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Giappone A tutti serve una mano quando visitano un paese per la prima volta. Ci sono frasi da imparare, consuetudini a cui abituarsi e norme di comportamento da osservare. Questo vademecum vi svelerà alcuni aspetti del Giappone, aiutandovi così ad affrontare con disinvoltura anche il vostro primo viaggio nel paese. A colpo d’occhio Nome completo del paese: Stato del Giappone, in giapponese Nihon-koku (日本 国) Superficie: 372.284 kmq Popolazione: 127.770.794 abitanti Capitale: Tōkyō (popolazione dell’intera municipalità: 15.185.502 abitanti) Fuso orario: Il Giappone si trova otto ore avanti rispetto all’Italia (sette quando il nostro paese adotta l’ora legale) Popoli: gruppo etnico dominante è il popolo Yamato, altri popoli minoritari includono gli indigeni Ainu (nel Nord) e i Ryukyuani (a Sud) Lingua: giapponese (a Kyoto e Osaka è diffuso anche il dialetto locale) Religione: il Giappone gode di piena libertà religiosa; la maggioranza è legata a santuari locali e culti shinto; molti seguono una commistione di shinto e buddismo (84%). Ordinamento dello stato: monarchia parlamentare ereditaria Imperatore: Akihito (2013) Primo ministro: Shinzo Abe (2013) profilo economico PIL: 4575,53 miliardi di dollari PIL pro capite: 35.855 dollari Tasso annuale di crescita: 0,9% Inflazione:0,9% Settori/prodotti principali: industria automobilistica, prodotti di alta tecnologia, macchine per ufficio, prodotti chimici, elettronica, semiconduttori, acciaio, metalli non ferrosi, cantieri navali, prodotti tessili, industria alimentare, riso, barbabietole da zucchero, verdura, frutta, bovini, ovini, suini, uova, latticini, pesce Partner economici: USA, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Australia

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GiapponeA tutti serve una mano quando visitano un paese per la prima volta. Ci sono frasi da imparare, consuetudini a cui abituarsi e norme di comportamento da osservare. Questo vademecum vi svelerà alcuni aspetti del Giappone, aiutandovi così ad affrontare con disinvoltura anche il vostro primo viaggio nel paese.

A colpo d’occhioNome completo del paese: Stato del Giappone, in giapponese Nihon-koku (日本 国)

Superficie: 372.284 kmq

Popolazione: 127.770.794 abitanti

Capitale: Tōkyō (popolazione dell’intera municipalità: 15.185.502 abitanti)

Fuso orario: Il Giappone si trova otto ore avanti rispetto all’Italia (sette quando il nostro paese adotta l’ora legale)

Popoli: gruppo etnico dominante è il popolo Yamato, altri popoli minoritari includono gli indigeni Ainu (nel Nord) e i Ryukyuani (a Sud)

Lingua: giapponese (a Kyoto e Osaka è diffuso anche il dialetto locale)

Religione: il Giappone gode di piena libertà religiosa; la maggioranza è legata a santuari locali e culti shinto; molti seguono una commistione di shinto e buddismo (84%).

Ordinamento dello stato: monarchia parlamentare ereditaria

Imperatore: Akihito (2013)

Primo ministro: Shinzo Abe (2013)

profilo economicoPIL: 4575,53 miliardi di dollari

PIL pro capite: 35.855 dollari

Tasso annuale di crescita: 0,9%

Inflazione:0,9%

Settori/prodotti principali: industria automobilistica, prodotti di alta tecnologia, macchine per ufficio, prodotti chimici, elettronica, semiconduttori, acciaio, metalli non ferrosi, cantieri navali, prodotti tessili, industria alimentare, riso, barbabietole da zucchero, verdura, frutta, bovini, ovini, suini, uova, latticini, pesce

Partner economici: USA, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Australia

Prima di partireQuando andareAlta stagione (aprile-maggio, agosto)

» I voli sono più costosi durante la Settimana Dorata (inizio maggio) e nei giorni della festa buddhista dell’O-Bon (metà agosto) e di Capodanno.

» Lo Honshū, l'isola più grande del Giappone, è affollato durante la fioritura dei ciliegi (fine marzo-inizio aprile) e in novembre.

media stagione (giugno-luglio, settembre-dicembre) » A giugno e luglio è la stagione delle piogge in quasi tutto il Giappone (tranne in Hokkaidō): non

piove tutti i giorni, ma è molto umido.

» Da settembre a metà dicembre il clima è solitamente fresco e il cielo terso.

Bassa stagione (gennaio-marzo) » L’inverno è fresco o freddo in quasi tutto lo Honshū, ma è un buon periodo per viaggiare.

» Compare la neve sulle montagne.

Preparare la valigia: come vestirsiNei luoghi pubblici si indossano quasi ovunque abiti informali, ma in occasione di un invito a cena, se non vi è stato espressamente indicato come casual, è preferibile un abbigliamento formale; anche nelle situazioni legate al lavoro e agli affari sarà opportuno un look decisamente compassato e classico. In linea di massima, gli uomini dovrebbero portare pantaloni lunghi e di colore scuro e una camicia con cravatta; le donne possono optare per vestiti, gonne o pantaloni, ma sempre improntati a una sobria eleganza.

Cambio della valutaLa Maccorp Italiana S.p.a. offre un servizio di cambio valuta; per prenotare online i vostri yen dal sito www.forexchange.it, consultate la scheda dettaglio specifica.

La moneta giapponese è lo yen (¥). La corretta pronuncia giapponese della parola yen è ‘en’, senza il suono ‘y’.

Vaccinazioni consigliateNon sono richiesti particolari vaccini per entrare nel paese. Tuttavia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a tutti i viaggiatori di vaccinarsi o di controllare la validità delle vaccinazioni effettuate contro l’epatite virale A, l’epatite virale B, la difterite e il tetano, indipendentemente dalla destinazione.

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# Tōkyōtutto l’anno

Kyōtomarzo-giugno o

settembre-novembre

Nahamarzo-novembre

Sapporoaprile-ottobre

Takayamaaprile-ottobre

estati molto calde, inverni mitiestati calde, inverni freddi

F DNOSALGMAMG

Sapporo°C/°F Temp Precipitazioni pollici/mm

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monete e BAnconote¥1 moneta; in alluminio, molto leggera

¥5 moneta; color bronzo, forata al centro

¥10 moneta; color rame

¥50 moneta; color argento, forata al centro

¥100 moneta; color argento

¥500 moneta; grande, color argento

¥1000 banconota

¥2000 banconota (rara)

¥5000 banconota

¥10.000 banconota

F DNOSALGMAMG

Naha°C/°F Temp Precipitazioni pollici/mm

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Molti vaccini non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo la loro somministrazione, pertanto consultate il vostro medico o un centro di medicina dei viaggi almeno quattro settimane prima della partenza.

Documenti per l'ingresso in GiapponePer entrare in Giappone bisogna avere con sé il passaporto, che dev'essere valido per tutta la durata del soggiorno. Se il vostro stesse per scadere, procuratevene uno nuovo: le autorità non vi consentiranno l’ingresso (e non concederanno il visto) se il vostro passaporto avrà una validità residua inferiore a quella del visto.

All’arrivoTrasporti per/dagli aeroportiIndichiamo i principali scali aerei internazionali e le modalità di spostamento per/dall'aeroporto al centro delle città.

» Narita International AirportTaxi: ¥30.000Narita Express: treno che collega l’aeroporto alla città di Tōkyō (fino al centro ¥2940, 53 min)Limousine Bus: ¥3000, 2 h per arrivare in città

» Haneda (Tōkyō International Airport)Taxi: ¥6000Treno: un veicolo su monorotaia collega l’aeroporto alla città di Tōkyō (fino al centro ¥470, 25 min); l’Airport Rapid Limited Express della Linea Keikyu collega l’aeroporto alla stazio-ne ferroviaria di Shinagawa (¥400, 16 min)Limousine Bus: ¥1000, 45 min per arrivare in città

» Kansai International AirportLo scalo serve le principali città del Kansai, ovvero Kyōto, Ōsaka, Nara e KōbeTreno: Airport Express per Kyōto (¥2900, 78 min); Nankai Express Rapid per Ōsaka (¥1390, 35 min)Limousine Bus: ¥2500, 90 min per Kyōto; ¥1500, 50 min per Ōsaka; ¥1900, 1 h e 15 min per Kōbe

Informazioni praticheElettricità

Nel paese viene erogata corrente elettrica alternata a 100 volt, che a Tōkyō e nel Giappone orientale ha una frequenza di 50 Hz, mentre nel Giappone occi-dentale (dove si trovano Nagoya, Kyōto e Ōsaka) ha una frequenza di 60 Hz. La maggior parte degli apparecchi elettrici prodotti in altre parti del mondo funziona anche in Giappone. Le spine giapponesi sono piatte e a due poli: munitevi di un adattatore.

Internet e mediain breveConnessioni cavo LAN più diffuso del wi-fi

Tariffe internet bar da ¥200 a ¥700 l’ora

Se avete intenzione di recarvi in Giappone con il vostro portatile, dovrete innanzi tutto accertarvi che sia compatibile con la corrente giapponese e che la spina si adatti alle prese. Trasformatori e adattatori sono ampiamente disponibili nei quartieri dei negozi di elettronica, come Akihabara a Tōkyō, Den Den Town a Ōsaka o Teramachi-dōri a Kyōto.

Troverete numerosi internet bar (¥200-700 l'ora) e altri punti di accesso alla rete nelle principali città giapponesi. In genere, le connessioni sono veloci (DSL o ADSL) e affidabili.

Il collegamento wi-fi o internet mobile è dappertutto, ma nella maggior parte dei casi è disponibile esclusivamente per chi sottoscrive uno dei numerosi servizi offerti, cosa che potrebbe risultare non così facile per i viaggiatori (soprattutto per coloro che non parlano né leggono il giapponese). freespot map (www.freespot.com/users/map_e.html) ha un elenco di internet hot spot; non è esaustivo e le cartine sono in giapponese, ma è abbastanza utile. Se neanche questo funziona, ecco altre possibilità per collegarsi in rete:

» FON Network Praticamente in tutti gli Starbucks c’è il collegamento wi-fi FON. I ‘foneros’ (soci FON) possono collegarsi gratuitamente; i non soci possono usare i servizi di Google, come ad esempio Gmail, gratuitamente. Gli altri servizi sono a pagamento (è possibile pagare con la carta di credito).

» SIM card Se avete con voi un dispositivo per collegarvi a internet che sia compatibile con una SIM card, potete acquistare una SIM card B-Mobile abilitata al traffico dati in uno dei principali negozi di elettronica. Questo in genere consente un uso illimitato di internet per un certo periodo di tempo (in genere un mese).

» Boingo I sottoscrittori del piano globale Boingo (www.boingo.com) possono utilizzare il wi-fi della BB Mobilepoint presso i ristoranti McDonald’s.

» Connessioni internet portatili Potrete noleggiare SIM card abilitate al traffico dati, chiavette USB o dispositivi wi-fi portatili da numerose compagnie telefoniche. L’opzione più

100v/50hz/60hz

facile da usare con un servizio in inglese è fornita da rentafone Japan (www.rentafonejapan.com), che offre due tipi di wi-fi portatili a partire da ¥3900 a settimana con uso illimitato.

Rispetto agli hotel occidentali, in quelli giapponesi il wi-fi è assai poco comune: circa un terzo degli hotel giapponesi lo mette a disposizione gratuitamente, un altro terzo lo fa pagare e l’ultimo terzo non lo prevede. È molto più probabile che l’accesso a internet sia disponibile in camera attraverso un cavo LAN che potrete chiedere gratuitamente alla reception (ma forse vi converrà portarvene uno vostro, per evitare di doverlo chiedere ogni volta che vi spostate). Le connessioni LAN in genere funzionano bene, ma potrebbe capitare di avere qualche problema (che non è detto il personale della reception riuscirà a risolvere) a causa dell’incompatibilità del software con l’hardware oppure per problemi di configurazione.

I tre importanti quotidiani in lingua inglese sono il Japan Times, il Daily Yomiuri e l’Asahi Shimbun/International Herald Tribune. Nelle città più grandi si trovano in vendita nelle librerie, nei negozi di generi vari, nelle edicole delle stazioni ferroviarie e in alcuni hotel. Nelle zone rurali a volte non si trovano affatto. Nelle grandi librerie delle principali città si vendono anche alcune riviste straniere. Per una panoramica sui principali quotidiani giapponesi: www.theworldpress.com o www.onlinenewspapers.com.

Negli ultimi anni è aumentato il numero di stazioni radiofoniche che si rivolgono alla popolazione straniera del Giappone. interfm (76.1FM; www.interfm.co.jp/) è una delle più seguite dagli stranieri residenti a Tōkyō. Nel Kansai l’equivalente è FM Cocolo (76.5FM; www.cocolo.co.jp).

Vi consigliamo di seguito alcuni siti web utili per avere un quadro generale del paese: » Lonely Planet Italia (www.lonely planetitalia.it) Informazioni, forum di viaggiatori e altro.

» Japan National Tourist Organization (JNTO; www.jnto.go.jp, www.turismo-giappone.it) Sito ufficiale per il turismo.

» Tōkyō Sights (www.tokyotojp.com) Numeri telefonici, orari, prezzi dei principali siti turistici.

» Rikai (www.rikai.com) Traduzioni dal giapponese all’inglese.

» GiapponeGiappone (www.giapponegiappone.it)

» News dal Giappone (http://newsdalgiappone.com) Selezione di notizie di cronaca e non solo.

» Dal Giappone (http://massa.typepad.com) Blog sulla cultura nipponica tenuto da un giapponese appassionato dell'Italia.

Lingua La pronuncia del giapponese non è troppo ostica visto che la maggior parte dei suoni esiste anche in italiano. È importante osservare la distinzione tra vocali brevi e lunghe, in quanto la lunghezza vocalica può cambiare il significato di una parola. La durata delle vocali lunghe (ā, ē, ī, ō, ū) dovrebbe essere doppia rispetto a quella delle vocali brevi. Ecco qualche dritta per leggere al meglio le trascrizioni in lettere romane:

» ch si legge come la ‘c’ di ‘cena’

» sh si legge come la ‘sc’ di ‘sci’

» la j si legge come la ‘g’ di ‘gelato’, mentre la g si legge come in ‘ghiaccio’

» la h è sempre aspirata

» la r si pronuncia a metà tra la ‘r’ e la ‘l’

» la u non si legge quando segue ‘ts’ o ‘s’ in finale di parola, e spesso quasi non si sente quando è compresa tra due consonanti

La conoscenza dell’inglese non vi garantirà di comunicare con la gente del posto. L’idea imperante che i giapponesi siano impenetrabili o perfino bizzarri fa parte di stereotipi che affondano le radici nella lingua: pochi giapponesi sono in grado di parlare bene l’inglese. Questa difficoltà deriva in gran parte da un infelice sistema didattico ed è aggravata da una timidezza innata, da tendenze perfezioniste e dalla natura stessa della lingua giapponese, che contiene un minor numero di suoni rispetto alle principali lingue del mondo, rendendo più difficile la pronuncia di qualsiasi idioma straniero. Pertanto l’atteggiamento che a un osservatore di passaggio può apparire come impenetrabile e quasi irritante corrisponde a una semplice incapacità di comunicare in modo efficace. Uno straniero che riesca a imparare il giapponese e a parlarlo in modo fluente scoprirà un popolo dai pensieri e sentimenti molto simili a quelli degli abitanti di altre nazioni.

Il giapponese scritto nasce dalla fusione di tre sistemi di scrittura diversi. Il primo, il kanji, è costituito da ideogrammi, che rappresentano un concetto o un oggetto, mentre gli altri due, l’hiragana e il katakana, sono scritture ‘sillabiche’; il katakana, in particolare, nasce dall’esigenza di rappresentare sillabe di parole con origine straniera.

Moneta locale e bancheper pagare

» Carte di credito Sono accettate in molti hotel e centri commerciali, ma solo in alcuni ristoranti e ryokan (le pensioni giapponesi tradizionali). Il pagamento in contanti costituisce tuttora la norma. In ogni caso, se decidete di portare con voi una carta di credito, tenete presente che la più utile è la Visa, seguita da MasterCard, AmEx e Diners Club.

» Bancomat I bancomat degli uffici postali e di alcuni minimarket accettano le tessere straniere. I bancomat postali in genere sono operativi dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 12 il sabato, mentre sono chiusi la domenica e i festivi. Potrete prelevare denaro contante con la carta di debito anche nei negozi di generi vari 7-Eleven (‘sebun erebun’). Le carte estere funzionano anche agli sportelli della citibank Japan (www.citibank.co.jp/en/branch/index.html). Verificate presso la vostra banca se in Giappone può essere utilizzato lo stesso codice PIN usato in Italia.

» Mance In Giappone l’abitudine di lasciare la mancia è poco diffusa. Per dimostrare la propria gratitudine a qualcuno è preferibile offrirgli un piccolo dono. Se proprio decideste di regalare del denaro (per esempio, alla cameriera di una ryokan), mettetelo prima in una busta.

» Travellers’ cheque Data la scarsa propensione ad accettare carte di credito, potrebbe essere una buona idea portare qualche travellers’ cheque come riserva. Come in molti altri paesi, anche qui il dollaro americano è ancora la valuta prescelta per cambiare i contanti o per incassare i travellers’ cheque.

costi in GiapponeIn occidente il Giappone ha fama di paese molto costoso, ma in realtà il costo della vita non è poi così elevato, almeno rispetto alle grandi città europee, soprattutto da quando si è esaurito il boom economico. Ecco qualche consiglio per contenere il budget:

» Alloggio Prediligete le ryokan, piccole locande molto pittoresche, che sono meno costose e più ‘familiari’; le troverete per esempio nei quartieri più tradizionali di Tōkyō, come Ueno e Yanaka o anche in Asakusa, che è il quartiere dei viaggiatori zaino in spalla e ospita la più alta concentrazione di ostelli.

» Cibo Molti dei ristoranti più cari di Tōkyō sono relativamente economici a pranzo, e comunque il rapporto qualità-prezzo è migliore rispetto alla sera. Dopo le 17 gli alimentari, le panetterie e anche le aree ristorazione dei grandi magazzini riducono i prezzi dei bentō (pranzi confezionati con riso, un piatto principale e sottaceti o insalata), prodotti da forno e sushi: ed ecco pronta per voi un’economica cena da asporto.

» Shopping Fate scorta di articoli vari (nonché di cibo e souvenir) nei negozi ‘tutto a ¥100’. Cercate le insegne con la scritta ‘¥100’.

Budget giornaliero

Meno di ¥8000

» Camera in pensione: ¥2800

» Due pasti: ¥2000

» Biglietto treno/autobus: ¥1500

» Ingresso a un tempio/museo: ¥500

» Spese varie: ¥1000

¥15.000-20.000

» Camera in business hotel: ¥9000

» Due pasti: ¥4000

» Biglietto treno/autobus: ¥1500

» Ingresso a 2 templi/musei: ¥1000

» Spese varie: ¥2000

più di ¥20.000

» Camera in hotel di lusso: ¥20.000

» Due pasti: ¥6000

» Biglietto treno/autobus/taxi: ¥4500

» Ingresso a due templi/musei: ¥1000

» Spese varie: ¥2000

Numeri utiliAmbulanza e vigili del fuoco %119

Assistenza telefonica in inglese %0120-36-4463 (dalle 9 alle 17 da lunedì a venerdì)Informazioni elenco abbonati %104 (la chiamata costa da ¥60 a ¥150)Operatore internazionale %0051

Polizia %110

Servizio informazioni internazionali %0057

Ambasciate e consolati italiani in GiapponeAmbasciata d’Italia Tōkyō (%03-3453-5291; fax 03-3456-2319; [email protected]; www.ambtokyo.esteri.it; 2-5-4 Mita, Minato-ku, Tōkyō)

Consolato generale d’Italia Ōsaka (%06-4706 5820; fax 06-6201 0590; [email protected]; www.consosaka.esteri.it; Asahi Shimbun Bldg 11F, 3-2-4,Nakanoshima, Kita-ku, Ōsaka)

consolati giapponesi in italiaSezione consolare dell’ambasciata a Roma (%06 48 79 91; fax 06 487 3316; www.it.emb-japan.go.jp; Via Quintino Sella 60, 00187 Roma)

Consolato di Milano (%02 624 1141; fax 02 659 7201; [email protected]; www.milano.it.emb-japan.go.jp; Via Privata Cesare Mangili 2/4, 20121 Milano); vi è inoltre un consolato generale onorario a Napoli

TelefonoI numeri telefonici giapponesi sono così composti: prefisso indicativo della zona + prefisso indicativo della località + numero. Non bisogna digitare il prefisso della località quando si telefona dalla stessa zona. I numeri verdi iniziano con %0120, 0070, 0077, 0088 e 0800.

Schede telefonichePer fare una telefonata internazionale dal Giappone il modo più semplice è procurarsi una scheda telefonica prepagata internazionale. In quasi tutti i negozi di generi vari sono in vendita uno o più tipi delle seguenti schede, che funzionano con qualunque telefono a pagamento:

» KDDI Superworld Card

» NTT Communications World Card

» SoftBank Telecom Comica Card

Le chiamate internazionali a pagamento si possono effettuare dai telefoni grigi ISDN. Questi apparecchi in genere si trovano nelle cabine telefoniche con la scritta ‘International & Domestic Card/Coin Phone’. Purtroppo, sono rari: cercate di localizzarli nelle lobby degli alberghi di lusso e negli aeroporti. Anche alcuni dei nuovi telefoni verdi delle cabine telefoniche consentono di effettuare chiamate internazionali.

Il costo della chiamata viene calcolato in base al numero degli scatti, uno ogni sei secondi, quindi una rapida telefonata a casa potrebbe costarvi circa ¥100. Le chiamate a carico del destinatario possono essere effettuate da qualunque telefono a pagamento. Le tariffe ridotte sono in vigore dalle 23 alle 8. Ricordate che anche le chiamate nazionali costano meno se effettuate al di fuori degli orari standard.

telefonate urbaneIl sistema telefonico giapponese è affidabile ed efficiente. Le chiamate urbane dai telefoni pubblici costano ¥10 al minuto; le monete da ¥10 non utilizzate vengono restituite al termine della telefonata, mentre il resto di quelle da ¥100 va inevitabilmente perduto.

In linea generale, per evitare di essere sempre alla ricerca di monetine, vi suggeriamo di acquistare una scheda telefonica (terefon kādo) al vostro arrivo nel paese. Le schede telefoniche sono disponibili in tagli da ¥500 e ¥1000 (quest’ultima vi permetterà di usufruire di un bonus di ¥50) e possono essere utilizzate nella maggior parte dei telefoni a pagamento verdi e grigi.

telefoni cellulariIn Giappone funzionano solo i telefoni 3G e le SIM card sono molto difficili da trovare: noleggiare un cellulare è dunque la soluzione più semplice e comune. mobile phone Japan (%090-6660-7645; www.mobilephonejp.com) noleggia telefoni cellulari a tariffe che partono da ¥2900 a settimana. Le chiamate in entrata, sia nazionali sia internazionali, sono gratuite e le chiamate nazionali in uscita costano ¥90 al minuto. rentafone Japan (%0120-74-6487; www.rentafonejapan.com) noleggia telefoni a partire da ¥3900 a settimana e offre la consegna a domicilio gratuita. Il costo delle chiamate nazionali/internazionali è di ¥35/45 al minuto.

chiamate da/per l’italia » Per chiamare il Giappone dall’Italia: %0081 + prefisso della località senza lo zero + numero telefonico desiderato.

» Per chiamare l’Italia dal Giappone: %101039 + della città italiana con lo zero + numero telefonico desiderato.

Cultura, società e lavoroIn società: relazionarsi con i giapponesinorme di comportamentoL'etichetta giapponese è regolata da una lunga serie di rigide regole. State tranquilli, i giapponesi non si aspettano che uno straniero le conosca alla perfezione. Di seguito trovate alcuni suggerimenti su come muovervi nelle situazioni più comuni in cui potreste ritrovarvi.

» SalutiStringete la mano ai vostri conoscenti e amici se ve la offrono, perché il saluto sarebbe da fare con un leggero inchino. Dite ‘konnichiwa’ per salutare di giorno e ‘konbanwa’ come buona sera e ‘otsukarema deshita’ per congedarvi dai compagni di lavoro; ‘mata ne’ è un arrivederci adatto a situazioni di maggiore dimestichezza. Molto confidenziale è ‘doumoo’. Ricordate che, come avviene in altri paesi asiatici, nei nomi di persona giapponesi il cognome precede il nome di battesimo (a meno che, per facilitarvi, non venga adottata la convenzione occidentale).

» GestualitàSoffiarsi il naso in pubblico è giudicato molto disdicevole. Al contrario, tirare su col naso non è considerato maleducato. Tenete a mente che il tipico gesto italiano per chiedere ‘Quanto costa?’ (sfregando pollice, indice e medio) in Giappone equivale a una proposta indecente.

» Chiedere aiutoPer chiedere informazioni o attirare l’attenzione di qualcuno iniziate con ‘Sumimasen…’ (‘Mi scusi…’); per scusarvi dite ‘Gomennasai’ (‘Mi dispiace’).

» OspitalitàToglietevi le scarpe quando entrate in una casa privata o per lo meno offritevi di farlo. Anche in taluni ristoranti potrebbe essere obbligatorio, e lo è anche nella sala interna di un tempio e in qualsiasi luogo in cui si calpesti un tatami. Lasciate la scarpe vicino al tatami (vale a dire: non fate altri passi sul pavimento prima di salire sul tatami).

» Educazione È considerato poco educato mangiare o bere per strada (ma non in treno). Le pantofole igieniche usate nei bagni non possono essere indossate altrove. I giapponesi fanno il bagno in un onsen (fonte termale) dopo essersi lavati e lo fanno in una vasca comune, perciò è fondamentale pulirsi bene prima di immergersi.

» RegaliAi morti viene donato un unico fiore, per cui gli omaggi floreali in tutte le altre situazioni devono essere costituiti da almeno due fiori (ma non quattro, perché questo numero si pronuncia in modo simile alla parola ‘morte’). In generale non si fanno regali in numero pari (o con un numero pari di componenti) e devono essere di modesto valore. Se ricevete un regalo incartato non apritelo di fronte a chi ve lo ha donato, e non aspettatevi che lo faccia la vostra controparte giapponese.

» Ridere e sorriderei giapponesi hanno l'abitudine di coprirsi la bocca quando ridono, se non in situazioni in cui la risata è dovuta all'imbarazzo.

Saluti e conversazioni di baseI giapponesi utilizzano una serie di complessi registri linguistici a seconda dei rapporti che intercorrono con l’interlocutore, del contesto in cui i parlanti si trovano e della gerarchia sociale. Lo stile cortese è il più appropriato alle situazioni in cui vi troverete. Ecco alcune espressioni utili:

Ciao. こんにちは。 kon·ni·chi·waArrivederci. さようなら。 sa·yō·na·raSì. はい。 haiNo. いいえ。 ī·ePerfavore. ください。 ku·da·saiGrazie. ありがとう。 a·ri·ga·tōMiscusi. すみません。 su·mi·ma·senMidispiace. ごめんなさい。 go·men·na·sai

Non c’è di che. どういたしまして。 dō i·ta·shi·mash·teCome sta? お元気ですか? o·gen·ki des kaBene. E lei? はい、元気です。 hai, gen·ki desあなたは? a·na·ta waCome si chiama? お名前は何ですか? o·na·ma·e wa nan des kaMi chiamo … 私の名前は wa·ta·shi no na·ma·e wa …です。 … desParla inglese? 英気が気せますか? ē·go ga ha·na·se·mas kaNon capisco. わかりません。 wa·ka·ri·ma·sen

AutocontrolloAi giapponesi piace molto chiacchierare, ma evitate di criticare con troppa enfasi gli aspetti della cultura giapponese, perché potreste offendere i vostri in-terlocutori. Non date in escandescenze e non urlate, altrimenti farete cattiva impressione.

il linguaggio del corpoLa comunicazione non verbale nella cultura nipponica è così importante che esistono libri per gli stranieri (gaijin) che illustrano la corretta interpretazione dei segni. Il ben noto indulgere generosamente in ringraziamenti e inchini è il risultato di una cultura che porta a evitare il più possibile situazioni che possono alterare l’armonia, la vera chiave dei valori nipponici, insegnati fin dalla prima infanzia. Esiste perciò la tendenza a presentare ciò che potrebbe risultare spiacevole con modi gentili e indiretti. Inoltre, sentimenti ed emozioni vengono semplicemente resi con toni di voce differenti, spesso privilegiando messaggi non verbali, perché si pensa che le parole da sole potrebbero generare dei fraintendimenti. Anche il silenzio è considerato un valore, e una persona che parla poco e non evita i silenzi è generalmente considerata più affidabile di chi parla molto.

Essere accigliati può venire interpretato come disaccordo con quanto si sta dicendo, con il rischio di cadere in una situazione di 'disarmonia', perciò i giap-ponesi tendono a mantenere un’espressione neutra. Guardare negli occhi una persona è considerato invasivo e maleducato, soprattutto se ci si rivolge a un anziano: in Giappone il rispetto per l’età avanzata e le gerarchie è considerato un valore fondamentale.

il galateo giapponeseMolti visitatori sono preoccupati all’idea di commettere qualche terribile sbaglio in fatto di galateo. Questo è abbastanza naturale: dopo tutto, il Giappone è una società relativamente formale, con un complesso sistema di regole di comportamento e consuetudini. E non addentriamoci nel sistema degli onorifici della lingua, che fa apparire il tu/lei dell'italiano come un gioco da bambini. Tuttavia, non ci stancheremo mai di ripeterlo: non preoccupatevi. Nessuno si aspetta che conosciate tutte le regole del galateo e nessuno vi osserverà come un falco per stanare l’errore. Quindi la prima regola è questa: comportatevi con gentilezza come fareste nel vostro paese e difficilmente sbaglierete. Detto questo, ecco un elenco di cose da ricordare, che vi faranno guadagnare punti con i giapponesi.

» Usate entrambe le mani quando porgete il vostro biglietto da visita a qualcuno o quando lo ricevete. Lo stesso vale per i regali e i documenti importanti. Se dovete dare del denaro a qualcuno, mettetelo in una busta.

» I templi sono edifici religiosi, quindi l’abbigliamento e il comportamento devono essere appropriati: non entrate nei giardini o nelle sale dei templi vestiti come se doveste trascorrere una giornata in spiaggia e parlate a voce bassa quando vi trovate all’interno. I santuari sono un po’ più informali, ma evitate comunque infradito e pantaloncini corti.

» Tenete sempre a mente le difficoltà linguistiche quando parlate con i giapponesi. Alcune persone si impegneranno molto per capire che cosa state dicendo, ma non tutti parlano l’inglese. Parlate lentamente, sorridete e usate frasi brevi e semplici.

» Non aspettatevi molta flessibilità: non tutti i ristoranti sono disposti a modificare i loro piatti per adattarli alla dieta o alle preferenze dei clienti e non tutte le ryokan dispongono di ciabatte o di futon abbastanza grandi per gli stranieri dalla corporatura robusta. Ricordate che, quasi sempre, stanno facendo del loro meglio per esservi d’aiuto – e anche che, allo stesso tempo, pochi giapponesi si lamentano o richiedono servizi speciali in situazioni simili.

incontri per strada Il gesto più comune usato dai giapponesi nei saluti è l’inchino, che accompagna anche le presentazioni, i ringraziamenti e i commiati. In Giappone un bell’in-chino è spesso paragonato a una pianta di riso matura che ondeggia al vento: più la persona è matura, più profondo sarà l’inchino. Per contro, un inchino mal fatto è indice di maleducazione e di immaturità. Data la vostra condizione di stranieri, i giapponesi non si aspettano che voi siate in grado di eseguire il gesto alla perfezione: un cenno con il capo sarà sufficiente.

I baci e gli abbracci sono ancora rari in Giappone, tranne che fra parenti o amici molto stretti. Per quel che riguarda le strette di mano, è meglio aspettare che siano i vostri interlocutori a compiere per primi il gesto: lasciate che siano loro a porgere la mano, se se la sentono.

presentazioniIn Giappone normalmente ci si rivolge alle persone usando il cognome, cui si aggiunge il suffisso ·san (さん), es. su·zu·ki·san(気木さん). Non usate quindi i nomi di battesimo, a meno che non veniate esplicitamente invitati a farlo. Spesso le persone vengono chiamate con il loro titolo invece che con il nome. Forse noterete anche che gli anziani si rivolgono ai bambini o alle donne giovani con il suffisso ·chan (ちゃん), che aggiunge una connotazione affettuosa.

Sig./Sig.na/Sig.ra/Miss …さん …·sanSignore/Signora …さま …·sama

Argomenti di conversazione L’unicità e la peculiarità dei giapponesi sono fra gli argomenti di conversazione preferiti dagli osservatori occidentali come dai giapponesi stessi. Si è sviluppata una società che dà molta importanza all’identità di gruppo e all’armonia sociale: in un simile contesto, l’essere accondiscendenti e il tenere per sé le opinioni personali e i propri sentimenti è importante per preservare l’armonia sociale. Perciò lo scambio di idee, i dibattiti e le discussioni accalorate, comuni nelle società occidentali, sono fenomeni piuttosto rari in Giappone. E la reticenza a condividere i pensieri più intimi e profondi contribuisce a delineare agli occhi degli occidentali l’immagine di un popolo misterioso.

I giapponesi in genere tendono a non discutere di politica in pubblico e solitamente non dicono per quale partito votano. Ricordate che le affermazioni molto nette riguardo al Giappone e alla cultura giapponese possono causare offesa, per cui è meglio evitarle.

la donna in GiapponeLa società tradizionale giapponese relegava in casa il ruolo della donna, dove in qualità di casalinga esercitava un notevole potere, perché si occupava di tutte le questioni economiche, gestiva l’educazione dei figli e, in un certo senso, dirigeva l’intero nucleo familiare. Tuttavia, sin dall’inizio del periodo Meiji (seconda metà dell'Ottocento, quando la struttura sociale giapponese cominciò a seguire i modelli occidentali) questo modello tradizionale è stato raramente applicato nella realtà: infatti le donne hanno spesso lavorato nei campi al fianco degli uomini e in epoche meno remote la carenza di manodopera ha fatto sì che molte trovassero un impiego in fabbrica.

La situazione contemporanea è molto complessa. Naturalmente esistono dei casi che rispecchiano in pieno queste tacite regole sociali: alcune donne giap-ponesi, infatti, tendono a preferire corsi universitari più brevi, spesso in istituti femminili, perché ritengono che un certo livello di istruzione sia vantaggioso per concludere un buon matrimonio, ma una volta sposate lasciano ai mariti la responsabilità di provvedere al sostentamento della famiglia.

Tuttavia sempre più donne giapponesi scelgono di evitare o posticipare il matrimonio per seguire le proprie ambizioni di carriera. Non possiamo ancora parlare però di 'rivoluzione sociale', visto che le donne giapponesi sono ancora sottorappresentate in politica e nelle alte sfere dirigenziali, mentre in ambito impiegatizio rivestono un’importanza significativa. In parte il motivo risiede nella discriminazione dei sessi all’interno delle aziende giapponesi, ma non vanno trascurate neanche le aspettative sociali: le donne giapponesi sono costrette a scegliere fra la carriera e la famiglia. Da un lato la maggior parte delle aziende rifiuta di assumere donne per posizioni di carriera, dall'altro molti uomini non sono interessati a sposare una donna con ambizioni lavorative; pertanto le donne non sono incoraggiate a uscire dal tradizionale ruolo di genere per intraprendere una carriera.

Le donne che invece scelgono un lavoro a tempo pieno devono subire una delle peggiori sperequazioni salariali basate sul sesso del mondo industrializzato: le donne giapponesi guadagnano soltanto il 66% rispetto ai colleghi maschi, in confronto al 76% degli Stati Uniti, all’83% del Regno Unito e all’85% dell’Australia (secondo le cifre fornite dai rispettivi governi). In politica la situazione è perfino peggiore: le donne giapponesi occupano solo il 10% dei posti in Parlamento.

Il Giappone è un paese relativamente sicuro per le donne che viaggiano da sole, benché forse non così sicuro come si potrebbe pensare. Si ritiene infatti che molti crimini commessi contro le donne non vengano denunciati, soprattutto se le vittime sono giapponesi. Le viaggiatrici possono essere occasionalmente bersaglio di molestie verbali e commenti indiscreti. Le vere e proprie aggressioni sono molto rare, ma in qualche caso si sono verificate.

Diverse compagnie ferroviarie hanno introdotto di recente vagoni per sole donne, così da proteggere le viaggiatrici dai chikan (molestatori che girano su treni affollati). Di solito queste carrozze sono riservate alle donne nelle ore di punta dei giorni feriali sulle linee più frequentate. Sulle banchine vedrete i cartelli (in genere di colore rosa) che indicano il punto in cui si fermano, solitamente contrassegnate in giapponese e in inglese (sempre in rosa).

Se aveste qualche problema e la polizia locale non si rivelasse di alcun aiuto, rivolgetevi a Japan helpline (%0120-46-1997), un numero d’emergenza operativo a livello nazionale 24 ore su 24, sette giorni su sette.

incontri e relazioni di coppia In genere i giapponesi sono riservati nell’esprimere le emozioni, quindi i vezzeggiativi sono meno usati che in altri paesi. Alcune coppie, tuttavia, usano

soprannomi derivati dal nome di battesimo; per esempio, un modo comune per chiamare qualcuno in modo affettuoso è abbreviare il nome e aggiungere il suffisso ·chan (ちゃん), per esempio takechan(たけちゃん)invece ditakeshi(たけし)ohanachan(はなちゃん) al posto di hanako(はなこ). Si considera una mancanza di rispetto fissare le persone negli occhi, soprattutto quando si tratta di qualcuno più anziano di voi.

Nelle situazioni di affollamento i giapponesi tendono a evitare gli scambi di sguardi per rispetto reciproco della privacy.Per agevolare l'uso di questo breve frasario, indichiamo le frasi in kana e kanji e una trascrizione fonetica adattata alla pronuncia italiana.

uscire insieMeTipiacerebbefarequalcosa(domani)?(明日)何かしませんか? (a·sci·ta) na·ni ka sci·ma·sen kaDovevuoiandare(stasera)?(今気)どこに行きたいですか? (kom·ban) do·ko ni i·ki·taides kaSì,volentieri.はい、ぜひとも。 hai ze·hi to·moMispiace,nonposso.すみません、行けません。 su·mi·ma·sen, i·ke·ma·sen

approcciBeviqualcosa?何か気みませんか? na·ni ka no·mi·ma·sen ka

Assomigliaunapersonacheconosco.私の知っている人によく似ています。 ua·ta·sci no scit·te i·ru hi·to ni io·ku ni·te i·masBallibenissimo.踊りがすごくうまいですね。 o·do·ri ga su·go·kuu·mai des neChenedicidiuntè?お茶しませんか? o·cia sci·ma·sen kaVienidame?うちに来ない? u·ci ni ko·naiPosso…?…もいいですか? … mo ii des ka ballareconte いっしょに踊って is·scio ni o·dot·te accompagnartiacasa お宅まで送って o·ta·ku ma·deo·kut·te sedermiqui ここに座って ko·ko ni su·uat·te

rifiutare gli approcciSonoconilmioragazzo.彼氏と一気なんです。 ka·re·sci to is·scio nan desSonoconlamiaragazza.彼女と一気なんです。 ka·no·gio to is·scio nan desScusa,oradevoandare.すみませんが、 su·mi·ma·sen ga mooもう行かなくてはなりません。 i·ka·na·ku·te ua na·ri·ma·senNo,grazie.いいえ、けっこうです。 ii·e kek·koo desNeanchepersogno!やだ! ia daLevatidaipiedi!ほっといて! hot·toi·teMidaifastidio!しつこい! sci·tsu·koi

conoscersi MeglioMipiacimolto.あなたがとても好き。 a·na·ta ga to·te·mo su·kiSeifantastico.すてき。 su·te·kiPossobaciarti?キスしてもいい? ki·su sci·te mo iiVienisuunmomento?ちょっと、うちに寄っていきませんか? ciot·to u·ci ni iot·te i·ki·ma·sen kaVuoiunmassaggio?マッサ気ジしましょうか? mas·saa·gi sci·ma·scioo kaPossorestare?泊まってもいいですか? to·mat·te mo ii des ka

sessoBaciami.キスして。 ki·su sci·teTivoglio.あなたが欲しい。 a·na·ta ga ho·sciiAndiamoaletto.ベッドに行きましょう。 bed·do ni i·ki·ma·sciooToccamiqui.ここを触って。 ko·ko o sa·uat·teTipiace?これは好き? ko·re ua su·kiMipiace.それは好きです。 so·re ua su·ki desNonmipiace.それは好ではありません。 so·re ua su·ki de·ua a·ri·ma·senCredochedovremmofermarci.これ以上はやめましょう。 ko·re i·gioo ua ia·me·ma·sciooHaiun(profilattico)?(コンド気ム)はありますか? (kon·doo·mu) ua a·ri·mas kaUsiamoun(profilattico).(コンド気ム)を使いましょう。 (kon·doo·mu) o tsu·kai·ma·sciooNonlofaròsenzaprotezione.避妊具なしではしません。 hi·nin·gu na·sci de ua sci·ma·senNonpreoccuparti,faccioio.だいじょうぶ、自分でやるから。 dai·gioo·bu gi·bun de ia·ru ka·raÈlamiaprimavolta.初めてです。 ha·gi·me·te desÈfantastico!サイコ気! sai·kooVaccipiano!ゆっくり! iuk·ku·riÈstato…

intenso ワイルドでした。 uai·ru·do desh·ta romantico ロマンチックでした。 ro·man·cik·ku desh·ta stupendo 最高でした。 sai·koo desh·ta

l’aMoreTiamo.気しています。 ai sci·te i·masStiamobeneinsieme.いいカップルだと思います。 ii kap·pu·ru da to o·moi·masVuoi…?…ませんか? …·ma·sen ka conoscerei 私の気 ua·ta·sci no o·ia mieigenitori に会い ni ai sposarmi 気婚し kek·kon sci uscireconme 付き合い tsu·ki·a

Usi, costumi e simboli l’arte della geishaNessun altro fenomeno della cultura giapponese è così largamente frainteso come quello della geisha. Per prima cosa, va subito chiarito che non sono prostitute. La loro verginità non è venduta al miglior offerente, né devono intrattenere relazioni sessuali con i clienti abituali: come si dice nel film Memorie di una geisha, queste donne vendono la loro abilità, non il loro corpo. Le relazioni intime con i clienti sono possibili, ma sono vissute al di fuori del ruolo di geisha. Possiamo definirle come talentuose intrattenitrici di professione che vengono pagate per agevolare e ravvivare le occasioni sociali in Giappone. Senza dubbio Kyōto è la capitale mondiale dell’arte della geisha: la cosa può disorientare, ma a Kyōto queste donne non sono chiamate ‘geisha’, ma maiko o geiko. Una maiko è una ragazza fra i 15 e i 20 anni che sta svolgendo il suo apprendistato per diventare una esperta geiko (che è la parola in uso a Kyōto per dire ‘geisha’). Durante questo periodo, la ragazza vive in una okiya (casa delle geishe) e studia le arti tradizionali giapponesi, fra cui la danza, il canto, la cerimonia del tè e lo shamisen (uno strumento musicale a tre corde). Nello stesso periodo inizierà a intrattenere i clienti, solitamente in compagnia di una geiko, che si comporta nei suoi confronti come una sorella maggiore.

coMe coMportarsi con una geishaNon c’è dubbio che vedere una geisha è una delle esperienze simbolo di un viaggio in Giappone. Purtroppo, però, lo ‘sport dell’avvistamento delle geishe’ è davvero sfuggito di mano nel quartiere delle geishe di Kyōto, dove turisti armati di macchina fotografica importunano queste donne che invece per cultura e abitudini sono molto discrete. Il visitatore educato deve tenere bene a mente quanto segue.

» Le geishe che si vedono per strada probabilmente stanno andando a un appuntamento e non possono fermarsi per farsi fotografare o per conversare.

» Non toccate né tanto meno strattonate una geisha e non bloccatele mai il passo.

» A nessuno piace essere infastidito dai fotografi o perseguitato mentre cammina per strada.

» Se siete veramente interessati ad avvicinare una geisha, rivolgetevi alle agenzie specializzate o agli alberghi e ryokan (pensioni familiari) di alta categoria.

» Se non potete rinunciare all'idea di scattare una foto di una geisha per il vostro album di viaggio, potrete comunque sbizzarrirvi con le molte ‘turiste geisha’ nelle strade di Higashiyama (quartiere di Kyōto) di giorno: sono turiste che hanno pagato per vestirsi e acconciarsi da geisha e saranno ben felici di mettersi in posa per i fotografi. La differenza dalle geishe vere e proprie, dal punto di vista estetico, è minima.

love hotel e cApSule hotelCome suggerisce il nome, i 'love hotel' sono degli alberghi a ore frequentati dalle coppie giapponesi alle

quali preme incontrarsi al riparo da occhi indiscreti; se ne trovano molti a Tōkyō e di solito sono un po’ pac-chiani. Essendo abbastanza economici vengono spesso usati anche dai viaggiatori magari per un solo pernot-tamento. Trovare un love hotel è facile: basta individuare per strada una delle vistose facciate con ornamenti rococò, torrette, merlature, statue e cartelli che indicano chiaramente le tariffe. Questa versione giapponese degli alberghi a ore è progettata in modo da offrire la massima privacy: ingresso e uscita separati, chiavi delle stanze che si ritirano attraverso una piccola feritoia senza contatto tra l’addetto alla reception e il cliente, e fotografie delle stanze appese alle pareti per facilitare la scelta.

Tutt'altra atmosfera si respira in un'altra tipica sistemazione giapponese, alienante quanto basta: i cosiddetti 'capsule hotel', dove le camere sono vere e proprie capsule bianche piuttosto anguste. L'arredamento? Dire essenziale è dire poco: un letto, un televisore, una luce per leggere, una radio e una sveglia. Non c'è posto nemmeno per gli effetti personali, che vanno riposti a parte in un armadietto. Molti hotel hanno una sauna e un grande bagno in comune. Fino a qualche tempo fa erano il rifugio di chi aveva perso l'ultimo treno o aveva bevuto troppo per mettersi in viaggio, ma ora se ne trovano di bellissimi e con dettagli di design. Siamo lontani dalle locande tradizionali dall'atmosfera familiare, ma anche questo è Giappone.

SumōIl sumō è uno sport suggestivo e soggetto a un complesso rituale radicato nella tradizione shintoista. Il fascino che continua a esercitare sull’immaginario nazionale è probabilmente legato alle sue antiche origini e al suo elabo-rato cerimoniale. È l’unico sport tradizionale giapponese che ha ancora un successo così grande da attrarre grandi folle e dominare la prima serata televisiva.

fiori e pianteIn Giappone il crisantemo non è affatto associato al concetto di morte come in Italia; al contrario, il crisantemo rosso è un dono eccellente per gli anziani perché è un augurio di vita serena. Inoltre attira la buona fortuna nelle case, ed è quindi un pensiero ideale per chi si trasferisce in una nuova abitazione.

Se avete sempre pensato che i giapponesi siano gente sobria, seria e misurata, dovete unirvi a loro sotto un ciliegio in fiore in primavera. È come se questi alberi sprigionassero una droga in grado di abbattere tutte le inibizioni: vi ritroverete coinvolti in una festa dove birra e sakè scorrono a fiumi, il cibo abbonda, spuntano stereo portatili per il karaoke e qualcuno si mette anche a ballare. Quando si parla di ciliegi in fiore, tutti sanno che il parco Ueno-kōen fa la parte del leone.

concezione del tempo, riti e festivitàIl concetto del tempo nella vita e nella cultura giapponese è un po' schizofrenico: dalle atmosfere meditative dei templi di Kyoto, dove ci si perde ad am-mirare i giardini zen fatti di sabbia e rocce, alla frenesia di Osaka e delle sue strade brulicanti, fino ai turni di lavoro prolungati a dismisura proprio a causa dei tempi rallentati con cui si produce; dalla dilatazione della contemplazione della natura e dei giardini maniacalmente potati da talentuosi giardinieri, alle voglie compulsive sollecitate dal marketing nei grandi centri commerciali, moderni templi del consumismo.

Le festività del Giappone sono veramente molte e tutte rappresentano aspetti tipici del folklore nazionale. Le cerimonie di nozze si svolgono spesso in hotel altamente specializzati nell’organizzare matrimoni. In effetti in Giappone questa industria è molto

sviluppata e la pressione esercitata sulle ragazze affinché si sposino il prima possibile è alta. Nel rito di tipo scintoista la sposa indossa lo shiromuku (pesante kimono bianco comprensivo di un particolare copricapo) e lo sposo un kimono con haori (soprabito scuro incrociato davanti). I due sposi pronunciano i

loro voti, sorseggiano il sakè tre volte e si scambiano gli anelli. I parenti brin-dano alla loro salute, bevono il sakè e vengono presentati dai padri degli sposi. L’intera cerimonia si svolge nell’arco di mezz’ora e si conclude con la foto di gruppo (kinen shashin). Successivamente gli invitati firmano il libro degli ospiti e presentano i loro doni in denaro all’interno di una busta. Le ragazze nubili invitate alla cerimonia indossano il furisode (colorato kimono da cerimonia in seta), quelle sposate il kurotomesode (kimono nero che ha stampe colorate solo al di sotto della cintura) se sono parenti di primo grado della sposa, altrimenti l’irotomesode (molto simile al kurotomesode, ma di colore diverso dal nero).

Il rito funebre invece consiste di tre parti: l’otsuya (il risveglio), l’osōshiki (la cerimonia funebre) e lo shijuku-nichi (49 giorni). Nella casa del morto viene allestito un altare che resterà fino alla fine dei 49 giorni dopo la morte. Per far sapere allo spirito del morto del proprio arrivo, si scuote una piccola campanella. Il figlio primogenito coordina l’intero rito. In occasione del shijuku-nichi, un monaco buddhista recita i sutra insieme ai familiari che successivamente si riuniscono per il pranzo.

Il Giappone celebra in un anno 15 feste nazionali. Quando una festività cade di domenica, è festivo anche il lunedì seguente. Se il lunedì è comunque festa, anche il giorno successivo diventa festivo. Se due giorni infrasettimanali (per esempio, il martedì e il giovedì) sono festivi, il giorno tra i due (il mercoledì) diventa anch’esso festivo. Mezzi pubblici e alberghi sono presi d’assalto durante i seguenti periodi:

» Shōgatsu (Capodanno) dal 31 dicembre al 3 gennaio

» Settimana dorata dal 29 aprile al 5 maggio

» O-Bon metà agosto

Concludere affari alla giapponeseI giapponesi capiscono bene quanto può essere difficile per gli stranieri lavorare nel loro paese e non si aspettano certo che voi parliate o scriviate la loro lingua, né che siate in grado di sostenere una conversazione seguendo i canoni dei loro protocolli o le sfumature dovute alle singole situazioni. Sbagliare è concesso, l’importante è che si mostri sempre un rispetto sincero verso l’interlocutore.

Se dovete richiedere un appuntamento fatelo con diverse settimane di anticipo, preferibilmente per telefono. La puntualità sarà essenziale e, nel caso di società e compagnie, anche se vi aspettate un incontro a due può capitare che vi ritroviate di fronte a una riunione con più persone. È consigliabile farsi presentare da qualcuno che sia già gradito e conosciuto, in modo da permettere alla società con cui avete preso contatti di stabilire immediatamente la vostra posizione gerarchica rispetto a loro. Durante l'incontro di lavoro il giapponese più anziano siederà il più lontano possibile dalla porta e così via, scendendo di rango, fino al posto più vicino a essa. Presentatevi provvisti di una ricca documentazione sulla vostra attività, possibilmente includendovi testimonianze di clienti soddisfatti o critiche positive. Portate con voi sempre un piccolo dono in segno di stima e porgetela alla persona più anziana al termine dell’incontro. Non imbarazzate i vostri interlocutori rivolgendo la parola a un subalterno magari perché parla meglio l'inglese, verrebbe considerato una mancanza di rispetto. Non rifiutate mai una richiesta, per quanto difficile o poco remunerativa, perché in genere i giapponesi sono soliti instaurare rapporti di lavoro a lungo termine.

Per la loro proverbiale ritrosia, i giapponesi non amano avere a che fare sempre con persone diverse nelle relazioni di affari e se possibile preferiscono avere un unico referente quando trattano con soggetti stranieri.

La consegna del biglietto da visita è un vero e proprio rito (meishi): conservate i vostri biglietti sempre in ottime condizioni, possibilmente su uno dei due lati fatevi stampare i dati anche in lingua giapponese (fate attenzione che sia riportata sempre la vostra qualifica e badate di non scrivere alcun nome con il colore rosso) e porgetelo con due mani e un lieve inchino offrendo il lato in giapponese al ricevente. Quando vi vengono consegnati dei biglietti da visita (probabilmente solo in giapponese) dovrete osservarli con attenzione, poggiarli di fronte a voi nell’ordine in cui sono sedute le persone che partecipano all’incontro, e poi, al termine, riporlo accuratamente in un luogo che dimostri che ne avrete cura.

Durante le riunioni non si dovrebbe usare ‘anata’, corrispondente al ‘tu’, ma rivolgersi agli interlocutori usando il loro nome.I giapponesi spesso rimangono a lungo in silenzio, il che non deve creare imbarazzo: infatti nella cultura nipponica valori rispettabili come l'onestà, la

sincerità, la rettitudine o l'affidabilità sono collegate alla reticenza.Durante la conversazione siate pazienti e cercate di capire se i vostri interlocutori hanno compreso quello che avete detto: se chiedete a un giappo-

nese se è chiaro quello che gli avete spiegato lui vi dirà sempre sì, perché confessare di non aver capito significherebbe dire che non siete stati chiari nella spiegazione, cosa per loro impensabile. Alcuni giapponesi possono addirittura chiudere gli occhi quando ascoltano attentamente qualcuno (anche l'ascolto è considerato un valore importante). I giapponesi assegnano molta importanza alla mutua comprensione e ogni problema può essere in genere risolto con buona flessibilità. Nel caso dobbiate ricorrere a consigli legali, rivolgersi a un avvocato giapponese può essere interpretato come un gesto di buona volontà.

Non alzate mai la voce durante le riunioni di lavoro.Un contratto in Giappone non è mai ‘definitivo’ e può essere sempre rinegoziato.

CucinaLa cucina giapponese offre molto più dell'onnipresente sushi, anzi, potreste trascorrere un intero mese in Giappone provando ogni sera un ristorante diverso, specializzato in una diversa specialità tradizionale.

Al termine di una giornata di lavoro i giapponesi amano concedersi uno yakitori (spiedino di pollo e verdure alla griglia) da accompagnare a birra e sakè, e per questo vanno in uno yakitori-ya (ristorantino che serve yakitori) in cui gli avventori si siedono gli uni accanto agli altri intorno al bancone osservando il cuoco mentre cucina le pietanze sulla brace. In estate le bevande più richieste in questi locali sono la birra e il sakè freddo, mentre in inverno di solito il sakè è servito caldo.

Il sushi propriamente detto consiste in pesce crudo servito su riso bollito; il pesce crudo da solo si chiama sashimi oppure tsukuri. Esistono due tipi di sushi: il nigiri-zushi (servito su una polpetta di riso di forma allungata, la varietà più diffusa) e il maki-zushi (avvolto in un foglio di alga essiccata).Il mori-awase è un piatto di nigiri-zushi assortiti che di solito sono proposti in tre varietà: futsū nigiri (nigiri normale), jō nigiri (nigiri speciale) e toku-jō nigiri (nigiri extra). La differenza consiste nel tipo di pesce utilizzato. Il mori-awase contiene di solito sei o sette pezzi di sushi. I pasti in un buon ristorante di sushi possono costare da ¥10.000 in su, mentre in un locale di media categoria il prezzo può oscillare da ¥3000 a ¥5000 per persona. Una soluzione poco dispendiosa che vi consentirà di apprezzare le gioie del sushi è quella dei ristoranti self service specializzati, i kaiten-zushi, dove l'amata prelibatezza viene presentata su un nastro trasportatore che scorre lungo il bancone; la somma da pagare corrisponde al numero di piatti consumati, contraddistinti da un colore diverso a seconda del prezzo, scritto sul piatto stesso o su un cartello affisso alla parete. Di solito in questi locali è possibile mangiare a sazietà spendendo meno che in un ristorante di sushi classico.

Il sukiyaki è un assortimento di sottili fette di manzo cotte in un brodo di shōyu, zucchero e sakè, e accompagnato da una varietà di verdure e tofu, l'amato-odiato formaggio di soya. Dopo la cottura tutti gli ingredienti vanno intinti nell’uovo crudo immediatamente prima di essere gustati. Lo shabu-shabu è un piatto di sottili fette di manzo con verdure, cotte mescolandole in un brodo leggero, poi intinte in una varietà di speciali salse a base di semi di sesamo e agrumi. Entrambi i piatti si preparano direttamente al tavolo del cliente, in una pentola posta su un fornello; i ristoranti che lo servono sono riconoscibili dall’immagine di una mucca.

Il tempura è un piatto misto di pesce, crostacei e verdure passati in una pastella leggera e poi fritti. Nei ristoranti specializzati vi verrà servita una piccola scodella di tentsuyu (una salsa di colore marrone chiaro a base di brodo di pesce, salsa di soia e liquore) e un piatto di daikon (ravanello bianco gigante) grattugiato da mescolare alla salsa; ogni boccone di tempura va intinto in questo condimento prima di mangiarlo.

I rāmen sono tagliolini cotti in un brodo di carne e serviti in una grande ciotola con una gran varietà di altri ingredienti, come carne di maiale a fettine, germogli di soia e porri. Sempre della famiglia delle zuppe, si annoverano i soba (sottili tagliolini di grano saraceno) e gli udon (spessi tagliolini bianchi di

feStività nAzionAli del GiAppone

Ganjitsu (Capodanno) 1° gennaio

Seijin-no-hi (Festa del raggiungimento della maggiore età) Secondo lunedì di gennaio

Kenkoku Kinem-bi (Festa della fondazione della nazione) 11 febbraio

Shumbun-no-hi (Equinozio di primavera) 20 o 21 marzo

Shōwa-no-hi (Festa dell’imperatore Shōwa) 29 aprile

Kempō Kinem-bi (Festa della Costituzione) 3 maggio

Midori-no-hi (Giorno verde) 4 maggio

Kodomo-no-hi (Festa dei bambini) 5 maggio

Umi-no-hi (Festa della Marina) Terzo lunedì di luglio

Keirō-no-hi (Festa del rispetto per gli anziani) Terzo lunedì di settembre

Shūbun-no-hi (Equinozio d’autunno) 22 o 23 settembre

Taiiku-no-hi (Festa della salute e dello sport) Secondo lunedì di ottobre

Bunka-no-hi (Festa della cultura) 3 novembre

Kinrō Kansha-no-hi (Festa del ringraziamento per il lavoro) 23 novembre

Tennō Tanjōbi (Compleanno dell’imperatore) 23 dicembre

farina di frumento), che vengono serviti in una ciotola contenente un leggero brodo di pesce (preparato con un tipo di tonno), ma si possono ordinare anche freddi: vi verranno serviti su un vassoio di bambù, con brodo freddo a parte in cui intingerli.

L’okonomiyaki (letteralmente: ‘cucina ciò che vuoi’) è una via di mezzo fra un’omelette e un pancake, una grossa frittella morbida che consiste in foglie di cavolo cucinate su una piastra rovente con una pastella a base di acqua, farina e uova, cui si aggiungono, a scelta, altri ingredienti.

Il pasto kaiseki è essenzialmente vegetariano (spesso viene servito del pesce, ma la carne non compare mai sul menu) e si compone di tante piccole portate dalla presentazione estremamente curata.

Molti dolci dall’aspetto più delicato sono preparati in modo da compensare il sapore forte e amaro del maccha (tè verde in polvere) servito durante la cerimonia del tè. L’ingrediente principale è il mochi (riso glutinoso), che ha una consistenza con cui gli occidentali non hanno familiarità, l’altro è l’anko, una purea molto dolce a base di fagioli azuki utilizzata per il ripieno di qualsiasi dolcetto. Conviene assaggiare le torte dei depachika (reparti di alimentari situati al piano interrato dei grandi magazzini): i prezzi non sono convenienti – circa ¥500 per una fetta di torta (ケ気キ) – ma sappiate che ne vale la pena.

Al termine del pasto potete chiedere di pagare incrociando un dito indice sopra l’altro in modo da formare la lettera x: è una convenzione che significa ‘il conto, prego’. Oppure potete semplicemente dire: ‘O-kanjō kudasai’.

ristorantiGli shokudō si trovano nei pressi delle stazioni ferroviarie, nei luoghi turistici e pressoché in ogni altro punto di ritrovo. Questi locali si riconoscono con facilità perché in vetrina espongono le riproduzioni di plastica delle pietanze che servono, sono poco costosi e servono diversi piatti di washoku (cucina giapponese) e yōshoku (cucina all’occidentale); il pasto più facile da ordinare in uno shokudō è il teishoku (pasto a menu fisso), a volte chiamato anche ranchi setto (la pronuncia giapponese dell’inglese lunch set) o kōsu (dall’inglese course, portata). Il menu di solito comprende un piatto principale a base di carne o di pesce, una ciotola di riso, una misoshiru (zuppa di miso), cavolo sminuzzato e una scodellina di tsukemono (sottaceti). Inoltre, quasi tutti gli shokudō servono una buona scelta di donburi-mono (piatti a base di riso) e menrui (a base di tagliolini). Quando si ordinano i tagliolini si può scegliere fra soba e udon, entrambi serviti con una gran varietà di condimenti. Se non sapete che cosa ordinare, chiedete semplicemente il kyō-no-ranchi (pasto del giorno) e il personale farà il resto. Per un pasto in uno shokudō si spende una cifra compresa tra ¥600 e ¥1000.

L’izakaya è l’equivalente giapponese di una birreria con cucina ed è il posto ideale per un pasto informale: offre un’ampia scelta di piatti, un’atmosfera cordiale e, ovviamente, molta birra e molto sakè. Si può sedere al bancone, a un tavolo o sul pavimento rivestito di tatami. Di solito si ordina un piatto per volta, scegliendo fra le specialità tipiche della cucina giapponese come yakitori, sashimi e pesce alla griglia, oltre che fra diverse varianti giapponesi di piatti occidentali, come per esempio patatine fritte e stufato di manzo. L’izakaya si riconosce dalla facciata rustica e dalle lanterne rosse appese fuori dalla porta, su cui è stampata in kanji la scritta izakaya (居酒屋). Molti di essi hanno anche casse di birra o di sakè impilate all’esterno. Tradizionalmente, al termine della giornata di lavoro, i colleghi di un’azienda vanno tutti insieme in un izakaya. Gli impiegati più vecchi, oppure il capo ufficio, pagano spesso per i colleghi più giovani. Mentre bevono, parlano liberamente di ciò che accade sul posto di lavoro, della loro vita privata e del loro passato. I veterani insegnano ai giovani come si ordina da bere e come si beve in compagnia, ma anche come va il mondo. Poiché questi locali servono piatti semplici per accompagnare le bevande, di solito la spesa è piuttosto contenuta: a seconda delle bevande consumate, si può prevedere di spendere una cifra compresa fra ¥2500 e ¥5000 per persona.

I locali che servono soba e udon sono di solito molto economici (un piatto costa circa ¥800). In un ristorante di okonomiyaki i clienti siedono intorno a un teppan (piastra di ferro rovente) armati di spatola e bacchette e cucinano da sé la carne, il pesce e le verdure che hanno scelto in questa pastella a base di cavolo e altre verdure.

orariI ristoranti giapponesi osservano indicativamente i seguenti orari: dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 23, con un turno di chiusura settimanale; i bar sono aperti dalle 18 a mezzanotte o più tardi, con un turno di chiusura settimanale.

SuperalcoliciSebbene in termini di consumo sia stato recentemente superato dalla birra e dallo shōchū (un distillato ottenuto dalle patate dolci o da vari tipi di cereali), il sakè è tuttora ritenuto la bevanda nazionale dalla maggioranza dei giapponesi. Il sakè si beve freddo (reishu), a temperatura ambiente (jō-on), tiepido (nuru-kan) o caldo (atsu-kan), a seconda della stagione e dei gusti personali (quello di qualità migliore in genere si beve molto freddo). Tradizionalmente il sakè viene servito in bottigliette di ceramica (tokkuri) e poi versato in coppette, dette o-choko o sakazuki. La quantità usuale è un gō (一合, ichigō), poco più di 180 ml.

Galateo a tavolaQuando si tratta di mangiare, l’etichetta giapponese prevede il rispetto di alcune convenzioni, peraltro piuttosto facili da ricordare. Se temete di commettere errori grossolani e fare brutta figura, rilassatevi pure, perché i giapponesi non si aspettano che sappiate come comportarvi, ed è improbabile che si offendano se vi atterrete comunque alle norme di buona educazione del vostro paese. Ecco alcune regole principali da tenere a mente:

» Durante il pasto Le portate vengono presentate al tavolo tutte contemporaneamente, e non c’è un ordine preciso per assaporarle. Le zuppe vanno bevute direttamente dalla ciotola e i noodles risucchiati rapidamente; gli ingredienti solidi vanno portati alla bocca con gli hashi.

» Sorbire rumorosamente Quando si gusta una ciotola di rāmen (tagliolini in brodo) in Giappone è consuetudine sorbirli rumorosamente. In effetti i ristoranti di rāmen si distinguono proprio per questo!

» Espressioni di cortesia Quando mangiate con altre persone, e specialmente se siete ospiti a casa di qualcuno, è educato da parte vostra dire 'Itadakimasu' (letteralmente: ‘Umilmente ricevo’) prima di iniziare a mangiare: questa è un’espressione di ringraziamento prima del pasto. Al termine del pranzo o della cena, dovreste rivolgervi al padrone di casa dicendo 'Gochisō-sama deshita', che significa ‘È stata una vera delizia’.

» Kanpai! Mescersi le bevande da soli è maleducazione; riempite il bicchiere della persona seduta accanto a voi e attendete che questa riempia il vostro. Alzate un po’ il bicchiere dalla tavola mentre vi versano da bere. Quando tutti hanno il bicchiere pieno, il segnale che dà il via alle libagioni è un coro di festosi 'Kanpai!', che significa ‘Alla salute!’ (letteralmente: 'Vuotiamo i calici!').

» Fumatori In genere è consentito fumare nei locali, mentre è normalmente vietato farlo per strada se non negli angoli adibiti con posacenere.

le BAcchette, queSte SconoSciuteDal momento che siete stranieri, sarete scusati se non userete cor-rettamente gli hashi (bacchette), ma cercate di ricordare queste poche, semplici regole:

» come negli altri paesi asiatici, non conficcate mai le bacchette verticalmente nella vostra ciotola di riso: ricordano i bastoncini d'incenso utilizzati durante i riti funebri, e per questo è di cattivo auspicio

» non passate il cibo con le bacchette ad altre bacchette » quando vi servite da un piatto di portata non usate l'estremità della

bacchetta che poi porterete alla bocca, ma quella opposta » le bacchette sono strettamente personali: non vanno scambiate

e non devono vagare indecise sui piatti presenti sulla tavola, perciò attingete da quello scelto con un gesto deciso

» non è educato gesticolare o indicare qualcuno con le bacchette; quando non le utilizzate per mangiare, appoggiatele sul tavolo, sull'apposito supporto

» se vi vedete costretti a infilzare il cibo con le bacchette per riuscire a raccoglierlo dal piatto, fatevi portare piuttosto delle posate.

mAnGiAre in un riStorAnte GiApponeSeAl vostro ingresso in un ristorante giapponese sarete accolti da un cordiale ‘Irasshaimase!’ (‘Benvenuti!’). In tutti i locali, tranne forse in quelli più informali, il cameriere vi domanderà: ‘Nan-mei sama?’ (‘Quante persone?’). Indicate il numero dei commensali con le dita, come fanno i giapponesi; sarete quindi condotti al vostro tavolo, oppure al bancone o in una stanza con il pavimento rivestito di tatami.

A questo punto vi porteranno una o-shibori (salvietta calda), una tazza di tè e un menu. L’o-shibori serve a pulirsi le mani e il viso; quando avrete terminato avvolgete la salvietta e lasciatela sul tavolo, accanto a voi. A questo punto arriva la parte più difficile, l’ordinazione. Se non leggete il giapponese potete indicare al cameriere le voci della lista o utilizzare queste due frasi: ‘O-susume wa nan desu ka?’ (‘Che cosa consigliate?’) e ‘O-makase shimasu’ (‘Per favore, decida lei per me’).

Ricordate che in Giappone non esiste la consuetudine della mancia e che il tè viene servito gratuitamente. In genere si paga alla cassa, portando il foglietto del conto consegnato dal cameriere. Solo i locali più grandi di tipo internazionale accettano le carte di credito, quindi i contanti sono la scelta più sicura.

Al momento di uscire è cortesia rivolgersi al personale dicendo ‘Gochisō-sama deshita’, che significa ‘È stata una vera delizia’.

Locali, intrattenimenti e vita notturna Il karaoke continua a essere molto popolare nel suo paese d’origine e gli abitanti di tōkyō adorano cantare a squarciagola nei loro karaoke bar di quartiere. Nella capitale ne trove-rete moltissimi, in genere con un discreto repertorio di canzoni in inglese e persino con qualche successo in spagnolo, francese e cinese. Nella capitale, il panorama della musica live oggi riserva piacevoli sorprese, soprattutto nei quartieri di Shibuya ed Ebisu. Se siete disposti a fare due passi in più, i piccoli bar e club di Shimokitazawa e Kichijōji ospitano spesso esibizioni dal vivo di talenti locali. Roppongi sembra un mondo a parte rispetto al resto di Tōkyō: si tratta infatti di una vivace zona multiculturale in cui gaijin e giapponesi bevono e chiacchierano insieme fino alle prime luci dell’alba. La vita notturna della città, non a caso, si concentra qui. Troverete innumerevoli bar economici frequentati da una clientela abituata ad alzare il gomito, ma anche locali di alta classe dai prezzi esorbitanti.

Minami è sicuramente il fulcro della vita notturna di Ōsaka, ma si trovano tanti bar, club e izakaya anche nei quartieri a sud e a est della stazione. La città offre un gran numero di spettacoli culturali tradizionali, ma purtroppo pochi con orari regolari. Per le informazioni sul calendario di eventi, potete rivolgervi agli uffici turistici oppure dare una scorsa al Kansai Scene.

Per quanto riguarda Kōbe, molta della vita notturna ha come fulcro i tanti caffè della città, gran parte dei quali si trasforma in bar dopo il tramonto.

Se vi piace...

... la birraLa più diffusa è la lager leggera, benché negli ultimi tempi alcuni birrifici abbiano iniziato a produrre anche le birre scure. I produttori più importanti sono Kirin, Asahi, Sapporo e Suntory. Se siete in Hokkaidō tra luglio e agosto, potrete farvi un quadro completo della produzione birraria giapponese alla Festa Estiva della Birra di Sapporo.

La birra è in vendita ovunque, non solo nei locali ma anche nei distributori automatici e addirittura in alcuni templi che offrono ospitalità per la notte. Una lattina da 330 ml acquistata a un distributore costa circa ¥250, anche se esistono lattine giganti che costano ¥1000 o più. Nei bar i prezzi partono da ¥500 e possono aumentare in base al livello del locale. La nama biiru (birra alla spina) è ampiamente disponibile, come anche le marche di importazione.

... le termeIl termine giapponese per ‘fonte termale’ è onsen e il paese ne conta oltre 3000. La parola d’ordine è rilassarsi; molti giapponesi ritengono che l’unico aspetto culturale autenticamente nipponico sia il bagno. Le persone con tatuaggi potrebbero vedersi negare l’ingresso in un onsen o in un sentō (bagno pubblico), perché vengono associate alla yakuza (mafia giapponese). Nelle vasche degli onsen (riservate esclusivamente ai bagni termali) si può entrare soltanto dopo essersi lavati e sciacquati accuratamente.

Si paga il biglietto all’ingresso, nel caso la struttura sia a pagamento; prendete un asciugamano, se non avete portato il vostro; toglietevi le scarpe e sistema-tele negli armadietti chiusi o nelle apposite scarpiere; entrate nello spogliatoio del bagno appropriato (uomini: 男; donne: 女); spogliatevi completamente e ponete gli indumenti in una cesta, che riporrete in un armadietto; portate con voi l’asciugamano. Una volta raggiunta la zona delle vasche, cercate un angolo lungo il muro (sempre che ve ne sia uno) per appoggiare i vostri articoli da toeletta e lavatevi, avendo cura di risciacquare bene tutto il sapone e lo sham-poo. Dopo di che, non vi resta che immergervi nella vasca termale e rilassarvi.

… la cultura popI creatori di Godzilla, dei Pokémon e delle Shonen Knife lavorano ancora duro. Il paese è in ansia per il calo demografico, eppure sembra che ci siano miliardi di ragazzini ansiosi di fare proprie le ultime tendenze – che si tratti delle cosplay (termine nato dall'abbinamento delle parole inglesi costume e play), dei manga (fumetti), degli anime (cartoni animati, ma spesso non rivolti ai bambini) o dei ‘maid café’ –, per non parlare delle 100 novità che sono spuntate mentre leggevate questa frase. Tōkyō è la regina della cultura pop, quindi merita una classifica tutta sua!

» Akihabara Meglio noto come ‘Akiba’, il quartiere di Tōkyō in cui si vendono articoli elettronici a prezzo scontato è la scena vivente delle ultime tendenze degli otaku (fanatici di manga e anime).

» Shibuya È la mecca dello shopping nel cuore dell’universo giovanile di Tōkyō. Tenete gli occhi aperti e noterete le nuove mode che prendono piede mentre passeggiate per strada.

» Museo Ghibli Se a voi o ai vostri figli il nome di Hayao Miyazaki – il re degli anime – suona familiare, non vorrete perdervi la gita di mezza giornata da Tōkyō per visitare il museo dedicato alle opere dello Studio Ghibli, di cui è fondatore.

Come uno del postoi consigli che vi darebbe chi vive a…

…tōkyō » Un cocktail al crepuscolo nelle viuzze del Golden Gai – Questi vicoli, che pullulano di piccoli ed eccentrici locali, rinascono al tramonto, quando si accendono le luci della città:

percorrere il loro piccolo labirinto a tarda ora è un po' come fare un salto indietro nel tempo. È pur vero che alcuni bar del Golden Gai non accolgono volentieri gli stranieri e persino i clienti poco assidui, ma altri locali offrono, al contrario, un luogo intrigante in cui godersi un drink.

» Una giornata di shopping a Ginza – Con il suo fascino classico, Ginza può definirsi la Fifth Avenue di Tōkyō. Nei viali si affacciano negozi di griffes prestigiose come Chanel, Tiffany, Hermès e Louis Vuitton, molto apprezzate dalle signore che frequentano questo quartiere chic ostentando le buste delle maggiori firme appese delicatamente al braccio. Ma fare shopping a Ginza non è appannaggio esclusivo di acquirenti facoltosi: oltre alle boutique di haute couture infatti non mancano bellissime cartolerie che vendono penne stilografiche e fazzoletti tinti a mano, grandi magazzini coi loro straordinari depachika (grandi magazzini) e negozi di artigianato con un assortimento di creazioni giapponesi che affondano le radici nella cultura tradizionale di Tōkyō.

» Alla scoperta dei 'maid café' – Nati dal connubio tra antiche tradizioni e modernità tipica di Tōkyō, i maid café sono bar dove giovani ragazze vestite come le cameriere francesi di un'altra epoca servono una clientela composta per lo più da fanatici dei manga, che le adorano. Molte le variazioni sul tema: dai caffè con cameriere camuffate da snelle eroine degli anime con le tipiche, bizzarre acconciature, ai bar come cameriere vestite (addirittura!) da suore.

» Una ...pausa alle 'toylets' – La ditta Sega sta rivoluzionando il mondo dei WC per uomini con una console da gioco unica nel suo genere, che abbina pipì e punteggi: le cosiddette toylets, che stanno davvero facendo furore in Giappone. Il meccanismo è semplice: più a lungo si urina, più è alto il punteggio; c'è anche una porta USB, per chi volesse tener traccia dei propri record personali. Troverete orinatoi gratuiti a punti al 2°, 3° e 4° piano dell'electric town di Akihabara, dove ha sede il megastore Sega. Per il momento i display sono solo in kanji – se conoscete il giapponese, fate il vostro gioco!

tèIl tè giapponese è verde e contiene molta caffeina e vita-mina C. Il maccha (che potreste trovare traslitterato come matcha), utilizzato nella cerimonia del tè, è tè in polvere che viene mescolato all’acqua e montato con un partico-lare utensile fino a raggiungere una consistenza schiu-mosa. Nella sua forma più comune, invece, il tè verde viene utilizzato in foglie, si chiama o-cha e si beve dopo averlo lasciato in infusione. Oltre al tè verde, in Giappone è molto diffuso un tè dal colore bruno chiamato bancha, offerto gratuitamente nei ristoranti. In estate nelle case dei giapponesi non manca mai il mugicha, tè di orzo tostato servito freddo.

top 5 del tempo liBero1 nara Situata a breve distanza da Kyōto, Nara è una splendida piccola città che molti considerano la culla della cultura giapponese. Vi si trovano alcuni dei giardini, templi e santuari più apprezzati del paese.

2 Shopping a Kyōto Certo, l’antica capitale ha un favoloso assortimento di articoli tradizionali (ceramiche, antiquariato, calligrafie o pitture su rotoli di carta da appendere, articoli per la cerimonia del tè, kimono ecc.), ma sarete sorpresi nel constatare quante boutique alla moda e grandi magazzini ci siano, per non parlare dei meravigliosi mercatini delle pulci.

3 il mercato del pesce tsukiji Un'esperienza unica da fare nella capi-tale del Giappone. Dire che è il più grande del mondo non rende giustizia alle dimensioni, alla varietà e all’eccitazione del luogo. Se vi piace mangiare o cucinare pesce, vi piacerà lo Tsukiji.

4 hikone-jō Visitabile con una gita in giornata da Kyōto, è un incantevole castello che compensa le dimensioni ridotte con aggraziate linee architet-toniche e un bel panorama.

5 una passeggiata nella storica Yanaka Uno dei pochi quartieri della capi-tale scampati al Grande Terremoto del Kantō e alle bombe incendiarie della seconda guerra mondiale, Yanaka sembra la Tōkyō di 100 anni fa. È da tempo apprezzata dagli artisti, i cui studi e le cui gallerie punteggiano i vicoli tortuosi del quartiere, di fianco a boutique e caffè.

...Kyōto » Una full immersion nella cultura tradizionale – Gli spettacoli teatrali del Gion corner sono una specie di corso concentrato di arti tradizionali giapponesi: qui, nella stessa

serata, si può avere un'infarinatura di cerimonia del tè, musica con il koto, ikebana, gagaku (musica di corte), kyōgen (antichi siparietti comici), Kyōmai (danza tradizionale nello stile di Kyōto) e bunraku (teatro dei burattini). Una carrellata di quanto di più tradizionale offra la cultura nipponica.

» Esplorando i mercati – I mercati sono i posti migliori in cui trovare oggetti d'antiquariato e cianfrusaglie varie a prezzi ragionevoli, e sono gli unici posti del Giappone dove si può contrattare sul prezzo. Se siete in città nel periodo giusto, non perdetevi il mercato di Kōbō-san (弘法さん(気寺露天市); 21 di ogni mese al Tō-ji) e il grande mercato di tenjin-san (天神さん(北野天気気露天市); 25 di ogni mese al Kitano Tenman-gū).

» Folleggiando durante le feste tradizionali – Chi si trova a Kyōto la sera del 22 ottobre potrà ammirare il Kurama-no-hi matsuri (Festa del Fuoco di Kurama), una festa emozionante durante la quale uomini in perizoma tradizionale sfilano in processione portando grandi torce accese per le strade di Kurama, tranquillo sobborgo a nord di Kyōto. Chi invece capita in città a luglio farà l'esperienza del Gion matsuri, probabilmente la più celebre festa giapponese, che si celebra per tutto il mese ma ha il suo culmine il 17, con una sfilata di oltre 30 carri decorati che si ispirano a temi antichi. Durante le tre serate precedenti, i partecipanti si radunano in Shijō-dōri indossando magnifici yukata (leggeri kimono estivi) per assistere alla sfilata e per fare bisboccia da una bancarella all'altra.

…Ōsaka » Un panorama da brivido – Assaporate la vertigine di dominare il capoluogo del Kansai dall'alto del futuristico umeda Sky Building, un complesso con torri gemelle

che potrebbe far pensare a una rivisitazione avveniristica dell'Arc de Triomphe di Parigi. La vista dalla cima è straordinaria, soprattutto dopo il tramonto, quando le luci della conurbazione Ōsaka-Kōbe si accendono a perdita d'occhio, come un magico tappeto scintillante. Amate le emozioni forti? Prendete la scala mobile nella galleria vetrata con la quale si salgono gli ultimi cinque piani.

» Un assaggio del periodo Shōwa – Situato ai piedi delle torri dell'Umeda Sky Building, il takimi-kōji (気気小路) è la ricostruzione di una via che nel periodo Shōwa (1926-1989) ospitava un mercato e oggi offre una sequela di ristoranti e izakaya. Godetevi il fascino dei suoi locali in legno dall'aria (quasi) autentica e approfittatene per fare uno spuntino.

» Una passeggiata notturna a Dōtonbori (道気堀) – La zona di Ōsaka dalla vita notturna più vivace si estende a sud del centro, tra il canale detto Dōtonbori-gawa e la galleria commerciale di Dōtonbori: a qualunque ora del giorno e della notte, qui c'è sempre qualche negozio o locale ancora aperto. Un quartiere affascinante dove sembra valere una peculiare versione della legge darwiniana della sopravvivenza: resiste soltanto il più vistoso e appariscente. Quando si fa buio, fate una passeggiata fino al ponte di Ebisu-bashi per assaporare suggestivi scenari notturni alla Blade Runner.

… Sapporo » Un'esperienza gastronomica – Non si può lasciare la città senza aver sperimentato i sapori locali: Sapporo è indubbiamente sinonimo di birra e di rāmen in brodo di miso (i

tagliolini con il tipico condimento a base di soia gialla). Mettete dunque alla prova le vostre capacità degustative nei suoi birrifici. E siccome bere a stomaco vuoto non è salutare, fate un salto in Rāmen Yokochō, un celebre vicolo nel quartiere di Susukino stracolmo di buoni ristorantini tipici di rāmen. E infine un'esperienza gastronomica che i giapponesi stessi ritengono 'esotica' tanto da averla nominata 'Gengis Khan': il jingisu-kan, un grande stufato di agnello e cavolo da consumare con un grande boccale di birra locale.

» Festa Estiva della Birra – Oramai l'avrete intuito: se amate la birra, Sapporo è la città che fa per voi: da metà luglio a metà agosto si tiene infatti l'Ōdōri nōryō Gāden (Festa Estiva della Birra del Parco Ōdōri), durante la quale la Sapporo, l'Asahi e vari birrifici artigianali allestiscono per l'occasione locali all'aperto e propongono una grande varietà di birre e altre bevande, oltre a spuntini e piatti più elaborati.

» Tra le nevi dell'Hokkaidō – Evento che richiama più di due milioni di visitatori, il Sapporo Yuki matsuri (Festa della Neve di Sapporo; www.snowfes.com/english) si svolge ogni anno dal 7 al 13 febbraio ed è tra le manifestazioni più importanti del Giappone. Dal 1974, l'evento ha superato i confini e ha assunto le proporzioni di una gara internazionale, cui partecipano squadre di oltre una decina di paesi, che si sbizzarriscono nella costruzione di grandi sculture di neve e ghiaccio.

Shopping Se volete vedere i negozi più incredibili dovete visitare il paese che negli ultimi decenni ha prodotto un attivo commerciale di miliardi di dollari. In altre parole: se quello che cercate esiste, lo troverete in Giappone. Che si tratti di meloni da 100 dollari o gadget nei negozi ‘tutto a ¥100’ (dove ogni articolo in vendita costa circa €0,70), sarete sorpresi dall’ampia varietà di merci dei negozi, soprattutto a Tōkyō. Nelle boutique di Ginza, il quartiere dello shopping di lusso, fa acquisti il bel mondo della capitale, mentre i comuni mortali prediligono i quartieri di Shibuya e Shinjuku.

Oltre allo shopping tipicamente metropolitano Tōkyō offre anche tanti mercatini delle pulci cittadini, dove migliaia di persone si ritrovano per vendere tesori dimenticati trovati in fondo ai ripostigli e si possono intavolare conversazioni con la gente del posto, che offre un’interessante prospettiva sulle vecchie mode cittadine. Un elenco regolarmente aggiornato dei mercatini delle pulci si trova sul sito www.frma.jp.

Ōsaka ha quasi tanti negozi quanti sono i ristoranti. I grandi magazzini più vasti sono raggruppati nei dintorni delle stazioni JR Ōsaka e Hankyū Umeda, a Kita. I negozi di abbigliamento di lusso e delle maggiori firme internazionali si trovano invece in Midō-suji, la via principale di Minami, fra le stazioni della metropolitana di Shinsaibashi e Namba. Ōsaka è specializzata invece nell'elettronica e il quartiere di Den Den Town è la sua mecca. Den Den Town (il nome si ispira alla parola giapponese denki, che significa elettricità), è una zona commerciale quasi esclusivamente dedicata a prodotti e componenti elettronici. Per qualsiasi prodotto e utensile relativo alla cucina, visitate la galleria commerciale dōguya-suji (道具屋筋) di Minami.

A Kyōto la tradizione domina sulle conquiste della modernità e chi vuole portarsi a casa un po' di Giappone tradizionale partirà all'esplorazione di Shinmonzen-dōri, nel quartiere di Gion, con le sue botteghe di antiquariato (mobili, ceramiche, stampe, calligrafie e molto altro), e teramachi-dōri, dove si trovano tanti vecchi negozi tradi-zionali con belle vetrine.

i grandi magazzini giapponesiI giapponesi adorano fare la spesa nei grandi magazzini o depāto, icona del consumismo nipponico, diffusisi nei primi anni del boom economico: questi bastioni del capita-lismo offrono raffinate occasioni di shopping a 360 gradi agli abitanti della capitale, perennemente di corsa. Al piano interrato dei grandi magazzini si dispiegano in tutta la loro ricchezza gastronomica i depachika (デパ地下), dove i giapponesi fanno la spesa alimentare e i viaggiatori possono fare il pieno di prodotti tipici, per un picnic o per un souvenir: biscotti, cracker di riso, tè e tradizionali dessert giapponesi impac-chettati con cura; cibi rari provenienti dalle regioni nipponiche più remote; sushi e sashimi in vassoi pronti al consumo; i sōzai, contorni ispirate a varie cucine, mentre chi preferisce sapori occidentali deve cercare i delica (delicatessen). Infine, per i più temerari, il fugu (pesce palla), il pesce velenoso che se tagliato da mani sapienti (e nei depachika lo sono) diventa una delizia per il palato.

top 5 dei prodotti tipici1 prodotti elettronici Si possono ammirare e osservare nei gigan-teschi negozi di Akihabara, dove un tempo si trovava Electric Town, luogo in cui comprare articoli di elettronica a prezzi scontati e dove i primi nerd si rifornivano dell’occorrente per montare computer in casa.

2 capi di abbigliamento eccentrici Tōkyō è famosa per le sue tribù della moda, ognuna delle quali provvista di un territorio privile-giato. Ginza, da tempo il principale quartiere dello shopping di Tōkyō, ospita molti grandi magazzini e boutique di alto livello. La rivale Hara-juku, dall’altra parte della città, ha boutique di lusso, così come negozi di moda di strada. Shibuya è sede della macchina della moda giovanile, mentre la vicina Shimo-Kitazawa ha la più alta concentrazione di negozi di abbigliamento vintage.

3 Artigianato di tōkyō Potete trovare articoli per la casa realizzati da artigiani e oggetti d’arte o di antiquariato locale (paraventi tradi-zionali e arredi vari) nei quartieri di Yanaka e di Asakusa.

4 tonno Il tonno più pregiato viene messo all’asta e venduto al miglior offerente al mercato di Tsukji di Tōkyō.

5 Anime e manga Akihabara, meglio noto come ‘Akiba’, il quar-tiere di Tōkyō in cui si vendono articoli elettronici a prezzo scontato, è anche la scena vivente delle ultime tendenze degli otaku (fanatici di manga e anime).

Emergenze e saluteemerGenzeAiuto! たすけて! tas·ke·tePerfavore,miaiuti. たすけてください。 tas·ke·te ku·da·saiPossousareiltelefono? 気気を気してくれませんか?den·ua o ka·sci·te ku·re·ma·sen·kaChiamatelapolizia! 警察を呼んで! kei·sa·tsu o ion·deChiamateunmedico! 医者を呼んで! i·scia oion·deC'èstatounincidente. 事故です。 gi·ko desDov'èlastazionedipolizia? 警察署はどこですか? kei·sa·tsu·scio ua do·ko des kaDovesonoiserviziigienici? トイレはどこですか? toi·re ua do·ko des kaMisonoperso. 迷いました。 ma·ioi mash·taVattene! あっちへ行け! Atchi e ike!

Il Giappone è un paese con un elevato standard di assistenza sanitaria (sebbene la qualità della stessa possa variare a seconda dei luoghi) e poche malattie endemiche. L’igiene per quanto riguarda il cibo e l’acqua è generalmente buona. Non sono richiesti particolari vaccini per entrare nel paese e, al di là di ricordarsi di portare con sé i farmaci che si assumono regolarmente e una farmacia da viaggio per curare autonomamente i disturbi più lievi, non è neces-saria alcuna preparazione particolare. Gli ospedali e le cliniche sono diffusi in tutto l’arcipelago e soltanto le isole più piccole e remote sono un po’ carenti di strutture sanitarie.

Disponibilità dell'assistenza sanitariaSebbene il sistema sanitario giapponese sia esteso e completo, la qualità dell’assistenza può essere molto diversa da luogo a luogo.Ecco alcuni suggerimenti utili:

» Se dovete portare medicinali o attrezzature mediche particolari, prima della partenza è utile contattare una rappresentanza giapponese in Italia per chiedere se sono necessari eventuali permessi.

» In linea di massima è meglio cercare assistenza nelle cliniche universitarie o negli ospedali più grandi, piuttosto che nelle strutture private. » I medici giapponesi sono talvolta restii a curare gli stranieri, quindi è molto importante che dimostriate di essere in possesso di un’assicurazione o di denaro

contante in caso necessitiate della loro assistenza. Avete tutto il diritto di insistere affinché vi curino. » La maggior parte degli ospedali e delle cliniche osserva orari precisi per le visite mediche (in genere al mattino). » Gli alberghi e le ryokan saranno in grado di indirizzarvi verso i migliori ospedali della zona (e conosceranno anche le strutture dove lavorano medici che parlano

inglese). » La maggior parte dei medici parla un po’ d'inglese. Assicuratevi tuttavia la presenza di una persona che parli giapponese che vi aiuti a descrivere le vostre con-

dizioni, oltre che a orientarvi nell’ospedale.

» Le cure dentistiche sono diffuse e di buon livello, ma anche abbastanza costose, perciò ricordatevi di fare un controllo accurato prima di partire.

Trasporti interni: viaggiare in GiapponeAereoI servizi aerei interni al Giappone sono estesi, affidabili e sicuri. In molti casi, l’aereo si rivela perfino più rapido dello shinkansen (treno ad alta velocità), con una differenza di costo molto contenuta. Inoltre l’aereo è un mezzo efficiente per spostarsi dalle isole maggiori alle numerose isolette minori, in particolare quelle del Nansei-shotō (le isole meridionali del Kagoshima-ken e dell’Okinawa-ken).

Nelle principali città giapponesi operano agenzie di viaggi con personale che parla inglese.

BigliettiPer i voli interni le tariffe di andata e ritorno sono di solito più basse del 10% rispetto al prezzo di due biglietti di sola andata. Sia ANA sia JAL concedono ribassi fino al 50% ai viaggiatori che acquistano il biglietto un mese o più prima della partenza, oltre a sconti di minore entità in caso di anticipo compreso fra una e tre settimane. Ai viaggiatori stranieri ANA propone anche lo Star Alliance Japan Airpass: i viaggiatori in possesso di un biglietto internazionale valido, emesso da qualsiasi compagnia aerea e acquistato al di fuori del Giappone, hanno diritto fino a cinque voli su tutte le rotte ANA a soli ¥11.550 per ciascun volo (in certi casi un risparmio enorme), da utilizzare nell’arco di 60 giorni.

AutobusIl Giappone ha un’estesa rete di autobus a lunga percorrenza. Questi mezzi non sono certo veloci come i treni veloci shinkansen (il viaggio tra Tōkyō e Kyōto, per esempio, richiede soltanto due ore e mezzo con lo shinkansen e circa otto ore in autobus), ma le loro tariffe sono paragonabili a quelle dei futsū (treni locali). Naturalmente ci sono molte località del Giappone dove i treni non arrivano e l’autobus diventa l’unico mezzo di trasporto pubblico.

notturniGli autobus notturni sono una buona soluzione per chi abbia a disposizione un budget limitato e non possegga un Japan Rail Pass. Relativamente economici, sono spaziosi tanto da permettere di stendersi e dormire qualche ora, consentendo quindi di risparmiare il costo di un pernottamento. Di solito partono verso le 22 o le 23 e arrivano tra le 6 e le 7 del giorno successivo.

BigliettiPer le prenotazioni, potrete rivolgervi a qualunque agenzia di viaggi in Giappone o al midori-no-madoguchi (ʻsportello verdeʼ) delle più importanti stazioni Japan Rail (JR). Il Japan Rail Pass è valido su alcuni autobus interurbani, ma quando possibile è quasi sempre preferibile prendere lo shinkansen (molto più veloce e comodo).

Trenitipi di trenoI treni più lenti che fermano in tutte le stazioni sono detti futsū o kaku-eki-teisha. Un gradino più su si trova il kyūkō (espresso), che ferma in un numero limitato di stazioni. Una variante dei treni kyūkō sono i kaisoku, treni espresso di solito operanti sulle linee JR. Infine, il treno più veloce (non shinkansen) è il tokkyū (intercity), talvolta noto come shin-kaisoku. Gli shinkansen operano su binari diversi rispetto a quelli dei treni regolari e, in alcuni casi, la stazione loro riservata si trova a una certa distanza dalla stazione JR (come per esempio nel caso di Ōsaka).

Su quasi tutte le linee shinkansen esistono due o tre tipi di servizi, sostanzialmente suddivisi fra i più veloci treni espresso, che si fermano in un numero limitato di stazioni, e i treni più lenti, che effettuano fermate in un numero maggiore di stazioni. Le tariffe sono sempre uguali; l’unica differenza è che i posti sulle carrozze normali costano un po’ meno di quelli sulle Green Car.

Japan rail passÈ un documento di viaggio imprescindibile per chiunque pianifichi di usare molto il treno in Giappone (www.japanrailpass.net/eng/en001.html). Da ricordare: il Japan Rail Pass deve essere acquistato fuori dal Giappone. Possono comprarlo i turisti stranieri e i giapponesi residenti all’estero (ma non gli stranieri residenti in Giappone). Il pass non è valido per il shinkansen super espresso Nozomi, ma lo è per qualunque altro servizio (compresi gli altri shinkansen). I bambini di età compresa tra i sei e gli 11 anni possono usufruire dei pass per bambini, mentre i minori di sei anni viaggiano gratuitamente. Ricordate, però, che il documento vale soltanto sui servizi JR; per i treni privati dovrete acquistare il relativo biglietto.

Per ottenere il pass, per prima cosa si deve acquistare fuori dal Giappone un voucher presso gli uffici JAL o ANA o nelle grandi agenzie di viaggi. Arrivati in Giappone, lo presenterete a uno dei JR Travel Service Centre (situati nelle maggiori stazioni, oltre che negli aeroporti

internazionali di Narita e del Kansai). Per ottenere il pass, dovrete esibire il passaporto. La durata del pass inizia nel momento in cui lo si convalida; dispo-nendo di un Japan Rail Pass e volendo utilizzarlo, potreste non riuscire a prenotare viaggi in treno con un’agenzia di viaggi al di fuori del Giappone. Il motivo è che il pass si attiva in Giappone e per effettuare la prenotazione bisogna mostrare il pass. Di seguito altri pass più specifici.

Jr east passIl Jr east pass (www.jreast.co.jp/e/eastpass/top.html) si rivela molto conveniente per chi desideri viaggiare esclusivamente nel Giappone orientale.

Il San-yō Area pass (www.westjr.co.jp/global/en/travel-information/pass/sanyo) consente la libera circolazione sulla linea shinkansen tra Ōsaka e Hakata, oltre che sui treni locali in servizio tra le due città.

Jr West Kansai area passOttimo affare per chi si limita a esplorare la zona del Kansai, il Kansai Area pass (www.westjr.co.jp/global/en/travel-information/pass/kansai) consente la circola-zione illimitata sulle linee JR tra le città più importanti della regione, come Himeji, Kōbe, Ōsaka, Kyōto e Nara, e copre anche i treni JR per/dall’aeroporto del Kansai, con l’esclusione degli shinkansen.

Automobile e motociclettaSpostarsi in automobile o in motocicletta in Giappone è abbastanza agevole, anche per chi non ami troppo andare alla ventura. Le strade più importanti sono indicate in inglese e le norme di circolazione, in generale, vengono rispettate dagli automobilisti locali.

La benzina, pur essendo cara, non ha prezzi proibitivi: il costo al litro oscilla da ¥137 a ¥139 per quella normale e da ¥148 a ¥150 per quella a elevato numero di ottani (il ‘pieno’ si traduce con la parola mantan). I gasoreen sutando (pompe di rifornimento) si trovano in quasi tutti i centri abitati del Giappone, oltre che presso le stazioni di servizio lungo le autostrade. Se siete soci di un’associazione automobilistica del vostro paese, potrete veder riconosciuti i vostri diritti dalla Japan Automobile federation (JAF; %03-6833-9000, 0570-00-2811; www.jaf.or.jp/e/index_e.htm; 2-2-17 Shiba, Minato-ku, Tōkyō 105-0014).

noleggioLe agenzie di autonoleggio di solito sono raggruppate nei pressi delle stazioni ferroviarie e dei moli dei traghetti. In genere, le tariffe medie per un’automobile di piccola cilindrata vanno da ¥5000 a ¥7000 al giorno, con la possibilità di sconti per i noleggi di durata superiore. In aggiunta, dovrete pagare ¥1000 al giorno per l’assicurazione. Oggi, molte automobili a noleggio sono dotate di navigatori satellitari, magari difficili da impostare per la lingua, ma utili per individuare la propria posizione.toyota rent-a-car (%in Giappone 0800-7000-111, fuori dal Giappone 81-3-5954-8020; http://rent.toyota.co.jp/en/index.html) ha la rete di noleggio più estesa e un sito internet con molte informazioni utili tramite il quale è possibile prenotare anche dall’estero.

norme di circolazioneIn Giappone si guida tenendo la sinistra, ma ciò non pone problemi particolari: non è in vigore alcuna norma insolita o di difficile interpretazione e i segnali stradali seguono le convenzioni internazionali.

patente di guidaI viaggiatori italiani possono guidare un’automobile in Giappone con la patente di guida rilasciata in Italia (purché muniti di una traduzione ufficiale in lingua giapponese) senza l’obbligo di conversione, per il periodo massimo di un anno a partire dalla data di ingresso nel paese. Le patenti straniere e le patenti di guida internazionale sono valide in Giappone soltanto per sei mesi.

motociclettaIl casco è obbligatorio. L’attrezzatura necessaria per viaggiare – borse, portapacchi, cinghie e cosi via – è reperibile facilmente nei negozi di accessori: il posto migliore in cui cercare è il Korin-chō, il quartiere delle motociclette di Ueno a Tōkyō: qui troverete più di 20 negozi specializzati, alcuni dei quali assumono venditori stranieri che parlano sia il giapponese sia l’inglese. Le moto più piccole (sotto i 125 cc) non possono circolare sulle autostrade.

BiciclettaIl Giappone è un posto ideale per spostarsi in bicicletta. Conviene uscire dalle città caricando il vostro mezzo sul treno o su un autobus; per il trasporto in treno, avrete bisogno di una borsa apposita che troverete in vendita nei migliori negozi specializzati. Una soluzione al caro prezzi di una buona bici è l’acquisto di una bicicletta usata; nuove, le stesse biciclette costano molto di più: a partire da ¥10.000 per una comune bicicletta fino a ¥100.000 per una buona mountain bike.

noleggioTroverete negozi che noleggiano biciclette nei pressi delle stazioni ferroviarie e delle autostazioni nella maggior parte delle aree turistiche del Giappone, nonché vicino ai moli dei traghetti su molte delle isole più piccole, e pure molti ostelli sono attrezzati per affittarle. Le tariffe medie si aggirano intorno a ¥200/1000 all’ora/giorno. Gli inconvenienti si nascondono nei mezzi: in genere bassi e con pochi rapporti.

ImbarcazioniIl Giappone è un paese insulare e pertanto c'è una rete capillare di linee di traghetti che viaggiano tra le isole o tra i porti di una stessa isola. I traghetti possono essere un ottimo mezzo per spostarsi e visitare aree che altrimenti potrebbero essere irraggiungibili. La rotta tra Ōsaka (Honshū) e Beppu (Kyūshū), per esempio, è una buona soluzione per arrivare nel Kyūshū e – se si sceglie l’ora giusta – per vedere alcune isole del Mare Interno. Le sistemazioni più economiche per i viaggi lunghi sono le cabine dotate di tatami in cui semplicemente si stende il futon sul pavimento. Per raggiungere Okinawa e le Isole sud-occidentali del Giappone in traghetto, ci si può informare sul biglietto ‘all-you-can-sail’ proposto dalla compagnia di traghetti Marui/A-Line.

Liquidati spesso come semplice attrazione turistica, gli autobus fluviali (http://suijobus.co.jp) sono un mezzo comodo e panoramico per spostarsi fra i quartieri orientali della capitale.

indirizzi GiApponeSiIn Giappone trovare un posto partendo dall'indirizzo può essere un'impresa ardua, anche per gli stessi giapponesi. Il problema è duplice: anzitutto, l'indi-rizzo fa riferimento a una zona anziché a una via; in secondo luogo, i numeri non sono necessariamente consecutivi, perché prima della metà degli anni '50 venivano assegnati in base alla data di costruzione degli edifici.

Per trovare un posto, il metodo più semplice è chiedere indicazioni, ma tenete a portata di mano l'indirizzo scritto. Le numerose stazioni di polizia situate nei vari quartieri sono utili per agevolare l'orientamento dei turisti e gli esercizi commerciali spesso includono, negli annunci pubblicitari o nei biglietti da visita, una piccola mappa in cui figura la loro ubicazione.

Quasi tutti i taxi e le automobili a noleggio sono ormai provvisti di navigatori satellitari che permettono di orientarsi con estrema facilità, a condizione di riu-scire a inserire nel sistema l'indirizzo o il numero di telefono corrispondente. Naturalmente, per inserire l'indirizzo dovrete essere in grado di leggere il giap-ponese, ma per i numeri di telefono non dovrebbero esserci problemi.

pASS ferroviAri A tŌKYŌSuica (www.jreast.co.jp/e/pass/suica) è una tessera ferrovia-ria prepagata con chip elettromagnetico che si passa davanti al lettore sui tornelli automatici. È valida per tutti i treni, la metropolitana e gli autobus della città, e facilita il trasferimento tra linee e il calcolo delle tariffe. Se ne può acquistare una al distributore automatico di biglietti in qualunque stazione della rete ferroviaria JR; è richiesto un deposito di ¥500, rimborsato quando si restituisce la tessera a uno sportello JR.

Trasporti localiTutte le grandi città offrono un’ampia rete di trasporti pubblici. In molti centri si possono acquistare biglietti giornalieri, chiamati ichi-nichi-jōsha-ken, per corse illimitate in autobus, tram o metropolitana. Varie forme di abbonamento sono disponibili per soggiorni più lunghi.

AutobusI biglietti si acquistano dal conducente al momento di salire o di scendere. A Tōkyō e in alcune altre città giapponesi si paga una tariffa fissa indipendente-mente dalla distanza. In altre località, appena saliti sull’autobus si deve prendere da una macchinetta un biglietto che indica il numero della zona di partenza (seiri-ken); al momento di scendere, nella parte anteriore dell’autobus vedrete un’insegna luminosa indicante la tariffa richiesta, che andrà pagata all’autista.

taxiI taxi sono comodi e si trovano anche nelle città e sulle isole più piccole, soprattutto nei pressi delle stazioni ferroviarie. I prezzi sono più o meno uguali in tutto il paese: la tariffa (indicata sui finestrini) va da ¥600 a ¥710 per i primi 2 km, dopo i quali si passa a ¥100 ogni 350 m circa. Viene applicato un supplemento per il tempo se la velocità scende al di sotto dei 10 km orari. Di giorno è difficile verificare se un taxi in movimento sia occupato, perciò fate un cenno con la mano: se è libero si fermerà. Di notte, le vetture libere si distinguono di solito per una lampadina accesa sul tetto. Per i taxi chiamati via radio o per le corse effettuate dopo le 23, è previsto un supplemento del 20%.

treno e metropolitanaLe metropoli più grandi, prime fra tutte Ōsaka e Tōkyō, hanno reti ferroviarie urbane che comprendono una linea circolare intorno al centro cittadino e diramazioni verso le stazioni principali e la metropolitana. Di solito le linee sotterranee, che si trovano a Fukuoka, Kōbe, Kyōto, Nagoya, Ōsaka, Sapporo, Tōkyō e Yokohama, sono le soluzioni più rapide e comode per girare in quelle città.