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Numero 10 NEvE & GHiACCio MADE BY QUECHUA

Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

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La neve e il ghiaccio, al tempo stesso ornamento e scrigno delle nostre montagne, da noi fanno eco a un mondo di tranquillità e di sogno. Niente di più appropriato, allora, della magia di questi materiali effimeri per celebrare il decimo numero di Hiking on the Moon! Pronti per un viaggio magico?

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Numero 10NEvE & GHiACCio

MADE BY QUECHUA

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www.valthorens.com

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DI NEVE E DI GHIACCIO04

L'inverno non è proprio un periodo di tregua per tutti. Accanto a coloro che migrano verso orizzonti più clementi, molti aspettano ansiosamente i primi fiocchi venuti a fare scintillare le cime.La neve e il ghiaccio, al tempo stesso ornamento e scrigno delle nostre montagne, da noi fanno eco a un mondo di tranquillità e di sogno. Niente di più appropriato, allora, della magia di questi materiali ef-fimeri per celebrare il decimo numero di Hiking on the Moon!Dieci numeri attraverso i quali abbiamo fatto di tutto per farvi viaggiare e vivere la montagna sotto tutte le sue sfaccettature. E non è finita, perché con il succedersi degli incontri, dei reportage, dei ritratti di appassionati ma anche delle vostre numerose testimonianze, siamo più motivati che mai a contribuire a questa bella storia che scriviamo insieme.

Quindi, per questo numero anniversario, vi proponiamo di partire in viaggio nel cuore delle cime in-nevate dello Yukon, di tuffarvi negli abissi azzurri dei ghiacciai, di scoprire l'incanto proprio alla scultura su ghiaccio e neve oppure vedere come la fauna e la flora si adattano a questo regno bianco. Lungo le pagine, ritroverete anche delle specificità proprie di questo numero, tra cui l'inedita copertina della rivista. Sta a voi ritrovare ogni dettaglio disegnato minuziosamente dalle 8 mani che hanno lavorato a questa bella realizzazione. Un vero lavoro di squadra, riflette lo spirito Hiking on the Moon di Quechua.

E poiché questo numero non è assolutamente come gli altri, ma anche per ringraziarvi della vostra fed-eltà e del vostro entusiasmo crescente, abbiamo una piccola sorpresa per voi. Si tratta di un regalo riflet-tuto e scelto con cura, in modo che sia adatto ai globe-trotter, ai montanari preparati e agli avventurieri in erba! E siccome preferiamo conservare il meglio per la fine, questo regalo vi aspetta pazientemente nell'ultima pagina della vostra rivista.

Buon viaggio in un mondo di neve e di ghiaccio e ancora un grandissimo grazie per fare parte dell'avventura Hiking on the Moon.

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DI NEVE E DI GHIACCIO 5

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DI NEVE E DI GHIACCIO06

I N D I C ED I N E V E E D I G H I A C C I O

NEWSBooKSi VoSTRI CoMMENTI

TrAvELINTO THE WILDDoSSiErI GHIACCIAI:GIGANTI IN MOVIMENTOAPPRoFoNDIMENToCOME PASSA L'INVERNOLA FLORA?porTFoLioUN MONDO DI NEVE E DI GHIACCIOCHEZ quECH'CHARLOTTE, LA NOSTRA STAR DI UN GIOR-NO PER UNA PUBBLICITÀ QUECHUAANiMAliQUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

CoS'È?IL CENTRO MONDIALE DI CREAZIONE

CuLTurAI FESTIVAL DI SCULTURESU GHIACCIO E NEVE5 DoMANDE ADUE SCULTORI SUL GHIACCIOE LA NEVETENDENZEIMMERGIAMOCI NEL DIETRO LE QUINTE DELLE TENDENZE QUECHUA!TESTIL COMPLETO DA SCI ESCURSIONISTICOBIONNASSAY SKI TOUR

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DI NEVE E DI GHIACCIO08

IL BAMBINO DELLE MONTAGNE

Dawa Dachhiri Sherpa, ben noto per le sue perfor-mance sportive in mountain trail, lo è altrettanto per la sua personalità. Per capire meglio da dove trae questa forza di carattere e il suo ottimismo a prova di bomba, bisogna tornare indietro di qual-che anno.Dawa cresce in Nepal, nel distretto di Solukhumbu, e passa i primi anni della sua vita in un monastero. Prima dei suoi 7 o 8 anni, non aveva mai messo le scarpe, viveva tutto l'anno a piedi nudi e semplice-mente vestito di un lungo abito. Questa prima espe-rienza della vita, non sempre facile, gli ha permesso di diventare un uomo determinato. Da questa in-fanzia a fianco dei monaci ricorda una filosofia di vita che applica nella quotidianità: qualsiasi cosa succeda, trarre solo il meglio da ogni situazi-one. Una ventata di ottimismo a cui ciascuno può ispirarsi per godersi dei semplici piaceri.Avendo vissuto a contatto permanente con la natu-ra, quando si tratta di ritemprarsi, è nella montagna

N EW S

I partner tecnici Quechua sono sportivi e montanari esperti, che

accompagnano il marchio nella sua quotidianità, apportando la loro competenza durante la

progettazione dei prodotti. Ma le nostre relazioni non si pos-

sono certo riassumere in scambi professionali e tecnici. Si tratta

prima di tutto di una storia umana, di una visione comune

della montagna e di condivisione di valori, come mostra la nostra

partnership di lunga data con Dawa Sherpa. E cosa c'è di meglio

del decimo numero di Hiking on the Moon per tornare sui nostri

10 anni di collaborazione con quest'uomo eccezionale?

10 COME... 10 ANNI CON DAWA SHERPA AL NOSTRO FIANCO!

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DI NEVE E DI GHIACCIO 09N EW Sche Dawa trova la sua ispirazione. Questa fonte di benessere e di energia la condivide attraverso trail ed escursioni. Riconoscerete senza dubbio in ques-to un valore comune a Quechua!

APRIRE IL NEPALSUL MONDO

Dawa è un ottimo corridore, ma anche un organiz-zatore. Da molti anni, è all'origine di svariate corse: il Trail delle 3 valli (Nepal), lo Zanskar & Ladhak Aventure Trail (India), il Solukhumbu Trail (Ne-pal) e i Vulcani dell'Estremo (Indonesia). Non-ostante ci siano delle tappe cronometrate, questi eventi sono prima di tutto delle vere e proprie av-venture umane. Per Dawa, quando si pratica uno sport, l'essenziale è «scoprire dei paesaggi, fare es-cursioni con persone che amano la montagna e che cercano l'armonia con la natura".

Tramite queste manifestazioni, Dawa valorizza la ricchezza del territorio nepalese e del suo popolo. Desidera condividere con la popolazione lo-cale ciò che riceve e aiutarla a miglio-rare la sua quotidianità. I benefici di ciascuna delle corse sono riversati sui progetti umanitari che sostiene con fervore:

• La scolarizzazione dei bambini nepalesi, che pur-troppo non hanno tutti la possibilità di imparare a leggere e scrivere. Dawa opera perché possa essere dispensato un insegnamento alle popolazioni più po-vere o che vivono nei villaggi isolati. Questa volontà si traduce nel sostegno dei bambini e nella costru-zione della scuola monastica di Mera, uno spazio di formazione prezioso per i monaci che permette di ac-cogliere 50 allievi.• L'accoglienza e l'alloggiamento delle persone anzi-ane nel suo villaggio natale. Passata una certa età, di-venta complicato vivere nelle case familiari. Dawa la-vora alla costruzione di un luogo di vita, in cui queste persone possano vivere in autonomia, disponendo di una sorveglianza e di un controllo medico.

• Garantire le prime cure alla popolazione locale, tramite il ripristino del dispensario di Taksindu. At-tualmente, un infermiere presente quotidianamente fornisce le principali cure mediche. L'obiettivo a ter-mine è di assicurare la continuità di questa struttura.

Le cause difese da Dawa stanno a cuore anche a noi, è per questo che Quechua desidera che la dimensione umanitaria di questa partnership sia al centro di questa bella collaborazione.

UNA PARTNERSHIP RICCA DI SCAMBI

Dato che è sempre un piacere interagire con Dawa, la squadra di Hiking on the Moon l'ha intervistato su ciò che ha ricavato da questi 10 anni di stretta col-laborazione con Quechua. Ecco cosa ci ha detto!

"Quechua mi ha enormemente arric-chito: incontri, un'esperienza differente della montagna, viaggi, ricordi ... Ho potuto scoprire il funzionamento di un grande marchio così come i retroscena della progettazione di un prodotto. Sono stato a contatto con molte persone da Quechua e ho ritrovato la semplicità delle relazioni che si ha in montagna. 10 anni di collaborazione non sono poco,

sono anzi piuttosto rari. Sono contento e fiero di questa fedeltà. Oltre al mio attaccamento ai valori del mar-chio, ho molta considerazione per questa partnership eccezionale!"

Oggi, a nome di tutte le squadre Quechua, Hiking on the Moon ringrazia Dawa per il suo sostegno incrollabile e la sua fedeltà. È sempre un piacere parlare con lui!

Una cosa è sicura, il tempo passa ma i valori restano e la collaborazione tra Dawa e Quechua dovrebbe continuare a far nascere dei bei progetti!

" CoN qUECHUA E

Ho RITRoVATO LA

SEMPLICITÀ DELLE

RELAZIoNI CHE SI HA

IN MoNTAGNE "

Un bellissimo film sulla storia di Dawa, la sua filosofia e la sua terra natale è disponibile sulla web TV di Hiking on the Moonhttp://www.hikingonthemoon.com/webtvo tramite il QR code qui accanto.

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DI NEVE E DI GHIACCIO10

Ghiacciai, memoriadel pianetaSylvain Jouty et Sylvain Coutterand,Edition HoëbekeEcco un panorama più che completo dei ghiacciai del mondo. Al tempo stesso riflesso della nostra storia, tes-timoni delle evoluzioni climatiche, attori del modellamento del paesag-gio e del popolamento di un territo-rio, i ghiacciai vi sono presentati sotto tutte le loro sfaccettature! Con testi molto accessibili e quasi 500 immag-ini (incisioni, dipinti, foto, immagini di sintesi, ecc.), preparatevi per un viaggio nell'universo affascinante dei ghiacciai!-40 €

Avventuriero dei ghiacciNicolas Dubreuil,Edition BrochéNicolas Dubreuil è un esploratore che il freddo non spaventa! Passan-do più della metà dell'anno vicino ai poli, solca queste terre ghiacciate in slitta, con gli sci o in kayak e con-osce tutto sul mondo dei ghiacci. In questo racconto di viaggio, ripercorre i momenti passati accanto ai popoli dell'Artico, l’evoluzione della loro modalità di vita così come le gioie ma anche i rischi di una vita in seno al Grande Nord.-18 €

il suggerimento pratico di Hiking on the Moon per vedere i ghiac-ciai in movimento!Luc Moreau,Edition Espope Publicité ChamonixGrazie ai flipbook creati da Luc Moreau, glaciologo di fama, potete osservare in un'occhiata il movimento dei ghiacciai. Sfogliando rapidamente questi libretti di immagini, le foto dei ghiacciai scattate a intervalli regolari si animano come per magia e danno vita a questi mostri di ghiaccio. Il flipbook n°1 ritraccia l'evoluzione del Mer de Glace (Francia) e del Per-ito Moreno (Argentina), quanto al n°2, è dedicato ai movimenti dei ghiacciai d'Argentière (Francia) e d'Eqip Sermia (Groenlandia).-8 €

Le più belle montagne del mondoClaude Gardien,Edition Glénat - Volume 2Ogni escursionista, alpinista o qua-lunque appassionato di natura ha la sua specifica visione della sua mon-tagna ideale. Per alcuni, è lo splendore di un ghiacciaio che rivela tutta la sua bellezza, per altri l'eleganza selvaggia dei picchi rocciosi o delle cime inne-vate. Qualunque sia il vostro punto di vista, troverete senz'altro ciò che fa per voi in queste 210 pagine. I più grandi fotografi del pianeta hanno partecipato a quest'opera, che fa l'inventario, non esaustivo, delle più belle montagne del nostro pianeta.-50 €

"White pAss" con gli sciiClaude Vallier,Edition YukonBackCountrySkiingLa regione di White Pass nello Yukon (Canada) è un campo da gioco ideale per gli adepti dello sci escursionis-tico. Per pianificare le vostre uscite e approfittare di queste vaste distese di neve, questa topoguida, la prima dedicata a questo territorio, sarà la vostra migliore amica. Sono proposti itinerari di tutti i livelli, per un'uscita con gli sci, lo snowboard o in tele-mark, ogni volta con le indicazioni sull'accesso, la difficoltà, l'attrezzatura necessaria o la sicurezza.-28 €

B O O KSC I È P I AC I U TO

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DI NEVE E DI GHIACCIO 11

Che sia per comunicarci le vostre osservazioni, le vostre impressioni, per farci ridere, per inviarci i vostri incoraggiamenti o solo per rivolgerci un pic-colo saluto, è sempre un piacere per noi leggere le vostre e-mail! Allora un grande ringraziamento a tutti voi per la vostra fedeltà alla rivista e al blog! Ecco una piccola selezione di cosa riceviamo...

[ BApTiSTE ]Buongiorno,Innanzitutto, tutti i miei complimenti per il sito che è magnifico: le foto e i video sono una gioia per gli occhi!In compenso, non trovo i negozi in cui si può trovare la rivista, che, anch'essa, ha un'aria interessante. Grazie in anticipo per la vostra risposta e buona continuazione nel vostro progetto, a cui auguro il più grande successo!

Baptiste,Siamo felici di constatare che gli articoli del blog ti offrono una dose quotidiana di evasione, un obiettivo che ci sta a cuore dal lancio di questo progetto.Per quanto riguarda la rivista, è disponibile in numerosi negozi Decathlon ovunque in Francia e anche al Mountain Store di Domancy. L'elenco di questi negozi è disponibile suwww.hikingonthemoon.com, sezione "Magazine". È sempre in questa sezione che puoi ritrovare le versioni web dei numeri precedenti.Buona lettura e a presto.[ HKG ]

[ pedro ]Buongiorno alla squadra di Hiking on the Moon!Un grandissimo grazie per la rivista e il super zaino che mi avete inviato in seguito al concorso al quale ho partecipato sulla pagina Facebook di Quechua! Questi regali sono veramente meravigliosi!Pedro,Tutta la squadra di Hiking on the Moon è lieta che questi regali ti piacciano! Non esitare a ritentare la fortuna, per completare il tuo corredo del perfetto escursionista.[ HKG ]

[ jeAn-mArie ]Buongiorno,Essendo appassionato di escursionismo, trail e altre attività di svago, possibil-mente sui rilievi, apprezzo enormemente il lavoro prodotto sulla piattaforma Hiking on the Moon! Il contenuto come l'impianto visivo sono eccellenti.Sarebbe possibile ricevere una versione cartacea della rivista? Benché appas-sionato di letture digitali, dei documenti di una tale bellezza meritano di essere toccati, esposti, sfogliati di tanto in tanto per distrarsi! Se sì, è possibile ricevere gli esemplari precedenti per avere la collezione completa?Grazie in anticipo e complimenti per il lavoro realizzato.Jean-Marie,Tanti complimenti meritavano bene una pubblicazione nel nostro 10° nu-mero!Non sei il solo a comunicarci la tua voglia di ricevere i vecchi numeri di Hik-ing on the Moon. Purtroppo, le nostre scorte sono ormai esaurite. Per non dover più affrontare una tale penuria e per permettere a ciascuno di procurar-si un esemplare cartaceo, aumentiamo il numero di tiratura per ogni nuovo numero! Anche se gli esemplari precedenti non sono più disponibili, potrai costituirti una bella collezione con i prossimi.[HKG]

[ kArol & mAgdA ]Buongiorno,Grazie mille per questa bella rivista, a mia moglie e a me piace molto. Questo ci ha fatto venire voglia di condividere con voi il nostro ultimo soggiorno in Patago-nia. Questa foto scattata da mia moglie Magda è per noi sinonimo di Hiking in the mountains!

I VO S T R I COMMENTI

[ rémi ]Buongiorno Hiking on the Moon,Sono ammirato per il lavoro, la cura e il troppo raro buon gusto che si sprigiona da questa rivista. Ci tengo a congratularmi con tutta la squadra che si nasconde dietro di essa. Mi piacerebbe poi sapere come funziona la redazione, se siete una squadra fissa, ci sono dei collaboratori che si alternano ecc.…Caro Rémi,Prima di tutto, sappi che ci fa sempre molto piacere quando i nostri lettori trovano il tempo di comunicarci i loro complimenti!La creazione della rivista così come la sua redazione sono 100% "fatte in casa". Tutta la squadra Quechua è regolarmente sollecitata per proporre un argomento, realizzare un'intervista, fare condividere un viaggio ma anche parlare del proprio mestiere o della passione per la montagna. Questo funzionamento è applicato anche alla grafica della rivista. Per ogni numero, riuniamo designer e grafici per realizzare il menabò così come le illustrazioni che ornano le nostre pagine. Hai un esempio molto concreto di questo lavoro di squadra sulla copertina di questo numero!Attraverso questo funzionamento, speriamo di offrirti degli articoli vari e di comunicarti la nostra passione per la natura e tutte le belle cose che offre da vedere.A presto![HKG]

Grazie Karol e Magda per questa bella testimonianza, e congratulazioni per questa bellissima foto, che ha tutto il suo posto nella nostra rivista![HKG]

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DI NEVE E DI GHIACCIO12

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DI NEVE E DI GHIACCIO 13INTO THE WILD

iNToTHE WiLD

Catene montuose a perdita d'occhio, distese glaciali e numerosi corsi d'acqua, ecco dei compo-

nenti chiave dello Yukon. È sempre su questo territorio maestoso che si innalza il Monte Lo-

gan, cima più alta del Canada. Floriane Macaire, responsabile dell'ergonomia per la cellula

connected hiker Quechua, vi accompagna per il tempo di un viaggio in completa immersione

in questa contrada tutta vestita di neve! Una bella avventura che ha condiviso con Guillaume

Faussurier e Claude Vallier, i suoi due amici appassionati di montagna.

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Page 14: Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

DI NEVE E DI GHIACCIO14 INTO THE WILD

Dopo un trip di sci escursionistico nelle nevi dello Yukon, Guillaume e io

torniamo in questo territorio canadese alla frontiera con l'Alaska. Questa

volta, direzione il parco nazionale di Kluane e i suoi innumerevoli ghiac-

ciai. Accolti da Sian e Lance all'Artic Institute of North America ai piedi del

parco, prendiamo il volo verso un mondo vergine e selvaggio.

KLuAne, into the Wild

Dopo alcuni minuti, non restano che le tracce dei pattini dell'aereo nella neve fresca. E il silenzio. As-sordante. Con i piedi in uno spesso strato di neve fa-rinosa raggiungiamo la grande tenda a forma di tubo bianco che servirà presto agli scienziati dell'Artic Institute of North America. Guillaume e Claude, il franco-locale della tappa, trasportano il materiale fino alla porta, che mi incarico di sgomberare dai 79 cm di neve accumulata.Un'ora dopo, con le pelli attaccate agli sci, partiamo per il profondo Nord verso il Most Beautiful Peak: un bel picco e un superbo pendio, perfetti per una prima uscita.In questo scenario grandioso e senza punti fermi, la traversata del ghiacciaio sembra interminabile. Più avanziamo verso di lei, più la montagna sembra al-lontanarsi. Finalmente, raggiungiamo la cima, con gli sci sugli zaini e i ramponi ai piedi.Sulla cresta aguzza la vista è sbalorditiva: a 360°, dei ghiacciai e ancora dei ghiacciai. Di fronte a noi il Monte Logan e i suoi quasi 6.000 metri. È a 60 km in linea d'aria, sembra quasi di poterlo toccare e si può facilmente pensare: "Andarci? È easy! ». Molto presto Claude aggiusta il tiro: «Dimenticate il mas-siccio del Monte Bianco e i riferimenti che avevate. A Kluane, tutto è più grande, più lontano, più alto e più difficile di tutto quello che conoscevate! ». Questo ha il merito di essere chiaro.Si mettono via i ramponi, si calzano gli sci e la discesa è una pura gioia: neve di primavera appena trasfor-mata per un 1° luglio. Cosa chiedere di piùs?

Sole di mezzanotte

Il ritorno verso l'accampamento si fa sotto un sole di piombo, fortunatamente il vento rinfresca un po' l'atmosfera. Si impone una pausa "crema solare". Improvvisamente, "wuhmmmmfff ". Sotto i nostri piedi, la neve cede di qualche centimetro. Niente di più, ma un po' angosciante. «È lo strato di neve che si assesta», spiega Guillaume. Ci fa ricordare che, se succede qualcosa qui, potremo contare solo su noi stessi.Arrivati alla tenda tubo, un buon tè e della pasta cinese costituiscono il nostro pasto. I nostri sacchi a pelo ci chiamano rapidamente. «Qui, in estate, non c'è quasi la notte, ricorda Claude. Allora si dorme quando si può, e come si può. Se fa troppo caldo di giorno, si può sciare la notte».Una vaga sonnolenza ci accompagna fino a mez-zanotte. Ci estirpiamo dalla tenda. Il fenomeno non è da perdere per niente al mondo, soprattutto in un luogo simile: il sole di mezzanotte e i suoi colori ir-reali.

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DI NEVE E DI GHIACCIO 15INTO THE WILD

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DI NEVE E DI GHIACCIO16 INTO THE WILD

SALIrE SUL MoNTE LoGAN

Durante il nostro breve soggiorno sull'icefield, avevamo costantemente la vista sul Monte Logan e i suoi 5.959 metri. Una vera muraglia, una cittadella di roccia e di ghiaccio tra le

più difficili da conquistare al mondo. Numerose spedizioni vi si sono rotte le corna e hanno dovuto tornare sui loro passi tanto la sfida era grande. I primi a raggiungere la cima di questo gigante furono i membri della squadra guidata dal canadese Albert H MacCarthy, a giugno

1925 dopo più di un anno di tentativi infruttuosi.Ogni anno, solo una sessantina di alpinisti arriva alla cima del Monte Logan, mentre più di

1.200 raggiungono il Mc Kinley in Alaska, più a nord e a quasi 6.200 metri di altitudine.

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DI NEVE E DI GHIACCIO 17INTO THE WILD

BACk to bAsiCs

Sian, responsabile del Kluane Lake Research Sta-tion, ci aveva avvertiti: il vento soffierà e la nostra finestra meteo sarà molto corta. Il brutto tempo ci piomba addosso. Verso le 4 del mattino, è quasi giorno. Sono svegliata dai fruscii sul telo di plastica della tenda. Uno sguardo dalla finestra appannata della porta: nevica. Bei fiocchi in un cielo bianco grigio. Non si vede a 19 metri. Rimettersi a dormire è tutto quello che c'è da fare.Alle 10, una schiarita ci permette di mettere il naso e le spatole fuori. A Sud del campo, una piccola cat-ena montuosa ci separa dal nostro obiettivo inizi-ale: il Monte Queen Mary. Decidiamo di salire fino al colle per valutare le condizioni. Il pendio è piace-vole e ricoperto di uno strato di neve fresca, soffiata in alcuni punti. Sotto i seracchi, navighiamo con i sensi all'erta. Qui, i crepacci non sono piccoli. Sono dei veri e propri canyon di ghiaccio in cui nessuno ha voglia di cadere. Anche se i ponti di neve sono spessi e sembrano robusti, gli istinti di sopravviven-za più elementari ce li fanno attraversare a tutta ve-locità e con la corda ben tesa.

Sul colle, soffia un vento ghiacciato e le nuvole che spinge ci lasciano poca visibilità sulla cima del Queen Mary. Non andremo più in alto. Un riparo di rocce ci permette di fare una piccola pausa, prima di riscendere approfittando al massimo di questa escursione di luglio.Queste poche centinaia di metri di dislivello non bastano a Guillaume. Il vento e la neve lo riempiono di gioia sotto la vela di speed riding che aveva prov-veduto a portare con sé. E prosegue nella traversata del pianoro glaciale.Dal canto suo Claude tenta di contattare Sian, gra-zie al telefono satellitare che ci aveva affidato prima di lasciarci prendere il volo verso i ghiacci. «Le pre-visioni del tempo sono troppo brutte per i giorni a venire; tenteremo di recuperarvi domani mattina. Siate pronti», ci intima. Ci addormentiamo quindi con in testa l'idea che questa notte sarà l'ultima sul posto.

La mattina, dopo avere mandato giù un tè caldo, sistemiamo le nostre cose. Giusto il tempo di las-ciare un messaggio di ringraziamento sulla lavagna bianca. Qualche minuto dopo e nonostante il vento che non smette di soffiare, sentiamo il motore di un piccolo trabiccolo. Tom, il pilota kiwi che ci aveva depositati là viene a recuperarci. Sci, zaini, cartoni, tutto è sistemato tipo "Tetris" nella piccolissima carlinga. Cinture allacciate, porte chiuse, nemmeno il tempo di respirare.Decollo. Le raffiche scuotono l'aereo, ma passa, si vola. Dall'alto, i crepacci che ci sembravano grandi sono effettivamente giganteschi. Dietro di noi, le nuvole grigie si richiudono e il piccolo campo scom-pare tornato al suo silenzio gelato.

trAvel

FoTo:Claude Vallier

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DI NEVE E DI GHIACCIO18 INTO THE WILD

trAvel

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DI NEVE E DI GHIACCIO 19INTO THE WILD

trAvel

i GiuSTi GESTi Di SiCurEZZA

L'avrete senza dubbio capito dal racconto di Flo-riane: la sicurezza è un criterio fondamentale per qualsiasi avventura al di fuori dei sentieri battuti. Quindi, per approfittare delle distese di neve fari-nosa in buone condizioni, è indispensabile dotarvi

del famoso trittico ARVA(Rilevatore di vittime di valanghe), sonda e pala!Inoltre, prima di qualsiasi escursione in terreno

vergine, provvedete a informarvi sulle condizioni meteo e i rischi di valanga, delle informazioni

essenziali in montagna.Ricordate anche di prendere una corda e un piolo se prevedete di muovervi in un settore pericoloso

per ancorarvi in caso di slittamentodel terreno o caduta.

E se non padroneggiate le nozioni di sicurezza necessarie per questo tipo di avventura, è preferi-bile partire con un accompagnatore o una guida.

Quest'ultimo vi formerà prima della partenza sull'utilizzo di un ARVA, e potrà reagire efficace-

mente in caso di valanga.

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DI NEVE E DI GHIACCIO 21I GHIACCIAI: GIGANTI IN MOVIMENTO

i ghiacciai:giganti in

movimento

I ghiacciai sembrano immutabili, immobili nel loro mantello di nevi eterne sulle cime più alte.

Ma non credeteci, questi giganti di ghiaccio sono continuamente in movimento,

lentamente ma implacabilmente!

dossier

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DI NEVE E DI GHIACCIO22

Vi invitiamo a esplorare le loro profondità azzurrognole e scoprire il loro

meccanismo. Sistemate i ramponi e ricalcate le orme di Luc Moreau, gla-

ciologo e membro associato del laboratorio CNRS Edytem. Affascinato dal

movimento lento ma inesorabile di questi mostri di ghiaccio, Luc misura,

studia e fotografa alcuni dei più celebri ghiacciai del mondo e particolar-

mente quelli del massiccio del Monte Bianco, ai piedi dell'emblematico

"Mer de Glace" in cui ha sede dal 1986.

I GHIACCIAI: GIGANTI IN MOVIMENTO

[ HKG ]

Luc, quali condizioni e ingredienti ci vogliono per creare un ghiacciaio?[ luc moreau ]

Per fabbricare del ghiaccio da ghiacciaio, serve sem-plicemente che la neve che cade non si sciolga com-pletamente alla fine dell'estate, e che si accumuli per molti anni per fabbricare il ghiaccio.Nelle Alpi, per esempio, questo processo si realizza sopra i 3000 m di altitudine, in cui il bilancio è posi-tivo: cioè c'è sempre più neve che cade rispetto alla neve che si scioglie. Questa zona detta "di accumu-lo" è il luogo di nascita dei ghiacciai.Naturalmente sotto i tropici bisogna salire al di so-pra dei 6000 m di altitudine per trovare queste con-dizioni. Al contrario, nelle zone polari, i ghiacciai nascono quasi al livello del mare.

Ma come si passa dalla neveal ghiaccio?

Principalmente per schiacciamento. Sotto l’effetto del loro peso rispettivo, gli strati di neve si accumu-lano, si densificano e si trasformano in un ghiac-cio impermeabile. Il ghiaccio può restare freddo e secco, attaccato alla roccia se la fusione non esiste, come succede in cima al Monte Bianco o al centro delle calotte polari! Se si verifica la fusione, l'acqua imbeve il nevaio* e il ghiaccio diventa temperato. In questo caso può scivolare a valle come uno slittino e scendere molto in basso e molto lontano!

questo vuol dire che il ghiaccio freddo e secco non è in movimento?

No, anche se il ghiacciaio freddo resta attaccato alla roccia, questo non vuol dire che non si sposta, poiché il ghiaccio possiede delle proprietà di de-formazione plastica, un po' come i metalli.

quindi, qualunque sia il tipo di ghiac-cio, tutti i ghiacciai del mondo sono in movimento costante?

Questo è osservabile difficilmente a occhio nudo, ma se scattate una foto tutti i giorni, esattamente dallo stesso punto, vedrete questo movimento. Il ghiaccio si defor-ma e scivola ogni giorno, ogni minuto, semplicemente sotto l’effetto del suo peso. Dalla fonte di un ghiacciaio di montagna al suo fronte*, è un vero e proprio tapis roulant naturale che scende, senza interruzionin.

i crepacci e le morene che si possono osservare sui ghiacciai risultano da questo movimento?

Sì, del resto se si segue il profilo del pendio nel corso di tutto il ghiacciaio, si osservano zone crep-ate soprattutto nei forti pendii. Quando si accen-tuano le tensioni e la plasticità del ghiaccio raggi-unge i suoi limiti, il ghiaccio si rompe, si incrina, si frattura. Possono così aprirsi in pochi giorni dei crepacci e dei "saracchi*" possono staccarsi talvolta bruscamente. Nel caso dei ghiacciai sospesi (ghiac-ciai freddi appoggiati a una parete di montagna), queste cadute di ghiaccio possono provocare in in-verno una slavina di neve fresca nei corridoi di val-anga soggiacenti.Quanto alle morene*, si formano semplicemente per l'erosione naturale delle montagne. Sotto l'effetto della sua avanzata continua e della sua fu-sione, il ghiacciaio strappa alla montagna dei detriti rocciosi di tutte le dimensioni (sabbie, ghiaia, bloc-chi), che formeranno dei muretti naturali e saranno trasportati talvolta molto lontano.Caricandosi di tutti questi elementi rocciosi il ghi-

dossier

NEVAIO: impilamento di strati di neve densi e antichi che diventeranno "ghiaccio impermeabile" (ghiaccio sotto 40 m di nevaio, cioè 8 anni di accumulo sul colle del Midi al Mer de Glace, mis-ure LGGE).

FRONTE DEL GHIACCIAIO/ZONA FRONTALE: llimite ter-minale del ghiacciaio, dove il ghiaccio scompare totalmente e da dove esce il torrente di fusione dell'estate.

SARACCO: ammasso caotico di blocchi di ghiaccio, generalmente nelle rotture di pendio.

MORENA: deposito di pietre, ghiaia, sabbia, lasciati da un ghiacciaio sulle sue rive o al suo fronte.Source: www.lgge.osug.fr

piccolo lessicodella glaciologia

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DI NEVE E DI GHIACCIO 23I GHIACCIAI: GIGANTI IN MOVIMENTO 23

dossier

acciaio perde il suo colore bianco scintillante per coprirsi di pietre (Mer de roches).Oggi, i volumi di ghiaccio diminuiscono, i ghiac-ciai rallentano e non scaricano più questi detriti. Se ne ricoprono, cosa che del resto li protegge un po' di sole.Sulla superficie dei ghiacciai si può anche percepire un ruscellamento intenso d'estate. Le bediere, corsi d'acqua formati dalle acque di fusione, scorrono a pieno regime. Altre serpeggiano attraverso e sotto il ghiaccio costituendo altrettanti torrenti che ali-mentano il fiume sub glaciale.Infine, con il passare dei chilometri, il ghiacciaio si assottiglia sotto l’effetto del calore solare. Il suo spessore diminuisce fino a scomparire al fronte di ghiaccio*. Vinto, il ghiacciaio dà origine a un fiume che alimenterà altri corsi d'acqua.Vi abbiamo raccontato qui tutto il "viaggio del ghi-acciaio", dal cristallo di neve diventato nevaio poi ghiaccio, che torna allo stato liquido per un ciclo dell'acqua senza fine!

qualche esempio di velocità di scorrimento

2 metri/anno in cimaal Monte Bianco, ghiacciaio freddo

2 metri/giorno nella caduta di seracchi*del ghiacciaio del Gigante

(versante francese del massiccio del Monte Bianco),ghiacciaio temperato

2 metri/ora al ghiacciaio di Ilulissat (Groenlandia)cioè 50 m/giorno, caratteristica che gli vale la qualità di ghiacciaio più

rapido al mondo! Il fronte del ghiacciaio* galleggia in un fiordo.

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DI NEVE E DI GHIACCIO24 I GHIACCIAI: GIGANTI IN MOVIMENTO

dossier

Avete accennato all'effetto del calore sul ghiacciaio. Con il riscaldamento climatico i ghiacciai sono portati a scomparire?

Il ghiacciaio non è né più né meno il risultato del clima. La neve lo fa apparire e il sole (semplifican-do) lo fa scomparire attraverso la fusione. Si tratta dell'elemento della natura che reagisce più veloce-mente ai cambiamenti climatici. I ghiacciai sono già stati più piccoli di oggi e anche più grandi, evi-dentemente!Nei decenni contrassegnati da estati fresche e umide (1970-1985), abbinate a forti precipitazioni invernali, i fronti* dei nostri ghiacciai avanzavano!Si combinano allora due fattori: il ghiacciaio guad-agna in volume e quindi in velocità di scorrimento. E se più ghiaccio arriva in basso, il ghiacciaio guad-agna anche in lunghezza!

Oggi, quasi tutti i ghiacciai del mondo indietreg-giano. Patiscono per il riscaldamento climatico! I ghiacciai delle Alpi perdono più ghiaccio di quanto ne fabbrichino e si restringono ogni anno da 25 anni. Ritornano al loro minimo del Medio Evo.Però, da 2 anni, grazie a inverni generosi di neve, al-cuni ghiacciai hanno avuto una piccolissima tregua e non hanno perso volume. Due o tre hanno addi-rittura guadagnato ghiaccio.

perché tali differenze tra vicini?

Perché questi giganti di ghiaccio evolvono o reagis-cono al loro ritmo, seguendo le loro caratteristiche proprie: esposizione, morfologia, altitudine, stato della superficie, topografia, altitudine del fronte, ecc. Questo ci garantisce una parte di sorprese e di meraviglia stagione dopo stagione, anno dopo anno!

Fotos:Collezione Luc Moreauillustrazione:Maria Carrasco, Graphic design, Quechua

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DI NEVE E DI GHIACCIO 25I GHIACCIAI: GIGANTI IN MOVIMENTO

dossier

parlando di sorprese, avete già ritro-vato dei "tesori" sepolti nel ghiaccio?

Il ghiacciaio è onesto se si può dire, se prende e nasconde tutto nella sua neve tramite il suo ac-cumulo continuo nella sua parte alta, restituisce il tutto tramite la fusione nella sua zona bassa detta "di ablazione", dove si scioglie! In altri termini, tut-to quello che cade o è imprigionato nel ghiacciaio viaggerà con quest'ultimo e uscirà o emergerà in superficie parecchie decine di anni più tardi, più o meno deformato.A titolo di esempio, nelle Dolomiti, sul ghiacciaio della Marmolada, si ritrovano ancora resti di ar-tiglierie o di munizioni della Prima Guerra Mondi-ale. In Svizzera, sul fronte del ghiacciaio di Z’Mutt situato ai piedi del Cervino, nel XIX e XX secolo sono stati risputati dal ghiacciaio degli utensili e legna di fattorie di alpeggi che risalgono al Medio

Evo, in seguito al seppellimento del villaggio di Tie-fenmatten durante l'ultima Piccola Era Glaciale(PEG, 1600-1830).

Infine, sul ghiacciaio dei Bossons nella valle di Cha-monix, ai piedi del Monte Bianco, si ritrovano ogni anno dei pezzi di carlinghe, resti dei due schianti di aerei di Air India (1950 Malabar e 1966 Kangchen-junga)! Si tratta molto spesso di materiale di alpin-ismo di tutte le epoche, zaini, ramponi, indumenti di sciatori o di alpinisti così come sci, o addirittu-ra animali catturati nella valanga, mummificati dall'aria secca e fredda dall'alta montagna..

Le cifre di questo articolo sono tratte dalle misure del LGGE (Laboratorio di glaciologia di Grenoble), C. Vincent, D. Six, L. Reynaud.

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DI NEVE E DI GHIACCIO26 LES GLACIERS: DES GÉANTS EN MOUVEMENT

dossier

1PERITO

MORENOARGENTINA

i movimenti quotidiani dei ghiacciai immortalati

Per osservare l'evoluzione dei ghiac-ciai che studia, Luc Moreau è ricorso al dispositivo time-lapse. Le riprese

delle sue macchine fotografiche a scatto automatico (da 2 a 4 foto/

giorno) gli permettono di visualizzare i movimenti quotidiani del ghiaccio. Luc ha disposto le sue macchine in Francia, in Groenlandia, in Nepal e in Patagonia! Immagini e video da

scoprire su

www.moreauluc.com

01.02.2012

27.03.2012

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DI NEVE E DI GHIACCIO 27LES GLACIERS: DES GÉANTS EN MOUVEMENT

dossier

2ARGEN

TIEREFRANCIA

3EQIP

SERMIAGROENLANDIA

21.06.2009 28.08.2013

31.07.2009 04.01.2014

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DI NEVE E DI GHIACCIO 29COME PASSA L'INVERNO LA FLORA

Come passa l'invernola flora?

D'inverno, «vivere in montagna, significa adattarsi o scomparire*». Questa dualità è partico-

larmente vera per i vegetali. E in materia di sopravvivenza, la flora delle montagne è simile a

una guerriera, «capace di soffrire senza morire» come amava dire il botanico alpinista Henri

Gaussen. Attraverso questo approfondimento, vi invitiamo a osservare da vicino le mille e una

strategia di adattamento della flora in montagna.

Approfondimento

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alp

ino

flo

ra

COME PASSA L'INVERNO LA FLORA

ostacoli all'altezzadell'ambiente montanaro

Il freddo, la neve, il vento, la pendenza: pensate di avere evocato tutte le principali sfide che deve af-frontare ogni inverno la flora di altitudine? Dimen-ticate il terreno pietroso, un breve soleggiamento sul versante esposto a nord, un vertiginoso yoyo termico sul versante soleggiato, ma anche radi-azioni solari così intense da diventare tossiche … E naturalmente il rischio di essere calpestata, bru-cata, raccolta. Per non parlare dell’impossibilità di spostarsi per migliorare le proprie condizioni di vita!Di fronte a questa valanga di ostacoli, la vita veg-etale dispiega delle strategie di adattamento assolu-tamente sbalorditive. Avvicinatevi quindi al suolo per cogliere la bella creatività della flora alpina, quando passa in modalità "sopravvivenza".

radici e foglie: aumentare lo spessore per proteggersi dal freddo

Per affrontare le severe gelate, alcune piante se-cernono delle molecole antigelo e ispessiscono le radici. Una modifica invisibile in superficie, ma che permette loro talvolta di resistere fino a -40 °C.Questa strategia si applica anche alle parti vegetali lasciate all'aria aperta. Le piante ispessiscono le loro foglie e le coprono di una cuticola protettiva, una sorta di cera impermeabile in superficie. Ma allora, vi chiederete, come avvengono gli scambi vitali con l'aria? Proseguono, ma al riparo, attraverso la parte inferiore della foglia.

Approfondimento

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DI NEVE E DI GHIACCIO 31COME PASSA L'INVERNO LA FLORA

Sapere pazientare…

In altitudine, la vita sa essere paziente. Per pas-sare l'inverno, alcune specie hanno optato per un formato minimo: quello di seme! È il caso delle piante "terofite", che sopravvivono alla brutta stagione allo stato di semplice seme. Piccolo ma resistente, quest'ultimo attende al suolo che tutte le condizioni siano favorevoli alla sua germina-zione: può essere alla prossima primavera, o a quella dopo. Una prudenza tutta montanara che permette di utilizzare consapevolmente la poca terra disponibile in questo ambiente minerale.

Contro i venti essiccanti e taglienti, le piante rasentano il suolo

La maggior parte delle specie vegetali situate tra 2.500 e 3.000  m privilegiano il nanismo. Alcune restano appiattite al suolo, come il semprevivo o la primula per esempio, e altre, come il salice retico-lato, si relegano al formato di arbusto. Queste pi-ante evitano così abilmente l'inaridimento e i danni meccanici (abrasione, rottura, sradicamento) do-vuti alle bufere ghiacciate.Questo formato è molto pertinente dato che la velocità del vento cresce con l'altitudine. Sul pino mugo, sopravvissuto dall'era glaciale, i rami sono tutti orientati da un solo lato. Questo "aspetto a bandiera" basta da solo a illustrare la violenza delle bufere in altitudine.

Le piante a cuscino, vere eproprie guide di sopravvivenza

Gli escursionisti e gli scalatori lo sanno bene: l'alta montagna sorprende sempre per le sue notevoli fluttuazioni di temperatura. La flora non sfugge a questa regola! Le specie radicate su un versante sud devono poter sopportare in 24 ore, i -10 °C di una notte senza nuvole e i +15  °C di un mezzogiorno soleggiato. Un brusco cambiamento per molti veg-etali, ma non per le piante "a cuscino"  (androsace helvetica, silene acaule).Queste ultime hanno adottato una forma a sfera che permette loro di ingannare i raggi del sole du-rante la giornata, di resistere alle bufere e di proteg-gere il cuore dal gelo e anche dalla perdita di acqua. Meglio, questa morfologia sorprendente ha anche il vantaggio di trattenere i rami appassiti: la pianta allora deve solo riciclarsi per auto-nutrirsi.Non per niente le specie rotonde attirano numerosi micro-organismi, che vengono a ripararsi nel loro seno. Poco a poco, piccole comunità colonizzano così gli ambienti più ostili della montagna.

uno spesso mantello di neve per proteggersi… dal freddo!

I rododendri lo sanno bene: è meglio restare al ri-paro di uno strato di neve isolante che esposti agli assalti del vento ghiacciato che spazza la superficie del mantello bianco. Questi arbusti non perdono le foglie in inverno e hanno la particolarità di avere delle gemme molto precoci. Queste ultime com-paiono alla fine dell'autunno e passano l'inverno ri-parate sotto la neve. Gli steli flessibili di questa spe-cie si piegano docilmente verso valle per stendersi e nascondersi sotto i primi fiocchi, proteggendo così le gemme dal gelo. Inoltre, in caso di valanga o al momento dello scioglimento delle nevi, resistono ammirevolmente alle forze in movimento e restano ben ancorate nel suolo in pendenza.

una pelosità dai molteplicivantaggi

Copiando le loro cugine mediterranee, alcune piante di montagna ornano le loro foglie di peli epidermici. Perché? Per imprigionare l'aria, vero e proprio isolante termico utilizzato anche dagli animali, e anche nelle vostre giacche imbottite di piume! La comparsa di questi peli permette anche di ridurre l'attrito del vento e di riflettere una lu-minosità talvolta troppo intensa. Una strategia "3 in uno" adottata in massa dalle stelle alpine e dai geraci villosi.

pigmenti e vitamina Ccontro l'irraggiamento del soleAnche se il sole è un pilastro della vita vegetale, delle radiazioni solari intense provocate a causa dell'altitudine possono danneggiare il DNA della flora di montagna. Alcune specie risponderanno producendo vitamina C (un antiossidante), per an-nientare questa tossicità. Il ranuncolo dei ghiacciai per esempio, contiene quasi 10 volte più di vitam-ina C del ranuncolo comune che vive in pianura**.Altri vegetali accumuleranno dei pigmenti per as-sorbire l'eccesso di UV, offrendoci in primavera un bel tappeto vegetale dai colori viola e blu …To', è proprio il colore preferito degli insetti im-pollinatori. La flora alpina non lascia decisamente nulla al caso!

* Massima diventata il titolo del docu-mentario di Laurent Cistac (Aster), con il contributo del Parco Nazionale des Écrins(www.ecrins-parcnational.fr), 2009

** Vedere il ricco dossier «Les plantes alpines, une vie en milieu extrême» di S. Aubert, R. Bligny, Ph. Choler, R. Douzet (stazione alpina del Lautaret – Università Joseph-Fourrier) nel numero di feb-braio 2003 della rivista La Montagne et l’Alpinisme.

Approfondimento

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DI NEVE E DI GHIACCIO32 COME PASSA L'INVERNO LA FLORA

Tutte queste piante di montagna sono delle vere guerriere per affrontare i salti d'umore di madre natura, e possiedono anche grandi virtù per guarire tutti i nostri piccoli mali quotidiani. Per conoscere i loro poteri magici, consultate il nostro dossier intitolato «L'erbario delle nostre montagne», pubblicato sul numero 6 di Hiking on the Moon.

HIKING ON THE MOON N° 6

L'erbario delle nostre montagne

DOSSIER

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illustrazioni:Lydie Perret, Designer Graphique, QuechuaAnne-Sophie Blanchet, Designer Materiel, Quechua Approfondimento

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DI NEVE E DI GHIACCIO 35UN MONDO DI NEVE E DI GHIACCIO

un mondodi neve e di ghiaccio

Per realizzare questo decimo portfolio, abbiamo chiesto a François Guion,

responsabile della produzione di immagini Quechua, di farci condividere in immagini

la sua visione di un universo di neve e di ghiaccio.

Eterno viaggiatore e grande osservatore, François ci dimostra attraverso le sue foto

che in funzione delle terre visitate, gli inverni non si assomigliano.

Per scoprirlo, direzione Norvegia, Nepal, Francia e Svizzera.

Coperte di neve, le montagne del mondo cambiano volto. Quando si ammantano di nuvole

bianche, sembrano infinite. Quanto a quelle paralizzate dal ghiaccio, ci ricordano che la natura

ha sempre il sopravvento, che ha il potere di ridisegnare i paesaggi,

la capacità di bloccare le energie e di arrestare il tempo.

Queste poche pagine sono un invito verso un mondo ovattato, in cui un sentimento di solitudine

si mescola a quello della serenità, e in cui ogni contrada affronta i grandi freddi a modo suo.

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HIKING ON THE MOONL E A D S Y O U A L L O V E R BY QUECHUA

PER ESTENDERE IL VIAGGIO,Scopri il blog

W W W . H I K I N G O N T H E M O O N . C O MUn blog da e per gli amanti

della montagna.

Page 44: Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

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Page 45: Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

DI NEVE E DI GHIACCIO 45CHARLOTTE, LA NOSTRA STAR DI UN GIORNO

Charlotte,la nostra star di un giorno

Nel nostro numero precedente, Julie Bordez, direttrice comunicazione & marketing Quechua,

vi faceva scoprire i retroscena delle pubblicità Quechua.

Oggi è Charlotte, fan di Quechua e indossatrice per un giorno per la nostra nuova campagna

X-Light "Abbiamo tutti bisogno di calore", che vi racconta la sua esperienza.

Vincendo il nostro concorso "Abbiamo tutti bisogno di calore" l'anno scorso, Charlotte ha avuto

l'opportunità di passare una giornata di riprese in compagnia delle squadre Quechua. È così la

primissima cliente del marchio a figurare in una pubblicità trasmessa sul piccolo schermo!

Chez queCh'

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46 CHARLOTTE, LA NOSTRA STAR DI UN GIORNO

[ HKG ]

perché hai voluto partecipare al con-corso?[ charlotte ]

Amo molto il marchio Quechua e adoro la montag-na. Purtroppo, per il momento vivo vicino a Parigi e le occasioni per vedere la montagna sono davvero rare. È per questo che questo concorso mi ha im-mediatamente fatto sognare: non potevo lasciarmi scappare l'opportunità di andare nelle Alpi con la squadra Quechua! Inoltre, adoro gli animali e quali occasioni abbiamo nella vita di avvicinare animali selvatici in questo modo? Insomma prometteva di essere un momento magico ... e non sono effettiva-mente stata delusa!Avevo avuto anche l'occasione di vedere le vecchie pubblicità TV Quechua "Abbiamo tutti bisogno di calore". Le trovo molto belle e piene di poesia, era una magnifica opportunità di poterne far parte!

puoi raccontarci la tua giornata? (il luogo, gli animali, le condizioni delle riprese, ecc.)

È stata una giornata intensa! Tutta la squadra (fo-tografi, direttore artistico, addestratori e animali) e io stessa eravamo in piedi alle 4 del mattino e a partire dalle 5, eravamo in montagna ad aspettare il sorgere del sole. Quando si è affacciato, lo spet-tacolo era meraviglioso. Il Monte Bianco era vi-cinissimo, è stato magnifico. Sono stata filmata a fine mattinata e nell'attesa, mi sono goduta a fondo il paesaggio, la squadra super accogliente e i pic-coli volpacchiotti... L'atmosfera era al top! Prima dell'arrivo del sole la temperatura era molto fresca, ma dopo il suo sorgere abbiamo avuto un magnifico cielo azzurro, era semplicemente perfetto!

piccolo promemoria:

o slogan "Abbiamo tutti bisogno di

calore" illustra le nostre campagne per

i prodotti caldi invernali. in occasione

di un'escursione in mezzo alla natura,

degli animali si avvicinano agli uomini

per riscaldarsi e condividere un istante

di tenerezza.

Chez queCh'

DI NEVE E DI GHIACCIO

Page 47: Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

Hai avuto l'occasione di tenere tra le braccia la piccola civetta, com'è stato?

È stato molto più impressionante di quanto avessi immaginato! La piccola civetta era molto giovane e l'addestratore mi ha subito detto che era molto delicata e che bisognava maneggiarla con cautela. Era così piccola e leggera, avevo paura di stringerla troppo o di farla cadere, tanto più che la telecamera e tutti gli sguardi erano puntati su di me. All'inizio, era nervosa e si agitava, poi si è accoccolata nelle mie mani ed è diventato tutto semplice, come se avesse sentito che non volevo farle del male. È stato magnifico vedere questo animale da così vicino, ho potuto scrutare ogni suo minimo movimento; nonostante la giovane età aveva già artigli e becco molto affilati! Questi uccelli sono affascinanti.

E il benessere degli animaliin tutto questo?

Come precisa Charlotte nella sua intervista, tutti gli animali sono accompagnati dal loro addestratore durante le riprese, in ogni momento. Si tratta di cuccioli di animali provenienti da allevamenti, allevati in cattività e che sono abituati alla presenza umana. Le riprese e i piani filmati rispettano le esigenze di ciascuno

degli animali. Sono presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare che si sentano stressati o stanchi. Facciamo sempre ricorso a professionisti preparati che hanno una grande esperienza di addestramento di animali per il cinema e la pubblicità.

Chez queCh'

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DI NEVE E DI GHIACCIO48 CHARLOTTE, LA NOSTRA STAR DI UN GIORNO

infine qual è stato il momento più forte della tua giornata?

Parallelamente al momento magico in cui ho tenu-to la piccola civetta tra le mie braccia, è l'insieme di questa giornata a essere stato indimenticabile. Tutta la squadra è stata super gentile con me ed è stato meraviglioso trovarsi dall'altro lato del palcoscenico. Mi chiedevo come si svolgevano le riprese di un film pubblicitario, come gli ani-mali erano portati sul posto, come si fanno i gi-ochi di luce per le riprese, o ancora chi si occupa dell'abbigliamento e del trucco. Ho ottenuto tutte le risposte alle mie domande in una giornata e ho così scoperto tutto quello che succede dietro le quinte.Infine, il luogo era davvero spettacolare, una vera boccata di ossigeno!

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potete trovare Charlotte sulla Web Tv

di Hiking on the Moon, in un making of

speciale che racconta la sua esperienza

durante le riprese di questa pubblicità!

www.hikingonthemoon.Com/webtv

Chez queCh'

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DI NEVE E DI GHIACCIO 49

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DI NEVE E DI GHIACCIO 51QUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

quandogli animali

indossano il loro mantoinvernale

Senza rumore, arriva l'inverno. Le temperature si abbassano, l'acqua gela in alcuni punti e i

vegetali consumabili scarseggiano. Di fronte a questo cambiamento delle regole del gioco, gli

animali di montagna hanno ciascuno il proprio stratagemma per sfidare il freddo e il vento

glaciale che si annunciano. Per scoprire la varietà delle strategie adottate, molto spesso basta

osservare la natura, dall'azzurro del cielo fino alle tane più discrete!

AnimALi

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DI NEVE E DI GHIACCIO52 QUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

E quelli che restano attivi invece?

Danno prova di adattamento, parola d'ordine della sopravvivenza in ambiente montanaro adottata anche dalla flora, come vi abbiamo spiegato nella nostra sezione "Approfondimento" di questa rivista.In programma: riserva di grasso, costruzione di un rifugio o ancora modifica del pelame. E in materia di manti invernali, gli animali d'altitudine danno prova di una creatività tutta pragmatica. Prendete il binocolo e giudicate voi stessi!

La lepre alpina passain modalità mimetizzazione

A inizio ottobre, la lepre alpina sfoggia la sua bella livrea. Baratta, in 70/90 giorni, il suo pelame bruno per una versione interamente bianca … o quasi: un tocco di nero resta sulla punta delle orecchie per fa-cilitare l'individuazione tra consimili.Questo cambiamento radicale deve permettere all’animale di confondersi nel paesaggio innevato e di sfuggire agli sguardi penetranti dei suoi preda-tori, in particolare dei rapaci che non sono migrati.

Se alzate il naso, vedrete numerosi

uccelli migrare ad ali spiegate verso

latitudini più clementi, mentre al

sole le lucertole, i serpenti e gli an-

fibi rallentano le loro attività. Più

lontano, l'orso bruno entra dolce-

mente nel sonno invernale mentre

la marmotta si raggomitola per una

lunghissima siesta al riparo dagli

sguardi ...

AnimAli

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DI NEVE E DI GHIACCIO 53QUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

Questo nuovo pelame ha l'altro vantaggio di con-servare la temperatura interna dell'animale: il bian-co riflette il calore verso l'interno e di conseguenza frena la sua dispersione verso l'esterno.Se riuscite a distinguere la lepre alpina nella sua te-nuta invernale, osservate le sue zampe durante gli spostamenti: sono ricoperte da abbondanti peli per ridurre lo sprofondamento nella neve farinosa.Questo stratagemma di omocromia, molto effi-cace, è stato adottato anche dall'ermellino e dalla pernice bianca (in versione piume).

La volpe rossa e il lupone aggiungono uno strato

Ai primi cali di temperatura, le volpi e i lupi si coprono di un mantello più spesso destinato a preservare l’attività dei loro organi vitali. Densifi-cano il loro sottopelo e allungano la giarra (pelo di rivestimento), per facilitare il deflusso dell'acqua. Ma l'effettiva efficacia del loro pelame invernale consiste nel tenere l'aria – isolante naturale – astu-tamente imprigionata tra questi due strati.

Cosa provocala muta?

Il calo delle temperature e l'accorciamento delle giornate influenzano l'ipotalamo degli animali. Una ghiandola neuroendocrina se-cerne allora degli ormoni responsabili della

muta. Posto alla collezione autunno-inverno!

Niente si perde

Tornata la bella stagione, il pelame estivo ri-prende il sopravvento: peli corti, più rossi o più beige. Il manto invernale cade a chiazze e rimane impigliato nei tronchi o sugli arbusti. Una materia sulla quale si precipitano i pas-serotti e altri volatili per guarnire il loro nido!

AnimAli

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DI NEVE E DI GHIACCIO54

AnimAli

QUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

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DI NEVE E DI GHIACCIO 55

con un'importante borra lanosa. Questo pelame ben fornito assorbe maggiormente i raggi del sole invernale. Meglio, conferisce una corporatura mas-siccia all'animale: un vantaggio di peso per ridurre il rischio di scivolate sulle superfici gelate.Analogamente, i predatori fanno lo stesso: la lince baratta il suo mantello macchiettato ocra per il gri-gio invernale.

il camoscio dei pirenei mette la sciar-pa, il camoscio tira fuori la maschera e il capriolo imbianca lo specchio

Ci sono infine degli animali che non disdegnano un tocco di originalità!Il camoscio dei Pirenei, animale emblematico della zona, accentua i contrasti del suo mantello come per riaffermare la sua estetica incomparabile. Da rosso, il suo pelame diventa marrone scuro e si orna di una striscia nera che finisce a punta sul petto, come una sciarpa.Anche il camoscio scurisce il pelo, ma mantiene testa e gola molto chiari come per valorizzare l'elegante fascia nera che corre dalle corna al muso.Infine, osservate i caprioli. La macchia situata sul loro retrotreno chiamata "specchio", vira dal beige a un bianco provocante: a forma di cuore per le fem-mine e di due fagioli per i maschi.Uno spunto per stimolare, per ciascuna di queste specie, la fregola di novembre quando sono bene in ghingher!

pelo unto per il cane da montag-na dei pirenei e il lupo articoe occhiali neri per il San Bernardo

Alcuni animali rafforzano il loro sotto-strato con una secrezione di sebo che perfeziona l'isolamento del pelame e la sua impermeabilità. È il caso del lupo artico (bianco tutto l'anno) e del cane da mon-tagna dei Pirenei, entrambi abituati ad avanzare nella neve farinosa.Il San Bernardo si orna invece di una macchia nera attorno agli occhi: un segno distintivo che gli per-mette di resistere meglio alla luminosità riflessa dalla neve.

Mufloni, stambecchi e cervi scuriscono i mantelli, anche la lince…

Il bianco non è l'unico colore alla moda in alti-tudine! Basta vedere come gli ungulati selvatici, animali provvisti di zoccoli, preferiscono le tinte grigio-brune.Il cervo europeo abbandona così il suo bel pelame rosso per una tinta bruno-scura. Questo man-tello più scuro gli permette di raggiungere discre-tamente il sottobosco sprovvisto di foglie come le creste rocciose in cui il vento scopre il sottile tap-peto vegetale.Mimetizzazione simile nel muflone e nello stam-becco: il loro mantello diventa nero e si ispessisce

E ai cani da slitta, cosa succede?

Anche gli animali domestici possono adattare il pelame in inverno. È Rémy Coste, musher professionista e partner tecnico Quechua, che ci spiega come reagiscono i cani quando

devono affrontare il calo delle temperature.

«Innanzitutto, bisogna sapere che i cani non apprezzano per niente il calore. Sono molto più a loro agio in un ambiente freddo. Per esempio, la temperatura ideale per i miei cani, la

situazione in cui sono più performanti, oscilla tra -10°C e -15°C.Questo si spiega con il fatto che a differenza degli umani, i cani non sudano. L'unico mezzo per loro di disperdere il calore è aprire la bocca e ansimare. Tuttavia, come potete immaginare, questa superficie di "ventilazione" non è davvero grande e lottare contro le

temperature elevate richiede loro molta energia.In compenso, qualsiasi razza di cani può adattarsi per passare un inverno all'aperto. Dovendo affrontare temperature basse, il loro organismo sviluppa un sottopelo molto denso,

una sorta di peluria, che permetterà loro di resistere al freddo.Per quanto riguarda i miei cani, evito di lasciarli all'aperto troppo a lungo, perché non voglio che sviluppino questo famoso sottopelo. Anche se questo è un ottimo isolante, i cani possono

mantenerlo per molti mesi, e questo sarà fastidioso per gli allenamenti estivi.Per questo, dopo ogni uscita, preferisco mettere i miei cani bene al caldo. Così possiamo

allenarci tutto l'anno! »

AnimAli

FotoS:Jérémy Calvo

QUANDO GLI ANIMALI INDOSSANO IL LORO MANTO INVERNALE

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DI NEVE E DI GHIACCIO56 IL CENTRO MONDIALE DI CREAZIONE

CoS'È?

iL CENTroMoNDiALE

Di CrEAZioNEquECHuA

WED'ZESiMoNDRecentemente Quechua, Wed'ze e Simond hanno inte-

grato il loro nuovo sito: il centro mondiale di creazione.

Lo staff di Hiking on the Moon non ha potuto resistere

alla sua folle voglia di farvi condividere questa nuova

avventura! Vi proponiamo quindi una visita guidata di

questo importante centro di progettazione dedicato a tutti

gli aficionados di montagna.

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DI NEVE E DI GHIACCIO 57IL CENTRO MONDIALE DI CREAZIONE

CoS'È?

Sin dall'inizio, Quechua ha avuto una sola volontà: essere ancorato in un uni-verso montanaro. L'obiettivo era di essere il più vicino possibile agli escursionisti e trovarsi sul campo per sviluppare dei prodotti pertinenti, che rispondessero ai loro bisogni esigenti. L'avventura è inizia-ta nel 1997 a Sallanches (valle del Monte Bianco), all'epoca con una squadra di 6 persone, ed è proseguita a Domancy. Con il passare degli anni e con lo sviluppo del marchio, ma anche con l'arrivo dei marchi Wed'ze poi Simond, le squadre erano troppo strette e i locali non erano più adatti. È allora comparso il progetto,

un luogo di creazionee di scambi permanenti,incentrato sui vostri bisogni

Per sviluppare dei prodotti innovativi, tecnici, pratici e sicuri, è fondamentale essere in contatto permanente con gli appassionati di montagna. È per questo che questo luogo è stato concepito in modo che ogni patito di attività di montagna, esperto o dilettante, possa interagire con le squadre di progettazione e dare il proprio parere sui nostri pro-dotti.

Così, il "negozio laboratorio", 3.000m2 dedicati all'ascolto del cliente, è stato posizionato al centro dell'edificio. Le officine di prototipazione e alle varie squadre (comunicazione, responsabili prodotti, ingegneri, designer, modellisti, ecc.) sono invece situate attorno al negozio in modo da poter interagire molto facilmente con i praticanti.

un po' folle, di un nuovo centro interna-zionale di progettazione, in cui tutte le attività dei 3 marchi (cioè 300 persone) fossero raggruppate in uno stesso campo base, e in cui gli utilizzatori potessero interagire direttamente con le squadre di progettazione attraverso un negozio dedicato alla montagna, posizionato al centro del progetto.Alla fine del 2014, questo sogno è di-ventato realtà con l'inaugurazione di un nuovissimo edificio: il centro mondiale di creazione Quechua, Wed'ze, Simond!Si tratta di 10.000m2 di fronte al massic-cio del Monte Bianco, pensati per essere il laboratorio e il cuore dei 3 marchi.

un sognodiventato realtà

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DI NEVE E DI GHIACCIO58

1. iDENTiFiCAZioNE DEL BiSoGNo DEL CLiENTEI responsabili dei prodotti, designer e ingegneri ascoltano e identificano i bisogni dei clienti in negozio, ma anche dei praticanti sui sentieri.

2. SviLuppo DEL proDoTToIn funzione dell'uso del prodotto, le squadre definiscono le caratteristiche (sicurezza, funzi-onalità, stile …) per dare origine a un capitolato tecnico.

3. MoDELLiZZAZioNE E proToTipAZioNEPer passare dall'idea al prodotto, il modellista realizza una stampinatura, che permetterà di creare un prototipo. Quest'ultimo sarà provato e analizzato. Se necessario, saranno apportate delle modifiche per arrivare al prototipo finale, industriale, che permetterà di fabbricare il pro-dotto in svariate migliaia di esemplari.

4. TEST E oMoLoGAZioNEPrima di inviare il prototipo finale in produzione, i prodotti sono testati in laboratorio dalla R&S,e sul campo dai professionisti della montagna o da voi, adepti dell'escursione! Sono realizzati anche dei test di colori e di merchandising all'interno del negozio.

5. proDuZioNE E CoMMErCiALiZZAZioNEUna volta che i prodotti hanno passato tutti questi test con brio, sono lanciati in produzione per poi entrare nei reparti Quechua della rete Decathlon.

il 100% dei prodotti sono immaginati, disegnati, prototipati e testati sul posto, per essere in

seguito diffusi a livello mondiale.

processodi creazionedi un prodotto

05_proDuZioNE

proDuZioNE

E CoMMErCiALiZZAZioNE

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BiSoGNoiDENTiFiCAZioNE DEL

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oMoLoGAZioN

IL CENTRO MONDIALE DI CREAZIONE

CoS'È?

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DI NEVE E DI GHIACCIO 59

un punto d'incontro sognato e immaginatoper tutti gli attori della montagna

Il centro mondiale di creazione è aperto a tutti: guide, medici, ricercatori, conferenzieri, associazioni e partner tecnici pren-dono parte alla vita di questo luogo.Per venire a completare l'esperienza, è presente uno spazio di ac-coglienza e di informazioni turistiche, così come un web-caffè/ristorante e anche una grande terrazza per godersi il paesaggio circostante.Le squadre Quechua, Wed’ze e Simond non sono da meno, poiché il centro è dotato di grandi uffici aperti. E per facilitare la vita dei collaboratori, abbiamo a nostra disposizione delle infrastrutture che favoriscono la pratica sportiva, come un ga-rage per biciclette, degli spogliatoi e docce o ancora un accesso diretto ai sentieri di escursione. Le squadre beneficiano anche di un servizio di custodia dei bambini e di una portineria che real-izza per noi tutti i compiti della nostra quotidianità che ci fanno perdere tempo prezioso (portare l'auto in officina, ritirare un pacco alla posta o ancora portare un documento alla prefettura).

un edificio ben integratoe rispettoso dell'ambiente

La montagna è il nostro campo da gioco e di sperimentazi-oni, e abbiamo il dovere di rispettarla. Il centro mondiale di creazione è stato pensato in modo da integrarsi nel suo ambi-ente naturale e avere il minor impatto possibile sull'ambiente, proprio come fa il popolo Quechua in America meridionale, sulle sue terre natali.Anche i materiali da costruzione sono stati scelti con minuzia. Il legno, la pietra e la trasparenza permettono alla montagna di impregnare il luogo. Gli spazi verdi sono stati lavorati armoniosamente, ispirandosi alla flora locale già presente. Dei salici ornano le bordure dell'edificio.L'edificio è stato certificato "Alta Qualità Ambientale" e "Altissimo rendimento energetico".Il livello molto efficiente è stato raggiunto poiché la costru-zione si integra perfettamente nel paesaggio, consuma poca energia e applica la raccolta differenziata.

per una visita guidata del nostro centro di creazione internazionalee l'arrivo dei primi clienti, vi basta inquadrare il qr-code qui a fianco.

Christian ollierdirecteur de quechua et dupôle des marques montagne

olivier colloc - directeur de site

« Il negozio è al centro dei nostri uffici, essi

stessi circondati da sentieri escursionistici e

da montagne. Abbiamo così la possibilità di

andare a testare i nostri prodotti in diretta,

appena usciti dalle nostre officine di prototi-

pazione e di comunicare molto facilmente

con i nostri clienti. Siamo vicini al campo

d'azione! »

« Incentrato sulla vicinanza delle

squadre di progettazione con i

praticanti e i clienti, abbiamo fatto

di questo sito un luogo unico al

servizio della creazione

e dell’innovazione. »

Data e luogo di creazione:1997, a Sallanches - Franciaprodotti sviluppati:materiale, indumenti e accessori per l'escursionepratiche sportive:escursionismo, speed hiking, campeg-gio, sci nordico, racchette da neve e sci escursionisticoFilosofia:rendere accessibili tutti i piacerie i benefici degli sport escursionistici

Data e luogo di creazione:2006, a Domancy - Franceprodotti sviluppati:materiale, tessuti e accessori da sci, snowboard e slittapratiche sportive:sci da pista, snowboard,freeride e freestyleFilosofia:Rendere accessibile a tutti la scoperta delle sensazioni degli sport su tavola qualunque sia il livello e lo stile

Data e luogo di creazione:150 anni fa, a Chamonix - Franciaprodotti sviluppati:materiale d'alpinismo e di arrampicata innovativo, semplice e affidabilepratiche sportive:dall'arrampicata in palestra alle grandi scalate in montagnaFilosofia:rendere accessibile l'arrampicata e l'alpinismo procurando il massimo di fiducia nella propria attività

3 MArCHi NATi NEL CuorE DELLA vALLE DEL MoNTE BiANCo

IL CENTRO MONDIALE DI CREAZIONE

CoS'È?

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DI NEVE E DI GHIACCIO60 CuLTurA

quando evochiamo la neve e il ghiaccio, immaginiamo molto spesso grandi distese coperte da un manto bianco, imponenti iceberg o una foresta calma e innevata. Non si pensa necessariamente al lavoro maestoso che realizzano ai quattro angoli del mondo gli scultori di ghiaccio o di neve. per questi artisti, l'acqua nella sua forma solida è un campo da gioco e di espressione fuori dal comune. in queste poche pagine, desideriamo farvi scoprire questo universo e i principali festival che valorizzano questi domatori delle nevi.

DA UN BLOCCO GHIACCIATO A UN'OPERA FIABESCA

Tutto comincia attorno a un blocco di ghiaccio, scelto con precisione dallo scultore. La riuscita dell'opera si basa essenzialmente sulla purezza del ghiaccio. Più la materia scelta è trasparente e senza imperfezioni, più i raggi luminosi che la attraverseran-no le daranno tutto il suo splendore. Per la scultura su neve, la qualità del blocco ha meno influenza, ma la tem-peratura esterna e l'ambiente restano dei criteri predominanti per la sua durata di vita.Armato di pazienza e con destrezza, lo scultore sega, intacca e leviga il blocco per dargli una forma grossola-na. Si munisce poi di strumenti più piccoli, come uno scalpello, una lima o ancora una gradina (forbice den-tata), per affinare la sua creazione. Per realizzare i pezzi più imponenti che fioriscono in numerosi festival, parecchi blocchi di ghiaccio o neve sono incollati gli uni agli altri, dando origine a sculture che possono raggi-ungere fino a 250 metri di larghezza!La quantità dei blocchi necessari per un festival è impressionante, e mobil-ita tutta la popolazione delle città che accolgono questi eventi. Per il festival di Harbin, in Cina, l'anno scorso sono stati utilizzati 120.000 m3 di neve. Da questa quantità astronomica deriva-no sculture tutte diverse le une dalle altre, dato che gli artisti appongono il proprio stile e la propria tecnica.

UN FESTIVAL DI FESTIVAL!

Gli appassionati di sculture su ghi-accio e neve hanno decine di ap-puntamenti annuali in ogni parte dell'emisfero nord, là dove le temper-ature invernali sono bassissime. Che si tratti di un festival in Russia, Giappone, Alaska, Polonia, Svezia, Canada, Inghilterra o anche in Fran-cia, gli scultori presenti a questi even-ti sono motivati dalla voglia di con-dividere e fare viaggiare i visitatori. In molti casi, non si tratta soltanto di competizioni o di un Campionato del Mondo, ma prima di tutto di una bel-la celebrazione in cui grandi e piccini si ritrovano tra convivialità e fiaba.I visitatori, centinaia o migliaia, sfidano il freddo per ammirare stat-ue, castelli di ghiaccio o qualsiasi altra creazione uscita direttamente dall'immaginario di questi artisti dell'effimero. Queste opere degne di un lavoro da orefice, di notte trovano tutta la loro magia, grazie ai giochi di luce.

UN PROGRAMMA RICCO DI EMOZIONI

Parallelamente a dimostrazioni ed es-posizioni, il programma è spesso arric-chito da rituali, propri a ogni cultura. In occasione del Sapporo Snow Festival in Giappone, uno dei festival più antichi, sono organizzati un concorso di canzo-ni, uno spettacolo di danza sul ghiaccio e una sfilata sugli sci. In Canada, dove la temperatura può raggiungere i -20°C, i più coraggiosi tentano la prova di un bagno nella neve.Talvolta, ci sono delle tematiche come filo conduttore di queste esposizioni, come per esempio il fumetto in occa-sione del festival "Brussel Ice Magic" in Belgio. Per l’occasione, 400 tonnellate di ghiaccio sono state trasformate in eroi dei fumetti, divertendo bambini e genitori.

i FESTivALDi SCuLTurESu GHiACCio E NEvE

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DI NEVE E DI GHIACCIO 61CuLTurA

IL FESTIVAL DI SCULTURE SU GHIACCIO E DI NEVE

DI HARBIN■

Cina -Gennaio/febbraioHarbin è l'appuntamento imperdibile degli artisti internazionali più talen-tuosi. Qui le sculture tradizionali rela-tive al folklore cinese convivono con creazioni moderne e astratte. Per un mese, i visitatori si avventurano in una città di ghiaccio, che ha come punto culminante una torre di 46 metri, dalla quale si scende grazie a uno scivolo gigante tagliato nel ghiaccio. Però, per visitare questa favola a grandezza naturale, bisogna essere pronti ad af-frontare i -30°C ambiente!

I L CARNEVALE DI QUÉBEC■

Canada - Gennaio/febbraioLa città di Québec accoglie tutti gli anni il più grande carnevale invernale al mondo. Da 60 anni, gli abitanti sono soliti decorare alcune strade con scul-ture di ghiaccio. "Bonhomme", il pu-pazzo di neve ambasciatore di questa grande festa, si vede costruire ogni anno un palazzo di ghiaccio, che può raggiungere fino a 20 metri di altezza.

I blocchi necessari a questa folle cos-truzione sono tagliati direttamente nel fiume, completamente gelato in quest'epoca dell'anno.

IL FESTIVAL DEI GHIACCI DEL LAGO KHÖVSGÖL

■ Mongolia - Marzo

Questo evento che celebra l'arrivo del-la primavera è il festival più autentico di tutti. In un paesaggio da togliere il fiato, sulla superficie gelata del lago Khövsgöl a nord della Mongolia, si susseguono corse di slitte, gare di pattinaggio sul ghiaccio e sculture su ghiaccio. Sono presenti i nomadi, al-levatori di renne e altri popoli locali, vestiti con i loro indumenti più belli per condividere la loro cultura attra-verso danze tradizionali, preghiere e cerimonie sciamaniche.

IL CONCORSO INTERNAZI-ONALE DI SCULTURE SU NEVE

DI VALLOIRE■

FranciaNascosta nel cuore delle Alpi, Valloire è l'unica stazione di Francia a organ-izzare un concorso internazionale di sculture su neve. Ogni anno migli-aia di visitatori vengono a scoprire questa contrada fiabesca e percorrono l'impressionante viale di sculture. L'atmosfera è molto cosmopolita gra-zie alle venti squadre venute da tutto il mondo, pronte ad affrontare il freddo e a realizzare una performance fisica.Abbiamo incontrato Pascal Veuillet e André Marastoni, due scultori fre-quentatori abituali di questa manifes-tazione e molto spesso premiati. Per loro, il concorso di Valloire è un evento caloroso e tecnico, sinonimo di magia e di scambi tra gli scultori, i membri dell'organizzazione e i visitatori. La loro intervista completa è disponibile alla pagina seguente!

quattro festival da non perdere

Benché l'elenco dei festival di sculture su neve e ghiaccio sia molto lungo, ve ne abbiamo selezionatiquattro propizi ai viaggi, e davanti ai quali non rimarrete di ghiaccio!

FotoS:Bernard Grange / Office de Tourisme de ValloireAndré Marastoni

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DI NEVE E DI GHIACCIO62

Attraverso l'articolo precedente, avete potuto scoprire il mondo fiabesco dei festival di sculture su neve e ghiaccio. Hiking on the Moon ha voluto spingersi ancora oltre. Siamo quindi andati a incontrare due scultori dai pal-marès molto ricchi: pascal veuillet e André Marastoni. questi due uomini, uniti dalla stessa passione, ci presentano il loro universo e ci parlano sulla squadra che hanno formato in occasione del Con-corso internazionale di sculture su neve a squadre del Carnevale di québec. Tra l'altro, non sono tornati da oltre Atlantico a mani vuote, poiché hanno conquistato, nel 2013 poi nel 2014,il 3° e il 2° posto.

[ HKG ]

Come avete scoperto questo mestiere e da quanto tempo lo fate?[ andré marastoni ]

Ho realizzato la mia prima scultura su neve nel 1993. Sono partito da un blocco di polistirolo che ho tagliato con una sega per metalli e carta di vetro. Ho presentato questo progetto per il concor-so di sculture su neve di Valloire e sono stato selezionato! Quanto alla scultura su ghiaccio, l'ho scoperta nel 2000 e ho iniziato nel 2004. Si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine, sono

stato meravigliato dalla trasparenza del ghiaccio e dalla luce che lo attra-versa. Parallelamente, amo molto la scultura su legno e su pietra.

[ pASCAL vEuiLLET ]

Nella mia famiglia, alcuni dei miei an-tenati sono stati intagliatori di pietra, il mio bisnonno era orafo e mio nonno doratore su metalli. Forse i misteri della genetica hanno agito sull'essere umano che sono! Circa diciassette anni fa un conoscente è venuto a trovarmi perché gli realizzassi una scultura su legno. A partire da questa esperienza tutto è successo poco a poco, con l'elaborazione di sculture su legni nobili. Sono passati gli anni e dopo l'incontro con la pietra che lavoro sempre assiduamente (mar-mo), ho ceduto al richiamo del ghiaccio e della neve.

Cosa vi piace in questo mestiere?

[ pv ] I piaceri di questo mestiere sono vari. Permette innanzitutto di far nas-cere dei progetti e di vederli concretiz-zarsi. C'è la nozione importante della libertà di creare e di poter gestire il pro-prio tempo come lo si desidera. Infine, questo mestiere favorisce e migliora gli incontri, gli scambi e la conoscenza.

[ AM ] Quello che mi interessa nella scultura su neve o ghiaccio, è il lato

effimero delle cose. Le opere hanno bi-sogno di essere realizzate su un tempo molto corto, e questo procura un vissuto molto intenso. Questo mi permette di vivere un istante presente!

Quali sono le difficoltà incontrate quando realizzate delle sculture su ghiaccio o su neve?

[ AM ] Le difficoltà sono legate princi-palmente al tempo così come al luogo. L'elemento più temibile sono le tem-perature positive e l'effetto del sole sulla materia. Quando le temperature sono alte, l'irraggiamento del sole sul ghiac-cio crea delle micro-fessure nella mate-ria e la scultura può crollare molto rap-idamente. In questo contesto, bisogna allora proteggere il ghiaccio con teloni o coperture di sopravvivenza.

[ pv ] Parallelamente ai due elementi evocati da André, bisogna anche dire che le materie sono diverse le une dalle altre. Per esempio, la neve francese non è uguale a quella di altre regioni del mondo. Le differenze climatiche invernali fredde, o addirittura molto fredde, apportano delle specificità alla neve, è questa materia che apprezzo in modo particolare. Idem per il ghiaccio che da noi è fabbricato, mentre in altri paesi lontani è una materia naturale. Il colore, la densità del materiale, la

5 domande a due scul-tori sul ghiaccioe la neve

5 DoMANDE A

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DI NEVE E DI GHIACCIO 63

sua omogeneità, la sua finezza e il suo aspetto non sono gli stessi. Con queste differenze abbiamo un'altra percezione e un altro approccio all'elaborazione della scultura. Queste variazioni influ-enzano la scelta degli strumenti utiliz-zati per lavorare.

Nel processo di creazione, cosa differenzia le sculture realizzate in squadra, dalle realizzazioni individuali?

[ pv ] Se ci si mette al posto di un osserva-tore non molto. In compenso, se guardo come capitano della squadra, le differ-enze sono importanti. La gestione dei componenti della squadra è indispen-sabile, sia in termini di verifica della costruzione, che in termini di sostegno e di motivazione delle truppe. È necessa-rio avere una visione d'insieme perché la squadra viva e costruisca il progetto scelto. A livello dell'organizzazione, ciascuno lavora forme diverse dai due lati del blocco di neve, ma queste forme scolpite si raggiungono, si completano ed elaborano la scultura finale.

[ AM ] Nelle realizzazioni in squadra, non si sente per niente che è la scultura di uno più che di un altro. C'è natural-mente un capitano, ma ciascuno è at-tore e responsabile. C'è una vera omoge-neità che permette a tutti di trovare il proprio posto. Inoltre, siamo uniti dalla passione e le difficoltà ci avvicinano. Sappiamo che bisognerà dare il meglio di noi stessi e che in caso di problemi, la solidarietà e l'amicizia ce li faranno superare. Facciamo questi concorsi per l'atmosfera, ciò che importa non è la ricompensa, ma vivere un'esperienza incredibile, dove si mescolano con-vivialità, aiuto reciproco e miscela di culture! Ringrazio Pascal per avermi trascinato in questa meravigliosa av-ventura. Il posto sul podio è davvero la ciliegina sulla torta.

Qual è il vostro momento più bello al Carnevale di Québec, il più grande carnevale invernale al mondo che accoglie il "Concorso internazionale di scultura su neve"?

[ pv ] Sono numerosi! Intanto la soddis-fazione che il progetto sia selezionato. È sempre una grande gioia e una re-sponsabilità rappresentare il proprio paese all'estero. Il seguente riguarda la finitura della scultura. Quel momento è molto particolare. La pressione di-minuisce e istintivamente si scambiano abbracci, sguardi complici e gesti di amicizia. È una grandissima soddis-fazione avere vissuto e realizzato in co-mune una bella opera che sboccia sotto la luce quebecchese. Infine, la cerimo-nia di chiusura è sempre un momento intenso, ricco di emozioni.

[ AM ] In occasione delle nostre due partecipazioni, nel 2013 e 2014, ab-biamo realizzato delle sculture la maggior parte delle quali formava una

sorta di volta. Durante la costruzione, parecchi pilastri servivano da sup-porto a queste realizzazioni, affinché gli elementi in sospensione non crol-lassero. All'approssimarsi della fine del concorso, questi pilastri dovevano es-sere segati per dare alle sculture il loro aspetto finale. Quando ho segato uno dei pilastri, è stato un momento molto intenso. Questa suspense era condivisa da tutta la squadra, ma anche dagli altri scultori e visitatori venuti ad as-sistere con noi a questo "parto". È stata un'esplosione di gioia così come un or-goglio immenso quando ci siamo resi conto che tutto veniva a meraviglia!

[DOMANDA BONUS]

Potete dare un consiglio ai nostri lettori per scolpire un bel pupazzo di neve e tentare di vincere il concorso proposto alla fine della rivista?

[ AM ] Cominciate formando una palla o un blocco con la neve che avete a dis-posizione. Una volta raggiunta la di-mensione desiderata, potete scolpire il vostro pupazzo di neve e dargli la sua forma finale. Vi possono aiutare molti strumenti, basta dare prova di un po' di immaginazione. Per esempio, potete utilizzare un coltello per il pane o an-cora una grattugia da formaggio!

[ pv ] Siate originali, divertitevi a creare il pupazzo di neve con gli accessori che vi piaceranno. Non dimenticate che più la neve è schiacciata, più facilmente potrete fare delle aggiunte di neve per ornare la realizzazione con alcuni pi-acevoli dettagli.

FotoS:André MarastoniBernard Grange / Office de Tourismede Valloire

5 DoMANDE A

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DI NEVE E DI GHIACCIO64

immergiamoci nel dietro le

quinte delle tendenze queChuA

Finora, in ogni sezione "tendenze" di Hiking on the Moon vi abbiamo parlato dell'evoluzione della pratica sportiva e degli stili di abbigliamento che ne derivano. Dall'infatuazione per i piumini all'escursionismo connesso, pas-sando per il trekking ultralight, abbiamo esplorato per voi le ispirazioni del momento.per questo 10° numero, risaliamo alle origini per sapere come sono state definite le tendenze e le grandi linee di ogni collezione quechua! È Clément pinson, re-sponsabile Design quechua, che ha voluto prestarsi al nostro piccolo interrogatorio

TENDENZE

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DI NEVE E DI GHIACCIO 65

[ HKG ]

Puoi presentarci la tua squadra e spiegarci il suo ruolo?[ Clément pinson ]

Siamo una squadra di 28 persone, com-posta da parecchi mestieri: designer di scarpe e materiale, designer di colori, stilisti, modellisti e grafici. Immag-iniamo e disegniamo i prodotti che risponderanno al meglio alle esigenze dei praticanti: riflettiamo sulla forma del prodotto, la sua dimensione, il suo colore e i materiali da utilizzare.

Come decifrate e definite letendenze?

Il lavoro di individuazione delle ten-denze si fa per tutto l'anno. Tutta la squadra è sempre in guardia per cap-tare nuove ispirazioni, in termini di prodotti, materiali, colori, grafica, com-ponenti e usi.Per la nostra situazione geografica, ai piedi del Monte Bianco, abbiamo la for-tuna di essere a contatto permanente con gli appassionati di montagna. Gra-zie al nostro centro internazionale di creazione, che è un luogo di scambi con gli escursionisti, possiamo comprendere le minime evoluzioni e interagire con gli innamorati degli sport di montagna.Parallelamente, partiamo circa due volte all'anno in viaggi d'ispirazione, per un grosso lavoro d'osservazione e di analisi del mercato in funzione dei paesi.Partecipiamo anche ai saloni, sia per il grande pubblico (moda, arredo, au-tomobili, ecc.) che professionali. Questo ci permette di confermare le tendenze.Infine, Internet ci è di grande aiuto, siamo connessi costantemente a siti di tendenze.

Come scegliete le destinazioni dei vostri viaggi d'ispirazione?

Selezioniamo dei luoghi noti per essere dei motori della creatività. La Corea e il Giappone per esempio, sono dei luoghi molto interessanti, nei quali succedono delle cose che non si vedono altrove. Oggi, è laggiù che si rinnova in gran parte lo stile adottato nell'escursionismo, e nel mondo dell'outdoor in modo più gener-ale. Hanno un'immagine molto più col-orata ed elegante dell'escursionismo che in Europa. Anche l'America settentrion-ale è un paese che influenza le tendenze mondiali dello sport e dell'outdoor.Parallelamente, seguiamo anche le ten-denze nel prêt-à-porter e per questo ci rechiamo nei centri importanti della moda che possono essere New York, Pari-gi oppure Londra.

Come procedete durante questi viaggi d'ispirazione?

Sul posto, visitiamo dei negozi, in relazione con gli sport di montagna naturalmente, ma non solo. Le ten-denze urbane hanno un impatto inevi-tabile sul nostro mercato, quindi visi-tiamo numerosissimi negozi, dedicati sia all'all'ambiente che all'elettronica e alla moda. Passeggiando per le strade e frequentando gli indirizzi giusti, ci si impregna enormemente dell'atmosfera, della cultura e della modalità di vita, degli elementi essenziali nel nostro la-voro di osservazione.Passiamo anche del tempo "sul campo" con i nostri praticanti, per osservarli e individuare meglio le esigenze a venire. Per esempio, in occasione di escursioni, studiamo l'attrezzatura degli escur-sionisti, i colori che indossano o ancora i prodotti utilizzati.

Come trae profitto da tutte le informazioni che raccoglie durante questiviaggi?

Quando torniamo dai viaggi, facciamo dei rapporti per mettere nero su bianco tutto quello che abbiamo potuto os-servare, prima di fare un lavoro di sin-tesi per cogliere delle tematiche e delle grandi tendenze. A questo si aggiunge un grande laboratorio di riflessione per ogni stagione (primavera-estate e au-tunno-inverno), in cui tutta la squadra è riunita per definire le creazioni a ve-nire. Si tratta di una fase veramente concreta, in cui decidiamo gli orienta-menti da prendere, i prodotti da svilup-pare per completare la nostra offerta così come i colori, gli elementi distintivi quando si tratta di tendenze!A partire da questo momento, bisogna calcolare 24 mesi prima che gli appas-sionati di montagna come voi possano trovare le nuove collezioni in reparto!

in occasione dei prossimi numeri di Hiking on the Moon, esploreremo ancora più a fondo questo universo, mettendo in palio un piccolo suggerimento per personalizzare i vostri prodotti preferiti!

TENDENZE

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DI NEVE E DI GHIACCIO66

quando Frédéric Fortina, merchandiser zaini da quechua, ci ha annunciato che partiva per diversi giorni in Lapponia con l'associazione "Ensemble", questa notizia ha suscitato la nostra curiosità. Anche questa struttura desidera rendere la montagna accessibile a tutti e in particolare alle persone portatrici di handicap. È in questo contesto che Frédéric è partito per la Lapponia svedese, insieme a altri dieci accom-pagnatori, per permettere a due persone a mobilità ridotta di godersi cinque giorni di sci escursionistico.questo soggiorno si annunciava piuttosto sportivo, abbiamo chiesto a Fred di portare in valigia il completo da sci escursionistico "Ski Tour". Come tutti i prodotti quechua, è stato sviluppato con l'idea di garantire agli escursionisti il migliore com-fort anche in movimento. Frédéric è tornato da questo viaggio con la testa piena di ricordi e un'analisi dettagliata del completo Bionnassay Ski Tou!

« Questo viaggio è stata una bellissima esperienza. Non avevo rime-sso i piedi in Lapponia da 20 anni. Abbiamo passato ogni giornata sugli sci, a fare escursioni. In programma, traversate delle foreste in-nevate, picnic nella neve e soprattutto una grande convivialità. Era meraviglioso poter offrire i piaceri dell'escursione sugli sci a queste persone, in più con uno scenario da sogno.Durante questi pochi giorni, il mio completo Bionnassay Ski Tour è stato messo a dura prova. Ecco la mia valutazione di questo pro-dotto, che secondo me coniuga tutte le funzionalità necessarie alla pratica dello sci escursionistico! »

il completo da sci escursionisticoBionnassay Ski Tour

TEST

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DI NEVE E DI GHIACCIO 67

+ TraspirabilitàNello sci escursionistico, siete portati ad alternare salite e discese. Quando lo sforzo è intenso, il corpo genera vapore e quindi umidità. Con questo completo, avete la garanzia di restare bene all'asciutto, poiché i compo-nenti tecnici utilizzati permettono un buon trasferimento del sudore e quindi un'asciugatura rapida. La fun-zione anti-vento sulla parte anteriore del completo è molto utile per scen-dere dalle vette che avevate scalato!

+ Libertà di movimentoPer praticare comodamente lo sci escursionistico, avete bisogno di una libertà di movimento totale, procu-rata dal taglio aderente di questo prodotto. Il retro di questa giacca e di questi pantaloni sono concepiti a par-tire da un componente bi-estensibile che si allunga facilmente, in orizzon-tale e in verticale.È molto piacevole avere un equipaggiamento che segue ogni movimento del vostro corpo!

+ LeggerezzaPer le attività di resistenza, un eq-uipaggiamento leggero è di rigore. I pantaloni e la giacca, insieme, non rappresentano nemmeno 1 kg. Pesa-no rispettivamente 510 g e 465 g, per una taglia L da uomo. Non sentirete quindi nessun peso legato al vostro abbigliamento.

+ isolamento termicoIl materiale grattato posizionato all'interno della giacca imprigiona l'aria per un migliore isolamento e il cappuccio apporta un comfort ter-mico supplementare se si affrontano delle intemperie. Inoltre, questo com-pleto offre una certa modularità. In funzione dell'intensità dello sforzo, potete facilmente infilare un collant o uno strato supplementare sotto la giacca.

+ praticità di utilizzoLe due grandi tasche anteriori della giacca sono state pensate per riporre molto facilmente le pelli. Sono acces-sibili in qualsiasi momento, un vero guadagno in termini di tempo e di praticità.

+ SoliditàChi dice escursione sugli sci, dice lamine taglienti! Per evitare di impi-gliarsi e proteggere i pantaloni, è stata apposta un'applicazione sul fondo dei pantaloni. Inoltre, il componente utilizzato è famoso per la sua robust-ezza. Manca forse solo una ghetta perché questo prodotto sia perfetto!

Foto:© Rail&Ride

GiaccaBionnAssAy Ski Tour

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alla XL

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ponibile in nero, dalla 38

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TEST

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DI NEVE E DI GHIACCIO68

Gnam gnamBATTAGLIA DI PALLE DI NEVE

Piccoli dolci ultra fondenti, queste

palle di neve al cocco sono un

classico delle tavole delle feste in

Maghreb. Abbiamo deciso di farvele

scoprire perché possiate a vostra

volta approfittare della loro dolcez-

za senza pari.

Semplice e saporito sono le parole

chiave del gnam gnam di questo

numero 10!

I dolci sono passati nella noce di

cocco che li rende tutti bianchi come

delle piccole palle di neve, da cui

naturalmente il nostro titolo.

Sbattere il burro fuso e lo zucchero finché non diventano bianchi. Aggiungere poi le uova una ad una assicurandosi di incorporarle bene alla miscela. Quindi poco a poco la maizena, il lievito, il pizzico di sale, la noce di cocco e infine la farina vengono a integrarsi alla miscela.L'impasto deve adesso essere ben compatto, ma non troppo secco né troppo appiccicoso.Adesso si può far pre-riscaldare il forno a 180°C.Mentre il forno si riscalda, modellare delle palline di impasto della dimensione di biglie. Uno scavino per melone può aiutare a trovare la misura giusta.Attenzione perché in cottura le palle di impasto si gonfieranno!Disporre le palle su una teglia di cottura ricoperta di carta da forno e infornare per 10/15 minuti.Estrarre la teglia di cottura e lasciare raffreddare i biscotti.Nell'intervallo fare sciogliere la marmellata a fuoco dolce, stemperare con il fiore d'arancia o semplicemente con acqua se si preferisce.Versare il preparato in una ciotola e preparare anche una ciotola con la noce di cocco.Fare inzuppare i biscotti per qualche minuto perché si impregnino bene dello sciroppo ot-tenuto con la marmellata.Attaccare i biscotti due a due poi passarli nella ciotola piena di noce di cocco.Rotolarli poi tra le mani perché la noce di cocco aderisca bene.

Poi non resta che gustarseli.Buon appetito!

IDEA PRATICA: per dare un aspetto ancora più festoso raccomandiamo di appoggiarli, una volta effettuato il passaggio nella noce di cocco, in piccole cassette di carta di tutti i colori!

Per il biscotto

- 200 g di burro fuso- 250 g di zucchero- 1 bacca di vaniglia- 1 cucchiaino di aroma di vaniglia- 3 uova- 500 g di farina- 1 bustina di lievito chimico- 50 g di noce di cocco- 1 pizzico di sale

Per la decorazione

- vasetto di marmellata di albicocche (idealmente senza pezzetti)- 3-4 cucchiai di estratto di fiore d'arancio

liberare le vittime dalle valanghe.

Disponibile nei negozi Decathlon e su www.decathlon.com

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Sicurezza en la montagna

Pala BionnaSSaY SKi tour

Y O U R M O U N TA I N

permettere di localizzare la vittima e di conoscere la profondità cui è sepolta.

SonDa BionnaSSaY SKi tour

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liberare le vittime dalle valanghe.

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CoNCorSo

viNCETE uNA NoTTE iN iGLoo!

Adesso che conoscete i trucchi degli scultori* su neve e ghiaccio, sta a voi giocare! Lasciate parlare la vostra immaginazione e fateci sognare realizzando il vostro più bel pupazzo di neve o qualsiasi

altra creatura innevata!

Per questo decimo numero di Hiking on the Moon, la nostra squadra ha deciso di viziarvi ancora più del solito! Gli scultori in erba che hanno dato prova della più grande creatività si vedranno ampiamente ricompensati, poi-

ché questa volta non è uno ma tre vincitori che saranno premiati!

I migliori di voi vinceranno una notte in igloo presso il nostro partner Alpes Bivouac, così come l'equipaggiamento necessario per una giornata indimen-ticabile nel cuore delle Alpi: racchette da neve, kit clic hike, giacca e acces-sori! Insomma, tutto il necessario per godersi pienamente un giro indimen-

ticabile in uno scenario innevato.

Comepartecipare?

Pubblicate la vostra foto sulla pagina Facebook di Quechua, su

Twitter o su Instagram utilizzando l'hashtag #HKG10 e accedendo

(@quechua),o inviateci la vostra foto su

[email protected]

Data limite dipartecipazione:

30 aprile 201Partecipazione limitata a una foto

a persona.Il regolamento completo del con-corso è disponibile su richiesta:

[email protected]

Una giuria composta dai membri della squadra Quechua avrà l'arduo compito di eleggere le 3 sculture più belle.

* Scoprite i consigli di Pascal Veuillet e André Marastoni nella sezione Cultura " p.60

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DI NEVE E DI GHIACCIO 71

in breveOgni numero di Hiking on the Moon è una nuova av-

ventura per la nostra squadra, ritmata da incontri

interessanti, emozioni, storie e scoperte di tutti i generi…

ma anche da qualche imprevisto.

In occasione di questo decimo numero, abbiamo fatto un

piccolo bilancio in cifre della vostra rivista preferita!

in breve

Paesi visitati

30

Foto pubblicate

786

Ore di workshop

149

Persone intervistate

96

E-mail ricevute [email protected]

Delle squadre Quechua felici di condividere le loro avventure con voi

863

100%

Articoli sul blog

Battaglie di palledi neve

3

Escursioni per trovare l'ispirazione

7

Designer motivati e ispi-rati per farvi delle belle illustrazioni

Prodotti testati

15

Riviste stampate

220.000

Pennarellie penne usati

40

1641

21

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DI NEVE E DI GHIACCIO72

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AVEC LES PEAUX TAILLéES

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Gamme ski de randonnée Quechua à découvrir sur Quechua.com et dans les magasins Decathlon et sur www.decathlon.fr

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Page 73: Hiking on the Moon #10 - Neve y ghiaccio - By Quechua

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INFORMAZIONI LEGALI

Editore

QUECHUA,una società del gruppo DECATHLON SA4 boulevard de Mons,BP 299,59665 Villeneuve d'Ascq, France

Direttore della pubblicazione:Julie BordezDirezione artistica:Timothé BlandinRedazione:Clothilde Drouet & Justine Briffaz

Hanno collaborato a questo numero

Articoli:André Marastoni, Charlotte Bouvier, Clément Pinson, Dawa Dachhiri Sherpa, Floriane Macaire,Les Navigauteurs, Luc Moreau et la Fondation Eau Neige et Glace, Pascal Veuillet, Pauline Martin, Rémy Coste et Victor Lièvre.

Fotografia e illustrazione:Anne-Sophie Blanchet, Benjamin Simon,Bernard Grange / Office de Tourisme de Valloire,Caroline Olivier, Christophe Angot, Claude Val-lier, Floriane Macaire, Guillaume Sailly,Jérémy Calvo, Jérémy Laurent, Lydie Perret,Maria Carrasco, Philippe Daguillon, Rail&rideet Ugo Fontaine.

Portfolio:François Guion

Concessionaria pubblicitaria:Stéphane Costantini+33 (0)6 60 68 15 [email protected]

Copertina:Jeremy Laurent, Maria Carrasco,Philippe Daguillon, Timothé Blandin

Logo:Studio ORES

Traduzione:Nord Expansion, part of Powerling

ImpaginazioneAlban [email protected]

Stampa:Deux-Ponts Manufacture d'Histoire,5, rue des Condamines,38320 Bresson, France

Data di pubblicazione:Gennaio2015

Deposito legale alla pubblicazioneISSN: 2257 – 4662Periodicità: rivista trimestraleQualsiasi riproduzione o rappresentazione inte-grale o parziale con qualsiasi procedimento delle pagine pubblicate nella presente rivista fatta senza l'autorizzazione dell'editore è illecita e costituisce una contraffazione. Sono autorizzate solo, da una parte, le riproduzioni strettamente riservate all'uso privato di chi le effettua e non destinate a un utilizzo collettivo, e dall'altra, le brevi citazioni giustificate dal carattere scientifico o informativo dell'opera in cui sono incorporate. (art L.122-4, L.122-5 e L.335-2 del Codice francese)

Non può essere venduta

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iL voSTro rEGALo HiKiNG oN THE MooN

Per festeggiare il nostro decimo numero e ringraziarvi perché ci leggete da molti anni ormai, abbiamo voluto regalarvi un diario di viaggio! Strumento perfetto per tutti gli amanti dell'avventura, questo diario di bordo vi permetterà di

ritrascrivere la spontaneità dei vostri viaggi, le vostre emozioni, le vostre impressioni, i vostri incontri e, perché no, una buona ricetta scoperta lungo il cammino! Numerose pagine bianche che non chiedono che di vivere attraverso i vostri

aneddoti, schizzi, racconti e foto. Insomma, è un po' come se scriveste il vostro Hiking on the Moon!Qualunque sia l'uso che ne farete, prendetene cura e conservatelo gelosamente ... potrebbe esservi molto utile

in occasione di un prossimo concorso!

I primi 100 che invierebberoun email a

[email protected] riceveranno loro taccuino di viaggio

Hiking on the Moon!

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Numero 10NEvE & GHiACCio

MADE BY QUECHUA