazione tec-nologica ispirata da Mattei e ci ancoroggi un modello quanto mai attuale.Diplomato e privo desperienza tecnica

    Mattei cap limportanza della formazionee dellaggiornamento professionale, di-ventando egli stesso divulgatore, spiegan-do al mondo le logiche dellindustria pe-trolifera moderna e la particolarit rappre-sentata dallindustria di Stato in un Paesesenza pi possedimenti coloniali, sconfit-to e distrutto nella Guerra Mondiale.

    Il suo contributo fu fondamentale per por-tare lItalia nel novero dei paesi modernie sviluppati .LAGIP, Azienda Generale Italiana Petroli,era stata costituita nel lontano 1926 e permolti anni,durante il regime fascista, ave-va impiegato oltre 192 milioni di lire ante-guerra per le trivellazioni e le ricerche diidrocarburi nel suolo nazionale e nelle co-lonie ed altri 20 milioni di lire nella solaAlbania. Il tutto senza grandi risultati macon qualche evidenza di interessanti po-

    tenzialit.Nel 1945, al termine del conflitto mondia-le, Mattei fu nominato liquidatore del-lAGIP mentre il Paese era in balia delleforniture energetiche di carbone e di pe-trolio da parte di aziende private e dellecompagnie anglo americane. LItalia di DeGasperi riceveva dagli americani gli aiutidel Piano Marshall per la ricostruzione

    post bellica ma tali aiuti erano per oltre il25% gi destinati a pagare le fornitureenergetiche delle stesse compagnie ame-ricane!Mattei si batt contro gli investimenti stra-nieri, camuffati da aiuti e si ribell al paga-mento del 40-45% del profitto agli inter-mediari esteri.Mattei intu lopportunit provenientedal lavoro svolto dalla vecchia AGIP .Grazie alla scoperta ufficiale nel 1946 delmetano a Caviaga ( gi parzialmente av-venuta nel 1944 con lItalia divisa in due)e poi a Cortemaggiore nel 1949, egli sep-

    pe sfruttare la disponibilit di gas natura-le per avviare un organico piano di ricer-

    che minerarie e di costruzione coordinatadi metanodotti. Egli fu il grande managerdel Gas Metano, nuova risorsa energeti-ca di un Paese distrutto al 70% nel suoapparato industriale e produttivo.

    Nelle varie fasi dimpiego del Metano, pri-

    Enrico Mattei,

    di Giuseppe Mele

    incredibile visionario

    Enrico Mattei (1906-1962)

    Cortemaggiore, Maggio 1952: Alcide De Gasperi ed Enrico Mattei (foto scattata da AthosComelli, uno dei primi dipendenti dellAgip).

    II Speciale Mattei

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    15/28

    ma come combustibile per gli usi termiciindustriali, poi come materia prima per la

    petrolchimica ed infine come combustibi-le domestico, lAGIP (non pi liquidata) ela SNAM eseguirono una mappatura del

    territorio nazionale ed impiegarono un gra-duale bilanciamento tra la risorsa ed il con-sumo.

    Nel 1958 in Italia vi erano gi oltre 4500km di metanodotti e nel 1960 il metano in-cideva, nel bilancio energetico nazionale,

    per oltre il 15% contro la media europeadel 2 % . Il metano stava modernizzando ilPaese con un costo ben inferiore all oliocombustibile o al carbone ma, special-mente, con un prezzo al consumo inferio-re a quello pagato dalle industrie degli al-tri stati europei. Ad esempio le industrie

    italiane pagavano il Mc di metano la metdi quelle tedesche, di quelle francesi e2/5 di quelle olandesi.Oggi lItalia ha pi di 35.650 Km di ga-sdotti, 6 metanodotti interconnessi aiconfini, 2 terminali rigassificatori di LNGe svolge per il Gas Naturale un ruolo im-

    portante nella distribuzione internaziona-le .Grazie alle intuizioni di Mattei, ai meta-nodotti realizzati dallEni, a quelli program-mati ed ai nuovi impianti di rigassificazio-ne lItalia diventer un vero hub ener-

    getico europeo.LENI, Ente Nazionale Idrocarburi, sog-getto di diritto pubblico fondato nel 1953,ottenne nel 1957 lesclusiva della ricercadegli idrocarburi nella Val Padana; fu su-

    bito motore dinnovazione su pi ambiti,dalle stazioni di servizio ai motel, dalle piat-taforme di perforazione ai compressori,dalla raffinazione del greggio alla petrol-chimica di Ravenna con i concimi azotatie le gomme sintetiche, dalla geotermia alnucleare.Con la costruzione della centrale nuclearedi Latina da 160 MW, in collaborazionetecnologica tra lAgip Nucleare e lingle-se Nuclear Power Plant Company, fu istal-lata in Italia la prima centrale nucleareeuropea. Essa era basata sulla fissionedelluranio naturale raffreddato a gas emoderato a grafite.Gli inglesi testarono la loro tecnologia inItalia prima che in Gran Bretagna! Ma lavisione di Mattei arriv ben oltre, pre-vedendo una seconda centrale nucleareda 150 MW nel meridione dItalia con la

    partecipazione di aziende elettriche del-laltro gruppo pubblico IRI e con tecno-logia americana ad acqua bollente; imma-gin altres di trattare con la FIAT e laMontecatini per realizzare una terza cen-trale di pari potenza in una localit del

    Nord. Lintenzione era quella di crearesotto le insegne dellENI unindustrianucleare italiana autonoma sul piano tec-nico e operativo. Ci non si realizz per-ch la centrale del Garigliano fu realizzata

    dalla SENN del gruppo IRI- Finelettricacompartecipata da Finmeccanica e Finsi-der, la privata EDISON costru la primacentrale a Trino Vercellese e poi, nel di-cembre del 1962,a poco pi di un mesedalla sua scomparsa, ci fu la nazionalizza-zione dellenergia elettrica e la nascitadellENEL. Il nucleare italiano si spensenel 1987 con il Referendum che avrebbefatto chiudere anche le successive cen-trali di Trino e Caorso.

    Non ci fu ambito energetico che non siastato esplorato dal visionario Mattei . Egli

    mantenne perenne lobiettivo di affranca-re il Paese dalle forniture delle SetteSorelle e dare lavoro e dignit alla no-stra gente.

    Nel 1966 lItalia, pur senza grandi risorseeconomiche e senza la possibilit di arric-chire lossido di uranio, perch Paesesconfitto, seppe guadagnare il terzo po-sto nel mondo per la produzione di ener-gia elettrica dallatomo con tre centralinucleari attive . Contemporaneamente gliitaliani potevano acquistare la benzina, al

    netto delle imposte, al pi basso prezzoal mondo !!.Il miracolo economico si realizzava grazieallinnovazione e alla disponibilit del-lenergia a buon mercato.Mattei non lavorava per gli utili delleAziende da lui stesso condotte ma peraccrescerne il patrimonio. Ai dipendentidellEni fu data la settimana di 5 giornilavorativi ed offerta la sistemazione per leloro vacanze. Come per lOlivetti, la Pirel-li, lItalsider il cambiamento non fu solatrasformazione tecnica ma anche la sco-

    perta di un nuovo ruolo delle imprese nel-la societ italiana.Per suo volere lo statuto dellENI destinil 15% degli utili netti annuali alla ricercascientifica ed industriale. A San Donato

    Milanese ove si avviarono studi e ricer-che sugli idrocarburi, sorse anche la Scuo-la di Studi Superiori sugli Idrocarburi, poiScuola Mattei, per selezionare nuove levee specialisti per portare in tutto il mondoil messaggio culturale dellEni. Cos nelServizio Studi dellEni passarono i miglio-ri economisti e giuristi del paese tra cuiLuigi Spaventa, Giorgio Ruffolo, SabinoCassese, Gino Giugni etc .Oggi LEni il sesto gruppo energeticomondiale con oltre 80.000 dipendenti ecollaboratori in tutto il mondo ed quota-

    ta nella NYSE. Essa fortemente impe-gnata in attivit di ricerca sia sul fronte

    petrolifero, con nuove sofisticate tecni-che di esplorazione e produzione, che suquello delle Energie Rinnovabili. Nel cre-scente interesse per la generazione Foto-voltaica opera la ricerca di due prestigiosicentri, quello ENI- Donegani di Novara eil Solar Frontiers Center presso il M.I.T diCambridge- USA.Si portano avanti ricerche su nuovi mate-riali fotovoltaici, nuove celle polimeriche

    a film sottile, sulla produzione fotochimi-ca di idrogeno, sulla cattura della CO2ma anche e soprattutto sulla simulazionedel processo naturale di Fotosintesi cloro-filliana. Recenti comunicati dellENI annun-ciano listallazione, in una stazione di ser-vizio a Roma, di Celle Fotovoltaiche a con-centrazione luminescente con tecnologiaLSC che sono state messe a punto dal-listituto Donegani di Novara.I successi nella ricerca sulla fotosintesi,espletata dallequipe del prof.Daniel Noce-ra del MIT di Boston, lasciano intravedereinteressanti applicazioni a lungo periodo.Se in quel gelido 27 Ottobre del 1962 nonavessero vilmente spezzato la vita di que-sto grande visionario forse oggi lItalianon subirebbe effetti cos gravi a causadella globalizzazione; forse oggi avremmomitigato lattuale processo di deindustria-lizzazione; forse oggi non dovremmo pa-gare il pi alto prezzo europeo per i carbu-ranti, per il gas metano e per lenergia elet-trica a danno dei consumi, della produzio-ne e della voglia dinvestire nel nostro

    Paese.Il teorema di Enrico Mattei sempre vali-do: Non ci pu essere indipendenza po-litica senza indipendenza economica. Nonci sar indipendenza economica senza au-tonomia energetica.

    IIISpeciale Mattei

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

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    la tipologia di impianto eolico pi diffusa in

    futuro per gli indubbi vantaggi che essa pre-senta: gli aerogeneratori potranno essere pigrandi di quelli utilizzati nellon-shore; i sitidisponibili sono numerosi; non vi sono interfe-renze con attivit umane come lagricoltura olurbanistica e si ha un minore impatto visivo.

    Nella parte pi specialistica dellinterventosono state illustrate le caratteristiche costrut-tive e di funzionamento di un moderno aero-generatore, come quelli recentemente instal-lati nella val dEra. Le principali parti esami-nate sono: le fondamenta in c.a., la torre inacciaio tubolare, la navicella contenente ro-tismi e generatore elettrico, il rotore a pale

    e i sistemi accessori necessari per il correttofunzionamento della macchina.Si parlato anche del minieolico, aerogene-ratori di potenza inferiore a 50 KW e del mi-croeolico, quando la potenza inferiore a 1KW. Questi impianti sono e saranno sempre

    pi utilizzati per garantire lautosufficienza acomunit e piccoli villaggi lontani dalle reti didistribuzione elettrica, ad esempio in piccoleisole. In particolare il microeolico utilizzato

    per fornire energia elettrica a imbarcazioni dadiporto, ripetitori per telecomunicazione, sta-zioni meteo, utenze domestiche, ecc.

    Infine si dato uno sguardo al futuro descri-vendo, tra gli altri, il sistema kite wind ge-nerator, un progetto italiano per la trasfor-mazione di energia eolica in energia elettricache utilizza venti di alta quota, ad almeno1.000 m da terra, attualmente in stato di pro-totipazione.

    e della Bronze Star Medal dellEsercitostatunitense , nonch della Cittadinanzaonoraria del comune di Cortemaggiore.Mor nel 1962, in un misterioso incidente aereole cui cause rimasero oscure per moltissimianni. In seguito a nuove evidenze, nel 2005 fustabilita la natura dolosa dellincidente;vennero infatti ritrovati segni di esposizione aesplosione su parti del relitto, sullanello esullorologio di Mattei.

    La politica petrolifera di Mattei

    Sette gigantesche societ, chiamate dagli anni50, pare proprio da Mattei, le sette sorelle,controllate da azionisti americani e da capitaliinglesi e olandesi, si occupavano del 90% della

    produzione petrolifera mondiale,e fornivanoil 90% del petrolio trattato sui mercatiinternazionali. Esercitavano un controlloinformale sulleconomia petrolifera mondialefacendo incontrare le risorse con la domanda;dietro a questo sistema privato di controllo siergeva il potere del governo degli Stati Uniti.

    Nel tentativo di infrangere questo dominio,Mattei fece compiere allEni un primo passo:la ricerca di fonti di approvvigionamento

    proprie, eseguendo un sondaggio esplorativoinizialmente in Somalia, ma senza risultati.Nel maggio del 1955, lacquis to di unapartecipazione in una societ petrol iferaegiziana segn lesordio di una nuova politica

    petroli fera ita liana: lEni antic ipava gliinvestimenti necessari alle ricerche e, se questeavessero avuto un esito positivo, il paesedetentore dei pozzi avrebbe rilevato le azionidellimpresa e un guadagno assicurato.In seguito Mattei avvi delle complessetrattative in Iran: esse si conclusero nel 1957assegnando allIran condizioni ancora pivantaggiose di quelle previste per lEgitto in

    quanto lutile sarebbe salito al 75%(5% in pirispetto allEgitto). I costi e i rischi diinsuccesso avrebbero gravato soltantosullItalia.LEni stabil nel 1959 un accordo con la Libiama soltanto alle condizioni tradizionali delmercato. Altri accordi furono conclusi con ilSudan,Tunisia e Nigeria.Accanto allattivit di ricerca si svilupp anchequella di raffinazione: nel 1961 inizi infattilattivit una raffineria in Marocco.LEni decise inoltre di elevare la sfida agliinteressi petroliferi americani avviando la

    distribuzione dei prodotti petroliferi in Africa:nacquero progettazioni e costruzioni dioleodotti, gasdotti, metanodotti, stabilimenti

    petrolchimici e raffinerie in tutta EuropaMattei era cos riuscito a fare entrare lItaliada protagonista nel mondo chiuso e ricchissimodegli affari petroliferi.

    Le attivit di Mattei suscitarono gli interessidi vari servizi segreti, soprattutto quellistatunitensi a causa delle aperte dichiarazioniantiamericane e della sua politica dindi-

    pendenza commerciale a favore dei paesiemergenti. Dai rapporti dei servizi segreti USA

    si evincono le preoccupazioni verso la figuradi Mattei per i sentimenti anticolonialisti chesuscitava negli altri paesi, soprattutto quelliafricani. Un altro elemento che scaturisce dairapporti e che ci offre spunti interessanti, quello che identifica nella giovinezza dellanazione italiana un significativo vantaggio, inquanto fonte di fiducia per i paesi del bacinodel Mediterraneo, da secoli sfruttate da potenzecoloniali storiche come Francia, Spagna eInghilterraL Eni riusc anche a stipulare un accordo nel1958 con lUnione Sovietica, impegnata adabbattere il proprio isolamento politico e

    commerciale, per limportazione del petrolio:i sovietici che non riuscivano con la lorotecnologia a costruire in breve tempo una vastarete di oleodotti, trovarono aiuto nellItalia alsecondo posto tra i fornitori per produzionedi tubi dacciaio. Nel 1960 laccordo tra Italiae Unione Sovietica venne solennizzato dallafirma di Mattei: prevedeva diversi contratticon lAgip, lAnic, il Nuovo Pignone e laFinsider per un valore complessivo pari a 200milioni di dollari.LUnione Sovietica non rimase lunicointerlocutore non occidentale con cui Mattei

    intrecci i rapporti commerciali: anche con laRepubblica Popolare Cinese si avviaronorapporti commerciali, anche se in quel momentola Cina non era ammessa alle Nazioni Unite enon poteva avere rapporti commerciali conloccidente.L8 Marzo del 1961 Mattei si incontr con il

    presidente del consiglio e ministro degli esteridel governo di Pechino: da quel momentoiniziarono i rapporti economici tra Eni e Cinae quindi anche i rapporti politici tra Italia eCina. I primi scambi commerciali dalla Cinacon il gruppo Eni riguardarono lesportazionedi gomma sintetica.

    Mattei volle dare una connotazione tuttanuova alle stazioni di servizio Agip in Italia:infatti nelle nuove stazioni vennero destinatiampi spazi per la sosta, il rifornimento, laristorazione (con tavole calde e bar), motel perun confortevole pernottamento e ancheassistenza gratuita per coloro che si rifornivano(verifica del livello del carburante, della

    pr es si on e de ll e go mm e, lava gg io de lparabrezza). Divenne familiare agli italianiil simbolo del cane a sei zampe, che insieme alcolore giallo del suo sfondo e al suo mottoCane a sei zampe fedele amico delluomo a

    quattro ruote dominava nelle stazioni dirifornimento: fu ideato da Giuseppe Guzzi,che vinse il concorso nel 52, e rappresenta lafedelt del cane, la potenza delle sue sei zampee della sua lingua di fuoco. Inoltre il metanoinizi a diffondersi nelle case in un primomomento tramite bombole, poi attraverso reti

    urbane, e ci signific un fondamentaleprogresso per le famiglie italiane in termini dipraticit e sicurezza.

    Conclusioni

    Lobiettivo fondamentale dellazione di Mattei

    fu di garantire al Paese unimpresa energeticanazionale, che dal 1953 si chiamer Eni, ingrado di assicurare quanto serviva ai bisognidelle famiglie e allo sviluppo della piccola emedia impresa, a prezzi pi bassi rispetto aquelli degli oligopoli internazionali.Si mostr estremamente abile nel costituireuna rete di collaboratori capaci di muoversisulla scena internazionale e questo rappresentuna specificit positiva della societ, inappoggio allazione diplomatica dellItalia. Futra i primi a coltivare il rispetto delle culturediverse perch Mattei aveva chiaro che nonera possibile fare strategia internazionale senza

    conoscere bene i singoli territori su cui si andavaad esplorare.Mattei stato il simbolo di un modo nuovo di

    pensare il futuro dellItalia, che risult in queglianni visionario, ma consent di trasformare unanazione sconfitta e contadina in un Paeseavanzato con una forte industria energetica.

    Classe 2A Liceo Classico

    ISIS Niccolini Palli

    da pagina I

    Classe 5A Meccanica

    ITIS G. Galilei

    IV Speciale Mattei

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    17/28

    13Livorno

    La sezione di Livorno della Fidapa, presi-dente Margherita Mazzelli Minucci, ha

    presentato al pubblico, in una sala del-lHotel Palazzo, una conferenza di grandeinteresse culturale: Le donne del silen-zio: due donne importanti dellAntico Te-stamento. Myriam e Ruth sulle quali ri-flettere in un momento difficile per tutti,ma in particolare per le donne.Ideatrice e relatrice la socia Rossella Pas-savanti, direttrice dellAccademia di Bel-le Arti di Roma, cui ha fatto seguito unvideo a cura di Isabella Tirelli, docente di

    pittura presso la stessa Accademia.Attento e coinvolto il numeroso pubbli-co, formato, come sempre, da socie e nonsolo, perch la Fidapa promuove informa-zione e si rivolge a tutti coloro che si inte-ressano ai problemi del momento, conlobiettivo di contribuire a risolverli o al-meno discuterne.La relatrice, con la competenza e il garboche le sono propri, ha introdotto largo-

    mento, parlando del ruolo che il Creatoreha dato al sesso femminile, assegnandoleil compito di generare e, come tale, di por-tare avanti nella storia, larmonia, la com-

    pletezza, lunione nella diversit dei ge-neri.Myriam una donna che ha una grandevalenza pubblica perch stata educatanel suo popolo, nella quotidianit, ha quin-di un suo potere e sa come gestirlo, masoprattutto ha il coraggio di dire la verit,anche se scomoda, e rivolge rimproveri

    perfino al fratello Mos per la sua scarsaattenzione ai doveri coniugali.Eppure Mos ha una vita eccezionale finodai primi vagiti; il bambino infatti, controlordine faraonico che imponeva lelimi-nazione di tutti i maschi nati da donneebree, salvato dalla stessa figlia del fa-raone, che lo scopre in una cesta cospar-sa di catrame, per evitare che affondi, men-tre galleggia sulle acque del Nilo.A guardia della cesta, perch non sia ag-gredita dagli uccelli, c Myriam, la sorel-la, ed lei che conforta la figlia del Farao-

    ne preoccupata per il piccolo, dicendoledi conoscere donne ebree che possonoallattarlo.E qui il mito diventa simbolo della solida-riet fra donne, anche di origini e religionidiverse.

    Laltra donna di

    cui la relatriceha parlato Ruth, che sce-glie di abbando-nare la sua pa-tria per rimane-re con la suoce-ra, Noemi, rima-sta vedova.Esempi, il primoe il secondo, dirispetto dei ruo-

    li, di generosit,di autostima.Il pubblico, ma-schile e femmi-nile, ha applau-

    di Cristina Battaglini

    Confindustria Livorno, insieme a Confindustria Toscana Servizi e la Societ Lenovys, haorganizzato un workshop sul tema Innovazione e cambiamento in azienda. StrategieLean per valorizzare persone, prodotti e processi al quale hanno partecipato il vicediret-tore di Confindustria Livorno Luigi Giuliano, lesperto internazionale di lean managementLuciano Attolico, cofondatore e amministratore di Lenovys, societ di consulenza spe-cializzata in Lean Innovation nonch autore del volume Innovazione Lean edito daHoepli. Lean Innovation- ha spiegato Attolico- significa ridurre gli sprechi nei processi,consolidare i punti di forza, aumentare il valore aggiunto. Anzich nuotare in un oceanorosso (quello dove si cerca di battere la concorrenza), attuare la strategia Oceano Blu,offrendo agli acquirenti e allazienda stessa un aumento significativo del valore. PerSteve Jobs, il grande guru informatico, leccellenza del prodotto veniva prima del profit-to. Altro punto fondamentale consiste nel non ancorarsi ai risultati di breve periodo, masaper progettare nel lungo periodo, che il vero obiettivo vitale di unazienda. Chi il miocliente? Cosa potrei togliere dal mio prodotto-servizio che non necessario dal punto di

    vista del cliente? Queste sono le domande a cui dare risposta. Ed inoltre, saper organiz-zare in una architettura efficiente ed efficace persone, strumenti e processi produttivi.Allincontro intervenuto inoltre Alberto Manetti, gi direttore dello stabilimento Sie-mens Automotive di Pisa, che ha parlato di lean manufacturing e raccontato 25 anni distoria di un grande stabilimento di produzione mondiale avvenuta grazie allimpegno diun nucleo di 9 persone con ruoli di progettazione strategici.

    Le donne del silenzioRievocate le figure di due personaggi importanti dellAntico Testamento. Myriam e Ruth

    di Laura Conforti Benvenuti

    colori ed ha applaudito con entusiasmo lapittrice, invitandola a continuare la suaopera con altri capitoli del Cantico deiCantici.Bellissimo pomeriggio, ricco di valenzeculturali, storiche, pittoriche, che si con-cluso con un rinnovato grazie alle due pre-

    sentatrici, alla presidente Mazzelli e, at-traverso lei, a tutta la sezione organizza-trice.

    dito a lungo la relatrice anche per averescelto un argomento che ha stimolato os-servazioni e riflessioni.E seguita la proiezione del video di Isabel-la Tirelli, su alcune sue opere pittoricheche interpretano e rappresentano i primiquattro capitoli del Cantico dei Cantici.

    Il pubblico stato attratto dalle figuremaschili e femminili immerse in una natu-ra rinascimentale splendente di fiori e di

    Il pubblico presente alla conferenza sulle donne del silenzio.

    Workshop Confindustria

    CONVEGNO

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    18/28

    14 Livorno

    RAGGIUNTO UN IMPORTANTE TRAGUARDO

    Porto Livorno 2000

    premia il milionesimo turista

    La Biblioteca Garzelliarricchita

    da un dizionariouniversale

    di medicina del 1700Mentre sono proseguite per tutto il mesedi novembre le visite guidate, specialmentedi studenti delle scuole superiori, alla mo-stra sui marchi dimpresa, la BibliotecaGarzelli presso la Camera di Commercio si arricchita di unimportante donazione divolumi antichi a carattere scientifico.Proprio nei giorni scorsi la signora Maru-sca Orlandini, impiegata presso il Comu-ne di Bibbona, ha affidato ad una struttu-ra qualificata come la biblioteca camerale,dei libri appartenuti al marito. Si tratta diun Dizionario universale di medicina, dichirurgia, di chimica, di botanica, di noto-mia, di farmacia, distoria naturale di Ja-mes Robert, edito in Venezia per Giam-

    battista Pasquali nel 1753 composta da 24volumi.Questa donazione arrichisce ulteriormen-te il gi cospicuo patrimonio della biblio-teca camerale.

    USI E CONSUETUDINI DELLA PROVINCIA DI LIVORNO

    ONLINE LA NUOVA RACCOLTA

    E pubblicata sul sito web della Camera di commercio www.li.camcom.gov.it la nuova Raccolta degli

    usi e consuetudini della provincia di Livorno per il quinquennio 2005-2010.

    Approvata dalla Giunta camerale su proposta della Commissione provinciale per la revisione degli usi, laRaccolta si pone come strumento di garanzia e tutela degli operatori e dei consumatori.La raccolta il risultato di una puntuale analisi dei comportamenti non scritti ma condivisi dagli operatori deivari settori economici del territorio e comprende tutte le regole di condotta che sono osservate dalla comunitlocale in modo uniforme e costante, con la convinzione di obbedire ad un preciso imperativo giuridico.Aggiornata e rivista rispetto a quella del quinquennio precedente, la pubblicazione si compone di 245

    articoli suddivisi in 7 Titoli, che spaziano dagli usi ricorrenti nelle contrattazioni a quelli vigenti nelle

    compravendite di immobili e di prodotti, dal settore del credito e delle assicurazioni alle prestazioni

    dopera e di servizi, dagli usi marittimi, del trasporto terrestre a quelli relativi al turismo.

    Eliminati gli usi ormai non pi vigenti, la Commissione ha inserito consuetudini nuove legate ai mezzi dicomunicazione elettronica e ai pi recenti strumenti di pagamento.

    Info: ufficio Funzioni paragiurisdizionali e di supporto0586/[email protected]

    Domenica 2 dicembre lo scalo livornese ha festeggiato il superamento della soglia-simbolo del milione di croceristi: il milionesimo arrivato a bordo della splendida love

    boat Celebrity Silhouette.La Porto Livorno 2000 presieduta da Roberto Piccini (nella foto) ha offerto, nel corso diuna simpatica cerimonia, ad una coppia di passeggeri a bordo, individuati dallarmatoreRoyal Caribbean, una escursione all inclusive alla scoperta del nostro territorio in

    grado di offrire preziosit e bellezze non certamente in-feriori ad altre localit preferite nella scelta dei gitanti.Uniniziativa decisamente intelligente ed azzeccata, al-linterno di un

    settore, quellodelle crociereche,nonostantela crisi ed i gros-si problemi diattracco, ha su-

    perato il recorddei passeggeridelle navi dacrociera.

    e-mail: [email protected]

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    19/28

    15Rosignano

    Record storici per la PES

    Incremento nel fatturato e assunzione di altri 20 dipendenti per la societ che ha sede anche a Rosignano

    Preogeco Engineering Service (

    PES) una Societ che da diversi

    anni opera con successo nellam-

    bito dellIngegneria Multidisciplina-

    re in settori quali lOil & Gas, Power

    Generation, Chimico, Petrolchimico

    ed Automotive attraverso le sue

    sedi italiane di Rosignano Solvay,

    Firenze, Pomarance, Vibo Marina

    e Bari e le due societ partner este-

    re di Ploiesti (Romania) e Varna(Bulgaria).

    Da questanno PES srl si occupa

    anche di Service (manutenzioni &

    montaggi industriali) e di Service

    Management (Supervisioni, start up

    di impianti, expediting, qualit ecc)

    e questo ampliamento di business ha

    portato il suo management a modifi-

    care anche il logo aziendale.

    Lo comunica lultima new letter nella

    quale si chiarisce come tale proces-

    so deve significare un punto di par-tenza e non certamente un punto di

    arrivo. Vuole essere, aggiunge la

    nota, unapertura verso il futuro (rap-

    presentato dal simbolo delle vele ri-

    portato nel logo e dalla scelta dei

    colori ( larancione ed il verde) sono

    funzionali allambizioso traguardo. L

    arancione simbolo di armonia inte-

    riore, di fiducia e di ambizione, il ver-

    de rappresenta la natura e quindi

    sottolinea la scelta di una visione

    aziendale basata sull auspicio e laconsapevolezza che nel futuro il set-

    tore delle Energie Rinnovabili avr un

    peso maggiore.

    Nel nuovo logo di PES compaiono

    due parole importanti: Engineering

    & Service Solution con lobiettivo di

    offrire ai propri clienti soluzioni glo-

    bali che intendono lIngegneria ed il

    Service come un unico prodotto/servizio ad alto valore aggiunto.

    In un momento decisamente critico

    per leconomia, PES sta acquisen-

    do lavori importanti che hanno avu-

    to uninfluenza positiva gi sul bilan-

    cio del 2012, che si chiuder con

    un incremento del fatturato a due

    cifre (forecast + 70% sul 2011) in-

    torno a 6 ml di EURO, un record sto-

    rico per la societ).

    Questo andamento positivo ha con-

    sentito lassunzione di altri 20 dipen-denti, portando lorganico azienda-

    le ad oltre 100 dipendenti.

    PES opera anche nel settore del-

    lEnergia Geotermica ed eolica ed

    in particolare a Larderello e nelle

    zone limitrofe, oltre che sul monte

    Amiata, dove da alcuni mesi anche

    fornisce servizi quali montaggio di

    vapordotti ed acquedotti di ri-inie-

    zione del fluido geotermico, si oc-

    cupa di costruzione e montaggio di

    impianti di abbattimento mercurio,

    di manutenzioni meccaniche/elettri-

    che e di vari servizi di supporto alla

    gestione commessa in particolare

    per Enel Green Power.

    Fra i clienti storici di primaria im-

    portanza PES annovera GE Oil &

    Gas, Saipem, Eni,Tecnimont ed al-

    tri, con lobiettivo di poter incremen-

    tare il lavoro con i suddetti e di am-pliare il suo portafoglio con sempre

    nuovi clienti in settori diversificati.

    Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134Stagno - Livorno

    periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

  • 7/30/2019 Il Centro Dicembre 2012

    20/28

    16 Rosignano

    (e.d.s.) - Si moltiplicano le notizie ne-gative che riguardano il nostro Comune

    con particolare riguardo a Rosignano

    Solvay:

    Non se la passa bene il porto turistico

    Cala deMedici dove addirittura, per

    mancati pagamenti ai fornitori e per pro-

    blemi tecnici, lintero complesso (negozi

    ed uffici) sono addirittura al freddo. Per

    la verit,a parte questo grave inconve-

    niente, landamento gestionale sembra

    attraversare un periodo di crisi le cui

    dimensioni sono ancora da valutarecompiutamente. Contemporaneamente

    esplosa, in tutta la sua virulenza, la

    gravissima crisi del Rosignano Calcio,

    in caduta rapida dopo labbandono da

    parte del Silvestro Polzella della presi-

    denza della gloriosa societ calcistica

    biancobleu: una crisi di difficile, quasi

    impossibile soluzione, con il rischio

    emergente della sparizione e conse-

    guentemente la ripartenza dalle cate-

    gorie inferiori dopo le ambizioni, forse

    troppo alte, che avevano portato il Ro-

    signano nel prestigioso scenario dellaserie D.

    Non vanno certamente meglio le cose

    nel comparto del settore industriale con

    la Soc. Solvay che,alle soglie del cen-

    tenario, sembra bloccata: li, immo-

    bile, ferma

    a difendere lesistente, a sperare in una

    ripresa delleconomia nazionale che

    possa riportare il trend tradizionale nel-

    le vendite di soda e bicarbonato - le sto-

    riche icone che hanno fatto la ricchez-

    za e la storia della societ e del territo-rio anche se alcuni figure che sembra

    vivere nellestasi ne gradirebbero la

    definitiva scomparsa.Del resto la catena impressionante del

    no ad ogni sviluppo, addirittura il bol-

    lettino quotidiano di Medicina Demo-

    cratica che gode di larghi spazi negli

    organi di informazione locale, ha gi

    sancito lennesimo no alla geotermia

    perch il nostro territorio dice il vate

    inadatto.

    Attendiamo ansiosi, limmediato so-

    stegno degli arancioni (la sinistra eco-

    logica rosignanese) alle tesi parossi-

    stiche di M.DSopravvivono, in mezzo a gravi e cre-

    scenti difficolt, le tante aziende del

    comprensorio industriale presenti sul

    territorio mentre vivono una ormai lun-

    ga stagione di crisi, le aziende che in-

    sistono nel settore delledilizia.

    Si attende il decollo delH5 ma non ven-

    gono ancora indicati i tempi dinizio di

    un progetto che attende da oltre 20 anni

    la sua definizione. Poi non vediamo

    come, nel bel mezzo di una crisi deva-

    stante che ha coinvolto il settore delle

    costruzioni, si possa fare affidamentosu un progetto cos impegnativo e le-

    gate esclusivamente ad un comparto

    in grave crisi.

    Il turismo, lultima spiaggia, quella su

    cui hanno spostato le loro irriducibili

    certezze, il fronte degli ecologisti e dei

    liberi pensatori risente della crisi che

    ha investito lintero paese ed i dati sta-

    tistici recentemente pubblicati ne sono

    una amara conferma.

    Ed allora? Nessun commento:queste

    poche righe parlano da se e conferma-no lo stato di crisi che sta investendo

    tutti i settori. Forse un elemento di

    speranza viene proprio dai titolari degliesercizi commerciali di Cala de Medi-

    ci che, con grande senso di responsa-

    bilit, si stanno ribellando alla deca-

    denza del borgo e stanno assumendo

    una serie di iniziative, anche in prossi-

    mit delle feste natalizie, per bloccar-

    ne il degrado e garantirne invece il ri-

    lancio. A questi coraggiosi operatori,

    vada il convinto appoggio del nostro

    mensile.

    ROSIGNANO: Troppi settori in crisi

    Negative notizie da pi fronti

    Su un campo pesante e con la pioggia battente che ha reso difficoltosa la gara,svoltasi al Golf ClubBologna lamico Romeo Gatti - titolare del mitico Caff Ginori in piazza della Vittoria a Casti-glioncello, ha conquistato il primo posto al IV Challenge Interdistrettuale Rotariano organizzatodallAIRG (Assoc. Italiana Rotariana Golfisti) su un percorso di 18 buche par 72. Erano presenti

    numerosi giocatori golfisti provenienti da tutti i distretti rotariani con una netta prevalenza deldistretto del Lazio detentore del Challenge vinto nelledizione 2011.Il nostro Romeo, oltre ad arrivare 1 nellindividuale, ha trascinato al successo il DistrettoToscano pur con una ridotta partecipazione di 9 giocatori rispetto allarmata laziale forte di ben30 giocatori.Scontata leuforia nel Rotary Club di Rosignano Solvay presieduto, questanno dal geom. VivianoViviani. Allamico Romeo le pi vive congratulazioni dellintera redazione de IL CENTRO.

    E Romeo torn vincitore

    La gestione dellantico e glorioso

    TENNIS CLUB colloc