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GUIDA DELLA RISERVA NATURALE LAGO DI MONTEPULCIANO

Guida riserva naturale lago di montepulciano

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Guida della Riserva Naturale del Lago di Montepulciano (Siena)

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Guida della RiseRva NatuRale laGo di moNtepulciaNo

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2 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 3

L’ Azienda A.S.T.R.A. (Azienda Speciale Tutela Riserve e Ambiente) è stata istituita dalla Provincia di Siena nel 2006 allo scopo di eser-citare attraverso di essa le funzioni relative alla gestione delle Riserve Naturali, aree particolarmente fragili destinate alla con-servazione della biodiversità.

Tra le attività svolte dall’Azienda, la promozione, la divulgazione scientifica e l’educazione ambientale hanno un ruolo di primo piano poiché è ormai chiaro che la conoscenza e la consapevo-lezza dei cittadini sono fattori fondamentali per il successo delle politiche ambientali di un Paese.

Partendo da questo presupposto, l’Azienda sta realizzando una serie di pubblicazioni divulgative sulle singole Riserve e su parti-colari aspetti della loro biodiversità, allo scopo di far comprendere l’importanza e l’unicità di queste realtà e incoraggiare alla visita. In questo contesto è stata realizzata la Guida della Riserva Na-turale Lago di Montepulciano, una zona umida di acqua dolce di importanza fondamentale per la Toscana e per tutto il centro Italia, per la conservazione delle specie vegetali e animali lega-te a questi particolari ecosistemi, ormai estremamente ridotti e compromessi.

Mario MensiniPresidente Azienda Speciale A.S.T.R.A

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4 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 5

indice

Biodiversità e aree protette ............................................................. 6

Il Sistema delle Riserve Naturali della Provincia di Siena ........................ 7

Riserve Naturali e Rete Natura 2000 ..................................................8

La Riserva: caratteristiche generali .................................................. 10

Come si raggiunge ....................................................................... 12

Storia della bonifica ..................................................................... 14

Gli ambienti della Riserva .............................................................. 16

Lo specchio d’acqua .....................................................................20

Il canneto ..................................................................................26

Il bosco igrofilo ........................................................................... 32

Le aree agricole e incolte ...............................................................36

Calendario della natura ................................................................38

Le sagome degli uccelli ................................................................ 40

I molluschi acquatici del lago ......................................................... 41

Le specie aliene ..........................................................................42

Strutture e attività .......................................................................44

Il Regolamento ........................................................................... 46

Le migrazioni .............................................................................. 47

Il territorio circostante ................................................................. 48

Eventi del territorio ...................................................................... 51

Elenco delle specie citate ...............................................................52

Didascalie delle tavole illustrate ......................................................55

Pubblicazione a cura di A.S.T.R.A. Azienda Speciale Tutela Riserve e Ambiente

Coordinamento e testiSpecies, Siena (www.species.it)

IllustrazioniRita Petti

CartografiaA.S.T.R.A.

Progetto graficoBellucci Design, Siena (www.belluccidesign.it)

Stampa Alsaba Grafiche per Protagon Editori Toscani

Materiale fotograficoBarbara Anselmi 10; 16; 17; 21(6); 26(1); 36(1); 38(3); 39(3); 44(1). Gianni Chiancianesi 29(7); 32(3,4); 37(7); 39(5). Silvia Francucci 14; 20 (1); 41; 45; 47(2); 48; 49; 50. Isabelle Minder 38(2); 39(4); 44(2). Flavio Monti 33(6). Bernardo Pellizzi 20-21(2,3,4,5,7,8,9); 26(2); 32-33(1,2,5,7,8); 36-37(2,3,4,5,8); 38(1); 39(1); 42; 43; 47(1). Carlo Sassetti 29(5,6); 39(2).

Ringraziamenti:Leonardo Favilli, Mario Morellini, Francesco Pezzo, Sandro Piazzini, Carlo Sassetti, Federica Tagliavia (LIPU)

Per informazioniA.S.T.R.A. Azienda Speciale Tutela Riserve e AmbientePiazza Duomo 953100 SienaTel. 0577 [email protected]

Provincia di Siena - Ufficio Riserve NaturaliVia delle Sperandie 4753100 SienaTel. 0577 241416 Fax 0577 45358riservenaturali@provincia.siena.itwww.riservenaturali.provincia.siena.it

Realizzato con il contributo della Regione Toscana

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6 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 7

Biodiversità e aree protette

il termine biodiversità indica la varietà delle forme di vita che popolano la Terra, dai microscopici batteri agli animali e alle piante più grandi. Questa varietà può essere misurata a tre scale diverse: a livello di specie, ma anche di individui e di ecosistemi. All’interno di ogni singola specie, infatti, ogni individuo differisce

leggermente dagli altri. Questa diversità rappresenta una sorta di assicurazione per la sopravvivenza, perché, quando le condizioni ambientali variano leggermente, almeno una parte degli individui può riuscire ad adattarsi alla nuova situazione. All’interno di una qualsiasi area geografica anche gli habitat sono numerosi e ben differenziati, al pari delle specie che li abitano: anche questa varietà è fondamentale per il mantenimento della vita. La diversità biologica è un elemento fondamentale per il funzionamento dell’ecosistema Terra perché assicura tutta una serie di servizi indispensabili per gli esseri viventi, compreso l’uomo: fornisce cibo, acqua e materie prime di vario tipo, contribuisce al mantenimento degli equilibri climatici, alla prevenzione del rischio idrogeologico, alla produzione di ossigeno, al riciclo dei rifiuti e dei nutrienti e agisce da barriera contro la diffusione di malattie. Per quanto riguarda la sopravvivenza dell’uomo, il mantenimento della biodiversità è fondamentale non soltanto dal punto di vista alimentare, ma anche dal punto di vista medico: molti principi attivi utilizzati in medicina provengono infatti dagli esseri viventi, in particolare vegetali. Infine, non va sottovalutato il valore della biodiversità dal punto di vista estetico, culturale, turistico e ricreativo: la sua tutela consente di soddisfare il crescente bisogno di spazi naturali e alimenta attività come il turismo eco-compatibile, l’escursionismo e la didattica ambientale.Poiché in natura ogni essere vivente è strettamente legato a tutte le altre componenti viventi e non viventi dell’ecosistema in cui vive, la perdita di un qualsiasi tassello di questo mosaico può comportare una serie di squilibri, cioè una riduzione di funziona-lità dell’ecosistema, che può manifestarsi anche sul medio o lungo termine. Al danno ecologico può associarsi un danno economico e/o culturale: per esempio, soltanto una minima parte delle specie vegetali potenzialmente utili in campo medico o alimentare viene attualmente utilizzata, e il rischio è che alcune specie possano estinguersi prima ancora di essere state studiate o sfruttate.Uno dei principali strumenti per mantenere un’elevata biodiversità è quello di destina-re aree di particolare pregio naturalistico e grande ricchezza specifica all’istituzione di riserve, parchi o oasi, in modo da garantirne la conservazione a lungo termine, valoriz-zando al contempo la loro fruizione e tutte le attività sostenibili correlate.

il sistema delle Riserve Naturalidella provincia di siena

le Riserve Naturali sono territori che per la presenza di specie di flora e fauna o di particolari ecosistemi naturalisticamente rilevanti, devono essere gestiti per garantire la conservazione dell’ambiente nella sua inte-grità (Legge Regionale 49/1995).

La Provincia di Siena ha istituito, dal 1996, quattordici Riserve Naturali che occupano complessivamente oltre 9.000 ettari di elevato valore ambientale, na-turalistico, storico e culturale, in cui i diversi ambienti tutelati ospitano specie animali e vegetali rare e di grande interesse scientifico e conservazionistico. Le 14 Riserve Naturali costituiscono un Sistema di aree protette il cui scopo è quello di garantire e promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del patrimonio storico-culturale e di quello naturalistico.Le quattordici Riserve riflettono l’incredibile diversità degli ambienti del territo-rio provinciale, proteggendone gli aspetti più significativi: si passa da ecosistemi forestali montani (Riserva Naturale Pigelleto) ad ecosistemi lacustri (Riserva Na-turale Lago di Montepulciano), da boschi e macchie di leccio (Riserva Naturale Basso Merse) a boschi di faggio (Riserva Naturale Pietraporciana), da ambienti fluviali (Riserve Naturali del Farma-Merse) ad ambienti agricoli fortemente mo-dificati dall’uomo (Riserva Naturale Lucciola Bella e Riserva Naturale Bosco di S. Agnese). Questa eterogeneità si riflette in una grande diversità di specie: tra queste si con-tano oltre 150 emergenze faunistiche, 70 emergenze floristiche e 20 emergenze vegetazionali di interesse conservazionistico a livello comunitario, nazionale e regionale.La gestione del Sistema è finalizzata alla conservazione delle specie e degli eco-sistemi, alla promozione ed incentivazione delle attività produttive e di tempo libero compatibili, allo svolgimento delle attività scientifiche e di ricerca e alla promozione delle attività d’informazione e di educazione ambientale.

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RiseRve NatuRali e Rete NatuRa 2000 Rete Natura 2000

La Rete Natura 2000 è uno degli strumenti adottati dai Paesi dell’Unione Eu-

ropea per rispondere agli impegni presi con la Convenzione sulla Diversità

Biologica firmata a Rio de Janeiro nel 1992 e affrontare così la riduzione della

biodiversità a livello europeo.

La rete si compone di Zone di Protezione Speciale (ZPS) e di Siti di Importanza Comu-

nitaria (SIC). Le ZPS sono individuate dalla Direttiva “Uccelli” (Direttiva 79/409/CEE)

allo scopo di proteggere gli uccelli selvatici conservando gli habitat in cui vivono, si

riproducono o si nutrono durante la migrazione. I SIC sono invece individuati dalla

Direttiva “Habitat” (Direttiva 92/43/CEE), per la conservazione di specie e habitat

particolarmente importanti e rappresentativi per il mantenimento e il recupero

della biodiversità che caratterizza il territorio europeo.

La Rete, insieme ad altre tipologie di aree protette già istituite all’interno dei Paesi

dell’Unione Europea, è un efficace mezzo di collegamento tra habitat nato allo

scopo di favorire la diffusione e la dispersione delle specie e di conseguenza la loro

sopravvivenza.

In Italia sono stati istituiti ad oggi 2284 SIC, per la tutela di 132 habitat, 87 specie di

flora e 99 specie di fauna (delle quali 21 mammiferi, 9 rettili, 14 anfibi, 25 pesci, 30

invertebrati), e 591 ZPS per la protezione di circa 380 specie di uccelli. Nella pro-

vincia di Siena sono stati individuati 17 SIC, di cui 6 classificati anche come ZPS, che

insieme alle Riserve Naturali costituiscono quasi il 16% del territorio provinciale.

Il lago di Montepulciano è classificato come SIC e come ZPS per il grande valore

che riveste per la conservazione a livello europeo di particolari habitat e specie

animali e vegetali. In particolare sono di interesse comunitario 3 specie di anfibi

e ben 22 specie di uccelli (tra le oltre 200 censite) e un importante habitat legato

alla vegetazione palustre.

La conservazione di questa particolare tipologia di ambienti risulta quindi prio-

ritaria anche perché le zone umide di acqua dolce, ecosistemi di importanza

fondamentale per la sopravvivenza di numerosissime specie animali e vegetali,

sono rimaste ben poche in tutta Europa e stanno subendo tuttora un progressivo

degrado. Il valore di questi ambienti travalica i confini nazionali e anche quelli

europei, poiché le zone umide residue, come il lago di Montepulciano, sono oggi

insostituibili punti di sosta lungo le rotte migratorie tra Europa ed Africa.

Riserve Naturali1 Alto Merse2 Basso Merse3 Bosco di S. Agnese4 Castelvecchio5 Cornate e Fosini6 Crete dell’Orcia7 Farma8 Il Bogatto9 La Pietra10 Lago di Montepulciano11 Lucciola Bella12 Pietraporciana13 Pigelleto14 Ripa D’orcia

sic1 Alta Val di Merse2 Basso Merse3 Castelvecchio4 Cono vulcanico del Monte Amiata5 Cornate e Fosini

6Foreste del Siele e Pigelleto di Piancastagnaio

7 Montagnola Senese8 Monte Cetona9 Monti del Chianti10 Ripa d’Orcia11 Val di Farma

sic e Zps1 Crete dell’Orcia e del Formone2 Crete di Camposodo e Crete di Leonina3 Lago di Chiusi4 Lago di Montepulciano5 Lucciolabella6 Monte Oliveto Maggiore

e Crete di Asciano

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 98 lago di montepulciano

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 11

La Riserva Naturale è situata nel Comune di Montepulciano e copre una superficie di 470 ettari. Comprende l’intero lago (che a est confina con la Re-gione Umbria), parte del Canale Maestro del-la Chiana ed alcuni ter-reni agricoli adiacenti. Oltre allo specchio d’acqua, l’elemento che maggiormente carat-terizza questa Riserva è il canneto a cannuc-cia palustre, chiamato dai botanici anche fragmiteto dal nome scientifico della specie predominante: interrotto solo da piccoli chiari, si esten-de per circa 300 ettari, e dà rifugio a nu-

merosissime specie di uccelli acquatici. La buona conservazione di questa zona umida di acqua dolce e la sua ricchezza

in specie, soprattut-to per quanto riguar-da gli uccelli, sono le ragioni principali che hanno portato all’isti-tuzione della Riserva Naturale, allo scopo di mantenere per quanto possibile l’ecosistema lacustre nella sua in-tegrità. Gli stessi mo-

tivi sono alla base della classificazione del lago di Montepulciano come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e come Zona di Protezione Speciale (ZPS).

la Riserva: caratteristiche generali

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1 Veduta aerea del canneto e lago di Montepulciano.

2 Il raro coleottero Carabus clathratus, tipico delle zone umide

3 Il tarabuso, un airone difficile da osservare a causa della sua capacità di mimetizzarsi nel canneto

Oltre alle numerose emergenze faunistiche, tra le quali si anno-verano anche molti invertebrati (molluschi come Unio mancus e Viviparus contectus, insetti come Carabus clathratus e crostacei come il granchio di fiume), la Riserva ospita specie vegetali di

grande interesse conservazioni-stico: ai margini del canneto, nelle piccole praterie igrofile e nella vegetazione sommersa e galleggiante sono state censite oltre 40 specie di rara bellezza e ormai inconsuete, poiché gran parte delle aree umide che esiste-vano in Europa sono oggi scom-parse o comunque degradate.

10 lago di montepulciano

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 13

SIENA

FIRENZE

Torrita di Siena

Montepulciano

Chianciano Terme

Bettolle

A1

Acquaviva

CHIUSI

PIENZA

PERUGIA

come si raggiunge

Da Sud: percorrere l’autostrada A1 (Milano-Napoli), con uscita Chiusi-Chianciano Terme. Prendere la strada statale n. 326 per Siena. In Località Tre Berte, girare a destra seguendo le indicazioni per la Riserva Naturale.

Da Nord: percorrere l’autostrada A1 (Milano-Napoli), con uscita Bettolle-Valdichia-na. Prendere la strada statale n. 327 per Torrita di Siena e, appena superato Acqua-viva, raggiungere Tre Berte e girare a sinistra, seguendo le indicazioni per la Riserva Naturale.

Violetta d’acqua con Libellula depressa

12 lago di montepulciano

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storia della bonifica Il lago di Montepulciano e il vicino lago di Chiu-si, collegati dal Canale del Passo alla Querce, sono ciò che resta della palude che fino all’epo-ca medicea ha occupato gran parte della Val di Chiana e che ha subito, nel corso degli ultimi secoli, continue opere di bonifica. Il processo di bonifica della valle è stato di lunga durata. Al-cuni accorgimenti erano già stati presi durante l’età comunale ma i primi consistenti tentativi di recupero delle cosiddette terre “malsane” ri-salgono al periodo mediceo. Infatti, il grande frazionamento del territorio, in mano alle varie comunità, non aveva permesso un intervento si-stematico e omogeneo di bonifica. A fine ‘500, con Ferdinando I, per favorire lo scorrimento delle acque dal lago di Montepul-ciano verso l’Arno, si intervenne sul Canale Ma-estro della Chiana, che attraversava la valle arri-vando fino ad Arezzo, rendendolo più profondo e si procedette ad eliminare la tendenza all’impa-ludamento dei terreni ricorrendo ai metodi della colmata e dell’essiccazione. Il primo sistema pre-supponeva la creazione di bacini dove far convo-

Fossombroni. Per far defluire le acque verso l’Arno si procedette ad un ab-bassamento del livello della Chiusa dei Monaci, si ampliò il Canale Maestro, si reindirizzarono alcuni torrenti e si risistemarono altri canali. Interventi di questo tipo continuarono anche dopo la formazione del Regno d’Ita-lia. Nel 1918 si prevedeva di prosciu-gare anche i restanti chiari di Chiusi e Montepulciano: fortunatamente il progetto non fu mai attuato.

le vasche di laminazioneGrazie alle fonti di archivio è stato possibile calcolare che nell’ultimo secolo il lago di Montepulciano ha più che dimezzato la superficie ed ha diminuito la profondità con una me-dia di circa 2 cm all’anno. Accanto ai fenomeni naturali, come l’accumulo della vegetazione morta e dei sedi-menti degli immissari, l’interramento è stato accelerato dalle pratiche agri-cole degli ultimi decenni, che con le lavorazioni meccaniche hanno provo-cato l’arrivo nello specchio d’acqua di notevoli quantità di depositi terrosi dilavati dai campi. In particolare i sedimenti dei torrenti Parce e Sal-cheto, che raccolgono le acque delle colline a ovest della Riserva, hanno portato al progressivo interramento del lago, con un’avanzata del can-neto a discapito delle acque libere. Per rallentare questo processo e con-servare la zona umida, il Provveditora-to delle Opere Pubbliche della Tosca-

na in collaborazione con la Provincia di Siena, l’Università di Siena e la LIPU, è intervenuto creando delle va-sche di laminazione: dal 1999 al 2002 ne sono state realizzate cinque. Han-no profondità massima di 2,5 m e si estendono per circa 40 ettari. In esse si riversano le acque dei torrenti Parce, Salcheto e Val di Seste depositandovi una buona parte del loro carico in sedi-menti, che così non arrivano nel lago. Le vasche sono state eseguite seguendo i dettami dell’ingegneria naturalistica, con l’intento di creare ulteriori zone umide. La pendenza dolce, il diverso profilo planimetrico e la presenza di isole al loro interno hanno permesso anche lo sviluppo di una diversificata vegetazione e la presenza di molte spe-cie d’uccelli.

1 Chiusa sul Canale Maestro

2 Canale Maestro3 Carta con l’estensione

del lago nel 1823 come risulta dal Catasto Leopoldino

gliare le acque di torrenti e canali per il deposito dei detriti in sospensione: con l’innalzamento del livello dei terreni si eliminava il ristagno idri-co ottenendo terreni fertili per la coltivazione. L’essiccazione aveva tempi più brevi e prevedeva il prosciugamento grazie ad un’opera di drenag-gio dei terreni e canalizzazione delle acque verso il Canale Maestro. Nonostante le risorse econo-miche impiegate ed il ricorso ad esperti ingegne-ri ed architetti (Torricelli, Ricasoli, Gaci), sarà solo con i Lorena, tra ‘700 e ‘800, che la bonifica della Val di Chiana verrà definitivamente avviata in maniera massiccia e mirata. Pietro Leopoldo nel 1788 nominò per avviare e gestire i lavori un Sovrintendente generale: Vittorio Fossombroni. Fossombroni prevedeva di bonificare tutta la vallata: rialzando i terreni nella zona di Chiusi grazie alle colmate, avrebbe dato pendenza uni-forme alla valle in direzione dell’Arno. Questo progetto, detto la “gran colmata”, rispetto ai precedenti, avrebbe stravolto le caratteristiche ambientali del territorio. Per poterlo mettere in opera si avvalse di Alessandro Manetti, esperto in idraulica, che gli successe nella gestione del-le opere di bonifica della valle. Manetti preferì non ricorrere in maniera eccessiva alle colmate, anche perché nel frattempo le condizioni della zona erano variate rispetto a quelle osservate dal

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 1514 lago di montepulciano

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 17

Il lago ospita ambienti umidi che sono fondamentali per alcune

specie di uccelli acquatici, che arrivano per la

maggior parte in autun-

no e in-v e r n o , trovan-do in

questa Riserva, situata lungo la via migratoria verso i paesi afri-cani, un luogo idoneo sia per la sosta che per lo svernamento. Per alcune di queste e per altre specie di uccelli, la Riserva of-fre in primavera anche ambienti adatti per la nidificazione. L’osservazione della ricca avifau-na è possibile seguendo i percor-si costruiti all’interno della Ri-serva: questi permettono infatti di attraversare il bosco igrofilo e osservare lo specchio d’acqua e una parte del canneto.

Il canneto

Il bosco igrofilo

Lo specchio d’acqua

Le aree agricole e incolte

Gli ambienti della Riserva

1 Veduta del lago dalla torre di osservazione

2 Il mignattino piombato è una delle specie migratrici che nidificano nel canneto di Montepulciano e si alimenta degli insetti catturati in volo sulle acque del lago

16 lago di montepulciano

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 1918 lago di montepulciano

Didascalie delle tavole a pagina 55-56

lo specchio d’acqua

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20 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 21

La superficie del lago si estende per circa 70 ettari, raggiungendo una profondità massima di 2,7 metri. Le sue acque sono definite eutrofiche, cioè ad elevata produttività. Questa è dovuta all’abbondanza di so-stanze nutritive liberate dalla decomposizione della mate-ria vegetale e apportate dalle acque provenienti dalle zone agricole circostanti, combinata con le alte temperature raggiunte a causa della modesta profondità e dell’elevata insolazione.La vegetazione acquatica è co-stituita da comunità di piante in parte ancorate al fondo, e in parte galleggianti.In primavera lo sviluppo della ninfea con i suoi fiori bianchi segnala le profondità minori di 2 metri. In questo ambiente si fa spazio il raro lim-

nantemio, dai fiori gialli e con foglie simili a quelle di una piccola ninfea. Nelle ac-

que più calme emerge dalla super-ficie la lunga infiorescenza di

un’altra rarità: l’erba-vescica, una piccola pianta carnivora flottante. Immersi nel fango lacustre vivono due grandi

molluschi Bivalvi, Anodonta anatina e Unio mancus, mentre

tra le fronde sommerse vivono vari molluschi Gasteropodi: Vivipa-

rus contectus e Planorbarius corneus.Queste acque poco profon-de, durante la primavera,

ospitano alcune specie di ana-tre con un numero limitato di

individui, come il germano reale e la marzaiola, che si alimentano nelle

acque con profondità non superiore ai 50 cm, immergendovi solo la testa. In inverno

la situazione cambia totalmente: sia il numero di specie che di in-dividui aumenta vertiginosamen-te, oscillando tra 1500 e 3000 animali a stagione. Le specie più diffuse in questo periodo sono l’alzavola, la canapiglia, il mesto-lone ed il fischione, ma è possi-bile anche vedere la rara moretta tabaccata, considerata a rischio di estinzione e nidificante in Italia con appena 25-50 coppie. Que-sta specie visita regolarmente le acque del lago durante l’inverno, mentre in primavera vi nidifica saltuariamente. Nel lago è presente una ricca comunità di pe-sci (circa venti specie di cui oltre la metà in-trodotte dall’uomo), distribuita anch’essa in relazione alla profondità delle acque. Il luccio e il persico trota si mi-metizzano tra i pic-cioli delle ninfee, in attesa del passaggio di una preda, per poter sferrare un rapido attac-co. La specie più piccola presente nel lago è la gambusia, introdot-ta in Italia nel 1922 durante la lotta alla malaria, per la sua predilezione per le lar-ve di zanzara. Le acque

lo specchio d’acqua

1 La tipica imbarcazione utilizzata per spostarsi tra i chiari del lago

2 Mestolone3 Marzaiola4 Una coppia di svasso

maggiore5 Moretta tabaccata6 Ninfea7 Moriglione8 Folaga9 Fischione

più profonde ospitano la tinca, il carassio, la

carpa, l’anguilla e il pesce gatto (quest’ultimo ad

oggi costituisce la spe-cie più abbondante). La zona più profon-da del lago è anche il

luogo di alimentazio-ne di alcuni uccelli: il

tuffetto, lo svasso maggio-re, le folaghe e le anatre tuffatrici provenienti dal Nord Europa, come il moriglione e la moretta, in grado

di nuotare ad alcuni metri di profondità.

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1 Ninfea2 Erba vescica3 Millefoglio d’acqua4 Luccio5 Gambusia (femmina a sinistra, maschio a destra)6 Persico trota7 Carpa8 Uova di tinca9 Tinca10 Carassio11 Spinarelllo (maschio a sinistra, femmina a destra)12 Ranocchina maggiore13 Pesce gatto

sotto lo specchio d’acqua

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Didascalie delle tavole a pagina 55-56

il canneto

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 2524 lago di montepulciano

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 2726

Il canneto è l’habitat che più caratterizza il lago di Montepulciano. La specie che lo costituisce è la cannuccia di palude, una pianta che si rinnova an-nualmente provocando il ca-ratteristico cambiamento di colore dell’intera area della Riserva, che passa dal verde acceso dei mesi primaveri-li ed estivi al color “paglia” dei mesi autunnali e inver-nali. Si tratta di un habitat di transizione tra l’acqua e la terra e per sua natura effimero, ossia destinato progressivamente a chiudersi. In passato nel canneto del lago di Montepulciano sono stati aperti dei “chiari”, ossia aree con

acque libere poco profonde che avevano lo scopo di attrarre le anatre a fini venatori.

I chiari erano collegati tra loro da canali che permettevano l’ac-

cesso agli stretti barchini a fondo piatto che venivano adoperati dai cacciato-ri per spostarsi nel lago. Le superfici a canneto ri-vestono una importanza

fondamentale per la conser-vazione di quelle specie di uc-

celli che hanno bisogno di grandi estensioni di habitat, come il falco di pa-

lude, che vi caccia le sue prede, e l’airone rosso, presente con una piccola colonia ri-produttiva.

il canneto

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1 Veduta aerea del canneto in primavera

2 Gallinella d’acqua3 Cannareccione in canto

lago di montepulciano

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Tra le numerose specie che popo-lano il canneto alcune sono stret-tamente legate ad esso e specializ-zate per vivere al suo interno. Tra queste spiccano due aironi: il ta-rabuso, presente prevalentemente in inverno, e il tarabusino durante i mesi primaverili ed estivi. Que-sti due uccelli hanno sviluppato un comportamento antipredato-rio in strettissima relazione a que-sto habitat. Quando si sentono in pericolo invece di fuggire riman-gono immobili con il lungo collo disteso e il becco puntato verso l’alto, talvolta oscillando lieve-mente così da rendersi invisibili tra le canne mosse dal vento. Al-tri uccelli, come la cannaiola e il cannareccione, prendono il loro nome dalle canne alle quali sono

4 Topolino delle risaie5 Tarabusino6 Libellule della specie

Lestes dryas in accoppiamento7 Canneto d’inverno

sempre strettamente associati. Il canneto ha una doppia funzione per gli uccelli, essendo un sito di nidificazione in primavera e un’area di rifugio per lo sverna-mento e la sosta lungo i tragitti migratori nelle altre stagioni. È utilizzato anche da specie non strettamente legate agli ambienti umidi come passeri, storni e ron-dini, che dopo la riproduzione vi si radunano alla sera in grandi e rumorosi dormitori. Oltre agli uccelli il canneto ospita una ric-chissima fauna di invertebrati e alcuni mammiferi rari in Toscana come il topolino delle risaie.

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 3130 lago di montepulciano

il bosco igrofilo

Didascalie delle tavole a pagina 55-56

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sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 33

Le zone allagate esterne al can-neto sono caratterizzate da forti dislivelli stagionali. In queste aree si svi-luppa il bosco igrofi-lo che, se in inverno può essere sommerso per alcuni decimetri, in primavera-estate mostra le basi dei tronchi a segui-to del ritiro delle acque. La densa copertura arbustiva che contrad-distingue la porzione più bassa del bosco è costituita da cespugli di sanguinello (dalla tipica co-lorazione rosso accesa dei rami durante il periodo autunno-in-vernale), rovo comune e bluastro

e, in misura minore, biancospino. Tali associazioni arbustive in

primavera offrono ripa-ro ad alcune specie di uccelli, in particolare a piccoli passeriformi nidificanti, quali lo

scricciolo, la capinera e l’usignolo. In questa sta-gione si assiste alla fioritura

del giaggiolo acquatico, con i suoi caratteristici fiori gialli, che occupa le porzioni libere dalla

vegetazione arbustiva. La copertura arborea è

formata soprattutto da salici e da pioppi canadesi ibridi, con sporadici individui di pioppo nero e acero campestre. I tronchi

offrono al picchio verde una va-lida fonte di insetti, nonché un legno sufficientemente tenero da potervi scavare facilmente il nido con il becco. I rami più alti ven-gono utilizzati in primavera dalle coppie di colombaccio che, gra-zie al materiale vegetale raccolto nelle vicinanze, vi costruiscono il

il bosco igrofilo

1 Porzione di bosco igrofilo visitabile attraverso il percorso che inizia dal Centro Visite

2 Sanguinello3 Scricciolo4 Capinera5 Bosco igrofilo in inverno6 Gufo comune7 Colombaccio8 Giglio d’acqua9 Pendolino

nido. In questo periodo, dopo il tramonto, è possibile udire il can-to del gufo comune. In autunno e inverno, all’imbrunire, i pioppeti del confine orientale della Riserva ospitano i dormitori dei cormora-ni, presenti con oltre 700 indivi-dui, reduci dalla pesca nelle acque dei laghi e delle zone limitrofe. I popolamenti di salici, anch’essi presenti nel bosco igrofilo, sono il luogo ideale per osservare l’in-credibile opera ingegneristica di un piccolo passeriforme, il pen-dolino, che costruisce il nido sul-le fronde ricadenti della pianta, inaccessibili ai predatori.

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32 lago di montepulciano

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Didascalie delle tavole a pagina 55-56

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 3534 lago di montepulciano

le aree agricole e incolte

Page 19: Guida riserva naturale lago di montepulciano

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 37

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36 lago di montepulciano

Le coltivazioni erbacee occupano circa il 20% della superficie della Riserva e sono prevalentemente rappresentate da colture cerealicole.Durante il periodo inver-nale, con l’aumento delle precipitazioni, queste aree sono parzialmente invase dalle acque: si viene così a creare un ambiente ido-neo alla sosta di uccelli li-micoli come il beccaccino, il combattente e i piro-piro (cul-bianco e boschereccio). Nello stesso periodo, compaiono regolarmente anche nume-rosi stormi di vociferanti pavoncelle. Persino strut-ture artificiali, come i cavi dell’alta tensione, diventa-no nella Riserva il posatoio preferito dagli storni, che si ritrovano al tramonto prima di raggiungere i vicini dormitori oppure, a fine inverno, vi si radunano per riparti-re alla volta dei quartieri di nidificazione, lasciando il posto a rondini, topini e bale-

strucci provenienti dall’Africa.In primavera, nelle praterie umide limi-trofe al lago, si possono osservare le fiori-

ture di alcune rarità vegetali come il giaggiolo acquatico e il giun-

co fiorito. In questa stagione si possono udire i canti in volo del beccamoschino e dell’allodola (quest’ultima, caratteristicamente, vocaliz-

za in volo dopo aver assunto una posizione di stallo). Anche

la cutrettola è un ospite abituale durante le migrazioni: si tratta di

un passeriforme con numero-se sottospecie, alcune delle quali, provenienti dall’Eu-ropa centro-settentrionale, sostano presso la Riserva per alimentarsi e raccogliere

le energie necessarie a ripren-dere la lunga migrazione alla

volta dell’Africa centro-meridiona-le, percorrendo anche oltre 8.000 Km.Gli aironi guardabuoi, nidificanti presso il vicino lago di Chiusi, sono assidui fre-quentatori delle limitrofe zone agricole:

gli esemplari di questa specie si possono facilmente osservare durante il periodo estivo mentre seguono le macchine agricole durante le lavora-zioni del terreno, in cerca di insetti ed altri inverte-brati del suolo portati in superfi-cie. Altri Ardeidi pre-senti in queste aree sono l’airone cenerino, la garzetta e l’airone bianco maggiore, che, a differenza dei guardabuoi, pre-diligono i canali che delimitano i campi. Sugli argini dei canali spesso stazionano le nutrie, che scavano gallerie lungo i pendii creando non pochi problemi alla stabilità del terreno. Altri mam-miferi come l’istrice, la volpe e la faina sono assidui frequentatori

delle aree agricole. Il biacco, un lungo serpente del tutto innocuo

per l’uomo, può essere vi-sto mentre si sposta

tra le zone incolte e quelle coltivate in cerca di picco-li roditori e uova di uccelli che ni-dificano a terra,

come l’allodola e il fagiano.

1 Le zone agricole adiacenti al lago

2 Pavoncelle3 Beccaccini4 Piro piro culbianco5 Airone guardabuoi6 Le rotte migratorie della

cutrettola7 Saltimpalo8 Sambuco9 Istrice

le rotte migratorie della cutrettola

le aree agricole e incolte

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38 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 39

GeNNaio

Il canneto è secco e color “paglia”.Nel lago si osservano folti stormi di ana-tre e folaghe arrivati dal Nord Europa.I cormorani si radunano alla sera nei dormitori sui pioppi per trascorrere la notte.Costellazione*: Orione

FeBBRaioGruppi di uccelli acquatici svernanti ab-bandonano il lago migrando verso nord.Numerosi fringillidi in viaggio verso l’Europa settentrionale si fermano a rifocillarsi nei campi e nelle aree aperte intorno al lago.Nei prati e negli arbusteti alcune fioriture precoci annunciano che l’inverno sta per finire.Costellazione*: Unicorno

maRZoIl lago diventa un’area di sosta e riposo per i migratori che attraversano l’Italia da sud verso nord.

Sbocciano le foglie dei pioppi.Si osservano le marzaiole in sosta nel lago e le rane verdi iniziano a gracidare.Volano le prime farfalle vanesse.Dopo il tramonto si sente il canto del gufo comune.Costellazione*: Cancro

apRileLe raganelle e i rospi smeraldini intona-no i loro cori.

Arrivano dall’Africa i primi uccelli migra-tori che nidificheranno nella Riserva.Il canneto è diventato verde acceso.I mignattini volano sul lago a caccia di insetti. Vola la rara farfalla Zerynthia polyxena intorno alle piante di aristolochia.

Nelle pozze di acqua nei campi sostano i limicoli: i combattenti e i piro piro bo-scherecci sono i più numerosi.

Si possono osservare le parate nuziali degli svassi maggiori.Fiorisce il biancospino.Si sente il canto sgraziato del cannarec-cione.Costellazione*: Leone

maGGio

Gli aironi rossi costruiscono i loro grandi nidi nel canneto.Il tarabusino emette il suo richiamo in-sistente simile all’abbaiare di un piccolo cane.Sbocciano i fiori gialli del giaggiolo d’ac-qua e dell’erba vescica e quelli bianchi del ranuncolo.Gli afidi pullulano sulle canne. Con un po’ di fortuna si può vedere il raro carabo clatrato che si nasconde di giorno sotto le foglie umide dei pioppi.Costellazione*: Vergine

GiuGNoGli svassi maggiori e i tuffetti nuotano portando i loro piccoli sul dorso.

Il livello dell’acqua comincia a scendere.Trifogli e ombrellifere fioriscono nei prati.Si osservano i fiori rosa del giunco fio-rito.Le grandi libellule Anax imperator si ac-coppiano.

Costellazione*: Boote

luGlioSi osservano le libellule azzurre con oc-chi rossi del genere Erythromma.Fiorisce il raro limnantemio.

Alla sera, le rondini e gli storni si rag-gruppano per dormire nel canneto.Costellazione*: Serpente

aGostoIl lago comincia a tornare silenzioso e i migratori ripartono verso sud.I girini diventano rane dopo la meta-morfosi.Tra le piante acquatiche le brasche mo-strano ancora i loro fiori rosa chiaro.Costellazione*: Lira

settemBReI pettazzurri si fermano nel canneto du-rante la migrazione.

Sulle piante di biancospino si notano i frutti.Costellazione*: Capricorno

ottoBReLe foglie del sanguinello si tingono di rosso.L’acqua del lago, dopo aver raggiunto i livelli minimi di fine estate, ricomincia a salire con le prime piogge autunnali.Costellazione*: Acquario

NovemBRe

I migliarini rompono le canne con il bec-co alla ricerca delle larve al loro interno.Il canneto è ormai già secco e color pa-glia.Gli uccelli acquatici cominciano ad arri-vare dalle regioni settentrionali.Costellazione*: Pesci

dicemBReMestoloni, alzavole, canapiglie e germa-ni si raggruppano nei chiari. Moriglioni, folaghe e svassi nuotano nelle acque aperte.I falchi di palude volano bassi sopra il canneto.Costellazione*: Toro

* La costellazione indicata è quella prin-cipale visibile dal Centro Visite guardan-do a sud alle ore 22.00

calendario della natura

Page 21: Guida riserva naturale lago di montepulciano

Biologia

I molluschi hanno modi di procurarsi il cibo molto particolari e caratteristi-ci. Mentre i Bivalvi sono filtratori e si nutrono di particolato in sospensio-ne, i Gasteropodi acquatici sono er-bivori: raschiano le patine algali dalla superficie degli oggetti sommersi me-

diante una sorta di “lin-gua” dentellata chiama-ta radula, o si nutrono di macrofite e macroalghe.

41sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena

La Riserva ospita una ricca fauna a mollu-schi, sia acquatici che terrestri, appartenen-ti ai gruppi dei Bivalvi e dei Gasteropodi. Per l’identificazione dei Bivalvi si deve os-servare il numero e la forma dei denti che compongono la cerniera, cioè la zona tramite la qua-le si articolano le due valve, nonché le dimensioni e il profilo di queste. Nei Ga-steropodi, oltre alle dimen-sioni e alla forma generale, si osservano il numero di giri, la loro convessità, la forma dell’apertura, l’orna-mentazione e il colore del guscio.Nei fondali fangosi del lago vivono almeno tre specie di Bivalvi, tra cui la gran-de Anodonta anatina [1], esclusivamente lacustre, che può superare i 15 cm di lunghezza e presenta una colorazione esterna che va dal verde chiaro al marro-ne. Unio mancus [2], diffuso anche in acque correnti, non raggiunge i 10 cm di lunghezza e presenta val-ve più spesse e robuste di Anodonta, piuttosto allun-gate, di colore dal marrone chiaro al nero. Delle circa 20 specie di Gasteropodi

d’acqua dolce rinvenute nella Riserva, la più grande è Lymnaea stagnalis [3], di forma allungata e altezza massima di 7 cm. Questa specie ormai poco diffusa presenta un’apertura piut-tosto ampia e una colora-zione bianca o giallastra. Molto più comune è Vivi-parus contectus [4], di for-ma globosa e dimensioni inferiori (altezza massima 4,5 cm). La sua conchiglia presenta un opercolo cor-neo, giri molto arrotondati e una colorazione verde-marrone, talvolta con ban-de spirali più scure. Planor-barius corneus [5], infine, ha una forma a spirale piana e può arrivare a 3,5 cm di diametro. La colorazione è variabile, dal verde al giallo fino al marrone scuro.

le sagome degli uccelli i molluschiacquatici del lago

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1 Rondine2 Rondone3 Falco di palude4 Mignattino5 Airone cenerino 6 Beccaccino7 Alzavola8 Cormorano9 Germano reale10 Folaga11 Gallinella d’acqua

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40 lago di montepulciano

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Una grande minaccia per la biodiversità è costituita dal fenomeno delle “bioinva-sioni”. Questi eventi altro non sono che la diffusione di specie esotiche in ambienti diversi e generalmente molto lontani da quelli di origine. Le specie introdotte, non originarie del luogo, vengono dette “aliene” o “alloctone”. Qualora riescano a stabilirsi, riprodursi e diffondersi, sono pericolose per le specie originarie (autoc-tone) perché generalmente competono con queste per le risorse (risorse alimen-tari, siti di nidificazione ecc.). Talvolta le specie indigene arrivano perfino ad estin-guersi a causa della competizione o attra-verso la trasmissione di nuove malattie. L’uomo risulta il principale responsabile

dell’introduzione di specie alloctone: la maggior parte delle specie aliene presen-ti nei nostri territori è stata introdotta a scopo commerciale, ornamentale, alie-utico o venatorio. La distruzione e l’in-quinamento degli habitat naturali e la rimozione dei predatori, rendono le co-munità biotiche presenti più suscettibili alle invasioni, facilitando la diffusione degli “invasori”.

Gli “alieni” nel lagoDelle 19 specie di pesci presenti nel lago, la maggior parte è di origine alloctona ed è stata introdotta per fini commerciali o per la pesca sportiva. Questo ha contribu-ito alla forte diminuzione delle specie au-toctone del lago, come lo spinarello, che ad oggi sono state quasi completamente sostituite dal pesce gatto, dal carassio (pesce rosso) e da altre specie alloctone ormai acclimatate e naturalizzate. Le spe-cie ittiche introdotte, oltre ad aver dan-neggiato indirettamente le popolazioni

indigene tramite la competizio-ne per le risorse, contribuiscono anche direttamente alla riduzio-ne di molte altre specie, come gli anfibi, predandole attivamente. Tra i mammiferi, l’esempio più evidente di specie alloctona è la nutria, che introdotta dall’Ame-rica Meridionale in Italia per la produzione di pellicce è riuscita a colonizzare gran parte della Pe-nisola. Questo prolifico e adat-tabile roditore può provocare ingenti danni all’ambiente in cui vive, scavando tane lungo gli argini dei corsi d’acqua, e costi-tuendo un elemento di notevole disturbo per la vegetazione au-toctona della quale si nutre. In Italia nel secolo scorso fu importato per la prima volta in Toscana a scopo alimentare l’or-mai famoso gambero rosso della Louisiana; sfuggito ai controlli degli allevamenti si è diffuso co-lonizzando ad oggi praticamente tutte le aree palustri della regio-ne. È una specie molto prolifera e vorace, deleteria per il delicato equilibrio degli ambienti acqua-tici in quanto mangia uova di

pesci, anfibi e insetti acquatici e finiti questi, attacca le specie vegetali acquatiche, provocan-do seri danni alla biodiversità. Inoltre è portatore sano di al-cune malattie, tra cui la “peste del gambero”, che sterminano le nostre popolazioni, sempre più rare, di gambero di fiume.Oltre agli alieni più noti, una potenziale minaccia è rappresen-tata dalla Dreissena polymorpha, un mollusco bivalve originario del Mar Caspio e del Mar Nero, chiamato comunemente cozza zebra per l’effetto cromatico del-le valve, che attualmente si trova nel vicino Lago Trasimeno e si sta diffondendo nell’alto bacino del fiume Arno. Da segnalare la presenza della vorace tartaruga dalle orecchie rosse. Introdotta in Europa dall’America del Nord come animale da compagnia, è attual-mente diffusa negli habitat tipici della testuggine palustre con la quale compete direttamente.

le specie aliene

1 Nutria2 Pesce gatto 3 Gambero rosso

della Louisiana4 Tartaruga dalle orecchie

rosse

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42 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 43

Page 23: Guida riserva naturale lago di montepulciano

Il Centro Visite della Riserva, collocato nell’edificio conosciuto come “La Casetta” e situato in prossimità del lago e dei sentieri, è gestito dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), tramite una convenzione con la Provincia di Siena e il Comune di Montepul-ciano, proprietario della struttura.Il Centro è attrezzato con materia-le didattico ed informativo riguar-dante la fauna, la flora e la storia

del territorio. Al suo interno sono presenti una biblioteca ed una sala convegni, oltre ad una foresteria con 30 posti letto e una cucina at-trezzata. La struttura è disponibile per il pernottamento e il soggior-no di gruppi di escursionisti.Davanti al Centro Visite si trova il molo da dove partono le visite guidate con un battello elettrico alimentato a pannelli fotovoltaici, che permette al visitatore di avvi-stare tutte quelle specie di uccelli difficilmente osservabili da terra, oltre ovviamente a godere dello splendido panorama delle colline senesi viste dal centro del lago. In prossimità del molo inizia il sentiero (percorribile solo con visita guidata) che, attraversan-do una parte del canneto ed una splendida pioppeta semisommer-sa, conduce ad una torretta di av-

vistamento alta 22 metri. Sulla cima della struttura è posizionata una telecamera che trasmette in tempo reale le immagini del lago al Centro Visite, dove attraverso una postazione multimediale i gruppi di visi-tatori e le scolaresche possono divertirsi ad orientarla e ad ingrandire le immagini.Accanto al Centro passa il “Sentiero del-la Bonifica”, un lungo itinerario ciclope-donale che dalla Chiusa dei Monaci, alle porte di Arezzo, arriva fino a Chiusi Sca-lo, costeggiando il Canale Maestro della Chiana, le diverse opere idrauliche della bonifica e i laghi di Chiusi e Montepulcia-no, per un percorso totale di circa 65 km (vedi box a pag. 50). Le visite in battello e le visite guidate alla torretta si possono effettuare prenotando in anticipo presso il Centro Visite, mentre l’itinerario ciclope-donale è liberamente percorribile.Durante tutto l’anno il Centro Visite organizza attività all’interno (didatti-ca ambientale, corsi fotografici, corsi di botanica, corsi di birdwatching) e atti-vità all’aperto (gite scolastiche, campi solari e campi estivi, campi fotografici, birdwatching).

1 La torre di osservazione della Riserva

2 Il sentiero che attraversa i chiari e il bosco igrofilo

3 Battello per le visite guidate del lago

strutture e attività

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1

la lipuLa LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) è un’associazione O.N.L.U.S. impegnata nella conservazione e pro-tezione della natura, nella tutela degli ecosistemi e delle specie animali con particolare attenzione per l’avifauna. Attiva dal 1965, gestisce oasi, riserve, centri di recupero e realizza attività di ricerca, di educazione ambientale e di sensibilizzazione in tutta Italia. L’im-pegno della LIPU per questa area così importante per molte specie ornitiche ha favorito nel 1989 l’istituzione del divieto di caccia. Nel 1996, con l’isti-tuzione della Riserva Naturale ad ope-ra della Provincia di Siena, i confini dell’area protetta sono stati ampliati e resi definitivi. Oggi il ruolo della LIPU nella Riserva Naturale Lago di Montepulciano è quello di gestire le attività del Centro Visite e promuove-re la conoscenza della Riserva verso il pubblico e le scuole.

coNtattiPer informazioni e prenotazioni:

Tel. 0578 [email protected] Il Centro Visite è chiuso al pub-blico il lunedì e il martedì. Negli

altri giorni effettua questo orario: 10.00-18.00.

3

45sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena44 lago di montepulciano

Page 24: Guida riserva naturale lago di montepulciano

47sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena

le migrazioniIn natura, l’affascinante e, almeno in parte, ancora sconosciuto fenomeno delle migra-zioni interessa moltissime specie. Lo sposta-mento stagionale, ripetuto regolarmente, di intere popolazioni verso ambienti che garan-tiscano maggiori possibilità di sopravviven-za, è un fenomeno che ha incuriosito l’uomo sin dall’antichità.Osservando le rotte migratorie seguite dagli uccelli [1], non si può che rimanere sbalordi-ti dalle enormi distanze che animali anche piccolissimi riescono a percorrere ogni anno. Nonostante alcune evidenze scientifiche, il modo in cui questi animali riescano a trac-ciare rotte precise e ad orientarsi attraverso continenti e mari resta ancora in parte mi-sterioso.

Tra le numerose specie che popolano o fre-quentano più sporadicamente la Riserva, molte compiono spostamenti di migliaia di chilometri prima di giungervi per riprodur-si, nutrirsi o riposarsi prima di continuare il proprio viaggio. La maggior parte degli Ar-deidi censiti giunge al lago in estate, dopo aver svernato in Africa. La rarissima moretta tabaccata, diffusa in maniera frammentata in

Asia centro-occidentale e in Europa, sverna fino al Nord Africa e al Medio Oriente, in Italia nidifica in pochissime località, tra le quali il lago di Montepulciano.La strategia migratoria viene adottata da tante specie: dagli insetti all’uomo. In questa parte del territorio senese ne sono un esempio la Val di Chiana e la Val d’Orcia, attraversate da due importanti vie di comunicazione, la Cassia e la Francigena [2], rimaste per secoli le principali arterie di collegamento tra Ap-pennino e Maremma Tosco-Laziale. Questo crocevia ha costituito il più importante sno-do longitudinale dell’Italia centrale. Da questi due corridoi sono discesi flussi migratori, spesso non pacifici, di Ostrogoti, Longobardi e Franchi, solo per citarne alcu-ni. Nella striscia praticabile che collegava la Val di Chiana all’Umbria, sono inoltre passa-ti i molti viatores che attraversavano l’Italia: pellegrini diretti a Roma, mercanti ed eserci-ti, venendo così a delineare per quest’area un destino di transito e collegamento, di deposi-to dei molti portati culturali, evidenti anche nei beni artistici che costellano il territorio senese.

il Regolamentole ReGole della RiseRvaLe quattordici Riserve Naturali della Provincia di Siena occupano poco più del 2% del territorio provinciale ma costituiscono un patrimonio unico che deve essere tutelato per permettere alle risorse di rinnovarsi nel tempo e per essere trasmesso intatto alle generazioni future.Per questo all’interno della Riserva si devono osservare alcune semplici regole.

È possiBile...percorrere i sentieri della Riserva con visita guidata•pescare, ma solo nei punti espressamente consentiti e con apposito tesseri-•noandare in barca, ma solo per i residenti nei Comuni di Montepulciano e Ca-•stiglione del Lago, esclusivamente con barca elettrica o a remi e nella zona appositamente tabellata.raccogliere funghi, tartufi, muschi, fragole, lamponi, mirtilli, bacche di gi-•nepro e more secondo quanto prescritto dalla normativa in materia e nei limiti quantitativi diminuiti della metà

NoN È possiBile...catturare, uccidere e disturbare specie animali•prelevare specie vegetali•abbandonare rifiuti•lavare materiale di qualunque genere nei corpi idrici (sorgenti, torrenti, fiu-•mi, laghi, stagni) e negli impianti aperti al pubblico (fontanili e vasche di abbeverata)campeggiare, anche temporaneamente, con tende, camper e/o altri mezzi al •di fuori delle aree appositamente indicate e attrezzateaccendere fuochi all’aperto al di fuori delle aree appositamente indicate e •attrezzateusare all’aperto apparecchi radio, televisivi e simili.•

Per maggiori informazioni consulta il Regolamento delle Riserve Naturali suwww.riservenaturali.provincia.siena.ite il Calendario per la pesca dilettantistica della Provincia di Siena suwww.provincia.siena.it

2

1

46 lago di montepulciano

Page 25: Guida riserva naturale lago di montepulciano

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 49

Le vicissitudini storiche che hanno inte-ressato la Val di Chiana sono profonda-mente intrecciate a quelle del suo quadro ambientale. Gli abitanti della zona hanno fin dall’antichità convissuto con questo terreno paludoso, sfruttandone le po-tenzialità.Testimonianze antiche eviden-ziano l’importanza del com-mercio di prodotti della palu-de da Chiusi verso Roma. Nei secoli, si svilupparono vere e proprie “economie di palude”: stagni e acquitrini consenti-vano, attraverso le attività di caccia, pe-sca e raccolta, di trarre importanti fonti di guadagno per le comunità del luogo. Il trasporto su chiatte di merci e persone

ovviava poi ad una carenza di strutture viarie nella zona. La vita con la palude consentiva non solo la sussistenza delle

comunità, ma anche il loro controllo sul territorio: non è un caso che la storia della bo-nifica non sia stata pacifica ed abbia incontrato resistenze da parte di quella popolazione che viveva dei prodotti palu-stri (pesce, selvaggina e risorse vegetali quali giunchi, paglie e canne che potevano essere usate per fare sedie, fiaschi, cannicci e rivestimenti per le

abitazioni). La palude rappresentava an-che una barriera difensiva naturale, posta com’era al confine con lo Stato Pontifi-cio, ed era lontana dai centri di dominio

che governavano il territorio: entrambi gli aspetti, insieme ad un precario equilibrio politico, hanno fatto sì che venissero ri-tardati gli interventi di bonifica che si faranno concreti quando, oltre alle nuove competenze in campo scientifico e idraulico, si conoscerà un periodo di mag-gior pressione demografica con conseguente “fame” di terre da lavorare e coltivare. Contesa tra Siena, Firenze e lo Stato Pontificio, la Val di Chiana conoscerà lunghi periodi di in-stabilità politica, come testimo-niano le vicende della principale città, Montepulciano.Questa cittadina, posta sull’as-se di collegamento per la Val d’Orcia e chiave di volta per il controllo della Val di Chiana, dal XIII secolo entra nelle mire espansionistiche di Siena e di Firenze, alternando nel tempo la dipendenza dalle due. Nel 1561 viene decretata sede vescovile e diventa una delle città princi-pali del Granducato. Nel XVIII secolo con l’avvento dei Lorena

beneficerà delle riforme e della bonifica della valle.Diverso il caso di Chiusi: centro potente dell’epoca etrusca, cono-sce poi un periodo di decadenza dovuto molto probabilmente al decentramento rispetto alle nuo-ve principali vie di comunicazio-ne. Prima soggetta ad Orvieto e Perugia, passa definitivamente sotto l’egida senese nel XIV se-colo, seguendo i destini della stessa Siena fino all’annessione al Granducato.

1, 2, 3 Veduta e scorci

del paese di Montepulciano

4 Torre di Chiusi5, 6 Piazza e vicoli di Montepulciano7 Fontana di Chiusi8, 9 Chiesa di S.Biagio e fonte

(Montepulciano)

il territorio circostante

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Giorgio Santi, professore di Storia naturale all’Università di Pisa, nel suo Viaggio secondo per le due provincie senesi che forma il seguito del Viaggio al Montamiata, pubbli-cato nel 1795, dedica un capitolo a Montepulciano ed in particolare al suo “chiaro”, con le sue specie vegetali ed animali. Scrive:

“Riceve esso per un canale le acque dal Lago di Chiusi e le versa fuora per il fiu-me Chiana, che traversando in tutta la sua lunghezza la Valdichiana, le porta finalmente nell’Arno. Noi c’imbarcammo sopra uno schifetto di Pescatore, e percor-semo il Lago specialmente, ove sorgevan fuor dell’acqua Cannuccie, Scirpi, ed altre piante, giacchè men c’interessava il navigar per l’acqua nuda, ed il vento procelloso ce lo impediva. Quivi soprattutto facean bel-

la, e pomposa mostra di se le Ninfee bian-che, e gialle, le quali colle ampie lor foglie, con i fiori, e con i frutti stessi addobbava-no largamente la superficie dell’acqua. È questo Lago un campo fecondo, ed aperto per i Pescatori, e per i Cacciatori. Questi vi si adunano in flottiglia nell’Inverno…I pesci che vi si prendono, sono Anguille…Lucci: Tinche…Scalbatre…Oltre queste specie di Pesce si pescan pure in quest’acque Ranocchi in abbondanza, e quella specie di minuti Gamberetti detta da Linneo Cancer Culex”.

Delle specie ittiche elencate da Santi, sono ancora presen-ti nel lago anguille, lucci e tinche, mentre il gamberetto a cui si riferisce lo studioso è probabilmente il “saltarello”, oggi molto più raro di allora.

moNtepulciaNo

Celebrazioni di S. Agnese1 maggio È la data di apertura dell’anno con-tradaiolo per i rioni della città di Montepulciano. Un corteo storico sfila per le vie del centro. Viene ce-lebrato un solenne Pontificale nel santuario della Santa.

Bravio delle botti Settimana dell’ultima domenica d’agostoÈ una sfida tra otto contrade che gareggiano per conquistare il Bra-vium facendo rotolare botti di circa 80 kg. Due “spingitori” sono impe-gnati a coprire un percorso in salita che si snoda per le vie del centro cittadino per oltre 1 km e mezzo, fino all’arrivo in Piazza Grande.

Bruscello Metà agosto Questa manifestazione si svolge in memoria di un’antica usanza, nella quale durante le pause di lavoro, i contadini usavano riunirsi all’om-bra di un “ruscello” per ascoltare storie e verseggi. Attualmente viene allestito in Piazza Grande un palco sotto un simbolico albero, sul quale si tiene uno spettacolo in costume, con appassionate vicende d’amore e antiche musiche toscane.

chiusi

Sposalizio delle ChianeÈ un’antica festa popolare oggi non più celebrata e che rimanda al rap-porto che le popolazioni del luogo hanno intrattenuto con le acque paludose della valle: è lo Sposalizio delle Chiane, celebrato gettando un anello nuziale nel lago. In questo modo i chiusini sposavano le acque e ribadivano il loro legame con esse.

Festa patronale di S.MustiolaFine giugno-inizi luglio La leggenda narra che la Santa, mar-tire cristiana, abbia attraversato il lago sul proprio mantello spinta dal-la brezza mattutina, lasciando una scia luminosa che faceva risplendere il cielo più della nascente aurora. Ancora oggi in questi giorni viene effettuata una traversata del lago con l’immagine della Santa. Alla traversata seguono altre celebrazioni liturgiche e popolari.

Festa dell’uva e del vinoUltima domenica di settembre Sagra popolare dedicata all’uva.Sono previste manifestazioni enoga-stronomiche, culturali e folkloristi-che. Per l’occasione vengono aperte le cantine e le vie del paese sono ani-mate da musica e spettacoli.

il sentiero della BonificaNel settembre del 2008 è stato inaugurato il Sentiero della Bonifica, voluto e realizzato dalle Province di Arezzo e Siena. Il sentiero, è un itinerario ciclopedonale dedicato a Vittorio Fossombroni, il principale ar-tefice della bonifica della palude della Val di Chiana. Dalla Chiusa dei Mo-naci, alle porte di Arezzo, il percorso arriva fino a Chiusi Scali, attraverso le strade bianche che costeggiano i canali della bonifica fra cui il Canale Mae-stro. Il sentiero rende testimonianza delle trasformazioni sociali e architet-toniche che hanno interessato la val-le, permettendo di osservare le opere idrauliche che l’hanno resa possibile.

eventi del territorioil viaggio di Giorgio santi

sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 5150 lago di montepulciano

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52 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 53

FauNa mammiferi Faina Martes foina Istrice Hystrix cristataNutria Myocastor coypus

Topolino delle risaie Micromys minutus Volpe Vulpes vulpes

uccelli Airone bianco maggiore Egretta alba Airone cenerino Ardea cinereaAirone guardabuoi Bubulcus ibis Airone rosso Ardea purpurea Allodola Alauda arvensis Alzavola Anas crecca Balestruccio Delichon urbicum Beccaccino Gallinago gallinago Beccamoschino Cisticola juncidis Canapiglia Anas strepera Cannaiola Acrocephalus scirpaceus Cannareccione Acrocephalus arundinaceus Capinera Sylvia atricapilla Colombaccio Columba palumbus

Combattente Philomachus pugnaxCormorano Phalacrocorax carbo Cutrettola Motacilla flava Fagiano Phasianus colchicus Falco di palude Circus aeruginosus Falco lodolaio Falco subbuteo Fischione Anas penelope Folaga Fulica atra Forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon Gallinella d’acqua Gallinula chloropusGarzetta Egretta garzetta Gazza Pica pica Germano reale Anas platyrhyncos Gufo comune Asio otus Marzaiola Anas querquedula Mestolone Anas clypeata Migliarino Emberiza schoeniclus Mignattino Chlidonias niger Moretta Aythya fuligula Moretta tabaccata Aythya nyroca Moriglione Aythya ferina Passera d’Italia Passer italiae Passera mattugia Passer montanus Pavoncella Vanellus vanellus

Pendolino Remiz pendulinus Picchio verde Picus viridis Piro piro boschereccio Tringa glareola Piro piro culbianco Tringa ochropus Piviere dorato Pluvialis apricariaPorciglione Rallus aquaticusRondine Hirundo rustica Saltimpalo Saxicola torquata Scricciolo Troglodytes troglodytes Storno Sturnus vulgaris Svasso maggiore Podiceps cristatus Tarabusino Ixobrychus minutus Tarabuso Botaurus stellaris

Topino Riparia riparia Tuffetto Tachybaptus ruficollis Usignolo di fiume Cettia cetti

Rettili Biacco Hierophis viridiflavus

Tartaruga dalle orecchie rosse Trachemys scripta elegansTestuggine palustre europea Emys orbicularis

anfibi Raganella Hyla intermediaRana verde Rana skl. hispanicaRospo smeraldino Bufo viridis

pesci Anguilla Anguilla anguilla

Carassio Carassius carassiusCarpa Cyprinus carpioGambusia Gambusia affinisLuccio Esox lucius Persico trota Micropterus salmoidesPesce gatto Ameiurus melas Spinarello Gasterosteus aculeatus Tinca Tinca tinca

elenco delle specie citate

Page 28: Guida riserva naturale lago di montepulciano

54 lago di montepulciano sistema delle Riserve Naturali della provincia di siena 55

insetti Anax imperator Carabus clathratus

Erythromma viridulum Lestes dryas Libellula depressa Farfalla vanessa Vanessa sp. pl. Zerynthia polyxena

crostacei Gamberetto di fiume o “saltarello” Palaeomonetes antennariusGambero di fiume Austropotamobius pallipesGambero rosso della Louisiana Procambarus clarkiiGranchio di fiume Potamon fluviatile

molluschi Anodonta anatinaCozza zebra Dreissena polymorpha Lymnaea stagnalis Planorbarius corneus Unio mancus Viviparus contectus

FloRa Acero campestre Acer campestreAristolochia Aristolochia sp. pl.Biancospino Crataegus monogyna Brasca Potamogeton sp.pl.Cannuccia palustre Phragmites australisErba vescica Utricularia vulgaris

Giaggiolo acquatico Iris pseudacorusGiunco fiorito Butomus umbellatusLimnantemio Nymphoides peltata Millefoglio d’acqua Myriophyllum sp. pl.Ninfea Nymphaea alba Pioppo ibrido Populus x canadensisPioppo nero Populus nigra Ranocchina maggiore Najas marinaRovo bluastro Rubus caesius Rovo comune Rubus ulmifolius Salice Salix sp. pl. Sambuco Sambucus nigraSanguinello Cornus sanguinea Violetta d’acqua Hottonia palustris

1

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1098

4

2

146

didascalie delle tavole illustrate

1 Marzaiole 2 Cannuccia palustre 3 Coppia di svasso maggiore

in corteggiamento4 Moretta tabaccata con

anatroccoli5 Germano reale (maschio)6 Ninfea 7 Fischioni in volo8 Moriglioni 9 Folaghe 10 Mestolone (maschio)11 Coppia di canapiglie (in

alto la femmina e in basso il maschio)

12 Svasso maggiore con piumaggio invernale

13 Coppia di alzavole (in alto il maschio e in basso la femmina)

14 Germano reale (femmina)

1 Cannaiola2 Airone rosso 3 Mignattini in volo 4 Cannareccione5 Forapaglie castagnolo6 Svasso maggiore in cova7 Tuffetto con nidiaceo8 Giaggiolo acquatico9 Tarabusino10 Moretta tabaccata11 Libellula depressa12 Cormorani in formazione e

loro dormitorio 13 Falco di palude (maschio) 14 Svasso maggiore con

piumaggio invernale15 Tarabuso 16 Alzavola (maschio)17 Migliarino di palude18 Porciglione

Lo specchio d’acqua (pag. 18)

Il canneto (pag. 24)

Page 29: Guida riserva naturale lago di montepulciano

56 lago di montepulciano

1 Coppia di colombacci2 Lodolaio 3 Gufo comune4 Pendolino5 Picchio verde6 Airone bianco maggiore7 Sanguinello 8 Capinera 9 Folaga10 Rovo selvatico11 Scricciolo12 Usignolo 13 Zerynthia polyxena

1 Balestrucci2 Rondine 3 Storno con piumaggio

estivo4 Allodola in canto5 Istrice6 Aironi guardabuoi 7 Cutrettola 8 Saltimpalo9 Fagiano10 Sambuco11 Volpe12 Beccamoschino13 Biacco14 Storni con piumaggio

invernale15 Pavoncelle16 Gazza17 Piviere dorato18 Nutria19 Saltimpalo 20 Airone cenerino21 Piro piro culbianco 22 Beccaccino 23 Allodola

3

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3

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9

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17

11

14

Il bosco igrofilo (pag. 30)

Le aree agricole e incolte (pag. 34)