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Elimina la tua spazzatura digitale
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ELIMINA LA TUA
“SPAZZATURA” DIGITALE
ouBRAND
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SERIES
BRAND
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BRAND
SERIES
79%DEGLI HIRING MANAGERHA TROVATO ONLINE DEI CONTENUTI CHE GLI HA FATTO DECIDERE DI NON ASSUMERE UN CANDIDATO
2 Fonte: Social Recruiting Survey 2011 di Jobvite
QUALI CONTENUTI ONLINE HANNO CONVINTO LE AZIENDE A NON ASSUMERE UN CANDIDATO
3 Fonte: social survey 2011 di mindflash.com
53% foto o informazioni
provocanti/inappropriate
60%
40%
20%
0%
44% dimostrazioni
dell’uso di droga e/o alcool
35% commenti negativi su datore di lavoro/
clienti/colleghi
29% competenze comunicative
carenti
26% commenti
discriminatori
24% bugie riguardo ai
propri titoli
Credi che le aziende non guardino Facebook? Credi che non controllino i tuo contatti su LinkedIn? Credi che non usino i social media per cercare e filtrare i candidati?
LO DIRESTI IN UN COLLOQUIO?
Benché l’uso dei social media per selezionare potenziali nuovi assunti possa
esporre le aziende ad insidie di carattere legale, e benché vi siano potenziali
problemi legati a discriminazione e privacy da tenere in considerazione, le
aziende possono e, di fatto, usano le informazioni reperite attraverso i social media
durante il processo di assunzione. Alcune li usano bene, altre magari no, ma l’evidente
ascesa dell’attività sui social media implica che i candidati debbano essere consapevoli
del fatto che, in vari modi, questi sono diventati parte integrante del processo di
assunzione.
Ogni 60 secondi ci sono 120 nuovi utenti LinkedIn, 370.000 telefonate via Skype,
320 nuovi account Twitter e 695.000 nuovi post di status su Facebook. Più della metà
delle aziende (56%) dichiara di pubblicare SOLO sui social media le proprie ricerche di
personale.
La collaborazione online è uno stile di vita ed ha un ruolo sempre più importante nelle
prospettive occupazionali...almeno finché la si gestisce correttamente.
I social media sono sempre più utilizzati per potenziare e migliorare il processo di
assunzione. Perciò, se sei online, dovresti presupporre che lo sia anche il tuo hiring
manager, recruiter o responsabile HR. Bisogna rendersi conto che il modo in cui ci si
presenta online è (come minimo) altrettanto importante di quello in cui ci si presenta di
persona. Per alcuni ruoli, poi, è anche più importante.
Se c’è una regola d’oro quando si tratta di controllare accuratamente la propria presenza
digitale, è questa: se non lo diresti durante un colloquio, non postarlo pubblicamente
online.
4
Più di un quarto delle persone (26%) teme che il materiale postato sui suoi profili social possa avere un impatto negativo sulla propria carriera.
IL MOMENTO DI FARE PULIZIA È ADESSO!
Le generazioni più giovani sono le più preoccupate delle potenziali ricadute sulla
carriera della propria attività sui social media. Perciò, è il momento di diventare
proattivi e ripulire il proprio “ripostiglio digitale”.
Ci sono quattro passaggi fondamentali per assicurati che la tua presenza online
rifletta il “tuo” vero brand e che supporti le tue opportunità occupazionali, anziché
ostacolarle:
1 Sappi cosa c’è fuori e come appari
2 Inizia a pensare in modo diverso circa il momento e il contesto in cui postare
3 Sii attivo nei posti nuovi (quelli giusti, s’intende)
4 Monitora regolarmente la tua presenza
5
86%DEI RESPONSABILI HR SI AUGURA CHE I CANDIDATI ABBIANO PROFILI SOCIAL “EMPLOYER FRIENDLY”
6 Fonte: Social Recruiting Survey 2011 di Jobvite
COSA DICE ALLE AZIENDE LA TUA ATTIVITÀ SUI SOCIAL MEDIA
7 Fonte: social survey 2011 di mindflash.com
60%
40%
20%
0%
50% si è fatto un’opinione
più positiva della personalità del
candidato
39% ha trovato una prova
delle qualifiche professionali
38% ha trovato una
prova della creatività
18% ha letto referenze
positive sul candidato
Vedere cosa è già uscito è il primo passo per controllare come le persone (e le aziende) ti vedono. Perciò, inizia a a farti un’idea della tua presenza online.
CERCATI SU GOOGLE
Cerca il tuo nome su Google per capire cosa vede un’azienda, se fa altrettanto.
Se hai un nome molto comune, pensa a modi per differenziarti rispetto agli
altri. Immagini del profilo pulite e professionali aiuteranno le persone a
riconoscerti immediatamente. Così come il job title, il luogo in cui vivi attualmente, il
background formativo e qualsiasi altra cosa che sia strettamente associata a te.
Assicurati di aggiungere il maggior numero di dettagli possibile al tuo profilo
professionale o al tuo sito (se ne hai uno). Google indicizzerà il tuo portfolio ed i tuoi
profili social, il che significa che questi ultimi appariranno più in alto tra i risultati della
ricerca.
Ottimizza i risultati della ricerca con informazioni che ti riguardano e tieni sempre tutto
aggiornato.
1STEP
8
La maggior parte degli hiring manager (79%) dichiara di aver trovato sui social media materiale che gli ha fatto cambiare idea circa l’assunzione di un candidato.
CURA I DETTAGLI
Questa cifra ci dice qualcosa d’importante, che è spesso sottovalutato, circa le
informazioni reperibili online: è il dettaglio che conta! In genere, sono proprio
le piccole cose quelle che si perdono di vista quando s’inizia a ripulire le
proprie pagine social, perciò rileggi i tuoi post e guarda le tue pagine con l’occhio delle
aziende, guarda le cose come farebbero loro.
Esamina a ritroso tutti i tuoi profili online e cerca informazioni, post o foto che possano
riguardare:
• aspetti non sani o pericolosi della tua vita privata
• opinioni controverse o forti che siano in contrasto con gli interessi dei tuoi datori di
lavoro
• dettagli privati o inappropriati che ti riguardano
Non è sempre possibile, ma neanche preferibile, cancellare tutto ciò che possa dar
fastidio a qualsiasi azienda dell’universo conosciuto. Tuttavia, se frequenti i social,
acquisisci familiarità con le impostazioni della privacy, usale attivamente e controllale
2STEP
spesso, per assicurati che eventuali aggiornamenti non influiscano negativamente sui
tuoi profili.
Ricorda: le problematiche ambientali, sanitarie e sociali che hai mostrato di
supportare possono influire sugli interessi di un potenziale datore di lavoro, perciò sii
consapevole che, magari, ti troverai a doverne parlare durante un colloquio, se lasci
quest’informazione visibile a tutti. A seconda del ruolo che stai cercando, può essere
del tutto controproducente apparire “perfetto” o non mostrare un’opinione precisa su
un determinato argomento. Quindi, sii il più onesto e trasparente possibile, ma abituati
a pensare come un potenziale datore di lavoro, per essere consapevole di potenziali
conflitti d’interessi o differenze.
Cerca di far emergere le tematiche cui tieni ed elimina o nascondi alla visione pubblica
solo eventuali materiali che ti mostrino sotto una luce non professionale.
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Usa i social media per crearti un network ed entrare in contatto con professionisti del tuo settore, recruiter e hiring manager in linea con i tuoi interessi, le tue competenze e ciò in cui credi.
CREA UNA PRESENZA ONLINE POSITIVA
Inserendo informazioni positive sul tuo conto nei posti giusti sul web, ti assicurerai
che le informazioni che vuoi che compaiano per prime, lo facciano.
Ciò ti aiuterà anche a spingere verso il basso nelle pagine di ricerca contenuti che tu
non sia in grado di controllare, come eventuali informazioni negative legate a qualcun
altro col tuo stesso nome.
Per farlo, prendi in considerazione queste azioni:
• Crea un profilo LinkedIn ed utilizza i gruppi per creare contatti e presenza
tra altre persone che lavorano nel tuo settore o territorio di riferimento.
• Inserisci ul tuo curriculum sui siti di annunci di lavoro
più utilizzati (per esempio, Monster).
• Acquisisci familiarità con siti di social sharing celebri
come SlideShare e sii attivo anche lì.
• Creati un portfolio digitale. I motori di ricerca indicizzeranno queste pagine,
che contengono un sacco d’informazioni positive sul tuo conto.
• Dai il tuo contributo a blog di settore, partecipa alle discussioni. Anche
3STEP
queste hanno alte probabilità di comparire tra i risultati della ricerca!
• Partecipa ai webcast organizzati dalle tue aziende preferite.
• Scarica e commenta presentazioni o whitepaper diffusi dalle tue aziende target.
• Leggi, metti “mi piace” e condividi articoli/contenuti
legati al tuo settore di competenza.
• Tieni un blog che dimostri le tue competenze, mostri la
tua personalità ed i tuoi obiettivi di carriera.
• Dovunque tu sia attivo, mostra uno stile comunicativo forte e positivo.
• Chiedi ad altre persone di scrivere una “raccomandazione” per te.
• Partecipa a conversazioni che dimostrino le tue ambizioni.
• Assicurati di non parlare solo di lavoro: fai volontariato, pratichi
sport o hai hobby interessanti? Queste cose creano un “tocco
personale” e ti aiuteranno a crearti un brand personale unico.
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Più di un terzo dei dipendenti appartenenti alla Generazione Y (34%) dicono già che utilizzare i social media è essenziale per lo sviluppo della carriera.
MONITORA LA TUA PRESENZA SUL WEB DA QUI
Postare e dare un contributo personale alle conversazioni sui social media è,
naturalmente, una parte importante di tale processo, ma lo è altrettanto
monotorare il modo in cui si appare sulle pagine delle altre persone ed essere
selettivi nella scelta di quelli a cui connettersi. Essere proattivi rispetto alla propria
attività online, così come “educare” gli altri circa le ripercussioni di ciò che postano sul
proprio conto, sta diventando sempre più importante per tutti noi.
Aggiungere un sistema di avviso automatico dovrebbe essere
una parte essenziale della propria attività online.
Si può monitorare la propria presenza online attraverso siti come Google Alerts,
che inviano un avviso via mail quando il proprio nome viene menzionato su
newsgroup, blog e altri social media. Quindi, ciò consente di contattare persone
o aziende, qualora si ritenga di essere stati rappresentati in maniera scorretta.
Se il materiale trovato online è positivo ed utile per Ia propria carriera, invece,
avere un sistema di avviso automatico consente di promuoverlo a propria
volta e di portarlo attivamente all’attenzione di potenziali datori di lavoro.
4STEP
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Kelly trova lavoro ad una persona ogni 38 secondi. Inoltre, ogni tre minuti e mezzo, un lavoratore somministrato da Kelly viene assunto direttamente da un nostro cliente. Consulta il motore di ricerca sul nostro sito: kellyservices.it
RIFERIMENTI
• http://abcnews.go.com/blogs/lifestyle/2010/07/university-helps-students-clean-up-digital-dirt/
• http://lifehacker.com/5813990/the-always-up+to+date-guide-to-managing-your-facebook-privacy
• http://sendgrid.com/wf/webmail?rp=ZTI1bGQzTnNaWFIwWlhKZmFXUTZNVEl6TkN4MWMyVnlYMmxrT2pJMU5qVTBmUWV5SnVaWGR6YkdWMGRHVnlYMmxrSWpvaU5URXlO
emszSWl3aWJtVjNjMnhsZEhSbGNsOTFjMlZ5WDJsa0lqbzNNRGt5TmpBNE9EZzNmUT09
• http://www.cfo.com/article.cfm/5404994
• http://press.linkedin.com/about
• http://www.nojitter.com/post/240000384/the-future-of-communications
• Social Recruiting Survey 2011 di Jobvite
• Social Survey 2011 di mindflash.com
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ESCI
Le informazioni contenute in questo documento non possono essere copiate, diffuse, vendute o distribuite in altro modo senza la preventiva autorizzazione scritta da parte di Kelly. Tutti i marchi citati appartengono ai rispettivi proprietari. An Equal Opportunity Employer. © 2013 Kelly Services, Inc.
KELLY SERVICES
Kelly Services, Inc. (NASDAQ: KELYA, KELYB) è leader nell’erogazione di workforce solutions.
Kelly® offre una vasta gamma di servizi di outsourcing e consulenza, nonché selezione di personale
a tempo determinato ed indeterminato. Con clienti in ogni parte del mondo, Kelly trova lavoro a
più di 560.000 persone l’anno. Il fatturato 2012 è stato di $5.5 miliardi. Visita kellyservices.it e
seguici su Facebook, LinkedIn, e Twitter. Scarica The Talent Project, l’app gratuita per iPad di Kelly
Services.
L’AUTRICE
MONA WEHBE attualmente si occupa dell’elaborazione delle strategie di
content marketing target candidato e della messa a punto di soluzioni che
promuovano l’uniformità tra contenuto, processo e criteri di monitoraggio
nelle tre aree geografiche in cui è suddivisa Kelly (APAC, EMEA ed
Americhe). In passato, è stata responsabile del product marketing per l’area
di business process outsourcing practice di KellyOCG. Ha una laurea in digital
media studies, conseguita all’Università di Detroit Mercy.
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