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Geografia urbana e regionale
Renato Ferlinghetti
Università degli Studi di Bergamo
Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’
Bergamo, 12 ottobre 2017
Anno accademico 2017-2018
Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione
Il nostro percorso disciplinare
• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra
• Il processo di territorializzazione
• La varietà della geografia
• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città
• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo
• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana
• Profilo storico urbanistico di Bergamo
• Funzioni e crescita delle città
• Ambiente e paesaggio
• Sistemi territoriali urbani e reti di città
• Politiche urbane
• Le città del mondo: Singapore la città del futuro?
• 1° Attività sperimentale
• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di
Formazione alla formazione del luogo;
Teoria della territorializzazione
• - Il processo di territorializzazione si articola in tre fasi:
• 1) Controllo intellettuale; manifestazione che riguarda la sfera intellettuale
• Denominazione
• 2) Controllo materiale; manifestazione che riguarda la sfera materiale
• Reificazione
• 3) Controllo strutturale; manifestazione che riguarda la sfera dell’organizzazione sociale
• Strutturazione
Tracce di territorializzazione: dal luogo di formazione alla
formazione del luogo
• Manufatti: • Prodotti dalle attività umane che forniscono informazioni sulle
società del passato
• Le fonti scritti;
• Le fonti figurate;
• I manufatti territoriali
• Ecofatti • Elementi del contesto naturale odierno che forniscono
informazioni sugli ambienti del passato
• Fenomeni naturali;
• Forme relitte;
• Depositi paleoambientali.
• C. Tosco, Il paesaggio storico. Le fonti e i metodi di ricerca, Rpma-Bari 2009.
Le fonti e gli strumenti per la ricerca geo-storica
• Le fonti scritti • Possono essere classificate in funzione del genere,
anche se tale sistematizzazione non deve essere
considerata in modo troppo rigido
• - fonti letterarie;
• - fonti geografiche e corografiche;
• - fonti statistiche e amministrative;
• - Estimi e catasti.
Le fonti e gli strumenti per la ricerca
Attività sperimentale n. 1
Analisi della destinazione d’uso, delle proprietà e
della numerazione delle parcelle catastali
dell’area di Palazzo Baroni secondo il Catasto
Lombardo Veneto del 1853
Attività sperimentale n. 1
Dal luogo di formazione alla formazione del luogo
• Stendi una breve relazione, strutturata:
• Copertina
• Premessa
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della numerazione delle parcelle.
• Tabella con le indicazione della numerazione, della
destinazione d’uso, dei gelsi, del toponimo e della proprietà
delle parcelle dell’area del Palazzo Baroni secondo il Catasto
Lombardo Veneto del 1853.
• Stralcio della carta del Catasto Lombardo-veneto del 1853
con l’indicazione della destinazione d’uso delle parcelle
dell’area di Palazzo Baroni.
La copertina, il nostro biglietto
da visita
• Come articolarla?
• Autore (nome e cognome)
• Titolo
• Immagine evocativa
• Contesto di produzione dell’elaborato
La premessa, l’annuncio di un viaggio
culturale
• Nella premessa indica almeno tre motivi che ci
hanno spinto a svolgere questa esperienza
Le carte e la tabella il cuore
dell’elaborato
• Nell’elaborazione delle carte e della tabella
ricordati di inserire la didascalia e la legenda.
• Per la carta della destinazione d’uso delle
parcelle abbiamo concordato di colorare in nero
gli edifici, in verde scuro i prati, in verde chiaro i
giardini, in arancione orti e ortaglie, in rosso
coltivi da vanga ed arativi, in marrone gli incolti e
gli zerbi.
• Giovedì portare le prime bozze del lavoro,
che andrà consegnato entro martedì 17
novembre
Il Dove di una città
• Sito e posizione di Bergamo
• Rapporto tra substrato geologico e colore
e materiali del costruito
• ‘Quando il sotto si fa sopra’
Il nostro primo itinerario di studio: il
Geografo con gli stivali
Attività sperimentale n. 2
Quando il sotto si fa sopra
• Analisi materica, tecnica e floristica dei
muri di via della Noca
• Svolgi il lavoro in un gruppo di cinque
persone
• Analizza 5 segmenti della cortina muraria
di via della Noca
• Per ogni segmento scatta una fotografia e
identifica:
Attività sperimentale n. 2
Quando il sotto si fa sopra
• Per ogni segmento scatta una fotografia e
identifica:
• - i materiali utilizzati
• - la tecnica utilizzata (a secco o con malte)
• - lo stato di conservazione
• - il popolamento floristico
Attività sperimentale n. 3
Quando il sotto si fa sopra
• Raccogli le informazioni raccolte in una
relazione così strutturata:
• - Copertina
• - Premessa
• - Risultati acquisiti (Analisi del paramento
murario di Via della Noca)
• - Conclusioni
•
La flora dei muri ubiquitaria o
specifica?
La geografia delle geografie, Varietà
della disciplina
• La geografia non è una scienza unitaria
per fini e metodi perseguiti, ma procede
lungo molti, paralleli, ma distinti binari di
ricerca, fortemente intrecciata ad altre
discipline scientifiche, umanistiche e
persino filosofiche, che insieme ad essa
hanno tentato di interpretare la realtà
della superficie terrestre.
• Geografi, specialisti nello studio e nella
rappresentazione dell’organizzazione territoriale
Varietà delle geografie
• Varietà degli oggetti di studio: naturali, antropici, spesso nuovi (megalopoli, problemi ambientali, settori dei trasporti e della telematica, ecc.)
• Varietà dei fruitori (diversi gli uni dagli altri e quindi diversamente capaci e interessati all’interpretazione dell’organizzazione territoriale)
• Varietà degli operatori ( con diversificata formazione professionale, scientifica, umanistica, ecc.)
• Varietà degli approcci scientifici (fisico-analitico, economico-politologico, umanistico)
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 10-11)
Le tre domande della geografia:
dove, come, perchè • Originario e universale è il problema di
rapportarsi allo spazio, localizzando
(dove!) sé stessi e gli altri oggetti
geografici gli uni rispetto agli altri, nonché
qualificandoli nella loro tipicità, cioè
descrivendoli (come!)qualitativamente e,
progressivamente, classificarli e
interpretarli (perché!).
• (Corna-Pellegrini, 2002, p. 128)
• La nascita della geografica, nella Grecia classica
• Le origini più antiche della Geografia classica possono
essere ricondotte alle Periegesi, opere storiografiche sorte in epoca ellenistica che intorno a un itinerario geografico raccoglievano notizie storiche su popoli, persone, località, verificate, per quanto possibile dall’esperienza personale
• Ecateo di Mileto (VI –V secolo a. C.), articola l’opera Periegesi in due libri: Europa e Asia ‘Io scrivo cose che credo vere, invece molti racconti greci sono ridicoli’. Criterio della verosimiglianza, razionalismo, illuministico ionico’
Carta della Terra nell’opera di Ecateo di Mileto (550-476 a.C.). Le
terre emerse sono fasciate dall’Oceano. L’ecumene è diviso in
Europa, Asia e Libia. Le ultime due divise dal Nilo.
• Geografia classica
• Erodoto (484-425 a.C.)
• Interpretazione dell’organizzazione territoriale
• Nelle sua opera Storie, articolata in nove volumi, dedica lunghe
digressioni geografiche su paesi e popoli allora poco conosciuti
(Egitto, Libia, Persia, Scizia). Merito di Erodoto è quello di
sfrondare dal mito le conoscenze geografiche del tempo: per
esempio afferma di non avere notizia di un fiume Oceano citato da
Omero e da altri autori antichi.
• ‘Gli intellettuali greci del primo periodo ellenistico
avevano più interesse per i problemi di geografia fisica e
di astronomia che desiderio di conoscere le nazioni in
cui si muovevano come padroni.’ A. Momigliano 1955.
• ‘I greci, matematici impareggiabili, gettarono le
fondamenta della cartografia riconoscendo la sfericità
della Terra, inventando le coordinate geografiche
(latitudine e longitudine), inventando terre e mari del
bacino mediterraneo e delle aree limitrofe.’ A. Frémont,
2007
• Geografia classica
• Dove?
• Localizzazione e rappresentazione degli oggetti e fatti geografici e definizione della forma della Terra
• Dicearco da Messina (IV sec.a.C.), Eratostene di Cirene (III sec. a.C.), Claudio Tolomeo (II sec. d.C.)
• Dicearco da Messina formula il diafragma, linea di riferimento
orizzontale, che divide in due parti il mondo conosciuto e tocca le Colonne d’Ercole, lo stretto di Messina, Atene e Rodi.
• Eratostene crea un mappamondo con reticolo geografico e scrive il testo Geografia, prima grande sintesi delle conoscenze del mondo.
• Tolomeo elabora un mappamondo con reticolo geografico “regolare” geometrico e formula le leggi del sistema planetario geocentrico o sistema tolemaico.
Nell’'Itinerario intorno alla Terra, autorevole opera geografica, Dicearco
da Messina, mostra per la prima volta una carta dotata di due linee di
riferimento, paragonabili alla odierna suddivisione topografica in
meridiani e paralleli.
Planisfero di Tolomeo, ricostituito dalla Geographia tolemaica (circa
150 d.C.) nel XV secolo, che mostra la "Sinae" (Cina) all'estrema
destra, oltre l'isola di "Taprobane" (Sri Lanka, più grande del
normale) e l'"Aurea Chersonesus" (penisola del Sud-Est asiatico).
Il cartografo un geografo matematico alle prese con la
rappresentazione geometrica della superficie terrestre - Jan
Vermeer, 1668.
Planisfero di Mercatore. L'Europa
(10.521.324 kmq), risulta più vasta
del Sud America (17.842.000 kmq),
che invece è quasi il doppio.
Il prodotto della cartografia: Il mondo in una carta, la carta diviene
il mondo
Geografia classica • Come?
• Alcuni eruditi greci portati a Roma si specializzarono nel
fornire ai governanti le conoscenze etnografiche di cui
avevano bisogno per governare e godere il mondo.
• La moderna concezione di utilizzare una guida storico-
geografica per visitare i luoghi deriva da tale sensibilità
storica.
• Strabone (58 a. C. – tra 21 e 25 d.C.)
• Autore dell’opera Geografia e dei Commentari storici
• La Geografia comprende 17 libri che descrivono le
regione dell’epoca conosciute e abitate. I primi due libri
trattano dei problemi, degli scopi, dei limiti e dei
destinatari della scienza geografica, il V e il VI affrontano
il territorio italiano.
• (Strabone, Geografia.L’Italia libri V-VI, Milano, BUR – Rizzoli, 1988)
L’opera Geografia di Strabone è così divisa:
libri I e II: introduzione all'opera, in cui Strabone vuole dimostrare che
Eratostene ha avuto torto a invalidare l'opera di Omero dal punto di vista
geografico.
libri dal III al X: descrivono l‘ Europa e più in particolare la Grecia antica
(libri VIII-X).
libri dall'XI al XVI: descrivono l‘Asia minore.
libro XVII: descrive l‘Africa (Egitto e Libia).
La sua opera è il trattato geografico più ampio dell'antichità e riprende
talvolta testi di diversi secoli più antichi del suo. A differenza della
geografia tolemaica, improntata su uno studio ed una analisi più
rigidamente matematiche, la Geografia di Strabone presenta un impianto
più storico-antropologico risultando il più importante autore di questo
filone. È solo a partire dal VI secolo che Strabone diventa l'archetipo del
geografo.
Gli storici classici hanno riconosciuto l'interesse della sua opera e il suo
talento letterario, grazie al quale egli riusciva a descrivere un luogo dove
non era stato, meglio di chi c'era stato davvero.
Nella B.U.R sono pubblicati, con testo greco a fronte i libri: III e IV -
Geografia. Iberia e Gallia; V e VI - Geografia. L'Italia; VIII - Geografia. Il
Peloponneso; XI e XII - Geografia. Il Caucaso, Asia Centrale e Anatolia
• Come
• Descrizione della molteplicità degli aspetti
della superficie terrestre
• Strabone (58 a. C. 21/25 d.C.) Geografia,
17 voll.; Pomponio Mela Chorographia 44
d.C.; Plinio il Vecchio (23-79 d.C.)
Naturalis historia
Il geografo ‘con gli
stivali’ a caccia delle
forme e dei paesaggi
mondo
La descrizione del mondo una ‘fatica’ mai
esaurita
• Perché
• Ricerca delle connessioni esistenti tra gli oggetti geografici e i fatti descritti legata agli indirizzi illuministici e a un nuovo rispetto per i processi razionali del pensiero umano.
• Alexander von Humboldt (1769-1859) Viaggio alle regioni equinoziali del nuovo continente, Kosmos
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio
• La geografia esce dalla sua fase avventurosa e, in qualche modo, fabulistica, per entrare in quella della precisa osservazione del territorio con i mezzi oggettivi e spersonalizzati che si dispone.
Alexander von Humboldt (1769-1859) Secondo
Charles Darwin, Alexander von Humboldt “è il
più grande esploratore di tutti i tempi”. Dal 1799
al 1804 esplorò il bacino dell’Orinoco, la
Cordigliera andina, il
Messico e Cuba. Nel 1829, a sessant’anni,
si spinse nella Russia asiatica, oltre gli Urali,
fino alla frontiera con la Mongolia. Conobbe
Federico il Grande, Napoleone e il Presidente
Jefferson. Fu amico di Goethe, Schiller,
Gay-Lussac, Volta e Gauss. La sua opera
e il suo esempio di naturalista-esploratore
contribuirono a far nascere in Darwin,
Wallace, Haeckel e in molti altri scienziati
di entrambi gli emisferi, l’amore per
la scienza e per la ricerca naturalistica
“sul campo”.
Un sogno letterario che si fa realtà
• « Ho in mente un'idea: racchiudere in un'opera tutto il mondo
materiale, tutto ciò che oggi sappiamo delle apparizioni della
volta celeste e della vita sulla Terra. »
• Negli ultimi 25 anni della sua vita Alexander von Humboldt
scrisse a Berlino la sua opera scientifica principale, Il cosmo.
L'opera è una delle più ambiziose nel mondo scientifico che
mai siano state pubblicate. Con Il cosmo cerca di descrivere in
maniera intelligibile la struttura dell'Universo dal punto di vista
delle conoscenze di allora in uno stile piacevolmente letterario.
I cinque tomi Il cosmo, progetto di una descrizione fisica del
mondo, vennero pubblicati tra il 1845 e il 1862. Il quinto
volume uscì postumo. Tutti e cinque i volumi raggiunsero una
tiratura di 87.000 copie, cosa sensazionale per i tempi. Nel
giro di poco tempo vennero tradotti in quasi tutte le lingue
d'Europa.
Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo. Il 5 giugno 1799
salparono da La Coruña a bordo della nave "Pizarro". A bordo si trovavano
moderni strumenti, sestanti, quadranti, telescopi, cronometri, teodoliti,
inclinometri, cianometri, igrometri, barometri e termometri, per effettuare il
maggior numero di misurazioni possibili.
Alexander von Humboldt inseguì per tutta la sua esistenza un sogno,
anche se questo lo portò alla rovina economica. È un modello di
ricercatore sentimentale, che mai niente e nessuno ha potuto fermare.
• Due piante di grande importanza ci sono giunte dall'America, una per il
nostro profitto, l'altra per la nostra rovina. La pianta benemerita è la patata,
la pianta maledetta è il tabacco.
• La crudeltà nei confronti degli animali non è conciliabile né con una vera
cultura né con una vera erudizione. Essa è una dei vizi caratteristici di un
popolo rozzo e ignobile. Oggi, quasi tutti i popoli sono più o meno barbari
verso gli animali.
• È falso e grottesco sottolineare in ogni occasione il loro apparente alto
grado di civilizzazione, mentre allo stesso tempo permettono o perpetrano
ogni giorno con indifferenza le più atroci crudeltà contro milioni di vittime
indifese. C'è forse da meravigliarsi se questi cosiddetti popoli civilizzati sono
sulla tragica via della decadenza?
• La gente prima nega una cosa; poi la minimizza; infine decide che la si
sapeva gia da tempo.
• La stessa superficie di terreno che, come pascolo, ossia come foraggio per
gli animali, nutre indirettamente dieci persone con la carne degli animali che
vi vengono allevati, potrebbe sostenere e nutrire cento persone con miglio,
piselli, lenticchie e orzo.
• Nello spazio in cui vive un cacciatori possono vivere dieci pastori, cento
contadini e mille giardinieri.
• Comprensione della dimensione dell’uomo
• La geografia esplicativa consente di rilevare delle regolarità nel campo fisico, ma non genera una geografia umana generale che illustri, mediante leggi, il destino dei popoli in funzione dell’ambiente naturale
• Critica al positivismo geografico ( e massimamente a quello quantitativo) che rifletteva sull’esistente senza porlo sostanzialmente in discussione.
• Ribaltare lo scopo della ricerca geografica da quello di spiegare il mondo a quello, nuovo e ben più affascinante, di cambiare il mondo per renderlo più giusto e umano, fu la sfida che essi raccolsero, respirando l’aria delle ‘rivoluzioni culturali’ allora in corso in varie parti del mondo (Dematteis, 1970 in Corna-Pellegrini, 2002)
Comprensione della dimensione dell’uomo
e la Geografia culturale
• Discussione sulla presunta oggettività della
ricerca scientifica: le stesse realtà sono
diversamente percepite e valutate da chi le
possiede o da chi le guarda dall’esterno, da chi
le domina e da chi le subisce. I diversi punti di
vista dei fruitori del territorio, fino ad allora
ritenuti ininfluenti, rispetto alla lettura scientifica
del territorio stesso, diventano invece il punto
focale da cui far partire ogni esame del reale. • (posmodernismo, indirizzo semiotico, geo-filosofia, indirizzo
spiritualista, ecc.)
• Comprensione della dimensione dell’uomo
• Capire il modo nel quale gli uomini vivono lo spazio (Ma gli uomini sognano, gli uomini hanno una sensibilità)
• La geografia è la scienza della comprensione e non della spiegazione
• Varietà e ricchezza della Geografia
• Le molteplicità dei generi si possono ordinare secondo tre tipi di concezione:
• Descrittiva (dove, come)
• Esplicativa, nel senso della scienza positivista (perché)
• Comprensiva, che si sforzi cioè di considerare gli uomini nella loro diversità piuttosto che partire da uno schema a priori.
• Queste concezioni non si escludono l’un l’altra: da questa diversità di approcci nasce il continuo arricchimento e sviluppo della Geografia
Adalberto Vallega, Le grammatiche della geografia,
Bologna, Patron, 2004.
• Approccio geografico.
• Possiamo considerare il territorio come un insieme di elementi, umani e naturali, che si compongono variamente tra loro e interagiscono formando strutture. In tal modo costruiamo conoscenza e produciamo rappresentazioni usando una piattaforma razionalista, grazie alla quale consideriamo strutture territoriali costituite da elementi legati tra loro da relazioni casuali. (grammatica razionalista)
• Valori culturali dei luoghi, le loro ragioni di essere in rapporto alla vita delle persone e delle singole comunità umane, in sostanza ci consente di comprendere il senso esistenziale del modo con cui la superficie terrestre è immaginata, abitata, utilizzata, (grammatica umanistica)
• Le due grammatiche costituiscono due modi nettamente differenziati di costruzione del discorso geografico.
Varietà delle geografie
• Caratteristico del procedere e del contrapporsi delle diverse scuole di pensiero geografico è che non si sono mai sostituite l’una all’altra. Ciò contraddice, almeno per la geografia, l’ipotesi di Thomas Kuhn, secondo la quale, nel procedere della riflessione scientifica, sempre nuovi paradigmi interpretativi sostituiscono quelli precedenti, i quali tendono a rilevarsi obsoleti. Nella ricerca geografica non è stato cosi.
• (Corna-Pellegrini, 1992, p. 15)
Varietà delle geografie
• Tutto ciò complica un poco i modelli tradizionali di ricerca geografica, ma li arricchisce straordinariamente, e soprattutto li avvicina ad un diffuso bisogno di conoscere e capire il mondo. Inoltre ciò facilita l’interazione tra le geografie e le altre discipline scientifiche ed umanistiche, molto delle quali hanno pieno titolo per “leggere” aspetti diversi e peculiari del territorio.
• (Corna-Pellegrini, 2002)
I fini delle discipline geografiche
• Balza in primo piano l’esigenza di una geografia che,
insieme a tutte le altre materie curriculari, arricchisca la
personalità dell’allievo e del cittadino insegnandogli a:
• guardare il territorio (quello vicino, ma anche quello
lontano), decodificare i suoi segni, leggere talune sue
immagini sintetiche, capire le sue capacità d’uso da
parte degli uomini, rispettarne le culture così varie, e
conservarne, infine, i valori ambientali così delicati e
spesso irripetibili.
• (Corna-Pellegrini, 2002)