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Fisica e salute
Un’esperienza di lavoro: la fisica medica
Servizio di Fisica Sanitaria
Azienda Ospedaliera di Parma
Al di la’ della ovvia considerazione che la FISICA MEDICA
comprende tutti i campi della fisica applicata alla medicina,
al suo interno la
FISICA DELLE RADIAZIONI UTILIZZATE A SCOPO MEDICO
ha storicamente giocato e continua a giocare un ruolo particolare e privilegiato, tanto da
IDENTIFICARSI QUASI COMPLETAMENTE CON ESSA
Che cos’e’
Radiazione visibile (laser)
Applicazioni chirurgiche
Radiazione ultravioletta
Fotochemioterapia
Radiofrequenze
Terapia ”fisica”
Accanto alle applicazioni delle radiazioni non ionizzanti nella terapia …
Risonanza magnetica
Imaging basato sull’assorbimento e
l’emissione di energia nel range
delle radiofrequenze
Ecografia Immagini generate dagli echi prodotti nell’interazione coi tessuti di un fascio
di ultrasuoni
… e nella diagnosi …
(oltre agli ultrasuoni)
La correlazione fra la fisica delle radiazioni ionizzanti e la medicina e’ praticamente concomitante con la loro scoperta
1895 : Wilhelm Conrad Röentgen scopre i raggi X
e la possibilita’ di ottenere delle radiografie
1896 : il medico Victor Despeignes (a Lione) annuncia il primo trattamento del cancro con i raggi X.
1898 : Pierre e Marie Curie scoprono il radium
1905: Viene riconosciuta a livello scientifico l’azione benefica del trattamento col radium dei tumori della pelle
Radiazioni ionizzanti nella diagnosi:
Radiologia tradizionale
TAC
Applicazioni angiografiche, vascolari
Imagingradiologico
Immagini della trasmissioneattraverso il corpo di un fascio
di raggi X di frenamentoprodotto da un apparecchio
Immagini della distribuzione nel corpo di un farmaco marcato con unradionuclide emettitore di radiazioni
γ o di positroni
Medicina nucleare
Radiazioni ionizzanti nella diagnosi:
Radiazioni ionizzanti in terapia:
Radioterapia
fasci di radiazioni di alta energia (normalmente X, γ, elettroni, in alcuni centri di ricerca protoni o ioni) prodotti da radionuclidi o da acceleratori di particelle
Sorgenti radioattive sigillate introdotte in via permanente o temporanea all’interno del corpo
Sorgenti radioattive non sigillate veicolate all’interno del corpo da farmaci o da anticorpi
cedono grandi quantita’ di energia alle cellule per distruggerle
La diagnostica con i raggi X
Un fascio di raggi X di frenamento che incide sul corpo ne esce rimodulato
a seguito delle diverse interazioni con i vari
tessuti.
Un recettore di immagini posto a valle del corpo permette di tradurre in
immagine il contenuto di informazioni in esso
presente
Ai recettori di immagini piu’ comuni, ( pellicola radiografica e recettori ottici a schermo fluorescente) si vanno sostituendo
modalita’ che permettono piu’ facilmente acquisizioni digitali (rivelatori a stato solido, semiconduttori, fosfori)
Le immagini planari
La tomografia assiale computerizzata
Una sorgente di raggi X ruota attorno al paziente in modo solidale ad una schiera di rivelatori
In corrispondenza di ogni posizione della sorgente (e conseguentemente della schiera di rivelatori) viene
registrato il profilo di attenuazione ottenuto a seguito dell’attraversamento del corpo di un fascio
sottile di raggi x da essa emesso. L’elaborazione delle informazioni contenute in ogni
profilo permette di ottenere un’immagine (digitale) in 2 dimensioni della sezione del paziente indagata.
La diagnostica medico-nucleare
Al contrario delle immagini radiologiche, che vengono ottenute sfruttando l'attenuazione del fascio di radiazioni X da parte dei tessuti interposti tra l'apparecchiatura che le ha prodotte e il sistema di rilevazione, le immagini medico-nucleari vengono ottenute per mezzo della rilevazione di radiazioni emesse da radiofarmaci distribuiti nell'organismo.
E' quindi il paziente che emette le radiazioni gamma o X che vengono registrate da apposite apparecchiature (gamma-camere, PET)in grado di ricreare l'immagine corrispondente. Dal termine "scintillazione", che definisce il fenomeno fisico sfruttato da queste apparecchiature le immagini vengono dette "SCINTIGRAFIE".
Le varie metodiche medico nucleari prevedono la somministrazioneai pazienti di un radiofarmaco (un radionuclide + una molecola), scelto opportunamente in modo che si concentri nell'organo oggettodi studio o che permetta di seguire nel tempo una particolarefunzione biologica
La distribuzione nell'organismo del radiofarmaco dipende dalla costituzione chimico-fisica dello stesso, dalla via di somministrazione, dalla capacità di attraversare barriere biologiche, dalle condizioni metaboliche del paziente.
La immagini scintigraficheesprimono la distribuzione spaziale o spazio-temporale del radiofarmaco. Le informazioni ricavate sono esprimibili anche in forma di parametri numerici, permettendo di ottenere dati di ordine quantitativo.La peculiarità di queste immagini è, quindi, di essere "funzionali", cioè l'espressione morfologica di una funzione vitale.
Le metodiche medico nucleari hanno avuto ed hanno un ruolo di primaria importanza nella RICERCA BIOMEDICA.Di particolare interesse, a questo riguardo, sono le nuove possibilità fornite dalla tomografia ad emissione di positroni (PET)che può utilizzare le stesse molecole che normalmente entrano nel metabolismo dei tessuti, come ad esempio il glucosio, ilcarbonio, l’ossigeno e l’azoto.
L'uso di radionuclidi emittenti positroni (elettroni positivi), come il Carbonio-11, l'Azoto-13, l'Ossigeno-15, il Fluoro-18, permette di marcare le molecole biologiche sostituendo uno o più isotopi stabili con il loro isotopo radioattivo, con il pregio di non modificarne in alcun modo le altre caratteristiche fisiche e chimiche, mantenendo quindi invariate labiodistribuzione e la funzione.
Gli isotopi PET sono emettitori di positroni (e+ )
Il positrone interagisce con un elettrone presente nel corpo del paziente ed emette 2 fotoni gamma (γ) γ) γ) γ) in coincidenza di energia pari a 511 KeV
e+ + e- -> 2γ γ γ γ
Apparecchiature utilizzate nella diagnostica Medico-Nucleare
Ciascuno di questi apparecchi e’ collegato con un sistema di elaborazione, che è componente essenziale del sistema di rivelazione, in quanto ne gestisce la regolazione, le modalità di funzionamento e di acquisizione, l'elaborazione delle varie indagini e la riproduzione delle immagini.
•gammacamera per uso generale a testata unica o a testate multiple a cristallo scintillatore (ioduro di sodio -Na(I))•gammacamera con elettronica di rivelazione in coincidenza e cristallo spesso a NaI(Tl)
•Tomografo PET (BGO)
… e perciò, gia’dall’inizio del secolo sono state utilizzate per la terapia dei tumori
1933 - Ex voto di un paziente guarito da un trattamento di cobaltoterapia
LA RADIOTERAPIA
La radioterapia è quella branca della medicina specialistica che impiega le radiazioni ionizzanti per produrre un effetto radiobiologico distruttivo sul tessuto neoplastico.
L’obiettivo principale è riuscire a somministrare il massimo di dose al volume bersaglio(neoplasia) e nel contempo salvaguardare i tessuti sani circostanti. neoplasia
L’andamento ideale della dose sul volume bersaglio.
E’ UN SOGNO!
E’ il rapporto tra l’energia ceduta dalle radiazioni ionizzanti alla materia in un dato elemento di volume e la massa M di tale volume (energia per unità di massa).
LA DOSE ASSORBITA
LE TECNICHE DI TRATTAMENTO RADIOTERAPICORADIOTERAPIA ESTERNA CON FASCI COLLIMATI
Consiste nell’irradiazione del paziente con sorgenti di radiazioni esterne. Il fascio prodotto collimato viene diretto verso il focolaio tumorale.
Ne sono un esempio le terapie effettuate con acceleratore lineare (X di energia fino a 25 MeV, elettroni di alta energia),con la cobaltoterapia (gamma di energia circa 1 MeV) e con la roentgenterapia (X di energia fino a circa 300 keV).
impiega isotopi radioattivi (Cs137, Ir192, I125…) che vengono posizionati a contatto o all’interno di una lesione neoplastica .E’ indicata per il trattamento di tumori con estensione limitata e circoscritta situati in regioni anatomiche facilmente accessibili.
BRACHITERAPIA
LE TECNICHE DI TRATTAMENTO RADIOTERAPICO
RADIOTERAPIA INTRAOPERATORIA(tecnica in espansione)
Consiste nell’irradiazione del paziente durante l’intervento chirurgico con sorgenti di radiazioni esterne (elettroni di alta energia).
L’ITER RADIOTERAPICO
localizzare e ricostruire tridimensionalmente (partendo da immagini TAC) la parte anatomica da irradiare, con le sue caratteristiche di densita’
Proprio perche’ richiede una grande accuratezza nel determinare la dose somministrata sia agli organi bersaglio che ai tessuti sani, il processo radioterapico e’ estremamente complesso.
Bisogna infatti
L’ITER RADIOTERAPICO
•Realizzare il piano di trattamento, cioe’ scegliere l’energia del fascio radiante più adeguata e la migliore geometria dei campi di irradiazione necessaria a dare la dose prescritta dal medico schermando se possibile i tessuti sani (Il fisico fa queste cose utilizzando evoluti sistemi di calcolo)
•Verificare durante il trattamento se la dose pianificata corrisponde a quella effettivamente erogata e se il posizionamento del paziente si mantiene corretto.
Si somministrano, generalmente radiofarmaci allo scopo di ottenere la loro localizzazione nelle zone del corpo da sottoporre a terapia e di cedere loro “tutta” la loro energiaI radiofarmaci che vengono usati in terapia sono diversi rispetto a quelli usati in diagnostica perchè emettono radiazioni beta che dissipano tutta la loro energia in uno spazio molto piccolo (<1 cm).Esempi di applicazioni sono:
• la terapia dell'ipertiroidismo e del carcinoma tiroideo, con I131;
• in campo reumatologico: la terapia intra-articolare della sinovite cronica da artrite reumatoide, con Y90;
• la terapia delle metastasi ossee con Sr89;
• la terapia con anticorpi monoclonali, peptidi e difosfonati marcati con y90, Re 186, Re 188, Sm153
MEDICINA NUCLEARE e TERAPIA :
Conoscere e quantificare le interazioni delle radiazioni ionizzanti con la materia vivente allo scopo di
•padroneggiare il loro utilizzo per produrre immagini o attuare terapie
•proteggersi dagli effetti dannosi indesiderati prodotti da tali interazioni
I primi compiti della fisica applicata alla medicina
La professionalita’ del fisico e’ necessaria per un utilizzo ottimale di queste applicazioni cliniche
•introduzione e messa a punto di NUOVE TECNICHEdiagnostiche e terapeutiche
• verifica e mantenimento e miglioramento della QUALITA’
• verifica, mantenimento e miglioramento della SICUREZZAnell’uso delle radiazioni (sia per il paziente che per l’operatore)
IL FISICO•Misura le dosi da radiazioni ionizzanti ai pazienti e ai lavoratori suggerendo e adottando misure per la loro ottimizzazione•Controlla le prestazioni delle installazioni, degli apparecchi di misura, e di calcolo•Assicura la sicurezza radiologica dei pazienti, del personale e del pubblico •Attua le norme di radioprotezione ed e’ responsabile della stesura delle procedure autorizzative per l’impiego di materiale radioattivo•Partecipa alla scelta dei materiali e delle attrezzature e all’introduzione di nuove tecnologie•Contribuisce allo sviluppo, alla realizzazione, all’ottimizzazione dei protocolli d’esame, alla messa in opera di tecniche particolari e innovative di indagine
•Da’ supporto all’utilizzo dei software
• E’ coinvolto nella formazione del personale
Negli attuali impieghi diagnostici delle radiazioni ionizzanti
! definizione delle caratteristiche tecniche, installazione, messa in funzione delle apparecchiature che producono radiazioni ionizzanti e monitoraggio delle prestazioni
! piani di trattamento radioterapici (2 e 3d) per trattamenti esterni e brachiterapia;! gestione tecnica e controlli di qualita' delle apparecchiature di radioterapia (telecobaltoterapia, acceleratori, simulatore, unita' di brachiterapia)! dosimetria dei fasci radianti e delle sorgenti radioattive;! dosimetria del paziente e procedure di set-up;! gestione delle immagini.!Radioprotezione degli operatori
RADIOTERAPIA
L’ATTIVITA’ DEL FISICO IN
Gli strumenti di lavoro del fisico medico (1)
Camere a ionizzazione, elettrometri, dosimetri a stato solido, fantocci,
sistemi di spettrometria,
workstations, sistemi informatici ...
...Rigore metodologico
curiosita’
flessibilita’
capacita’ di lavoro autonomo
apertura al lavoro in équipe anche con figure professionali diverse
(medici, tecnici,dirigenza aziendale)
***
analisi
sperimentazione
Consapevolezza della “missione” aziendale (si lavora in un ospedale, per i
pazienti e a volte a contatto con loro)
Gli strumenti di lavoro del fisico medico (2)
Per fare tutto cio’ nell’Azienda Ospedaliera di Parma, che ha…
156.046 mq. di superficie occupata610.489 mc. di volume degli edifici
290.000 mc. di edifici in costruzione o ristrutturazione22 padiglioni
3.400 operatori di cui:612 medici
1.536 infermieri371 miliardi di fatturato.
circa 61.000 ricovericomplessivi:
1.300.000 prestazioni ambulatoriali.
32 sale operatorie.1420 posti letto
4 apparecchi per radioterapia
4 apparecchiature di Medicina nucleare
2 apparecchi a risonanza magnetica
4 TAC
3 angiografi
circa 60 apparecchi radiologici
2 centri laser
IL SERVIZIO DI FISICA SANITARIA DELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI PARMA
Direttore Adriano Borrini
Fisici Dirigenti Elena Restori Giovanna BenecchiElena CalabriSilvano FiliceCaterina GhettiRaffaella Rossi
Analista Giovanni Campanini
Fisico Frequentatore Antonio Ciccarone
Tecnici san. di radiologia medica: Maria Grazia BianchiAndrea Piola Luigi RolandiAntonella Rolli
Coadiutore Amministrativo: Cristina Monardi
Come si forma un fisico medico
Attraverso una specializzazione post-laurea presso una delle
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE IN FISICA SANITARIA
presenti in Italia:
•Università Cattolica di Roma •Università di Milano •Università di Bologna •Università di Pisa •Università di Torino •Università di Roma "Tor Vergata" •Università di Napoli "Federico II" •Università di Roma "La Sapienza" •Università di Firenze •Università di Messina •Università di Genova
Quali prospettive di lavoro ha un fisico medico
•ospedali pubblici
•ospedali privati
•universita’
•istituti di ricerca (es. ricerca sul cancro)
•libera professione nell’esercizio della radioprotezione
•aziende del settore•ARPA (fisica ambientale)
Concorso pubblico (dopo
specialita’)(ruolo dirigenziale)
Contratti a tempo determinato (a volte anche prima del diploma di specialita’)