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WOW numero 3 in arrivo… e siamo ancora qui!!! Questo mese vede l’azienda e l’RSU particolarmente impegnate, tra breve inizieranno i farao- nici lavori di ristrutturazione dei reparti, verranno infatti delineate le strategie che ci porte- ranno a produrre alla fine del 2008 ben 13,5 locomotori al mese, ...ma dove li mettiamo?? A questa domanda può semplicemente rispondere la fisica dei quanti e la teoria della relatività. Certamente tutti sapete che in base alla teoria del caro Albert, un corpo che viaggia vicino alla velocità della luce risulterà più corto se si sta avvicinando verso un osservatore, mentre risulte- rà più lungo se l’oggetto si sta allontanando. Quindi si è pensato di posizionare potenti megamagneti in forma di toroide intorno allo stabili- mento in maniera che il ciclo produttivo avvenga in circolo e non più in linea. In questo modo i locomotori sospinti alla velocità della luce, rispetto allo stabilimento fermo risulteranno com- pressi e quindi occuperanno minor spazio Si ritiene che possano subentrare alcuni lievi problemi nella fase di cambio turno e non è ancora ben chiaro che tipo di evento a livello atomico potrà avvenire, ma siamo certi che la direzione studierà le opportune contromisure. Comunque, da informazioni prese nei corridoi, siamo al cor- rente che la nostra ingegneria si sta occupando di tutte le possibili anomalie che possono suben- trare. Ci aspetta una radiosa era di sperimentazioni e, perché no, di riconoscimenti a livello pla- netario per le innovazioni a livello di tecnica industriale Sembra che sia prevista la visita di varie commissioni del Gruppo per capire il nostro sistema produttivo ed estenderlo agli altri stabilimenti Bombardier in linea con la nuova politica azien- dale definita BOS. Alla luce di questi nuovi e straordinari fatti, immaginiamo che l’azienda ci dia una risposta per quanto riguarda l’occupazione: ci sembra infatti che per passare da una produzione di 6 loco mese a 13,5 loco mese, la quantità di personale necessaria non sia proprio la stessa… A meno che l’ingegneria, in linea con le teorie atomiche, ed utilizzando il calcolo probabilistico, non riesca a convincerci che dilatando lo spazio tempo non si riesca nello stesso istante ad ave- re locomotori più corti e una linea temporale dilatata rispetto all’osservatore, in maniera che, quando le loco vengono tolte dalla linea dell’acceleratore e portate alla normale velocità di linea, le attività svolte siano più del doppio di quelle in un normale stabilimento. Per buona pace di tutti nei prossimi mesi l’argomento scottante sarà proprio questo! Altro argomentino mica da poco riguarda il CCNL che, come sappiamo, si basa su una piattafor- ma che ha creato non pochi problemi di acidità di stomaco agli industriali (sono previsti tre tir di maalox per le prossime fasi di trattativa), poi vi proponiamo un articolo che riguarda una a- zienda della zona di Ivrea: leggetelo, è istruttivo. Ovviamente è presente l’ormai consueto spazio di divulgazione scientifica dove si parlerà di una colonia di Cricetini siberiani dal pelo rosso, e un articolo ci porterà in giro sulla nuova Traxx con gli istruttori della nuova scuola di sopravvivenza e per finire la seconda parte del Blade Sinda- cate con le avventure dei delegati replicanti Sempre vostro Massimo Sensoli

farao- nici

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Page 1: farao- nici

WOW numero 3 in arrivo… e siamo ancora qui!!!

Questo mese vede l’azienda e l’RSU particolarmente impegnate, tra breve inizieranno i farao-

nici lavori di ristrutturazione dei reparti, verranno infatti delineate le strategie che ci porte-ranno a produrre alla fine del 2008 ben 13,5 locomotori al mese, ...ma dove li mettiamo??

A questa domanda può semplicemente rispondere la fisica dei quanti e la teoria della relatività.

Certamente tutti sapete che in base alla teoria del caro Albert, un corpo che viaggia vicino alla

velocità della luce risulterà più corto se si sta avvicinando verso un osservatore, mentre risulte-

rà più lungo se l’oggetto si sta allontanando.

Quindi si è pensato di posizionare potenti megamagneti in forma di toroide intorno allo stabili-

mento in maniera che il ciclo produttivo avvenga in circolo e non più in linea. In questo modo i

locomotori sospinti alla velocità della luce, rispetto allo stabilimento fermo risulteranno com-

pressi e quindi occuperanno minor spazio

Si ritiene che possano subentrare alcuni lievi problemi nella fase di cambio turno e non è ancora

ben chiaro che tipo di evento a livello atomico potrà avvenire, ma siamo certi che la direzione

studierà le opportune contromisure. Comunque, da informazioni prese nei corridoi, siamo al cor-

rente che la nostra ingegneria si sta occupando di tutte le possibili anomalie che possono suben-

trare. Ci aspetta una radiosa era di sperimentazioni e, perché no, di riconoscimenti a livello pla-

netario per le innovazioni a livello di tecnica industriale

Sembra che sia prevista la visita di varie commissioni del Gruppo per capire il nostro sistema

produttivo ed estenderlo agli altri stabilimenti Bombardier in linea con la nuova politica azien-

dale definita BOS.

Alla luce di questi nuovi e straordinari fatti, immaginiamo che l’azienda ci dia una risposta per

quanto riguarda l’occupazione: ci sembra infatti che per passare da una produzione di 6 loco

mese a 13,5 loco mese, la quantità di personale necessaria non sia proprio la stessa…

A meno che l’ingegneria, in linea con le teorie atomiche, ed utilizzando il calcolo probabilistico,

non riesca a convincerci che dilatando lo spazio tempo non si riesca nello stesso istante ad ave-

re locomotori più corti e una linea temporale dilatata rispetto all’osservatore, in maniera che,

quando le loco vengono tolte dalla linea dell’acceleratore e portate alla normale velocità di linea,

le attività svolte siano più del doppio di quelle in un normale stabilimento.

Per buona pace di tutti nei prossimi mesi l’argomento scottante sarà proprio questo!

Altro argomentino mica da poco riguarda il CCNL che, come sappiamo, si basa su una piattafor-

ma che ha creato non pochi problemi di acidità di stomaco agli industriali (sono previsti tre tir

di maalox per le prossime fasi di trattativa), poi vi proponiamo un articolo che riguarda una a-

zienda della zona di Ivrea: leggetelo, è istruttivo.

Ovviamente è presente l’ormai consueto spazio di divulgazione scientifica dove si parlerà di una

colonia di Cricetini siberiani dal pelo rosso, e un articolo ci porterà in giro sulla nuova Traxx con

gli istruttori della nuova scuola di sopravvivenza e per finire la seconda parte del Blade Sinda-

cate con le avventure dei delegati replicanti

Sempre vostro Massimo Sensoli

Page 2: farao- nici

Carissimi è con piacere che vi comunichiamo l’apertura della scuola di sopravvivenza che la

Bombardier utilizza in forma sperimentale per forgiare il carattere e il fisico dei tecnici PI addetti

all’assistenza delle nuovissime loco Traxx. Il campo prevede alzata prima dell’alba aviotrasporto

sul luogo di partenza del campo che si svolgerà tutto o quasi a bordo della palestra Traxx.

Di norma visto le difficilissime condizioni ambientali il tecnico PI seguirà le attività del corso per

non più di tre giorni consecutivi, come da normativa medica.

Le tecniche apprese sono:

• Autoipnosi

• Urla selvagge al cellulare

• Salita e discesa dal locomotore

• Trattenuta delle funzioni fisiologiche

• Sopportazione alle variazioni climatiche

• Resistenza alla fame, alla sete ed al sonno

• Autodifesa e tecniche di combattimento avanzate

con i grafitari selvaggi che popolano i depositi

• Memorizzazione dei numeri dei taxi

di almeno 20 località diverse

• Concentrazione e rilassamento

• Sbadiglio coatto

• E fuga…

In effetti sentivamo la mancanza di una formazione che aiutasse i nostri tecnici a sopravvivere

alle scorte delle Traxx. Le attività prevedono una sbalzo termico da +30° a -20° con la sola

protezione di un paio di aspirine.

Il viaggio avrà una partenza ed un arrivo definito come luogo ma non come orario, ovvero il tec-

nico potrà rimanere in attesa anche 24 ore prima che il convoglio si metta in moto, Lui non lo sa,

ma il test è già iniziato: durante il viaggio verranno di volta in volta predisposte delle trappole

atte a minare la serenità della cavia, tipo dirigenti movimento che si rifiutano di farvi entrare in

una stazione, oppure che vi vietino di attraversare un ponte.

Come è possibile intuire, sono tutti espedienti che servono all’allievo ad imparare la necessaria

tecnica di urlata al telefono: in pratica, mentre da una parte e dall’altra del telefono si urla per

far inutilmente intendere le proprie ragioni, il tecnico troverà le giuste contromisure per far

transitare il convoglio (famosa tecnica della minaccia della chiamata al superiore).

APERTE LE APERTE LE APERTE LE APERTE LE

ISCRIZIONI ISCRIZIONI ISCRIZIONI ISCRIZIONI

ALLA ALLA ALLA ALLA

PRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLAPRIMA SCUOLA

DI DI DI DI

SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA SOPRAVVIVENZA

PER TECNICI PIPER TECNICI PIPER TECNICI PIPER TECNICI PI

Tecnico PI in una fase particolarmente

dura di addestramento

Page 3: farao- nici

In casi particolari verranno fatti fermare su deviate esposte alle intemperie tipo sole cocente o freddo

polare dove le temperature all’interno della cabina avranno una variazione di uno o due gradi rispetto

all’esterno. Tutto ciò mentre i PI vedranno sfilare il personale del locomotore traente, ferrovieri sempre

freschi e ben rasati che si avvicendano a coppie.

Ovviamente l’allievo sarà lasciato solo a sbrigarsela in tutte queste attività. per aumentare il suo senso

di precarietà ed isolamento e stimolarlo ad arrangiarsi sempre contando solo sulle proprie sole forze.

Tecnico PI nel pieno del suo vigore

fisico ed intellettuale

in missione per conto di Bombardier

Ragazzi ecco che ci siamo sca-

vate le buche e che siano belle

profonde, non dimenticate gli

elmetti e aprite linee di fuoco

per almeno 200 m davanti al

perimetro difensivo. Lo aveva-

mo detto di tenersi pronti che l’

autunno sarebbe stato bello

caldo...!!

Incominciamo con un blando

fuoco di copertura (sciopero

dello straordinario e sciopero

della flessibilità) per continuare

con un bel tiro di mortai di me-

dio calibro (8 ore di sciopero

entro il 31 ottobre).

Che le tre compagnie

(Compagnia FIM, Compagnia

FIOM e Compagnia UILM ) del

perimetro fossero in stato di

guerra si era intuito e come

sempre il Nemico non ha atteso

ed ha deciso di provocare la

reazione colpendo il perimetro

con fuoco ad alzo 0 (tasta le

misure difensive del perimetro

e verifica come avviene il con-

trofuoco di copertura)

Certo è che se i lavoratori ri-

spondessero compatti alla

chiamata delle tre Compagnie e

ci seguissero nella difesa del

perimetro (CCNL), la difesa

delle richieste presentate in

piattaforma sarebbero più le-

gittimate per un verso e più

sostenibili dall’altro, spero non

me ne vogliate ma mi piacereb-

be vedere che oltre le onnipre-

senti tute blu (o blu collar)

scendessero in campo i riservi-

sti (white collar) anche perché

alla fine, quando il perimetro

avrà compiuto il suo dovere,

cedendo in qualche punto e

conquistando terreno in altri

punti, i benefici saranno rac-

colti da tutti, compresi quelli

che non avranno sparato nep-

pure un colpo... e lasciamo sta-

re la solita storia che noi siamo

pacifisti, e aborriamo la guerra,

è chiaro che dove sarà possibi-

le offriremo alla controparte la

possibilità di trattare ma dove

la controparte attaccherà il pe-

rimetro in maniera scorretta o

troppo pesante ci sentiremo

costretti a rispondere al fuoco,

e quando sono le tre Compa-

gnie a muoversi nella stessa

direzione sarebbe bello che

nello stesso modo ci si muo-

vesse tutti, che il perimetro

quest’anno è vasto e serve l’

aiuto di tutti: 20 metri di terric-

cio e qualche sacchetto di sab-

bia non lo si nega a nessuno...

In allegato per non tediarvi

troppo con le motivazioni dello

sciopero indetto da FIM-FIOM-

UILM vi allego i comunicati

stampa ufficiali, dategli una let-

tura e rifletteteci su.

Comunque dobbiamo dire che il campo ottiene ottimi ri-

sultati. In effetti lamentiamo solo un paio di fughe dal

luogo dell’esercitazione.

La prima viene classificata missing in action (non lo ab-

biamo mai più ritrovato) il secondo si è iscritto alla setta

degli Aricrisna e vive in un monastero su in cima ad una

montagna in Nepal.

E’ da segnalare che, alla fine del corso agli allievi verrà

consegnato un basco verde di rambiana memoria, da

sfoggiare con fierezza.I tecnici così formati verranno in

seguito utilizzati per le più difficili missioni in territorio

ostile che di volta in volta la Bombardier si inventerà.

CCNL 2007

Page 4: farao- nici

CAMPO GIOVANI 2007 TI VEDO TI SENTO TI PARLO

By Massimo Sensoli

Carissime colleghe e carissimi colleghi...

Non ci crederete mai, ma in questo momento

sono le 4.10 di mattina di una giornata che si

preannuncia soleggiata e interessante.

Oramai il campo giovani della Fim Cisl sta

volgendo al termine e fuori quasi albeggia.

Siamo rimasti in 6 in refettorio a parlare di

“grane sindacali” a raccontarci storie miti-

che e rievocare antiche battaglie con sotto-

fondo dei Pink Floyd.

Il consuntivo di quanto abbiamo digerito di

questi giorni ovviamente avverrà dopo un

periodo di decantazione, certo è che il pros-

simo anno sarò ormai un “fuoriquota” per

partecipare a questo evento formativo, ma

ci terrò fortemente a portare qualche giova-

ne a conoscere queste realtà e fare forma-

zione; e poi con un personaggio mitico come

Sergio Crosa (responsabile macroregione

per la formazione) il campo non può che rag-

giungere i suoi obiettivi.

L’esperienza, per quanto mi riguarda, è stata

di coinvolgimento assoluto in quanto sono da

poco entrato in Segreteria Fim per occuparmi appunto di giovani, formazione e informazione,

con l’intenzione di interfacciarmi con chi, nel territorio Savonese, ha già creato dei gruppi giova-

ni e di dare una mano a creare nuovi gruppi laddove sia possibile.

Personalmente mi impegno iniziando proprio dalla mia Azienda, in maniera da riuscire a formare

giovani motivati che ci aiutino nella difficile fase sindacale che il mondo del lavoro sta attraver-

sando, forte ricambio generazionale e uso estremo di contratti atipici che abbattono la forza

del sindacato interno alle aziende vuoi per paura vuoi per mancato passaggio di consegne ai gio-

vani.

Dal Campo abbiamo sicuramente tratto una conclusione immediata : la Fim non intende abbando-

nare i giovani, anzi, la Fim ritiene i giovani LA RISORSA per il futuro e quindi ecco spiegati i 12

anni consecutivi di campi giovani organizzati con il patrocinio della struttura Fim Macroregione

del Nord Ovest che include Piemonte Liguria e Val D’Aosta.

Oltre ovviamente ad interventi di Fimmini Doc (Franco Aloia e Gianni Mandarano), il campo ha

visto la testimonianza di giovani o ex giovani partecipanti ai campi passati che, fulminati sulla via

di Damasco, al loro ritorno in fabbrica hanno usato il cervello per mettere in atto quelle iniziati-

ve che il Campo ed il cuore suggerivano!!

Altra occasione importante è il confronto con diverse realtà industriali, dalle piccole aziende

con 40 dipendenti, alla onnipresente Fiat con un partecipante del settore carrozzeria che vanta

5100 dipendenti…..wow un mondo di esperienze da scoprire.

Ed ora lascio la parola a Simone Baudin delegato Fim, dipendente della ETE SYSTEM di Ivrea,

che con estremo coraggio e senso di responsabilità ha portato avanti delle iniziative di lotta per

bloccare le scellerate azioni dei “padroni” .

Page 5: farao- nici

ETE

SYSTEM

Guerra e

Pace By

Simone Baudin

Ciao a tutti i lavoratori

della Bombardier.

Il mio nome è Simone

Baudin, delegato FIM

(insieme a 2 colleghe Paola

Eusebietti, Giulia Tassi)

della ETE SYSTEM.

Prima di tutto voglio rin-

graziare il vostro collega,

delegato FIM Massimo

Sensoli che mi dà l'oppor-

tunità di raccontare la sto-

ria, la realtà di una piccola

impresa di elettronica indu-

striale piemontese, di Ivrea

per la precisione, dove

lavoro da quasi 10 anni

insieme a circa 60 persone,

60 famiglie.

La situazione è peggiorata

a dicembre 2006 (regalo di

Natale) quando sono ini-

ziati i ritardi nei pagamen-

ti, e siamo andati avanti

così per 8 mesi, con stipen-

di pagati in ritardo e divisi

a trance, passando anche

per un periodo di cassa

integrazione in primavera,

gestita malissimo dall'a-

zienda, che ha reso solo la

situazione più incerta per

queste 60 persone che non

hanno più avuto la certezza

dello stipendio e quindi

anche delle certezze per il

futuro.

Ma il problema più “duro”

è arrivato alla fine di lu-

glio, primi di agosto(regalo

per le ferie), quando il pa-

drone ci ha comunicato la

decisione dell'azienda di

cedere l'attività ad una

nuova azienda, però non

con un “normale” art.47

(cessione di ramo d'azien-

da) ma con una proposta

inaccettabile.

La proposta consisteva nel

licenziarsi, firmare un fo-

glio di rateizzazione del tfr

e poi firmare un foglio di

assunzione nella nuova

società. O si accettava que-

sta proposta o si doveva

chiudere.

Una proposta scandalosa,

quasi un ricatto, ma grazie

all'intervento tempestivo

del sindacato e in prima

persona del segretario del

territorio, siamo riusciti a

bloccare la COSA e porta-

re le 2 aziende ad una serie

di incontri in confindustria,

dove siamo riusciti a far

cambiare direzione

(almeno a parole visto che

stiamo ancora aspettando

dei fatti concreti a riguar-

do) alle 2 società che han-

no accettato di utilizzare

per il passaggio l'art.47,

non per fare una vera e

propria cessione, ma solo

un affitto.

La mancanza di una qual-

che garanzia sulla retribu-

zione degli stipendi arretra-

ti, che nel frattempo erano

diventati 2 stipendi pieni

(luglio agosto e una parte

di maggio), néda parte dei

“vecchi” padroni né soprat-

tutto da parte di quelli nuo-

vi ha provocato la rottura

delle trattative che ha por-

tato a 10 giorni di sciopero

per ottenere le spettanze

dovute (ci tengo a sottoli-

neare la partecipazione

quotidiana, il sostegno

totale, anche morale del

sindacato, in quei momenti

che sono stati veramente

duri e stressanti per noi

lavoratori perché si stava e

si sta lottando per il posto

di lavoro, per il pane e le

rose).

Qui la partecipazione dei

lavoratori è stata unanime

e dopo 10 giorni di sciope-

ro, all'arrivo del saldo di

una parte considerevole

delle spettanze, si è deciso,

dopo essersi confrontati tra

di noi lavoratori con il sup-

porto del sindacato, di tor-

nare a lavorare, ma solo

dopo aver ottenuto di poter

riprendere il tavolo delle

trattative e poter avere del-

le garanzie sull'ultimo sti-

pendio arretrato da saldare.

Ad oggi, grazie allo stra-

ordinario lavoro fatto da

tutti gli uomini-donne della

FIM del territorio Ivrea e

Canavese, alla partecipa-

zione e ai sacrifici di tutti i

lavoratori nei giorni dello

sciopero, siamo riusciti a

non avere più stipendi arre-

trati e adesso siamo in atte-

sa di vedere se gli IMPE-

GNI presi dalle 2 società

porteranno questa vicenda

ad un finale che potrà esse-

re per i lavoratori il miglio-

re possibile. Tutto questo è

successo in una realtà a-

ziendale dove fino a 2 anni

fa non era presente il sin-

dacato, non c'era una storia

sindacale alle spalle. Ciò

nonostante, adesso il 70%

degli operai è iscritto alla

FIM: questo vuol dire che

la FIM ha saputo cogliere

le esigenze e i bisogni dei

lavoratori.

Concludendo posso dire

che a me personalmente

tutto questo ha insegnato

che non cedere alle ingiu-

stizie dei più potenti è giu-

sto ed è doveroso e anche

che con l'impegno e la de-

terminazione di tutti si

possono ottenere delle cose

“buone”, cose che un lavo-

ratore da solo non potrebbe

ottenere. Soprattutto in

questo mondo del lavoro

sempre più precario, che

porta le persone a pensare

in modo egoista, bisogne-

rebbe sempre ricordarsi il

significato di parole come

solidarietà, impegno, par-

tecipazione.

UN SALUTO A TUT-

TI I LAVORATO-

RI…

ALLA FACCIA DI CHI SOSTIENE CHE NOI

SIAMO SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO,

CHIACCHIERE E DISTINTIVO

Page 6: farao- nici

Questa puntata studieremo le dinamiche di gruppo

che si vanno a delineare all’interno di un gruppo

(branco) di cricetini della specie siberiana dal pelo

rosso (colonia).

Il gruppo in questione è formato da un patriarca gran-

de e grosso che svolge funzioni di maschio alfa.

Poi abbiamo due giovani maschi entrambi beta e un

anzianotto cricetino gamma posato e tranquillo.

All’interno di questa colonia purtroppo non vige l’ar-

monia causa il caratteraccio che muove i due beta che,

ovviamente, per le leggi di natura aspirano a svolgere

il ruolo di maschio alfa, soprattutto vedendo che il

patriarca causa l’anzianità tende a perdere colpi. La

natura fa sempre il suo corso, per esempio è impossi-

bile dimenticarsi dell’exploit di un giovanissimo e vi-

goroso cricetino che aveva seppur momentaneamente

spodestato il leader ma che poi non era riuscito ad

emergere nella competizione tra i due beta ed era alla

fine costretto dagli eventi (calamità naturale ??) a u-

scire dalla colonia.

Ovviamente all’interno della colonia abbiamo enume-

rato solo gli individui che detengono una qualche for-

ma di potere, il potere di contrastare ed arginare le

forze della natura che di volta in volta si abbattono

sulla colonia. Ora bisogna dire che la colonia, pur es-

sendo situata in un territorio prevalentemente favore-

vole alla sopravvivenza della specie siberiana dal pelo

rosso, per qualche ragione di origine climatica, attira

su di sé innumerevoli potenziali pericoli normalmente

denominati calamità naturali quasi che un Dio dal ca-

rattere burbero e spietato mettesse continuamente

alla prova la sopravvivenza della colonia.

Voi direte ma dove è il problema ? è normale che al-

l’interno di una colonia si formino delle gerarchie in

maniera che contrastare le calamità naturali sia più

facile...

Il problema è che quando all’interno di una colonia

con un così ristretto numero di cricetini dominanti si

creano delle lotte di potere, la ricerca del consenso

spesso porta ad affrontare i problemi cercando di ri-

cavarne il maggior potere personale nello spasmodico

tentativo di prevalere sui competitori, a scapito del

gruppo.

Ora tralasciamo per un attimo la nostra colonia e ve-

diamo quali sono le caratteristiche comuni a tutte le

specie di cricetini che vivono in questo territorio

Tutte le specie di cricetini hanno una più o meno forte

propensione alla scala gerarchica ed abbiamo recen-

temente scoperto che per le singole specie esiste un

Maschio solitario che vive nel territorio di confine del-

le varie colonie che ha la funzione di esperto della

soluzione dei problemi più gravi che si abbattono sul-

le varie colonie. Di norma il “super criceto” interviene

insieme ai super criceti delle altre due specie princi-

pali.

Solitamente il super Criceto non si ferma a lungo

presso una colonia ma gironzola di colonia in colonia

a dispensare i suoi buoni consigli ai cricetini che han-

no il potere all’interno della colonia, anche se capita

che a volte, causa periodi particolarmente difficili,

come ad esempio siccità o simili, il Super Criceto si

installi quasi quotidianamente all’interno di una colo-

nia utilizzandone le risorse alimentari, bonariamente

sopportato perché comunque il potere scorre potente

nel suo sangue !!!

Dovete sapere, miei cari osservatori, che in effetti

sembra che una qualche forma di potere realmente si

generi tra i super Criceti quando sono almeno in due e

si radunano in un posto mistico, sulla vetta di una alta

montagna, e che riescano addirittura a scendere a

patti con le Forze della natura, si signori cari, avete

capito proprio bene, con le Forze della natura in per-

sona, e come ci riescano non è ancora chiaro, ma

stiamo studiando vari metodi per trovare la risposta.

Nella prossima puntata indagheremo a fondo sulle

tecniche utilizzate dai supercriceti e proveremo a

svolgere un interessante esperimento…

Cosa succede se in una colonia di criceti siberiani dal

pelo rosso vengono inseriti dei criceti di altra specie??

Spazio di divulgazione scientifica

Telecomandi,Telecomandi,Telecomandi,Telecomandi,

telecomandati telecomandati telecomandati telecomandati

e telecomandantie telecomandantie telecomandantie telecomandanti

...ovvero la democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue toothla democrazia a colpi di blue tooth (dinamiche di gruppo di una colonia di cricetini)

Page 7: farao- nici

Blade SindacateBlade SindacateBlade SindacateBlade Sindacate I replicanti scampati fortunosamente alla destrutturazione, dopo una veloce consul-tazione, si trovarono d’accordo per maggioranza a dirigersi verso il luogo meno o-spitale e meno prevedibile dalle autorità, ovvero l’ormai macilento pianeta Terra, ori-gine di tutto e fine di tutto. Dovete sapere che la Terra, un tempo passato chiamata Gaia, ormai era ridotto ad un ammasso di macerie radioattive dove andavano spegnendosi 18 miliardi di uma-ni in lenta ed inesorabile agonia. Quale posto migliore allora, per nascondersi in solo 7 individui dalle sembianze umane ? La navicella, oltrepassata l’orbita del piccolo satellite, si inserì in una traiettoria di-scendente senza che nessuna autorità del pianeta trovasse da ridire, infatti gli unici controlli effettuati erano in uscita, dove rigorosissimi funzionari della confederazione bloccavano qualunque tentativo di fuoriuscita non autorizzato causa la deformazio-ne genetica dovuta alle radiazioni che poteva inquinare gravemente il DNA degli umani residenti sui mondi esterni. Ormai la Terra era popolata dai paria della confe-derazione. La rotta portava in una località densamente popolata in un distretto industriale fa-moso per la fabbricazione delle astrolocomotive Traxx a decollo verticale, il distretto era nominato Vada Sabatia. Sul pianeta Terra era ormai estremamente facile procurarsi documenti e falsi permes-si di lavoro: le aziende, in perenne e cronica ricerca di personale specializzato, spesso chiudevano un occhio a ‘dettagli’ quali le accuse di sterminio e terrorismo, figuria-moci che gioia trovare dei lavoratori ancora poco intaccati dalle radiazioni e nel pie-no delle forze. Uno di questi replicanti riuscì ad inserirsi all’interno dello stabilimento produttore delle famose astrolocomotive, mentre gli altri sei si dispersero nelle fabbriche dei din-torni.

(FINE PARTE SECONDA)

Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany Astrolocomotore della traxxcompany

In decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIAIn decollo verticale dalla Piattaforma di VADA SABATIA

ASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTOREASTROLOCOMOTORE TRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANYTRAXXCOMPANY