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DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO Genova 6 Marzo 2014

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO - wannenesgroup.com · Miracolo di Sant’A ntonio da Padova Olio su tela, ... nova, 1616 - 1683), pittore di storia formatosi con Giovanni Andrea

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GENOVAPiazza Campetto, 2Tel. +39 010 2530097Fax +39 010 2517767

ROMAVia Giuseppe Avezzana, 8 Tel. +39 06 69200565 Fax +39 06 69208044

MILANOVia Santa Marta, 25 Tel. +39 02 72023790 Fax +39 02 89015908

[email protected] wannenesgroup.com

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLOGenova 6 Marzo 2014

GE139

DIPIN

TI ANTICH

I E DEL XIX SECO

LO6 M

ARZO

2014

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2

lotto 1080

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43

lotto 1135in copertina:

lotti 1103 e 1018

GENOVA, 6 MARzO 2014

GENOA, 6 MARCH 2014

OLD MASTER AND 19TH CENTURY PAINTINGS

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO

ASTA - AUCTIONGenovaPalazzo del MelogranoPiazza Campetto, 2

GIOVEDÌ 6 MARZOThursday 6 March

Tornata Unicaore 15 lotti 1001 - 1236Single Sessionat 3pm lots 1001 - 1236

ESPOSIZIONE - VIEWINGGenovaPalazzo del MelogranoPiazza Campetto, 2

VENERDÌ 28 FEBBRAIOore 10-13 15-19Friday 28 February10am to 1pm - 3 to 7pm

SABATO 1 MARZOore 10-13 15-19Saturday 30 March10am to 1pm - 3 to 7pm

DOMENICA 2 MARZOore 10-13 15-19Sunday 1 March10am to 1pm - 3 to 7pm

LUNEDÌ 3 MARZOore 10-13 15-19Monday 2 March10am to 1pm - 3 to 7pm

La partecipazione all’Asta implica l’integrale e incondizionata accettazione delle Condizioni di Vendita riportate in questo catalogo

I lotti potranno essere ritirati a partire da Venerdì 7 Marzo esclusivamente previo appuntamento telefonico +39 010 2530097

Taking part in the Auction implies the entire and uncondItional acceptance of the Conditions of Sale outlined in this Catalogue.

The lots may be collected from Friday 7 March, by telephone appointment calling +39 010 25 300 97.

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5 65

GenovaPalazzo del MelogranoPiazza Campetto, 216123 GenovaTel. +39 010 2530097Fax +39 010 2517767

RomaVia Avezzana, 800195 RomaTel. +39 06 69200565Fax +39 06 69208044

MilanoVia Santa Marta, 2520123 MilanoTel. +39 02 72023790Fax +39 02 89015908

DIPARTIMENTI

Argenti, Avori, Iconee Oggetti d’Arte RussaTommaso [email protected]

Arte Modernae ContemporaneaGuido [email protected] DiezEsperto [email protected]

Arte OrientaleAlessandra [email protected]

Arti Decorativee Design del XX SecoloGilberto [email protected] [email protected]

Ceramiche e VetriLuca [email protected]

Dipinti AntichiAntonio [email protected]

Dipinti del XIX SecoloRosanna [email protected]

Gioielli e OrologiBenedetta [email protected]

Mobili, Sculture e Oggetti d’ArteMauro [email protected]

Tappeti e Tessuti AntichiKat [email protected]

Guido WannenesAmministratore [email protected]

Stefano Della Croce di DojolaDirettore [email protected]

Giulia Checcucci WannenesResponsabile Personale e Total [email protected]

Luca MelegatiDirettore [email protected]

Luca VioloUfficio [email protected]

Carlotta RosalbaServizio valutazionivalutazioni @wannenesgroup.com

Francesca CiurloServizio [email protected]

Chiara GuiducciResponsabile Assistenza [email protected]

Barbara BaiardiAssistenza Clienti [email protected]

Ilaria De PianAssistenza Clienti [email protected]

Carlotta RosalbaAssistenza Clienti [email protected]

Lorenzo SpallarossaResponsabile Sala d’Asta

Paolo GadauLuca CasiSpedizioni e Ritiri

ASSOCIATIFirenzeCapinetta Nordio Benini +39 335 [email protected]

GenovaAlessandro Pernecco+39 329 0399096

LecceFrancesco Petrucci+39 348 [email protected]

MilanoMilena Gamba+39 349 [email protected]

CataniaMichele Paternò del Toscano+39 339 [email protected]

VeneziaChristiane d’Albis+39 338 [email protected]

ParigiClaudia Pucci di Benisichi+33 607 [email protected]

INFORMAZIONI RIGUARDANTIQUESTA VENDITAAUCTION ENQUIRIES AND INFORMATION

ESPERTISPECIALISTS IN CHARGE Antonio [email protected]+39 010 2530097

AMMINISTRAzIONEVENDITORI - COMPRATORIPAYMENT BUYERS - SELLERSStefano Della Croce di Dojola+39 010 [email protected]

ASSISTENzA CLIENTICOMMISSIONI D’ACQUISTOOFFERTE TELEFONICHECLIENT SERVICESABSENTEE BIDSChiara Guiducci+39 010 [email protected]

RISULTATI D’ASTAAUCTION RESULTSBarbara Baiardi+39 010 [email protected]

STATO DI CONSERVAzIONECONDITION REPORTTel. +39 010 2530097Fax +39 010 [email protected]

lotto 1106

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SINGLE SESSIONTHURSDAY 6 MARCH 2014 AT 3PMLOTS 1001 - 1236

TORNATA UNICAGIOVEDÌ 6 MARZO 2014 ORE 15

LOTTI 1001 - 1236

lotto 1111

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109

1001.PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLOMadonna con il BambinoOlio sotto vetro, cm 17,5X12Stima € 600 - 800

Attribuita a Giovanni Battista Salvi come è indicato da un’etichetta posta sul retro, l’opera si riconduce a un pittore settecentesco e memore delle operedi Jacopo Amigoni (Venezia?, 1682 - Madrid, 1752). Il tema fu più volte replicato dall’artista come si evince dalle ricerche condotte da Annalisa Scarpa (Cfr.A. Scarpa, Jacopo Amigoni, Soncino 1994, pp. 130-131, n. 33).

1002.PITTORE DEL XVI-XVII SECOLOSan SebastianoTempera su carta, cm 9X7Stima € 800 - 1.200

Di notevole raffinatezza pittorica, la miniatura presenta caratteri di stile tardo-cinquecenteschi e puntuali analogie con le opere di Giovanni Battista Ca-stello detto il Genovese (Genova, 1547 - 1637). Allievo di Luca Cambiaso, il pittore dopo la breve parentesi madrilena presso la corte di Filippo II, avvenutatra il 1583 ed il 1585, svolse la propria attività a Genova. La sua produzione fu straordinaria e il biografo Soprani documenta che l’artista riempì “alcuni libridi un’infinità di miniature ... gran premura avendo che nessuno n’andasse a male” anche con l’intento che “agevolassero la strada di chi avesse voluto in-traprendere la miniatura” (Soprani-Ratti, pp. 110 s.). I modelli privilegiati sono strettamente rinascimentali o desunti dalla grande Maniera, risolti con un lin-guaggio volutamente aulico, lontanissimo dagli esempi naturalistici. La nostra opera evidenzia altresì come la tavolozza sia particolarmente ariosa e la ste-sura curatissima quanto il disegno.

Bibliografia di riferimento:

C. di Fabio, Gio. Battista Castello ‘il Genovese’, Genova 1989

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1211

1004.GIUSEPPE RONCELLI(Candia, 1663 - Bergamo, 1729) Paesaggio fluviale con fuga in EgittoOlio su tela, cm 110X160Stima € 3.000 - 4.000

1003.GIUSEPPE RONCELLI(Candia, 1663 - Bergamo, 1729) Paesaggio fluvialeOlio su tela, cm 110X160Stima € 3.000 - 4.000

Formatosi sugli esempi del paesismo veneto e influenzato da Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta, Giuseppe Roncelli si mostra un artista di buona le-vatura e modernità. La sua attenzione si rivolge altresì alla pittura di paesaggio nordica e certamente all’osservazione degli esempi romani. Nelle sue opere,infatti, predomina una concezione arcadica e idilliaca della natura, declinata con un gusto prettamente rocaille, attenta agli effetti dei fenomeni atmosfe-rici e sviluppata con un chiarismo non distante dai coevi esempi dell’arte veronese. Interessante è cogliere la sapiente dimensione prospettica con cui con-cepisce le proprie vedute, seguendo un procedimento accorto di quinte sceniche ed una regia luministica personalissima, distante dalle drammatiche eseicentesche scenografie del Tempesta, optando per un immaginario piacevolmente pittoresco.

Bibliografia di riferimento:

M. Roethlisberger, Notes sur Pietro Tempesta et quelques paysagistes de son temps (Mulier, imitateurs de Tempesta, Tavella, Giuseppe Roncelli, Orizzonte, Panfi),in “Genova”, N.S. 19.1971, pp. 111-129

D. Dotti, Paesaggi, vedute e capricci lombardi e veneti del Seicento e del Settecento, catalogo della mostra, Bergamo 2007, pp. 40-41

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1413

1006.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLONatura morta florealeOlio su carta applicata su tela, cm 45X30Stima € 3.000 - 4.000

1005.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLONinfe al bagnoOlio su tela, cm 33X42 (2)Stima € 1.600 - 1.800

I dipinti si attribuiscono ad un maestro del XVII - XVIII secolo formatosi sugli esempi della Scuola Bolognese, in modo particolare di Annibale Carracci e deisuoi seguaci attivi a Roma, come Giovanni Lanfranco, Francesco Albani e Domenico zampieri. L’ambientazione notturna e la tipologia delle figure entroun’ariosa cornice naturalistica sarebbe infatti impensabile senza il contributo del paesismo classico codificato durante i primi anni del Seicento. Le nostretele sono plausibilmente suggestionate da questi artefici, basti pensare alle bellissime composizioni realizzate da Albani raffiguranti Atteone scopre Dianae le sue ninfe al bagno conservate al Museo del Louvre, la cui prima redazione, databile al 1617, suggestionerà gli artisti sino all’età neoclassica.

Il rigoglioso vaso fiorito esprime una cultura pittorica barocca e una notevole qualità d’esecuzione. Il confronto stilistico più appropriato è con le creazionidi Mario Nuzzi (Roma, 1603-1673) per i marcati contrasti chiaroscurali e la descrizione delle singole essenze, che denotano una peculiare elaborazione de-gli archetipi di cultura caravaggesca. La trasparente superficie del vaso consente altresì di osservare i gambi deformati dalla rifrazione dell’acqua, realizzaticon un virtuosistico gioco di riflessi generati dalla luce, che illumina la composizione risaltandola sul fondale scuro e generando l’illusione della profon-dità scenica. Il risultato complessivo denota l’abilità della mimesi, ottenuta dall’artista con velature e una generosa tavolozza, esaltata da una vivida luce,degna della migliore tradizione naturalistica ma con esiti di notevole eleganza di gusto pre-rocaille. 

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1615

1007.CARLO GIUSEPPE RATTI (attr. a)(Savona, 1737 - Genova, 1795)Miracolo di Sant’Antonio da PadovaOlio su tela, cm 86X62Stima € 1.200 - 1.500

Noto per la sua attività di scrittore d’arte, sua è l’edizione accresciuta de’ Vite de’ pittori, scultori ed architetti genovesi di Raffaello Soprani (1768-69), come leutilissime guide artistiche di Genova (1766; ed. accresciuta 1780) e delle due Riviere (1780), il Ratti fu anche pittore raffinato e di stretta osservanza classi-cista. Il giovanile apprendistato con il Mengs a Roma, lo studio dell’arte rinascimentale e l’esempio di Pompeo Batoni furono alla base della sua formazione,dettata dal padre Giovanni Agostino, sodale di Placido Costanzi. La nostra tela, che per dimensioni si può considerare un modelletto, presenta caratteri difinitezza da opera compiuta e memore del ciclo pittorico di dodici tele inserite in cornici mistilinee a stucco raffiguranti le Storie della vita di Sant’AntonioAbate realizzate tra il 1777 e 1782 per l’omonimo oratorio di Mele.

1008.PITTORE GENOVESE DEL XVII SECOLORitratto di prelatoOlio su tela ovale, cm 123X95Stima € 2.300 - 2.800

Il dipinto si riconosce a un pittore genovese seicentesco, mentre i caratteri di stile evidenziano le affinità con le opere di Giovanni Bernardo Carbone (Ge-nova, 1616 - 1683), pittore di storia formatosi con Giovanni Andrea De Ferrari e talentuoso emulo della ritrattistica di Antoon van Dyck (Anversa, 1599 - Lon-dra, 1641). Fu proprio questa specializzazione a coronarne il successo artistico, assumendo il ruolo d’epigono del celebre fiammingo, ricevendo innume-revoli commissioni dalla nobiltà cittadina. Indubbia fu da parte sua la creazione di una vera e propria tipologia iconografica, riconoscibilissima eampiamente adottata dalla bottega e dai seguaci. Il linguaggio è di norma realistico e aulico al tempo stesso, teso ad indagare la personalità dell’effigiatocalibrando il rapporto tra la figura e il fondale con gli accurati stacchi cromatici degli abiti, giungendo così a una visione dell’immagine “senza tempo”. Perquanto riguarda la cronologia della nostra opera, ci scontriamo con le scarne tracce documentarie, che solo recentemente sono state attentamente rie-saminate da Daniele Sanguineti. Perduti o non rintracciati sono i lavori giovanili e il corpus pittorico è ricostruibile a partire dal Ritratto di Giovanni VincenzoImperiale con la moglie, i figli e i nipoti del 1642,la sola opera certa per delinearne la fisionomia, che precede il suo soggiorno veneziano - compiuto dopoil 1650 - il medesimo in cui collochiamo l’esecuzione della nostra opera.

Bibliografia di riferimento:

D. Sanguineti, Giovanni Bernardo Carbone, Soncino 2007

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1817

1009.PITTORE DEL XVIII SECOLOCena in EmmausOlio su rame, cm 21X17Stima € 1.000 - 1.500

Dipinta su rame, questa Cena in Emmaus si attribuisce ad un artista veneto sei-centesco. Osservando la figura del Cristo si possono ad esempio notare similitu-dini con Pasquale Ottino (Verona, 1578 - 1630), autore di una simile composizioneoggi conservata al Museo di Castelvecchio a Verona.

DIPINTI DA UNA

IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANALOTTI 1010 - 1029

lotto 1026

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 2019 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1011.JOHANN ROTTENHAMMER (Monaco di Baviera, 1564 - Augusta, 1625)San SebastianoOlio su tavola, cm 43,5X32,5Stima € 4.000 - 6.000

1010.PITTORE DEL XVIII SECOLOLa figlia di IefteEster e AssueroOlio su tela, cm 33X41 (2)Stima € 2.000 - 3.000

Già attribuiti a Gaspare Landi (Piacenza, 1756 - 1830) e Gaetano zompini (Treviso, 1700 - Venezia, 1778), i dipinti raffigurano gli episodi biblici della figlia diIefte ed Ester Assuero, come altresì suggerito dalle iscrizioni visibili sulle tele in basso a sinistra. I caratteri di stile e scrittura denotano una datazione set-tecentesca e le delicate inflessioni classiciste delineano una cronologia attorno alla metà del secolo. Rilevante è la freschezza cromatica delle scene, checontribuisce a vivacizzare la narrazione, così la luminosità diffusa che attenua i colori in una tonalità pastello di gusto lagunare.

Attribuita a Johann Rottenhammer da Francesco Arcangeli, il modello raffigurato deriva da una tela perduta di Palma il Giovane, opera che trovò una di-screta fortuna critica e diffusione illustrativa grazie ad un’acquaforte di Aegidius Sadeler II (1575 - 1629) in cui in basso a sinistra su una faretra comparel’iscrizione “Jacopus Palma inve” (Bartsch, 72, 1, n. 096 S1, p. 157), che consente di costruire la consequenzialità precisa delle immagini. L’originale del Palmasi può collocare cronologicamente agli inizi del Seicento mettendolo in relazione con il disegno preparatorio per il Santuario delle Sette Chiese di Mon-selice (Parigi, E’cole des Beaux- Arts, D. 15) datato dalla Mason Rinaldi attorno al 1611 (Mason, 1984, p. 95). Un’altra versione della nostra opera è su rameed è conservata presso la Galleria Corsini di Roma (cm 45,5X32,5; inv. n. 248). è simile all’acquaforte del Sadeler ed è ora attribuita ad un anonimo fiam-mingo, ma recava un riferimento a Joseph Heintz il Vecchio (1564 - 1609) suggerito dal Safarik (Cosma 2007, pp. 19 - 22). Queste considerazioni suggeri-scono di riconoscere l’esecuzione del nostro San Sebastiano a Rottenhammer durante il suo soggiorno veneziano protrattosi per circa un decennio (1596-1606), quando acquisì la notorietà grazie alla produzione di piccoli dipinti ad olio destinati a un collezionismo colto. A documentare questa peculiareproduzione è Claudio Ridolfi, raccontando che al “principio del suo operare dipingeva piccioli rametti a bottegai; ma crescendo Giovanni in concetto, ebbepoi a dipingere molte cose a gran personaggi, conseguendone molte utilità”. Caratteristica dei suoi risultati pittorici è proprio la squisita fusione tra la cul-tura nordicizzante e le suggestioni della civiltà pittorica lagunare, “diffondendo il gusto del tardomanierismo veneziano ponendo l’accento su alcuni va-lori raffinatamente pittorici e formali pazientemente strutturati” (R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano, 1981, I, p. 66).

Il dipinto è corredato da una relazione scritta di Francesco Arcangeli

Bibliografia di riferimento:

S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane. L’opera completa, Milano 1984

A. Cosma, Fuori dall’ombra. Capolavori restaurati della Galleria Corsini, Roma 2007

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 2221 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1013.PITTORE DEL XVIII SECOLOPaesaggiOlio su tela, cm 33,5X41,5 (2)Stima € 1.500 - 2.500

1012.PAOLO ANESI (cerchia di)(Roma, 1690 circa - m. dopo il 1766) Paesaggi con torrente e figurePaesaggio con scena di brigantaggioOlio su tela, cm 28X43 (2)Stima € 1.000 - 1.500

Attribuibili ad un autore di Scuola Romana attivo nel XVIII secolo, i dipinti raffigurano scorci della campagna romanarisolti con gusto dughettiano e aspetti stilistici prossimi alle creazioni di Paolo Anesi. L’influenza dell’artista si coglieosservando i tocchi liquidi e spontanei e la delicata tonalità dei fondali paesistici che ben imitano la trasparenza te-nue dell’aria. Armoniosa e serena è altresì la costruzione scenica, che riflette l’influenza di Gaspard van Wittel e un sen-timento arcadico prettamente settecentesco, in cui la natura è intimamente connessa ai valori emotivi.

Bibliografia di riferimento:

A. Busiri Vici, Trittico paesistico romano del ‘700. Paolo Anesi, Paolo Monaldi, Alessio de’ Marchis, Roma 1976, pp. 101

I dipinti si attribuiscono a un artista formatosi sugli esempi del paesismo romano settecentesco. Le citazioniclassiche e ruinistiche sono di mera fantasia e sottolineano il loro carattere ‘ideale’, secondo uno spirito ar-cadico che ricorda in parte le creazioni di Paolo Monaldi (Roma, 1705 - 1780). I brani di figura, infatti, si di-staccano dalla visione concreta e disincantata della vita rurale, regalandoci una traduzione edulcorata dellarealtà, con declinazioni prossime al pittoresco e una sensibilità preromantica.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 2423 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1015.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOAdorazione del vitello d’oroOlio su tela, cm 105X145Stima € 2.500 - 3.500

1014.PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLOMusiciOlio su tela, cm 105X130Stima € 3.000 - 6.000

Attribuito a Giuseppe Bonito (Castellammare di Stabia, 1707 - Napoli, 1789) dal Fiocco, in assenza di nuovi riscontri critici, si preferisce prudenzialmentemantenere la tela nel suo anonimato, senza escludere la sua stretta attinenza con la Scuola Napoletana settecentesca e la peculiare cultura illustrativa del-l’artista. Tuttavia, l’analisi della stesura pare rispondere bene alla datazione, che si suppone alla maturità, non solo per l’evidente distacco stilistico rispettoagli esempi del suo maestro Francesco Solimena e i suoi accenti neobarocchi, ma anche per l’analogia con le opere di Gaspere Traversi. Su questa base,dunque, il dipinto è da collocarsi cronologicamente non prima del 1740, anche in considerazione delle sue affinità con opere degli inizi del quinto decennio.La tela riveste anche un notevole interesse per la conoscenza della pittura napoletana di metà Settecento, sia per la scelta dei contenuti, con l’interesseper soggetti che alludono alla vita quotidiana e nobiliare, vista con intenti in parte critici o teatrali, sia per le soluzioni stilistiche adottate, documentandol’intensità di percezione e resa visiva del dato umano.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Barocco al Rococò , Napoli 1988, pp. 57 - 61

La tela descrive l’episodio biblico dell’Adorazione del vitello d’oro narrato nel libro dell’Esodo, avvenuto quando Mosè salì sul monte Sinai e una parte delpopolo d’Israele, temendo in un suo mancato ritorno, chiese ad Aronne di costruire un simulacro divino. La scena, animata da una moltitudine di figuredisposte su diversi piani scenici e vede a destra Aronne che sovrintende alla fusione del prezioso metallo. Sul fondo, possiamo scorgere la scultura oramairealizzata mentre è venerata dal popolo, che, peccando di idolatria, tramuta in baccanale la festa in onore del Signore, generando le ire di Dio e di Mosè.Lo stile dell’opera pare suggerire l’origine francese dell’autore, con reminescenze a Le Brun e ai suoi allievi e collaboratori.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 2625 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1017.ALESSIO DE MARCHIS(Napoli, 1710 circa - Perugia, 1752)PaesaggioOlio su tela, cm 62X95Stima € 3.000 - 5.000

1016.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOPaesaggio con rovineOlio su tela, cm 74X102Stima € 1.500 - 2.500

L’ opera riprende gli esempi del paesismo a carattere bambocciante di genere olandese-romano, descrivendo in maniera ideale e fantastica scorci dellacampagna laziale. Lo stile riecheggia la maniera di Nicolaes Berchen nei brani figurati (Cfr. L. Salerno, Pittori di paesaggio del Seicento a Roma, II, Milano 1976,p. 717, fig. 121.2), mentre il paesaggio riflette una datazione pienamente settecentesca, esprimendo un sentimento pittoresco e arcadico nel modo di in-terpretare le antichità classiche e la natura. La composizione è altresì interessante per comprendere la straordinaria influenza dell’arte di Berchen sino al-l’età moderna, qui contaminata anche dagli esempi del gusto archeologico diffuso dai capricci di Gian Paolo Pannini.

Questo grazioso paesaggio si attribuisce al pittore Alessio de Marchis. Le notizie biografiche che lo riguardano sono fornite da Nicola Pio e dall’abate Lanzi,che lo dicono presente a Roma intorno al 1702 presso la bottega di Rosa da Tivoli. Trasferitosi ad Urbino per affrescare il palazzo del Cardinale AnnibaleAlbani, probabilmente in concomitanza con le ristrutturazioni attuate intorno al 1730 dall’architetto Luigi Vanvitelli, eseguì anche i pannelli d’armadio pressola sacrestia della Confraternita di San Giuseppe e altre opere per il Capitolo della Cattedrale di Perugia. La nostra tela è quindi databile alla prima maturità,quando gli influssi della pittura romana di paesaggio, espressi tramite pennellate veloci e a macchia, si diluiscono attraverso un linguaggio delicatamentesettecentesco che De Marchis esprime con singolare personalità, accenni preromantici e sensibilità di gusto veneto. A confronto si cita il Paesaggio contorre e viandanti e il Paesaggio collinoso nel Lazio pubblicati da Busiri Vici (p. 183, fig. 193; p. 329, DM 53), dove si può cogliere le medesime tonalità croma-tiche e un omogeneo repertorio illustrativo.

Bibliografia di riferimento:

A. Busiri Vici, Trittico paesistico romano del ‘700, Roma 1976, pp. 157-210; 297-333

A. Cerboni Baiardi, A. De Marchis, in La pittura di paesaggio in Italia. Il Settecento, a cura di A. Ottani Cavina ed E. Calbi, Milano 2005, pp. 174-175, con bibliografiaprecedente

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 2827 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

Il dipinto qui presentato, inedito e sconosciuto alla critica, reca una tradizionale attribuzione a Domenico Puligo (Firenze, 1492 - 1527). La composizione,i tratti stilistici e la stesura rimandano al lessico del maestro, artista sensibile e delicato, abilissimo nel replicare con brillante originalità le forme classicheggiantidella sua epoca. Formatosi con Ridolfo del Ghirlandaio, da cui apprese secondo il Vasari “il colorito vaghissimo” e la “maniera abbagliata, con perdere i con-torni ne gli scuri de’ suoi colori, che piacendogli dare alle sue figure una aria gentile, fece in sua gioventú infiniti quadri con buona grazia”, fu altresì influenzatodall’arte di Andrea del Sarto, da cui trarrà alcuni modelli compositivi. Non a caso, la Madonna col Bambino, San Giovannino e due angeli della Borghese, chesegue una struttura illustrativa prossima a questa in esame, recava un’attribuzione al Sarto, ma le difficoltà attributive sono altrettanto evidenti sfogliandole opere dei collaboratori, spesso di alta qualità, come a esempio il Maestro di Volterra.

Bibliografia di riferimento:

E. Capretti, S. Padovani, S. Casciu, Domenico Puligo 1492 - 1527, catalogo della mostra, Firenze 2002

1018.

PITTORE FIORENTINO DEL XVI SECOLOMadonna col BambinoOlio su tavola, cm 79X60Stima € 18.000 - 22.000

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 3029 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1023.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOPaesaggio Olio su tela, cm 44X60Stima € 800 - 1.200

Databile al XVIII secolo il dipinto riflette quel sentimentoarcadico e fantasioso del paesaggismo italianizzante, chesull’esempio di Dughet, Van Bloemen e dei loro seguaci,genera una precisa linea di gusto in tutta Europa. Le ico-nografie e le citazioni architettoniche sono generalmentedesunte da riproduzioni a stampa o sono il frutto di unviaggio di studio a Roma. I caratteri di stile della nostraopera riflettono l’epigono di un sentire pacato e arcadicodella natura, un gusto decisamente letterario che de-clina al pittoresco, un genere apprezzato da un collezio-nismo colto e influenzato dalla sensibilità del Grand Tour.

1019.PIETRO LONGHI (attr. a)Ritratto di damaOlio su tela, cm 66X78Sul retro è applicato il bollo della Mostra della pittura ita-liana del Seicento e del Settecento a Firenze, n. 972Stima € 1.500 - 2.500

Provenienza: Venezia, collezione Brass

Bibliografia: A. Ravà, Pietro Longhi, Firenze 1923, p. 12

Pubblicato dal Ravà come autografo di Pietro Longhi e ap-partenente alla collezione Brass, il dipinto secondo l’eti-chetta posta sul telaio fu esposto nel 1922 alla mostra fio-rentina del seicento e settecento. Cronista della vitaveneziana del suo tempo che descrive con acutissimo spi-rito di osservazione e sottile ironia, il Longhi svolse altresìuna brillante carriera di ritrattista, a cui si ispirò il figlio Ales-sandro. La vena realistica e l’influenza dell’arte lombarda (inmodo particolare bresciana e bergamasca che sulla fine delSeicento e sul principio del Settecento, era, col Ghislandi ecol Ceruti, la pittura più seria e sincera dell’epoca) venivamodulata dal pittore con le morbidezze lagunari espresseda Rosalba Carriera, ottenendo risultati eccellenti me-diando il naturalismo con la malleabilità cromatica.

1020.PHILIPP PETER ROOS, detto ROSA DATIVOLI (attr. a)(Francoforte sul Meno, 1655 o 1657 - Roma, 1706) Paesaggio pastoraleOlio su tela, cm 53X41Stima € 1.000 - 1.500

Già attribuito a Jan Both, il dipinto è da riferire ad un artistaattivo a Roma tra il Seicento ed il Settecento, certamente in-fluenzato dalla pittura bambocciante e da quegli artisti ani-malier d’origine nordica. Fatte queste debite considerazioni,la tela per i suoi caratteri di stile si riconduce al catalogo diRosa da Tivoli, documentato in Italia dal 1677, dedicandosiprevalentemente a dipingere la campagna laziale, rappre-sentata attraverso paesaggi arcadici con figure di animali.Non è stato ancora affrontato uno studio complessivo sullasua vasta produzione, ma è indubbia la ragguardevole for-tuna critica e commerciale che raggiunse: le sue opereerano collezionate in tutta Europa. Detto ciò, la tela inesame presenta adeguate peculiarità estetiche, che offronoun utile metro qualitativo per proporre l’attribuzione, tut-tavia espressa con la dovuta prudenza.

Bibliografia di riferimento:

A. G. De Marchi, Museo d’Arte Antica del Castello Sforzescodi Milano, Milano 2001, pp. 291-292, n. 1483

1021.PITTORE DEL XIX SECOLONatura morta Olio su tela, cm 43X53Stima € 800 - 1.200

La semplicità e il rigore di questa natura morta rammentacomposizioni ancora seicentesche, ciò nonostante, la pe-culiare luminosità e la delicatezza della stesura indicanouna datazione da circoscrivere all’età neoclassica e otto-centesca. L’autore, certamente influenzato dagli esempi diPierre Nicolas Huilliot (Parigi, 1674 - 1751), Jean BaptisteMonnoyer (Lille, 1636 - Londra, 1699) e Nicolas Baudesson(Troyes, 1611 circa - Parigi, 1680) esprime la sua indubbiaorigine francese, unita alla persistenza di soluzioni de-sunte dal naturamortismo fiammingo. La superficie pit-torica ben conservata consente di cogliere al meglio laqualità e la freschezza cromatica del tessuto pittorico concui sono realizzati i brani floreali, che spiccano sul fondoneutro grazie all’intensa illuminazione e la ragguardevolemimesi che denota la presa ‘dal vero’ dell’immagine.

1022.PITTORE DEL XVII SECOLOSoldati a cavalloOlio su tela, cm 38X28Stima € 1.000 - 1.500

Di gusto ancora arcaico, la tela in esame si data al XVII se-colo, il precedente riferimento al Borgognone (St. Hyp-polite, 1621 - Roma, 1676) invece, rientra nel topos attri-butivo della battaglistica, generalmente ricondottaall’ambito del famoso artista d’Oltralpe documentato inItalia dal 1636. L’analisi dell’opera, tuttavia, rivela un ca-rattere nordico con declinazioni italianizzanti, nella so-stanza percepibili come riflessi di una teperie culturale chesuggeriscono la sua origine fiamminga. Alquanto com-plesso è dirimere filologicamente queste tele, la cui dif-fusione, a partire dal quinto e sesto decennio, sarà stra-ordinaria, mentre l’attività degli artisti che vi si dedicanoè spesso svincolata da appartenenze geografiche precise.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 3231 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1025.LODEWYK TOEPUT detto LUDOVICO POZZOSERRATO (attr. a)(Anversa o Mechelen, ca. 1550 - Treviso, 1604 - 1605)Adorazione dei pastoriOlio su tela, cm 75X95Stima € 3.000 - 5.000

Pittore, incisore e poeta, Toeput si trasferì in Italia soggiornando inizialmente a Venezia nella bottega del Tintoretto con Pauwel Franck, detto Paolo Fiam-mingo (1580 c.), per poi compiere viaggi di studio a Firenze e Roma (come testimoniano alcuni suoi disegni quali Veduta del Colosseo conservato all’Albertinadi Vienna e il Tevere all’altezza di Castel Sant’Angelo alla Biblioteca Apostolica Vaticana), trasferendosi nel 1582 a Treviso. La sua arte è particolarmente in-fluenzata dal Manierismo veneto, che rielabora seguendo la propria indole fiamminga, e “ datosi al far de’ paesi, acquistò nome di Velent’huomo” (C. Ri-dolfi, Le meraviglie dell’arte antica, ovvero le vite degli illustri pittori veneti e dello stato, II, 1648, p. 93). Appare tipica della sua produzione la tela in esame, cherielabora con originalità gli esempi della famiglia artistica dei Bassano. La concezione scenica personalissima crea una dilatazione spaziale scandita da ar-chitetture che si perdono all’orizzonte e l’evanescente luminosità lunare ricorda lo stile di Paul Brill e le creazioni del lombardo Giovanni Girolamo Savoldo.

Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981, vol. I , p. 63

1024.BERNAERT VAN ORLEY (seguace di)(Bruxelles, 1491 circa - 1542)Madonna col BambinoOlio su tavola, cm 80X28Stima € 3.000 - 5.000

La tavola ritrae la Vergine Maria col Bimbo, la figura assisa su un trono posto so-pra un altare, ricoperto da una tovaglia di lino, ha ai suoi lati un libro d’ore e unportacero in metallo. La scena si svolge all’interno di un porticato e sullo sfondosi scorge un paesaggio urbano. L’autore inequivocabilmente d’origine nordica sipuò riconoscere quale fiammingo attivo nell’ambito della Scuola di Bruges. L’im-postazione scenica, il tipo di prospettiva spinta verso l’alto e l’aria fiabesca sonoelementi che trovano riscontri nell’arte delicata e cortese di Bernaert van Orleye dei suoi continuatori.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 3433 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

La scena raffigura l’episodio evangelico della Verga fiorita, in cui Giuseppe viene scelto quale sposo di Maria. La tavola reca un riferimento collezionistico adAlessandro Turchi, che in questa sede viene mantenuto con la dovuta prudenza, osservando prima di tutto che l’opera presenta interessanti aspetti qualita-tivi e caratteri di stile primo seicenteschi. Osservando il dipinto si coglie certamente stilemi d’ascendenza veneta che si modellano su esperienze classicheg-gianti e controriformate, inducendo a una datazione che coincide con il trasferimento del pittore a Roma avvenuto intorno al 1614. La tipologia dei volti, ilparticolare chiarismo e la scenografia paesistica possono ricordare, infatti, la Madonna col Bambino e i Santi Giacomo, Bartolomeo e Raimondo Penafort della chiesaveronese di Sant’Anastasia a cui aggiungiamo la tela con il Gruppo di angeli e ghirlande fiorite della Cappella del Rosario. Queste opere sono altresì interessantiperchè evidenziano come durante il primo decennio il pittore si sprovincializza, assumendo un colorismo più vivo e forme più tornite e sode, dimostrandosioramai capace di poter dialogare con i maestri bolognesi e romani, toccando risultati prossimi per analogia a quelli espressi dalla coeva Scuola Toscana.

1026.

ALESSANDRO TURCHI detto L’ORBETTO (attr. a)

(Verona, 1578 - Roma, 1649) San GiuseppeOlio su tavola, cm 109X96Stima € 15.000 - 18.000

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 3635 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1028.MARCO RICCI (seguace di)(Belluno, 1676 - Venezia, 1730)CapriccioOlio su tela, cm 75X91Stima € 1.500 - 2.500

La composizione rivela al primo sguardo la propria adesione alla fantasia pittorica di Marco Ricci, a documentare la stretta contiguità con il maestro è al-tresì una tela di analogo soggetto e ubicazione sconosciuta registrata nell’archivio zeri. Detto ciò, non sorprende che gli straordinari ‘capricci’ del pittoreveneto abbiano sollecitato l’interesse di artisti dediti a copiarne lo stile, per non parlare della seduzione esercitata dalle vedute fantastiche a carattere ar-cheologico, che coniugavano la passione per l’antico e il pittoresco tipico dell’età settecentesca.

Bibliografia di riferimento:

Riferimento all’archivio zeri: numero scheda 67996. Serie “Pittura italiana”, numero busta 0621Intestazione busta “Pittura italiana sec. XVIII. Venezia. Paesaggisti 2”, numero fascicolo 1,Intestazione fascicolo: “Marco Ricci: paesaggi 1”

A. Scarpa Sonino, Marco Ricci, Milano, 1991

D. Succi, A. Delneri, Marco Ricci e il Paesaggio Veneto del Settecento, Milano 1993

1027.CAROLINA FRIEDERICKA (attr. a)(Friedrichsstadt, 1749 - Dresda, 1815)Natura mortaOlio su tela, cm 62X81Stima € 2.500 - 3.500

Sono scarne le notizie biografiche inerenti a Caroline Friedericka, pittrice specializzata nel genere della natura morta di fiori e frutti, che svolse la sua car-riera a Dresda in qualità di pittrice di corte e membro dell’Accademia.

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1032.PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLOIl Pentimento di San PietroOlio su rame, cm 47X40Stima € 2.000 - 3.000

Realizzato su rame, il dipinto esprime una cultura artistica di memoria nordica, specificatamente fiamminga e con caratteri di stile che suggeriscono unadatazione cinquecentesca con inflessioni di gusto tardo manieristico italianizzante. La tipologia del volto ad esempio, ricorda le fisionomie di Rolan de Moys(documentato a Roma e Saragoza tra il 1550 e il 1593), artista originario di Bruxelles, attivo in Spagna dal 1559, ma documentato anche a Roma dal 1550e coautore degli affreschi della cappella a Palazzo Capodiferro - Spada. Con ciò, si delinea al meglio il profilo dell’artista: partecipe di quella cultura a ca-rattere internazionale espressa dalle maestranze adottate dal cardinale Girolamo Capodiferro, in cui commistioni desunte dalle Scuole di Fontainebleau eAnversa danno vita ad un singolare lessico figurativo.

Bibliografia di riferimento:

N. Dacos, Viaggio a Roma. I pittori europei nel ‘500, Milano 2012, pp. 129 - 144, fig. 14

1029.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOBattagliaOlio su tela, cm 26X34Stima € 400 - 600

In questa movimentata scena bellica, colpisce soprat-tutto la luminosità  che pervade l’immagine paesistica.Questa peculiarità indica una datazione settecentesca,mentre i dati di stile, l’analisi delle figure e la modalità concui il pittore ha curato la stesura del cielo e l’aspetto deicavalieri suggeriscono l’attribuzione ad un artista di areanordica, presumibilmente austriaco o boemo, capace diesprimere quel carattere internazionale che assume ilgenere della battaglia durante il XVIII secolo e l’inizio del-l’età moderna.

1030.FRANCESCO LONDONIO(Milano, 1723 - 1783)Studi di animaliOlio su tela, cm 26,5X33,5Stima € 600 - 800

Francesco Londonio è uno dei più apprezzati pittori dalvero, attivi in Lombardia durante il XVIII secolo: il dipintoqui presentato è da considerarsi un’interessante aggiuntaal catalogo. Si tratta di uno studio di animali rappresen-tati con sentito naturalismo e capacità di mimesi che at-testa il talento dell’artista, a riprova della propensione acogliere dal vero i brani delle sue tele, come si evince os-servando le carte dipinte conservate presso la Pinacotecadi Brera, da considerare veri e propri ‘appunti di viaggio’del pittore e fonte illustrativa inesauribile per la sua pro-duzione. Ad ulteriore raffronto con la nostra opera è l’oliosu carta custodito alla Pinacoteca Ambrosiana (Coppa, p.111, n. 504) e proveniente dal lascito di Carlo Londonio,nipote dell’artista, del 1837.

Bibliografia di riferimento:

S. Coppa, Francesco Londonio, in “Pinacoteca di Brera,scuole lombarda, ligure e piemontese 1535–1796”, a curadi F. zeri, L. Arrigoni, S. Coppa, M. Olivari, Milano 1989, pp.259-299

S. Coppa, Pinacoteca Ambrosiana, Milano 2007, pp. 99-1013

1031.PITTORE DEL XVIII SECOLOScena di mercatoOlio su tela, cm 137X101Stima € 2.000 - 3.000

Opera desunta dalle vivaci scene di mercato create dallabottega dei Bassano, difficile se non impossibile codificareun’attribuzione, specialmente per la straordinaria diffu-sione che ebbero questo tipo di immagini durante l’etàbarocca. Da sottolineare come anche il nostro artista creiuna scenografia in cui i brani di natura morta sono de-scritti con cura, mentre i personaggi si dispiegano pro-spetticamente con sapienza, creando un ritmo narrativovivace e realistico.

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1033.PITTORE NEOCLASSICOScena di banchettoVeduta di fantasia con tempio e figureOlio su tela, cm 82X64 (2)Stima € 3.000 - 4.000

Di gusto ancora settecentesco, le tele esprimono memorie panniniane, suggerendo l’origine verosimilmente romana dell’autore. Le scene rappresentate sonocostruite con un rigoroso equilibrio formale ed una attenta sequenza cromatica, capace di armonizzare il carattere narrativo delle immagini. A valorizzarequesti aspetti è la buona conservazione del tessuto pittorico, che fa risaltare la bellezza dei pigmenti e la stesura. La scenografia, classica e di fantasia, rispondea una visione prettamente teatrale, in cui le citazioni dall’antico sono dettate da una volontà più decorativa che archeologica, differenziandosi dai precedentiesempi di Giovanni Paolo Pannini. Ciò nonostante, è indubbia la valenza estetica ed ornamentale delle opere, così della loro qualità esecutiva.

1034.GIOVANNI PAOLO PANNINI (Piacenza, 1691 - Roma, 1765)Capriccio architettonico con figure Olio su tela, cm 65X45Stima € 8.000 - 10.000

Nato a Piacenza nel 1691, dove studiò scenografia teatrale, Pannini si trasferì a Roma in giovane età, dedicandosi alla decorazione a fresco e alla realizza-zione di straordinarie vedute della Città Eterna. Non tralasciò, con gusto tipicamente settecentesco, di immaginare paesaggi ideali che ritraggono, con fan-tasia e interesse archeologico, le rovine classiche. La tela qui presentata, databile al secondo decennio, è stata ricondotta al catalogo dell’artista da Ferni-nando Arisi; il riferimento e il confronto con la versione conservata nell’Holburne of Menstrie Museum di Bath consente di precisarne l’esecuzione attornoal 1618 (Cfr. F. Arisi, 1986, p. 276). Il soggetto raffigurato si riconosce nell’episodio di storia romana conosciuto come Mario tra le rovine di Cartagine che lostudioso avvicina all’episodio Alessandro visita la tomba di Achille, dipinto nel 1719 e donato dall’artista all’Accademia di San Luca.

Il dipinto è corredato da una scheda di Ferdinando Arisi.

Bibliografia di riferimento:

F. Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del ‘700, Roma 1986

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1035.MARZIO MASTURZIO(attivo a Napoli e Roma attorno alla metà del XVII secolo)BattagliaOlio su tela, cm 42X78Stima € 4.000 - 6.000

Marzio Masturzio è un caso emblematico della battaglistica italiana per le scarne notizie biografiche che lo riguardano in contrasto con un nutrito cata-logo che esprime una rara coerenza qualitativa. Le pagine a lui dedicate dal De Dominici sono affincate a quelle dedicate alla vita di Salvator Rosa, di cuifu allievo, amico e abile imitatore, ma l’analisi delle opere autografe evidenzia altresì la suggestione e al contempo il superamento delle creazioni di AnielloFalcone. E’ il De Dominici a documentare l’apprendistato del Masturzio presso la bottega d’Aniello prima di passare a Roma con il Rosa. La tela in esamedocumenta l’ulteriore evoluzione dell’artista a contatto con la cultura capitolina. Per questo motivo il dipinto si colloca alla sua fase matura, per le citazioniclassiche della scenografia e la concitata descrizione di gusto barocco, emula delle creazioni di Jacques Courtois detto il Borgognone. Dal francese derivala descrizione del combattimento in primo piano, dove l’aspra lotta addensa grumi di fumo e polvere con intensa intonazione realistica, su cui spiccanoi colori delle divise e dei finimenti. Da rimarcare è come questi aspetti sono avvalorati nel nostro caso dalla buona conservazione della stesura pittorica,realizzata con pennellate dense, pastose e morbide.

Bibliografia di riferimento:

G. Sestieri, I Pittori di Battaglie, Roma 1999, pp. 382 - 393, con bibliografia precedente

DALLE COLLEZIONI DI

CLELIA RANZILOTTI 1036 - 1071

lotto 1055

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 4443 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1036.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOMaddalena penitenteOlio su tela, cm 135X113Stima € 2.000 - 3.000

1037.PIETRO MONTANINI (Perugia, 1603 - 1679)Quo vadis Noli me tangereOlio su tela, cm 49X38 (2)Stima € 1.500 - 2.500

Il dipinto è realizzato su una tela romana, lo si intuisce dalla lieve crettatura generata dal rintelo, secondo una precisa caratteristica che accomuna molte opereseicentesche di area meridionale, preparate con un’imprimitura bituminosa. La tipologia della figura rammenta modelli desunti da Mattia Preti e una con-comitante sensibilità classicista d’ascendenza emiliana, dettata da una peculiare eleganza della posa e della fisionomia. Questi indizi conducono ad una da-tazione tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, ma la vernice molto ossidata e la sporcizia non consentono di esprimere un’ipotesi attributiva certa.

I dipinti, per i caratteri di stile e scrittura, si attribuiscono al paesaggista Pietro Montanini, detto Petruccio Perugino. La biografia più accreditata è quella diLione Pascoli che durante l’adolescenza apprese i rudimenti del disegno dal pittore. Dal biografo apprendiamo che Montanini giunse a Roma appena di-ciottenne, legandosi al vasto entourage di Pietro da Cortona. In seguito all’incontro con Salvator Rosa, aderisce allo stile di quest’ultimo sino all’imitazione,ammaliato dai capricci pittoreschi e dalle particolari atmosfere paesistiche. I primi studi si devono a Federico zeri che ha pubblicato due marine siglate,appartenenti alla collezione Pallavicino di Roma. Il catalogo è tuttavia inquinato a causa della confusione attributiva creatasi con le opere d’Alessio de Mar-chis, generata dagli studi del Voss sui paesaggi conservati nella cattedrale di Perugia. Molte delle opere generalmente assegnate al Rosa sono da ricon-durre al nostro, specialmente i dipinti di piccolo formato, dove il Montanini riesce ad esprimere una sensibilità di tocco affine a quella dell’artista napole-tano, ma con una diversa concezione luministica. Nel nostro caso le tele si datano alla maturità, per le affinità con le opere rosiane e le similitudini di gustopre-settecentesche di Filippo Lauri (Roma 1623 - 1694).

Bibliografia di riferimento:

L. Salerno, Pittori di Paesaggio del Seicento a Roma, Roma 1976-1980, II, pp. 666-667

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 4645 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1038.PITTORE DEL XVII SECOLOCompianto Olio su rame, cm 22X17Stima € 700 - 1.000

Il dipinto si data al XVII secolo; la tipologia illustrativa suggeri-sce l’origine emiliana dell’autore, certamente influenzato dal-l’arte di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento,1591 - Bologna, 1666). Ciò consente di collocare cronologica-mente l’opera tra il quarto e il quinto decennio al massimo, ri-conoscendovi altresì tutte le caratteristiche barocche.

1039.BARTOLOMÉ ESTEBAN MURILLO (seguace di)(Sevilla, 1618 - 1682)Madonna con il BimboOlio su tela, cm 27X18Stima € 400 - 600

1041.RAFFAELLO SANZIO (seguace di)(Urbino, 1483 - Roma, 1520)Sacra FamigliaOlio su tela, cm 177X142Stima € 800 - 1.200

1040.FILIPPO LAURI (attr. a)(Roma, 1623 - 1694)MaddalenaOlio su rame, cm 22X16Stima € 800 - 1.200

Filippo Lauri è autore di squisite composizioni a soggetto mi-tologico e arcadico, realizzate con leggiadria e un rapido pit-toricismo che annuncia nei risultati le opere di Francesco Tre-visani e Sebastiano Conca, mantenendo altresì un’estetica digusto nordico. Rilevanti per la sua formazione sono gli esempidi Gaspard Dughet e Pietro da Cortona, con cui nel 1656-1657,partecipa alla decorazione della Galleria d’Alessandro VII al Qui-rinale e il cui influsso si nota negli affreschi di Santa Maria dellaPace datati al 1668-1670, nei quali, come bene osserva Elena Fu-magalli, l’artista raggiunge un misurato equilibrio fra “la pro-pensione naturalistica e il classicismo di Andrea Sacchi”. Que-ste uniche committenze chiesastiche sono probabilmentepoco ambite dall’artista, che predilige il genere del paesaggiocon inserti di figura, come avviene negli ovali realizzati da Du-ghet per i mezzanini di Palazzo Borghese o in altre documen-tate collaborazioni con Claude Lorrain, Viviano Codazzi e Ma-rio dei Fiori. La sua produzione conta innumerevolicomposizioni minori assai apprezzate dai collezionisti e il cui ca-talogo ragionato è tuttora da precisare. Il dipinto in esame ap-partiene a questo specifico gruppo e si può confrontare con letele pubblicate da Luigi Salerno e Giancarlo Sestieri. Un’opera,assai prossima negli esiti, raffigurante San Girolamo penitente, sitrova presso lo Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe, generica-mente attribuita alla Scuola Veneziana e ricondotta al nostro daFederico zeri.

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 4847 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1043.PITTORE DEL XVIII SECOLOBattaglia con città sullo sfondoBattaglia nei pressi di muraOlio su tela, cm 48X64 (2)Stima € 2.000 - 3.000

1042.PITTORE DEL XVII SECOLORitratto di giovane cavaliere di MaltaOlio su tela, cm 48X35Stima € 1.000 - 1.500

Di carattere seicentesco, il dipinto non sembra superare il quinto-sesto decennio, mentre lo stile e la ti-pologia delle vesti suggeriscono l’origine francese dell’autore. Il giovane cavaliere è descritto leggermentedi tre quarti, lo sguardo rivolto all’osservatore, in una posa intimidita, come se l’emozione di essere og-getto di un ritratto ne condizionasse il portamento. L’artista in questo caso riesce magistralmente ad evo-care la penetrante introspezione psicologica dell’effigiato, riuscendo in esiti di notevole qualità pittorica,avvalorati dalla buona conservazione della stesura.

Il tipo di schema utilizzato dal pittore per descrivere le scene belliche in esame sembra risalire ai modi del Monti e del Borgognone, schema a sua voltautilizzato dai battaglisti attivi soprattutto in Italia Settentrionale, che codificarono il genere della battaglia nella sua funzione prettamente decorativa. I li-miti illustrativi e di repertorio formale attribuibile a queste rappresentazioni non è tuttavia insito nel tema, ma è in gran parte determinato dalla loro no-tevole diffusione commerciale. La Guerra dei Trent’anni e la pressione turca nelle zone balcaniche e ai confini austriaci rendono altresì i soggetti d’estremaattualità, a loro volta traslati attraverso immagini inevitabilmente ripetitive nello svolgersi narrativo, mettendo in seria difficoltà un procedimento filolo-gico atto a distinguere i diversi autori, spesso artisti viaggianti e soggetti ad una costante reciproca influenza. Le due tele qui presentate sono pertanto unesempio preciso di come tra XVII e XVIII secolo si evolva la battaglia come genere pittorico; si può, infatti, affermare che è il momento in cui la produzionediviene peculiarmente alta e diffusa, toccando un buon livello qualitativo e non si può escludere l’esistenza di vere e proprie botteghe specializzate.

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 5049 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1045.PITTORE DEL XVI SECOLOMadonna col Bambino e San GiovanninoTempera su tavola, cm 78X79Stima € 8.000 - 12.000

1044.PITTORE DEL XVI-XVII SECOLOAdorazione dei pastoriOlio su tavola, cm 110X130Stima € 2.000 - 3.000

L’autore di questa tavola esprime una tradizione illustrativa veneta e cinquecentesca. Nella figura di Maria al centro della composizione si avvertono echibassaneschi e curiose ma inequivocabili incidenze correggesche. Nel gruppo dei pastori, invece, si osserva una verve narrativa memore delle tele di PaoloVeronese e Jacopo Tintoretto, insieme a lontani influssi del Manierismo dell’Italia Centrale. Questi indizi, oltre alla buona qualità d’esecuzione, inducono adatare questa opera entro il XVI secolo, realizzata da un maestro verosimilmente di formazione lagunare.

Opera cinquecentesca con influenze pierfrancescane, modi non distanti dal Maestro della Madonna di Liverpool, spe-cialmente se osserviamo la posa del Bimbo e le tipologie dei volti, mentre alcune caratteristiche di stile appaiono me-mori di Berto di Giovanni o dello Spagna. Questi indizi inducono ad indirizzare la ricerca attributiva alla Scuola Um-bra, identificando un maestro minore ed eclettico, attento ad esprimere i valori devozionali della propria arte senzaomettere la valenza paesistica, con uno sguardo ai migliori seguaci della scuola peruginesca.

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 5251 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1048.PITTORE DEL XVIII SECOLOPaesaggioOlio su tela, cm 61X75Stima € 800 - 1.200

1049.PITTORE ROMANO DEL XVIII SECOLOPaesaggioOlio su tavola, cm 83X62Stima € 800 - 1.200

Dagli inequivocabili caratteri dughettiani, l’opera in esamesi avvicina stilisticamente alle composizioni di GiovanBattista Giovannini, allievo e collaboratore di GaspardDughet presso il Palazzo Doria Pamphilj e soventementeconfuso con il maestro e Crescenzo Onofri.

Bibliografia di riferimento:

A. G. De Marchi, Il Palazzo Doria Pamphilj al Corso e le suecollezioni, Firenze 1999

M. N. Boisclair, Gaspard Dughet. Sa vie et son ouvre (1615-1675), Paris 1986, figg. 386-87

1046.PITTORE ADRIATICO DEL XVII SECOLOAdorazione dei MagiOlio su tavola, cm 60X50,5Stima € 1.000 - 1.500

Opera databile al XVII secolo è da attribuire ad un pittoredi area adriatica con influenze venete. Il modello illustra-tivo, infatti, è desunto dalle opere del Rinascimento La-gunare, di scuola tizianesca.

1047.PITTORE DEL XVIII SECOLOCristo sorretto dagli angeliOlio su tela, cm 155X120Stima € 2.000 - 3.000

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 5453 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1053.PITTORE DEL XVII SECOLOMaria VergineOlio su rame, cm 21X16Stima € 600 - 800

1054.PITTORE EMILIANO DEL XVII SECOLOMaddalenaOlio su tela, cm 127,5X96Stima € 800 - 1.200

1050.PITTORE DEL XVII SECOLOSacra FamigliaOlio su rame, cm 18X26Stima € 800 - 1.200

1051.PITTORE DEL XVIII SECOLOPaesaggioOlio su tela, cm 35,5X58,5Stima € 400 - 600

1052.PITTORE DEL XVIII SECOLOPaesaggioOlio su tela, cm 35,5X58,5Stima € 500 - 700

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 5655 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1055.

PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOGalatea

Olio su tela, cm 147X194

Stima € 8.000 - 12.000

L’immagine, sensuale e barocca, è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio (13: 750-897) e narra l’amore di Polifemo perGalatea, nereide d’origine siciliana a sua volta innamorata del giovane Aci. L’iconografia è circostanziata, raffigura,infatti, solo la dea mentre emerge dall’acqua sorretta da putti in un drappeggio ad arco, secondo una memoria il-lustrativa del Classicismo bolognese d’inizio Seicento. La ricercata struttura disegnativa, la delicata armonia cromaticae la tipologia dei volti trovano altresì corrispettivi d’influenza romana, di quegli artisti soggetti agli insegnamentimaratteschi. Ciò non obbliga a pensare a un autore prettamente capitolino. Si pensi alle inflessioni classiciste cheesprime Antonio Balestra dopo l’esperienza nella bottega di Maratta insieme a Benedetto Luti e Tommaso Redi,che indirizzò lo stile del pittore ad un misurato classicismo. In seguito si modulò sugli esempi di Marcantonio Fran-ceschini, creando opere dal colorismo terso, diafano e caldo, con una sensibilità narrativa melodrammatica e un’esu-beranza formale che s’innesta magistralmente sulla scia della tradizione pittorica veneziana.

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DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI 5857 DALLE COLLEZIONI DI CLELIA RANZI

1056.PITTORE DEL XVII SECOLOSan Francesco sorretto dall’angeloOlio su rame, cm 24,5X30Stima € 300 - 500

1057.PITTORE DELXVIII SECOLOVisione di San FrancescoOlio su rame, cm 22X16O.l.

1058.PITTORE DEL XVII SECOLOPaesaggio con rudere e figureOlio su tela, cm 28X33,5Stima € 300 - 500

1059.PITTORE DEL XVII SECOLOCrocifissioneOlio su rame, cm 25X30Stima € 300 - 500

1060.GUIDO RENI (copia da)MadonnaOlio su rame, cm 25,5X31,5Stima € 400 - 600

1061.PITTORE DELXX SECOLORitratto d’uomoOlio su tela, cm 62X50O.l.

1062.PITTORE DELXX SECOLORitratto di damaOlio su tela, cm 62X49O.l.

1063.PITTORE DELXX SECOLORitratto di gentiluomoOlio su tela, cm 62X49O.l.

1064.PITTORE DELXVIII SECOLOPaesaggioOlio su tavola, cm 53X21O.l.

1065.PITTORE DELXVIII SECOLOPaesaggiOlio su tavola, cm 56,5X21 ( 2 )Stima € 400 - 600

1066.PITTORE VENETO DELXVII SECOLOCena del ricco EpuloneOlio su tela, cm 70X99Stima € 800 - 1.200

1067.PITTORE DELXIX SECOLOPaesaggio con ponte e pastoreOlio su tela, cm 44X96Stima € 400 - 600

1069.PITTORE DELXVII SECOLOCristoOlio su rame, cm 21X16O.l.

1068.PITTORE DELXVII-XVIII SECOLONatura morta con cacciagioneNatura morta con fruttiOlio su tavola, cm 15X17,5 (2)Stima € 300 - 500

1070.PITTORE DELXIX SECOLOGalateaOlio su metallo, cm 43X35Stima € 300 - 500

1071.PITTORE DELXIX-XX SECOLOScorcio di cortile con animaliOlio su tela, cm 48X64Stima € 300 - 500

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1073.PITTORE DEL XVII SECOLONatura morta con strumentiFirmato e datato ‘1678’Olio su tela, cm 72X96 Stima € 8.000 - 12.000

1072.FRANCESCO MANTOVANO (attr. a)(Mantova? - notizie a Venezia dal 1636 al 1644 e dal 1660al 1663)Composizioni florealiOlio su tela,cm 82X78 ( 2 )Stima € 2.000 - 2.500

Attivo a Venezia - dove è documentata la sua iscrizione alla Fraglia dei pittori tra il 1636 e il 1639 in qualità di fiorante e creatore di nature morte - le noti-zie biografiche sul Mantovano sono tuttora alquanto scarse (cfr. R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano, 1981, I, p. 329), ma le opere a noinote permettono interessanti confronti con la tela in esame. Un utile parametro si ha osservando il Vaso con fiori bianchi e rossi dell’Accademia dei Con-cordi a Rovigo, dove i petali di grandi proporzioni e colori vivacemente alternati, abbinati a gamme che variano dal bianco brillante al vermiglio, rivelanoun’attenzione formale per l’arte fiamminga e una cronologia alla fase più arcaica. Sarà il soggiorno romano ad imprimere all’artista il mutamento in sensobarocco della sua arte, grazie alla lezione di Mario Nuzzi che lo influenzerà all’uso di eleganti vasi istoriati con figure e sormontati da scenografici bouquet.Tornando all’opera in catalogo, si presume che la sua datazione sia ancora da collocare ad una produzione ancor giovanile, tuttavia l’uso del vaso istoriatoal posto di quello a grottesche indica un mutamento di gusto oramai in atto e quindi attorno alla metà del secolo.

Bibliografia di riferimento:

E. A. Safarik - F. Bottari, in La natura morta in Italia, a cura di F. Porzio e F. zeri, Milano 1989, vol. I, pp. 326-328

La tela descrive un insieme di strumenti musicali, libri e un mappamondo appoggiati su un tavolo. L’accostamento di questi oggetti non è casuale, ma ri-flette gli interessi culturali tipici dell’età barocca. La composizione propone altresì contenuti allegorici, l’idea di Vanitas che sottintende alla temporaneitàdell’erudizione e l’allusione ai sensi della vista, del tatto e dell’udito. L’opera riflette indubbiamente la peculiare sensibilità descrittiva dell’autore, capace dievocare con virtuosismo i dettagli pittorici, come si evince osservando il velo di polvere sul libro a sinistra. L’immagine è costruita attraverso un rigorosoallestimento scenico, un ordine prospettico congegnato sulle simmetrie e le linee di fuga, con un sentimento che preannuncia, contrariamente alla data,un gusto pienamente settecentesco, a differenza delle simili iconografie realizzate a esempio da Evaristo Baschenis, dove sembra dominare l’apparentecasualità degli oggetti in posa e l’esuberanza teatrale. Anche la luminosità diffusa e simulata sembra focalizzata a un’asettica analisi delle forme, senza nullaconcedere all’estetica secentesca, suggerendo così la plausibile origine forestiera del pittore.

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1074.PITTORE DEL XVII SECOLOViaggiatori assaliti da banditiOlio su tela, cm 61X48Stima € 1.800 - 2.200

Il dipinto, raffigurante una scena di brigantaggio, presenta le tipiche caratteristiche della pittura fiamminga e olandese seicentesca e gli aspetti di stile in-dicano l’attribuzione a un autore della cerchia di Philips Wouwerman (Haarlem, 1619 - 1668), non distante nei suoi esiti da Jan Frans Soolmaker (Anversa,intorno al 1635 - 1665/1685). La scena si svolge all’esterno di un casolare, verosimilmente una stazione di posta per viaggiatori, e il paesaggio esibisce aspettiitalianeggianti, le cui immagini furono divulgate nel Nord Europa soprattutto da Nicolaes Berchem, Karel Dujardin e dallo stesso Wouwerman, attraversocreazioni ad olio e innumerevoli disegni. Nondimeno, in questa tela si colgono gli echi degli episodi rappresentati da Anton Goubau (Anversa, 1616 - An-versa, 1696) e Johannes Lingelbach (Francoforte, 1624- Amsterdam, 1674), tutti ispirati dal caposcuola Pieter van Laer, documentato a Roma dal 1625 finoal 1639 ed il cui soprannome “Bamboccio”, dovuto alla sua deformità fisica, diede il nome alla corrente dei bamboccianti. Sappiamo che Jan Frans Sool-maker giunse in Italia nel 1665 e i dati documentari suggeriscono che vi morì nel 1685.

Bibliografia di riferimento:

G. Briganti, L. Trezzani, L. Laureati, I Bamboccianti, Roma 1983

Y. Thiery, M. Kervyn, il Meerendré, Les peintres flamands la paysage au XVII siècle, le barocco Anversois et l’école Bruxelloise, Bruxelles, 1987, pp. 198 - 199

I dipinti raffigurano scene di battaglia tra cavallerie turche e cristiane; lo stile indica una datazione attorno alla prima metà del XVIII secolo e plausibilmenteeseguite da un autore di cultura nord italiana con influenze nordiche. Le guerre austro-turche, infatti, caratterizzarono la storia dell’est-europeo per tuttoil Settecento per il controllo dei territori ungheresi; le continue campagne militari dettarono inevitabilmente la moda dei dipinti a soggetto bellico qualeornamento delle residenze aristocratiche. I modelli illustrativi sono sostanzialmente romani e codificati dalle creazioni del Borgognone, a loro volta ela-borate secondo una sintassi narrativa che assunse un carattere internazionale.

1075.PITTORE DEL XVIII SECOLOScene bellicheOlio su tela, cm 38X51 (2)Stima € 3.000 - 4.000

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1077.PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII SECOLOSan GirolamoOlio su tela, cm 72X61Stima € 2.500 - 3.000

1076.PITTORE DEL XVII SECOLONegazione di PietroOlio su tela, cm 48X75Stima € 1.800 - 2.200

Iconografia di successo durante l’età barocca, la Negazione di Pietro fu un soggetto ideale per gli artisti affascinati dal linguaggio caravaggesco. Il dipintoritrae l’incontro di Pietro con la serva di Caifa: all’affermazione della donna “anche tu eri con il Nazzareno, con Gesù” l’apostolo nega di conoscerlo portan-dosi la mano destra al petto. La ricostruzione scenica a lume di notte, oltre a caratterizzare la narrazione  storica, ne accentua l’indole drammatica, il pa-thos umano. Pietro è stato riconosciuto, si sente scoperto e umanamente non può far altro che rinnegare la persona a lui più cara, in quel momento al co-spetto del gran sacerdote. Il fondo rischiarato dal lume delle torce fa risaltare la gestualità e i volti dei protagonisti con sentito naturalismo, modulato dalgusto tenebroso e neoveneto, gusto che indirizza la cronologia attorno alla metà del secolo, in analogia con le coeve prove pittoriche di Mattia Preti.

Bibliografia di riferimento:

B. Nicolson, Caravaggism in Europe, second edition, revised and enlarged by Luisa Vertova, Torino 1989, vol. I, pp. 121-129, pp. 1244 e pp. 173-175, pp. 1423-1426 

La tela raffigura San Girolamo penitente; il carattere iconografico è tradizionale e atto a esprimere con sentito naturalismo l’immagine dell’anziano ana-coreta. I caratteri di stile e scrittura rispondono a una cronologia seicentesca e suggeriscono l’attribuzione a un artista attivo a Roma, prossimo nei suoiesiti a Pier Francesco Mola (Coldrerio, Canton Ticino 1612 - Roma, 1666). A questo proposito non escludiamo che l’autore sia di origine forestiera e, pre-correndo il Delacroix, percepisce nel maestro ticinese la via pittorica verso la modernità, grazie a quella peculiare modulazione del colore neoveneziano,sentimenti guercinesci e sensibilità paesistiche capitoline, generando attorno alla metà del secolo una vitale alternativa al Barocco cortonesco e all’inci-piente Classicismo marattersco. Bella è la figura del santo, per il disegno e la correttezza anatomica modellata dalla luce che scorre attraverso la roccia. Emo-zionante è anche appurare come l’aspetto naturalistico sia interpretato con monumentalità, a discapito delle piccole dimensioni del formato della tela ememore dei paesaggi ideali con figura concepiti dai bolognesi al seguito di Annibale Carracci. Tutti questi indizi attestano una precisa maturità artistica ela capacità di tramutare l’eclettismo di una formazione in un linguaggio autonomo, decisamente moderno.

Bibliografia di riferimento:

F. Petrucci, Pier Francesco Mola (1612 - 1666). Materia e colore nella pittura del ‘600, Roma 2012

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1079.PITTORE DEL XVII SECOLOVeduta ideale Olio su tela, cm 95X133Stima € 3.000 - 4.000

1078.JAN FRANS VAN BLOEMEN(Anversa, 1662 - Roma, 1749) PaesaggioOlio su tela,cm 74X98Stima € 4.000 - 6.000

Giunto a Roma attorno nel 1688 e partecipe della Bent locale con il soprannome di ‘Orizzonte’, a ragione dei suoi ampi paesaggi, l’artista ottiene sin da su-bito un grande successo, quale continuatore del paesismo seicentesco di Gaspard Dughet. Il dipinto in esame è tipico della sua produzione, per il tagliod’immagine e il soggetto arcadico pastorale, simile ad esempio al Paesaggio con figure conservato alla Galleria Nazionale Barberini (olio su tela, cm 48X75,n. inv. 1042). Quest’ultimo presenta un simile sfondo, con un villaggio fortificato e una luminosità prossima alle composizioni di Andrea Locatelli, sugge-rendo così una datazione alla prima metà del XVIII secolo.

Bibliografia di riferimento:

L. Trezzani, La Pittura di Paesaggio in Italia. Il Seicento, Milano 2004, pp. 357-360, con bibliografia precedente

L. Mochi Onori, Galleria Nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini, Dipinti del ‘700, Roma 2007, pp. 189-190, n. 275

Il dipinto raffigura una veduta portuale di fantasia, caratterizzata da imponenti rovine classiche sulla scorta delle esemplari creazioni di Viviano Codazzi. Icaratteri illustrativi, tuttavia, conducono a riconoscere lo stile del pittore fiorentino, ma romano d’adozione, Alessandro Salucci (Firenze, 1590 - Roma, 1660ca), la cui riscoperta critica si deve a Busiri Vici (A. Busiri Vici, Fantasie Architettoniche di Alessandro Salucci, in “Capitolium, anno XXXVII”, n. 12, dicembre 1962).L’artista, giunto a Roma in tenera età, si può considerare uno dei più significativi vedutisti attivi nella Città Eterna: ottenne sin da subito un pubblico rico-noscimento del proprio talento conquistando importanti commissioni, lavorando nel Casino Sacchetti di Castelfusano, nella distrutta Chiesa di Santa Eli-sabetta dei Fornari e in Santa Maria in Vallicella. Le sue creazioni furono certamente influenzate dall’arte di Viviano Codazzi ma se ne distinguono per unamaggiore creatività e fantasia, riuscendo ad amalgamare con raffinata eleganza i principali monumenti romani, sciogliendone i profili attraverso delicateatmosfere dorate in analogia con i tramonti del lorenese.

Bibliografia di riferimento:

L. Salerno, “Pittori di paesaggio a Roma nel Seicento”, Roma, 1977 - 1980, vol. II, A. Salucci, n. 79

L. Salerno, I pittori di vedute in Italia, Roma, 1991, n. 19, pp. 56 - 57

F. zeri, La Galleria Pallavicino Rospigliosi in Roma, Firenze 1956, ad vocem

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Raffigurante la Nascita della Vergine, questa elegante composizione si attribuisce a Fran-cesco Solimena, artista tra i più rappresentativi della cultura tardo-barocca, che, in seguitoalla formazione avvenuta con il padre Angelo, assimilò lo stile di Luca Giordano, con la suaricchezza cromatica, di linguaggio concitato e grandioso. Nel nostro caso però, il pittore ap-pare affrancato dalle proprie origini, esprimendo in piena autonomia una cifra stilistica set-tecentesca, che permette di incasellare l’esecuzione dell’opera al primo decennio del XVIIIsecolo, in analogia con la Didone accoglie Cupido della National Gallery di Londra e le telebibliche commissionate dalla famiglia genovese dei Durazzo. Lontani sono gli echi rigo-rosamente giordaneschi e superati sono quegli eccessivi effetti drammatici del tenebrismopretiano, mentre le forme assumono un’elegante concretezza, d’indubbio l’equilibrio com-positivo che si risolve in una progettualità ineccepibile. Osservando il ritmo narrativo ap-pare evidente l’influenza della cultura teatrale, non solo per la regia dei lumi, ma altresì perla sintassi coloristica e la trionfale coreografia. La visuale ‘da sotto in su’ crea un effetto pro-spettico monumentale, che si chiude con la sequenza delle colonne marmoree e l’aper-tura verso l’infinito in cui la vista si perde tra grumi di nuvole e angeli. Non meraviglia al-lora che da questo momento l’Abate Ciccio lavorò per le maggiori corti italiane ed europee.Fra il 1715 e il 1717, ad esempio, realizzò i tre grandi tele raffiguranti Il massacro dei Giusti-niani a Scio, L’arrivo delle ceneri di San Giovanni Battista a Genova e Lo sbarco di Cristoforo Co-lombo nelle Indie, destinate alla Sala del Minor Consiglio di Genova, che tragicamente sonoandati distrutti nell’incendio del 1777, ma di cui restano fortunatamente i bozzetti prepa-ratori, un tempo nella collezione Doria d’Angri di Napoli.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, Pittura Napoletana del Settecento, dal Barocco al Rococò, Napoli 1988, I, pp. 17-27

1080.

FRANCESCO SOLIMENA(Canale di Serino, 1657 - Barra, 1747)Nascita della VergineOlio su tela, cm 103X108Stima € 15.000 - 18.000

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7069

1081.PITTORE DEL XIX SECOLOCerere e le sue ancelleOlio su tela, cm 124X135Stima € 2.000 - 3.000

DIPINTI DA UNA

IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANALOTTI 1082 - 1101

lotto 1083

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 7271 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1083.PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLORitratto di Adrien Lumiere, maggiore della Cavalleria del Re Luigi XIVOlio su tela, cm 79X64 Stima € 1.500 - 2.000

Sul retro del quadro una carta incollata alla tela riporta la seguente iscrizione:“ Adrien Lumiere né a Bois S.Père prés Chateauviré, mort à Cha.....(?).Major de Cavalerie par decret de Roy Louis XIV du 20 Janvier 1706, Chevalier de S. Louis par decret du 4Mars 1710.50 ans de services militaires - pension de Retraite le 8 . 7bre . 1723.”

1082.PITTORE DEL XVII SECOLORitrovamento di MosèOlio su tela, cm 98X140Stima € 2.500 - 3.500

Già attribuito a un artista di Scuola Genovese, il dipinto esprime una cultura nord italiana e cadenze memori della pittura lombardo-veneta, non distantenei suoi esiti dalle prove del padovano Francesco Onorati (Padova, 1628 - 1704), la cui personalità è stata ricostruita recentemente da Pierluigi Fantelli (cfr.Pittura padovana tra ‘600 e ‘700: Francesco Onorati, in “Padova e il suo territorio”, 8, 1987, pp. 24-27; Id., Onorati Francesco, ad vocem, in “Pittura nel Veneto. IlSeicento”, Milano, 2001, p. 857).

Il dipinto raffigura Adrien Lumiere, maggiore della Cavalleria del Re Luigi XIV abbigliato con l’armatura e un mantello vermiglio. In primo piano, ben visi-bile all’osservatore, l’uomo esibisce con ostentato orgoglio l’onorificenza militare di San Luigi. L’immagine manifesta i caratteri tipici della ritrattistica cele-brativa francese qui espressa dalla prolifica bottega di Hyacinthe Rigaud (Perpignan, 1659 - 1743).

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 7473 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1086.PHILIPPE MERCIER(Berlino, 1689 - Londra, 1760)Ritratto di fanciulla con ricamoFirmato e datato in basso a sinistra: ‘Mercier pinx. A°1740’Olio su tela, cm 91X72Stima € 600 - 800

Raffigurante una giovane fanciulla con un ricamo, il dipinto si rico-nosce a Philip Mercier, pittore tedesco ma attivo in Inghilterra dal1716 e specializzato nel genere del ritratto. E’ interessante notarecome l’effigiata sia la modella comunemente impiegata dall’artista eche il tema descritto fu altresì utilizzato in una serie di incisioni stam-pate da Richard Houston dedicate ai lavori domestici, ora conservateal British Museum (Dipartimento disegni e stampe, n. inv.1876,0708.22).

1087.PITTORE LOMBARDO VENETO DEL XVIII SECOLORitratto di giovane uomo Olio su tela, cm 40X60Stima € 400 - 600

1084.PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLORitratto di giovane donna nelle vesti di Callìope Olio su tela ovale, cm 67X56Stima € 800 - 1.200

Cinta d’alloro, con la penna d’oca, un cartiglio e i libri, la giovanedonna si riconosce nella figura di Calliope, musa della poetica, figliadella Memoria e madre della Scrittura. Lo stile dell’immagine rifletteuna cultura pittorica francese e una sensibilità neoclassica con evidentideclinazioni arcadiche, secondo la moda del ritratto allegorico. Alla no-stra immagine non manca altresì un’elegante declinazione sensualeper l’ampio décolleté e lo sguardo compiaciuto dell’effigiata.

1085.PITTORE DEL XVIII SECOLOScena galanteSiglato e datato ‘1786’Olio su tavola, cm 32X25Stima € 400 - 600

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 7675 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1091.PITTORE OLANDESE DEL XVII-XVIII SECOLOScena di battaglia con rovineFirmato in basso a sinistraOlio su tela, cm 49X61Stima € 500 - 800

L’elaborazione narrativa del dipinto si svolge in un ampio paesag-gio italianizzante, caratterizzato a destra da una rovina classica e daun fondale montuoso, mentre a sinistra, lo scenario si distende inuna piana la cui prospettiva conduce all’orizzonte. Stilisticamente,la composizione appare memore degli esempi di Salvator Rosa edi Jacques Courtois ma l’analisi delle figure evidenzia costrutti pret-tamente nordici, percepibili nella stesura e nella dedizione con cuisono curati i dettagli dei finimenti, come altrettanto distinguibilisono le incidenze della scuola di Utrecht e della maniera di Jan Both.Detto ciò, incuriosisce la firma di difficile interpretazione posta inbasso a sinistra, che già interpretata in ‘J. Deheus fecit’ come iscrittoin un’etichetta posta sul telaio, suscita interessanti quesiti sull’even-tuale riconoscimento dell’autore in Jacob de Heusch, documentatoin Italia tra il 1675 e il 1692, ma in tal caso è filologicamente spre-giudicato giungere a conclusioni attributive certe.

1092.PITTORE DEL XVIII SECOLOTobiolo e l’Angelo Olio su tela, cm 65X79Stima € 500 - 600

1093.PITTORE DEL XVII SECOLOVeduta portuale con faroOlio su tela, cm 40X45Stima € 400 - 800

1088.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLORatto d’EuropaOlio su tela, cm 50X70Stima € 600 - 800

Il dipinto, verosimilmente di Scuola Francese, raffigura il mito ovi-diano delle Metamorfosi (II, 837-875): Giove, trasformatosi in toro,nuota nel mare con una ghirlanda di fiori e la fanciulla, Europa, è se-duta sul suo dorso con i capelli sciolti al vento, mentre intorno a lorosi librano gli Eroti. Il loro viaggio terminerà a Creta, dove Giove, ripresele sue sembianze, si unirà a Europa e dalla loro unione nascerannoMinosse, Sarpedone e Radamanto.

1089.PITTORE DEL XVII SECOLOVeduta costieraOlio su tela, cm 43X70Stima € 400 - 600

Le corrispondenze di stile, che si riscontrano osservando il pae-saggio e la figura con le opere del maestro d’origine napoletanaSalvator Rosa, sono evidenti e pure i caratteri tecnici sembranoconvalidare una conformità di datazione. Tuttavia, la superficiesporca, interessata da una vernice ossidata e da svelature lungoil fondale paesistico a sinistra, non consentono di sciogliere i piùche giustificati dubbi attributivi. Per ora preme dare risalto allabella qualità che si coglie esaminando il palpitante brano de-gli alberi, risolto con un colore steso a punta di pennello, me-more di reminiscenze dughettiane.

1090.PITTORE VENETO DEL XVIII SECOLOMarina con pescatori e rudereOlio su tela, cm 60X85Stima € 600 - 800

Opera riferibile ad un autore veneto stilisticamente affine aimodi di Bartolomeo Pedon (Venezia, 1665 - 1732), artista pre-cursore insieme a Marco Ricci e Antonio Marini del capricciopaesistico lagunare. Peculiari sono la pennellata, le scelte cro-matiche e una sensibilità decorativa di spiccato gusto teatrale.Le sue visionarie immagini sono popolate da piccole figure ri-solte con rapide pennellate a macchia . Sebbene consideratoun pittore di transizione, che rielabora gli esempi di Anton Ei-smann e Hans de Jode conducendoli a poetiche tipicamentesettecentesche, le scene di vita idilliaca di Pedon preludono airaggiungimenti rocaille di Francesco Guardi. 

Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il settecento, Milano 1994, I,p. 222, fig. 358

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 7877 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1096.PITTORE DEL XVIII SECOLONatura morta con vaso di fioriOlio su tela ovale cm 45X35Stima € 400 - 600

Il dipinto, descrive un vaso di metallo sbalzato con un vi-vace bouquet e presenta una graziosa valenza decorativa.I caratteri di stile conducono a una datazione settecen-tesca e rammentano quasi caratteri meridionali, sul-l’esempio delle nature morte partenopee di Gaspare Lo-pez. La realizzazione si contraddistingue da una singolaredisinvoltura tecnica con cui il pittore costruisce l’imma-gine attraverso eleganti pennellate, dal tocco rapido e in-cisivo, con sfumature ed estensioni cromatiche intense.

Bibliografia di riferimento: 

L. Salerno, La natura morta italiana 1560-1805, Roma 1984,p. 239, fig. 59.1

1097.PITTORE DEL XVIII SECOLORitratto di Vescovo Firmato e datato in basso a sinistra: ‘MASSET F.T 1789’Olio su tela, cm 84X68Stima € 400 - 600

1094.PITTORE DEL XIX SECOLORitratto di famigliaOlio su tela, cm 79X63Stima € 500 - 800

L’Ottocento vede un rinnovato interesse verso il mondodell’infanzia e della famiglia. La nuova visione borgheseconsente ai bambini di trovare pari dignità di rappresen-tazione rispetto agli adulti. I dipinti che li raffigurano pre-sentano immagini di notevole naturalezza, al contrario deimodelli d’Antico Regime, quando l’effige di un fanciullomirava esclusivamente a celebrare i valori dinastici di unacasata. L’immagine presenta altresì un interessante inne-sto tra la grande maniera mutuata dal Seicento nordico,specialmente olandese e fiammingo e la spontaneità deldagherrotipo, aspetto che rivela la sensibilità fotograficadell’autore. Questo aspetto indica quanto la rappresen-tazione derivata dallo “scatto” sarà adottata dall’alta bor-ghesia benestante, nel momento di passaggio dalla di-mensione romantica a quella del ritratto della secondametà dell’Ottocento. Tuttavia la rigida posa allude allaconsapevolezza dello status sociale e riflette modelli illu-strativi d’inizio secolo. La precisa osservazione degli effi-giati si trasmuta elegantemente in una sobrietà di mezziespressivi, basti cogliere la chiarezza lineare del disegnoe la scelta quasi purista della gamma cromatica, mentrela dissolvenza dello sfondo ricorda le conseguenze diuna mancata messa a fuoco a ribadire quanto il mo-derno medium influenzi la percezione del vedere e l’este-tica della nuova ed emancipata classe sociale.

1095.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOEcce HomoOlio su tela, cm 84X64Stima € 400 - 600

La costruzione dell’immagine segue un modello icono-grafico tradizionale e illustre con Gesù incoronato dispine in primo piano, il procuratore della Giudea e i duesoldati. Il tessuto pittorico ostenta interessanti qualità sesi sofferma l’attenzione sul manto purpureo, dalle cromieprofonde e differenti toni che modulano i volumi. Il con-cetto scenico però non trae origine da una cultura cara-vaggesca, ma dai modelli aulici del Naturalismo contro-riformato fiorentino, diffusosi tra Cinque e Seicento amacchia di leopardo lungo la penisola. Questa analisievidenzia la dicotomia tra le fisionomie nordiche di Pilatoe dei soldati, rispetto allo sfumato che caratterizza il voltodivino, suggerendoci l’attribuzione ad un artista d’originitransalpine, ma partecipe degli insegnamenti della scuolapittorica toscana.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA 8079 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE EMILIANA

1100.JAN CORNELISZ VERSPRONCK (seguace di)(Haarlem, 1597 - 1662) Ritratto di bambinaOlio su tavola, cm 16X12Stima € 300 - 500

1101.PITTORE DEL XVII SECOLOMaria VergineOlio su tavola, cm 33X25Stima € 400 - 600

Realizzata su tavola e databile per i caratteri di stile escrittura all’inizio del XVII secolo si condivide l’ipotesi at-tributiva tradizionale a Cesare Rossetti, artista - come ri-cordato dal Baglione che gli dedica una breve biografia(Vita dei pittori romani etc., Roma 1642, p.294) - collabo-ratore di Giuseppe Cesare d’Arpino.

Bibliografia di riferimento:

H. Rottgen, Cesare Rossetti, in “Il Cavaliere Giuseppe CesariD’Arpino”, Roma 2002, pp. 532-533 

1098.JOSEPH DE SAINT FLOTTE(Documentato dal 1727)Veduta portuale di fantasiaFirmato e datato ‘1753’ in basso a destraOlio su tela, cm 42X55,5Stima € 500 - 800

Rara testimonianza del pittore di marine Jo-seph de Saint Flotte, autore influenzato dallecoeve vedute di Claude Joseph Vernet (Avi-gnone, 1714 - Parigi, 1789). La vibrante resa at-mosferica della tela in esame esprime bene ilcarattere della sua produzione, in cui si cogliealtresì la memoria e la sintesi tra il lirismo diClaude Lorrain e le sensualità atmosferiche diAdrian Manglard.

1099.PITTORE DEL XIX SECOLOPaesaggio con cavalieriOlio su tela ovale, cm 46X55Stima € 400 - 700

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 8281

1102.CARLO INNOCENZO CARLONI (Scaria d’Intelvi, 1687 - 1775) Madonna col Bambino e SantiOlio su tela, cm 42,5X30,5Stima € 2.400 - 2.800

DIPINTI DA UNA

IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESELOTTI 1102 - 1107

Questo bozzetto è verosimilmente preparatorio per una pala d’altare e presenta una sintesi d’estrema leggerezza pittorica in cui l’autore da prova dell’ec-cezionale talento nel concepire complesse iconografie. Lo stile non solo indirizza la datazione al XVIII secolo,ma suggerisce l’attribuzione a Carlo InnocenzoCarloni. L’artista fu allievo in Veneto presso l’atelier di Giulio Quaglio e poi di Angelo Trevisani a Roma ma in seguito svolse la propria attività prevalente-mente in Lombardia e nei paesi di lingua tedesca. Il suo successo si può dire straordinario grazie alla sua maestria di decoratore, capace di progettare strut-ture sceniche di eccelso sapore rococò intercalando l’uso dello stucco con punti di fuga in cui le raffigurazioni rappresentate si librano con leggerezza. Lastessa intensità creativa viene colta osservando le opere su tela e, in modo particolare, nei modelletti e negli studi a bozzetto. Per questo motivo si ritieneverosimile - ma non certo - che la tela in esame sia destinata alla realizzazione di una pala d’altare, perchè il Carloni, come a esempio Corrado Giaquinto,raggiunsero una tal fama in questo genere artistico da vantarne una produzione autonoma, ammirata e collezionata quanto le opere “finite”. Per questimaestri l’abbozzo non è solo uno degli aspetti del procedimento creativo da isolare nel comparto minore di una produzione, ma assume una piena vali-dità espressiva, indipendente rispetto alle opere di maggiori dimensioni. Così si spiega la notevole fortuna collezionistica di simili dipinti, virtuosi per ese-cuzione e ricercati dai conoscitori d’arte. Infine, ad ulteriore accostamento con la tela in esame, si cita un modelletto custodito nella Pinacoteca Tosio Mar-tinengo. Quest’opera, già attribuita all’artista da Egidio Martini e Ugo Ruggeri, è avvicinata ad una serie di pale - accuratamente elencate da Simonetta Coppa- con la sua datazione attorno agli anni 1760 -1766 e offre un utile riscontro cronologico, delineando lo stile maturo del pittore.

Bibliografia di riferimento:

S. Coppa, P. O. Krückmann, D. Pescarmona, Carlo Innocenzo Carloni 1686/87 - 1775. Dipinti e bozzetti, catalogo della mostra, Milano 1997

S. Coppa, in Pinacoteca Tosio Martinengo, catalogo delle opere. Seicento e Settecento, a cura di M. Bona Castellotti, E. Lucchesi Ragni, Venezia 2011, pp. 225 -226, n. 133, con bibliografia precedente

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 8483 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE

Già attribuita a Giovanni Bernardino Bison, il dipinto presenta aspetti qualitativi di considerevole qualità, ma sostanzialmente discordanti rispetto al carattereespressivo del famoso artista veneto. Le pennellate veloci e vivaci, la succosità della pasta pittorica e la tipologia delle figure indirizzano la ricerca versouna diversa area geografica e scuola pittorica, anche se appare evidente che l’autore non ignorasse le potenzialità estetiche del colorismo lagunare. Que-ste considerazioni, coniugate all’analisi dello stile e della stesura, conducono l’indagine attributiva all’area bolognese, in modo particolare alla famiglia ar-tistica dei Gandolfi. Il riferimento, infatti, trova, grazie al confronto con le opere, precise corrispondenze; la sola difficoltà è nel distinguere con certezza lamano di uno dei tre protagonisti a noi noti: Gaetano (San Matteo della Decima 1734 - Bologna 1802), Ubaldo (San Matteo della Decima 1728 - Ravenna1781) e Mauro (Bologna, 1764 - 1834). Tuttavia, analizzando il dipinto, emergono marcate peculiarità neoclassiche, sostanzialmente assenti vagliando lavocazione neobarocca di Gaetano e del più anziano Ubaldo, anche prendendo atto dell’evoluzione classicista che si avverte nella tarda produzione delprimo. A questo proposito si deve riconoscere l’influenza che Gaetano trasmise al figlio Mauro e la distinzione tra le due mani sia filologicamente com-plessa e non sempre risolvibile applicando giudizi netti e definitivi. Il loro sodalizio è daltronde documentato, non solo per la comune frequentazione del-l’atelier sino al 1795, ma anche per le non poche imprese insieme realizzate. In questa sede ricordiamo a esempio le tele per la chiesa di San Domenico aFerrara (1791), le stazioni della Via Crucis di Monte San Pietro (1792) e gli ovali con le Storie di Felsina conservati alla Pinacoteca di Bologna. Infine, citiamola tela raffigurante Felsina vinta si arrende eseguita da Gaetano, ma replicata in collaborazione in un dipinto oggi in collezione privata svizzera.

Bibliografia di riferimento:

E. Busmanti, C. Volpe, I Gandolfi, in L’arte del Settecento emiliano. La pittura. L’Accademia Clementina, Bologna 1979, pp. 137-141

P. Bagni, I Gandolfi, affreschi, dipinti, bozzetti, disegni, Bologna 1992

1103.

PITTORE BOLOGNESE DEL XVIII-XIX SECOLOScena mitologicaOlio su tela, cm 34,5X34Stima € 6.000 - 8.000

Provenienza: Bologna, Galleria A. Rambaldi

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE 8685 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE

1106.JUSTUS SUSTERMANS (Anversa, 1597 - Firenze, 1681)Madonna col BambinoOlio su tela, cm 68X54,5Stima € 4.000 - 6.000

1105.JACOPO NEGRETTIdetto PALMA IL GIOVANE (attr. a)(Venezia, 1544 - 1628)DeposizioneOlio su tela applicata su tavola, cm 30X23Stima € 1.000 - 1.500

Il dipinto si data ai primi anni del XVII secolo e per stile si riconduce al corpus diPalma il Giovane. Il soggetto è stato affrontato più volte dall’artista, come docu-menta il catalogo ragionato di Stefania Mason Rinaldi. A questo proposito ri-cordiamo la Pietà custodita presso la Chiesa del Sacro Cuore a Parre (Mason Ri-naldi 1984, cat. 209, fig. 734) e quella di Wűrzburg (Mason Rinaldi 1984, cat. 613,fig. 672), anch’essa concepita con una regia scenica prossima alla nostra com-posizione. Tornando alla tela in esame, possiamo affermare che è peculiare al-l’artista, non solo per l’impianto disegnativo, ma altresì per la conduzione pitto-rica e sensibilità tenebrosa. La luminosità crepuscolare sembra scivolare sullefigure trasfigurando il colore, la cui stesura tradisce una sapienza notevole e l’in-fluenza dell’arte dei Bassano. L’estetica dell’opera è da cogliere anche nei diversipassaggi a velatura, nei pigmenti preziosi e negli impasti rapidi impiegati nel de-lineare la struttura dei panneggi e lo sfumare delle figure. Queste peculiarità pro-pendono a datarne l’esecuzione al secondo decennio, in prossimità della Pietàconservata nel Duomo di Reggio Emilia (1612) e al Compianto di collezione pri-vata veneziana (Mason Rinaldi, 1984, cat. 569, fig. 760).

Bibliografia di riferimento:

S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane. L’opera completa, Milano 1984

S. Mason Rinaldi, Palma il Giovane 1548 - 1628. Disegni e dipinti, catalogo della mo-stra, Milano 1990, pp. 232-233, n. 101

Justus Sustermans si formò ad Anversa e a Parigi, conquistando una notevole fama presso le principali corti cattoliche europee grazie al suo talento di ri-trattista. Nel 1621 fu accolto a Firenze da Cosimo II de’ Medici che lo nominò ‘pittore di corte’. In tal veste dipinse le effigi della famiglia Medici e di altri fio-rentini illustri ora prevalentemente custodite alla Galleria Palatina e agli Uffizi. La sua arte, influenzata dal Guercino, da Diego Velázquez e Pierre Mignardlo rese talmente celebre da essere richiesto anche da altre casate italiane e viaggiò a Parma, Piacenza, Milano, Mantova, Ferrara e Roma. Tra i suoi ritrattipiù famosi ricordiamo quello di Galileo Galilei, di Pandolfo Ricasoli, di Vittoria della Rovere, Francesco de’ Medici e Geri della Rena. Francesco Redi, medico,naturalista e letterato fiorentino, in una lettera a Benedetto Menzini del 22 febbraio 1686 parlando dei ritratti del “famoso Giusto Susterman”, diceva chenon solo erano “somigliantissimi all’originale”, ma avevano anche il pregio di mostrare “più brillanti certe grazie, le quali ne’ volti degli originali o non si rav-visano così alla prima, o veramente non vi sono così scintillanti”. Tuttavia l’artista non si dedicò solo alla ritrattistica: di lui si conosce anche una produzionedevozionale senza discostarsi dal suo principale impiego di celebrare la propria committenza. A tal proposito ricordiamo la Sacra Famiglia ora a PalazzoPitti in cui la Vergine è impersonata da Vittoria della Rovere mentre insegna a leggere al figlio Cosimo nel ruolo di Gesù Bambino (fig. 1). L’analisi di que-st’opera, realizzata nel 1645, rivela anche le riflessioni del pittore sull’arte di Van Dyck e sugli schemi compositivi rubensiani. Prossima al quadro della pa-latina è la tela in catalogo, di cui è altresì nota una versione custodita al Brukenthal National Museum di Sibiu in Romania, la cui attribuzione fu a suo tempoaccertata da Teodoro Jonescu, direttore del Museo di Sibiu, e Hermann Voss, congiuntamente al dipinto qui presentato, come documentano i carteggiprivati intercorsi tra la proprietà e gli insigni studiosi.

Bibliografia di riferimento:

M. Chiarini e C. Pizzorusso, Sustermans. Sessant’anni alla corte dei Medici, catalogo della mostra, Firenze 1983, p. 43, n. 22http://www.brukenthalmuseum.ro/europeana_en/etajII/05.htm

1104.ANTONIO CRESPI (attr. a)(Bologna, 1700 - 1781)Santa TeresaOlio su tela, cm 37X27Stima € 800 - 1.200

Comprensibile la tradizionale attribuzione a Giuseppe Maria Crespi di questo di-pinto, per l’analogia di stile che riscontriamo con la tela d’analogo soggetto giàpresso la Galleria Sestieri di Roma, poi passata nella collezione genovese di AngeloCosta e segnalata da Federico zeri nel 1980 in una raccolta di New York (fig. 1). Non-dimeno l’inequivocabile attinenza con le opere del maestro bolognese suggeri-sce che l’autore appartenga alla sua bottega e, con la dovuta prudenza, si può ri-conoscere ad esempio in Antonio Crespi, considerato dal fratello Luigi qualeunico continuatore della buona pittura bolognese, la cui carriera si è dispiegata inun’operosità di routine, spesso all’ombra delle commissioni paterne, da cui traevacopie e derivazioni.

Bibliografia di riferimento:

M. P. Merriman, Giuseppe Maria Crespi, Milano 1980, p. 273

A. Cera, La Pittura bolognese del ‘700, Milano 1994

A. Emiliani, A. B. Rave, Giuseppe Maria Crespi 1665 - 1747, catalogo della mostra, Bo-logna 1990, pp. 208 - 209, n. 105; pp. 258 - 265

fig.1

fig.1

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8887 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE MILANESE

1107.JACOPO VIGNALI (attr. a)(Pratovecchio, 1592 - Firenze, 1664)Madonna col Bambino e SantiOlio su tela, cm 44,5X31Iscritto sul telaio: ‘Vignali (della scuola di Matteo Rosselli)bozzetto del quadro cappella chiostro S. Annunziata Firenze’Stima € 1.500 - 2.500

DIPINTI DA UNA

IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDALOTTI 1108 - 1111

Originario del Casentino, Jacopo Vignali si formò con Matteo Rosselli ma già nel 1616 è accolto all’Accademia del Disegno e in breve tempo intraprende un’au-tonoma carriera. L’analisi delle sue opere evidenzia un’onnivora comprensione dell’arte fiorentina seicentesca, la suggestione del Manierismo riformato di Santidi Tito ma anche la vivacità barocca di Coccapani e del Curradi con cui lavorerà nella Chiesa di San Gaetano. Nondimeno, il suo stile riflette la conoscenza del-l’arte emiliana e dei caravaggisti Orazio Riminaldi e Rutilio Manetti, come l’esuberanza barocca di Pietro da Cortona. La piccola tela qui presentata, dall’evidentecarattere a bozzetto, è attribuita per tradizione collezionistica al pittore, ma a confortare il riferimento è l’analogia con la pala conservata nella Chiesa dell’Annunziata(1635) e della Madonna e San Liborio della chiesa di San Jacopo Sopr’Arno (1663), a documentare come la struttura iconografica fu più volte concepita dal pit-tore, altresì convalidando la datazione della nostra opera al quarto decennio.

Bibliografia di riferimento:

S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700, Firenze 2009, ad indicem

F. Baldassari, La Pittura del Seicento a Firenze, Torino 2009, ad indicem

lotto 1109

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA 9089 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA

1109.PITTORE VENETO-ADRIATICO DEL XVI SECOLOAdorazione dei MagiOlio su tavola, cm 31X27Stima € 5.000 - 6.000

Provenienza:Firenze, collezione Sacrati Strozzi

1108.PITTORE TOSCANO DEL XVI SECOLOCristo porta la CroceTempera su tavola, cm 78X60Stima € 8.000 - 12.000

La tavola, già attribuita a un maestro senese prossimo ad Andrea Brescianino (documentato a Siena tra il 1506 e il 1524 - documentato a Firenze nel 1525),presenta nella rigorosa e ‘monumentale’ struttura formale e tipologia espressiva del volto, anche le formule fisionomiche di Domenico Puligo. La confu-sione attributiva tra i due autori è d’altronde nota, quanto il loro parallelismo cronologico e stilistico, seppur inequivocabile è la loro distinzione. Detto ciò,il dipinto si circoscrive adeguatamente entro la metà del XVI secolo e più precisamente al terzo-quarto decennio. Gli ulteriori esempi culturali si rintrac-ciano osservando le creazioni di Fra’ Bartolomeo e Andrea del Sarto, che bene rispondono all’ipotesi della creazione fiorentina dell’opera, plausibilmenteconcepita nell’ambito delle botteghe del Piccinelli e del Puligo. A quest’ultimo ricorre l’analogia con il colto esercizio sartesco del Cristo Redentore già aNew York presso Piero Corsini, (cfr. E. Capretti, S. Padovani, p. 48, n. 39), mentre il delicato sfumare della stesura ricorda le figure di sfondo dell’Allegoria dellaSperanza conservata alla Pinacoteca di Siena (cfr. P. Torriti, pp.190 - 193, fig. 6).

Bibliografia di riferimento:

P. Torriti, La Pinacoteca Nazionale di Siena, i dipinti dal XV al XVIII secolo, Genova 1981

E. Capretti, S. Padovani, Domenico Puligo (1492 - 1527), catalogo della mostra, Livorno 2002

Fu la dominazione veneziana a generare il “Rinascimento cretese” e rendere proficuo l’incontro tra le due tradizioni arti-stiche, quella ‘greca’ e quella occidentale. L’origine del fenomeno è generato anche in questo caso dalla modifica degli as-setti sociali dell’isola, cagionati dai commerci e di conseguenza dalla comparsa di una borghesia mercantile sempre piùaderente alla cultura lagunare e al contempo di una popolazione veneziana capace di assorbire e far coesistere all’uni-sono le illustri tradizioni. Questa nuova concezione pittorica trovò diffusione in area adriatica grazie ai maestri che viag-giavano lungo le rotte marittime, divulgando un gusto illustrativo affatto destinato a ripiegarsi su se stesso. Le stampe, leicone e le preziose tele d’oriente e occidente furono alla base di straordinarie creazioni e al fenomeno di Domenikos Theo-tokopoulos detto El Greco, artista capace di rinnovare gli esempi di Tiziano, Jacopo Bassano, Andrea Schiavone e Polidoroda Lanciano immaginando delle vere e proprie rivoluzioni formali. Anche in questo caso l’innovazione parte dal colore,smaltato secondo il gusto bizantino ma tonale e cangiante secondo la lezione del Manierismo della Serenissima, rag-giungendo in certi casi livelli qualitativi assai alti. A questo giudizio coincide la tavola in esame, la cui valenza estetica èben percepibile osservando la raffinata stesura avvalorata dalla preziosità cromatica, i cui pigmenti sono pienamente leg-gibili grazie a un impeccabile stato conservativo, a conferma ulteriore dell’illustre provenienza e del parere orale di zeri,che definiva l’opera una elegante testimonianza veneto-adriatica.

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DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA 9291 DIPINTI DA UNA IMPORTANTE COLLEZIONE LOMBARDA

1111.PITTORE BOLOGNESE DEL XVI SECOLOEpisodio della leggenda del Crocifisso di BerytusTempera su tavola, cm 24,5X40Stima € 15.000 - 25.000

Provenienza:Milano, collezione privataMilano, collezione Mondadori Milano, collezione privata

Bibliografia: Archiviazione fototeca zeri:Numero scheda: 28888. Serie “Pittura italiana”. Numero busta 0309. Intestazione busta “Pittura italiana sec. XV. Bologna. Pittori minori, anonimi.” Numero fascicolo 3.Intestazione fascicolo “Maestro cremonese - Bologna, Storie del Crocifisso di Beyrouth, Fra’ Paolo Novelli.”

F. zeri, Diari di lavoro 3: un affresco del 1312 tra Lazio, Umbria e Toscana; un’ipotesi per Bitino da Faenza; un ‘Santo Volto’di Antonio da Viterbo; ricerche nella collezione Perkins,in “Paragone”, XXXVIII, 1987, n. 445, pp. 13 – 27

F. zeri, La Collezione Federico Mason Perkins, Torino, 1988, pp. 134 - 136, n. 53

F. zeri, Ricerche sulla Collezione Perkins. Un Pannello di soggetto antisemita, in “Giorno per giorno nella pittura. Scritti sull’arte italiana del Cinquecento”, Torino 1994, pp. 7 – 8

Le tavole qui presentate sono parte di un peculiare capitolo dell’iconografia poco studiato e forse sottovalutato dagli studiosi. Si tratta d’immagini destinate ad es-sere esposte in luoghi di culto cristiano, atte a indottrinare i fedeli ad un sentimento antiebraico, come avviene nel caso di Simonino da Trento e in altre rappresen-tazioni che descrivono la Profanazione dell’Ostia e il Trionfo della chiesa sulla sinagoga. Recenti indagini hanno stabilito che la diffusione di questi temi si riscontra par-ticolarmente in Italia Centrale, nell’ambito dello Stato Pontificio e si concentrano in un arco temporale che scorre tra il XV e il XVI secolo, dato storico interessanteche coincide con l’intensa predicazione francescana contro l’usura e l’istituzione dei Monti di Pietà; tuttavia, è indubbio che la ragione principale della discrimina-zione sia l’accusa di deicidio. Le nostre opere, plausibili parti di una predella, furono pubblicate da Federico zeri partendo dal pannello conservato presso la colle-zione Federico Mason Perkins di Assisi (fig. 1). Lo studioso, al cui testo rimandiamo per l’interpretazione approfondita dei soggetti, specifica l’origine emiliana dell’autoreper le chiare allusioni alla cultura figurativa bolognese del primo quarto del Cinquecento. Infatti, nella scena del Crocifisso oltraggiato si riscontrano riflessi ferraresidesunti da Ercole de Roberti, ma rivisitati attraverso Lorenzo Costa e un sentimento classicista certamente dettato da Pietro Perugino e dal suo seguace FrancescoFrancia, suggerendo di conseguenza l’ipotetica attribuzione a Ercole Banci per le similitudini con la Crocifissione realizzata da quest’ultimo nella Cattedrale di San Pe-tronio a Bologna (fig.2).

Bibliografia di riferimento:

F. Lollini, Lo strepito degli ostinati giudei. Iconografia antiebraica a Bologna e in Emilia Romagna, in “Banchi ebraici a Bologna nel XV secolo”, a cura di G. Muz-zarelli, Bologna 1994, pp. 269 - 238

Bibliografia: Archiviazione fototeca zeri:Numero scheda: 28887. Serie “Pittura italiana”. Numero busta 0309. Intestazione busta “Pittura italiana sec. XV. Bologna. Pittori minori, anonimi”. Numerofascicolo 3. Intestazione fascicolo “Maestro cremonese - Bologna, Storie del Crocifisso di Beyrouth, Fra Paolo Novelli”.

F. zeri, Diari di lavoro 3 : un affresco del 1312 tra Lazio, Umbria e Toscana ; un’ipotesi per Bitino da Faenza ; un ‘Santo Volto’di Antonio da Viterbo ; ricerche nella col-lezione Perkins, in “Paragone”, XXXVIII, 1987, n. 445, pp. 13 – 27

F. zeri, La Collezione Federico Mason Perkins, Torino, 1988, pp. 134 - 136, n. 53

F. zeri, Ricerche sulla Collezione Perkins. Un Pannello di soggetto antisemita, in Giorno per giorno nella pittura. Scritti sull’arte italiana del Cinquecento, Torino 1994, pp. 7 - 8.

La tavola raffigura l’episodio del Sacro Sangue. All’oltraggio al Crocefisso, inferto con una lancia, consegue il Miracolo del Sanguinamento, che terrorizzagli ebrei e li persuade alla conversione. L’avvenimento generò anche innumerevoli reliquie inerenti al Crocefisso di Berytus conservate in molte chiese d’orientee occidente e tradizione della Commemorazione nel Martiriologio Romano nel giorno del 9 novembre.

1110.PITTORE BOLOGNESE DEL XVI SECOLOEpisodio della leggenda del Crocifisso di BerytusTempera su tavola, cm 25X39,5Stima € 15.000 - 25.000

Provenienza:New York, Christie’s, 12 giugno 1981, lotto 89 (come Marco Palmezzano)

fig.1 fig.2

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 9493

1112.JAN DE BAEN(Haarlem, 1633 - 1702)Ritratto di bambiniFirmato e datato: ‘Bane 1663’ Olio su tela, cm 129X105Stima € 4.000 - 6.000

Provenienza:HG Tersteeg, L’Aia, Maggio 1914, lotto 138Galleria JR Bier, Haarlem, 1938 Galleria D. de Reyer, L’Aia, 1951

DIPINTI DALLE

COLLEZIONI DI GENNARO BERGERLOTTI 1112 - 1232

Bibliografia:http://www.rkd.nl/en/explore/images/record?query=JAN+DE+BAEN&start=249

Registrato dal centro RKD (Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie), il dipinto si può considerare tra le migliori prove ritrattistiche del pittore. Al-lievo di Jacob Adriaensz. de Backe (Amsterdam, 1645 - 1648), de Baen non è generalmente considerato un seguace della scuola di Rembrandt e i suoi ri-tratti più tardi ricordano l’opera di Phillips Koninck. Tra i suoi principali committenti si annovera la corte in esilio di Carlo II d’Inghilterra per la quale lavoròfino al 1660, anno della Restaurazione; in seguito l’artista si trasferì definitivamente all’Aia, proseguendo la sua attività di ritrattista lavorando per la cortetedesca di Federico Guglielmo I, elettore di Brandeburgo, per il Granduca di Toscana e per Guglielmo III d’Inghilterra.

Bibliografia di riferimento:

E.E.S. Gordenker, Standing at the Crossroad: Arnold Houbraken on the Career of Jan de Baen, in: “Aemulatio. Imitation, emulation and invention in Netherlan-dish art from 1500 to 1800. Essays in honor of Eric Jan Sluijter”, zwolle 2011, pp. 419-428

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 9695 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1114.TOBIAS STRANOVER(Nagyszeben, 1684 - Londra, post 1731)Natura vivaOlio su tela, cm 110X130Stima € 2.000 - 3.000

PENDANT DEL LOTTO PRECEDENTE

1113.TOBIAS STRANOVER(Nagyszeben, 1684 - Londra, dopo 1731)Natura vivaOlio su tela, cm 110X130Stima € 2.000 - 3.000

Tobias Stranover è nato a Nagyszeben, l’odierna Sibiu, in Romania e si formò con Jakab Bogdani, dal quale apprese la passione per dipingere nature mortee figure di animali. La sua attività si svolse in tutta Europa, risiedendo a Dresda e Amburgo prima di stabilirsi definitivamente in Inghilterra, dove realizzòeccezionali composizioni naturalistiche. Le sue opere sono caratterizzate da una straordinaria freschezza cromatica, qualità che motiva il diffuso successocollezionistico. Le tele presentate documentano adeguatamente il talento del pittore, solito ad ambientare le proprie creazioni en plain air, con esiti similia quelli di Melchior de Hondecoeter.

Il dipinto è corredato da una scheda critica di Giancarlo Sestieri.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 9897 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1116.PITTORE DEL XVIII SECOLOSanta CeciliaOlio su tela, cm 114X86Stima € 3.000 - 4.000

1115.PITTORE DEL XVIII SECOLOSanta CaterinaOlio su tela, cm 114X86Stima € 3.000 - 4.000

PENDANT DEL LOTTO SEGUENTE Genericamente attribuite a un artista veneto, le tele in esame mostrano un ductus pittorico di squisito tempera-mento settecentesco, mentre gli aspetti di stile suggeriscono l’appartenenza dell’autore alla Scuola Toscana. Nonè infatti insolito il confronto con le opere di Francesco Conti (Firenze, 1681 - 1760), artista formatosi nell’ambitodi Simone Pignoni e in seguito con Giovanni Maria Morandi e Carlo Maratta a Roma, il quale, tornato a Firenzeattorno al 1700, declina la propria arte, intrisa di classicismo, sulle gamme cromatiche e le sensibilità chiaroscu-rali di Sebastiano Ricci. L’incontro e lo studio delle opere del famoso maestro veneziano porterà a un inaspettatomutamento, come si evince osservando la Madonna in Gloria con Sant’Alessandro Papa e San Giovanni Battista, ese-guita nel 1715 per la Chiesa di S. Alessandro a Giogoli, in cui il Conti attesterà la propensione per il colorismo el’adesione a un fare pittorico di intensa vitalità, con pennellate veloci e sfrangiate.

Bibliografia di riferimento:

F. Berti, Francesco Conti, Firenze 2010

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 10099 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1118.PITTORE DEL XIX SECOLOPaesaggio con rovine architettoniche e figurePaesaggio con rovine e frateTecnica mista su carta, cm 38X48 (2)Stima € 400 - 600

1117.PITTORE DEL XVIII SECOLOPaesaggio con rovine architettoniche e figureOlio su tela, cm 78X64Stima € 800 - 1.200

Lo stile e il carattere delle figure suggeriscono una datazione al XVIII secolo, mentre la struttura compositiva e il gusto sono memori di un ruinismo di ma-trice romana. Ricordiamo, per avvicinarsi il più possibile all’ambito culturale, le personalità di Giovanni Ghisolfi (Milano, 1623/27 - 1683) e di Gian Paolo Pan-nini (Piacenza, 1691 - Roma, 1765). I confronti più efficaci si riscontrano in modo particolare sfogliando il catalogo di quest’ultimo, dove non poche sonole opere che presentano simili conformazioni sceniche, che segnano il larghissimo successo europeo della pittura di “capriccio”, in cui vengono liberamenteinterpretate le testimonianze della Roma antica.

Bibliografia di riferimento:

F. Arisi, Gian Paolo Pannini ed i fasti della Roma del ‘700, Roma 1986

A. Busiri Vici d’Arcevia, Giovanni Ghisolfi, un pittore milanese di rovine romane, a cura di F. Cosmelli, Roma 1992

Ispirate alle vedute archeologiche di Gian Paolo Pannini, le tempere in esame si datano al XIX secolo e ritraggono due scorci dei Fori imperiali. Se la primacomposizione iconograficamente è alquanto ‘classica’, la seconda celebra una figura singolare della Roma papalina, il predicatore Quaresimale, il quale ri-chiamava i fedeli ai loro doveri, terrorizzando i mancati penitenti e minacciando castighi divini e tormenti infernali. Durante gli ultimi giorni della Quare-sima, era d’uso fino all’ora dell’Ave Maria che tutti i bottegai tenessero chiusi i loro esercizi per partecipare all’ascolto delle infervorate e ammonitrici pre-diche, dette “Missioni”. A Campo Vaccino si teneva anche la Festa dello spezzare la Quaresima popolarmente chiamata del “segare la vecchia”, checonsisteva in un enorme fantoccio ripieno di arance, frutta secca e dolci che una volta aperto del suo contenuto, diveniva preda degli spettatori che fa-cevano a gara, spesso in maniera cruenta, per appropriarsene.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 102101 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1119.PITTORE DEL XVIII SECOLOSibilla TiburtinaOlio su tela, cm 73X98Stima € 1.500 - 2.000

1120.PITTORE DEL XVIII SECOLO Ritratto di dama nelle vesti di Allegoria della MusicaOlio su tela, cm 84X72Stima € 2.000 - 3.000

Il sentimento neoclassico, l’accurata stesura e la buona conservazione conferiscono al dipinto in esame un peculiare interesse e giustificano la tradizio-nale attribuzione a Tommaso Conca (Gaeta, 1734 - Roma, 1815). Il pittore imparò i precetti dell’arte nella bottega familiare con il padre Giovanni e lo zioSebastiano, acquisendo una formazione tardo barocca. Attivo tra il 1748 e il 1770 a Torino, dopo il ritorno a Roma, la sua produzione risente delle innova-zioni neoclassiche di Mengs e la cultura archeologica e letteraria lo agevola nei rapporti con i circoli intellettuali più avanzati della Capitale. Nel 1775 il prin-cipe Marcantonio Borghese gli commissiona la decorazione della Sala del Fauno Danzante e della Sala Egizia a Villa Borghese, impresa che riscosse un no-tevole successo e gli permise d’ottenere l’incarico di ornare la Sala delle Muse al Museo Pio Clementino in Vaticano (1785 - 1787).

Bibliografia di riferimento:

G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino1994, pp. 59 - 60, con bibliografia precedente

Ritratto elegantissimo che rappresenta una giovane donna alata con un violino. La datazione suggerita dagli elementi di stile è prettamente neoclassicae il carattere culturale oltre che arcadico indirizza la ricerca attributiva all’area nordica, verosimilmente austriaca o tedesca, e plausibilmente influenzata dalleprove di Angelika Kauffman. L’importanza metaforica dell’immagine risiede nell’insita duplicità della tela che può essere letta come ritratto e al contempoAllegoria della Musica, espressa con aulica eleganza e tenui colori pastello. Indubbia, come prima accennato, è la suggestione letteraria e teatrale ed è cu-rioso come il volto dell’effigiata somigli a quello di Maria Antonia di Baviera figlia dell’imperatore ed Elettore Carlo VII, conosciuta nel suo circolo arcadicocome Ermelinda Talea Pastorella Arcade e nota quale valente musicista, e per essersi esibita a Corte interpretando le opere da lei scritte.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 104103 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1123.GIOVANNI FRANCESCO BARBIERIdetto IL GUERCINO (seguace di)(Cento, 1591 - Bologna, 1666) San FrancescoOlio su tela, cm 69X59Stima € 500 - 800

Opera dal carattere guercinesco e databile al XVII secolo,raffrontabile con le tele realizzate dal maestro nella pienamaturità tra il quinto e il sesto decennio.

1121.SEBASTIANO DEL PIOMBO (seguace di)(Venezia, 1485 - Roma, 1547)Ritratto di CardinaleOlio su tela, cm 99X77,5Stima € 1.000 - 1.500

L’impianto compositivo dell’immagine rimanda alle opererinascimentali; interessante è infatti la similitudine dell’ef-figiato con il cardinale Reginald Pole (Stourton Castle,1500 - Lambeth, 1558), cardinale inglese tra i principaliprotagonisti dell’età della Controriforma di cui è noto un ri-tratto di Sebastiano del Piombo conservato all’Ermitage diSan Pietroburgo e una replica al Szepmüveszeti Muzeumdi Budapest che in antico era considerata opera di Raffaello.

Bibliografia di riferimento:

K. Garas, Alcuni ritratti poco noti del Rinascimento, in “ArteDocumento”, 2000, n. 14, pp. 74 - 79

1122.PITTORE DEL XVII SECOLORitratto di papa Leone IXOlio su tela, cm 71X57Stima € 300 - 500

1124.PITTORE DEL XVIII SECOLORitratto di Papa Benedetto XIIIOlio su tela, cm 66X82Stima € 600 - 800

Il ritratto raffigura papa Benedetto XIII, in latino ‘Benedic-tus PP. XIII’, al secolo Pietro Francesco (in religione Vin-cenzo Maria) Orsini (Gravina in Puglia, 1650 - Roma, 1730)e salito al soglio pontificio nel 1724. La composizione co-glie l’effigiato con un’espressione assorta, con una letteranella mano sinistra, seduto di tre quarti su una elegante se-dia in cima alla quale è posto lo stemma pontificio. Il voltoè caratterizzato da pieghe profonde che ne accentuano ilrealismo mentre i panneggi sono impreziositi da virtuosi-smi decorativi. Una simile immagine, ma di inferiore qua-lità, si conserva nel Museo della Fondazione Ettore Po-marici Santomasi di Gravina di Puglia, che derivaplausibilmente da un’invenzione di Pompeo Batoni.

Bibliografia di riferimento:

S. De Simone, Gli Orsini di Solofra e la pittura a Gravina fraXVII e XVIII secolo, Bari 2005, pp. 129 - 130

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 106105 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1126.PIETRO MARTIRE NERI (attr. a)(Cremona, 1591 - Roma, 1661)Ritratto del Vescovo Amico Panici di BobbioOlio su tela, cm 133X99Stima € 2.000 - 3.000

1125.PITTORE DEL XVIII SECOLORitratto di Clemente IXOlio su tela, cm 61X74Stima € 600 - 800

Il ritratto raffigura papa Clemente IX, nato Giulio Rospigliosi (Pistoia, 1600 - Roma, 1669), che salì al soglio pontificio nel1667. La sua effige più famosa è quella realizzata da Carlo Maratta nel 1669 mentre le versioni a mezzo busto sono inau-gurate da Giovanni Battista Gaulli (Roma, Galleria Nazionale di Palazzo Barberini, cfr. L. Mochi Onori, R. Vodret, GalleriaNazionale d’Arte Antica. Palazzo Barberini i dipinti. Catalogo sistematico, Roma 2008, p. 210). La tela in esame però, sem-bra derivare da quella apparentemente eseguita da Guglielmo Cortese (Saint-Hippolyte, 1628 - Roma, 1679) oggi allaWalters Art Gallery di Baltimora, che, debitrice della maniera del Maratta e del Gaulli, modula la sua verve estetica sugliesempi berniniani, esprimendo una notevole sensibilità realistica e cromatica.

Bibliografia di riferimento:

F. Petrucci, Pittura di ritratto a Roma. Il ‘600, Roma 2008, II, pp. 301 - 305, III, fig. 143 - 144

Il ritratto raffigura Amico Panici (Macerata, 1598 - Recanati, 1661), eletto da Urbano VIII nel 1634 Vescovo diLoreto e Recanati. L’autore dell’opera esibisce caratteri di stile prossimi a quelli di Pietro Martire Neri, il quale,allievo a Cremona del Malosso, proseguì la sua formazione a Mantova con Domenico Fetti, trasferendosi nel1629 a Roma, dove fu influenzato da Diego Velasquez (con cui collaborò) e dal Barocco capitolino, dedican-dosi in modo preponderante alla ritrattistica.

Bibliografia di riferimento:

F. Petrucci, Pittura di ritratto a Roma, Il Seicento, Roma 2008, I, pp. 367 - 368, II, pp. 695 - 700, figg. 594 - 560

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 108107 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1127.PITTORE DEL XIX SECOLORitratti di donne in costumeAcquerelli su carta, cm 30X40 (6)Stima € 1.000 - 1.500

1128.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOVeduta di TivoliVeduta del TevereOlio su tavola, diam. cm 21,5 (2)Stima € 500 - 800

Sono di rimarchevole eleganza queste piccole vedute raffiguranti le cascate di Tivoli e del Tevere, memori del miglior vedutismo capitolino, prevalentemente orien-tato a descrivere scorci della Città Eterna e della campagna laziale, esprimendo una vena creativa di notevole modernità. Nel caso di queste tavole le immagini sem-brano travalicare il Classicismo settecentesco per giungere ad esiti delicatamente ottocenteschi, per morbidezza atmosferica, ricchezza di mezzi toni e di sfumature,raggiungendo un ragguardevole esito estetico e di aderenza alla realtà visiva. Proseguendo nelle indagini, l’autore presenta interessanti similitudini con Jean-Joseph-Xavier Bidauld (1758 - 1846), documentato in Italia dal 1785 al 1790, che indirizzano l’attribuzione a un artista francese.

Bibliografia di riferimento:

P. Conisbee, S. Faunce, J. Strick, In the Light of Italy: Corot and Early Open-Air Painting. New Haven; Yale University Press, 1996

A. Ottani Cavina, Un paese incantato. Italia dipinta da Thomas Jones a Corot, Milano 2002, pp. 124 - 125, nn. 79 - 81

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 110109 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1130.IPPOLITO CAFFI (scuola di)(Belluno, 1809 - Lissa, 1866)Veduta del Foro RomanoOlio su tela, cm 67X150Stima € 3.000 - 4.000

1129.CAREL MAX GERLACH QUAEDVLIEG(Valkenburg, 1823 - Roma, 1874)ButteriFirmato in basso a sinistraOlio su tela, cm 56X115Stima € 4.000 - 6.000

Documentato a Roma dal 1854, l’artista si formò presso le accademie di belle arti di Anversa e Dusseldorf. Nella Città Eterna intraprese una carriera auto-noma aprendo il proprio studio in Via Margutta 48 e l’inizio della sua attività fu principalmente indirizzato allo studio delle antichità classiche, ma ben pre-sto si dedicò a descrivere scorci e vedute, scene di vita romana, spingendosi a dipingere la realtà rurale della campagna laziale. Documentati sono gli elogicoevi della critica, in modo particolare nei confronti delle tele raffiguranti il Carnevale di Roma esposto alla Biennale di Belle Arti del 1861 e La Breccia diPorta Pia che gli valse il titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio.

Bibliografia di riferimento:

R. Mammuccari, Viaggio a Roma e nella sua campagna, Roma 2007, p. 274

Bibliografia di riferimento:

A. Scarpa, Caffi. Luci del Mediterraneo, catalogo della mostra, Milano 2005, pp. 284 - 285, n. 92

Caffi. Luci del Mediterraneo, Catalogo della mostra a cura di Annalisa Scarpa, Milano 2005, pp. 284 – 285, n. 92

Databile al XIX Secolo, questa bellissima tela raffigura il Foro Romano secondo uno dei punti di vista più noti e frequentati dagli artisti sin dai tempi di Ma-arten van Heemskerck (Heemskerck 1498 – Haarlem 1574), a cui dobbiamo un disegno assai simile conservato allo Staatliche Museen di Berlino, per giun-gere a Ippolito Caffi che ci offre una visuale analoga, citando altresì il gruppo dei cosiddetti “pittori fotografi” del caffè Greco. Anche il nostro artista, comeil Caffi, ha scelto le colonne del tempio di Vespasiano, con l’arco di trionfo di Settimio Severo e la chiesa dei Santi Quirico e Giuditta, e al centro in secon-do, piano la colonna di Foca, mentre a destra si intravede il tempio dei Dioscuri e a sinistra, a chiudere la composizione, si osserva la chiesa dei Santi Lucae Martina.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 112111 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1133.PITTORE DEL XIX SECOLOParideOlio su tela, cm 61X49Iscritto sul retro ‘study for at the prow Etty’Stima € 800 - 1.200

1134.PITTORE DEL XIX SECOLOSan Giovanni BattistaOlio su tela, cm 160X109Stima € 1.500 - 2.500

Di misure prossime al vero, il dipinto in esame mostra unanotevole qualità pittorica e, sia pur databile al XIX se-colo, esprime un’evidente classicità e la suggestione de-gli aulici modelli dell’età rinascimentale e barocca. Inmodo particolare possiamo confrontare la composizionecon il San Giovanni Battista di Guido Reni conservatopresso la Dulwich College Picture Gallery di Londra, asua volta desunta dal famoso San Giovannino di Raffaellocustodito al Museo degli Uffizi. La nostra composizionesorprende altresì per il raffinato tessuto pittorico, ottenutocon pigmenti preziosi e sensibili stesure a velatura.

1131.PITTORE DEL XIX SECOLOPerseoOlio su tela, cm 92,5X72,5Stima € 800 - 1.200

1132.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOErcole e CerberoOlio su tela, cm 114X91Stima € 1.000 - 2.000

Di evidente carattere tenebroso, il dipinto si ascrive allaScuola Veneziana del XVII secolo e presenta analogie distile con le opere di Antonio zanchi (Este, 1631 - Venezia,1722), artista che esprime appieno la poetica chiaroscu-rale della sua epoca, coniugando il lessico del naturalismod’origine meridionale e langettiano con la tradizione deltardo manierismo veneto, soprattutto di memoria tinto-rettesca. A suffragare queste prime impressioni è il San-sone conservato nella Galleria Nazionale di Praga attri-buito al maestro dal Pallucchini nel 1968 (zampetti, p. 551,n. 95, fig. 624), che riconosciuto al periodo giovanile perle attinenze con il Ruschi e il Langetti, offre alla nostra telaanche un interessante riscontro cronologico.

Bibliografia di riferimento:

P. zampetti, Antonio Zanchi, in “I pittori bergamaschi dalXIII al XIX secolo. Il Seicento”. IV, Bergamo 1987, 571/140

R. Pallucchini, La Pittura veneziana del Seicento, Milano,1981, I, pp. 251-257, II, figg. 807-836

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 114113 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1135.CESARE DANDINI(1595 - 1658)CleopatraOlio su tela cm 62,5X77,5Stima € 6.000 - 8.000

Ricca di preziosi effetti smaltati, questa prova pittorica di Cesare Dandini attesta la particolare vivacità creativa e la favorita affabilità del pittore rispetto ai suoi colle-ghi fiorentini, grazie all’educazione eterogenea appresa nelle botteghe di Francesco Curradi, di Cristofano Allori e Domenico Cresti. Di non poca importanza fu il viag-gio di studio a Roma e l’influenza di Guido Reni, i cui esempi il Dandini plasmerà sui modelli di Francesco Furini, pervenendo così a esiti di straordinaria eleganza.Non fu certo un caso che nel 1974 una simile versione fu attribuita al divino bolognese, documentando da una parte la qualità della sua arte, ma anche un’aperturacreativa che travalicava i limiti geografici della cultura d’origine. Sorprende altresì, come l’artista concepisca canoni estetici di sapore neomanierista coniugandoli aun fare pittorico barocco, dove la figura colta al limite della superficie prospettica, quasi schiacciata sul primo piano, estende le proprie forme attraverso una soda fi-sicità e una dirompente tavolozza, testimoniando come durante la maturità non gli venga mai a mancare l’energia creativa.

Bibliografia di riferimento:

S. Bellesi, Cesare Dandini, Torino, 1996, p. 158, n. 100

S. Bellesi, Cesare Dandini. Addenda al catalogo dei dipinti, Firenze 2007

S. Bellesi, Catalogo dei pittori fiorentini del ‘600 e ‘700, Firenze 2009, I, pp. 120 - 122, figg. 389 - 408

Le figure a mezzo busto, dal morbido chiaroscuro e dall’incarnato diafano sono una tipologia illustrativa peculiare della pittura fiorentina seicentesca. Il di-pinto in esame, infatti, si riconosce a Onorio Marinari, che allievo di Carlo Dolci e interprete della sua verve devozionale, ne muta l’indirizzo estetico espri-mendo una visione più libera e mondana del proprio fare pittorico. Come prova il confronto con le opere di certa autografia - quale ad esempio la Salomédel Museo di Belle Arti di Budapest - l’esemplare in esame si attesta di buona qualità e (sia pur simile dal punto di vista compositivo) ne è indipendenterispetto la realizzazione disegnativa. Rimane nondimeno indubbio che l’immagine beneficiò di una straordinaria fortuna e le fonti storiche e archivistichene documentano molteplici versioni. Tornando al rapporto con il Dolci, appare evidente che il Marinari opta per una superficie meno smaltata, una ma-teria pastosa dalla vivacità barocca e ricca di effetti chiaroscurali, esibendo le suggestioni desunte dal Furini e dal Volterrano.

Bibliografia di riferimento:

S. Benassai, Onorio Marinari. Pittore nella Firenze degli ultimi Medici, Firenze 2011, pp. 133-134, n. 57

1136.ONORIO MARINARI(1627 - 1715)SaloméOlio su tela, cm 65X79Stima € 4.000 - 6.000

Bibliografia:S. Bellesi, Studi sulla pittura e sulla scultura del ‘600 e ‘700 a Firenze, Firenze 2013

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 116115 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1140.PITTORE DEL XVIII SECOLOVeduta ideale di portoOlio su tela, cm 50X33Stima € 1.500 - 2.000

1137.CLAUDE-JOSEPH VERNET (seguace di)(Avignone, 1714 - Parigi, 1789)Paesaggio costiero con figure a luce lunareOlio su tela, cm 81X106Stima € 800 - 1.200

L’opera è indubbiamente ispirata da Claude-Joseph Ver-net, noto per essere uno dei più importanti paesaggistidella pittura europea del XVIII secolo e specialista nel raf-figurare marine. Allievo di Adriaen Manglard a Roma nel1734, acquisì grande fama e fu attivo per il Duca di Saint-Aignan e per altri dignitari di Francia, nonché per moltinobili di passaggio in Italia nel corso del Grand Tour. Ri-tornò in Francia nel 1750. La tela in esame sembra ispirarsialla bellissima marina notturna conservata nel museoCarmen Thyssen-Bornemisza e recava un’attribuzione aSalvatore Fergola (Napoli, 1799 - 1874).

1138.PITTORE DEL XIX SECOLOVeduta di cittá grecaFirmato: ‘Tuite’Olio su tela, cm 47X74Stima € 400 - 600

1139.PITTORE DEL XIX SECOLOButteriFirmato in basso a sinistraOlio su tela, cm 88X125Stima € 800 - 1.200

Già attribuito a Gennaro Greco (Napoli, 1663 - 1714), il dipinto si riconduce all’ambito dell’artista. A suggerirne il riferimento è il carattere squisitamentedecorativo dello stile e dell’immagine, facilmente confrontabili con le opere di certa autografia. Tuttavia la concezione di questo capriccio con rovine e ve-duta di mare appare meno partecipe dei caratteri tipici di el Greco, esibendo una scenografia decisamente più distesa, sognante, pienamente settecen-tesca e memorie del lorenese. Così le figure, costruite velocemente ma non a macchia. Di bella qualità sono le strutture architettoniche, accarezzate dauna delicata luce meridiana e costruite con sapienza prospettica, secondo un filone illustrativo che va ben oltre l’esclusivo genere del capriccio, mostran-doci la particolare indole del nostro pittore nel descrivere paesaggi immaginari e narrazioni alla stregua di fondali scenici dal netto sapore teatrale.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 118117 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1142.PITTORE NAPOLETANO DEL XVIII SECOLORitratto di damaOlio su tela, cm 94X69Stima € 300 - 500

1141.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOAutoritratto di Anton Rafael MengsOlio su tela, cm 104X75Stima € 1.500 - 2.500

Bibliografia:A. zanella, Figures d’hommes, portraits du XVe au XIX e siecle, catalogo della mostra, Muse´e Fragonard de Grasse, 2012

Sono note diverse versioni di questo dipinto e la più celebre è custodita nel Corridoio Vasariano agli Uffizi. L’esistenza di numerosi autoritratti dell’artistaindica la naturale propensione a ricercare per mezzo della pittura l’essenzialità e l’introspezione della propria personalità, contrapponendosi alla culturatardo barocca e accademica a Roma durante il XVIII secolo. è documentato che l’immagine donata a Leopoldo de’ Medici e destinata ad ornare la sua gal-leria di ritratti fu realizzata nel 1728 ed è altrettanto noto attraverso le fonti che Mengs vagliò personalmente dove la opera dovesse esser collocata: sottol’Autoritratto di Raffaello, a chiaro monito di come interpretava la missione della sua arte. La fortuna critica e la conseguente produzione di numerose co-pie e repliche fu certamente indotta dagli elogi che gli amatori d’arte rivolsero al dipinto, i cui echi si avvertono ancora alla fine del Settecento nelle pa-role di Luigi Lanzi (1782): “niuno mira questo ritratto, che non si arresti a considerarlo, e non senta destarsi nell’animo vari affetti: ammirazione di un uomoche può dirsi apelle di questa età per la grazia del pennello...”.

Bibliografia di riferimento:

S. Roettgen, Mengs, la scoperta del Neoclassico, catalogo della mostra, Padova 2001, pp. 106 - 107, n. 5

Nessuna inscrizione o notizia documentaria offre l’opportunità di riconoscere l’identità dell’effigiata, nondimeno, la tipologia del volto, il carattere pittorico el’abbigliamento permettono di assegnarne l’esecuzione ad un artista napoletano del XVIII secolo, con esiti di stile prossimi a Carlo Amalfi (documentato tra il1740 e il 1774). L’immagine esibisce inequivocabili influenze desunte dalla ritrattistica di Francesco Solimena, qui espresse indubbiamente con minore fragranzae splendore, ma risalta in ogni caso l’intensità psicologica e la libertà di posa con cui l’artista descrive il personaggio. Particolare è anche la direzione dello sguardo,indirizzato verso l’osservatore, quasi a rilevare l’alterigia del portamento, a sua volta sottolineata dalla peculiare espressione degli occhi e delle labbra. Questielementi distintivi conferiscono, sia pur nell’ambito di una ritrattistica non ufficiale, tutta la valenza dello stato sociale del personaggio.

Bibliografia di riferimento:

N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Rococò al Classicismo, vol. I Napoli 1988, p. 89, pp. 364 - 377, figg. 344 – 374

I. Aiello, Carlo Amalfi pittore del ‘700, Napoli 1989

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 120119 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1145.PITTORE OLANDESEDEL XVI-XVII SECOLORitratto di donna allo specchio (Vanitas)Olio su tavola, cm 39X55Stima € 1.500 - 2.500

Eseguito su tavola e databile al XVI-XVII secolo, il dipintoriprende un tema particolarmente apprezzato dalla cul-tura rinascimentale e manieristica a partire dagli esempidi Tiziano Vecellio con la sua straordinaria Venere allo spec-chio, a sua volta interpretato da Pietro Paolo Rubens. Maquesta tradizione illustrativa la troviamo sin dal Quattro-cento, ricordandoci del particolare riflesso che il pittorefiammingo Jan van Eyck inserisce nel Ritratto dei coniugiArnolfini. Lo specchio allora, per le sue caratteristiche, siscopre quale oggetto con cui gli artisti misurano la lorobravura pittorica, offrendoci quello che non è visibile e aquesto proposito basti citare il celebre Las Meninas diDiego Velázquez conservato al Prado. Ma se in questocaso lo specchio diviene replica del mondo, allude altresìall’inganno, alla fugacità del presente e quindi della vanitàumana. L’ambiguità dell’oggetto diviene allora monitoverso ciò che è fasullo ed invita, a guardare sé stessi,mentre è in grado di mostrare i lati nascosti, soprattuttociò che la realtà apparente nasconde alle sue spalle.

1146.PITTORE DEL XVIII SECOLOScena mitologicaOlio su tavola, cm 28X18Stima € 400 - 600

Eseguita su tavola l’opera si attribuisce a un pittore diScuola Veneta, probabilmente veronese e attivo durantei primi anni del XVII secolo. Il tema raffigurato, già inter-pretato nell’episodio biblico di Giuseppe e la moglie di Pu-tifarre, si riconosce nella vicenda ovidiana di Glauco tra-mutato in mostro dalla maga Circe. Tornando allo stile, icaratteri di scrittura riflettono le esperienze chiaroscuralidel tardo Cinquecento formulate dagli allievi di FeliceBrusasorci. Questa traccia di studio ci consente di ipotiz-zare quale autore Pasquale Ottino (Verona, c. 1570 - 1630),che svilupperà la sua indole tenebrosa a Roma durante ilsecondo decennio del Seicento. Maestro di notevolefama e talento, capace di ben interpretare gli insegna-menti del Saraceni e del Gentileschi, Ottino è altresì ap-prezzato dagli amatori d’arte per i sui quadri in piccolo ca-ratterizzati da intensi contrasti luminosi.

Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La Pittura veneziana del Seicento, Milano1993, I, pp. 119 - 123

1143.JOOS VAN CLEVE (seguace di)(Cleves, 1485 - Anversa, 1540) Madonna delle ciliegieOlio su tavola, cm 61X49Stima € 3.000 - 5.000

Generalmente attribuita a un artista di Scuola Leonarde-sca, la tavola in esame esprime caratteri stilistici pretta-mente fiamminghi e riconducibili a un seguace di JoosVan Cleve; artista attivo ad Anversa durante i primi decennidel Cinquecento che, grazie ai suoi diversi viaggi di studio,arricchì il proprio bagaglio figurativo di elementi ecletticie in modo particolare italianizzanti. Plausibilmente le sug-gestioni leonardesche le apprese durante il viaggio in Ita-lia dove nel 1520 è documentato a Genova ove lasciò lapala per la Chiesa di Santa Maria della Pace oggi al Louvree ciò permise la diffusione nel Nord Europa delle tipologieideate dal maestro italiano. (cfr. J. O. Hand, Joos van Cleve.The early and mature paintings, dissertatie, Princeton Uni-versity, 1978, p. 214). Una simile composizione nel 1993 erasegnalata presso la Galleria Galleria De Jonckheere a Pa-rigi e pubblicata da L. Baldass (Joos van Cleve: der Meister desTodes Maria, Vienna 1925, p.33, No 94).

1144.PITTORE DEL XVII SECOLOSacra FamigliaOlio su rame, cm 19X26,5Stima € 500 - 800

Il dipinto richiama il culto diffusosi dal IV secolo di SanGiuseppe falegname. L’iconografia è alquanto tipica evede la Vergine Maria intenta ai lavori domestici, Giu-seppe al banco da lavoro e il piccolo Gesù che aiuta il pa-dre. La nostra opera esprime un carattere stilistico che sipuò circoscrivere tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secoloe l’autore si può riconoscere in un maestro fiammingo ita-lianizzante. L’analisi delle forme e delle fisionomie con-sente di cogliere inflessioni centro italiane, memori diFrancesco Vanni, Federico Barocci, Ventura Salimbeni eDenijs Calvaert. Possiamo notare come l’artista ha cu-rato in modo particolare i brani di natura morta, primi fratutti i preziosi piatti in maiolica, e le vesti, dettagli altresìavvalorati dalla buona conservazione del tessuto pittorico.Questi particolari e l’osservazione delle fisionomie puòsuggerire l’ipotesi che il pittore fu partecipe del rinasci-mento napoletano a cui presero parte quali protagonistiCornelis Smet (documentato a Napoli tra il 1574 e il1592) e Teodoro d’Errico (Amsterdam, 1544 - 1618).

Bibliografia di riferimento:

P. Leone De Castris, 1573: l’ondata fiamminga. CornelisSmet e Teodoro d’Errico capofila della “maniera tenera” alSud, in “Pittura del Cinquecento a Napoli. 1573-1606 l’ul-tima maniera”, Napoli 1991, pp. 31-83, 330-332

G. Previtali, La pittura a Napoli tra Cinquecento e Seicento,Napoli 1991, pp. 11-17

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 122121 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1148.GIOVANNI PAOLO PANNINI (cerchia di)(Piacenza, 1692 - Roma, 1765)Capriccio architettonico con figure e nave alla fondaOlio su tela, cm 74X90 Stima € 1.500 - 2.500

1147.GIOVANNI PAOLO PANNINI (cerchia di)Capriccio architettonico con arca e figureOlio su tela, cm 74X90Stima € 1.500 - 2.500

PENDANT DEL LOTTO SEGUENTE

I dipinti raffigurano rovine romane con sculture, decorazioni architettoniche e arche dove si muovono piccole figure in costume arcadico. Il carattere illu-strativo mostra immediatamente il debito nei confronti delle scenografie ideate dal pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini (Piacenza, 1692 - Roma, 1765).L’artista, giunto a Roma nel 1717, divenne l’autore di celebrate vedute dell’Urbe e suntuosi “capricci architettonici”, dando origine a un genere iconogra-fico destinato ad avere uno straordinario successo collezionistico e innumerevoli seguaci. In questi due dipinti si interpretano in maniera fantastica le te-stimonianze archeologiche della Roma Antica, caratterizzate da spazialità monumentale e tonalità cromatiche intense, fortemente chiaroscurate per mo-dellare al meglio i volumi delle architetture.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 124123 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1151.PITTORE FIAMMINGO DEL XVII-XVIII SE-COLOBetsabea al bagnoOlio su rame, cm 47X36Stima € 300 - 500

La figura di Betsabea risalta al centro della composizione,la bellezza della donna spicca per il biancore della pelleserica a contrasto con le accese tonalità delle vesti, equi-librando lo spazio scenico che a sinistra si apre verso unfondale architettonico. I caratteri di stile e scrittura sug-geriscono l’origine fiamminga dell’autore e rammentanole diverse composizioni a carattere caravaggesco realiz-zate ad esempio da Artemisia Gentileschi e altri esponentidell’Arte barocca italiana.

1152.PITTORE FRANCESE DEL XIX SECOLOPaesaggio con figuraOlio su zinco, cm 47X35,5Stima € 400 - 600

Il dipinto in esame raffigura una giovane donna che scrivesu una roccia alcuni titoli teatrali quali il Tiranno domestico,La Principessa Urrsines e La Figlia di Honor, opere scritte daldrammaturgo francese Alexandre Duval, pseudonimo diAlexandre-Vincent Pineux-Duval (Rennes, 1767 - Parigi,1842). E’ curioso a questo punto rilevare che Alexandre è ziodel pittore Amaury-Duval (Montrouge, 1808 - Parigi, 1885),allievo di Ingres, protagonista della corrente artistica dei “pri-mitivi” francesi. Dopo essersi avvalso degli insegnamenti diIngres, l’artista se ne scostò, accentuando i caratteri di Ma-niera e un Classicismo letterario di gusto romantico.

1149.PITTORE FRANCESE DEL XVIII SECOLORitratto di dama in veste di VenereOlio su tela, cm 45X68Stima € 800 - 1.200

Lo stile del dipinto esprime inequivocabili stilemi francesie si codifica quale ritratto allegorico. La donna effigiata,forse riconoscibile nella figura di Madame de Pompa-dour, è qui descritta nelle vesti di Venere, secondo unaconsuetudine celebrativa che trova la sua origine du-rante il Rinascimento. Nel corso del XVIII secolo riscon-triamo in Francia una vera e propria predilezione perquesto peculiare genere ritrattistico, che coniuga la vanitàcon allusioni classiche e letterarie, con il fine di offrireun’icona di perfezione, esaltando la bellezza esteriore eumana della donna.

1150.PITTORE FRANCESE DEL XIX SECOLOVenere e AdoneOlio su tela, cm 48X37Stima € 800 - 1.200

Adone, nato dall’unione incestuosa tra Cinira, re di Ciproe sua figlia Mirra, era un giovane bellissimo di cui si inna-morò Venere dopo essersi graffiata con una delle freccedi Cupido. La scena dell’opera descrive il vano tentativodella dea di trattenere con sè l’amato, intuendo il suo tra-gico destino. Un giorno, infatti, Adone fu ferito mortal-mente da un cinghiale e nel punto in cui cadde il suo san-gue fiorirono degli anemoni. Si tratta di uno dei piùfamosi miti narrati nel decimo libro delle Metamorfosi, ce-lebre opera del poeta latino Publio Ovidio Nasone e la suafortuna artistica è testimoniata da una lunga tradizioneletteraria e illustrativa che affonda le radici nell’arte grecae giunge al suo apice nella pittura italiana dell’età rina-scimentale e barocca.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 126125 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1155.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLORitratto di giovinetto con veste azzurraOlio su tela, cm 61X49Stima € 800 - 1.200

In ottimo stato di conservazione, Il dipinto raffigura ungiovinetto posto di tre quarti con lo sguardo rivolto versol’osservatore. La delicata cromia della marsina color tur-chino, risalta per contrasto con le eleganti marezzature eil volto diafano, che si staglia su uno sfondo grigio can-giante. La buona qualità dei pigmenti e l’accurata stesura,rimarcano l’importanza sociale dell’effigiato, che affettauna posa compassata. Lo stile suggerisce l’attribuzione adun artista francese, il cui gusto cosmopolita si esprime se-condo la moda ritrattistica europea settecentesca, qui ad-dolcita dall’espressione naturale dell’adolescente.

1156.PITTORE DEL XIX SECOLORitratto della Marchesa D’OsmondFirmato e datato: ‘J.b. Isabey 1820’Tela applicata su rame, cm 78X60,5Stima € 400 - 600

L’opera si riconosce alla mano di Jean-Baptiste Isabey,nato a Nancy nel 1767 e morto a Parigi nel 1855, noto perla sua produzione ritrattistica espressa in raffinate minia-ture. La nostra effige raffigura Helen Dillon marchesa diOsmond, madre della contessa di Boigne. Di questo ri-tratto è nota anche un’incisione conservata nella colle-zione di Mademoiselle Osmonde e utilizzata quale fron-tespizio nel volume intitolato: Ricordi della contessa diBoigne nata da Osmond, edito nel 1921 da Emile PaulBrothers editori.

1153.PITTORE DEL XVIII SECOLORitratto di bimbo come amorinoOlio su tela ovale, cm 56X70Stima € 1.500 - 2.500

Il dipinto riecheggia la ritrattistica allegorica di gustofrancese e fiamminga in auge tra il XVII e il XVIII secolo ein queste forme elaborata da Pierre Mignard, ma le cui ori-gini si rintracciano nella pittura rinascimentale italiana.L’immagine descrive un bimbo ignudo avvolto da unosgargiante drappo blu e nella mano sinistra una freccia,alludendo alla figura mitologica di Cupido.

1154.ANTONIO MERCURIO AMOROSI (attr. a)(Comunanza, 1660 - 1738) Ritratto di giovinetta con orologioOlio su rame, cm 22X16Stima € 400 - 600

Il dipinto si attribuisce al pittore Antonio Mercurio Amo-rosi per i caratteri di stile e scrittura, nonché per la tipo-logia del soggetto legato al mondo dell’infanzia. La suaformazione avvenne con il conterraneo Giuseppe Ghezzie seguitò con il figlio di questi, Pier Leone. La fortunatacarriera dell’artista è documentata da Lione Pascoli, suobiografo ed estimatore. La tela si data intorno al 1700 e ri-trae una fanciulla dall’aria sognante che tiene con lamano sinistra un orologio.

Bibliografia di riferimento:

C. Maggini, Antonio Mercurio Amorosi pittore (1660-1738),Rimini 1996

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 128127 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1157.

PITTORE DEL XVII SECOLOApollo Olio su tela, cm 105X128Stima € 8.000 - 12.000

Dal carattere caravaggesco e di eleganza classicista, il dipinto raffigura Apollo, il dio greco della musicae dell’armonia. Gli aspetti di stile dell’opera conducono la ricerca attributiva ai primi decenni del XVIIsecolo, ma la peculiare fisionomia della figura evidenzia le strette affinità con l’arte di Tommaso Salini(Roma, 1575 circa - 1625), noto per la produzione di nature morte e dipinti di figura. L’artista, allievo diGiovanni Baglione, esprime un’adesione discreta e non palmare ai dettami del Merisi, a favore di un rea-lismo venato di inflessioni tardo manieriste e, nel nostro caso, modulato sugli esempi di un caravaggi-smo riformato di ascendenza francese e in modo particolare da Simon Vouet. Di particolare qualità èil brano di natura morta in catalogo che descrive gli strumenti musicali, tra cui riconosciamo oltre al vio-lino, la tiorba e una chitarra.

Bibliografia di riferimento:

D. Pegazzano, Documenti per Tommaso Salini, in “Paragone”, 571-573, 1997, pp. 130-146

L. Spezzaferro, in Caravaggio e l’Europa. Il movimento caravaggesco internazionale da Caravaggio a Mat-tia Preti, catalogo della mostra a cura di Vittorio Sgarbi, Milano, 2005, pp. 194 - 195.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 130129 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1160.LUIGI ADEMOLLO(Milano, 1764 - Firenze, 1849)Scena classicaMatita e biacca su carta, cm 17X16Stima € 300 - 500

1158.LUIGI ADEMOLLO(Milano, 1764 - Firenze, 1849)Scene classicheMatita e biacca su carta, cm 15X37 (2)Stima € 500 - 800

1159.LUIGI ADEMOLLO(Milano, 1764 - Firenze, 1849)Scene classicheMatita e biacca su carta, cm 15X37 (2)Stima € 500 - 800

Lo stile severo, “alfieriano”, di Ademollo è in questi disegni esemplarmente documentato. L’enfasi narrativa del pittore neo-classico si svolge secondo i metri della scultura a bassorilievo classica, da Ademollo acquisita non solo attraverso lo stu-dio delle antichità ma anche della letteratura. Grande conoscitore di Omero, Virgilio, Plutarco, del Vecchio e del NuovoTestamento, della storia romana attraverso i testi di Catrou e Rovillé e di Rollin, Ademollo nei suoi testi pittorici ha sem-pre inteso emulare la tensione narrativa delle fonti letterarie, attribuendo, così, un valore emotivo al dato figurativo at-traverso evidenti estensioni gestuali, movenze eloquenti, espressioni icastiche.

Bibliografia di riferimento:

F. Leone, Luigi Ademollo (1764 - 1849): l’enfasi narrativa di un pittore neoclassico, olii, disegni e tempere, Roma 2008,con bibliografia precedente

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 132131 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1162.PITTORE DEL XIX SECOLOPaesaggioOlio su tela, cm 74X101Stima € 1.500 - 2.000

Databile ai primi decenni del XIX secolo, il dipinto raffigura un ampio paesaggio, riconoscibile verosimilmente quale veduta del Ponte Lucano sito nellapiana di Tivoli presso il fiume Aniene, costruito in onore del console Plautus Silvanus nel I secolo d.C.. La struttura era uno splendido monumento che haconservato per parecchi secoli il suo rivestimento bianco in travertino, ancora in parte esistente. Il nome deriva dal diumviro Plauzio Lucano che nei primianni dell’Impero ne avrebbe curato la realizzazione a cinque arcate. Allo scoppio della guerra tra l’Impero romano e Totila, re dei Goti (541 - 552 d.C.) l’eser-cito barbaro tagliò la prima arcata, per rallentare l’avanzata dell’esercito romano-bizantino guidato da Narsete e assicurarsi una sicura via di fuga. Nei pressidel ponte era stato realizzato un porto in cui erano ancorati barconi che poi ripartivano per la vicinissima Urbe, dopo essere stati caricati con i legnami deiboschi tiburtini e soprattutto con la ricercata pietra locale, il lapis tiburtinus, vale a dire il travertino utilizzato per l’abbellimento o la costruzione di moltiedifici pubblici, tra cui il Colosseo, di cui oggi i blocchi costitutivi sono visibili perché privati del rivestimento antico.

1161.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOPaesaggioOlio su tela, cm 98X130Stima € 1.800 - 2.200

Il dipinto, da riferire ad un artista attivo a Roma durante il tardo XVIII secolo, raffigura un ampio paesaggio con un monastero fortificato. Lo stile si disco-sta dalle visioni arcadiche ed eroiche di Jan Frans van Bloemen e Gaspard Dughet, esibendo un taglio d’immagine dal sapore vedutistico e preromantico,in questa tela risolto aderendo ad una norma similare a quella di Giovan Francesco Grimaldi e Crescenzo Onofri. La felice coniugazione fra la scenografianaturale e l’elemento architettonico di sfondo, esalta la fuga prospettica della veduta e accerta il peculiare interesse dell’artista per le leggi dell’ottica, l’in-fluenza delle composizioni di Salvator Rosa, delle tele di Pieter Mulier e la moderna sensibilità atmosferica di Andrea Locatelli.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 134133 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1166.TIZIANO VECELLIO (seguace di)VenereOlio su tela, cm 59X86Stima € 1.000 - 1.500

La tela in esame nasce dai celebri dipinti raffiguranti Venerecon un musico, eseguiti verosimilmente per la corte im-periale da Tiziano Vecellio durante i soggiorni ad Augustanel 1548 e nel 1550-1551. Il tema allude all’Allegoria del-l’Amore sublimato in riferimento alla cultura neoplato-nica, ma altrettanto evidente è il rimando alla locuzione la-tina ‘Ut pictura poësis’, formulata dal poeta Quinto OrazioFlacco e alla metafora dei sensi. Il tema, quindi, è la musicacome metafora e immagine dell’amore, in accordo con leteorie di Panofsky, Brendel e Wind, così come fu trattata nelDe Amore da Ficino e negli Asolani da Bembo, in cui l’uditoe la vista sono, secondo gli autori citati, i sensi più nobili pergiungere all’amore e alla bellezza.

1167.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOAllegoria dell’AfricaMatita e acquerello su carta, cm 47X72Stima € 300 - 500

1168.ANNIBALE CARRACCI (seguace di)Elemosina di San RoccoMatita su carta, cm 52X72Stima € 300 - 500

1163.PITTORE DEL XIX SECOLOVeturia ai piedi di CoriolanoOlio su tela, cm 66X100Stima € 800 - 1.200

Il dipinto databile al XIX secolo, descrive l’episodio piùdrammatico della storia di Gneo Marcio, generale romanodi origine sabina che meritò il nomen ex virtute di “Corio-lano” per aver sconfitto i Volsci nella loro capitale, Coriolonel 493 a.c. Come ringraziamento gli furono offerti un ca-vallo da guerra, uno schiavo e molto argento che però ri-fiutò. Dopo aver fatto ritorno a Roma fu accusato di tradi-mento e costretto all’esilio. Per vendicarsi dell’onta ilcondottiero si pose a capo dei suoi vecchi nemici, i Volsci,per conquistare l’Urbe, ma durante l’assedio fu distolto dal-l’intento dalla madre, che riuscì a dissuaderlo dall’impresa.

1164.PITTORE DEL XIX SECOLOEttore e AndromacaOlio su carta applicata su tela, cm 58X94Stima € 800 - 1.200

1165.PITTORE DEL XIX SECOLOLucreziaOlio su tela, cm 33X41Stima € 300 - 500

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 136135 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1171.PITTORE DEL XVII SECOLOSatiro che frusta una ninfaPan e SiringaOlio su tavola, diam. cm 12 (2)Stima € 800 - 1.200

Attribuibili ad un autore nord europeo, verosimilmente di scuola fiamminga, le immagini delle due graziose tavolette si ispirano alla serie di tredici stampea soggetto biblico e mitologico realizzate da Agostino Carracci che costituivano la cosiddetta “Serie delle Lascivie” per la presenza di nudi e la finalità ero-tica. Databili al 1595 per le evidenti suggestioni classiche apprese dall’artista durante il viaggio a Roma, un secondo riferimento cronologico è la salita alsoglio pontificio di Clemente VIII (1592 - 1605) che, in collera per la circolazione di queste acqueforti, biasimò il pittore dichiarando che erano inaccetta-bili per le per le persone timorate di Dio. Negli anni Ottanta un dipinto che copia in controparte la stampa con la fustigazione ninfa fu venduto da Sotheby’sa New York come Scuola Fiamminga (23 Giugno 1980, lotto 4) e nell’opera presa in esame la raffigurazione di Pan e Siringa, apparentemente desunta dallaGalleria Farnese di Annibale, fa supporre una datazione più avanzata.

Bibliografia di riferimento:

R. Cristofori, Agostino Annibale e Ludovico Carracci, Le stampe della Biblioteca palatina di Parma, Bologna 2005, pp. 262-263, n. 155

1169.GIOVANNI STANCHI (seguace di)(Roma, 1608 - c. 1673) Putto con festone fioritoOlio su tela, cm 62X122Stima € 1.500 - 2.000

1170.GIOVANNI STANCHI (seguace di)(Roma, 1608 - c. 1673) Putto con festone fioritoOlio su tela, cm 62X122Stima € 1.500 - 2.000

Queste felici composizioni raffiguranti putti e festoni fioriti sono da ascrivere ad un artista attivo Roma tra il XVII e il XVIII secolo. I precedenti iconograficisi riconoscono negli eleganti specchi dipinti da Mario Nuzzi e Carlo Maratta che ornano il salone di Palazzo Colonna a Roma, ma ricordiamo altresì la telaconservata al Museo di Rouen e quelle similari di Palazzo Chigi ad Ariccia, con la collaborazione per le parti figurate di Filippo Lauri. La fortuna commer-ciale e d’arredo del tema è altresì testimoniata da Pietro Navarra e in modo particolare da Franz Werner Tamm e da Giovanni Stanchi. Le tele in esame, chepresentano una buona qualità ed equilibrio formale, si possono attribuire alla produttiva bottega di quest’ultimo. Gli studi sulla famiglia Stanchi sono fattorecente grazie alle ricerche condotte da Antonio Alparone, Mina Gregori e Alberto Cottino (si veda il catalogo della mostra La Natura morta italiana da Ca-ravaggio al Settecento, Milano 2003, pp. 357 - 359) e il catalogo ragionato di Lanfranco Ravelli. Tuttavia, una sicura distinzione filologica fra i vari membridella bottega non è cosa facile e consiglia una dovuta prudenza. Giovanni nasce nel 1608, è di diciotto anni più anziano di Angelo e di quindici anni piùgiovane di Nicolò e si afferma presto come naturamortista di primaria importanza. I documenti lo dicono attivo sino al 1673, mentre Nicolò sino al 1690,ma certa è la loro stretta collaborazione.

Bibliografia di riferimento:

L. Ravelli, Gli Stanchi dei fiori, Bergamo 2005, con bibliografia precedente

G. Bocchi, U. Bocchi, Pittori di Natura Morta a Roma, artisti stranieri 1630 - 1750, Viadana 2004

G. Bocchi e U. Bocchi, Pittori di Natura Morta a Roma, artisti italiani 1630 - 1750, Viadana, 2005, pp. 245 - 328

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 138137 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1174.RUDOLF JOHAN BULHMANN(Hemberg, 1812 - zurich, 1890)Veduta di Castellamare di StabiaFirmato e datato in basso a sinistra ‘R. Bulhmann 1875’Olio su tela, cm 65X50Stima € 2.000 - 3.000

Nato in Svizzera, Bühlmann inizia la sua formazione artistica sotto Jakob Heinrich Reutlinger. Tra il 1836 e il 1871,il pittore è documentato in Italia, ammaliato dalla bellezza del paesaggio, soggiornando a Capri, Napoli e in Si-cilia dedicandosi al genere della veduta.

1172.PITTORE DEL XIX SECOLORitratto di Antonio CanovaOlio su cartoncino, cm 23X29Stima € 200 - 300

1173.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLORitratto d’uomoOlio su rame, cm 82X64Stima € 600 - 800

La peculiarità del dipinto in esame si riconosce nelle in-consuete dimensioni del supporto, generalmente im-piegato per opere di formato più contenuto e raffigura-zioni diverse rispetto alla ritrattistica. Oltre a questo indizioche conduce l’indagine attributiva all’area nord europea,anche i caratteri di stile riflettono echi verosimilmenteolandesi o britannici databili tra il XVII e il XVIII secolo. Lasobrietà dell’immagine espressa nei contrasti cromaticidell’ampio colletto bianco sull’abito di velluto nero el’ampia parrucca risalta la severità del viso con lo sguardorivolto all’osservatore. Sorprende in questo caso l’intro-spezione psicologica dell’effigiato, l’intenso realismoespressivo e una sapiente modulazione luministica.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 140139 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1176.PITTORE DEL XVII SECOLORitratto di donnaOlio su tela, cm 123,5X92,5Stima € 3.000 - 5.000

Databile al XVII secolo, il ritratto in esame esprime una cultura di matrice veneta e affinità di stile con le opere di Girolamo Forabosco (Venezia, 1605 - Pa-dova, 1679), artista da considerare tra i migliori maestri della pittura veneziana seicentesca. Allievo di Alessandro Varotari detto il Padovanino, del quale riu-scì brillantemente a modernizzare il timbro neo-cinquecentesco attraverso il contatto con Domenico Fetti e Bernardo Strozzi. L’artista subì altresì il fascinodella pittura bolognese e sebbene capace di immaginare complesse visioni sceniche, raggiunse la fama grazie alle doti di ritrattista. Le sue effigi, in cui tra-spaiono le nobili influenze del rinascimento lagunare, grazie al colore sfumato e al formidabile tocco del suo pennello riescono ad evocare vitalità e grandeimmediatezza espressiva.

Bibliografia di riferimento:

R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981, I, pp. 180-185; II, pp. 670 - 677, figg. 540-560

1175.CARLO AMALFI(Sorrento, 1707 - Napoli, 1787)Ritratto di famigliaOlio su tela, cm 195X140Stima € 4.000 - 6.000

Un gusto rococò di sapore francesizzante caratterizza questo piacevole dipinto, che riconosciamo al pittore Carlo Amalfi, significativo esponente della ri-trattistica napoletana settecentesca. La scena descrive il gruppo di figure intorno ad un busto femminile in bronzo ornato da ghirlande di fiori, in una sin-fonia che svaria dal bianco al rosa, dal rosso all’azzurro, con armonioso gusto decorativo e finezza cromatica. Formatosi alla scuola di Francesco Solimena,la sua ritrattistica mosse dal genere più aulico e strettamente barocco evolvendo in vigore espressivo prossimo ai modi di Gaspare Traversi (1732 - 1769),sino a giungere durante la maturità a creare composizioni prettamente rococò, esprimendo al meglio gli effetti ornamentali delle vesti e una caratteriz-zazione meno esasperata dei volti.

Il dipinto è corredato da una scheda di Giancarlo Sestieri.

Bibliografia di riferimento:N. Spinosa, Pittura napoletana del Settecento, dal Rococò al Classicismo, vol. I, Napoli 1988, p. 89, pp. 364 - 377, figg. 344 – 374

I. Aiello, Carlo Amalfi pittore del ‘700, Napoli 1989

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 142141 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1178.PITTORE DEL XV-XVI SECOLOCristo in pietà e angeliTempera su tavola, diam. cm 11Stima € 1.500 - 2.000

Stilisticamente databile al XV-XVI secolo, non è nota la funzione originaria di questa piccola tavola, forse parte di un reliquario o posta in una cimasa. L’im-magine raffigura ‘l’Imago Pietatis’, con il Redentore che emerge a due terzi dal sepolcro marmoreo. Il modello iconografico e compositivo è desunto dallacosiddetta ‘Immagine Gregoriana’, molto diffusa in occidente e così denominata per l’Altare di San Gregorio nella Chiesa di Santa Croce in Gerusalemmea Roma, la cui origine costantinopolitana conduce a una datazione trecentesca. Detto ciò, la fortuna illustrativa del soggetto si deve alle innumerevoli ta-volette dipinte veneto-bizantine. La nostra opera si ascrive ad un autore dell’Italia Centrale, verosimilmente umbro o marchigiano e attivo nel XVI secolo.

1177.PITTORE FIAMMINGO DEL XVI-XVII SECOLODaniele nella fossa dei leoniOlio su tela, cm 99X146,5Stima € 4.000 - 6.000

Il dipinto mostra inequivocabili caratteri nordici, infatti, la scenografia della composizione trova un confronto con la tela raffigurante Paesaggio con San Gi-rolamo realizzata nel 1547 da Maerten van Heemskerck, oggi conservata nella collezione Vaduz a Vienna (olio su tela, cm 105X161). La visionaria evoca-zione delle rovine è costellata da precise citazioni archeologiche: riconosciamo il Tempio di Saturno, l’Allegoria del Tevere e altri particolari architettonicidella Città Eterna. Così, la figura di Daniele appare quasi estranea alla struttura del campo visivo, come se fosse un’attenuante per giustificare la prevalentevolontà dell’artista nell’esibire la propria cultura classica.

Bibliografia di riferimento:

S. Mastrofini, in Rinascimento a Roma, nel segno di Michelangelo e di Raffaello, catalogo della mostra a cura di M. G. Bernardini e M. Bussagli, Roma 2011, p.294, n. 81

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 144143 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1180.PITTORE DEL XVI SECOLOCaino e AbeleOlio su tavola, cm 28X40Stima € 1.000 - 1.500

Opera da riferire ad un autore di scuola fiamminga attivodurante la seconda metà del XVI secolo e influenzatodalle creazioni di Frans Floris e Jan Soens.

1181.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOGiuseppe e la moglie di PutifarreOlio su tela, cm 45X59Stima € 500 - 800

1182.PITTORE DEL XVII SECOLOCompiantoOlio su tela, cm 61X105Stima € 800 - 1.200

Già attribuita a Giovanni Andrea De Ferrari (Genova, 1598-1669), non escludiamo che l’opera in esame possa essereinclusa nell’ambito della Scuola Genovese seicentesca eche l’autore esprima una rilettura del primo Naturalismocon interessanti effetti tenebrosi. Tuttavia non si può ne-gare che il dipinto conservi una punta di ambiguità stili-stica, suggerendo stilemi lombardi, riecheggiando leopere di Francesco Cairo e curiose interferenze bolo-gnesi. Questi indizi conducono a una datazione chescorre ben oltre la metà del secolo e ciò può in parte spie-gare la singolarità iconografica, dilatata dal punto di vistanarrativo e i manifesti presentimenti settecenteschi.

1179.PITTORE DEL XVII SECOLOSanta CeciliaOlio su tela, cm 164X114Stima € 1.500 - 2.500

La tela, che ritrae Santa Cecilia, presenta un’iconografia che si può considerare peculiare e memoredel famoso prototipo raffaellesco. La figura è rappresentata, come di consueto, con gli strumentimusicali: l’organo è ben visibile lungo il margine destro, mentre in basso a sinistra riconosciamoil violino, la tiorba e il flauto. La scenografia è altresì conchiusa a sinistra dal bellissimo brano di na-tura morta del vaso fiorito. La qualità dell’opera, pur nel suo rigoroso aspetto devozionale, è in-dubbiamente interessante anche a discapito della vernice ossidata che attenua di molto la tonalitàdella stesura pittorica e la profondità scenica. Dal punto di vista stilistico, si presume che l’autoresia stato attivo in Italia Centrale attorno alla metà del XVII secolo, influenzato dagli esempi dell’arteromana d’ascendenza bolognese.

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 146145 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1185.PITTORE DEL XVII SECOLOAnnunciazioneOlio su alabastro, cm 39X48Stima € 600 - 800

Incastonato in una struttura marmorea a commesso, il di-pinto eseguito a olio su alabastro si data al XVII secolo edesprime una cultura pittorica tipica del tardo Manieri-smo. Si devono a Federico zeri i primi studi dedicati allapittura su pietra, un supporto che tra la seconda metà delXVI secolo e il 1630 trova un ampio consenso di gusto,con luoghi di produzione preminenti quali le città diRoma e Verona. Ciò nonostante, le caratteristiche insitedel materiale che limitano le possibilità attributive e la co-dificazione dei diversi linguaggi regionali hanno posto deilimiti precisi alla ricerca e alla conservazione. L’opera quipresentata possiede una valenza decorativa degna di in-teresse, in modo particolare per l’eleganza narrativa.

1186.GIULIO BARGELLINI(Firenze, 1869 - Roma, 1936)PastoreFirmato in basso a sinistra: ‘G. Bargellini’Iscrizione a destra ERRANDO / DISCITUR; al retro IL PEN-SIERO / DELL’INFINTO [sic] / G. BARGELLINIOlio su tavola, cm 144X72Stima € 800 - 1.200

Il soggetto, ispirato alla tradizione macchiaiola, è insolitoper questo artista, generalmente noto per i suoi lavori ispi-rati all’antichità classica. Bargellini, sull’esempio accade-mico, tentò di fondere la purezza lineare degli antichimaestri con le nuove ricerche sintetico-veristiche. Piùche alle numerose tele di soggetto storico e religiosocon le quali partecipò a biennali veneziane e a frequentiesposizioni italiane e straniere - tra le quali si ricordano laResurrezione e il Savonarola, oggi nella Galleria d’Arte mo-derna di Roma - Bargellini deve il successo alle lunette inmosaico, realizzate in collaborazione con il Rizzi, per il Pro-pileo dell’Unità nel Vittoriano. Altrettanto apprezzata fu lasua attività di decoratore di chiese e palazzi. Di tali nu-merosi affreschi, ricordiamo quelli eseguiti nei palazziStrozzi, Bastogi, Gattai e Targioni a Firenze, nella cappelladi Villa Targioni a Calenzano (1907-1914) e nella cappelladi Palazzo Lovatelli in Livorno. Il ritratto di giovane qui inesame -assimilabile per concezione spaziale, taglio com-positivo e tecnica esecutiva ai ritratti Italia mentre taglia ilpane e Italia in vesti bianche (entrambi in collezione Cor-sini, Calenzano, rispettivamente 1905-1910 e 1910 circa.;vedi Parronchi Gentilini 1985, catt. 6-7) - con ogni proba-bilità si colloca cronologicamente ai primi anni del sog-giorno calenzanese, attorno quindi al 1905. A partire da-gli anni Venti Bargellini eliminerà infatti ogni residuo diNaturalismo michettiano, la cui influenza è invece an-cora riscontrabile nella figura della pecora in primo piano.La pennellata rapida, densa e pastosa e l’ampia tavolozzadel quadro contribuiscono a delineare l’atmosfera di bu-colico sentimentalismo che traspare dalla composizione,quasi interamente occupata dalla figura del giovane conlo sguardo rapito che, vestito di bianco, si staglia controil cielo azzurro solcato dalle nubi, in armonico accordo frale ampie campiture cromatiche.

Il dipinto è corredato da una scheda criticadi Francesco Parisi

1183.PITTORE DEL XVIII SECOLO Adorazione dei pastoriOlio su tela, cm 85X64Stima € 1.000 - 1.500

L’archetipo da cui il dipinto discende è probabilmente lacelebre Notte del Correggio, quadro che ebbe una stra-ordinaria fortuna critica durante l’età barocca e neoclas-sica. Nel nostro caso emergono la forza del lume e la sen-sibilità tenebrosa, ma la stesura risponde a una datazionesettecentesca. Il modello illustrativo, infatti, sembra ri-spondere alla tela di medesimo soggetto realizzata da An-ton Raphael Mengs (Aussig, 1728 - Roma, 1779) e oggiconservata al Prado, che fu realizzata a Roma nel 1772 sucommissione di Carlo III. Il dipinto suscitò un interessestraordinario e fu d’ispirazione per moltissimi pittori del-l’epoca, come avvenne per il genovese Carlo GiuseppeRatti.

Bibliografia di riferimento:

S. Roettgen, Mengs. La scoperta del Neoclassico, catalogodella mostra, Venezia, 2001, pp. 176 - 177, n. 42

1184.TIZIANO VECELLIO (seguace di)Madonna col BambinoOlio su tela, cm 66X52,5Stima € 400 - 600

Il dipinto si configura nell’ambito della Scuola Veneta epresenta chiare reminiscenze tizianesche che consen-tono di attribuire l’esecuzione ad un seguace del maestroper lo stile e il dettame pittorico. Per centrare meglio laproblematica del modello, la nostra composizione puòessere raffrontata con la tela conservata agli Uffizi e raffi-gurante La Madonna col Bambino, San Giovannino e An-tonio Abate (cfr. A. Valcanover, Tiziano, Milano 1999, p.105, n. 135), ma resta filologicamente difficile poter ri-condurre l’opera a un nome storico, seppur muovendosiall’interno della bottega tizianesca che si inoltra nel XVIIsecolo con Marco Vecellio (Venezia, 1570 ca. - 1650 ca.).

Bibliografia di riferimento:

G. Tagliaferro, B. Aikema, M. Mancini, A. J. Martin, Le bot-teghe di Tiziano, Firenze 2010

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 148147 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1188.MICHELANGELO MERISI (seguace di)ConcertoOlio su tela, cm 98X136Stima € 3.000 - 4.000

Soggetto tipico della cultura caravaggesca, le rappresentazioni di concerti musicali o canori trovarono nella Pittura Naturalistica Barocca una straordina-ria diffusione durante i primi decenni del XVII secolo. A coadiuvarne la fortuna illustrativa furono anche la diffusione di trattati quali il Discorso sopra la mu-sica de’ suoi tempi, scritto nel 1628 dal marchese Vincenzo Giustiniani, che ebbe un’importanza nodale non soltanto per gli studi storico-musicali ma altresìper i rimandi alle opere ciceroniane (Orator e De oratore) di Antonio Minturno. Dai Concerti dipinti dal Merisi sino a giungere alle propaggini dei suoi se-guaci italiani e stranieri, questa iconografia divenne parte integrante delle vicende pittoriche, declinando inevitabilmente verso la scena di genere di va-lenza prettamente decorativa.

1187.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOSan SebastianoOlio su tela, cm 87X116Stima € 3.000 - 5.000

La leggenda del soldato-martire dal corpo efebico trafitto di frecce fu una delle iconografie di mag-gior fortuna durante l’età barocca: occasione per gli artisti per esprimere le proprie capacità di ri-trarre la figura umana. Il dipinto in esame raffigura il Santo secondo la consueta tradizione icono-grafica ma offre una mitigata rappresentazione del martirio eludendone gli aspetti più cruenti. Ilgiovane, colto in maniera statuaria, risalta sul fondale scuro grazie ad una regia luministica che neevidenzia la bellezza apollinea e ne modella la muscolatura con marcati passaggi d’ombra, creandoun contrasto con la languida espressione del volto. I caratteri di stile e scrittura conducono a col-locarne l’esecuzione alla metà del XVII secolo e alla Scuola Fiorentina, con esiti non distanti - dalpunto di vista espressivo - da Lorenzo Lippi (Firenze, 1606 - 1664), Francesco Curradi (Firenze, 1570- 1661) e Carlo Dolci (Firenze, 1616 - 1686).

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 150149 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1190.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di giovane ufficialeFirmato e datato in basso asinistra ‘Pigneroll 18...’Olio su tela, cm 60X73Stima € 300 - 500

1189.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLORitratto di frateOlio su rame, cm 41X32Stima € 200 - 300

1192.PITTORE DEL XXSECOLOScorcio di VeneziaOlio su masonite, cm 73X52O.l.

1191.PITTORE DEL XXSECOLOVaso fioritoOlio su tela, cm 62X50O.l.

1194.PITTORE DEL XVIIISECOLOSalomèOlio su tela, cm 46X59Stima € 800 - 1.200

1193.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto d’uomoOlio su tela, cm 61X51Stima € 300 - 500

1196.PITTORE DEL XXSECECOLOVeduta di San MarcoOlio su masonite, cm 73X52O.l.

1195.PITTORE DEL XIX-XXSECOLOScorcio della Basilica diMassenzioFirmato in basso a destraOlio su tela, cm 57X71Stima € 300 - 500

1198.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOTesta di carattereOlio su tela, cm 47X37Iscritto sul retro ‘Lanfranco’Stima € 400 - 600

1197.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di gentildonnaOlio su tela, cm 81X68Stima € 500 - 800

1200.PITTORE DEL XIXSECOLOProfilo di soldato conelmoFirmato in basso al centro‘A. De Vaublanc’Matita su carta, cm 53X42Stima € 200 - 500

1199.PITTORE DEL XIX-XXSECOLOScorcio di RomaOlio su tela, cm 37X47Stima € 300 - 500

1202.GERARD SEGHER(seguace di)Negazione di PietroOlio sotto vetro, cm 25X21Stima € 200 - 500

1201.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di gentiluomoOlio su tela, cm 81X68Stima € 500 - 800

1204.PITTORE DEL XXSECOLOScena classicaFirmato in basso a sinistraTecnica mista su carta,cm 75X60O.l.

1203.PITTORE DEL XVIIISECOLOScene mitologicheOlio sotto vetro, cm 86X19 (2)Stima € 400 - 600

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 152151 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1206.PITTORE DEL XIXSECOLOColazione sull’erbaOlio su tavola, cm 32X40Stima € 500 - 800

1205.PITTORE DEL XVIIISECOLOVenere e CupidoOlio su rame, cm 36X39Stima € 300 - 500

1208.PITTORE DEL XVIIISECOLOScena sacraMatita su carta, cm 63X50Stima € 200 - 500

1207.PITTORE DEL XXSECOLORitratto di donnaOlio su tela, cm 75X49O.l.

1210.PITTORE DEL XIXSECOLOScena classicaMatita e biacca su carta,cm 38X55O.l.

1209.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di giovane uomoOlio su tela, cm 46X38Stima € 300 - 500

1212.PITTORE DEL XIXSECOLODeposizioneMatita su carta, cm 73X60Stima € 200 - 500

1211.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di damaOlio su tela, cm 81X65Stima € 800 - 1.000

1214.PITTORE DEL XIXSECOLOPaesaggio con armenti erovineOlio su tela, cm 49X62Stima € 400 - 600

1213.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto femminileOlio su tela ovale, cm 55X40O.l.

1216.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di giovane uomoFirmato e datato in bassoa sinistra ‘Lecomte, 1806’Olio su tela, cm 61X50Stima € 800 - 1.200

1215.PITTORE DEL XXSECOLORitratto di damaOlio su tela, cm 137X105Stima € 500 - 800

1218.PITTORE DEL XVIIISECOLONatura morta con aragostaOlio su tela, cm 54X74Stima € 500 - 800

1217.PITTORE DEL XVIISECOLOMadonna col BambinoOlio su tela, cm 85X67Stima € 600 - 800

1220.PITTORE DEL XVIIISECOLOCristo e la SamaritanaOlio su tela, cm 81X63Stima € 400 - 600

1219.PITTORE DEL XXSECOLONudo femminileFirmato in basso a destraOlio su tela, cm 145X112Stima € 800 - 1.200

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DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER 154153 DIPINTI DALLE COLLEZIONI DI GENNARO BERGER

1222.PITTORE DEL XVII-XVIII SECOLOVolto di CristoOlio su rame, cm 16,5X13O.l.

1221.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto d’uomo in veste diApolloOlio su rame, diam. cm 17,5Stima € 200 - 500

1224.PITTORE DEL XIXSECOLOInterno di chiesaOlio su tela, cm 221X142Stima € 1.500 - 2.500

1223.PITTORE DEL XIX-XXSECOLOPaesaggio lacustreOlio su tavola, cm 31X41Stima € 200 - 500

1226.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di guerrieroFirmato e datato in basso asinistra ‘1870’Olio su tela, cm 61X50Stima € 400 - 600

1225.PITTORE DEL XVIISECOLODavide con la testa di Golia,entro cornice coeva in legnodorato a meccaOlio su tavola, cm 20X14Stima € 300 - 500

1228.PITTORE DEL XIXSECOLOFamiglia in internoSiglato in basso a sinistraOlio su tela, cm 183X92Stima € 1.000 - 1.500

1227.PITTORE DEL XIXSECOLOMartirio di San LorenzoTempera su pergamena,cm 30X22Stima € 300 - 500

1230.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di PopolanaFirmato in basso a destra ‘KarlWagner’Olio su tela, cm 67X51Stima € 300 - 500

1229.PITTORE DEL XVIISECOLOMadonna col Bambino e SanGiovanninoOlio su rame, cm 25X19,5Stima € 300 - 500

1232.PITTORE DELXVII-XVIII SECOLOPaesaggio con la SacraFamiglia e angeliOlio su rame, cm 22X30Stima € 200 - 500

1231.PITTORE DEL XIXSECOLOStudio di nudoFirmato e datato in basso adestra ‘Puvis de Chavannes1881’Matita su carta, cm 42X25,5Stima € 200 - 400

1234.MARIO CIAPPA(attivo durante la prima metàdel XX secolo)Scena campestreOlio su tela, cm 108X100Stima € 800 - 1.000

1233.PITTORE DEL XIXSECOLORitratto di uomoOlio su tela, cm 126X100Stima € 800 - 1.200

1236.PITTORE DEL XVIISECOLOEstasi di San FrancescoOlio su tela, cm 118X90Stima € 400 - 600

1235.PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLOLa VergineOlio su tela, cm 37X32O.l.

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CONDIzIONI DI VENDITALa partecipazione all’asta implica l’integrale e incondizionata accetta-zione delle Condizioni di Vendita riportate di seguito su questo catalo-go. Si raccomanda agli acquirenti di leggere con attenzione questasezione contenente i termini di acquisto dei lotti posti in vendita daWANNENES ART AUCTIONS.

STIME Accanto a ciascuna descrizione dei lotti in catalogo è indicata una stima in-dicativa per i potenziali acquirenti. In ogni caso, tutti i lotti, a seconda del-l’interesse del mercato, possono raggiungere prezzi sia superiori cheinferiori ai valori di stima indicati. Le stime stampate sul catalogo d’asta pos-sono essere soggette a revisione e non comprendono la commissioned’acquisto e l’IVA.

RISERVAIl prezzo di riserva corrisponde al prezzo minimo confidenziale concordatotra WANNENES ART AUCTIONS e il venditore al di sotto del quale il lotto nonsarà venduto. I lotti offerti senza riserva sono segnalati sul catalogo con la sti-ma di colore rosso o con la dicitura O.l. e vengono aggiudicati al migliore of-ferente indipendentemente dalle stime pubblicate.

ESPOSIzIONE PRIMA DELL’ASTAOgni asta è preceduta da un’esposizione aperta al pubblico gratuitamen-te i cui orari sono indicati nelle prime pagine di questo catalogo. L’esposi-zione ha lo scopo di permettere a tutti gli acquirenti di effettuare uncongruo esame dei lotti posti in vendita e di verificarne tutte le qualità,quali ad esempio, l’autenticità, lo stato di conservazione, il materiale, la pro-venienza, ecc.

STATO DI CONSERVAzIONELe proprietà sono vendute nel loro stato attuale. Consigliamo quindi ai po-tenziali acquirenti di assicurarsi dello stato di conservazione e della naturadei lotti prendendone visione prima della vendita. Gli Esperti di WANNENESART AUCTIONS saranno lieti di fornire su richiesta dei rapporti informativi sul-lo stato di conservazione dei lotti in vendita. Le descrizioni sui cataloghi rap-presentano unicamente l’opinione dei nostri Esperti e potranno esseresoggetti ad eventuali revisioni che saranno comunque comunicate al pub-blico durante l’Asta.

PARTECIPAzIONE ALL’ASTALa partecipazione all’Asta può avvenire attraverso la presenza in sala ov-vero attraverso offerte scritte e offerte telefoniche che WANNENES ARTAUCTIONS sarà lieta di eseguire in nome e per conto dei potenziali ac-quirenti. Si ricorda che il servizio è gratuito e pertanto nessun tipo di re-sponsabilità potrà essere addebitato a WANNENES ART AUCTIONS chenon sarà responsabile per offerte inavvertitamente non eseguite o per er-rori relativi all’esecuzione delle stesse. I nuovi acquirenti devono fornireadeguate referenze bancarie a mezzo lettera di presentazione della pro-pria Banca indirizzata a WANNENES ART AUCTIONS, piazza Campetto 2,16124 Genova.

Partecipazione in SalaPer la partecipazione in sala i potenziali acquirenti devono registrarsi e ri-tirare l’apposito numero di partecipazione compilando l’apposito Modu-lo di Partecipazione all’Asta fornendo un valido documento di identità eil codice fiscale. Tutti i lotti venduti saranno fatturati al nome e all’indirizzorilasciati al momento dell’assegnazione del numero di partecipazione e

non potranno essere trasferiti ad altri nomi e indirizzi. Qualora un poten-ziale acquirente voglia partecipare in nome e per conto di terzi deve in-formare prima dell’Asta la direzione di WANNENES ART AUCTIONS.Offerte Scritte e Offerte TelefonichePer la partecipazione attraverso offerte scritte e telefoniche i potenzia-li acquirenti devono compilare l’apposito Modulo di Offerta pubblica-to in questo catalogo ed inviarlo via fax al numero +39 010 2517767almeno 7 ore prima dell’inizio dell’asta. Le offerte devono essere in eu-ro e sono al netto dei diritti d’asta e degli oneri fiscali previsti dalle leg-gi vigenti.Le Offerte Scritte saranno eseguite per conto dell’offerente al minimoprezzo possibile considerati il prezzo di riserva e le altre offerte. Le Offer-te Scritte effettuate sui lotti senza riserva (contrassegnati dalla stima di co-lore rosso) in assenza di un’offerta superiore saranno aggiudicati a circa il50% della stima minima o alla cifra corrispondente all’offerta, anche se in-feriore al 50% della stima minima.Le Offerte Telefoniche saranno organizzate da WANNENES ART AUCTIONSnei limiti della disponibilità delle linee ed esclusivamente per lotti aventiuna stima massima di almeno 500 euro. I collegamenti telefonici duran-te l’Asta potranno essere registrati. I potenziali acquirenti collegati telefo-nicamente acconsentono alla registrazione delle loro conversazioni.

AGGIUDICAzIONIIl colpo di martello indica l’aggiudicazione del lotto e in quel momen-to il compratore si assume la piena responsabilità del lotto. Oltre al prez-zo di aggiudicazione l’acquirente dovrà corrispondere a WANNENESART AUCTIONS i diritti d’asta e gli oneri fiscali previsti dalle leggi vigenti.

PAGAMENTOGli acquirenti devono effettuare il pagamento dei lotti entro 10 giorni lavo-rativi dalla data dell’asta tramite:A) Contanti per un importo inferiore a1.000,00 euroB) Assegno circolare intestato a Art Auctions S.r.l., soggetto a preventiva ve-rifica con l’istituto di emissioneC) Assegno bancario di conto corrente intestato a Art Auctions S.r.l., previoaccordo con la direzione di Wannenes Art AuctionsD) Bonifico bancario intestato ad Art Auctions S.r.l.:UNICREDIT BANCA, Via Dante 1, 16121 Genova SWIFT UNCRITMM – IBAN IT 02 H 02008 01400 000110001195WANNENES ART AUCTIONS ha la possibilità, previo accordo con il vendito-re, di offrire agli acquirenti che ritenga affidabili la facoltà di pagare i lotti ac-quistati a cadenze dilazionate. I potenziali acquirenti che desideranoaccedere ad un pagamento dilazionato devono prendere contatto con ladirezione di WANNENES ART AUCTIONS prima della vendita.

RITIRO DEI LOTTIGli acquirenti devono effettuare il ritiro dei lotti entro 15 giorni lavora-tivi dalla data dell’asta. Decorso tale termine, WANNENES ART AUC-TIONS non sarà più tenuta alla custodia né sarà responsabile dieventuali danni che possano arrecarsi ai lotti che potranno essere tra-sferiti in un apposito magazzino. WANNENES ART AUCTIONS addebi-terà all’acquirente i costi di assicurazione e magazzinaggio secondo latabella a disposizione dei clienti presso la sede. Al momento del ritirodel lotto, l’acquirente dovrà fornire a WANNENES ART AUCTIONS undocumento d’ identità. Nel caso in cui l’acquirente incaricasse una ter-za persona di ritirare i lotti già pagati, occorre che quest’ultima sia mu-nita di una delega scritta rilasciata dall’acquirente e di una fotocopia

INFORMAZIONI IMPORTANTI PER GLI ACQUIRENTI

del documento di identità dell’acquirente. I lotti saranno consegnatiall’acquirente o alla persona delegata solo a pagamento avvenuto.In caso di ritardato ritiro dei lotti acquistati, la casa d’aste si riserva lapossibilità di addebitare i costi di magazzinaggio (per mese o frazionedi mese), di seguito elencati a titolo indicativo:€ 100 + IVA per i mobili€ 50 + IVA per i dipinti€ 25 + IVA per gli oggetti d’arte

SPEDIzIONE DEI LOTTIIl personale di WANNENES ART AUCTIONS sarà lieto di occuparsi della spe-dizione dei lotti acquistati seguendo le indicazioni comunicate per iscrit-to dagli acquirenti e dopo che questi abbiano effettuato per intero ilpagamento. La spedizione avverrà a rischio e spese dell’acquirente chedovrà manlevare per iscritto WANNENES ART AUCTIONS da ogni respon-sabilità in merito. Il nostro personale è inoltre a disposizione per valutazionie consigli relativi a tutti i metodi di spedizione e assicurazione dei lotti.

ESPORTAzIONE DEI LOTTI ACQUISTATIIl Dlgs n. 42 del 22 gennaio 2004 regola l’esportazione di Beni Culturalial di fuori del territorio della Repubblica italiana. Il Regolamento CEE n.3911/92 del 9 dicembre 1992, come modificato dal Regolamento CEEn. 2469/96 del 16 dicembre 1996 e dal Regolamento CEE n. 974/01 del14 maggio 2001, regola invece l’esportazione dei Beni Culturali al difuori dell’Unione europea.Per esportare fuori dall’Italia i Beni Culturali aventi più di 50 anni è neces-saria la Licenza di Esportazione che l’acquirente è tenuto a procurarsipersonalmente. WANNENES ART AUCTIONS non risponde per quantoriguarda tali permessi, né può garantire il rilascio dei medesimi.WANNENES ART AUCTIONS, su richiesta dell’acquirente, può provve-dere all'espletamento delle pratiche relative alla concessione delle li-cenze di esportazione:- licenza esportazione beni antichi, rimborso di euro 80,00 più IVA - licenza esportazione beni moderni, rimborso di euro 80,00 più IVA

Il rimborso comprende la compilazione delle pratiche, le marche dabollo e la stampa delle fotografie a colori.La mancata concessione delle suddette autorizzazioni non può gius-tificare l’annullamento dell’acquisto né il mancato pagamento, salvodiverso accordo preso prima dell’Asta con WANNENES ART AUCTIONS.In riferimento alle norme contenute nell’art. 8, 1° comma, lettera B, delDPR 633/72, si informano i gentili acquirenti che, nel caso in cui vo-lessero trasportare il bene fuori dal territorio comunitario e ottenere ilrimborso dell’Iva, è necessario rispettare le seguenti procedure: - completare le pratiche doganali e il trasporto fuori dal territorio U.E.

entro 3 mesi a partire dalla data di fatturazione.- far pervenire entro lo stesso termine la bolla doganale originale o

documento equipollente direttamente a WANNENES ART AUCTIONS.

DIRITTO DI SEGUITOCon Dlgs n. 118 del 13/2/2006 è in vigore dal 9 Aprile 2006 in Italia il “Di-ritto di Seguito” (Droit de Suite), ossia il diritto dell’autore (vivente o de-ceduto da meno di 70 anni) di opere di arti figurative e di manoscritti apercepire una percentuale sul prezzo di vendita degli originali delle pro-prie opere in occasione delle vendite successive alla prima. Tale dirittosarà a carico del Venditore e sarà calcolato sul prezzo di aggiudicazioneuguale o superiore ai 3.000,00 euro.

Tale diritto non potrà comunque essere superiore ai 12.500,00 euro perciascun lotto. L’importo del diritto da corrispondere è così determinato:- 4% per la parte del prezzo di vendita fino a 50.000 euro- 3% per la parte del prezzo di vendita compresa fra 50.000,01 e 200.000euro- 1% per la parte del prezzo di vendita compresa fra 200.000,01 e350.000 euro- 0,50% per la parte del prezzo di vendita compresa fra 350.000,01 e500.000,01 euro- 0,25% per la parte del prezzo di vendita oltre i 500.000 euroIl diritto di seguito addebitato al Venditore sarà versato dalla WANNENESART AUCTIONS alla SIAE in base a quanto stabilito dalla legge.

AVVERTENZATutti i lotti contenenti componenti elettriche vengono messi in venditacome non funzionanti e da revisionare integralmente. WANNENES ARTAUCTIONS si manleva da qualsiasi responsabilità verso chiunque peruso improprio dei lotti venduti o per la non osservanza delle avver-tenze.Si ricorda la necessità, prima dell'utilizzo dei lotti, di far verificare da

personale esperto e di fiducia dell'acquirente, il corretto funzionamentodi tutte le parti elettriche.

TERMINOLOGIALe affermazioni riguardanti l’autore, l’attribuzione, l’origine, il periodo, laprovenienza e le condizioni dei lotti in catalogo sono da considerarsicome un’opinione personale degli esperti e degli studiosi eventual-mente consultati e non un dato di fatto.

TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è opera dell’artista.ATTRIBUITO A TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è prob-

abilmente opera dell’artista, ma non ve n’è certezza.BOTTEGA DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è di un

pittore non conosciuto della bottega dell’artista che può aver-la eseguita sotto la sua supervisione o meno.

CERCHIA DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è di unpittore non conosciuto, ma distinguibile, legato al suddettoartista, ma non necessariamente da un rapporto di alunnato.

STILE DI/SEGUACE DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione,è di un pittore, contemporaneo o quasi contemporaneo, chelavora nello stile dell’artista, senza essere necessariamentelegato a lui da un rapporto di alunnato.

MANIERA DI TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è stataeseguita nello stile dell’artista, ma in epoca successiva.

DA TIzIANO: l’opera, secondo la nostra opinione, è una copia diun dipinto dell’artista.

IN STILE...: l’opera, secondo la nostra opinione, è nello stile men-zionato, ma di epoca successiva.

FIRMATO – DATATO – ISCRITTO: secondo la nostra opinione, la fir-ma e/o la data e/o l’iscrizione sono di mano dell’artista.

RECANTE FIRMA – DATA - ISCRIzIONE: secondo la nostra opinione,la firma e/o la data e/o l’iscrizione sono state aggiunte.

Le dimensioni date sono prima l’altezza e poi la larghezza.

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CONDITIONS OF SALETaking part in an Auction implies the entire and unconditional accep-tance of the Conditions of Sale outlined in this Catalogue. Bidders arerequired to read carefully the section of the Catalogue containing thepurchase terms of the Lots for sale by WANNENES ART AUCTIONS.

ESTIMATESBeside each Lot description in the Catalogue there is an indication of theEstimate for potential Purchasers. In each case, all the Lots, in light of mar-ket interest, may achieve prices that are either superior to or inferior to theindicated Estimates. The Estimates published in the Auction Catalogue maybe subject to revision and do not include the purchase commission (buye-r’s premium) and VAT.

RESERVEThe reserve price corresponds to the minimum price agreed uponbetween WANNENES ART AUCTIONS and the SELLER, beneath whichthe Lot will not be sold. Lots offered with no reserve are indicated inthe Catalogue with the Estimate in RED and with the description O.1.These Lots are sold to the highest Bidder independently of the pu-blished Estimates.

VIEWING BEFORE THE AUCTIONEach Auction is preceded by a Viewing which is open, admission free,to the public. Opening times are shown in the first few pages of this Ca-talogue. The Viewing enables all Purchasers to undertake an appro-priate examination of the Lots for sale and to verify all aspects relatedto the Lot, such as authenticity, state of preservation, materials and pro-venance etc.

STATE OF PRESERVATIONThe Lots are sold in their current state. We recommend, therefore, thatpotential Purchasers check the state of preservation of the Lots/s, aswell as the type of Lot/s being offered, before the Sale. The Experts ofWANNENES ART AUCTIONS will be happy to provide upon request re-ports on the state of preservation of the Lots on sale. The descriptionsin the Catalogues merely represent the opinion of our Experts and maybe subject to further revisions that will, in due course, be given to thepublic during the Auction.

TAKING PART IN AN AUCTIONTaking part in an Auction may occur by means of the Bidder being pre-sent in the Auction Room, or by means of written or telephone Bids thatWANNENES ART AUCTIONS will gladly carry out for potential Purchasers.This service is free of charge and, therefore, WANNENES ART AUCTIONSbears no form of responsibility for this service. WANNENES ART AUCTIONSwill, therefore, not be responsible for any Bids inadvertently mislaid or formistakes in relation to the latter. New Purchasers will have to provide suffi-cient bank references by means of a Presentation Letter supplied by thePurchaser’s bank to WANNENES ART AUCTIONS, piazza Campetto, 2,16124, Genoa.

BIDDING IN PERSONIn order to bid in person, potential Purchasers have to register and collecta bidding number by filling out the Bidding Form and providing a validdocument of identification and tax code number. All Lots sold will be in-voiced to the name and address supplied when collecting the BiddingNumber and they will not be able to be transferred to other names and/or

addresses. Should a potential Purchaser wish to bid on behalf of a thirdparty, s/he should inform WANNENES ART AUCTIONS before the begin-ning of the Auction.

WRITTEN AND TELEPHONE BIDSIn order to bid by means of written or telephone Bids potential pur-chasers have to fill out the Bidding Form in this Catalogue and send itby fax to the number +39 010 2517767 at least SEVEN hours before thebeginning of the Auction. Bids must be in euro and do not include Auc-tion commissions and charges and taxation as laid down by the Law.Written Bids are carried out on behalf of the Bidder at the lowest pricepossible in consideration of the reserve price and the other Bids offe-red. In the absence of a higher Bid, written Bids undertaken on Lots wi-thout a reserve (indicated by the Estimate in RED) will be sold atapproximately 50% of the lowest estimate or at the figure correspon-ding to the Bid, even though lower than 50% of the lowest Estimate. Te-lephone Bids are organised by WANNENES ART AUCTIONS according tothe availability of the telephone lines being used and exclusively forLots that have a maximum Estimate of at least 500 euro. Telephone callsduring the Auction may be recorded. Potential purchasers who bid bytelephone consent to the recording of their conversations.

HAMMER PRICEThe Hammer Price indicates that a Sale of a Lot has been made andat that moment the Purchaser assumes full responsibility for the Lot.As well as the hammer price the Purchaser has to recognise the com-missions (buyer’s premium) to be paid to WANNENES ART AUCTIONSand the taxes to be paid as laid down by the Law.

PAYMENTPurchasers have to carry out payment for the Lot/s by 10 working daysfrom the date of the Auction by means of:Cash payment less then 1.000 euro.Circular cheque written out to Art Auctions S.r.l., subject to verificationwith the issuing institute.Current account bank cheque written out to Art Auctions S.r.l., followingprior agreement with the Management of WANNENES ART AUCTIONS. Credit transfer to Art Auctions S.r.l.:UNICREDIT BANCA, Via Dante, 1, 16121, GenoaSWIFT UNCRITMM - IBAN IT 02 H 02008 01400 000110001195WANNENES ART AUCTIONS may, upon agreement with the Seller, offerthose Purchasers it deems reliable the possibility to pay for Lots in in-stalments. Potential purchasers who wish to undertake payment by in-stalments should contact the Management of WANNENES ARTAUCTIONS before the Sale.

COLLECTION OF LOTSPurchasers must collect the Lot/s by 15 working days from the date ofthe Auction. At the end of this span of time, WANNENES ART AUCTIONSwill not be responsible either for the custody of the Lot/s or for any da-mage that may occur to the Lot/s upon their removal to an appropria-te warehouse. WANNENES ART AUCTIONS will charge the Purchaserwith the costs of insurance and storage as laid down in the Chart avai-lable to Customers in the headquarters of the Company. When collec-ting the Lot/s, the Purchaser must provide WANNENES ART AUCTIONSwith a valid document of identity. Should the Purchaser request a ThirdParty to collect the Lot/s already paid for, the latter should possess apiece of written permission signed by the Purchaser and a photocopy

BUYING AT WANNENES

of the Purchaser’s document of identity. The Lot/s are given to the Pur-chaser or the Third Party only upon payment having taken place. If pur-chased Lot/s are collected after the above-mentioned time limit theAuction House may debit the costs of storage (by month or part of amonth) as follows:100 euro + VAT for Furniture50 euro + VAT for Paintings25 euro + VAT for Objects

THE SHIPPING OF LOTSThe Staff at WANNENES ART AUCTIONS will be glad to ship Lots pur-chased according to written instructions given by the Purchaser, fol-lowing payment of the Lot/s concerned. Shipping will be at the riskand expense of the Purchaser who, by means of a written commu-nication, will have to subtract WANNENES ART AUCTIONS from anyresponsibility concerning such an operation. Furthermore, our Staffis available for evaluations and advice in relation to the shipping me-thods employed and insurance of the Lot/s.

EXPORT OF THE LOTS PURCHASEDThe Law Decree no. 42 of January 22nd 2004 regulates the export ofcultural heritage and goods outside the Republic of Italy. The EU Re-gulation no. 3911/92 of December 9th 1992, as modified by EU Regu-lation no. 2469/96 of December 16th 1996 and by EU Regulation no.974/01 of May 14th 2001, regulates the export of cultural heritage andgoods outside the european Union. In order to export outside Italy cul-tural heritage and goods that are over 50 years old need an Export Li-cence that the Purchaser has to procure for him/herself personally.WANNENES ART AUCTIONS is not involved in the procurement of suchpermits and cannot therefore guarantee the relative issue of such per-mits. WANNENES ART AUCTIONS, upon the request of the Purchaser,may undertake the operations necessary for the granting of the ExportLicence at a cost of 80 euro plus VAT for old/ancient objects and 80 eu-ro plus VAT for modern objects (including form-filling, taxation stampsand photographic (colour) documentation). Should the above-mentio-ned authorisation not be granted the Purchase of the Lot/s is not nullified,neither is the payment of the Lot/s, unless prior agreement with WANNE-NES ART AUCTIONS was made before the Auction. With reference to theregulations contained in art. 8, 1st paragraph, letter B DPR 633/72. Purcha-sers have to respect the following procedures should they wish to take theLot/s outside the european Union and claim the VAT refund: The completion of CUSTOMS forms/papers and transport outside the eu-ropean Union within three months from the invoice date.The sending - within the same term - of the ORIGINAL CUSTOMS TA-XATION STAMP OR EQUIVALENT DOCUMENT directly to WANNENESART AUCTIONS.

THE ARTIST’S RESALE RIGHTThe Artist’s Resale Right has been in force in Italy since April 9th 2006with the Law Decree no. 118 (13/02/2006). This represents the right ofthe Author/Artist (living or deceased within the previous seventy years)of figurative art works and manuscripts to perceive a percentage of thesale price of his/her original works upon those sales taking place follo-wing the initial sale of the work/s in question. Resale Royalties will becharged to the seller where the hammer prise is 3.000,00 euro or mo-

re and will not be superior to 12,500 euro per lot. The amount to bepaid may thus be calculated:4% for the sale price up to 50,000 euro.3% for the sale price between 50,000,01 and 200,00 euro.1% for the sale price between 200,000,01 and 350,000 euro.0.5% for the sale price between 350,000,01 and 500,000,01 euro.0.25% for the sale price above 500,000 euro.The Artist’s Resale Right charged to the seller will be paid by WANNE-NES ART AUCTIONS to the SIAE (The Italian Society for Authors and Edi-tors) as laid down by the Law.

NOTICEEvery lot with any electric equipment is sold as "not working" and itshould be totally re-conditioned. Wannenes Art Auctions is not re-sponsible for any incorrect, wrong use of sold lots or for any non-com-pliance with instructions

TERMINOLOGY AND DEFINITIONSAffirmations concerning the Author, attribution, origin, period, prove-nance and conditions of the Lot/s in the Catalogue are to be consideredas the personal opinion of the Experts and Scholars who may have beenconsulted and do not necessarily represent fact.

TITIAN: in our opinion, the work is the work of the artist.ATTRIBUTED TO TITIAN: in our opinion, the work is probably by the

artist, but there is no absolute certainty.TITIAN’S WORKSHOP/STUDIO: in our opinion, the work is by an un-

known painter working in the artist’s workshop/studio whomay or may not have undertaken the painting under the ar-tist’s supervision.

TITIAN’S CIRCLE: in our opinion, the work is by an unknown pain-ter who is in some way connected or associated to the artist,although not necessarily a pupil of the artist.

STYLE OF/FOLLOWER OF TITIAN: in our opinion, the work is by apainter who was contemporary or almost contemporary tothe artist, working in the same style as the artist, withoutbeing necessarily connected to him by an artist-pupil rela-tionship.

MANNER OF TITIAN: in our opinion, the work has been carried outin the style of the artist but subsequent to the period of the ar-tist.

FROM TITIAN: in our opinion, the work is a copy of a painting by theartist.

IN THE STYLE OF...: in our opinion, the work is in the style mentio-ned but from a later period.

SIGNED – DATED – INSCRIBED: in our opinion, the signature and/ordate and/or inscription are by the artist.

BEARING SIGNATURE – DATE – INSCRIPTION: in our opinion, the signa-ture and/or date and/or inscription have been added.

The dimensions supplied are HEIGHT first, followed by WIDTH.

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CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA

Art. 1 I beni possono essere venduti in lotti o singolarmente ad insindacabile giudizio della WANNENES ART AUCTIONS (di segui-to ART AUCTIONS o Casa d’Aste). Le aste saranno tenute in locali aperti al pubblico da ART AUCTIONS che agisce unicamentecome mandataria nel nome e nell’interesse di ciascun venditore (il nome del quale è trascritto in tutti i registri previsti dallevigenti leggi). Gli effetti della vendita influiscono direttamente sul compratore e sul venditore. ART AUCTIONS non assumenessuna responsabilità nei confronti dell’aggiudicatario, del venditore, o di qualsiasi altro terzo in genere.

Art. 2 Gli oggetti sono venduti/aggiudicati al miglior offerente, e per contanti. Nel caso in cui sorgessero delle contestazionitra più aggiudicatari, il Banditore, a suo insindacabile giudizio, rimetterà in vendita il bene che potrà essere nuovamen-te aggiudicato nella medesima asta; in ogni caso gli aggiudicatari che avessero sollevato delle contestazioni restano vin-colati all’offerta fatta in precedenza che ha dato luogo alla nuova aggiudicazione. In caso di mancata nuovaaggiudicazione il Banditore, a suo insindacabile giudizio, comunicherà chi deve intendersi aggiudicatario del bene. Ognitrasferimento a terzi dei lotti aggiudicati non sarà opponibile ad ART AUCTIONS che considererà quale unico responsa-bile del pagamento l’aggiudicatario. La partecipazione all’asta in nome e per conto di terzi potrà essere accettata daART AUCTIONS solo previo deposito presso gli Uffici della Casa d’Aste - almeno tre giorni prima dell’asta - di adeguatereferenze bancarie e di una procura notarile ad negotia.

Art. 3 ART AUCTIONS si riserva il diritto di ritirare dall’asta qualsiasi lotto. Il banditore conduce l’asta iniziando dall’offerta che ritienepiù opportuna, in funzione sia del valore del lotto presentato sia delle offerte concorrenti. Il banditore può fare offerte con-secutive o in risposta ad altre offerte, fino al raggiungimento del prezzo di riserva. Il Banditore, durante l’asta, ha facoltà di ac-corpare e/o separare i lotti e di variare l’ordine di vendita. Il banditore può, a suo insindacabile giudizio, ritirare i lotti che nonraggiungano il prezzo di riserva concordato tra ART AUCTIONS ed il venditore.

Art. 4 L’aggiudicatario corrisponderà ad ART AUCTIONS un corrispettivo pari al 24% sul prezzo di aggiudicazione comprensivo diI.V.A. Per i lotti che fossero in temporanea importazione, provenendo da paesi non UE oltre ai corrispettivi d’asta di cui sopral’aggiudicatario, se residente in un Paese UE, dovrà corrispondere ogni altra tassa conseguente, oltre a rimborsare tutte le spe-se necessarie a trasformare da temporanea a definitiva l’importazione (i beni interessati saranno indicati con il segno**). Si ri-corda che qualora il venditore fosse un soggetto I.V.A. l’aggiudicatario dovrà corrispondere anche le imposte conseguenti (ibeni interessati saranno contrassegnati dal segno °°).

Art. 5 Al fine di garantire la trasparenza dell’asta tutti coloro che sono intenzionati a formulare offerte devono compilare una sche-da di partecipazione con i dati personali e le referenze bancarie. ART AUCTIONS si riserva il diritto di verificare le referenze for-nite e di rifiutare alle persone non gradite la partecipazione all’asta. All’atto della compilazione ART AUCTIONS consegneràun cartellino identificativo, numerato, che dovrà essere esibito al banditore per formulare le offerte.

Art. 6 ART AUCTIONS può accettare mandati per l’acquisto (tramite sia offerte scritte che telefoniche) effettuando rilanci tramite il Bandi-tore, in gara con le persone partecipanti in sala. In caso di offerte identiche l’offerta scritta preverrà su quella orale.

Art. 7 Nel caso di due offerte scritte identiche, che non siano superate da offerte in sala o telefoniche, ART AUCTIONS considere-rà aggiudicataria quella depositata per prima. ART AUCTIONS si riserva il diritto di rifiutare, a suo insindacabile giudizio, of-ferte di acquirenti non conosciuti e/o graditi. A parziale deroga di quanto sopra ART AUCTIONS potrà accettare dette offertenel caso sia depositata una somma a garanzia di importo pari al valore del lotto richiesto, oltre commissioni, tasse, e spese.In ogni caso all’atto dell’aggiudicazione l’aggiudicatario comunicherà, immediatamente, le proprie complete generalità e ipropri dati fiscali.

Art. 8 ART AUCTIONS agisce esclusivamente quale mandataria dei venditori declinando ogni responsabilità in ordine alla descri-zione degli oggetti contenuta nei cataloghi ed in ogni altra pubblicazione illustrativa. Tutte le descrizioni dei beni devono in-tendersi puramente illustrative ed indicative e non potranno generare nessun affidamento di alcun tipo negli aggiudicatari.L’asta sarà preceduta da un’esposizione dei beni al fine di permettere un congruo esame degli stessi da parte degli aspiran-ti acquirenti, affinché quest’ultimi, sotto la loro totale e completa responsabilità, possano verificarne tutte le qualità, quali adesempio, l’autenticità, lo stato di conservazione, il tipo, il materiale, la provenienza, dei beni posti in asta. Dopo l’aggiudica-zione nessuno potrà opporre ad ART AUCTIONS od ai venditori la mancanza di qualsiasi qualità dei beni oggetto di aggiu-dicazione. ART AUCTIONS ed i propri dipendenti e/o collaboratori non rilasceranno nessuna garanzia di autenticità e/oquant’altro. Tutte le indicazioni sulla caratura ed il peso di metalli o pietre preziose, come sui relativi marchi, sono puramen-te indicative. ART AUCTIONS non risponderà di eventuali errori o della falsificazione effettuata ad arte. Nonostante il possi-bile riferimento ad elaborati di esperti esterni alla Casa d’Aste, ART AUCTIONS non ne garantisce né l’esattezza né l’autenticità.

Art. 9 Le stime relative al prezzo base di vendita, riportate sotto la descrizione di ogni bene sul catalogo, sono da intendersi al netto di ognionere accessorio quale, ad esempio, diritti d’asta, tasse ecc. ecc. Poiché i tempi tipografici di stampa del catalogo richiedono la de-terminazione dei prezzi di stima con largo anticipo esse potranno essere oggetto di mutamento, così come la descrizione del bene.Ogni e qualsivoglia cambiamento sarà comunicato dal Banditore prima dell’inizio dell’asta sul singolo bene interessato; fermo restandoche il lotto sarà aggiudicato unicamente in caso di raggiungimento del prezzo di riserva.

Art. 10 Il completo pagamento del prezzo di aggiudicazione, dei diritti d’asta, e di ogni altra spesa accessoria dovrà essere effettua-to entro 10 giorni lavorativi dalla data dell’Asta, in valuta avente corso legale nella Nazione ove si è svolta l’asta. In caso di man-cato pagamento, fermo restando il risarcimento dei maggiori danni ART AUCTIONS potrà: a) restituire il bene al mancatovenditore ed esigere il pagamento dal mancato acquirente delle commissioni perdute; b) agire per ottenere l’esecuzionecoattiva dell’obbligo di acquisto; c) vendere il lotto a trattativa privata, od in aste successive, comunque in danno del man-cato compratore, trattenendo a titolo di penale gli eventuali acconti versati. Nel caso il lotto rimanesse custodito da ARTAUCTIONS ciò avverrà a rischio e spese dell’aggiudicatario e del mancato venditore in solido. In ogni caso fino alla data divendita o restituzione l’aggiudicatario dovrà corrispondere ad ART AUCTIONS una somma, a titolo di penale, calcolata, aven-do come base, l’importo di aggiudicazione maggiorato di tutte le tasse e commissioni, al tasso del 30%. Tale somma sarà do-vuta a partire dal sesto giorno successivo all’aggiudicazione.

Art. 11 L’aggiudicatario, dopo aver pagato tutte le somme dovute, dovrà ritirare i lotti acquistati entro 15 giorni lavorativi dalla data dell’Astaa suo esclusivo rischio, cura e spese, rispettando l’orario a ciò destinato da ART AUCTIONS. Nel caso in cui l’aggiudicatario non do-vesse ritirare i lotti acquistati entro il termine sopraindicato ART AUCTIONS li conserverà, ad esclusivo rischio e spese dell’aggiudica-tario, nei locali oggetto dell’asta per altri cinque giorni lavorativi. Trascorso tale periodo ART AUCTIONS potrà far trasportare, semprea rischio e spese dell’aggiudicatario, i beni presso un qualsiasi depositario, od altro suo magazzino, liberandosi, nei confronti dell’ac-quirente, con la semplice comunicazione del luogo ove sono custoditi i beni. Resta fermo il fatto che per ritirare il lotto l’aggiudica-tario dovrà corrispondere, oltre al relativo prezzo con accessori, anche il rimborso di ogni altra spesa successiva.

Art. 12 In ogni caso ART AUCTIONS potrà concordare con gli aggiudicatari diverse forme di pagamento, di deposito, di vendita atrattativa privata, di assicurazione dei beni e/o la fornitura di qualsiasi altro servizio che fosse richiesto al fine del miglior an-damento possibile dell’affare.

Art. 13 Tutti sono ovviamente tenuti a rispettare le leggi vigenti all’interno dello Stato ove è stata svolta l’asta. In particolare ARTAUCTIONS non assume nessuna responsabilità in relazione ad eventuali restrizioni all’esportazione dei lotti aggiudicati, e/oin relazione a licenze e/o permessi che l’aggiudicatario potrà dover richiedere in base alla legge vigente. L’aggiudicatarionon potrà richiedere alcun rimborso ne al venditore ne ad ART AUCTIONS nel caso che lo Stato esercitasse il suo diritto diprelazione, od altro diritto a lui riservato. I diritti maturati in relazione ad una aggiudicazione poi annullata a causa della ne-gata autorizzazione all’esportazione del lotto per contrasto tra le diverse Soprintendenze, sono comunque dovuti dal man-dante ad ART AUCTIONS se tale mancato permesso deriva dalla non comunicazione del mandante ad ART AUCTIONSdell’esistenza di una autorizzazione all’esportazione rilasciata dall’Ente competente su richiesta del mandante stesso.

Art. 14 In caso di contestazioni rivelatesi fondate, ed accettate da ART AUCTIONS a seguito della vendita di oggetti falsificati ad ar-te la Casa d’Aste potrà, a sua discrezione, dichiarare la nullità della vendita e, ove sia fatta richiesta, rivelare all’aggiudicatarioil nome del venditore. L’acquirente potrà avvalersi di questo articolo solo ed esclusivamente nel caso in cui abbia notificatoad ART AUCTIONS, ai sensi degli articoli 137 e SS CPC la contestazione con le prove relative entro il termine di 15 giorni dal-l’aggiudicazione. In ogni caso, a seguito di un reclamo accettato l’aggiudicatario avrà diritto a ricevere esclusivamente quan-to pagato per l’aggiudicazione contestata, senza l’aggiunta di interessi o qualsiasi altra somma per qualunque altro motivo.

Art. 15 Le presenti condizioni di Vendita sono accettate automaticamente alla firma della scheda di cui all’art 5 e comunque da tut-ti quanti concorrono alla vendita e sono a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Per qualsiasi controversia è stabilitala competenza del foro di Genova

Art. 16 Legge sulla Privacy d. lgs. 196/03. Titolare del trattamento è ART AUCTIONS S.r.l. con sede in Genova Piazza Campetto, 2. Il clien-te potrà esercitare i diritti di cui al d. lgs. 196/03 (accesso, correzione, cancellazione, opposizione al trattamento ecc.ecc.), ri-volgendosi ad ART AUCTIONS S.r.l.. GARANzIA DI RISERVATEzzA ai sensi dell’art. 25 del d. lgs. 196/03 i dati sono trattati in formaautomatizzata al solo fine di prestare il servizio in oggetto, o di altro servizio inerente l’oggetto sociale della società, con lemodalità strettamente necessarie allo scopo. Il conferimento dei dati è facoltativo: in mancanza, tuttavia ART AUCTIONS nonpotrà dar corso al servizio. I dati non saranno divulgati. La partecipazione all’asta consente ad ART AUCTIONS di inviare suc-cessivi cataloghi di altre aste.

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GENERAL CONDITIONS OF SALE

Art. 1 The objects may be sold in Lots or individually according to the final opinion of WANNENES ART AUCTIONS (here follows referred toas ART AUCTIONS or AUCTION HOUSE). The Auctions will be held in premises that are open to the public by ART AUCTIONS whichacts simply as AGENT in the name and interests of each Seller (the name of the said Seller is written in all the Registers required byLaw). The Sale directly concerns the Purchaser and the Seller. ART AUCTIONS does not assume any responsibility in relation to thePurchaser, the Seller or any Third Party concerned.

Art. 2 The objects are sold to the highest Bidder for cash. Should any disputes arise among more than one Purchaser, the Auctioneer(his/her decision is final) will put the object up for sale once more so it can be purchased again in the same Sale. In each case, thePurchasers who disputed the former Sale of the object in question are still bound by the initial Bid (which gave rise to the subsequentSale of the object). Should the subsequent purchase fall through once again the Auctioneer (his/her decision is final) will decide whichperson may successfully purchase the Lot/s. Each transfer to Third Parties of the Lot/s purchased does not become the responsibili-ty of ART AUCTIONS which considers the Purchaser as the sole person/s responsible for payment. Bidding at an Auction in the na-me of and for Third Parties may be accepted by ART AUCTIONS only after sufficient bank references as well as a power of attorneyhave been received by the AUCTION HOUSE at least three days before the Auction.

Art. 3 ART AUCTIONS reserves the right to withdraw any Lot/s from the Auction. The Auctioneer starts the Auction beginning with the Bidthat s/he believes to be the most opportune, based upon both the value of the Lot/s as well as the competing Bids. The Auctione-er may make further Bids or in response to other Bids, until the reserve price is reached. The Auctioneer, during the Auction, may grouptogether or separate Lot/s and vary the order of the Sale. The Auctioneer may – and his/her decision is final – withdraw Lot/s thatdo not reach the reserve price agreed upon between ART AUCTIONS and the Seller.

Art. 4 The Purchaser will pay ART AUCTIONS a sum equivalent to 24% of the hammer price including VAT. For those Lots being temporarilyimported and coming from non-EU States, apart from the above-mentioned detractions, the Purchaser – if resident in an EU member-State - will pay all other subsequent taxes, as well as refund all expenses required to transform the temporary import status of the ob-ject/s to a status that is permanent (the objects are indicated by the sign **). If the Seller is in possession of a VAT number the Purchaserwill also pay all subsequent taxes (the objects are indicated with a °°).

Art. 5 In order to guarantee the highest levels of transparency during the Auction for all those who intend to make Bids, prospective Bidders arerequired to fill out a participation form with personal information and bank details. ART AUCTIONS reserves the right to make checks on thedetails/references provided and to refuse those who might not be welcome. Upon completion of the form ART AUCTIONS will supply anumbered identification paddle which will have to be shown to the Auctioneer in order to proceed with Bidding.

Art. 6 ART AUCTIONS may accept absentee Bids (by means both of written as well as telephone Bids) that will be undertaken by the Auc-tioneer, in direct competition with those present in the Auction Room. Should there be a case of identical Bids, the written Bid willprevail upon the oral Bid.

Art. 7 Should there be two written Bids that are not beaten by Bids made in the Auction Room or telephone Bids, ART AUCTIONS will con-sider the Purchaser to be the one who made the Bid first. ART AUCTIONS reserves the right to refuse – its decision is final – Bids ma-de by Purchasers who are not known or welcome. ART AUCTIONS may, however, partially in reference to the above-mentioned,accept Bids if there is a guaranteed sum deposited equal to the value of the Lot that is requested, apart from commissions (buyer’spremium), taxes and expenses. In each case, at the moment of Purchase, the Purchaser will immediately inform the AUCTION HOU-SE of his/her personal information and taxation details.

Art. 8 ART AUCTIONS acts exclusively as the agent for the Sellers and bears no responsibility in terms of descriptions of the objectsin the Catalogues or in any other illustrated publication. All the descriptions of objects are intended purely as illustrative andindicative. They may not generate any form of reliance as far as the Purchaser is concerned. The Auction will be preceded bya public viewing of the objects in order to allow for a careful examination of the objects on behalf of aspiring Bidders. In thisway, potential Purchasers will have the opportunity to and be responsible for a complete examination of all the qualities ofthe object/s in question: for example, the authenticity, the state of preservation, the type, the material and the provenance ofthe objects being auctioned. Following the Purchase, no one will be able to dispute or criticise ART AUCTIONS or the Sellersfor the lack of any form of quality in reference to the object being auctioned. ART AUCTIONS and its employees/consultantswill issue no guarantee of authenticity. All those indications relative to the carats and the weight of metals or precious stones,as well as their relative marks, are merely indicative. ART AUCTIONS is not responsible for any potential errors or falsifications.Notwithstanding any potential reference to descriptions by experts external to the AUCTION HOUSE, ART AUCTIONS does not ei-ther guarantee the accuracy or the authenticity of such comments.

Art. 9 The Estimates relative to the initial sale price, indicated beneath the description of each object in the Catalogue, are intended as NETand do not include, for example, the commissions (buyer’s premium), taxes etc. Since the printing time employed for the making ofthe Catalogue requires price Estimates in advance, these latter may be subject to change, as may also the description of the object.

Each and every change will be communicated to the Auctioneer before the beginning of the Auction in relation to each object con-cerned. The Lot/s will, however, only be sold upon reaching the reserve price.

Art. 10 The entire payment of the hammer price, the commissions applied (buyer’s premium) as well as all other expenses must be paid forwithin ten working days of the Auction date, in the legal currency of the State in which the Auction has taken place. In the case oflack of due payment, after full compensation of damages made to ART AUCTIONS, the AUCTION HOUSE may:return the object to the Seller and demand full payment from the Purchaser of the due commissions/premium;undertake action in order to forcefully obtain the obligations of purchase;sell the Lot/s privately or in subsequent Auctions, to the disadvantage of the original Purchaser, treating any sums paid by the latteras a form of sanction. If the Lot/s is kept by ART AUCTIONS this will be at the risk and expense of the Purchaser and the original Sel-ler. In each case, until the sale or return dates the Purchaser will pay ART AUCTIONS a sum – in the form of a sanction – to be calcu-lated on the basis of the hammer price plus all taxes and commissions at a rate of 30%. This sum must be paid from the sixth dayfollowing the Auction.

Art. 11 The Purchaser, after having paid all the sums due, must collect the Lot/s acquired within fifteen working days of the Auction date,at his/her own risk and expense, in full consideration of the opening hours of ART AUCTIONS. Should the Purchaser not collect theLot/s during the above-mentioned times ART AUCTIONS will keep them at the risk and expense of the Purchaser in the AUCTIONHOUSE for a further five working days. Once this period has passed, ART AUCTIONS will remove the object/s (at the Purchaser’s ownrisk and expense) to the storage space deemed most appropriate by the AUCTION HOUSE. The AUCTION HOUSE will inform thePurchaser of the place where the object/s are kept. Let it be clearly understood that in order to collect the object/s the Purchaserwill have to pay, apart from the price plus commissions (buyer’s premium) etc, any refund due to subsequent expenses incurred bythe AUCTION HOUSE.

Art. 12 In each case, ART AUCTIONS may agree with the Purchaser/s upon different forms of payment, storage, private sale, insurance of theobject/s and/or granting of any other service requested in order to achieve the most successful results possible.

Art. 13 Everybody has, obviously, to respect the current Laws within the State where the Auction is held. In particular, ART AUCTIONS assu-mes no responsibility in relation to potential restrictions concerning the export of purchased objects and/or in relation to licencesor permits that the Purchaser might have to request on the basis of current Laws. The Purchaser will not be able to request any re-fund either from the Seller or from ART AUCTIONS should the State exercise its right to pre-emption or any other right it may pos-sess. The rights that have matured in relation to the hammer price of a sale that has been annulled on account of it not receivingauthorisation for export due to the lack of agreement of the cultural authorities concerned are, nevertheless, to be paid by the ven-dor to ART AUCTIONS if permission was not given because the vendor did not previously inform ART AUCTIONS of the existence ofauthorisation (for export) given by the relevant authority upon the request of the vendor him/herself.

Art. 14 In the case of disputes that are revealed to be well-founded and accepted by ART AUCTIONS subsequent to the sale of false objects, theAUCTION HOUSE may, at its own discretion, declare the sale null and void and, if requested, reveal the name of the Seller to the Purcha-ser. The Purchaser may make use of this Article (Article 14) only and exclusively in the case that s/he has notified ART AUCTIONS – accor-ding to Articles 137 and following in the Code of Civil Procedure – of the dispute in question with the relative proof within fifteen days ofthe Auction date. In each case, subsequent to an accepted claim the Purchaser has the right to receive exclusively what was paid as thedisputed hammer price without the addition of interests or other sums for any other reason.

Art. 15 The current Sale Conditions are accepted automatically upon signing the form (see Article 5) and by all those individuals who takepart in the Sale. The above-mentioned Conditions are at the disposal of any individual who requests to see them. Any case of con-troversy is within the jurisdiction of the Genoa Law Courts.

Art. 16 Privacy Law (Legislative Decree 196/03). Data Controller: ART AUCTIONS S.r.l. with headquarters in GENOA, Piazza Campetto, 2. TheCustomer may exercise his/her rights according to Legislative Decree 196/03 (access, correction, cancellation, opposition etc), by con-tacting ART AUCTIONS S.r.l. GARANzIA DI RISERVATEzzA according to Article 25 of Legislative Decree 196/03. The information iscomputerised with the sole intention of providing the above-mentioned service or any further service relative to the Company, insuch a way that is strictly connected to the question at hand. The supply of data is optional: in default of which, ART AUCTIONS willnot be able to perform the service required. Data will not be divulged. Participation in an Auction allows ART AUCTIONS to send sub-sequent Catalogues of other Auctions.

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CONFERISCO INCARICOA Wannenes Art Auctions affinché effettui per mio ordine e conto delle offerte per l’acquisto dei lotti qui sotto elencati fino al prezzo massimo (oltre commissioni, tasse e/o impo-ste e quant’altro dovuto) indicato per ciascuno di essi, e/o prenda contatto telefonico con me al momento in cui saranno posti in vendita i lotti qui sotto elencati, al numero di te-lefono da me indicato. Dichiaro di conoscere ed accettare integralmente le condizioni di vendita stampate sul catalogo ed espressamente esonero Wannenes Art Auctions da ognie qualsiasi responsabilità per le offerte che per qualsiasi motivo non fossero state eseguite in tutto o in parte e/o per le chiamate che non fossero state effettuate, anche per ragio-ni dipendenti direttamente da Wannenes Art Auctions.

RICHIAMO ALLE CONDIZIONI GENERALI DI VENDITA E VARIE1. Il presente elenco non è da considerarsi esaustivo ma, meramente, esemplificativo;il partecipante all’asta ha già preso visione delle condizioni generali di vendita che hadichiarato di aver compreso ed integralmente gradito ed accettato.2. Nel caso di parità tra un’offerta scritta ed una in sala prevarrà l’offerta scritta.3. Nel caso di parità tra più offerte scritte prevarrà quella formulata per prima, purchèformulata in maniera completa (garanzie bancarie comprese). 4. Il proponente è perfettamente a conoscenza che il prezzo finale di acquisto saràcomposto dalla somma offerta maggiorata dai diritti d’asta e da tutte le imposte etasse conseguenti, nonché da tutte le voci di spesa chiaramente indicate nel catalogo.5. Wannenes Art Auctions s’impegna a cercare di effettuare l’acquisto al prezzo piùbasso possibile.

LEGGE SULLA PRIVACYAi sensi e per gli effetti del d.lgs. 196/03 e successive modificazioni ed integrazioni i datisaranno trattati esclusivamente per le finalità per le quali sono stati comunicati e perl’invio di comunicazioni commerciali e/o pubblicitarie (comunque esclusivamente permaterie inerenti l’oggetto sociale della Wannenes Art Auctions). I dati potranno esserecomunicati a persone ed enti che prestano servizi per conto di Wannenes Art Auctions, ivi compresi istituti di credito per l’espletamento delle formalità di pagamento. I datipotranno essere trattati anche con strumenti informatici.

Ai sensi e per gli effetti degli artt. 1341 e 1342 del Codice Civile dichiaro diapprovare specificatamente con l’ulteriore sottoscrizione che segue gli articoli1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 11, 13, 14, 15 delle Condizioni di Vendita.

Firma..............................................................................................................................

Data .................................................................... Ora ........................................... Firma ................................................................................................................

139 0314MODULO PER LE OFFERTE /ABSENTEE BIDS FORM

IO SOTTOSCRITTO

NOME/COGNOMENAME/SURNAME

DOCUMENTO/N° DATA E LUOGO DI EMISSIONEDOCUMENT/N. DOCUMENT/N.

NATO A DATABORN IN DATE

INDIRIZZOADDRESS

CITTÀ CAP STATOTOWN ZIP CODE COUNTRY

TELEFONO/FAX E-MAILPHONE/FAX E-MAIL

CODICE FISCALETAX PAYERS CODE

MODULO PER LE OFFERTE /ABSENTEE BIDS FORM139 0314

QUESTO MODULO SARÀ RITENUTO VALIDO SOLO SE PERVERRÀ PER E MAIL O FAX ALMENO SETTE ORE PRIMA DELL’INIZIO DELL’ASTATHIS FORM WILL BE ACCEPTED ONLY IF RECEVED BY EMAIL OR FAX AT LEAST SEVEN HOURS BEFORE THE BEGINNING OF THE AUCTION

NON SI ACCETTANO OFFERTE TELEFONICHE SOTTO I 500 EURO DI STIMA MASSIMA TELEPHONE BIDS LOWER THAN 500 EURO WILL NOT BE ACCEPTEDLA RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE TELEFONICA IMPLICA L’ACCETTAZIONE DI OFFERTA DEL PREZZO BASE

THE REQUEST OF TELEPHONE BIDDING IMPLIES THE ACCEPTANCE OF A BID AT THE STARTING PRICENON POSSIAMO ACCETTARE OFFERTE SOTTO IL PREZZO MINIMO DI STIMA WE CANNOT ACCEPT BIDS LOWER THAN THE MINIMUM PRICE

fax +39 010 2517767 - [email protected]

fax +39 010 2517767 - [email protected]

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CVC* SCADE /

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AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO SU CARTA DI CREDITO

Il sottoscritto ......................................................................................................... in relazione alla mia partecipazione quale acquirente

all’asta numero 133/134 che si terrà il 3 dicembre 2013 ed in relazione ad i lotti sopra indicati autorizzo Art Auctions s.r.l.

ad addebitare tali miei acquisti sulla carta di Credito trascorsi 10 giorni lavorativi dalla data dell’asta.

Visa Mastercard altra .................................................................................

IO SOTTOSCRITTO

NOME/COGNOMENAME/SURNAME

QUESTO MODULO SARÀ RITENUTO VALIDO SOLO SE PERVERRÀ PER E MAIL O FAX ALMENO SETTE ORE PRIMA DELL’INIZIO DELL’ASTATHIS FORM WILL BE ACCEPTED ONLY IF RECEVED BY EMAIL OR FAX AT LEAST SEVEN HOURS BEFORE THE BEGINNING OF THE AUCTION

NON SI ACCETTANO OFFERTE TELEFONICHE SOTTO I 500 EURO DI STIMA MASSIMA TELEPHONE BIDS LOWER THAN 500 EURO WILL NOT BE ACCEPTEDLA RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE TELEFONICA IMPLICA L’ACCETTAZIONE DI OFFERTA DEL PREZZO BASE

THE REQUEST OF TELEPHONE BIDDING IMPLIES THE ACCEPTANCE OF A BID AT THE STARTING PRICENON POSSIAMO ACCETTARE OFFERTE SOTTO IL PREZZO MINIMO DI STIMA WE CANNOT ACCEPT BIDS LOWER THAN THE MINIMUM PRICE

recapito telefonico (solo per offerte telefoniche in sala) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Foto/PhotographyCarlo Cichero

Armando PastorinoPaola Zucchi

Grafica/Graphic DesignCrea Graphic Design

www.crea.ge.it

Stampa/PrintersLitografia Viscardi

Finito di stampare nel mese di Febbraio 2014Printed in Italy

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GENOVAPiazza Campetto, 2Tel. +39 010 2530097Fax +39 010 2517767

ROMAVia Giuseppe Avezzana, 8 Tel. +39 06 69200565 Fax +39 06 69208044

MILANOVia Santa Marta, 25 Tel. +39 02 72023790 Fax +39 02 89015908

[email protected] wannenesgroup.com

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLOGenova 6 Marzo 2014

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