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1 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E D ELLA RICERCA Istituto Comprensivo “San Giovanni Bosco” 71043 M A N F R E D O N I A F G Via Cavolecchia, 4 CF: 92055050717 CM: FGIC872002 Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827 Nuovo sito: www.icsangiovannibosco.gov.it PEO: [email protected] PEC: [email protected] Prot. 3183/B32 Manfredonia, 3/11/2017 Il Bullismo si vince a Scuola La Scuola contro il Bullismo e il Cyberbullismo Il Bullismo è una delle grandi piaghe della nostra società, sempre più diffuso tra i giovanissimi. Questo fenomeno manifesta difficoltà socio-relazionali, sia dei "bulli", sia delle loro vittime. Le cause che contribuiscono a determinare questo fenomeno sono da ricercarsi non solo nella personalità dei giovani bulli, ma anche nei modelli familiari a cui si ispirano, negli stereotipi imposti dai massa media, nella società di oggi troppo disattenta alle relazioni sociali Se gli atti di bullismo e di molestia vengono effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web, si parla di cyberbullismo (ossia "bullismo online). Al fine di un uso consapevole delle tecnologie digitali, diventa sempre più necessario promuovere l’educazione ai media, con riferimento alla comprensione critica dei mezzi di comunicazione, e promuovere progetti di prevenzione del cyberbullismo. Il mondo digitale e virtuale, infatti, rappresenta un’enorme opportunità di sviluppo e di crescita culturale e sociale, ma nasconde una serie di insidie e pericoli cui occorre far fronte promuovendo sinergie creative tra le istituzioni, con l’obiettivo di accrescere e rafforzare il senso della legalità. L’Istituto intende elaborare una serie di interventi per la prevenzione e il contrasto di fenomeni di Bullismo e Cyberbullismo, come previsto nelle Linee di Orientamento del Miur (Aprile 2015 e ottobre 2017), nel Piano Nazionale per la prevenzione del Bullismo e del Cyberbullismo a scuola 2016/2017 (Miur, 17 ottobre 2016) e nel testo della legge n.71/2017, che si esplicano nelle seguenti fasi operative: Individuazione di due docenti Referenti per le azioni contro il bullismo e il cyberbullismo: l’ins. Falcone Anna Lucia e l’ins. di Bari Nunzia.

Il Bullismo si vince a Scuola La Scuola contro il Bullismo ......La legge contro il cyberbullismo in 5 punti È entrata in vigore il 18 giugno 2017 la nuova legge che si occupa del

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E D ELLA

RICERCA Ist i tuto Comprensivo “San Giovanni Bosco”

71043 M A N F R E D O N I A – F G Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002

Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827

Nuovo sito: www.icsangiovannibosco.gov.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

Prot. 3183/B32 Manfredonia, 3/11/2017

Il Bullismo si vince a Scuola

La Scuola contro il Bullismo e il Cyberbullismo

Il Bullismo è una delle grandi piaghe della nostra società, sempre più diffuso tra i giovanissimi. Questo

fenomeno manifesta difficoltà socio-relazionali, sia dei "bulli", sia delle loro vittime. Le cause che

contribuiscono a determinare questo fenomeno sono da ricercarsi non solo nella personalità dei giovani bulli,

ma anche nei modelli familiari a cui si ispirano, negli stereotipi imposti dai massa media, nella società di oggi

troppo disattenta alle relazioni sociali

Se gli atti di bullismo e di molestia vengono effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggistica

istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web, si parla di cyberbullismo (ossia "bullismo

online”).

Al fine di un uso consapevole delle tecnologie digitali, diventa sempre più necessario promuovere l’educazione

ai media, con riferimento alla comprensione critica dei mezzi di comunicazione, e promuovere progetti di

prevenzione del cyberbullismo.

Il mondo digitale e virtuale, infatti, rappresenta un’enorme opportunità di sviluppo e di crescita culturale e

sociale, ma nasconde una serie di insidie e pericoli cui occorre far fronte promuovendo sinergie creative tra le

istituzioni, con l’obiettivo di accrescere e rafforzare il senso della legalità.

L’Istituto intende elaborare una serie di interventi per la prevenzione e il contrasto di fenomeni di Bullismo e

Cyberbullismo, come previsto nelle Linee di Orientamento del Miur (Aprile 2015 e ottobre 2017), nel Piano

Nazionale per la prevenzione del Bullismo e del Cyberbullismo a scuola 2016/2017 (Miur, 17 ottobre 2016)

e nel testo della legge n.71/2017, che si esplicano nelle seguenti fasi operative:

Individuazione di due docenti Referenti per le azioni contro il bullismo e il cyberbullismo: l’ins. Falcone

Anna Lucia e l’ins. di Bari Nunzia.

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71043 M A N F R E D O N I A – F G Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002

Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827

Nuovo sito: www.icsangiovannibosco.gov.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

Formazione delle due docenti Referenti della scuola, attraverso la frequentazione di un corso

predisposto dal Miur.

Adesione al Progetto “GenerazioniConnesse”, approvato dalla Commissione europea e coordinato dal

Miur in collaborazione con la Polizia Postale, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Save

the Children Italia, SOS Telefono Azzurro, Skuola.net.

Iscrizione della Scuola al sito-web “GenerazioniConnesse.it”, predisposto dal MIUR, attraverso il

quale si reperiranno materiali e questionari specifici per poter rilevare la presenza del fenomeno o il

livello di rischio eventualmente presente nella Scuola.

Pianificazione di un’intera settimana da destinare alle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno,

con una serie di iniziative che coinvolgeranno gli alunni delle 4e e 5

e della Scuola Primaria.

Tali iniziative culmineranno il 7 febbraio 2018, in occasione della “Seconda Giornata nazionale contro

il bullismo a scuola”, che avrà luogo in coincidenza con la Giornata Europea della Sicurezza in Rete

indetta dalla Commissione Europea (Safer Internet Day), in cui tutte le Istituzioni scolastiche italiane

saranno chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la giornata ad azioni di sensibilizzazione

rivolte non solo agli studenti, ma a tutta la comunità.

Adesione alla Campagna Nazionale “Il Nodo Blu contro il Bullismo”: tutti gli alunni saranno chiamati

ad indossare, appendere o mostrare un nodo blu, simbolo della lotta nazionale delle Scuole italiane

contro il Bullismo.

Realizzazione da parte delle docenti Referenti di un apposito Vademecum, da distribuire e leggere in

ogni classe, contenente alcuni consigli pratici per difendersi dai rischi legati alle nuove tecnologie.

Adesione a conferenze e dibattiti con esperti. Partecipazione ad eventi/concorsi locali e nazionali.

Coinvolgimento di Enti Esterni, Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Polizia Postale, Guardia di

Finanza) in attività formative rivolte agli alunni e all’intera comunità.

Ideazione di un logo-spot da affiggere in tutte le classi: ciascuna aula verrà dotata di una

locandina da collocare ben in vista dietro alla porta, con il logo simbolo della lotta contro il

Bullismo in ogni sua forma. Tale iniziativa ha lo scopo di educare tutta la Comunità scolastica

a compiere, quotidianamente, almeno un gesto gentile di amicizia nei confronti dell’altro.

Un’apposita Commissione, presieduta dal Dirigente Scolastico, assegnerà un attestato di

merito a colui che, tra tutte le segnalazioni pervenute nelle modalità che saranno comunicate,

avrà compiuto il gesto o formulato la frase più gentile nei confronti di un altro/a all’interno

della propria classe.

Azioni di monitoraggio dei processi e di rilevazione finale degli esiti.

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PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

La scuola rappresenta il luogo in cui gli studenti quotidianamente sperimentano i processi di

apprendimento vivendo straordinarie opportunità di crescita intellettuale, di maturazione, di acquisizione di

consapevolezza critica e di responsabilità ma, al tempo stesso, in cui si misurano anche con le difficoltà, la

fatica, gli errori, le relazioni con pari e i momentanei insuccessi.

Ne consegue che la qualità delle relazioni, il clima scolastico e le diverse modalità con cui si vive la scuola

influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita, nonché la percezione del benessere e della

salute.

Il benessere fisico, come noto, non è determinato solo dall’assenza di malattia o di comportamenti a

rischio, ma dipende, anche, da variabili soggettive quali l’autostima, la visione che l’individuo ha di sé, la

soddisfazione per la propria vita, le relazioni sociali, soprattutto con i coetanei con i quali gli studenti

condividono la maggior parte delle esperienze che fanno a scuola.

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità affidano alle istituzioni preposte all’educazione

delle nuove generazioni due funzioni principali in ordine all'educazione alla salute e alla prevenzione delle

dipendenze patologiche: quella informativa e quella formativa, da esplicare in modo continuativo e

strutturale, attraverso programmi che si avvalgano degli strumenti ordinari dell'attività scolastica e

mediante un’azione concertata e condivisa con le agenzie socio-sanitarie del territorio.

La legge contro il cyberbullismo in 5 punti

È entrata in vigore il 18 giugno 2017 la nuova legge che si occupa del fenomeno del cyberbullismo.

Stiamo parlando della L. 29 maggio 2017, n. 71 (testo integrale), Disposizioni a tutela dei minori per

la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 3

giugno 2017. Inoltre sono stata appena pubblicate le Linee di orientamento per la prevenzione e il

contrasto del cyberbullismo, previste dalla legge: uno strumento flessibile e aggiornabile per

rispondere alle sfide educative e pedagogiche legate alla costante evoluzione delle nuove tecnologie.

Ecco i punti di principale interesse per il mondo delle scuola e per le famiglie:

1. Che cosa si intende per “cyberbullismo”?

La norma fornisce per la prima volta una definizione giuridica del cyberbullismo come qualunque

forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto

d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in

danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad

oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e

predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso,

un attacco dannoso o la loro messa in ridicolo (Art.1) e indica misure di carattere preventivo ed

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educativo nei confronti dei minori (qualunque sia il ruolo nell’episodio) da attuare in ambito

scolastico e non solo.

2. Come cambia la scuola?

La legge definisce il ruolo dei diversi attori del mondo della scuola italiana (MIUR, USR, Istituti

Scolastici, Corpo docente) nella promozioni di attività preventive, educative e ri-educative. L’insieme

di queste azioni di attenzione, tutela ed educazione è rivolto a tutti i minori coinvolti in episodi di

cyberbullismo, sia che si trovino nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, e

senza distinzione di età nell'ambito delle istituzioni scolastiche. In particolare:

a. Ogni istituto scolastico deve individuare fra i docenti un referente con il compito di

coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi

della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione

giovanile presenti sul territorio. Il ruolo di tale docente è dunque centrale.

b. Secondo quando già previsto dalla legge 107 (la Buona Scuola) per il triennio 2017-2019 ci

sarà una formazione del personale scolastico sul tema.

c. Verrà promosso un ruolo attivo degli studenti e di ex studenti in attività di peer education,

nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole.

d. In un’ottica di alleanza educativa, il Dirigente Scolastico che venga a conoscenza di atti di

cyberbullismo informerà tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti e il

patto educativo di corresponsabilità (destinato a tutte le famiglie) scolastici dovranno essere

integrati con riferimenti a condotte di cyberbullismo.

e. Le istituzioni scolastiche devono promuovere, nell’ambito della propria autonomia,

l’educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri ad esso connessi. Gli

uffici scolastici regionali sono chiamati a promuovere progetti elaborati nelle scuole, nonché

azioni integrate sul territorio di contrasto del cyberbullismo e educazione alla legalità.

Le Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo indirizzano le scuole, per

la realizzazione delle attività di prevenzione, al Progetto “Generazioni Connesse” (progetto

coordinato dal MIUR, a cui Save the Children collabora all’interno di un ampio partenariato).

Le scuole che intendano partecipare all’iniziativa possono collegarsi all’indirizzo

www.generazioniconnesse.it e seguire le istruzioni riportate per effettuare l’iscrizione al progetto,

entro il 30 novembre.

3. Cosa può fare in autonomia un ragazzo/a vittima di cyberbullismo?

Ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) che

sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet

o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella

rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, l'interessato può rivolgere analoga richiesta al

Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Il Garante ha

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pubblicato nel proprio sito il modello per la segnalazione e/o reclamo in materia di cyberbullismo da

inviare a: [email protected].

4. In cosa consiste il provvedimento di carattere amministrativo?

È stata estesa al cyberbullismo la procedura di ammonimento prevista in materia di stalking (art. 612-

bis c.p.). In caso di condotte di ingiuria (art. 594 c.p.), diffamazione (art. 595 c.p.), minaccia (art. 612

c.p.) e trattamento illecito di dati personali (art. 167 del codice della privacy) commessi mediante

internet da minori ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne, se non c’è stata querela o non

è stata presentata denuncia, è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore (il

questore convoca il minore, insieme ad almeno un genitore o a chi esercita la responsabilità

genitoriale). Gli effetti dell'ammonimento cessano al compimento della maggiore età. Sarebbe stato

auspicabile evitare l’applicazione ai minori della procedura di ammonimento e promuovere invece la

responsabilizzazione degli autori di atti di bullismo e cyberbullismo attraverso il ricorso a procedure

che ne prevedano l’ascolto e la partecipazione.

5. Qual è il ruolo dei servizi territoriali?

I servizi territoriali, con l'ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della

legge, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e a rieducare,

anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo.

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PROGETTO PREVENZIONE AL (CYBER)BULLISMO

a.s. 2017/2018

Il bullismo si vince a scuola

“I bambini non nascono bulli, ma viene insegnato loro ad esserlo”

(Matt Bomer)

PREMESSA

La cronaca registra quotidianamente episodi di bullismo e di cyberbullismo: fatti in cui bambini e

adolescenti, senza differenze di genere, mettono in atto deliberatamente azioni per prevaricare,

fisicamente e psicologicamente soprattutto tramite i nuovi mezzi di comunicazione come le chat, i

social, i telefoni cellulari ed il web in generale. Spesso sono atti di intolleranza non solo verso i

deboli, ma anche nei confronti dei diversi, per etnia, religione e disabilità.

Il nostro Istituto Comprensivo, sollecitato da questi episodi e dalle novità legislative, vuole adoperarsi

sul fronte della prevenzione del fenomeno del bullismo, attraverso un impegno quotidiano nella

realizzazione di attività che promuovono il diritto all’apprendimento di tutti i bambini e ragazzi, in

linea con le indicazioni emanate dal MIUR, nell’ambito delle attività di prevenzione di forme di

esclusione, discriminazione e degli stessi atti di bullismo.

Il fenomeno, pertanto, non si contrasta con azioni “contro”:

contro i bulli, contro l’uso distorto dei social, nemmeno contro le ingiustizie già messe in atto. Ma,

una prevenzione è possibile solo “con”: con le scuole, con i ragazzi e le ragazze, con i loro insegnanti

e i loro genitori. E “con” strumenti differenziati, tutti quelli a disposizione: attraverso una riflessione

sulle tematiche della sicurezza on line, per favorire l’integrazione delle tecnologie digitali nella

didattica, per garantire un uso consapevole e corretto della rete attraverso la costruzione di strategie

finalizzate a rendere internet un luogo più sicuro.

L’utilizzo dei nuovi cellulari o smartphone consente una connettività praticamente illimitata.

Internet rappresenta per gli adolescenti un contesto di esperienze irrinunciabile: si usa per mantenersi

in contatto con amici e conoscenti, cercare informazioni, studiare, etc. Le nuove tecnologie, quindi,

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sono in grado di offrire a chi ne fa uso grandi opportunità, specialmente nel campo comunicativo-

relazionale, ma nello stesso tempo espongono i giovani utenti a nuovi rischi, quale il loro uso distorto

o improprio, per colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazione.

Di fronte alla necessità di contrastare e gestire efficacemente atti di bullismo che possono sfociare

anche in tragedia (anche in periodi differiti da quello in cui occorrono in genere vessazioni e

provocazioni più o meno gravi), rende urgente la necessità di agire in modo efficace per scongiurare i

pericoli di danni fisici e psichici irreparabili, risolvere in via definitiva piccole controversie tra i

pari, e rafforzare i soggetti più fragili garantendo a tutti la possibilità di esprimersi al meglio, con un

sostegno più competente e attivo, e una didattica trasversale dell'inclusione, dei diritti di tutti,

rinnovata e più efficace. La necessità di conoscere, controllare e, quindi, prevenire il fenomeno del

bullismo e cyber-bullismo, in costante crescita, risulta necessaria.

Pertanto, la scuola deve essere “comunità di dialogo”, in cui tutti, alunne, alunni e docenti,

percepiscano il diverso come ricchezza, con “pari dignità” e consentano a ciascuno di sviluppare le

proprie potenzialità e di recuperare le posizioni di svantaggio “in armonia con i principi sanciti dalla

Costituzione”, mettendo al centro la persona di ognuno.

Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i processi di inserimento nel

gruppo e l’intreccio di relazioni con i coetanei all’interno della scuola avvengano in modo positivo allo

scopo di prevenire episodi di prepotenze e di vittimismo.

A tal fine si mira a potenziare negli alunni una crescita sociale attraverso un approccio ai problemi

comportamentali di tipo “empatico”, il cui fine è promuovere una riflessione sulle dinamiche relazionali, sui

segnali di disagio, sullo star bene a scuola.

Definizione del quadro teorico di riferimento

Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la legge 71/2017 e le nuove linee guida MIUR

contro il bullismo (ottobre 2017) affidano alle istituzioni preposte all’educazione delle nuove generazioni due

funzioni principali in ordine all'educazione alla salute e alla prevenzione delle dipendenze patologiche: quella

informativa e quella formativa, da esplicare in modo continuativo e strutturale, attraverso programmi che si

avvalgano degli strumenti ordinari dell'attività scolastica e mediante un’azione concertata e condivisa con le

agenzie socio-sanitarie del territorio.

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La scuola rappresenta il luogo in cui gli studenti quotidianamente sperimentano i processi di apprendimento

vivendo straordinarie opportunità di crescita intellettuale, di maturazione, di acquisizione di consapevolezza

critica e di responsabilità ma, al tempo stesso, in cui si misurano anche con le difficoltà, la fatica, gli errori, le

relazioni con pari ed i momentanei insuccessi.

Ne consegue che la qualità delle relazioni, il clima scolastico e le diverse modalità con cui si vive la scuola

influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita, nonché la percezione del benessere e della salute.

Il benessere psico-fisico, come noto, non è determinato solo dall’assenza di malattia o di comportamenti a

rischio, ma dipende, anche, da variabili soggettive quali l’autostima, la visione che l’individuo ha di sé, la

soddisfazione per la propria vita, le relazioni sociali, soprattutto con i coetanei con i quali gli studenti

condividono la maggior parte delle esperienze che fanno a scuola.

Cosa intendiamo per bullismo

Generalmente il bullismo viene definito come una specifica categoria di comportamenti aggressivi,

caratterizzati da ripetizione e da un definito squilibrio di potere (Olweus, 1993).

Questi comportamenti si ripetono nel tempo, la vittima viene presa di mira più volte e non è in grado di

difendersi, in quanto si trova in una situazione di minoranza numerica, o è più piccola e meno forte fisicamente

dell’aggressore, o meno resistente a livello psicologico…

Il bullismo, spesso, trae spunto o viene giustificato dall’appartenenza della vittima a un gruppo spesso

emarginato o sfavorito. Le vittime vengono offese e prese in giro. E spesso l’origine etnica diversa da quella

bianca, l’orientamento sessuale … stimolano comportamenti razzisti, omofobici giustificati dalla stessa

comunità di appartenenza (Rivers, 1995).

Nelle scuole secondarie è emerso, negli ultimi anni, il bullismo cibernetico, che ha caratteristiche particolari e

diverse da ogni altra forma, in cui l’atto di “violenza” è slegato dalla presenza fisica dell’aggressore.

La vittima continua a ricevere messaggi sul cellulare o sul computer; scopre pubblicati in rete commenti

diffamatori, immagini e video. Il “carnefice”, attraverso internet, raggiunge un pubblico di coetanei molto più

vasto e incontrollabile per dimensione, qualità, età, cultura…

Come il bullismo indiretto, il bullismo cibernetico, che non si basa su un’esperienza faccia a faccia, inoltre,

consente un certo margine di “invisibilità” al bullo (es. pseudonimi online)..

Numerose sono state le sperimentazioni messe in atto a livello nazionale e internazionale e tutte hanno

evidenziato che gli interventi precoci e ad ampio raggio si sono dimostrate efficaci. Se interveniamo

precocemente e in modo costante e sistemico, dunque, forse possiamo contribuire a prevenire o , per lo

meno, limitare il fenomeno.

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Tel.: 0884585923 Fax: 0884516827

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PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

DESTINATARI: gli alunni delle classi e sezioni dell’Istituto Comprensivo SGB.

TEMPI: Durante tutto l’anno scolastico, con la normale attività didattica, nell’ambito di Cittadinanza e costituzione.

INSEGNANTI COINVOLTI: tutte le insegnanti delle équipe pedagogiche della primaria e infanzia.

FINALITÀ

Promuovere il benessere educando agli atteggiamenti positivi e controllando assiduamente eventuali segnali di

comportamenti negativi, per prevenire comportamenti di prepotenza e di vittimismo tra i bambini e prevenire il

disagio scolastico e nella vita quotidiana.

Ridurre e prevenire fenomeni di illegalità e inciviltà diffusa

Promuovere pratiche di mediazione dei conflitti sociali, di educazione alla convivenza e alla coesione sociale

Sviluppare politiche di prevenzione e di controllo sociale, di informazione e comunicazione.

Aiutare i ragazzi che si trovano in difficoltà perché oggetto di prevaricazioni online, ma anche intervenire nei

confronti di chi fa un uso inadeguato della rete ascoltando eventuali problemi, fornendo consigli;

Sensibilizzare, dare informazioni ai ragazzi, ma anche ai genitori, su quelli che sono i rischi della rete nel subire

comportamenti o atteggiamenti che danno fastidio, che umiliano, che fanno del male.

OBIETTIVI FORMATIVI

Costruire un sistema di regole, di comportamenti, di atteggiamenti che aiutino a vivere bene con se stessi e con gli

altri, mettendo al centro la persona.

OBIETTIVI SPECIFICI

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Rafforzare l’autostima e l’identità personale Riconoscere le proprie emozioni ed esprimerle in modo adeguato

Sapersi relazionare in modo positivo con coetanei ed adulti

Promuovere interventi di collaborazione, tutoring, supporto e aiuto reciproco

Riconoscere l’importanza delle regole per la convivenza democratica.

OBIETTIVI EDUCATIVI

Sensibilizzare e istruire i bambini e i ragazzi sulle caratteristiche del fenomeno e dotarli degli strumenti per

affrontarlo

Identificare le vittime di bullismo e provvedere alla loro tutela mediante programmi di intervento individuali

Identificare “i bulli” e limitare gli atti di bullismo mediante lo studio e la realizzazione di programmi individuali

per il recupero dei casi “a rischio”

Individuare e sperimentare strategie innovative affrontare il fenomeno

Far conoscere e riconoscere ai bambini i pericoli della Rete: pedofilia e cyberbullismo

Sensibilizzare, informare e formare le famiglie sull’utilizzo di strumenti di parental control che limitino

l’accesso a contenuti potenzialmente pericolosi in rete Attuare interventi di educazione all’affettività

Promuovere interventi di collaborazione, tutoring, aiuto reciproco

Attuare percorsi di educazione alla convivenza civile e alla cittadinanza.

Risultati attesi

Ridurre la probabilità che avvengano episodi di bullismo

Incoraggiare gli studenti, con l’aiuto di attività curricolari ed extra-curricolari, a giocare un ruolo maggiore nel

fermare, aiutare e raccontare quando assistono a episodi di bullismo

Aumentare la consapevolezza del bullismo fra insegnanti, studenti, genitori e rappresentanti della comunità a cui la

scuola appartiene.

Costruire una cultura scolastica positiva e di supporto.

Metodologie didattiche

Partendo dal presupposto che la matrice fondamentale e sostanziale del bullismo e del cyberbullismo sia di tipo

relazionale, ossia un soggetto si avvale del proprio potere per infliggere un danno ad un soggetto più debole, non in

condizione di difendersi, allo scopo di affermare il proprio dominio sull'altro, si comprende che per il successo del

progetto a livello metodologico occorre privilegiare quelle strategie capaci di formare gli alunni al rispetto, alla

democrazia, alla legalità, per educarli all’umanità, per essere cittadini responsabili e sostenibili.

La Peer education risulta particolarmente adatta come approccio metodologico volto a rendere i ragazzi protagonisti del

processo formativo; essa assume l'attività fra pari come un metodo per diffondere informazioni e sviluppare strategie

efficaci tramite un processo di condivisione di pensieri, assunzione di impegni reciproci e negoziazione di compromessi e,

nel contempo, consente un atteggiamento di apertura verso nuove idee.

Tale sistema, all’interno del progetto, risulta molto interessante, perché presenta molteplici risvolti:

rende più maturi i peer educator;

insegna a tutti che il rapporto tra coetanei, pur sempre piacevole, può avere anche scopi più alti del semplice

gioco-passatempo;

facilita l’apprendimento, in quanto il peer educator è naturalmente in grado di utilizzare il linguaggio più

consono e di adeguare il lavoro alle necessità del gruppo;

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aiuta gli adulti a conoscere meglio le reali dinamiche e le esigenze del gruppo e ad essere accettato da

quest’ultimo non come un estraneo “invasore”, ma come un adulto amico che è disponibile ad ascoltare senza

pregiudizi;

riconosce gli adolescenti quali primari attori nella promozione del loro benessere e nella realizzazione di azioni

di prevenzione di comportamenti a rischio.

Il Cooperative Learning per sviluppare, insieme a una conoscenza attivamente costruita, anche capacità relazionali e

sociali negli studenti, aumentare il loro senso di responsabilizzazione, migliorare l’apprendimento (è dimostrato che ad

apprendere di più non sono soltanto gli studenti in difficoltà, grazie all’apporto dei migliori, ma anche questi ultimi,

stimolati dal proprio ruolo di “tutor”), migliorare la capacità di lavorare in gruppo e quindi di adempiere al proprio ruolo

(responsabilità condivisa), e aumentare il senso di autoefficacia.

Metodologia di lavoro

Presentazione dell’argomento: Bullismo. Che cos’è, come riconoscerlo e come intervenire”

Esercitazioni pratiche

Discussioni

Analisi di casi.

Predisposizione di percorsi di ricerca azione.

SVILUPPO DEL PROGETTO

ATTIVITÀ CON GLI ALUNNI

Attività collettive di sensibilizzazione al problema e di progressiva responsabilizzazione nei ruoli di aiuto, di supporto tra

pari, di gestione dei conflitti (CONFRONTARSI PER NON SCONTRARSI).

SCUOLA PRIMARIA

CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITÀ

Discriminare comportamenti adeguati

da quelli inadeguati

Riconoscere e discriminare le proprie

emozioni

regole per vivere bene insieme:

conversazioni e riflessione sui comportamenti adeguati e non in

classe

realizzazione di cartelloni con le regole di classe e dei momenti

positivi vissuti insieme

giochi di simulazione

visione di film

le nostre emozioni

ascolto di storie con coinvolgimento interattivo

giochi per rappresentare situazioni emotive varie

PRIMO BIENNIO- CLASSE SECONDA E TERZA

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITÀ

Riconoscere e discriminare i segnali

verbali o non verbali che esprimono

emozioni proprie o altrui

Esprimere in modo costruttivo i propri

stati d’animo

le nostre emozioni:

conversazioni guidate e riflessioni per rilevare sentimenti e

bisogni relazionali

ascolto di storie con coinvolgimento interattivo

attivazione di momenti di ascolto-conoscenza di sé (le proprie

capacità-i propri interessi)

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Immaginare le conseguenze delle

proprie azioni

Discriminare comportamenti adeguati

da quelli inadeguati

attivazione di momenti di relazione positiva con gli altri (ruoli

nel piccolo e grande gruppo)

rappresentazione grafica delle proprie emozioni attraverso l’uso

creativo del colore

interpretazione delle proprie emozioni attraverso l’espressione

corporea, la drammatizzazione e il teatro

giochi simulativi di episodi di prevaricazione e di prepotenza tra

coetanei e individuazione di comportamenti adeguati di risposta

conversazioni e riflessioni per individuare situazioni scatenanti il

conflitto

letture di storie

regole per vivere bene insieme:

conversazioni e riflessione sui comportamenti adeguati e non in

situazioni reali o simulate

stesura di un regolamento condiviso di classe

sperimentazione di giochi di squadra per favorire la

collaborazione, il rispetto dell’avversario, il controllo delle

pulsioni

visione di un film di animazione a scelta e attività correlate (es:

“ A bug’s life” -“ Z…..la formica - Ant bully ..)

attribuzione di piccole responsabilità per sviluppare l’autonomia

personale

SECONDO BIENNIO - CLASSE QUARTA E QUINTA

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO ATTIVITÀ • Conoscere e ascoltare se stessi e gli altri

Costruire la dimensione dell’essere

gruppo

noi:

attivazione di atteggiamenti di ascolto e di conoscenza di sé

(sentimenti – emozioni –capacità – interessi – opinioni – limiti)

riflessione, discussione, espressione orale e scritta di vissuti

personali per favorire l’autocontrollo, l’autonomia, la fiducia in

stesura di lettere, racconti, poesie, articoli o brevi diari personali

da condividere con la classe

rielaborazione di vissuti e di idee attraverso disegni, collage,

fotografie

noi e gli altri: attivazione di corrette modalità di relazione tra coetanei:

- disponibilità verso gli altri

- collaborazione nella gestione della vita di classe

- collaborazione nei lavori di gruppo, di squadra , a coppie

assunzione di compiti per lavorare insieme per un obiettivo

comune

discussioni, riflessioni, compilazione di test o questionari sui

vissuti relativi allo stare in un gruppo e su episodi di

prevaricazione e prepotenza

racconto personale di un’esperienza in cui ci si è sentiti

offesi, esclusi, sfruttati

visione di un film a scelta (es: “Tarzan di gomma” – “Un

ponte per Terrabithia “) ed attività correlate

gli altri:

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Accogliere l’altro come persona diversa

da sé.

attivazione di comportamenti empatici e di rispetto nei confronti

di tutti i compagni

letture e giochi per valorizzare le diversità.

Fasi di lavoro

FASE 1 - La prima fase del progetto può prevedere incontri di formazione, tenuti da esperti (psicologi,

sociologi, polizia postale, referenti associazione genitori), per docenti, genitori, personale ATA al fine di

far conoscere gli strumenti di comunicazione/interazione in Internet, i possibili rischi. Essi, inoltre,

all’interno di ogni scuola saranno figure di riferimento istituzionali, cui ognuno potrà rivolgersi ogni

qualvolta lo ritenga necessario.

FASE 2 a) Formazione rivolta agli alunni attraverso incontri con esperti per affrontare i problemi di esposizione

al cyberbullismo.

b) Attività in classe afferenti a progetti inclusivi e di ampliamento dell’offerta formativa inseriti nel

PTOF.

c) Attività da realizzare attraverso il coinvolgimento attivo dei rappresentanti degli studenti che

dovranno: realizzare in ogni classe un indagine sulla conoscenza del bullismo e le forme che esso

assume; elaborare proposte su come contrastare e prevenire il bullismo; produrre uno slogan, poster,

video o foto sul bullismo; condividere i prodotti elaborati con le atre classi.

FASE 3 - Open day con i genitori per far conoscer gli strumenti di controllo sulla fruizione di contenuti in

internet attraverso l'organizzazione di giornate dedicate.

Prodotto

Realizzazione di una “Dichiarazione anti-bullismo” scritta:

Esposta sul sito scolastico come un poster permanente

Disponibile a tutti gli studenti della scuola in un linguaggio che possano comprendere

Consegnata a tutti i membri del personale,

Nell’ambito del progetto, si intende: Creare un modalità di lavoro che favorisca azioni di sistema, sinergia e collaborazione tra i vari soggetti

istituzionali e territoriali per progettare, implementare e monitorare un comune piano d’azione contro le

varie forme di prepotenze e bullismo attraverso, una modalità plurifattoriale.

Modalità di diffusione: Sito Istituzionale.

Creare azioni e collaborazioni per:

la costruzione di una cultura del rispetto;

il potenziamento delle abilità emotive, relazionali e sociali

la promozione della convivenza sociale.

attivare attività/percorsi di formazione.

Predisporre percorsi di formazione per insegnanti ed operatori della scuola in grado di portare ricadute

positive all’interno dei singoli istituti.

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Coinvolgere, attraverso iniziative di informazione e formazione, i genitori.

Predisporre e sperimentare percorsi di prevenzione alla violenza e alla varie forme di bullismo a

partire dalla scuola dell’infanzia e per tutti gli ordini di scuola.

VALUTAZIONE

La valutazione del Progetto avrà luogo attraverso:

rilevazione di coerenza tra attività svolte e il progetto predisposto (tipologia/ tempi/ modalità);

realizzazione finale di prodotti (ad es. cartelloni sul tema, relazioni delle attività , testi di esperienza

personale, espressione dei propri vissuti attraverso elaborati grafici, teatrali, musicali, prodotti

multimediali, testi regolativi..)

osservazione negli alunni di impegno, partecipazione, una maggiore sensibilità ai fenomeni di

prevaricazione;

aumento di comportamenti pro sociali;

diminuzione di episodi di conflitto;

coinvolgimento e interessamento delle famiglie;

verifiche orali, scritte, grafiche, pratiche circa le conoscenze acquisite.

La valutazione tenderà a verificare:

Lo sviluppo della socialità.

Cooperare e collaborare con gli altri

Rispettare le regole di convivenza

Il miglioramento dei comportamenti degli alunni in contesti diversi.

Accertare l’acquisizione delle conoscenze specifiche con ricaduta positiva sul curricolo.

Risorse strumentali esistenti: Computer - Lim - Fotocamera digitale - Stampante – Fotocopiatrice - (carta per

fotocopie, toner per stampanti, colori, pennelli, pannelli di polistirolo, cartoncini…).

Risorse strutturali esistenti: aule, aula multimediale.

Esperti esterni: polizia postale, associazione culturali presenti sul territorio.

DOCENTE REFERENTE IL DIRIGENTE SCOLASTICO Falcone A. Lucia Filippo Quitadamo