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    NORMA ITALIANA

    Pagina IUNI EN 1991-1-1:2004

     © UNI - MilanoRiproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

    UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

        N    NN    O    OO    R    RR

        M    MM

        A    A 

        E    EE    U    UU    R    RR    O    OO

        P    PP    E    EE    A    A 

    UNI EN 1991-1-1

     

    AGOSTO 2004

     

    Eurocodice 1

     

    Azioni sulle strutture

     

    Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesipropri e sovraccarichi per gli edifici

     

    Eurocode 1

     

    Actions on structures

     

    Part 1-1: General actions - Densities, self-weight, imposed loads for buildings

     

    CLASSIFICAZIONE ICS

     

    91.010.30

     

    SOMMARIO

     

    La norma fornisce i criteri di progettazione e le azioni per la progettazionestrutturale degli edifici e delle opere di ingegneria civile, inclusi alcuniaspetti geotecnici, relativamente ai seguenti argomenti: pesi per unità divolume di materiali da costruzione, peso proprio degli elementi costruttivi,

     

    sovraccarichi sugli edifici.

     

    RELAZIONI NAZIONALI

     

    La presente norma sostituisce la UNI ENV 1991-2-1:1996.

    RELAZIONI INTERNAZIONALI

     

    = EN 1991-1-1:2002La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma

     

    europea EN 1991-1-1 (edizione aprile 2002).

     

    ORGANO COMPETENTE

     

    Commissione "Ingegneria strutturale"

     

    RATIFICA

     

    Presidente dell’UNI, delibera dell’8 giugno 2004

     

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    Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

     

    PREMESSA NAZIONALE

     

    La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-la norma europea EN 1991-1-1 (edizione aprile 2002), che assumecosì lo status di norma nazionale italiana.La traduzione è stata curata dall’UNI.La Commissione "Ingegneria strutturale" dell’UNI segue i lavori euro-

    pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.

    Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNIcorrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

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    6.3.2.2 Valori delle azioni

     

    ...................................................................................................................................... 13

     

    prospetto 6.4

     

    Sovraccarichi sui solai dovuti ad immagazzinamento

     

    .................................................................. 13

     

    6.3.2.3 Azioni indotte da carrelli elevatori

     

    ........................................................................................................ 14

     

    prospetto 6.5

     

    Dimensioni del carrello elevatore secondo le classi FL

     

    ............................................................... 14

     

    prospetto 6.6

     

    Carichi assiali dei carrelli elevatori

     

    ...................................................................................................... 14

     

    figura 6.1

     

    Dimensioni dei carrelli elevatori

     

    ............................................................................................................ 15

     

    6.3.2.4 Azioni indotte da veicoli per trasporto

     

    ................................................................................................ 15

     

    6.3.2.5 Azioni indotte da apparecchiature speciali per la manutenzione

     

    .............................................. 16

     

    6.3.3 Garage e aree per il traffico veicolare (esclusi i ponti)

     

    ................................................................. 16

     

    6.3.3.1 Categorie

     

    ...................................................................................................................................................... 16

     

    prospetto 6.7

     

    Aree per il traffico veicolare e per il parcheggio negli edifici

     

    ...................................................... 16

     

    6.3.3.2 Valori delle azioni

     

    ...................................................................................................................................... 16

     

    figura 6.2

     

    Dimensioni del carico per asse

     

    ............................................................................................................. 16

     

    prospetto 6.8

     

    Sovraccarichi nei garage e nelle aree per il traffico veicolare

     

    ................................................... 17

     

    6.3.4 Coperture

     

    ..................................................................................................................................................... 17

     

    6.3.4.1 Categorie

     

    ...................................................................................................................................................... 17

     

    prospetto 6.9

     

    Definizione delle categorie di coperture

     

    ............................................................................................ 17

     

    6.3.4.2 Valori delle azioni

     

    ...................................................................................................................................... 17

     

    prospetto 6.10

     

    Sovraccarichi sulle coperture di categoria H

     

    ................................................................................... 17

     

    prospetto 6.11

     

    Sovraccarichi sulle coperture di categoria K per elicotteri

     

    .......................................................... 186.4 Carichi orizzontali sui parapetti e sulle partizioni con funzione di barriere

     

    ............ 18

     

    prospetto 6.12

     

    Carichi orizzontali sulle partizioni e sui parapetti

     

    ............................................................................ 18

     

    APPENDICE A PROSPETTI DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME(informativa)

     

    DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE, E DEI VALORI NOMINALI DEI PESIPER UNITÀ DI VOLUME E DEGLI ANGOLI DI INCLINAZIONE A RIPOSODEI MATERIALI IMMAGAZZINATI

     

    20

     

    prospetto A.1

     

    Materiali da costruzione - calcestruzzo e malta

     

    .............................................................................. 20

     

    prospetto A.2

     

    Materiali da costruzione - muratura

     

    .................................................................................................... 20

     

    prospetto A.3

     

    Materiali da costruzione - legno

     

    ........................................................................................................... 21

     

    prospetto A.4

     

    Materiali da costruzione - metalli

     

    ......................................................................................................... 22

     

    prospetto A.5

     

    Materiali da costruzione - altri materiali

     

    ............................................................................................. 22

     

    prospetto A.6

     

    Materiali per ponti

     

    ...................................................................................................................................... 22

     

    prospetto A.7

     

    Materiali immagazzinati - edifici e costruzioni

     

    ................................................................................. 23

     

    prospetto A.8

     

    Materiali immagazzinati - prodotti agricoli

     

    ......................................................................................... 24

     

    prospetto A.9

     

    Materiali immagazzinati - alimenti

     

    ....................................................................................................... 25

     

    prospetto A.10

     

    Materiali immagazzinati - liquidi

     

    ........................................................................................................... 26

     

    prospetto A.11

     

    Materiali immagazzinati - carburanti solidi

     

    ........................................................................................ 27

     

    prospetto A.12

     

    Materiali immagazzinati - industriali e generici

     

    ................................................................................ 27

     

    APPENDICE B BARRIERE PER VEICOLI E PARAPETTI PER PARCHEGGI

     

    28(informativa)

     

    BIBLIOGRAFIA

     

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    La presente norma europea è stata approvata dal CENI membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELECche definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status dinorma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchiaggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure aimembri del CEN.

    La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese etedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-desimo status delle versioni ufficiali.

    I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ir landa, Islanda,Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

     

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    CENCOMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE

     

    European Committee for Standardization

    Comité Européen de Normalisation

    Europäisches Komitee für Normung

     

    Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles 

     © CENTutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sonoriservati ai Membri nazionali del CEN.

    EN 1991-1-1

    APRILE 2002

    Sostituisce

    ENV 1991-2-1:1995

    Eurocodice 1NORMA EUROPEA Azioni sulle strutture

    Parte 1-1: Azioni in generale - Pesi per unità di volume, pesipropri e sovraccarichi per gli edifici

    Eurocode 1EUROPEAN S TANDARD Actions on structures

    Part 1-1: General actions - Densities, self-weight, imposed loads for buildings

    Eurocode 1NORME EUROPÉENNE Actions sur les structures

    Partie 1-1: Actions générales - Poids volumiques, poids propres, chargesd’exploitation bâtiments

    Eurocode 1EUROPÄISCHE NORM Einwirkungen auf Tragwerke

    Teil 1-1: Wichten, Eigengewicht und Nutzlasten im Hochbau

    DESCRITTORI

    ICS 91.010.30

    il 30 novembre 2001.

    2002

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    PREMESSAIl presente documento (EN 1991-1-1:2002) è stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 250"Eurocodici Strutturali", la cui segreteria è affidata al BSI.Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro ottobre 2002, ele norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro marzo 2010.

    Il CEN/TC 250 è responsabile per tutti gli Eurocodici Strutturali.Il presente documento sostituisce la ENV 1991-2-1:1995.Le appendici A e B sono informative.In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia eSvizzera.

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    Cronistoria del programma degli EurocodiciNel 1975, la Commissione delle Comunità Europee decise di attuare un programma diazioni nel settore delle costruzioni, sulla base dell’articolo 95 del Trattato. L’obiettivo delprogramma era l’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio e l’armonizzazione dellespecifiche tecniche.

    Nell’ambito di tale programma di azioni, la Commissione prese l’iniziativa di stabilire un

    insieme di regole tecniche armonizzate per la progettazione delle opere di costruzioneche, in una prima fase, sarebbe servito come alternativa rispetto ai regolamenti nazionaliin vigore negli Stati Membri e, alla fine, li avrebbe sostituiti.

    Per quindici anni, la Commissione, con l’aiuto di un Comitato Direttivo composto darappresentanti degli Stati Membri, ha provveduto allo sviluppo del programma degliEurocodici, che ha portato alla stesura della prima generazione di codici europei neglianni ‘80.

    Nel 1989, la Commissione e gli Stati Membri dell’UE e dell’EFTA decisero, in base ad unaccordo1) tra la Commissione ed il CEN, di trasferire il compito della preparazione e dellapubblicazione degli Eurocodici al CEN attraverso una serie di mandati, con l’obiettivo diattribuire ad essi nel futuro lo status di norme europee (EN). Questa decisione lega defacto gli Eurocodici alle prescrizioni di tutte le Direttive del Consiglio e/o le Decisioni della

    Commissione relative alle norme europee (per esempio, la Direttiva del Consiglio89/106/CEE sui prodotti da costruzione - CPD - e le Direttive del Consiglio 93/37/CEE,92/50/CEE e 89/440/CEE sui lavori e sui servizi pubblici e le analoghe Direttive EFTApredisposte con l’obiettivo di stabilire il mercato interno).

    Il programma degli Eurocodici strutturali comprende le seguenti norme, generalmentecomposte da un certo numero di parti:

    EN 1990 Eurocodice: Basis of Structural Design

    EN 1991 Eurocodice 1: Actions on structures

    EN 1992 Eurocodice 2: Design of concrete structures

    EN 1993 Eurocodice 3: Design of steel structures

    EN 1994 Eurocodice 4: Design of composite steel and concrete structuresEN 1995 Eurocodice 5: Design of timber structures

    EN 1996 Eurocodice 6: Design of masonry structures

    EN 1997 Eurocodice 7: Geotechnical design

    EN 1998 Eurocodice 8: Design of structures for earthquake resistance

    EN 1999 Eurocodice 9: Design of aluminium structures

    Gli Eurocodici riconoscono la responsabilità delle autorità regolamentari in ogni StatoMembro ed hanno salvaguardato il loro diritto a determinare a livello nazionale valoricorrelati ad aspetti di sicurezza regolamentari, potendo essi variare da Stato a Stato.

    Status e campo di applicazione degli EurocodiciGli Stati Membri dell’UE e dell’EFTA riconoscono che gli Eurocodici servono comedocumenti di riferimento per i seguenti scopi:

    - come un mezzo per verificare la rispondenza degli edifici e delle opere di ingegneriacivile ai requisiti essenziali della Direttiva del Consiglio 89/106/CEE, in particolare ilrequisito essenziale N° 1 - Resistenza meccanica e stabilità - ed il requisito essen-ziale N° 2 - Sicurezza in caso di incendio;

    - come una base per la redazione dei contratti relativi ai lavori di costruzione ed aiservizi di ingegneria correlati;

    - come un quadro di riferimento per definire specifiche tecniche armonizzate per iprodotti da costruzione (EN e ETA).

    1) Accordo tra la Commissione delle Comunità Europee ed il Comitato Europeo di Normazione (CEN) concernente il lavorosugli EUROCODICI relativi alla progettazione di edifici e di opere di ingegneria civile (BC/CEN/03/89).

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    Gli Eurocodici, poiché riguardano le opere di costruzione stesse, sono in relazione direttacon i documenti interpretativi2) a cui si fa riferimento nell’articolo 12 della CPD, sebbenesiano di natura differente rispetto alle norme armonizzate di prodotto3). Pertanto, gliaspetti tecnici che scaturiscono dal lavoro degli Eurocodici devono essere presi inadeguata considerazione dai Comitati Tecnici CEN e/o dai Gruppi di Lavoro EOTA chelavorano sulle norme di prodotto, nell’intento di ottenere una piena compatibilità di questespecifiche tecniche con gli Eurocodici.

    Gli Eurocodici forniscono regole comuni per la progettazione strutturale, di uso corrente,nella progettazione di strutture, nel loro complesso, e di componenti strutturali, di tipologiatradizionale o innovativa. Forme di costruzione o condizioni di progetto inusuali non sonotrattate in modo specifico; per tali casi è richiesto dal progettista il contributo aggiuntivo daparte di esperti.

    Norme nazionali che implementano gli EurocodiciLe norme nazionali che implementano gli Eurocodici contengono il testo completodell’Eurocodice (comprese tutte le appendici), così come pubblicato dal CEN, il quale puòessere preceduto da una copertina nazionale e da una premessa nazionale, e può essereseguito da una appendice nazionale.

    L’appendice nazionale può contenere solo informazioni su quei parametri, noti comeparametri determinati a livello nazionale, che in ogni Eurocodice sono lasciati aperti aduna scelta a livello nazionale, da impiegarsi nella progettazione degli edifici e delle operedi ingegneria civile da realizzarsi nella singola nazione, cioè:

    - valori e/o classi per i quali nell’Eurocodice sono fornite alternative;

    - valori da impiegare, per i quali nell’Eurocodice è fornito solo un simbolo;

    - dati specifici della singola nazione (geografici, climatici, ecc.), per esempio, lamappa della neve;

    - la procedura da impiegare quando nell’Eurocodice ne sono proposte diverse in alter-nativa.

    Essa può anche contenere:

    - decisioni riguardanti l’applicazione delle appendici informative;

    - riferimenti ad informazioni complementari non contraddittorie che aiutino l’utente adapplicare l’Eurocodice.

    Collegamenti tra gli Eurocodici e le specifiche tecniche armonizzate (EN e ETA)relative ai prodottiSussiste la necessità di coerenza tra le specifiche tecniche armonizzate per i prodotti dacostruzione e le regole tecniche per le opere4). Inoltre tutte le informazioni che accompa-gnano la marcatura CE dei prodotti da costruzione che fanno riferimento agli Eurocodicidevono menzionare chiaramente quali Parametri Determinati a livello Nazionale sonostati presi in conto.

    2) Secondo l’art. 3.3 della CPD, i requisiti essenziali (ER) sono precisati in documenti interpretativi destinati a stabilire icollegamenti necessari tra i requisiti essenziali ed i mandati per le norme armonizzate EN e ETAG/ETA.

    3) Secondo l’art. 12 della CPD, i documenti interpretativi devono:

    a) precisare i requisiti essenziali armonizzando la terminologia e i concetti tecnici di base, ed indicando classi o livelliper ciascun requisito ove necessario;

    b) indicare metodi per correlare queste classi o livelli di requisiti alle specifiche tecniche, per esempio metodi di calcolo

    e di verifica, regole tecniche per la progettazione, ecc.;c) servire come riferimento per stabilire norme armonizzate e orientamenti per i benestari tecnici europei.Gli Eurocodici, de facto, giocano un ruolo simile nel campo dell’ER 1 e di una parte dell’ER 2.

    4) Vedere art. 3.3 e art. 12 del CPD, così come punti 4.2, 4.3.1, 4.3.2 e 5.2 dell’ID 1.

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    Informazioni aggiuntive specifiche alla EN 1991-1-1La EN 1991-1-1 fornisce i criteri di progettazione e le azioni per la progettazione strut-turale degli edifici e delle opere di ingegneria civile, inclusi i seguenti aspetti:

    - pesi per unità di volume dei materiali da costruzione e dei materiali immagazzinati,

    - peso proprio degli elementi costruttivi, e

    - sovraccarichi sugli edifici.

    La EN 1991-1-1 è destinata a committenti, progettisti, imprese di costruzione ed autoritàpubbliche.

    È previsto che la EN 1991-1-1 sia impiegata unitamente alla EN 1990, alle altre parti dellaEN 1991 ed alle EN dalla EN 1992 alla EN 1999 relative alla progettazione delle strutture.

    Appendice nazionale della EN 1991-1-1La presente norma fornisce procedure alternative, valori e raccomandazioni per classi,con note che indicano dove possono essere applicate scelte a livello nazionale. Di conse-guenza la norma nazionale che implementa la EN 1991-1-1 dovrebbe avere unaappendice nazionale contenente tutti i Parametri Determinati a livello Nazionale daimpiegare nel progetto degli edifici e delle opere di ingegneria civile da realizzarsi nellanazione interessata.Una scelta a livello nazionale è permessa nella EN 1991-1-1 attraverso:

    - 2.2(3),

    - da 5.2.3(1) a 5.2.3(5),

    - 6.3.1.1 (prospetto 6.1),

    - 6.3.1.2(1)P (prospetto 6.2),

    - 6.3.1.2(10) e (11),

    - 6.3.2.2(1)P (prospetto 6.4),

    - 6.3.2.2(3),

    - 6.3.3.2(1) (prospetto 6.8),- 6.3.4.2 (prospetto 6.10), e

    - 6.4(1)P (prospetto 6.12).

    1 GENERALITÀ

    1.1 Scopo e campo di applicazione(1) La EN 1991-1-1 fornisce i criteri di progettazione e le azioni per la progettazione

    strutturale degli edifici e delle opere di ingegneria civile, inclusi alcuni aspettigeotecnici, relativamente ai seguenti argomenti:

    - pesi per unità di volume di materiali da costruzione e materiali immagazzinati;

    - peso proprio degli elementi costruttivi;

    - sovraccarichi sugli edifici.

    (2) La Sezione 4 e l’appendice A forniscono i valori nominali dei pesi per unità di volumedi materiali specifici per edifici, di ulteriori materiali per ponti e di materiali immagaz-zinati. Inoltre, viene fornito il valore dell’angolo di inclinazione a riposo per materialispecifici.

    (3) La Sezione 5 fornisce metodi per la valutazione dei valori caratteristici del pesoproprio degli elementi costruttivi.

    (4) La Sezione 6 fornisce i valori caratteristici dei sovraccarichi sui solai e sulle

    coperture secondo la categoria di impiego nelle seguenti zone degli edifici:- zone residenziali, sociali, commerciali e amministrative;

    - garage ed aree soggette a traffico veicolare;

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    - aree per l’immagazzinamento e attività industriali;

    - coperture;

    - aree per l’atterraggio di elicotteri.

    (5) I carichi nelle zone soggette a traffico riportati nella Sezione 6 fanno riferimento aveicoli di peso lordo pari al massimo a 160 kN. La progettazione delle zone soggettea traffico di veicoli di peso lordo maggiore di 160 kN deve essere concordata con

    l’autorità competente. Ulteriori informazioni possono essere ottenute dallaEN 1991-2.

    (6) Per barriere o pareti aventi la funzione di barriere, forze orizzontali sono indicatenella Sezione 6. L’appendice B fornisce criteri aggiuntivi per le barriere per veicoli neiparcheggi.

    Nota Le forze dovute all’urto di veicoli sono specificate nella EN 1991-1-7 e nella EN 1991-2.

    (7) Per le situazioni di progetto e per gli effetti delle azioni nei silos e nei serbatoi causatidall’acqua o altri materiali vedere EN 1991-3.

    1.2 Riferimenti normativiLa presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni

    contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriatidel testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successivemodifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdottenella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti nondatati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gliaggiornamenti).

    Nota 1 Gli Eurocodici furono pubblicati come norme europee sperimentali. Le seguenti norme europee, che sono giàpubblicate o in preparazione, sono citate nei punti normativi:

    EN 1990 Eurocode: Basis of Structural Design

    EN 1991-1-7 Eurocode 1: Actions on structures: Part 1-7: Accidental actions from impact and explosions

    EN 1991-2 Eurocode 1: Actions on structures: Part 2: Traffic loads on bridges

    EN 1991-3 Eurocode 1: Actions on structures: Part 3: Actions induced by cranes and machineryEN 1991-4 Eurocode 1: Actions on structures: Part 4: Actions in silos and tanks

    Nota 2 Gli Eurocodici furono pubblicati come norme europee sperimentali. Le seguenti norme europee, che sono giàpubblicate o in preparazione, sono citate nelle NOTE ai punti normativi:

    EN 1991-1-3 Eurocode 1: Actions on structures: Part 1-3: Snow loads

    EN 1991-1-4 Eurocode 1: Actions on structures: Part 1-4: Wind actions

    EN 1991-1-6 Eurocode 1: Actions on structures: Part 1-6: Actions during execution

    1.3 Distinzione tra Principi e Regole Applicative(1) In relazione al carattere dei singoli punti, nella presente parte si fa distinzione tra

    Principi e Regole Applicative.(2) I Principi comprendono:

    - affermazioni di carattere generale e definizioni per le quali non è prevista alter-nativa, così come;

    - requisiti e modelli analitici per i quali non è permessa alcuna alternativa, salvoove espressamente specificato.

    (3) I Principi sono identificati dalla lettera P che segue il numero del paragrafo.

    (4) Le Regole Applicative sono regole generalmente riconosciute che sono conformi aiPrincipi e ne soddisfano i requisiti.

    (5) È ammesso l’impiego di regole alternative di progetto diverse dalle Regole Appli-

    cative fornite nella EN 1991-1-1 per i lavori di costruzione, a condizione che sidimostri che le regole alternative siano in accordo con i Principi ad esse correlati esiano almeno equivalenti in relazione alla sicurezza strutturale, all’esercizio ed alladurabilità che sarebbero attesi impiegando gli Eurocodici.

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    Nota Se si sostituisce una regola alternativa di progettazione ad una Regola Applicativa, non si può affermare cheil progetto risultante sia totalmente in accordo con la EN 1991-1-1, sebbene rimanga in accordo con i Principidella EN 1991-1-1. Quando si impiega la EN 1991-1-1 rispetto ad una proprietà elencata nell’appendice Z diuna norma di prodotto o in una ETAG, l’impiego di una regola alternativa di progettazione può non essereaccettabile per la marcatura CE.

    (6) Nella presente parte, le Regole Applicative sono identificate da un numero inparentesi, come per esempio il presente punto.

    1.4 Termini e definizioniAi fini della presente norma europea, si applicano i termini e le definizioni forniti nellaISO 2394, ISO 3898, ISO 8930, e quelli seguenti. In aggiunta, ai fini della presente normaviene fornita nella EN 1990, punto 1.5, una lista base di termini e definizioni.

    1.4.1 peso totale per unità di volume: Il peso totale per unità di volume è il peso complessivo perunità di volume di un materiale, che include una distribuzione normale di microcavità, vuotie pori.

    Nota Nell’uso corrente, questo termine è spesso abbreviato in "densità" (che in senso stretto è la massa per unitàdi volume).

    1.4.2 angolo di inclinazione a riposo (angolo di riposo, angolo di attrito interno): L’angolo di incli-nazione a riposo è l’angolo che la naturale inclinazione delle sponde di un’ammasso dimateriale sciolto forma con l’orizzontale.

    1.4.3 peso lordo di un veicolo: Il peso lordo di un veicolo include il peso proprio del veicolo e ilpeso massimo delle merci che è permesso trasportare con esso.

    1.4.4 elementi strutturali: Gli elementi strutturali comprendono la struttura a telaio principale ele strutture di sostegno. Per i ponti, gli elementi strutturali comprendono travi, solettad’impalcato e gli elementi di sostegno quali gli ancoraggi dei cavi.

    1.4.5 elementi non strutturali: Gli elementi non strutturali sono quelli che includono gli elementidi completamento e finitura collegati alla struttura, inclusa la pavimentazione stradale edi parapetti privi di funzione strutturale. Includono inoltre gli impianti e i macchinari fissati inmodo permanente alla struttura o all’interno di essa.

    1.4.6 partizioni: Pareti non portanti.

    1.4.7 partizioni mobili: Le partizioni mobili sono quelle che possono essere spostate sui solai,aggiunte o rimosse o ricostruite in un’altra posizione.

    1.5 Simboli(1) Ai fini della presente norma europea, si applicano i seguenti simboli.

    Nota La notazione impiegata è basata sulla ISO 3898:1997.(2) Una lista base di simboli è fornita nel punto 1.6 della EN 1990 e le notazioni

    aggiuntive riportate nel seguito sono specifiche della presente parte della EN 1991.

    Lettere maiuscole dell’alfabeto latino

    A  area caricata

    A 0 area d’impronta

    Q k valore caratteristico di un carico variabile concentrato

    Lettere minuscole dell’alfabeto latino

    g k peso per unità di area, o peso per unità di lunghezza

    n  numero di piani

    q k valore caratteristico di un carico uniformemente distribuito, o di un carico ripartitosu una linea

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    Lettere maiuscole dell’alfabeto greco

    α A coefficiente di riduzione

    α n coefficiente di riduzione

    γ  peso totale per unità di volume

    ϕ  coefficiente di amplificazione dinamica

    ψ 0 coefficiente per la definizione del valore di combinazione di una azione variabile(vedere prospetto A.1.1 della EN 1990)

    φ  angolo di inclinazione a riposo (angolo di attrito interno) (in gradi)

    2 CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

    2.1 Peso proprio(1) Il peso proprio degli elementi costruttivi dovrebbe essere classificato come una

    azione fissa permanente, vedere EN 1990, punti 1.5.3 e 4.1.1.

    (2) Quando il peso proprio può variare nel tempo, si dovrebbe tenere conto di ciò

    assumendo valori caratteristici superiore e inferiore (vedere EN 1990, punto 4.1.2).Tuttavia, in alcuni casi nei quali questa azione è libera [per esempio, per le partizionimobili, vedere punto 6.3.1.2(8)] essa dovrebbe essere trattata come un sovraccaricoaggiuntivo.

    Nota Questo si applica in particolare quando le azioni "permanenti" possono essere favorevoli.

    (3)P I carichi dovuti alla massicciata devono essere considerati come azioni permanenti esi deve tenere conto della progettazione delle possibili ridistribuzioni della massic-ciata, vedere punto 5.2.2(1) e (2).

    (4)P I carichi dovuti al terreno sulle coperture e sui terrazzi devono essere consideraticome azioni permanenti.

    (5) Con riferimento ai punti 2.1(3)P e 2.1(4)P, il progetto dovrebbe considerare le varia-

    zioni nel contenuto in umidità e la variazione di spessore, che possono esserecausate da un accumulo non controllato che si verifica durante la vita di progettodella struttura.

    Nota Per informazioni dettagliate sulle spinte delle terre vedere EN 1997.

    2.2 Sovraccarichi(1)P I sovraccarichi devono essere classificati come azioni libere variabili, se non diversa-

    mente specificato nella presente norma, vedere EN 1990, punti 1.5.3 e 4.1.1.

    Nota Per i sovraccarichi sui ponti vedere EN 1991-2.

    (2) Quando si considera la situazione di progetto eccezionale nella quale può esseresignificativo l’urto da veicoli o i carichi eccezionali trasmessi da macchinari, questi

    carichi dovrebbero essere derivati dalla EN 1991-1-7.(3) I sovraccarichi dovrebbero essere presi in conto come azioni quasi statiche (vedere

    EN 1990, punto 1.5.3.13). I modelli di carico possono includere gli effetti dinamici senon c’è rischio di risonanza o di un’altra risposta dinamica significativa dellastruttura, vedere EN dalla EN 1992 alla EN 1999. Se invece possono essere attesieffetti di risonanza dovuti al movimento ritmico sincronizzato di persone o alla danzao ai salti, il modello di carico dovrebbe essere determinato per una analisi dinamicaspeciale.

    Nota La procedura da utilizzare può essere indicata nell’appendice nazionale.

    (4) Quando si considerano carrelli elevatori ed elicotteri, dovrebbero essere consideratii carichi aggiuntivi dovuti alle masse ed alle forze d’inerzia causate dagli effetti delle

    fluttuazioni. Questi effetti sono presi in conto attraverso un coefficiente di amplifica-zione dinamica ϕ  che viene applicato ai valori del carico statico, come indicato nellaespressione (6.3).

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    (5)P Le azioni che causano una accelerazione significativa della struttura o degli elementistrutturali devono essere classificate come azioni dinamiche e devono essere presein considerazione impiegando una analisi dinamica.

    3 SITUAZIONI DI PROGETTO

    3.1 Generalità(1)P I carichi permanenti ed i sovraccarichi significativi devono essere determinati per

    ogni situazione di progetto identificata in accordo con la EN 1990, punto 3.2.

    3.2 Carichi permanenti(1) Il peso proprio totale degli elementi strutturali e non strutturali dovrebbe essere

    preso in conto nelle combinazioni di azioni come una azione singola.

    Nota Vedere EN 1990, prospetto A1.2(B), nota 3.

    (2) Per le aree nelle quali si prevede di rimuovere o aggiungere elementi strutturali o nonstrutturali, i casi di carico critici dovrebbero essere tenuti in conto nel progetto.

    (3) Il peso proprio di nuovi rivestimenti e/o di condotti di distribuzione che si prevede diaggiungere dopo l’esecuzione dovrebbe essere tenuto in conto nelle situazioni diprogetto (vedere punto 5.2).

    (4)P Nelle situazioni di progetto pertinenti si deve tenere conto del livello dell’acqua.

    Nota Vedere EN 1997.

    (5) Nelle situazioni di progetto degli edifici adibiti a magazzini, dovrebbero essere consi-derati la sorgente ed il contenuto d’umidità totale dei materiali.

    Nota I valori dei pesi per unità di volume forniti nella appendice A sono relativi a materiali allo stato secco.

    3.3 Sovraccarichi

    3.3.1 Generalità(1)P Per le aree che si prevede siano soggette a differenti categorie di carichi, il progetto

    deve considerare il caso di carico più critico.

    (2)P Nelle situazioni di progetto in cui i sovraccarichi agiscono simultaneamente con altreazioni variabili (per esempio, le azioni indotte dal vento, dalla neve, dalle gru o daimacchinari), i sovraccarichi totali considerati nel caso di carico devono essere consi-derati una azione singola.

    (3) Nei casi in cui il numero di variazioni di carico o gli effetti delle vibrazioni possonocausare fatica, dovrebbe essere stabilito un modello di carico per fatica.

    (4) Per le strutture sensibili alle vibrazioni, dovrebbero essere considerati modellidinamici dei sovraccarichi ove significativi. La procedura di progetto è indicata nella

    EN 1990, punto 5.1.3.

    3.3.2 Prescrizioni aggiuntive per edifici

    (1) Sulle coperture, i sovraccarichi ed i carichi da neve o le azioni del vento nondovrebbero essere applicati tutti simultaneamente.

    (2)P Quando il sovracccarico è considerato una azione non dominante, in accordo con laEN 1990, deve essere applicato solo uno dei due coefficienti ψ  (EN 1990, prospettoA1.1) e α n [punto 6.3.1.2(11)].

    (3) Per i carichi dinamici causati dai macchinari, vedere EN 1991-3.

    (4) I sovraccarichi che devono essere considerati per le verifiche agli stati limite diesercizio dovrebbero essere specificati in accordo con le condizioni di esercizio e i

    requisiti relativi alla funzionalità della struttura.

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    4 PESI PER UNITÀ DI VOLUME DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE E DEI MATERIALIIMMAGAZZINATI

    4.1 Generalità(1) Dovrebbero essere specificati i valori caratteristici dei pesi per unità di volume dei

    materiali da costruzione e dei materiali immagazzinati. I valori medi dovrebbero

    essere impiegati come valori caratteristici. Vedere tuttavia i punti 4.1(2) e 4.1(3).Nota L’appendice A fornisce i valori medi dei pesi per unità di volume e degli angoli di inclinazione a riposo per i

    materiali immagazzinati. Quando è definito un intervallo, si ipotizza che il valore medio sia fortemente dipen-dente dalla sorgente del materiale e può essere scelto considerando ogni progetto specifico.

    (2) Per materiali (per esempio, materiali nuovi e innovativi) che non sono trattati neiprospetti in appendice A, il valore caratteristico del peso per unità di volumedovrebbe essere determinato in accordo con la EN 1990, punto 4.1.2, e concordatoper ogni progetto specifico.

    (3) Quando vengono impiegati materiali con una significativa dispersione del peso perunità di volume, dovuta per esempio alla loro sorgente, al contenuto d’acqua, ecc., ilvalore caratteristico di questi pesi per unità di volume dovrebbe essere valutato inaccordo con la EN 1990, punto 4.1.2.

    (4) Se viene condotta una valutazione diretta affidabile dei pesi per unità di volume,allora questi valori possono essere utilizzati.

    Nota Può essere usata la EN 1990, appendice D.

    5 PESO PROPRIO DEGLI ELEMENTI COSTRUTTIVI

    5.1 Rappresentazione delle azioni(1) Il peso proprio degli elementi costruttivi dovrebbe, nella maggior parte dei casi,

    essere rappresentato da un singolo valore caratteristico ed essere calcolato sulla

    base delle dimensioni nominali e dei valori caratteristici dei pesi per unità di volume.(2) Il peso proprio degli elementi costruttivi include gli elementi strutturali e non strut-

    turali compresi gli impianti fissi così come il peso del terreno e della massicciata.

    (3) Gli elementi non strutturali includono:

    - copertura;

    - pavimenti e rivestimenti;

    - partizioni e incamiciature;

    - corrimano, barriere di sicurezza, parapetti e cordoli di marciapiede;

    - rivestimenti di parete con elementi discontinui;

    - controsoffitti;

    - isolamento termico;- finiture dei ponti;

    - impianti fissi [vedere punto 5.1.(4)].

    Nota Per informazioni su macchinari fissi, vedere EN 1991-3. Per altre apparecchiature industriali (per esempio,armadi chiusi), dovrebbe essere consultato il produttore.

    (4) Gli impianti fissi includono:

    - apparecchiature per ascensori e scale mobili;

    - apparecchiature degli impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamentod’aria;

    - attrezzature dell’impianto elettrico;

    - tubazioni, senza i loro contenuti;

    - canali e condotti per cavi.

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    (5)P I carichi dovuti a partizioni mobili devono essere trattati come sovraccarichi [vederepunti 5.2.2(2)P e 6.3.1.2(8)].

    5.2 Valori caratteristici del peso proprio

    5.2.1 Generalità

    (1)P La determinazione dei valori caratteristici del peso proprio, e delle dimensioni e deipesi per unità di volume deve essere condotta in accordo con la EN 1990, punto4.1.2.

    (2) Le dimensioni nominali dovrebbero essere quelle riportate nei disegni di progetto.

    5.2.2 Prescrizioni aggiuntive per edifici

    (1) Per gli elementi prodotti in fabbrica, quali i sistemi di pavimentazione, i pannelli difacciata ed i controsoffitti, gli ascensori e le attrezzature per gli edifici, i dati possonoessere forniti dal produttore.

    (2)P Per determinare l’effetto del peso proprio delle partizioni mobili, un carico equiva-lente uniformemente distribuito deve essere impiegato e aggiunto ai sovraccarichi[vedere punto 6.3.1.2(8)].

    5.2.3 Prescrizioni aggiuntive specifiche per ponti

    (1) I valori caratteristici superiore ed inferiore dei pesi per unità di volume delle parti nonstrutturali, quali la massicciata sui ponti ferroviari, o il riempimento sulle struttureinterrate quali i tombini, dovrebbero essere presi in conto se si prevede che ilmateriale si consolidi, diventi saturo o cambi altrimenti le sue proprietà, durantel’utilizzo.

    Nota Valori idonei possono essere forniti nella appendice nazionale.

    (2) Lo spessore nominale della massicciata sui ponti ferroviari dovrebbe essere speci-ficato. Per determinare i valori caratteristici superiore ed inferiore dello spessoredella massicciata sui ponti ferroviari, dovrebbe essere preso in conto uno scosta-

    mento dallo spessore nominale di ±30%.Nota Un valore idoneo può essere fornito nella appendice nazionale.

    (3) Per determinare i valori caratteristici superiore ed inferiore del peso proprio dellaimpermeabilizzazione, della pavimentazione e di altri rivestimenti nei ponti, ove lavariabilità del loro spessore può essere elevata, dovrebbe essere preso in conto unoscostamento dello spessore totale dal valore nominale o da un altro valore speci-ficato. Se non diversamente specificato, questo scostamento dovrebbe essere presouguale a ±20% se nel valore nominale è incluso un rivestimento eseguito dopo lacostruzione, e compreso tra +40% e -20% se questo rivestimento non è incluso.

    Nota Idonee specifiche possono essere fornite nell’appendice nazionale.

    (4) Per il peso proprio dei cavi, delle tubazioni e dei condotti degli impianti, dovrebbero

    essere presi in conto i valori caratteristici superiore ed inferiore. Se non diversa-mente specificato, dovrebbe essere preso in conto uno scostamento dal valoremedio del peso proprio di ±20%.

    Nota Idonee specifiche possono essere fornite nell’appendice nazionale. Vedere anche EN 1990, punto 4.1.2(4).

    (5) Per il peso proprio di altri elementi non strutturali, quali:

    - corrimano, barriere di sicurezza, parapetti, cordoli di marciapiede ed altre finituredi ponti;

    - giunti/collegamenti;

    - elementi di alleggerimento.

    I valori caratteristici dovrebbero essere presi uguali ai valori nominali se non diversa-mente specificato.

    Nota Idonee specifiche possono essere fornite nell’appendice nazionale. In relazione al progetto può esserepermesso di realizzare il riempimento dei vuoti con acqua.

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    6 SOVRACCARICHI SUGLI EDIFICI

    6.1 Rappresentazione delle azioni(1) I sovraccarichi sugli edifici sono quelli generati dalla occupazione. I valori indicati

    nella presente sezione includono:

    - l’uso normale da parte delle persone;

    - i mobili e gli oggetti mobili (per esempio, le partizioni mobili, gli armadi, icontenuti dei containers);

    - i veicoli;

    - eventi rari prevedibili, quali le concentrazioni di persone o di mobili, o lamovimentazione o l’accantonamento di oggetti che si possono verificare durantela risistemazione o la ristrutturazione degli ambienti.

    (2) I sovraccarichi specificati nella presente parte sono modellati come carichi uniforme-mente distribuiti, carichi distribuiti su una linea o carichi concentrati o combinazioni diquesti tipi di carichi.

    (3) Per la determinazione dei sovraccarichi, i solai e le coperture negli edifici dovrebberoessere suddivisi in categorie in relazione al loro uso.

    (4) Le apparecchiature pesanti (per esempio, presenti nelle cucine comuni, nelle saleradiografiche, nei locali che ospitano le caldaie, ecc.) non sono incluse tra i carichidefiniti nella presente sezione. I carichi derivanti da apparecchiature pesantidovrebbero essere concordati tra il committente e/o l’Autorità competente.

    6.2 Disposizioni dei carichi

    6.2.1 Solai, travi e coperture

    (1)P Per la progettazione di un solaio di piano o una copertura, il sovraccarico deveessere tenuto in conto come una azione libera applicata nella parte più sfavorevoledell’area di influenza degli effetti considerati delle azioni.

    (2) Quando sono significativi i carichi su altri piani, questi possono essere ipotizzatidistribuiti uniformemente (azioni fisse).

    (3)P Per assicurare una resistenza minima locale della struttura del solaio, deve essereeseguita una verifica separata con un carico concentrato che, se non diversamentestabilito, non deve essere combinato con i carichi uniformemente distribuiti o altreazioni variabili.

    (4) I sovraccarichi di una singola categoria possono essere ridotti in relazione alle areesostenute dagli elementi pertinenti, attraverso un coefficiente di riduzione α Asecondo il punto 6.3.1.2(10).

    6.2.2 Pilastri e pareti

    (1) Per la progettazione di pilastri o pareti, caricati da numerosi piani, il carico impostototale sul solaio di ogni piano dovrebbe essere ipotizzato essere uniformementedistribuito.

    (2) Quando i sovraccarichi generati da numerosi piani agiscono su pilastri e pareti, isovraccarichi totali possono essere ridotti attraverso un coefficiente α n  secondo ipunti 6.3.1.2(11) e 3.3.1(2)P.

    6.3 Valori caratteristici dei sovraccarichi

    6.3.1 Aree residenziali, sociali, commerciali e amministrative

    6.3.1.1 Categorie

    (1)P Le aree negli edifici residenziali, sociali, commerciali e amministrativi devono esseredivise in categorie in relazione alle destinazioni d’uso specifiche indicate nelprospetto 6.1.

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    (2)P Indipendentemente da questa classificazione delle aree, gli effetti dinamici devonoessere considerati quando si prevede che l’occupazione possa causare effettidinamici significativi [vedere punti 2.2(3) e (5)P].

    6.3.1.2 Valori delle azioni

    (1)P Le categorie di aree caricate, come specificate nel prospetto 6.1, devono essereprogettate impiegando i valori caratteristici q k (carico uniformemente distribuito) e Q k(carico concentrato).

    Nota I valori di q k eQ k sono indicati nel prospetto 6.2 riportato nel seguito. Quando nel prospetto è indicato un inter-vallo, il valore può essere stabilito dall’appendice nazionale. I valori raccomandati, previsti per applicazionispecifiche, sono sottolineati. q k è previsto per la determinazione degli effetti globali e Q k per gli effetti locali.L’appendice nazionale può stabilire condizioni differenti di impiego di questo prospetto.

    prospetto 6.1 Categorie di destinazione d’uso

    Categoria Destinazione d’uso specifica Esempio

    A Aree per attivi tà domestiche e residenzial i Camere in edifici residenziali e abitazioni unifamil iar i;camere e corsie negli ospedali;camere negli alberghi e cucine e bagni negli ostelli.

    B Aree per uffici

    C Aree nelle quali le persone possono adunarsi (adeccezione delle aree definite nelle categorie A, Be D1))

    C1: aree con tavoli, ecc, per esempio, aree in scuole, caffè, ristoranti,sale per banchetti, sale di lettura, sale di ricevimento.

    C2: aree con posti a sedere fissi, per esempio, aree nelle chiese, teatri ocinema, sale per conferenze, aule universitarie, aule magne, saled’attesa, sale d’attesa ferroviarie.

    C3: Aree prive di ostacoli al movimento delle persone, per esempio, aree

    nei musei, sale d’esposizione, ecc., e aree di accesso negli edificipubblici ed amministrativi, alberghi, ospedali, atri di stazioni ferroviarie.

    C4: Aree con possibile svolgimento di attività fisiche, per esempio, saleda ballo, palestre, palcoscenici.

    C5: Aree suscettibili di grande affollamento, per esempio in edifici cheospitano eventi pubblici, come sale da concerto, palazzi degli sport,incluse le tribune, le gradinate e le aree d’accesso e le piattaforme ferro-viarie.

    D Aree per attività commerciali D1: Aree per acquisti generici al dettaglio

    D2 : Aree in grandi magazzini

    1) L’attenzione è posta sul punto 6.3.1.1(2), in particolare per le categorie C4 e C5. Quando occorre considerare gli effetti dinamici, vedere EN 1990.Per la Categoria E, vedere prospetto 6.3.

    Nota 1 In relazione alle destinazioni d’uso previste, le aree suscettibili di essere inserite nelle categorie C2, C3, C4 possono essere inserite nella categoriaC5 su decisione del committente e/o dell’appendice nazionale.

    Nota 2 L’appendice nazionale può provvedere alla definizione di sotto-categorie rispetto alle Categorie A, B, da C1 a C5, D1 e D2.Nota 3 Vedere punto 6.3.2 per attività di immagazzinamento o industriale.

    prospetto 6.2 Sovraccarichi su solai, balconi e scale negli edifici

    Categorie di aree caricate   q k[kN/m2]

    Q k[kN]

    Categoria A

    - Solai da 1,5 a 2,0 da 2,0 a 3,0

    - Scale da 2,0 a 4,0 da 2,0 a 4,0

    - Balconi da 2,5 a 4,0 da 2,0 a 3,0

    Categoria B da 2,0 a 3,0 da 1,5 a 4,5

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    (2) Ove necessario, q k  e Q k  dovrebbero essere aumentati a livello di progetto (peresempio, per le scale ed i balconi in funzione del tipo di occupazione e delle dimen-

    sioni).(3) Per le verifiche locali, dovrebbe essere preso in conto un carico concentrato Q kapplicato da solo.

    (4) Per quel che riguarda i carichi concentrati derivanti da scaffali di magazzino o daapparecchiature di sollevamento, Q k dovrebbe essere determinato caso per caso,vedere punto 6.3.2.

    (5)P I carichi concentrati devono essere considerati applicati in un punto qualsiasi delsolaio, del balcone o della scala, su di un’area di forma appropriata in relazioneall’utilizzo ed alla forma del solaio.

    Nota La forma può essere assunta in generale quadrata, con lato di 50 mm. Vedere anche punto 6.3.4.2(4).

    (6)P I carichi verticali sui solai dovuti al traffico o ai carrelli elevatori devono essere presi

    in conto secondo quanto indicato nel punto 6.3.2.3.(7)P I solai destinati ad usi diversi devono essere progettati per la categoria di carico più

    sfavorevole che produce gli effetti delle azioni (per esempio forze o deformazioni) piùelevati nell’elemento in esame.

    (8) Se un solaio permette una distribuzione trasversale dei carichi, il peso proprio dellepartizioni mobili può essere preso in conto sotto forma di un carico q k uniformementedistribuito, che dovrebbe essere sommato ai sovraccarichi sui solai ricavati dalprospetto 6.2. Questo carico uniformemente distribuito così definito dipende dalpeso proprio delle partizioni nel modo seguente:

    - per le partizioni mobili con un peso proprio ≤1,0 kN per ogni metro di lunghezzadella parete: q k = 0,5 kN/m

    2;

    - per le partizioni mobili con un peso proprio ≤2,0 kN per ogni metro di lunghezzadella parete: q k = 0,8 kN/m2;

    - per le partizioni mobili con un peso proprio ≤3,0 kN per ogni metro di lunghezzadella parete: q k = 1,2 kN/m

    2.

    (9) Partizioni più pesanti dovrebbero essere considerate nel progetto tenendo conto di:

    - disposizioni e orientazioni delle partizioni;

    - forma strutturale dei solai.

    (10) In accordo con il punto 6.2.1(4), può essere applicato un coefficiente di riduzione α Aai valori q k dei sovraccarichi nei prospetti 6.2, e 6.10 per i solai, e le coperture acces-sibili, in Categoria I (vedere prospetto 6.9).

    Nota 1 Il valore raccomandato del coefficiente di riduzione α A per le categorie da A ad E è determinato nel modo

    seguente:

    (6.1)

    Categorie di aree caricate   q k[kN/m2]

    Q k[kN]

    Categoria C

    - C1 da 2,0 a 3,0 da 3,0 a 4,0

    - C2 da 3,0 a 4,0 da 2,5 a 7,0 (4,0)- C3 da 3,0 a 5,0 da 4,0 a 7,0

    - C4 da 4,5 a 5,0 da 3,5 a 7,0

    - C5 da 5,0 a 7,5 da 3,5 a 4,5

    Categoria D

    - D1 da 4,0 a 5,0 da 3,5 a 7,0 (4,0)

    - D2 da 4,0 a 5,0 da 3,5 a 7,0

    prospetto 6.2 Sovraccarichi su solai, balconi e scale negli edifici (Continua)

    α A57---ψ 0

    A 0A ------ 1,0≤+=

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    con la restrizione per le categorie C e D: α A ≥ 0,6

    dove:

    ψ 0  è il coefficiente definito nella EN 1990, appendice A1, prospetto A1.1;

    A 0  = 10,0 m2;

    A   è l’area caricata.

    Nota 2L’appendice nazionale può fornire un metodo alternativo.(11) In accordo con il punto 6.2.2(2) e a condizione che l’area sia classificata secondo il

    prospetto 6.1 nelle categorie da A a D, il sovraccarico totale trasmesso nei pilastri enelle pareti da numerosi piani può essere moltiplicato per il coefficiente di riduzioneα n.

    Nota 1 I valori raccomandati di α n sono indicati nel seguito.

    (6.2)

    dove:

    n   è il numero di piani (>2) sopra gli elementi strutturali caricati della stessa categoria;

    ψ 0  è definito nella EN 1990, appendice A1, prospetto A1.1.

    Nota 2 L’appendice nazionale può fornire un metodo alternativo.

    6.3.2 Aree per attività di immagazzinamento ed industriali

    6.3.2.1 Categorie

    (1)P Le aree per attività di immagazzinamento ed industriali devono essere suddivisenelle due categorie secondo il prospetto 6.3.

    6.3.2.2 Valori delle azioni

    (1)P Le aree caricate, classificate in categorie come specificato nel prospetto 6.3, devonoessere progettate impiegando i valori caratteristici q k (carico uniformemente distri-buito) e Q k (carico concentrato).

    Nota I valori raccomandati di q k e Q k sono indicati nel prospetto 6.4 riportato nel seguito. I valori possono esserecambiati se necessario in accordo alla destinazione d’uso (vedere prospetto 6.3 e l’appendice A) per ilprogetto specifico o dall’appendice nazionale.q 

    k è previsto per la determinazione degli effetti globali e Q 

    k per

    gli effetti locali. L’appendice nazionale può definire condizioni differenti di impiego del prospetto 6.4.

    (2)P Il valore caratteristico del sovraccarico deve essere il valore massimo, tenendo contodegli effetti dinamici, se rilevanti. La disposizione del carico deve essere definita inmodo che produca le condizioni più sfavorevoli permesse nell’uso.

    Nota Per le situazioni di progetto transitorie dovute alla installazione ed alla reinstallazione di macchinari, unità diproduzione ecc., una indicazione è fornita nella EN 1991-1-6.

    prospetto 6.3 Categorie di immagazzinamento e impiego industriale

    Categoria Destinazione d’uso specifica Esempio

    E1 Aree suscettibili all’accumulo di merci, incluse learee d’accesso

    Aree per immagazzinamento inclusi immagazzi-namento di libri e altri documenti.

    E2 Uso industriale

    prospetto 6.4 Sovraccarichi sui solai dovuti ad immagazzinamento

    Categorie di aree caricate   q k[kN/m2]

    Q k[kN]

    Categoria E1 7,5 7,0

    α n2   n  2–( )ψ 0+

    n ----------------------------=

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    (3) I valori caratteristici dei carichi verticali nelle aree di immagazzinamento dovrebberoessere definiti tenendo conto del peso per unità di volume e dei valori di progettosuperiori delle altezze delle scaffalature. Quando i materiali immagazzinatiesercitano forze orizzontali sulle pareti, ecc., la forza orizzontale dovrebbe esseredeterminata in accordo alla EN 1991-4.

    Nota Vedere appendice A per i pesi per unità di volume.

    (4) Tutti gli effetti di riempimento e svuotamento dovrebbero essere presi in conto.(5) I carichi delle aree di immagazzinamento di libri ed altri documenti dovrebberoessere determinati in base all’area caricata ed all’altezza delle librerie impiegando ivalori appropriati del peso per unità di volume.

    (6) I carichi nelle aree industriali dovrebbero essere valutati considerando la destina-zione d’uso prevista e l’apparecchiatura che deve essere installata. Ove devonoessere installate apparecchiature quali gru, macchinari mobili, ecc., gli effetti sullastruttura dovrebbero essere determinati in accordo alla EN 1991-3.

    (7) Le azioni dovute ai carrelli elevatori ed ai veicoli adibiti a trasporto dovrebberoessere considerate come carichi concentrati agenti in contemporanea con i sovrac-carichi distribuiti corrispondenti indicati nei prospetti 6.2, 6.4 e 6.8.

    6.3.2.3 Azioni indotte da carrelli elevatori(1) I carrelli elevatori dovrebbero essere classificati in 6 classi da FL 1 a FL 6 in funzione

    del peso a vuoto, delle dimensioni e dei carichi portati, vedere prospetto 6.5.

    (2) Il carico assiale statico verticale Q k di un carrello elevatore dipende dalle classi daFL 1 a FL 6 dei carrelli elevatori e dovrebbe essere ottenuto dal prospetto 6.6.

    (3) Il carico assiale statico verticale Q k  dovrebbe essere incrementato attraverso ilcoefficiente dinamico ϕ  attraverso l’espressione (6.3).

    Q k,dyn = ϕ  Q k (6.3)dove:

    Q k,dyn è il valore caratteristico dinamico dell’azione;

    prospetto 6.5 Dimensioni del carrello elevatore secondo le classi FL

    Classe del carrelloelevatore

    Peso a vuoto[kN]

    Carico portato[kN]

    Larghezza di un asse a[m]

    Larghezza totale b  [m] Lunghezza totale l [m]

    FL 1 21 10 0,85 1,00 2,60

    FL 2 31 15 0,95 1,10 3,00

    FL 3 44 25 1,00 1,20 3,30

    FL 4 60 40 1,20 1,40 4,00

    FL 5 90 60 1,50 1,90 4,60

    FL 6 110 80 1,80 2,30 5,10

    prospetto 6.6 Carichi assiali dei carrelli elevatori

    Classe dei carrell i elevatori Carico per asseQ k[kN]

    FL 1 26

    FL 2 40

    FL 3 63

    FL 4 90

    FL 5 140

    FL 6 170

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    ϕ  è il coefficiente di amplificazione dinamica;

    Q k è il valore caratteristico statico dell’azione.

    (4) Il coefficiente dinamico ϕ   per i carrelli elevatori tiene conto degli effetti inerzialicausati dall’accelerazione e dalla decelerazione del carico portato e dovrebbeessere posto pari a:

    ϕ  = 1,40 per carrelli su pneumatici,

    ϕ  = 2,00 per carrelli su ruote rigide.(5) Per carrelli elevatori che hanno un peso a vuoto maggiore di 110 kN, i carichi

    dovrebbero essere definiti attraverso una analisi più accurata.

    (6) Il carico assiale verticale Q k  e Q k,dyn di un carrello elevatore dovrebbe esseredisposto secondo quanto indicato in figura 6.1.

    figura 6.1 Dimensioni dei carrelli elevatori

    (7) I carichi orizzontali dovuti all’accelerazione o alla decelerazione dei carrelli elevatoripossono essere presi pari al 30% dei carichi assiali verticali Q k.

    Nota I coefficienti dinamici non devono essere applicati.

    6.3.2.4 Azioni indotte da veicoli per trasporto

    (1) Le azioni generate dai veicoli per trasporto che si muovono sugli impalcati libera-mente o su rotaie dovrebbero essere determinate disponendo un treno di carichimobili.

    (2) I valori statici dei carichi verticali per asse dovrebbero essere definiti in termini dipesi permanenti e carichi utili. I loro spettri dovrebbero essere impiegati per definirei coefficienti di combinazione ed i carichi di fatica.

    (3) I carichi per asse verticali ed orizzontali dovrebbero essere determinati in relazioneal caso specifico.

    (4) La disposizione del carico, incluse le dimensioni significative per il progetto,dovrebbe essere determinata in relazione al caso specifico.

    Nota Modelli di carico appropriati derivati dalla EN 1991-2 possono essere impiegati ove pertinente.

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    6.3.2.5 Azioni indotte da apparecchiature speciali per la manutenzione

    (1) Apparecchiature speciali per la manutenzione dovrebbero essere modellate comecarichi da veicoli per trasporto, vedere punto 6.3.2.4.

    (2) Le disposizioni dei carichi, incluse le dimensioni significative per il progetto,dovrebbero essere determinate in relazione al caso specifico.

    6.3.3 Garage e aree per il traffico veicolare (esclusi i ponti)6.3.3.1 Categorie

    (1)P Le aree per il traffico veicolare e per il parcheggio negli edifici devono essere divisein due categorie in relazione alla loro accessibilità ai veicoli, come illustrato nelprospetto 6.7.

    6.3.3.2 Valori delle azioni

    (1) Il modello di carico che dovrebbe essere impiegato è un singolo asse con un caricoQ k le cui dimensioni sono indicate nella figura 6.2 e un carico uniformemente distri-buito q k. I valori caratteristici di q k e Q k sono indicati nel prospetto 6.8.

    Nota   q k è impiegato per la determinazione degli effetti globali e Q k per gli effetti locali. L’appendice nazionale puòdefinire condizioni differenti di impiego di questo prospetto.

    figura 6.2 Dimensioni del carico per asseDimensioni in metri

    Nota Per la categoria F (vedere prospetto 6.8), la larghezza della superficie d’impronta quadrataè di 100 mm; per la categoria G (vedere prospetto 6.8), la larghezza della superficied’impronta quadrata è di 200 mm.

    prospetto 6.7 Aree per il traffico veicolare e per il parcheggio negli edifici

    Categorie di aree per il traffico Destinazione d’uso specifica Esempi

    F Aree per il traffico veicolare ed il parcheggio perveicoli leggeri (peso lordo del veicolo≤30 kN e

    posti a sedere, escluso il guidatore, ≤8)

    garage;aree di parcheggio, aree di sosta

    G Aree per il traffico veicolare ed il parcheggio perveicoli medi (peso lordo del veicolo >30 kN e≤160 kN su 2 assi)

    rampe d’accesso; zone carico-scarico merci;zone accessibili a autoveicoli dei vigili del fuoco(peso lordo del veicolo ≤160 kN)

    Nota 1 L’accesso alle aree progettate in categoria F dovrebbe essere delimitato da elementi fisici costruiti nella struttura.Nota 2 Le aree progettate nelle categorie F e G dovrebbero essere segnalate con gli appositi cartelli indicatori.

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    (2) Il carico per asse dovrebbe essere applicato su due superfici quadrate con lato di100 mm per la categoria F e di 200 mm per la categoria G nelle posizioni possibiliche producono gli effetti più sfavorevoli dell’azione.

    6.3.4 Coperture

    6.3.4.1 Categorie

    (1)P Le coperture possono essere classificate in tre categorie in relazione alla loro acces-sibilità così come indicato nel prospetto 6.9.

    (2) I sovraccarichi sulle coperture di categoria H dovrebbero essere quelli dati nelprospetto 6.10. I sovraccarichi per le coperture di categoria I sono forniti nei prospetti6.2, 6.4 e 6.8 in relazione alla destinazione d’uso specifica.

    (3) I carichi sulle coperture di categoria K che forniscono le aree per l’atterraggio dielicotteri dovrebbero essere per le classi di elicotteri HC, vedere prospetto 6.11.

    6.3.4.2 Valori delle azioni

    (1) Per le coperture di categoria H, i valori minimi caratteristici Q k e q k che dovrebberoessere impiegati sono forniti nel prospetto 6.10. Essi sono correlati alla proiezionedell’area della copertura in esame.

    prospetto 6.8 Sovraccarichi nei garage e nelle aree per il traffico veicolare

    Categorie di aree per il traffico   q k[kN/m2]

    Q k[kN]

    Categoria FPeso lordo dei veicoli: ≤30 kN

    Categoria G30 kN < peso lordo dei veicoli ≤160 kN

    q k

    5,0

    Q k

    Q k

    Nota 1 Per la categoria F, il valore di q k può essere scelto nell’intervallo tra 1,5 kN/m2 e 2,5 kN/m2 e Q k può essere scelto nell’intervallo tra 10 kN e 20 kN.

    Nota 2 Per la categoria G, il valore di Q k può essere scelto nell’intervallo tra 40 kN e 90 kN.Nota 3 Ove viene indicato un campo di valori nelle note 1 e 2, il valore può essere stabilito dall’appendice nazionale.

    I valori raccomandati sono sottolineati.

    prospetto 6.9 Definizione delle categorie di coperture

    Categorie di area caricata Destinazione d’uso specifica

    H Coperture non accessibili se non per manutenzione ordinaria e ripara-zione

    I Coperture accessibili con occupazione secondo le categorie da A a D

    K Coperture accessibili per usi speciali, quali aree di atterraggio di elicotteri

    prospetto 6.10 Sovraccarichi sulle coperture di categoria H

    Copertura   q k[kN/m2]

    Q k[kN]

    Categoria H   q k   Q k

    Nota 1 Per la categoria H, il valore di q k può essere scelto nell’intervallo tra 0,00 kN/m2 e 1,0 kN/m2 ed il valore di Q k può essere scelto nell’intervallo tra

    0,9 kN e 1,5 kN.Ove viene indicato un intervallo, i valori possono essere stabiliti dall’appendice nazionale. I valori raccomandati sono:q k = 0,4 kN/m

    2; Q k = 1,0 kN.Nota 2 q k può essere variato nell’appendice nazionale in relazione all’inclinazione della copertura.

    Nota 3 q k  può essere assunto agire su un’area A   che può essere stabilita dall’appendice nazionale. Il valore raccomandato di A   è 10 m2

    , all’internodell’intervallo compreso tra zero e l’intera area della copertura.Nota 4 Vedere anche 3.3.2(1).

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    (2) I valori minimi forniti nel prospetto 6.10 non prendono in conto un accumulo incon-trollato dei materiali da costruzione che si può verificare durante la manutenzione.

    Nota Vedere anche EN 1991-1-6: Azioni durante la costruzione.

    (3)P Per le coperture, devono essere eseguite verifiche separate per il carico concentratoQ k e per il carico uniformemente distribuito q k, agenti indipendentemente.

    (4) Le coperture, ad eccezione di quelle con rivestimenti in tegole, dovrebbero essereprogettate per resistere ad una forza di 1,5 kN su di un’area di forma quadrata conlato di 50 mm. Gli elementi di copertura con una superficie profilata o sagomata inmodo discontinuo dovrebbero essere progettati in modo che i carichi concentrati Q kagiscano sull’area effettiva risultante dalla ripartizione del carico.

    (5) Per le coperture di categoria K, le azioni indotte dagli elicotteri nelle aree di atter-raggio dovrebbero essere determinate in accordo con il prospetto 6.11, ed impie-gando i coefficienti dinamici forniti in 6.3.4.2(6) e dalla espressione 6.3.

    (6) Il coefficiente dinamico ϕ  da applicare al carico di decollo Q k per tenere conto deglieffetti di impatto può essere assunto pari a ϕ  = 1,40.

    (7) Le scale e le passerelle di accesso dovrebbero essere ipotizzate caricate in accordoal prospetto 6.10 per una inclinazione della copertura

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    (2) Per aree suscettibili di un significativo sovraffollamento in occasione di eventipubblici, per esempio gli stadi sportivi, le gradinate, i palcoscenici, le sale assem-bleari o le sale per conferenze, il carico distribuito su una linea dovrebbe esserepreso secondo quanto indicato per la categoria C5.

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    APPENDICE A PROSPETTI DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME DEI MATERIALI(informativa) DA COSTRUZIONE, E DEI VALORI NOMINALI DEI PESI PER UNITÀ DI VOLUME E

    DEGLI ANGOLI DI INCLINAZIONE A RIPOSO DEI MATERIALI IMMAGAZZINATI

    prospetto A.1 Materiali da costruzione - calcestruzzo e malta

    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    calcestruzzo (vedere EN 206)leggeroclasse di massa volumica LC 1,0classe di massa volumica LC 1,2classe di massa volumica LC 1,4classe di massa volumica LC 1,6classe di massa volumica LC 1,8classe di massa volumica LC 2,0normalepesante

    maltamalta di cementomalta di gessomalta di calce e cementomalta di calce

    da 9,0 a 10,0 1) 2)

    da 10,0 a 12,0 1) 2)

    da 12,0 a 14,0 1) 2)

    da 14,0 a 16,0 1) 2)

    da 16,0 a 18,0 1) 2)

    da 18,0 a 20,0 1) 2)

    24,0 1) 2)

    > 1) 2)

    da 19,0 a 23,0da 12,0 a 18,0da 18,0 a 20,0da 12,0 a 18,0

    1) Aumentare di 1 kN/m3 in caso di percentuali normali di armatura ordinaria e da precompressione.2) Aumentare di 1 kN/m3 per calcestruzzo allo stato fresco.

    Nota Vedere Sezione 4.

    prospetto A.2 Materiali da costruzione - muratura

    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    elementi di muraturaelementi di muratura di laterizioelementi di muratura di silicato di calcioelementi di muratura di calcestruzzo vibrocompressoelementi di muratura di calcestruzzo aerato autoclavatoelementi di muratura di pietra agglomeratablocchi di muratura di vetro, caviterracottapietra naturale (vedere prEN 771-6)granito, sienite, porfidobasalto, diorite, gabbrobasalto nero vetrosolava basalticapsammite, arenariacalcare compattoaltro calcaretufo vulcanicogneissardesia

    vedere prEN 771-1vedere prEN 771-2vedere prEN 771-3vedere prEN 771-4vedere prEN 771-5vedere prEN 1051

    21,0

    da 27,0 a 30,0da 27,0 a 31,0

    26,024,0

    da 21,0 a 27,0da 20,0 a 29,0

    20,020,030,028,0

    Nota Vedere Sezione 4.

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    prospetto A.3 Materiali da costruzione - legno

    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    legno (per le classi di resistenza del legno vedere EN 338)

    classe di resistenza del legno C14classe di resistenza del legno C16classe di resistenza del legno C18classe di resistenza del legno C22classe di resistenza del legno C24classe di resistenza del legno C27classe di resistenza del legno C30classe di resistenza del legno C35classe di resistenza del legno C40classe di resistenza del legno D30classe di resistenza del legno D35classe di resistenza del legno D40classe di resistenza del legno D50classe di resistenza del legno D60

    classe di resistenza del legno D70

    legno lamellare incollato (per le classi di resistenza del legno vedereEN 1194)legno lamellare incollato omogeneo GL24hlegno lamellare incollato omogeneo GL28hlegno lamellare incollato omogeneo GL32hlegno lamellare incollato omogeneo GL36hlegno lamellare incollato combinato GL24clegno lamellare incollato combinato GL28clegno lamellare incollato combinato GL32clegno lamellare incollato combinato GL36c

    legno compensatocompensato di legno tenerocompensato di betullapaniforti lamellari e in listelli

    pannelli di particelle di legnopannelli di particelle (chipboard)pannelli con legante di cementopannelli di scaglie (flake board), a particelle orientate (OSB orientedstrand board), di trucioli (wafer board)

    pannelli di fibrepannelli di fibra duri, normalizzati e temperatipannelli di fibra di media densità

    pannelli di fibra teneri

    3,53,73,84,14,24,54,64,85,06,46,77,07,88,4

    10,8

    3,74,04,24,43,53,74,04,2

    5,07,04,5

    da 7,0 a 8,012,0

    7,0

    10,08,0

    4,0Nota Vedere Sezione 4.

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    prospetto A.4 Materiali da costruzione - metalli

    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    metallialluminioottonebronzorameghisa (iron, cast)ferro fucinabile (iron, wrought)piomboacciaiozinco

    27,0da 83,0 a 85,0da 83,0 a 85,0da 87,0 a 89,0da 71,0 a 72,5

    76,0da 112,0 a 114,0da 77,0 a 78,5da 71,0 a 72,0

    prospetto A.5 Materiali da costruzione - altri materiali

    Materiali Peso per unità di volumeγ [kN/m3]

    altri materialivetro, frantumatovetro, in pannelli

    plastichelastre acrilichepolistirene, espanso, granulischiuma di vetropannelli

    22,025,0

    12,00,31,4

    28,0

    prospetto A.6 Materiali per ponti

    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    pavimentazione di ponti stradaliconglomerato bituminosomastice d’asfaltoasfalto spianato a caldo

    riempimenti per pontisabbia (secca)

    massicciata (ballast), ghiaia (sciolta)scorie frantumatescoria in ghiaiapietrame addensatomalta di argilla

    pavimentazione di ponti ferroviaristrato di calcestruzzo di protezionemassicciata (ballast) normale (per esempio, granito, gneiss, ecc.)massicciata (ballast) di basalto

    da 24,0 a 25,0da 18,0 a 22,0

    23,0

    da 15,0 a 16,0 1)

    da 15,0 a 16,01)

    da 18,5 a 19,5da 13,5 a 14,5 1)

    da 20,5 a 21,5da 18,5 a 19,5

    25,020,026

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    Materiali Peso per unità di volumeγ 

    [kN/m3]

    Peso per unità di lunghezza del letto 2) 3)

    g k

    [kN/m]strutture con massicciata in ballast2 rotaie UIC 60traverse di calcestruzzo precompresso con fissaggi ai binaritraverse di calcestruzzo con controventi in angolari metallicitraverse di legno con fissaggi ai binari

    1,24,8-

    1,9

    strutture senza massicciata in ballast2 rotaie UIC 60 con fissaggi ai binari2 rotaie UIC 60 con fissaggi ai binari, trave da ponte e parapetti di sicurezza

    1,74,9

    1) Riportati in altri prospetti come materiali imma