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Gli strumenti di giudizio sulle capacità: perizia e consulenza tecnica,
ambiti e limiti
Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e BiotecnologieUniversità degli Studi di Pisa
Mario Guazzelli
perizia e consulenza tecnica
“Occorre innanzitutto distinguere tra la consulenza tecnica e la perizia; la prima opera nell’ambito del processo civile ed
è disciplinata dal codice di procedura civile; la seconda è, invece, impiegata nel processo penale ed è prevista dal
codice di procedura penale”.
Maria Elena Mangrin 2000
strumenti distinti
codice di procedura civile
Codice Zanardelli (1865): la periziamezzo di prova a disposizione delle parti
Codice attuale: la consulenza tecnicamezzo di integrazione dell’attività istruttoria
dalla perizia alla consulenza tecnica
“Il legislatore attuale ha considerato la consulenza tecnica, da un lato come
appartenente all’istruzione probatoria, ma, dall’altro, come non appartenente alla categoria dei mezzi di prova e ciò a
differenza di quanto accadeva nel codice Zanardelli, ove la consulenza tecnica (che si chiamava perizia) era invece inclusa tra le prove”.
Mandrioli 1997
perizia e consulenza tecnica
nel processo civile
codice di procedura penale
• Art. 220 “la perizia è ammessa quando occorre svolgere indagini o acquisire dati o valutazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, scientifiche o artistiche”.
• Art. 225 “Disposta la perizia, il pubblico ministero e le parti private hanno facoltà di nominare propri consulenti tecnici in numero non superiore, per ciascuna parte, a quello dei periti”.
quattordici articoli (220-233) regolano perizia e consulenza tecnica
perizia e consulenza tecnica
“La perizia… non è più… un mezzo di prova ma strumento tecnico per
l’interpretazione e la soluzione di problemi e questioni che richiedono particolare conoscenza di materie tecniche, scientifiche, artistiche”.
Cassazione, sez. IV, 18. 2. 1994
nel processo penale
processo penale
la perizia sembra attenere al giudice e la consulenza tecnica alle parti (pubblico
ministero e difesa), “l’accezione moderna tende ad utilizzare indistintamente i due
termini accomunando idealmente e praticamente i due istituti”.
Mario Conte 2002
perizia o consulenza tecnica
ambiti in psicologia e psichiatria
a) provvedere ai propri interessib) esercitare la funzione genitorialec) svolgere attivitàd) autorealizzazione
a) testimonianza del minoreb) intendere e di volere
giudizio sulle capacità di
capacità di provvedere ai propri interessi
succedere
votare
disporre per testamento
stipularecontratti
starein giudizio
donare
contrarrematrimonio
capacità giuridica capacità di agire
capacità civile
incapacità di provvedere ai propri interessi
• Art 414 c. c.: “il maggiore di età o il minore emancipato, i quali si trovino in condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, devono essere interdetti”.
• Art 415 c. c.: “il maggiore d’età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all’interdizione, può essere inabilitato”.
quesito del giudice
“Dica, il CTU, esaminati gli atti di causa e la documentazione prodotta dalle parti, visitato il periziando, compiuti tutti gli accertamenti che riterrà necessari ed opportuni, acquisita ogni eventuale, ulteriore documentazione
clinica, se il soggetto, per abituale infermità di mente, sia totalmente o parzialmente
incapace di provvedere ai suoi interessi”.
Maria Elena Mangrin 2000
succedere
votare
disporre per testamento
stipulare contratti
stare in giudizio
donare
contrarre matrimonio
succedere
votare
succedere
votare
disporre per testamento
contrarre matrimonio
interdizione inabilitazione
capacità civile
presupposti dell’incapacità di agire
• infermità mentale sufficiente
• condizione abituale
Ugo Fornari 1989
amministratore di sostegno(dicembre 2003)
L’interdizione e l’inabilitazione sono misure “totalizzanti”. Fra i disabili psichici in Italia (circa 700.000) solo una piccola
parte sta così male; comunque non sempre, non continuativamente.
Con l’A. S. l’incapacitazione non è più a 360° ma riguarda atti come investire una piccola somma, clausole da introdurre in
un vitalizio, a quale appaltatore affidare un restauro, a quanto affittare un magazzino, come attuare una divisione
ereditaria. Magari uno soltanto. Il provvedimento sarà assunto tenendo conto, compatibilmente con gli interessi
della persona, dei bisogni e delle richieste di questa.
Paolo Cendon 2004
giudizio sull’idoneità genitoriale
• Problema diagnostico, prognostico e relazionale
• Criteri complementari (per il genitore):
– struttura familiare– stabilità familiare– intento strumentalizzante
• Criteri aggiuntivi (per bambino e ambiente)
– funzione educativa– funzione ludica
quesito del giudice
“Letti gli atti, esaminati i documenti, effettuati i necessari colloqui con il minore e con i genitori … approfondisca il CTU la situazione personale del
minore e dica quale sia la qualità del rapporto tra lo stesso e ciascuno dei genitori estendendo se necessario l’indagine anche ad altre figure
significative con le quali il minore ha consuetudine di vita. Alla luce delle risultanze degli accertamenti
effettuati specifichi quale sia la migliore soluzione in merito all’affidamento dello stesso e alla
regolamentazione dei rapporti con il genitore non affidatario. Indichi infine se opportuno e con quali
modalità predisporre intervento di sostegno in favore del minore e/o dei genitori”.
Suzanne Haller 2000
giudizio sulla capacità di svolgere attività
• “rivoluzione copernicana del risarcimento”
• risarcimento nella dimensione fisica e psichica– il risarcimento in sede giudiziaria di un danno
alla salute psichica è una conquista recente.– dal tradizionale riferimento al danno solo sulla
capacità di produrre reddito a quello del danno biologico, focalizzato sulla centralità della persona umana, sulla sua integrità psico-fisica (violazione).
Francesco Donato Busnelli 1988
il danno biologico
giudizio sulla capacità di svolgere attività
“compromissione durevole ed obiettiva che riguardi la personalità individuale nella sua efficienza, nel suo adattamento, nel suo equilibrio; … un danno, quindi, consistente, non effimero né puramente
soggettivo, che si crea per effetto di cause molteplici e che, anche in assenza di alterazioni documentabili dell’organismo fisico, riduce in qualche misura le capacità, le potenzialità, la
qualità della vita di una persona”.
Assunto Quadrio 1990
il danno psichico
danno biologico
• accertato il danno, affinché un soggetto terzo sia chiamato a risarcirlo in quanto responsabile, è necessario accertare la relazione causale tra danno ed azione scatenante.
• se il danno non è imputabile ad un terzo, non vi sono gli estremi perché la situazione interessi la psicologia giuridica.
Daniela Pajardi 2000
nesso causale
danno biologico
• esistenza del danno• nesso causale tra evento e conseguenze• temporaneità o permanenza del danno• entità del danno• predisposizione individuale (situazione del soggetto
in termini qualitativi)• relazione tra danno subito ed altre voci di
risarcimento (danno alla capacità lavorativa, danno emergente, ecc.)
• esclusione della simulazione
elementi del quesito del giudice
giudizio sulla capacità di autorealizzazione
fenomeno del mobbing
“isolamento e persecuzione operati da dirigenti e colleghi”.
quesito del giudice
descriva il CTU• l’eziologia (con particolare riferimento alla
situazione lavorativa), la natura e la gravità della patologia
• le condizioni psico-fisiche con particolare riferimento alle conseguenze di una situazione di lavoro riferita come penalizzante e accertata in base agli atti di causa
• l’elemento cronologico che colleghi la situazione lavorativa con l’eziologia
capacità a testimoniare
La giurisprudenza ammette frequentemente il controllo peritale dell’attendibilità di un testimone anche in assenza di condizioni patologiche• bambini che si dichiarano vittime di maltrattamenti • coloro che denunciano di aver subìto violenze sessuali• anziani con possibile involuzione senile
Guglielmo Gulotta 1987
attendibilità del testimone
l’esame della personalità, sia essa normale o patologica, deve condurre a un giudizio sulla attendibilità:
– attendibilità: nei processi psichici non si ravvisano elementi che possano inficiare precisione della percezione, conservazione o rievocazione
– non attendibilità: nei processi psichici sono alterazioni patologiche della memoria, della percezione, dell’affettività o delle altre funzioni psichiche tali da eliminare o da far scemare grandemente la possibilità di dire il vero, quand’anche lo si voglia
Guglielmo Gulotta 1987
attendibilità del minore testimone
I bambini in tenera età sono più credibili
• Le vittime di abusi sessuali, anche quando hanno un’età tenerissima, possono essere credibili nel raccontare le violenze subite, tanto più che in determinate situazioni il dato anagrafico esclude la possibilità che si tratti di racconti fantasiosi o menzogneri.
(Cassazione 21406/2001)
bimbi annegati: per la madre ci sarà la perizia
psichiatrica
AOSTA - Perizia psichiatrica per O. C., la mamma 31enne che ha confessato di avere annegato nel laghetto … i figlioletti …di quattro anni e di 21 giorni.
la Repubblica 27 giugno 2002
il giudizio sulla capacità di intendere e di volere
l’imputabilità
presupposti dell’imputabilità
• nell’antica Roma i “furiosi” e i “fatui” non venivano puniti.
• l’ordinamento attuale considera la persona responsabile, e quindi imputabile, solo se in pieno possesso della capacità sia di intendere che di volere.
quesiti del giudice
• dica il perito, esaminati gli atti di causa, visitato l’imputato, eseguiti tutti gli accertamenti clinici e di laboratorio che riterrà necessari e opportuni (e fin d’ora si autorizzano), quali fossero le condizioni di mente al momento del fatto per cui si procede: in specie se fosse capace di intendere e di volere, ovvero se detta sua capacità fosse, per infermità, esclusa o grandemente scemata
• dica altresì il perito se l’imputato sia da ritenersi persona socialmente pericolosa.
Tavola da E. D. Esquirol, Des maladies mentales considérées sous les rapports médical, hygiénique et médico-légale, Atlas de 27 planches, Baillière, Paris 1838
perizia sulla personalitàa.
Art. 220, 2° c. p. p.: “salvo quanto previsto ai fini dell’esecuzione della pena o della misura di sicurezza, non sono ammesse perizie per stabilire l’abitualità o la professionalità nel reato, la tendenza a delinquere, il carattere e la personalità dell’imputato e in genere le qualità psichiche indipendenti dalle cause patologiche”.
perizia sulla personalitàb.
“Le considerazioni psicologiche valgono solo in fase esecutiva, cioè dopo il processo. La perizia
sulla personalità - o se si vuole la perizia criminologica - non è lecita nei confronti
dell’imputato, ma è possibile quando si tratti di condannato, per decidere della modalità di
esecuzione della pena, ovvero per l’accertamento della pericolosità del prosciolto o
del condannato, ai fini dell’esecuzione della misura di sicurezza”.
Lorenza Mortati 1999
Perizia - Consulenza Tecnica
difficoltà e limiti
ambito disciplinare competente
“quando, nei confronti di chi ha provocato deliberatamente una disgrazia, nasce il problema se si tratta di colpa, cioè se al momento dell’atto era pazzo o no, il tribunale non deve chiamare a decidere la Facoltà di Medicina ma la Facoltà di Filosofia (data l’incompetenza del giudice)”.
Immanuel Kant, Antropologia dal punto
di vista pragmatico (1798)
conflitto tra funzioni
• contrasto tra azione diagnostico-terapeutica del medico e attività normativo-valutativa del perito
• possibili effetti sul rapporto terapeutico tra
medico-perito e paziente
terapeuta versus perito
modelli epistemologici differenti
Nel giudizio di imputabilità confluiscono due distinti livelli; l’accertamento peritale è una sorta di “costruzione a due piani”:
quello clinico di un’eventuale condizione patologica (l’infermità), e quello della sua influenza sulla “capacità di
intendere e di volere”.L’ accertamento peritale per essere attendibile sul piano scientifico
e fruibile in ambito giudiziario deve quindi fare riferimento a due contesti disciplinari connotati da modelli epistemologici, da
valori e da finalità del tutto distinti: l’ambito delle scienze cliniche e quello del diritto.
problema del nesso causale
• la concezione giuridica presuppone una origine dei disturbi psichici lineare e unicausale, inconciliabile con la moderna psicologia e psichiatria che rimandano a determinanti marcatamente multifattoriali
• il diritto e la medicina legale articolano il principio del nesso causale in causa, concausa e occasione
• la giurisprudenza considera il danno psichico quasi esclusivamente in relazione concausale con l’evento cui si riferisce
problema della diagnosi
• varietà dei modelli teorici di riferimento
• tassonomia categoriale vs dimensionale (comorbidità vs spettro)
problema della simulazione
simulazione di malattia mentale
volontaria versus involontaria
simulazione volontaria
Jung:• affinità tra simulazione e furto (su undici simulatori,
otto in tempi diversi avevano commesso reati contro la proprietà)
• contiguità tra simulazione del soggetto sottoposto a perizia e finzione dell’attore nella creazione e nell’esibizione artistica. La differenza sarebbe tutta nella capacità di mantenere salda la struttura cosciente
DSM-IV-TR:• malingering
simulazione involontaria
i simulatori verrebbero trascinati dal grado soggettivo di suggestionabilità fino a sovrapporre
una seconda personalità a quella originaria e a cadere in quello stato di perdita della coscienza che si definiva “crepuscolare”, secondo la definizione
coniata verso la fine dell’Ottocento dallo psicopatologo Ganser.
sindrome di Ganser
“… l’intenzione di simulare la turba mentale si era trasformata in potente autosuggestione che giunse fino a obnubilare la coscienza e a influenzare
così le azioni la disopra del suo volere cosciente.… l’ipotesi più plausibile è che la simulazione della pazzia era in massima
parte intenzionale e cosciente, ma che alcuni momenti di essa avevano su di lui un tale effetto persuasivo da acquistare l’importanza di una forte
suggestione e da trasferirlo in un’autoipnosi vera e propria”.
“Alle domande che ci sono state poste rispondiamo dunque:1. Il periziando attualmente non è infermo di mente2. Egli è però in uno stato d’inferiorità psicopatica a sfondo isterico3. Presumibilmente questo stato sussiste dalla nascita. Esso non esclude
la responsabilità per il furto; per la simulazione si deve presumere la responsabilità parziale”.
C. G. Jung, Perizia medica su un caso di simulazione di malattia mentale, 1904
simulazione involontaria
capacità di autorealizzazione
effetti sull’agenda di vita:
danno senza patologia?
quantificazione del risarcimento
sul piano somatico l’uomo ha caratteristiche universali che lo
contraddistinguono, ciò è improponibile sul piano psichico.
Sono state tentate delle tabelle che attribuiscono un valore all’entità del danno (scuole pisana e genovese).
quantum debeatur la liquidazione del danno biologico
non imputabilità e pericolosità sociale
E. Munch, Gelosia, 1895
l’esempiodel delirio di gelosia
inerenti all’infermità o al comportamento criminoso?
variabilità del giudizio
“Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello…”
“Mi è stato impossibile trovare una qualsiasi malattia che abbia agito sul cervello in modo da pregiudicarne le funzioni… nulla nelle sue risposte indica un disturbo delle facoltà mentali. Se gli si ricorda il suo crimine, egli ne parla con una specie di tranquillità che fa male. In Rivière nessuna malattia ha potuto disturbare le funzioni del cervello, e nelle numerose visite che gli ho fatto dopo il suo arrivo a Vire, non ho notato in lui alcun segno di alienazione mentale ”.
dott. Bouchard
un caso di parricidio del 1835
variabilità del giudizio
“Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello…”
“Ben presto non ebbi più dubbi sulla domanda che mi era stata rivolta, ed acquisii la piena e profonda convinzione che la mente di Rivière non era sana, e che l’atto che passava agli occhi del pubblico ministero per un orribile crimine, non era che il
deplorevole risultato di una vera e propria alienazione mentale”.
dott. Vastel
un caso di parricidio del 1835
variabilità del giudizio
“Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato
mia madre, mia sorella e mio fratello…”
“Approvando le conclusioni enunciate nella consultazione di Vastel, sono d’opinione unanime e dichiarano:
1. che dall’età di quattro anni Pierre Rivière non ha cessatodi dar segni di alienazione mentale;
2. che la sua alienazione mentale è persistita, per quanto meno intensa, dopo gli omicidi che egli ha commesso;
3. che questi omicidi sono unicamente da attribuire al delirio”
Esquirol (e collegio peritale)
un caso di parricidio del 1835
variabilità del giudizio
“delirio di gelosia ben strutturato
e stabile da circa vent’anni”• CTU1: “capace non di intendere ma di volere”
• CTP: “capace di intendere ma non di volere”
• CTU2: “parzialmente incapace di intendere e di volere”
• CTU3: “nomina di un collegio peritale”
un caso di uxoricidio del 2004