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Ottobre 2007 Anno VI Numero 1

Numero 1 Ottobre 2007 - oratoriodioggiono.org · MOZZANICA MICHELE Responsabile Stampa REDAELLI MICHELE Disegnatore, Correttore bozze ... inizio. A questa grazia, nella preghiera,

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Ottobre 2007 Anno VI Numero 1

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LA REDAZIONELA REDAZIONELA REDAZIONELA REDAZIONE Direttore Responsabile CRIPPA DON MARCO Caporedattore, Impaginatore ARRIGOSI MATTEO Vicecaporedattore, Sez. Di tutto e di più FUMI MARTA Segretari AMATO ANDREA TALLARICO GIULIANA Sez. Vita Oratoriana BREDA ALBERTA Sez. Sport BRUSADELLI CLAUDIA Consigliere MOZZANICA MICHELE Responsabile Stampa REDAELLI MICHELE Disegnatore, Correttore bozze PANZERI ANDREA Correttore bozze RIPAMONTI FABIO Rilegatrice ANGHILERI VILMA

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23848 Oggiono LC

L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 2

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La Redazione av-visa tutti i lettori che da quest’anno è at-tivo il

Servizio Servizio Servizio Servizio numeri numeri numeri numeri arretrati:arretrati:arretrati:arretrati:

se desiderate a-vere un numero del Giornalino degli scorsi anni oratoriani, non avete che da scri-verci!

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007 Pagina 3

Editoriale È con timore e trepidazione che vedo ormai avvicinarsi il giorno in cui avrà ini-zio il mio nuovo incarico nella Comunità Cristiana di Oggiono. Timore perché ogni nuovo inizio porta con se naturalmente delle incognite. Ci si domanda se si è all’altezza, si av-verte il peso delle aspettative. C’è da conoscere una nuova comunità che non inizia un nuovo cammino con me, ma chiede di continuare il proprio rispetto legittimo della propria storia e nella fedeltà del Vangelo. C’è poi la necessità di farsi conoscere nel rispetto dei tempi delle persone, co-struendo così le basi per una collabora-zione il più possibile fruttuosa e serena per tutti. Trepidazione perché il modo migliore per scacciare il timore è cominciare, affronta-re le cose piuttosto che immaginarle. La consapevolezza che dà pace è che vi è una grazia del Signore che accompagna ogni inizio. A questa grazia, nella preghiera, mi affido e affido ciascuno di voi. A Lui che tutto può, affido e affido ogni nostro miglior desiderio perché ci aiuti a realizzarlo.

Don Marco Crippa

IN QUESTO NUMERO VI SEGNALIAMOIN QUESTO NUMERO VI SEGNALIAMOIN QUESTO NUMERO VI SEGNALIAMOIN QUESTO NUMERO VI SEGNALIAMO

♦ ORATORIO ESTIVO 2007: I PENSIERI DEI BAMBINI pag. 4 ♦ CAMPI ESTIVI 2007 pag. 7 ♦ LORETO 2007 pag. 9 ♦ LOGO ORATORIO INVERNALE pag. 13 ♦ NOTE DALLA BANDA pag. 16

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi

Inno Oratorio Estivo “Musica Maestro”

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ORATORIO ESTIVO 2007ORATORIO ESTIVO 2007ORATORIO ESTIVO 2007ORATORIO ESTIVO 2007

“Musica Maestro“Musica Maestro“Musica Maestro“Musica Maestro”

Ti gira tutta intorno ti raggiunge dentro il cuore non riesci a stare fermo è una forza dentro te regala emozioni che ti rendono più vivo il mondo è più vicino anche grazie a lei. E’ viva per le strade Nelle case e nelle chiese Unisce le persone Crea una comunità E quello che è diverso Lei raccoglie in armonia Il mondo è tutto unito anche grazie a lei. E’ la musica, la musica Una traccia della fantasia di Dio Con la musica, sì la musica È dono del suo amore in mezzo a noi Regala tanta gioia e libera anche il pianto riaccende la speranza che promette novità la vita si racconta si confrontano i pensieri il mondo è un po’ più bello anche grazie a lei. Tu non ci hai mai pensato Ma c’è un canto proprio bello: è quello della vita e lo stai inventando tu! Sarà sicuramente una musica speciale (un successo straordinario) il mondo è un po’ più bello anche grazie a te! Sei una musica, una musica Una traccia della fantasia di Dio Una musica, sì una musica Sei dono del suo amore in mezzo a noi!

Saluto calorosamente gli altri bambini dell’oratorio estivo; vorrei anche rin-graziare don Donato, gli animatori, suor Vincenzi-na e le altre suore. Io spero che i gialli vincano però anche se perdesse-ro non importa perché l’importante è che ci sia-mo divertiti durante l’Ora-torio estivo. ciao Orato-rio!!! Ilaria, gialli All’inizio non volevo ne-anche venire all’Oratorio, ma quando mercoledì po-meriggio sono venuto a giocare mi sono divertito tantissimo e ho deciso di iscrivermi non solo al po-meriggio, ma anche al mattino. Vorrei ringraziare il don per la pazienza che ha avuto in questi anni e mi dispiace che se ne debba andare. Vorrei ringraziare tutti gli animatori che inventano molti giochi per noi ragaz-zi e tutte le mamme che vengono e partecipano all’oratorio. ciao a tutti! un anonimo Un altro mese di Oratorio estivo è trascorso. Le quattro settimane sono passate davvero in fretta! Ricordo il primo giorno come se fosse ieri: erava-

La bocca della verità: pensieri dei bambini

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

mo in chiesa prepositurale per la consegna delle magliette e don Donato, riferendosi alle letture appena ascoltate, ci aveva chiesto durante questo periodo di oratorio di lodare il Signore con canti e danze e di imparare a non lamentarsi e a non vergognarsi durante i giochi e le attività proposte dagli animatori. Il tema era la musica: abbiamo imparato che noi siamo tanti piccoli strumenti che dobbiamo com-porre la melodia della nostra vita guidati dall’unico vero maestro, Gesù. È lui il diret-tore d’orchestra, che bisogna ascoltare e imitare. È stato un Oratorio estivo un po’ particolare: era l’ultimo in cui ci avrebbe seguito don Donato e quindi ognuno di noi ha cercato di “goderselo” fino in fondo e di “fotografare” ogni evento con lui per farlo poi diventare un bel ricordo. Du-rante il pomeriggio il primo momento era dedicato alla preghiera: ci dividevamo in gruppi e leggevamo di volta in volta un brano della vita di al-cuni santi. Ci hanno accom-pagnato S.Filippo Neri, che con il suo esempio ci ha inse-gnato ad ascoltare e obbedire la voce di Gesù che parla nel nostro cuore; s.Giovanni Bo-sco, che ci ha trasmesso la voglia di lavorare con carità e dolcezza anche quando costa fatica; s.Francesco d’Assisi, che ci ha fatto capire che ci si può affidare al Signore anche vivendo in semplicità e pover-tà; s.Gianna Beretta Molla, che ci ha aiutato a capire il valore dell’amore materno, mentre s.Teresa di Lisieux ci ha fatto imparare a gioire per-

ché siamo piccoli, perché ab-biamo bisogno di aiuto, per-ché non possiamo contare solo sulle nostre forze: sap-piamo che Gesù ci tiene per mano. Io purtroppo non ho parteci-pato alle attività mattutine e neanche alle uscite fuori dall’-Oratorio, ma posso dire di essermi divertita ugualmente. noi di seconda media siamo stati eletti “responsabili delle squadre”, e quindi dovevamo stare attenti e curare ogni bambino più piccolo. ogni giorno c’era qualcosa di nuo-vo: le combattute partite di pallavolo, i freschi giochi con l’acqua, le divertenti gare sul campo di calcio… il giorno dei santi Pietro e Paolo ab-biamo invitato anche il sinda-co di oggiono, Pietro Riva, per festeggiare il suo onoma-stico. Lui ha gentilmente of-ferto ad ogni bambino un ghiacciolo dissetante! Dopo aver trascorso così ben quattro settimane in compa-gnia, è arrivata la serata tanto attesa di chiusura dell’Orato-rio estivo 2007, che si è svol-ta dentro il palazzetto. Il don ci ha affidato alla Madonna e ci ha ricordato ancora una volta di lodare il Signore suo-nando e cantando, mentre gli animatori con le loro vivaci magliette arancioni ballavano un salmo ebraico. Successi-vamente tutti i bambini e i ra-gazzi si sono esibiti davanti ai loro genitori con dei brevi bal-letti. Credo che il pubblico ab-bia apprezzato i nostri trave-stimenti, molto scenografici, da coccodrillo, da gallina… indossati da ogni bambino. Noi preadolescenti eravamo

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ORATORIO ESTIVO “Musica Maestro”

vestiti da… suore! Proprio tutti, maschi compresi! Ab-biamo cantato mentre alle nostre spalle venivano proiettate alcune immagini del filmato “Sister Act”, da cui abbiamo preso spunto. È stato proprio un suc-cessone e i genitori ci hanno applaudito molto. Infine, dopo le premiazioni delle varie gare, il don ha regalato a ciascun anima-tore una piccola fisarmoni-ca a bocca, con la quale dovranno suonare la “musica di Dio”, mentre a noi ragazzi ha dato un simbolico foglio penta-grammato, su cui dovre-mo scrivere la melodia della nostra vita. Gli ani-matori invece hanno do-nato al don una bacchetta da direttore d’orchestra, perché possa dirigere an-che un’altra comunità e comporre con essa una canzone armoniosa e ispi-rata da Dio. L’oratorio è finito con le grida di esultanza dei ver-di, che hanno vinto la cop-pa come squadra con più punti. Mentre i genitori be-vevano il fresco cocktail alla frutta preparato dalle mamme, noi ragazzi ci sa-lutavamo e ci davamo ap-puntamento a settembre. Sono sicura che don Do-nato ricorderà sempre con un briciolo di nostalgia i momenti trascorsi insieme a noi. Colgo l’occasione per ringraziarlo, insieme agli animatori e agli aiuto animatori, per averci fatto vivere ancora una volta

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi

Laboratori: Teatro

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ORATORIO ESTIVO “Musica Maestro”

un’esperienza così bella e gioiosa. A presto! Gloria Fumi A me piace l’Oratorio perché ci sono le mie amiche, gli animatori sono bravi e mi diverto! Giulia Grazie agli animatori e alle animatrici perché sono sem-pre disponibili e ci aiutano sempre. Un preado Grazie a tutti gli animatori: ci siamo divertiti moltissimo e vi ringrazio tanto per l’amore che ci avete dato. Sumia Quest’anno l’Oratorio è stato bello, anzi molto bello e ri-lassante. Grazie animatori e don Donato! Benedetta A me piace l’Oratorio perché mi piace pregare, giocare, fare i compiti e andare in gi-ta, soprattutto in montagna! Manuel Un’animatrice ci scrive: Un’altra giornata è passata e torni a casa sfinita. Ti siedi e cerchi finalmente di riposarti un po’, ma è impossibile: la musica dell’inno ti rimbomba nella testa e ripensi alle ore trascorse. Ti ricordi le corse da un angolo all’altro dell’O-ratorio per organizzare i gio-chi; le lamentele dei ragazzi perché “neanche oggi si va in piscina”; gli inutili richiami ai bambini più dispettosi e le urla per cercare di spiegare

Durante l’Oratorio estivo mattutino si facevano vari laboratori tra cui quello di teatro. In questo laboratorio innan-zitutto c’è da decidere l’argo-mento, poi, per scegliere la storia da recitare alla fine dell’Oratorio, si leggono un paio di racconti e alla fine si sceglie, a votazione, la più bella. Fatto tutto questo, si assegnano le parti ad ogni ragazzo/a e si cominciano le varie prove.

Durante le prove dovevamo stare in silenzio per sapere quando entrare in scena e in particolare, nelle prime, do-vevamo imparare le posizio-ni da tenere sul palco. Nel corso delle prove ufficia-li, in cui è stata effettuata una registrazione, avevamo paura, ma in fondo, con un po’ di fortuna, è andato tutto ok. Simone Besana

Laboratori: Basket Quest’estate, nei giorni im-mediatamente successivi alla fine della scuola è inizia-to l’oratorio estivo “Musica Maestro!”. In mattinata si partecipava a un laboratorio e di pomeriggio si facevano i giochi organizzati dagli ani-matori. Di mattina ho scelto di aggregarmi al gruppo di pallacanestro. Mattina dopo mattina, con l’aiuto di Gior-gio e Umberto Aldeghi an-che i meno capaci sono riu-sciti ad imparare a fare ca-nestro. Ogni giorno faceva-mo esercizi nuovi per alle-narci nel tiro e nel palleggio per poi concludere la “lezione” con una movimen-tata partita nella quale ognu-no di noi poteva provare a mettere in pratica le nuove tecniche imparate. Alla fine dell’oratorio ciascuno di noi aveva imparato qualcosa di nuovo divertendosi. Andrea Breda

Laboratori: Scenografia

Quest’anno all’Oratorio

un gioco che, nonostante i tuoi sforzi, sembra a tutti in-comprensibile. Ma poi, cosa più importante, ti ricordi an-che del sorriso dei ragazzi che si divertono e allora ti rendi conto che forse la tua fatica non è stata del tutto inutile. E ti ricordi, anche mesi dopo la fine dell’Orato-rio, delle loro espressioni; dei loro nomi, che sono ve-ramente tanti e difficili da imparare; dei giochi che hanno inventato loro e che tenti di capire nonostante la loro spiegazione sia quasi incomprensibile; dei disegni che ti regalano e delle loro facce tristi quando, alla festa finale, si rendono conto che ormai l’Oratorio è finito. Così, anche se sai che non avrai mai fatto abbastanza e che devi sempre cercare di migliorare per rendere l’Ora-torio più bello possibile, ca-pisci che per quel mese, tanto faticoso ma anche al-trettanto divertente, il tuo impegno è servito a qualco-sa.

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

estivo noi ragazzi di seconda media abbiamo realizzato la scenografia di “Sister Act”, che consisteva in due balletti uno dei quali in costume ide-ati dagli animatori che si occu-pavano della scenografia. Così ogni giorno, dopo la me-renda, noi ragazzi ci trovava-mo in palestra dove ci aspet-tavano gli animatori che erano pronti a farci ballare. Noi ma-schi, compreso me, eravamo una decina e gli animatori si sono stupiti nel vederci così numerosi. I nostri maestri di ballo erano: Andrea Magni, Andrea Panzeri, Vanessa Sangiorgio e Silvia Straniero. Poi c’era Paolo Riva addetto alle musiche. Pomeriggio dopo pomeriggio abbiamo imparato i balletti (anche noi maschi!). Così, l’ul-timo giorno, abbiamo fatto la prova generale con i costumi: dovevamo vestirci da suo-ra !!!!! Noi ci vergognavamo un po’. Il vestito preparato dal-le mamme consisteva in una lunga tunica nera con il collet-to bianco e il velo nero soste-nuto da una striscia di cartone bianco. Io , Marco e gli altri non volevamo metterci il velo , ma il don ci ha democratica-mente obbligato. La sera del-lo spettacolo finale ci siamo esibiti in pubblico vestiti di tut-to punto . Siamo piaciuti molto a giudicare dai molti applausi ricevuti. Tutto sommato è stato anche molto divertente. Una sceno-grafia diversa dal solito! In conclusione ci siamo fatti quattro risate e senza mode-stia eravamo proprio belli !

Lorenzo Panzeri

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ORATORIO ESTIVO “Musica Maestro”

CAMPO ESTIVO 2007: PREADO Ci è piaciuto molto il CE (Campo Estivo) a Natz. Innanzi-tutto perché la cucina era ottima. Inoltre al GolMarket, un piccolo supermercato vicino alla nostra pensione, a soli € 0,95 si potevano comprare i………………Jelly-Belli! Si trattava di caramelle a forma di fagiolo gelatinoso di gusti stranissimi come: popcorn al burro, cheesecake alla fra-gola, gelato alla pera, marshmallow, kiwi dei mari del sud, limone aspro… Un altro aspetto divertente erano i tornei a ping pong. L’unica cosa noiosa erano le camminate in montagna lunghe e faticose !!! Il giovedì siamo andati a Bolzano all’andata in pullman e al ritorno in treno. Il negozio migliore era il “ninetynine cent” dove tutto ma proprio tutto costava solo 99 centesi-mi. Ci siamo divertiti un sacco e speriamo di rivivere questa esperienza. Ciao a tutti! Ste, Davide, Paolino e Appy CAMPO ESTIVO 2007: ADO Rieccomi cari lettori come va tutto a posto? Bene oggi vi racconterò le avventure del giorno di Monaco al campo estivo. Allora vista la lontananza ci siamo alzati presto la mattina, intorno alle 6 perché alle 7 e 30 avevamo il pul-lman. Poi siamo scesi a fare una bella colazione; come al solito ho preso latte e caffé con un bel panino e marmel-lata di fragole. Finita la colazione abbiamo ascoltato le spiegazioni della giornata dal don e poi abbiamo prepara-to il pranzo e la cena con i deliziosi panini imbottiti di af-fettato, un succo e una bottiglia d’H2O. Poi siamo tornati nelle nostre camere ed abbiamo finito di preparare lo zai-no. Tutti insieme ci siamo diretti alla fermata dell’autobus dove ci aspettava un pullman riservato solo per noi. Dopo una breve preghiera siamo partiti verso la destinazione stabilita: Monaco. Durante il tragitto c’era gente che dor-miva e altra che invece chiacchierava poi intorno alle 11 abbiamo raggiunto il nostro traguardo. Tutti insieme ci siamo recati in Marienplatz dove abbiamo stabilito il pun-to di ritrovo ovvero appena fuori la Cattedrale. Subito ci siamo entrati per trovare un posto dove celebrare l’Euca-restia ed abbiamo trovato una cappelletta. Finita la Mes-sa siamo andati a visitare l’interno della Cattedrale (il re-sto che ci mancava) ed abbiamo visto una zona dove ci sono dei bassorilievi poi un’altra zona dove ci sono scritti i nomi dei cardinali ed abbiamo anche trovato il nome

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 8

Oratorio Estivo “Musica Maestro”

Ratzinger con scritto papa.Successivamente siamo usciti dalla Cattedrale e siamo andati nel parco a pranzare tutti insieme. Appena finito il cibo alcune persone compreso il sotto-scritto hanno incominciato a giocare a poker ed indovinate chi è uscito per primo??? Sì avete indovinato: io. Dopo una mezz’ora il don ci chiama e ci dice: “Preparatevi che an-diamo a visitare chiese e musei” e tutti iniziano a borbottare:”Uffa!!!! Ma non dovevano andare in giro per la città come volevamo noi???” Ma….. scherzo!!! Appena siamo ritor-nati in Marienplatz il don dice:” Scherzavo!!!! Mi raccomando alle 5 e mezza ci ritroviamo qui ok???” . Non appena ha finito di parlare c’è stato il fuggi-fuggi generale: tutti che fuga-vano in giro a fare shopping ed in piazza siamo rimasti io, il Benny, Ivan e Friz. Insieme siamo andati in alcuni negozi per comprare dei souvenir di Monaco: Benny un boccale di birra per suo papà, Ivan lo stesso oggetto per la medesima persona e Friz un oggetto non ancora identificato. Poi in un negozio di articoli sportivi abbiamo incontrato tutti gli altri ragazzi del gruppo (solo i maschi) e abbiamo perso Friz. Rimasti in tre somari e tre briganti siamo andati in un negozio di giochi perché Ivan voleva comprare le fiches ed invece ha comprato una scatola con dentro di tutto per il poker, compreso un tappetino, e poi siamo andati a fare merenda in un bar dove Ivan ha mangiato un gelato, Benny ha bevuto solo una coca cola ed io non ho preso nulla perché ero ancora pieno. Nel resto del pomeriggio abbiamo girato per il mercato per trovare un regalo da fare a mia sorella ma ho trovato solo un gelato buonissimo. Poi ad un tratto vedo il negozio Bijoux Brigitte, (gioielleria) entro ed esco vittorioso con un paio di orecchini per mia sorella. Successiva-mente incontro Pollo e Gabbo ed insieme abbiamo deciso di andare al negozio della Bo-se, per vedere se vendono attrezzature da dj. Mentre ci recavamo lì incontriamo le ra-gazze che ci dicono: “Aiuto c’è un tizio che continua a girarsi ed a mandarci baci aiuto!!!” la mia risposta fu :”Ignoratelo no???” Poi le ragazze visto un negozio di moda, ci scappa-rono dentro. Tornati al ostro obbiettivo siamo entrati ed abbiamo visto che vendevano so-lo tv e pc allora io parlando il mio perfetto inglese ho chiesto al commesso se in città c’era un altro negozio di musica poi ho detto a Pollo: “Ascolta bene anche tu”; rispose in ingle-se e non avevamo capito niente, poi ci chiese se eravamo italiani e noi in coro “sì” (che figura!!!!!). Usciti vittoriosi dal negozio abbiamo corso per andare a vedere il negozio di musica, per strada abbiamo incontrato le Bratz con Umbe e Vale mentre bevevano ad un bar e Umbe ci chiese di guardare se vendevano i cd di Gigi D’Agostino. Senza altre frenature raggiungemmo il negozio Muller (nostra meta) dove siamo entrati e saliti al pri-mo piano ed abbiamo cercato cd techno, house ed altro. Ivan ne ha presi tre (né house né techno), Paolo invece ne ha preso uno house two house molto bello ma di Gigi non ce n’erano. Al limite del tempo siamo tornati al punto di ritrovo (Marienplatz) dove il don ha preso la decisione di acquistare il tavolo da poker. Successivamente siamo ripartiti col pullman verso Natz . Penultima fermata: au-togrill per cena poi dritti dritti a Naz. Infine dopo aver raggiunto la meta abbiamo fatto la preghiera serale e poi siamo andati nei nostri letti belli caldi. Consiglio vivamente di andare a visitare Monaco (io mi sono divertito moltissimo) perché oltre ad essere una bella città, è pie-na di storia interessante e di una cultura fantastica.

Alla prossima, gente!!! Fletto i muscoli e sono nel vuoto

Eragonovanta

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

Camminiamo insieme! Che cos’è l’Agorà? I giovani rappresentano la speranza della Chiesa e sono una fondamentale risorsa per la comunicazione del Vangelo nel mondo di oggi! L’Agorà dei giovani italiani è un per-corso di tre anni, scandito da alcuni grandi eventi nazionali ed internazionali: ♦ un incontro nazionale

dei giovani italiani a Lo-reto, preceduto da alcu-ni giorni di accoglienza in una trentina di diocesi nelle Marche, in Umbria, Romagna ed in Abruzzo, in data sabato 1 e do-menica 2 settembre 200-7;

♦ la Gmg di Sydney, nel luglio 2008, che vedrà la partecipazione diretta di ca. 15.000 giovani e la partecipazione “virtuale” di altre decine di mi-gliaia. Essa costituisce un ideale “centro” del percorso, offrendo im-portanti stimoli e conte-nuti a tutta l’iniziativa;

♦ un evento locale (diocesano o interdioce-sano) “in simultanea na-zionale”, nell’estate 200-9, a chiusura dell’itinera-rio triennale.

Attraverso questo percorso la Chiesa vuole rendere le nuo-ve generazioni sempre più protagoniste della propria missione! L’Agorà dei giovani italiani scommette sulla mis-sionarietà, dimensione fonda-mentale della vita e dell’azio-ne di un cristiano e di una co-munità.

L’incontro nazionale di Lo-reto Pienamente inserito nel con-testo del triennio dell’Agorà dei giovani italiani, l’evento di Loreto si colloca in posizione di “cerniera” tra l’anno dedi-cato all’ascolto e i due anni dedicati alle diverse forme di evangelizzazione. La presen-za del Santo Padre Benedet-to XVI conferisce all’incontro un valore straordinario. L’in-contro di Loreto è pensato per i giovani dai 16 ai 35 anni (fascia di età delle Gmg) e si propone di coinvolgere una piccola delegazione per ogni Paese europeo e del Mediter-raneo, una delegazioni di gio-vani australiani, le Diocesi italiane, le associazioni ed i movimenti ecclesiali giovanili, le comunità cristiane delle diocesi di accoglienza e della zona in cui si realizza l’evento finale. Luogo dell’incontro è la conca di Montorso, nei pressi della città di Loreto, che cu-stodisce la reliquia della San-ta Casa. Data dell’incontro è sabato 1 e domenica 2 set-tembre; il fine settimana è preceduto da tre giorni di ac-coglienza in 32 diocesi del centro Italia. I giorni dell’accoglienza e della condivisione Il periodo che va dal pomerig-gio del 29 agosto alla mattina del 1 settembre è dedicato all’accoglienza. Sono diretta-mente coinvolte 32 diocesi della Romagna, delle Mar-

AGORÁ DEI GIOVANI ITALIANI

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AGORA’ GIOVANI ITALIANI Loreto 2007

che, dell’Umbria e dell’A-bruzzo. Le giornate sono caratterizzate da alcune dinamiche consolidate (ospitalità nelle famiglie, eventi di festa e di cono-scenza del territorio...), ma anche da iniziative originali, collegate al tema del primo anno dell’Agorà dei giovani italiani: condi-visione degli esiti del cammino di ascolto; in-contro con realtà giovanili significative; iniziative di evangelizzazione e di so-lidarietà. La giornata del pellegrinaggio Al mattino del sabato, tutti i gruppi, sia quelli che hanno vissuto i giorni del-l’accoglienza, sia quelli che arrivano direttamente dalla propria residenza, si spostano nell’area adia-cente a Loreto, per inizia-re un pellegrinaggio a pie-di verso il luogo dell’in-contro. Il pellegrinaggio è sempre avviato da una breve celebrazione inizia-le ed è animato via radio, in modo da attuarsi come vero cammino nella fede. Il pellegrinaggio termina all’arrivo nella conca di Montorso. L’incontro a Montorso L’evento finale è struttura-to secondo una sequenza di sei momenti: 1. tempo dell’accoglienza: proposta di musica ed a-nimazione;

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LUCE DI VERITÀ (G. BECCHIMANZI-S. PURI-C.GIORDANO) Luce di verità, fiamma di carità, vincolo di unità, Spirito Santo Amore. Dona la libertà, dona la santità, fa’ dell’umanità il tuo canto di lode. Ci poni come luce sopra un monte: in noi l’umanità vedrà il tuo volto Ti testimonieremo fra le genti: in noi l’umanità vedrà il tuo volto Spirito, vieni. Cammini accanto a noi lungo la strada, si realizzi in noi la tua missione. Attingeremo forza dal tuo cuore, si realizzi in noi la tua missione. Spirito, vieni. Come sigillo posto sul tuo cuo-re, ci custodisci, Dio, nel tuo amore. Hai dato la tua vita per salvarci, ci custodisci, Dio, nel tuo amore. Spirito, vieni. Dissiperai le tenebre del male, esulterà in te la creazione. Vivremo al tuo cospetto in eter-no, esulterà in te la creazione. Spirito, vieni. Vergine del silenzio e della fede l’Eterno ha posto in te la sua di-mora. Il tuo “sì” risuonerà per sempre: l’Eterno ha posto in te la sua di-mora. Spirito, vieni.

L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 10

AGORA’ GIOVANI ITALIANI Loreto 2007

2. momento di celebrazione: dalle 18.00 alle 20.00, liturgia vespertina presieduta dal Santo padre Benedetto XVI; 3. momento di spettacolo/festa 4. momento di condivisione: durante la notte, si attivano sull’area degli spazi di preghie-ra ed incontro (le Fontane di Luce) 5. momento di lode: celebrazione della preghiera del mattino; 6. celebrazione eucaristica: conclude l’eventoalle 20.00, liturgia vespertina presieduta dal Santo padre Benedetto XVI;

Riportiamo qui di seguito il testo del canto Luce di verità, inno italiano dell’AGORA’, perché le parole possano farsi preghiera…per tutti e non solo per i giovani!

Tu nella Santa Casa accogli il dono, sei tu la porta che ci apre il Cielo Con te la Chiesa canta la sua lode, sei tu la porta che ci apre il Cielo Spirito, vieni. Tu nella brezza parli al nostro cuore: ascolteremo, Dio, la tua parola; ci chiami a condividere il tuo amore: ascolteremo, Dio, la tua parola. Spirito, vieni.

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Loreto dopo Colonia. Un altro raduno di centinaia di migliaia di giovani. E in mezzo a co-sì tante persone che cantano, ballano, scherzano e pregano insieme ritrovi qualcuno in particolare che conosci bene perché viene dalla tua zona, o qualcuno che viene da lon-tano e tu lo hai conosciuto in vacanza e non ti saresti mai aspettato di ritrovarlo. Eppure era lì, proprio lì, anche lui. Questo ritrovarsi insieme per incontrare Gesù è la conferma più bella del fatto che la strada che stai seguendo, quella verso Dio, è proprio quella giusta. Ed è molto confor-tante, e anche una splendida testimonianza per chi non ha ancora trovato la via, vedere che tanti, tantissimi altri giovani stanno camminando nella stessa direzione (anche se lungo itinerari diversi) e si sono ritrovati insieme, nello stesso luogo. Due soli giorni in cui la strada è stata la stessa per tutti prima di tornare a dividersi con la certezza che: “Camminiamo sulla strada che hanno percorso i Santi tuoi, tutti ci ritroveremo dove eter-no splende il sole” Marco Corti

L’esperienza di Loreto è stata per me la prima di questo genere, non ho infatti mai partecipato in passato alle precedenti Giornate Mondiali della Gioventù e sono veramente contenta di averla vis-suta. E’ bello vedere come l’entu-siasmo dei partecipanti sia stato coinvolgente, quasi “contagioso”. Mi ha infatti piacevolmente stupito l’affetto con il quale i lauretani hanno accolto la moltitudine di giovani che ha letteralmente invaso il loro pae-se offrendoci acqua, caffè e calorosi saluti ma anche la partecipazione di chi ha seguito l’evento da casa in televisione o attraverso i giornali. E voglio collegare ciò ad una frase pronunciata dal papa durante l’omelia, che, insieme ad altre, si è impressa nella mia me-moria:”Non abbiate paura di apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembra-re perdente o fuori moda: i vostri coetanei, ma anche gli adulti, e specialmente coloro che sembrano più lontani dalla mentalità e dai valori del Vangelo, hanno un profondo bisogno di vedere qualcuno che osi vivere secondo la pienezza di umanità manifestata da Gesù Cristo”. Chiara Narciso … Sono stati giorni pieni, veri, intensi di gioia, preghiera, incontri. A Loreto ho sperimen-tato l’abbraccio grande e concreto della Chiesa, ho incontrato la gioia di Cristo che si è fatta dono vivo e palpitante in ogni grande o piccola presenza che ha animato questi giorni… Ho scelto di partecipare a questo incontro con altri amici, altri ragazzi, per stare vicino ad una persona a me molto cara che ha vissuto un’esperienza difficile… ma è sta-to bello ritrovare gli amici del mio paese in ogni altra presenza che mi stava accanto, era come se i 400mila giovani presenti sulla piana appartenessero tutti ad un’unica grande parrocchia, che è la Chiesa… Sono partita per vivere una tappa importante della mia vita, per sostare un attimo a riflettere in questo momento di passaggio, per dare nuovo slancio a ciò che mi appresto a vivere e ad incontrare… e nella grande piana di Montor-so, in mezzo a tanti volti giovani che come me erano in cerca di risposte, forse ho trova-to quello che cerco!

Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

LE TESTIMONIANZE DEI GIOVANI

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AGORA’ GIOVANI ITALIANI Loreto 2007

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Così ora è un po’ difficile trovarsi davanti ad un foglio bianco da riempire, far uscire tutta l’emozione e l’amore che ho ricevuto per cercare di trasmettere agli altri l’intensità dell’e-sperienza che ho vissuto… ma la gioia è così tanta, che non è possibile rimanga nel si-lenzio! E’ una gioia prepotente, che invade, riempie, trabocca, si traduce in annuncio, parola, voce, sorriso, canto che non conosce la fatica… è quella stessa gioia che nella piana dava luce ai nostri sguardi, trasformando ciascuno di noi da ricerca a scoperta, da domanda a risposta, da attesa a presenza, dono, casa… In tutta la mia vita non avevo mai visto e non mi ero mai trovata con così tanti giovani tutti insieme… forse non ricor-derò tutti i volti che ho incontrato, ma sicuramente porterò sempre nel cuore l’emozione di essermi sentita anch’io una piccola stella come loro, e il forte senso di comunione che ho provato quando ho capito che eravamo sì in tanti, ma il motivo che ci aveva mosso in questo cammino e in questo incontro era uno! Era davvero come se Cristo fosse lì fisi-camente, e ci stesse tenendo per mano… perché ciascuno di noi lo incontrava negli oc-chi di chi gli stava accanto, in ogni giovane presenza che era lì per condividere il cammi-no, la fatica, la gioia. E’ nella grandezza di Cristo che la nostra piccolezza scompare… Cristo era davvero lì, con noi, in noi! Mi sono sentita piena di coraggio, entusiasmo, fidu-cia… voglio davvero avere il coraggio di osare, di fare scelte eroiche, per essere testi-mone della sua gioia con la mia vita! A Montorso ho riscoperto il valore della libertà, del-la libertà di amare e di lasciarsi amare, della libertà di affidarsi… ho imparato ad allena-re la pazienza nelle lunghe ore di code ai bagni, a lasciarmi vincere dall’entusiasmo che fa cantare e ballare fino a tarda notte, a gioire per un po’ d’acqua fresca… In conclusio-ne vorrei riportare un pensiero scritto da un ragazzo o da una ragazza che ha condiviso con me questa splendida esperienza, donatomi su una mattonella una sera durante una veglia di preghiera: “La gioia di essere in cammino verso di Te mi dia la forza e il corag-gio di continuare riconoscendoti vicino a me… in ogni momento!”

Marta Fumi

L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 12

AGORA’ GIOVANI ITALIANI Loreto 2007

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ORATORIO INVERNALE “DIMMI PERCHÉ”

Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

DIMMI PERCHÉ è lo slogan dell’anno oratoriano 2007-2008 che traduce il tema della se-conda tappa del Percorso pastorale diocesano “L’amore di Dio è in mezzo a noi” (2006-2 0 0 9 ) , d a l t i t o l o : “ F a m i g l i a c o m u n i c a l a t u a f e d e ! ” . Alla famiglia è chiesto di trasmettere la fede, costruendo un “rapporto nuovo tra le genera-zioni” e di “ripensare” a “nuovi stili per una comunicazione capace di trasmettere il senso di Dio e il gusto della vita”. Una famiglia che sa crescere alla luce della Parola di Dio e che sa fidarsi del messaggio del Vangelo, in cui ci si accorge dei bisogni di ogni membro all’interno e, verso l’esterno, delle “necessità dei fratel- li” e delle altre famiglie (cfr. temi e contenuti della prima tappa del percorso pastorale “Famiglia ascolta la Paro- la di Dio") è una famiglia che è capace di incarnare in se stessa una fede che prende vita nelle esperienze quotidia- ne e dentro la comunità cristiana, una fede che si vede nelle ab i t ud in i e ne l l o s t i l e . La comunicazione della fede passa necessariamente an-che attraverso la capacità di coltivare e arricchire la relazio-ne affettiva che è al cen- tro della vita familiare e che si fonda sull’amore di Dio. L’attenzione si sposta quest’anno sulla seconda parte dello slogan del Percorso pastorale diocesano “L’amore di Dio è in mezzo a noi”, che possiamo anche tradurre “fra di noi”: l’amore di Dio c’è e “si tocca” dentro il rapporto che viviamo fra noi. Chi vive in una famiglia così, chi ha maturato in famiglia una scelta di fede e cerca di vive-re il Vangelo con coerenza, adotta uno stile di vita che suscita necessariamente degli inter-rogativi e che fa sorgere delle domande soprattutto in chi vive nell’“attuale contesto stori-co” in cui avere fede, credere in Gesù, non è un “fatto normale e scontato”. Nei temi di quest’anno pastorale si percepisce ancora la dimensione missionaria della fa-miglia, chiamata a suscitare una reazione benevola e simpatica in chi la circonda, una rea-zione che si traduce in un dialogo, in domande e risposte e ulteriori domande… Una fami-glia cristiana è capace di suscitare la voglia di incontrarsi, di discorrere insieme, di creare attorno a sè relazioni positive che possono aprirsi alla confidenza e alla comunicazione della fede. La domanda sulla fede, rivolta a chi dimostra di credere, può sorgere anche dai più piccoli, dai bambini e dai ragazzi che in famiglia, spontaneamente e semplicemente, con la loro curiosità e la loro voglia di comunicare, chiedono ragione dei comportamenti vissuti dai genitori, familiari e amici più grandi… Un bell’esempio si trova nei testi della tradizione della Pasqua ebraica, dove la cena rituale è scandita dai racconti che gli anziani devono fare a tavola, a partire proprio dalle doman-de che i bambini esprimono davanti alle portate, la cui sequenza è rigorosa e ritmata come in uno spartito musicale. Quattro o cinque volte si sente: «Perché tutte le altre sere… e stasera invece…?». È l’eco permanente di quanto già il libro dell’Esodo raccomandava nell’istruire il memoriale della Pasqua: “Allora i vostri figli vi chiederanno: «Che significa questo atto di culto?» Voi direte loro: «È il sacrificio della pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l'Egitto e salvò le nostre ca-se»” (Esodo 12, 26-27; cfr. anche Deuteronomio 6, 20ss e tutta l’Haggadah di Pesah).

VIVERE IN ORATORIO “Dimmi Perché”

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PRESENTAZIONE DELLO SLOGAN

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 14

DI TUTTO DI PIÙ

Pubblichiamo in questo spa-zio un articolo molto pre-gnante scritto da Angelo Ri-pamonti, presidente dell’As-sociazione Striscia Gialla, perché sia spunto per ulte-riori riflessioni da parte di ciascun lettore. Si gioca spesso sulla diffe-renza tra le parole “Diversa Abilità” e “Disabilità” ponen-dole in contrapposizione.

In qualche circostanza il termine Disabile è conside-rato un insulto o un concetto negativo, denuncia una mancanza per chi è nello stato di svantag-gio sociale.

È importante inve-ce privilegiare il termi-ne Diversamente Abi-le, mettere l’accento sulle potenzialità e abilità diverse che l’in-dividuo può offrire; infatti ciascuna perso-na è diversa dalle al-tre con tempi diversi di risposta e modi di-versi di affrontare le cose (è solo una necessità egoista di molti nel voler fis-sare dei riferimenti.. se pren-dessimo come riferimento certi grandi della terra, risul-teremmo tutti degli ignoranti disadattati ).

Occorre mettere in evi-denza i doni e le ricchezze che possono offrire i ragazzi in difficoltà.

Ancora oggi non è supe-rato il disagio che spesso

ragazzi e genitori provano di fronte a certe situazioni e non conoscono con suffi-ciente serenità cosa vuol di-re portare la disabilità.

La diversità è evidente in ogni aspetto della vita. La diversità ha a che fare con i dispiaceri, sensazioni, imma-ginazioni (e poco con i pen-sieri) della persona, occorre quindi provare ad accorgerci delle cose che stanno dietro e dentro l’individuo e non fermarsi alla sfera esteriore.

Quando incontriamo una persona in carrozzina che

non riesce a parlare… cerchiamo di capire cosa succede den-tro di lei e ascoltarla dentro? Spesso ci immedesi-miamo e sentiamo so-lo il suo dolo-re, la sua fa-tica… e se

anche mia figlia dovesse es-sere così…? Come farà la sua mamma a gestire quella situazione, chissà quante difficoltà!

E allora cominciamo a pensare e a parlare a ruota libera, mille pensieri e paro-le, ma finché si parla si evita di sentire, si asseconda il rifiuto dell’intimo, provare timore, si prova una sensa-zione di fragilità (sentimenti

che appartengono alla sfera delle nostre emozioni).

Per seguire il suggeri-mento dello psicologo Ivan Sirtori … “se riuscissimo a parlare meno si creerebbe nel nostro cuore più spazio e troveremmo il modo per non scappare. Nelle manife-stazioni di diversità dovrem-mo stare a sentire cosa suc-cede dentro di noi e quando le sensazioni sono troppo intense bisogna “farsi più in là” per imparare ad accetta-re ciò che significa questo stato e imparare a dire “Come sei fatto Tu, mi va bene!!! ”

E partire da questo. Questo implica chiedere

alle persone di mettersi in gioco e accorgersi che se si fa questo avvengono delle cose inaspettate!

Siamo immersi in una cul-tura occidentale consumisti-ca che impone una crescita di tipo lineare.

L’idea è quella che si cambia se ci si sforza di AG-GIUNGERE e per questo devo far fatica, devo riempir-mi di idee, teorie, atteggia-menti, comportamenti.

Ma questa idea è sempre più in crisi. Ci si riempie co-me dei bignè di tutto e di troppo.

Un diverso e più corretto modo di procedere invece sarebbe quello di mettersi in dubbio.

TOGLIERE stereotipi, perdere l’abitudine di giudi-care sempre tutto e tutti e

Qualche riflessione sulla disabilità

e sul nostro modo di porci di fronte ad essa …

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BENVENUTI!

Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

giustificazione a tutto ciò che ci circonda.

Questo atteggiamento cree-rebbe più “spazio dentro di noi” e più accoglienza per le persone diverse da noi.

Perché la gente tende a incontrare e frequentare sempre persone di un certo tipo? Perché accade?

Perché tendiamo a parlare di cose invisi-bili (filosofi, psicologi, preti, artisti)?

Perché dipende da quanto ampi sono i limiti di sopportazione nostri, nei confronti degli altri!

Quanto più spazio occupa il voler essere attuali, tanto meno spazio c’è per quella forma di

diversità. Come fai a creare questo

spazio? Se soffri quando incontri per-

sone che vivono il dolore, devi guardare dentro di te, puoi senti-re il tuo destino e rispettarlo (non lo puoi trasforma-re) devi lasciare all’altro quello che è dell’altro e tenere per te quello che è tuo, altrimenti anzi-ché incontrarsi

ci si fraintende e ci si scontra. Devi fare spazio nel tuo cuo-

re all’altro accettando di entrare in contatto col suo dolore, senti-re l’altro senza confondimenti,

DI TUTTO DI PIÙ

rispettando il suo essere. Più si fa spazio, modulando

modi diversi di vivere, ci si ac-corge come ci si emoziona e come si vedono le cose sotto nuovi punti di vista.

Se in noi dominano la pau-ra, la critica, il giudizio, non a-vremo la sensibilità per vedere gli aspetti più intimi della perso-na. Vedremo solo la carrozzi-na, il volto deformato e gli a-spetti grossolani.

I dettagli si vedono solo quando si fa spazio dentro di noi e si dà accoglienza all’altro nel proprio cuore, entrando in contatto con le diversità meno evidenti.

Angelo Ripamonti, presidente

Associazione Striscia Gialla

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Questa rubrica è dedicata ai nuovi battezzati che con il sacramento del Santo Battesimo entrano a far parte della nostra comunità. Riportando i loro nomi vogliamo dare loro il no-stro benvenuto pregando e chiedendovi di pregare per loro e le loro famiglie. In questo numero ricordiamo i battezzati nei mesi di Luglio e Agosto 2007. Padre buono, ti ringraziamo per il dono di Davide Frigerio, Martina Canali, Gabriele Palermo che con gioia accogliamo nella nostra comunità; ti preghiamo per questi nuovi fratelli in Cristo: fa’ che crescano forti nella fede, custodiscili nel tuo amore perché possano sempre testimoniarlo e comprendere di essere luce del mondo e sale della Terra. Proteggili nel loro crescere, rendili onesti cittadini e perfetti cristiani, rischiara la loro vita con la luce del Vangelo del Signore Gesù e benedici tutti i loro cari. Per Cristo nostro Signore. Amen.

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi

Note dall’interno… della banda Vi racconto il Concerto d’Estate

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DI TUTTO DI PIÙ

Concerto d’Estate 2007 del Corpo Musicale Marco d’Og-giono: la sera di Sabato 23 Giugno tutti i cittadini amanti della musica erano invitati a parteciparvi come spettatori nel Cortile Caccia-Dominioni di Oggiono. Noi musicanti avremmo suonato all’aperto e nell’intervallo fra il primo e il secondo tempo si sarebbe esibita anche la “Marco d’-Oggiono Young Band”, la “Banda Giovane” composta dai piccoli allievi musicisti (in realtà vi fa parte anche mio pa-pà, che ha ben 50 anni e ha comin-ciato quest’-anno a suona-re il sax!) che in futuro entre-ranno nel Corpo Musicale vero e proprio. E’ stato il pri-mo concertino per questi ra-gazzi, che dopo alcune pro-ve in gruppo sempre sotto la guida del maestro France-sco Mozzanica sono riusciti a preparare tre brani. Per aiutarli, alcuni componenti del Corpo Musicale sono en-trati anche in questa “bandina”, tra cui io, che mi sono divertita moltissimo a suonare il triangolo, i legnetti e un campanello della bici-cletta invece del mio stru-mento, il flauto. Accogliamo

con gioia tutti gli allievi e au-guriamo loro un “in bocca al lupo” per i loro studi musica-li! Alle nove circa il concerto è iniziato allegramente con u-na breve marcetta diretta dal nostro nuovo vice-maestro Angelo Riva. Successiva-mente, come di consueto, è entrato il maestro France-sco, noi musicisti ci siamo alzati in piedi e, dopo una breve presentazione e un saluto da parte del maestro,

abbiamo cominciato a suo-nare il primo brano del pro-gramma: “Anni Verdi”, mar-cia scritta dal maestro Bigo-ni. Suonandola lo abbiamo ricordato e, chissà, forse la nostra musica è arrivata fino in cielo dove anche lui l’ha potuta sentire. Subito dopo abbiamo suona-to l’ouverture de “Il Barbiere di Siviglia”, di Gioacchino Rossini. Rossini nacque a Pesaro verso la fine del 170-0 ed iniziò fin da bambino a dedicarsi alla musica pren-dendo lezioni dal padre. Da giovane prediligeva le opere

di Mozart e di Haydn tanto da venir soprannominato “il tedeschino”. Già a tredici anni componeva musiche di scena, mentre più tardi ac-cettò di diventare direttore di un famoso teatro a Parigi. Morì nel 1887, lasciandoci molte composizioni fra cui appunto “Il Barbiere di Sivi-glia”, che narra la buffa sto-ria di un amore. Anche le note di “Un Giorno a Vienna” (F.Von Suppè), il successivo brano che abbia-

mo presentato, sono state capa-ci di descrivere benissimo l’at-mosfera di un mattino, un po-meriggio e una sera nella gran-de Vienna Impe-riale. A metà concerto, oltre all’esibizio-ne della Young

Band, sono state proiettate delle diapositive con delle fotografie del Corpo Musica-le. Abbiamo ripercorso gli avvenimenti più importanti dell’anno scorso, 150° anno di vita della nostra banda: i due concerti in Chiesa con i Cori, altri concerti diretti dal maestro Castelli, gli eventi musicali del mese di Giu-gno, dedicato alla musica, la piva di Natale dove eravamo tutti infreddoliti ma felici, e poi il carnevale, i vari servizi e processioni religiose… Un grazie grande grande al Fo-to Club!

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

Durante la seconda parte del concerto abbiamo suonato due musiche per ricordare Ennio Morricone (vincitore anche di un premio Oscar!): “Saharan Dream” (dove Laura Sala ci ha incantato con la sua bella voce da soprano) e “Moment for Mor-ricone”. Devo dire che quando ho suonato la seconda di queste due musiche mi sono davvero emozionata. E’ stata forse la musica più bella di tutto il con-certo, e non per niente Morrico-ne è considerato uno dei più ce-lebri compositori viventi. Nato a Roma nel 1928, a ventisette an-ni cominciò a scrivere musiche da film, molte delle quali am-bientate nel lontano West. Que-st’anno è stato finalmente insi-gnito del prestigioso premio O-scar alla carriera. Altri due brani sono stati diretti dal giovane maestro Alessandro Pacco, di Sondrio, che ha accet-tato volentieri di suonare insie-me a noi durante questo concer-to. Abbiamo così suonato anche la famosa “Gonna fly now” di B.Conti e “Inno delle Nazioni”, di G.Verdi, un mix di vari inni na-zionali. Al termine del concerto, dopo calorosi applausi e dopo aver suonato come bis “La Bella e la Bestia”, tutti i musicisti e gli a-scoltatori sono andati a mangia-re una fetta di torta e a dissetar-si. Siamo stati veramente con-tenti e soddisfatti e avremmo voluto riproporre subito un con-certo così bello, ma per quest’-anno musicale i concerti e le prove sono terminati: ora anche il “Corpo Musicale” va in vacan-za… e non resta che dire “Arrivederci a settembre!”.

Gloria Fumi

DI TUTTO DI PIÙ

Diana è una ragazzina delle Medie molto affezionata al suo paese e alla sua vita quotidiana. La sua migliore a-mica è Teresa, una vicina di casa, da lei considerata co-me una gemella. La vita di Diana è allegra e spensiera-ta, fino a quando… Un giorno il patrigno di Diana non torna più a casa, ma la sorpresa (in senso negativo) più grossa è che andan-dosene non ha lasciato più nessun soldo alla famiglia. La situazione è disperata e la sola via di scampo è di traslocare presso i parenti e abbandonare la casa. Dia-na di fronte a questa decisione così diretta si sente sola e le costa molto separarsi da Teresa, dalla sua camera, dal suo paese, da tutto. Ma non si può fare altrimenti. La nuova sistemazione sarà a Villa Camelot, chiamata per tutto il seguito del libro “Villa Cammello”, per un errore di lettura di Zelia, la bellissima sorellina bionda di Diana. A Villa Cammello vivono però anche tutti i loro parenti e cugini, sottomessi dal Commendatore, nonno e padrone di casa, uomo burbero e antipatico che però in fondo in fondo ha un animo buono. Diana e Zelia impa-rano presto a sapersi organizzare, e in po-co tempo si abituano alla vita comunitaria della nuova casa e al nuovo paese, Serra-ta. Alla scuola di Serrata Diana incontra delle amiche simpatiche e com-prensive: Elisa, Prisca e Rosalba (protagoniste già del precedente romanzo dell’autrice, BIANCA PITZORNO, “Ascolta il mio cuore”). …Ma nessuna è all’altezza di Te-resa, che resta e resterà sempre la migliore amica di Diana. Le vicende del libro, ogni due capitoli circa, sono raccontate attraverso le numerose e lunghe lettere che Diana invia a Teresa per confidarsi e tenerla aggiornata su ogni cosa. …E Cupido? Il piccolo arciere dell’amore ha una parte apparentemente secondaria in tutto il ro-manzo, ma invece è proprio per causa sua che in un certo punto della narrazione a Villa Cammello regna il caos. Diana si innamora di un capo-tribù indiano, prota-gonista di un film pellerossa. A scuola però c’è anche

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Che hai letto di bello? Diana, Cupido e il commendatore

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi

Compleanno con noi…

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DI TUTTO DI PIÙ

Palombo Lorenzo, il suo compagno di banco, che pare si sia preso una cotta per lei. Un altro compagno, il più secchione della classe, si inna-mora di Elisa; l’altezzosa cugina Sil-vana comincia ad uscire con Pierca-simiro, il suo fidanzato… ma la di-sperazione e lo shock per tutta la fa-miglia culminano quando persino il Commendatore dichiara di essersi innamorato, ma di una misera sarti-na, povera, semplice e non di classe! I perfidi parenti allora fanno di tutto per far sì che il matrimonio già fissa-to non avvenga: temono che la nuo-va moglie si sia innamorata del Com-mendatore per rubargli tutte le ric-chezze e impossessarsi della loro eredità. Il libro diventa di colpo più “movimentato” quando, non si sa be-ne perché, a Villa Cammello arrivano i medici del manicomio e rinchiudono il Commendatore all’Oliveto, insieme a tutti gli altri pazzi di Serrata. Diana non capisce cosa sia accaduto. Si confida con Prisca, Elisa, Rosalba… E alla fine le quattro amiche, con l’-aiuto di alcuni indizi, riescono a rico-struire tutta la vicenda e a questo punto... occorre leggere per scoprire!! Questo romanzo di BIANCA PI-TZORNO è di facile lettura, ricco di suspense che invita continuamente a girare pagina per scoprire altri miste-ri. Buona lettura!!

Gloria

Per il compleanno di tuo/a figlio/a pensa a una bella festa presso l’Oratorio San Filippo Neri e Sant’Agnese di Oggiono! In un ambiente grande, spazioso, familiare e sicuro, a disposizione di tuo/a figlio/a e dei suoi amici e nessun pericolo!

Una festa coi fiocchi che tutti ricorderanno con gioia! Per allestire la sala basta venire un’ora pri-ma e, se vuoi, puoi portare tutti gli addobbi della festa che credi, rendendo la sala ancora più alle-gra e colorata. Invita quanti amici vuoi perché tan-to c’è posto per tutti!!! Quanto dura la festa? Hai a disposizione dalle ore 15:00 alle ore 19:00…

Come fare per organizzare? Semplicissimo! Ri-volgiti a Renza, Mabi o al don per ulteriori informa-zioni e per prenotare la sala e poi...

BUON COMPLEANNO!!! ...Ti aspettiamo!

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In bocca al lupo…

Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

All’inizio di un nuovo anno scolastico invochiamo la benedizione del Signore sull’impegno di alunni, do-centi, Presidi delle scuole elementari, medie, supe-riori di Oggiono e anche agli universitari… affinché il cammino che la scuola di ogni ordine e grado in-traprende possa condurre ad una più completa ed armoniosa educazione e formazione della persona su modello di Cristo, l’Uomo perfetto!

DI TUTTO DI PIÙ

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Cartoline 2007

Come l’anno scorso ci sentiamo in dovere di ringraziare davvero di cuore tutti gli amici che hanno inviato una cartolina all’Oratorio dai più variegati luoghi di villeggiatura, dimostrando così di ricordarsi del “nostro” Oratorio anche durante il meritato riposo estivo! Sarebbe im-possibile elencare in questo piccolo spazio tutti i mittenti delle numerose cartoline arriva-te… a ciascuno di loro, singolarmente e per-sonalmente, diciamo con tanto affetto: GRA-ZIE GRAZIE GRAZIE DEL VOSTRO RICOR-DO!!

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 20

MESSAGGI DAL CARDINALE

Messaggio del Cardinale Dionigi Tettamanzi per l’apertura dell’Anno Oratoriano

Carissimi, buona Festa dell’Oratorio! Come sempre all’inizio di un nuovo anno pastorale, vi raggiungo per rivolgervi un augurio dal profondo del cuore: è un augurio che, muovendo dall’Oratorio, vuole coinvolgere l’intera comunità parrocchiale e ciascuna delle sue famiglie. La nostra Diocesi ha iniziato la seconda tappa del cammino pastorale su “L’amore di Dio è in mezzo a noi”. Sono certo che anche gli Oratori dedicheranno grande cura ed entusiasmo per sviluppare il dinamismo missionario indicato a tutti con il titolo: “Famiglia comunica la tua fede”. Con speranza e fiducia verso ogni famiglia che incontriamo in Oratorio Nelle mie ricorrenti visite agli Oratori rimango colpito dalla presenza spesso numerosa di tutti i membri delle famiglie. Fermandomi a salutare uno per uno, vedo che ci sono bambini e genitori, ragazzi e adolescenti, giovani e nonni… Tutti sono di casa all’Oratorio! So bene che quelli sono momenti speciali e che non avviene sempre così nelle attività oratoriane normali. Ciò non toglie però che la comunione tra le generazioni che l’Oratorio riesce a rappresentare è davvero una grande consolazione che mi fa pensare con gioia: veramente l’amore di Dio è in mezzo a noi! Ogni famiglia è segno dell’amore di Dio. Lo è oltre ogni situazione problematica e prima di ogni suo possibile giudizio. Dove le persone vivono creando legami improntati al vero amore reciproco e gratuito, anche se bisognoso di crescita, di educazione e di purificazione, lì troviamo sempre una traccia luminosa di Dio, il cui amore “è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Romani 5,5). È con questa gioiosa certezza che invito tutti i responsabili e gli operatori degli Oratori a guardare con grande speranza e a vivere con operosa fiducia ogni relazione con le famiglie che incontrano nelle diverse occasioni dell’anno oratoriano. L’Oratorio ridona luce e coraggio per trasmettere la fede in famiglia Le famiglie saranno rincuorate dallo sguardo fiducioso che le comunità cristiane sapranno loro rivolgere e si sentiranno sostenute e spronate a vivere meglio – o a riscoprire – la loro insostituibile missione di trasmettere la fede alle nuove generazioni. Sì, facciamo percepire ad ogni famiglia che è possibile e bello, anche se non sempre facile, impegnarsi a comunicare il senso di Dio e il gusto della vita. Nell’attuale contesto di indebolimento o di perdita della fede cristiana, di ritorno al paganesimo e di indifferenza religiosa è proprio all’interno di ogni famiglia, tra le mura domestiche, che può e deve riprendere vigore il primo annuncio della fede. L’Oratorio, con le sue molteplici iniziative, i suoi percorsi formativi ed educativi e le sue ricche relazioni interpersonali, può aiutare sia i genitori che i ragazzi e gli adolescenti a farsi eco vivente gli uni per gli altri di “quel grande sì che in Gesù Cristo Dio ha detto all’uomo e alla sua vita, all’amore umano, alla nostra libertà e alla nostra intelligenza” (Benedetto XVI, Discorso al Convegno ecclesiale di Verona, 19 ottobre 2006). La vita dell’Oratorio può rappresentare per ogni famiglia una singolare “superficie riflettente”: mentre i vari membri della famiglia sono coinvolti in qualcuna delle attività oratoriane, ricevono di riflesso un impulso di fiducia a vivere bene all’interno del proprio nucleo familiare e a

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007 Pagina 21

MESSAGGI DAL CARDINALE

maturare maggiore consapevolezza e scioltezza nel comunicare con gioia agli altri la “buona notizia” dell’amore di Dio che abita nelle nostre case e chiede di essere riconosciuto, accolto, vissuto e testimoniato. Nessuno è escluso da questa missione che lega in modo particolare l’Oratorio e le famiglie: nonni e nipoti, genitori e figli, fratelli e zii… tutti hanno un dono da “trafficare” in Oratorio e tutti hanno una “frequenza” sulla quale possono trasmettere le “onde” misteriose e profonde della fede. DIMMI PERCHÉ: comunicare la fede tra doman-de e risposte Questo compito, arduo sì ma affascinante, sarà realizzato con vera responsabilità se gli educatori vivranno tutte le situazioni proprie dell’Oratorio come opportunità, spesso nuove e inedite, di annuncio del Vangelo, prestando particolare attenzione alle domande che le persone, piccoli e grandi, portano con sé, talvolta inespres-se e in attesa di risposte esistenziali, che scaturiscono dall’espe-rienza della vita e che le danno autentico significato. La comunicazione della fede che l’Oratorio può sostenere sarà ancora più efficace se saprà suscitare domande nel cuore e nella coscienza di chi partecipa alle sue iniziative. Gli interrogativi sul senso della vita, sulla verità e sull’amore, le domande di rispetto, di attenzione umana e di solidarietà, la ricerca della comunione fraterna e della gioia, sono “luoghi” più o meno espliciti di autentica trasmissione della fede perché contengono – forse ancora chiuso come in un guscio – il grande sì di Dio all’uomo e dell’uomo a Dio. Dimmi perché – lo slogan che la Fom consegna agli Oratori come traduzione simbolica del Percorso pastorale diocesano di quest’anno – vuole significare, con la vivacità istruttiva del logo e delle iniziative che l’accompagnano, l’intreccio delle domande e delle risposte che piccoli e grandi possono ricevere e donare, in famiglia, nella stupenda avventura di comunicare la fede, nel vivo di relazioni personali affettive intense e autentiche e nella continua accoglienza della Parola che “fa nuove tutte le cose” (Apocalisse 21,5). Carissimi, continuo con voi e come voi a confidare, prima che in ogni altra cosa, nella grazia di Dio. È il dono del Signore che ci fa pienamente sicuri, sereni e gioiosi nel compito educativo della trasmissione della fede, nella continua “alleanza” tra l’Oratorio e le famiglie. Su voi e su tutte le famiglie che incontrerete quest’anno invoco di cuore la benedizione di Gesù risorto e vivo, speranza del mondo. Il vostro Arcivescovo +Dionigi card. Tettamanzi Milano, 30 settembre 2007.

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi

Dalla Redazione del Giornalino...

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Anno VI, Numero 1, Ottobre 2007

K 100 E IL MODEL GROUP

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DOMENICA 7 OTTOBRE NON PRENDERE APPUNTAMENTI!!! PER LA PRIMA VOLTA IL TEAM “Angry Wife” VERRÁ A PRESENTARE IL MODELLO K100. PROGRAMMA: • Ore 15.00 inizio manifestazione; • Ore 15.30 Inizio gara fra K100; • Ore 16:10 fine gara fra K100; • Ore 16:20 Possibile match Race “Cardano vs Cinghia” (1:10); ♦ Ore 17:30 Fine Manifestazione PER INFORMAZIONI ULTERIORI: Panzeri Andrea: 334/9649072 Arrigosi Matteo: 339/3547226

VENITE NUMEROSI!!!!!!!!!!

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L’Oratorio di Oggiono, Oggi Pagina 24

DI TUTTO DI PIÙ

Preghiera Dell’Educatore 2007-2008 Spirito Santo, Spirito di sapienza e di fortezza, aiuta sempre la nostra missione di educatori. Rendici testimoni gioiosi della nostra fede, testimoni autentici del grande “sì” di Dio all'uomo, testimoni coraggiosi di Gesù risorto, speranza del mondo.

Signore Dio nostro, il nostro parlare di Te sia occasione per dire il perchè della nostra fede mentre accompagniamo i ragazzi che tu ci affidi nel loro crescere “in età, sapienza e grazia”. Fa' che, nell'ascolto della tua parola, nell'esperienza della tua chiesa e nel servizio agli altri, tutti i ragazzi e i giovani possano riconoscere il progetto che tu hai su ciascuno e decidano di giocare tutta la loro libertà per “occuparsi delle cose del Padre”.

Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, insegnaci a conservare nel nostro cuore il mistero della vita di chi ci è affidato. Amen

L’angolo della Preghiera

Chiudiamo questo primo numero del giornalino dell’Oratorio di questo nuovo anno oratoriano con una preghiera scelta da don Marco per gli Educatori.

Arrivederci al prossimo numero!!! ASPETTIAMO I VOSTRI ARTICOLI!!

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