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N° 5 • 15 MARZO 2016 R Partnership fra il prossimo “Simposio Internazionale dell’uva da tavola” e “Fruit&Veg System”” Ortofrutta italiana, le sfide del futuro No Triv si vota il 17 aprile, il Salento pronto per la corsa al quorum AGRICOLTURA AMBIENTE FRA FieRe, cONcORsi e RicONOsciMeNti è il peRiOdO del viNO pugliese iN FeRMeNtO AgRicOltuRA • AgROAliMeNtARe • tuRisMO RuRAle

FOGLIE n.05/2016

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AGRICOLTURA AGROALIMENTARE TURISMO RURALE

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N° 5 • 15 MARZO 2016

R

Partnership fra il prossimo “Simposio Internazionale dell’uva da tavola” e “Fruit&Veg System””

Ortofrutta italiana, le sfide del futuro

No Triv si vota il 17 aprile, il Salento pronto per la corsa al quorum

agrICOLTUra

ambIenTe

FRA FieRe, cONcORsi e RicONOsciMeNti è il peRiOdO del viNO pugliese

iN FeRMeNtO

AgRicOltuRA • AgROAliMeNtARe • tuRisMO RuRAle

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Iscritto all’Albo Cooperative a Mutualità Prevalente N.A182952

Editrice

G.Ed.A. Giovani Editori AssociatiSoc. Coop. Via Alcide De Gasperi

11/13 - 70015 - Noci (BA)

Direttore responsabileVito Castellaneta

Grafica e impaginazione G.Ed.A. Giovani Editori Associati

Hanno collaboratoDonato Fanelli, Antonio Resta, Rocco Resta, Nicola Trisolini, Paola Dileo, Nica Ruospo,

Rino Pavone, Maria Fortino

Pubblicità G.Ed.A

Rino [email protected]

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StampaGrafica 080 - Modugno (BA)

Registratoal Registro Nazionale della Stampa

Tribunale di BariN. 61/06 del 15/11/2006

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15 MARzo 2016 - n. 5 - Anno 11

QuindicinAle diAgRicoltuRA

AgRoAliMentARetuRisMo RuRAle

oRtofRuttA itAliAnA, le sfide del futuRoonostante la leadership eu-ropea (20% della produzione orticola e frutticola europea,

davanti alla Spagna) e le eccellenze produttive, la crescita importante delle esportazioni negli ultimi anni (quelle di frutta, dal 2007 al 2014, sono salite del 51%), l’Italia dell’ortofrutta soffre della concorrenza di altri Paesi produttori (in primis la Spagna, ma anche la Polonia) ed è colpita da alcune problematiche che ne penalizzano lo slancio, come gli eccessivi costi dell’energia, e in generale dei costi di produzione, la frammenta-zione delle aziende agricole (le dimen-sioni medie sono di circa 2 ettari), la loro resistenza all’aggregazione in centrali produttive più grandi e con maggiori po-tenzialità dal punto di vista commerciale come le Op, l’inadeguatezza del sistema dei trasporti e della logistica, la farragi-nosità delle pratiche doganali richieste, la complicata legislazione (ad esempio in materia di uso di agro-farmaci), l’ec-cessiva burocrazia. Oltretutto, i consumi di ortofrutta, in Italia, hanno registrato un sensibile calo: dal 2007 al 2013 le vendite di frutta sono scese del 15 per cento e quelle di ortaggi e vegetali del 13 per cento. Nel 2014 il consumo me-

n

Editoriale

dio pro-capite di frutta ed ortaggi si è attestato sui 360 grammi al giorno, al di sotto della quantità minima consigliata dall’Organizzazione mondiale della sani-tà. Cosa fare dunque per rilanciare i con-sumi di ortofrutta e ridare slancio e com-petitività al comparto italiano, il quale può vantare anche ben 100 fra Dop (De-nominazioni di origine protette) ed Igp (Indicazioni geografiche protette)? Fra i consigli quello di evitare l’isolamento e l’azione solitaria delle aziende orto-frutticole, la loro resistenza a proporsi sul mercato aggregandosi con realtà più grandi, senza con questo voler svilire le possibilità di dinamismo privato: infatti l’associazione di realtà piccole e grandi, uniformi dal punto di vista qualitativo, a brand comuni, potrebbe dare maggiore visibilità e più ampie possibilità sui mer-cati; investire nell’innovazione varietale e nel rinnovo dei frutteti, differenziare l’offerta di frutta e verdura nella distribu-zione finale, ad esempio dal punto di vi-sta della maturazione (differenti gradi di maturazione), delle modalità espositive, delle descrizioni sulla provenienza e sul-le caratteristiche del prodotto; aumen-tare il senso di appartenenza nell’intera filiera attraverso progetti condivisi.

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Sommario

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18 DeCretO CuN Mipaaf sostenga allevatori

8 reFerendum No triv, si vota il 17 aprile

9 PrIMItIvO DI MANDurIA L’ erga Omnes al Consorzio di tutela 10 PrOweIN 2016 I produttori di vini di Puglia in vetrina 12 50° eDIzIONe DI vINItALy Dal 10 al 13 aprile a veronafiere

14 rADICI DeL SuD Al via le tappe enogastronomiche16 eS MIgLIOr vINO D’ ItALIA La classifica stilata da gentleman 12 50° eDIzIONe DI vINItALy Dal 10 al 13 aprile a veronafiere29 rIgA Capitale baltica della gastronomia

zOOTeCnIa

ambIenTe

agrOaLImenTare

19 FruIt&veg system Sposa il simposio internazionale dell’uva20 InFlAzIone In campagna crollo prezzi22 tABeLLe ettArO COLturA Le assegnazioni rispecchiano i consumi reali23 grANO La guerra sul prezzo24 XyLeLLA La ricetta anti batterio26 consorzI dI BonIFIcA Sospendere gli avvisi di pagamento

agrICOLTUra

5 FruttA ItAlIAnA le sfide del futuro

edITOrIaLe

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I l mondo dell’associazionismo sa-lentino si muove in unità in vista del referendum previsto per il

17 aprile, quando gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sulla possibili-tà di rinnovo delle concessioni per la ricerca di petrolio a 12 miglia dalla co-sta. una causa comune che soprattutto grazie al web ha fatto nascere la rete Intercomunale NO trIv Salento: una lista di associazioni, gruppi e singoli cittadini che si sosterrà a vicenda nel-la promozione del “Sì” alle consulta-zioni referendarie, agendo in comuni-tà d’intenti.Nei giorni scorsi il Palazzo Marchesale di galatone ha ospitato la costituzione di un comitato cittadino: a relazionare sulla situazione proble-matica a livello politico il sindaco di Salve, vincenzo Passaseo, già da tem-po attivo nella battaglia contro le tri-vellazioni. Passaseo ha ricordato agli

intervenuti l’urgenza di agire per ave-re la possibilità di sorpassare la soglia sancita dal quorum, vero scoglio da superare per i promotori del Sì.Ad informare - dal punto di vista scien-tifico - sulla situazione energetica e ambientale l’ingegner Antonio De giorgi (Italia Nostra), ambientalista di lungo corso, che ha illustrato come il petrolio sia una fonte ormai vecchia, sempre meno usata per le esigenze quotidiane e altamente inquinante.L’assemblea, molto partecipata da di-versi rappresentanti dei comuni vicini, ha fatto sì che si costituisse una rete di contatti con movimenti e associa-zioni pronti a metterci del proprio per un’informazione capillare ed efficace, da svolgere in tutti i centri con diverse iniziative esplicative, dal coinvolgi-mento tramite i social ai volantinaggi, fino agli appuntamenti - in cantiere

- anche di tipo musicale. Attività da svolgere con l’appoggio dell’intera rete, che di volta in volta si farà pro-motrice degli appuntamenti dei vari gruppi, di cui si sta stilando una lista.Molto folta anche la rappresentanza degli studenti, liceali ed universitari, che si muoveranno per sensibilizzare i compagni tra i banchi di scuola con assemblee ed azioni informative.Diverse realtà sono comunque al lavo-ro e a breve sarà stilato un calendario con il programma della rete: tramite la pagina Facebook ad hoc (https://www.facebook.com/rete-Intercomunale-NO-trIv-Salen-to-1682452622007416/?not i f _t=page_fan ) e l’indirizzo mail [email protected] si può aderire alle iniziative e ricevere tutte le infor-mazioni necessarie.

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no tRiv, il sAlento pRonto peR lA coRsA Al QuoRuMSi vota il 17 aprile

ambiente

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U n riconoscimento impor-tante premia l’impegno e il lavoro portato avanti dal Consorzio in questi anni”.

Con queste parole Paolo De Castro, europarlamentare della Commissio-ne Agricoltura, si è complimentato con il Consorzio di tutela del Primi-tivo di Manduria per aver ottenuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il prestigioso erga Omnes. Con questo riconosci-mento il Consorzio, che tutela una delle eccellenze della produzione vitivinicola pugliese e simbolo del Made in Italy, diviene il nodo delle decisioni e del coordinamento esclu-sivo di tutte le politiche di valoriz-

zazione, oltre che di tutela, delle de-nominazioni d’origine controllata del Primitivo. un traguardo importante che preannuncia grandi opportunità per le imprese del settore vitivinico-lo territoriale e per il territorio nel suo insieme. Questo il tema della conferenza alla quale hanno parteci-pato Paolo De Castro, europarlamen-tare della Commissione Agricoltura e Luigi Sportelli, Presidente Camera di Commercio taranto. “La tutela e la valorizzazione di un prodotto di eccellenza come il Primitivo di Man-duria sono fattori essenziali che de-vono guidare operatori e istituzioni. - evidenzia Paolo De Castro - L’euro-pa con le sue politiche ha messo in

N° 5 - 15 marzo 2016

l’eRgA oMnes Al consoRzio di tutelA del pRiMitivo di MAnduRiADe Castro: “Un riconoscimento che premia l’impegno e il lavoro”

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agroalimentare

campo strumenti efficaci per la pro-tezione e la promozione del vino di qualità e continuerà a farlo, come da sempre sostiene l’importanza della forza organizzativa per una maggio-re forza e competitività in particolare sui mercati esteri. Questo però non deve farci abbassare la guardia sugli attacchi a tali schemi di tutela come nel caso della proposta di liberaliz-zazione relativa all’uso dei nomi dei vitigni che avrebbe messo in serio rischio anche il Primitivo. In questo quadro, il lavoro di squadra si confer-ma vincente e il riconoscimento del Ministero vuole testimoniare proprio come il potere aggregante, di tutela e valorizzazione, del Consorzio sia ca-

pace di creare valore dal legame tra qualità e territorio”. “Nei suoi 18 anni di storia il Consorzio ha sempre ope-rato per controllare e tutelare i vini d’eccellenza – dichiara roberto era-rio, Presidente del Consorzio di tu-tela del Primitivo di Manduria. - Ora però abbiamo un compito ancora più importante: agiremo non più nell’in-teresse dei soli soci ma di tutti coloro che producono vini a Denominazione d’Origine Controllata del territorio controllato. Ci sono state implemen-tate le funzioni di tutela, di promo-zione e con i nuovi fondi si è aggiun-to un compito importante, quello di vigilanza. e con questi strumenti cre-sceremo tutti insieme. Perché se cre-

sce la percezione di valore dei nostri prestigiosi vini cresce anche il nostro territorio. Con l’erga Omnes vogliamo far diventare il Consorzio la casa di tutti i produttori del Primitivo Doc con il fine della sua valorizzazione. Le nostre porte sono sempre aperte”. Da poco il Consorzio, quasi per san-cire questa nuova era, ha cambiato il logo. Il “sigillo” che accompagnerà i prossimi anni l’immagine coordinata del Consorzio di tutela del Primiti-vo di Manduria è rappresentato da un trullo, simbolo del territorio che accompagna le campagne di taranto e Brindisi dove sono estesi i meravi-gliosi vigneti, il tutto circondato dal colore vinaccia del Primitivo.

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è La Puglia è tornata a Düs-seldorf per la 21esima edizione della Prowein,

l’importante manifestazione inter-nazionale che richiama nel cuore dell’europa buyers, giornalisti e ope-ratori da tutto il mondo.Punto di riferimento per i produttori di vino pugliesi sin dalla sua nascita, da quindici anni la Prowein vede la regione Puglia e l’unioncamere Pu-glia organizzare la presenza colletti-va di un numero di aziende sempre in aumento. Infatti, di anno in anno è crescente l’interesse delle aziende a partecipare a questa manifestazione

che è ormai un appuntamento di rilie-vo internazionale. “un appuntamento strategico per i no-stri vini di qualità, tra le eccellenze a marchio Puglia. La Puglia a Düsseldorf – spiega l’assessore alle risorse Agro-alimentari della regione Puglia, Leo Di gioia - ha l’occasione di rafforzare il suo brand, facendo conoscere ad un pubblico internazionale i migliori pro-dotti enologici rappresentativi di ogni singolo territorio pugliese. Come azio-ne di promozione e valorizzazione del comparto vitivinicolo, sostenuta dal governo regionale e unioncamere, la fiera offrirà a produttori e aziende

pRowein 2016, vini in vetRinAI produttori di Puglia alla mitteleuropea riservata agli operatori

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importanti opportunità in termini di visibilità e commerciali. Per la nostra regione un ulteriore riconoscimento della qualità e del valore dei nostri prodotti e di tutto il settore, nevralgi-co per la crescita economica pugliese”.Cresce il numero di espositori e an-che l’offerta di etichette di qualità, da degustare presso i desk di ciascuna azienda. Quest’anno ben 56 le aziende che hanno esposto nell’area istituzio-nale della regione Puglia nel Padigio-ne 16 (Sud Italia) stand A 31, con una ricca proposta di vini ottenuti princi-palmente da vitigni autoctoni. Ad ac-cogliere gli espositori, uno stand che già nella grafica racconta il legame fra la tradizione vinicola di Puglia e il suo patrimonio storico, rappresentato da Castel del Monte e i trulli di Albe-robello, i due monumenti Patrimonio dell’umanità uNeSCO da sempre im-mersi in splendidi vigneti.Inoltre, durante i tre giorni di lavo-ro la Puglia ha proposto due attività per catalizzare l’attenzione di buyer e giornalisti sulla sua offerta. Al centro

dell’area espositiva, lo spazio eno-teca è stato presidiato dalla De.S.A. - De.utschland S.ommelier A.ssociation che ha condotto degustazioni e ape-ritivi pugliesi in collaborazione con il Movimento turismo del vino Puglia. Quest’anno, accanto ai grandi rossi -Nero di troia, Primitivo, Negroama-ro-, la Puglia ha presentato anche il Fiano, recentemente riscoperto tra i suoi vitigni a bacca bianca, e le tan-te uve meno note che rappresentano l’immensa ricchezza della regione. Per tutti e tre i giorni, oltre alle degusta-zioni libere si sono tenuti focus di approfondimento su questi temi con assaggi di selezionati prodotti gastro-nomici regionali Presidi slow Food: i grandi rossi di Puglia e Caciocavallo podolico del gargano; Fiano e capo-collo di martina Franca; altri vitigni e pane di Altamura con oli extravergine d’oliva di Puglia. e per conoscere me-glio il territorio attraverso i suoi sapo-ri, le degustazioni sono state accom-pagnate da racconti del territorio e presentazione di itinerari enoturistici.

Possibili sviluppi internazionali delle produzioni italiane

fRAgole & BeRRies:A policoRo convegno su tRend, MARcHi,

scenARi AttuAli le strategie di marketing che mirano alla creazione di marchi per i prodotti ortofrut-ticoli d’eccellenza risultano oggi più che mai efficaci per aggiungere valore, rico-noscibilità e per offrire ai consumatori ga-ranzie di originalità, qualità e provenienza. Sono questi i temi di importanza strategica oggetto di approfondimento, discussione e confronto durante il II° appuntamento del-la rassegna “sapori di Fragola”: il Workshop & Business Forum FrAgole&BerrIes che si terrà il 17 e il 18 marzo prossimi a Policoro – Matera, organizzato dall’Asso-ciazione LA.Me.tA. in collaborazione con il Club Candonga®, ALSIA regione Basilicata e l’AsF “Biagio mattatelli”, patrocinato da regione Basilicata e dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei dottori Forestali della Pro-vincia di Matera e con Planitalia srl come main sponsor. un’area, questa, che vanta importantissimi punti di forza: le condi-zioni pedoclimatiche straordinariamente favorevoli alle produzioni di fragole e altri berries e un know how d’eccellenza custo-dito dai produttori del settore. un modello di aggregazione e politica del marchio che in poco tempo ha portato a un notevole incremento delle superfici dedicate a que-sta produzione, una massimizzazione del reddito dei produttori (a differenza di ciò che accade tra i produttori spagnoli, main competitor) e un incremento della produ-zione che nel 2016 ha fatto conquistare alla Basilicata il primato nella produzione di fragole in Italia.

agroalimentare

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toRnA A cResceRe il vino venduto nei supeRMeRcAtiLa 50° edizione di Vinitaly è in programma dal 10 al 13 aprile a Veronafiere

Le vendite delle bottiglie da 75cl aumentano del 2,8% a volume rispetto al 2014, e le bottiglie da

75cl a denominazione d’origine (Doc, Docg, Igt) del 1,9%. rispettivamente le vendite a valore crescono del 4,0% e del 3,8%.“una crescita doppiamente positiva – ha commentato virgilio romano, Client Solutions Director di IrI – per-ché non è stata stimolata né dalla crescita promozionale né da prezzi in calo. La pressione promozionale, infatti, rimane su livelli alti ma inal-terati rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi sono in aumento: i vini a denominazione di origine, ad esempio, hanno prezzi medi in cre-scita dell’1,9%. Dopo un lustro di as-senza, la crescita contemporanea di volumi e valori ci lascia ben sperare per gli anni futuri”.risultati positivi anche per gli spu-manti venduti in gdo: + 7,8% a volume e +7,5% a valore, anche se il prezzo medio è leggermente ridimensionato rispetto al 2014. I vini biologici cre-scono a volume del 13,2% (a valore del 23%), ma i litri venduti sono an-cora limitati: un milione e 630 mila.“A meno di un mese dal via del 50° vinitaly, si tratta di anticipazioni che fanno ben sperare in una crescita più strutturale del mercato interno del vino – spiega giovanni Mantovani, direttore generale di veronafiere –

Dopo anni di stasi, si registra una crescita più decisa delle vendite di vino italiano sugli scaffali della grande di-stribuzione (Gdo), sia in volume che a valore. In attesa della 50° edizione di Vinitaly (a Verona dal 10 al 13 aprile), l’istituto di ricerca IRI ha elaborato, in esclusiva per Veronafiere, i dati sull’andamento di mercato nel 2015.

agroalimentare

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n° 4 - 1 marzO 2016 13

Da sottolineare il continuo aumento delle vendite a valore, segno che il consumatore è più maturo: ricerca e sceglie la qualità. Si tratta di una stra-da che con vinitaly abbiamo sempre sostenuto e promosso a livello com-merciale e culturale, nelle nostre ini-ziative e negli incontri b2b tra gdo, aziende e buyer”.Il vino più venduto in assoluto nei supermercati italiani rimane il Lam-brusco con 12 milioni e 771 mila litri venduti, sempre tallonato dal Chianti, che vince però la classifica a valore.Al terzo posto sale lo Chardonnay, un bianco di vitigno internazionale, che cresce del 9% a volume. Si fanno no-tare le performance del Nero d’Avola (+4,6%), del vermentino che cresce

dell’8,5% e del trebbiano (+5,6%).tra i vini “emergenti”, cioè quelli che hanno fatto registrare nel 2015 un maggior tasso di crescita, il primo posto va alla Passerina marchigiana, con una progressione del 34,2% che va a bissare il successo registrato ne-gli anni scorsi dal Pecorino (Marche e Abruzzo), classificatosi stavolta 3°. Due bianchi con prezzi medi a botti-glia di circa 4 euro.Da notare la seconda posizione del veneto valpolicella ripasso e la quar-ta posizione del piemontese Neb-biolo, che costano mediamente 7,69 euro il primo e 5,91 euro il secondo, a conferma che le crescite si leggono anche su vini importanti in termini di prezzo e di complessità.

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I n nove tappe è diviso il cammino verso l’undicesi-ma edizione di radici del

Sud, l’evento che celebra e premia gli straordinari vini del sud Italia (Bari, dal 7 al 13 giugno). un’ante-prima fatta di degustazione e di opinioni, di spunti di riflessione e di immancabile gusto e diverti-mento. Nove occasioni di piacevole intrattenimento alla scoperta dei migliori vini da vitigno autoctono meridionali attraverso l’esperienza diretta e il racconto degli addetti ai lavori. A partire da metà marzo fino alla fine di maggio, secondo un calendario di eventi organizzati in Puglia, in Sicilia, in Basilicata, in Campania, in Calabria e in tosca-na, gli appassionati del buon bere

potranno in anteprima conoscere alcune delle più pregiate etichette del sud Italia. Diverse serate de-dicate all’enologia del Sud si con-cluderanno con cene a tema dove i vini saranno enfatizzati in abbi-namento al buon cibo. Si parte a Bari presso il Bistrot Aromi di San-nicandro con “I vini che hanno reso grande il Sud”, per proseguire mer-coledì 23 marzo alla libreria caffè teatro todo modo di Firenze con una serata dedicata a tre rossi del Sud: Negroamaro, Aglianico e ga-glioppo. Ad aprile, esattamente do-menica 24 presso il castello vinilia wine resort di Manduria (tA) par-te la rassegna “tre modi di vedere il Primitivo” (Salento, Manduria e gioia del Colle). In Calabria sarà la

volta dei giovani ristoratori stellati e martedì 10 maggio a Porto Cesa-reo (Lecce) presso il ristorante Aqua fish&more sarà di scena il negroa-maro. A metà maggio in Puglia in programma l’appuntamento “Nero di troia tra asprezze e dolcezze”. Arrivato alla sua Iv edizione l’even-to riguarderà un focus sul Nero di troia organizzato insieme a ricerca-tori, enologi, produttori e influen-cer del mondo del vino. giovedì 10 maggio a Palermo sarà di scena focus sui cambiamenti climatici e le conseguenze sulla viticoltura del sud per poi finire lunedì 23 maggio a Napoli presso il Castel dell’Ovo dove in programma ci sarà la festa dedicata alle bollicine.

Al viA le tAppe enogAstRonoMicHe peR RAdici del sudA partire da metà marzo fino alla fine di maggio in giro per l’Italia

agroalimentare

P resso l’Azienda sperimen-tale Pantanello dell’Alsia si sta tenendo il secondo

corso di formazione abilitante per 25 “tecnici addetti ai controlli funzionali delle macchine irroratrici per la di-stribuzione dei fitofarmaci”, una nuo-va figura professionale prevista dalle recenti normative sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. tali normati-ve (Dir 128/2009 recepita con D.lgs. 150/2012), infatti, prevedono che le macchine irroratrici di tutte le aziende agricole dovranno essere sottoposte

a “Controllo funzionale”, in modo da migliorare l’efficienza di distribuzio-ne dei fitofarmaci e ridurne l’impatto ambientale. Secondo tali norme, en-tro il 2016 tutte le irroratrici per po-ter essere utilizzate dovranno aver superato positivamente il controllo funzionale eseguito da Centri Prova accreditati dalle regioni e che opera-no secondo procedure standard con personale tecnico qualificato (norme eNAMA). Successivamente, tutte le macchine dovranno essere sottopo-ste a controllo funzionale almeno una

volta ogni tre o cinque anni. In Italia sono oltre 600.000 le attrezzature in uso per la distribuzione dei fitofarma-ci, prevalentemente costituite da barre irroratrici ed atomizzatori. In Basilicata si stima che le irroratrici in uso siano circa 10.000 che dovranno essere con-trollate entro un quinquennio. Ci sono quindi i presupposti per la creazione di nuovi “Centri di prova” a cui gli im-prenditori agricoli possano rivolgersi per verificare la corretta funzionalità delle proprie macchine.

coRso di ABilitAzione peR “tecnici Addetti Ai contRollifunzionAli delle MAccHine iRRoRAtRici”

Presso l’Azienda sperimentale Pantanello dell’Alsia

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es di gianfranco Fino il miglior vino rosso d’Ita-lia. A sancirlo, la classi-

fica stilata da gentleman che ogni anno incrocia le guide di gambero rosso, L’espresso, veronelli, Biben-da, vitae, Daniele Cernilli e Luca Maroni, trasformando i simboli in voti centesimali e dando un nome, un volto ma soprattutto una ter-ritorialità al primo in classifica. gianfranco Fino, classe 1964, ta-rantino di nascita, una passione per l’olio e una missione d’amore per il vino, non è nuovo a questo rico-noscimento. È la quarta volta che il suo primitivo di Manduria riceve lo scettro di migliore d’Italia. Ha esordito nella prestigiosa classifi-ca nel 2012 con es 2008 classifi-candosi all’8° posto. La prima volta sul podio più alto è stata nel 2013 con es 2009 per poi confermare lo status per i due anni successivi (nel 2014 è stato primo con es 2010 e nel 2015 con es annata 2011). «Non c’è un segreto in particolare – racconta gianfranco – il mio è un impegno fatto di grandi passioni e di notevoli sacrifici prima di tutto in vigna e che poi non ha sconti in cantina. C’è il rispetto per la terra,

c’è la cura per la mia vigna con tut-to quel bagaglio di conoscenze e di attenzioni che solo un figlio devoto riesce ad esercitare verso una ma-dre per la quale si vive un rispetto reverenziale. Quello con la terra è un rapporto d’amore profondo. un patto di rispetto. un sogno che si ri-pete attraverso gli anni e le stagio-ni nella consapevolezza di portare sulle spalle un fardello importan-te: perseverare lungo un cammino fatto di rispetto e di riconoscenza verso sua maestà l’alberello, porta-tore di una storia antica. un vecchio signore al quale devo tutto; la mia ispirazione quotidiana e che tratto con cura e attenzione. Dalla campa-gna alla cantina il percorso è breve e altrettanto impegnativo. È lì che la ritualità diventa processo impec-cabile. si lavora duro con al fianco una squadra di professionisti ani-mati dai miei stessi valori. La cam-pagna è una scelta di vita. La terra è una passione che brucia nel san-gue. La vigna è una storia d’amore che si ripete e che condivido con mia moglie, preziosa compagna di una storia che parla di noi e delle nostre radici». «Forse il giorno più bello della mia carriera – commen-

ta gianfranco Fino - sarà quando i burocrati del comune mi daranno finalmente l’autorizzazione che mi spetta per realizzare proprio tra le mie vigne la mia cantina. Sono sei anni che la burocrazia continua a rimandare un appuntamento per me importante, ma non mollo, non mi arrendo, sono abituato alle sfide e forse un giorno gli amministrato-ri e i politici locali si accorgeranno che stanno sprecando una bella occasione. Nel mondo tutti ci ri-conoscono come ambasciatori del primitivo. Mi auguro che anche la nostra terra un giorno prenda dav-vero atto e coscienza della sua e della nostra storia».

er la top list dei vini rossi d’I-talia stilata da gentleman, il Selvarossa di Cantine Due

Palme è il secondo grande rosso di Puglia. la classifica enoica più attesa – che in-crocia le preferenze delle maggiori guide (gambero rosso, L’espresso, veronelli, Bi-benda, Luca Maroni) trasformando le va-lutazioni delle guide in punteggi finaliz-zati ala redazione della più interessante delle classifiche – vede il salice salentino DOP riserva dell’azienda di Cellino San Marco correre tra i primi cento grandi ros-si dello Stivale e portare alta la bandiera dei vini pugliesi al fianco del primitivo. nella classifica in cui la Puglia è presente

con tre grandi vini – di cui due da primiti-vo – il Selvarossa è sicuramente un orgo-glio tutto salentino. Sì perché se la Puglia apre la classifica con il vitigno autoctono della Doc Manduria, nella pole position guidata dalla toscana con molti super tu-scans ottenuti da vitigni alloctoni, il blend da negroamaro e malvasia nera di Brin-disi della cantina sociale più grande del Sud Italia ha da dire la sua tra i primi 21 rossi. «un bel successo per la nostra realtà cooperativa che vede nel Selvarossa un’e-tichetta che racconta il territorio e la sua tradizione» - il commento di Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme.

es di giAnfRAnco fino peR lA QuARtA voltA MiglioR vino Rosso d’itAliA

selvARossA secondo gRAnde Rosso di pugliA, tRA i Big 100 d’itAliA

La classifica stilata da Gentleman

Puglia subito dopo la Toscana

agroalimentare

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QUALITA’ E PRODUZIONI ATTRAVERSO L’ ADESIONE AI PROGRAMMI DI CERTIFICAZIONE

RICERCA E SVILUPPO DI PRODOTTI E SOLUZIONI AL PASSO DELLA MODERNA FRUTTICOLTURA

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L e potenti lobby agroin-dustriali del settore cu-nicolo non accennano a

retrocedere: la lucida riflessione di Saverio De Bonis, presidente AN-LAC (Associazione Nazionale Liberi Allevatori di Conigli) . “Il decreto attuativo sulle CuN , di cui si sta discutendo in questi giorni , non è ben visto da alcuni sindacati e da-gli industriali che adesso tentano l’ultima carta per bloccare definiti-vamente la “CuN conigli” e tornare alla borsa merci”. È storia recente o quasi , l’istituzione di un merca-to unico nazionale con lo scopo di monitorare , tutelare e rendere tra-sparente il commercio dei conigli vivi da carne da allevamento. Il tut-to a seguito del protocollo di intesa siglato presso il mIPAAF della filie-ra cunicola (luglio 2012). In vista di quest’accordo, nell’agosto 2012 si è insediata la Commissione unica Nazionale (CuN conigli da carne) con il compito di definire anticipa-tamente una tendenza di mercato e

i prezzi relativi alla settimana suc-cessiva. Il tutto nell’ambito del Pia-no d’intervento per il settore agrico-lo approvato in sede di Conferenza Stato – regioni nel aprile 2010. Ma a quanto pare si assiste a tentativi di annullare il percorso intrapreso verso un mercato più regolamen-tato della filiera cunicola. “dopo il rinnovo delle rappresentazioni – fa notare De Bonis nel comunicato stampa diramato – che hanno visto premiare l’AnlAc grazie alla fiducia dei liberi allevatori, Confagricoltu-ra che non ha mai fatto mistero di non gradire la CuN a causa di un suo conflitto d’interesse irrisolto, ha preteso a sorpresa di introdur-re un commissario, senza un ben-ché minimo rispetto delle regole dell’amministrazione. gli industria-li - aggiunge -hanno così preso la palla al balzo e gettato la masche-ra , comunicando di non volere più partecipare alle sedute . Anzi alcuni esponenti di ASSOAvI insieme a ACI (Associazione Conigli Italiana)

, hanno addirittura promosso , a mercato chiuso, una CuN parallela illecita e illegittima, un gesto gra-vissimo , su cui l’amministrazione ha annunciato un’indagine. un ge-sto scandaloso , commenta ANLAC; un organo istituzionalizzato vie-ne oltraggiato da alcuni sindacati agricoli e da qualche industriale senza adeguate contromisure dello stato. Il mIPAAF dopo gli sforzi fatti per regolare questo mercato non può certo sostenere il disegno di chi intende affossare l’esperimen-to in attesa del decreto e tornare alle opache borse merci”. Infine l’appello al ministero in cui si chie-de d’ intervenire con urgenza per convocare validamente le sedute , in deroga al regolamento e anche senza la presenza dei macellatori, come è già accaduto per la CuN suini, consentendo agli allevatori di poter quotare liberamente il prez-zo della propria merce, reprimen-do tutti gli abusi in atto attraverso l’antitrust.

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decreto cun, AnlAc: MipAAf sostenga allevatori e reprima gli abusiIl presidente De Bonis: rispettiamo il piano di settore!

di Paola DILEO

Zootecnia

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n° 5 - 15 marzO 2016

a grifood Consulting, in collaborazione con vero-nafiere, è ufficialmente il

co-organizzatore dell’8mo Simposio Internazionale dell’uva da tavola che avrà luogo in Italia, tra Puglia e Sicilia, dal 3 al 7 ottobre 2017.L’accordo è stato formalizzato nei giorni scorsi e permetterà all’azien-da veronese di aggiungere un al-tro importante tassello al progetto Fruit&veg system, l’innovativo evento B2B dedicato al settore ortofrutticolo che debutterà a veronafiere dal 4 al 6 maggio prossimi.In questa occasione infatti il Simposio sarà presentato con un incontro pre-visto per il giorno 6 maggio nell’area Forum del Padiglione 4, a margine del quale si terrà anche una tavola rotonda alla quale parteciperanno esponenti del mondo della ricerca, produttori e player del mercato in rap-presentanza di tutta la filiera. “Quella con Agrifood Consulting è una collaborazione strategica – ha spie-gato vittorino Novello, professore or-dinario di viticoltura all’università di torino nonché uno dei tre convener del Simposio – perché ci permetterà di presentare l’ottava edizione di que-sto appuntamento mondiale dedicato all’uva da tavola nell’ambito di una vetrina internazionale che punta sulla qualità, sull’export e sulla necessità di fare sistema”.In questo senso a verona, e per la pri-ma volta, il mondo della ricerca ten-

derà una mano alla filiera dell’uva da tavola con l’intento di creare una si-nergia, un momento di confronto ge-nerale in cui tutti gli attori del settore potranno dare un proprio contributo per segnalare temi, problematiche, elementi di criticità e in genere per of-frire spunti che saranno poi approfon-diti nel corso della prossima edizione del Simposio.“L’idea – spiega Laura De Palma, pro-fessore ordinario di viticoltura all’u-niversità di Foggia nonché una dei tre convener del Simposio – è quella di fare sistema, di mettere insieme la ricerca scientifica con il mondo della produzione, dell’industria, del mercato e della commercializzazione avendo a cuore l’interesse del territorio e le ri-cadute positive che si avranno se que-sto sistema funziona. In questo senso pensiamo che Fruit&veg system rap-presenti la sintesi migliore della vo-lontà non solo di internazionalizzare ma di fare squadra a livello di Paese”.tanti i temi caldi che stanno accen-dendo il dibattito di attualità all’in-terno del settore e che potrebbero trovare sede di dibattito all’interno del Simposio: ci sono i cambiamenti climatici, ad esempio, che spingono i grandi player del mercato mondiale a riadattare le proprie colture, o anche le problematiche legate alle difese della pianta, le tecniche colturali, le principali questioni nutrizionistiche, o le criticità legate alla fase di trasporto, conservazione o trasformazione.

“Si tratta – precisa il terzo dei con-vener, rosario Di Lorenzo, professore ordinario di viticoltura all’università di Palermo – di un’occasione di estrema importanza per il comparto dell’uva da tavola che può a ragione affermare il suo ruolo centrale nell’agroalimen-tare italiano, ruolo che, forse, negli ultimi anni è stato un po’ messo in discussione. Sarà anche un’occasione di confronto importante con i colle-ghi che vengono dai principali Paesi produttori, ma anche con i tecnici e con tutti gli operatori del comparto. Il nostro obiettivo sarà quello di valo-rizzare il sistema produttivo italiano, per lo più concentrato nelle regioni di Puglia e Sicilia con l’intento di coin-volgere tutti e non escludere nessuno. In quest’ottica riteniamo l’agreement con Agrifood consulting e veronafie-re, estremamente importante poiché condividiamo la logica e la visione del loro evento Fruit&veg system”.

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il siMposio inteRnAzionAle dell’uvA sposA fRuit&veg systeMAvrà luogo in Italia, tra Puglia e Sicilia, dal 3 al 7 ottobre 2017

4 - 6 Maggio, Verona

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aspingere la deflazione a feb-braio è il calo dei prezzi dei prodotti agricoli che sta pro-vocando effetti devastanti

nelle campagne. e’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione dei dati Istat sull’in-flazione sulla base dei dati Ismea a feb-braio 2016. La riduzione dei prezzi al consumo è drammaticamente amplifica-ta nelle campagne pugliesi, dove i prez-zi del grano duro hanno subito un calo del 35%, del latte del 16% e di verdure e pomodori che registrano il crollo fino al 60% rispetto allo scorso anno sia in pro-vincia di Bari che a Foggia. “la forbice dei prezzi dal campo alla tavola – denuncia gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – si allarga sempre più per effet-to congiunto dell’andamento climatico anomalo e troppo spesso di speculazio-ni e distorsioni lungo la filiera. rispetto agli ortaggi, a nulla è valsa la program-

mazione degli orticoltori che in Puglia stanno raccogliendo broccoli, cavoli, se-dano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bieto-le, tutti maturati contemporaneamente per le temperature primaverili. Ciò sta determinando una saturazione e conse-guente stagnazione del mercato già fer-mo per una domanda che non c’è, perché più fa caldo meno i consumatori acqui-stano ortaggi di stagione”. La situazione dei prezzi in campagna sta assumendo toni drammatici anche per il grano e gli allevamenti, in maniera particolare per il prezzo del latte alla stalla. “Per questo abbiamo chiesto all’Assesso-re al ramo Di gioia – dice Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – di convo-care il tavolo agroalimentare attorno al quale far sedere tutte le parti della filiera dalla produzione alla commercializza-zione. Sono enormi e non più accettabili le distorsioni esistenti nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola, durante

il quale i prezzi si moltiplicano in modo esponenziale e i centesimi si trasforma-no in euro. Però, per ogni euro speso nell’acquisto di prodotti alimentari, 60 centesimi vengono assorbiti dalla distri-buzione commerciale, 23 centesimi dalla trasformazione e solo 17 servono a re-munerare il prodotto agricolo”.In campagna la situazione è particolar-mente difficile per gli ortaggi. “non ci conviene raccogliere – racconta il giova-ne imprenditore di Monopoli, vitantonio labate – e stiamo interrando finocchi e sedano. Hanno addirittura proposto di acquistare i finocchi al prezzo di 1 cen-tesimo, quando noi paghiamo la piantina 3 centesimi. In alcuni casi, piuttosto che buttare o distruggere il prodotto, stiamo invitando conoscenti e consumatori a ve-nire direttamente in campagna a racco-gliere e a portar via a costo zero finocchi, insalate e sedano”.

inflAzione: in cAMpAgnA cRollo pRezzi, - 60% veRduReA monopoli campi di sedano e finocchi interrati

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U ncai ringrazia il Ministero del-le politiche agricole per aver provveduto tempestivamen-

te alla pubblicazione in gazzetta ufficiale delle tabelle ettaro coltura con i quantita-tivi di gasolio che le regioni devono asse-gnare alle imprese già nel 2016. Le nuove tabelle, che hanno validità dal 1° gennaio 2016, oltre ad ampliare la tipologia delle colture e delle operazioni colturali, foto-grafano i consumi reali di carburante nei diversi comparti, andando di fatto ad an-nullare i tagli disposti nelle scorse leggi di stabilità. A distanza di pochi giorni, le nuo-ve tabelle vanno così a sostituire quelle emanate a fine febbraio, nelle quali il mi-nistero si limitava a formalizzare il taglio lineare del 23% del carburante agevolato stabilito alla fine del 2014. “gli addetti ai

lavori erano certi che le tabelle corrette non sarebbero entrate in vigore prima del 2017 – il commento del presidente di un-cai Aproniano tassinari –. Questo avrebbe obbligato molti agricoltori e contoterzisti ad acquistare parte del gasolio ad accisa piena presso la rete di distribuzione stra-dale. Siamo felici che il Ministero abbia in-vece prontamente interpretato e accolto le esigenze dei contoterzisti, ascoltando l’allarme lanciato da uncai”. Le nuove ta-belle prevedono, per fare alcuni esempi, 70 litri per ettaro per i lavori di aratura dei cereali autunno vernini, contro i 46 del 2015, l’erpicatura passa invece da 15 a 25 l/ha, i trattamenti da 8 a 15, mentre la trebbiatura passa da 28 a 45 l/ha. An-che in risicoltura cresce il quantitativo di carburante per l’aratura che passa da 46 a

70 l/ha, resta tuttavia ancora troppo bassa l’assegnazione di carburante agricolo per le operazioni di livellamento che salgono da 9 a 12, quando i consumi reali sono di 25 l/ha. In viticoltura i trattamenti fanno invece un balzo da 77 a 150 litri per ettaro. Inoltre, per tenere conto dei trasferimenti extra aziendali, è prevista una maggio-razione di 6 l/ha per tutte le operazione svolte dalle imprese agromeccaniche. Le maggiorazioni fuori campo, in preceden-za solo possibili e al massimo di 3,5 l/ha, diventano così obbligatorie. Le regioni avranno sempre la possibilità di asse-gnare ulteriori quantitativi di carburante agricolo, adattando le tabelle appena emanante alle caratteristiche territoriali e colturali e qualora si presentassero emer-genze di varia natura.

puBBlicAte le tABelle ettARo coltuRALe assegnazioni del carburante rispecchiano i consumi reali

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23n° 5 - 15 marzO 2016

d opo le manifestazioni al por-to di Bari e la nuova fase di ribassi dei prezzi all’ingrosso

del grano duro, i deputati 5 Stelle hanno richiesto con un question time come il Ministero dell’Agricoltura si stia adope-rando per sostenere il comparto. Dopo la sostanziale stabilità registrata nei mesi di ottobre e novembre 2015, la Borsa merci italiana ha evidenziato un crollo dei prezzi dovuto allo squilibrio tra domanda piutto-sto contenuta da parte dell’industria mo-litoria ed ampia disponibilità di prodotto sul mercato, disponibilità destinata ad au-mentare se si considerano le attese per il 2016 derivanti dalla crescita delle semine. “l’organizzazione di filiera appare, dunque, indispensabile anche nel settore cerea-

gRAno: A QuAndo lA coMMissione unicA nAzionAle di filieRA?La guerra sul prezzo

licolo – commenta il deputato pugliese giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – sia per affrontare le sfide del mercato globale sia per negoziare con più forza con la par-te industriale. Attualmente l’aggregazione della produzione agricola viene realizzata, infatti, da intermediari, ovvero soggetti ter-zi rispetto agli agricoltori che hanno scarso interesse a valorizzare sia qualitativamen-te che economicamente le produzioni, ge-stendo le relazioni con il mercato finale e i rapporti con l’industria per le produzioni cerealicole destinate alla trasformazione. Per questo abbiamo chiesto se il gover-no non ritenga urgente promuovere ogni strumento volto a favorire l’aggregazione nel settore, anche attraverso l’attivazione immediata di un tavolo di filiera e l’istitu-zione di una Commissione unica naziona-

le (Cun) per il mercato dei cereali, come previsto dal mio emendamento approvato alla legge 91/2015 e che attende i decreti attuativi ministeriali previsti”. “Consapevoli delle necessità dei cerealicoltori negli ulti-mi anni abbiamo impegnato oltre 10 mi-lioni di euro per la realizzazione di azioni concrete e specifiche per il settore cerea-licolo – ha risposto il sottosegretario all’A-gricoltura giuseppe Castiglione – Il Piano di settore è stato concordato nell’ambito dello specifico tavolo di filiera dove le Organizzazioni presenti hanno coopera-to nella definizione e nella realizzazione degli specifici interventi programmati: tra questi un ruolo importante è ricoper-to dalla rete Qualità Cereali” mentre “è in fase di predisposizione un decreto sui criteri di riconoscimento delle OP (Orga-nizzazioni Produttori) che evidenzia un

ruolo propulsivo per le forme organizzate del settore cerealicolo, richiamando il loro decisivo ruolo nelle relazioni contrattuali. In questo modo – ha concluso Castiglione – auspichiamo che gli operatori del set-tore possano creare una filiera molto più integrata dall’interno della quale conse-guire risultati come la valorizzazione del prodotto nazionale, la sua qualificazione e soprattutto una stabilizzazione del prezzo”. “Di queste ‘azioni concrete’, però, non ci ri-sulta si siano avuti gli effetti sperati vista la crisi del settore mentre ci domandiamo quali siano gli altri ‘specifici interventi’ di cui parla il sottosegretario Castiglione; nessuna risposta, invece, alla nostra richie-sta sulla volontà di creare una Cun per il mercato dei cereali” – la risposta polemica dei cinque stelle.

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XylellA: lA RicettA Anti BAtteRioPotature selettive e secco no a tagli profondi

P otature selettive dei rami secchi per ridare respiro alle parti dell’ulivo in vegeta-

zione e secco no a tagli profondi sulla struttura portante dell’albero. Sono i consigli pratici del professor riccardo gucci dell’università di Pisa, ‘ospite in campo’ in un uliveto affetto da Codiro, in contrada Occhio rosso, a Cavallino (Lecce) per il secondo dei 5 appunta-menti organizzati da Coldiretti Lecce, dedicati alla prevenzione, alla corretta informazione e alla «gestione» degli ef-fetti causati dalla Xylella fastidiosa. “Non esistono ricette magiche - ha ribadito il docente di arboricoltura generale e pre-sidente dell’Accademia nazionale dell’o-livo e dell’olio - perché siamo di fronte ad una patologia che per la prima volta colpisce l’ulivo in modo così massiccio. Si procede per ipotesi ed una di queste potrebbe essere una potatura frequen-te sulle foglie tenere, le più appetite dalla “sputacchina”, l’insetto vettore del batterio Xylella. un intervento che non cura la malattia, ma potrebbe ritardare

l’avanzata dei disseccamenti. Questo, però, va detto, ha dei costi elevati: po-tature così selettive sono un aggravio per gli agricoltori che devono già fare i conti con piante non produttive». gucci suggerisce di effettuare tre diversi tipi di potature in campi sperimentali e, a di-stanza di tre anni, verificare la risposta delle piante. “Di certo non bisogna rima-nere inermi – ha concluso - perché il pa-trimonio arboreo della Puglia è a rischio. Xylella fastidiosa è una “bestiaccia” e bisogna fare di tutto per evitare la sua avanzata. La speranza a cui aggrapparsi è che ad oggi nessuna coltura al mon-do è stata cancellata da una batteriosi”. Sulla necessità che il Salento diventi un «laboratorio a cielo aperto» ha insistito il Presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno, per cui “occorre seguire tutte le strade possibili per salvare gli uliveti del Salento. Per questo chiediamo che la ricerca non trascuri alcuna ipotesi – ha aggiunto – e a questo punta il ciclo di incontri tecnici, in cui chiediamo ai ricercatori cosa possiamo fare nell’im-

mediato per i nostri uliveti. va valutata anche l’ipotesi degli innesti di varietà che sembrano più tolleranti al batterio sugli alberi monumentali del nostro territorio, perché non possiamo lasciare nulla di intentato nella conservazione di un bene irriproducibile e di valore ine-stimabile per il territorio”.

I n questi casi non aiuta molto il celebre “lo aveva-mo detto” ma l’ok definiti-

vo di Strasburgo al provvedimen-to che autorizza l’aumento dell’ import di olio tunisino, a dazio zero per ulteriori 35mila tonnel-late, non ci coglie impreparati – dichiara Federica de Benedet-to, vice coordinatrice regionale Forza Italia Puglia - Per primi, da Forza Italia, infatti, avevamo denunciato i rischi di frodi e il duro colpo che per il mercato avrebbe rappresentato l’ingres-so di ingenti quantitativi di pro-dotto a basso costo; lo avevamo fatto a Lecce alla presenza - tra gli altri - di Coldiretti e Confa-gricoltura e la nostra delegazio-ne ha coerentemente espresso voto contrario in assemblea. Le attuali manifestazioni di dissen-

so del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, invece, ricor-dano molto le ben note lacrime di coccodrillo, dal momento che era stato il suo stesso partito a votare a favore della decisione. ribadiamo la assoluta condivi-sione del principio di vicinanza e solidarietà ad un Paese come la tunisia, alle prese con la spi-rale del terrorismo, ma anche la totale contrarietà nei confronti di una misura che ancora oggi riteniamo inefficace a tal fine ed in grado di mettere gravemente in difficoltà il nostro compar-to produttivo e l’economia del Mezzogiorno, come le reazioni delle associazioni di categoria confermano. Ci auguriamo che siano i regolamenti attuativi a scongiurare scenari facilmente ipotizzabili”.

olio tunisino, de Benedetto (fi): “colpo Al MAde in itAly, dAl pd lAcRiMe di coccodRillo”Dopo l’ok definitivo di Strasburgo

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V erificare se sussistono le condi-zioni per sospendere gli avvisi di pagamento del tributo 630

emesse dai consorzi di Bonifica pugliesi commissariati. e’ quanto chiesto e ribadi-to più volte da Agrinsieme Puglia - il coor-dinamento delle organizzazioni agricole C.I.A.-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroali-mentare (Legacoop, Confcooperative, Agci ) e Copagri – sia all’assessore regionale alle risorse agroalimentari Leonardo Di gioia sia al commissario straordinario dei Consorzi di bonifica pugliesi gabriele Papa Pagliardini. Agrinsieme Puglia sta seguendo da due anni la vicenda dei consorzi di bonifica pugliesi e negli ultimi mesi si è fatto promotore di una serie di iniziative nei confronti della regione Puglia e dei consorzi al fine di evi-denziare come il pagamento del tributo 630 sia ingiusto nei confronti degli agricoltori, in quanto non risultano essere state compiute dai consorzi commissariati le opere di boni-fica sui territori e dunque gli agricoltori non hanno ricevuto alcun vantaggio. Agrisieme Puglia ritiene i consorzi di bonifica un im-portante strumento per la tutela e la salva-guardia del territorio e per tutti i servizi che tali consorzi dovrebbero erogare agli agri-coltori. Però tali consorzi devono funzionare regolarmente e non, invece, esigere solo il pagamento dei tributi, che sono ritenuti da Agrinsieme Puglia ingiusti ed iniqui. Nella emissione di tale cartelle, tra l’altro, come più volte ribadito, i consorzi di Bonifica non hanno mantenuto gli impegni assunti con le organizzazioni professionali agricole. Sono diversi i punti che non rispondono agli ac-cordi sanciti dai tavoli tecnici avuti a luglio 2014 e a febbraio 2015. Primo fra tutti il mancato rispetto del risparmio di almeno il 60% sulla contribuenza nell’ambito della re-visione economica e dell’abbattimento de-gli importi. gli importi riportati negli avvisi, infatti, sono stati solo di poco ridotti e non certamente del 60%. tra l’altro sono stati emessi avvisi di pagamento anche a carico delle aziende di Lecce, Brindisi e taranto, territori colpiti dalla Xylella fastidiosa, per le quali era stata chiesto l’esonero. Prima di emettere gli avvisi, inoltre, vi era l’impegno di sottoporre al tavolo tecnico i piani indu-striali dei consorzi di bonifica per la dovuta

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consoRzi di BonificA: AgRinsieMe pugliA cHiede di sospendeRe gli Avvisi di pAgAMento

analisi. Cosa che non è avvenuta. Per non parlare, poi, del mancato avvio dei lavori di manutenzione straordinaria che dovevano avvenire prima della emissione degli avvisi che, tra l’altro, sono relativi all’anno 2014, an-nualità nel corso della quale i Consorzi non hanno erogato alcun servizio di bonifica. la storia, dunque, si ripete: le somme richieste

non corrispondono a servizi erogati, ma as-sumono l’aspetto di un vero e proprio balzel-lo – l’ennesimo – che darà il colpo di grazia alle aziende agricole pugliesi alle prese con una crisi economica senza precedenti, già sottoposte ad un carico fiscale e previden-ziale il più alto d’europa e alle prese con la emergenza Xylella fastidiosa.

Tributo 630 agricoltura

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RigA, cApitAle BAlticA dellA gAstRonoMiA Il 2016 l’anno giusto per visitare la Lettonia

uest’anno riga ha grandi am-bizioni. La capitale lettone ha in serbo un calendario ricco di eventi e di iniziative per i suoi

abitanti e i per turisti che si affacceranno in questa città sulla riva del baltico. Perla dell’architettura in stile liberty, crocevia di culture e destinazione ideale per una va-canza a pieno ritmo, riga è la capitale Bal-tica culla della cultura e della gastronomia. La Maratona Lattelecom di riga, che si svol-gerà a metà maggio, sarà per tutti gli amanti dello sport una prova per testare i risultati raggiunti e valutare nuove sfide sportive. le settimane del gusto, nei mesi di maggio e ottobre, sorprenderanno le papille gustative degli amanti del gourmet. musei aperti fino all’alba in occasione della Notte dei Musei che si terrà il 14 maggio. Il Festival dell’ope-ra di riga nelle prime due settimane di giu-gno, il Festival della città di riga nella se-conda metà di agosto e il Festival delle luci “staro rīga” a novembre sono solo alcune delle numerose manifestazioni espressio-ne della versatilità di riga. Il Festival della notte di mezza estate “līgo” che si tiene il 23 giugno e le celebrazioni per la procla-

mazione dell’indipendenza, che ricorre il 18 novembre, saranno occasione per conosce-re le più antiche tradizioni e la storia di riga. LA SettIMANA DeL guStO - In primavera, dal 16 al 22 maggio, e in autunno, dal 10 al 16 ottobre, riga e i suoi migliori risto-ranti saranno palcoscenico della gastrono-mia. Appuntamenti da non perdere per gli amanti del gusto che potranno essere testi-moni delle impareggiabili abilità culinarie dei più grandi chef della città e gustare i migliori prodotti di stagione. Chef di grande esperienza e creatività, saranno i veri pro-tagonisti sul palco dell’arte gastronomica, donando ad ogni piatto un tocco moderno e raffinato. nei vari ristoranti saranno pro-posti menù di tre portate a prezzi più che accessibili (15-20 euro). tipico e sano. tra-dizionale e innovativo. Dolce e aspro. Sfu-mature di sapore e varietà di prodotti sta-gionali. A proposito di gastronomia merita fare un cenno a cosa succederà nel 2017 quando la regione riga-gauja e la regio-ne Lombardia deterranno insieme il titolo di regione europea della gastronomia. regIONe eurOPeA DeLLA gAStrONOMIA 2017 - Obiettivo della manifestazione è di

preservare la cultura e le tradizioni della cucina locale e al contempo promuovere il turismo nella regione riga-gauja. 12 pro-dotti stagionali appositamente selezionati diventeranno la piattaforma di scambio di esperienze e di collaborazione tra abitan-ti della regione, agricoltori, imprenditori, istituti di formazione professionale e chef. Acetosa, rabarbaro, linfa di betulla e acero in primavera, pescegatto, amarene e mora artica in estate, carne di cervo e porcino in autunno, infine pane di segale, rapa e sorbo in inverno formeranno come una tavolozza di colori con cui dipingere i piatti di sapori selvatici, moderni e autentici.

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