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IL CARBONARO 1 LA VOCE ALLA LUCE DEL SOLE Giuliana Sgrena LIBERATELI ! PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA LISTA CIVICA DI VILLACHIARA (BS) (Redatto e stampato a cura della lista Civica di Villachiara) Saranno gradite le vostre osservazioni e commenti o richieste da pubblicare. Indirizzare a Lista Civica Villachiara - Via Roma, 26 - 25030 Villachiara (BS) Oppure imbucare direttamente nella cassetta della posta esterna alla sede. N° 2 - Febbraio 2005

Il Carbonaro N°2

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del 03/03/2005

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IL CARBONARO

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LA VOCE ALLA LUCE DEL SOLE

Giuliana Sgrena

LIBERATELI !

PERIODICO DI INFORMAZIONE DELLA LISTA CIVICA DI VILLACHIARA (BS) (Redatto e stampato a cura della lista Civica di Villachiara)

Saranno gradite le vostre osservazioni e commenti o richieste da pubblicare. Indirizzare a Lista Civica Villachiara - Via Roma, 26 - 25030 Villachiara (BS) Oppure imbucare direttamente nella cassetta della posta esterna alla sede.

N° 2 - Febbraio 2005

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EDITOa sera di venerdì 12 novembre scorso abbiamo inaugurato la sede della “Lista Civica” in via

Roma. “Quella sporca dozzina”, come qualcuno diceva o pensava, non avrebbe superato la batosta delle elezioni!

RIALE

E invece ……. a luglio si è visto l’omino rosso su una serranda nera, a ottobre è uscito il primo numero del “Il Carbonaro”, a novembre si è appunto inaugurata la nuova sede, …… e ora ecco il secondo numero.

All’inaugurazione avevamo invitato anche il sindaco, come si fa in una democrazia evoluta, che trae vitalità e spinta anche e soprattutto dalla contrapposizione e nel rispetto della dignità delle diverse idee, anche se non le si condivide; in ogni caso contrario ci troviamo nel partito unico che crede di essere il solo giusto con il suo paternalismo, che pensa a tutto,… anche a quello che devi pensare tu, e quindi ai diversi gli si toglie il saluto!

Degli invitati non è venuto nessuno ed erano presenti una trentina di “Civici Carbonari” che, sfidando il freddo, erano presenti per dare significato a questa importante tappa per la democrazia della nostra piccola comunità.

Eravamo lì quella sera anche per ribadire la volontà espressa in campagna elettorale di “dare voce a chi voce non aveva”; per fortuna i risultati si vedono: da più di un mese riceviamo nella nostra cassetta della posta lettere di cittadini che solo così trovano il coraggio di esprimere quello che pensano, senza paura; si, perché il saluto o il lavoro sono troppo importanti per metterli a rischio ! e noi li comprendiamo !

Ciò che ci ha resi più soddisfatti è che le varie lettere, rigorosamente anonime, per la cultura carbonara o di Pasquino che ci è propria, dai contenuti mai banali o qualunquisti, sottolineano esigenze, valori, aspettative di un vivere civile che attualmente nella nostra comunità non ci pare proprio compiuto.

La nostra speranza è di sbagliarci.

Dalla “LISTA CIVICA” Dal mese di settembre è iniziata la raccolta di adesioni alla azione della Lista CIVICA. Se abbiamo una sede, di cui paghiamo l’affitto, se possiamo stampare “il Carbonaro” che ci costa, lo dobbiamo a voi CIVICI che in diverso modo, con la tessera o con le vostre sottoscrizioni, mai pubbliche ma tuttavia reali, ci date. Le varie iniziative hanno costi, al di la del nostro lavoro che è tutto gratuito. Non disponendo dell’ Amministrazione Comunale che può dare una mano con una sede riscaldata o con la stampa a carico del Comune, magari con i bollettini amministrativi, …. Per questo ci rivolgiamo con trasparenza a chi crede nella nostra azione e ci vuol partecipare per crescere assieme, dandoci contributi di idee e materiali, …. Per cambiare in un futuro … la nostra Amministrazione.

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Riceviamo e pubblichiamo

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Spazio giovani

Pubblichiamo il testo della prima lettera inviata al giornale da una giovane di Villachiara; speriamo che a questa ne seguano molte altre; troveranno sempre spazio in queste pagine.

Cari ragazzi villaclarensi, questa sera mi è capitato tra le mani “Il Carbonaro” e sfogliandolo ho notato una pagina vuota dedicata a noi giovani ma che nessuno ha ancora pensato di riempire e dato che, come si suol dire “c’è sempre una prima volta”, ho deciso che la prima a scrivere sarò io ….. Dunque, vediamo un po’ da dove posso cominciare ….. prima di tutto vorrei che voi sapeste il perché di questa lettera …. Ho deciso di scrivervi perché anche se siamo giovani e spensierati, io credo che dovremmo iniziare a pensare a quello che ci circonda, iniziando proprio dal nostro paese, dalle cose che non ci sono alle cose che potrebbero esserci e alle cose che vorremmo ci fossero … ad esempio, avete mai pensato a quante belle iniziative si potrebbero fare per cercare di renderci parte di qualcosa? Pensate a quanto sarebbe bello se noi ragazzi ci riunissimo tutti insieme una sera per parlare tra di noi, per confrontare e se necessario cambiare in meglio le nostre idee; io credo che sarebbe proprio bello …. Potremmo parlare dei nostri problemi, far capire agli adulti che anche se siamo giovani abbiamo anche noi degli ideali, dei progetti, e che, a maggior ragione visto che siamo giovani, abbiamo le energie per poter affrontare i problemi che ci sono, e basta ascoltare un telegiornale per capire che ce ne sono tanti. Ma prima di fare questo dobbiamo crescere e io credo che il modo giusto sia proprio questo, confrontarci l’uno con l’altro, avere la possibilità, tramite il dialogo, di sapere se abbiamo delle idee giuste o sbagliate, anche se io per prima sono convinta che un’idea, per quanto possa essere sbagliata, sia giusta solo per il fatto che esiste …. Arrivata a questo punto voglio finire col dirvi che se vogliamo crescere e diventare grandi, dobbiamo farci aiutare da qualcuno che lo è già e credo che gli ideatori del Carbonaro sarebbero proprio contenti di accompagnarci lungo questo cammino. p.s. tante voci sottili, insieme possono formare un grande coro … io ora sono una piccola voce tra tante altre, ma spero, tramite questa lettera, di avervi fatto capire che tutti abbiamo le nostre idee, giuste o sbagliate che siano, ma tutti le abbiamo … l’importante è tirarle fuori !!!

Lady Marian

GENITORI E ADULTI NON E’ FORSE IL CASO DI MEDITARE … E DI IMPARARE !?!!’ Segnaliamo in questo spazio una lodevole iniziativa di alcuni giovani che frequentano il bar Boulevard. Da un mese circa si stanno operando per raccogliere una somma con la quale finanziare un loro sogno, in collabo razione con la Charitas di Orzinuovi: adottare a distanza uno o più bambini rimasti orfani dopo il maremoto che ha colpito il sud-est asiatico. Invitando quanti non lo avessero già fatto ad aderire a questa iniziativa, a questi ragazzi va il plauso della comunità per il senso di respon- sabilità e per la sensibilità che con questo progetto hanno dimostrato, in barba al luogo comune che vuole i nostri giovani insensibili a quanto avviene fuori dal loro mondo…

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RIFLESSIONI

are oggi un senso alla frase “occupiamoci di politica” appare

sempre più difficile e lo è ancora di più se pensiamo a quali sono le difficoltà che incontra ogni famiglia a far quadrare i propri bilanci in un periodo che non è certamente florido. Ciò nonostante, uno sforzo bisognerà pur farlo, se non vogliamo arrenderci a una situazione di assoluta apatia e insensibilità verso la cosa pubblica; alla fine non bisogna dimenticare che la cosa pubblica siamo tutti noi, con i nostri bisogni e i nostri perché. Se proviamo a calare questo quesito all’interno della nostra piccola comunità, non possiamo non prendere atto che dal periodo post-tangentopoli fino ad oggi, la volontà di aggregazione intorno ad un progetto politico è andata via via scemando; le sedi di partito sono state chiuse, regalando di fatto alla maggioranza in carica una sorta di autostrada elettorale che i nostri amministratori sanno gestire con grande arguzia e competenza. D’altro canto bisogna prendere atto che gli strumenti che il potere offre a chi lo gestisce sono notevoli. E qui si inserisce il movimento politico Lista Civica con il suo omino rosso che corre verso il futuro nel tentativo di dare una o più risposte il più possibile concrete e soprattutto serie. Le iniziative intraprese sono finalizzate a dare voce alla gente e a rendere credibile il nostro operato all’interno del nostro paese; il “Giornalino”, al riguardo, crediamo ne sia una prova tangibile. Molte altre ne seguiranno, auspicando che qualcuno recepisca il messaggio dando la propria disponibilità a occuparsi di politica. Certo, le difficoltà ci sono, anche economiche (d’altronde il potere noi non l’abbiamo), e per operare politicamente dobbiamo sostenere delle spese. Comunque sia, siamo fieri e orgogliosi

che sia finalmente visibile e aperta la sede che abbiamo inaugurato il 12 novembre scorso; la sede di un gruppo politico dove chiunque, oltre ai ben 250 elettori che ci hanno dato fiducia, può venirci a trovare per darci il proprio sostegno, magari aderendo alla nostra campagna di tesseramento. Per quanto riguarda i rapporti con le forze politiche in campo, il quadro è abbastanza variegato, da parte nostra c’è la volontà di trovare momenti di incontro con i componenti della Lista Vivi Villachiara, al fine di migliorare i rapporti interpersonali e portare avanti in comune un lavoro di minoranza propositiva nell’ambito dei consigli comunali, e poi chissà, la nostra porta è sempre aperta per un confronto sui programmi. Per contro, non possiamo certo dire che con la formazione politica di maggioranza, il clima sia idilliaco. Gli attriti sono purtroppo molto forti e non certo per colpa nostra, e non accennano a diminuire in quanto gli esponenti di maggior spicco della giunta non perdono occasione di far pesare il loro potere e la loro supremazia in ogni frangente della vita pubblica. È nostra opinione che il Sindaco in questo delicato problema, giochi un ruolo fondamentale in quanto è l’unico che può inserire elementi di distensione nel dibattito politico, e lo può fare solamente dimostrando con i fatti di essere veramente il Sindaco di tutti. Per concludere, noi riteniamo che gli atti amministrativi vadano fatti in comune, mentre quelli politici debbano restare fuori dal palazzo e ritornare nelle opportune sedi di partito, e , al momento, l’unica aperta e funzionante è la nostra. L’auspicio è che questa riflessione porti a qualcuno quantomeno la voglia di rimettersi a discutere di politica; sarebbe già un risultato.

LISTA CIVICA

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SEDUTI SULLA SPONDA DEL FIUME Essere stati potenti e poi non esserlo più è un guaio dal quale è difficile salvarsi. Tu non sai o non rammenti quanti dispetti hai fatto, quante invidie hai suscitato e quanto desiderio di vendetta hai seminato. Quando sei su e guardi giù distrattamente vedi poco o niente, un formicolare di gente senza volto che ti avvicina solo per strappare un favore, una raccomandazione; scocciatori di cui liberarsi. Loro, gli scocciatori, sembrano tutti uguali e ugualmente fastidiosi, ma non è così. Alcuni sono peggiori degli altri e covano rancore: perché sono stati respinti, trascurati, umiliati. Annotano sul diario le offese e non appena possono te la fanno pagare. Aspettano anni, instancabilmente, sulla riva del fiume. Ti scorgono fra le onde trascinato dalla corrente e constatano con soddisfazione che stai annegando; che goduria.

Se ne hanno l’opportunità, ti but-tano a fondo con una pedata.

La storia dell’umanità è una sequenza di alti e bassi e qualcosa insegna; se le cose vanno male e sei destinato a prendere calci, il vento ti alza la gonna per agevolare la mira di chi te li vuole sferrare. Nessuno sfugge alla regola. Uno che ha occupato posti di spicco chissà quante formiche avrà calpestato, consapevolmente o no. Ora le formiche gli si arrampicano addosso, lo avvolgono, lo tormentano: chi cade si sporca e deve lottare perfino contro gli insetti.

IN MEMORIA DI CRAXI - UN GRANDE ITALIANO In questi giorni cadevano i 5 anni dalla morte di Craxi. Una morte lontana dalla sua patria, una morte che non ha fatto onore ai governanti di allora! Sorprende, a dire il vero, il rincorrere di certa parte della sinistra ad una riabilitazione della sua figura, del suo operato, del suo progetto di modernizzazione del nostro paese! Ci manca forse la politica di innovazione da lui intrapresa? Ci manca forse una politica mediterranea che risolva i problemi con il mondo arabo? Ci manca forse una politica di autonomia e che guardi al futuro? Troppi dagli anni ‘90 l’hanno combattuto infangando la sua immagine e la sua personalità, certi che una volta sconfitto avrebbero spartito la sua eredità! Questi sciacalli però quel giorno del 1992 in parlamento non si sono alzati per dire “io non ho preso un soldo per la politica!” Solo Craxi infatti ha avuto il coraggio di dire, in parlamento e non al bar, che i partiti si finanziavano illegalmente e sfidava chiunque, comunisti compresi, ad alzarsi per dire che loro non avevano mai preso nulla illegalmente! Con questo fango hanno ucciso un uomo, hanno tentato di strappare a lui e a tutti i socialisti la loro dignità. Ma hanno sbagliato i conti! La bandiera socialista dell’uguaglianza, della libertà e della fraternità continuerà a sventolare.

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P I C C O L I A N N U N C I G R A T U I T I

“La Bancarella” intende essere uno spazio gratuito a disposizione di tutti i lettori dove pubblicare piccoli annunci di compravendita di materiale usato. Le categorie ammesse sono le seguenti: abbigliamento auto e moto biciclette computer e accessori case e terreni

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Presso la nostra sede di via Roma 26 troverai un’apposita cassetta della posta. Vendo Moto HONDA HORNET 600 - Anno 2002 (MAI USATA) Tel. 0309947377 - 3479059078

NELL’EPOCA DELLE VELINE - UNA VELINA PER VILLACHIARA Le veline hanno sempre avuto una importanza nella storia dell’uomo e sempre diversa! Veniva usate nei secoli scorsi come carta molto leggera e oleata per chiudere le strette aperture delle case, o per il disegno del ricamo, sul tamburello o per copiare un disegno fino a pochi anni fa, per fare numerose copie di un documento ufficiale, prima della diffusione delle fotocopiatrici e dei computer, oppure come carte leggere da distruggere una volta che l’ordine o gli articoli da “disinformazia” erano giunti agli interessati presso giornali, televisione o segreterie di partito. Recentemente le veline sono dette quelle accattivanti giovani ragazze, dalle forme perfette, tutte tette e culo, more o bionde, terreno di caccia esclusivo dei calciatori (di serie A ovviamente!) e purtroppo meta e mito di troppe ragazze. I nostri amministratori nella loro sagacia uniscono il vecchio e nuovo: trasmettendo “le loro veline” di disinformazia al giornale. Non ce ne vorrà il paragone alle più famose veline, il fisico del resto ne consente il suggestivo richiamo, rendendo a volte più leggiadri i grigi uffici comunali ma gli articoli riportano troppi incisi, crediamo trasmessi dagli amministratori. Si! Perché non si possono fare le cronache dal consiglio comunale senza parteciparci! Non ce ne vorrà la graziosa velina, ma il mestiere del giornalista è altro: va dal fare la cronaca di ciò che succede, alle interviste degli attori in campo fino al loro contradditorio o a scoprire i perché delle cose. Ma per fare questo bisogna sapere almeno cosa ne pensano gli uni e gli altri! E se il fisico c’è…perché non mettere anche il resto ? Auguri!

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OCCASIONI PERSE ……………… PER IL NOSTRO PAESE ! Nel numero precedente avevamo proposta una soluzione razionale riguardante la nuova strada che dalla lottizzazione marla si congiunge con via Roma, aiutati anche da un fotomontaggio. Come si ricorderà abbiamo proposto di fare la nuova strada in corrispondenza della strada del Brolo consentendo quindi una ragionevole ed efficace soluzione. Peccato! Come tutti abbiamo visto la nuova strada è avvenuta dove avevano stabilito: in una posizione irragionevole e senza senso! Per cui ad es. uno che dal Brolo vorrà andare alla marla dovrà fare due curve al posto di proseguire dritto, con il problema che via Roma è stretta ed è difficile fare le curve a 90°. Non ostante che il sindaco nelle assemblee ed incontri pubblici chieda la partecipazione e le proposte delle forze sociali, imprenditoriali e politiche per la soluzione dei problemi del nostro paese, ci pare che i nostri consigli abbiamo un difetto anche quando sono giusti: vengono fatti dalla opposizione! E allora per definizione sono sbagliati! Per loro ovviamente! Ma per la gente che vede no! Alla prossima! PS – non ce ne vorrà l’Amministrazione ma per favore non date colpa all’architetto, le scelte le fate voi non i tecnici. Questi non se le inventano ma le realizzano se voi glielo ordinate! L’aquila e la gallina Caro Attilio. Ho ricevuto la prima edizione del giornale della Lista Civica di Villachiara. Vedo che il “villaggio” ti appassiona sempre. Non ho capito di che maggioranza sia il sindaco, ma mi fa piacere che tu abbia messo in moto un nuovo coinvolgimento dei tuoi concittadini. Mi vengono in mente i tempi delle riprese del film di Butturini, i film in piazza, la vivacità culturale del “comunismo californiano”. La fantasia, allora, non vi mancava. Spero non vi perdiate solo in battaglie a colpi di interpellanze, ma ritiriate fuori l’antica arte del sogno, la poesia di iniziative culturali capaci di smuovere gli animi. Forse giovani e meno giovani hanno bisogno di aria pulita, di nuovi orizzonti e di minori polemiche spicciole. In questo mondo, ormai schiacciato dalle veline e dai giocatori calcio, dai “vincenti” e dagli scettici dediti alla carriera, c’è voglia di

volare. Le aquile guardano in faccia il sole e non temono la luce, le galline starnazzano nei pollai. Il grido dell’aquila crea brividi ed emozioni, eleva lo spirito. Il coccodè può essere rassicurante, in quanto evoca l’uovo quotidiano, ma come tu ben sai la scala di un pollaio è corta e piena di m…….

Hai raggiunto l’età in cui non solo è lecito, ma è doveroso tornare bambini, per aiutare i bambini a diventare uomini. Spero e ti auguro che il tuo impegno sia lieve come l’ala di un aquilone …….. in alto, verso il cielo, verso la luce. Del resto non abiti a Villa …. Chiara? Buona fantasia! Silvano (lettera ricevuta dal signor Silvano, giornalista e pubblicista, abitante a Brescia, al quale era stato inviata la copia del” Il Carbonaro” )

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Premio “faccia tosta” del mese !!!

Nelle settimane successive all’uscita del primo numero del giornalino abbiamo vagliato varie candidature per il premio faccia tosta del mese ed eravamo in serio imbarazzo per la scelta quando il brillante intervento durante il Consiglio Comu-nale del 29 novembre scorso del sig. Arcangelo Riccardi, Assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica, nonché capo gruppo della maggioranza in Consiglio, nella cui persona il Sindaco non manca di cercare conforto ed approvazione ad ogni suo intervento, il suo

brillante intervento dicevamo, ci ha letteralmente tolto le castagne dal fuoco. Quando egli, come premessa non richiesta e che nulla aveva a che fare con l’argomento in discussione, in risposta ad un’interpellanza della Lista Civica si permet-teva di entrare nel merito dell’attività e delle iniziative della stessa dichiarando, tra le altre cose, che “la Lista Civica di Villachiara intende mettere il cappello della politica su iniziative di volontariato”, crediamo pro-

prio che si sia toccato il fondo: da che pulpito arriva la predica; forse mentre diceva quelle parole aveva uno specchio davanti. A questo punto pensiamo proprio che il premio vada assegnato all’unanimità all’assessore tuttofare sig. Arcangelo Riccardi e che difficilmente in futuro si potrà trovare destinatario più degno di tale riconoscimento …. anche se qualcuno dice che al peggio non c’è mai fine. Alla prossima !

ANALOGIE

24/6/2004 - Consiglio Comunale Il Sindaco affermava tra le altre cose: “ …… chi dissente semina zizzania ….. ” 20/01/2005 - Il Presidente del Consiglio, in suo intervento pubblico così recitava: “ ….. per poter ben governare e fare le riforme ci vuole stabilità …..” che bello; chissà perché queste cose le dicono tutti quando sono al potere e mai quando sono all’opposizione. RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN BELL’ESEMPIO La festa pro-oratorio dell’estate scorsa, per la riuscita della quale hanno dato il loro contributo molte persone, volontariamente e senza alcun scopo di strumentalizzazione non aveva nessun bisogno di essere rovinata da quell’assessore, facente parte dei volontari, che ha pensato bene, visto che la maggior parte dei partecipanti non era riconducibile alla propria parte politica di esternare, dall’alto della propria cultura, il concetto che “bisognava stare attenti a chi fossero i volontari per il messaggio che veniva dato alla popolazione”. Alla faccia della cultura! Certamente l’assessore sarà rimasto/a più soddisfatto/a dalla costituzione dell’Associazione Volontari Villaclarensi.

AMICO DELLA CULTURA

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PER NON DIMENTICARE

Sognavamo nelle notti feroci Sogni densi e violenti Sognati con anima e corpo: Tornare; mangiare; raccontare. Finchè suonava breve e sommesso Il comando dell’alba: “Wstawac” (alzarsi) e si spezzava in petto il cuore.

Ora abbiamo ritrovato la casa, il nostro ventre è sazio, abbiamo finito di raccontare. È tempo. Presto udremo ancora Il comando straniero: “Wstawac”

Primo Levi - 11 gennaio 1946

Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbatterono i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau e liberarono i prigionieri sopravvissuti. Allora il mondo prese esatta coscienza dei sei milioni di ebrei, dissidenti politici, zingari, testimoni di Geova e omosessuali trucidati in nome della follia nazista.

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IN RICORDO DELLA SHOAH 1 - La shoah e i giovani

Sabato 29 gennaio nella nostra chiesa si è svolta una cerimonia in commemorazione della shoah, per non dimenticare la tragedia dell’olocausto.

Le testimonianze di don Francesco, del Sindaco e di una rappresentante della fede ebraica che per la prima volta parlava dal pulpito della nostra chiesa, tempio dell’unico Dio riconosciuto sia dagli ebrei che dai cristiani e dai musulmani, tutti fratelli in Abramo, avrebbero sicuramente voluto essere ascoltate da un maggior numero di giovani.

Perché non c’erano?

Dobbiamo considerare questa assenza una sconfitta per noi adulti; troppo spesso siamo sconfinati nella retorica della storia non riuscendo a trasmettere ai nostri giovani gli anticorpi della civiltà che sono il rispetto dell’altro che la pensa diversamente da me, che agisce diversamente da me, che prega in modo diverso da me! Spesso i nostri comportamenti da adulti non sono certo esaltanti, colpendo, sparlando, infangando …..; che eredità di civiltà lasceremo a questi nostri giovani se non sanno a quale odio può arrivare la follia umana?

Su parecchi monumenti c’è scritto “perché non accada più”, ma se i giovani non sanno cosa non deve più accadere, saranno pronti a resistere alle promesse e alla logiche di dittatori come Hitler o come Stalin? o saranno appiattiti sugli slogan di una razza più ………… di un’altra, o di una classe più ………... che può fare tutto per un fine?

Crediamo sia il caso di meditare.

2 - La nostra shoa Un’altra considerazione dovrebbe far riflettere; è scandaloso che per qualcuno (troppi) la shoah pare sia una cosa lontana da Villachiara, da noi, dalle nostre famiglie.Perché? Perché anche le nostre famiglie sono state ferite dalla follia nazista. Quanti nostri zii, nonni, parenti sono stati in un campo di concentramento a patire le pene della fame, del freddo, dei soprusi, delle umiliazioni, dell’annullamento della dignità umana? Alla manifestazione in chiesa c’era anche un sopravvissuto (forse l’unico ancora vivente a Villachiara), che in silenzio partecipava alla cerimonia, senza che nessuno gli avesse stretto la mano in segno di solidale comprensione e vicinanza. A Batistì, come lo chiamiamo tutti, recluso nel campo X di Alestain in Germania porgiamo la

nostra solidarietà e vicinanza, per le sofferenze che hanno spezzato la sua gioventù dai 19 ai 21 anni; ma lui non era l’unico, con lui c’erano anche i compianti Premoli Francesco, Toninelli Tomaso detto Cit e Graifembergh Paziente, oltre ad altri che non sappiamo, purtroppo. Bulla Battista, (chiamato Batistì frer kel de le biclete) è partito per il militare da Villachiara a soli 19 anni, il 13 maggio 1943 per ritornare il 5 agosto del ’45. L’11 settembre del 43, dopo l’armistizio, venne arrestato dai tedeschi a Torino e portato nel campo di concentramento di Alestain (Germania), riservato ai militari prigionieri di guerra con la scritta sul petto, la schiena e la gamba sinistra KFG. Non avendo accettato di arruolarsi nelle SS tedesche, fu portato in un altro campo di concentramento nei pressi di Amburgo dove ogni giorno veniva portato alle officine di sommergibili a Willesburg, dopo una lunga marcia, attraversando il grande fiume Elba. Non ostante il lavoro all’esterno il cibo era inesistente arrivando a pesare 35 chili solamente. Il vestiario era quello che aveva con se a Torino a settembre e non era sufficiente per difendersi dal gelo e dal vento del mare del nord su cui si affacciava Amburgo. Ricorda ancora la marcia per recarsi al lavoro: se la nave che dovevano prendere per andare e tornare dal lavoro era già pronta, andava tutto bene! Se era in ritardo, dovevano aspettare al vento gelido fermi in piedi per parecchio! E in queste attese non poche volte aveva dovuto vedere lo sbarco degli ebrei, con la stella di Davide al petto, che in fila, venivano portati verso la distruzione nei “lager arbeit” come li chiamavano. E questi campi erano la minaccia per loro ,privilegiati rispetto agli ebrei, nel caso in cui avessero tentato la fuga o avessero avuto relazione con una donna tedesca! Il suo racconto è di chi, pur avendo subito tutto queste angherie, non vuole crederci e la consapevolezza che agli altri era toccata una sorte indicibile! Loro al confronto erano privilegiati! E in tutta questa miseria umana che appartiene ad un popolo si ostina a trovare un barlume di speranza, come quando racconta di quell’uomo che di nascosto, con il rischio di essere arrestato, gli da un sacco di patate. E’ la speranza che ci fa avere la forza d’animo di proseguire a vivere, comunque! Che un giorno finirà! Grazie anche a questi uomini di buona volontà!

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Noi proponiamo da queste pagine che Villachiara renda omaggio a questo nostri concittadini, innanzitutto ricostruendo chi fossero, e dedicando loro un monumento,

anche minimo, davanti alle scuole perché i nostri figli e nostri giovani non dimentichino, …… mai …. mai.

…………………………………………………………………………………….. 3 - La mia shoah Era un giorno freddo e grigio di novembre del 1974 che vidi per la prima volta nella mia vita il grande cancello di ferro sormontato dalla scritta “ARBEIT MACH FRET” (il lavoro rende liberi). Un nodo mi strinse la gola nel vedere il luogo della follia umana. In quei giorni ero andato a trovare mia sorella che studiava tedesco a Monaco di Baviera, dove faceva la ragazza alla pari per non pesare sulle spalle della famiglia. Mi aveva fatto vedere le bellezze di quella meravigliosa città: il centro storico completamente ricostruito dopo che i bombardamenti l’avevano completamente distrutto, gli angladers gardens, il meraviglioso parco pubblico che taglia e rallegra il centro abitato della città, le famose birrerie dove mangi wurstel, cnedel, crauti e bevi la miglior birra della Germania! una sera eravamo andati anche all’Opera House alla rappresentazione del Don Giovanni. Mi mancava però di vedere una cosa di cui nessuno parlava ma che sapevo trovarsi vicino alla città: il campo di sterminio di Dacau. Un pomeriggio di quella giornata fredda abbiamo preso un autobus nel centrro di Monaco e siamo arrivati a Dacau alla periferia della città. Scesi dall’autobus abbiamo preso una strada secondaria, nascosta, quasi a nascondere una vergogna che però non si poteva nascondere. In fondo a quella strada mi è apparsa quella triste cancellata, uguale a tutti i campi di sterminio e che tutti in questi giorni abbiamo visto in televisione: ARBEIT MACH FREI, quasi una burla al genere umano. Abbiamo attraversato quel cancello ed è apparso quello sterminato campo rettangolare, completamente recintato e una grande distesa di ghiaia, vuota, con una colonna sonora fatta di silenzio, un silenzio assordante rotto solo dalle raffiche di vento freddo e nevischio che di tanto in tanto ci tagliava le guance.

Abbiamo percorso quella distesa in silenzio, perché un nodo alla gola ti prende quando sei lì, lì dove tanti uomini sono stati portati dalla follia umana, privati della loro dignità di uomo, non importa la loro razza, lingua, religione, appartenenza sociale; dove tanti uomini hanno vissuto peggio delle bestie, perché gli animali sono liberi di cercarsi da mangiare; loro erano alla fame, obbligati a scavare nelle immondizie per cercare fra gli avanzi della cucina le bucce di patate. Mi chiedevo come si poteva arrivare a tanto e come avevano potuto sopportare tutto questo. Mi vennero in mente i pochi racconti di mio zio, deportato in Germania ancora giovane; di come con pudore e vergogna mi aveva raccontato alcuni momenti della sua reclusione. Pudore perché non voleva spaventarci, vergogna in quanto appartenente al genere umano, un genere umano capace di arrivare a tanta disumanità. Una speranza in tanta solitudine furono le figure come Shindler, come Perlasca o come il Questore di Trieste che durante la guerra hanno nascosto e salvato tanti condannati. Un pomeriggio del 1985 ero stato invitato ad illustrare un lavoro sul paesaggio che avevo prodotto nel parco delle Madonne a Palermo. Un altro relatore era l’architetto Morpurgo, professore al Politecnico di Milano e mio amico, prima consigliere comunale a Milano e poi consigliere regionale del PCI e padre di tutta la legislazione urbanistica della nostra regione. Solitamente schivo a parlare di sé, quel pomeriggio, dopo pranzo, su quella terrazza da cui potevamo vedere il paesaggio dell’anfiteatro modonita, mi parlò dei suoi trascorsi di giovane ebreo. Mi parlò della sua esperienza in una canonica in centro Italia ospite nascosto per essere salvato dalla deportazione. Non solo follia ma anche capacità umana di ogni uomo a salvare la nostra dignità e a non essere conformisti agli ordini dei follia.

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LA GIORNATA DEL RICORDO Dopo la doverosa giornata della Memoria dei campi di concentramento nazisti in cui più di 6 milione di uomini sono stati violati nella loro umanità, con deportazioni, torture, sofferenze indicibili e strazianti fino alla “soluzione finale” nelle camere a gas, era doverosa la giornata del “Ricordo”. L’Amministrazione Comunale ha distribuito un volantino significativo; significativo perché riporta una immagine che, se pur sbiadita, evidenzia la tristezza dell’emigrazione in cui si intravede il tricolore.

Ci sia concesso riflettere.

La prima riflessione viene spontanea; questa tragedia che ha segnato il dopoguerra fino agli anni ‘50 è avvenuta perché in quelle regioni italiane chiamate Istria e Dalmazia, occupate dalle truppe o dai partigiani di Tito (titini), questi facevano di tutto per eliminare gli italiani dalle loro terre. Non ci interessa di sapere a quale etnia questa terra appartenesse perché noi riteniamo che la terra non abbia mai padroni ma appartenga agli uomini che l’abitano e che in essa vivono. L’obiettivo dei titini era di espellere gli italiani con la scusa che erano fascisti!

La seconda riflessione porta ai responsabili di questa tragedia immane: più di 300.000 uomini emigrati forzatamente e molte decine di migliaia uccisi e buttati nelle foibe, a volte ancora vivi, perché nessuno sapesse! pur coscienti che non è possibile mettere alla pari il nazismo al comunismo, perché l’uno aveva nelle sue fondamenta filosofiche la morte come rigenerazione del mondo perché si arrivasse alla supremazia dell’ariano e l’altro invece proclamava la libertà e una nuova vita per le generazioni di lavoratori, tuttavia nella realtà i due regimi si assomigliavano molto. PURTROPPO! E anche in questa tragedia della Dalmazia e dell’Istria italiana c’è un risvolto di questa follia comunista. Si perché, Signor Sindaco, il nuovo regime juguslavo era il regime comunista di Tito e onestamente non abbiamo capito perché sia stato così reticente!

Almeno in questa “Giornata del Ricordo”, caro signor Sindaco, avremmo voluto che sopra il monumento dei caduti che ricorda “i caduti di tutte le guerre”, come da anni tutti sindaci ricordano il 4 novembre, non sventolasse la bandiera della pace ma la bandiera per la quale decine di migliaia di italiani sono stati “infoibati” e altri 350.0001, solo perché la sventolavo, sono dovuti scappare dalla loro terra! Noi la pace l’abbiamo nel cuore e nel nostro cuore è stampata la nostra bandiera, mentre “quella arcobaleno” finisce per diventare solo la vostra bandiera e non quella di tutti gli uomini di buona volontà!

1 Sono stime per difetto, perché non si saprà mai quanti italiani sono stati uccisi e buttati, a volte ancora vivi, nelle foibe dai titini!

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Se è all’inferno che sono destinato non preoccupatevi per me che già ci sono stato! Oggi ti vedo triste e preoccupata. In silenzio ti osservo, da quando sei entrata. Gli occhi tristi, il mento sulle mani, forse cerchi le parole per dirmi che per me non c’è domani. Per distrarti faccio anche il buffone. Diventi rossa, a stento trattieni il tuo magone. Cosa ha oggi la mia nipote preferita? Tu mi rispondi: sono stanca della vita! E’ giunta l’ora che non avrei voluto mai di raccontarti una storia che non sai. C’è un isola deserta in mezzo al mare. Io ne conosco il nome, ma non ti dirò quale. C’è un isola che ricorderò in eterno. E’ l’isola del male e la chiamerò Inferno. In fila indiana ci hanno accompagnati, con pugni e calci ci hanno massacrati. Alzammo gli occhi per guardare i nemici. Sbigottiti, scoprimmo che erano nostri amici. Due file erano uomini. In mezzo dovevamo passare. Gli ordini dicevano: li dovete massacrare. Molti di lor fingevano, troppi di lor godevano. E non distingui più gli amici dai nemici. Non si distingue più l’odio dall’amore. Non bruciano il tuo corpo, ma il tuo onore. Non è il tuo corpo a essere bruciato. A vivere esso è condannato. Non conosco le parole per descrivere a te la vita su quell’isola che non sai dov’è. ma se per caso un giorno qualcuno parlerà, un coraggioso più di me, scoprirai dov’è e ci andrai. Guarda il cielo e copriti. Una pioggia di sangue potrebbe bagnarti. Una pioggia di sangue sull’isola cadrà. E se l’inferno voi volete visitare è su quell’isola che dovete andare. Passati ormai tant’ anni, ma sono sicuro che quando la bora soffia porterà con se, più in alto che potrà, una pioggia di sangue che sull’isola cadrà. E venne un giorno che a Fiume ritornai. Cadavere vivente, passavo tra la gente. Questo per dire a te che tu non puoi e non devi stancarti della vita a cui tanto tenevi. Tutto quello che so io non lo volli dire. Andò in pezzi per la mia anima e tutto il mio ardire! Andrea Scano, maggio 1980 13

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I CONSIGLI DEL CUORE A tutti

Non occorre riflettere a lungo per constatare che tutti gli esseri, spontaneamente, cercano la felicità e detestano soffrire. Non troverete nemmeno un insetto che non faccia di tutto per evitare la sofferenza e sentirsi bene. Gli esseri umani hanno in più la capacità di riflettere. Il mio primo consiglio è di farne buon uso. Il piacere e la sofferenza si basano sulle percezioni sensoriali e la soddisfazione interiore. E per noi la soddisfazione interiore è la cosa più importante. È propria degli esseri umani; gli animali, salvo qualche eccezione, ne sono incapaci. Questa soddisfazione è caratterizzata dalla pace. Attinge alla generosità, all’onestà e a quello che si chiama comportamento morale, cioè un comportamento che rispetta il diritto degli altri alla felicità. Gran parte delle nostre sofferenze deriva dal fatto che abbiamo troppi pensieri. E inoltre che non pensiamo in modo salutare. Ci curiamo soltanto della nostra soddisfazione immediata, senza valutare i vantaggi e

gli inconvenienti per noi stessi e per gli altri nel lungo periodo. Ma questo atteggiamento finisce sempre per ritorcersi contro di noi. Senza alcun dubbio, limitandoci a cambiare il nostro modo di vedere le cose potremmo ridurre le nostre difficoltà attuali ed evitare di crearne di nuove. Alcune sofferenze, come quelle della nascita, della malattia, della vecchiaia e della morte, sono inevitabili. L’unico modo in cui possiamo intervenire è riducendo la paura che suscitano in noi. Ma moltissimi problemi nel mondo, dai litigi coniugali alle guerre più devastanti, potrebbero essere evitati adottando semplicemente un atteggiamento sano. Se non riflettiamo in materia corretta, se siamo troppo miopi, se i nostri metodi mancano di profondità e se non consideriamo le cose con uno spirito aperto e sereno, trasformiamo in grosse difficoltà quelli che all’inizio erano soltanto problemi insignificanti. In altri termini, siamo noi a crearci gran parte delle nostre sofferenze.

DALAI LAMA

Attività del Gruppo Consigliare LISTA CIVICA

PGR - QUALI PROPOSTE

Abbiamo visto in una riunione veloce la tavola conclusiva del PRG. Fare proposte diventa forse ingenuo ma tant’è e possiamo fare solo questo A noi sembra evidente nella proposta della giunta comunale una assenza di disegno complessivo dello sviluppo del centro abitato di Villachiara.

- La viabilità non è raccordata e non si intravede nessun meccanismo interno per la sua realizzazione.

Una prima proposta è che si crei uno sviluppo di aree edificabili attorno al centro abitato che contengano sul loro lato esterno una strada che diventi, con il tempo e a carico di chi costruisce, la strada esterna di Villachiara che possa collegare la strada di Orzinuovi, evitando quindi il portone, scenda sulla strada di Borgo San Giacomo, si congiunga con la strada della Marla e magari si riconsideri il vecchio collegamento con Villabuona, evitando in tal modo il passaggio dei camion in via Roma o nel futuro quartiere della Marla.

La proposta del comune invece prevede una spruzzata di aree che onestamente non evidenziano nessun disegno strategico per lo sviluppo del paese. Una seconda proposta è la previsione che una percentuale delle aree private siano gestite o controllate dall’amministrazione comunale, come si usava un tempo con la 167. oppure come fanno i comuni più avveduti (di centro destra e centrosinistra!) che prevedono in tutte le aree edificabili una percentuale (normalmente dal 20 al 40 %) dove il comune stabilisce il costo finale degli appartamenti da vendere! A Verolanuova ad es. (giunta di centro destra!) il costo convenzionato è di circa € 1.000/mq. Una terza proposta è la creazione di occupazione a Villachiara mettendo a disposizione delle aree a prezzi concordati e giusti per il nostro paese. Perché va bene occuparsi dei servizi e delle case, ma poi questi abitanti dove lavorano? Ben consci Vi sembrano proposte troppo rivoluzionarie? A noi sembrano solamente giuste!E se la giustizia è rivoluzione, … allora siamo rivoluzionari!

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Una iniziativa importante per lo sviluppo non solo delle attività esistenti e future ma anche per gli studenti e per chi vuole essere cittadino del nostro tempo sta nel collegare il nostro territorio alla cosidetta BANDA LARGA . Quelli che usano Internet, per lavoro o per cultura e desiderio propri, sanno di cosa stiamo parlando e della importanza non solo economica anche tecnica dell’ADSL. La Lista Civica propone agli interessati di inviare la richiesta di intervento alla Amministrazione Comunale in modo da dare:

- La quantità degli interessati al collegamento ADSL; - maggior forza al Sindaco per la richiesta di contributi che la Provincia può assegnare ai

comuni per consentire il cablaggio con la rete veloce. Su carta intestata per le imprese Su carta semplice per i privati Egregio Signor Sindaco Comune di Villachiara (BS) Villachiara 00.03.2005 Oggetto: richiesta allaccio ADSL; Il sottoscritto ……….(nome e cognome) residente in via ………………. in Villachiara

- in qualità di legale rappresentante della …………….. (nome della impresa) - in qualità di utilizzatore della rete INTERNET; -

CHIEDE

alla S.V. di adoperarsi perché il territorio del nostro comune sia dotato della linea ADSL al fine di avere gli stesssi vantaggi dei comuni contermini per quanto riguarda l’utilizzo di INTERNET, di ordine economico ma soprattutto per una diversa e qualificante utilizzazione dello stesso. Certo di un suo interessamento porgo i più distinti saluti Firma impresa o

Nome e cognome

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RUBRICA Attività del Gruppo Consigliare LISTA CIVICA

Nel numero precedente del giornalino portavamo a conoscenza della cittadinanza alcune nostre mozioni/interpellanze/proposte rivolte alla giunta comunale; le riportiamo per memoria con le risposte dell’amministrazione:

Proposta n. 1 del 28/9/2004

♦ visto che l’Amministrazione Comunale con i propri fondi ha provveduto ad uno strano quanto incomprensibile ed inadeguato arredo urbano in via Martinengo;

♦ visto che gli studenti sono obbligati ad attendere l’autobus allo scoperto, esposti alle intemperie, sempre e comunque;

♦ visto il dilagare di continui regolamenti e codici stradali;

♦ visto che il servizio pubblico di trasporto è stato istituito da decenni;

CHIEDIAMO

se non sia giunta l’ora di completare il servizio di trasporto con un arredo urbano utile posizionando una idonea ed adeguata pensilina alla fermata dell’autobus per consentire a tutti gli utenti di attendere il servizio di trasporto al riparo.

Risponde il sindaco Elvio Bertoletti: “In riferimento alla proposta avanzata dalla Lista Civica, vorremmo portare alla attenzione del Consiglio due considerazioni: 1 – Il giudizio sull’intervento urbanistico in via Martinengo viene definito “strano, quanto incomprensibile e inadeguato” (sic!). queste espressioni a noi sembra che risultino essere estremamente offensive verso l’architetto che ha redatto il progetto e, cosa ancor più grave sono espresse in forma del tutto gratuita. La serietà, quando si formulano giudizi così pesantemente negativi, richiederebbe una adeguata e ampia motivazione. Gli interventi che l’Amministrazione ha attuato e sta programmando nella via Martinengo rispondono alla esigenza di dare una migliore sistemazione urbanistica alla zona cercando di coniugare ciò con le risorse finanziarie a disposizione, risorse che sono sempre meno. 2 – la proposta di posizionare una pensilina in via Martinengo sarebbe accettabile (ci permettiamo di osservare che le pensiline sarebbero da collocare a tutte le fermate dei mezzi pubblici), ma purtroppo i proponenti non sanno fare i conti con il Signor Berlusconi e i tagli alla finanza degli enti locali che sono sempre più pesanti e rendono sempre più difficili la gestione dei servizi e la realizzazione di strutture nei piccoli comuni. Molte sono le esigenze e le necessità del nostro Paese, tutte degne di essere prese in considerazione, ma amministrare significa anche saper individuare, selezionare, programmare quegli interventi che hanno priorità; amministrare significa saper gestire in modo coerente le risorse economiche del comune. Il programma che abbiamo sottoposto al giudizio degli elettori indica le priorità degli interventi. Dato che per noi il programma è una cosa seria, a ciò ci atteniamo e ci atterremo nella programmazione della nostra azione amministrativa. Dunque, per quanto riguarda le pensiline, nel momento in cui, avendo mezzi finanziari a disposizione, si vada a deciderne la realizzazione, la collocazione avverrà per tutte le fermate dei mezzi pubblici, comprese le frazioni. Ma, ribadiamo, noi ci aiuta certamente la politica nazionale e regionale di continui tagli alle risorse destinate agli enti locali”. La risposta stizzita che viene fornita dal Sindaco è quanto meno discutibile nella sostanza. La nostra premessa circa lo “strano quanto incomprensibile ed inadeguato arredo urbano in Via Martinengo” non era altro che un evidenziare i commenti della gente al riguardo; e comunque, criticare l’opportunità di un progetto non significa offendere l’Architetto che lo ha redatto, il lupo perde il pelo ma non il vizio: lui fa solo cose giuste e se si sbaglia sono sempre gli altri! Il Sindaco ironizza poi sul fatto che le pensiline sarebbero da collocare a tutte le fermate dei mezzi pubblici …. ma che non ci sono i fondi per farlo, aggiungendo che esistono comunque delle priorità di interventi. Tutto questo è assurdo; è inconcepibile appellarsi a difficoltà nei finanziamenti quando i pochi che ci sono vengono destinati ad addobbare una strada ritenendo ciò prioritario rispetto al dare riparo ai ragazzi mentre aspettano il pullman. Quando poi si fa notare che le pensiline sarebbero da collocare a tutte le fermate, quindi o tutte o niente, è un’altra assurdità; cominciamo col metterne una; ripetiamo: questa è una priorità, non la posa di superfluo arredo urbano.

Interpellanza n. 1 del 28/9/2004 ♦ essendo scaduti i termini previsti dalla legge, si

richiedono spiegazioni circa la lottizzazione proposta dalla AB, non essendo ancora oggetto di

discussione da parte di Codesto Consiglio Comunale;

♦ a distanza di tre mesi dalla nostra richiesta di disporre di una bacheca nei centri abitati,

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considerata la Vostra risposta con la quale rinviavate la decisione ad un fantomatico regolamento, si richiede a che punto siamo con tale regolamento;

♦ essendo stato inaugurato la primavera scorsa il nuovo blocco degli spogliatoi con la copertura dotata di pannelli fotovoltaici, visto che tale

copertura non appare mai terminata, si richiedono informazioni sulle continue sistemazioni dei pannelli e il rendimento di tale copertura (costo copertura, resa energia elettrica, utilizzo della stessa e ammortamento dell’investimento).

Anche qui il tono delle risposte fornite dall’Assessore Riccardi, assume contorni di supponenza non mancando di rilevare, testualmente, “le imprecisioni ed il pressappochismo con cui, in particolare il capogruppo Bulla tratta le questioni più disparate”. l’Assessore Riccardi, (che per definizione non sbaglia mai!) ci fa comunque dono delle sue precise e preziose annotazioni. Ora, che da parte di qualcuno ci sia una maggiore dimestichezza col burocratese e col politichese è risaputo; se in modo tronfio vengono rimarcate le differenze tra mozione, interpellanza, proposta, tutto ciò ci lascia indifferenti; noi crediamo più alla sostanza che alla forma. Comunque, al di là di questo, vorremmo ribadire un concetto: è nostro diritto chiedere all’Amministrazione Comunale spiegazioni, chiarimenti, delucidazioni e quant’altro sulle azioni intraprese dall’Amministrazione stessa, un diritto nostro come forza di opposizione e come voce dei cittadini, senza che questo venga visto come lesivo o dubitativo dell’operato della Giunta. Ognuno valuterà la bontà delle risposte fornite.

********************************************** Mozione n. 1 del 28/9/2004

La seguente mozione viene presentata al Sig. Sindaco di Villachiara al fine di approfondire e dibattere pubblicamente in Consiglio Comunale il contenuto del Suo intervento nella prima seduta della Commissione Edilizia del 21/9/04. …………

SI RICHIEDE

1. di conoscere il senso della Sua frase “di non valutare se un edificio è bello o brutto”;

2. di discutere il nostro futuro e soprattutto che mondo lasceremo ai nostri figli, con questi intenti.

Risponde il sindaco Elvio Bertoletti: Innanzitutto una notificazione filologica: la frase citata nella mozione “La bellezza salverà il mondo” non è di Tolstoj ma dello scrittore, anch’esso russo, Fedor M. Dostoevskij (L’idiota, Parte III, Capitolo V). E’ questa una frase che molti ripetono e che ben si adatta al protagonista de L’idiota, il principe Myskin, una creatura spiritualmente superiore, dall’animo candido e generoso pronto ad immolarsi per il prossimo, figura interpretata da alcuni critici letterari come immagine stessa di Cristo. Vogliamo inoltre sottolineare un’altra imprecisione presente nella mozione: l’on. Veltroni al tempo in cui ha ricoperto l’incarico di Ministro per i Beni Culturali nel Governo Prodi, svolgendo una importante azione di tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio artistico e paesaggistico italiano, non ha mai fornito canoni per esprimere e declinare il termine bello. La mia frase, che viene riportata nella mozione, è stata pronunciate durante l’introduzione ai lavori della nuova Commissione Edilizia, all’interno di un discorso più generale sui ruoli e sui compiti di questa commissione consultiva. La Commissione Edilizia, lo ripeto, deve verificare se un progetto rispetta quanto stabilito dalle leggi nazionali e regionali, dai Piani territoriali e paesaggistici, dal Piano regolatore: in breve, deve verificare se un progetto rispetta i vincoli architettonici stabiliti dai regolamenti. Compito della commissione è quello di dare delle indicazioni su come intervenire in certi contesti territoriali e urbani, ma non può decidere sulla bellezza architettonica di un progetto. Come potrebbe mai una commissione decidere o stabilire dei canoni di bellezza! Il gruppo consiliare della Lista Civica vuole forse trasformare la Commissione edilizia in un Minculpop (Ministero della Cultura e della Propaganda in epoca fascista), per verificare la congruenza dei vari progetti ad uno stile architettonico da loro proposto. O, ancor più, si vuole come nei paese del Socialismo realizzato, uniformare il modo e lo stile di costruzione? La nostra risposta a tutto ciò è un no! Poiché, oltre ad essere giuridicamente inammissibile, andrebbe contro il dibattito estetico contemporaneo, che ha reso problematica la definizione di ciò che è bello. L’estetica contemporanea si è venuta strutturando intorno alla difficoltà di differenziare l’opposizione di concetti Bello/Brutto, di chiarire la specificità, di ammetterla e annoverarla nell’ambito dei concetti cognitivi e del giudizio estetico. In altre parole, risparmiando in questa sede ulteriori esemplificazioni teoriche come quella di Croce che nell’Estetica (1902) esclude il termine bello per la sua intrinseca ambiguità, nostro parere è che il compito di una amministrazione non sia quello di definire categorialmente i concetti di bello e brutto, ma sia quello, invece, di aiutare i cittadini a fare e fare bene, sapendo valorizzare le ricchezze paesaggistiche e artistiche di un territorio garantendo la pluralità delle forme e delle espressioni artistiche.

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Congratulandoci col Sindaco per la cultura di cui viene dato sfoggio, decidiamo di non commentare la risposta che ci viene data ritenendo che si commenti da sola. Solo un’annotazione ci venga concessa; a Villachiara si può costruire qualsiasi cosa (compreso quell’obbrobrio di edificio per il ricovero del pulmino della scuola), l’importante è che rispetti i vincoli stabiliti dai regolamenti. Per quanto riguarda il Minculpop (Ministero della Cultura e della Propaganda in epoca fascista) bhe! un minimo di dignità e autocritica! Non varrebbe la pena di un ripensamento dell’utilizzo delle organizzazioni sportive e di volontari, che pur ci vogliono? Se vi sembra strano quanto diciamo perché non vi rileggete il foglietto giallo, stampato forse negli uffici comunali, dove per la campagna elettorale il sindaco uscente ringraziava tutti i gruppi a cui aveva dato i contributi e ai quali si chiedeva il consenso? Meditate gente … meditate… si diceva una volta della birra … ma non solo!

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BILANCIO COMUNALE …………………………………………….. - NON SOLO SOLDI ! Il 17 gennaio 2005 il Consiglio Comunale2 ha approvato il “Bilancio Comunale di previsione per il prossimo triennio. Cos’è il Bilancio Comunale? lo si può ritenere il programma di sviluppo che l’Amministrazione Comunale ha in animo di perseguire per il proprio immediato futuro. Per questo c’è una introduzione politica generale nella quale si inquadra il problema delle finanze per poi passare ai principi con i quali si intendono proporre le varie spese che sono divise per capitoli con la verifica delle necessarie congruenze con le programmazioni superiori.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-finanziari sarà, crediamo, compito del prossimo bollettino comunale riportarne i contenuti. Da parte nostra sottolineiamo certo l’oggettiva ristrettezza economica dei comuni, ma sottolineiamo anche l’esigenza di una maggiore qualificazione delle spese verificando la priorità delle scelte.

Come spesso accade, nella relazione c’è di tutto e di più ma non abbiamo trovato una definizione programmatica per stabilire i criteri di priorità, rispetto alle disponibilità economiche. Crediamo che l’unica novità, rispetto ai bilanci precedenti, sia la presenza dei volontari tra i beneficiari delle azioni economiche.

Noi riteniamo che ci siano delle priorità assolute che vengono ancora prima delle strade e dei marciapiedi e che potrebbero soddisfare esigenze impellenti quali:

- la creazione del centro diurno per gli anziani da realizzarsi su proprietà comunale, ad esempio nel Razzetto.

- la posa di pensiline alle fermate dell’autobus, dove gli studenti, e non solo, potrebbero ripararsi dalle intemperie; si potrebbe cominciare col posizionarne una alla fermata più utilizzata per procedere con le altre, successivamente.

Sembra poco? Sarà, ma secondo noi sarebbe sufficiente a qualificare un’amministrazione.

L’Amministrazione vuole discussione e partecipazione?

Queste le nostre proposte! Semplici? Forse ! ma riconoscibili e necessarie per la gente!

2 Il gruppo della Lista Civica non era presente al Consiglio Comunale per motivi privati, come comunicato con lettera al Sindaco quale Presidente del Consiglio Comunale.

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P.R.G. cos’è? a cosa serve? come dovrebbe essere fatto? La sera del 29 gennaio scorso i consiglieri comunali sono stati invitati a discutere del nuovo P.R.G. (Piano Regolatore Generale).

Innanzitutto cos’è? È uno strumento che l’amministrazione comunale utilizza per pianificare i vari interventi nel territorio comunale. La sua origine è assai antica ed è stato lo strumento, non sempre disegnato, spesso una filosofia del vivere, che ha caratterizzato tutti i luoghi dove l’uomo, nel corso della storia ha smesso di essere nomade e pastore per diventare stanziale. Dai villaggi antichi ai castri romani, dalle città fortificate alle megalopoli, sempre c’è stato un disegno ordinatore nella testa di chi “tracciava il segno con l’aratro” per fondare la sua città. La forma, il tipo di edifici, ecc., variavano a seconda delle tecnologie disponibili, del clima, della cultura sociale, del senso di paesaggio, dei “genius loci”, come si usa chiamare in urbanistica. In epoca moderna, dal lavoro dei naturalisti dell’800, sotto la spinta di esigenze igieniche e sociali, è nato lo strumento del PRG. Da allora ci sono state molte evoluzioni e caratterizzazioni a seconda della cultura del paese in cui ci si trova. In Italia la prima legge organica è del 1942, senza che questa trovi però una sua piena accoglienza, per cui, dopo leggi di settore tese a soddisfare le esigenze abitative (come le case dei contadini realizzate anche a Villachiara) dobbiamo attendere la “legge ponte” e una legge speciale sulle case (la famosa 167) che introduce, o meglio, razionalizza, la possibilità dell’esproprio per pubbliche necessità. Si devono poi aspettare gli anni ’70 per avere una diffusione nella nostra regione di una strumentazione urbanistica che si è sempre più diffusa e maturata.

A cosa serve? Il PRG che oggi abbiamo è quindi uno strumento tecnico che stabilisce cosa e perché è pregevole nel nostro territorio, quali sono i nostri patrimoni da conservare, dove e come potremo costruire, quale sarà il paese e il paesaggio che noi vogliamo lasciare ai nostri figli. Ultimamente, sotto la spinta ambientalista dell’intera Unione Europea è subentrato il concetto dello “sviluppo sostenibile”, del quale parleremo un’altra volta, perché viene usato troppo spesso a sproposito, senza sapere cos’è realmente.

Come dovrebbe essere fatto?

Come strumento generale di programma-zione del territorio comunale esso dovrebbe essere predisposto con una ampia partecipazione. Altro termine strausato ma quasi mai applicato. La si usa nei comizi e negli imbonimenti elettorali; quasi mai nella pratica giornaliera. La partecipazione dei cittadini nella gestione del territorio, nata negli anni ’60 negli USA, ha avuto molti teorici, trovando negli amministratori e tecnici di “sinistra” una valido sostegno, ricerca e a volte applicazione. Da ultimo l’Unione Europea la richiede esplicitamente e ha formalizzato la sua applicazione nei processi di Valutazione Ambientale sia di particolari interventi sia nella predisposizione di tutti i “Piani e Programmi” degli Enti Pubblici: dai programmi dell’Unione Europea ai PRG del più piccolo comune dell’Unione. Questa regola emanata con le direttive europee 2003/4/CE e 2003/35/CE è d’obbligo dal 24 luglio 2004 e non vale nascondersi dietro la mancate accettazione da parte del governo, perché le direttive europee sono superiori alle leggi nazionali. Detto ciò, noi consiglieri della Lista Civica credevamo di andare ad ascoltare gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale sulla variante generale del PRG, capire le motivazioni ma soprattutto sentire quali scenari ci si propone per il nostro comune e quale paesaggio andremo a costruire. Che ingenui siamo stati a pensare così! Il PRG è già bello e pronto. Sarà presentato alla gente, agli agricoltori, alle forze produttive, ai tecnici, ….. per avere contributi. Giovedì sera 17 febb. è avvenuta questa assemblea. Il sindaco ha introdotto la riunione e l’assessore ha fatto una lunga storia della pianificazione del nostro paese. Siamo grati al sindaco di dire che la Amministrazione prenderà i consigli delle categorie, dei tecnici, dei cittadini e delle forze politiche di Villachiara. La Lista Civica è disponibile a raccogliere le esigenze dei cittadini, di carattere generale e particolare, per “tastare il polso” a chi dovrebbe poi attenersi o subire le decisioni di questo strumento.

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ULTIMISSIME !!!

P.R.G. ………………. O ……………….. P.G.T. ? C’era una volta il Piano regolatore

La nuova legge urbanistica regionale

Il 16 febbraio scorso il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato la nuova legge urbanistica che cambia di fatto tutte le norme in materia urbanistica! Tra cui la morte del Piano Regolatore Generale (PRG) che era stato introdotto dalla legge urbanistica nel ’42 e l’introduzione del nuovo PIANO del GOVERNO del TERRITORIO (P.G.T.).

Il testo della legge, modificato in sede di approvazione, non è ancora stato divulgato nella sua versione approvata. Per introdurre comunque l’argomento che riprenderemo nel prossimo numero, riportiamo uno stralcio, ripreso dal Bresciaoggi di domenica 20 febb, riportando un dibattito dei consiglieri regionali Flocchini (Lega) e Galperti (Ulivo).

Galperti: «Territorio a rischio». Flocchini: «La legge è ottima»

Il piano regolatore così come lo si intende oggi è destinato a essere superato da cosiddetto Pgt, ossia il Piano di Governo del Territorio che diventerà il nuovo strumento urbanistico secondo una legge approvata dalla Regione Lombardia. …. Nella sostanza il territorio comunale sarà suddiviso in tre ambiti:

- aree territoriali di consolidamento;

- aree non edificabili; - aree soggette a trasformazione urbanistica.

Ci saranno poi tre piani che comporranno il Pgt:

- il documento di piano quinquennale;

- il piano dei servizi; - il piano delle regole;

che avranno durata illimitata, tutti i piani che saranno redatti dal Comune. Il Pgt dovrà, prima di entrare in vigore, essere inviato all’Arpa e all’Asl, che dovranno valutarne l’impatto ambientale. Dovrà rispondere agli indirizzi del piano territoriale di coordinamento provinciale redatto dalla Provincia. Sicuramente i tempi di realizzazione saranno più brevi rispetto agli attuali, ma buona parte del potere sarà nelle mani della Giunta comunale che ad esempio per quanto riguarda i piani attuativi (piani di lottizzazione, recupero eccetera) non dovrà più nemmeno discutere in Consiglio.

«Noi - ha commentato Galperti - abbiamo votato contro questa legge perché riteniamo che sia sull’edilizia e non sull’urbanistica; riteniamo inoltre che non valorizzi il territorio e non lo difenda». «Crediamo invece - ha commentato Flocchini - questa legge ottima perché riunisce tutta la normativa urbanistica in un testo unico. Inoltre va verso un processo di decentramento a comuni e province. Non ci sarà più un ruolo verticistico regionale»3.

3 Per correttezza riportiamo che l’articolo è a firma di g.mom.

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TEATRINO DI NATALE

CRONISTORIA 15 dicembre 2004

Spett.le Sig. Sindaco Elvio Bertoletti - Comune di Villachiara “Facendo seguito al colloquio odierno avuto con la S.V., Le rinnovo formalmente la richiesta di realizzare l’albero di Natale in Piazza; da parte nostra forniamo l’albero e le luminarie, da parte vostra l’allaccio all’energia elettrica. Se mi è concesso il Suo riferimento alla questione politica di questo gesto, mi sembra un attimo forte e improprio dato il carattere dell’iniziativa. Ma se questo è ciò che ritenete, ci dispiace. Con la presente, se da parte Sua non c’è la disponibilità di adesione all’iniziativa, a nome della Lista Civica sono formalmente a chiedere l’autorizzazione a realizzare l’albero di Natale posizionandolo sul lato nord della piazza S.Chiara in direzione di via Roma. Buon Natale. firmato: Attilio Bulla - Capogruppo della Lista Civica di Villachiara 20 dicembre 2004

Gent. Arch. Attilio Bulla - Capogruppo “Lista Civica” di Villachiara “Il Natale è la festa cristiana della riconciliazione tra gli uomini, della pace e della solidarietà. Il Natale deve impegnare tutti gli uomini di buona volontà ad operare affinché si migliorino i rapporti personali e le relazioni all’interno di una comunità. Alla luce di tale premessa, non possiamo che ribadire, come abbiamo già avuto modo di manifestare a voce, la nostra contrarietà alle Vostre recenti azioni finalizzate a strumentalizzare, per evidenti fini di opportunismo politico, le festività religiose e i loro simboli. Con quale spirito, con quale coerenza prima si diffonde un volantino anonimo (di cui avete poi dichiarato la paternità) dove, in modo offensivo, si descrive l’operato della Amministrazione e poi si chiede la collaborazione per realizzare l’albero di Natale in piazza? Siete arrivati a usare e a banalizzare la festa di S.Lucia: no, non sarà questa Amministrazione a seguirVi in tali appropriazioni strumentali di momenti che appartengono a tutti. Il Natale, per onestà e trasparenza, non deve essere piegato per fini di parte, non si può creare confusione tra la sfera del sacro e il confronto politico. Come insegnano un grande teologo cattolico Romano Guardini, e una grande filosofa ebrea Hannah Arendt, nella storia sono i regimi autoritari che cercano di appropriarsi dei simboli religiosi per nascondere disegni politici. Liberi pertanto di addobbare il Vostro “albero di partito”, ma non con la collaborazione della Amministrazione. Si allega una planimetria con due possibili localizzazioni della Vostra iniziativa politica. Gli uffici competenti sono a disposizione per l’individuazione del posto più opportuno. L’Amministrazione Comunale, per il Natale, ha già realizzato dei “semplici” segni festivi: l’illuminazione della facciata del Municipio, l’albero all’interno del Comune. Sono addobbi volutamente sobri e poco indulgenti alla esteriorità che, in futuro, potranno anche essere migliorati, arricchiti, modificati. Comunque, visti i tempi non proprio tranquilli che viviamo, ci sembrano un’espressione di attenzione e un messaggio per riaffermare l’importanza di vivere questa festa nella interiorità dello spirito. Cordiali saluti. firmato: Elvio Bertoletti - Sindaco di Villachiara

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22 dicembre 2004 Gentile Elvio Bertoletti - Sindaco di Villachiara

Ricevo la sua del 20/12/2004 in risposta alla nostra richiesta di poter realizzare l’albero di Natale in Piazza. Mi stupisce quanto da Lei asserito. Avevo semplicemente chiesto, a nome dei componenti della Lista Civica, di poter realizzare l’albero di Natale ritenendo che fosse una buona cosa per la comunità. Quello che ci aspettavamo da Lei era solo un’autorizzazione e, possibilmente una collaborazione sotto forma di concessione dell’allaccio alla rete elettrica. Ogni altra Sua considerazione la riteniamo del tutto gratuita. Non accettiamo nel modo più assoluto proprio da Lei (e da voi) accuse di strumentalizzazioni ad uso politico delle festività religiose o di altre questioni, o lezioni su come ognuno deve vivere questi momenti nella propria intimità. Quanto poi al Suo riferimento alla letterina a S.Lucia, come al solito preferisce fermarsi a disquisire sulla forma piuttosto che sulla sostanza delle questioni messe in evidenza spostando così l’attenzione da quelli che sono i reali obiettivi (in questo caso esigenze piccole che risalgono alla nostra infanzia come quella dell’albero di Natale o più grandi come quella di avere un luogo dove possa essere alleviata la solitudine dei nostri anziani). Come Suo (e vostro) costume vi nascondete dietro la “erudita cultura” dimenticando la vitalità dello spirito, quasi a denunciare la scomparsa della spinta propulsiva della nostra storia. Ritornando alla richiesta di allestire l’albero di Natale in piazza, sono sconcertato dalle Sue dichiarazioni; definisce l’albero di Natale “il nostro albero di partito”; non ci concede il permesso di allestirlo in piazza e ci propone due soluzioni alternative in via Brolo o nei giardini di via Papa Giovanni e sinceramente non capisco il perché. Non fa nessun riferimento a problemi di sicurezza, di traffico o altro motivo valido e di conseguenza la Sua è soltanto una motivazione meschinamente politica; qualsiasi proposta arriva dall’opposizione viene immediatamente respinta con le motivazioni più assurde. Pertanto, prendendo atto della Sua risposta, rinunciamo alla nostra iniziativa riservandoci di denunciare la cosa alla comunità di Villachiara. Cordiali saluti. firmato: Attilio Bulla - Capogruppo Lista Civica di Villachiara RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO FRAMMENTI BY NICO

Fatti ed aneddoti liberamente interpretati da leggere con ironia

L’ALBERO DI NATALE “Possiamo mettere l’albero qua?”

“qua no. Quell’albero dovete metterlo la” “è un diesel?”

APOLITICITÀ’ CONSIGLIO COMUNALE:

“Giù le mani dal volontariato” ndr - Caro Nico, dubitavi forse di trovare spazio? Alla prossima.

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BUONUMORE - 1

Conversazione registrata sulla frequenza di emergenza marittima sul canale 106 al largo della costa di Finisterra (Galizia) tra galiziani e americani. Spagnoli (rumore di fondo) “vi parla l’A-853, per favore, virate 15 gradi sud per evitare di entrare in collisione con noi; vi state dirigendo esattamente contro di noi, distanza 25 miglia nautiche” Americani (rumore di fondo) “vi suggeriamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione” Spagnoli “negativo; ripetiamo, virate 15 gradi sud per evitare la collisione” Americani (un’altra voce) “vi parla il Capitano di una nave degli Stati Uniti d’America; vi intimiamo di virare 15 gradi nord per evitare la collisione” Spagnoli “non lo consideriamo fattibile né conveniente, vi suggeriamo di virare 15 gradi per evitare di scontrarvi con noi” Americani (tono accalorato) “vi parla il capitano Richard James Howard, al comando della portaerei USS Lincoln, della marina degli Stati Uniti d’America, la seconda nave da guerra più grande della flotta americana; ci scortano 2 corazzate, 5 incrociatori, 4 sottomarini e altre navi d’appoggio; non vi suggerisco, vi ordino di cambiare la vostra rotta di 15 gradi nord; in caso contrario ci vedremo costretti a prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza di questa nave; obbedite immediatamente e toglietevi dalla nostra rotta” Spagnoli “vi parla Juan Manuel Alcantara. Siamo due persone; ci scortano il nostro cane, il cibo, due birre e un canarino che adesso sta dormendo. Abbiamo l’appoggio della stazione radio Cadena Dial de La Coruna e il canale 106 di emergenza marittima. Non ci dirigiamo da nessuna parte visto che parliamo dal faro A-853 di Finisterra, saldamente sulla terra ferma della costa galiziana. Non abbiamo la più pallida idea di che posto occupiamo nella classifica dei fari spagnoli. Potete prendere tutte le misure che considerate opportune e fare quel cazzo che vi pare per garantire la sicurezza della vostra nave di merda che si sfracellerà sulla roccia. Pertanto insistiamo di nuovo e vi suggeriamo di fare la cosa più sensata e di cambiare la vostra rotta di 15 gradi sud per evitale la collisione” Americani “bene, ricevuto, grazie”.

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BUONUMORE - 2

Berlusconi, durante un giorno di meritato riposo, passeggia per le vie di Roma con la moglie Veronica, quando si sofferma davanti ad una vetrina e le dice: “consentimi Veronica amore mio, guarda qua: pantaloni 20 euro, camicia 17 euro, giubbotto in pelle 55 euro …. vedi? Non sono prezzi alti! e poi parlano di crisi! ma quale crisi, è tutta una speculazione di questa sinistra illiberale e forcaiola!” Veronica, guardandolo teneramente e con il tono che solo una donna innamorata può avere gli risponde: “co..…ne, quella è una lavanderia !”.

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SCONCERTATI Il 7 gennaio scorso abbiamo ricevuto una lettera del signor Locatelli, legale rappre-sentante della srl Il Calicanto di Rudiano, proprietaria del complesso immobiliare in costruzione nel quartiere Marla. Nella lettera si esprime rammarico per i commenti da noi espressi a pag. 12 del numero 1 del nostro giornale in calce alla fotografia relativa ad uno degli immobili. Le nostre affermazioni vengono definite “ … palesemente denigratore, gratuite ed infondate …, comportando un pregiudizio economico non indifferente per un’impresa che ha investito risorse e produce ricchezza in Villachiara”. La lettera conclude dichiarando che da parte nostra non avevamo nessun titolo ad esternare pubblicamente, chiedendo quindi di pubblicare una nota di scuse e di opportuna rettifica, facendo presente che, altrimenti, la società avrebbe provveduto a tutelare i propri diritti nelle più opportune sedi giudiziarie. Ora, prima di entrare nel merito della questione, vogliamo esprimere il nostro rallegramento per il fatto che il nostro giornale arrivi fino a Rudiano (magari opportunamente fattovi arrivare da qualcuno disinteressato alla questione). Siamo rammaricati, ci verrà perdonata la ripetizione, del rammarico creato alla società con la pubblicazione della foto incriminata. Non era nostra intenzione screditare nessuno e questo è dimostrato anche dal fatto che non abbiamo citato la ditta rappresentata. Nostro intendimento era principalmente quello di promuovere un dibattito in Consiglio Comunale sul fatto che la Commissione Edilizia, nel concedere le licenze dovesse tenere conto anche di una valutazione estetica su ciò che va a deliberare onde evitare brutture che rimangano per sempre sul territorio e se il mero pagamento

degli oneri possa ritenersi liberatorio per un’amministrazione dall’esercitare il controllo sui lavori svolti dalle imprese costruttrici. Noi pensiamo che all’amministrazione in carica spetti il compito di controllare, tramite l’apposito Ufficio Tecnico, le imprese nello svolgimento del proprio lavoro; è nostro dovere, come opposizione, scrivere ed informare i cittadini su ciò che accade a Villachiara. Vogliamo ribadire un concetto già espresso in altre occasioni e su altre pagine di questo stesso giornale: nessuno pensi di poterci zittire con intimidazioni o altro. Tornando alla questione che ci riguarda, siamo lieti che imprese come Il Calicanto intendano “produrre ricchezza” nel nostro paese, quindi ci aspettiamo un coinvolgimento delle imprese locali nei lavori di costruzione o di finitura, altrimenti venire a Villachiara per costruire e vendere significherebbe “guadagnare ricchezza”, come ci pare stia facendo! Visto che nessuna impresa del nostro paese ci lavora!. E si che qui ci sono professionisti, imprese edili e di movimento terra, muratori, ferraioli, falegnami, serramentisti, vetrai, fabbri, lattonieri, idraulici, elettricisti, imbianchini, giardinieri,…

La sua impresa ha il diritto di far lavorare chi vuole! Ma, per favore, non dica che crea ricchezza nel nostro paese! Ha avuto tutte le agevolazioni possibili, compresa quella di non convenzionare i costi della case che vende (almeno per una percentuale) , grazie alla sensibilità della nostra Amministrazione, che è anche di sinistra!

Comunque ci dispiace se in qualche modo abbiamo causato un pregiudizio economico all’impresa, ma questo non significa che debba venir meno il nostro compito di vigilare e segnalare quanto avviene a Villachiara.

Cordialità LISTA CIVICA

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - SPAZIO LIBERO

in questo spazio intendiamo dare voce, senza censure, a chi vorrà inviare testi, pensieri, riflessioni. Ndr - Per motivi tecnici abbiamo riscritto, testualmente, tutte le lettere pervenute in quanto gli originali non erano compatibili con il formato di stampa del giornale. Posso anch’io? No, tu no. Cari concittadini, volevo portarvi a conoscenza di un mio pensiero; prima però vorrei ringraziare questi amici per la possibilità offerta a tutti noi di uno spazio libero a tutti in cui è possibile confrontarsi ed esprimersi. Richiesta da altre parti negata (vedi notiziario amministrativo) e così giustificata: tale giornalino “Notiziario Amministrativo” è una emanazione di un organo istituzionale, il comune, al solo scopo di informare i cittadini e in quanto tale è escluso qualsiasi spazio a dei privati cittadini. Dichiarazione chiara e cristallina; il Notiziario Amministrativo informa sull’amministrazione del comune. Ma non divaghiamo, dicevo portarvi a conoscenza di un pensiero che è nato sfogliando l’ultimo numero del Notiziario Amministrativo nel quale trova spazio un saggio a firma Paolo Zanoni. Un privato cittadino, come me e come voi e qui mi domando: come mai Lui si e Noi no? Che il sig. Zanoni sia investito di una carica o incarico istituzionale che io nella mia ignoranza non conosco e in quanto tale gli permetta questo privilegio (non credo)? Se cosi fosse, credo che il saggio in questione sia comunque fuori luogo sul Notiziario Amministrativo, ma che debba essere messo in risalto in altro contesto. Ribadisco in risalto poiché non ho nulla da recriminare o obiettare sul contenuto del saggio. Anzi, incito (con una pacca sulla spalla se mi è permesso) il nostro amico storico nella sua opera di acculturamento nei nostri confronti sulla storia di Villachiara e della bassa. Poiché il sapere e la conoscenza non possono fare che del bene, mi auguro solo che il prossimo saggio il sig. Zanoni lo stampi e distribuisca da sé e non a spese del comune (quindi anche nostre) ed io sarò il primo ad acquistarne una copia.

Anonimo Il saluto Queste poche righe non hanno la pretesa di essere considerate una poesia. Vogliono solo condannare un comportamento frequente a Villachiara nei confronti di chi si espone politicamente contro questa maggioranza perenne. Da quel momento non sei più figlio di questa terra, nato qui, cresciuto qui, educato con sani principi, ben considerato fino al giorno prima. Diventi un altro, il tuo impegno può essere solo per interesse, fai parte di “loro”, ti sei schierato dalla parte del “male”. Tutto questo è palpabile nel quotidiano quando lo sguardo che prima incrociavi ti schiva, quando le labbra di fronte a te non si aprono più ad un sorriso, quando la testa di colui che incontri non accenna più al saluto.

Il saluto (ciao) Improvvisamente mi hai tolto il saluto e questo tuo gesto mi lascia stupito,

nel recente passato cerco smarrito una mia offesa che ti ha così tanto ferito,

altra risposta non trovo a questo quesito se non l’impegno mio dato ad un altro partito,

ma come, tu progressista, tu tollerante squisito dalla “intellighenzia artista insignito,

se a questo sei ridotto o uomo saputo ti compatisco se mi hai tolto il saluto.

Il poeta contadino

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La bandiera sbagliata al posto sbagliato “Siam morti per la patria, siam vivi per vagliarne i destini o prediletta infanzia”.

Così recita la scritta al monumento dei caduti villaclarensi nelle due guerre mondiali. Da parecchio tempo nel volgere lo sguardo al monumento si può vedere che nel portabandiera predisposto presumibilmente per il tricolore, sventola la bandiera della pace, ora deteriorata da essere quasi irriconoscibile. Ci ha molto amareggiato che nessuno abbia pensato di rimuovere o sostituire quella logora bandiera nemmeno il IV novembre, giorno del ricordo dei caduti di tutte le guerre, e chi ha partecipato alla commemorazione non può che aver trovato di cattivo gusto l’esposizione di quella bandiera sgualcita. Ogni paese ricorda i propri caduti con un monumento alla memoria sul quale sventola il tricolore. Ci dispiace constatare che a Villachiara questo non avvenga. Eppure i nostri concittadini hanno affrontato, volenti o nolenti, il loro triste destino sacrificando la loro vita proprio per quel tricolore che rischiava di non sventolare più nella povera patria oppressa dallo straniero. Alle generazioni succedute è rimasto il solo dovere di non dimenticare il loro sacrificio per la nostra libertà. Quindi ci siamo chiesti e chiediamo all’intera comunità quale debba essere la bandiera da esporre al monumento dei caduti che renda onore ai nostri morti, visto che è l’unico piccolo impegno che abbiamo nei loro confronti. La bandiera che sia rappresentativa della patria intesa come “la terra propria di un popolo, alla quale ciascuno dei suoi membri sente di appartenere per esservi nato e per i molteplici vincoli, storici, affettivi, culturali, ecc, che lo legano agli altri componenti di esso, in particolare, la regione, la città natale”.

Ci sentiamo quindi di affermare che la bandiera della pace ora esposta, recentemente diventata di moda ed usata a propria discrezione, è inadatta a rappresentare i sentimenti ed i valori sopra esposti. Con questa lettera ci facciamo portatori di una richiesta a chi di competenza, non sappiamo se l’Amministrazione Comunale e l’Ente Asilo, perché si onori la memoria dei caduti villaclarensi esponendo al monumento il tricolore, nel corso di tutto l’anno, con l’accortezza che almeno il giorno del IV novembre, se sgualcito, venga sostituito con uno nuovo: questo è il minimo che dobbiamo ai nostri caduti, per ricordare alla nostra e alle future generazioni che qualcuno è morto per la propria patria.

COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DEL TRICOLORE

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RESIDENZA MARLA: IL BUON SENSO NON ABITA QUI “…… sono chiamato a prendere una decisione, …… lo devo fare, sono un amministratore. La comunità si aspetta che io prenda delle decisioni, sono stato eletto per questo. Devo dare uno sbocco alla nuova lottizzazione “ residenza marla ”, ….. così è troppo isolata, … non mi piaca, ….. non mi piace, ….. non mi piace.

Ma la lottizzazione ha già due uscite: una in via De Gasperi, poi, percorrendo via Matteotti, si raggiunge subito il Municipio e la piazza. L’altra in via Don Stefani, in fondo al paese. ….. Forse c’è bisogno di un altro sbocco …… No! No! No! …. Devo dare uno sbocco in via Roma ….. lo devo fare per la comunità. Allora …… guardiamo dove possiamo fare uscire questa via. Ecco qui la pianta del paese ……. Via Roma …… Si! Si! Si! C’è una piccola area a metà via, con un rustico fatiscente, una ex officina, ed i proprietari non abitano più qui, forse non hanno interesse a costruire, e vogliono vendere, si potrebbe chiede. Ah! Ora che mi ricordo; recentemente questa area è passata da residenziale ad area per servizi in previsione di un parcheggio. …… Mi pare il posto ideale per far uscire la nuova strada, si creerebbe la continuità con via Brolo. …… Però, vediamo se c’è un’alternativa, …. Una soluzione diversa, ….. magari migliore. ….. Ah … ecco, guarda che bel cortile, ampio, poco distante dall’altro. Mannaggia ….. è abitato da una coppia da poco sposata, ….. hanno sistemato la casa, …. Però non ancora il cortile, ….. lo faranno in previsione dell’arrivo di qualche bebè. …. Si …. Ma il cortile è così grande. Forse non gli dispiace cederne un pezzo, si potrebbe chiedere. …… Comunque la comunità si aspetta che io prenda una decisione, sono stato eletto per questo. ….. Bene, ho deciso …. ho valutato tutto bene …… la soluzione migliore è fare uscire la nuova via in questo secondo cortile. È un piccolo sacrificio richiesto per la comunità ……”

Questo deve essere passato per la testa di quell’amministratore quando ha progettato l’uscita della “residenza marla” in via Roma. Bisogna credere, si deve credere, che solo problemi tecnici insormontabili, e non altri, abbiano influito sulla scelta di un’area a scapito di un’altra. Rimane il rammarico di non poter confrontare questa decisione con quella che lo stesso amministratore avrebbe preso davanti allo stesso caso con la variante che il cortile ora scelto per lo sbocco della strada, quello abitato, fosse di sua proprietà. Un buon esempio dato alla comunità.

SENZA PAROLE

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INSEGNAMO AI GIOVANI A COLTIVARE I SOGNI I sogni ci aiutano a non invecchiare. Non parlo dei sogni notturni, quelli che al risveglio svaniscono o lasciano ricordi sconnessi; penso, invece, ai sogni che facciamo ad occhi aperti, quando in una pausa della nostra giornata riusciamo a trovare un po’ di tranquillità e a rimanere assorti: allora desideri, speranze, immagini di un mondo diverso da quello in cui viviamo incominciano ad affollare la nostra mente. Sono questi i sogni che noi, in silenzio, quasi con pudore, fabbrichiamo come se fossero il carburante più prezioso e necessario per far funzionare la nostra macchina: il corpo e la mente. Sognare, imparare a sognare: sembra lo studio più inutile tra tutti quelli che si possono fare. Sento già le obiezioni: rimaniamo con i piedi per terra, non costruiamoci illusioni che, una volta smascherate, ci addolorano, ci tolgono la forza di vivere. Molto meglio, sento ancora ripetermi, la lucida consapevolezza dei nostri limiti che ci consente di sapere ciò che non possiamo fare. Non è così. Una vita senza sogni ad occhi aperti è sterile; l’appello a tenere i piedi per terra e a conoscere i nostri limiti è giusto se abbiamo anche il coraggio di credere nei nostri sogni. Solo così riusciamo a fare un passo dopo l’altro verso l’ignoto che ci attende; solo così troviamo la forza per andare avanti, lasciandoci alle spalle ciò che non amiamo, ciò che non vogliamo. Tutto ciò che di grande o piccolo riusciamo a fare, nasce sempre da un sogno, cioè dal nostro desiderio e dalla nostra speranza di poter raggiungere un obiettivo. Allora ci impegniamo, usando tutte le nostre risorse proprio per superare quel limite che sembra invalicabile, per cambiare quella realtà che sembra immodificabile. Se non abbiamo il coraggio di coltivare i nostri sogni ad occhi aperti, rimarremo prigionieri nella gabbia dell’esistente, un po’ rassegnati e un po’ immalinconiti pensando che quella gabbia è il perimetro della nostra esistenza e che è cosa vana credere di poter spezzare le sue sbarre e uscire all’aperto. Ciò che più mi rammarica è il fatto che oggi sono i giovani, in prevalenza, ad aver paura di sognare, scambiando la concretezza e la praticità della vita per una condotta assennata, libera da grilli per la testa. Sapersi accontentare e ottenere il minimo necessario o poco più: questa è la filosofia più seguita. Si invoca, allora, per giustificare un simile modo di pensare, la crisi economica e le difficoltà di trovare un posto di lavoro, ma soprattutto, e questa è la peggiore accusa che possa piombare addosso agli adulti, il fatto che si vive in una società che non premia il merito. Ecco perché ci si deve accontentare e i sogni è meglio tenerli nel cassetto. Eppure, nonostante tutto, nonostante la più razionale delle giustificazioni che consigliano prudenza e piedi per terra, un mondo che non aiuta i giovani a sognare ad occhi aperti è destinato a chiudersi in se stesso, a fossilizzarsi, a proibirsi ogni utopia. È proprio quando si crede che non c’è più luce per illuminare il futuro, che i sogni squarciano le barriere del pessimismo e aiutano a credere in se stessi, a pensare che c’è sempre la possibilità di una realtà nuova che ci attende. Questo è il mio augurio ai nostri lettori, soprattutto a coloro che hanno figli giovani: i ragazzi siano da noi adulti aiutati a inseguire un proprio sogno, con coraggio e molta determinazione. Noi possiamo stare mezzo passo dietro a loro e aiutarli a rialzarsi nei momenti difficili. Mai però rinunciare a sognare, sognare e ancora sognare e a trasformare i sogni nella forza di un’idea, per dare poi all’idea la concretezza della realtà.

Geronimo

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PEZZI DI MERDA Pezzi di merda! Mi scuso del modo in cui mi esprimo Un pò volgare e poco culturale Ma d’altronde essendo io simpatizzante leghista non estremista Mi viene spontanea questa espressione Per me un complimento rivolto a certe persone! Pezzi di merda!

Visto e sentito a quali livelli una persona può sprofondare Tenendo conto del buon livello culturale Son sempre più convinto per non assomigliare Che fin dall’età di quindici anni sia stato meglio lavorare Pezzi di merda!

Penso che una notte insonne per un lavoro incerto O un mancato pagamento Voi non l’abbiate mai provata È una verità non una cazzata D’altronde a voi non pesa se economicamente qualcosa non quadra Tanto i soldi vostri non sono Pezzi di merda!

Lavoro poco e statale Stipendio sicuro Ma parlando d’altri la cattiveria che basta per colpire duro Si! Duro e personale oltre che sull’ideale Scusate ma lo devo dire Pezzi di merda!

Questo fa pensare! Che forse il potere possa accecare? Che possa succedere già a livello comunale? Guardandovi in faccia penso proprio di si Pezzi di merda!

By M.G.M.

Per questo numero abbiamo ricevuto i seguenti articoli:

L’Acquila e la gallina by Silvano pag. 1-2

Carissimi villaclarensi by Lady Marian pag. 2

Un bell’esempio by amico della cultura pag. 6

Frammenti by Nico pag. 20

Posso Anch’io? No tu no by Anonimo pag. 23

Il saluto by poeta contadino pag 23

La bandiera sbagliata al posto sbagliato by C. S.T. pag 24

Residenza Marla: il buon senso non abita qui by Senza Parole pag 25

Insegnamo ai giovani a coltivare i sogni by Geronimo pag 26

Pezzi di merda by M.G.M. pag. 27

Chiunque potrà inviare alla redazione il materiale che vuole essere pubblicato, anche in forma anonima o con pseudonimo, nella migliore tradizione carbonara e delle pasquinate, momenti illustri nel Risorgimento italiano. La redazione si riserva la pubblicazione integrale del testo a seconda delle disponibilità di spazio.

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QUESTI GLI

ORIGINALI

DI ALCUNE

DELLE

LETTERE

RICEVUTE

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