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Vuoi leggere gli altri numeri de il granulo? Vai sul sito www.fiamo.it, clicca su “il granulo” e potrai leggerli tutti, scaricarli e inviarli ad amici PRIMO PIANO – ATTUALITÀ 2 Accordo Stato-Regioni 3 Molti medicinali omeopatici destinati a sparire? 4 Intervista al pediatra Pfeiffer OMEOPATIA E SOCIETÀ 6 Un omeopata veterinario a Rebibbia OMEOPATIA E RICERCA 9 Granuli sotto esame – 15 a parte OMEOPATIA E MATERNITÀ 12 L’allattamento OMEOPATIA NEL MONDO 14 Equador 14 Un italiano alla guida dell’Omeopatia mondiale STORIA DELL’OMEOPATIA 16 Torino - 130 anni dell’Istituto Omiopatico Italiano 17 Roma – Inaugurato Museo dell’Omeopatia OMEOPATIA VETERINARIA 18 Il cane immobile 19 Gravidanza isterica RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIGLI 20 Benessere e violenza CHE COS’È… 22 Calcarea carbonica in questo numero RIVISTA OFFERTA DALLA FIAMO TRAMITE: anno VIII numero 22 estate 2013 Granulus ©Giuseppe Velocci Roma, piazza Navona Foto Carla De Benedictis ISSN 2281-3071

Granulus ©Giuseppe Velocci a n n o V I I I n u m e r o 2 2 ... · CHE COS’È… 22 Calcarea carbonica ... Nel passaggio ereditario i mia-smi vengono fusi insieme e viene tra-smessa

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PRIMO PIANO – ATTUALITÀ2 Accordo Stato-Regioni3 Molti medicinali omeopatici

destinati a sparire?4 Intervista al pediatra Pfeiffer

OMEOPATIA E SOCIETÀ6 Un omeopata veterinario a Rebibbia

OMEOPATIA E RICERCA9 Granuli sotto esame – 15a parte

OMEOPATIA E MATERNITÀ

12 L’allattamento

OMEOPATIA NEL MONDO14 Equador14 Un italiano alla guida dell’Omeopatia

mondiale

STORIA DELL’OMEOPATIA16 Torino - 130 anni dell’Istituto

Omiopatico Italiano17 Roma – Inaugurato Museo dell’Omeopatia

OMEOPATIA VETERINARIA18 Il cane immobile19 Gravidanza isterica

RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIGLI20 Benessere e violenza

CHE COS’È…22 Calcarea carbonica

in questo numero RIVISTA OFFERTA DALLA FIAMO TRAMITE:

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Granulus ©

Giuseppe V

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Roma, piazza NavonaFoto Carla De Benedictis

ISSN 2281-3071

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3N. 22 ESTATE 2013

Il decreto tariffe varato dal prece-dente governo penalizza le azien-de omeopatiche italiane con unaumento di 700 volte della tariffadi registrazione e rinnovo

Milano, 3 giugno 2013 – Il mondodell’omeopatia è in allarme per le graviconseguenze sull’industria omeopaticadel Decreto Ministeriale del 15 marzoscorso, che ha aggiornato le tariffedovute ad AIFA. Finora non è stato pos-sibile chiarire i motivi che hanno porta-to ad aumenti di 700 volte delle tariffedi registrazione e rinnovo già previste.Dopo aver presentato ricorso al Tar delLazio, ora Omeoimprese ha inviato alMinistro Lorenzin una richiesta urgen-te di incontro e l’appello a esaminare laquestione. “Nel 2015, se non si provve-derà al necessario rinvio della scadenza,verranno presentate circa 12mila doman-de di primo rinnovo per i prodotti omeo-patici attualmente in commercio e auto-rizzati dal 1995” spiega Fausto Panni,presidente Omeoimprese. “Ma se nonverranno definite tariffe adeguate leaziende italiane potranno presentarnemolto poche. L’Italia è il terzo mercato inEuropa per i medicinali omeopatici, liusano circa 11 milioni di italiani e glioccupati sono circa 1000. Siamo un setto-re in salute, nonostante la crisi, non pesia-mo sul Servizio Sanitario Nazionale, anzifavoriamo un risparmio e un’entrata intermini di Iva, Irpef e contribuiti previ-denziali, ma da qualche anno siamo nel-l’occhio del ciclone”.Già nel luglio scorso il settore era dovutointervenire energicamente per far ridurreil diritto annuale di 1000,00 euro che erastato inserito inaspettatamente con ildecreto Balduzzi. “In quell’occasioneabbiamo trovato nel Ministro Balduzzi uninterlocutore attento” continua Panni.“Del resto era abbastanza evidente che unsettore che fattura in un anno 160 milioni

novo non sono ancora state messe ingrado di completare la compilazione deidossier. Senza contare la stretta ingiustifi-cata sulle officine di produzione italiane.“Ci auguriamo di essere ascoltati dalMinistro Lorenzin, solo in questo modo ipazienti italiani potranno continuare aesercitare la loro libertà di scegliere ilmetodo terapeutico” conclude Panni.————-Omeoimprese è l’associazione dell’in-dustria omeopatica in Italia, raduna 16aziende e rappresenta il 70% del fattu-rato del settore. www.omeoimprese.it

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di euro non avrebbe potuto versare allo stato12-15 milioni euro all’anno, in aggiuntaalla normale tassazione. Per questo siamorimasti molto sorpresi nel leggere il nuovodecreto licenziato dallo stesso Ministro, che ciriporta in una situazione allarmante. Il fat-turato medio annuo di ogni tipologia di pro-dotti varia da 1000 a 12 mila euro, anchequesta volta è evidente che le aziende nonpossono correre il rischio di pagare fino a 23mila euro per ogni richiesta presentata!”.Il tema delle tariffe non è l’unico proble-ma in campo per le aziende omeopatiche,che a meno di due anni dalla scadenzadella presentazione delle domande di rin-

PRIMO PIANO

2 il granulo

In queste settimane, mentre scrivoqueste note, si stanno elaborando idispositivi attuativi dell’Accordo

Stato-Regioni, in base ai quali le singo-le regioni potranno recepire l’accordostesso. Indiscrezioni ancora non confer-mate sostengono che laddove si parla diomeopatia, verrà ampliato l’accordospecificatamente a omotossicologia eantroposofia, con specifici, distinti regi-stri. Se così sarà, la richiesta principaledella FIAMO avrà trovato soddisfazio-ne. Ma restano grandi pericoli comun-que nell’attuazione di questo accordoper quanto riguarda l’omeopatia. LaFederazione Nazionale degli Ordini deiMedici e degli Odontoiatri(FNOMCeO), nel 2002 a Terni, con

non sono contro lo studio dell’omeopa-tia da parte dei farmacisti; è anzi assolu-tamente necessario che i farmacisti stu-dino e conoscano l’omeopatia, dato chevendono prodotti omeopatici e ne con-sigliano l’assunzione; ma una cosa è laconoscenza della materia e un’altra è iltrattamento di patologie, soprattuttocroniche, che richiedono una presa incarico del paziente che solo il medico èautorizzato ad assumersi. In unmomento di crisi economica comequella attuale capisco che un paziente sisenta attratto dalla possibilità di rispar-miare i soldi di una visita medica, tro-vando un farmacista che gli suggerisceun trattamento omeopatico: ma questopuò essere molto pericoloso, perché qua-

lunque trattamentodeve essere inserito inuna pratica medicacorretta, che prevedauna diagnosi, una pro-gnosi e una specificapresa in carico. Ioconosco tantissimi far-macisti davvero corret-ti, grandi conoscitoridell’omeopatia, chesanno suggerire alpaziente quando far dasoli, col loro aiuto, equando rivolgersiinvece a un medico.Non vorrei che l’attua-zione di questo accor-do desse forza a quel-l’altra parte di farmaci-sti, che pure esistono,che, come diceva EnzoJannacci, il collegarecentemente scom-parso, nella sua “Ladisperazione dellapietà” molto bramereb-bero esser medici…

l

uno storico documento sancì che novemedicine Non Convenzionali, tra cuiquelle oggetto dell’accordo Stato- regio-ni, erano atto medico. L’attuale accordoparla invece di atto sanitario per esten-dere i contenuti dell’accordo anche allacategoria dei farmacisti. Ma questoprovvedimento riguarda “ i criteri e lemodalità per la certificazione di qualitàdella formazione e dell’esercizio dell’ago-puntura, della fitoterapia e dell’omeopa-tia ... ”. Può un farmacista esercitarel’omeopatia?La competenza del farmacista riguardala preparazione, la vendita dei farmaci eil consiglio di prodotti che non richie-dono ricetta medica, ma questo non èesercitare l’omeopatia. Sia ben chiaro:

PRIMO PIANO

Accordo Stato-RegioniUna probabile vittoria, ma ancora tante insidie

OmeoimpreseAppello al Ministro Lorenzin per la modifica delle tariffe previste per i medicinali omeopaticiANTONELLA RONCHI

PRESIDENTE FIAMO

Raoul Dufy, Ca

mpo

di g

rano, Londra, Tate Gallery

Ferruccio Ferrazzi, La diavoleria, Rom

a, Galleria d’arte m

oderna

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5N. 22 ESTATE 2013

paziente con l’omeopatia bisogna cono-scere tutti i sintomi e questi permettonodi individuare un rimedio anti-miasma-tico. Somministrato il rimedio, si osser-va la reazione nel paziente: ogni quattrosettimane il paziente deve contattare ilsuo medico e così anche ogni volta chenon sta bene. Il racconto spontaneo delpaziente è fondamentale ed è importan-te chiedergli la storia della sua vita(anche emotiva). Per esempio, se per laprima volta viene in visita una mammacol suo neonato, la prima domanda chefaccio è se desiderasse il bambino e comesi sia sentita quando ha saputo d’essereincinta e durante la gravidanza. In unsecondo momento, tento di conosceremeglio i suoi sintomi e quindi chiedo lemodalità. Per esempio: se una personadice che è depressa, chiedo quando, inche momenti, quanto a lungo duranoquesti momenti ed è importante utiliz-zare esattamente le parole del paziente;spesso, queste, si ritrovano esattamenteuguali come sintomi nel Repertorio.Come fa il paziente a sapere quali sin-tomi osservare? Lascio fare al paziente,quando un sintomo lo disturba, sarà luia comunicarlo. Io ascolto.Hai fatto un passaggio dalla prescrizio-ne di rimedio complesso al rimedio

dello sviluppo: non parlare, non cammi-nare, reazioni emotive non dell’età, distur-bi della percezione (visivi, uditivi, tattili).In ogni disturbo, se c’è un problema diuna di queste funzioni, c’è un miasmasiphilitico. Se una funzione è solo ritarda-ta inizialmente, il miasma è psorico.Vorrei sapere la differenza osservata neibambini curati negli anni ‘70 e quellicurati oggi.All’inizio della cura omeopatica curavomolti bambini psorici. Oggi di cento bam-bini solo uno è psorico e tutti gli altri sonopluri-miasmatici e la maggior parte sicotici.C’è stato un cambiamento radicale: ibambini che nella prima settimana divita sono contagiati e che hanno le coli-che per lo più sono sicotici, così comequelli che piangono gridando molto.Ci sono più malattie atopiche che acutee i motivi sono diversi:• alimentazione diversa• vaccinazioni• uso e abuso di farmaci• soppressione dei sintomiUna cura miasmatica necessita di moltianni, quale è la comunicazione colpaziente rispetto alla diagnosi e allaprognosi? Per me non c’è differenza trauna malattia cronica e un’acuta, lamalattia acuta è solo un inizio nella curadella malattia cronica. Fino a quandouna persona ha sintomi miasmatici deveessere curata con rimedi anti-miasmati-ci. Ogni miasma che non è curato puòdiventare malattia grave. Questo è quel-lo che comunico ai miei pazienti.

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unico e addirittura miasmatico, com’èavvenuto tutto ciò? Volevo sapere cosaavveniva col singolo rimedio e con lostudio dei miasmi ho capito che solo irimedi anti-miasmatici potevano “cura-re”, come Hahnemann insegna.Tu parli del miasma “allerginie”? Misono chiesto cosa succeda nel pazientein caso di allergia, la prima cosa che sinota è una debolezza generale (psora)che porta a un’ipersensibilità. Sonodebole se reagisco ai pollini presenti nel-l’aria, non sono abbastanza forte da reg-gere questa situazione, quindi il corpopercepisce questo contatto come unattacco (come se sentissi una carezzacome una botta). Quindi c’è un’iper-reazione, raffreddore, prurito, in alcunicasi febbre: questi sintomi sono sintomisicotici. Nel passaggio ereditario i mia-smi vengono fusi insieme e viene tra-smessa questa fusione. I genitori tra-smettono ai figli psora e sicosi e il bambi-no non presenta né malattie psoriche, nésicotiche, ma allergie. Succede la stessacosa della psora e della siphilis, quandovengono tramandate e nei bambini nonci sono né l’una né l’altra, ma la lorofusione può dare origine al miasmatubercolinico. Se i genitori invece tra-mandano sicosi e siphilis ma i bambininon hanno né siphilis né sicosi possonopresentare il miasma carcinosinico.Il disturbo senso motorio cioè del sistemanervoso, a quale miasma è legato? È untratto siphilitico che si esprime nel ritardo

PRIMO PIANO

4 il granulo

Ci racconti la tua storia? Come e perchései approdato all’omeopatia? Sono natoad Amburgo e poi mi sono trasferito aFrancoforte, dove svolgo la mia attività.Mi sono laureato in medicina a Monacoe specializzato in pediatria a Berna. Holavorato fino al 1970 come assistenteospedaliero in diversi reparti e iniziato lamia attività di pediatra dopo undici annidi pratica ospedaliera in differenti setto-ri della medicina. Lavorando poi nelmio studio e trattando i bambini farma-cologicamente, osservavo che i piccolipazienti tornavano con le stesse malattiee mi sono chiesto se ci fosse qualchealtra cosa da somministrare perchérestassero in salute. Ho provato conl’agopuntura, poi l’omeopatia complessi-sta (vedi box) Nel ‘72-’73 ho iniziatocon l’omeopatia. Ho fatto la mia primavera esperienza in Baviera, con unafamiglia che era lì in vacanza e il cuibambino aveva una forte angina tonsil-lare. La situazione era grave, ho utilizza-

Monaco, che aveva scritto centinaia dipagine sulla cura delle malattie croniche.Eichelberger ogni mese scriveva i casiche stava seguendo e li inviava per lette-ra ai suoi discepoli, i quali poi dovevanoscriverne la soluzione. In seguito invia-va, insieme ai nuovi casi, la soluzione deiprecedenti. Ogni volta che imparavoqualcosa lo applicavo ai miei pazienti.Attualmente, nella mia pratica quotidia-na perseguo due scopi: curare la malattiagià in atto e fare prevenzione affinché lepersone non si ammalino. Così, cercosempre per il paziente un rimedio anti-miasmatico (miasma = predisposizioneereditaria a determinati modi di amma-larsi, vedere note e box) e, tramite questorimedio, le malattie ancora non espressevengono “spente” e quelle in atto posso-no essere curate. È importante che ilmedico omeopata continui a curare lapersona anche quando lo stato acuto èpassato. I rimedi anti-miasmatici devo-no essere perciò somministrati finchésono presenti sintomi miasmatici. Peresempio: le esostosi (= crescita benignacircoscritta di tessuto osseo sulla superfi-cie di un osso), le verruche, le cisti, conla corretta terapia si riducono nel tempo. Ci spieghi in dettaglio? Per trattare un

to un’iniezione di un complesso omeopa-tico e ho notato un miglioramento del50% già il giorno dopo. Per impararel’omeopatia entrai a far parte del gruppodi lavoro del Dr Eichelberger, medico di

PRIMO PIANO

Complesso cosiddetto omeopatico:medicinale formato da più sostanze informulazione fissa.Complessismo: uso di complessi. Taleforma di prescrizione è rifiutata dal-l’omeopatia hahnemannniana in quantova contro il principio di similitudine sce-gliendo la terapia in funzione dei sinto-mi della malattia e non delle caratteri-stiche individuali. Da “Dizionario di Omeopatia”, Sperling& Kupfer, Milano 1995

“… La malattia, in estrema sintesi, sta làdove la forza vitale “sbaglia” nella sua rea-zione e l’errore è di tre tipi: sbaglia in ecces-so (reazione troppo forte rispetto alle neces-sità, cosicché si paga un prezzo spropositatoper una causa piccola, es. allergia), sbaglia indifetto (reazione troppo scarsa cosicché laperturbazione non è controbilanciata, per es:le infezioni ricorrenti, la depressione), sbaglianell’adattamento, cioè l’organismo si adattain un modo anomalo, spostando il propriocomportamento in una nuova situazioneche “appare” come migliore di quella dellareazione acuta, ma salute non è. Gli omeo-pati hanno tradizionalmente denominato eclassificato queste tre situazioni patologichedella forza vitale come “miasmi”: psora, sico-si, siphilis …”Prof. P. Bellavite – La similitudine omeopatica– il granulo, n. 2, Autunno 2006, pag. 9-10

Riflessioni del dottor Herbert Pfeiffer, pediatra INTERVISTA A CURA DI ELENA TONINI

E RAFFAELLA POMPOSELLITRADUZIONE: ELIANA TURRITTO

Il dott. H. Pfeiffer, nato nel 1936, è unpediatra omeopata tedesco. Ha tenutocorsi di Omeopatia in molti Paesi europei,è autore di testi e numerose pubblicazionicliniche su giornali specializzati.

NOTE/ a cura di CIRO D’ARPA, Medico-Chirurgo Omeopata

Miasma è un processo patologico cronico profondo, che ha sue proprie caratteristiche, presente nelpaziente. Se non è curato radicalmente, permane e tenderà a evolvere in malattie con quelle caratteristi-che. Tre sono i miasmi principali, indicati con i termini: Psora, Sicosi, Siphilis. Da una combinazione di que-sti, si formano il miasma tubercolinico e carcinosinico.Rimedio anti-miasmatico è un rimedio omeopatico indirizzato specificatamente alla cura radicale diun tipo di miasma. Per ogni miasma vi sono diversi rimedi antimiasmatici, fra i quali il medico omeopataseleziona quelli più utili al singolo paziente = individualizzazione del rimedio.Trattamento anti-miasmatico è un trattamento omeopatico indirizzato specificatamente alla curaradicale di un tipo di miasma. Poiché ogni paziente presenta uno o più miasmi secondo le sue propriecaratteristiche individuali, il medico omeopata seleziona il tipo di trattamento adeguato al singolo paziente= individualizzazione del trattamento.

George Bracque, Port Miou, Milano, Museo del Novecento

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7N. 22 ESTATE 2013

lasciare una traccia che facesse capire,anche con l’aiuto delle immagini, per-ché un veterinario si trovava a parlare inun carcere portando la voce degli ani-mali, creature che come loro, più diloro, hanno difficoltà nel farsi ascoltare.Ho cercato di spiegare come la vita miavesse portato verso luoghi di confineche non immaginavo, incontrandotante cose riunite in una piccola isola: lalibertà e la reclusione, l’umano e il nonumano, il cielo e il mare, l’interno el’esterno, la salute e la malattia, la vita ela morte. Non è semplice riassumerequesto lungo e graduale percorso diampliamento degli orizzonti mentali,emozionali, etici e relazionali. La comu-nità vivente di Gorgona si è posta inconnessione con il mondo esterno che èentrato nel mondo interno di un carce-re inusualmente aperto e i frutti di que-sti scambi sono sempre vivi tutt’oggi.Mentre mi istruivo sulle regole e dina-miche del mondo recluso, la mia visio-ne naturalistica della professione mi aiu-tava a guardare oltre. Gli animali che“portano l’anima dentro” e che la mani-festano con movimento e sensibilità,hanno iniziato a ricevere sempre mag-giore libertà. Questa possibilità diespressione diventa la base fondamenta-le per creare quell’equilibrio dinamicoche definiamo come stato di salute. Glianimali devono potersi muovere e noiin Gorgona lo abbiamo fatto,per quanto è stato possibile,spesso con grandi difficoltà,nel tempo e con caparbietà. Elo abbiamo insegnato a chilavorava con essi e a chi veni-va a trovarci. Ma non avrem-mo potuto allargare lo sguar-do senza quel meravigliosodono rappresentato dallamedicina omeopatica.L’omeopatia ci ha consentitodi curare sapendo qual era

non potevo più tornare indietro. Mi sen-tivo sulle spalle tabù, abitudini invetera-te e condizionamenti culturali.Uccidiamo gli animali perché abbiamosempre fatto così: oggi, nel nostro ricco emalato mondo occidentale, sappiamo,dati alla mano, che non ne abbiamobisogno e che addirittura urge cambiarerotta anche per il futuro del pianeta. Macontinuiamo a farlo. È un problemagrande e aperto, soprattutto pensando aquale modello di dominio e violenzastiamo offrendo a persone che dovrebbe-ro uscire dal carcere migliorate (Art. 27Cost.). Gorgona mi ha indicato la stradaper non farlo più, per non essere piùcomplice. Insieme ad altre autorevolivoci abbiamo cercato di esprimere tuttoquesto nel recente libro OGNI SPECIEDI LIBERTA’ (Altreconomia edizioni)che contiene anche un’inedita “Carta deidiritti degli animali di Gorgona”. Per questo motivo ero a Rebibbia: pertestimoniare e porre quel seme dove c’èl’idea che la dignità e il destino degli ani-mali umani e non umani sono intima-mente collegati tra loro in un unico egrande respiro comune.

l

l’obiettivo alto da raggiungere e di nontrascurare la presenza e il ruolo dell’uma-no per le condizioni di salute e di malat-tia degli animali. Nel corso degli anni,superando pregiudizi e barriere di specie,siamo riusciti a offrire, insieme ai colleghimedici, la possibilità di cura omeopatica efitoterapica a tutta la comunità dell’isola.Il binomio umano/non umano non pote-va più essere infranto. Il tutto immersonella cornice naturale di un’isola con isuoi condizionamenti geografici e le suedinamiche sociali, emotive, spirituali.Infine, l’omeopatia ha posto anche le basiper fare il passaggio etico guardando infaccia la realtà e dentro i nostri cuori. La

coscienza scalpitava quandobisognava curare un animaleper inviarlo poi a una morteoggettivamente violenta, “inpiena salute”, sebbene in unmacello a norma. La contrad-dizione è forte e si può o menoscegliere di affrontarla. Ho cosìdeciso che è ingiusto curare perpoi favorire l’uccisione, a mag-gior ragione nel luogo simbolodella Giustizia! Vedevo ormaigli animali con altri occhi e

ATTUALITÀ

6 il granulo

Sono stato abituato a entrare in uncarcere attraversando il mare abordo di una motovedetta della

polizia penitenziaria o di una nave dilinea. Vento, sole, onde, gabbiani, berte,profili di terre lontane e a volte delfini,sono stati gli orizzonti esterni che la tra-versata offriva prima di sbarcare sullapiccola isola di Gorgona.Un taccuino,un libro, discussioni con altri compagnidi viaggio, gli scenari interni. Siamonell’Arcipelago Toscano, luogo di speri-mentazione delle cosiddette coloniepenali, case di reclusione con un indi-rizzo essenzialmente agricolo. Ho avutola fortuna di seguire le sorti dell’isola edei suoi abitanti per oltre due decenni.

volontari di Rebibbia hanno organizza-to un incontro tra un veterinario difrontiera dell’ultima isola-carcere italia-na e un gruppo di persone detenute chefrequentano la scuola (ITIS) all’internodell’istituto. L’incontro è avvenuto nelteatro del carcere dove, con una “certacalma”, i detenuti sono stati chiamatidalle sezioni a gruppetti, facendomivenire in mente l’immagine degli spo-stamenti delle mucche o dei cavalli daun recinto all’altro. Nonostante lenumerose iniziative che qui sono realiz-zate, si respira aria di carcere vero: quel-lo del sovraffollamento, della mancanzadi lavoro, di un futuro che difficilmen-te trova luce tra ferro e cemento. Nonavevamo molto tempo ed io desideravo

Un tempo che è trascorso veloce e che,dopo aver messo tanti come me a duraprova, ha modificato anche la mia visio-ne del mondo e, soprattutto, dei princi-pali “soggetti” del mio interesse: gli ani-mali non umani. Per questo motivo,quando, a Roma in un pomeriggio dimetà marzo, mi sono ritrovato di fronteal grigio dei muri di cemento e agli spes-si cancelli del grande carcere di Rebibbiaè stato inevitabile provare un intensosenso di disagio. Animali, carcere, isola,lavoro, rieducazione, libri. Dobbiamointrodurre ancora un altro elementofondamentale per la mia esperienza eper la nostra storia: la medicina omeo-patica. È stato per parlare un po’ ditutto questo che alcuni insegnanti e

OMEOPATIA E SOCIETÀ

Salute e libertà oltre la specieL’incontro con i detenuti di Rebibbia

MARCO VERDONEMEDICO-VETERINARIO OMEOPATA

Gorgona, panorama

L'incontro tra i detenuti di Rebibbia e ilveterinario omeopata Verdone è fruttodella sua esperienza ventennale sull'isola-carcere di Gorgona (Li) e del libro che neè derivato: "Ogni specie di libertà"(Altreconomia Edizioni). Il libro "ci rac-conta il miracolo dell'incontro tra detenu-ti e animali, anime "recluse" ma su que-st'isola più libere. E ci fa sognare unmondo futuro senza gabbie o prigioni,dove l'uomo scelga di non uccidere più isuoi compagni di viaggio".Per saperne di più: “Ogni specie di libertà.Carta dei diritti degli animali dell’isola diGorgona. Il sogno di un mondo miglioreper tutti i viventi”, di Marco Verdone, 112pagine, 12 euro, Altreconomia, 2012; [email protected]; www.ondamica.it

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9N. 22 ESTATE 2013

Parassitologia e ricerca sperimentaleGli studi sull’efficacia dei rimedi omeo-patici nei confronti di malattie infettivee parassitarie anche in modelli animalidi laboratorio aprono prospettive inte-ressanti sulle possibilità terapeutichedell’omeopatia nella realtà clinica. È ilcaso della ricerca Antimalarial potentialof China 30 and Chelidonium 30 incombination therapy against lethalrodent malaria parasite: Plasmodiumberghei. (Potenziale antimalarico diChina 30 CH e Chelidonium 30 CH interapia combinata contro il parassitamalarico letale dei roditori: Plasmodiumberghei.) condotta da Rajan A e collabo-ratori, pubblicata da JournalComplement Integr Med. 2013; 10(1): 1-8. Lo studio ha valutato l’efficacia deidue rimedi omeopatici in combinazio-ne, alla potenza 30 CH, per la terapiadella malaria letale per i topi. China (lacui sperimentazione su soggetti saniriproduce sintomi simili a un attaccomalarico) è il rimedio che diede aHahnemann l’intuizione che lo condus-se, grazie a ripetuti esperimenti, alla sco-perta del principio della similitudine.Sono stati esaminati cinque gruppi di 12cavie a cui è stato inoculato il parassitamalarico. Ad alcune cavie è stata som-

50 % delle cavie sopravvissute, aumen-tando comunque la sopravvivenzamedia di 26.8±2.8 giorni. Queste ricerche confermano le intuizio-ni di Hahnemann e ci dimostrano che irimedi omeopatici, molto diluiti e dina-mizzati, hanno effetti in modelli anima-li di laboratorio su patologie infettive eparassitarie insidiose, come la malaria.Auspichiamo che, a partire da questericerche, si possano effettuare studianche per le malattie infettive dell’uo-mo. Il tragico problema dell’insorgenzadi resistenza ai farmaci convenzionali ela difficoltà a sintetizzarne nuovi ed effi-caci potrebbero trovare una risposta enuova sorgente di sostanze proprio negliantichi rimedi omeopatici che, se taliricerche fossero perseguite, aumentereb-bero le possibilità terapeutiche nei con-fronti di malattie che rappresentanoancora oggi un problema non debellatoper l’uomo. Non possiamo fare a menodi citare, a questo proposito, il progettopilota di ricerca per la prevenzioneomeopatica della malaria nella popola-zione residente in zone endemiche por-tato avanti con il patrocinio dellaFIAMO in Costa d’Avorio da un omeo-pata italiano, il dott. MaurizioBolognesi.

Ginecologia La sindrome premestruale è una condizio-ne clinica diffusa e fastidiosa, con moltisintomi che compromettono la qualitàdella vita delle donne che ne sono affet-te. L’efficacia della omeopatia per la curadi tale patologia è al centro della ricercacondotta da Danno K e collaboratori,

ministrata la combinazione China30CH – Chelidonium 30CH, ad altrisolo placebo e, ad altri, un antimalaricodi sintesi. Nel gruppo che aveva assuntogiornalmente 0,2 ml dei due rimediomeopatici in soluzione si evidenziava lacompleta eliminazione del parassita al28° giorno, così come nel gruppo tratta-to con l’antimalarico di sintesi [artesuna-te (4 mg/kg) + sulphadoxine-primetha-mine (1,2 mg/kg)] . La sopravvivenzamedia dei due gruppi è nettamenteaumentata in modo simile (28 giorni)mentre il gruppo di controllo trattatocon placebo aveva una sopravvivenzasolo di 7.6 ± 0.4 giorni (cioè quasi ventigiorni di meno). Sono stati eseguiti altriconfronti per valutare l’attività preventi-va oltre che curativa rispetto ad altri far-maci antimalarici: pirimetamina (1,2mg/Kg) e clorochina (20 mg/Kg) chehanno prodotto risultati altrettanto sor-prendenti: la combinazione dei duerimedi omeopatici ha attività preventivarilevante da un punto di vista statistico,con attività chemiosoppressivadell’89,2%, più alta di quella del farma-co di sintesi di riferimento pirimetamina(83,8%). Ha anche evidenziato unamoderata attività curativa con la com-pleta scomparsa del parassita in circa il

OMEOPATIA E RICERCA

Granuli sotto esameLa ricerca in Omeopatia nelle pubblicazioni scientificheQuindicesima parte

NUNZIO CHIARAMIDAMEDICO-CHIRURGO OMEOPATA

Zanzara anofele

Mappa di diffusione della malaria

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10 il granulo

pubblicata sulla rivista Homeopathy.2013 Jan;102(1):59-65 dal titoloHomeopathic treatment of premen-strual syndrome: a case series (Terapiaomeopatica della sindrome premestruale:una serie di casi). La ricerca si basa su unostudio osservazionale e prospettico su 23pazienti, età media 39,7 anni, con sin-drome premestruale da più di tre mesialle quali è stata prescritta terapia omeo-patica individualizzata. La successivaclassificazione valutativa ha tenuto contodel miglioramento dei sintomi maanche dell'impatto di tale terapia sullaqualità della vita delle pazienti. I sintomipiù importanti al momento della visitainiziale e dell’inclusione nello studioerano: irritabilità, aggressività e tensione(87%), dolore mammario (78,2%)aumento di peso e gonfiore addominale(73,9%). Al controllo dopo la terapia siregistrò riduzione della frequenza deidisturbi: irritabilità, aggressività, tensio-ne (39,1%), aumento di peso e gonfioreaddominale (26,1%) dolore mammario(17,4%). È stato valutato anche l’impat-to della terapia omeopatica sulla qualitàdi vita: 21 delle 23 pazienti hannoriscontrato un miglioramento statistica-mente significativo (91,3%).Folliculinum (87%) il rimedio più fre-quentemente prescritto seguito daLachesis mutus (52%). L’omeopatia può,dunque, essere una terapia efficace per lepazienti affette da sindrome premestrua-le con marcato migliormento della qua-lità della vita.

Ricerca sperimentaleIn aumento gli studi sugli effetti sullecellule del sistema immunitario come ileucociti (globuli bianchi). Un esempioè nella pubblicazione dal titoloTherapeutic Effect of Arsenicumalbum on Leukocytes (Effetto terapeuti-co di Arsenicum Album sui leucociti) diIve EC, Couchman IM, Reddy L. pub-

gico che valuta la viability (vitalità) dellecellule potrebbe essere utile per valutarein modo diretto gli effetti sulle cellule deirimedi omepatici e apre delle nuove pro-spettive per lo studio dettagliato di ciòche i rimedi omeopatici possono indurresu cellule così importanti del nostroorganismo come i leucociti. Anche lesoluzioni diluite e dinamizzate oltre illimite di Avogadro hanno degli effetti alivello delle cellule come evidenziato daricerche come questa.

l

blicato su International Journal ofMolecular Sciences 2012;13(3):3979-87. doi: 10.3390/ijms13033979. Epub2012 Mar 22. Questa ricerca è stata con-dotta su linee cellulari (MT4) preintossi-cate con arsenico (arsenic trioxide(As(2)O(3)) e successivamente trattatecon soluzioni sia dinamizzate sia nondinamizzate di Arsenicum album 6CH,30CH e 200CH. La vitalità delle celluleè aumentata dopo la somministrazionedelle dosi di Arsenicum album passandodal 81% al 194%. Il metodo biotecnolo-

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13N. 22 ESTATE 2013

cere) ed è un valido strumento per ilsostegno medico dell’allattamento edelle sue problematiche.Abbiamo visto come una corretta posi-zione sia importante per l’avvio dell’al-lattamento. Le conseguenze di un malposizionamento del neonato possonoportare a sintomi molto fastidiosi che, avolte, portano la mamma a interrompe-re l’allattamento.Se il bambino si attacca male, provocadolore alla madre e possono comparireragadi del capezzolo, cioè piccole fissura-zioni allo sbocco dei dotti galattofori, talo-ra anche profonde e molto dolorose. Moltirimedi omeopatici ne facilitano la guari-gione: ad esempio, Argentum nitricum 30CH è indicato quando oltre a dolore c’èsanguinamento. Non a caso nel passato siusavano le coppette d’argento proprio perle sue proprietà rigeneranti del tessuto leso.(NB: non solo Argentum nitricum, sarà ilmedico a decidere!). Generalmente se il bambino non suc-chia correttamente, il seno inizia a pro-durre più latte per farlo uscire con piùfacilità, (infatti si noterà che sgorga dasolo). In questo caso i seni sono semprepieni e facilmente vanno incontro aingorghi mammari che possono provo-care mastite (= infiammazione di uno opiù dotti galattofori).È bene i primi tempi chiedere aiutoall’ostetrica per evitare di arrivare ad uningorgo e per sapere cosa fare se avvienein piena notte! Varie sono le pratiched’aiuto in questi casi, come eseguire unmassaggio vigoroso che parta dall’altodella mammella verso il capezzolo,applicando delle pezze calde. È impor-tante avere a disposizione un tiralatteper svuotare parzialmente il seno.Questo può indurirsi a tal punto,durante un ingorgo mammario, daassomigliare ad una pietra: in questocaso potrà essere utile la Phytolacca6CH, presa con regolarità sciolta in

consigliabile poi, massaggiare i capezzolicon unguenti naturali e base di Calendulada applicare più volte al giorno e usareindumenti comodi e traspiranti. È anchemolto utile massaggiare il capezzolo conil proprio latte che ha proprietà emollien-ti e rigeneranti.L’omeopatia è un valido sostegno a tuttiquesti casi, ma sempre e unicamentedopo aver consultato il medico e median-te una corretta prescrizione con specificaposologia e modalità di assunzione.

l

acqua secondo le indicazioni del medico.Nel caso in cui i seni si presentasserogonfi, rossi e dolenti, potrebbe essere utilaBelladonna. Se il dolore della mastite èalleviato dalla pressione, per esempio lamadre desidera fasciarsi il seno, alloraBryonia 30CH potrebbe essere più appro-priata.Aconitum sarà utile se la febbre compareimprovvisamente o a seguito di un fortespavento. Graphites per ragadi accompa-gnate da prurito; Phellandrium quando ildolore peggiora durante la poppata. È

OMEOPATIA MATERNO-INFANTILE

12 il granulo

Ilcontatto attraverso la pelle costi-tuisce per il neonato un’esperien-za emotiva fondamentale per lo

sviluppo perinatale. Nei primissimimomenti dopo il parto il neonato ricer-cherà istintivamente gli occhi dellamadre: è importante che si senta dasubito accolto e accettato, in una paro-la, al sicuro. Anche per questo, nelle saleparto è ormai pratica comune garantireun contatto pelle a pelle tra madre ebimbo per almeno venti minuti primadel taglio del cordone ombelicale: que-sto intimo contatto produce uno deiriflessi primordiali più importanti per lasecrezione della prolattina, un ormonesintetizzato dalla ghiandola ipofisaria

o leggermente incurvato in dietro. Perottenere questa posizione si dice che gliombelichi di madre e bimbo si dovreb-bero toccare. Spesso le mamme vengono spinte daipediatri a tenere sotto controllo laquantità di latte che somministrano,regolando il numero di poppate giorna-liere in funzione della variazione di pesodel bambino. In realtà c’è ancora moltoda capire sulle proprietà del latte mater-no e per di più, sappiamo che la suacomposizione varia frequentemente, inbase alle esigenze metaboliche del lat-tante. Più il bambino ciuccia più latteverrà prodotto. I neonati variano“sapientemente” la durata e la frequen-za dell’allattamento o possono deciderese attaccarsi ad un solo seno o adentrambi. Ogni bambino modifica avolontà questi tre fattori e così facendoè in grado di modificare la composizio-ne del latte. Le poppate sono tutte dif-ferenti e non ha senso regolarle ad ora-rio. Personalmente raccomando diridurre il ricorso a bilance e sveglie varieper gestire questo processo.L’allattamento materno è la via fisiolo-gica di nutrire il bambino e per di più ègratis! Non esiste poi il rischio di disa-strose conseguenze psicologiche sulbambino (i cosiddetti vizi) se si pratical’allattamento a richiesta, ovvero se sirispetta la fisiologia. La salute del bambino passa attraversouna buona nutrizione: latte e amore! E ilrispetto dei fisiologici processi del perio-do perinatale è il presupposto per uncorretto sviluppo fisico ed emotivo. L’attenzione del medico si dovrebbe perquesto tradurre in un attento e saggioascolto dei bisogni del bambino, spe-cialmente nel delicatissimo primo annodi vita. L’omeopatia ha storicamente dimostra-to di essere in sintonia con il principiodel primum non nocere (primo non nuo-

materna che ha il ruolo di stimolare lemammelle a produrre il latte. L’avviamento è la fase più delicata del-l’allattamento e tutto parte da quel pri-mario sguardo tra neonato e madre. Ilsanitario che assiste il parto deve essereattento a non interferire con questainterazione, che è guidata da istinti pri-mordiali. Sarà infatti il bambino che dasolo “fiuterà” il capezzolo della madreper iniziare a ciucciare. (“Allattamento alseno: la prima ora salva 1 milione di bam-bini!” Info su www.mami.org) . La suzione del capezzolo è poi lo stimo-lo più importante per la secrezione diprolattina, che è in grado di produrre lacosiddetta montata lattea. Tra il secondo

e terzo giorno, lamadre avvertirà seniturgidi e pieni.Questa è una fasealtrettanto delicata,in cui è necessariogarantire un correttoattaccamento delneonato al capezzolo.Esistono accorgi-menti pratici digrande aiuto: adesempio, la madrepuò avvicinare ilcapezzolo al labbrosuperiore del bambi-no, praticamentepuntando il naso, inmodo che la linguadel bambino si ritro-vi agevolmente sottoil capezzolo. Unaposizione conforte-vole del neonato trale braccia dellamadre è spesso igno-rata: il corpicino delbambino deve esseresostenuto interamen-te, con il collo dritto

OMEOPATIA MATERNO-INFANTILE

L’allattamentoMARTINA FIOCHI

MEDICO-CHIRURGO OMEOPATA

Raoul D

ufy, Fenetre ouverte à Saint-Jeannet, Londra, Tate gallery

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14 il granulo

Quito, capitale dell’Ecuador,“patrimonio mondialedell’Umanità” per le sue ine-

stimabili bellezze naturali e artistiche,dal 4 al 7 giugno ha ospitato i lavori del68° Congresso della LMHI (LigaMedicorum HomepathicaInternationalis). Provenienti da più ditrenta Paesi, vi hanno preso parte 530medici omeopati, che hanno portato econdiviso le loro esperienze dal puntodi vista clinico, sperimentale, epistemo-logico. Sono state presentate le speri-mentazioni farmacologiche omeopati-che (provings, in termine tecnico) dinuovi medicinali come Ayahuasca (èuna bevanda allucinogena utilizzata daipopoli dell’Amazzonia e delle Andeprodotta miscelando diverse piante) edil veleno dello scorpione cubanoVideotox, molto utile, a quanto pare,nelle sindromi dolorose di tipo oncolo-gico. Si è discusso di metodologia esoprattutto dell’approccio omeopatico auna serie di patologie gravi, tumori,

ci del lavoro svolto all’Aquila da un equi-pe di omeopati volontari a seguito del ter-remoto del 2009 (vedere il granulo n.18primavera 2012). Dulcis in fundo, il con-siglio direttivo della LMHI ha accettatoall’unanimità la candidatura di Romacome sede del congresso nel 2019! Dal1996, quando si tenne a Capri, l’Italianon aveva più ospitato congressi mondia-li d’omeopatia: sarà una grande occasioneper far conoscere la cultura e l’esperienzadegli omeopati italiani. Il prossimoappuntamento per gli omeopati di tuttoil mondo sarà, dal 16 al 19 luglio 2014,al Palazzo dei Congressi di Parigi.

l

epatopatie, tubercolosi, psicosi mania-co-depresssive, ecc. con risultati degni dinota. Sono stati affrontati temi di gran-de importanza come la didattica e l’im-plementazione dell’Omeopatia neiServizi Sanitari di alcuni Paesi. Il con-

gresso di Quito ha riservato alnostro Paese un particolare rilie-vo: innanzitutto la presidenzadella LMHI per i prossimi treanni sarà gestita da RenzoGalassi, di Macerata, al qualevanno i nostri più calorosi auguri.Grandi consensi e apprezzamentoha riportato la presentazione, svol-ta da chi scrive, dei risultati clini-

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68° congresso LMHI:successo e responsabilità per l’Italia

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UN ITALIANO ALLA GUIDA DELL’OMEOPATIA MONDIALE

4 Giugno 2013, Quito, Ecuador/ In occasione del 68° Congresso Mondialedella LMHI (Liga Medicorum Homeopathica Internationalis), il dott. Renzo Galassi, di Macerata, è stato eletto Presidente dell’organizzazione. Nel corso della quasisecolare vita della LMHI, cui aderiscono 76 Paesi, è la prima volta che un italiano è eletto alla massima carica dell’Omeopatia mondiale. Un incarico di prestigio ma anche di grandissima responsabilità. Al Collega Galassi le calorose congratulazioni e l’augurio di buon lavoro da parte di tutta la redazione de il granulo.

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17N. 22 ESTATE 2013

mente chiuso e i suoi locali destinati adaltri usi. Sembrò così sgretolarsi ungrande progetto sostenuto con fervore eimpegno dai tanti omeopati che sierano alternati durante quei lustri. Il 21 marzo 2005 un gruppo di mediciomeopatici piemontesi, mossi da altret-tanto entusiasmo e volontà nel sostenerel’innovatore messaggio dell’ omeopatia econ l’intento di raccogliere il “testimone”lasciato dal dott. Bonino e da tutti i suoicolleghi, ha inaugurato la nuova sededell’Istituto in Corso Belgio 124 aTorino. Attualmente, l’Istituto (che è

tà clinica pubblica, promuove eventi eincontri con il pubblico per informarecorrettamente gli utenti della MedicinaOmeopatica. Infine, in collaborazionecon l’Archivio Storico del Comune diTorino, dove è esposta la farmacia del-l’ospedale omeopatico, è in corso un pro-getto di recupero dei dati storici, clinici ebibliografici attraverso la creazione dellaBiblioteca Italiana di OmeopatiaStorica, (progetto BIOS) biblioteca vir-tuale con accesso dal sito webdell’Istituto (www.omeoto.it).

l

un’associazione no-profit, autonoma cul-turalmente ed economicamente, senzalegami con ditte farmaceutiche o istitutidi ricerca collegati) svolge attività di for-mazione attraverso la Scuola MedicaOmeopatica Hahnemanniana di Torino,organizza corsi post-universitari triennaliper l’insegnamento dell’omeopatia clas-sica a medici chirurghi, veterinari e far-macisti; collabora con l’Università degliStudi di Farmacia di Torino ed è presen-te nella Commissione Medicine nonConvenzionali dell’Ordine dei Medici eChirurghi di Torino. Svolge inoltre attivi-

STORIA DELL’OMEOPATIA

16 il granulo

Nell’ottobre del 1883 un grup-po di medici omeopatici,sotto la presidenza del Dott.

Giuseppe Bonino di Torino, si riunì aRoma per fondare l’ISTITUTOOMIOPATICO ITALIANO, col pro-posito di aprire pubblici dispensariomeopatici nelle principali città delRegno, di pubblicare un periodico tri-mestrale e stabilire premi annuali perincoraggiare le conoscenze omeopatichee le ricerche cliniche.Nel Congresso tenutosi a Firenze il 20settembre 1885 si approvava la propostadi aprire dispensari a Roma, Napoli,Milano e Venezia continuando a fun-zionare quelli già esistenti a Torino,Genova, Voltri e Forlì; inoltre si appro-vava la pubblicazione della rivista“L’Omiopatia in Italia”, organo ufficia-le dell’Istituto.Con Regio Decreto del 24 Gennaio1886 l’Istituto era riconosciuto EnteMorale acquistando così la facoltà diaccettare donazioni, lasciti, ecc.Cominciava così la vita dell’IstitutoOmiopatico Italiano con un numerocospicuo di Soci, fra i quali si annovera-vano personalità del mondo scientifico,

omeopatici ai poveri; la cucina. Questilocali si affacciavano su un ampio cortilecoltivato parte a giardino parte a orto; infondo vi era la lavanderia. (la farmaciaomeopatica, unica in Italia, è oggi statarestaurata e riallestita in esposizioneall’Archivio Storico del Comune diTorino). Al primo piano le camere permalati destinate a uomini, la sala chirur-gica, la camera per l’infermiere, i bagni.Al secondo piano le camere destinate alledonne e quelle per le Suore.L’istituto svolgeva la sua attività sia conla cura ospedaliera, gratuita per i poverie con modiche rette per gli abbienti, siacon la cura ambulatoriale con distribu-zione gratuita dei medicinali ai poveri.Esso non riceveva alcun sussidio e labeneficenza gravava per intero sul suobilancio. Dopo più di novanta anni diattività l’Ospedale Omeopatico, a causadel boicottaggio del regime fascistaprima e, poi, per il disinteresse delleautorità preposte, divenne nel 1969Reparto di Medicina Generale e, inseguito, cronicario dell’OspedaleMolinette; cessò di esistere nella metàdegli anni 80, quando fu definitiva-

dell’aristocrazia, della politica, sotto laguida di un Comitato Direttivo a capodel quale si trovava, acceso da giovanileentusiasmo, i1 Dott. Bonino. Egli avevacompreso che il mezzo più efficace perdimostrare e diffondere le verità del-l’omeopatia consisteva nella fondazione enel buon funzionamento di un ospedaleomeopatico. Al raggiungimento di que-sto scopo dedicò le sue energie e la suaintelligenza: il 1° Giugno 1890 si aprivain Torino il primo OspedaleOmeopatico Italiano, inizialmentedotato di sei soli letti, due gratuiti equattro a pagamento. Dal Giugno 1890al Marzo 1902 i malati assistiti furono473, si registrarono tredici decessi; nelmedesimo periodo, nell’ambulatorioannesso all’Ospedale si eseguirono gratui-tamente 80310 consulti a 21861 malati.Intanto, l’Istituto cresceva e si sviluppavagrazie alle generose elargizioni di cultori eseguaci dell’Omeopatia, i cui nomi eranoscolpiti nel marmo nell’atrio della Sededell’Istituto: si rendeva pertanto possibilel’ampliamento dell’Ospedale, coronandocosì il sogno del Dott. Bonino e di quan-ti gli avevano dato la loro volonterosa col-laborazione. I lavori, cominciati nell’apri-le del 1902, terminarono nell’estate del1903 e, il 16 Novembre di quell’anno,s’inaugurava il nuovo ampliamento, cheportava il numero dei letti da sei a venti-due. Successivamente, coll’acquisto dellostabile attiguo, si rese possibile un altroampliamento dell’Ospedale, che arrivò acontare ventotto letti. L’OspedaleOmeopatico sorgeva in Via CesareLombroso 16 (ex via Orto Botanico) eoccupava uno stabile, di proprietàdell’Istituto, a tre piani.Al piano terreno si trovavano i localidestinati al servizio d’ambulatorio perconsulti con accesso gratuito ai poverimuniti di certificato di povertà; gli ufficie la farmacia esclusivamente omeopaticacon distribuzione gratuita dei medicinali

STORIA DELL’OMEOPATIA

L’Istituto Omiopatico Italiano1883-2013: i 150 anni della storica istituzione torinese

ALBERTO MAGNETTIMEDICO-CHIRURGO OMEOPATA

Museo dell’Omeopatia

Archivio Storico ItalianoInaugurato a Roma il 17 giugno 2013Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dellaRegione Lazio, è stato inaugurato il Museo dell’Omeopatia. Nato su

iniziativa del prof. Antonio Negro (1908-2010), fondatore dell’Accademia Italiana diOmeopatia e massima figura del panorama omeopatico italiano dell’ultimo secolo, ilMuseo si trova in Piazza Navona 49, nel palazzo che è stato sede storicadell’Accademia Italiana di Medicina Omeopatica (AIMO) dal 1953 al 2003. La datad’inaugurazione, il 17 Giugno, coincide con la data di nascita del prof. A. Negro. InItalia costituisce il primo museo di storia della medicina integralmente dedicatoall’Omeopatia, aggiungendosi al famoso Istituto di Storia della Medicina Omeopatica– Fondazione Bosch in Stoccarda, fortemente voluto dal famoso industriale tede-sco, di cui porta il nome, grande sostenitore dell’Omeopatia. Il Museo di PiazzaNavona, ha ricevuto la promozione del Min. dei Beni Culturali, che ha, così, attesta-to l’interesse storico del materiale in esso raccolto e presentato a visitatori e stu-

diosi. In particolare, il Museo conserva gli archivi privati di medici omeopaticidell’800 e del ‘900 quali gli Archivi Pompilj, Tosi, Galatzer, Negro. Altri Archivi sonoin corso di affidamento e arricchiranno le collezioni museali. Oltre duecento esem-plari formano la collezione di Kit o Trousse di medicinali omeopatici: probabilmentela più importante al mondo. Ricca di reperti (circa 4.000) la raccolta diMemorabilia, e di documenti relativi alla Medicina Omeopatica nell’800 e nel ‘900.Non mancano nella raccolta museale i francobolli che diversi Paesi hanno dedicatoal tema dell’Omeopatia (le Poste Italiane hanno emesso un Bollo Postale comme-morativo in occasione dell’inaugurazione del Museo). Infine, di grande interesse laBiblioteca, che conserva migliaia di testi in italiano, tedesco, francese, inglese, spa-gnolo, comprese rare prime edizioni delle opere di Samuel Hahnemann (1755-1843), fondatore dell’Omeopatia, e antichi testi omeopatici italiani pubblicatinell’800, lettere di personaggi famosi e dello stesso Hahnemann. Aperto gratuita-mente al pubblico, il Museo è a disposizione degli studiosi per la consultazione esarà punto d’incontro per mostre, seminari. Per accedere al Museo si dovrà inviareun’e-mail al sito della Fondazione Negro - [email protected]; www.fondazio-nenegro.it - per fissare un appuntamento per la visita. il granulo

Caspar Van W

ittel, Piazza Navona, Toledo, H

ospital Tavera

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19N. 22 ESTATE 2013

visita. Tale situazione predispone nel-l’immediato a mastite poiché il lattenon è eliminato, e nel tempo, a neopla-sie mammarie per modificazioni fisico-chimiche della ghiandola mammaria.La terapia consiste nell’allontanareoggetti che fungano da surrogato di uncucciolo, utilizzare collare di Elisabettaper non far leccare le mammelle allacagna, comportamento che aumenta lasua montata lattea. Infine, di solitosono prescritti farmaci che hannoun’azione inibente la prolattina.Nella mia pratica clinica mi capita spes-so di imbattermi in tale patologia; utiliz-zo come rimedio omeopatico Lac cani-num (proprio latte di cagna), che ricalcasia l’aspetto fisico sia le variazioni umo-rali del soggetto. Non è sicuramente ilsimillimum di quel paziente, ma svolgein quel momento un’azione specifica,risolvendo il problema in due, tre giorni.Non ho mai avuto un risultato così bril-lante (che stupisce anche gli scettici)con i farmaci tradizionali. I prodotti chedi solito si utilizzano in medicina vete-rinaria si somministrano per sette gior-ni di terapia, ma a volte non basta erimane del latte residuo.I costi per il proprietario sono ridotti eil risultato è sempre molto soddisfacen-te grazie all’omeopatia.

l

OMEOPATIA VETERINARIA

18 il granulo

Ilcaso riguarda una cagnettameticcia anziana di taglia media,che ha sempre sofferto di proble-

mi digestivi con gastrite e feci secche;presenta anche dolori articolari conarticolazioni gonfie e calde.L’elemento peculiare è che, quando lacagnetta presenta un sintomo, se neresta ferma, immobile come una statua,anche per ore. È stata trattata secondovari protocolli terapeutici convenziona-li, ma senza risultati soddisfacenti. I suoiproblemi digestivi e articolari aumenta-no specialmente nei primi giorni caldiprimaverili o nelle notti fredde; peggio-ra anche dopo emozioni forti, se è rim-proverata o alla presenza di estranei.Sono contattato perché, da poco è statainserita in casa una nuova cucciola perfarle compagnia giacché i proprietarisono fuori tutto il giorno per lavoro.Questo evento non ha fatto altro chepeggiorare il suo quadro clinico: la pre-senza in casa di un cucciolo invadenteche vuole giocare, e magari gli ruba qual-che crocchetta dalla ciotola, la scompen-

Lam e d i c i n aomeopatica inveterinaria può

essere utilizzata anchenella gravidanza istericadella cagna, patologia cau-sata da uno squilibrioormonale con calo delprogesterone e aumento diestrogeni e prolattina. Siverifica dopo due mesicirca dalla fine del calore:la durata della gravidanzanella cagna è di due mesi.Secondo alcuni studi l’80 % delle cagneintere ha avuto almeno due episodi digravidanza isterica nella sua vita (Cagneintere è la definizione veterinaria riferitaa cagne che hanno utero e ovaie e chehanno calori due volte l’anno, per distin-guerle da quelle sterilizzate, cioè sotto-poste a intervento di asportazione diovaio e utero). Per alcuni etologi si spie-gherebbe in natura con la possibilità diavere più mamme a disposizione per l’al-lattamento dei cuccioli nel branco.I sintomi ricalcano in tutto una veragravidanza: scomparsa dell’appetito conanoressia, a volte vomito, ricerca di unluogo protetto per partorire con atteg-giamenti materni verso oggetti o pupaz-zi di peluche. Si ha un evidente aumen-to di volume delle mammelle con più omeno abbondante produzione di latte.Ed è proprio questo sintomo che spingeil proprietario a portare l’animale in

sa. Dalla visita e dalla valutazione clinicaomeopatica emerge un rimedio che cor-risponde a tutti gli aspetti fisici e com-portamentali del cane: Bryonia alba.Il nucleo profondo del rimedio è legato altema della casa e della nostalgia. Chi cor-risponde al rimedio Bryonia è colui chevuole stare tranquillo e non essere infasti-dito, sta bene a casa propria nella sua rou-tine. Un nuovo animale in casa gli èinsopportabile e gli provoca una grandefrustrazione, sia perché è infastidito dallanuova presenza, sia perché teme di perde-re le risorse a sua disposizione (affetto deipadroni, cibo). Inoltre, il rimedio svolgeun importante ruolo nelle malattie epati-che: l’umore di Bryonia influenza anchela sua digestione. Di fatti, somministratoil rimedio omeopatico, il proprietariovede l’animale più sereno e con unamigliore digestione.Nello spazio di pochi giorni la cagnettamigliora sia dal punto di vista fisico siamentale e accetta più serenamente lapresenza di un estraneo in casa.

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Il cane immobilee nostalgico

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LUCA PECCHIAMEDICO VETERINARIO OMEOPATA

Gravidanza istericaIl caso di una cagnetta

Bryonia Alba

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21N. 22 ESTATE 2013

RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIGLI

20 il granulo

Tutto cominciò con la macchinaa vapore. Vale a dire, con lanascita di una tecnologia diret-

ta a togliere l’uomo dall’abbrutimentofisico e a restituirgli la sua dignità. Daallora le invenzioni dirette a liberarel’uomo dalla fatica, fisica o mentale, sisono susseguite in progressione geome-trica: dal vapore all’elettricità, dal velo-cifero alla motorizzazione di massa ecosì via. Per un secolo le protesi direttea render più lieve il lavoro sono aumen-tate e a ogni nuova tecnologia s’è grida-to al maggiore benessere che avrebbeportato alla società, la quale, meno infe-lice, sarebbe divenuta meno aggressiva epiù buona (teoria della Frustrazione –aggressione, Miller, 1930). Se davveroil “benessere” abbia portato felicità èoggi materia di seria riflessione. Quantoalla bontà, la Germania di Hitler eratecnologicamente avanzata ed economi-camente benestante…

sto siffatto ne sono figli: vogliono, concoerenza, direttamente il risultato ed esi-gono che la società glielo fornisca, senzafar nulla per ottenerlo; e in rovina vannoscuola, famiglia, lavoro. Un simile mododi vivere esclude totalmente l’autonomiadella persona, giacché essere autonomisignifica essere in grado di elaborareobiettivi e tecniche per raggiungerli.Tuttavia nessuno – almeno nella nostracultura – può essere privato della propriaautonomia senza ricavarne una frustra-zione profonda - spesso inconscia, semprereale - che produce crescente malessere.Malessere che quindi aumenta in propor-zione diretta con la perdita della possibi-lità di essere arbiter fortunae suae. Colparadosso: troviamo assai comodo dele-gare altri e far faticare loro (proprio comei ragazzi quando si fanno rifare il lettodalla mamma), ma poi ci sentiamo – ohquanto giustamente! – spossessati dellanostra autonomia che è come dire “sem-plicemente” la nostra identità. Poche cose

Durante tutti questi anni tuttavia all’uo-mo non sono stati chiesti cambiamentisostanziali: viveva grosso modo come isuoi antenati, ma più comodo. C’eranopiù beni da comperare; ma se preferivacostruirseli poteva farlo: l’homo faber siaggiornava, ma restava faber.La vera rivoluzione avviene con l’elettro-nica anche perché il costruirsela non èfacile per il comune privato. Ma il puntoprincipale non è questo. Il punto è cheessa consente l’automazione a ben altrolivello che la meccanica e l’elettricità:l’utente si limita a indicare il risultato chevuole; al resto pensa la macchina; gli elet-trodomestici richiedono solo cosa sivoglia come risultato finale. In altre paro-le: l’utente non è più autore dei proprieventi: li delega e, avendoli delegati non liproduce, ma li subisce. Li deve delegareperché ciò è richiesto dal benessere, quin-di dal bene. Ed ecco che automaticamen-te, il lavorare personalmente sulle proprie

cose diventa il male.Si sa che una tecnologia,una volta diffusa, divienefilosofia. In ossequio allaquale l’essere umanosmette anche ideologica-mente di occuparsi diquanto lo riguarda. Cosìabbiamo la medicalizza-zione del disagio spiritualecon delega al farmaco e alladroga, a livello privato; e lostravolgersi del concetto didemocrazia a livello pub-blico. Il voto, infatti, natocome momento di parte-cipazione critica e attiva,diviene il momento delladelega a chi “ci deve pen-sare”. Ed ecco che anzichéla partecipazione di tutti,abbiamo la dittatura deidelegati: la partitocrazia.I giovani nati in un conte-

RIFLESSIONI, DIVAGAZIONI, CONSIGLI

danno altrettanta angoscia. Ma ecco, che– magico - esce, dal cilindro della società,il rimedio: la droga. Con questo terminenon s’intendono solo le sostanze psicotro-pe vietate, ma ancor peggio, quelle nonsolo permesse, ma addirittura consigliate,soprattutto da chi le produce che, maneg-giando miliardi, ha un potere economicoe politico (e quindi una forza di convin-zione) massimi.Insomma, per parlar chiaro: le cosesono messe in modo tale che la gente ingenerale e i giovani in particolare, deb-bano dipendere da droghe e/o medici-ne, pesanti o leggere, in modo da per-dere la capacità di critica, allo scopo direndere incontestato ai grandi gruppieconomico – politici, il potere su tuttoe su tutti. E chi non ci crede, legga sem-plicemente il giornale badando a ciòche accade e non alle spiegazioni che nedanno politici e giornalisti.Alla faccia della nostra diruta democrazia.

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presente in un essere vivente sicapisce facilmente perché ilcalcio è così importante.L’uso omeopatico del carbo-nato di calcio si deve al geniodi Samuel Hahnemann chevolle preparare il rimediousando, anziché una soluzio-ne pronta di carbonato dicalcio, la povere di guscio diostrica. Fece questo per assi-curarsi una sostanza il piùpossibile naturale.“L’ostrica giace nei mari inapparente inerzia, capacetuttavia, al minimo distur-bo, di serrare le sue valve conindicibile fermezza. È note-vole come il pazienteCalcarea carbonica… mani-festi un’inerzia atonica ecopra con una maschera ine-spressiva il turbine di ansietàinteriore”. Così il dottorDujany in poche parole sinte-tizza l’immagine più patolo-gica dei pazienti Calcarea car-bonica. Per temperamentoansiosi e paurosi, sono timo-rosi del buio, delle malattie,spesso hanno una paura vagache non sanno ben definire.Tendono al sovrappeso, spes-so sono ipotonici, molli,indolenti, con difficoltà a reg-gere allo sforzo e all’applica-zione, sia fisica sia mentale,con conseguente venir menodella fiducia nelle propriecapacità. Più comunemente

CHE COS’È…

22 il granulo

Ilcalcio è un elemento fondamen-tale per la vita: non per caso ilcorpo umano è dotato di ghian-

dole, le paratiroidi, situate nella parteanteriore del collo, deputate in modospecifico al suo metabolismo in associa-zione ad altri ormoni e alla vitamina D.Carenze di calcio o eccesso di calciocreano problemi a ogni organo e almetabolismo: il segnale nervoso, la con-trazione muscolare, la coagulazione delsangue, l’attività di numerosi ormoni edenzimi dipendono dalla concentrazionedel calcio nel sangue (calcemia) che deverimanere costante per consentire un

questo caso particolarmente pericolosose colpisce il cuore.

La Calcarea carbonica omeopaticaVista l’importanza del calcio, l’omeopatianon poteva fare a meno di rimedi conte-nenti questo fondamentale minerale: oltre lacarbonica si usa la Calcarea fosforica, fluorica,silicica, per citare i principali. La Calcareacarbonica è un composto di carbonato dicalcio: è presente in molti tipi di rocce, peresempio il marmo e il travertino e, cosaimportantissima, è il maggiore componentedel calcare sciolto nell’acqua. Se pensiamoa quanta acqua beviamo e a quanta acqua è

corretto funzionamento dell’organismo.Anche nella cultura popolare il calcio èfamoso per la sua importanza per l’appa-rato osseo-scheletrico, denti compresi.Sintomi di ipercalcemia (eccesso di cal-cio) sono:nausea, vomito, dolori addominali,stanchezza, apatia, alterazioni delle fun-zioni muscolari che, se riguardano ilcuore, possono provocare aritmie anchemolto gravi.Sintomi di ipocalcemia (carenza di cal-cio) sono:aumento della contrattilità muscolarecon spasmi fino al tetanismo, anche in

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24N. 22 ESTATE 2013

freddolosi, sudano al minimo movimen-to. Spesso affamati, desiderano dolci,uova, non amano il caffè, la carne e nontollerano bene il latte.L’azione del calcio si manifesta pratica-mente su tutto l’organismo e l’azione diCalcarea carbonica, riguarda tutti gli appa-rati. L’apparato scheletrico, innanzi tuttocon disturbi della crescita, malformazioni

usati; il miglioramento della qualità dellavita e con esso un’alimentazione piùcompleta hanno ridotto, nel tempo, ibambini “tipo” calcarea carbonica, tutta-via la sedentarietà dei bimbi moderni eparadossalmente l’eccesso di cibo pro-pongono all’occhio attento del buonomeopata segni importanti della necessi-tà, sempre attuale, di questo rimedio,utile al bimbo come all’adulto.

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ossee, carie dentarie e mal posizione deidenti, difficoltà a risaldare le fratture etc.Sono presenti spesso cefalee, facilità airaffreddori, riniti, polipi nasali, otiti ecc.La pelle, bianca, molle, è spesso sede diverruche e dermatiti. L’addome è spessogonfio; c’è tendenza alla stitichezza conspasmi dell’intestino.

Il bambino calcarea carbonicaTutte le caratteristiche del rimedio nelbambino sono particolarmente evidenti:sono grossi ma si nota più una compo-nente grassa che muscolare; i più piccolitendono a chiudere le tardi le fontanellecraniche e ritardano la dentizione; i piùgrandi ritardano la pubertà; sudanofacilmente anche se freddolosi, si “surri-scaldano” facilmente esponendosi a fre-quenti raffreddori, otiti, bronchiti. Sonospesso bambini stitici. Sono paurosi,hanno incubi notturni, temono il buio.Calcarea carbonica è una dei rimedi più

CHE COS’È…

I medici che desiderino acquistare copie de il granulo possono rivolgersialla Sede Amm.va: tel/fax 0744.429900; e-mail [email protected]

il granulo | anno 8 numero 22 | Rivista quadrimestrale della FIAMO – Federazione Italiana Associazioni Medici Omeopati | Registrata presso il Tribunale di Terni aut. n. 10 del 5 giugno 2006

Direttore responsabile: Carlo Fraboni | Amministrazione e pubblicità: FIAMO, sede amministrativa, via C. Beccaria, 22 – 05100 Terni – tel/fax: +39 (0) 744 429900 – [email protected]

Numero 22 a cura di Pietro Gulia e Giandomenico Lusi | Hanno collaborato: Nunzio Chiaramida, Martina Fiochi, Giovanna Giorgetti, Alberto Magnetti, Francesco V. Marino, Luca Pecchia,

Vincenzo Policreti, Raffaella Pomposelli, Paolo Roberti di Sarsina, Antonella Ronchi, Elena Tonini, Marco Verdone | Progetto grafico e impaginazione: Francesco Bellucci, vico San Salvatore, 20 – 05100 Terni

Stampa: Tipografia Economica Moderna, via I Maggio, 15 – 05022 Amelia (TR) | Rivista offerta dalla FIAMO

[email protected] |www.fiamo.it

Granulus ©Giuseppe Velocci (per gentile concessione)

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Il granulo…dei lettoriemail [email protected] fax 0744 429900posta Fiamo – Redazione “il Granulo”via Cesare Beccaria, 22 – 05100 Terni

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