Rinascimento : (XV - XVI SEC.) Nel Quattrocento l’Italia vive un periodo di prosperità. In pochi anni il Rinascimento si diffonde da Firenze, in altre parti d’Italia e d’Europa. La penisola italiana è costituita da cinque grandi Stati: 1. lo Stato Pontificio;

2. il Regno delle due Sicilie;3. la Repubblica di Venezia;4. la Repubblica di Firenze;5. il Ducato di Milano.

Oltre a questi cinque grandi Stati sono presenti anche una serie di centri minori, chiamate signorie, che affermano il loro potere a livello economico e culturale.-Mantova → Gonzaga;-Urbino → Montefeltro;-Rimini → Malatesta;-Firenze → Medici;-Venezia → Dogi;-Ferrara → Estensi.

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Il Rinascimento si diffonde da Firenze a molte altre città italiane.I padroni delle signorie, diventano dei mecenati d’arte, cioè incentivano la produzione di opere d’arte, pagando gli artisti, che in alcuni casi vivono nelle loro corti.

Gli artista lavorano quasi esclusivamente per il signore, realizzando delle opere che siano in grado di celebrare il potere della signoria. Tra i principali mecenati si ricorda Lorenzo il Magnifico.

politico e amante delle arti, colleziona molte opere d’arte. nella sua epoca a Firenze ci sono le botteghe dei più

grandi artisti e si sviluppa un gusto più raffinato ed elegante. Non solo gli artisti, ma anche i letterati ed i filosofi

fanno rivivere il gusto per la poesia, per i miti e per il gusto classico.

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Verso la metà del 1400 alcuni architetti si dedicano alla progettazione delle città ideali, chiamate così perché applicavano la visione rinascimentale dello spazio e l’uso della prospettiva agli edifici e allo spazio. Due famose città ideali sono: Pienza e Urbino

Le città ideali

Pienza: antico borgo medioevale di Corsignano città ideale di Pienza.Le

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Papa Pio II trasforma il suo paese natio,Corsignano, da borgo medioevale a cittàideale rinascimentale e la chiama “Pienza”dal suo nome.Il progetto viene realizzato dall’architettoBernardo Rossellino, che abbatte numerosiedifici di epoca medievale per creare unapiazza a forma di trapezio.Sul lato lungo colloca la nuova cattedrale;a sinistra il Palazzo Vescovile;a destra il Palazzo Piccolomini; sul lato cortodi fronte alla chiesa il Palazzo Pretorio.

Urbino: antico borgo medioevale trasformato in città rinascimentale. Le

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inoNella seconda metà del Quattrocento, Urbino diventa una delle città più significative dal punto di vista artistico. Su richiesta di Federico da Montefeltro, viene costruito un enorme palazzo composto da più ambienti e più piani, che modifica completamente il centro della città.

Piero della Francesca (1416 – 1492):Piero della Francesca, nasce a Borgo San Sepolcro dauna famiglia benestante, suo padre era un notaio epossedeva degli interi isolati della città. Nonostantel’artista viaggi tra le più importanti corti d’Italia: Firenze,Rimini, Arezzo, Urbino, Roma -lavorando addiritturaper il Papa- rimane sempre legato al suo paese natio, incui torna non appena gli è possibile.La pittura di Piero della Francesca utilizza unacostruzione dello spazio matematica, sfruttando laprospettiva , unita ad un’atmosfera nitida e cristallinadata dai colori luminosi. I personaggi invece hanno unvolume ben delineato.Gli inizi della pittura di Piero della Francesca avvengonoa Firenze, a questo periodo appartiene la prima operasignificativa, Il battesimo di Cristo (1440-50).

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aIl Battesimo di Cristo, Piero della Francesca- 1440-1450, National Gallery, Londra.

La scena rappresenta il battesimo di Cristo.Al centro del quadro si trova la figura di Cristo, chedivide in due parti la scena. Data la sua importanza, èl’unico rappresentato in posizione frontale e immobile.Alla sinistra di Cristo sono collocati un albero e treangeli, che osservano in silenzio il battesimo di Gesù.A destra San Giovanni Battista sta versando l’acqua delfiume sul capo di Cristo, mentre sullo sfondo èrappresentato un uomo che sta per essere battezzato.Lo spazio è reso con la prospettiva, mentre la luce suicorpi dà origine a delle forme precise, ma moltodelicate, dai colori chiari e brillanti.La composizione molto è studiata: l’asse verticale deldipinto, su cui è collocata la figura di Cristo, è rimarcatoanche dalla mano del Battista e dalla presenza di unacolomba che vola esattamente sulla testa di Gesù.

Piero lavora anche ad Urbino, due famose opere commissionate dai Montefeltro sono:

1) Ritratto di batista sforza e di Federico da Montefeltro (1465-1472).2) La flagellazione (1470).Nei ritratti di Federico di Montefeltro e della moglie Battista Sforza i volti sono di privi espressione e sono dipinti di profilo. L’idea di rappresentare dietro ai volti un paesaggio reso con la prospettiva a volo di uccello è completamente nuova.

Ritratto di batista sforza e di Federico da Montefeltro La flagellazione, 1470 , Galleria Nazionale di Urbino1465-1472, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Federico è ritratto dal lato sinistro perché aveva perduto

l’occhio destro in un incidente, rimanendo sfigurato.

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aLa Pala di Brera, Piero della Francesca 1471-1474, Pinacoteca di Brera, Milano.

‘La sacra conversazione’, nota anche come Pala diBrera, viene commissionata da Federico diMontefeltro ed è una delle ultime opere di Piero.Probabilmente il quadro voleva celebrare la nascitadel figlio di Federico da Montefeltro, Guidobaldo, ericordare la morte della moglie Battista Sforza, a soli 5mesi dal parto.La Madonna in trono con il Bambino è circondata datre Santi e due angeli per lato ed è rappresentataall’interno di un’architettura in marmo con dettagli inoro. Dall’abside fatto a conchiglia pende un uovo distruzzo, simbolo non solo della resurrezione, maanche stemma del Montefeltro.Inginocchiato in adorazione della Madonna, troviamoFederico: il dipinto non rappresenta solo un’immaginereligiosa ma anche celebrativa della signoria deiMontefeltro. La luce è chiarissima, cristallina, i colorisono delicati.

Botticelli (1445 – 1510):Alessandro Filipepi, detto Botticelli, nasce aFirenze. Sembra che il suo soprannome“Botticelli” sia dovuto alla corporaturarobusta di uno dei suoi fratelli, mentre alcontrario Sandro era un uomo dibell’aspetto ed elegante, anche se dicarattere malinconico ed introverso. È figliodi un conciatore di pelli e presto inizia afrequentare la bottega di Andrea delVerrocchio, uno dei più importanti artistifiorentini, assieme a Leonardo da Vinci.A partire dal 1470 Botticelli apre una propriabottega e lavora per la più importanteborghesia fiorentina, oltre che per famigliadei Medici. Uno dei massimi sostenitori dellasua arte fu infatti Lorenzo il Magnifico, chelo appoggia tra il 1469 e il 1494. Autoritratto nell’Adorazione dei Magi, 1475, Galleria degli Uffizi, Firenze.

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Dopo un breve soggiorno a Roma, dove si reca tra il 1481-82 per affrescare la Cappella diSisto IV (Cappella Sistina a Firenze e lì muore nel 1510.Un soggetto molto frequente nei quadri di Botticelli sono le figure femminili, donnebellissime rappresentate con un’espressione dolce, delicata e malinconica.La musa di Botticelli che ritroviamo in molti suoi dipinti è un’importante nobildonnafiorentina, Simonetta Vespucci.

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aLa nascita di Venere, Botticelli, 1484-85, Galleria degli Uffizi, Firenze.

L’espressione sul volto di Venere è tipica delle opere di Botticelli e ha l’intento di mettere in collegamento la bellezza fisica del corpo con quella spirituale dell’anima. Botticelli non si preoccupa molto della prospettiva e della resa del volume, per questo le figure sembrano leggere, evanescenti, grazie ai colori chiari e luminosi, ma è come se fossero ritagliate ed incollate su di un fondale bidimensionale.

L'uso della linea è fondamentale per comprendere l’opera diBotticelli, poiché genera quel poco volume e il movimento deicorpi. È la linea a definire il contorno della figura, in modonetto e preciso, il chiaroscuro è ridotto al minimo e le figureappaiono leggere. Nei dipinti di Botticelli è come se ipersonaggi prendessero forma dalle idee.

In questo dipinto non vi è nulla di reale, né nello sfondo totalmente privo di prospettiva,né nel corpo della Venere che non viene rappresentato una corretta proporzionedell’anatomia umana. Il viso si piega troppo rispetto al collo, la spalla scendeprecipitosamente per collegarsi ad un braccio che risulta sproporzionatamente lungo.Inoltre se si osserva poi la figura nel suo insieme ci si accorge che è sbilanciata, nessunafanciulla infatti sarebbe in grado di stare in piedi in quella posizione.Eppure questa Venere risulta tra le più armoniose di tutta la storia dell’arte, ogni errore diproporzione ha una sua giustificazione stilistica ed aumenta l’eleganza della figura.

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aLa Primavera, Botticelli 1478, Galleria degli Uffizi, Firenze.

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aLa Primavera, Botticelli 1478, Galleria degli Uffizi, Firenze.

Andrea Mantegna (1431 – 1506):Andrea Mantegna, nasce in un paesino tra Padova e Vicenza e all’età di dieci anni inizia a lavorare nella bottega padovana di Francesco Squarcione. Qui impara la tecnica del disegno e si appassiona ai reperti classici, collezionati dal suo maestro. Nei primi anni della sua carriera lavora tra Padova e Venezia, ma intorno al 1460 viene chiamato a Mantova dalla famiglia dei Gonzaga, per i quali diventa l’artista di corte.

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L’Orazione nell’orto, 1455, Nazional Gallery di Londra. Pala di San Zeno, 1457-59, Basilica di San Zeno, Verona.

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aCamera degli sposi, Mantegna- 1416-1420, Museo del Bargello

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aCamera degli sposi, Mantegna- 1465-1474, Palazzo dei Gonzaga a Mantova.

L’opera più famosa che realizza per i Gonzaga è la Camera degli Sposi, una piccola stanza posta all’interno del Palazzo Ducale a Mantova. Le pareti e il soffitto sono completamente dipinte con degli affreschi. La decorazione ha l’obiettivo di trasformare la stanza,creando l’illusione di un’architettura aperta su di una serie di ambienti esterni e dilatando lo spazio.Delle finte lesene di marmo dividono ciascuna parete in tre parti; ogni parete è decorata con un affresco continuo. Due pareti della camera sono decorate con dei finti tendaggi, simili alla tappezzeria delle altre stanza delpalazzo, per accrescere l’effetto illusorio. È come se lo spettatore si trovasse all’interno di un padiglione dove, scostate le tende, vede tutta la corte dei Gonzaga.L’obiettivo dell’opera è quello di celebrare la famiglia, tanto che i Gonzaga sono i protagonisti degli affreschi.

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aCamera degli sposi, Mantegna- 1465-1474, Palazzo dei Gonzaga a Mantova.

Nella parete nord si vede tutta la corte dei Gonzaga, con Ludovico Gonzaga seduto su una sedia intento a parlare con il suo segretario che gli ha portato una lettera. A fianco a lui è seduta la moglie Barbara di Brandeburgo, circondata dai numerosi figli.Quasi tutti i personaggi sono riconoscibili e reali, rappresentati con le loro peculiarità e i loro difetti.Due dettagli curiosi sono:il cane Rubino e la nana di corte, che con il suo sguardo fiero dialogacon l’osservatore.

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aCamera degli sposi, Mantegna- 1465-1474, Palazzo dei Gonzaga a Mantova.

Nella Camera degli Sposi anche il soffitto è decorato con stucchi, ghirlande e medaglioni. Qui si trova l’oculo che rappresenta uno degli scorci più famosi del rinascimento, perchéUtilizza la prospettiva in u modo che non ha precedenti. Mantegna ha voluto ricostruire l’effetto che si ha guardando dal basso in alto un buco nel soffitto,che lascia intravvedere un pezzo di cielo.Dall’oculo si affacciano alcune giovani sorridenti,un pavone e una serie di angioletti, chiamati Putti, che sono ritratti in pose molto bizzarre come se prendessero in giro lo spettatore.

L’effetto della scena, oltre ad essere spettacolare per l’uso della prospettiva, è anche molto gioioso.

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aCristo morto, Mantegna- 1500, Pinacoteca di Brera.

Con il Cristo morto la carica emotivaraggiunge l’apice; l’opera infatti appartiene alperiodo conclusivo della vita di Mantegna.L’opera doveva essere collocata alla base dellatomba del pittore.Il corpo di Gesù è disteso su una pietra ed ècoperto da un sudario (lenzuolo).Sulla sinistra ci sono la Madonna, SanGiovanni e la Maddalena che piangono lamorte di Cristo.L’ardita prospettiva mostra l’abilità del pittore,che rappresenta il corpo come se venissevisto dai piedi di un tavolo.