33
Edoardo Giusti - Alberta Testi

Edoardo Giusti Autostima

  • Upload
    pippo07

  • View
    161

  • Download
    18

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Edoardo Giusti Autostima

Citation preview

  • Edoardo Giusti - Alberta Testi

    EDOARDO GIUSTI

    ALB

    ERTA

    TESTILAUTOSTIM

    AVincere

    quasi s

    empre

    con le

    3A

    Lautostima unesperienza soggettiva e stabiledi valutazione positiva del proprio valore basata sulla considerazione che si ha di s.Le convinzioni e i sentimenti che nutriamo

    nei confronti di noi stessi influenzano la nostra vita, il modo in cui ci comportiamo

    nel lavoro, negli affetti, nei vari ruoli che rivestiamo come genitori, come partner,

    come amici, come colleghi.La carenza di autostima uno dei segnali dallarme di una personalit disfunzionale ed una condizione presente in molti stati

    di disagio psicologico.

    Euro 18,00

    Alberta Testi,Psicologa psicoterapeuta.Cultore della materia presso laFacolt di Psicologia 1 dellUniversitdegli Studi di Roma La Sapienza. vicepresidente dellAssociazioneAret. Psicologia e Sviluppo doveda anni gestisce Servizi di PsicologiaScolastica. Ha maturato unimportanteesperienza nellambito del supportopsicologico a bambini, adolescenti efamiglie. A Tivoli ha attivato il CentroIntervento Psicologico Oikos dove svolge attivit clinica privata.

    Edoardo Giusti,Presidente dellASPIC e direttore della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Integrata autorizzata con DecretoMinisteriale. professore a contratto presso la Scuola di specializzazione inPsicologia Clinica dellUniversit degli Studi di Padova. Svolge attivit di ricerca clinica e di supervisione didattica per psicoterapeuti.

    1

    E22225_cop Vincere quasi Sempre 2 8-05-2006 11:05 Pagina 1

  • collana Psicoterapia & Counselingdiretta da Edoardo Giusti

    59

    Centro Europeo di Ricercheper lo Studio delle Psicoterapie

    Integrate e Comparate

    PSICOTERAPIA

    COUNSELING

  • collana Psicoterapia & Counselingdiretta da Edoardo Giusti

    59

    Centro Europeo di Ricercheper lo Studio delle Psicoterapie

    Integrate e Comparate

    PSICOTERAPIA

    COUNSELING

  • Edoardo Giusti - Alberta Testi

    LAUTOSTIMAVincere quasi sempre

    con le 3 A

    OVERA EDITORE

  • 2006 SOVERA MULTIMEDIA s.r.l.Via Vincenzo Brunacci, 55/55A - 00146 RomaTel. (06) 5585265 - 5562429www.soveraedizioni.come-mail: [email protected]

    I diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale (compresi i mi-crofilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i paesi.

  • Sommario

    Introduzione 11

    1. Definizione e teorie sullautostima 15

    2. Valutare la propria autostima 25

    3. Le componenti dellautostima 33 Consapevolezza di s 34

    Autenticit 39 Il concetto di s 43 Bisogni e desideri 47 Prendersi cura di s 54

    Responsabilit personale 63 Il cambiamento 66 Strategie di comportamento 70 Accettare il rischio 71 Gestire il successo 74 Gestire gli errori 76 Il senso di colpa 79

    Valutazione positiva di s 85 Il feedback 86 La critica patologica 90 Ristrutturazione cognitiva 96 I devo 111 Valori autentici e valori incongrui 117 I giudizi 118

    Accettazione di s 119 Accettare i propri sentimenti 124 Riconoscere il proprio valore 129 Accettare il bambino che siamo stati 132

    5

  • 4. Le origini dellautostima 137 Lo sviluppo dellautostima 137 Il ruolo dei genitori 142

    Accettare i propri figli 149 Avere aspettative adeguate 153 Favorire lautonomia dei figli 157

    5. Autostima e scuola 163 Lautostima nel contesto scolastico 163 I cinque fattori dellautostima scolastica 165

    Sicurezza 165 Concetto di S 170 Affiliazione 173 Progettualit 177 Competenza 180

    Autostima e successo scolastico 183 Lautostima degli insegnanti 187

    6. Autostima e ambiti di vita 189 Lautostima nel rapporto di coppia 189 Lautostima nei rapporti di amicizia 195 Lautostima nel lavoro 200

    7. Autostima e tendenze patologiche 205 Labuso sui minori 205 Lalcolismo 208 La personalit narcisistica 210

    Bibliografia 214

    6

  • ESERCIZI PER LAUTOSTIMA

    Esercizio n. 1 Il tuo concetto di autostima 26Esercizio n. 2 Il mio livello di autostima 27Esercizio n. 3 Scrivo una lettera 28Esercizio n. 4 Esploro me stesso 29Esercizio n. 5 Vittima o creativo? 31Esercizio n. 6 Io e la consapevolezza 35Esercizio n. 7 Consapevolezza corporea 36Esercizio n. 8 Consapevolezza emotiva 36Esercizio n. 9 Consapevolezza cognitiva 36Esercizio n. 10 Vivere con consapevolezza 37Esercizio n. 11 La maschera 39Esercizio n. 12 Vivere con autenticit 41Esercizio n. 13 Il mio lato nascosto 43Esercizio n. 14 Chi sono? 44Esercizio n. 15 Il regista della mia vita 44Esercizio n. 16 Il mio tesoro nascosto 45Esercizio n. 17 Inventario del concetto di s 46Esercizio n. 18 I miei interessi 52Esercizio n. 19 I miei ruoli 53Esercizio n. 20 La mia settimana 54Esercizio n. 21 Tempo per me 55Esercizio n. 22 I tuoi momenti 55Esercizio n. 23 Sono un temporeggiatore? 57Esercizio n. 24 Le cose da portare a termine 58Esercizio n. 25 Le mie priorit 59Esercizio n. 26 La delega 60Esercizio n. 27 La mia agenda 61Esercizio n. 28 Stabilire i propri obiettivi 62Esercizio n. 29 Vivere con responsabilit 66Esercizio n. 30 Il grafico della mia vita 67Esercizio n. 31 Io e il cambiamento 68Esercizio n. 32 I miei obiettivi 68Esercizio n. 33 I miei valori 69Esercizio n. 34 Io e il rischio 73Esercizio n. 35 Come reagisci al successo? 75Esercizio n. 36 I miei successi 75Esercizio n. 37 I miei errori 79Esercizio n. 38 Il giudice che in me 80

    7

  • Esercizio n. 39 Liberarsi dai sensi di colpa 82Esercizio n. 40 Il cerchio delle responsabilit 83Esercizio n. 41 I messaggi negativi che ho ricevuto 92Esercizio n. 42 Le mie convinzioni centrali 97Esercizio n. 43 Il mio dialogo interiore 99Esercizio n. 44 Le mie critiche 100Esercizio n. 45 Contesta le tue critiche 101Esercizio n. 46 Una visione migliore 111Esercizio n. 47 I miei devo 112Esercizio n. 48 Inventario dei devo 114Esercizio n. 49 Comprendere me stesso 120Esercizio n. 50 Accettazione di s 120Esercizio n. 51 Cosa non accetto di me 121Esercizio n. 52 Se mi accettassi 122Esercizio n. 53 La difficolt di accettare me stesso 122Esercizio n. 54 Essere perfetti 123Esercizio n. 55 Uguaglianze/Differenze 124Esercizio n. 56 I sentimenti inaccettabili 125Esercizio n. 57 I sentimenti tab 125Esercizio n. 58 Conoscere il mio dolore 126Esercizio n. 59 Le mie paure 127Esercizio n. 60 Sono degno 131Esercizio n. 61 Il mio valore 131Esercizio n. 62 La medaglia 132Esercizio n. 63 Autoesplorazione del bambino 134Esercizio n. 64 Autoesplorazione delladolescente 135Esercizio n. 65 Ho cura della stima di mio figlio? 144Esercizio n. 66 Il sostegno che ho ricevuto 146Esercizio n. 67 Il sostegno che offro 146Esercizio n. 68 Le qualit negative di mio figlio 150Esercizio n. 69 Le qualit positive di mio figlio 150Esercizio n. 70 Sospendere il giudizio 152Esercizio n. 71 Le mie aspettative di genitore 154Esercizio n. 72 Rendo autonomo mio figlio? 158Esercizio n. 73 Io la penso cos 167Esercizio n. 74 Ascoltiamoci 167Esercizio n. 75 Cosa mi aspetto da me 168Esercizio n. 76 La sedia dei complimenti 169Esercizio n. 77 Questo sono io 172Esercizio n. 78 Il tesoro delle emozioni 173

    8

  • Esercizio n. 79 La mia classe un gruppo 174Esercizio n. 80 Se un amico parlasse di te 175Esercizio n. 81 Fare amicizia 176Esercizio n. 82 La lista dei diritti 176Esercizio n. 83 Prendere decisioni 178Esercizio n. 84 I miei obiettivi 179Esercizio n. 85 La mia medaglia 181Esercizio n. 86 Quando ero studente 188Esercizio n. 87 Ora che sono insegnante 188Esercizio n. 88 Io e lamore 190Esercizio n. 89 La mia coppia 192Esercizio n. 90 Sono un buon amico? 196Esercizio n. 91 Come mi sento con gli altri 198Esercizio n. 92 Le mie relazioni difficili 199Esercizio n. 93 La mia carriera 201Esercizio n. 94 I miei livelli di competenza 201Esercizio n. 95 Sono un buon leader? 204

    9

  • Introduzione

    Lautostima essenziale per la sopravvivenza psicologica. Come es-seri umani siamo in grado di definire chi siamo, in altre parole, di co-struire la nostra identit ed attribuirle un valore. Lautostima un sen-so soggettivo e duraturo di autoapprovazione del proprio valore basatosu appropriate autopercezioni (Giusti, 1994).

    Nel concetto di autostima possiamo individuare: elementi cognitivi: definizione e caratterizzazione di s in ter-

    mini descrittivi (aspetto fisico, forza fisica, abilit e competen-za in vari ambiti e relazioni);

    elementi affettivi: insieme di sentimenti positivi o negativi neiconfronti di se stessi;

    elementi valutativi (di tipo cognitivo-affettivo): pattern dicompetenze legati a criteri di paragone o a livelli di rendimentoideali e sentimenti che accompagnano le autovalutazioni.

    Lautostima riflette la coesione e stabilit della struttura del S, del-la propria identit sviluppata durante gli anni formativi dellinfanzia edelladolescenza. Non viene, quindi, nutrita soltanto dagli apprezza-menti che riusciamo ad ottenere dallesterno e da quello che gli altripensano di noi, ma anche e soprattutto da ci che noi abbiamo interio-rizzato e che pensiamo e sentiamo per noi stessi.

    Lopinione che abbiamo e i sentimenti che proviamo per noi stessiinfluenzano molto la nostra vita, il modo in cui ci comportiamo nel la-voro, negli affetti, nei vari ruoli che rivestiamo come genitori, comepartner, come amici, come colleghi. In sostanza determina in gran par-te le nostre risposte allambiente esterno.

    Quando si ha una buona autostima ci si sente bene, si sente di po-ter controllare la propria vita, ci si adatta in maniera flessibile e deter-minata alle diverse situazioni, anche quelle pi difficili, si fa maggio-re ricorso alle proprie risorse.

    11

  • Giudicarsi negativamente e rifiutarsi, invece, provoca uno stato didisagio e sofferenza. Nel tentativo di evitare qualsiasi esperienza chein qualche modo possa intensificare questo stato negativo, si corronomeno rischi sociali o professionali, si rinuncia ad incontrare le perso-ne, si limitano le proprie capacit di aprirsi agli altri, di esprimere lapropria sessualit ed il proprio bisogno di affetto, di essere al centrodellattenzione, di chiedere aiuto e di risolvere problemi. Per evitare ul-teriori giudizi e autorifiuto si erigono barriere difensive.

    Molte persone hanno la tendenza a focalizzare lattenzione sui pro-pri errori e fallimenti, sui difetti e sulle opportunit mancate, piuttostoche sulle qualit e i successi, trascurando gli aspetti positivi delle si-tuazioni e le conseguenze positive delle proprie azioni. Quante volte cisiamo sorpresi a pensare non ce la far, non riuscir, per poiconstatare di essere stati allaltezza delle circostanze e di aver supera-to anche i momenti difficili? importante riconoscere le proprie ca-pacit e conservare il ricordo dei successi conseguiti in passato, quan-do ci si trova a dover affrontare un momento difficile o una situazionenuova.

    Alcuni trascorrono la loro vita aspettando il momento giusto(quando lavorer, quando mi sposer, quando avr figli,quando andr in pensione quando non avr questi problemi),preoccupandosi ansiosamente di ci che potr accadere nel futuro,(che cosa succeder?), oppure rimpiangendo o recriminando sulpassato (quando ero giovane, non posso dimenticare). Viverecon lattenzione rivolta eccessivamente al passato o al futuro autoli-mitante, perch impedisce di vivere il momento presente. Vivere nelpresente non significa trascurare il passato e il futuro, ma essere di-sponibili ad accettare e ad affrontare le esperienze e i sentimenti attua-li, in quanto lunit mente-corpo e la consapevolezza di quello che ac-cade qui e ora, sentimenti e razionalit, permettono di agire pronta-mente e quindi con responsabilit (Giusti, Palomba, 1993).

    La mancanza di un sano senso di autoapprezzamento uno dei se-gnali dallarme di una personalit disfunzionale ed una condizionepresente in molti stati di disagio psicologico: insicurezza, ansia, pauradellintimit e disfunzioni sessuali, problemi di alimentazione, scarsorendimento scolastico, alcolismo, farmacodipendenza e tossicodipen-denza, maltrattamento dei bambini, violenza, suicidio, sono legati allamancanza di autostima.

    Il legame tra bassa autostima e depressione stato ampiamente con-fermato sia a livello teorico che di ricerca. Gli studi di Beck (1967) sul-

    12

  • la depressione hanno rilevato le autovalutazioni negative come unacomponente fondamentale della depressione. Le persone che soffronodi depressione hanno unautostima estremamente bassa e un concettodi s negativo.

    La bassa stima di s, sentirsi indesiderabili, noiosi e brutti, sentirsia disagio e ridicoli quando si sta insieme agli altri e temere il loro giu-dizio, linsoddisfazione di stare da soli, la convinzione di essere ina-datti a relazioni valide e di rovinarle inevitabilmente, sono tutti vissu-ti negativi tipici dello stato di Solitudine Cronica, strettamente legataalla sindrome depressiva ed in cui sono coinvolte caratteristiche dellapersonalit quali lincapacit dintimit e di espressione emotiva(Giusti, 1992).

    Consulenti e terapeuti si confrontano quotidianamente con le con-seguenze negative di un basso livello di autostima. Nel processo tera-peutico, ogni strada conduce allautostima. In quasi tutti i metodi di cu-ra lincremento del livello di autostima ormai considerato fonda-mentale per lo sviluppo di una personalit positiva Se alla radice deipropri problemi personali vi un basso livello di autostima, la qualitdella vita pu essere cambiata lavorando direttamente sullaccresci-mento del livello stesso (Field, 1997).

    Molte persone provano sentimenti di inadeguatezza, insicurezza,hanno dubbi su se stesse, hanno sensi di colpa o paura di partecipareattivamente alle esperienze della vita, sperimentando un vago e indefi-nibile sentimento di non essere abbastanza, muovendosi in manieraautodifensiva. Chi ha scarsa autostima dubita della propria adeguatez-za e capacit di affrontare le richieste della vita e ritiene di non meri-tare il benessere e la felicit, non in grado di riconoscere che il dirit-to di cercare la felicit e il benessere intrinseco allesistenza stessa.

    Con una sana autostima si molto pi inclini e aperti a creare rela-zioni nutrienti e costruttive. Avendo rispetto e benevolenza nei con-fronti di se stessi, si pi inclini a trattare gli altri con rispetto e bene-volenza e si ha meno bisogno di barriere difensive, poich laltro non considerato una minaccia alla propria integrit.

    Le persone con bassa autostima hanno un grande (e spesso inappa-gato) bisogno di amore e di intimit. Lautostima non una conse-guenza dellamore, ne piuttosto un prerequisito fondamentale. Quan-do si ha un buon livello di autostima si in grado di costruire relazio-ni nutrienti, essendo attratti da persone positive, aperte al cambiamen-to, capaci di dare e nello stesso tempo di ricevere. Il vissuto dellinti-mit risulta unesperienza integrativa, essenziale e strutturante del per-

    13

  • corso esistenziale soggettivo ed intersoggettivo, assume dunque un va-lore fondamentale per lo sviluppo di relazioni significative e autenti-che. qui che si esprime il senso profondo di unicit del S, la validitdelle sue funzioni ed a questo livello che si trova la risorsa cui attin-gere nei momenti critici della vita e la forza dellespressione-espan-sione del S verso lAltro (Ciarlantini, Dantini, Del Giudice, Spallet-ta, 1992).

    Il grande valore dellautostima risiede, quindi, nel fatto che contri-buisce ad:

    avere un supporto interiorizzato che ci sostiene indipendente-mente delle opinioni degli altri;

    mantenere uno stato di equilibrio psicologico ed interiore; accettarci e valorizzare gli aspetti positivi che ci caratterizzano; vivere pienamente nel presente; avere fiducia nelle proprie potenzialit; costruire relazioni intime ed interpersonali appaganti ed equili-

    brate.

    14

  • Capitolo 1

    Definizione e teorie sullautostima

    Lautostima un concetto difficile da definire ed esaminare. Eti-mologicamente la parola autostima pu essere fatta risalire al verbo la-tino aestimare, che significa sia determinare il valore di sia ave-re unopinione su. In effetti nel senso comune la stima di s rappre-senta generalmente il modo in cui ciascuno vede e giudica se stesso.

    I termini e le espressioni utilizzati nel linguaggio di tutti i giorni cheindicano la stima di s sono moltissimi (avere fiducia in s, amor pro-prio, essere se stessi, ecc.). Ciascun modo pu rappresentare uno deimolteplici aspetti dellautostima. Andr e Lelord (2000), a tal proposi-to, propongono uninteressante specificazione dei diversi aspetti, comeriportato nella seguente tabella.

    15

    ESPRESSIONE

    Aver fiducia in se stessi

    Sentirsi contenti, soddi-sfatti di s

    Essere sicuri di s (1)

    Essere sicuri di s (2)

    DESCRIZIONE

    Credere nelle proprie capa-cit di agire efficacemente(anticipazione dellazione)

    Essere soddisfatti del pro-prio modo di agire (valuta-zione dellazione)

    Prendere decisioni, perse-verare nelle proprie scelte

    Non dubitare delle propriecompetenze e dei propripunti di forza, in qualun-que contesto

    INTERESSEDEL CONCETTO

    Sottolinea limportanzadei rapporti tra la stima dis e lazione

    Senza stima di s, neppurei successi sono vissuti co-me tali

    Una buona opinione di sgeneralmente va di pari pas-so con la capacit di pren-dere decisioni equilibrate

    La stima di s consente diesprimere se stessi in ognicircostanza

    (segue)

  • Da un punto di vista psicologico, lautostima rappresenta sicura-mente una delle dimensioni fondamentali della personalit, ma allostesso tempo un fenomeno complesso alla cui determinazione con-tribuiscono vari fattori, interni ed esterni, passati e presenti, sociali eindividuali, ecc.

    Le prime descrizioni e i primi studi sul concetto di autostima risal-gono ai primi teorici della psicologia.

    I primi riferimenti allautostima come dimensione psicologicaemergono dalle considerazioni sul S di William James, padre dellapsicologia (1890).

    Ogni individuo basa quello che James chiama amore per se stessosui successi e i fallimenti nellambito delle aree in cui ha le proprie aspi-

    16

    Amore di s

    Amor proprio

    Conoscenza di s

    Affermazione di s

    Sapersi accettare

    Credere in se stessi

    Avere unalta opinione dis stessi

    Essere fieri di s

    Essere ben disposti versose stessi, sentirsi soddisfat-ti di s

    Avere una consapevolezzamolto (troppo) forte dellapropria dignit

    Sapersi descrivere e ana-lizzare in maniera precisa

    Difendere, nel rapportocon gli altri, i propri puntidi vista e i propri interessi

    Integrare qualit e difettiper ottenere unimmagineglobalmente buona (o ac-cettabile) di s

    Scomparire dalla scenapubblica riuscendo a tolle-rare la mancanza di suc-cessi che rafforzino la sti-ma di s

    Essere convinti di poterraggiungere obiettivi ele-vati

    Accrescere il senso delproprio valore personale inseguito a un successo

    Evidenzia la componenteaffettiva dellautostima

    La stima di s risente so-prattutto delle critiche

    importante sapere chi si per potersi stimare

    Per stimare se stessi a vol-te necessario difendere ilproprio territorio

    Riconoscere i propri difettinon preclude la stima di s

    Talvolta la stima di s nonsi nutre di successi, ma diconvinzioni e di una certavisione di s

    Spesso ambizione e auto-stima sono strettamentecollegate

    La stima di s ha bisognodi essere alimentata dasuccessi

  • razioni. Gli individui non esaminano tutte le loro azioni e i loro attribu-ti, bens focalizzano la loro attenzione sulle proprie abilit in aree in cuihanno aspirazioni di successo. Una persona che si percepisce abile in unambito in cui aspira a riuscire avr unalta stima di s. Al contrario, unapersona che considera importante unarea in cui percepisce di averescarsi risultati avr una bassa autostima. Lamore per se stessi, quindi,viene determinato dal rapporto fra i risultati conseguiti nelle aree con-siderate importanti e le proprie aspirazioni. Lautostima, secondo Ja-mes, corrisponde al rapporto fra risultati conseguiti e aspirazioni.

    Stima di s = risultatiaspirazioni

    In altre parole, qualsiasi cosa una persona scelga di definire comeproprio obiettivo (la propria reputazione, qualcosa per cui desidera es-sere conosciuta, un attributo che desidera possedere, un ambito in cuidesidera eccellere), questa diventa una sua aspirazione. Il grado in cuila persona riesce a soddisfare questo desiderio determina la sua auto-stima in quella particolare area di esperienza.

    Le osservazioni di C. H. Cooley (1902) rientrano in una teoria so-ciale. Secondo Cooley, lIo di una persona si sviluppa attraverso il rap-porto che essa stabilisce con gli altri con una modalit riflessa. Nel ten-tativo di chiarire il carattere riflesso dellIo, Cooley lo paragona ad unospecchio, Ciascuno come uno specchio riflette laltro che passa.

    Cooley sostiene che ogni individuo dovrebbe raggiungere un equi-librio fra la valutazione dei giudizi e delle opinioni degli altri e lo svi-luppo di modi di pensare individuali; la maturit porta lindividuo adun maggior autocontrollo rendendolo in grado di gestire appropriata-mente le proprie risposte allambiente e meno vulnerabile e dipenden-te dalle opinioni degli altri. Lindividuo maturo stabile e in grado discegliere la propria direzione.

    George Mead (1934) ha considerato lo sviluppo dellIo allinternodel processo attraverso il quale lindividuo diventa parte integrante del-la societ. Attraverso le interazioni con gli altri, gli individui giungonoa percepire se stessi nel modo in cui vengono percepiti e valutati daglialtri. Presupposto fondamentale per lo sviluppo dellautostima \ esse-re stati stimati dagli altri significativi. Se da bambini si stati igno-rati, respinti, non ascoltati, da adulti ci si considerer degni di un simi-le trattamento sia da parte di se stessi, sia da parte degli altri.

    17

  • Il contributo principale di G. Allport allo studio dellautostima stato il riconoscimento del ruolo delle difese psicologiche (1961). Digrande importanza per lo sviluppo di una personalit sana o di una per-sonalit disturbata sono le modalit con cui ciascun individuo affrontai sentimenti di inferiorit. Alcuni eserciteranno sforzi maggiori, tra-sformando il problema in un punto di forza e in unoccasione per in-vestire maggiori energie; altri potranno vivere una sensazione di im-potenza e arrendersi oppure decideranno di perseguire obiettivi diver-si. Altri ancora struttureranno difese psicologiche come la razionaliz-zazione (giustificazioni pseudo-razionali ai propri vissuti e comporta-menti) o la negazione, per evitare il dolore che deriva dal riconoscereed affrontare il problema.

    Affrontare gli eventi e le esperienze (anche quelle difficili) che sipresentano nella vita una modalit funzionale e costruttiva, mentrelevitamento intrinsecamente pericoloso e insano. Allport considera imeccanismi di difesa dellIo come strategie con cui le persone tentanodi evitare il disagio e lansia (1961). Allport stato il primo ad espli-citare cos chiaramente limportanza dellautodisciplina e del coraggiodi affrontare le difficolt e i conflitti, qualit indispensabili per la salu-te psichica e per una maggiore autostima. Lindividuo, cos, sviluppaun appropriato orientamento verso obiettivi e reagisce alle situazionipercepite come minacciose con difese psicologiche sane. Una persona psicologicamente sana quando elabora i conflitti ed affronta le diffi-colt, invece di ricorrere allevitamento.

    Secondo Rollo May (1961) lautostima si sviluppa quando la per-sona disposta a riconoscere il proprio esser-ci, risponde con con-gruenza al S e rimane se stessa nonostante le pressioni esterne chespingono a negare o distorcere vari aspetti di s. Lautostima deriva dalcoraggio di permettere alla totalit del proprio S di esistere, diveniree mantenersi autentico, ridimensionando il bisogno di accettazioneesterna in favore dellindividuazione. Una reale autostima implica lacapacit di essere autentici e disponibili ad esprimere la propria indi-vidualit, anche quando gli altri esercitano pressioni per modificarne oreprimerne le manifestazioni. May sottolinea limportanza centraledellautonomia individuale per lo sviluppo dellautostima. Prima distabilire relazioni solide con gli altri, bisogna instaurare un relazionecon noi stessi, imparando a restare soli ed ascoltarci (Giusti, Montana-ri, Montanarella, 1995).

    C. Rogers (1951) considera la condizione del S come il fattorecardinale nella determinazione della salute psico-emotiva dellindivi-

    18

  • duo. Come terapeuta esistenziale, considera la condizione essenzialedel disadattamento come una discrepanza tra quello che definisce au-tovalutazione organismica degli eventi da parte di un individuo e i va-lori che lindividuo afferma coscientemente.

    Nel corso dello sviluppo, il bambino gradualmente impara a distin-guere la parte del suo mondo privato che me e la parte che nonme; acquisisce quindi il senso di s, attribuisce un valore positivo o ne-gativo alle esperienze, vissute rispettivamente come soddisfacenti e nu-trienti o minacciose. Poich tutte le persone hanno bisogno di essere ac-cettate, specialmente durante linfanzia, la valutazione da parte di altripu incidere sul processo di autovalutazione organismica dellindividuo.Eventuali conflitti tra le proprie valutazioni e quelle degli altri possonocostringere lindividuo a diffidare del suo senso di s interno e a consi-derarlo pericoloso e da rifiutare. Oppure, il bambino pu introiettare ivalori dei genitori o di altre figure significative e considerarli propri. Leintroiezioni che derivano da tali influenze sono delle simbolizzazioni di-storte dellesperienza e per questo la loro validit non pu essere maiconfrontata con quella dellesperienza diretta. La percezione del Semerge dalla struttura costituita dal S direttamente sperimentato e dal-le introiezioni distorte. Quando una percezione in disaccordo con lastruttura del S raggiunge la coscienza, lindividuo nega o distorce il suosignificato. In questo modo la persona incanala e riduce le informazionie i comportamenti a sua disposizione, confermando la struttura del Scome autodefinizione della propria identit. Quando esiste una sostan-ziale discrepanza tra lesperienza organismica e il concetto di s, si crea-no tensioni e ansia, come risultato del conflitto tra lo sforzo dellorgani-smo di soddisfare i propri bisogni e il tentativo del S cosciente di resta-re inconsapevole di tali bisogni (Giusti, Montanari, Montanarella, 1995).

    Linteresse di Rogers, nella comprensione dellautostima, rivoltoalla conoscenza del proprio S da parte dellindividuo. Il S da scopri-re, secondo Rogers, non coincide con le capacit e gli interessi perso-nali, ma soprattutto con i valori e le preferenze affettive della persona.Le persone sane, che hanno fiducia nel processo di autovalutazione or-ganismica, scelgono uno stile di vita in armonia con i propri sentimentie valori pi profondi. Le persone con unelevata stima di s sviluppa-no una propria identit e non vivono in base agli introietti imposti lo-ro da altri, mentre la paura del rifiuto porta lindividuo a nascondere onegare la propria espressione autentica.

    Nellambito delle teorie psicodinamiche, lacquisizione dellauto-stima determinata dal processo fondamentale dello sviluppo del S e

    19

  • allinterno delle prime relazioni oggettuali. Per la formazione di unsenso individuale di valore sono cruciali, secondo i principali espo-nenti che hanno affrontato questa tematica, la formazione di oggetti in-trapsichici (Klein, 1948), lo sviluppo narcisistico (Kohut, 1971), le-mergere di strutture cognitivo-affettive (Kernberg, 1976) e lo sviluppodellattaccamento alle figure di accudimento (Bowlby, 1989; Bartho-lomew e Horowitz, 1991).

    Secondo le teorie dellapprendimento sociale, il funzionamentopsicologico il risultato di fattori personali e fattori ambientali (Ban-dura, 1977, 2000). Le persone acquisiscono gradualmente su se stesseopinioni che riflettono il modo in cui sono state trattate dallambientesociale. In sostanza, gli individui arrivano a percepirsi e a valutarsi al-lo stesso modo in cui sono stati percepiti e valutati dagli altri, soprat-tutto dai propri genitori e da altre figure importanti.

    Studi successivi hanno evidenziato limportanza dellautostima at-traverso una valutazione approfondita e sottile di aspetti specifici delconcetto di s (Markus, Wurf, 1987). Alcuni autori hanno sottolineatolimportanza che la discrepanza tra i diversi S (tra il S reale e il Sideale) assume nel determinare conflitti cognitivi o cognitivo-affettiviche procurano autovalutazioni negative (Higgins, Klein, Strauman,1985; Rosemberg, 1979); altri hanno cercato di chiarire il ruolo dellevariabili affettive e cognitive nel determinare le differenze nei livelli diautostima tra le persone (Pelham, Swann, 1989).

    Anche le elaborazioni pi recenti, in particolare in ambito cogniti-vo-comportamentale, sottolineano la rilevanza per lautostima sia del-lambiente (famiglia, scuola, ecc.) che ne influenza lo sviluppo, siadelle variabili personali e dei processi di elaborazione mentale. In talsenso sono stati costruiti vari programmi di sviluppo dellautostimabasati sui principi del condizionamento e della psicologia cognitiva(Pope, McHale, Craighead, 1992).

    A testimoniare la plasticit e la complessit del concetto di autosti-ma contribuisce il dibattito circa lesistenza di ununica stima di s odi molteplici stime di s, che possono funzionare in maniera relativa-mente indipendente le une dalle altre, ciascuna pertinente ad un ambi-to particolare.

    Da questo punto di vista alcuni autori rilevano, ad esempio, che possibile avere una buona stima di s in ambito professionale e unascarsa considerazione di s nellambito della vita sentimentale e da cideducono che, a seconda delle circostanze e degli interlocutori, la con-cezione del proprio valore personale pu variare sensibilmente, pur

    20

  • considerando che in generale un successo o una sconfitta in un certoambito si ripercuote su tutti gli altri.

    Viceversa, altri autori ritengono che si tratti di una dimensione nondivisibile e che sia poco probabile che si abbia una buona opinione dis in un certo campo a esclusione degli altri. Pertanto ritengono che lastima di s debba essere considerata unicamente come una valutazioneglobale di se stessi.

    Gli studi e le elaborazioni teoriche degli ultimi anni descrivonolautostima in termini multidimensionali (Epstein, 1973; Harter, 1983;Marsh e Holmes, 1990; Bracken, 1993), in relazione alla valutazionedi diverse componenti del concetto di s, alle variazioni nei diversicontesti della vita dellindividuo e allimportanza attribuita a ciascuncontesto o abilit. Nonostante vengano indicate diverse dimensioni im-portanti, esiste un certo accordo su quelle considerate pi rilevanti (re-lazioni interpersonali, competenza di controllo dellambiente, emoti-vit, successo scolastico, vita familiare, vissuto corporeo.

    Pi recentemente trova sempre pi consenso lipotesi che lautosti-ma sia strutturata gerarchicamente. Al vertice vi lautostima genera-le, mentre le varie dimensioni intercorrelate costituirebbero un secon-do livello inferiore. Lautostima uno schema comportamentale ecognitivo appreso, multidimensionale e riferito ai diversi contesti, chesi basa sulla valutazione espressa da un individuo delle esperienze e deicomportamenti passati, influenza i suoi comportamenti attuali e predi-ce quelli futuri Bench lautostima legata ad ambiti specifici vengaacquisita in ciascuno dei contesti in cui lindividuo opera, queste auto-stime specifiche sono moderatamente intercorrelate (Bracken, 1993).

    21

    EMOTIVITA

    RELAZIONI

    INTERPERSONALI

    VISSUTO

    CORPOREO

    CONTROLLO

    AMBIENTE

    SUCCESSO

    SCOLASTICO

    VITA

    FAMILIARE

    AUTOSTIMA

    GLOBALE

  • Altre recenti prospettive di ricerca evidenziano come le persone conbassa autostima sarebbero caratterizzate dallassenza di amore per s edallincapacit di riconoscere in s qualit positive (Baumeister, 1993).

    C.Andr e F. Lelord (2000) sostengono che una buona stima di s fondata su tre componeni fondamentali:

    lamore di s; la visione di s; la fiducia in se stessi.Lamore di s rappresenta lamore incondizionato verso se stessi,

    il sentirsi dentro di s degni di amore e di rispetto nonostante i proprilimiti e difetti.

    La visione di s la rappresentazione soggettiva che lindividuo hadi se stesso. Non costituisce necessariamente una visione realistica, mala convinzione delle proprie caratteristiche positive e negative.

    La fiducia in se stessi rappresenta la convinzione di essere capaci diagire adeguatamente nelle vicende della propria vita, soprattutto quel-le pi rilevanti. Essa si alimenta delle azioni che si compiono quoti-dianamente con successo.

    Tutti e tre gli elementi hanno origine dal nutrimento affettivo chesi ricevuto dalla propria famiglia di origine, dalle aspirazioni e daiprogetti che i genitori proiettano sul proprio figlio e dalleducazioneche si riceve in famiglia e a scuola.

    Queste tre componenti della stima di s in genere sono interdipen-denti: lamore di s (rispettare se stessi qualunque cosa accada, asse-condare i propri bisogni e le proprie aspirazioni) facilita incontestabil-mente una visione positiva di se stessi (credere nelle proprie capacit,proiettarsi nel futuro) che, a sua volta, influenza favorevolmente la fi-ducia in se stessi (agire senza eccessivi timori di eventuali insuccessi odel giudizio altrui (Andr e Lelord, 2000).

    Un concetto di s scarsamente definito e inconsistente (Campbell,Lavallee, 1993) condurrebbe ad auto-descrizioni e presentazioni di sneutrali, moderate e non impegnative, con una modalit auto-protetti-va (self-protective), tendente al mantenimento dellautostima (Blaine eCrocker, 1993), piuttosto che allauto-innalzamento (self-enhance-ment).

    Gli ultimi studi sullautostima si focalizzano sulla contraddizioneche la ricerca ha evidenziato negli anni tra dati che attestano comeunalta autostima sia un indicatore di salute mentale e buon adatta-mento e quelli che mostrano come la stessa possa essere indice di unmaladattamento e di una difesa disfunzionale. Viene suggerita lipote-

    22

  • si che possano coesistere due differenti forme di autostima, quellaesplicita, basata sulle valutazioni consapevoli di s, e quella implicita,ossia linfluenza (non identificabile a livello introspettivo) che latteg-giamento verso di s esercita sulla valutazione di oggetti legati al S odissociati da esso (Greenwald e Farnham, 2000; Dentale e Gennaro,2003).

    Gli individui caratterizzati da alta autostima esplicita e bassa auto-stima implicita mostrano di avere unalta autostima difensiva, mentrecoloro che possiedono unalta autostima sia implicita che esplicita so-no sicuri di s e psicologicamente equilibrati (Jordan et al., 2003).

    Al termine di questa rassegna di studi e teorie, si pu concludereche lautostima dipende:

    dalle aspettative dellindividuo riguardo a se stesso; dalla raggiungibilit o meno dei modelli di riferimento; dalla qualit delle relazioni sperimentata nella prima infanzia o

    durante larco dellesistenza; dai feedback ricevuti in ambito sociale, lavorativo, affettivo.Alla luce di tutti questi fattori, importante sottolineare che la sti-

    ma di s non pu che essere suscettibile di modifiche. Non rimane co-stante nel tempo e pu essere incrementata e sostenuta in modo da di-ventare un elemento funzionale allo star bene con se stessi e con gli al-tri.

    Qualunque sia la teoria adottata, occorre ricordare che lautostima un fiore che va annaffiato ogni giorno. Il potere dentro di noi, nel-la cura che abbiamo di noi stessi, nella capacit di volerci bene (Pasi-ni, 2001).

    23

  • NELLA STESSA COLLANA

    Benson J., Gruppi. Organizzazione e conduzione per lo sviluppo personale e la psi-coterapia, 20001, pp. 272

    Beutler L.E. - Harwood T.M., Psicoterapia prescrittiva elettiva. La scelta del trat-tamento sistematico fondata sullevidenza, 2002, pp. 224

    Bozarth J.D., La terapia centrata sulla persona. Un paradigma rivoluzionario, 2001,pp. 240

    Campanella V. - Fiori M. - Santoriello D., Disturbi mentali gravi. Modellidintervento pluralistico integrato dallautismo alle psicosi, 2003, pp. 272

    Chambon O. - Marie-Cardine M., Le basi della psicoterapia eclettica e integrata,2002, pp. 288

    Clarkson P., Gestalt - Counseling, 1999 II ediz., pp. 192Clarkson P., La Relazione Psicoterapeutica integrata, 1996, pp. 392Delisle G., I disturbi della personalit, 20001, pp. 224Feltham C. - DrydenW. (a cura di E. Giusti),Dizionario di counseling, 1995, pp.

    320Fontana D., Stress Counseling. Come gestire gli stati personali di tensione, 1996,

    pp. 160Frisch M.B., Psicoterapia integrata della qualit della vita, 2001, pp. 352Giannella E., Palumbo M., Vigliar G., Mediazione familiare e affido condiviso.

    Come separarsi insieme, 2007, pp. 240Giusti E. - Calzone T., Promozione e visibilit clinica. Motivare i pazienti ai trat-

    tamenti psicologici, 2006, pp. 288Giusti E. - Carolei F., Terapie transpersonali. Lintegrazione della spiritualit e della

    meditazione nei trattamenti pluralistici, 2005, pp. 336Giusti E. - Chiacchio A., Ossessioni e compulsioni. Valutazione e trattamento della

    Psicoterapia Pluralistica Integrata, 2002, pp. 176Giusti E. - Ciotta A., Metafore nella relazione daiuto e nei settori formativi, 2005,

    pp. 256Giusti E. - Corte B., La terapia del per-dono, 2008, pp. 304Giusti E. - Di Fazio T., Psicoterapia integrata dello stress. Il burn-out professiona-

    le, 2005, pp. 256Giusti E. - Di Francesco G., Lautoerotismo. Lalba del piacere sessuale: dalliden-

    tit verso la relazione, 2006, pp. 208Giusti E. - Di Nardo G., Silenzio e solitudine. Lintegrazione della quiete nel trat-

    tamento terapeutico, 2006, pp. 240Giusti E. - Frandina M., Terapia della gelosia e dellinvidia. Trattamenti psicologi-

    ci integrati, 2007, pp. 224Giusti E. - Fusco L., Uomini. Psicologia e psicoterapia della maschilit, 2002, pp.

    464

    313

  • NELLA STESSA COLLANA

    Benson J., Gruppi. Organizzazione e conduzione per lo sviluppo personale e la psi-coterapia, 20001, pp. 272

    Beutler L.E. - Harwood T.M., Psicoterapia prescrittiva elettiva. La scelta del trat-tamento sistematico fondata sullevidenza, 2002, pp. 224

    Bozarth J.D., La terapia centrata sulla persona. Un paradigma rivoluzionario, 2001,pp. 240

    Campanella V. - Fiori M. - Santoriello D., Disturbi mentali gravi. Modellidintervento pluralistico integrato dallautismo alle psicosi, 2003, pp. 272

    Chambon O. - Marie-Cardine M., Le basi della psicoterapia eclettica e integrata,2002, pp. 288

    Clarkson P., Gestalt - Counseling, 1999 II ediz., pp. 192Clarkson P., La Relazione Psicoterapeutica integrata, 1996, pp. 392Delisle G., I disturbi della personalit, 20001, pp. 224Feltham C. - DrydenW. (a cura di E. Giusti),Dizionario di counseling, 1995, pp.

    320Fontana D., Stress Counseling. Come gestire gli stati personali di tensione, 1996,

    pp. 160Frisch M.B., Psicoterapia integrata della qualit della vita, 2001, pp. 352Giannella E., Palumbo M., Vigliar G., Mediazione familiare e affido condiviso.

    Come separarsi insieme, 2007, pp. 240Giusti E. - Calzone T., Promozione e visibilit clinica. Motivare i pazienti ai trat-

    tamenti psicologici, 2006, pp. 288Giusti E. - Carolei F., Terapie transpersonali. Lintegrazione della spiritualit e della

    meditazione nei trattamenti pluralistici, 2005, pp. 336Giusti E. - Chiacchio A., Ossessioni e compulsioni. Valutazione e trattamento della

    Psicoterapia Pluralistica Integrata, 2002, pp. 176Giusti E. - Ciotta A., Metafore nella relazione daiuto e nei settori formativi, 2005,

    pp. 256Giusti E. - Corte B., La terapia del per-dono, 2008, pp. 304Giusti E. - Di Fazio T., Psicoterapia integrata dello stress. Il burn-out professiona-

    le, 2005, pp. 256Giusti E. - Di Francesco G., Lautoerotismo. Lalba del piacere sessuale: dalliden-

    tit verso la relazione, 2006, pp. 208Giusti E. - Di Nardo G., Silenzio e solitudine. Lintegrazione della quiete nel trat-

    tamento terapeutico, 2006, pp. 240Giusti E. - Frandina M., Terapia della gelosia e dellinvidia. Trattamenti psicologi-

    ci integrati, 2007, pp. 224Giusti E. - Fusco L., Uomini. Psicologia e psicoterapia della maschilit, 2002, pp.

    464

    313

  • Giusti E. - Germano F., Etica del con-tatto fisico in psicoterapia e nel counseling,2003, pp. 160

    Giusti E. - Germano F., Terapia della rabbia. Capire e trattare emozioni violentedira, collera e furia, 2003, pp. 224

    Giusti E. - Giordani B. Il formatore di successo, 2002, pp. 224Giusti E. - Harman R. (a cura di), La psicoterapia della Gestalt, 1996, pp. 224Giusti E. - La Fata S., Quando il mio terapeuta un cane, 2004, pp. 448Giusti E. - Lazzari A., Psicoterapia Interpersonale Integrata, 2003, pp. 160Giusti E. - Lazzari A.,Narrazione e autosvelamento nella clinica. La rivelazione del

    S reciproco nella relazione di sostegno, 2005, pp. 160Giusti E. - Locatelli M., Lempatia integrata, 2007 (Nuova edizione), pp. 320Giusti E. - Mancinelli L., Il counseling domiciliare, 2008, pp. 160Giusti E. - Minonne G., Linterpretazione dei significati nelle varie fasi evolutive

    dei trattamenti psicologici, 2004, pp. 396Giusti E. - Minonne G., Ricerca scientifica e tesi di specializzazione in psicoterapia,

    2005, pp. 368Giusti E. - Montanari C., Trattamenti psicologici in emergenza con EMDR per pro-

    fughi, rifugiati e vittime di traumi, 2000, pp. 192Giusti E. - Montanari C., La CoPsicoterapia. Due meglio e pi di uno in efficacia

    ed efficienza, 2005, pp. 320Giusti E. - Nardini M.C., Gruppi pluralistici. Guida transteorica alle terapie col-

    lettive integrate, 2004, pp. 304Giusti E. - Ornelli C., Role play. Teoria e pratica nella Clinica e nella Formazione,

    1999, pp. 144Giusti E. - Palomba M., Lattivit psicoterapeutica. Etica ed estetica promozionale

    del libero professionista, 1993, pp. 128Giusti E. - Perfetti E., Ricerche sulla felicit. Come accrescere il benEssere psicolo-

    gico per una vita pi soddisfacente, 2004, pp. 192Giusti E. - Pitrone A., Essere insieme. Terapia integrata della coppia amorosa, 2004,

    pp. 240Giusti E. - Pizzo M., La selezione professionale. Intervista e valutazione delle

    risorse umane con il modello pluralistico integrato, 2003, pp. 208Giusti E. - Proietti M.C., La delega direzionale, 1996, pp. 112Giusti E. - Proietti M.C., Qualit e formazione. Manuale per operatori sanitari e

    psicosociali, 1999, pp. 184Giusti E. - Rapan L., Narcisismo. Valutazione pluralistica e trattamento clinico

    integrato del Disturbo Narcisistico di Personalit, 2002, pp. 176Giusti E. - Romero R., Laccoglienza. I primi momenti di una relazione psicotera-

    peutica, 2005, pp. 176Giusti E. - Sica A., Lepilogo della cura terapeutica. I colloqui conclusivi dei tratta-

    menti psicologici, 2005, pp. 160Giusti E. - Surdo V., Affezione da Alzheimer. Il trattamento psicologico comple-

    mentare per le demenze, 2004, pp. 144Giusti E. - Taranto R., Super Coaching tra Counseling e Mentoring, 2004, pp. 352

    Nella stessa collana

    314

  • Giusti E. - Testi A., LAutostima. Vincere quasi sempre con le 3 A, 2006, pp. 224Giusti E. - Testi A., LAssertivit. Vincere quasi sempre con le 3 A, 2006, pp. 224Giusti E. - Testi A., LAutoefficacia. Vincere quasi sempre con le 3 A, 2006, pp. 96Giusti E., Essere in divenendo. Integrazione pluralistica dellidentit del S, 2001,

    pp. 144Giusti E., Autostima, psicologia della sicurezza in S, 20055, pp. 200Giusti E., Videoterapia. Un ausilio al Counseling e alle Arti-Terapie, 1999, pp. 176Giusti E., Tecniche immaginative. Il teatro interiore nelle relazioni daiuto, 2007,

    pp. 272Gold J.R., Concetti chiave in psicoterapia integrata, 2000, pp. 268Goldfried M.R.,Dalla terapia cognitivo-comportamentale allintegrazione delle psi-

    coterapie, 2000, pp. 288Greenberg L.S. (et al.), Manuale di psicoterapia esperienziale integrata, 2000, pp.

    576Greenberg L.S. - Paivio S.C., Lavorare con le emozioni in psicoterapia integrata,

    2000, pp. 368Manucci C. - Di Matteo L., Come gestire un caso clinico, 2004Murgatroyd S., Il Counseling nella relazione daiuto, 20001, pp. 192Perls F., Qui & ora. Psicoterapia autobiografica, 1991, pp. 256Persons J.B. - Davidson J. - Tompkins M.A., Depressione. Terapia cognitivo-com-

    portamentale. Componenti essenziali, 2002, pp. 288Preston J., Psicoterapia breve integrata, 2001, pp. 256Reddy M., Il Counseling aziendale. Il Manager come Counselor, 1994, pp. 176Santostefano S., Psicoterapia integrata. Per bambini e adolescenti. Vol. I:

    Metateoria pluralistica, 2002, pp. 400Santostefano S., Psicoterapia integrata. Per bambini e adolescenti. Vol. II:

    Tecnologia applicativa, 2003, pp. 384Spalletta E. - Quaranta C., Counseling scolastico integrato, 2002, pp. 352

    Videodidattica per le psicoterapie scientifichedellAmerican Psychological Association

    Video Psicoterapia Psicodinamica Breve D.K. Freedheim + Libro Psicoterapiabreve integrata di J. Preston 120,00

    Video Psicoterapia Cognitiva-Affettiva Comportamentale Prof. M.R. Goldfried+ Libro Dalla Terapia cognitivo-comportamentale allIntegrazione dellePsicoterapie 120,00

    Video Psicoterapia Processuale Esperienziale L.S. Greenberg + LibroManualedi Psicoterapia Esperienziale Integrata 132,00

    Video La Terapia Centrata sul Cliente N.J. Raskin + Libro La Terapia Centratasulla Persona di J.D. Bozarth 120,00

    Nella stessa collana

    315

  • Video EMDR per Traumi: Movimento oculare Desensibilizzante eRielaborazione F. Shapiro + Libro Trattamenti Psicologici in Emergenza di E.Giusti, C. Montanari 118,00

    Video La Terapia Eclettica Prescrittiva J.C. Norcross + Libro PsicoterapiaPrescrittiva Elettiva, fondata sullevidenza di Beutler/Harwood 120,00

    Video Psicoterapia Multimodale A.A. Lazarus + Libro Le basi dellaPsicoterapia Eclettica ed Integrata di Chambon - Cardine 125,50

    Video Psicoterapia Infantile J. Annunziata + Libro Counseling ScolasticoIntegrato di E. Spalletta, C. Quaranta 122,00

    Video Ipnoterapia Ericksoniana J.K. Zeig + Libro Ipnosi e Psicoanalisi, colli-sioni e collusioni di L. Chertok 120,00

    2 Video Il Counseling breve in azione J.M. Littrell + Libro Il Counseling brevein Azione di J.M. Littrell 122,00

    Video Psicoterapia Esperienziale A. Mahrer + Libro Lavorare con le emozioniin Psicoterapia Integrata di Greenberg/Paivio 127,50

    5 Videocassette Terapia Cognitivo-Comportamentale per la Depressione perlautoformazione didattica, libro di G.B. Persons, Costo complessivo: 275,00

    Video Psicoterapia Comportamentale con paziente ossessivo-compulsivo S.M.Turner + Libro Ossessione e Compulsioni, Valutazione e Trattamento diEdoardo Giusti, Antonio Chiacchio 127,50

    Video Psicoterapia Pratica con Adolescenti A.K. Rubenstein + Due LibriPsicoterapia Integrata per bambini e adolescenti di Sebastiano Santostefano 155,00

    Video Psicoanalisi con paziente schizofrenico B. Karon + libro Disturbi menta-li gravi di V. Campanella - M. Fiori - D. Santoriello 120,00

    Video Come gestire il transfert erotico in psicoterapia AA.VV. + libro Etica delcontatto fisico di E. Giusti - F. Germano 115,00

    Video Psicoterapia Interpersonale Ricostruttiva Lorna Smith Benjamin + libroPsicoterapia Interpersonale Integrata di E. Giusti - A. Lazzari 118,00

    Video Come gestire la rabbia dei pazienti in psicoterapia AA.VV. + libro Terapiadella rabbia di E. Giusti - F. Germano 118,00

    Edizioni ASPIC

    Video Terapia della Gestalt individuale in gruppo Ginger/Masquelier + libroPsicoterapia della Gestalt di E. Giusti - V. Rosa 130,00

    Nella stessa collana

    316

  • EDIZIONE SOVERA STRUMENTI

    Elliott R. - Watson J.C. - Goldman R.N. - Greenberg L.S., Apprendere la terapiafocalizzata sulle emozioni. Lapproccio esperienziale orientato al processo per ilcambiamento, in corso di stampa, pp. 368

    Giusti E., Montanari C., Iannazzo A., Psicodiagnosi integrata. Valutazione tran-sitiva e progressiva del processo qualitativo e degli esiti nella psicoterapia plura-listica fondata sullevidenza obiettiva, 2006, pp. 580

    Giusti E., Bonessi A., Garda V., Salute e malattia psicosomatica. Significato, dia-gnosi e cura, 2006, pp. 240

    Giusti E., Germano F.., Psicoterapeuti generalisti. Competenze essenziali di base:dalladeguatezza verso leccellenza, 2006, pp. 256

    Giusti E., Pacifico M., Staffa T., Lintelligenza multidimensionale per le psicotera-pie innovative, 2007, pp. 400

    Giusti E. - Tridici D., Smoking. Basta davvero, 2009, pp. 224Goodheart C.D. - Kazdin A.E. - Sternberg R.J., Psicoterapia a prova di evidenza.

    Dove la pratica e la ricerca si incontrano, in corso di stampaNorcross J.C., Beutler L.E., Levant R.F., Salute mentale: trattamenti basati sulle-

    videnza. Dibattiti e dialoghi sulle questioni fondamentali, 2006, pp. 464Spalletta E., Germano F., MicroCounseling e MicroCoaching. Manuale operativo

    di strategie brevi per la motivazione al cambiamento, 2006, pp. 480Wolfe B.E., Trattamenti integrati per disturbi dansia. La cura del S ferito, 2007,

    pp. 304

    Nella stessa collana

    317

    Maggiori informazioni: Maggiori informazioni 1: